eSport Italia N.2

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Scopri il mondo di eSport Italia

la rivista italiana dei veri videogiocatori

VIVI GLI EVENTI INTERNAZIONALI CON ESPORT ITALIA: TUTTO SUL WORLD GAME CUP CANNES 2010

NASTRI DI PARTENZA PER HALO REACH E STARCRAFT 2: QUASI AL TERMINE L’ATTESA!

Boom per FNIGE, entra anche tu nel mondo del gioco elettronico italiano


Il Videogioco come Sport

ORGANIZZI EVENTI E MANIFESTAZIONI SPORTIVE IN ITALIA? VUOI CRESCERE ASSIEME A FNIGE?

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La paroLa aL Direttore Uniti si vince? Per cominciare, si gioca! Il primo gioco multiplayer della storia? È anche uno dei primi in assoluto: stiamo parlando nientemeno che di Pong! Avete presente, vero? Il seminale videogame di Atari mostrava a schermo due sbarrette bianche e una pallina, volte a simulare una sfida a pingpong. Inizialmente, giocare contro il “computer” in Pong non era previsto: il requisito fondamentale del gioco erano proprio i due sfidanti umani. Soltanto in seguito fu sviluppata anche l’opzione che permetteva di sfidare un’intelligenza artificiale: ma può veramente un computer somigliare a un altro essere umano? La domanda, a quanto pare, risale addirittura alle origini del medium videoludico. Nel 1996, fece la sua comparsa il primo vero videogioco multiplayer online, anche se in passato c’erano stati altri tentativi, sebbene meno strutturati e famosi: si chiamava Quake. Nonostante il titolo avesse una bella modalità per giocatore singolo, il vero divertimento era sfidarsi online a suon di mitra e “rocket jump”. Da allora a oggi, il cammino del multiplayer è ancora in parabola ascendente e, tra i segmenti dell’enorme industria del videogioco, quello dell’online è tra i settori maggiormente in crescita e con più possibilità di sperimentazione. Probabilmente, già agli albori di questo passatempo ormai abbracciato da una quantità impressionante di persone, i pionieri della Silicon Valley davano per scontato che “più siamo e più ci divertiamo” fosse un assioma credibile. Del resto, lo è, perché durante la mia vita, scandita dalle varie fasi videoludiche che ho attraversato, la costante più importante è sempre stata quella di avere un buon amico al fianco, con cui superare l’ultimo boss e con cui condividere successi e sconfitte. Sia perché spesso un po’ di aiuto è oggettivamente necessario, sia perché una risata in più moltiplica il divertimento in maniera esponenziale. E l’assioma di cui sopra funziona anche quando da alleati si diventa sfidanti: un divano comodo, due joypad, una lattina di birra gelata e FIFA o PES sono singoli elementi la cui unione crea un’alchimia magica che rende più spensierata per qualche ora la vita di milioni di persone. Sono pronto a scommettere che quando Nolan Bushnell creò Pong, la sua idea di divertimento elettronico era esattamente di quel tipo. Il suo punto di arrivo è un passatempo sociale: quello che i videogiochi sono diventati soprattutto oggi, grazie a Internet. E soprattutto grazie ai giocatori, molto più divertenti da sfidare di un cervello di latta che, tra l’altro... non può neanche condividere con noi il piacere di una birra!

Sommario 4 FNIGE si presenta 6 News 8 Starcraft 2: gioia e rivoluzione 10 La favola delle Championship Gaming Series 12 Aspettando Halo Reach…

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ANNO I N.2 APRILE 2010 Direttore editoriale Simone Trimarchi Progetto grafico XLC Italy Via Manzoni 15 20060 Gessate (MI) www.xlcitaly.com Editing e impaginazione Idra Editing Srl Via Val Trompia 136 00141 Roma Coordinamento redazionale Giovanna Vizzaccaro Impaginazione Alessandro Benedetti Hanno collaborato Dario Bertollini, Daniele De Marco, Carlo Giannacco, Francesco Massaro, Fabio Nan, Simone Sassuoli, Luca Spagnoli

Editore FNIGE P.zza IV Novembre, 4 - 20124 Milano Tel: (+39) 02 67 16 56 62 Fax: (+39) 02 67 16 52 66 info@fnige.org - www.fnige.org Direttore Responsabile: Sebastiano Silluzio

Simone “Akira” Trimarchi

14 Le guide di eSport Italia Impariamo a giocare a Street Fighter 4 Lezione 1 16 Eventi internazionali World Game Cup Cannes 2010 18 Recensioni Multiplayer Bioshock 2 - Recensione Multiplayer 20 Clan Life KeyVale e il clan N7 3


intervista

FNIGE si presenta Paolo Filippi ai microfoni di eSport Italia Secondo numero di eSport Italia, seconda intervista con FNIGE che, questa volta, esplora un mondo “alieno” o meglio ancora “passato”: quello degli Sport Elettronici su PC insieme a Paolo Filippi. All’interno della Federazione Nazionale Italiana Gioco Elettronico, occuperai un ruolo non certo marginale: sarai il responsabile dell’Area PC. Potresti spiegarci meglio che cosa significa e di cosa ti occuperai? Descrivere in poche parole il lavoro che svolgerò nei prossimi mesi per conto di FNIGE, sarebbe decisamente riduttivo. La figura di Responsabile Area PC si occuperà direttamente dello sviluppo del settore gaming, piattaforma Personal Computer, dell’Italian Videogames League, i campionati italiani di videogiochi, ma anche di altri progetti paralleli che nasceranno a breve. All’atto pratico posso tranquillamente affermare che ricoprirò un ruolo dedito alla regolamentazione nazionale che verrà utilizzata nelle varie manifestazioni sportive nazionali, per garantire uniformità su qualsiasi evento che le associazioni/società sportive affiliate a FNIGE svilupperanno su tutto il territorio. Da giocatore di Starcraft a capoclan, da capoclan www.esportitalia.com

ad organizzatore in piena regola. Non ti piace più giocare o hai voglia di misurarti in un gioco diverso che si chiama lavoro? Cosa ti ha spinto a dedicare parte del tuo tempo agli Sport Elettronici in questi tre ruoli? Nella mia carriera nel settore videoludico ho praticamente ricoperto tutti i ruoli che essa possa avere. Inizialmente ero un giocatore molto discontinuo, e anche se vero appassionato non avevo mai i giusti stimoli per dedicarmene a tempo pieno. Stimoli che si sono invece presentati alla scoperta dei vari ruoli amministrativi che ci sono all’interno di questo ambiente; quelli citati sono solamente alcune delle figure che ho ricoperto. Come in ogni sfida, che sia una corsa ad ostacoli o una partita al proprio videogame preferito, sono la costanza, la dedizione e soprattutto l’ambizione che ti permettono di raggiungere dei risultati eccellenti. Arrogantemente parlando posso permettermi di dichiarare che dopo diversi anni, ovviamente non senza errori, ho esteso un livello di esperienza e competenza che non ha eguali. A mie spese ho imparato che molte delle persone che intraprendono questo tipo di carriera, non sono consapevoli di quello che realmente andranno ad affrontare, sottovalutandone i

tempi che dovranno attendere prima di poterne raccogliere i frutti. Ricordatevi sempre che a qualsiasi problema, c’è sempre una soluzione, scomoda o difficile che sia. La chiave del successo è sapersi rialzare dopo un colpo subìto, sempre. Come hai conosciuto FNIGE e quali sono le motivazioni che ti hanno

portato ad accettare la tua nomina? Se devo essere sincero, inizialmente avevo decisamente sottovalutato FNIGE, infatti non ero neanche presente alla loro Conferenza Stampa di presentazione. Ma in seguito ci sono stati diversi meeting dove ho avuto la possibilità di conoscere meglio il Presidente della Federazione, Sebastiano Silluzio. L’unione di intenti 4


