Dimenticare l'architettura

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found my geometry»95. Questo approccio non va confu-

continuano a lavorare – portando avanti in campo archi-

so con un atteggiamento “naturalista”, poiché gli architetti

tettonico una vera e propria missione etica volta alla ricer-

elvetici non auspicano minimamente un nostalgico ritorno

ca di fondamenti naturali capaci di tradursi in geometrie

alla natura, bensì aspirano ad una ricerca di tipo concet-

razionali intorno alle quali sperimentare una serie di inedi-

tuale intorno ai fenomeni che in essa si manifestano.

te possibilità espressive dell’edificio.

A partire dall’osservazione della natura H&deM cercano di estendere i limiti dell’architettura; la relazione di continuità tra processi naturali, artificiali ed artistici ha infatti come scopo quello di rendere visibile ciò che rimane invisibile, con il fine di stabilire nuove relazioni tra le cose e scoprire diverse possibilità interpretative del reale: «Our interest in the invisible world is in finding a form for it in the visible world. That is, in breaking through the deceptive, visible and familiar guise to take it apart, to atomize it, before relating to it anew. The invisible world is not a mystic one, but it is also not a world of natural sciences, of invisible atomic crystalline structures. [...] Our interest is thus the hidden geometry of nature, a spiritual principle and not primarily the outer appearance of nature»96. È in questa direzione che H&deM hanno lavorato – e

95 J. Herzog, P. de Meuron, The Hidden Geometry of Nature, in G. Mack, Herzog & de Meuron 1978-1988: The Complete Works: Volume 1, Basilea, Birkhäuser Verlag, 1997, p. 207. Traduzione in italiano a cura di chi scrive: “Il titolo è l’espressione di un approccio, una ricerca intorno alla percezione e al significato, una ricerca di qualcosa che è nascosto, che è integrato nella natura, che esiste in natura. Una ricerca che deve fallire nel momento in cui credo di aver trovato la mia geometria”. 96  Ibidem. Traduzione in italiano a cura di chi scrive: “Il nostro interesse per il mondo invisibile sta nel trovargli una forma all’interno del mondo visibile. Per l’appunto, demolire la maschera ingannevole, visibile e familiare prima di relazionarsi nuovamente alla stessa. Questo mondo invisibile non ha nulla di mistico, ma non è nemmeno un mondo di scienze naturali, di invisibili strutture atomiche cristalline. [...] Il nostro interesse riguarda perciò la geometria nascosta della natura, un principio spirituale e non prima di tutto l’aspetto esteriore della natura”.

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