IVONN ESCARLETH ESTRADA LEVA
CONTACT
ivonn.estradaleva@gmail.com
+39 345 5846358
Turin, Italy
www.linkedin.com/in/ivonn-e-2b1932b8/
ivy_estrada_
EDUCATION
2012: Diploma
Istituto d’Arte Aldo Passoni, Turin
2018: Bachelor’s Degree in Architecture
Politecnico di Torino
2022: Master’s Degree in “Architettura Costruzione Città”
Politecnico di Torino
SOFTWARE (using)
Autodesk AutoCAD 2D
Adobe Photoshop
Adobe Indesign
Adobe Illustrator
Trimble Skechup
Rhinoceros
Vray Skechup
Microsoft Office: Word, Excel, PowerPoint





LANGUAGES
Speaking Spanish- Native language Italian - C2 English - B1
Writing Spanish- Native language Italian - C2 English - B1

SOFTWARE (studying)
Autodesk Revit
EXPRIENCES
2012: Fashion designer - Internship
Istituto d’Arte Aldo Passoni, Turin
Design and production of a women’s dress set for a collection exhibited at Palazzo Barolo (Turin).
2017: Junior Architect - Internship
Carmadesign S.r.l., Turin
-Assisting seniors and team on Fiat’s stands design for agricultural machinery fair, Agritecnica 2018.
-Assisting seniors for the development of a concept for the rooms and common areas of three hostels of the E.C.V group.
2018: Junior Architect - Team design
Fondazione per l’Architettura, Turin
Workshop Newborn space for the restyling of the Sant’Anna University Neonatology Department in Turin (TIN).
2021: Junior Architect - Team design
Politecnico di Torino
Workshop Architettura Scenografia Musica. Scenographic design of the comic opera “Don Pasquale”.
2021: Junior Architect - Team design
Politecnico di Torino
Workshop Luce, suono, colore e materia in interventi di placemaking per l’allestimento di spazi urbani pedonalizzati. Design for the setting up of the pedestrianized section in via Principe Tommaso (San Salvario).
2022: Junior Architect - CAD designer
Ingegneri Associati, Turin
Creation of technical drawings to be attached to the building practices.
INTEREST
Photography
Drawing
PERSONAL SKILLS
Hand Sketch
Digital drawing
Organizational
Adaptibility
Willingness to learn
Work in teams
Tailoring
Fashion
Reading
OTHER INFORMATION
In possession of driving license B.
CONTENTS
Selected projects
ACADEMIC PROJECTS
01 05
CASA DI QUARTIERE “LE VALLETTE”
Progetto per la collettività
02
PROGETTO PER IL MEISINO
Progetto per il terziario
BB - BLUE BRIDGE
Progetto per il terziario
CASA DELLA CULTURA POLITECNICA
Progetto di una biblioteca poliunzionale
QUATTRO LIBRI + UN PAIO DI OCCHIALI
Progetto di un allestimento museale
06
L’ITALIANA IN ALGERI di Gioachino Rossini Studio per una scenografia
WORKSHOP AND INTERNSHIP
07
THESIS 08 09 04 03
TIN, Ti Narro - Ti Nurro Progettazione partecipata per il Co-Living nel Reparto di Neonatologia.
I COLORI DELL’INGANNO
Workshop “Architettura Scenografia Musica” per la progettazione scenografica dell’opera buffa “Don Pasquale”.
TRACCE
Workshop “Luce, suono, colore e materia in interventi di placemaking per l’allestimento di spazi urbani pedonalizzati”.
CASA DI QUARTIERE “LE VALLETTE”
Progetto per la collettività


Il progetto Casa di quartiere “Le Vallette” è l’occasione per riqualificare un edificio attualmente utilizzato come sede delle Poste italiane, ma che non interagisce con la cittadinanza. Inserita in questo contesto, il nuovo progetto della “Piazza del Mercato” e dell’edificio “Casa di Quartiere”, diventano un nuovo riferimento per la vita socio-culturale degli abitanti. Le scelte progettuali hanno la volontà di concentrare tutte le attività principali in due ambienti unici ed unitari: la piazza e la casa di quartiere, mentre le altre superfici sono state pensate in funzioni di queste esigenze.