intervista

Breaking News eSport Italia raddoppia: da oggi è disponibile anche in versione Inglese! Boom di richieste internazionali! eSport Italia non può far a meno di rispondere Visto il successo, sperato e inaspettato, del primo numero di eSport Italia, che ha raggiunto più di 2000 lettori, FNIGE ha deciso di soddisfare il grande numero di mail provenienti dall’estero che hanno sommerso la redazione richiedendoci una versione del magazine internazionale. A partire dal numero che state leggendo, eSport Italia è disponibile anche in versione inglese. Le modalità rimangono le stesse del primo numero: gratuito, sfogliabile online, scaricabile e stampabile in formato PDF. Buona lettura! Paolo Crispino entra nel Board di FNIGE La famiglia di FNIGE è in continua espansione. Seguendo sempre i suoi principi di continuo miglioramento, FNIGE è lieta di annunciare l’ingresso in Federazione di Paolo Crispino. Vice presidente degli Inferno eSports, Paolo Crispino è considerato una delle figure più esperte nell’ambito del netgaming nazionale e internazionale, ed entra ufficialmente nel Board di

nello sviluppo di progetti legati allo Sport Elettronico mi ha sgombrato la mente da dubbi e non ho esitato ad accettare ciò che il Presidente mi ha offerto. Professionalità e Trasparenza? Questi 2 sono i valori che meglio ci descrivono, ormai diventati un motto. Ma in verità FNIGE è molto di più e dopo diversi mesi dall’inizio della mia collaborazione, sono sempre più www.esportitalia.com

sicuro di aver fatto la scelta giusta a riguardo. Parlaci un po’ di te. Quale è il titolo che ti ha fatto innamorare da bambino dei videogiochi? Proprio tu mi fai una domanda di questo genere? Ma è ovviamente il miglior titolo che l’e-sport abbia mai avuto. Stiamo parlando di Starcraft (e relativa espansione Starcraft:

Brood War). Questo gioco è “il” videogioco per definizione, l’unico che anche dopo oltre 10 anni continua ad essere tra i più giocati al mondo. L’unico che in uno stato come la Corea del Sud, è diventato uno sport nazionale! Sì, avete letto bene, nel loro paese persino l’aeronautica militare ha una squadra composta da videogiocatori che prestano il servizio di leva allenandosi al migliore strategico

FNIGE per ricoprire la carica di Consigliere Nazionale nell’ufficio di Presidenza. Benvenuto! ItaliaTopGames diventa Media Partner di FNIGE per l’area Web La Federazione Nazionale Italiana Gioco Elettronico sigla un importante accordo con la società “6X Media Contents & Relations”, proprietaria del sito www. italiatopgames.it , uno dei più grandi portali di informazione videoludica italiana: Italia Top Games diventa Media Partner per l’area Web di FNIGE! Francesco “Roger” Massaro

di tutti i tempi. Molti appassionati hanno atteso per anni l’uscita di un continuo e finalmente nel 2010 verranno accontentati. Nelle prossime pagine sarà possibile scoprire delle succose anteprime e pareri a riguardo. Non mi resta che ringraziare Simone per questa intervista e voi lettori, nella speranza che sia stata di vostro gradimento. Simone “AKirA” Trimarchi 5


NEWS Boom di adESioNi pEr FNiGE La Campagna Tesseramenti e Affiliazioni 2010 apre nel migliore dei modi

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i è da poco aperta la Campagna Tesseramenti e Affiliazioni 2010 di FNIGE - Federazione Nazionale Italiana Gioco Elettronico. La Federazione, nata con lo scopo di promuovere, diffondere e regolamentare il Gioco Elettronico in Italia, ha tra sui obiettivi principali quello di dare un sostegno e un supporto significativi alle società sportive che promuovono i videogiochi nel nostro Paese, attraverso l’organizzazione di manifestazioni ed eventi legati all’eSport, oltre all’intento di riunire sotto un’unica realtà tutti i videogiocatori e i Team A.S.D. Per questo motivo, la Campagna ha due obiettivi ben delineati. Il primo è la raccolta di affiliazioni delle società sportive che promuoveranno, attraverso eventi e manifestazioni in Italia, il Gioco Elettronico e che, con l’adesione a FNIGE, otterranno molteplici vantaggi. Innanzitutto l’affiliazione a FNIGE comporta la certificazione e il riconoscimento del CONI, oltre all’inserimento nell’albo delle Associazioni/Società Sportive dello stesso comitato. Inoltre, FNIGE garantisce il proprio supporto completo alle Associazioni/Società Sportive che vorranno dare un forte contributo all’eSport nazionale, organizzando e sviluppando manifestazioni sportive nell’ambito del Gioco Elettronico. Affiliarsi significa ovviamente aderire a FNIGE,

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ovvero entrare a far parte dell’unica organizzazione accreditata che ha avuto il riconoscimento del Gioco Elettronico come disciplina sportiva da parte di CSAIN (ente di promozione sportiva di cui Sebastiano Silluzio ha parlato nel primo numero di questa stessa rivista), per tutto il territo-

rio nazionale. Il secondo obiettivo della Campagna Tesseramenti e Affiliazioni 2010 è quello di coinvolgere in prima persona i videogiocatori e i Team A.S.D. Anche per loro, i vantaggi sono molteplici. Entrare in FNIGE significherà avere la possibilità di partecipare all’Italian Videogames League - Campionati

Italiani di Videogiochi 2010. Coloro che si tessereranno avranno un abbonamento annuale a eSport Italia, il magazine ufficiale dei Videogiocatori. Essere membro di FNIGE darà inoltre la possibilità a tutti i player di competere per il titolo di Campione d’Italia, e non solo: è prevista la selezione della Rappresentativa Nazionale Italiana, formata dai migliori giocatori del Bel Paese. Gli “azzurri” della Nazionale così costituita avranno la possibilità di partecipare a diverse manifestazioni mondiali per difendere i colori dello sport elettronico italiano. Infine, i Team A.S.D. potranno partecipare allo speciale Ranking Nazionale, che li premierà per i risultati conseguiti dai propri giocatori. Tutti coloro che vorranno aderire a FNIGE - Federazione Nazionale Italiana Gioco Elettronico potranno richiedere informazioni tramite e-mail all’indirizzo info@ fnige.org o telefonando ai nostri uffici, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.30 alle ore 13.30, al numero 02-67165662. Al momento la Federazione è impegnata nel soddisfare nel più breve tempo possibile tutte le richieste che sono arrivate in sede. Nel frattempo diamo ufficialmente il benvenuto alle prime tre Associazioni che hanno aderito all’iniziativa: Inferno eSport A.S.D., ITNS A.S.D. e The Universe A.S.D.. Francesco “Roger” Massaro

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Stanno arrivando www.italianvideogamesleague.com

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ITALIAN ELECTRONIC SPORTS FEDERATION

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SPECIALE

Starcraft 2: gioia e rivoluzione

La versione beta di uno dei giochi multiplayer più desiderati di sempre è finalmente disponibile e le at

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uella per Starcraft 2 è stata un’attesa molto lunga, caratterizzata da dilazioni tanto frequenti quanto le anteprime sulle nuove unità e caratteristiche di cui avrebbe beneficiato il gioco; ma, ora che finalmente abbiamo tra le mani la versione beta di uno degli strategici più attesi di sempre, possiamo dire che il tempo trascorso non è stato inutile. Il primo capitolo di Starcraft, strategico fantascientifico pubblicato nel 1998, scrisse la storia degli sport elettronici: era, ed è tuttora, un gioco dall’incredibile profondità e longevità. Un titolo perfetto in quasi ogni suo dettaglio che

