La mia razza in
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Io e il mio Gordon, felici insieme S
ono ormai quasi 6 anni che un Gordon Setter maschio fa parte della mia famiglia, convivendo con noi in un ap appartamento, per fortuna abbastanza comodo, a Roma. Prima di allora non conoscevamo l’esistenza di questa razza, esistevano solo i Setter Inglesi e gli Irlandesi, l’abbiamo scoperta casualmente su internet quando abbiamo deciso di riprovare l’esperienza con un cane dopo la morte prematura del nostro Cavalier King. Alcune foto di questo splendido setter nero focato ci hanno subito affascinato e per vederli dal “vivo” ci siamo rivolti ad un noto allevamento nei pressi di Roma. La decisione di prenderlo subito con noi è stata quasi immediata, giusto una notte in più per metabolizzare un cambiamento radicale rispetto alla precedente razza che avevamo in casa. Senza nulla togliere alle altre razze, ci siamo subito resi conto di avere a che fare con un cane “nobile”, nel senso buono del termine, con una sensibilità e una espressività qualche volta imbarazzante in un cane, con una fierezza di carattere che ti induce a trattarlo “alla pari”, sempre e comunque nel rispetto dei rispettivi ruoli padrone/cane. Con Artù, il nome che gli abbiamo dato in sostituzione di quello anagrafico, ho avuto quindi modo di provare ulteriori esperienze nella mia vita, che non avrei mai pensato... a) EXPO provenendo da un’ottima genealogia, con molti Campioni di Bellezza in famiglia, ho deciso di avvicinarmi al mondo delle esposizioni ENCI, partecipando nelle località più vicine a Roma, con spirito puramente amatoriale e “turistico”. Dopo i primi ottimi risultati per un cane ancora giovane sono stato invogliato a proseguire nelle expo in giro per l’Italia e dopo varie esperienze (alcune anche molto negative e per alcuni versi scoraggianti, per fortuna ha prevalso il mio innato spirito sportivo e anche qualche utile incoraggiamento di amici) il mio Gordon ha raggiunto l’obiettivo di Campione Italiano di Bellezza. b) CACCIA ho sempre amato la vita all’aperto e a contatto con la natura (da
ragazzo ero nei boy-scout!) ma non sono mai stato un cacciatore... dopo circa un anno di convivenza con Artù ho realizzato che avere un cane da caccia (che vive pure in appartamento) e non portarlo nel proprio ambiente “naturale” poteva quasi essere una “involontaria cattiveria”; con gioia ho quindi rispolverato la mia antica passione naturalistica accompagnando un mio amico cacciatore nelle sue battute a fagiani. Subito nelle prime uscite ho scoperto un cane che non conoscevo: (abituato a vederlo solo girovagare in casa, spesso sdraiato sul tappeto, o a bighellonare nell’area cani vicino al condominio) passaggi veloci sotto i fili spinati dei recinti, immersione rapida nei rovi per annusare mille odori, bagni di acqua e fango nei vari rivoli o pozze che s’incontrano in campagna… è un vero Gordon Setter! E poi il ritorno a casa, quasi una tragedia!
Sporco, puzzolente il giusto e la padrona di casa (mia moglie!) che non lo riconosce più!! Dopo la prima volta, e ogni volta che andiamo, appena scende dal carrello insieme agli altri cani del mio amico, prima di cominciare ad annusare il terreno mi gira intorno e mi salta addosso con l’entusiasmo di un bambino, per dimostrarmi, in modo quasi commovente, la sua felicità per essere lì. Queste esperienze hanno sicuramente rafforzato il legame col mio cane, credo sicuramente molto di più di quello che poteva essere conducendo una vita “padrone/cane” più statica. Sono felice del rapporto che si è creato con lui, sia allenandoci molto per poterci ben presentare nei vari ring delle expo, sia andando a spasso nella natura. Sono felice di avere un Gordon Setter (in particolare Artù!). Massimo Gallo