L’intervento propone di trasformare la nuova piazza in un luogo riferimento che racchiuda attività socio-culturali. Invece l’edificio diventa un riferimento per la collettività, in grado di unire funzioni diverse. Il dialogo che il nuovo edificio instaura con la piazza centrale esistente con quella progettuale non è soltanto simbolico, ma principalmente fisico: grazie alla sua conformazione strutturale, che non rappresenta un limite ma un’agevolazione, fa si che essa diventi filtro tra le due piazze.
Il disegno e la conformazione della piazza, riproposto anche per l’edificio, è pensato come un gioco di volumi, che vanno a formare il parco.
Il disegno e la conformazione della piazza, riproposto anche per l'edificio, è stato pensato come un gioco di volumi geometrici, che a seconda della loro collocazione, formano un disegno di un parco che vuole essere interattivo, mantenendo così l'idea dell'intero intervento.
Barakaldo. Essa, così come alcune aree del parco, è pavimentata in alcune zone con il parquet e viene arredate con vasi rettangolari. L'utilizzo del parquet oltre che garantire una qualità estetica, rappresenta una scelta materica, che non si contrappone con la natura ma anzi la richiama come scelta progettuale. In altre zone del parco , sono presenti aree verdi mentre in altre zone ancora sono presenti delle fontane a raso.
MATERIALI
-legno (per la superficie pavimentata)
-calcestruzzo (per i vasi rettangolari)
-ghiaia (per i percorsi)
Il teatro, che viene concepito come qualcosa che nasce dal terreno, è composto da gradonate dotata di panche continue in legno , per favorire lo svolgimento di attività varie all'aperto durante l'estate come ad esempio concerti, proiezioni, mostre o rappresentazioni teatrali.
Allo stesso tempo sempre il teatro rappresenta un ponte da percorrere per poter raggiungere i campi sportivi e il parco per bambini
MATERIALI -legno
Il disegno e la conformazione della piazza, riproposto anche per l'edificio, è stato pensato come un gioco di volumi geometrici, che a seconda della loro collocazione, formano un disegno di un parco che vuole essere interattivo, mantenendo così l'idea dell'intero intervento.






Le fontane a raso assicurano un effetto scenografico, pur mantenendo l’eventuale spazio pedonale Avremmo pertanto questa duplice funzionalità lasciando inalterato lo spazio urbano nei momenti spegnimento del sistema, magari nei periodi più
MATERIALI -pietra
La nuova piazza assume un ruolo di luogo di aggregazione per la collettività del quartiere. Il progetto del quartiere si ispira a Piazza del Desierto a Barakaldo. Essa, così come alcune aree del parco, è pavimentata in alcune zone con il parquet e viene arredate con vasi rettangolari. L'utilizzo del parquet oltre che garantire una qualità estetica, rappresenta una scelta materica, che non si contrappone con la natura ma anzi la richiama come scelta progettuale. In altre zone del parco , sono presenti aree verdi mentre in altre zone ancora sono presenti delle fontane a raso.
MATERIALI
-legno (per la superficie pavimentata)
-calcestruzzo (per i vasi rettangolari)
-ghiaia (per i percorsi)


