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ancora oggi, pur accostato a prodotti graficamente più avanzati, vanta una vasta schiera di giocatori e appassionati. Starcraft 2 si prospetta come il degno erede del suo predecessore. Le fondamenta che facevano di Starcraft un gioco perfetto sono state rimodellate e adattate alle tecnologie attuali, creando così il titolo che probabilmente terrà occupati gli amanti del genere strategico per gli anni a venire. Le specie a disposizione sono le stesse del primo capitolo: i Terran, ovvero gli umani del futuro, progrediti fino a colonizzare nuovi pianeti e caratterizzati tanto da

eserciti di marine e incrociatori spaziali quanto da lotte interne e intrighi politici; i Protoss, un popolo alieno “superiore” che fa della sua forza il connubio di tecnologia e poteri psionici; e infine gli Zerg, una popolazione di insetti guidati da un’unica mente, il cui solo fine è quello di espandersi nell’universo trasformando ogni pianeta in una nuova colonia. È una miscela di novità e di nostalgia quella avvertita fin dalle prime partite nella versione beta di Starcraft 2. Tutto è come ce lo ricordavamo, ma allo stesso tempo abbiamo a che fare con nuove unità, nuove strutture e nuove abilità. Se la

profondità aveva reso celebre il primo capitolo della serie, il suo successore non sembra essere da meno: le scelte strategiche sono innumerevoli e anche una piccola variazione nell’ordine di costruzione può segnare la differenza tra un piano vincente e uno destinato al fallimento. Tuttavia, Starcraft 2 non si limita a riproporre quanto di buono esisteva già. A saltare subito all’occhio è l’aggiunta a ognuna delle tre razze di nuove opzioni nel campo della mobilità e del controllo della mappa, con numerose unità in grado di aggirare o superare le difese avversarie senza essere viste, per minare l’economia nemica o distruggerne le strutture chiave. L’esempio più caratteristico è dato dai Reaper Terran, un’unità di fanteria umana in grado di muoversi velocemente e oltrepassare le alture per razziare le unità raccoglitrici e le strutture. Con l’aggiunta di nuove pos8


SPECIALE La modalità per giocatore singolo Starcraft 2 si presenta molto allettante anche dal punto di vista del gioco in solitario: la campagna sarà suddivisa in tre capitoli, di cui il primo, intitolato “Wings of Liberty”, seguirà le gesta dei soldati Terran guidati da Jim Raynor, mentre i capitoli “Heart of the Swarm” e “Legacy of the Void” usciranno come future espansioni. Verrà ripresa la storia dell’universo di Starcraft dove si era interrotta, e torneremo al controllo degli eroi del primo capitolo, come il sopracitato Raynor, il templare oscuro Zeratul e la regina dello Sciame Sarah Kerrigan.

ttese sono state premiate con un lavoro superlativo Una Battle.net tutta nuova Anche Battle.net, la piattaforma dedicata alla competizione online dei giochi Blizzard, è stata modificata e aggiornata. Molte delle nuove funzioni non sono ancora disponibili, ma è comunque possibile cimentarsi nelle partite “ladder”, ovvero il sistema che permette di sfidarsi con avversari di livello simile al proprio e guadagnare posizioni in classifica. Tra le novità, si possono scorgere un sistema di achievement e la suddivisione delle classifiche in numerosi campionati e gironi.

sibilità strategiche, l’approccio tattico non è limitato solamente al tipo di unità prodotte e all’ordine di costruzione seguito; questo rende molto difficile allestire una difesa impenetrabile e allo stesso tempo invita i giocatori ad assumere un atteggiamento più www.esportitalia.com

dinamico e aggressivo. Starcraft 2 offre quindi sia un ritmo veloce e frenetico che un ampio spazio per pianificare le proprie strategie. È possibile colpire l’avversario con attacchi rapidi e su più fronti volti a disturbare la sua economia e il suo avanzamento, utilizzando unità che, pur non essendo dotate di potenza di fuoco o armatura sufficiente per poter vincere un combattimento in campo aperto, grazie alla loro velocità e mobilità si prestano molto bene ad attacchi “mordi e fuggi”. Le unità Zerg possono invece nascondersi sottoterra e attendere il passaggio delle truppe nemiche per tendere trappole. Infine, i Protoss possono ora utilizzare i portali warp per inviare le loro truppe direttamente sul campo di battaglia o addirittura all’interno di una base nemica, oltre ad avere sempre a disposizione i Dark Templar, una delle unità più pericolose del

gioco, per lo meno finché la loro invisibilità non viene interrotta. In definitiva, da quello che è possibile vedere nella versione beta, Starcraft 2 è un gioco dalle grandi promesse e dotato sia di semplicità e carisma per attrarre nuovi giocatori, sia di complessità e profondità per soddisfare le esigenze di competizione online. Ed è appunto sul piano agonistico e competitivo che il secondo capitolo della saga fantascientifica di Blizzard promette di risplendere: se il primo è ancora oggi molto popolare ed è lo sport elettronico privilegiato in

Corea del Sud, Starcraft 2 ha le potenzialità giuste per diventare la nuova, principale arena per le sfide online, unificando le comunità di giocatori che non hanno mai trovato in Warcraft 3 o negli altri più recenti strategici il tipo gioco desiderato. Attendiamo quindi l’uscita del prodotto finito, annunciata per la prima metà del 2010, e prepariamoci per l’arrivo di un prodotto superlativo che farà la gioia di chi lo ha atteso a lungo, e che potrebbe essere in grado di rivoluzionare il panorama degli sport elettronici. Simone “aShuN” Sassoli 7


SPECIALE

La favola delle Championship Gaming Series

Più sono grossi... e più fanno rumore quando cadono!

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hi conosce il mondo degli sport elettronici sicuramente avrà sentito parlare delle Championship Gaming Series. Per tutti gli altri è sufficiente tornare indietro al 12 Giugno 2007, quando, presso la mitica sede di Playboy a Los Angeles, andavano in scena i sorteggi per la prima stagione di questo campionato. L’idea di base era semplice quanto geniale: una federazione con dei franchise a rappresentare le maggiori città del Nord America, formula simile a quella di realtà ben più

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blasonate come l’NBA per il basket e la MLB per il baseball. Il primo campionato vedeva sei squadre (San Francisco OPTX, Los Angeles Complexity, Dallas Venom, New York 3D, Chicago Chimera e Carolina Core) sfidarsi su quattro discipline diverse (Counter Strike: Source, FIFA 07, Dead or Alive 4 e Project Gotham Racing 3). Il format della competizione era realizzato in modo da potersi adattare al meglio agli standard della televisione, mentre il commento tecnico era affida-

to ai più grandi nomi del settore, come Jonathan “Fatal1ty” Wendel. Se da un lato i commentatori non avevano qualità artistiche o esperienza televisiva, dall’altra parte, finalmente, c’era qualcuno in grado di spiegare in maniera precisa lo svolgersi degli incontri. Il risultato era qualcosa di sublime: la spettacolarizzazione del videogioco come sport sembrava riuscita alla perfezione e il feedback relativo agli ascolti TV lo confermava. In realtà, gli esperti potrebbero suggerire che non c’è nulla di innovativo in quanto detto finora; in Corea, qualcosa di simile andava e va avanti da diversi anni, sebbene in maniera diversa. Nella controparte asiatica, infatti, si dà maggiore attenzione al gioco vero e proprio; non per niente, i titoli più blasonati sono strategici in tempo reale come Starcraft, che necessitano una conoscenza approfondita del gioco per seguire lo svol-

gersi delle partite. La versione americana, invece, punta al lato competitivo e spettacolare dei videogiochi, esattamente come per il poker, per esempio. Da qui, la necessità di dare alla competizione una forma simile a uno show TV, fatto di vallette e scenografie, con un’attenzione particolare ai giocatori, che diventano protagonisti di una storia più che di una partita. Lo show, inizialmente trasmesso solo negli Stati Uniti, si è poi diffuso in Europa e in Asia, arrivando persino in Italia su Sky Sport (anche se solo con degli “highlights”). Con grande sorpresa, lo show ha ottenuto ascolti TV eccellenti, con circa 50 milioni di spettatori complessivi. Quello che non sorprende, però, è che il 90% di questi ultimi era rappresentato da un pubblico asiatico e, in un continente come l’Asia, numeri del genere sono solo una goccia nell’oceano. Nel bene o nel male, per un 10


