Mediterranean Society Sights, ERICE JOURNAL OF POLITICS PEACE AND HUMAN RIGHTS: January 2017

Page 36

ve, si focalizza in particolare su quattro priorità: partecipazione, prevenzione, protezione e peacebuilding: a) partecipazione delle donne a tutti i livelli – nazionali, regionali e internazionali – ai processi di pace e di politica di sicurezza; b) protezione complessiva delle donne e dei loro diritti durante e dopo i conflitti, in particolare dalle violenze sessuali; c) prevenzione delle conseguenze dei conflitti armati sulle donne e consapevolezza del ruolo delle donne come parte integrante delle misure prese per prevenire i conflitti; e (d) peacebuilding a volte riferito anche al pilastro “relief e recovery”, enfatizzando che le necessità e le priorità specifiche delle donne e delle ragazze devono essere considerante anche durante la fase di ricostruzione e nelle situazioni del dopo conflitto.

di donne leader nelle Nazioni Unite (…) La leadership delle donne e la protezione dei diritti dovrebbe essere sempre in prima linea nella promozione internazionale per la pace e la sicurezza. In un’era in cui gruppi armati di estremisti pongono la subordinazione delle donne nella lista della propria agenda, la nostra risposta dovrebbe essere un supporto deciso per il potenziamento di ragazze e donne.

Questa considerazione potrebbe aprire un lungo capitolo su un altro tema: pace e giustizia. La pace, infatti, non è semplicemente ‘assenza di guerra’. Infatti come afferma Brigit Brock-Utne nel suo libro La pace è donna, la presenza di giustizia è fondamentale per costruire una società più democratica e responsabile e implica molti altri fattori; come la ridistribuzione della ricchezza. La tesi di Brigi Brock-Utne è sostenuta, in aggiunta, anche della Dichiarazione per una CultuSebbene, la Risoluzione 1325 sia stato il pri- ra di Pace: mo documento ufficiale a riconoscere le donne come agenti di pace - e non solo come categoLa pace non è solo assenza di conflitti, ma rie indifese da proteggere - il processo è ancora richiede un processo positivo, dinamico e incompleto. Alcune femministe e donne hanno partecipativo dove il dialogo sia incoraggiaaffermato che vi sia ancora la mancanza di una to e i conflitti siano risolti in uno spirito di concreta volontà politica e penuria di fondi per comprensione reciproca e cooperazione. eradicare questa discriminazione ancestrale. La Risoluzione 1325, infatti, si focalizza maggior- In aggiunta, l’articolo 3, lettera h, menziomente sul pilastro della prevenzione dello stu- na tra le condizione per sviluppare una cultupro, della violenza sessuale, dei contagi di HIV/ ra di pace: «L’eliminazione di tutte le forme di AIDS provocati dalle violenze (e così via dicendo), discriminazione contro le donne tramite il loro invece che soffermarsi sulla partecipazione. empowerment ed una equa rappresentanza a Le donne devono ricevere la possibilità di dare tutti i livelli del decision-making». il proprio supporto per risolvere e prevenire i Le donne dovrebbero essere coinvolte direttaconflitti; e questa è anche la tesi centrale di uno mente nelle negoziazioni degli accordi di pace, studio, commissionato dal Segretario Generale specialmente in questo frangente storico. I condelle Nazioni Unite, coordinato dall’UN Women flitti hanno, infatti, cambiato la propria natura e condotto da Radhika Coomaraswamy: The Glo- e i civili sono sempre più vittime indifese di tali bal Study of Preventing Conflict, Trasforming Ju- processi. Come il Professore Maurizio Simoncelli, stice, Securing Peace: A Global Study on the Im- Vice-presidente dell’Istituto di Ricerche Internaplementation of UN Security Council Resolution zionali Archivio Disarmo (IRIAD), scrive nell’in1325. troduzione del libro Dove i diritti umani non esiNell’introduzione a questo report il Segretario stono più: «Donne, vecchi , bambini diventano Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha spesso l’obiettivo primo elle forza in campo anche affermato l’importanza della partecipazio- proprio per scoraggiare l’avversario, costringerlo ne della donne per perseguire la pace: alla fuga o alla resa». Il potenziamento e il coinvolgimento delle donHo sottolineato quanto la leadership delle ne, in particolare delle donne migrante, rappredonne nei processi di peacebuilding sia una senterebbe per siffatte ragioni un utile strumenpriorità e nominato un cospicuo numero to di risoluzione dei conflitti stessi. © Francesca Napoli Mediterranean Society Sights

70

71

Mediterranean Society Sights


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.