cls grecata secondaria
lana di roccia bituminosa pendenza vapore principale cls grecata secondaria
SEZIONE ORIZZONTALE A-A
PROSPETTO A-A
SCALA 1:20
pendenza vapore principale cls grecata secondaria secondaria principale grecata cls
sottofondo pavimentazione controsoffito
sottofondo pavimentazione controsoffito
secondaria
SEZIONE ORIZZONTALE A-A
A A’
SCALA 1:20
orizzontale
SEZIONE ORIZZONTALE A-A
SEZIONE ORIZZONTALE A-A
020406080
4
SEZIONE VERTICALE A-A
SEZIONE VERTICALE A-A
POLITECNICO DI TORINOCORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA A.A 2014/ 2015 ATELIER "COSTRUIRE NEL COSTRUITO" PROF.SSA PAOLA GREGORYCOMPOSIZIONE ARCHITETTONICA E URBANA PROF.SSA MARIA LUISA BARELLITECNOLOGIA DELL'ARCHITETT URA S TUDENTESSE : IVONN ESTRADA 207796 MARIOLINA GIANCARLI 209599 SUN SHU 187444 GRUPPO 30 4
GRUPPO 30
209599 SUN SHU
187444
lamiera grecata
pannello in legno massiccio
lamiera grecata isolante in lana di roccia
pannello in legno massiccio
pannello in legno massiccio
blocco in laterizio 350x250x250
blocco in laterizio 350x250x250
lamiera grecata isolante in lana di roccia
blocco in laterizio 350x250x250
isolante in lana di roccia
staffe metalliche struttura portante in montanti e traversi
staffe metalliche struttura portante in montanti e traversi
staffe metalliche struttura portante in montanti e traversi
pannello in fibrocemento
pannello in fibrocemento
pannello in fibrocemento
guaina bituminosa strato di pendenza barriera al vapore trave principale getto in cls lamiera grecata trave secondaria
isolante in lana di roccia
guaina bituminosa strato di pendenza barriera al vapore trave principale getto in cls
isolante in lana di roccia
isolante in lana di roccia
guaina bituminosa strato di pendenza barriera al vapore trave principale getto in cls
lamiera grecata trave secondaria
lamiera grecata trave secondaria
trave principale lamiera grecata getto di cls
isolamento sottofondo pavimentazione
pavimentazione
isolamento sottofondo
soletta calcestruzzo di appoggio e rete elettrosaldata
soletta calcestruzzo di appoggio e rete
isolamento sottofondo pavimentazione fondazione barriera al vapore S TUDENTESSE : IVONN ESTRADA
sottofondo pavimentazione impianti controsoffito
lamiera grecata getto di cls
trave secondaria
trave secondaria trave principale
sottofondo pavimentazione impianti controsoffito
sottofondo pavimentazione impianti controsoffito
trave secondaria trave principale lamiera grecata getto di cls
elettrosaldata
igloo getto di calcestruzzo magro
igloo getto di calcestruzzo magro
igloo getto di calcestruzzo magro
POLITECNICO DI TORINOCORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA A.A 2014/ 2015 ATELIER "COSTRUIRE NEL COSTRUITO" PROF.SSA PAOLA GREGORYCOMPOSIZIONE ARCHITETTONICA E URBANA PROF.SSA MARIA LUISA BARELLITECNOLOGIA DELL'ARCHITETT URA S TUDENTESSE : IVONN ESTRADA 207796 MARIOLINA GIANCARLI 209599 SUN SHU 187444 GRUPPO 30 4 PROSPETTO
soletta calcestruzzo di appoggio e rete elettrosaldata POLITECNICO DI TORINOCORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA A.A 2014/ 2015 ATELIER "COSTRUIRE NEL COSTRUITO" PROF.SSA PAOLA GREGORYCOMPOSIZIONE ARCHITETTONICA E URBANA PROF.SSA MARIA LUISA BARELLITECNOLOGIA DELL'ARCHITETT URA
terreno
terreno
terreno
SEZIONE
SEZIONE 7
PROGETTO PER IL MEISINO
Progetto per il terziario
Al fine di rispondere alle esigenze di due tipologie di utenza, ciclista e pedone, si è scelto come concept di progetto, la rampa. Questa si presta meglio a collegare le diverse funzioni dei tre piani del nuovo edificio.
Il progetto riprende le forme della cascina e degli edifici a corte del tessuto urbano esistente, la Borgata Rosa. Questo ha comportato ad avere una distribuzione concentrica attorno all’edificio. L’area progettuale è ubicata in corrispondenza della strada Don Luigi Sturzo.


Per dare accessibilità ai ciclisti provenienti dalla ciclostrada del Po è stato creato una viabilità dolce che collega le rampe di accesso alla passerella e di lì alla struttura.
L’accessso carrabile viene effettuato per mezzo di una corsia esistente nel piano terreno. A causa del forte rischio idrogeologico, il piano terreno è stato dedicato solamente alla funzione di parcheggio coperto per tutti gli utenti che neccessitano di un punto di interscambio modale, nonché per coloro che soggiornano.



MuCEM Museum_ Rudy Riciotti
Ridisegno dei riferimenti distributivi
Piante e legenda delle funzioni Schema distributivo del progetto
18 0 A' A' parcheggio spazio manutenzione biciclette negozio biciclette infermeria servizio bar ristorante cucina spazio per di socializzazione 11 12 13 14 15 16 17 18
POLITECNICO DI TORINO - DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E DESIGN - CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN ARCHITETTURA - A.A. 2015/2016 Proff. Riccardo Palma (Composizione architettonica e urbana), Walter Cerretto (Tecnica delle Costruzioni) - Collab. Noela Besenval, Davide Bigaram, Andrea Alberto Dutto 01PRXPM - Atelier di Progettazione architettonica e strutturale
Pianta copertura Pianta piano 2
Pianta piano 1
Studenti: Ivonn Estrada, Luis Reyes
Legenda
Pianta piano 1
10 Esploso Assonometrico
Piano 2
TAVOLA 03a
Legenda
1_Deposito bici
Legenda
3_4 postazioni internet
4_sala comune

