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ARREDO Trend effetto marmo: davvero marbleous!

ARTE La moda nei quadri di Jean-Auguste Dominique Ingres

lifestyle BUDAPEST RENAISSANCE

COLOR POWER INTERIORS A TINTE FORTI. IL DESIGN ESPRIME IL SUO LATO PIÙ CARISMATICO









S O MM ARIO

Marzo

N. 149 – In copertina, il fascino postindustriale di Fabbrica Orobia, a Milano, duetta con l'arredo contemporaneo. Da sinistra, tavolino Sabi, désirée divani; tappeto Hello Sonia, cc-tapis; solidi geometrici in idropittura Dursilite, Mapei; lampada Narciso, Penta; pannello Istinto Pietra Zen, Giorgio Graesan; rotoli di wallpaper, Rubelli; poltrona Fantino, Lema. Styling Cristina Nava, foto Matteo Imbriani.

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Editoriale Aprirsi al cambiamento, invece di subirlo. Anzi, vi invitiamo a cercarlo, provocarlo e cavalcarlo come farebbe un surfista provetto con la grande onda.

EVENTI

29

19

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News Esposizioni, libri, progetti, vernissage e debutti nel ricchissimo calendario di questo mese. Cominciando da un doppio volume dedicato ai ritratti capolavoro del maestro Thomas Gainsborough.

DESIGN

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Marbleous! Pregiatissime venature esaltano mobili, accessori e wallpaper, con effetti di scultorea eleganza.

DÉCOR

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Spring Trends Sboccia una nuova idea di lusso, tra rigore Art Déco e fascinazione cromatica.

PEOPLE

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Allo specchio Ispirazioni creative e savoire-faire: a lezione di stile da Maria Stefania Biondo. Mosaïque Il fiabesco mondo di Gupica spazia dall'antica Roma al Vedutismo settecentesco.

ARTE

61 23

55

Ingres Fashion Milano celebra il pittore che attraverso moda e bellezza ha sublimato la grandeur napoleonica.

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S O MM ARIO

LE CASE

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Futuro storico Un interno francese riscrive il passato con un linguaggio di eclettica freschezza. Parigi confidenziale Jacques Hervouet firma un restyling intrigante caratterizzato da guizzi ironici. Hollywood cult Arredo italiano e flair americano per una strepitosa residenza panoramica. Grandeur Spartito decorativo classico all'interno di un appartamento a Mosca, vicino al teatro Bolshoi.

ARREDO

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Metamorfosi La location milanese di Fabbrica Orobia nella sua più riuscita trasformazione.

LIFESTYLE

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Budapest Renaissance Spazi votati all'arte e una nouvelle vague gastronomica: il nuovo avanza. Parterre d'onore Vaux-le-Vicomte, il giardino formale barocco che ispirò la maestosa Versailles. Le magnifiche 10 biblioteche. Dall'Italia agli States le library più prestigiose, amate dagli scrittori.

10 0 1 34

MAISON SELECTION

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Night & Day Progetti tailor-made rinnovano l'outdoor: extracomfort di giorno, di grande fascino la sera.

RUBRICHE

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Savoir-Vert Simbolismo vegetale. Primafila Musica. Cinema. Lettura. Eclectic Portrait La foto di Christian Tagliavini.

INDIRIZZI

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Dove trovare i mobili e gli accessori di questo numero di Marie Claire Maison.

124

APPUNTAMENTO DALL’8 APRILE CON IL PROSSIMO NUMERO DI



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VIA R. BRACCO, 6 20159 MILANO

Direttrice responsabile

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Caporedattrice EL ENA VAG HI evaghi@hearst.it

ARREDO Trend effetto marmo: davvero marbleous!

Redazione print & digital ARTE

DANILO AS CANI dascani@hearst.it

La moda nei quadri di Jean-Auguste Dominique Ingres

CR IS TIANA CEC I cceci@hearst.it PAT RIZ IA PICC ININI ppiccinini@hearst.it G AETANO Z O C CAL I gzoccali@hearst.it

lifestyle

Redazione grafica MARCO PASS I (Caposervizio) mpassi@hearst.it

BUDAPEST RENAISSANCE

COLOR POWER

INTERIORS A TINTE FORTI. IL DESIGN ESPRIME IL SUO LATO PIÙ CARISMATICO

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Collaboratori Chiara Chiapparoli, Sarah de Beaumont, Mariacristina Ferraioli, Rita Ferrauto, Silvia Icardi, Elena Luraghi, Marta Mariani, Beba Marsano, Cristina Nava, Ian Phillips, Wilson Polegato, Silvia Pozzi, Beatrice Rossetti, Maria Tatsos.

Fotografi Helenio Barbetta/Living Inside, Matteo Carassale, Matteo Imbriani, Mattia Iotti, Stephan Julliard/Tripod Agency, Marinella Paolini, Giorgio Possenti.

DIRE Z ION E , R EDAZ ION E, AMMI NIST RA Z ION E HMC Italia Srl - Via R. Bracco 6, 20159 Milano. Tel. (02) 6619.2433. Fax (02) 6619.2686. Direttore responsabile: Cinzia Felicetti Editore HMC Italia s.r.l. - Via R. Bracco 6, 20159 Milano. Registrazione presso il Tribunale di Milano n. 23 del 20 Gennaio 2003



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FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI

ISSN 1722-2702

ACCERTAMENTI DIFFUSIONE STAMPA CERTIFICATO ADS N¡ 8416 DEL 21/12/2017




L A

C A S A

I N T E R I O R E

di CINZIA FELICETTI

La

trasformazione è il motore dell'esistenza. Nien-

te rimane uguale a se stesso. Il nostro corpo si modifica, così come l'umore nel corso di una

giornata e la qualità delle

relazioni con le persone intorno a noi. Mentre scrivo queste righe, una nuova vita sta incontrando probabilmente la luce mentre un'altra si spegne, a conclusione del suo viaggio; un edificio

avveniristico si appresta a innalzarsi verso

il cielo, incurante della palazzina decrepita rasa al suolo da

Foto, Lorenzo Pennati; makeup Fabienne Rea; hair Giampaolo Gori / Roots Milano

il cambiamento è insito nel concetto di vita . e io vi esorto a cercarlo, pungolarlo, provocarlo. non permettetegli di arrivare senza preavviso , trovandovi impreparati

una ruspa, poco più in là; il new business si fa largo a spallate, mandando al tappeto le aziende troppo ancorate al passato. L'adattabilità agile e veloce diventa garanzia di

successo.

Imparare ad andare avanti è fondamentale per non essere lasciati indietro. Ma il timore di uscire dalla tiepida comfort zone o rinunciare a ciò che abbiamo acquisito prevale spesso sull'occasione di

crescita generata da un evento non contempla-

to dalla febbrile tabella di marcia. Ebbene, io vi esorto addirittura a pungolare, sollecitare, provocare il cambiamento, perché solo così riuscirete a cavalcarlo come farebbe un

surfista

provetto con la grande onda. Opporgli resistenza, rimanendo aggrappati metaforicamente al ramo che sta per spezzarsi, si traduce in un madornale passo falso. Se apriamo le dita, allentiamo la presa e lasciamo che il rinnovamento ci porti con sé, la paura si trasformerà magicamente in

coraggio. E la per-

dita delle nostre caduche certezze, delle vecchie abitudini, delle convinzioni superate lascerà il posto a un'altra occasione vitale, come se in ogni momento potessimo nascere ancora una volta.

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E V E N T I M O S T R E , L I B R I , A N T I C I PA Z I O N I , P R O G E T T I , D E B U T T I . C A L E N D A R I O D E G L I A P P U N TA M E N T I D A N O N P E R D E R E Q U E S T O M E S E d i DA N I LO AS C A N I , C H I A R A C H I A P PA R O L I , M A R I AC R I ST I N A F E R R A I O L I e PAT R I Z I A P I CC I N I N I

NOBILI RITRATTI I CAPOLAVORI DI THOMAS GAINSBOROUGH TRA LE PAGINE DI UN NUOVO LIBRO

© The Frick Collection

Un doppio volume di pura bellezza sull'opera omnia di Thomas Gainsborough (1727 − 1788). A raccontare i dipinti del maestro inglese e le note biografiche dei personaggi ritratti è Hugh Belsey, storico dell'arte che ha diretto a lungo la casa storica del pittore a Sudbury, nel Suffolk (qui, The Hon. Mrs John Bowater, 1774 circa). Thomas Gainsborough. The Portraits, Fancy Pictures and Copies after Old Masters, pp. 1.112, €171. yalebooks.co.uk


EV EN T I

© Martin Parr/Magnum Photos/Rocket Gallery

GIOIELLI DI FAMIGLIA In questi due volumi c'è tutto il mondo Cartier, dal 1860 ai giorni nostri. Si va dai disegni d'archivio alle foto di gioielli realizzati per la regina Elisabetta II, il maharaja di Patiala, la duchessa di Windsor e altri illustri personaggi. La collection Cartier, pp. 720, €368. editions.flammarion.com

AFFETTI SPECIALI

NOBLESSE OBLIGE Realizzata a mano in fine bone china e decorata con oro a ventidue carati, la nuova tazza da tè Lustre della Royal Collection inglese si ispira a un'antica linea in porcellana creata sul finire del Settecento per Adolfo, duca di Cambridge. royalcollectionshop.co.uk

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Royal Collection Trust © Her Majesty Queen Elizabeth II, 2019

ONLY HUMAN National Portrait Gallery, Londra. Dal 7/3 al 27/5 Una galleria di scatti inediti – firmati Martin Parr – affronta temi quali identità nazionale e Brexit. In mostra ci sono pure i ritratti di personalità in vista, come Paul Smith, Pelé, Tracey Emin e Grayson Perry (nella foto, The Perry Family, 2012). npg.org.uk

SCALA REALE Boucheron, il noto atelier di orologeria e alta gioielleria francese che annovera tra i suoi clienti celebrity e teste coronate, ha una sede tutta nuova. Completamente ristrutturato da Michel Goutal, lo storico hôtel de Nocé di Parigi – palazzo eretto nel 1717 al civico 26 di Place Vendôme – assume ora l'aspetto di una moderna dimora di famiglia. A firmare il progetto d'interior è l'architetto Pierre-Yves Rochon. fr.boucheron.com


© Lee Miller Archives, England 2018

ICONA DI STILE SURREALIST LEE MILLER Palazzo Pallavicini, Bologna. Dal 14/3 al 9/6 Musa ispiratrice di Man Ray, amica di Picasso, Cocteau, Miró e della cerchia dei surrealisti, Lee Miller è stata modella, fotografa di moda e fotoreporter durante la Seconda guerra mondiale. Un centinaio di scatti ne ripercorrono la carriera (qui, Solarised Portrait, 1932). palazzopallavicini.com


EV EN T I

SANCTA SANCTORUM

© The National Gallery, London

ANTONELLO DA MESSINA Palazzo Reale, Milano. Fino al 2/6 Un corpus di oltre venti opere – delle sole trentacinque ascritte alla sua carriera d'artista – testimonia la maestria pittorica di Antonello da Messina. Tra i capolavori in mostra: San Gregorio Magno, Madonna col Bambino e San Girolamo nello studio (nella foto), tela del 1475 circa. palazzorealemilano.it


DI PRIMA MANO

Il leggendario The Gritti Palace di Venezia si arricchisce di una Spa con sauna, hammam e zona per l'aromaterapia. Creata in partnership con Sisley Paris, quest'oasi di benessere propone sessioni beauty fondate sui principi della fitocosmetologia. Tra i massaggi più richiesti lo zen harmony phyto-aromatic. luxurycollection.com

DIVINE CREATURE THE RENAISSANCE NUDE Royal Academy of Arts, Londra. Dal 3/3 al 2/6 Si spazia dai soggetti mitologici ai più famosi temi biblici, passando per la ritrattistica. Protagonista dell'esposizione è il nudo nell'arte del Rinascimento. Tra sculture, incisioni, manoscritti e dipinti spiccano i capolavori di Michelangelo, Leonardo da Vinci, Raffaello, Jan Gossaert e Dosso Dossi (nella foto, Allegoria della Fortuna, 1530 circa). royalacademy.org.uk

© Sergio Tenderini Fotografia

GIOCO DI DAMA

© The J. Paul Getty Museum, Los Angeles

Richard Ginori rende omaggio a Gio Ponti e impreziosisce la collezione Le Mani con pittura in oro zecchino su porcellana bianca. E tra le novità per l'arredo tavola propone le linee Corona e Corona Monogram, entrambe decorate con un filo dalle tinte gold, platino e blu. richardginori1735.com

SPETTRO MAGICO LUCE MOVIMENTO Museo del Novecento, Milano. Dal 22/3 al 25/8 Pioniera del cinema sperimentale, Marinella Pirelli (1925 – 2009) ci ha lasciato autentici capolavori sia di arte cinetica sia in 16 mm (nella foto, Meteora doppio tramonto, 1970-72). museodelnovecento.org 23


EV EN T I

LINGUAGGI SOVRAPPOSTI MICHAEL ROTONDI Varie sedi, Napoli. Dal 2 al 30/3 Un progetto site-specific e un linguaggio artistico che spazia dalla pittura su tela a quella digitale, con incursioni nella grafica di animazione. Questa attesa personale dedicata a Michael Rotondi (Bari, 1977) scandaglia il suo personale processo creativo in grado di declinare street art, immaginario punk, indie e pop (qui, Bass, 2018). spazionea.it

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Vito Nesta amplia la linea Grand Tour con una nuova, elegante collezione. Si tratta di Casquets, piatti che richiamano alla memoria le guerre combattute nel Settecento tra Inghilterra e Francia e raccontano le peripezie del vascello Victory. vitonesta.com

SGUARDO SURREALE TEFAF MAASTRICHT MECC, Maastricht. Dal 16 al 24/3 Con capolavori rappresentativi di oltre tremila anni di storia, è al via la fiera d'arte e antiquariato più prestigiosa d'Europa. Giunta alla sua trentaduesima edizione, quest'anno vanta 277 galleristi. Tra i più acclamati ci sono i parigini Brame & Lorenceau, mercanti di tele e sculture dal 1864 (nella foto, Portrait de profil au chapeau bleu, di Dora Maar). tefaf.com

COLPO A SEGNO LETIZIA BATTAGLIA Casa dei Tre Oci, Venezia. Dal 21/3 al 18/8 Intellettuale controcorrente e fotografa politica, Letizia Battaglia (Palermo, 1935) è sotto i riflettori con duecento scatti (tra cui molti inediti) che documentano i volti contraddittori della terra in cui è nata e contesti sociali difficili (qui, La bambina con il pallone, 1980). treoci.org

DIMENSIONE MEDITATIVA LA PELLE – LUC TUYMANS Palazzo Grassi, Venezia. Dal 24/3 al 6/1/2020 Immagini provenienti dalla sfera privata e pubblica, opere realizzate tra il 1986 e oggi, avvolte da una luce rarefatta e pensate per «ottenere una falsificazione autentica della realtà», come racconta l'artista stesso. Il mondo del belga Luc Tuymans (nella foto) è al centro della sua prima personale italiana. palazzograssi.it

© Letizia Battaglia

© Andrea Pedretti

PIATTO FORTE





D E S I G N Q U A N D O I L P R O G E T T O D I V E N TA F I L O S O F I A D I V I TA , I N U N A S I N T E S I A R M O N I O S A D I F U N Z I O N A L I TÀ E D E S T E T I C A

Tutti gli arredi e i complementi del servizio sono citati a pagina 36.

