Outer Space

OUTER SPACE Oltre ai confini della realtà.

Vita a bordo nello spazio

Marte: la nuova ossessione

Dragonfly, alla ricerca di segni di vita

2022

In questa pubblicazione sono presenti informazioni e immagini tratte dai documenti ufficiali dell’agenzia governativa civile NASA, (National Aeronautics and Space Administration).

GENNAIO

Cassanmagnago Alice | Invernici Elisa | Mondelli Sara

AVVISO ai

di OUTER SPACE Progetto e redazione grafica Sara Mondelli Elisa Invernici Alice Cassanmagnago Istituto Europeo di Design, Milano Arti Visive / Graphic Design A.A. 2020/2021 Progetto di tesi On the road Relatore Mauro Panzeri Correlatore Marco Moro Assistente Davide Sottile Si ringrazia per la collaborazione: Mauro Panzeri e Marco Moro Font in uso Taviraj Work sans The Castle Elizah Korna One Carte utilizzate Carta 1 Carta 2 Foglio da lucido Copertina: Soft touch Stampato in digitale da: A&A Digital Print Via Giulio Romano 19, MI Copie: 5 15/07/2021 Testi e immagini utilizzati per questo progetto sono stati tratti e elaborati da fonti diverse, a esclusivo uso didattico. I rispettivi autori sono indicati nelle referenze bibliografiche e sitografiche e in didascalia.

Outer Space è un progetto che nasce da un dubbio, un mistero, lo stesso che da sempre accompagna l’uomo incidendo sulla sua evoluzione e che da trent’anni a questa parte impegna gli investimenti delle più grandi potenze e le menti dei più acuti studiosi: lo SPAZIO. La lettura più razionale e forse accurata del mondo come lo conosciamo oggi, è frutto dell’evoluzione degli studi scientifici, medici e fisici che ogni giorno arricchiscono il bagaglio culturale della nostra società, inserendosi sia nella vita più pratica e quotidiana come nel banale uso del satellitare, che in quelle strutture sociali e politiche in grado di veicolare l’andamento evolutivo della specie umana e conseguentemente del pianeta terra.

Outer space ha lo scopo di proporre parte di questo infinito, attraverso l’uso di immagini, disegni, date, notizie e aggiornamenti che permettano di partecipare a questo processo in quanto spettatori attivi e non vittime passive degli avvenimenti.

A cadenza trimestrale, il nostro staff s’impegna a collezionare e presentare il quadro più completo e generale delle evoluzioni nel campo, in modo da completare in un anno siderale (365.256363 giorni solari | periodo di tempo impiegato dalla terra per ruotare attorno al sole) un quadro quanto più completo. Vi ringraziamo per affrontare con noi questo viaggio spaziale.

Outer space ha lo scopo di proporre proprio parte di questo infinito. Al suo interno si distribuiscono le quattro sezioni tematiche, con tanto di focus esplicativi. La traduzione visiva di questi contenuti viene gestita attraverso le dominanti del bianco e del nero che sviluppano e gestiscono l’andamento del libro. Vi ringraziamo per affrontare con noi questo viaggio spaziale.

AliceCassanmagnago

ElisaInvernici

SaraMondelli

01

AVVISO ai

di OUTER SPACE Outer Space è un progetto che nasce da un dubbio, un mistero, lo stesso che da sempre accompagna l’uomo incidendo sulla sua evoluzione e che da trent’anni a questa parte impegna gli investimenti delle più grandi potenze e le menti dei più acuti studiosi: lo SPAZIO. La lettura più razionale e forse accurata del mondo come lo conosciamo oggi, è frutto dell’evoluzione degli studi scientifici, medici e fisici che ogni giorno arricchiscono il bagaglio culturale della nostra società, inserendosi sia nella vita più pratica e quotidiana come nel banale uso del satellitare, che in quelle strutture sociali e politiche in grado di veicolare l’andamento evolutivo della specie umana e conseguentemente del pianeta Terra.

Outer space ha lo scopo di proporre parte di questo infinito, attraverso l’uso di immagini, disegni, date, notizie e aggiornamenti che permettano di partecipare a questo processo in quanto spettatori attivi e non vittime passive degli avvenimenti.

A cadenza trimestrale, il nostro staff s’impegna a collezionare e presentare il quadro più completo e generale delle evoluzioni nel campo, in modo da completare in un anno siderale (365.256363 giorni solari | periodo di tempo impiegato dalla Terra per ruotare attorno al sole) un quadro quanto più completo. Vi ringraziamo per affrontare con noi questo viaggio spaziale.

Outer space ha lo scopo di proporre proprio parte di questo infinito. Al suo interno si distribuiscono le quattro sezioni tematiche, con tanto di focus esplicativi. La traduzione visiva di questi contenuti viene gestita attraverso le dominanti del bianco e del nero che sviluppano e gestiscono l’andamento del libro. Vi ringraziamo per affrontare con noi questo viaggio spaziale.

SOMMARIO 01

CORSA ALLO SPAZIO

02

FUGA DALLA TERRA

11 - La corsa alla Luna e il primo uomo • Moon: L’allunaggio 23 - Missioni lunari: la nuova corsa tra USA, Russia e Cina • A 52 anni dall’Apollo: la nuova corsa alla Luna • Una gara privata • Artemis: il nuovo piano della Nasa • Rivalità tra Usa e Cina, fra spazio e digitale 37 - Titano: la nuova Luna • 700 leghe sotto i mari di metano • Dragonfly: alla ricerca di segni di vita 41 - Focus: le tute spaziali

47 - Elon Musk e la fuga su Marte • Chi si nasconde dietro Elon Musk?

• Marte ala nuova ossessione • SpaceX 58 - Spazio e la possibilità di sopravvivenza • Quali sono le uniche creature che sopravviverebbero nello spazio?

• Si sopravvive senza casco, come nei film?

• SIamo fatti per lo spazio?

• L’alternativa alla fuga su Marte 70 - Spazio e architettura • Star Wars • Mars Society Contest, una nuova città per un nuovo pianeta?

77 - Focus: Nuwa City

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TURISMO SPAZIALE

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EFFETTI SULLA TERRA

83 - Una sfida tra privati: divertimento o preparazione alla fuga?

• La sfida tra Bezos, Musk e Branson • Marte o Cerere? Il futuro dell’uomo nello spazio • Virgin Galactic e i voli suborbitali • Gateway Foundation: un hotel a gravità zero • Space Perspective e i voli low cost • Axiom: un soggiorno nello spazio 97 - Addestramento spaziale • Vita a bordo nello spazio • Cibo spaziale • Cosa sapere per un viaggio spaziale • Allenamenti a confronto: astronauta o turista?

104 - Le conseguenze del turismo spaziale: l’altra faccia della medaglia • L’altra faccia della chimica 113 - Focus: Space Debris

123 - Spazio e vita quotidiana • Un impatto spaziale • Come la ricerca spaziale aiuta la sostenibilità • Ricerca spaziale per migliorare la qualità di vita • Dalla Nasa alla vita quotidiana • Spazio e medicina • Tessuti intelligenti 140 - New Space Economy: le nuove sfide geopolitiche • Geopolitica: critica dello spazio • New Space Economy: la nuova frontiera della geopolitica 153 - Focus: soluzioni materiali per esplorare lo spazio

01//

006 06

CORSA ALLO SPAZIO

2021

L‘esplorazione spaziale è l’esplorazione materiale dello spazio eseguita mediante veicoli spaziali, con o senza equipaggio a bordo. Rientra all’interno dell’astronautica.

Distanza dalla Terra: 225 Mkm Clima

5,791 km (diameter)

SATELLITE: Luna

Età: 4.5 bilioni di anni

Giornata: 24 h 37 min

Gravità: 38% / Terra

La corsa alla luna e il primo uomo

Uomo sulla luna | NASA

CORSA ALLO SPAZIO

007

1.1

Un sogno divenuto realtà

006

CORSA ALLO SPAZIO

1.1

2021

OL L A A S R O C OIZAPS ‘esplorazione spaziale è l’esplorazione materiale dello spazio

eseguita mediante veicoli spaziali, con o senza equipaggio a bordo. Rientra all’interno dell’astronautica.

Distanza dalla terra: 225 Mkm Clima

à tl a e r o t u n e v i d o n g o s n U

5,791 km (diameter)

SATELLITE: Luna

Età: 4.5 bilioni di anni

Giornata: 24 h 37 min

Gravità: 38% / Terra

La corsa alla Luna e il primo uomo

Uomo sulla Luna | NASA

007

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CORSA ALLO SPAZIO

DISTANCE

GRAVITY

385.000 km

1,62 m/s 2

Edwin Aldrin dell’Apollo 11, sulla Luna | NASA

Sono passati 52 anni dalla storica missione dell’Apollo 11 che portò per la prima volta l’uomo sulla Luna.

Quei passi sul suolo lunare furono preceduti da una dura preparazione e da una spasmodica attesa, così come grande fu la festa per il ritorno degli astronauti.

La corsa alla Luna e il primo uomo

009

John Kennedy il 25 maggio 1961 davanti al Congresso: «Sono

convinto che questa nazione debba impegnarsi a raggiungere l’obiettivo, prima che questo decennio finisca, di far atterrare un uomo sulla Luna e di farlo tornare sano e salvo sulla Terra».

CAMPIONE N° 73002 Tra il 1968 e il 1972, per nove volte gli astronauti americani del programma spaziale denominato “Apollo” partirono diretti verso la Luna: due volte per inserirsi in orbita attorno al nostro amato satellite e sette volte per scendere sulla sua superficie. Il programma Apollo era nato sulla scia della guerra fredda con l’Unione Sovietica e sulla spinta del famoso discorso tenuto dal Presidente

Al tempo nessun americano era ancora andato in orbita. Scendere sulla Luna apparteneva alla fantascienza. I dirigenti della Nasa, ente spaziale americano creato nel 1958, furono presi alla sprovvista dalla fuga in avanti del Presidente: non esisteva alcuna strategia per una spedizione lunare, non erano previsti finanziamenti ad hoc, non c’erano le macchine per portare a termine l’impresa.

Pareva una follia. Eppure, incredibilmente, nel luglio del 1969 l’Apollo 11 si apprestava a partire dalla base di Cape Canaveral, in Florida, per portare i primi uomini sulla Luna: Neil Armstrong, Edwin “Buzz” Aldrin e Michael Collins.

010

CORSA ALLO SPAZIO

La pianificazione delle spedizioni lunari pose problemi assolutamente inediti ai responsabili della Nasa.

Negli anni '50 Wernher von Braun, scienziato spaziale tedesco che aveva costruito per il Terzo Reich le V2 che colpì Londra, aveva progettato la costruzione di una grande stazione spaziale in orbita attorno alla Terra dalla quale sarebbe stato più agevole partire verso la Luna. Questo avrebbe, però, implicato tempi troppo lunghi e investimenti fuori scala. Impensabile era anche un volo diretto Terra-Luna-Terra.

Nel novembre del 1961 un oscuro ingegnere spaziale, John Houbolt, ebbe l’ardire di scrivere una lettera direttamente a Robert Seamans, il numero due della Nasa, proponendogli una soluzione alternativa: arrivato in orbita lunare, il veicolo spaziale avrebbe sganciato un piccolo modulo che sarebbe sceso sulla Luna con due astronauti; il modulo sarebbe poi ripartito agganciandosi al veicolo-madre che lo attendeva in orbita; gli astronauti sarebbero passati nel veicolo principale, prendendo la via dalla Terra dopo essersi liberati del modulo lunare, soluzione che riduceva drasticamente il peso del veicolo lunare e quindi i costi. I dirigenti della Nasa esaminarono a lungo i pro e i contro della proposta. Spaventava l’idea di dover effettuare manovre di aggancio tra veicoli abitati, addirittura intorno alla Luna. Ma la proposta di Houbolt a poco a poco prese piede. Così, a metà degli anni '60 – mentre gli astronauti cominciavano a effettuare in orbita terrestre le prime manovre di rendezvous e di docking (avvicinamento e aggancio) con le capsule biposto “Gemini” – si andava definendo l’architettura delle spedizioni lunari.

Sistema di controllo per direzionare la fuga Sistema di fuga nel caso ci fossero problemi o un incendio Sezione pressurizzata per l’equipaggio

Motore Modulo lunare

Sistema di stoccaggio di beni essenziali: acqua, aria ecc..