5_servizi igenici
6_camerata da 10 posti
7_lavanderia e asciugatoio
8_4 camere doppie
9_reception
sala comune servizio bar
servizi igienici 4 camere doppie
10_magazzino
11_servizio bar
12_ristorante
13_cucina
14_infermeria
spazio manutenzione biciclette negozio biciclette
15_spazio manutezione bici
16_negozio bici
infermeria 11 12 13 14 15 16 17 18
servizio bar ristorante cucina spazio per attività di socializzazione
17_spazio per attività di socializazzioni
18_parcheggio
Pianta passerella AA’
Prospetto passerella
trave principale HEB 280 piastra aste diagonali UPN 140 montante HEB 160
POLITECNICO DI TORINO - DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E DESIGN CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN ARCHITETTURA A.A. 2015/2016
Proff. Riccardo Palma (Composizione architettonica e urbana), Walter Ceretto (Tecnica delle Costruzioni) - Collab. Noela Besenval, Davide Bigaram, Andrea Alberto Dutto 01PRXPM - Atelier di Progettazione architettonica e strutturale
Sezione CC’
trave principale HEB 280
con getto
montante HEB 160
trave principale
trave principale HEB 280 montante HEB 160
con getto di cls
Sezione BB'
Studenti: Ivonn Estrada, Luis Reyes
Sezione CC’
pilatri 1 HEA 240
pilatri 2 HEA 120
controvento
trave secondaria UPN 240
trave principale HEB 180
profilo tubolare
Maglia strutturale sezione AA'
Dettaglio sezione AA’’
Dettaglio sezione AA'
guaina cls di riempimento
masetto con rete elettrosaldata
isolante
Sezione AA' Sezione BB'
Sezione AA'
Maglia strutturale sezione BB'
Sezione AA'
Sezione BB'
Sezione BB'
Proff.
01PRXPM - Atelier di Progettazione architettonica e strutturale
Studenti: Ivonn Estrada, Luis Reyes
01PRXPM
Studenti: Ivonn Estrada, Luis Reyes
TAVOLA
02c
BB'
pannelli di rivestimento
isolante termico acustico
blocchi gabeston 30x25x60 camera d'aria
trave primaria in acciaio trave secondaria pannelli prefabbricati supporto per controsoffitto pavimentazione cls allegerito per impianti isolante lamiera grecata
architrave in cls
profilo tubolare
pavimentazione getto in cls
trave secondaria
trave primaria
iglu
pavimentazione getto in cls iglu
trave secondaria
trave primaria
fondazione micropali
profilo tubolare
pavimentazione
getto in cls
IL PROBLEMA STRUTTURALE: GLI EDIFICI
iglu
magrone
BB'
TAVOLA 02c
fondazione
IL PROBLEMA STRUTTURALE: GLI EDIFICI
micropali
TAVOLA 02c
BB - BLUE BRIDGE

Progetto per il terziario

Si è deciso di posizionare il ponte in modo da garantire il facile accesso sia per chi proviene dall’area ex manifattura Tabacchi sia dal parco del Meisino, sfruttando la già presente assialità e collocandolo in una zona con minore distanza tra le sponde del fiume. Il percorso è il tema principale di questo progetto, il quale viene riproposto tramite un attraversamento rettilineo per i pedoni, uno curvilineo dolce per i ciclopedoni e dei “corridoi” trasversali che collegano entrambi. Il concept distributivo si basa sull’uso di una griglia che utilizza la larghezza della passerella pedonale. In questo modo si creano 8 spazi simmetrici, divisi da una grande piazza al centro del ponte. Gli spazi sono composti da moduli: due abitativi, uno per spogliatoi e bagni, due collegati tra di loro per il ristorante, uno per punto info e parcheggio bici ed infine uno per la ciclofficina. Uno spazio è stato lasciato libero per un eventuale investimento futuro, magari da parte del comune di Torino o qualche associazione. Tutti i moduli sono dotati di corridoi trasversali, che permettono di accedere ai moduli sia dalla passerella pedonale sia da quella ciclopedonale.




























CASA DELLA CULTURA POLITECNICA
Progetto di una biblioteca polifunzionale
La casa della Cultuta Politecnica mira a creare un luogo di ricerca che sia anche fulcro di iniziative culturali, le quali possano dare maggiore visibilità al Politecnico e ne incentivino le nuove possibilità didattiche.
Inoltre si basa sulla “protezione” del patrimonio librario, messo a disposizione degli studenti del Politecnico e della città stessa, affinché la cultura sia condivisa e che sia oggetto di crescita e di scambio continuo.
Il progetto si classifica come un edificio di basso profilo e relativamente a basso costo, con tempi di esecuzione abbastanza limitati, nel corso definito come: “Low Profile – Monolitico”.

La CDP è uno scrigno, composto da tre volumi semplici interconnessi e inscindibili l’uno dall’altro. Essi simboleggiano una cultura fatta di molteplici attori che scambiano valori e sapere. Al centro troviamo un’importante scala monumentale che collega oltre che i due volumi architettonici, con i quali genera un unico piano, anche il campus con la città di Torino.
Ogni piano ha una funzione differente: partendo dal piano terra, destinato alla collettività, troviamo la zona ristoro pubblica con un bar accanto all’area ristoro degli studenti, insieme all’aula studio diurna e notturna; il primo piano è destinata la didattica speciale, con diverse aule e zone di attesa per gli studenti; al secondo e al terzo piano è presente la biblioteca a scaffale aperto con i relativi spazi di consultazione; al quarto piano sale studio diurne silenziose e zone per la concentrazione; al quinto piano si trovano l’aula informatica e stampa e ad aule a prenotazione per i lavori di gruppo, quali modellini o esercitazioni. Gli ultimi due piani sono interamente dedicati all’archivio e alla biblioteca a scaffale chiuso.
Superficie totale: 10540mq





