I Nostri Cani - febbraio 2016

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Soggetto rustico fotografato negli anni Novanta da Gianni Vullo

LO STANDARD IN PILLOLE UTILIZZAZIONE: Difensore impavido del gregge, con spiccata capacità di adattamento alla vita familiare. ASPETTO GENERALE: Mesomorfo, grande e vigoroso, tronco quasi quadrato, ossatura forte e notevole. TESTA: Cranio largo, assi cranio/facciali paralleli, stop percettibile nonostante le lunghe sopracciglia, muso più corto del cranio, labbra tese ben guarnite di pelo, dentatura con chiusura a forbice, occhi ovali in posizione subfrontale e ben distanziati, orecchie non piccole, pendenti. CORPO: Tronco inscritto quasi nel quadrato, torace disceso quasi fino ai gomiti, arti ben angolati e ben guarniti di pelo lungo sia anteriormente che posteriormente, piede grande e rotondeggiante. CODA: Lunga e folta, portata a scimitarra nell’eccitazione e in movimento. MOVIMENTO: Passo sciolto. MANTELLO: Pelo lungo almeno 10 cm su tutto il corpo. La testa presenta sopracciglia lunghe, barba e baffi. Gli arti hanno un pelo uniformemente lungo. COLORI: Bianco con pezzature nere o fulve più o meno estese. Il bianco deve però essere sempre presente sui piedi, sul petto, sulla testa e sulla punta della coda. Bianco unicolore. TAGLIA: Maschi da 60 a 70 cm; femmine da 55 a 65 cm.

cestrale. Oggi, purtroppo, non tutti i soggetti adibiti alla difesa delle greggi ragusane possono essere considerati Spini; gli inquinamenti sono stati tanti e il numero dei cani è diminuito drasticamente per la crisi del comparto, complici anche le tantissime esche disseminate dagli agricoltori, ma ho avuto fortuna nel potere attingere appena in tempo da quei pur pochi ceppi antichi che, per una serie di circostanze, primo l’isolamento, si sono conservati integri, del tutto identici ai soggetti ritratti nel 1800 da Francesco Libertini Gravina o da Francesco Lojacono. Ora il lavoro più difficile. Dopo l’apertura del Libro genealogico dedicato alla razza, il Club del Pastore Siciliano deve divulgare nell’ambiente cinofilo le grandi doti morfologiche e caratteriali dello Spino degli Iblei, facendone cogliere l’essenza e salvaguar-

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Foto del 1970. Pastore con maschio di Spino degli Iblei

dandolo da eventuali degenerazioni del tipo che segnerebbero la fine di un cane che, in mano ai pastori, ha superato guerre e carestie di ogni genere. Lunga vita allo Spino, dunque, e tanta fortuna a tutti coloro che orgogliosamente ne possiederanno uno. Gianni Vullo Giovane maschio iscritto al RSA. Foto Emanuele Tumino


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