Il 16 dicembre, mercoledì, all’alba è morto Giuseppe Negri, giornalista. Lascia la moglie Elsa, due figli, Angelo e Chiara, tantissimi amici che gli vogliono bene ed un nome onorato. Così lo ricorda Rodolfo Grassi che insieme a Ponce de Leon fu tra i suoi più stretti collaboratori.
L’immatura scomparsa di un grande giornalista-cinofilo
UN ABBRACCIO A POPI NEGRI Protagonista dell’editoria rifondò a Milano negli anni Settanta il mensile Caccia & Pesca.
Il sodalizio con Ponce de Leon, la profonda amicizia e collaborazione coi grandi della cinofilia Lui, Adelio ed io... i giorni correvano verso Natale e dovevamo incontrarci. Per un grande abbraccio e tante, tante parole insieme. Lui, Giuseppe Negri detto “Il Popi” avrebbe ricordato un’editoria venatoria fondata a Milano mentre stava vacillando l’editrice Sansoni. Avrebbe rievocato quei giorni di Caccia & Pesca quando la redazione in via Cosimo del Fante 4, un tiro di schioppo dal Duomo,diventava ogni sera il crogiolo della cinofilia, della caccia, della sua arte e delle sue miserie di archetti e bracconaggio. Avrebbe riletto con la memoria quelle pagine che erano il riferimento della politica venatoria nazionale che – dicevano Giovanni Radice prima, Franco Di Stadio, Claudio Macchiavelli, Alighiero Ammannati, Francesco Balducci, Cesare Bonasegale , Domenico Attimonelli, Abele Barbati, Mario Quadri e tanti altri poi - non riusciva ad affrancarsi dalle trincee delle sue diversità ma continuava a rafforzare la frontiera contro la cinofilia agonistica. Il Popi divenne in breve il riferimento più importante e riconosciuto, capace com’era di mettere tutti insieme: sapeva di cani e di caccia, di fagiani e di capanno, di tiro e di politica. Era semplice: ascoltava e lasciava immaginare che gli altri sapessero più di lui. Anche quando gli avevano copiato le idee e ne attendevano altre . Nato artista, cresciuto grafico a Brera e diventato giornalista suo malgrado non voleva scrivere. Eppur ne era capace! Suo, fra gli altri, lo stupendo libro “Storia di Coppa Europa”. Eppure diceva ridendo ad Adelio ed a me: “voi scrivete e io parlo ma anche quelli che non sanno leggere hanno orecchie”. Amava raccontare sentendosi architetto di teorie ed alleanze, progetti e propositi. Insomma, ogni giorno, e lo sperimentavamo con fatica non solo Adelio ed io, per lui era un rinascere e un reinventarsi. Con seria allegria e genialità semisegreta. Era tanto affabulatore che riusciva ad intricar nel ragionamento Adelio e me insieme. E più fingevamo di litigare più ci volevamo bene. Sapeva parlare e coinvolgere la gente. Raccontava e le sue parole, diventavano un caldo e labile abbraccio. Diceva di uomini e cani, di selvatici e pesci, di bracconieri dall’animo grande e di minuscole vicende della vita. Allora persine le lanche del Ticino parevano librarsi dalle parole e diventar nastri di luce. Come la morte che altro non è se non l’ultima nascita. Così, giorno dopo giorno la redazione di Caccia & Pesca si era trasformata in un arengario dove Popi , Adelio , Lucia Mocchetti convertitasi da gentildonna meneghina a giornalista brillante, Laura Ponce de Leon, mitica segretaria, Enrico Oddo, Carlo Annibale Maggi, Marco Valcarenghi, Giulio Farè, Paolo Dondina, Jolanda Vandoni, Luigi Consonni, Enrico Faja, Cesare Bonasegale, Roberto Miracoli, Luigi Berri, Beppe Giani e tanti, tanti altri giungevano per fermarsi un attimo e avrebbero voluto rimaner per sempre. Ciascuno, dai campioni di pe dana ai maestri dello spinning, dai dresseurs più celebri agli industriali cacciatori, con le sue verità e le sue storie, tutti insieme a celebrare la grande vicenda di una caccia e di una cinofilia che stava rapidamente cambiando avviandosi dalle riserve private all’autogestione, dalle palestre italiane alle starne di Polonia. Lui, Adelio, ed io. Raccontava di una Milano che stava reinventandosi in una grandezza nuova mentre esplodevano tutte le contraddizioni della politica e dell’arte, della sociologia e del lavoro, degli opposti estremismi, delle sirene che chiamavano alla solidarietà per i morti ammazzati e del fragore delle bombe. Sfilavano i giovani di Mario Capanna e le tute blu di Luciano Lama… Sfilavano gli operai dell’Alfa e Roberto Vecchioni cantava “Luci a San Siro…”. E noi, insieme, vivevamo quell’irripetibile stagione della nostra vita. Rodolfo Grassi
concorso. Nelle batterie da me esaminate, la media è stata ogni giorno di almeno una beccaccia a cane. Altre batterie legger mente sotto. La selezione, regolata dalle ferree disposizioni sui criteri da tenere che sono state emanate recentemente dal Consiglio della SIS, ricordate anche nell’annuncio a suo tempo pubblicato, sono state quindi all’impronta dei “crediti cinofili”, della qualità setter, dell’eclettismo venatorio e, perché no, del “tourn-over”. Al termine delle tre giornate i soggetti pre senti alla selezione, e detentori di risultati in prove a beccacce, erano solo otto. L’esame dei dati da parte del selezionatore non è stato molto difficile, ed anche la va lutazione sullo stato di forma ha inciso re lativamente poco. Questa la squadra desi gnata: Oslo della Trabaltana. Tre volte in cima alla classifica anche in questi tre dif ficili giorni del Cilento. Quindi sicura mente in forma e molto bene sulla selvag gina. Un gran cane da beccacce. Le due femmine Giada e Margot, per disputare con più chance il titolo Europeo femmine. Giada che oltre a trattare le beccacce arriva
con un palmares invidiabile in caccia a starne, è quindi una garanzia nella tenuta e conduzione del turno e della correttezza. Anche Margot ha fatto tre prove di grande intensità, andando sempre al richiamo. Poi Emo e Ruben due soggetti esperti, forse non più al massimo della brillantezza ma depositari di grande esperienza sul
selvatico specifico. Emo con un piazza mento nell’ultima giornata strappa il bi glietto per la Spagna. Ruben ha un CACIT nella primavera ed appare sempre valido, anche se non sempre concentrato. Per qualità stilistiche, come Riserva, viene scelto Pividori’s Eros”. Marco Ragatzu
Salerno - prove internazionali a beccacce 27/29 novembre 2009 29/11/2009 Batteria A - Giudici Berlingozzi - Plamieri - Tortora 1ECC CAC/CACIT - Oslo della Trabaltana, (COND. Bravaccini Giancarlo) Batteria B - Giudici Lombardi - Petruzzelli - Rago 1ECC - Aro, (COND. De Marchi Eugenio) 28/11/2009 Batteria C - Giudici Berlingozzi - Tortora 1ECC - Oslo della Trabaltana, (COND. Bravaccini Giancarlo) 27/11/2009 Batteria A - Giudici Palmieri - Petruzzelli 1ECC - Oslo della Trabaltana, (COND. Bravaccini Giancarlo) Batteria B - Giudici Berlingozzi - Rago 1ECC - GIADA, SETTER INGLESE (COND. De Marchi Eugenio)
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