MARBLEOUS! PREGIATISSIME VENATURE A ESALTARE MOBILI, ACCESSORI E WALLPAPER, CON EFFETTI DI SCULTOREA ELEGANZA d i B E AT R I C E R OSS E T T I co n W I L S O N P O L E G ATO fo to M AT T E O I M B R I A N I



DES IGN

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D D EE SS II G GN N



DES IGN

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DESIGN Fonte d'ispirazione inesauribile, nonché superficie nobile su cui gli artisti esprimono la loro creatività da duemilacinquecento anni, il marmo detta lo stile di queste pagine. La bellezza della pietra pregiata e delle sue infinite venature, infatti, è l'ultima tendenza su wallpaper e rivestimenti, a impreziosire gli interni. Inoltre, è protagonista assoluta del film Canova, diretto dal regista Francesco Invernizzi per Magnitudo Film con Chili, al cinema dal 18 al 20 marzo: viaggio per immagini che celebra il mito del celebre scultore e del suo materiale d'elezione (magnitudofilm.com). Nella foto, da sinistra, vasi in ceramica coll. Bambù, di Enzo Mari, Danese Milano, €250 cad; lampada Labo, in vetro borosilicato e nichel, di Daniel Debiasi e Federico Sandri per Penta, €1.110; centrotavola Gassan, in legno laccato, di Giulio Iacchetti per Hands on Design, €485; orologio Cone Clock, design George Nelson per Vitra, €319. A muro, olio su tela Untitled (2017), di Svenja Deininger, da Federica Schiavo Gallery, cm 50x50. Piano e pareti sono realizzati con carta da parati effetto marmo White Marble e Black Marble, design Piet Hein Eek per NLXL, in moduli da cm 48,7x77, da €230.

A sinistra, poltrona Lennox, in metallo e tessuto, disegnata da Gordon Guillaumier per Lema, €1.523; tavolino in alluminio verniciato Carmina (presente anche a destra, davanti al divano), di Ludovica e Roberto Palomba per Driade, cm 42x30x57h, a partire da €427; sui due tavolini, elementi del vassoio Axonometry, in acciaio nella finitura oro rosa, design Elisa Giovannoni per Ghidini 1961, €425, e brocca in gres, di Guido De Zan, da €150. In primo piano, Blotch Stool, in pietra di sintesi silipol, di Garth Roberts e Erik Kreider per Mariotti Fulget. Lampada in alluminio Superloon, design Jasper Morrison per Flos, €3.900. Divano Ile, in tessuto kabuki color visone, design Gigi Radice, Archivio storico di Minotti, cm 162x87,5x85h, da €5.970; cuscino bianco in tessuto Guru/Afrique du Chic, con frange in rafia di cotone e viscosa,

coll. Dominique Kieffer by Rubelli, design Paola Navone, cm 140h, €238/m; cuscino in misto cotone Aiko Peacock, di Romo, cm 150h, €128/m. A terra, moquette Ninphea, di Besana, €122/mq. Alle pareti, da sinistra, idropittura Alphamat SF, Sikkens, e piastrelle coll. All Marble, Marazzi. Nella pagina a destra, tappeto in lana e seta Marble, serie Galatea, di Pierre Frey, €1.242/mq. Scatola in carta marmorizzata linea Nubila, di Aytm, €31; borsa a tracolla, Paula Cademartori; bicchiere Ambra (anche a destra), coll. Mosaïque, di Baccarat, €390/ due. Tavolino Fauno, con struttura in metallo brunito e piano laccato, di Roberto Lazzeroni per Flexform, da €3.342; sopra, vasi in gres decorati a mano, di Guido De Zan, da €150 l'uno. Pavimento realizzato con piastrelle Look Graphite, della collezione Grande di Marazzi.

Da sinistra, lampada in metallo e ottone Victoire (anche a destra), di Maurizio Navone per Restart Milano, €873. Poltroncina Tanya, in tessuto, pelle e alluminio, di Roberto Lazzeroni per Visionnaire, €4.932; poltrona Stanford, in pelle e metallo, di Jean-Marie Massaud per Poliform, da €4.060; pouf Geo, in metallo e velluto stampato, design Paolo Grasselli per Saba, €781. Tavolino in metallo e legno Atollo, di Archirivolto per Calligaris, €267; con lampada Laguna, in bronzo e vetro, di Matteo Thun per Artemide, cm 37Øx54h, €635. Daybed Mies Visits Carrara, in tessuto con stampa marmo, di Maurizio Galante e Tal Lancman per Baleri Italia, cm 195x84x62h, €3.721. Tavolino Collecta, in agglomerato di marmo, Bellamoli Studio, €2.100, cm 50Øx40h; sul piano, vaso verde forgiato a tornio e vaso in gres misto bianco e nero, di Ceramiche Milesi, €150 l'uno; vaso in carta stampata, di Pepe Heykoop per Tiny Miracles, €12,50. A parete, idropittura Alphamt SF, Sikkens; wallpaper Marbleous Perlato, di Romo, m 3x5, €951/m; specchi coll. One to One, di Armando Bruno, €550 cad. A pavimento, piastrelle coll. Grande, di Marazzi, cm 120x120, e tappeto Grid, in lana e seta, di Illulian, cm 352x217.

A sinistra, carta da parati custom-made Skil, design Serena Confalonieri per Wall&decò, da €105/mq. Lampada Moon 25th Anniversary, in materiale plastico con stampa effetto marmo, di Slamp, €120. Tavolino Trittico, in massello di frassino tinto rosso e cristallo temperato, di Porada, €620. Libro d'arte in edizione limitata A Rock is a River, di Maya Rochat, SPBH Editions, da galleria Twenty14; occhiali da vista, da ottica Marchesi 1959 Milano. Moquette Ninphea, collezione Prestige di Besana, €122/mq. Nella pagina a destra, sedia Brick 23, in acciaio cromato con seduta e schienale in pergamena intrecciata, design Paola Navone per Gervasoni, €453; sedia Tre 3, in rovere scuro e cuoio nero, design Angelo Mangiarotti per Agapecasa, e sedia Club 44, in rovere scuro con seduta imbottita, sempre di Angelo Mangiarotti per Agapecasa.

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Tavolo Stratum, in vetro stratificato nella finitura XGlass serigrafata effetto marmo, design Daniele Lago per Lago, cm 180Øx75h; sul piano, centrotavola in ceramica rosa Lift, di Calligaris, cm 30Øx20h, €98; portafrutta in acciaio Joe & Ema, nella finitura oro rosa: fa parte della collezione Flirt, di Noé Duchaufour-Lawrance per Ghidini 1961, €750; vasi in ceramica bianca/nera Reinach, Regnard I e Regnard II, design Linde Burkhardt per Driade, a partire da €134. Coppia di lampade a sospensione di forma sferica Mineral, in polietilene marmoreo, Slide, cm 30Ø e 40Ø, rispettivamente €220 e €268. Pareti colorate con idropittura lavabile effetto opaco Alphamat SF di Sikkens, qui utilizzata in due varianti di colore. Pavimento realizzato con piastrelle della collezione Grande Concrete Look, tonalità Smoke, di Marazzi, cm 120x120.




D É C O R FORME, TEXTURE, COLORI. LE TENDENZE C H E R E N D O N O P I Ù A F FA S C I N A N T E E P R E Z I O S A L A N O S T R A C A S A

Foto Im

axtree.c om

A destra, tappeto Asmara, design di Federico Pepe, cc-tapis, €4.158; sotto, outfit S/S 2019, firmato Giorgio Armani.

Sotto, sedia Rima, con rivestimento in velluto Maranello e struttura in rovere intagliato, di Armani/Casa, cm 53x57x93h.

Sboccia una nuova idea di lusso, tra rigore Art Déco e fascinazione cromatica

SPRING TRENDS d i PAT R I Z I A P I CC I N I N I


DÉC OR

V E R DE OCEANICO Una sfumatura romantica che seduce la casa nelle sue nuance acquatiche

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olore poetico, a tratti languido, delicatamente sentimentale. Una tonalità dalle mille gradazioni, tutte contraddistinte da garbo e raffinatezza. In alto, al centro, coppa in vetro Diseguale, di Bitossi Home, €65 il set da 6 pezzi. A seguire, in senso orario, sedia Me, design Roberto Lazzeroni, linea Mood di Flexform, €2.028. Sembra affiorare dagli abissi marini Midnight Oak Magma Spiral, vaso iperdecorato di Kate Malone; gioca invece sulle trasparenze la proposta Spring to Life Green, di Pip Studio, €40. Incursioni golden decorano la lastra in ottone ossidato/patinato di atelier L'étoile, mentre la poltrona Ardent Club, firmata Kelly Wearstler, sfoggia la sua morbida pelle Bubbly Rainforest. CÔté glamour: il pouf Couture, di Lorenza Bozzoli Design, cm 40Øx46h, €890, e l'abito in voile S/S 2019 di Ermanno Scervino. Infine, tappeto Feather, disegnato dalla londinese Bethan Gray per Anthropologie, cm 190Ø, €765; prezioso piatto con filo oro Venezia, di Vista Alegre, €67; wallpaper ORN 18_009-A dall'onirico rincorrersi di nuvole, di Or.nami.

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D ÉC OR

C A N DY C OLOR S Dolci tonalità bonbon interpretano una primavera suadente e sofisticata

Foto Imaxtree.com

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n mix di cromie sorbetto o deliziosamente glassate pronte a mitigare il design più rigoroso, come quello sfoderato dalla carta da parati Impression d'Orient Modernity (in alto, a sinistra), design Laura Pozzi per LondonArt. A seguire, in senso orario, dolcezza in versione confetto per la sospensione in ceramica Kaskad, di Julia e Niklas Jessen, prodotta da Schneid, €989; pink effetto macaron per lo specchio Meret Composition 3, di Ben & Aja Blanc, cm 114x111, €3.150, e "zucchero filato" per la ciotola in marmo Pink Spice di Stoned, €23,50. Il tappeto Envolée, design Cristina Celestino per cc-tapis, cm 180x300, €9.798, fa da sfondo all'outfit Louis Vuitton S/S 2019. Giallo candito sul piano del tavolo QD 06 di Quincoces-Dragò, da Six Gallery, misure cm 180Øx72h, accostato al divano Serie_50, di Antonio Rodriguez per La Cividina, cm 220x75x69h, €3.864, e al pouf Ariosto in tessuto Rubelli, di Attico Design, cm 55x55x45h, €2.928. È rosa candy il piatto Tile di Lagerhaus, fiore di pesco il vassoio Arita di Taf e malva la luce di Revolution Archstudio.


ad Designwork photography Contratticompany Artwork Katrien de Blauwer - Gallery Les filles du calvaire Orizzonti rug - Eligo Studio for cc-tapis

— Harmony and creativity for the perfect living experience. — Avant-Après sofa, design Sergio Bicego — Geo pouf, design Paolo Grasselli. sabaitalia.it


DÉC OR

S E GN I G R AF ICI

La geometria infonde vigore alla forma, per un design rispettoso della punteggiatura

Foto Imax

tree.com

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e l'interpunzione è l'insieme dei segni convenzionali finalizzati a scandire il testo scritto o a riprodurre le intonazioni espressive del parlato, nella decorazione si trasforma in puro elemento estetico. In alto, al centro, sembrano parentesi tonde le curve della sospensione U5, design Sylvain Willenz per Arpel Lighting. A seguire, in senso orario, sgabello in bronzo New Armor, firmato da Kwangho Lee, e tavolino Waves, di Nendo per Minotti, cm 61x40x50h, €4.480. Il punto − in versione XL − diventa accessorio scultoreo, Currey & Company, cm 25¯, €150; raddoppiato connota il divano in pelle Inglewood, di Porus Studio, cm 220x80x75h, €4.250, e la seduta/scultura Rexalt, di Alessandro Zambelli per JCP, cm 64x71x160h, €4.758; a contrasto, in marmo bianco Gioia, caratterizza la vanitosa madia Selene, design Hagit Pincovici per Baxter, cm 169x46x98h. Quanto al miniabito di Valentino S/S 2019, fa della punteggiatura il suo ornamento. Variazioni sul tema: la lampada Heis, di Mason Editions, €1.195, e il pannello in lamiera Yoko, di De Castelli, cm 30x30.



