INC marzo 2010

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i nostri

Cani

Anno 56 num. marzo 2010

grande femmina che fece una strepitosa car­ riera agonistica e fu riproduttrice di rango: Mascotte de Langeron, suo fratello Magot si laureò campione italiano di lavoro (1976) . Mascotte de Langeron accoppiata con Alì della Chiusa (tintin du mas de la combe x ledy) ge­ nerò Bill de Langeron che per anni è stato mattatore e riproduttore di rango- Da noi Ulla, figlia di Mascotte, sempre accoppiata con Alì generò il Camp.L. e Riproduttore. Vampir di Pra Capone che scomparve prematuramente. Anni 70- di fatto un decennio di grande ascesa ed evoluzione. In Francia , proprio nel 1970 nascono i fratelli TINTIN E TRAK DU MAS DE LA COMBE e TITAN DE LA HAILLE AU LOUP, che si mo­ streranno subito garisti di prim’ordine ma so­ prattutto grandi “RAZZATORI”. Nel 1971 nasce ULIS DU MAS DE LA COMBE (Pollux de Langeron x Spea du mas de la combe), che solo in Italia sarà usato in ripro­ duzione con grandissimo successo, come di grande successo fu anche la sua carriera ago­ nistica. Va rammentato l’importante importato LORD V.BIRKENBACH (1955), campione di bellezza, che generò non solo l’ascesa dei dell’ISOLA (il primo camp.di lav.fu Aro dell’Isola – nato nel1964) ma anche tanti altri importanti sog­ getti per l’allevamento nazionale, fra i quali il Camp.di B. Lord 54° (nato - 1965) che conseguì anche diversi CAC in classica a quaglie ma soprattutto, con Diana 140ª - (anno 1957) dette origine ai già menzionati “Della Chiusa”, al suo primo camp. Di lav. Brio Della Chiusa(nato - 1970), e con il felice innesto di Tintin e Ulis du mas de la Combe , questa linea di sangue generò una innumerevole schiera di importanti campioni che hanno contribuito positivamente all’evoluzione della razza. Da Ulis nacque fra i tantissimi, il Camp. Reb del Poggetto che generò poi il Camp.Ass. Pradellinensis Omar, soggetto questo larga­ mente utilizzato in allevamento con eccellenti risultati Riepiloghiamo qualche numero: anno 1940 n. 141 iscritti – anno 1960 n. 1921 iscritti – anno 1965 n. 4350 iscritti, si supereranno ancora questi ultimi numeri, ma di fatto si assiste ad una stabilizzazione delle nascite, che solo in questi ultimi anni ha visto, come per quasi

tutte le razze da caccia una livellazione al basso con riduzioni medie del 20 al 30%. Soggetti indigeni hanno già contribuito positi­ vamente a far conoscere questa eccellente razza che vede crescere costantemente i suoi consensi, ma è innegabile che i soggetti men­ zionati dettero il marcato impulso quantitativo ma soprattutto qualitativo. Anche stalloni tedeschi, utilizzati con cogni­ zione di causa da capaci allevatori, hanno ge­ nerato ceppi consolidati che hanno eviden­ ziato una popolazione importante in maniera particolare per il tipo, ed un emblematico esempio è l’allevamento di S.Fiorano, così come fu allora rappresentativa la prima Camp. ass. Fita V.Nonenholz (1977). Dagli anni 80 in poi si è registrata un’evolu­ zione, che pur con parabole non sempre ascendenti, ha comunque mostrato la conti­ nuità di una razza estremamente fissata, una razza apprezzata sia venatoriamente che ago­ nisticamente. Siamo nella storia contemporanea. Tanti, tantissimi i campioni, i nuovi alleva­ menti, tantissime le vittorie nei confronti in­ ternazionali, tantissimi ed indispensabili i cac­ ciatori che utilizzano questa razza. Gli anni 90 sono ancora un ricordo vivissimo e dei protagonisti si scrive ancora quotidiana­ mente, i pedigree sono intrisi del sangue di quei campioni. Lascio l’analisi ad ogni lettore. Per giusta cronaca nell’evoluzione degli anni 90 vanno anche annoverati soggetti prove­ nienti dalla ex Jugoslavia, e penso che il primo importante soggetto sia stato Blo del Rade Savic, e da allora altri ancora popolano positi­ vamente l’arena agonistica e la sfera zootec­ nica. Ma quale sintesi si può usare per descrivere questa splendida razza senza essere ripetitivi? Parlando della storia, siamo entrati in quella contemporanea dove tutti hanno e abbiamo ammirato e studiato la razza, la sua indole, il suo soma,la sua distinzione, il suo essere ine­ quivocabile, un cane pragmatico per tutte le situazioni, un concentrato di raziocinio, un compagno di vita, un coraggioso che non va confuso con l’aggressivo, un lavoratore severo fino alla durezza. Un versatile ineccepibile, un pragmatico che esprime tutta la sua “rusticità” con una “classe”

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distinta che è severamente catalogata nel suo “stile”. Dotato di grande intelligenza, facile nel dres­ saggio, precoce nella sua venaticità rivolta con la massima polivalenza a tutte le cacce. Agonisticamente i risultati sono inconfutabili. Ai francesi è ascrivibile: “cacciatore univer­ sale “ Il dott. Fausto Cavalli asseriva: “a mio giu­ dizio è il miglior compagno per il cacciatore che voglia servirsi di un soggetto di razza continentale”. Oggi godiamo di una razza omogenea, mar­ catamente funzionale, inequivocabile, in­ confondibile. Successo che va anche ricondotto ad un’ar­ monia fra allevatori e Società Specializzata, una armonia sinergica che deve sempre su­ perare gli steccati eretti dai personalismi, con l’attenzione rivolta al mantenimento della “sostanza” che spesso viene persa di vista da chi cavalca solo l’onda della classe eccelsa, un’onda che se non dominata ti fa perdere l’orizzonte della funzionalità. Di questa omogeneità ne scrive il nostro Presidente Onorario Paolo Fontana che per anni si è dedicato alla razza quale giudice e Presidente del Club Tanto di discute sulle carenze di riporto in molte razze da ferma, anche per il kurzhaar c’è stata e c’è un discorso di attenzione aperto. Ai primi di dicembre la delegazione regionale E.Romagna ha organizzato una prova per cac­ ciatori kurzhaaristi mettendo a disposizione di due giudici, cinofili di provata esperienza (uno inglesista), 44 soggetti (purtroppo si sono do­ vute rifiutare n.16 iscrizioni per motivi di orga­ nizzazione) con la possibilità di abbattere 2 capi. “Fermi i punti di valutazione: aviditàferma-riporto-stile ” Fine della manifestazione: tutti i 44 kurzhaar hanno ben fermato, n.42 riporti corretti, due con qualche titubanza, nessuna manifestata titubanza nella cerca.

Giancarlo Passini Presidente KCI

La razza in Italia è tutelata dal KURZHAAR CLUB D’ITALIA Tel. 0746-755157 Fax. 0746-755157

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