SPECIALE Stermy, ovvero la bandiera italiana alle CGS Alessandro “Stermy” Avallone è sicuramente conosciuto per i suoi grandissimi risultati negli FPS come Quake e Painkiller, ma alle CGS, insieme ai San Francisco OPTX, ha intrapreso una nuova avventura con FIFA, dimostrando di saper dare filo da torcere agli avversari anche con il noto gioco calcistico di Electronic Arts. Preso come prima scelta ai sorteggi, ha confermato le aspettative, portando la squadra al secondo posto delle World Series. Buon sangue (italiano) non mente!

CGS, come funzionavano? Ogni team (o franchise) era composto da dieci giocatori, cinque per CounterStrike, due per Dead or Alive 4 e Project Gotham Racing 3 (rispettivamente un maschio e una femmina in team) e uno per FIFA 07. A ogni incontro, le varie discipline portavano dei punti che, sommati tra loro determinavano il vincitore tra le due squadre. Nelle ultime stagioni, le CGS erano divise per “regioni” (America, Europa ecc.) e i team migliori di ogni regione si sfidavano nella Grand Final per determinare il campione mondiale.

breve periodo di tempo, le CGS hanno rappresentato l’apice del successo per gli sport elettronici, con lo spettacolo a far da padrone. L’inaspettata chiusura inaspettata ha lasciato un enorme buco nel panorama e ha distrutto le illusioni e i sogni di chi nel progetto, oltre a del denaro, aveva investito anche la propria passione. Alla base del fallimenwww.esportitalia.com

to c’è una gestione totalmente errata del denaro fornito dagli sponsor. Quando le CGS sono nate, infatti, il progetto comprendeva sponsorizzazioni e investimenti per un totale di circa 50 milioni di dollari, che avrebbero dovuto finanziare cinque stagioni. Ma il 50% di questa enorme somma, mai vista prima in questo panorama, è stata spesa per la realizzazione della sola prima stagione! Da un lato le cifre erano giustificate, le prime stagioni dovevano focalizzarsi sul Nord America e poi espandersi anche al vecchio continente. I fatti però, dicono che pochi mesi dopo c’erano già nuove squadre nel resto del mondo, e d’altra parte, ci sono state anche alcune scelte discutibili, come la scelta del

Playboy Mansion o gli stipendi. Il solo Fatal1ty infatti era stato ingaggiato con uno stipendio di 300.000 dollari a stagione, una cifra evidentemente esagerata. L’idea è che i manager della federazione avessero intuito il potenziale degli sport elettronici, ma senza le giuste conoscenze, hanno attuato investimenti sbagliati. La fine era annunciata già in partenza: l’organizzazione aveva infatti deciso per il “tutto e subito”, sperando in ulteriori sponsorizzazioni future. I diritti TV, anche a fronte di ascolti non indifferenti, non erano sufficienti a coprire le enormi spese della Federazione: nell’ultima stagione il numero di giocatori e del personale era diminuito sensibilmente, ma questo accorgimento non è

bastato a fermare un colosso ormai in caduta libera. L’annuncio shock della chiusura è arrivato il 18 novembre 2008, con un articolo del noto portale Cadred, seguito poche ore dopo da un laconico comunicato sul sito ufficiale delle CGS. L’unica nota positiva è che tutto sommato lo show ha chiuso in bellezza, lasciando un modello da seguire quasi perfetto per chi volesse cimentarsi in qualcosa di simile nel futuro. Morale della favola? Duole dirlo, ma in definitiva è sempre la stessa: l’ennesima occasione sprecata che, però, non deve certo far perdere le speranze; anzi, forse per la prima volta abbiamo assistito a una caduta di stile da cui si può anche imparare. Daniele “R4zer” De Marco 11


SPECIALE

Aspettando Halo Reach...

Secondo Brian Jarrard, “Il più grande gioco mai realizzato da Bungie e, per quel che ci riguarda, il tit

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el lontano 15 novembre 2001 usciva Halo, capolavoro Bungie per la prima Xbox. Il gioco fu a suo tempo quasi un “messia”, pronto a illuminare il panorama dei videogiochi con una nuova verità: era possibile giocare agli FPS su console, divertendosi come su PC. Prima di Halo, gli sparatutto in prima persona si erano dovuti accontentare, con qualche brillante eccezione, di riedizioni e porting stentati, ma il “miracolo” doveva

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compiersi e Microsoft aveva messo in tavola tutte le carte necessarie. Dieci anni dopo, la saga ha venduto ben 27 milioni di copie e Halo 3 è stato lo sparatutto più giocato su Xbox 360 per ben tre anni. A eccezione degli Stati Uniti, dove Halo è lo Sport Elettronico per eccellenza, le altre nazioni hanno panorami variegati. In Asia praticamente non è giocato, mentre il livello europeo dei giocatori si

sta alzando e un team, i Power Gaming, è riuscito a diventare una squadra semi-professionista. In Italia la situazione è in stallo: i giocatori più forti sono gli stessi da molto tempo, e senza un ricambio generazionale adeguato difficilmente migliorerà il livello generale dei players. Il più importante appuntamento per ora è il “Videogames Party”, una lan con cadenza quasi semestrale, che, grazie al supporto di arbitri (o, per meglio dire, “admin”, nel gergo degli eSport) appartenenti alla community come Ichigo, utilizza settaggi competitivi al contrario di Call Of Duty e Gears of War, nella stessa sede. Altri eventi hanno avuto luogo al locale 1UP di Roma, oppure all’interno della cornice del Roma Videogames Festival organizzato da AIOMI ed ESC, e hanno avuto un buon seguito. In un modo o nell’altro, co-

munque, questi appuntamenti non sono riusciti a cementare la community, ed è un peccato, proprio in visione della European Console League che porterà Halo 3 come titolo di punta. Le finali di questa nuova competizione si terranno dal 30 luglio al 1 agosto nel BT Convention Centre di Liverpool. Forse le motivazioni di questo raffreddamento sono altrove: dall’uscita di Halo 3 nel 2007, la saga non è progredita granché, mentre Call of Duty ha catturato fette sempre più consistenti di quelli che erano giocatori di Halo, anche grazie alla costante uscita di nuovi capitoli di altissimo livello. Halo ODST, unica “nuova” uscita dopo il terzo capitolo, non poteva certo avvicinare altri giocatori al multiplayer della saga, visto che non cambia di una virgola le modalità presenti in Halo 3. 12


SPECIALE

Cos’è la MLG? Impossibile non conoscere la Major League Gaming, una delle più grandi leghe di eSport professionistico al mondo. La lega ha la fortuna di avere sede negli Stati Uniti, dove si trova uno dei maggiori bacini di utenza del mondo. Grazie al suo successo, è riuscita a farsi supportare da sponsor di livello internazionale che ormai le hanno garantito il dominio del settore competitivo su console. All’interno della MLG si trovano a competere i migliori giocatori professionisti a livello globale, e il suo esempio richiama il sogno di tanti ragazzi americani, convinti che sia possibile vivere giocando. A giudicare dai guadagni dei giocatori della lega, si direbbe che il sogno, ogni tanto, può anche diventare realtà!