D ÉC OR

GABBIA D OR ATA

Intriganti trasparenze e metalli lucenti, da trasmettere a reti unificate

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Foto Imaxtree.com

maglie fitte, quasi impenetrabili oppure dai reticoli sottilissimi, che risplendono come raggi solari. In alto, al centro, contrasti materici per il vaso della collezione Mia di Serena Confalonieri, Mason Editions. A seguire, in senso orario, è all'insegna della leggerezza il Cabinet Hybride, di Meike Harde per Roche Bobois, cm 100x39x130h, da €5.570, come pure l'avveniristica seduta Caged Elements Chair, design Faye Toogood, 1stdibs.com, €26.000. Sfoggiano un elegante rigore geometrico sia il tavolo con base in ottone lucido e piano in ebano, di Paolo Castelli, sia la credenza Teca, in metallo dorato con vassoio interno, di Marta Laudani & Marco Romanelli, da cm 48x37x50h, €4.300. Si staglia su una quinta preziosa − il paravento Virus, in acciaio patinato, ottone e vetro, firmato Erwan Boulloud − il fishnet dress di Christian Dior S/S 2019. Chiudono il défilé: lo specchio in fusione d'ottone e bronzo Bransen, Arteriors, la lampada stile Secessione di Koloman Moser, Woka, €2.050, e la sospensione Metropolis, di Corbett Lighting.




P E O P L E

INFLUENCER E INFLUENTI. I PERSONAGGI CHE INCIDONO SULL’EVOLUZIONE DEL GUSTO CONTEMPORANEO, IN VERSIONE HOME + LIVING

ALLO SPECCHIO ISPIRAZIONI CREATIVE E SAVOIR-FAIRE: A LEZIONE DI STILE DA MARIA STEFANIA BIONDO

d i DA N I LO AS C A N I - fo to H E L E N I O B A R B E T TA

L'architetto e interior decorator Maria Stefania Biondo dalla Casapiccola in un appartamento realizzato nel rione Monti, a Roma.


Una vetrata dĂŠcor e un camino passante separano la camera dal living. Divano con tessuto Designers Guild, sedute Anni 50 e artwork di Boetti.


IL GUSTO VINTAGE DONA CARATTERE A OGNI STANZA: INDOVINATO COME L’ACCOSTAMENTO PERFETTO TRA GIACCA E CRAVATTA

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biquo Design – il nome che ha dato al proprio atelier – racchiude in nuce la sua filosofia: «Perché viaggiare alla costante ricerca di spunti creativi ti permette di apprezzare i colori esuberanti dell'Oriente come il rigore tipico del nord Europa», racconta Maria Stefania Biondo dalla Casapiccola. Progettista e interior designer dalla carriera ventennale, si divide tra Roma, Londra e Mosca. Forte degli studi in architettura e di una solida expertise in restauro e decorazione, ha imparato molto sul campo. «Misurarmi con artigiani, fabbri e falegnami mi ha consentito di calibrare la fattibilità di tanti progetti tailor-made, senza mai rinunciare alla personalità», spiega. Attratta dallo stile in voga tra gli anni Venti e Quaranta, nonché grande ammiratrice del design firmato Ettore Sottsass e Ico Parisi, ama dividere gli spazi creando librerie passanti oppure allestendo divani e tavoli su misura, «in grado di tradurre lo spirito del luogo, per garantire al committente stanze fascinose e stilisticamente coerenti», puntualizza. Lo ha fatto di recente nell'appartamento protagonista di questo servizio, un ultimo piano con terrazzo nel cuore del romano rione Monti. «Demolite le pareti inutili, l'ho trasformato in un loft dai soffitti alti, con scenografici mattoncini a vista e pavimento in resina dall'originale effetto graniglia. Infine, ho puntato su una palette soft di grigi e ocra vellutati, abbinati a vibranti nuance di rosso che variano a seconda della luce». Tra i lavori più recenti di Maria Stefania ci sono pure una casa in Via dei Coronari e una villa d'epoca tra Ponte Milvio e Vigna Stelluti, rimanendo a Roma, nonché una dimora con giardino sul Lago Maggiore. Dal suo ricco portfolio sfodera inoltre gli interni di uno yacht commissionato da una cliente per la quale avevo già eseguito una ristrutturazione. «Ho sorpreso persino l'architetto navale sfruttando ogni angolo, che in un'imbarcazione è fondamentale», aggiunge con una punta di orgoglio. Lo stesso esibito quando parla di sua madre: «È stata la mia più grande fonte d'ispirazione: una donna davvero straordinaria! Non è mai diventata famosa, ma ha lavorato anche con Mario Schifano e Tommaso Barbi». Segno che il buon gusto è da sempre nel Dna della famiglia. 51


PE OPLE

Qui e in senso orario, la sala da pranzo arredata con tavolo di Ico Parisi, vasi firmati Ercole Barovier, sedie vintage di Silvio Cavatorta e applique su disegno; la facciata sul cortile ricoperta da vite americana; il living mostra lampada da terra Stilux e sedute di Wunderkammer, store romano di arredi in Via del Boschetto, 100.

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PEOPL E

Gunilla Zamboni, nota con la sigla artistica Gupica Design, ritratta all'interno dell'installazione Camera con vista, da lei creata con microtessere di vetro Mutaforma per la collezione Grand Tour.

MOSAÏQUE

IL FIABESCO MONDO DI GUPICA: DALL’ANTICA ROMA AL VEDUTISMO SETTECENTESCO d i PAT R I Z I A P I CC I N I N I - fo to M AT T I A I OT T I


Focus sulle picotessere Tilla, serie Grand Tour, in vetro extrachiaro. Nella pagina accanto, pannelli in mosaico Souvenir de Voyage, linea ispirata al Vedutismo settecentesco, e tappeto musivo della coll. Veneziana; design di Gupica per Mutaforma.

PEOPL E

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n design colto e ricercato. È la cifra di Gunilla Zamboni, che attraverso il brand Gupica racconta luoghi sospesi nel tempo. Spazi in cui i suoi mobili e accessori sono protagonisti assoluti, valorizzati da suggestive carte da parati effetto trompe-l'œil. Come quelle disegnate da lei stessa per Wall&decò, che si aggiungono alle collezioni di mosaici delle linee Grand Tour e Souvenir de Voyage realizzate per Mutaforma e dedicate ai paesaggi italiani tra Settecento e Ottocento. Bolognese di nascita, è molto orgogliosa della sua formazione "à la française". Infatti, dopo una laurea in Lettere, ha inseguito il proprio sogno per la pittura murale a Firenze e per le arti decorative in Francia, a Versailles, dove si è diplomata in Peintre en Décor. Successivamente si è specializzata in Interior Design allo IED di Milano, perseguendo la sua personale filosofia («L'ornamento non deve rimanere fine a se stesso») e un obiettivo ambizioso: trarre ispirazione dai grandi maestri del Novecento italiano. «Mi affascina l'eclettismo di Gio Ponti, che non ha mai rinunciato alla funzione a favore della mera bellezza; ammiro l'attenzione al dettaglio di Piero Portaluppi e l'occhio magico di Carlo Mollino, capace di ampliare gli orizzonti fino ad annullare i confini», spiega Gunilla, che sta portando avanti un dialogo virtuoso tra segno contemporaneo e tradizione, con piacevoli incursioni nella storia dell'arte: dai pavimenti delle antiche terme romane ripresi nella serie Caracalla alle formelle del bolognese Palazzo del Podestà per Fiori di Vetro (entrambi i concept per Mutaforma). Perché per lei l'ispirazione è ovunque, a cominciare dalla natura: «Cerco scorci in grado di nutrire la mia immaginazione ed è nello scorrere delle stagioni che scocca la scintilla da cui nasce il progetto», riflette. Estremamente versatile, riesce a declinare il suo talento su generi diversi, dai nuovi arredi per il Salone del Mobile 2019 agli interiors della casa del cantante Cesare Cremonini. Un unico intreccio narrativo per due storie differenti, accomunate dalla medesima, instancabile ricerca estetica». l

TONALITÀ GENTILI E UN DESIGN DAL TRATTO GARBATO RENDONO I SUOI PROGETTI UNICI. ALL’INSEGNA DELLA POETICITÀ






A R T E

RIFLETTORI PUNTATI SULLA CREATIVITÀ. PITTURA, SCULTURA E ARCHITETTURA, T R A N O M I C E L E B R I E TA L E N T I D A S C O P R I R E

Foto, Buyenlarge/Getty Images

La luce soffusa della collana in oro e degli orecchini contrasta con la sua timidezza: Ritratto della principessa de Broglie, 1853.

INGRES FASHION MILANO CELEBRA IL PITTORE CHE ATTRAVERSO MODA E BELLEZZA HA RAPPRESENTATO LA GRANDEUR NAPOLEONICA d i M A R I AC R I ST I N A F E R R A I O L I


Fine Art Images/Heritage Images/Getty Images

ART E

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ilano rende omaggio a Ingres con La vita artistica al tempo dei Bonaparte, mostra che sottolinea la modernità della sua opera nel contesto culturale dell'Impero napoleonico (a Palazzo Reale, dal 9 marzo al 23 giugno). Nessun altro pittore, infatti, è stato in grado di rappresentare come lui la società francese della prima metà del diciannovesimo secolo. Figlio di un sarto e di una modista, Jean-Auguste-Dominique Ingres (1780 − 1867) rivela fin da subito una naturale predisposizione a immortalare su tela le tendenze moda del tempo con un'accuratezza di dettagli mai vista prima. A differenza del maestro ed eterno rivale Jacques-Louis David, 62

VCG Wilson/Corbis via Getty Images

Fine Art Images/Heritage Images/Getty Images

A destra, in Madame Moitessier, l'ampio décolleté è protagonista della tela, a contrasto con il colore scuro e la stoffa pesante dell'abito; sopra, dettaglio di Madame Cécile Panckoucke, in cui il vestito candido è impreziosito da una stola in seta di fattura orientale; sotto, primo piano di Madame Marcotte de Sainte-Marie, un'opera degli anni della Restaurazione, quando le scollature erano riservate agli abiti da sera. Nell'altra pagina, close-up sugli ori e le perle del capolavoro Ritratto della principessa de Broglie.

che suggella la grandezza dell'epopea napoleonica ispirandosi − anche negli abiti − alla storia greca e romana, lui compie una scelta d'avanguardia: racconta la grandeur della Francia ponendosi in relazione non con un passato ormai lontano, bensì celebrando la sua potenza nel presente. Riflettori puntati dunque sui fasti della corte imperiale e sull'opulenza dei salotti in una Parigi finalmente al centro del mondo. Se David esalta la figura di Napoleone con gli stilemi del ritratto eroico, Ingres preferisce porre al centro del proscenio le donne. Sensuali, a tratti sfrontate, consapevoli del proprio ruolo e pronte a prendersi uno spazio autorevole in società.


Foto, Buyenlarge/GettyImages

I GIOIELLI COME SIMBOLO DI POTERE ASSOLUTO. L’OPULENZA DELL’ORO, INDOSSATO A PROFUSIONE, DIALOGA CON LA LUMINOSITÀ DELLE PERLE


Dea/ G. Dagli Orti/De Agostini/Getty Images


Sopra, particolare dell'opera Madame Antonia Devaucay de Nittis; sotto, Ritratto della contessa d'Haussonville: la dama, che sfoggia un vestito elegante e un'acconciatura curata, volge le spalle a un'ampia specchiera e l’immagine riflessa conferisce profondità al quadro, mentre le porcellane di Sèvres e la copertura del caminetto in velluto e frange immortalano il momento storico. Nell'altra pagina, Ritratto di Madame de Senonnes, in cui l'abito in perfetto stile Impero è protagonista assoluto della scena. VCG Wilson/Corbis via Getty Images

Sono abbigliate con ricchi velluti e sete preziose provenienti dai nuovi mercati orientali, nonché illuminate da cascate di oro indossato a profusione. La scelta di un vestito non è mai fine a se stessa; si tratta piuttosto di un modo per ribadire lo status sociale, senza contare che questi quadri sono una fonte inesauribile di dettagli sui costumi dell'epoca. Emblematico è il caso di Ritratto di Madame Senonnes (a sinistra), raffigurata in salotto con un abito rappresentativo del passaggio dalla moda stile Impero − ancora evidente nella vita alta attestata sotto il seno e nella scollatura ampia e quadrata − a forme più romantiche, che trovano la loro massima espressione nella manica allungata fino al polso e nella scelta dirompente del velluto rosso. La gorgiera in chiffon è quasi impalpabile e richiama la trasparenza della parte superiore della veste. Alle sue spalle, sul divano, si intravede uno scialle in cashmere, nuovo capriccio esotico delle dame dell'alta società parigina. Dai vestiti di suggestione neoclassica, in poco più di un ventennio si passa a modelli riccamente elaborati, caratterizzati da gonne ampissime che rendono quasi impossibile sedersi e corsetti irrigiditi da stecche di metallo. L'imperante mussola bianca di cotone, tipica delle prime opere di Ingres, è sostituita da sete colorate inoltre, il punto vita si abbassa per sottolineare sensualmente la figura, mentre le maniche risultano più voluminose. Il Ritratto della principessa de Broglie (nelle pagine precedenti) è indicativo. Ingres ha reso sapientemente la qualità del raso pregiato e dei pizzi dell'abito, i sontuosi gioielli della principessa, la sciarpa ricamata e il rivestimento damascato della poltrona, soffermandosi sulle diverse consistenze dei tessuti. Il particolare pronto a catturare l'attenzione consiste nella collana di perle arrotolata sul polso sinistro con apparente noncuranza, che ricade sulle dita della nobile donna, dove spicca uno splendido anello. Il lusso si esprime attraverso un uso massiccio delle perle − sparse su abiti e cappelli oppure raccolte in una singola creazione − e nella predilezione per monili in oro giallo (tendenza in auge già nel periodo rinascimentale) o nelle acconciature sfarzose. Le dame di Ingres vivono e risplendono grazie agli ornamenti e ai bijoux che indossano, anzi è proprio nello sfoggio di essi che sembrano acquisire un nuovo valore sociale. È la modernità della moda, parafrasando Baudelaire, ma anche il suo potere liberatorio. l

Fine Art Images/Heritage Images/Getty Images

ARTE

DALLE STOFFE ALLE ACCONCIATURE RICERCATE, FINO ALLE PORCELLANE DI SÈVRES. SONO I DETTAGLI A RACCONTARE IL MOMENTO STORICO 65



LE CASE C O LT O , R A F F I N AT O , C O S M O P O L I TA : L O S T I L E M A I S O N D E C L I N AT O N E L L E D I M O R E P I Ă™ E S C L U S I V E

Foto, Stephan Julliard

Magistrale pendant formale e cromatico in un interno parigino. Il sofĂ Koala, Garouste & Bonetti, dialoga con la luce di Poterie d'Accolay e la tela astratta di Guy Perron.

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In primo piano, nel living, il tavolo è su misura, con sedie di Ana Roque; i divani sono bespoke, design Charlotte Biltgen, in tessuto Bergamo, Bisson Bruneel; cuscini in jacquard Papunya, Pierre Frey. Sui due lati del camino, consolle TS, di Gubi; a parete, ZWMN (small), olio e acrilico, firmato Marcel Berlanger.


FUTURO

STORICO RESTAURO MODERNO IN UN INTERNO OTTOCENTESCO FRANCESE, DOVE LA PROGETTISTA CHARLOTTE BILTGEN RISCRIVE IL PASSATO CON IL SUO LINGUAGGIO DI ECLETTICA FRESCHEZZA d i I A N P H I L L I P S - fo to ST E P H A N J U L L I A R D te sto M A R I A TATS OS


Nell'ingresso, tutto su progetto: il tavolo in marmo Nero Marquina e Mdf laccato, le due sedute e la specchiera in ottone spazzolato. La lampada è un pezzo unico creato in cemento e acciaio da Mathilde PÊnicaud; l'imponente lampadario fa parte della collezione Caracas, di Jonathan Adler.


A sinistra, l'ascensore d'epoca; a destra, la designer Charlotte Biltgen e, alle sue spalle, l'opera Untitled, di Adam McEwen. Sotto, sofĂ bespoke e tavolini DC1601D, in ottone massiccio, legno e top in marmo, Vincenzo De Cotiis; applique Melange, di Kelly Wearstler.

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Nella zona pranzo con affaccio sulla Parigi haussmanniana, tavolo su misura dal piano in marmo Nero Marquina; sedie di Ana Roque, rivestite in misto lana e cotone Pachisi, Dedar. Chandelier Kitami, di Massimo Tonetto per il brand VeniceM; qui sotto, scultura Shine On (2018), di Matthias Contzen.

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i deve al genio indiscusso di Georges Eugène Haussmann – artefice della maestosa monumentalità nella capitale francese – la spettacolare raggiera di dodici viali che si dipartono da Place de l'Étoile (in seguito rinominata Charles de Gaulle). Lungo una delle arterie, l'Avenue Marceau, vennero eretti nella seconda metà dell'Ottocento imponenti edifici oggi sede di hotel, ambasciate, fondazioni (la Pierre Bergé - Yves Saint Laurent, per esempio, si trova al civico 5) e lussuose abitazioni. Come questa a due passi dall'Arco di Trionfo, voluta da Napoleone per celebrare la vittoria ad Austerlitz, recentemente acquistata da un industriale libanese e sua moglie. La dimora, tuttavia, non rendeva onore alla location superlativa, poiché i molti interventi attuati nel corso dei decenni avevano creato un ambiente buio, dominato da cupe boiserie. All'interior designer Charlotte Biltgen – già direttrice artistica presso il noto studio di India Mahdavi – è toccata la sfida di donare una nuova vita all'appartamento, sciogliendo l'antinomia tra la preservazione dell'anima classicista e l'esigenza di una vivibilità tutta contemporanea. I proprietari avevano pure espresso il desiderio di essere circondati da gradazioni neutre. «Cerco sempre di salvaguardare gli elementi storici, ma qui ho scelto di mantenere solo due camini. E per inondare di luce i locali, sfruttando la collocazione su un asse est-ovest, ho dovuto modificare radicalmente il layout», spiega Biltgen. La cucina, concepita come uno spazio aperto e trasversale, è ora posizionata sul retro, mentre l'area living affacciata sul boulevard è stata ripensata escludendo le porte e ogni altra barriera, in modo da amplificare al massimo la luminosità. La palette acromatica imperante gioca sugli opposti: il candore dei divani e delle ceramiche nel soggiorno dialoga con il marmo Nero Marquina del tavolo custom-made e con i rivestimenti delle sedie, riecheggianti gli anni Sessanta, un'epoca molto amata da Charlotte. «Adoro i contrasti, non solo di colori, ma anche di moderno e vintage, maschile e femminile». Il black & white è rischiarato dall'utilizzo discreto dell'oro e del bronzo su mobili, lampadari e finiture. Una cangiante nuance golden accarezza i tessuti delle sedute, in particolare nello studio e nella suite padronale, dove l'uso di stoffe pregiate si estende alla testiera/divisorio in velluto grigio, morbida parete che cela il guardaroba. Le modanature propongono dinamici grafismi, tesi ad animare la perfetta simmetria dell'arredamento. La decoratrice ha infatti rimosso i pesanti stucchi originari, sostituendoli con un attualissimo disegno di stampo minimalista, ribadito nelle cornici murali che flirtano con le geometrie di pavimenti e accessori: citazioni fugaci dell'antico splendore e, al contempo, sapiente scenario per valorizzare le opere d'arte più importanti di una variegata collezione privata. l

VIA I PESANTI STUCCHI, SOSTITUITI DA DELICATI SEGNI GRAFICI CHE INTERCETTANO LE LINEE ORTOGONALI DI LUCI E FINITURE SCINTILLANTI


Da sinistra, in senso orario, vista sull'Arco di Trionfo; tavolo di Charlotte Biltgen, sedie Ava, Mambo Unlimited Ideas, e luce a soffitto Hawkins, di Arteriors; lavabo in marmo su misura e applique Mezzo Flush, CTO Lighting; divano su disegno e tavolo Sloan, Arteriors.


Le poltroncine Grace, di Ana Roque, in velluto Dedar, dialogano con l'opera a muro Concave in vernice dorata, di Eric Baudart; tavolino XXX, di Opinion Ciatti; due applique Nimbus, CTO Lighting. Sul piano del camino in marmo Emperador, l'artwork Lemon, Nancy Lorenz, da Chahan Gallery.



Il copriletto e la seduta in seta Golden Sunburst, di Jim Thompson, sono abbinati ai pannelli murali di velluto Velours Vintage, Nobilis. Sui comodini, acquistati da Eichholtz, lampade twin Herst, di Arteriors; poltrone Grace, di Ana Roque, in velluto Dedar, e tavolino finitura oro XXX, di Opinion Ciatti.

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PARIGI

CONFIDENZIALE

JACQUES HERVOUET ESAUDISCE IL DESIDERIO PRIVATISSIMO DI UNA SUA CLIENTE: RESTYLING TOTALE E GUIZZI IRONICI, PER UNA NUOVA VITA d i SA R A H D E B E AU M O N T e I A N P H I L L I P S fo to ST E P H A N J U L L I A R D - te sto B E B A M A R SA N O


Il sofà è di Jean Royère, come il tavolino Flaque e il portacandele, da Galerie Jousse Entreprise; le due poltrone sono di Federico Munari; carrello design Mathieu Matégot. Sopra il camino, lume di Jacques Adnet; lampada da terra Autruche, Hubert le Gall; nella nicchia, artwork di Farki; specchiera Sorcière, di Jacques Hervouet.


Nella sala da pranzo risalta il prezioso arazzo Anni 50, Ateliers Pinton; sedie di Norman Cherner e tavolo Seventies, con piatto di Helle DamkjĂŚr, Galerie Carole Decombe, e due candelieri ZigZag firmati Jacques Hervouet; suoi anche il lampadario, custom-made, e il tappeto da Codimat Collection; lampada di Carlo Scarpa.

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n'influente donna d'affari aspirava a una decisa svolta esistenziale e abitativa, in una fase complessa della sua vita. Fiduciosa, si è rivolta a Jacques Hervouet: interior designer e gallerista specializzato in design del XX secolo, consegnandogli l'appartamento parigino di proprietà – ovvero duecentotrenta metri quadrati ubicati in un elegante palazzo haussmanniano sulla Rive Gauche – con l'autorizzazione ad attuare una rivoluzione esente da nostalgie. Il professionista ha raccolto volentieri la sfida. Mago della sperimentazione («Detesto il déjà-vu»), con la consulenza dell'architetto Odile Burnod ha spostato muri, ripulito le pareti da pesanti stucchi e modanature, mantenendone soltanto qualche traccia delicata; ha quindi decorato esprimendosi in totale libertà. Il risultato? «Uno shock positivo», ha riconosciuto madame, soddisfatta della sottile ironia che pervade i locali. Nella camera da letto padronale, Jacques si è divertito ad accostare l'iconica dormeuse antropomorfa di Olivier Mourgue a un disegno di John Lennon nudo; per l'ingresso ha trovato ispirazione nel cult movie di Stanley Kubrick 2001: Odissea nello spazio, dotando le boiserie di Led verticali, che intersecano i grafismi orizzontali del tappeto. Nell'accattivante gioco delle geometrie, ha riservato il ruolo da protagonista alle linee curve.

UNA SELEZIONE DI MOSTRI SACRI DEL NOVECENTO, DA JEAN ROYÈRE A GIO PONTI: ESITO DI UNA RICERCA COLTA ED ELITARIA IN AMBITO VINTAGE «Amo in particolare il cerchio: simbolo del ciclo perpetuo, paragonabile a una dolce carezza», rivela Hervouet. Ad attestare questa passione, il mosaico tondo nei servizi padronali, «riecheggiante l'essenzialità giapponese e le sublimi sale da bagno a tessere oro e argento del Ministero degli Esteri sul Quai d'Orsay, create nel 1938 in occasione della visita di Giorgio VI e della regina madre». Stessa suggestione per il pendant di divano e coffee table di Jean Royère nel salone, un'isola intima in uno spazio squadrato e ritmato da nicchie che alloggiano sculture. Ricercati arredi storici degli Anni Cinquanta e Sessanta, uniti a quelli disegnati da Hervouet, spiccano su uno sfondo di pareti monocrome nella tonalità champagne. Note di colore acceso, negli ambienti satellite più raccolti, sono invece affidate a dipinti e arazzi, come sorprese poetiche. Variopinti coup de théâtre sono pure il backsplash nell'angolo colazione – un pannello a motivi dorati – o la "parete evento" nella stanza della televisione, con l'inserto pittorico della wallpaper Yunnan firmata Pierre Frey: catene montuose si stagliano su un mistico fondale azzurro, per un'atmosfera da boudoir sofisticato, dove troneggia la poltrona di Philip Arctander. Vanitosa signora in pelliccia candida. l


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In primo piano, poltrona Anni 50, Federico Munari; consolle di Pucci de Rossi con opera tessile, di RenĂŠ Roche; a destra, cabinet Art DĂŠco in pergamena, di Maison Dominique. Nell'altra pagina, scrittoio Maison Jansen; seduta di Marc du Plantier (1949), per il salone del couturier Jacques Heim; lampada Osselet, Jacques Hervouet.


Nella cucina, sedie Maison Jansen personalizzate da Hervouet, che firma inoltre le sospensioni Emma; tavolo in rovere accostato al pannello in pietra intagliata e dorata. A sinistra, un ritratto di Jacques Hervouet. Foto a destra, il rivestimento di MosaĂŻque Surface nella sala da bagno padronale, con vasca Leroy Merlin.

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CERCHI E SINUOSITÀ SONO UNA PRESENZA FISSA; CAREZZE DECORATIVE CAPACI DI RASSERENARE LO SPIRITO


Copriletto Tropical Jungle, Lelièvre; tavolino di Gio Ponti; dormeuse Bouloum, design Olivier Mourgue, accostata al disegno raffigurante John Lennon; specchio di Ateliers Gouffé; luce a muro Liane, Jean Royère. Nell'altra pagina, poltrona di Philip Arctander; coffee table di Maurice Pré. Carta da parati Yunnan, Pierre Frey.


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Nel living spettacolare, il tavolo da pranzo Morgan (con vasi cinesi della dinastia Han) e il mobile basso Morrison sono di Rodolfo Dordoni, Minotti, come Il tappeto Dibbets; sedie degli anni Settanta, Osvaldo Borsani. Sullo sfondo, divano DS-600, de Sede; due coffee table bespoke, di Mattia Biagi; poltrone gemelle vintage.


HOLLYWOOD

CULT

UNA VILLA FIRMATA DA MATTIA BIAGI SULLE COLLINE PIÙ CINEMATOGRAFICHE DEL GLOBO. ARREDO ITALIANO E FLAIR AMERICANO PER UN’AFFASCINANTE DIMORA PANORAMICA d i S I LV I A I C A R D I - fo to M A R I N E L L A PAO L I N I


Tavolo Morgan, Minotti, con piano dalla laccatura customizzata verde avocado; sedie di Osvaldo Borsani. Il lampadario modello Duke, in ottone e alluminio, e le applique dorate Parker sono di Delightfull. Alla parete, la fotografia dal titolo Hollywood Sign (2017) fa parte dalla collezione di Stefan Simchowitz.


Sotto, artwork Grape Sprig, Robert Kuo; a destra, Mattia Biagi; sideboard Lang, Minotti. In basso, poltrone di Guglielmo Veronesi, 1954, per Isa, con Untitled, Nikolas Gambaroff; sulla parete opposta, Sharpies on Black, di Katherine Bernhardt.

NELLA PRESTIGIOSA ATMOSFERA DI GUSTO EUROPEO IRROMPONO OPERE XL DI ARTISTI DELLA SCENA INTERNAZIONALE


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La master bedroom sfoggia un'intera parete a vetrate scorrevoli, con accesso diretto al terrazzo, per una vista privilegiata sulle colline. Le poltrone nella zona relax sono pezzi originali dalla Germania. La camera ingloba pure il vano doccia, accostato al maxilavabo dalle linee rigorose, progettato su misura da Studio Dardo.


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os Angeles si estende a perdita d'occhio, seduttiva e ammiccante. Siamo sulle celebri colline di Hollywood, nel quartiere di Bird Streets, luogo glamorous ad alto tasso di indirizzi esclusivi. Sunset Strip, Rodeo Drive, Santa Monica e Malibù distano soltanto pochi chilometri da questa lussuosa villa denominata The Cork House: mille metri quadrati, di cui trecento affacciati sul panorama, proprietà di un uomo d'affari con moglie e due figli. Il termine cork si riferisce alla quercia da sughero, inglobata nel patio principale poiché simbolo di immortalità e buon auspicio. Il progetto della residenza è dello Studio Dardo guidato da Mattia Biagi, designer italiano da anni negli Stati Uniti, dove si è guadagnato una solida notorietà. Monumentali le proporzioni: tre livelli per cinque camere da letto, sette bagni, un'immensa cucina Bulthaup, una sequenza concatenata di living; quindi, area wellness e cantina, nonché una sala proiezioni il cui soffitto fa da fondale trasparente alla piscina sovrastante. Gli ambienti sono inondati dalla luce naturale proveniente dalle maestose vetrate a tutta altezza, che abbattono il confine con l'esterno. «Quanto agli interiors, ho cercato la convergenza di tradizione e contemporaneità. Ho creato un'atmosfera europea attraverso i pezzi storici dei grandi maestri, da Gio Ponti a Osvaldo Borsani, senza rinunciare alla funzionalità, complice il ricorso alla tecnologia e alla domotica», esemplifica Biagi, che non disdegna le scelte audaci. È il caso del cemento a vista sui soffitti e del marmo italiano Breccia per i pavimenti, filo conduttore tra in & out, «inizialmente poco apprezzati dalla committenza, ma rivelatisi infine vincenti nel donare un temperamento forte». In alcuni locali, la pietra cede il posto a un elegante parquet a listoni di noce chiaro. L'orgoglioso omaggio al made in Italy prosegue con gli arredi Minotti, che firma divani, letti e sideboard; Mattia ha studiato finiture personalizzate per certi elementi del brand, quale il top del tavolo da pranzo Morgan disegnato da Rodolfo Dordoni, qui laccato nella nuance verde avocado, sintonizzata sulla vegetazione. Ha inoltre realizzato personalmente una serie di coffee table, sofà bespoke e vari accessori bagno. L'internazionalità è invece rappresentata da nomi quali Robert Kuo, autore di mobili gioiello, e dall'autorevole collezione di opere d'arte. «Il curatore Brian Ludlow di Creative Art Partners mi ha affascinato negli accostamenti di fotografie, oli su tela, vasi cinesi e macrosculture come la Grape Sprig nell'ingresso». Il lussureggiante bosco di conifere che abbraccia la dimora invita a conviviali cene all'aperto e a godere degli splendidi tramonti californiani. Una vasca idromassaggio campeggia in un angolo appartato. Sogno a occhi aperti, sublime realtà nella città del cinema. l 94


Divano Collar, Minotti; coffee table Fei Tian Wen e tavolino Glacier con lampada Faceted, tutto di Robert Kuo; poltrona in faggio Aziza, Promemoria, con tessuto Pierre Frey. In secondo piano, sedute vintage; le piastrelle del bar corner sono di Studio Dardo. A parete, l'opera è Clouds, di Olaf Breuning, copia unica datata 2008.


La grandiosa area giorno è strutturata in una sequenza di sale aperte, per un dialogo serrato con l'esterno. Il cemento a vista del soffitto e il marmo italiano Breccia del pavimento sono gli elementi di raccordo. Nella lounge total white abbracciata dalla natura, il sofà è Hamilton, di Rodolfo Dordoni, Minotti.

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Sotto, scrivania Theo e seduta Cernobbio, tutto Promemoria; a destra, vasca di Studio Dardo con sedia Back Rest, di Robert Kuo. In basso, letto e ottomana, entrambi modello Yang, di Minotti; lampade d'antan; dipinto Senza titolo, Mario Tozzi.

LE IMPONENTI VETRATE AFFACCIATE SUL VERDE E SULLO SKYLINE DI LOS ANGELES GARANTISCONO UN DIALOGO IN & OUT



A bordo piscina, coppia di lettini bianchi modello Frame, Vondom. Sullo sfondo, il salottino outdoor è arredato con divano e poltrone della collezione Rivera, Minotti, come la serie di sedie Aston, che completano il tavolo nella veranda a sinistra: è ideato da Mattia Biagi con piano in vetro e base realizzata in cemento.

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GLAMOUR

SPARTITO DECORATIVO CLASSICO RIVITALIZZATO DA NOTE CONTEMPORANEE, IN UN APPARTAMENTO A MOSCA. TRIBUTO AL VICINO TEATRO BOLSHOI E ALLE PASSIONI DEL PROPRIETARIO, AMANTE DEL SUBLIME TSCHAIKOWSKY d i E L E N A LU R AG H I - fo to G I O R G I O P OSS E N T I


Nuance delicate ed elaborate modanature nel rilassante soggiorno. Il sofà di Leyla Uluhanli è abbinato alla poltrona vintage con poggiapiedi, di Nancy Corzine, come il coffee table centrale ornato dalla ceramica di Svetlana Levadnaya; il lampadario è inglese, anni Quaranta. Tendaggi firmati Jim Dickens.


Il corridoio che conduce verso la zona notte ha un andamento circolare, sottolineato dagli stucchi e dalla carta da parati de Gournay di sapore orientale. Nell'altra pagina, l'ingresso è separato dal living mediante la porta a specchi in primo piano; consolle custom-made creata da Leyla Uluhanli e lampadario d'antan.


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ispetto del passato, rivitalizzato da un contemporaneo esprit creativo. Questo appartamento in pieno centro a Mosca è emblematico della città che lo ospita: metropoli dall'affascinante grandeur, oggi proiettata verso il futuro con lo skyline di grattacieli avveniristici eretti accanto ai palazzi soviet. L'eleganza senza tempo scandisce il linguaggio della residenza. La palette di bianchi, avorio e cipria percorre gli ambienti dalle dimensioni generose (trecento metri quadrati in totale), aperti l'uno sull'altro come in un gioco di matrioske. Varcata la hall circolare si accede al living dal parquet in noce, quindi alla sala da pranzo; seguono l'area breakfast e la cucina, affacciata a sua volta sul disimpegno della zona notte, la cui forma tondeggiante è dettata dallo scalone condominiale. Per assecondare le esigenze dei padroni di casa, una coppia di professionisti con due bambini, la designer Leyla Uluhanli – autrice del restyling – ha parzialmente modificato la planimetria ricavando tre camere da letto signorili, ciascuna con bagno e guardaroba dedicati. «Non ho voluto cancellare i segni della storia; al contrario li ho valorizzati. Ci troviamo in un edificio Art Nouveau progettato dall'architetto Ivan Kondratenko a cavallo tra Ottocento e Novecento, che vanta illustri inquilini, artisti e letterati del calibro di Majakovskij e Pasternak», precisa lei. A enfatizzare il genius loci: gli stucchi ricamati in gesso (originali oppure copie fedeli di quelli andati distrutti), le ringhiere in ferro dei balconi e le finestre a tutta altezza, rarissime nella capitale russa. Gli arredi, in prevalenza black & white o nelle morbide tonalità pastello, sfoggiano profili sinuosi. «Ho evitato il più possibile gli angoli vivi anche nei mobili, nell'intento di promuovere il dialogo con il particolare layout», prosegue Leyla, che ha disegnato divani a mezzaluna, tavoli ovali, coffee table e consolle in materiali nobili: lacche, pitture su legno, incisioni in bronzo e finiture in pergamena. Suoi pure i "pentagrammi verticali", motivo ricorrente con funzione di divisorio (accanto al camino in soggiorno e nel dining), oltre alle porte specchianti in stile Il grande Gatsby. Nell'atmosfera di sofisticata opulenza, le cene tra amici sono allietate dalle note del pianoforte a coda suonato dal proprietario. Grande appassionato di musica, ha scelto di stabilirsi qui: vicinissimo al teatro Bolshoi e al Conservatorio, dove insegnò il divino Tschaikowsky. l

A destra, in una delle camere dei bambini, scultura di Leyla Uluhanli e wallpaper Willow, di Fromental. Nell'altra pagina, tavolo e madia in selenite, di Leyla Uluhanli, con lampade francesi anni Cinquanta; sedute di Nancy Corzine; tappeto realizzato artigianalmente da Jaipur Rugs.


Accessibile dal corridoio, la camera dei padroni di casa è accessoriata con un'ampia armadiatura firmata Leyla Uluhanli; lampada di brocantage. Nell'altra pagina, la media room concepita come raccordo tra il living e la zona breakfast. Poltrone twin rivestite in velluto azzurro polvere e tavolo, doppio, di Nancy Corzine.


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La sala da bagno è avvolta da garbate sfumature rosa cipria: inno cromatico alla femminilità . Il mobile vanity, un progetto su misura di Leyla Uluhanli, integra la specchiera, il lavabo, il top in marmo, i cassetti argentati e le due applique. Alle pareti, la wallcovering a tema botanico in seta lucida è firmata da Fromental.


Qui, il mobile laccato nero è della designer Leyla Uluhanli: l'autrice di questo progetto residenziale, ritratta nella fotografia sotto a sinistra. A destra, nella master bedroom, letto, comodini e luci, tutto Baker; panche in pelle chiara, di Nancy Corzine; wallcovering di Leyla Uluhanli.



ARREDO L A N O S T R A I N T E R P R E TA Z I O N E D E L L’A B I TA R E C H I C , T R A A M B I E N TA Z I O N I E L E G A N T I S S I M E E D E T TA G L I S U M I S U R A

I mobili e gli accessori di questo servizio sono citati a pagina 120 e 121.

METAMORFOSI

LA LOCATION MILANESE DI FABBRICA OROBIA NELLA SUA PIÙ RIUSCITA TRASFORMAZIONE. MAGIA DEL DESIGN d i C R I ST I N A N AVA - fo to M AT T E O I M B R I A N I - h a co l l a b o rato S I LV I A P OZZ I


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ARREDO Il servizio Arredo di queste pagine è stato allestito negli spazi di Fabbrica Orobia 15, importante sito postindutriale dell'area Ripamonti, a Milano. Adiacente alla Fondazione Prada e al nuovo business district Symbiosis, questo complesso architettonico nasce nel 1915 come centro di stoccaggio del ferro; poi, nel 1960, l'edificio diviene centro di logistica e trasporti privati dell'azienda Paolo Cappelletti, tuttora proprietaria dell'immobile. Nel 2014 Riccardo Maresca, nipote del fondatore, decide di trasformare questo luogo dal fascino unico in un indirizzo polifuzionale, proponendolo come location per sfilate, shooting, mostre ed eventi, pur mantenendo l'architettura originaria con il suo caratteristico industrial look, fatto di muri délabré in cemento e mattoni sormontati da una capriata in ferro e legno. «Ho scelto questo set proprio per la tipica allure da fabbrica dismessa e la particolare luce degli ambienti, che arriva dall'alto e si riflette sulle pareti grigie, regalando un'atmosfera ovattata. Un contesto neutro (seimila metri quadrati di superficie totale, metà dei quali al coperto) perfetto per valorizzare un design dalle linee moderne e dare risalto alle nuance rosa e ruggine dei mobili selezionati. La grande sala detta Cattedrale, inoltre, permette di realizzare scatti molto ampi, impensabili altrove, come quello del nostro living», spiega la stylist Cristina Nava. Fabbrica Orobia, via Orobia 15, Milano. www.o15.it; info@fabbricaorobia.com

Da sinistra, battiscopa bianco in gres porcellanato della linea Tex, design Raw Edges per Mutina; tavolino tondo Koster, in metallo nella finitura Bronzoro con piano in frassino, di Porada, cm 50Øx52h, €2.010; pouf rivestito in tessuto antracite Damier, dalla base in metallo verniciato nero opaco e piedini regolabili, di Rodolfo Dordoni per Minotti, cm 45x45x38h, €1.580. In secondo piano, consolle composta da due elementi Tecno, con gambe in acciaio e top in legno impiallacciato rovere fiammato tinto wengé, di Trussardi Casa, cm 136x40x70h e cm 110x40x58h, da €5.600 e €5.000; sopra, lampade da tavolo a Led, in ottone satinato, Laguna, design Matteo Thun e Antonio Rodriguez per Artemide, cm 37Øx54h e cm 16Øx24h, €635 e €295; libri da collezione privata; scatola rosa in cuoio di produzione danese, realizzata a mano con l'antica tecnica utilizzata per la rilegatura dei libri, di Republic of Fritz Hansen in collaborazione con August Sandgren, cm 26x20x6,5h, €263. A parete, wallpaper Atelier d’artiste/Décrocher les étoiles, coll. Eldorado, a motivo décor che riproduce intrecci di rafia, cortecce e legni, di Élitis, €21/mq. Opera fotografica Settimana Santa, Badolato Superiore (2017), della fotografa Enza Procopio. Piastrelle in gres porcellanato della collezione Tex, design Raw Edges per Mutina. Opera Oval (2018), in smalto su carta, di Jonathan Vivacqua, cm 95x135h, €1.220. Tavolino in cedro Dama, Poliform, cm 34Øx46h, da €1.057. Piante da Fratelli Ingegnoli.

Da sinistra, pannello con wallcovering Equatorial Jungle, di Glamora; divano e terminale in tessuto a grandi quadri Tufty-Time, di Patricia Urquiola per B&B Italia, cm 109x150x63h e cm 177x109x63h, da €2.778 e €3.519; sopra, coppia di cuscini bordati, Élitis, da €62 cad, e coppia di cuscini firmati B&B Italia. Coffee table con base in metallo e top laccato Sign, di Lema, cm 45Øx48h, €397; pouf Tufty-Time, di B&B Italia, cm 102x109x35h, da €1.699; appoggiato, libro Ai Weiwei, di Hans Werner Holzwarth, Taschen. In secondo piano, lampada Superloon, di Jasper Morrison per Flos, cm 72Øx197,2h, €3.900; opera Pipe, di Jonathan Vivacqua, €1.830; chaiselongue in tessuto Granville, con schienale amovibile in pelle, di Christophe Delcourt per Minotti, cm 118x174x42h, €4.430, lo schienale cm 127x68x29h, €1.620. Tavolino in olmo Mad, di Marcel Wanders per Poliform, cm 48Ø x48,5h, da €1.016. Divano in tessuto con base in acciaio SAKè, di Piero Lissoni per B&B Italia, cm 392x106,5x67,5h, da €11.090; sopra, cuscino bordato, di Élitis, da €62; gli altri cuscini sono tutti di B&B Italia. Tappeto in lana himalayana Dar-m, Design Collection di Illulian, cm 298x196; tavolino Boden, di Gordon Guillaumier per Minotti, cm 70Øx36h, €4.550; poltrona con braccioli Tape, in pelle color sabbia, design Nendo per Minotti, cm 77x76x74,5h, €3.980; pannello in carta da parati Kandy After all di Élitis, €92/mq. Pavimento in piastrelle bianche Mystone Lavagna, di Marazzi.


A sinistra, tavolino in metallo e marmo Sabi, désirée divani, cm 60Øx55h, €1.037; con ciotola in noce trattato di Rosaria Rattin, da Kose, cm 29x18x16h, €707; pianta da Fratelli Ingegnoli. Tappeto Hello Sonia, design Studiopepe per cc-tapis, cm 230x300, €3.243; parallelepipedo ed elemento cavo dipinti con idropittura Dursilite, di Mapei; lampada da tavolo Narciso, di Penta, cm 32Øx27h, €1.000; scultura tonda in ceramica Sphere, di Bosa, cm 20Øx19h, €73. Pannello nella finitura Istinto Pietra Zen, di Giorgio Graesan; rotoli di wallpaper, Rubelli. Opera fotografica When I was young. Autoritratto (2010), di Enza Procopio e foto di Riccardo Gasperoni, cm 50x70h. Poltrona in tessuto Fantino, di Lema, cm 70x79x83h, da €1.949; libri da coll. privata; tavolino in metallo e marmo Sabi, désirée divani, cm 45Øx45h, €824. A destra, scrivania Tango, Roche Bobois, cm 125x52x83h, €2.710; sopra, quaderni vintage di Nanban, €6 cad; occhiali in acetato, Tom Ford, €250; vassoio in marmo verde Alpi, di Salvatori, cm 15x15x2h; lastra in granito Patagonia, di Antolini, cm 30x30; opera Out of stock (2007), olio su masonite, di Paolo Gonzato, cm 50x60h, da Apalazzogallery; opera Porta, china su carta, Jonathan Vivacqua, cm 32x40h, €610; borsa Vertical Tote, di Loewe, cm 36x4,5x41,5h, €950; vaso in ceramica Dafne, di Calligaris, cm 22Øx28h, €87. Sedia Rivulet, di Living Divani, cm 56x51x69h, da €920. Rivestimento murale in pelle Lady N, in versione Satin Copper, Studioart, €915/mq.

Da sinistra, profili in acciaio Shanghai, di Jonathan Vivacqua, cm 300h, €1.830. Sedia in ciliegio laccato Zig-Zag, coll. Cassina I Maestri, design Gerrit T. Rietveld, Cassina, cm 37x43x74h, €1.595. Tappeto in lana himalayana e seta Arketipo, Design Collection di Illulian, cm 390x285. Coppia di sedie in metallo e velluto Love, di Calligaris, cm 47x54x84h, €330 l'una. Tavolo in alluminio con top in rovere Manta, di Rimadesio, cm 300x118x74h, da €3.205; sopra, tavolino Pietra L01, in marmo verde Alpi, di Piero Lissoni per Salvatori, cm 40Øx40h, €540; centrotavola in ceramica Lift, di Calligaris, cm 30Øx30h, €70; vaso in terra bianca con placca metallica, di Dimorestudio per Bitossi, cm 21x9x38h, €825. Dietro il tavolo, sedia in metallo verniciato a polvere e legno di quercia Pendolo, No|Be Italia, cm 40x40x95h, €1.650. In primo piano, pouf in legno e pelle Asja, di Fendi Casa, cm 50x43x46h, da €1.900, con cilindro della linea Capitelli, di Matteo Brioni, cm 20Øx9h; coppia di poltroncine in metallo cromato e velluto rosa Feel Good, di Flexform, cm 54x59x74h, da €1.989 cad. Tavolino in pelle Scala, di GioBagnara, cm 60Øx31h, €1.586, con lampada Dioscuri, design Michele De Lucchi per Artemide, cm 35Øx34h, €315. Sullo sfondo, da sinistra, carta da parati Tatami, di Glamora; smalto su carta Double II, di Jonathan Vivacqua, €1.220. Poltrona Leda, Flexform, cm 68x94x95h, da €2.604. Piante da Fratelli Ingegnoli.

A sinistra, tavolo in alluminio e rovere Manta, di Rimadesio, cm 300x118x74h, da €3.205. Sopra, oggetto décor Red 8 ottenuto colando della porcellana all’interno di una spugna, di Michal Fargo per Officine Saffi, cm 16h, €2.318; bottiglia in noce, di Rosaria Rattin, da Kose, cm 48h, €478; vaso in ceramica Chamelea II, design Chiara Andreatti, Paola C., cm 14,5Øx29h, €140; vaso in gres, di Valeria Vasi, cm 23Øx5, €140; vassoio in marmo rosso Francia e metallo Pietra L 03, di Piero Lissoni per Salvatori, cm 48x30x5,2h; contenitore in pelle e rame Rotonda, di Cara\Davide per Uniqka, cm 23Øx12h, €125. Sedia in metallo e velluto Love, di Calligaris, cm 47x54x84h, €330. Carta da parati Tatami, di Glamora; parete realizzata con idropittura rosa Dursilite, Mapei. Tappeto lavorato a mano Arketipo, Design Collection di Illulian, cm 390x285. A destra, tappeto Riflessi, design Gio Ponti, Amini Carpets, cm 250 x300, €8.180. Coffee table Opera, di Trussardi Casa, cm 50Øx38h, €2.200, e parallelepipedo in terra cruda, di Matteo Brioni. Cabinet in multistrato e cuoio Fidelio Low, di Roberto Lazzeroni per Poltrona Frau, cm 240x52x77h, da €11.850; sopra, scultura serie Capitelli, sfera in terra cruda e scatola con solido, di Matteo Brioni. Carta da parati Long Island, Glamora. Poltrona e poggiapiedi in acciaio e pelle Blixen, di Fendi Casa, cm 92x72x110h e cm 65x50x44h, €7.200 e €2.250, con cuscino, di Fendi Casa, cm 40x30, da €570. Borsa in vitello Flamenco Tote, di Loewe, cm 38x15x34h, €1.950.

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LIFESTYLE

Foto, Matteo Carassale

V I AG G I , G I A R D I N I E L U O G H I D I P U R O E D O N I S M O. P R O TA G O N I S TA A S S O L U T O : I L P I A C E R E D E L T E M P O P E R S É

Un salone neobarocco di Palazzo Wenckheim, a Budapest. Progettato da Arthur Meinig per il conte Wenckheim Frigyes, a fine Ottocento, ospita una parte della Biblioteca metropolitana Ervin SzabĂł.


Opera dell’architetto ungherese Imre Steindl, l'edificio del Parlamento ricama lo skyline con guglie e pinnacoli; lo stile neogotico mescola decori rinascimentali e neobarocchi. La cupola che lo sormonta è alta 96 metri, mentre al suo interno si avvicendano una trentina di ingressi e una decina di cortili.

BUDAPEST RENAISSANCE

SPAZI VOTATI ALL’ARTE CONTEMPORANEA, POOL BAR NEI CENTRI TERMALI E UNA NOUVELLE VAGUE GASTRONOMICA. È IL NUOVO CHE AVANZA d i E L E N A LU R AG H I - fo to M AT T E O C A R ASSA L E



Qui e in senso orario, una sala del CentrĂĄl CafĂŠ & Restaurant, inaugurato nel 1887; il KollĂĄzs Brasserie & Bar dell'Hotel Four Seasons e un antico grammofono che lo adorna; una galleria del Parlamento dagli archi a sesto acuto, con chandelier in ottone e colonne in stile corinzio.


La hall rinascimentale dell'antica Corte Suprema ha soffitti affrescati con allegorie della Giustizia. Set di celebri pellicole, dall'Evita di Madonna ad Atomic Blonde, con Charlize Theron, l'edificio è sede del Museo etnografico che verrà trasferito nel parco di Vårosliget.


Inaugurato nel 1918 assieme all'adiacente Danubius Hotel GellÊrt, il complesso termale dei Bagni GellÊrt è un capolavoro di architettura Liberty. I suoi ambienti con vasche scenografiche sfoggiano pareti rivestite da ceramiche policrome della manifattura Zsolnay.

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amminare per la capitale magiara è come perdersi in un poema della nostalgia. Palazzi nobiliari, cupole, guglie e preziose maioliche di Zsolnay – storica manifattura della vicina Pécs – vestono i più bei monumenti. Sono i tratti romantici di una città regale che ora vive un secondo Rinascimento. Un cambio di passo al cospetto di presenze iconiche: dal Parlamento neogotico sul Danubio alla medievale Buda, che domina Pest dall'alto di una collina. Dal 1849 queste due anime sono unite dal Ponte delle Catene, il primo a collegare le sponde del fiume. «Budapest non può prescindere da se stessa neanche quando pensa al futuro. Siamo figli dell'impero austroungarico e del socialismo, realtà antitetiche che ci hanno lasciato un'eredità culturale potente», racconta Péter Szendró, fondatore di 81font Architecture & Design e ideatore di Mazel Tov, bar alla moda sorto in uno dei cortili délabré del ghetto ebraico. Dopo la chiusura per restauri del fastoso Teatro dell'Opera, le note riecheggiano nei concerti notturni lungo le navate della basilica di Santo Stefano. A coniugare tradizione e contemporaneità contribuisce anche una generazione di chef, interpreti di una nouvelle vague gastronomica. Tra i tanti, Tamás Széll del Bistrò Stand25 e Ádám Mészáros dello stellato Onyx, mentre al Four Seasons Gresham Palace, Árpád Gyórffy inventa ricette d'influenza francese senza rinnegare le proprie radici. Poi c'è il trend dei pool bar nei centri termali, sorti ai primi del Novecento in prossimità delle quasi centotrenta sorgenti sotterranee. Tra gli indirizzi migliori i neorinascimentali bagni Széchenyi e i Gellért, perla Art Nouveau. Al frenetico mutamento partecipano pure spazi votati all'arte contemporanea: Molnár Ani Galéria, in primis, porta i suoi creativi in kermesse internazionali come Artissima a Torino. Il Ludwig Múzeum, invece, si fa palco per le opere di avanguardisti come László Lakner, Ilona Keserü, Imre Bak. Ad arricchire un ideale coro polifonico sono, infine, gli edifici previsti nel parco del Városliget, dove un'équipe di archistar sta disegnando una città dedicata a cultura e svago, con musei, serre microclimatiche, padiglioni, prati e boschi. «Niente colossi verticali in vetro e acciaio estranei al tessuto urbano, ma costruzioni di forte personalità unite da viali alberati e pronte per l'autunno 2022», afferma Attila Sághi, vicedirettore tecnico di Liget, società appaltatrice dei lavori. Il primo ad aprire, lo scorso ottobre, è stato il Museo di Arti Applicate. Presto arriveranno il Museo Etnografico sotto tetti ricoperti d'erba che emergono dal suolo, il guscio ondulato della Casa Ungherese della Musica e la Galleria Nazionale. Entrambe modernissime, dalle forme sfacciatamente geometriche. Questa volta senza continuità con il passato. l 129


Riaperto nel 2000, il Centrál Café & Restaurant fu punto d'incontro per scrittori e poeti tra il 1890 e il 1945. Dal 1953 diventò meta degli studenti universitari e location di piccoli concerti. Oggi è frequentato per la sua cucina, brasserie con specialità della tradizione ungherese.

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Qui e in senso orario, la flautista Katalin Szántó al New York Café; la cupola della Basilica di Santo Stefano eretta sotto la supervisione del noto architetto Miklós Ybl; Nanushka, showroom di abiti, accessori moda, gioielli; le opere Bright No. 6 e Stripes No. 1 di Imre Bak, al Ludwig Múzeum.


Qui e in senso orario, il tetto dell'ex Cassa di Risparmio Postale, un edificio liberty progettato tra il 1899 e il 1902 dall'architetto Ă–dĂśn Lechner; la funicolare che sale al Castello di Buda; una suite del New York Palace; una galleria del Museo Geologico, nella zona di Pest.


LIF ES T Y L E

CARNET DE VOYAGE

IN AGENDA: I LUOGHI PIÙ ESCLUSIVI, GLI INDIRIZZI DEL MOMENTO

ORGANIZZARE BOSCOLO VIAGGI Leader sulla destinazione, il tour operator italiano offre pacchetti luxury. Si va dalle proposte personalizzate a quelle tematiche per piccoli gruppi di viaggiatori colti. boscolo.com UFFICIO DEL TURISMO È in centro città e fornisce informazioni su ristoranti, hotel e Spa, monumenti, luoghi cult. Utile il calendario aggiornato di eventi e festival. Sütő utca 2, tourinform.hu

VEDERE MÜPA E LUDWIG MÚZEUM Questa nuova architettura sulla riva del fiume è sede di spazi culturali quali la Béla Bartók National Concert Hall e il Ludwig Múzeum. Komor Marcell utca 1, ludwigmuseum.hu/en e mupa.hu/en PARLAMENTO Fuori un edificio neogotico, dentro ambienti ricchi di boiserie e stucchi dorati. Uno scalone monumentale conduce ai saloni caratterizzati da una cupola maestosa. Kossuth tér 1/3, parlament.hu

MUSEO GEOLOGICO Progettato da Ödön Lechner, vanta frontoni dorati, tetti spioventi ricoperti di maioliche Zsolnay, sovrastati da quattro statue che sostengono un globo. Stefánia útca 14, mbfsz.gov.hu/en/exhibitions/ geological-museum

BÁLNA Mall di negozi, ristoranti e aree culturali, deve il suo nome (balena in magiaro) alla sinuosa copertura in vetro che avvolge vecchi edifici sul lungofiume, ora ristrutturati dall'olandese Kas Oosterhuis. Fővám tér 11/12, balnabudapest.hu

STAND25 BISTRO Tra le volte liberty del Downtown Market si rivisita la cucina della tradizione. Tamás Széll e Szabina Szulló, i proprietari del locale, hanno anche il ristorante Stand, in Székely Mihály utca 2. Hold utca 13, stand25.hu

PALAZZO WENCKHEIM Parte della rete bibliotecaria, questo palazzo barocco, un tempo nobile dimora dei Wenckheim, ospita una collezione dedicata alla storia cittadina. Si visitano sala da ballo, smoking room, boudoir. Szabó Ervin tér 1, fszek.hu

GERBEAUD Una pasticceria superba nota per i suoi dolci a base di cacao e creme, fino al cioccolato caramellato della torta Gerbeaud 160, creata per il recente anniversario. Vörösmarty tér 7/8, gerbeaud.hu

NEW YORK CAFÉ Al piano terra del New York Palace, raffinato hotel cinque stelle, ci si accomoda tra colonne tortili e stucchi dorati per provare la maestria dello chef András Wolf. Erzsébet körút 9/11, newyorkcafe.hu

NANUSHKA STORE & CAFÉ In questo elegante showroom si va anche per il bar, dove l'appassionato titolare Jakab Mordy Gábor seleziona con cura le miscele di arabica. Bécsi utca 3, nanushka.com

DORMIRE

BASILICA DI SANTO STEFANO Una pianta a croce greca e una cupola all'incrocio della navata con il transetto rendono imponente questa architettura, perlopiù neoclassica. Inoltre, qui sono custodite le reliquie del santo. Szent István tér 1, bazilika.biz

COMPRARE IN VINO VERITAS Questo negozio del quartiere ebraico vende i migliori vini ungheresi e le eccellenze del resto d'Europa. Ottimi i Tokaj, buona la scelta di Riesling, Furmint, Cabernet. Dohány utca 58/62, borkereskedes.hu

MANGIARE ONYX Nell'unico due stelle Michelin della città si cena in sale neobarocche, ma dal twist contemporaneo. Piatto forte: la water buffalo tartare con funghi e scalogno. Vörösmarty tér 7/8, onyxrestaurant.hu/en

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I parterre disegnati da Le NĂ´tre a sud del castello delineano veri ricami di bosso: un modello poi ripreso nel parco di Versailles. Anche le statue, gli arazzi e i vasi di agrumi confiscati a questa proprietĂ a fine 600 andarono ad abbellire la reggia di Luigi XIV.


