4 minute read

PENSARE INIZIANDO DALLA FINE - ANNA GIORDANO

ANNA GIORDANO: Pensare iniziando dalla fine.

28

Advertisement

Prima di registrare un brevetto per una nuova invenzione, bisognerebbe domandare all’inventore anche il metodo per lo smaltimento del suo prodotto, anche questo brevettato!

Ogni qualvolta, l’uomo, in quanto essere umano pensa… dovrebbe pensare iniziando dalla fine, soprattutto quando la sua idea, il suo pensiero diventa concreto. Oggi si parla tanto dei cambiamenti climatici, dovuti in gran parte alle emissioni del CO2. Inquinamento atmosferico, che noi, con le nostre abitudini utilizziamo: auto, elettrodomestici, industrie, riscaldamento, allevamenti di bestiame, aerei, navi, e tutto quello che tocca il consumo di energia ed emissioni nocive per l’ambiente oltre che per noi, poiché contribuiamo al surriscaldamento dell’atmosfera da cui dipendono poi i cambiamenti climatici. Ora, tutti se ne stanno accorgendo, anche se alcuni capi di stato non vogliono ammetterlo perché lederebbe agli introiti, che le industrie e non solo, apporterebbero alla nazione. Da un po’ di tempo, la gran parte dei governi, vogliono porre fine all’ inquinamento atmosferico diminuendo le emissioni di gas nocivi, ben venga e anche presto! Ciò avverrebbe però, sostituendo l’automobile attuale con quella elettrica, che pare, sia la soluzione in gran parte al problema. Bene! Tutti applaudono dicendosi è una cosa saggia e buona! Ma ho i miei dubbi, francamente, mi domando dove prenderanno tutta l’energia elettrica, che già difetta per gran parte di alcuni paesi il nostro compreso? Forse mi direte, dai pannelli solari, dalle pale eoliche, energia pulita! Sì, ma non basta, poiché sappiamo bene che una nazione come l’Italia non sarà autonoma, poiché già per il fabbisogno odierno non lo è e ricorre ad altre sorgenti di energia, come d’altronde fanno anche altri paesi, producendo energia con il carbone fossile, oppure con centrali nucleari o ancora utilizzando il petrolio per le centrali elettriche, tutti mezzi, in gran parte inquinanti. Per cui l’idea di mettere sul mercato auto elettriche, secondo il mio modesto parere è solo una ennesima mossa sbagliata o meglio una presa in giro per un ennesimo escamotage per incrementare un nuovo mercato, quello dell’auto ecologica, che di ecologico ha solo il nome poiché l’energia dalla quale è propulsa non è pulita, anzi incrementerebbe ancora di più l’inquinamento per le ragioni prima sopra elencate. Mi domando se vogliamo l’ecologia o un modo come un altro per accumulare soldi! Prima di parlare di ecologia vera, bisognerebbe parlare della verità che, ancora una volta, si nasconde dietro la parola ecologia, ma poi si scopre che le parole sono due e si tengono per mano: profitto e denaro! La parola ecologia è solo la carota che si tende all’asino per farlo camminare e compiere quel che il padrone

MOVIMIENTO CULTURAL JUANA DE AMÉRICA

29

gli fa credere, cioè poter raggiungere la carota che pende dal filo, che il suo padrone seduto sulla sua groppa tende a pochi centimetri dalla bocca del povero ciuco che non arriva mai a mangiarla. L’auto ecologica elettrica per il 2035 sostituirà l’attuale auto. Ancora una volta tutti in coro hanno detto bene! Sarebbe bellissimo poter viaggiare senza rumori e senza inquinare l’aria che respiriamo e soprattutto il nostro pianeta, l’unico che ci ospita e l’unico dove possiamo vivere. Ma poi mi sveglio dal sogno e mi rendo conto che pensandoci bene, non c’è una vera energia pulita sufficiente per alimentare le batterie dei veicoli elettrici e non c’è tecnologia che non inquini! Le auto tutte elettriche, ma l’energia per tutte ci sarà e a che prezzo per l’ambiente? Tutte le attuali auto esistenti, che sono in quantità spaventosa, dove e come saranno smaltite? Senza parlare dello spreco e la spesa che ognuno dovrà sostenere per permettersi un mezzo di trasporto. Delle batterie cosa ne faranno, quando si usureranno, dove e come saranno smaltite? Quindi prima di continuare a emettere CO2 in maggiore quantità, perché così sarà con l’auto elettrica, guardiamo ad altre possibilità di energie, ad esempio: l’idrogeno, che fra parentesi utilizzano per i voli spaziali, anche se dicono che sia pericoloso, solo perché non è mai stato ritenuto d’interesse pecuniario per sviluppare ricerche in merito. Tutto ciò avrebbe forse leso gli interessi di chi ha altri giacimenti e che fruttano molto di più nelle tasche di coloro che hanno il petrolio e il gas, che non l’acqua fresca. Inoltre se riflettiamo sull’uso di pale eoliche, pannelli solari, altri guai si profilano per il loro smaltimento ed inquinamento, se penso che i campi che prima si coltivavano a grano, vitigni ecc... sono diventati sterminate distese di pannelli solari e Pale eoliche a volontà, un vero sfregio alla natura e alla bellezza dei paesaggi, oltre al rischio di non avere terreni sufficienti per coltivare l’oro giallo: il grano e tanti altri prodotti per essere indipendenti e autosufficienti. Ribadisco ciò che ho scritto inizialmente, che prima d’inventare, bisogna porsi una sola piccola, apparentemente insignificante domanda: come smaltire? Mi piacerebbe che qualcuno spieghi a noi poveri ignoranti in materia, su quale progetto di smaltimento è stata presa ed approvata la decisione che a partire dal 2035 le auto saranno tutte elettriche. Sarà pure stato deciso così, ma sarà così, sarà fattibile davvero senza impatto per l’ambiente? Chissà se queste domande se le sono poste e se sì, mi piacerebbe conoscere i piani di produzione energetica previsti per il fabbisogno dell’intera popolazione, auto comprese, e il piano di smaltimento batterie, pale eoliche, pannelli solari ecc. Anna Giordano

TRANSLATE

This article is from: