Emotions magazine rivista viaggi e turismo giugno luglio 2018 anno8 n29

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Donna trasporta, sulla schiena, legna e un carico di foglie

Se siamo turisti in cerca di trekking da sogno, venuti in Nepal per trovare quella piacevole atmosfera chill out – shanti, come si direbbe in India –, sarà ovviamente difficile entrare in profondità e captare quel che è celato dietro i muri delle case di adobe dei villaggi rurali o in una qualsiasi abitazione della medio borghesia di città come Pokhara o Kathmandu. Nemmeno io, che vivo qui da tre mesi, posso dire di avere una visione profonda di ciò che è la vita delle Donne qui e ora. Tutt’al più possiamo constatare come si svolgono le loro giornate nei vari strati sociali, ma sarà difficile prendere consapevolezza di quel che davvero una Donna nepalese prova. Forse neanche loro riescono a leggersi dentro con chiarezza, in quanto molte, probabilmente, non hanno mai vissuto o non conoscono una situazione differente. La società del Nepal è di stampo rigidamente patriarcale; le Donne, qui, hanno ruoli subordinati agli uomini in molti aspetti della vita e transitano dall’autorità del padre a quella del marito. Nonostante alcune differenze: nelle comunità tibeto-nepalesi la condizione della Donna è migliore di quella dei gruppi etnici Pahari, Newari e Tharu. Persino nell’ottenere la cittadinanza la Donna ha bisogno dell’autorizzazione del padre o del marito.

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GIUGNO - LUGLIO

UNA FORZA DORMIENTE

Era il crepuscolo, e stavo passeggiando ai margini

della foresta, vicino alla città di Lumbini, quando

in lontananza ho notato una famiglia nepalese

intenta a raccogliere della legna; sono stato notato

a mia volta dalla figlia che, un po’ titubante, si è

avvicinata a me per chiedermi una fotografia.


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