LIF ES T Y L E

PARTERRE D’ONORE ALLE PORTE DI PARIGI, IL CAPOLAVORO BAROCCO CHE ISPIRÒ VERSAILLES: VAUX-LE-VICOMTE, CAPOSTIPITE DEI GIARDINI FORMALI ALLA FRANCESE d i G A E TA N O ZO CC A L I - fo to M AT T E O C A R ASSA L E


LIF ES TYLE

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Maincy, cinquanta chilometri a sud di Parigi, trentatré ettari di aiuole geometriche incorniciano il castello di Vaux-le-Vicomte, disegnando il parco passato alla storia come quintessenza del Barocco francese, nonché modello ispiratore della Reggia di Versailles. L'eden, infatti, fu concepito dal paesaggista André Le NÔtre prima di diventare il giardiniere del Re Sole; si tratta del monumento privato più esteso di Francia, oggi di proprietà della nobile famiglia de Vogüé. Il capolavoro è datato 1656, quando il giovane politico Nicolas Fouquet fu nominato Ministro delle finanze e ripensò la sua tenuta ingaggiando i migliori professionisti del tempo: l'architetto Louis Le Vau, il decoratore Charles Le Brun e il maestro André Le NÔtre. Dopo interventi davvero ingenti − necessari per spianare le colline preesistenti e costruire canali, vasche, fontane − prese il via la realizzazione dell'edificio attorniato da un giardino tra i più ambiziosi dell'epoca. L'architettura, il cui corpo centrale è sormontato dalla cupola del Grand Salon fra due padiglioni con tetti a piramide, ha la facciata in pietra bianca di Créil e troneggia su una piattaforma rialzata rispetto ai terrazzamenti vicini. Simmetrie che si rispecchiano perfettamente sul layout verde, allineato alla dimora lungo un asse prospettico di tre chilometri e capace di regalare una visione spettacolare dell'articolata scenografia a sud della tenuta, sfruttando la pendenza del terreno. Questa fuga prospettica incontra un mosaico di parterre con fioriture monocromatiche, sentieri in ghiaino, bacini circolari, corsi d'acqua e zampilli disposti con specularità esemplare nel primo esempio di giardino formale alla francese: un progetto che afferma l'idea di dominio dell'uomo sulla natura come espressione di potere. Inoltre, per rendere il panorama ancora più stupefacente, Le NÔtre usò lo stratagemma dell'anamorphosis abscondita, ovvero un'illusione ottica in grado di falsare la percezione e far apparire vicini elementi che nella realtà sono distanti; in questo modo, dal palazzo si ha sempre l'impressione di avere il parco ai propri piedi. Tali effetti speciali stupirono anche il re, presente all'inaugurazione ufficiale tenutasi il 17 agosto del 1661, caratterizzata da una cena orchestrata da Vatel e da una pièce teatrale di Molière. Tanta magnificenza suscitò però l'invidia di numerosi ospiti illustri, al punto che, appena due settimane dopo, Fouquet fu accusato di avere eretto il maniero a spese del sovrano e venne imprigionato, con la confisca di tutti i suoi beni. Fu allora che Luigi XIV assegnò al "triumvirato" la costruzione di Versailles. Nel 1875, dopo alterne vicende e un periodo di semiabbandono, Vaux-le-Vicomte fu acquistato dall'imprenditore Alfred Sommier. I suoi discendenti, il conte e la contessa Patrice e Cristina de Vogüé, assieme ai tre figli Alexandre, Jean Charles e Ascanio, sono oggi i numi tutelari di questo gioiello che ha cambiato per sempre la storia del paesaggio. l

Contravvenendo all'uso dell'epoca, che prevedeva mattoni a vista, la facciata della dimora fu rivestita con pietra bianca di Créil. Il castello visse una breve ma intensa stagione mondana; tra i suoi ospiti abituali: La Fontaine e Molière.


N el 1660, u n anno prima dell'inaugurazione ufficiale, il Re Sole soggiornò nel castello con Maria Teresa d'Austria

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LIF ES T Y L E

La bellezza del maniero si riflette nel fossato; per alimentare il bacino AndrĂŠ Le NĂ´tre fece deviare il corso di un fiume, convogliando l'acqua in un tunnel sotterraneo. Nella pagina accanto, mobile in ebano intarsiato, dentro il Cabinet du Roi.



LIF ES T Y L E

Da sinistra e in senso orario, il Grand Salon di forma ovale, fulcro dell'intero progetto architettonico; i fratelli Ascanio, Alexandre e Jean Charles de VogßÊ, proprietari del palazzo; la successione di sale vista dall'anticamera di Ercole; le porcellane della Chambre du Roi.


Interiors barocchi per il Grand Salon decorato da Charles Le Brun; qui la vista corre oltre il portone posto a sud, lungo l'asse prospettico del giardino, ortogonale all'infilata di sale del castello, che dista solo cinquanta minuti di treno da Parigi. france.fr; vaux-le-vicomte.com


LIF ES TYLE

BIBLIOTECHE

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LE MAGNIFICHE

NITORE NEOCLASSICO E TRIONFI ROCOCÒ. DALL’ITALIA AGLI STATES LE LIBRARY PIÙ BELLE E QUELLE AMATE DAI NOMI CHE HANNO FATTO LA STORIA DELLA LETTERATURA d i DA N I LO AS C A N I

Foto, Massimo Listri

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x libris che attestano anno e proprietà di codici medievali o incunaboli preziosi. Busti di letterati e filosofi schierati lungo maestose gallerie come guardiani. Le biblioteche storiche sono autentiche Wunderkammer e quella dei Girolamini – la più antica di Napoli – merita il primato della nostra Top Ten; a frequentarla fu persino Giambattista Vico. Fedele al suo nome, la Old Library di Dublino accolse, invece, Oscar Wilde e Bram Stoker. Altrettanto prestigiose la Wren Library di Cambridge, scrigno in cui sono custodite le opere di Isaac Newton, e la Casanatense di Roma: qui si trovano i testi dell'astronomo e matematico Giovanni Keplero, mentre la Braidense di Milano annovera una cospicua collezione di testi di Alessandro Manzoni, molti dei quali con postille autografe del celeberrimo scrittore. Capolavoro di architettura ospitato nell'ex Zecca dello Stato veneto, la Marciana sfoggia la firma di Jacopo Sansovino e compete in bellezza con la Stiftsbibliothek di San Gallo, perla del tardo Barocco svizzero. Splendore del Rococò, la sala dai marmi policromi nel monastero di Wiblingen contende la scena alla Bibliothèque Sainte-Geneviève di Parigi. Infine, merita un posto d'onore per il suo fascino neoclassico la Public Library di New York. Charme da scoprire pagina dopo pagina. l

Medaglioni decorativi e allegorie delle arti enfatizzano gli alti soffitti, per u n mirabile effetto scenografico


DEI GIROLAMINI Napoli Aperta al pubblico dal 1586, questa biblioteca − la più antica del capoluogo partenopeo − fu a lungo frequentata da Giambattista Vico e, in epoca più recente, da Benedetto Croce. Al filosofo della seconda metà del Seicento è intitolata una splendida sala dall'arredo ligneo (nella foto), opera di Muzio Nauclerio. Costruita solo tra il 1727 e il 1736, presenta dipinti di Francesco Malerba e Cristoforo Russo. Negli ambienti della Quadreria, invece, sono custodite tele di Guido Reni e Luca Giordano. Nel patrimonio librario di tale istituzione si contano quasi centosessantamila testi, tra i quali il Fondo Giuseppe Valletta (edizioni del Cinquecento di classici latini e greci). Via Duomo 114, bibliotecadeigirolamini.beniculturali.it


LIF ES T Y LE

Busti in marmo di filosofi e poeti sembrano sor vegliare antich i tomi, tra librerie in ro vere ed eleganti boiserie

OLD LIBRARY Dublino Completata nel 1732, la biblioteca del Trinity College è frutto del genio di Thomas Burgh, architetto irlandese spentosi nel 1730, prima di poter vedere completata la sua opera più grande. Mirabile la Long Room, galleria di sessantacinque metri su cui vegliano busti di eminenti letterati, tra cui il poeta e scrittore Jonathan Swift. Imperdibili nella collezione sono un'arpa in rovere del Quattrocento chiamata Brian Boru − simbolo gaelico dell'Irlanda − e il Book of Kells, manoscritto medievale contenente i vangeli del Nuovo Testamento. Tra i frequentatori illustri di questa library si annoverano Oscar Wilde, Samuel Beckett e Bram Stoker.

Foto, Stefania Giorgi

College Green, tcd.ie/library/old-library

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STIFTSBIBLIOTHEK San Gallo All'ingresso della sala principale campeggia un'iscrizione in greco che vuol dire "farmacia delle anime". Non a caso in questa biblioteca − nucleo centrale di un monastero benedettino svizzero risalente all'anno 612 − sono custoditi incunaboli e manoscritti religiosi, ma anche testi scientifici d'epoca medievale. Capolavoro del tardo Barocco, il salone (nella foto) fu progettato nel 1758 dall'architetto Peter Thumb. Gli affreschi ai soffitti sono di Joseph Wannenmacher e rappresentano i concili di Nicea, Costantinopoli, Efeso e Calcedonia; i fratelli Johann Georg e Matthias Gigl, invece, firmano gli stucchi dorati.

Foto, Hannes Thalmann

Klosterhof 6/D, stiftsbibliothek.ch

WREN LIBRARY Cambridge La biblioteca del Trinity College deve il suo nome al celeberrimo architetto Sir Christopher Wren, che la progettò nel 1676. Completata nel 1695, vanta una galleria di busti scolpiti da Louis-François Roubiliac e Peter Scheemakers: opere sulle quali sembra vegliare una statua dedicata a Lord Byron (nella foto), di Bertel Thorvaldsen. Tra i pregevoli tomi ci sono i Philosophiae Naturalis Principia Mathematica di Isaac Newton e la collezione Rothschild di letteratura del Settecento. Trinity College, trin.cam.ac.uk/library/wren-library


NAZIONALE BRAIDENSE Milano Fondata nel 1786 per volontà di Maria Teresa d'Austria, questa biblioteca vanta una sala dedicata proprio all'imperatrice ritratta su una tela di Agostino Comerio (nella foto). Progettati in origine da Giuseppe Piermarini, gli ambienti − illuminati da una coppia di chandelier in cristallo provenienti dal milanese salone delle Cariatidi di Palazzo Reale − devono l'aspetto attuale a Piero Portaluppi, che ne curò il restauro dopo i danni causati dalla Prima guerra mondiale. In un corpus di oltre un milione e cinquecentomila volumi spiccano le carte e i libri del Manzoni, molti dei quali con note autografe dello scrittore.

THE PUBLIC LIBRARY New York Fuori, un edificio neoclassico sorvegliato da due leoni in marmo come allegorie della Pazienza e della Forza; dentro, un salone dal soffitto a cassettoni decorato con un affresco di James Wall Finn. La Rose Main Reading Room (nella foto) è il cuore di questa biblioteca inaugurata nel 1911. Progettata da John Merven Carrère e Thomas Hastings, custodisce quindici milioni di volumi e documenti; tra i tanti è possibile consultare i Katherine Hepburn Papers, diari e lettere della famosa attrice. 476 Fifth Avenue, nypl.org

© Touhey Photography

Via Brera 28, www.braidense.it


SAINTE-GENEVIÈVE Parigi Dedicata alla santa patrona della Ville Lumière, la biblioteca è opera dell'architetto Henri Labrouste. Inaugurata il 4 febbraio 1851, vanta due milioni di documenti, tra cui numerosi manoscritti risalenti al nono secolo. Pregevoli gli arredi dell'ufficio del direttore (nella foto) e una galleria al piano terra istoriata con i ritratti dei re di Francia. Altrettanto scenografica la sala di lettura dalle volte incorniciate da una struttura in ferro battuto e decorata con arazzi della manifattura dei Gobelins.