Costo: 2645 €/mq
Costo complessivo: 27884828 mln












QUATTRO LIBRI + UN PAIO DI OCCHIALI
Dopo un’attenta analisi del tema progettuale, si sono suddivise le aree dell’allestimento in quattro aree tematiche corispondenti ai quattro libri dell’architetura di Palladio. Ogni sezione è caratterizzzato da un highlight, rispettivamente: gli ordine architettonici, la villa, il ponte e il Pantheon, richiamati secondo una colorazione diversa della pavimentazione.

Il ponte svolge un ruolo centrale nella mostra poiché fa dialogare le varie sezioni del libro, richiama il legno, tra i materiali prediletti di Carlo Scarpa, inoltre amplicifica lo spazio progettuale. Successivamente, secondo un’ottica scarpiana, il progetto è stato definito nelle scelte materiche e nelle tecniche di rapprensentazione della collezione, secondo quello que poteva essere “la vera bellezza”. Significanti infatti sono la scelta di realizzare un’importante muro interattivo, le vasche d’acqua contenenti degli espositori, e il Phanteon in scala.
Contemporaneamente è stato studiato un brand identity che richiami al meglio il tema progettuale e dal quale è derivata la parte di pubblicizazione dell’allestimento: il gudget e manifesti. La logica progettuale viene richiamata anche dall’esterno mediante una scultura, corrispondente ad una parte del ponte della mostra, e da un importante portale in legno che richiama lo sguardo di Scarpa. Infine, per rendere il più possibile completa la progettazione si sono ipotizzati il finger food ed il packaging da proporre allo spettatore in occasione della cerimonia di apertura dell’allestimento.







Sezione longitudinale














THESIS
STUDIO PER UNA SCENOGRAFIA


L’italiana in Algeri di Giachino Rossini
La tesi ha per oggetto lo sviluppo progettuale di una scenografia per l’opera lirica L’italiana in Algeri di Gioachino Rossini. Il lavoro finale è il risultato di uno studio che si divide sostanzialmente in cinque parti: la prima corrisponde all’analisi dei contenuti del libretto dell’opera al fine di comprendere il pensiero dell’autore e l’oggetto di studio; la seconda è un’indagine conoscitiva sul tema dell’Orientalismo e sulle architetture di Algeri (Algeria) in tre momenti in cui l’opera ha subito una nuova interpretazione scenografica; la terza è un’analisi di alcuni allestimenti scenografici al fine di apprendere dalle esperienze di registi e scenografi contemporanei; la quarta parte corrisponde alla formulazione della mia interpretazione dell’opera; infine vi è la fase tecnica in cui rappresento le diverse scene e gli elementi che le compongono mediante disegni architettonici (piante, prospetti e sezioni).
La mia personale interpretazione e realizzazione del progetto di scenografia vuole mettere in evidenza il carattere artistico e di indagine della figura dell’architetto in un mondo sempre più globalizzato, dove le conoscenze estere si fondono in architetture ibride che andranno a formulare il linguaggio architettonico futuro; e in tale scenario il palcoscenico può essere sfruttato come uno spazio su cui avere delle anticipazioni.
Il Serraglio descritto nell’opera si trovava all’interno della Casbah di Algeri.



Palazzo del bey assieme agli edifici ubicati all’interno dell’antica me dina (quartiere) furono usati come modelli di riferimento per la pro duzione di opere artistiche e architettoniche in Europa. La Casbah era famosa per il suo porto fortificato dal quale partivano gli imbarchi dei corsari barbereschi e nel quale arrivano i prigionieri europei rapiti dalle proprie imbarcazioni.
Suggestioni

Elemento di chiusura

Elemento percoribile

Pianta




















Elementi di scenotecnica
Pianta elementi di scenotecnica. Scala 1:100








Item 5 (carro)
Item 9








Attrezzeria






Attrezzeria pesante
Attrezzeria leggera




















WORKSHOP E TIROCINIO
TIN. TI NARRO - TI NUTRO
Workshop di progettazione per il co-living del Reparto di Terapia Intensiva di Neonatologia Universitaria del Sant’Anna di Torino (TIN)

