Nelle Valli Bolognesi - primavera 2018

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IL RICORDO La breve storia di Maria Nerina Fiori che nel 1944 fu trucidata dai nazisti in uno degli Eccidi di Monte Sole

In memoria di Suor Ciclamino Testo di Paolo Piccinno

La prima volta che ho sentito parlare di Suor Ciclamino ero ancora un bimbo. I pomeriggi a Monteacuto Vallese a casa di mia zia, Irma Fiori, con mia mamma Graziella, erano spesso riempiti dai racconti sulla vita della sfortunata religiosa che era una loro prima cugina. Suor Ciclamino è descritta da tutti quelli che ancora oggi la ricordano come una persona molto umile, sempre cordiale e sorridente con tutti. Una persona speciale. Amava molto i bambini. Per non lasciarli il 29 settembre del 1944 cadde vittima rappresaglia dei tedeschi. Nacque il 6 aprile 1901 a Ca’di Gidida, tra Monteacuto e Rioveggio, ora sotto Monteacuto Vallese frazione di San Benedetto Val di Sambro, da Enrico ed Ersilia Fabbri. All’anagrafe faceva Maria Nerina Fiori ma per tutti, probabilmente per la sua dolcezza e modestia, a causa delle sue origini montanare o di quel cognome, era conosciuta come Suor Ciclamino. Maria Fiori entrò nell’Istituto delle Maestre Pie dell’Addolorata a 24 anni, nel 1925, a Bologna in Via dell’Oro. Poté, così, dedicarsi a tempo pieno alla missione di insegnare il Vangelo ai bambini, con essi aveva imparato a condividere le virtù di umiltà, timidezza e semplicità. Nell’agosto del 1931 fu trasferita a Bologna in Via Montello e si dedicò, in qualità di religiosa, all’insegnamento in una prima elementare. In parrocchia fu animatrice liturgica, diresse il coro, suonò l’organo, guidò alla preghiera e l’agape. Fu all’asilo di Monzuno che la montanarina del Vallese ebbe la folgorazione che segnò il suo destino. Si applicò tenacemente e divenne esperta nella direzione del coro. Nella primavera del ‘44 Bologna fu bombardata. Suor Maria Fiori il lunedì di Pasqua lasciò l’Istituto di via Montello per recarsi a San Giovanni di Sotto, presso la sua famiglia per trascorrere l’estate. Ebbe la possibilità di tornare, ma preferì restare in montagna per completare la preparazione al catechismo dei bambini che amava tanto. Purtroppo questo gesto di amore verso quello che L’Azienda è situata nel cuore dell'Appennino Tosco-Emiliano. Il ristorante è stato ricavato nel vecchio fienile e si utilizzano i prodotti genuini dell’azienda. Potrete gustare pasta fatta in casa, cacciagione, cinta senese, pollo fritto e bistecca alla fiorentina. Il ristorante è aperto nel fine settimana, gli altri giorni su prenotazione.

IL PASSEGGERE

AZIENDA AGRITURISTICA - RISTORANTE Località Bruscoli - 50033 FIRENZUOLA (FI) Tel. 366.6446263 - info@passeggere.it - www.passeggere.it

aveva sempre amato, l’insegnamento del catechismo, le fu fatale. Il 29 Settembre del ’44 i Tedeschi arrivano a San Giovanni di Sotto e fu un massacro: “suor Ciclamino” trovò la morte assieme a uomini, donne, vecchi e bambini, trucidata dalle mitragliatrici naziste.

L’eccidio di SAN GIOVANNI Le cronache raccontano che una squadra di soldati tedeschi raggiunse le case di San Giovanni di Sopra e San Giovanni di Sotto attorno alle 11 del 29 settembre 1944. Alla vista dei militari, gli uomini provarono a scappare nei boschi, uno di loro, Ildebrando Paselli, mentre correva verso Casaglia, venne visto e colpito a morte. I soldati fecero uscire donne, bambini e vecchi da un rifugio in cui avevano cercato scampo, li radunarono nel cortile, davanti alla stalla di San Giovanni di Sotto, nell’area destinata a raccogliere il letame, assieme ad altre persone rastrellate nella zona. Quella terribile mattina resteranno a terra una cinquantina di persone, falciate senza pietà dai mitragliatori nazisti. Tra loro anche Suor Ciclamino. Mario Fiori, suo fratello, riuscito a fuggire nei boschi alle prime avvisaglie del rastrellamento, ritornò a casa il 2 ottobre e la trovò bruciata. Sull’aia davanti alla stalla vide un groviglio di cadaveri e altri corpi sparsi tutt’intorno: i resti della sua bimba più piccola, Lea, quelli della moglie Maria Giovanetti e dei figli Giuseppe, Enrico, Bruna e della sorella Maria. Anche Gerardo Fiori, fratello di Mario, ebbe la famiglia completamente distrutta. Quando arrivò a San Giovanni di Sotto trovò uccisi la moglie Venusta Bartolini e i figli Maria, Adriana, Franca, Sergio e Cesare. Giuseppe Lorenzini, fuggito nel bosco, ricorda di avere sentito alcune SS parlare in dialetto emiliano. (tratto dal sito: www.storiaememoriadibologna.it) L’Albergo Ristorante Gualtieri è il luogo ideale per una vacanza serena nel cuore del Mugello. 8 stanze, tutte dotate di bagno, TV e phon, per un totale di 18 posti letto. Il ristorante è rinomato per le sue specialità di cucina mugellana, in particolare per i primi piatti, fra i quali i tortelli di patate, e le carni alla brace.

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