Foto, Silvia Camporesi

Place du Panthéon 10, www.bsg.univ-paris3.fr

CASANATENSE Roma Questa biblioteca deve la sua nascita al cardinale Girolamo Casanate (1620 − 1700), che con lascito testamentario donò ai domenicani del convento di Santa Maria sopra Minerva la sua raccolta di oltre ventimila volumi. A onorare la memoria del porporato, proprio nel salone monumentale troneggia una sua statua (nella foto), opera di Pierre Legros. Inaugurata il 3 novembre 1701 e realizzata su progetto di Antonio Maria Borioni, l'edificio si distingue per un doppio ordine di scaffalature, volte a botte ribassate, colonne in noce. Tra i volumi più importanti si stagliano quelli dell'astronomo Keplero e numerosi atti dei processi della Sacra Rota. Via Sant'Ignazio 52, www.casanatense.it


Un trionfo di marmi policromi, stucchi dorati e un sontuoso soffitto affrescato enfatizzano i volumi di questa biblioteca. Progettata dall'architetto Christian Wiedemann e portata a termine da suo nipote Johann nel 1744, sorge nell'ala nord dell'abbazia di Wiblingen e sfoggia una facciata concepita sul modello di quella della Nationalbibliothek di Vienna. Qui, tra colonne, statue e una balconata scenografica, si mescolano elementi decorativi tipici del Barocco e del Rococò. Schlossstraße 38, kloster-wiblingen.de

Foto, Armin Weischer

KLOSTER WIBLINGEN Ulm-Wiblingen

NAZIONALE MARCIANA Venezia La realizzazione di questa biblioteca fu affidata a Jacopo Sansovino, che iniziò i lavori nel 1537, ma si deve a Vincenzo Scamozzi il completamento dell'opera, avvenuto nel 1570. Ospitato nell'ex Zecca dello Stato veneto, l'edificio presenta una luminosa sala di lettura in quello che un tempo era il cortile del palazzo (nella foto), coperto all'inizio del Novecento e abbellito con una statua di Francesco Petrarca, dello scultore Carlo Lorenzetti. Nel rilevante patrimonio librario spiccano, tra i tanti, il De architectura di Filarete, l'Historia naturalis di Plinio il Vecchio, il testamento di Marco Polo e il Fondo dell'artista Mariano Fortuny y Madrazo. Piazzetta San Marco 7, marciana.venezia.sbn.it





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NIGHT & DAY

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SAVOIR-VERT

LA CU LTUR A DE L PA ESAGG IO, TRA SEDUZIONI B OTANICHE E CHIC GARDENING

Foto, Tommaso Renzi/Gettyimages

d i G A E TA N O ZO CC A L I

SIMBOLISMO VEGETALE Venti gioielli botanici rappresentano le regioni italiane

C

on un'originale iniziativa sono state elette le venti piante simbolo delle regioni italiane: specie interessanti per bellezza, valenza storica e peculiarità scientifiche. Si spazia dai pini loricati secolari della Basilicata (famosi per i loro tronchi scultorei) alla silene di Elisabetta, ora emblema della Lombardia, apprezzata per le delicate corolle fucsia; e poi, dall'acero di l'Obel del Molise allo spillone palustre del Friuli-Venezia Giulia; dallo storace comune del Lazio all'abete delle Madonie, in Sicilia. Questa selezione di alberi, arbusti e fiori endemici è stata effettuata da cinquecento botanici tra un'ampia rosa di candidature, in grado di rappresentare la ricchezza floristica del nostro Paese. Promosso dalla Società Botanica Italiana e coordinato dal professor Lorenzo Peruzzi del Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa, il progetto è nato per sensibilizzare cittadini e istituzioni alla tutela della biodiversità vegetale come inestimabile patrimonio da valorizzare. unipi.it 162

Emblema della Basilicata, il pino loricato del Parco nazionale del Pollino è considerato un "fossile vivente", perché risale al Cenozoico.


RAMAGE BRILLANTI

FLOWER PARTY SELINA LAKE GARDEN STYLE (Logos, pp. 160, €20) I consigli della celebre stylist d'interni britannica per interpretare al meglio qualsiasi spazio outdoor, dal balcone al giardino d'inverno, combinando con gusto piante e arredi. A MILANO SOFFIO DI PRIMAVERA (2-3/3, fondoambiente.it) A Villa Necchi Campiglio, la mostra-mercato FAI celebra i primi fiori di stagione. Un'edizione dedicata agli ellebori, accompagnati da varietà ornamentali e ortaggi tardo invernali.

Coffee table book Living Floral, di Margot Shaw, Rizzoli New York, pp. 224, €37. Vivere a contatto con i fiori come parte integrante del quotidiano, all'insegna di un lifestyle sensibile alla natura. Questo il focus del volume, in cui l'esperta statunitense d'arte floreale Margot Shaw ha chiesto a famosi testimonial di condividere con i lettori la passione per il verde (nella foto, un allestimento dell'attrice Cornelia Guest). In più, i consigli di stagione.

Colonia botanica Aqua Mysteri, di Le Couvent des Minimes, ml 100, €49.

Hervé Gambs, direttore creativo del noto marchio di profumeria naturale francese, ha concepito un'intensa passeggiata olfattiva nei giardini d'agrumi di Provenza. Tra fiori d'arancio e palmarosa.

Per quattro fine settimana, i borghi di Pieve e S. Andrea di Compito festeggiano la XXX edizione della mostra Antiche Camelie della Lucchesia, aprendo alle visite dimore storiche e giardini.

G. McNAMEE, A. WOLFE ALBERI TRA CIELO E TERRA (Edizioni White Star, pp. 224, €40)

CLAIRE TAKACS AUSTRALIAN DREAMSCAPES (Hardie Grant, pp. 288, €39) Tour fotografico nei giardini australiani più belli, realizzati con approccio naturalistico: grandi arazzi di fiori ed erbe ispirati al movimento New Perennial.

È l'ultimo di una serie di lampadari artistici in ottone lavorato a mano ispirati alle maestose querce dei parchi londinesi. Un esemplare ovale a otto luci, che gioca con il folto intreccio dei rami.

GIARDINO IN BOTTIGLIA

A CAPANNORI (LU) CAMELIE IN LUCCHESIA (16/3-7/4, camelielucchesia.it)

Immagini mozzafiato e testi autorevoli delineano i contorni di un viaggio etnobotanico attraverso ecologia e storia di alberi straordinari. Tra esemplari monumentali e boschi.

Chandelier Golden Oak, di Cox London, cm 150x75 x120h, coxlondon.com

NEL CUORE DELLA GIUNGLA

Piatto coll. Dinner Jungle, di Laboratorio Paravicini, su Artemest, cm 25Ø, €65. La bellezza della natura esotica è ora protagonista della linea di ceramiche decorative firmata dalla manifattura milanese. Primo piano su animali iconici, che emergono da una cornice di foglie nelle sfumature dal nero al grigio, fino all'ocra (qui, il modello Tiger).


PRIMAFILA

MUSIC A, LIBRI, CINEMA, SPETTACOLI. RE CENSIONI MIRATE PER VIVERE LA CULTURA d i R I TA F E R R AU TO

FLORENCE + THE MACHINE 17 marzo, Bologna, Unipol Arena 18 marzo, Torino, Pala Alpitour

V

isioni preraffaellite del terzo millennio: Florence Welch porta in scena un tumulto diafano fatto di una lunga chioma color rame, aria eterea, outfit ammaliante all'insegna di veli sovrapposti e rifiuto ostinato delle calzature. La sua voce è tempesta o sussurro stregato, rombo minaccioso o cristallina seduzione, per narrare storie di vuoto, solitudine, malinconia. Con un ossessivo penchant per i gorghi acquatici, tra accenni a naufragi, abbandoni alle onde e malie liquide. Se Ofelia avesse avuto una playlist, la musica di Florence ne sarebbe stata l'indiscussa protagonista.

CIRCA WAVES

MATMOS

JACK SAVORETTI

What's It Like Over There? (PIAS)

Plastic Anniversary (Thrill Jockey)

Singing To Strangers (BMG)

Terzo album per la band indie-rock di Liverpool, che scandaglia temi alti quali la fragilità emotiva e il vuoto di senso dei nostri tempi, innestandoli su una texture composita, capace di passare con disinvoltura dal R&B alle melodie per piano. Oltre i generi, in un cd che intende lasciare il segno.

Dopo il disco i cui suoni erano generati da una lavatrice (Ultimate Care II, 2016), il sorprendente duo di musica elettronica amato da Björk crea undici canzoni dalle sonorità ottenute mediante oggetti di plastica. Accorato (e creativo) monito sull'uso del materiale che sta devastando il nostro pianeta.

Parata di nomi grandiosi per il nuovo album di Savoretti, che registra negli studi di Ennio Morricone e si concede il lusso di un pezzo (Touchy Situation) composto con il premio Nobel Bob Dylan. A segnare la temperatura emotiva, il brano Candlelight, pura opulenza melodica di archi, basso e chitarra.


COPIA ORIGINALE di Marielle Heller, con Melissa McCarthy, Richard E. Grant, Anna Deavere Smith Arte e contraffazione, isolamento e rituali scintillanti della comunità letteraria si incrociano nella New York degli anni Novanta. Punto d'incontro è Lee Israel, una sorta di Dorothy Parker in caduta libera, ottima biografa, ma pessima promotrice di se stessa. Per sopravvivere, Lee vende lettere delle star, che si adopera a falsificare accuratamente, sfoggiando il proprio talento di scrittrice. Sulle sue tracce arriverà infine l'FBI. Opera dolceamara, con una bravissima Melissa McCarthy.

SAMUEL BENCHETRIT RITORNA (Neri Pozza, pp. 206, €16) Romanziere in crisi creativa affronta famiglie impossibili, editori assillanti e… un fattorino di Amazon incredibilmente sbadato. Sofisticato umorismo dall’autore (e regista) di Il condominio dei cuori infranti (2016).

MARCO MISSIROLI FEDELTÀ (Einaudi, pp. 224, €19) Serrato gioco di specchi su un tema scottante: essere fedeli agli altri vuol dire tradire se stessi? Alla prova una coppia solo in apparenza molto salda, che vedrà sgretolarsi ogni certezza. Per un avvincente e insolito thriller dell'anima.

PIERRE DEMARTY NESSUN CIELO (Il Saggiatore, pp. 108, €22) Due immagini (una tristemente vera e attuale, l'altra fittizia, ma assai simbolica) innescano un cortocircuito emotivo in un padre di famiglia refrattario alle lacrime. Viaggio sconvolgente nelle profondità del cuore.

LA MIA VITA CON JOHN F. DONOVAN di Xavier Dolan, con Kit Harrington, Natalie Portman, Susan Sarandon, Michael Gambon, Thandie Newton Dal regista prodigio Xavier Dolan, un film che ha acceso la critica. Flashback con lampi melò, dissezione del mito della celebrità tra sogni infantili e crudeltà dello show business. L'attore del momento si suicida, travolto da uno scandalo nato sui magazine. Dopo dieci anni, il bambino che ha causato lo scoop, attore a sua volta, ripercorre il loro rapporto epistolare. Pellicola dal cast blasonato (frutto di estenuante montaggio), con esito criptico.

L A PRO MESSA DELL’ ALBA di Eric Barbier, con Charlotte Gainsbourg, Pierre Niney, Didier Bourdon, Jean-Pierre Darroussin, Catherine McCormack

Storia di un amore cieco e volitivo. Perché lei, la madre, ha deciso che lui, l'adorato figlio, sarà celebre. Sarà scrittore o eroe di guerra oppure ancora ambasciatore e rovescerà la povera infanzia da orfano lituano di origini ebraiche in una maturità da glorioso personaggio pubblico francese. Vicenda autentica: si tratta della vita di Romain Gary, narrata dall'autore stesso nel libro che dà il titolo alla pellicola. Tra rimandi al passato, drammatiche riprese belliche e suggestivi scorci della provincia, emerge il ritratto di una donna forte, maestra nella prevaricazione, commovente nella tenacia con cui insegue il suo sogno. Interpretata da una straordinaria Charlotte Gainsbourg.


Foto, Luciano Romano

PRI MA FIL A

IL L AGO D EI CIGNI

coreografia di Ricardo Nuñez, con Vadim Muntagirov e Marianela Nuñez

© ROH, Johan Persson, 2013

Foto, Michele Crosera

Gemma del repertorio classico, il balletto proposto dal partenopeo San Carlo affascina per le ardue variazioni riservate a Siegfried, giovane romantico e meditativo manipolato dal maligno Rothbart e diviso – per una perfida macchinazione – tra Odile e Odette. Coinvolgenti e cariche di verve anche le danze delle pretendenti del principe: punto forte del terzo atto, che si svolge al cospetto della corte (nella foto). Enfatizzato dalle musiche di Tschaikowsky, Il lago è stato rappresentato per la prima volta al Bolshoi di Mosca il 20 febbraio 1877. Napoli, Teatro San Carlo, dal 30/3 al 3/4. teatrosancarlo.it Danilo Ascani

OTELLO

ROMEO E GIULIETTA

regia di Francesco Micheli, scene di Edoardo Sanchi, costumi di Silvia Aymonino, con Marco Berti

coreografia di Kenneth MacMillan, scene di Nicholas Georgiadis, con Lauren Cuthbertson e Steven McRae

Musicato da Giuseppe Verdi su libretto di Arrigo Boito, questo dramma lirico in quattro atti narra le tormentate schermaglie amorose tra il generale dell'Armata Veneta che dà il nome all'opera, la bella Desdemona e il luogotenente Cassio. Rappresentato per la prima volta nel 1887 al Teatro alla Scala di Milano, l'Otello è ispirato all'omonima tragedia shakespeariana del 1603. Qui è riproposto con la direzione musicale del maestro sudcoreano Myung-Whun Chung. Venezia, Teatro La Fenice, dal 22/3 al 7/4. teatrolafenice.it D.A.

Il dramma d'amore musicato da Sergej Prokof'ev tra il 1935 e il 1936 torna sul prestigioso palco londinese di Covent Garden e mette l'accento su personaggi dalla complessa dimensione psicologica. Si spazia dalle vivaci danze del primo atto – che vedono protagonista un esuberante Romeo (nella foto, Steven McRae) – agli struggenti pas de deux tra il giovane Montecchi e l'amata Giulietta Capuleti. Alla guida dell'orchestra si alternano Pavel Sorokin e Koen Kessels. Londra, Royal Opera House, dal 26/3 all'11/6. roh.org.uk D.A.

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