Monografia Egitto

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Casa Milà, detta la Pedrera, inserita nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità

ne é entrato a far parte alcuni anni or sono, “ha ricominciato a studiare, quasi con metodologie proprie degli archeologi, “ogni più piccola indicazione e frammento rimasto del materiale originario, ricreando le forme e la loro composizione ”per portare definitivamente alla luce l’idea progettuale di Gaudì nella sua interezza”. Era il 7 novembre 2010 e finalmente si apriva al pubblico e alla devozione lo spettacolare spazio interno delle grandi navate proiettate verso l’alto in un afflato di estrema suggestione sia mistica, che architettonica e scultorea. Siamo di fronte ad un’opera “in evoluzione” da circa 125 anni, ad un tempio che Gaudì creava a mano a mano non solo grazie ai suoi famosi “modelli”, ma anche attraverso i suoi accuratissimi disegni che tuttavia vennero rovinati e quasi totalmente distrutti durante un incendio nell’anno 1936. E’ interessante comprendere il valore della ricerca di Gaudì, incentrata sulla Natura e sulla liturgia al contempo, che lo portarono a creare i particolarissimi capitelli, le colonne, le volte, che oggi costituiscono quel complesso scultoreo e architettonico che

incredibilmente sembra nascere ed evolversi dalla terra, come se si trattasse di veri e propri alberi, rami e foglie che si avviluppano verso l’alto, nell’ansiosa ricerca della luce. Il tempio, definitivamente aperto alla devozione, appare oggi nella pienezza di uno spettacolare inno alla Luce, mentre lo spazio interno delle navate che si proiettano libere verso l’alto, in un afflato di estrema suggestione sia mistica che architettonica, dà al visitatore, nel fascino delle tre altissime navate della “passeggiata coperta”, una sensazione di vertigine spirituale e quasi fisica. Si può quindi cogliere l’espressione più autentica del suo rapporto con la Natura, in cui si serviva di un prezioso codice per dar vita al suo linguaggio compositivo, tanto innovativo per il suo tempo, quanto singolare e affascinante anche oggi. E in questo senso é davvero encomiabile lo sforzo interpretativo del gruppo di progettazione attuale, guidato dall’architetto Bonet, in un cantiere che é una vera e propria “officina tecnica di architettura e ingegneria”, in un continuo aggiornamento delle metodologie tecnicamente

più avanzate. L’utilizzo di materiali diversi continua così a creare una plasticità particolarissima, capace di dar vita a vibrazioni emotive molto vicine a quelle suscitate da una buona musica. E del resto anche oggi l’immagine del cantiere rimane quella che pensava Gaudì ossia di un certo numero di squadre di lavoratori che, impegnati nell’esecuzione meticolosa dei particolari architettonici e scultorei, nella loro “architettura gestuale”, realizzano, con il suono dei loro strumenti, una vera e propria “musica”. E salendo con gli ascensori lungo le torri e traguardando dalle feritoie é questo che si ascolta guardando gli operai che lavorano alacremente alle diverse altezze delle facciate ancora da ultimare, sullo sfondo di una città viva e brulicante.• UFFICIO SPAGNOLO DEL TURISMO Via del Mortaro 19 00187 - Roma (Rm) Tel. 066793421 Fax. 0669921367 www.turismospagnolo.it www.casamuseugaudi.org

anno2 n°2 - febbraio 2012


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