L’importanza delle parole: sprigionare gioia, scatenare rabbia, alimentare paure. TIN, l’acronimo che accoglie, con l’inizio del percorso nella Terapia Intensiva; aggredisce emotivamente, con sterile freddezza, introducendo in una Neo esperienza.
La connotazione delle singole lettere spaventa, il Nuovo disorienta. Trasformando la N nel vero elemento di valore centrale, ci si accorge di come la sua declinazione nei concetti di Narrazione e Nutrizione diano il senso di partecipazione ad un percorso condiviso dove relazioni umane ed esperienza nutrono attraverso la difficoltà e accompagnano ad accogliere la Nuova vita.
TiNarro, TiNutro: due concetti fondamentali e compenetranti del percorso di riappropriazione dello spazio nella sua dimensione sociale e personale.
La narrazione racconta lo spazio attraverso le sfere della nutrizione nella loro accezione più semplice del vivere: sapere, comunicare, alimentare.
La riappropriazione dell’identità e del ritmo interiore deve poter avvenire nella contemporaneità della condivisione degli spazi. La condivisione della dimensione sociale e privata di uno spazio deve garantire una flessibilità di utilizzo adattandosi ai diversi utenti che la vivono quotidianamente.
Una nuova dimensione, non solo percettiva, generata da trasparenze controllate con l’utilizzo di luci, colori e materiali simula e ripropone l’interazione tra sfera sociale e personale.
RITUALITÀ’
SCAMBIO RITMO
TEMPORALITA’
UMANIZZAZIONE SOCIALIZZAZIONE IDENTITA’
NUTRIMENTO FAMIGLIA LUCE FLESSIBILITA’


























TIMING DI PROGETTO
TIMING DI PROGETTO




















I COLORI DELL’INGANNO
Workshop “Architettura Scenografia Musica” per la progettazione scenografica dell’opera buffa Don Pasquale

Il progetto di scenografia riflette vicenda e gli spazi descritti nel libretto secondo l’ottica del genere Telenovela, in questo modo i salotti domestici, descritti nel Libretto, vengono creati mediante la realizzazione di pareti (quinta e carro) decorate con le boiseries e colorate da un unico colore per rappresentare il carattere primordiale del protagonista dominante della scena.

Nel primo quadro (Atto 1: scena I, II, III) la dimora di Don Pasquale racconta l’appartenenza del protagonista ad un tempo passato. La scenografia “verde” si presenta dunque all’antica, arredata con un mobilio (attrezzeria) dal gusto tradizionale.
La comparsa di Norina, nella seconda parte del primo atto (Atto 1: scena IV, V) è ben esplicata dalla rappresentazione che muta. La scenografia diventa romantica e vibrante, dai colori accessi e dallo stile moderno (seppur con un limite nell’utilizzo dell’arredo conforme allo status sociale della proprietaria); richiama la personalità energica e creativa della giovane protagonista e si sposa con il tempo andante ed il lirismo esagerato che contraddistingue la scena.
Atto 3: scena I, II, III, IV, V: la permanenza di Sofronia (Norina) in casa di Don Pasquale comporta un cambio scena importante. Il dominio e la psicologia di Don Pasquale vengono demoliti e la scenografia muta inesorabilmente seguendo il medesimo tracciato. La dimora (che nella prima scena raccontava l’appartenenza del padrone, Don Pasquale, ad una posizione di forza) subisce le influenze della nuova protagonista dominante, Sofronia, che ne altera i connotati. La scenografia, dunque, assume un carattere pomposo e quasi caricaturale in forte contrapposizione alla sobrietà e al rigore della prima scena. La boiserie si tinge di un giallo vibrante ed il nuovo arredo risulta colorato, “alla moda” e costoso. L’atto III è forse il più leggiadro sotto il profilo lirico-melodico (come è leggiadra la scenografia).
Nella scena finale (Atto 3: scena VI) si abbandonano le vesti comico e satiriche per dare spazio al nuovo protagonista della scena, Ernesto; di conseguenza l’allestimento acquista un carattere romantico e sognante dato da un bosco “fiabesco”, dipinto sul fondale ed enfatizzato da alberi costruiti con ferro rivestito da polistirolo. La scenografia fa da sfondo al ritrovo di tutti i protagonisti, incluso il coro, per evocare la morale della storia: lasciare l’amore ai giovani.

nomenclatura di scena I, II, III | Atto 2: scena I, II, III, IV

1: scena I, II, III | Atto 2: scena I, II, III, IV
14. Divano chesterfield x





1
Scala
Pianta e nomenclatura di scena
Legenda elementi di scena e di attrezzeria



Schema elementi di scena
PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT
Pianta e nomenclatura di scena



Legenda elementi di scena e di attrezzeria
PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION

Scala 1:100













POLITECNICO DI TORINO | A. A. 2020-2021 | Workshop “Architettura, Scenografia, Musica” Docenti: S.Di Dio, V. Donato, R. Monaco, S. Pace, A. Piovano | Gruppo 5: I. E. Estrada Leva, E. Guadagna, L. Pittari, C. Tempora
(*) Prima del nome dell’elemento è indicato il numero identificativo riconducibile al capitolato. L’indicazione della quantità dell’elemento si riferisce alla specifica scena; il numero totale di ogni elemento è riportato a pag. 4-5.
nome dell’elemento è indicato il numero identificativo riconducibile al capitolato.
Pianta e





Legenda elementi di scena e di attrezzeria

Esploso boiserie
Tavola tecnica boiserie
Tavola tecnica boiserie
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Esploso e schema di montaggio boiserie 17
PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
montaggio boiserie
PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
PRODUCED BY AN



POLITECNICO DI TORINO | A. A. 2020-2021 Workshop “Architettura, Scenografia, Musica” Docenti: S.Di Dio, V. Donato, R. Monaco, S. Pace, A. Piovano | Gruppo 5: I. E. Estrada Leva, E. Guadagna, L. Pittari, C. Tempora
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PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
Tavola tecnica boiserie
BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
Prospetto e sezione | Scala 1:50 Schema di montaggio
BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
Nodo (2)

PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
Nodo (1)
PRODUCED BY AN AUTODESK
Boiserie con carro
PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
Tavola tecnica boiserie
PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
POLITECNICO DI TORINO | A. A. 2020-2021 | Workshop “Architettura, Scenografia, Musica” | Docenti: S.Di Dio, V. Donato, R. Monaco, S. Pace, A. Piovano | Gruppo 5: I. E. Estrada Leva, E. Guadagna, L. Pittari, C. Tempora







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Boiserie quinta Rilievo boiserie
PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
PRODUCED BY AN AUTODESK STUDENT VERSION
Boiserie con carro
Boiserie quinta Rilievo boiserie
Enrica Guadagna, Letteria Pittari, Carolina




TRACCE
Workshop “Luce, suono, colore e materia in interventi di placemaking per l’allestimento di spazi urbani pedonalizzati”

L’intervento di risistemazione del tratto di via principe Tommaso è caratterizzato dalla necessità di convertire questa porzione di strada pedonalizzata in una piazza di quartiere. La piazza vuole avere una connotazione inclusiva secondo la quale ogni spazio è accessibile e a servizio dei diversi fruitori, senza essere fisicamente delimitato. Il progetto interviene attraverso la scomposizione dello spazio pubblico in tre livelli: suolo, arredo e cielo, con il fine di restituire al luogo una nuova identità, connotata da caratteristiche ambientali specificatamente studiate per offrire alla cittadinanza uno spazio agevole e flessibile, alla portata di tante utenze diverse.
La pavimentazione è caratterizzata da una tinta unita, il cui scopo è quello di conferire all’area un senso di unità, associata ad una griglia regolarizzata, a punti, la cui funzione è quella invece di materializzare delle aree non delimitate, continuamente riscrivibili attraverso la colorazione dei pallini ai vertici della stessa area.
L’arredo è costituito da tubolari che formano dei portali le cui estremità vengono posizionate in corrispondenza dei pallini. L’idea alla base è quella di riprodurre un filo che entrando e uscendo dal suolo riesca a generare delle occasioni per vivere lo spazio in modo vario e flessibile. Infine il cielo è stato attrezzato con delle vele ombreggianti in tela, utili in estate per sfruttare lo spazio pubblico al massimo delle sue potenzialità. Tali vele mostrano dei vuoti in funzione del disegno del suolo e con tali vuoti si ottengono delle aree illuminate in grado di generare a sua volta dinamicità funzionale. Non da ultimo, l’importanza delle vele nel progetto è rappresentata anche dalla possibilità per la sartoria che ha sede nella via di promuovere la sua attività producendo le vele e pubblicizzandosi quindi in un luogo caratteristico di Torino e incentivando interventi simili anche in altri tratti stradali.
stanziano nella via in momenti simili. Si ipotizza un utidella strada complesso all’interno di una eventuale di quartiere, a cui partecipano i vari stakeholders zona.
stanziano nella via in momenti simili. Si ipotizza un utidella strada complesso all’interno di una eventuale quartiere, a cui partecipano i vari stakeholders zona.