Spacecraft APOLLO 11 1969 Lancio veicolo SATURN V 1967-1973

III° Stadio

II° Stadio

Gli strumenti:

Ossigeno pressurizzato

Sistema di miscelazione carburante Ossigeno pressurizzato

Il veicolo Apollo risultava costituito da 3 elementi:

Modulo di comando, destinato all’equipaggio di tre uomini, una struttura conica pesante 6 tonnellate e con un volume interno di 6,5 m; Modulo di servizio, dotato del motore per le manovre in orbita lunare e pesante 24 tonnellate, che conteneva i sistemi di sopravvivenza, le celle a combustibile per la produzione di energia elettrica e le antenne per le telecomunicazioni; Modulo lunare, il veicolo bizzarro, una sorta di “ragno” costituito a sua volta da due elementi: il modulo di discesa, con quattro “zampe” e un motore per controllare il veicolo durante l’atterraggio sul suolo lunare; e il modulo di ascesa , dalla forma sfaccettata e irregolare in quanto non aveva bisogno di una struttura aerodinamica per muoversi nell’ambiente circumlunare, dotato di un piccolo motore per ripartire dalla Luna.

Combustibile

I° Stadio

La corsa alla Luna e il primo uomo

APOLLO 11

011

16

MISSION DIAGRAM

15

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11 10

Modulo di comando (CSM)

13

Modulo di comando

14

Modulo di servizio

18 09

Modulo lunare (LM)

PROFILO MISSIONE

Stadio di ascesa 19 Stadio di discesa 08

01. Lancio 02. Separazione I° stadio 03. Separazione II° stadio 04. Orbita terrestre 05. Il razzo si dirige verso la Luna 06. CSM si trasforma e si attacca al modulo lunare LM.

20

21

07

07. Separazione CSM/LM dal S-IVB 08. Correzione rotta 09. Orientamento della navicella all’orbita lunare

22

04

03 06 02

23

dell’equipaggio dal LM al CSM

01 05

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10. Orbita lunare 11. Separazione CSM/LM 12. Accensione motori per la discesa 13. Allunaggio 14. Decollo 15. CSM/LM manovra di randezvous 16. CSM/LM aggancio, trasferimento 17. Separazione CSM/LM 18. Accensione motori 19. Corezione della rotta 20. Orientament CSM

per separazione CM/SM.

21. Separazione CM/SM 22. Orientamento CM per il rientro 23. Rientro a 400.000 ft 24. Atterraggio

012

CORSA ALLO SPAZIO

Apollo 11: un viaggio spaziale dalla Terra alla Luna A lanciare i tre moduli dell’Apollo verso la Luna sarà il gigantesco razzo vettore Saturn V, una delle macchine più gigantesche mai costruite dall’uomo. Con l’Apollo alla sommità raggiungeva i 110 m di altezza, pesava a pieno carico 3000 tonnellate ed era costituito da tre stadi. I cinque motori del primo stadio erano alimentati da ossigeno liquido e cherosene.

Apollo 11 partì dalla piattaforma 39A di Cape Canaveral alle 15.32 ora italiana del 16 luglio 1969. Un milione di persone assistettero allo spettacolare decollo del razzo Saturn V. Circa 3500 giornalisti e radiotelecronisti erano presenti quel giorno storico a Cape Canaveral, per due terzi americani, il resto proveniente da 55 paesi.

Dodici minuti dopo il lancio, l’Apollo – ancora attaccato al III° stadio del Saturn – entrava in orbita attorno alla Terra a 185 km di quota. Dopo un’orbita e mezzo, impiegata a effettuare tutti i controlli, dal Centro di controllo della missione a Houston giungeva il go per la Luna. Il motore del terzo stadio veniva acceso per imprimere all’Apollo la spinta necessaria a uscire dall’orbita e immettersi su una traiettoria lunare.

Trenta minuti più tardi il complesso formato dal modulo di comando (battezzato Columbia) e dal modulo di servizio si staccò dal terzo stadio, effettuando una rotazione su se stesso di 180° agganciandosi al modulo lunare

7 6 5 4 3 2 1 0 -1 -2 -3 -4 -5 -6

estraendolo dal III° stadio, che a quel punto veniva abbandonato nello spazio. I tre moduli dell’Apollo, riuniti in configurazione di volo, potevano così correre verso la Luna, distante circa 380.000 km. L’obiettivo era la vasta distesa lavica del Mare della Tranquillità, all’altezza dell’equatore lunare. Dopo un volo di trasferimento regolarissimo, il 19 luglio l’Apollo 11 iniziò il giro di boa intorno alla Luna, accendendo il motore del modulo di servizio per rallentare la velocità e inserirsi in orbita.

Manovra perfetta: tutto era pronto per il grande momento. Neil Armstrong e Buzz Aldrin si trasferirono nel modulo lunare attraverso un breve tunnel di raccordo, lasciando Michael Collins nel modulo di comando.

Emisfero lontano LOLA della Luna | NASA

La corsa alla Luna e il primo uomo

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ALTITUDINE: 19095 km INCLINAZIONE: 32.521° ORBITA: 30 rivoluzioni DURATA: 8 days, 03:18:35

Eagle si separò da Columbia e gli astronauti iniziarono la manovra di discesa verso il punto di allunaggio, individuato dagli scienziati negli anni precedenti dalle sonde automatiche inviate sulla Luna. Improvvisamente, a 1800m dalla superficie lunare, sul pannello di controllo di Eagle si accesero le luci di allarme e lampeggiarono 7 6 5 4 3 2 1 0 -1 -2 -3 -4 -5 -6

due numeri in codice in un primo momento incomprensibili. Con l’aiuto dei controllori della missione, si capì che il computer era andato in sovraccarico.

Da Houston venne l’autorizzazione a procedere ugualmente, così Armstrong attivò i comandi manuali, guidando personalmente il veicolo con l’assistenza di Aldrin. Armstrong, con estrema freddezza, scelse con cura il punto che appariva più sicuro, mentre da Houston gli segnalavano – col cuore in gola – che ormai aveva carburante per poche decine di secondi.

Alla fine, librandosi come un elicottero a 30m dalla superficie lunare, diresse Eagle verso un punto libero da ogni ostacolo, spegnendo il motore quando le zampe toccarono per la prima volta il suolo lunare.

Seguì un breve scambio di dati tecnici con Houston e alla fine l’astronauta Neil Armstrong potè annunciare:

«Houston, Tranquility Qui base.

L’aquila è atterrata»

Da Houston arrivò la risposta, fuori da ogni retorica, di Charles Duke, l’astronauta addetto alle comunicazioni (che andrà sulla Luna due anni dopo con l’Apollo 16): «Roger.

LOCATION: Mare della Tranquillità COORDINATE: .71° N 23.63° E DISTANZA: 1534 km

Ti riceviamo sulla Luna.

Qui c’è una marea di ragazzi che stavano per diventare blu… ora respiriamo di nuovo. Grazie!».

Quando il modulo lunare di Apollo 11 appoggiò le sue “zampe” sulle polveri e le rocce della Luna, in Italia erano le 22:17 di domenica 20 luglio.

TRATTO DA: www.pearson.com

014

CORSA ALLO SPAZIO

Quel “piccolo passo” di Armstrong Dopo l’atterraggio sulla Luna, gli astronauti si prepararono a uscire dal modulo lunare. Eagle venne depressurizzato e fu aperto il portello, che dava su una minuscola piattaforma esterna. Nei mesi precedenti era stato deciso che fosse Armstrong, in qualità di comandante, a scendere per primo i nove gradini della scaletta fissata a una delle “zampe” di Eagle.

Mentre scendeva, l’astronauta attivò una telecamera automatica all’esterno del modulo: le immagini vennero immesse nel circuito televisivo attraverso il radiotelescopio di Parkes, in Australia, che in quel momento era in posizione ottimale per i collegamenti con la Luna. Sono le immagini live from the Moon che almeno 600.000.000 di persone in tutto il mondo hanno visto sui loro televisori in quella giornata storica.

Armstrong si fermò un momento sull’ultimo gradino e poi, lentamente, quasi esitando, appoggiò lo stivale del piede sinistro sulla polvere della Luna, imprimendo la prima orma dell’uomo su un altro corpo celeste, destinata a rimanere intatta per milioni di anni.

E pronunciò quella frase così significativa: «Un

piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità».

In Italia erano le 4:57 del mattino del 21 luglio 1969.

Mentre Armstrong si allontanava di alcuni passi da Eagle, anche Aldrin aveva cominciato a scendere la scaletta. Giunto sull’ultimo gradino, fece un piccolo salto per toccare il terreno lunare.

2:30h SULLA LUNA I due astronauti avevano a disposizione un tempo limitato per quella prima escursione sulla superficie della Luna: appena un paio d’ore. Si adattarono presto e facilmente alla ridotta gravità lunare - 1/6 di quella terrestre - imparando a muoversi a piccoli balzelli.

Piazzarono a una certa distanza dal modulo lunare una telecamera fissa in grado di riprendere i loro movimenti. Piantarono la bandiera a stelle e strisce – con qualche difficoltà, a causa della durezza del terreno.

Ricevettero la telefonata di congratulazioni dal Presidente Richard Nixon.

La corsa alla Luna e il primo uomo

TERRA

Primo passo sulla Luna | NASA

015

LUNA

Intanto avevano estratto dalla sezione inferiore del modulo lunare le attrezzature scientifiche che dovevano sistemare attorno al punto di discesa: essenzialmente un sismometro per rilevare i terremoti lunari e un riflettore laser su cui sarebbe stato possibile far rimbalzare un fascio laser lanciato da Terra per conoscere con precisione la distanza tra il nostro pianeta e il suo satellite. Nella “magnifica desolazione” del Mare della Tranquillità, i due astronauti raccolsero quasi 22 kg di pietre nella zona circostante l’allunaggio, sollevando con i piedi la sottile polvere lunare che poi ricadeva con innaturale lentezza. Aldrin, con la macchina fotografica Hasselblad fissata sulla tuta all’altezza del petto, scattò centinaia di immagini per documentare l’impresa.

Dopo circa 2 ore e mezzo venne il momento di rientrare nel modulo lunare: prima Aldrin e poi Armstrong, portandosi dietro i due sacchi di pietre e lasciando sulla Luna alcuni oggetti in memoria degli astronauti caduti sulla via della Luna. Poi, finalmente, i due astronauti si concessero un lungo riposo.

Collins, intanto, continuando a inanellare le sue orbite solitarie, era tenuto costantemente informato da Houston su come procedevano le cose sulla Luna.

016

CORSA ALLO SPAZIO

Il rientro 12:50 a.m. 24 Luglio 1969

Il momento del decollo dalla Luna arrivò dopo 21 ore e 36 minuti dall’atterraggio. Un momento critico: se il motore della sezione superiore del modulo lunare non avesse funzionato, i due astronauti sarebbero rimasti sulla Luna senza possibilità di soccorso.

E Collins, impotente a fornire loro aiuto, avrebbe dovuto imboccare da solo la via verso la Terra. Ma tutto andò perfettamente. Eagle si sollevò velocemente dalla Luna cominciando l’inseguimento del Columbia di Collins. Dopo il docking in orbita, Armstrong e Aldrin tornarono nella cabina di comando portandosi dietro il prezioso carico di materiale lunare. E il modulo lunare venne abbandonato al suo destino.

Tre giorni durò il viaggio di trasferimento dalla Luna alla Terra, che diventava via via più grande per i tre reduci della prima avventura dell’uomo sul satellite. Prima di iniziare la sequenza finale di rientro, venne sganciato il modulo di servizio, ormai inutile, e Columbia si tuffò nell’atmosfera terrestre.

96:00

REV 12 98:00

REV 13 100:00

REV 14 102:00

REV 15 104:00

REV 16 106:00

REV 17

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La corsa alla Luna e il primo uomo

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REV 18 110:00

REV 19 112:00

DATA: 24 Luglio 1969 ORE: 12:50 EDT LUOGO: Pacific Ocean RECUPERO: USS Hornet

REV 20 114:00

REV 21 116:00

REV 22 118:00

REV 23 120:00

I grandi paracadute a spicchi bianchi e rossi si aprirono nel cielo dell’oceano Pacifico, 380 km a sud dell’Atollo Johnston, e la piccola capsula piombò in mare a 24 km di distanza dalla portaerei USS Hornet. In pochi minuti fu sopra di loro un elicottero della squadra di recupero e i sommozzatori consegnarono ai tre astronauti delle leggere tute e maschere a isolamento biologico: una misura che si era deciso di adottare a scopo precauzionale nel caso – estremamente remoto – che il materiale lunare con cui erano venuti a contatto all’interno della navicella contenesse sostanze tossiche o microrganismi infettivi. Quando Neil Armstrong, Aldrin e Collins scesero dall’elicottero sulla tolda della portaerei, accolti – a distanza di sicurezza – dalle telecamere e dall’entusiasmo dell’equipaggio, dovettero entrare subito in un apposito container in cui trascorsero una quarantena di 21 giorni, tra esami medici e dettagliati briefing della missione. Il presidente Nixon, che li attendeva sulla Hornet, dovette limitarsi a salutarli e parlare con loro attraverso il vetro della finestra del container.

TRATTO DA: www.nasa.gov

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018

CORSA ALLO SPAZIO

Chang’e 3 Yutu Luna 17 Lunokhod 1

Luna 21 Lunokhod 2 Apollo 15 Apollo 17

Luna 13

Surveyor 5

Luna 9 Apollo 12 Surveyor 1

Surveyor 6

Apollo 14 Surveyor 3

Apollo 11

Luna 24 Luna 23 Luna 20 Luna 16

Apollo 16

Surveyor 7

SATELLITE: Luna

Missioni totali: 160

Missioni compiute: 63

Missioni fallite: 97

Missioni lunari

Progetto Olympus | ICON

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CORSA ALLO SPAZIO

2.1

OL L A A S R O C OIZAPS

a n i C e a i s s u R , A S U a r t a sr o c av o u n a L Chang’e 3

Yutu Luna 17

Lunokhod 1

Luna 21

Lunokhod 2 Apollo 15 Apollo 17

Luna 13

Surveyor 5

Luna 9 Apollo 12 Surveyor 1

Surveyor 6

Apollo 14 Surveyor 3

Apollo 11

Luna 24 Luna 23 Luna 20 Luna 16

Apollo 16

Surveyor 7

SATELLITE: Luna

Missioni totali: 160

Missioni compiute: 63

Missioni fallite: 97

Missioni lunari

Progetto Olympus | ICON

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CORSA ALLO SPAZIO

A 52 anni dall'Apollo 11, la nuova corsa alla Luna Non dubitate perchè potremmo vedere l'estrazione della Luna e una colonia lunare prima di quanto pensiate La Luna sta tornando in auge. Poco più di cinquant'anni dopo che la missione Apollo 11 della NASA ha appoggiato i primi stivali sulla superficie lunare, sono in corso molti piani per esplorare e sfruttare il nostro amato satellite.

La NASA sta guidando la carica con il suo programma Artemis, che mira a far atterrare due astronauti vicino al polo sud della Luna entro il 2024 e costruire un insediamento sostenibile a lungo termine intorno ad esso negli anni successivi. Uno dei punti chiave di Artemis è una piccola stazione spaziale in orbita attorno alla Luna chiamata Gateway, che la NASA prevede di iniziare a costruire nel 2022.

Il Gateway servirà come punto di sosta per sortite, sia con equipaggio che senza, sulla superficie lunare.

Molte di queste missioni atterreranno vicino al polo sud lunare, il quale ospita enormi quantità di ghiaccio sui pavimenti dei crateri permanentemente in ombra.

Questo ghiaccio è importante in quanto potenziale risorsa rivoluzionaria, che non solo manterrà in vita gli astronauti, ma aiuterà anche ad alimentare i loro veicoli spaziali dato che l'acqua può essere suddivisa nei suoi costituenti (idrogeno e ossigeno), che sono i componenti principali del carburante per missili.

Negli ultimi anni, i funzionari dell'Agenzia spaziale europea (ESA) hanno ripetutamente sottolineato il loro desiderio di costruire un insediamento umano permanente sulla Luna. Questo "villaggio lunare" , che potrebbe richiedere decenni per essere costruito se verrà costruito, probabilmente sorgerebbe vicino al polo sud.

La Cina, dal canto suo, ha già intrapreso un'ambiziosa campagna robotica di esplorazione lunare, nota come Chang'e .

Il programma ha inviato con successo orbitatori sulla Luna nel 2007 e 2010 e ha sganciato lander e rover sulla superficie nel 2013 e gennaio di quest'anno. La missione lunare, Chang'e 4, è atterrata sul misterioso lato opposto della Luna, qualcosa che non era mai stato fatto prima.

Nel corso degli anni ‘20, la Cina ha previsto inoltre di restituire campioni lunari sulla Terra con la missione Chang’e 5 e costruire un piccolo avamposto di ricerca robotico vicino al polo sud della Luna, campioni che di fatto ha riportato.

Rocket CHANG’E 5 2020

Missioni lunari

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Superficie lunare | CHANG’E 5

Lander CHANG’E 5 2020 Lander CHANDRAYAAN 2 2019

Rover CHANDRAYAAN 2 2019

Questi sforzi potrebbero aprire la strada all'esplorazione con equipaggio della superficie lunare, forse all'inizio degli anni '30, se non prima. Funzionari spaziali cinesi hanno menzionato la costruzione di un "palazzo lunare" con equipaggio, ma questo obiettivo non è formalmente nel programma della nazione al momento.

Anche l'India sta cercando di ottenere più successo sulla Luna. La missione nazionale Chandrayaan-1, che consisteva in un orbiter e un dispositivo di simulazione che si è schiantato con forza contro la superficie lunare, ha individuato prove di ghiaccio d'acqua poco dopo l'arrivo sulla Luna nel 2008. Chandrayaan-2, lanciato con successo nel 2019, ha purtroppo anch’egli fallito la missione successivamente. Ad oggi, solo la Russia, gli Stati Uniti e la Cina sono atterrati sulla Luna.

Il lander israeliano Beresheet si è avvicinato, ma si è schiantato durante il suo tentativo di atterraggio nel 2019. Chandrayaan-3, un possibile sforzo congiunto con il Giappone, potrebbe inviare un lander e un rover su un polo lunare nel 2024. K. Sivan, presidente dell'India Space Research Organization, ha detto: «Il

paese spingerà verso Chandrayaan-3!» mentre continua la sua spinta verso missioni spaziali sempre più ambiziose. Anche la Russia, che non è atterrata sulla Luna dalla missione Luna-24 a metà degli anni '70, ha in programma di entrare presto in azione.

Il paese sta lavorando a Luna-25, una missione di prospezione di risorse verso il polo sud lunare che potrebbe essere lanciata nell’inverno del 2021.

Questo è ben lungi dall'essere un elenco esaustivo; la NASA ha altri progetti lunari in cantiere, ad esempio, tra cui diversi minuscoli velivoli per l'esplorazione di risorse che verranno lanciati sul primo volo dell'enorme razzo Space Launch System dell'agenzia il prossimo anno.

Ma questo breve resoconto dà un'idea di cosa sta arrivando. E questo è solo nel settore pubblico.

TRATTO DA: www.focus.it

022

CORSA ALLO SPAZIO

Competizione tra privati Anche l'industria privata si sta preparando per l'imminente corsa lunare La NASA prevede di collaborare ampiamente con le compagnie spaziali per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di Artemis, ad esempio utilizzando lander costruiti privatamente per arrivare e tornare dalla superficie lunare.

Questi lander avranno anche molti altri clienti, se tutto va secondo i piani: aziende come Astrobotic, Moon Express, Blue Origin e ispace prevedono una domanda significativa e diversificata per i loro servizi di trasporto lunare. Alcune di queste richieste sono già evidenti. Ad esempio, il lander Peregrine di Astrobotic trasporterà 28 carichi utili nella sua prima missione sulla superficie lunare, prevista per il 2021. La NASA ne fornisce 14; gli altri 14 proverranno da aziende private, gruppi universitari e altre organizzazioni.

SpaceX di Elon Musk sta costruendo un'astronave da 100 passeggeri chiamata Starship e un enorme razzo noto come Super Heavy per trasportare persone da e verso Marte, la Luna e altre future destinazioni.

Nel frattempo, Jeff Bezos, che gestisce Blue Origin, ha ripetutamente affermato che l'azienda mira ad aiutare milioni di persone a vivere e lavorare nello spazio. Un miliardario giapponese ha già prenotato una missione round-the-moon, attualmente prevista per il 2023.

Blue Origin, nel frattempo, sta lavorando a un grande lander chiamato Blue Moon, le cui future iterazioni potrebbero trasportare persone.

Quindi, una colonia lunare potrebbe non rimanere un sogno di fantascienza per molto tempo.

Starship SPACE X 2018

Missioni lunari

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Gateway ARTEMIS I 2020

«La

nostra visione è davvero quella di espandere la sfera economica e sociale della Terra fino a includere la Luna.

Vediamo la Luna come l'ottavo continente della Terra da esplorare e anche per estrarre risorse, come abbiamo fatto con ogni altro continente sulla Terra»

- Alain Berinstain.

024

CORSA ALLO SPAZIO

Artemis I - II - III

L’umanità torna sulla Luna Durante il programma Artemis, la NASA farà sbarcare di nuovo le persone sulla Luna, utilizzando tecnologie innovative per esplorarne la superficie più che mai L’America è entrata in una nuova era di esplorazione spaziale. Il programma Artemis della NASA guiderà l’umanità verso la Luna e ci preparerà per il prossimo passo, l’esplorazione di Marte. L’invio di esploratori umani a 250.000 miglia sulla Luna, quindi 140 milioni di miglia su Marte, richiede una gestione efficace del programma, finanziamento per lo sviluppo, missioni operative e supporto da tutti gli angoli dell’America e dai loro partner in tutto il mondo. La NASA sta implementando il programma Artemis per raggiungere questi obiettivi.

Il piano lunare è duplice: è focalizzato sul raggiungimento dell’obiettivo di un primo allunaggio umano entro il 2024 con rischi tecnici accettabili, lavorando contemporaneamente verso un’esplorazione lunare sostenibile tra la metà e la fine degli anni ‘20.

Il 2024 non è una data arbitraria. È la data più ambiziosa possibile e il successo sulla Luna, e più tardi, su Marte, saranno basati su obiettivi nazionali e su solide capacità. Sono gli Stati Uniti a condurre l’esplorazione nello spazio, tuttavia, poichè sempre più paesi e aziende hanno preso di mira la Luna, questi hanno bisogno di un allunaggio il prima possibile, per mantenere e costruire la loro leadership. L’allunaggio degli astronauti entro tre anni concentrerà meglio questa iniziativa globale sull’ingegneria, sullo sviluppo tecnologico e miglioramenti nei processi necessari per eseguire con successo e in modo sicuro una continua esplorazione umana della Luna. Inoltre apre la strada alle società commerciali statunitensi e partner internazionali per contribuire ulteriormente all’esplorazione e allo sviluppo della Luna.

Nasa afferma di aver bisogno di diversi anni in orbita e sulla superficie lunare per costruire una base operativa per la conduzione del lavoro a lungo termine e sostegno alla vita lontano dalla Terra prima di poter portare il primo essere umano pluriennale della missione su Marte.

Quindi prima arriviamo sulla Luna, prima portiamo gli astronauti americani su Marte.

Orion ARTEMIS I 2020

Artemis si dividerà in sette fasi principali:

01. MISSIONE CLPS: nel 2021 inizie-

ranno le prime consegne di servizi commerciali di carico utile lunare con due società che consegneranno 16 strumenti sulla superficie lunare che apriranno la strada all’esploratore umano.

02. VIPER: questo rover delle dimen-

sioni di un golf cart sarà il primo a indagare su campioni di suolo polare lunare per caratterizzare la distribuzione e le concentrazioni di sostanze volatili, inclusa l’acqua in una vasta regione della Luna.

03. CAPSTONE: questo piccolo satel-

lite sarà il primo veicolo spaziale ad entrare nell’orbita lunare quasi rettilinea di Halo, la futura sede del Gateway. Lì testerà nuove tecniche di navigazione per convalidare modelli predittivi, eliminando le incertezze sull’orbita.

Space Launch System ARTEMIS I 2020 Lunar Lander, Artemis I | NASA

Missioni lunari

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Katherine Johnson IV&V Facility Fairmont, WV

CONTRIBUTI PER PROGETTO ARTEMIS Ames Research Center Moffet Field, CA

Glenn Research Center Cleveland, OH Plum Brook Station Sandusky, OH

Nasa Headquarters Washigton, DC Goddard Space Flight Center Greenbelt, MD

Wallops Flight Facility Wallops Island, VA Langley Research Center Washington, DC Marshall Space Flight Center Huntsville, AL Armstrong Flight Research Center Edwards, CA Jet Propulsion Laboratory Pasadena, CA

White Sands Test Facility Las Cruces, NM

Stennis Space Center S.S.C., MS Michoud Assembly Facility New Orleans, LA Johnson Space Center Houston, TX

Lunar Lander ARTEMIS I 2020

Kennedy Space Center K.S.C, FL

04. ARTEMIS I: volo inaugurale senza 06. ARTEMIS II: in questo volo di proequipaggio del razzo del sistema di lancio spaziale integrato e della navicella spaziale Orion verificherà le prestazioni del veicolo spaziale e testerà lo schermo termico di Orion durante il suo rientro ad alta velocità sulla Terra a quasi 5.000°.

05. PPE & HALO: l’elemento di poten-

za e propulsione (PPE) e l’avamposto abitativo e logistico (HALO) sono i primi pezzi del Gateway.

Le indagini scientifiche a bordo della Nasa e dell’agenzia spaziale europea condurranno la caratterizzazione precoce dell’ambiente dello spazio profondo.

va di 10 giorni con equipaggio, gli astronauti della Nasa stabiliranno il record per il viaggio umano più lontano dalla Terra. Convalideranno i sistemi di comunicazione e navigazione nello spazio profondo e garantiranno che i sistemi di supporto vitale mantengano sani e al sicuro gli astronauti.

07. ARTEMIS III: con la fiducia acqui-

sita con le fasi precedenti, Orion e il suo equipaggio viaggeranno ancora sulla Luna, questa volta con imbarcato il sistema di atterraggio che porterà la prima donna e il prossimo uomo sulla Luna.

TRATTO DA: www.nasa.gov

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CORSA ALLO SPAZIO

Rivalità USA-Cina tra spazio e digitale

Gateway TIANGONG 3 2022

Dagli anni ’60 gli Stati Uniti hanno avuto una posizione di dominio sulle attività spaziali, ma ora la partita è diversa

Tiangong 3 | ADRIAN MANIN

Dagli anni ’60 gli USA hanno avuto una posizione di dominio sulle attività spaziali, periodo d’oro che in qualche modo si è concluso con la fine del programma Shuttle.

Questo periodo corrispondeva anche alla competizione con l’URSS, corollario della guerra fredda. Il crollo dell’URSS e l’indebolimento della Russia nel decennio successivo hanno confermato la vittoria degli USA, ma anche l’esaurimento di un ciclo di affermazione nello spazio che corrispondeva alla volontà di manifestare una supremazia.

Dopo un periodo di relativa stasi, abbiamo potuto constatare un rilancio della visione spaziale americana dalla presidenza Obama in poi, con il ritorno annunciato delle capacità di volo spaziali statunitensi: nel maggio 2020 la capsula Crew Dragon ha inaugurato un nuovo ciclo di presenza statunitense nello spazio. Nel frattempo abbiamo assistito a un profondo rinnovo della politica spaziale statunitense, con un modello di affidamento da parte della Nasa di contratti di servizio ad azienda private.

Questa riforma ha fortemente contribuito a sviluppare il new space, nuovo settore spaziale caratterizzato dall’ingresso degli imprenditori della tech come Elon Musk e Jeff Bezos nelle tecnologie spaziali.

Tutto ciò si traduce anche con il rilancio dell’esplorazione spaziale con piani di presenza sulla Luna e su Marte, un ritorno al concetto statunitense di “nuova frontiera”.

La presidenza Trump ha confermato l’importanza della dimensione militare spaziale, con la creazione di una forza spaziale autonoma, accanto a quelle già esistenti.

Il rilancio della politica spaziale americana si inserisce anche nel contesto di una competizione con la Cina.

La Cina è stata a lungo percepita come un Paese relativamente minore che cercava di dotarsi delle capacità spaziali nell’ambito di un programma di “grande nazione”.

Dagli anni ’90 in poi, il programma spaziale cinese è cresciuto a un ritmo sostenuto, con il lancio nel 1992 di un programma di volo umano. Nel 2003 la Cina ha messo il primo taikonauta in orbita con la navicella spaziale Shenzhou. La stazione spaziale cinese Tiangong-3 dovrebbe essere inoltre completata nel 2022, ponendo la Cina in una posizione di vantaggio comparativo mentre la ISS sta “invecchiando”. La Cina si sta anche affermando come potenza spaziale con il lancio del programma di esplorazione verso Marte e la pianificazione di una sua base lunare con orizzonte 2030.

Missioni lunari

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La spinta del segretario generale del PCC Con Xi Jinping, salito al potere nel 2012, vi è stata un’accelerazione che corrisponde alla volontà di fare della Cina una grande potenza tecnologica capace di raggiungere e superare le altre in innovazione Nel giugno del 2020 ha completato la costellazione satellitare di posizionamento Beidou-3, facente parte di una strategia ambiziosa di dispiegamento di una rete spaziale di informazione legata all’iniziativa della cosiddetta Via della seta.

Si tratta di una visione di espansione tecnologica che si traduce nel settore delle tecnologie dell’informazione le ambizioni di egemonia strategica di una Cina che cerca di estendere la sua sfera di influenza ad altri Paesi. Seguendo questa logica sta iniziando a mettere in orbita diverse costellazioni di satelliti a banda larga come Hongyan, Hongyun e Xingyun. Il settore in forte evoluzione con la creazione di nuove società e il ruolo emergente di alcuni imprenditori legati al potere. La Cina ha dimostrato nel 2007 la sua capacità di distruzione di un satellite con un missile, illustrando di fatto l’accesso alla tecnologia Asat. Questo avvenimento è stato percepito negli ambienti americani come un segnale della crescita di una minaccia cinese sulle infrastrutture spaziali. Da quel momento, vi è stata l’integrazione da parte della dottrina militare statunitense di un pericolo cinese nella strategia Satelliti in orbita terrestre | ESA

spaziale, uno dei motivi sottostanti alla creazione dell’arma spaziale americana, la U.S. Space Force.

Ma bisogna superare questa dimensione di “nuova guerra fredda” che potrebbe apparire osservando l’attuale competizione fra Stati Uniti e Cina. Il settore spaziale sta conoscendo un’impressionante accelerazione, con l’ingresso delle piattaforme tecnologiche statunitensi nelle tecnologie spaziali. Il dispiegamento di costellazioni spaziali a banda larga da parte di Space X o Amazon sta di fatto cambiando il paradigma spaziale: le tecnologie spaziali vengono ormai incluse nella catena globale di acquisizione e trasmissione dei dati, e sono fondamentali per una rete globale di dati. Per certi versi, le tecnologie spaziali si stanno fondendo con quelle dell’informazione, il che rappresenta sia un’opportunità di crescita sia un pericolo per un settore rimasto a lungo come un gioiello tecnologico.

Il moltiplicarsi di progetti di costellazioni cinesi indica quanto questa corsa per la supremazia globale nelle tecnologie dell’informazione sia stata capita e già integrata nei piani del partito comunista cinese. Assistiamo a una lotta per forme di dominio

se non di monopolio, di raccolta e trattamento dei dati su scala globale.

Si tratta di un insieme di questioni fondamentali per la capacità tecnologica, per la crescita economica, ma soprattutto per la democrazia e i diritti, in quanto il governo delle tecnologie dell’informazione, determina le condizioni della vita civile.

La competizione fra USA e Cina deve interpellare l’Europa sulle proprie scelte in materia di investimento tecnologico e di rapporti con gli alleati. La Commissione europea l’ha capito bene quando ha annunciato il lancio di un programma-bandiera sulla connettività spaziale.

Da questo punto di vista, l’uso che fa il regime cinese dei dati dei cittadini può risultare inquietante per i nostri standard in materia di diritti.

Questo pericolo richiede non soltanto una particolare vigilanza da parte dell’Unione Europea, ma anche di approfittare delle aperture formulate dalla presidenza Biden per alzare il livello di discussione con gli Stati Uniti e cercare di influenzare sia l’andamento tecnologico sia il rispetto di regole sui dati, tenendo a mente che da questo punto di vista la proposta di alleanza fra le democrazie potrebbe risultare opportuna.

TRATTO DA: www.affarinternazionali.it

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CORSA ALLO SPAZIO

MISSION

n 147

Missione in programma

Ritorno Rover Lander Orbiter Sorvolo

Missione compiuta Missione fallita

Missioni lunari

1960 URSS URSS URSS URSS URSS

-

Zond 5, Settembre 1968 Zond 6, Novembre 1968 Zond 1969A, Gennaio 1969 Luna 1969B, Aprile 1969 Luna 1969C, Giugno 1969

URSS - Luna 1969A, Febbraio 1969 USA - Ranger 3, Gennaio 1962 USA - Ranger 4, Aprile 1962 USA - Ranger 5, Ottobre 1962 URSS - Sputnik 25, Gennaio 1963 URSS - Luna 1963B, Febbraio 1963 URSS - Luna 4, Aprile 1963 USA - Ranger 6, Gennaio 1964 URSS - Luna 1964A, Marzo 1964 URSS - Luna 1964B, Aprile 1964 USA - Ranger 7, Luglio 1964 USA - Ranger 8, Febbraio 1965 URSS - Cosmos 60, Marzo 1965 USA - Ranger 9, Marzo 1965 URSS - Luna 1965A, Aprile 1965 URSS - Luna 5, Maggio 1965 URSS - Luna 6, Giugno 1965 URSS - Luna 7, Ottobre 1965 URSS - Luna 8, Dicembre 1965 URSS - Luna 9, Gennaio 1966 USA - Suvoyer 1, Marzo 1966 URSS - Luna 13, Dicembre 1966 USA - Suvoyer 3, Aprile 1966 USA - Suvoyer 4, Luglio 1966 USA - Suvoyer 5, Settembre 1966 USA - Suvoyer 6, Novembre 1966 USA - Suvoyer 7, Gennaio 1967 USA - Apollo 11, Luglio 1969 URSS - Cosmos 300, Sett. 1969 URSS - Cosmos 305, Ottobre 1969 USA - Apollo 12, Novembre 1969

USA - Pioneer P-30, Settembre 1960 USA - Pioneer P-31, Dicembre 1960 URSS - Cosmos 111, Marzo 1966 URSS - Luna 10, Marzo 1966 URSS - Luna 1966A, Aprile 1966 USA - Explorer 33, Luglio 1966 USA - Lunar Orbiter 1, Agosto 1966 URSS - Luna 11, Agosto 1966 USA - Survoyer 2, Settembre 1966 URSS - Luna 12, Agosto 1966 USA - Lunar Orbiter 2, Nov. 1966 USA - Lunar Orbiter 3, Feb. 1967 USA - Lunar Orbiter 4, Maggio 1967 USA - Explorer 35, Luglio 1967 USA - Lunar Orbiter 5, Agosto 1967 URSS - Zond 1967B, Novembre 1967 URSS - Luna 1968A, Febbraio 1968 URSS - Luna 14, Aprile 1968 USA - Apollo 8, Dicembre 1968 URSS - Zond L15-1, Febbraio 1969 USA - Apollo 10, Maggio 1969 URSS - Zond L15-2, Luglio 1969 URSS - Luna 15, Luglio 1969 URSS - Zond 7, Agosto 1969 URSS - Luna 1960A, Aprile 1960 URSS - Luna 1960B, Aprile 1960 USA - Ranger 1, Agosto 1961 USA - Ranger 2, Novembre 1961 URSS - Zond 1964A, Aprile 1964 URSS - Zond 3, Luglio 1965 URSS - Zond 4, Marzo 1968 URSS - Zond 1968A, Aprile 1968 USA - Apollo 9, Marzo 1969

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CORSA ALLO SPAZIO

1970 URSS - Luna 1970A, Febbraio 1970 URSS - Luna 16, Settembre 1970 URSS - Luna 18, Settembre 1971

URSS - Luna 17, Novembre 1970 USA - Apollo 15, Luglio 1971 URSS - Luna 21, Gennaio 1973 USA - Apollo 14, Gennaio 1971 USA - Apollo 16, Aprile 1972 URSS - Luna 1970B, Febbraio 1970 URSS - Luna 19, Settembre 1971 URSS - Soyuz L3, Novembre 1972 USA - Apollo 17, Dicembre 1972 USA - Explorer 79, Maggio 1973 URSS - Luna 22, Giugno 1974 USA - Apollo 13, Aprile 1970

1990 GIAPPONE - Hiten, Gennaio 1990 USA - Clementine, Gennaio 1994 USA - Lunar Prospectos, Sett. 1971 RU - AsiaSat 3/HGS-1, Gennaio 1997

2000 INDIA - Chandrayaan, Ottobre 2008 USA - Lunar Reconnaisser Orbiter, ‘09 EU - SMART-1, Settembre 2003 CINA - Chang’e 1, Ottobre 2007 GIAPPONE - Kaguya, Sett. 2007 USA - Ebb, Settembre 2009

2010 URSS URSS URSS URSS

- Luna 20, Febbraio 1972 - Luna 23, Ottobre 1973 - Luna 1975A, Ottobre 1975 - Luna 24, Agosto 1976

RU - Luna Grunt 2, 2015 CINA - Chang’e 4, 2015 CINA - Chang’e 3, Dicembre 2013 CINA - Chang’e 4, Dicembre 2018 INDIA - Chandrayaan 2, Luglio 2019

Missioni lunari

CINA - Chang’e 3, Dicembre 2013 CINA - Chang’e 4, Dicembre 2018 ISRAELE - Beresheet, Febbraio 2019 INDIA - Chandrayaan 2, Luglio 2019 CINA - Chang’e 5, Luglio 2020 CINA - Chang’e 2, Ottobre 2010 USA - Ebb, Settembre 2011 USA - Flow, Settembre 2011 USA - LADEE, Settembre 2013 CINA - Longjiang, Maggio 2018 INDIA - Chandrayaan 2, Luglio 2019

USA - CAPSTONE, 2021 KR - Korea Pathfinder LunarOrbiter,‘22 RU - Luna 26, 2024 USA - Ardoride, 2024 EU - Lunar Pathfinder, 2024 USA - Lunar Trailblazer, 2024

2020 CINA - Chang’e 6, 2024 USA - Mission One, Novembre 2021 GIAPPONE - SLIM, Gennaio 2022 EAU - Emirates Lunar Mission, 2022 GERMANIA - Alina, 2022 USA - Hakuto-R Mission 2, 2023 USA - Griffin Mission 2, 2023 CINA - Chang’e 7, 2024 CINA - Chang’e 5, 2020 RU - Luna 25, Ottobre 2021 USA - Mission One, Novembre 2021 UK - Spacebit Mission One, 2021 MESSICO - Colmena, 2021 GIAPPONE - SLIM, Gennaio 2022 INDIA - Chandrayaan 3, 2022

GERMANIA - Alina, 2022 USA - XL-1, Dicembre 2022 USA - Blue Ghost, 2023 TURCHIA - TBD, 2023 USA - Blue Moon, 2024 USA - Artemis 3, 2024 RU - Luna 27, 2025 TURCHIA - TBD, 2028

USA - Artemis 1, 2021 GIAPPONE - DESTINY+, 2024

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CORSA ALLO SPAZIO

Distanza dalla Terra: 875.800.500 MI km.

Clima

SATELLITE: Titano

Età: 4.003.000.000.000 anni

Anno: 29 anni terrestri

Gravità: 1,352 m/s²

Titano la nuova luna

Titano | NASA

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CORSA ALLO SPAZIO

3.1

OL L A A S R O C OIZAPS

Distanza dalla terra: 875.800.500 MI km.

Clima

a n e i l a a t i v a l l e d a tr e p o c s a l l A

SATELLITE: Titano

Età: 4.003.000.000.000 anni

Anno: 29 anni terrestri

Gravità: 1,352 m/s²

Titano la nuova Luna

Titano | NASA

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CORSA ALLO SPAZIO

700 leghe sotto i mari di metano Cosa potrebbe esserci di più eccitante che volare in elicottero sui deserti di Marte? La grande e nebbiosa Luna di Saturno Titano, scavando nelle profondità di un oceano di metano, schivando iceberg di idrocarburi ed esplorando un'antica e gelida costa di sostanza organica Gli occhi dell'umanità sono puntati su Marte, un convoglio di robot, dopo un semestre nello spazio, è caduto, uno dopo l'altro, in orbita o direttamente a terra sul Pianeta Rosso, come i jet in arrivo al MXP. Tra il carico c'è un elicottero che gli astronauti in poltrona aspettano con ansia sorvolando le sabbie marziane.

Ma l’attenzione è dirottata verso le zone più remote del sistema solare dalla notizia che il Mare Kraken, un oceano di metano su Titano, è stato recentemente misurato per la profondità e probabilmente è sceso di almeno 300m. È tanto profondo quanto i sottomarini nucleari ammetteranno di andare. La notizia ha riacceso i sogni di quella che potrebbe essere la più romantica delle missioni spaziali: un viaggio sugli oceani di Titano e, alla fine, anche sotto di essi.

«La

profondità e la composizione di ciascuno dei mari di Titano erano già state misurate, a eccezione del mare più grande di Titano, Kraken, che non solo ha un gran nome, ma contiene anche circa l'80% dei liquidi superficiali della Luna»

- Valerio Poggiali.

Titano è il posto più strano del sistema solare, per certi versi, e anche il mondo più simile al nostro. Come la Terra, ha un'atmosfera densa principalmente di azoto (l'unica Luna che ha molta atmosfera) e come la Terra, ha tempo, pioggia, fiumi e mari. Ma su questo mondo, quando piove, piove benzina. Il materiale idrocarburico scende come la neve e viene modellato in dune dai venti di azoto. I fiumi hanno scavato canyon attraverso montagne di fuliggine ghiacciata e strati di ghiaccio galleggiano su oceani di ammoniaca sotto la superficie.

Un fango chimico che gli astronomi ottimisti chiamano "prebiotico" si insinua sotto un opprimente cielo marrone. Oltre alla Terra, Titano è l'unico mondo nell'universo che è noto per ospitare liquido sulla sua superficie, con tutto ciò che potrebbe implicare.

Questo è qualcosa di più di una scienza planetaria astratta. Nell'immaginario di scienziati come il Dr. Poggiali Titano è un laboratorio dove, nel corso di milioni di anni, la chimica avrebbe potuto imparare a generare energia e immagazzinare informazioni.

In blu il ghiaccio sulla superficie di Titano.

Superficie di Titano | NASA

Titano la nuova Luna

Distanza da Saturno: 1.221.870 km

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Distanza dal Sole: 1.427.000.000 km

5,550 km (diameter)

SATELLITE: Luna n°6

Temperatura: - 180 C°

Periodo orbitale 15,95 giorni terrestri

Pressione atmosferica: 1500 mbar

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CORSA ALLO SPAZIO

Dragonfly: alla ricerca di segni di vita Prossima destinazione: la "Terra squilibrata" Titano, la Nasa ha annunciato la sua prossima destinazione La NASA ha annunciato che la sua prossima destinazione nel sistema solare sarà la cosiddetta “Terra squilibrata” Titano, satellite di Saturno. Avanzando nella ricerca degli elementi costitutivi della vita, la missione Dragonfly effettuerà più sortite per campionare ed esaminare i siti intorno al satellite ghiacciato.

Dragonfly verrà lanciato nel 2027 e arriverà nel 2035. Il velivolo volerà verso dozzine di località promettenti su Titano alla ricerca di processi chimici prebiotici comuni alla Terra. Il velivolo sfrutterà la densa atmosfera di Titano, 4 volte più densa di quella terrestre, per diventare il primo veicolo in assoluto a far volare un intero carico scientifico verso nuovi luoghi per un accesso ripetibile e mirato ai materiali di superficie.

Titano è un analogo della primissima Terra e può fornire indizi su come potrebbe essere sorta la vita sul nostro pianeta. Durante la sua missione di base di 2,7 anni, Dragonfly esplorerà diversi ambienti, dalle dune organiche al pavimento di un cratere da impatto, dove un tempo esistevano insieme acqua in forma liquida e complessi materiali organici fondamentali per la vita, forse per decine di migliaia di anni. I suoi strumenti studieranno fino a che punto la chimica prebiotica - evoluzione chimica che ha portato alla formazione di composti organici partendo da molecole inorganiche - potrebbe essere progredita. Investigheranno anche le proprietà atmosferiche e superficiali del satellite, il suo oceano sotto la superficie e le riserve di liquidi.

«Con

la missione Dragonfly, la NASA farà ancora una volta ciò che nessun altro può fare.

Visitare questo misterioso mondo oceanico potrebbe rivoluzionare ciò che sappiamo sulla vita nell’universo»

Dragonfly ha approfittato dei 13 anni di dati Cassini per scegliere un periodo di tempo adatto per l’allunaggio, insieme a un sito di allunaggio iniziale sicuro e obiettivi scientificamente interessanti. Allunerà per la prima volta nei campi di dune equatoriali Shangri-La, simili alle dune lineari della Namibia, che offrono una diversa posizione di campionamento. Raggiungerà infine il cratere da impatto di Selk, dove ci sono prove del passato di acqua, sostanze organiche - le complesse molecole che contengono carbonio, combinate con idrogeno, ossigeno e azoto ed energia, che insieme costituiscono la ricetta per la vita.

«Titano

è diverso da qualsiasi altro posto nel sistema solare e Dragonfly è come nessun’altra missione. È straordinario pensare a questo velivolo ad ala rotante che vola miglia e miglia attraverso le dune di sabbia organica della più grande Luna di Saturno, esplorando i processi che modellano questo ambiente così straordinario».

Titano ha un’atmosfera a base di azoto come la Terra, ma a differenza di questa, ha nuvole e pioggia di metano.

Altre sostanze organiche si formano nell’atmosfera e cadono come neve leggera. I processi meteorologici e superficiali del satellite hanno combinato sostanze organiche complesse, energia e acqua simili a quelle che potrebbero aver innescato la vita sul nostro pianeta.

Dragonfly è stata selezionata come parte del grande programma New Frontiers dell’agenzia, che include la missione New Horizons su Plutone e la fascia di Kuiper, Juno su Giove e OSIRIS-REx sull’asteroide Bennu.

TRATTO DA: www.solarsystem.nasa.gov

Tute spaziali

037

SPECIALE: tute spaziali

MIT Technology Review: Tuta Extraveicolare

NASA | Tuta spaziale xEMU

038

CORSA ALLO SPAZIO

Cos’è una tuta spaziale?

Una tuta spaziale è più dei vestiti che gli astronauti indossano nello spazio. La tuta è davvero una piccola navicella spaziale.

Protegge l'astronauta dai pericoli di trovarsi fuori nello spazio Le tute spaziali sono molto più di un insieme di vestiti indossati dagli astronauti. L’esplorazione dello spazio di solito include due diversi tipi di tute spaziali, che proteggono entrambi gli astronauti dai pericoli della loro missione. Un tipo viene indossato all’interno di un veicolo spaziale durante il lancio e l’ascesa nello spazio, e di nuovo durante il rientro. L’altro tipo è progettato specificamente per le passeggiate spaziali. Le tute spaziali aiutano gli astronauti in molti modi.

Le tute proteggono gli astronauti dal caldo o dal freddo, forniscono anche agli astronauti ossigeno per respirare mentre lavorano nello spazio. Le tute contengono acqua da bere e impediscono agli astronauti di farsi male dalla polvere spaziale. La polvere spaziale potrebbe non sembrare molto pericolosa, ma quando si muove più velocemente di un proiettile, può ferire qualcuno. Le tute hanno anche speciali visiere foderate in oro per proteggere gli occhi dalla luce solare intensa. Una tuta spaziale è composta da molte parti.

Una parte copre il petto dell’astronauta, un’altra parte copre le braccia e si collega ai guanti. Il casco protegge la

testa e l’ultima parte copre le gambe ei piedi dell’astronauta. Alcune parti della tuta sono realizzate con molti strati di materiale. Ogni strato fa qualcosa di diverso.

Alcuni mantengono l’ossigeno nella tuta mentre altri proteggono gli astronauti dalla polvere spaziale. Sotto la tuta, gli astronauti indossano un altro capo di abbigliamento. Copre il loro corpo ad eccezione della testa, delle mani e dei piedi. I tubi sono intrecciati in esso.

L’acqua scorre attraverso i tubi per mantenere fresco l’astronauta. Sul retro della tuta spaziale c’è uno zaino, il quale contiene ossigeno in modo che gli astronauti possano respirare. Rimuove anche l’anidride carbonica espirata dagli astronauti. Lo zaino fornisce anche elettricità per la tuta. Un ventilatore sposta l’ossigeno attraverso la tuta spaziale. Un serbatoio dell’acqua contiene l’acqua di raffreddamento. Collegato alla parte posteriore della tuta è uno strumento chiamato SAFER. SAFER ha diversi piccoli jet a propulsione. Se un astronauta si allontanasse dalla stazione spaziale, potrebbe usare SAFER per tornare indietro.

Tute spaziali

Nascita: 1961

Visualizzazione e controllo delle informazioni

039 Livelli: 16

Comunicazione dati ad alta velocità

Warning Computer Casco

Radio Video e luci

Comunicazione integrata

Pompa di separazione Tanica d’acqua Batteria

Checkout automatico della tuta

Regolatore d’ossigeno Ingresso posteriore

Mobilità planetaria

TUTA: Extraveicolare

Lo zaino principale indossato dagli astronauti della Nasa, contiene bombole di ossigeno, anidride carbonica, filtri, acqua di raffreddamento, radio, energia elettrica e cartucce per rimuovere gli odori.

Temperatura massima: 120 C°

Il flusso di gas passa quindi attraverso un ventilatore e a un sublimatore che rimuove il vapore acqueo e lo restituisce all’alimentazione dell’acqua di raffreddamento.

040

CORSA ALLO SPAZIO

Prima abbiamo visto quelle che sono le tute extraveicolari, ma vi è un’ulteriore tuta necessaria per la fase di lancio e ingresso dello shuttle, così come al rientro in atmosfera: la tuta da lancio e ingresso.

Ma come vengono indossate effettivamente?

Per prima cosa, in privato, l’astronauta indossa biancheria intima termica a maniche lunghe, foderata con tubi, attraverso i quali scorre l’acqua di raffreddamento dopo che la tuta è stata indossata. Sempre sotto la tuta viene indossato il cosiddetto berretto Snoopy, contenente l’auricolare di comunicazione. Successivamente all’abbigliamento interno, l’astronauta si infila nella tuta spaziale. Il casco e i guanti sono bloccati in posizione

con anelli di collegamento in metallo, anello difficile da passare perchè della medesima grandezza del collo. Le tasche vengono riempite con oggetti di sopravvivenza come razzi e radio, insieme a un cordino per aiutare a raggiungere la cerniera della tuta. Due minuti prima del decollo, i membri dell’equipaggio chiudono e bloccano le visiere del casco per il viaggio in orbita. Una volta nello spazio, i membri dell’equipaggio si tolgono guanti e caschi e le tute, assistiti, se necessario, da altri astronauti. Si aiuteranno anche l’un l’altro a prepararsi ancora una volta mentre un’altra missione volgerà al termine e l’equipaggio e la navetta torneranno finalmente a casa.

TRATTO DA: www.nasa.gov

TUTA: Da lancio e ingresso dello shuttle

Tute spaziali di lancio e ingresso dello shuttle | NASA

041

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FUGA DALLA TERRA

Elon Musk e la “fuga su Marte”

FUGA DALLA TERRA

2021

043

2.1

In questa pubblicazione sono presenti informazioni e immagini tratte dai documenti ufficiali dell’agenzia governativa civile NASA, (National Aeronautics and Space Administration).

Chi si nasconde dietro Elon Musk?

Ha chiamato il sesto figlio X, come i razzi che progetta di mandare su Marte per salvare l’umanità. Inchiesta sull’uomo che chiese al suo biografo: “Ma secondo te, sono matto?”

Elon Musk nasce il 28 giugno 1971 a Pretoria, Sudafrica, da Maye Haldeman, canadese, e Errol Musk, sudafricano. Oggi è considerato una delle menti più brillanti del Ventunesimo secolo e i suoi progetti imprenditoriali, Tesla e SpaceX in testa, dimostrano le capacità imprenditoriali e la visione del futuro di quello che la rivista di economia Forbes considera tra i giovani miliardari più influenti al mondo. Le sue imprese, come molte delle sue idee spesso considerate quasi al limite della realizzazione, lo hanno portato anche sul grande schermo: non sono in pochi a trovare delle analogie con l’Iron Man dei nostri giorni al cinema, ispirato alla vita dell’inventore sudafricano naturalizzato statunitense.

Fin da giovanissimo Musk mostra un particolare interesse per la programmazione, tanto che a soli 10 anni sviluppa il suo primo programma in Basic, uno dei primi software conosciuto da chi è cresciuto negli anni Ottanta, e a 12 anni vende il suo primo gioco elettronico: Blastar. Una sorta di Space Invader, dove una navicella deve distruggere le navi nemiche con bombe all’idrogeno. Dopo il divorzio dei genitori, Musk passa la giovinezza col padre in Sudafrica; nel 1989 arriva in Canada e inizia a studiare alla Queen university, poi conclude gli studi negli Stati Uniti e si laurea in Fisica ed Economia all’Università della Pennsylvania. Vince una

PLANET: Elon Musk

età: 49 ANNI (18/06/71)

borsa di studio a Stanford, ma dopo pochi giorni sceglie San Francisco, dove sorgerà la futura Silicon Valley. È l’alba del world wide web, di internet. In quegli anni nascono i primi motori di ricerca come Yahoo! e Netscape, mentre i primi bit iniziano a circolare in rete. Qui la prima intuizione: realizzare una sorta di elenco delle imprese localizzato all’interno di una mappa digitale da vendere poi agli editori. Col fratello Kimbal fonda così il Global link information network, una startup che cambierà nome in Zip2 dopo che il New York Times e il Chicago Tribune acquisiscono il servizio. Nel 1999 Compaq fiuta l’affare e acquista Zip2 per 307 milioni di dollari e 34 milioni in stock option. È il primo vero successo imprenditoriale.

La creazione di Paypal e del suo patrimonio

È con i servizi finanziari online che Elon Musk realizza il salto di qualità, per l’impatto che avrà questa attività sulla vita quotidianadi tutti. Nel 1999 co-fonda la X.com, una banca online che presto diventa Paypal, uno dei sistemi per i pagamenti online più famoso ed utilizzato al mondo. La piattaforma funziona benissimo, tanto che convince Ebay ad acquistarla nel 2002.

Nel 2016 Paypal chiude il quarto trimestre con un utile di 367 milioni di dollari, in rialzo del 28 per cento.

patrimonio: 143,8 miliardi USD

figli: 6

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FUGA DALLA TERRA

1.2

ALLAD AGUF ARRET

Elon Musk e la “fuga su Marte”

2021

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In questa pubblicazione sono presenti informazioni e immagini tratte dai documenti ufficiali dell’agenzia governativa civile NASA, (National Aeronautics and Space Administration).

Chi si nasconde dietro Elon Musk?

Ha chiamato il sesto figlio X, come i razzi che progetta di mandare su Marte per salvare l’umanità. Inchiesta sull’uomo che chiese al suo biografo: “Ma secondo te, sono matto?”

Elon Musk nasce il 28 giugno 1971 a Pretoria, Sudafrica, da Maye Haldeman, canadese, e Errol Musk, sudafricano. Oggi è considerato una delle menti più brillanti del Ventunesimo secolo e i suoi progetti imprenditoriali, Tesla e SpaceX in testa, dimostrano le capacità imprenditoriali e la visione del futuro di quello che la rivista di economia Forbes considera tra i giovani miliardari più influenti al mondo. Le sue imprese, come molte delle sue idee spesso considerate quasi al limite della realizzazione, lo hanno portato anche sul grande schermo: non sono in pochi a trovare delle analogie con l’Iron Man dei nostri giorni al cinema, ispirato alla vita dell’inventore sudafricano naturalizzato statunitense.

Fin da giovanissimo Musk mostra un particolare interesse per la programmazione, tanto che a soli 10 anni sviluppa il suo primo programma in Basic, uno dei primi software conosciuto da chi è cresciuto negli anni Ottanta, e a 12 anni vende il suo primo gioco elettronico: Blastar. Una sorta di Space Invader, dove una navicella deve distruggere le navi nemiche con bombe all’idrogeno. Dopo il divorzio dei genitori, Musk passa la giovinezza col padre in Sudafrica; nel 1989 arriva in Canada e inizia a studiare alla Queen university, poi conclude gli studi negli Stati Uniti e si laurea in Fisica ed Economia all’Università della Pennsylvania. Vince una

PLANET: Elon Musk

età: 49 ANNI (18/06/71)

borsa di studio a Stanford, ma dopo pochi giorni sceglie San Francisco, dove sorgerà la futura Silicon Valley. È l’alba del world wide web, di internet. In quegli anni nascono i primi motori di ricerca come Yahoo! e Netscape, mentre i primi bit iniziano a circolare in rete. Qui la prima intuizione: realizzare una sorta di elenco delle imprese localizzato all’interno di una mappa digitale da vendere poi agli editori. Col fratello Kimbal fonda così il Global link information network, una startup che cambierà nome in Zip2 dopo che il New York Times e il Chicago Tribune acquisiscono il servizio. Nel 1999 Compaq fiuta l’affare e acquista Zip2 per 307 milioni di dollari e 34 milioni in stock option. È il primo vero successo imprenditoriale.

La creazione di Paypal e del suo patrimonio

È con i servizi finanziari online che Elon Musk realizza il salto di qualità, per l’impatto che avrà questa attività sulla vita quotidianadi tutti. Nel 1999 co-fonda la X.com, una banca online che presto diventa Paypal, uno dei sistemi per i pagamenti online più famoso ed utilizzato al mondo. La piattaforma funziona benissimo, tanto che convince Ebay ad acquistarla nel 2002.

Nel 2016 Paypal chiude il quarto trimestre con un utile di 367 milioni di dollari, in rialzo del 28 per cento.

patrimonio: 143,8 miliardi USD

figli: 6

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FUGA DALLA TERRA

Musk diventa il primo proprietario di una società per trasporti spaziali al mondo.

2002 1999

2003

Co-fonda la X.com, uno dei sistemi per i pagamenti online più famoso ed utilizzato al mondo.

Fonda la Tesla Motors, casa automobilistica che rivoluzionerà il concetto di auto elettrica.

Il sogno dello spazio e la nascita di SpaceX

Uno dei sogni di Elon Musk è sempre stato quello della conquista dello spazio. La conferma di questa aspirazione la rivela anche a LifeGate, nel corso dell’intervista rilasciata in occasione dell’apertura del primo store Tesla in Italia, a Milano. Musk non ha mai nascosto di voler portare l’uomo su Marte prima della fine del secolo. Invitato al recente Congresso internazionale di astronautica a Guadalajara, in Messico, ha dichiarato: “Quello che voglio veramente è fare in modo che Marte diventi possibile, una meta da raggiungere nel corso delle nostre vite”. Probabilmente, è da questa aspirazione che nasce SpaceX, nel 2002. Musk diventa il primo proprietario di una società per trasporti spaziali al mondo. E in un certo senso inventa anche il primo razzo spaziale riciclabile: il Falcon 9 – il razzo che oggi rifornisce la Stazione spaziale internazionale e che porta in orbita i satelliti – è in grado di utilizzare lo stesso motore per più lanci, oltre che a poter tornare alla base terrestre senza pilota. Insomma, la base per i viaggi interplanetari: la capsula Dragon infatti potrebbe presto diventare la cabina di pilotaggio e di trasporto per gli esseri umani. La vera rivoluzione di SpaceX è stata quella di rivoluzionare il trasporto su razzo in orbita. Prima i razzi venivano distrutti durante le varie fasi del lancio, mentre per rientrare nell’atmosfera non restava che il modulo di atterraggio. Oggi con il Falcon 9 il trasporto orbitale è diventato estremamente più economico. “Se è possibile capire come riutilizzare in modo efficace i razzi come accade per gli aerei, il costo per andare nello spazio si ridurrà di centinaia di volte. Un veicolo completamente riutilizzabile non è mai stato fatto prima”, ha dichia-

rato Musk. “Questa è veramente la svolta fondamentale necessaria per rivoluzionare l’accesso allo spazio”.

Manca pochissimo.

Tesla Motors

Web e spazio sono solo due delle intuizioni di Musk.

L’altro grande tema che lo appassiona è l’energia. In particolare, l’energia legata alla mobilità sostenibile.

Per questo nel 2003 fonda la Tesla Motors, casa automobilistica che rivoluzionerà il concetto di auto elettrica: nel 2008 arriva la prima Tesla Roadster.

Una supercar sportiva capace di raggiungere i 200 chilometri orari. Nonostante fosse estremamente costosa, sia da costruire che da acquistare, riscuote subito grande successo. Oggi la produzione è interrotta, ma alle spalle ha duemila esemplari. Certo si è trattato di un “giocattolo” per pochi, che però ha permesso a Musk di investire per proporre al mercato la prima berlina elettrica di lusso: la Model S. La vettura ha battuto numerosi record: autonomia oltre i 400 chilometri per il primo modello. Quello successivo ha registrato toccato quota 900 chilometri. Inoltre è la prima vettura ad avere l’autopilota e ad essere connessa alla rete in modo integrato. La gamma non finisce qua, perché l’idea di Musk è quello di rendere accessibile l’auto elettrica al grande pubblico. Dopo la fantascientifica Model X, un suv ad ali di gabbiano, da pochi giorni è pronta la prima linea di produzione della Model 3, l’utilitaria di casa Tesla. Prezzo poco più di 30mila euro, anche se una volta accessoriata potrebbe venire a costare sui 50mila euro. “Non ci fermeremo finché ogni auto sulla strada non sarà elettrica”.

“Se è possibile capire come riutilizzare in modo efficace i razzi come accade per gli aerei, il costo per andare nello spazio si ridurrà di centinaia di volte. Un veicolo completamente riutilizzabile non è mai stato fatto prima.”

Elon Musk TRATTO DA: www.wikipedia.org

Elon Musk e la “fuga su Marte”

2021

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In questa pubblicazione sono presenti informazioni e immagini tratte dai documenti ufficiali dell’agenzia governativa civile NASA, (National Aeronautics and Space Administration).

distanza dalla terra: 225 Mkm

5,791 km (diameter)

PLANET: Mars

Età: 4.5 bilioni di anni

Giornata: 24 h 37 min

Gravità: 38% / Terra

046

FUGA DALLA TERRA

Marte: la nuova ossessione?

Marte attira l’immaginazione umana come nessun altro pianeta.

Con una forza più potente della gravità, attrae l’occhio con la sua scintillante presenza rossa nel limpido cielo notturno A una distanza media di 140 milioni di miglia, Marte è uno dei vicini abitabili più vicini alla Terra. Marte è di nuovo circa la metà della distanza dal Sole rispetto alla Terra, quindi ha ancora una luce solare a sufficienza. Fa un po‘ freddo, ma possiamo riscaldarlo. La sua atmosfera è principalmente CO2 con un po‘ di azoto e argon e pochi altri oligoelementi, il che significa che è possibile coltivare piante su Marte attravreso la compressione l’atmosfera.

La gravità su Marte è circa il 38% di quella della Terra, quindi saremmo in grado di sollevare oggetti pesanti. Ed inoltre, la giornata è notevolmente vicina a quella della Terra.

L’interesse per Marte venne meno a partire dagli anni Sessanta quando, seguendo le riflessioni di Ballard, l’attenzione del pubblico e degli intellettuali si volse verso SUPERCAM un altro spazio, quello “interno”, che altro non era che la laser micro-imager Terra. Ciononostante negli ultimi anni stiamo assistendo alla riapparizione del pianeta rosso in numerosi ambiti, da quello cinematografico e letterario a quello econoMASTCAM-Z mico (New Space), fino al recupero del significato utopico telecamere panoramiche del pianeta grazie a progetti visionari come quello relazoomabili tivo alla sua futura terraformazione. Nel suo ultimo libro, intitolato Il futuro dell’umanità, 170 il fisico Michio Kaku avverte fin dal prologo che ci sono molte possibilità che l’umanità un giorno scompaia. L’estinzione è infatti una norma fra le forme di vita che hanno abitato la Terra, tanto che il 99,9 per cento di esse sarebbe oramai

RIMFAX radar di superficie

MOXIE produttore di ossigeno dal CO2 di Marte

PERSEVERANCE - rover

Perseverance, soprannominato Percy, è un rover marziano delle dimensioni di un’auto progettato per esplorare il cratere Jezero su Marte come parte della missione Mars 2020 della NASA.

MEDA staz. meteo

Elon Musk e la “fuga su Marte”

047

Nasa, 10/03/21 | Earth surface

scomparso. Le minacce che si stringono intorno alla specie umana sono molteplici: una catastrofe naturale, come l’eruzione di un vulcano; una catastrofe dovuta all’azione umana, come il riscaldamento globale, l’eccessiva crescita demografica o l’uso di armi di distruzione di massa in un conflitto; la collisione di un asteroide o di una cometa, un NEO (Near Earth Objects) come quello che fu tra le cause dell’estinzione dei dinosauri 65 milioni di anni fa; l’inevitabile trasformazione del Sole in una stella gigante rossa, fra cinque miliardi di anni, che

causerà l’aumento della sua dimensione e del calore della Terra, facendo perire tutte le forme di vita.

Di fronte a un panorama così avvilente, all’umanità non resterebbe che trovare una via di fuga, conquistare un altro luogo dove creare una colonia umana, un piano B, un’altra Terra. È questa un’ipotesi che era già stata avanzata da molti, fra i quali Carl Sagan e Stephen Hawking: diventare una specie biplanetaria o multiplanetaria aumenterebbe enormemente le possibilità di sopravvivere all’estinzione. Poiché le attuali limitazioni tecnolo-

SHERLOC spettometro ultravioletti

PIXL spettometro x-ray

NASA/JPL-Caltech | Perseverance Rover

048

FUGA DALLA TERRA

giche rendono impossibile una missione del genere al di fuori del sistema solare, l’opzione più realista sembrerebbe rappresentata da Marte. I tempi per raggiungere Giove e Saturno sono infatti impossibili date le distanze, e Venere, pur essendo simile per dimensione alla Terra, ha temperature che giungono ai 480ºC e una pressione atmosferica pari a cento volte quella terrestre. Marte invece per certi versi è simile alla Terra: il giorno marziano (Sol) è di 24 ore, 39 minuti e 35 secondi, l’asse di rotazione di 25º è molto simile a quello della Terra, e possiede anche delle stagioni, mentre per quanto riguarda gli aspetti che lo rendono inabitabile si pensa che la scienza troverà prima o poi un modo per risolverli.

La colonizzazione di Marte come conseguenza di uno scenario apocalittico sulla Terra è una delle ragioni che impiegano spesso i difensori della nuova corsa spaziale.

Elon Musk ha sostenuto spesso che Marte è il piano B di cui l’umanità ha bisogno per difendersi dalla propria estinzione. In caso di un conflitto nucleare sulla Terra, Marte si troverebbe abbastanza lontano da mantenere al sicuro la comunità che vi si fosse insediata, certamente più al sicuro della vicina Luna: “Se ci fosse una Terza guerra mondiale, vogliamo assicurarci che ci sia almeno un seme della civilizzazione umana da qualche altra parte per recuperarla e ridurre la lunghezza dei secoli bui”.

Per un lettore di fantascienza l’idea non dovrebbe risultare nuova. Ci aveva già pensato Isaac Asimov in Fondazione (1951), raccontando come lo psicostoriografo Hari Seldon suggeriva ai governanti dell’Impero galattico, inevitabilmente condannato alla decadenza, la costituzione di una comunità di scienziati ai confini dell’universo per salvaguardare il sapere umano.

La New Space, anche chiamata New Space Economy, è nata grazie al convergere di una serie di fattori: da un lato il miglioramento tecnologico nel settore aerospaziale, dall’altro l’apertura ai privati dei servizi di trasporto di merci e persone alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), come il programma Commercial Orbital Transportation Services della Nasa, annunciato nel 2004. Gli ambiti della New Space sono diversi: dalla messa in orbita dei tradizionali satelliti per la telecomunicazione, al trasporto delle merci e delle persone, fino alla più ambiziosa estrazione di risorse minerarie sugli asteroidi.

MARINER 4 - 1964

È stata una sonda spaziale statunitense dedicata all’esplorazione di Marte, la prima a raggiungere con successo il pianeta nel 1965 ed iviare 21 fotografie.

MARINER 6/7 - 1969

L’obiettivo delle missioni era studiare la superficie e l’atmosfera di Marte durante gli avvicinamenti.

Le sonde scattarono 198 fotografie, coprendo circa il 20% della superficie del pianeta.

MARS 3 - 1971

Il primo veicolo costruito dall’uomo a giungere integro sulla superficie marziana. Tuttavia, il segnale del lander con la terra venne perduto dopo meno di 15 secondi di trasmissione dati, per motivi sconosciuti.

MARINER 9 - 1971

Raccolse informazioni inedite sul Pianeta Rosso, rivelando la presenza di grandi vulcani sulla superficie marziana, di enormi sistemi di canaloni e di indizi del fatto che un tempo c’era dell’acqua.

In una notte del 2441. a.C., la Luna, Marte, e Mercurio apparvero in cielo straordinariamento vicini. Più di tutti, però, incuriosì Marte per il suo colore. Fu battezzato “astro rosso” Così la Cina ci ha lasciato traccia di quella che è considerata la prima osservazione nota del pianeta.

Fra i tanti imprenditori coinvolti, spiccano tre nomi: Elon Musk, fondatore di SpaceX, Jef Bezos, a capo di Blue Origin, e Richard Branson, proprietario della Virgin Galactic, specializzata nel turismo spaziale. Questi tre uomini hanno qualcosa in comune: sono fra i più ricchi del mondo, tanto che si parla spesso di una Billionaire Space Race, e hanno accumulato le loro fortune grazie alle nuove tecnologie e a internet, essendo stati fondatori rispettivamente di Paypal, Amazon e Virgin.

TRATTO DA: www.internazionale.it

Elon Musk e la “fuga su Marte”

2002 | Hawthorne (California)

“Vuoi svegliarti la mattina e pensare che il futuro sarà fantastico ed è questo che significa essere una civiltà che viaggia nello spazio.

Si tratta di credere nel futuro e pensare che il futuro sarà migliore del passato. E non riesco a pensare a niente di più eccitante che andare là fuori: ed essere tra le stelle.”

Space Exploration Technologies Corporation è un’azienda aerospaziale statunitense con sede a Hawthorne (California), USA, costituita nel 2002 da Elon Musk con l’obiettivo di creare le tecnologie per ridurre i costi dell’accesso allo spazio e permettere la colonizzazione di Marte.

L’azienda ha sviluppato i lanciatori Falcon 1, Falcon 9 e Falcon Heavy e le capsule Dragon e Dragon 2, per il trasporto di cargo e astronauti da e verso la Stazione Spaziale Internazionale.

I traguardi di SpaceX sono numerosi e meritevoli per lo sviluppo delle tecnologie e la velocità con cui hanno permesso un’evoluzione.

SpaceX mantiene accordi con la NASA per l’invio di missioni di rifornimento verso la Stazione Spaziale Internazionale (i contratti Commercial Resupply Services) e di astronauti (Commercial Crew Program), nonché con il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d’America e compagnie private per il lancio di satelliti. A settembre 2016, il CEO Elon Musk svelò l’Interplanetary Transport System, un’iniziativa finanziata da privati per sviluppare la tecnologia dei voli spaziali per il volo interplanetario.

Nel 2017, Musk svelò una configurazione aggiornata del sistema, ora chiamata Starship, che è stata pianificata per essere completamente riutilizzabile: sarà il razzo più grande di sempre, il cui lancio è previsto entro il 2024.