olo di Halo per eccellenza” Dal 26 settembre 2007, data di uscita dell’ultima avventura di Master Chief, sono addirittura stati pubblicati tre titoli della serie Call of Duty, a fronte di un solo titolo del franchise Bungie. Insomma, non sembra esserci via d’uscita per la community di Halo, a meno di un nuovo miracolo del “messia”: la reincarnazione è prevista per questo autunno, nella scatola di Halo Reach. È probabile che sia l’ultimo capitolo della saga programmato da Bungie, e proporrà un nuovo motore grafico che promette di spingere l’hardware dell’Xbox 360 ai suoi limiti. Un gap con la serie Call of Duty che finalmente si colmerà, quindi, sarà quello della tecnologia. Ma Microsoft e Bungie non vogliono soprattutto sbagliare il multiplayer del titolo, e stanno per effettuare il più grande beta testing mai esistito su console, facendo uscire tra www.esportitalia.com

meno di due mesi la beta multiplayer del gioco. Al contrario di Infinity Ward ed Epic, che sembrano poco interessate a dotare i loro titoli di multiplayer competitivo ad alto livello, Bungie lavora a stretto contatto con la Major League Gaming. Eppure il primo video recentemente uscito, con le innovazioni della modalità

multiplayer, ha generato non poco scompiglio nei forum mondiali. La causa principale sono innovazioni che non sono mai appartenute alla serie come una capriola in stile GOW e l’introduzione del jet pack. Con l’innovazione, però, i nuovi giocatori avrebbero un gap minore con i vecchi e potrebbero in poco tempo eguagliare e superare il livello competitivo dei loro conterranei. Questo genererebbe un nuovo “buzz virale” sul nome di Halo, e sia-

La leggenda dei Power Gaming Alex e Will Buck, Eddie Leck e Jack Baxter sono i componenti del team di Halo 3 dei Power Gaming, una multigaming community inglese. Sono conosciuti come: BUK20, BUK 57, Reaction e Baxter. Dopo aver dominato la finale del I38 contro gli SK Gaming, sono diventati famosi per essere stati il primo team europeo ad imporsi nella patria di Halo, la Major League Gaming americana. Ad Anaheim, in California, hanno iniziato in sordina, ribaltando la loro situazione dalla Loser Bracket, e riuscendo a chiudere in Top 20. Si tratta di un risultato straordinario per un team europeo: proponendo un paragone calcistico, è come se in Champions League, la squadra di San Marino arrivasse ai quarti contro il Real Madrid. Stupefacente, insomma.

mo pronti a scommettere che la chiamata alle armi, se il gioco si rivelasse all’altezza, potrebbe essere paragonabile a quella dei vecchi titoli della serie. Le innovazioni poco sopra criticate, in fondo, potrebbero essere escluse con qualche settaggio MLG, come succede allo Scudo a Bolla nelle competizioni professionistiche di Halo 3. Non c’è alcun motivo di fasciarsi la testa prima di essersela rotta: non basta un video per giudicare negativamente un gioco (video che tra l’altro ha esaltato l’utenza “casual” degli appassionati alla serie). Tirando le somme, è ora di rispolverare la vostra copia di Halo ODST o la vostra Legendary Edition di Halo 3 (in entrambi i titoli era presente un tagliando per partecipare alla beta multiplayer di Halo Reach): il 3 maggio si ricomincia a sparare! Fabio “ Ne0n” Nan 13


Le guide di esport itaLia

Impariamo a giocare a Street Fighter IV: Lezione 1 Pugni, calci e non solo: prendiamo dimestichezza non sono affatto necessarie all’inizio, ma, anzi, distolgono con il nuovo re dei picchiaduro! l’attenzione da quel che invece

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on l’avvento di Street Fighter IV, uscito su console a inizio 2009, il genere dei picchiaduro è entrato in quello che possiamo definire come un periodo di rinascita. Una seconda giovinezza, se vogliamo. Tutto questo ritrovato entusiasmo attorno al titolo Capcom ha portato numerosissimi nuovi giocatori nell’ambiente “picchiaduristico”. Ed è proprio per questo che vogliamo aiutare i suddetti “novellini” a trovarsi meno spaesati, cosa che porterà sicuramente a buoni risultati a livello competitivo e soprattutto a un sano divertimento. Il primo passo da compiere, quando ci si trova completamente a digiuno di giochi del genere, è la scelta del personaggio. Dato l’elevato numero di lottatori disponibili, non è sempre facile individuare il guerriero con il quale si vuole

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iniziare l’addestramento: il consiglio è di provarli tutti, finché non “scatta la scintilla”, quella sensazione di trovarsi a proprio agio con i movimenti del nostro alter-ego, perché è assolutamente fondamentale per poter poi proseguire e apprendere tutte le tecniche necessarie. Può volerci anche molto tempo prima di individuare chi meglio si addice al nostro stile di gioco, ma per tutti prima o poi arriva la certezza sul combattente destinato ad affrontare con noi il gioco in maniera più competitiva. Una volta superato questo passo iniziale, arriva il momento dell’allenamento vero e proprio: al contrario di quello che possono pensare i meno esperti (è uno degli errori classici che si commettono da principianti), le cosiddette “combo” (ovvero le combinazioni di colpi in sequenza)

si dovrebbe da subito imparare, cioè i colpi normali. Bisogna innanzitutto padroneggiare le mosse di base, che sono le fondamenta sulle quali si baserà tutto il nostro stile di gioco, prima di allenarsi a eseguire combinazioni magari anche utili, ma che non riusciremo mai a mettere in pratica se non ci creiamo le situazioni adatte. Il primo consiglio, o se volete la prima lezione, è quella di sapere perfettamente quando e come utilizzare ogni singolo colpo, dettagli come la distanza, il danno e le coperture, prima di tentare qualsiasi altra cosa. Il rischio che si corre non facendo questo passo è quello di dover in seguito dimenticare tutto ciò che si è imparato (in primis le brutte abitudini) ed essere costretti a ricominciare da zero. Dario “Angel666” Bertolini

L’importanza dei controlli Il miglior sistema di controllo per Street Fighter IV (e per i picchiaduro in generale) è l’arcade stick. Vi consigliamo di mettere in pratica tutti i nostri consigli usando uno di questi precisissimi controller: non preoccupatevi se inizialmente non riuscirete a combinare granché, la perseveranza in questo caso pagherà, e già dopo poco tempo, una volta che vi sarete abituati, non riuscirete più a giocare usando un normale joypad. La differenza si sente, eccome!