RIFERIMENTI
Via Principe Tommaso, San Salvario, Torino
RIFERIMENTI
L’intervento di risistemazione del tratto di via principe Tommaso è caratterizzato dalla necessità di convertire questa porzione di strada pedonalizzata in una piazza di quartiere. La piazza vuole avere una connotazione inclusiva secondo la quale ogni spazio è accessibile e a servizio dei diversi fruitori, senza essere fisicamente delimitato. L’apposizione sul suolo di punti di riferimento colorati aiuta a definire delle linee guida che determinano porzioni di spazio differenti e con usi differenti a seconda degli orari. I cerchi rossi definiscono l’area per la collocazione dei tavolini del ristorante durante gli orari di servizio. I cerchi verdi identificano differenti spazi e soluzioni dedicate ai bambini della scuola, negli orari di entrata, gioco pomeridiano ed eventuali attività proposte dagli insegnanti durante la giornata. I cerchi di colore azzurro e giallo definiscono rispettivamente le porzioni dedi cate ai fruitori del circolo Arci e della caffetteria, i quali stanziano nella via in momenti simili. Si ipotizza un uti lizzo della strada complesso all’interno di una eventuale festa di quartiere, a cui partecipano i vari stakeholders della zona.
RIFERIMENTI
I cerchi verdi identificano differenti spazi e soluzioni dedicate ai bambini della scuola, negli orari di entrata, gioco pomeridiano ed eventuali attività proposte dagli insegnanti durante la giornata. I cerchi di colore azzurro e giallo definiscono rispettivamente le porzioni dedicate ai fruitori del circolo Arci e della caffetteria, i quali stanziano nella via in momenti simili. Si ipotizza un utilizzo della strada complesso all’interno di una eventuale festa di quartiere, a cui partecipano i vari stakeholders della zona.
Utilizzo spaziale degli stakeholders




















LEGENDA
Fonte: https://www. pinterest.it/
connotazione inclusiva secondo la quale ogni spazio è accessibile e a servizio dei diversi fruitori, senza essere fisicamente delimitato. L’apposizione sul suolo di punti di riferimento colorati aiuta a definire delle linee guida che determinano porzioni di spazio differenti e con usi differenti a seconda degli orari. I cerchi rossi definiscono l’area per la collocazione dei tavolini del ristorante durante gli orari di servizio. I cerchi verdi identificano differenti spazi e soluzioni dedicate ai bambini della scuola, negli orari di entrata, gioco pomeridiano ed eventuali attività proposte dagli insegnanti durante la giornata. I cerchi di colore azzurro e giallo definiscono rispettivamente le porzioni dedicate ai fruitori del circolo Arci e della caffetteria, i quali stanziano nella via in momenti simili. Si ipotizza un utilizzo della strada complesso all’interno di una eventuale festa di quartiere, a cui partecipano i vari stakeholders





Concept progetuale




















RIFERIMENTI ARREDO
Fonte: https://www. pinterest.it/
Bambini e genitori
Fruitori Caffetteria
Fonte: https://www. pinterest.it/




Dehor ristorante
Stakeholders, utenti e bisogni




LEGENDA
Fruitori ARCI
Negozianti
Individuazione vertici

Intersezione aree
Mixitè































Tipologia arredo 1: sedute. Vista diurna e notturna inserimento di strisce a
La griglia
Il filo metaforico
flessibilità di utilizzo
pedonale come collaborazione attività Zona pedonale come attività educative infantiliZona pedonale come dialogo tra le utenze
Fonte: https://www. pinterest.it/ pedonale come collaborazione attività della collettività Zona pedonale come attività educative infantiliZona pedonale come dialogo tra le utenze
POLITECNICO DI TORINO Dipartimento di Architettura e Design
POLITECNICO DI TORINO Dipartimento di Architettura e Design
A.A. 2021/2022 Workshop Luce, suono, colore e materia in interventi di placemaking per l’allestimenti di spazi urbani pedonalizzati
A.A. 2021/2022 Workshop Luce, suono, colore e materia in interventi di placemaking per l’allestimenti di spazi urbani pedonalizzati
In collaborzione con DENERG, Città di Torino, ITER
In collaborzione con DENERG, Città di Torino, ITER
Zona pedonale come collaborazione attività della collettività
Tipologia Vista inserimento
Cielo
Punti luce esistenti





Ombreggiamento
Dinamicità
Zona pedonale come attività educative infantiliZona pedonale come dialogo tra le utenze Zona pedonale come riposo e sosta
POLITECNICO DI TORINO Dipartimento di Architettura e Design















A.A. 2021/2022 Workshop Luce, suono, colore e materia in interventi di placemaking per l’allestimenti di spazi urbani pedonalizzati


In collaborzione con DENERG, Città di Torino, ITER





Illuminazione e punti rumorosi nelle ore notturne
Vista
Arredo



Arredi tipo: rispettivamente tipologie di arredo 1 e 2 nelle viste diurne e notturne.
inserimento di strisce a led.
Storytelling

inserimento di strisce a led.

















Tipologia arredo 3: sedut, appoggia schiena e stralli bici.


Vista diurna e notturna con inserimento di strisce a led.


Tipologia arredo 4: sedute e tavolini. Vista diurna e notturna con inserimento di


