Lena e il granchio verde

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Lena e il granchio verde

Emma Cocco





Lena e il granchio verde

Emma Cocco


Una mattina, dopo giorni di mareggiate, Lena corse sulla spiaggia. Sapeva che ad aspettarla ci sarebbero stati cumuli di conchiglie tra cui cercare splendidi tesori. Stavolta però Lena cercava una cosa in particolare: voleva trovare una conchiglia che le facesse sentire il suono delle onde del mare.



Così iniziò a cercare: c’erano conchiglie rotte, luminose, chiuse, sassi strani, pezzi di vetro levigati dal mare e legnetti salati. E poi piccole reti, strani pezzi di plastica, sacchetti. Forse li aveva buttati qualcuno dall’altra parte del mondo, in un altro mare, e l’acqua li aveva portati fin lì. Non appena qualcosa le sembrava interessante, Lena la raccoglieva e la metteva nel suo secchiello giallo.



Finché, tra un riccio di mare e una cozza, Lena scorse una figura strana: sembrava un sassolino verde maculato e lucido con dei cornetti che lo rendevano ancora più buffo.


Quando Lena lo afferrò si accorse però che il piccolo sassolino aveva le zampe, e anche… delle chele!


«Mettimi giù, mettimi giù!», disse il piccolo granchio a Lena. «Ciao, sono Lena e tu chi sei?». «Io sono Bepi, un granchio verde. Hai appena disturbato il mio ultimo sonno prima di continuare il Grande Viaggio!». Lena non capiva: quale grande viaggio avrebbe mai potuto compiere un piccolo granchio verde?



«Ogni granchio come me compie un Grande Viaggio: nasciamo nelle bocche di porto, dove il mare entra nella laguna, poi i nostri genitori ci mandano in mare aperto per scoprire le correnti. Così, imparando a spostarci in acqua, rientriamo facilmente in laguna. I piccoli granchi come me vanno a vivere nei depositi di conchiglie o nelle incrostazioni delle briccole.


Poi quando ci viene fame riprendiamo il viaggio: girovaghiamo per la laguna in cerca di cibo e cresciamo. Quando siamo abbastanza pieni andiamo nelle barene a nord, dove perdiamo la nostra corazza e ci prepariamo per i nuovi piccoli che nasceranno».


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«Forse così riuscirò a trovare una conchiglia che mi faccia sentire il rumore delle onde», pensò Lena. E così i due amici partirono per il Grande Viaggio.



Incontrano pesci veloci, in fuga da un marangone…



…ed eccolo lì, appena tuffato pronto a trovare cibo.



Poi videro granchi blu e gamberi della Louisiana appena sbarcati da una grande nave, di quelle che quando arrivano fanno tremare tutto attorno a loro.



E poi ancora, da lontano, videro Venezia e i suoi palazzi sorretti da un bosco di alberi sottomarini.



Ed ecco tra le acque di un molo comparire un sargasso, un alieno marino, la grande alga dai lunghi tentacoli che crea cespugli di buio lungo i muri immersi.



Infine, Lena e Bepi scorsero una figura tondeggiante che galleggiava in superficie. «Ma come? Una medusa in laguna?», si chiesero sorpresi. «Ma no, cosa credete, è solo un sacchetto di plastica che galleggia», e il gabbiano che aveva parlato volò verso il sacchetto, lo acciuffò e, tenendolo nel becco, andò a posarsi su una briccola. «Ecco, così nessun pesce lo mangerà confondendolo con una medusa», disse.



«Io sono Laro, e voi chi siete? E cosa ci fate qui a nord?», chiese curioso. «Io sono Bepi e lei è Lena. Stiamo andando alle barene, devo fare la muta con gli altri granchi», rispose Bepi. «Allora ci siete quasi, buon viaggio!», disse Laro.



Camminarono ancora per poco, finché finalmente videro comparire in lontananza le barene: mondi incantati tra la terra e l’acqua, abitate da piante di mare e alghe di terra, e brulicanti di granchi. Lena e Bepi si fermarono a dormire.



Al risveglio Lena, con gli occhi ancora chiusi, salutò il piccolo granchio: «Ciao Bepi», ma lui non le rispose.



Così aprì gli occhi: aveva la vista accecata dal riflesso del sole nell’acqua, ma, nella luce bianca, vide la forma sbiadita di un granchio molliccio che si sfilava dalla corazza di Bepi.




«Eccomi Lena! Ho fatto la muta e ora siamo pronti per le bocche di porto, dove nasceranno i miei fratellini e torneremo in mare».


Lena si incamminò insieme ai granchi e li seguì fino a uno scoglio che divideva la laguna dal mare aperto, dove i due amici si salutarono. «A presto Lena!», disse Bepi. «Fate buon viaggio!», rispose Lena che, seduta sullo scoglio, restò a osservare la grande colonia di piccoli granchi pronti a ricominciare un nuovo Grande Viaggio.




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Lena era triste: aveva salutato Bepi e non aveva trovato la sua conchiglia per ascoltare il mare. Appena raggiunta la porta di casa vide però un gabbiano. Ma sì! Era proprio Laro!


«Ciao Lena! Bepi mi ha detto di portarti questo», e le porse un piccolo fagottino avvolto in un’alga verde che teneva nel becco. Lena lo aprì ed ecco che dentro scoprì una grande conchiglia colorata.


La avvicinò all’orecchio e lo sentì:


era il rumore delle onde del mare.


Lena e il granchio verde Testi e disegni Emma Cocco Progetto realizzato all’interno del corso di comunicazione visiva “Lagunar” (Facoltà di Design e Arte, Libera Università di Bolzano) In collaborazione con VITAL We Are Here Venice Giugno 2022






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