Nuove regole e procedimenti per la semplificazione edilizia Tiziana Fiorella e Gianluigi Delle Cave
La legge n. 124 del 2015, nota come “Riforma Madia”, ha modificato profondamente, in termini di semplificazione amministrativa, le procedure e le regole per gli interventi in materia edilizia. Di recente la suddetta legge è passata alle cronache per la dichiarazione di illegittimità della Corte Costituzionale, che ne ha bocciato le parti contrastanti con le norme costituzionali relative ai rapporti tra Stato e Regioni. Tuttavia è proseguito senza impedimenti l’iter di attuazione di tutte le altre disposizioni previste dalla Riforma. Per quanto qui di interesse, le misure di semplificazione per l’edilizia sono state attuate attraverso l’approvazione di due decreti: • il decreto SCIA 1, D.Lgs. n. 126 del 2016 • il decreto SCIA 2, D.Lgs. n. 222 del 2016 Soprattutto in termini di riduzione degli adempimenti burocratici, entrambi i decreti apportano rilevanti modifiche al c.d. Testo Unico
IDEE Gennaio 2017
dell’Edilizia (D.P.R. 380 del 2001), in relazione ai permessi e alle comunicazioni necessarie per realizzare una nuova opera. Per agevolare l’uniformità dei processi ai nuovi decreti in materia urbanistica, le Regioni avranno tempo fino al 30 giugno 2017 per adeguare le relative disposizioni alle nuove disposizioni urbanistiche. Ma entriamo nel merito delle disposizioni. Il decreto SCIA 1 sancisce l’obbligo per i Comuni di adottare una modulistica unificata per la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), con l’obiettivo di rendere uniforme, su tutto il territorio nazionale la relativa documentazione.