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EVENTI INTERNAZIONALI

World Game Cup Cannes 2010

I campionati internazionali del picchiaduro

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n evento mozzafiato, che ha avuto ben pochi precedenti nella storia dei tornei per i giocatori di picchiaduro in tutta Europa: così si può descrivere la terza edizione della WGC (World Game Cup) di quest’anno a Cannes, tenutasi dal 3 al 7 marzo all’interno del Festival Internazionale dei Giochi. La struttura adibita per questo evento è la stessa che ospita il Festival del Cinema

di Cannes: un luogo di giusta importanza, per quelli che si possono definire i campionati internazionali del picchiaduro. Tra le varie discipline scelte, quelle che hanno fatto da sovrane sono state Street Fighter IV e Soulcalibur IV, che hanno portato in trasferta i più forti giocatori dal Giappone, America e Singapore per competere con i nostri campioni europei, e aggiudicarsi

un montepremi di oltre 10.000 euro. Il venerdì si è aperto con uno dei tornei più importanti: quello 5 contro 5 a squadre di Soulcalibur IV, vinto dal Muscle Team, nel quale gioca il rappresentante italiano SatanaXXX. Sono stati giocati anche il torneo di BlazBlue e quello di Street Fighter 3. Il sabato è stato di fuoco. Si è concluso il torneo Master Se-

ries di Street Fighter IV, vinto a mani basse da Eita, il quale ha ottenuto un ticket per andare e partecipare ai mondiali dei picchiaduro che si terranno a luglio a Las Vegas. Non sono mancati colpi di scena, come la leggenda giapponese Daigo Umehara che ha perso in semifinale contro il campione inglese Ryan Hart. Non meno importante è stata la prestazione della nostra

Intervista a Francesco Barberi: SatanaXXX eSport Italia ha fatto due chiacchiere con una delle stelle dell’italianissimo Muscle Team Ciao SatanaXXX, benvenuto su eSport Italia! Per cominciare, ci piacerebbe sapere qualcosa di più su di te, e come ti sei avvicinato al mondo dei videogiochi. Mi chiamo Francesco Barberi, ho 31 anni e sono di Verona. Ho cominciato ad appassionarmi ai videogiochi con Street Fighter da quando avevo 8 anni, e con Soulcalibur ho cominciato a prendere l’eSport seriamente. Questo mi ha portato a fare tornei in tutta Italia e all’estero: in particolare, agli eventi di Parigi e Cannes. Parliamo ora della prestazione dei tuoi team ai tornei della WGC. Come vi siete piazzati? Avete soddisfatto le vostre aspettative o www.esportitalia.com pensavate di potervi spingere oltre?

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Nel 5 contro 5 a squadre ero in team con giocatori internazionali molto forti. Abbiamo battuto tutti come degli schiacciasassi. Per questo torneo avevo grandi aspettative, perché siamo una grande squadra, composta dagli atleti più forti della scena mondiale di Soulcalibur 4. Il francese Malek, in particolare, ha dato spettacolo vincendo da solo contro tutti gli americani. Nel torneo a nazioni ci siamo piazzati secondi, raggiungendo un ottimo risultato nonostante la scena italiana sia costituita da un gruppo meno grande e con meno esperienza rispetto a quella degli altri Paesi. Abbiamo battuto la Spagna e Singapore giocando delle partite mozzafiato, per poi perdere contro la Francia giocandocela piuttosto bene. Posso dire che io e gli altri siamo parecchio soddisfatti di questo secondo 16 posto per la nostra Italia.

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EVENTI INTERNAZIONALI I campioni dei picchiaduro di Cannes WORLD TEAM CUP DI SOULCALIBUR IV 1° Team France 2° Team Italy SOULCALIBUR IV 5on5 1° Muscle Team 2° Cosa Nostra MASTER SERIES DI STREET FIGHTER IV 1° Eita 2° Allioune

Italia al torneo a nazioni di Soulcalibur IV, che ci ha regalato un secondo posto e delle partite emozionanti contro Singapore in semifinale, in una sfida a livelli altissimi conclusasi dopo ben 9 partite. La finale contro la Francia è stata ben giocata, ma il loro giocatore di punta, Scud, nonché uno dei più forti al mondo in questa disciplina, ha fatto la differenza. Dulcis in fundo, con delle partite di prova è stato presentato al pubblico Super Street Fighter IV, che uscirà tra circa due mesi, nell’attesa spasmodica di tutti gli amanti del genere.

La domenica è stata una giornata conclusiva, con le premiazioni e il torneo singolo di Street Fighter IV, nel quale il nostro miglior giocatore italiano, Shirl del team Inferno eSports, si è piazzato al quinto posto giocando sul palco e perdendo solo contro i campioni giapponesi. Nel complesso, la WGC Cannes 2010 è stata un evento di successo e un’esperienza imperdibile, che ci si augura aprirà le porte a un nuovo periodo sempre più ricco di tornei ed eventi videoludici internazionali. Carlo “Cloud” Giannacco

Un giocatore che raggiunge risultati di questo calibro ha di sicuro curato la propria preparazione. Puoi dirci quanto tempo dedichi ai tuoi allenamenti e qual è il tuo segreto per arrivare così in alto nella scena internazionale? Come in tutti gli sport, anche nei videogiochi è necessario essere dediti e costanti. In tanti anni di esperienza, mi sono reso conto che bisogna curare molto l’aspetto qualitativo dell’allenamento, scegliere bene contro chi si gioca e soprattutto non buttarsi giù alle prime difficoltà. Il vero segreto, insomma, è crederci sempre e non mollare mai. Un torneo di questa rilevanza a Cannes è stato riproposto dopo 6 anni. Pensi che questo comporti un buon segno per una grande ripresa dell’eSport nel 2010? Come descriveresti questa edizione, rispetto alle precedenti? www.esportitalia.com Un torneo così importante è un ottimo segnale, perché gli ultimi anni

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STREET FIGHTER IV SINGOLO 1° Fuudo 2° Daigo SOULCALIBUR IV SINGOLO 1° Thugish Pond 2° Maxou STREET FIGHTER IV 2on2 1° Team Japan 2° Team AAA STREET FIGHTER III 2on2 1° Team Yamato/Nico/CCL 2° Team Desora/Ryan/Kenpachi TEKKEN 6 1° JTB 2° Solid Jin BLAZBLUE CT 1° Zero No Shana 2° 4K

sono stati di ristagno, soprattutto in Italia (il 2009 in particolare). Io personalmente comincio a intravedere nei nuovi giochi e nei nuovi tornei, soprattutto per quanto riguarda Street Fighter 4, buoni segni di ripresa. La qualità di questa edizione della WGC di Cannes fa sperare in ottimi presupposti e prospettive crescenti per un futuro sempre più ricco di eSport ed eventi relativi. Quali consigli daresti a chi vuole cominciare a competere nelle discipline dei picchiaduro? Giocare tanto, scegliersi il giusto personaggio imparando le basi, ma soprattutto trovarsi una cerchia di amici con la propria stessa passione con i quali imparare il gioco per bene, per migliorare tutti insieme. eSport Italia ti ringrazia per la tua collaborazione e ti augura un grande in 17w bocca al lupo per i tornei futuri!

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RECENSIONI MULTIPLAYER

NE vERSIOTA TESTA

Bioshock 2 - recensione multiplayer

XbOX 360

divertimento

8 6 5 6

community

tornei

supporto

rapture è un luogo umido e pauroso: anche quando si gioca in tanti...

B

ioshock è una serie diventata, in soli due anni, un vero e proprio punto di riferimento nella storia recente dei videogiochi. Già il primo episodio della saga di 2K Games, sviluppato dagli autori del mitico System Shock (Irrational Games), fece gridare al miracolo nel 2007. Mai si era visto uno sparatutto (con forti tinte horror) così coinvolgente e per certi versi originale. Non si sono inventati niente, Ken Levine (il regista del gioco) e il suo team, hanno saputo però unire insieme in modo davvero intrigante elementi classici degli sparatutto in prima persona e una spruzzatina di gioco di ruolo (magie, potenziamenti e inventario) rendendo il prodotto davvero indimenticabile. Con questo secondo episodio, i ragazzi di Irrational non sono andati

