Catalogo Massimo De Carlo re-brand

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«La storia della mia galleria riflette uno spirito innovativo nella scelta di spazi originali, inediti e carichi di storia in tutto il mondo»

Massimo De Carlo
www.massimodecarlo.com
Galleria Massimo De Carlo ©
Indice Massimo De Carlo La sede Gli artisti Come prima, meglio di prima 9 11 15 17

Massimo De Carlo

Da 30 anni Massimo De Carlo presenta al pubblico e al mondo dell’arte italiano le voci più interessanti del panorama internazionale dell’arte contemporanea e promuove l’arte italiana nell’arena globale.

Classe 1959, inserito nella classifica dei cento personaggi più influenti dell’arte contemporanea mondiale stilata da ArtReview, uomo dal grande acume e innato senso per gli affari, Massimo De Carlo ha fondato la galleria che prende il suo nome nel 1987 a Milano.

Il suo desiderio era quello di diventare produttore musicale, la passione per l’arte

è arrivata infatti successivamente, grazie ad un viaggio a New York a 19 anni.

Laureatosi, poi, in farmacia ha iniziato a lavorare in quest’ambito, frequentando contemporaneamente la galleria di Pietro Cavellini a Brescia per imparare il mestiere. Così, a soli 29 anni, ha aperto la sua galleria in via Panfilio Castaldi (Milano).

Dopo non poche difficoltà, la Galleria Massimo De Carlo ha ottenuto grande fama, tanto da essere annoverata tra le gallerie italiane più accreditate in ambito internazionale (insieme alla Galleria Continua).

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Massimo De Carlo © m.dagospia.com

La sede

Una splendida galleria in casa Corbellini Wassemann, dimora degli anni ’30 disegnata dal Portaluppi.

La galleria Massimo De Carlo è stata fondata nel 1987 e fin dall’inizio della sua attività si è contraddistinta per le sue scelte coraggiose e controcorrente, dando importanza ad artisti come John Armleder, Olivier Mosset, Steven Parrino e Carsten Höller. Negli anni successivi il programma della galleria ha visto alternarsi giovani artisti e maestri di fama mondiale come Alighiero Boetti, Cady Noland, Rudolf Stingel, Felix GonzalezTorres e Maurizio Cattelan.

Da più di 30 anni Massimo De Carlo svolge un ruolo fondamentale sia nel promuovere artisti italiani al pubblico europeo ed americano, sia nel portare le voci più interessanti dell’arte americana all’interno della scena italiana, incoraggiando l’instaurarsi di un dialogo vitale tra artisti, istituzioni nazionali e internazionali, critici, curatori e collezionisti.

Massimo De Carlo lavora con artisti poliedrici, riconosciuti a livello internazionale, che uniscono una grande varietà espressiva con una straordinaria combinazione di linguaggi diversi come pittura, disegno, installazione, scultura, fotografia, performance e video. Negli anni, artisti della galleria come Maurizio Cattelan, Rudolf

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Carla Accardi, Cilindro-Cono(2013) e Acquaeterraferma(2013)

Stingel, Piotr Uklański, Diego Perrone, Paola Pivi, Yan Pei-Ming, Kaari Upson, Andra Ursuta e Andrea Zittel hanno ottenuto riconoscimenti internazionali, sono stati esposti in gallerie, musei e biennali in Europa e negli Stati Uniti e hanno guadagnato un posto di rilievo nelle più importanti collezioni pubbliche e private.

La galleria, situata in Viale Lombardia 17, si trova nel palazzo conosciuto come Casa Corbellini Wassermann – costruito all’inizio degli anni trenta (1934-1936) dallo storico architetto italiano Piero Portaluppi. Il progetto, un perfetto esempio di razionalismo italiano, è una delle più famose opere di Portaluppi, caratterizzata soprattutto dalla preziosità e rarità delle diverse tipologie di marmo che ne compongono l’interno e che ricoprono la facciata del palazzo. La scala a spirale all’esterno dell’edificio era stata in mostra alla Triennale di Milano dedicata all’architettura residenziale del 1933, disegnata e realizzata da Portaluppi e lo Studio BBPR. L’edificio, che è stato prima una casa di famiglia e in seguito, per un breve periodo, l’ufficio di rappresentanza di una banca, è rimasto disabitato dal 2001.

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Gian Domenico Sozzi, Fatima(2020)

Gli artisti

De Carlo ha stretto un legame fortemente empatico con i 56 artisti che rappresenta.

Testimonianza dello stretto rapporto che il gallerista stringe con gli artisti è la famosa performance del 1999, quando diventa il protagonista dell’opera A perfect day dell’artista provocatore per eccellenza Maurizio Cattelan. Appeso al muro della sua galleria con del nastro adesivo, lo spettacolo si conclude con la perdita dei sensi di De Carlo e il suo trasferimento al pronto soccorso.

La caratteristica della Galleria MDC è quella di rappresentare non solo artisti di fama mondiale, già affermati e riconosciuti, come John Armleder, Gianfranco Baruchello, l’appena citato Maurizio Cattelan, Yan Pei-Ming, Diego Perrone, Gian Domenico Sozzi, Paola Pivi, Piotr Uklański e Rudolf Stingel, ma anche molti artisti under 50 che grazie al supporto del gallerista hanno ottenuto grande visibilità: Elad Lassry, Matthew Monahan, Josh Smith, Kaari Uspon e Andra Ursuta. Inoltre, l’obiettivo principale di Massimo De Carlo è quello di creare un dialogo solido e continuo tra artisti italiani e americani, promuovendo le loro opere in Europa e America.

