17 Violante Beatrice di Baviera (Violante Beatrix von Bayern), vedova del Granprincipe Ferdinando, fu la «governatrice della città e dello stato», nominata da Cosimo III de’ Medici. È grazie a lei, che aveva conosciuto il Cristofori a Firenze e che probabilmente ne aveva portato con sé un esemplare, se Platti ebbe l’occasione di familiarizzare con l’ormai collaudato strumento. Violante era una donna molto colta e intelligente, suonava il cembalo e il flauto oltre ad avere un’ottima conoscenza della letteratura. Nel 1722 Platti lasciò l’Italia insieme a un gruppo di musicisti guidati da Fortunato Chelleri e giunse a Würzburg, dove prese servizio presso la corte del principe-vescovo di Bamberg e Würzburg, Johann Philipp Franz von Schönborn. A Würzburg, il 4 febbraio 1723, sposò Maria Theresia Lambrucker, soprano presso la stessa corte. In merito all’attività di Platti svolta presso la corte, possiamo dedurre come egli fosse una specie di factotum: preparatore di cantanti e cantante egli stesso nonché valente polistrumentista attivo sul violino, violoncello, oboe e le varie tastiere: clavicembalo, organo, fortepiano. Raffinato ed eclettico compositore, scrisse musica vocale per diversi organici e occasioni così come musica strumentale per violino, violoncello, oboe, flauto traversiere e strumento a tastiera. Della serietà professionale di Platti abbiamo testimonianza nell’unica lettera rinvenuta scritta di suo pugno, datata 4 dicembre 1729 e indirizzata al Conte Rudolf Franz Erwein, fratello del suo signore, residente a Wiesentheid, che aveva richiesto due suonatori di oboe ma pratici anche di altri strumenti: «hò trovato due soggetti convenevoli […] che spero in capo di due anni gli renderò capaci per via di mia istruzione à poter servire Sua Eminenza, à questo fine gli darò lettione ogni giorno, e non soffrirò che si applichino à verun’altra cosa che alla sola musica, che sia loro esercizio tutto ’l giorno, come pure si prattica in Italia con quelli che nella musica vogliono far singolar profitto».
Giovanni Benedetto e sua moglie Maria Theresia ebbero otto figli; non sapremo mai se qualcuno di loro abbia proseguito nella professione paterna, poiché non sono stati rinvenuti documenti al riguardo, né alcuna composizione a loro intestata. Quasi sicuramente Platti continuò la sua attività ininterrottamente in Germania, limitando i suoi spostamenti dalla corte di Würzburg alla residenza di Wiesentheid. Il 12 dicembre 1750 giunse a Würzburg il celebre artista veneto Giovanni Battista Tiepolo, accompagnato dai figli Domenico e Lorenzo, per affrescare il palazzo della Residenza. Nell’affrescare il soffitto dello scalone d’onore della Residenza, Tiepolo rappresentò allegoricamente l’Asia, l’Africa, l’America e l’Europa. Nell’allegoria dell’Europa sono evidenziate le arti e in questo celebre affresco troviamo numerosi ritratti di personaggi locali: oltre al committente principe-vescovo Carl Philipp von Greiffenklau vi sono l’architetto Balthasar Neumann, ideatore della costruzione, lo stuccatore Antonio Bossi, il pittore e doratore Franz Ignaz Roth, lo stesso Tiepolo con suo figlio Domenico. Nella zona centrale vi è un piccolo ensemble musicale in cui compaiono due cantatrici e tre musicisti, uno con il flauto diritto, uno con la viola e uno con il violone: in quest’ultimo è stato individuato quasi con certezza il ritratto di Platti. Giovanni Benedetto Platti morì a Würzburg l’11 gennaio 1763 e fu sepolto due giorni dopo nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, la parrocchia degli addetti alla corte. — Nei concerti per cembalo con l’accompagnamento di quartetto d’archi e nelle sonate per tastiera è possibile ravvisare, in un compositore comunque collocabile in epoca tardo-barocca per il resto delle sue composizioni (ad esempio la Sonata in do minore per oboe e basso continuo qui registrata), alcuni elementi chiaramente propri del periodo classico e, esteticamente, addirittura ‘protoromantico’. Tuttavia la cosiddetta ‘modernità’ delle Sonate per stru-