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tanto lontani dalla perfezione: volendo valutare Bioshock 2 con i classici strumenti della critica, il voto non sarebbe diverso da un bel 9 su 10. Ma volendo restringere il campo alla sola modalità multiplayer, novità su cui gli studios di Boston hanno puntato tantissimo nella loro comunicazione pre-lancio, come andrebbe l’allievo Big Daddy all’interrogazione? Sicuramente non farebbe scena muta, ma il 9 del prodotto “completo” è lontano, considerate alcune pecche macroscopiche all’interno di una modalità multigiocatore comunque gradevole, piena di spunti interessanti. Collegandosi a un server di Bioshock 2, il primo dettaglio che salta agli occhi è la lobby d’attesa giocabile: per personalizzare l’armamento,

controllare le proprie statistiche o quelle mondiali, avviare una partita o cambiare il proprio aspetto, sarà possibile girovagare per i corridoi di una sala d’attesa, vivendo un’altra piccola parte di trama preparata dai geniacci di Irrational Games. Tutto molto bello e affascinante, ma abbastanza inutile a fini della nostra analisi: è comunque una caratteristica che piacerà ai palati fini, oppure a chi vuole davvero rilassarsi tra una partita e l’altra. Una volta entrati nell’arena, ci si ritrova di fronte a uno sparatutto classico (alla Quake, per intenderci) abbastanza caotico, qualità che, comunque, non sempre è da considerarsi un difetto. Come in Modern Warfare, l’arsenale di partenza deriva dalle scelte del giocatore in fase di setup: ad

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RECENSIONI MULTIPLAYER Modalità: Cattura la Sorellina

ogni livello di esperienza, si potrà avere accesso ad armi e plasmidi diversi e più potenti; questo richiederà non poco per cominciare a risolvere situazioni ingarbugliate che altrimenti sembrerebbero impossibili da affrontare. Il principale difetto della produzione è proprio questo, però: mentre in Call of Duty le prime armi a disposizione sono comunque “accettabili” per guardare il proprio avversario negli occhi e affrontarlo senza trovarsi troppo in difetto, in Bioshock 2 la curva della difficoltà iniziale è davvero molto ripida. Al principio, anche il giocatore più esperto sarà un “frag” (per frag si intende “morto”) ambulante: questo non fornisce certo una motivazione per rientrare nell’arena dopo aver vagato per i corridoi alla ricerca di un luogo isolato dove nascondersi. Eppure non deve neanche essere considerato come un problema “bloccante”: tutto si può risolvere con un po’di fosforo e... una fotografia. Una delle novità più interessanti di Bioshock 2 è infatti la possibilità di fotografare il cadavere appena caduto di uno dei propri avversari per ottenere, contro di lui, un bonus danni. Ogni volta che si ha la possibilità di farlo, quindi, ci si china e si tira fuori la propria macchina fotografica: così facendo, ci si espone anche al grande rischio di essere colpiti, ma il gioco, spesso, vale la candela. Ovviamente, la parte del leone dal punto di vista delle innovazioni al classico canovaccio del multiplayer online la fanno i plasmidi e i tonici genetici: poteri mentali grazie ai quali è possibile scaricare 10.000 volt sul proprio bersaglio, oppure tendergli una trappola telecinetica. Anche i plasmidi funzionano come le armi: maggiore sarà il vostro livello e più numerosi e potenti saranno i poteri che avrete con voi in combattimento. Dall’utilizzo continuativo di questa risorsa nasce il “caos” citato poco sopra: ogni scontro risulta sempre diverso e imprevedibile e un colpo ben assestato di www.esportitalia.com

un plasmide particolarmente utile può cambiare gli esiti di una battaglia, a meno di incontrare per i bui corridoi un Big Daddy. Ultima ottima qualità del prodotto targato 2K Games è infatti la reinvenzione del “power up” temporaneo per aumentare i danni, il classico “Quad Damage”. Anziché venire circondati da un’aura gialla o blu, senza alcun effettivo cambiamento se non i danni aumentati, in Bioshock 2 si deve trovare la tuta da Big Daddy per diventare una letale macchina da guerra. La tuta appare casualmente circa 3 volte ogni dieci minuti: chi la trova ha molte speranze in più di chiudere il round in positivo, vista la potenza davvero enorme della trasformazione. In conclusione, gli ingredienti per un multiplayer di livello ci sarebbero tutti, ma un’eccessiva penalizzazione dei giocatori che hanno meno tempo degli altri, unita ad una casualità non indifferente negli scontri, rendono Bioshock 2 un gioco sicuramente poco adatto a trasformarsi in uno Sport Elettronico. Ciò non toglie che il titolo è in grado di elargire una buonissima dose di divertimento in compagnia... come fosse una siringata di Adam!

Le altre novità davvero rilevanti del multiplayer di Bioshock 2 sono da riscontrarsi nelle divertenti modalità di sfida proposte, tra cui spicca la fantastica Cattura la Sorellina. Avete presente Capture The Flag, la classica modalità “rubabandiera” che propone una sfida a squadre (dal numero di membri variabile a seconda del gioco), in cui l’obiettivo è catturare la bandiera avversaria e riportarla nella propria base di partenza? Beh, dimenticatevela. In Bioshock 2, un titolo che fa del lato artistico e delle ambientazioni il suo fiore all’occhiello, non ci saranno bandiere da conquistare, bensì le dolci e indifese Sorelline, le stesse protagoniste della modalità a giocatore singolo. Questo tipo di scontro è leggermente diverso dal CTF classico, visto che si gioca a round in cui è ben distinto il ruolo di ogni squadra: gli attaccanti dovranno prendere la Sorellina e portarla in salvo in un tempo prestabilito, mentre i difensori dovranno impedire che questo accada. A ogni round si invertono i ruoli, fino al raggiungimento del punteggio necessario a vincere la partita.

Simone “AKirA” Trimarchi 19


CLAN LIFE

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KeyVale e il clan N7

A tu per tu con Valentino “N7 KeyVale” La Favoci, il “dottore” del calcio virtuale

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er i giocatori di FIFA la tag N7 non suona certo nuovo: si tratta di uno dei team di maggior successo presenti su Xbox Live con al suo interno delle vere e proprie leggende. Questo mese eSport Italia ha intervistato Valentino “KeyVale” La Favoci, membro storico del clan. Benvenuto sulle pagine di eSport Italia: cominciamo con una presentazione… Sono Valentino La Favoci, in arte “N7 KeyVALE MK”, ho 22 anni e sono di Como. Gioco principalmente a FIFA ma mi diverto anche con COD, titolo con il quale passo qualche oretta per cambiare un po’ genere. Devo però ammettere che a quest’ultimo sono abbastanza scarso! Gli N7 costituiscono un formidabile clan attivo nella

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scena di FIFA. Che ruolo ricopri nel team e come si è formato? Degli N7 sono il presidente, anche se la forza è il nostro gruppo stesso e tutti i componenti sono indispensabili! Il clan si è formato in una fredda giornata invernale. Pioveva ed era davvero difficile decidere sul proseguo della giornata. Uscire? Televisione? Meglio: l’Xbox 360 che era lì ad aspettarmi, così come gli amici online con il quale questa console ti permette di interagire. Invitai qualcuno a giocare e, chiacchierando, venne fuori l’idea di creare un nuovo clan: un gruppo con cui scrivere la storia sul “Live”. Volevamo allo stesso tempo essere simpatici e corretti tanto da farci benvolere, e vincere tanto da farci odiare! Ma soprattutto volevamo mantenere il nostro gruppo di amici, e andare avanti

con la sola voglia di divertirsi, anche se ci ritenevamo troppo forti per accettare di buon grado le sconfitte. Devo dire che molti dei sogni che avevamo quando abbiamo fondato gli N7, siamo riusciti a realizzarli: anche e soprattutto grazie alle sponsorizzazioni. La maggior parte delle vittorie le dobbiamo, e le dedichiamo volentieri, alle persone che hanno creduto in noi. Quali sono i componenti dell’N7 e che successi hanno archiviato nel corso degli anni? Nel clan siamo tanti: GAZZA, Dark90, DIEGO 28, Druido, KeyVALE, motokey, nico82, Pampa, Patri13, BRAMBOA,