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Diego Perrone, Senzatitolo(2018)

La galleria Massimo De Carlo inaugura la nuova stagione espositiva con la mostra Come prima, meglio di prima, che presenta opere di Francesco Somaini, Alberto Burri, Carla Accardi e Diego Perrone.

Il confronto tra generazioni artistiche è sempre molto stimolante e oggi, in un’epoca in cui si guarda con incertezza al presente come al futuro, rassicura poiché offre saldi punti di riferimento non solo agli artisti ma anche ai fruitori dell’opera.

La Galleria Massimo De Carlo, con la prima esposizione autunnale, si pone in questa prospettiva metastorica facendo dialogare alcuni degli artisti della sua scuderia –sia sul piano di sintonie che su quello di autonomie se non, addirittura, distonie espressive ‒ con altri non strettamente legati all’attività della galleria.

Comeprima,megliodiprimapropone l’incontro tra quattro artisti italiani in un’ottica intergenerazionale, con opere che vanno dagli anni Cinquanta fino ai nostri giorni. In un periodo in cui sta forzatamente emergendo un modo alternativo di interagire con il mondo e con l’arte, e di vivere il tempo e lo spazio, Comeprima,megliodi primaesplora la possibilità di un tempo fluido, in cui passato e presente si incontrano e si confrontano per dare vita a una sintesi che possa suggerire una prospettiva. Il lavoro degli artisti in mostra accoglie questa possibilità.

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Come prima, meglio di prima
Diego Perrone, Senzatitolo(2020)

Francesco Somaini

Francesco Somaini nasce a Lomazzo (Como) il 6 agosto 1926. Frequenta i corsi di Manzù all’Accademia di Belle Arti di Brera ed esordisce nel 1948 alla Rassegna

Nazionale di Arti Figurative, promossa dalla Quadriennale di Roma. Dopo una fase di riflessione sulle esperienze della scultura moderna internazionale, si volge all’astrattismo e raggiunge autonomia di linguaggio verso la metà degli anni Cinquanta con opere realizzate in conglomerato ferrico, che segnano la sua adesione al Movimento Arte Concreta e preludono alla grande stagione informale.

Alberto Burri

L'artista esponente dell'arte informale italiana Alberto Burri nasce a Città di Castello (Perugia) il 12 marzo 1915. Dopo essersi laureato nel 1940 in medicina, viene fatto prigioniero dagli alleati in Tunisia, dov'è come ufficiale medico. Rientra in Italia nel 1946 lascia la medicina e inzia a dipingere. Nel 1951 fonda insieme con Capogrossi, Colla e Ballocco il gruppo Origine con l'obiettivo di superare l'accademismo astratto. Sacchi, Legni, Combustioni e Ferri sono ciò che caratterizza il suo lavoro. Scegliere e accostare diversi materiali, strapparli, lacerarli, bruciarli, generarne di nuovi, serve a produrre nuova vita, a inventare nuove possibilità. È attività istintiva, che richiede grande fermezza e controllo, per passare senza traumi dall'informe alla forma, dal caos del processo al dominio della coscienza e dell'idea compositiva.

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Francesco Somaini,VerticaleIII.Assalonne(1959-60). Alberto Burri, Senzatitolo-muffa(1952)

Carla Accardi

Nasce nel 1924 a Trapani, muore nel 2014 a Roma. Assieme al suo futuro marito, Antonio Sanfilippo, nel 1947 aderisce al gruppo “Forma 1" che considera le linee geometriche come forme pure al punto tale da creare opere che si avvicinano all’astrattismo e il formalismo, rifiutando così ogni legame di continuità con la pittura italiana degli ultimi vent’anni. Dal 1954 inizia a lavorare su opere in bianco e chiamate “Negativi”, reintroducendo successivamente il colore nelle sue composizioni, raggiungendo in alcuni casi effetti optical. Dagli anni ‘70 al posto della tela, lavora con smalti su formelle di terracotta e con vernici su supporti plastici trasparenti chiamati “Sicofoil”. Con la serie chiamata “Rotoli” e “Lenzuoli” completa il gruppo di lavori che investigano i rapporti con l’ambiente. Negli anni ’80 ritorna alla bidimensionalità con le serie chiamate “Parentesi” e dei “Capricci”.

Diego Perrone (n. Asti 1970) vive e lavora tra Asti, Milano e Berlino. Utilizza una vasta gamma di linguaggi, dalla fotografia, al disegno, alla lavorazione del vetro, creando un interessante connubio tra l’utilizzo di tecniche tradizionali e l’arte concettuale. I suoi lavori si caratterizzano anche per un’acuta rilettura di temi e icone della tradizione, dalla cultura popolare alla storia più recente. Si pone nel crinale tra tradizione e contemporaneità, traslando nel quotidiano ritmi e rituali sociali molteplici con opere dal forte impatto espressivo che spaziano dall’installazione scultorea, al disegno a biro, alla foto e alla video arte.

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Diego Perrone Carla Accardi, AGentabbiamoapertounafinestra(1986)
Galleria Massimo De Carlo © www.massimodecarlo.com

Viale Lombardia, 17 - 20131

Milano (MI) - Italia

T. +39 02 70003987

www.massimodecarlo.com

milano@massimodecarlo.com

MAR/SAB: 11.00 - 18.30 MOSTRA

LUN/VEN: 10.00 - 18.30 UFFICI

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