BRAMBOS, EviL Kiu,Knives, lele10, MaRkiNo, MetalmauX, Nicolas, XxRAFFOxX. Abbiamo passato ore e ore insieme, serate a ridere e scherzare, tenendo sempre a mente il nostro obiettivo: vincere… o perlomeno cercare di migliorare. Raggiungere questo scopo è sempre stato il nostro traguardo e, una volta raggiunto, il nuovo scopo è raggiungerlo ancora. Grazie a questi ragazzi, a questi amici, di tornei ne ho vinti molti. Sia in 1vs1 che in multiplayer, come dimostra l’ultima competizione di TLC vinta, anzi… stravinta! È da FIFA 09, titolo con il quale siamo nati, che dominiamo la scena italiana e, anche quest’anno con il seguito 20


CLAN LIFE

FIFA 10, abbiamo inanellato vittorie su vittorie. Qual è la vittoria di cui vai più fiero? La cima del tuo palmares... Devo dire che il momento videoludico che mi ha reso più felice è l’essere uscito imbattuto dal Roma Videogames Festival, un evento nel quale sono stato presentato come campione da battere (questa modalità si chiama “King of The Hill”: una serie di sfidanti “casual” provano a battere un player molto esperto). Chi mi avesse strappato anche solo una partita si sarebbe portato a casa una console Xbox 360! Un gran momento: l’atmosfera www.esportitalia.com

è stata unica. Non avevo mai giocato davanti a decine e decine di persone che tifavano e incitavano i giocatori: la tensione era alle stelle anche e soprattutto perché non potevo permettermi di fare una figuraccia con i ragazzi di XLC, che rappresentavo e che avevano messo in piedi il conteste e offerto il premio. Che emozione: video, foto, pubblico, telecronista (Simone “AKirA” Trimarchi, NdR)… tutti elementi più unici che rari, per uno abituato a giocare davanti alla TV su una comoda poltrona con il gatto a fianco! Ovviamente di altri splendidi trionfi ne ricordo molti; devo dire che ho ottenuto le vittorie più belle e le

soddisfazioni più grandi. Sempre su XLC, tra l’altro… sarà il portale a portarmi fortuna! Ovviamente oltre alle vittorie ci sarà stata anche qualche sconfitta… in che occasione ti sei sentito più abbattuto? Se devo essere sincero la sconfitta che mi ha più amareggiato è stata quella alla Winter Cup di Milano, perche ho giocato bene per tutta la durata del torneo, ma in finale l’emozione mi ha tradito ed ho davvero meritato di perdere. Peccato. Tornando agli N7, quali sono i vostri prossimi obiettivi? Avete qualche torneo importante da giocare?

Abbiamo una LAN a Jesolo, dove ci siamo qualificati con 4 partite di anticipo, vincendo il torneo online di TLC 10vs10, che valeva per la qualificazione alla all’evento in Veneto. Già l’esserci arrivati è un grande traguardo. Arrivati a destinazione ovviamente cercheremo sempre di darci sotto e non tradire le aspettative anche sul campo più competitivo di un LAN Party (raduni o tornei in cui i giocatori si collegano in LAN, cioè via cavo, evitando il LAG e guardandosi negli occhi). Qualche settimana fa sono stati annunciati i primi titoli ufficiali dei World Cyber Games 2010, ovvero le Olimpiadi dei videogiochi. Sfortunatamente FIFA 10 non è fra questi, credi che verrà annunciato prossimamente? Ovviamente ci spero! Anche se sarebbe davvero un delitto escluderlo. È un titolo dove si sfidano milioni di persone in tutto il mondo. Inoltre FIFA 10 è davvero fantastico a livello di giocabilità: una vera e propria simulazione calcistica. Non 21


CLAN LIFE vederlo tra i giochi scelti per le olimpiadi è un po’ triste. Nel caso in cui FIFA 10 venga messo nei World Cyber Games voi N7 tenterete la qualifica per la finale mondiale che si terrà a Los Angeles? Ovvio che ci proveremo! Queste sono le sfide per cui siamo nati e riuscire ad arrivare alla finalissima di Los Angeles è un sogno che vogliamo trasformare in realtà! In fondo sognare non costa nulla. Parliamo un po’ della scena italiana del titolo calcistico per eccellenza, nella penisola c’è una comunità attiva? Il livello di gioco è alto? Grazie alla qualità della serie FIFA, che a mio avviso è dal 2008 superiore ad ogni altra

simulazione calcistica, i giocatori che scelgono di cimentarsi con il calcio targato EA Sports sono sempre di più. Non direi nulla di falso affermando che praticamente tutti coloro che giocano online con la propria console ne hanno a casa una copia. Quindi direi di si: c’è una community davvero attiva su FIFA. Sul livello di gioco non mi esprimo ma mi sembra comunque molto alto. Passando invece alla comunità europea cosa mi dici? Ci sono giocatori temibili o sono alla vostra portata? Avete mai avuto l’occasione di scontrarvi con loro? Ovviamente ci sono tantissimi clan davvero temibili e ancora più giocatori bravi nell’1vs1. Devo dire che noi N7, in tutta onestà, è

molto che non perdiamo anche in giro per l’Europa. Quindi il livello continentale non deve essere poi troppo lontano. Speriamo comunque continui la nostra striscia positiva, magari tra un po’ saranno gli europei, in interviste come questa, a citare noi N7! Avete mai pensato di trasformarvi in una multigaming community inserendo delle squadre per altri giochi? Ovviamente ci guardiamo in giro: ci interesserebbe avere team di titoli come COD5 e Gears of War. Intanto stiamo aprendo il nostro sito personale e, grazie al nostro sponsor, stampando le magliette ufficiali. Insomma per ora ci organizziamo e, chissà, un giorno potremmo essere molti di più.

Un’ultima cosa: se qualcuno volesse sfidarvi dove e come lo può fare? Lo può fare tramite Xbox Live, contattandoci, preferibilmente la sera. Oppure lasciandoci un messaggio sul nostro forum, che è già attivo mentre diamo vita al sito. Ovviamente siamo pronti ad accettare ogni sfida! Vuoi salutare qualcuno o fare dei ringraziamenti? Vorrei ringraziare in primis voi per la splendida occasione. Naturalmente un grazie và anche a tutti i ragazzi del Clan e al nostro magnifico sponsor. Ultima menzione per il portale XLC, che rappresento con orgoglio! Luca “Gold Jok3” Spagnoli

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Pronti a giocare dal vivo? Per festeggiare i due anni dalla fondazione il clan A.S.D. ItNS (Italian Navy Seals ltd, il primo clan a diventare Associazione Sportiva Dilettantistica affiliata alla Federazione Nazionale Italiana Gioco Elettronico) è pronto a far festa nell’unico modo concepibile per un videogiocatore: organizzando un evento LAN col patrocinio di FNIGE! Impossibile non citare l’impegno sociale che il clan ItNS e il suo fondatore Simone Galli stanno portando avanti attraverso i videogiochi: dal 2008 hanno col-

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laborato con Activision nel Bus Telethon, con Mc Donald’s Italia in un evento per aiutare i bambini delle case-famiglia Ronald Mc Donald e con Radio 105 e lo Zoo di Marco Mazzolli. Così sabato 27 e domenica 28 marzo dalle 9 alle 19, presso il ristorante Europa c/o TCE in Via Bulgaria 39 a Grosseto, chiunque sia interessato a mostrare la sua bravura nei titoli, FIFA 10, Guitar Hero e Modern Warfare 2 è assolutamente invitato a non perdersi l’evento toscano. Ingresso e partecipazione? Totalmente gratis!

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