A ottobre 2018 SpaceX è stata autorizzata dalla Federal Communications Commission (FCC) al collocamento in orbita bassa da 160 a 200 km di una costellazione di satelliti nell’ambito del progetto Starlink, per l’accesso a internet satellitare globale in banda larga a bassa latenza.

Con il terzo lancio avvenuto a gennaio 2020, SpaceX è diventata la più grande compagnia privata operante nel settore dei satelliti.

Illustrazione del design del lander umano SpaceX Starship che porterà i primi astronauti della NASA sulla superficie della Luna nel programma Artemis.

Ahmed Alzayani | Illustration Starship

049

050

FUGA DALLA TERRA

16/11/2020 | Hawthorne (California)

FALCON 9 INTERSTAGE

Il primo stadio del falcon 9 incorpora nove motori Merlin e serbatoi in lega di alluminio-litio contenenti ossigeno liquido e propellente cherosene per missili (RP-1).

Dopo l’accensione, un sistema di attesa, prima del rilascio, assicura che tutti i motori siano verificati per le prestazioni a piena spinta prima che il razzo venga rilasciato. A differenza degli aeroplani, la spinta di un razzo in realtà aumenta di altitudine: Falcon 9 genera più di 1,7 milioni di libbre di spinta a livello del mare ma arriva fino a oltre 1,8 milioni di libbre di spinta di spinta nel vuoto. I motori del primo stadio vengono gradualmente strozzati verso la fine del volo del primo stadio per limitare l’accelerazione del veicolo di lancio mentre la massa del razzo diminuisce con l’esaurimento del carburante.

PAYLOAD

SECOND STAGE

INTERSTAGE FIRST STAGE: FINS

FIRST STAGE

L’interstadio è una struttura composita che collega il sistema di separazione del primo e del secondo stadio.

Falcon 9 utilizza un sistema di separazione degli stadi completamente pneumatico per una separazione a basso impatto e altamente affidabile che può essere testata a terra, a differenza dei sistemi pirotecnici utilizzati sulla maggior parte dei veicoli di lancio.

aluminium titanium

SECOND STAGE

il secondo stadio, alimentato da un singolo motore a vuoto Merlin, trasporta il carico utile del Falcon 9 nell’orbita deired. Il motore del secondo stadio si accende pochi secondi dopo la separazione dello stadio e può essere riavviato più volte per posizionare più carichi utili in orbite diverse. Per la massima affidabilità, il secondo stadio è realizzato in una lega di alluminio-litio ad alta resistenza.

FIRST STAGE: FINS

FIRST STAGE

4 3 2

ANALISYS ALTEZZA

datas

70 m 229.6 ft DIAMETRO

3.7 m 12 ft MASSA

1 0

NINE MERLIN ENGINES

549,054 kg 1,207,920 lb FALCON 9 metri (m)

STAGE

2 + 1 interstage

Elon Musk e la “fuga su Marte”

051 DRAGON CREW

Mike Hopkins

Shannon Walker

Victor Glover

Soichi Noguchi

UNA SEZIONE DEI MIGLIORI ESPERTI - CREW DRAGON

DRAGON - 2012

ANALISYS

metri (m)

9

EQUIPAGGIO

NASO DEL CONO

datas

4-7 astronauti LUNGHEZZA

3.20 m 10.49 ft

8

DIAMETRO

3.81 m 12.5 ft CABINA DEGLI ASTRONAUTI

7 6

VOLUME ABITABILE

10.00 m 32.8 ft CARICO UTILE (andata) 6.000 kg 13227 lb CARICO UTILE (ritorno) 2.500 kg 5511 lb SISTEMA ELETTRICO

5

Batterie

MASSA A VUOTO

3.180 kg 7010 lb

4

TRONCO

PROPELLENTI

MNH/N204 X 1.227 kg

3 Il Falcon 9 è una famiglia di lanciatori a razzo progettati e costruiti dalla SpaceX.

2

CREW DRAGON

1 0 PANNELLI SOLARI

Ogni fonte energetica viene sfruttata quanto possibile.

TRATTO DA: www.spacex.com

052

FUGA DALLA TERRA

Il ritorno della Dragon Crew 02/05/2021 | Atlantic ocean

03.

La sezione della cabna pressurizzata rigetta il tronco nell’atmosfera.

01.

L’equipaggio si stacca dalla ISS.

ISS (Stazioen Spaziale Internazionale)

02.

31°33’19.8”N 61°05’04.3”W

La sezione della cabina pressurizzata rigetta il tronco nell’atmosfera.

04.

La sezione della cabina pressurizzata rigetta il tronco nell’atmosfera.

05.

La sezione della cabna pressurizzata rigetta il tronco nell’atmosfera.

Elon Musk e la “fuga su Marte”

Il suono generato dalla navicella a contatto con l’atmosfera: descritto come il verso di un drago

SPACEX DRAGON

La navicella Dragon è in grado di trasportare fino a 7 passeggeri da e verso l’orbita terrestre e oltre. È l’unico veicolo spaziale attualmente in volo in grado di riportare quantità significative di carico sulla Terra ed è il primo veicolo spaziale privato a portare gli esseri umani sulla stazione spaziale.

La proboscide di Dragon non solo trasporta un carico non pressurizzato, ma supporta anche la navicella durante la salita. Una metà del bagagliaio è ricoperta di pannelli solari che forniscono energia a Dragon durante il tutto il volo e durante la stazione.

Il tronco rimane attaccato a Dragon fino a poco prima del rientro nell’atmosfera terrestre.

La capsula Dragon, nota anche come sezione pressurizzata, consente il trasporto di persone e merci all’ambiente. Dragon è dotato di propulsori Draco che consentono a Dragon di manovrare mentre è in orbita e alimentano il sistema di fuga di lancio della navicella.

Il sistema di interruzione del lancio è un sistema di sicurezza dell’equipaggio integrato nella navicella spaziale Dragon, utilizzato per separare rapidamente Dragon dal Falcon 9 nell’improbabile eventualità di un’emergenza.

Nell’improbabile eventualità di un’emergenza, il sistema di interruzione del lancio di Dragon può separare rapidamente il veicolo spaziale dal Falcon 9.

Utilizzando i suoi motori SuperDraco, Dragon si allontanerà dal veicolo di lancio.

Il veicolo spaziale Dragon è dotato di 16 propulsori Draco utilizzati per orientare il veicolo spaziale durante la missione, comprese le manovre di apogeo/perigeo, la regolazione dell’orbita e il controllo dell’assetto. Ogni propulsore Draco è in grado di generare 90 libbre di forza nel vuoto dello spazio.

053

PORTELLO DI ATTRACCO

PROPULSORI DI MANOVRA

EQUIPAGGIO posizione di lancio

SCUDO TERMICO TRONCO

DEPOSITO MERCI INTERNO

Il Falcon 9 è una famiglia di lanciatori a razzo progettati e costruiti dalla Space Exploration Technologies, il “9” indica il numero dei motori del primo stadio. Il Falcon 9 è prodotto in tre versioni: e Full thrust divisa nelle versioni Block 3, Block 4 e Block 5 (l’unica in servizio).

Il Falcon 9 è composto da due stadi, entrambi spinti da motori Merlin a ossigeno liquido e RP-1. La NASA ha assegnato alla combinazione Falcon 9/Dragon un contratto Commercial Resupply Services per il rifornimento della Stazione Spaziale Internazionale.

DRAGON SPACECRAFT La capsula pressurizzata trasporta fino a 245 piedi cubi (7 metri cubi) di carico. L’equipaggio che trasporta Dragon sarà praticamente identico.

TRATTO DA: www.spacex.com

054

FUGA DALLA TERRA

2021 | Mars

STARSHIP e il viaggio su Marte

6

MESI PER RAGGIUNGERE MARTE

14

SATELLITI IN ORBITA

2

LUNE

01. LANCIO & RITORNO DEL BOOSTER Starship viene lanciato e lo Starship Super Heavy Booster si separa, tornando sulla Terra.

02. LA NAVICELLA RAGGIUNGE L’ORBITA TERRESTRE L’astronave entra nell’orbita terrestre con un’autocisterna di rifornimento.

Mercoledì 5 maggio, Starship numero di serie 15 (SN15) ha completato con successo il quinto test di volo ad alta quota di SpaceX di un prototipo di Starship da Starbase in Texas. Come già sperimentato durante i precedenti test di volo ad alta quota di Starship, SN15 è stato alimentato durante la salita da tre motori Raptor, ciascuno dei quali si è spento in sequenza prima che il veicolo raggiungesse l’apogeo, a circa 10 km di altitudine. SN15 ha eseguito una transizione del propellente ai serbatoi interni del collettore, che contengono il propellente di atterraggio, prima di ri-

03. LE AUTOCISTERNE RICARICANO LA NAVE Le navi cisterna si attraccano l’astronave e dopo averla rifornita tornano sulla Terra.

orientarsi per il rientro e una discesa aerodinamica controllata. Il prototipo dell’astronave è sceso sotto controllo aerodinamico attivo, ottenuto dal movimento indipendente di due alette anteriori e due posteriori sul veicolo. Tutti e quattro i flap sono stati azionati da un computer di bordo per controllare l’assetto dell’astronave durante il volo e consentire un atterraggio preciso nella posizione prevista. I motori Raptor di SN15 si sono riaccesi mentre il veicolo eseguiva la manovra di ribaltamento di atterraggio immediatamente prima di atterrare per un atterraggio nominale sul pad.

055

Elon Musk e la “fuga su Marte”

SpaceX, entro il 2021 primo volo orbitale per Starship.

Sarà il primo test completo per il razzo progettato per raggiungere Marte

NINE MERLIN ENGINES

metri (m)

04. LA NAVE RIFORNITA RIPARTE VERSO MARTE Una volta rifornita, inizierà il suo viaggio dall’orbita terrestre, intorno al Sole e poi verso Marte.

05. ARRIVO E RIF. ATTRAVERSO LE RISORSE LOCALI

06. ASCENDE A MARTE E RITORNA SULLA TERRA

Quando l’astronave atterrerà su Marte verrà respinta utilizzando le risorse locali di H2O e CO2.

Quando l’astronave sarà completamente rifornita, inizierà l’ascesa di Marte e il ritorno sulla Terra.

Questi voli di prova di Starship mirano a migliorare la comprensione e lo sviluppo di un sistema di trasporto completamente riutilizzabile progettato per trasportare sia l’equipaggio che il carico su voli interplanetari di lunga durata e aiutare l’umanità a tornare sulla Luna e viaggiare su Marte e oltre.

La navicella spaziale Starship di SpaceX e il razzo Super Heavy (collettivamente denominati Starship) rappresentano un sistema di trasporto completamente riutilizzabile progettato per trasportare sia l’equipaggio che il carico verso l’orbita terrestre, la Luna, Marte e oltre.

Starship sarà il veicolo di lancio più potente al mondo mai sviluppato, con la capacità di trasportare oltre 100 tonnellate metriche nell’orbita terrestre. Starship è un veicolo spaziale completamente riutilizzabile. grado di trasportare passeggeri e merci in orbita terrestre, destinazioni planetarie e tra destinazioni sulla Terra.

L’astronave può trasportare sia merci che persone da e verso la ISS. La carenatura di Starship offre una capacità significativa per le attività spaziali. I container di poppa possono anche ospitare una varietà di carichi utili fungendo quindi da tramitie mezzi di rifornimento.

TRATTO DA: www.spacex.com

FUGA DALLA TERRA GSE

Spacex Starship - Super Heavy

50 m /164 ft

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RCS

2021 | Interplanetary Transport System

PINNE GRIGLIA

SISTEMA DI PROTEZIONE TERMICA (SPT)

OSSIGENO LIQUIDO

ALA ANTERIORE

TANICHE DI OSSEGNO LIQUIDO

SFIATO SERBATOIO

PRESSURIZZAZIONE AUTOGENA TUBI

SISTEMA DI TERMINAZIONE DEL VOLO (STV)

CAVI DI ALIMENTAZIONE E TELEMETRIA

TANICHE DI METANO LIQUIDO

CARENATURA CARICO UTILE

PUNTI DI SOLLEVAMENTO

TANICHE DI OSSEGNO LIQUIDO

50 m /164 ft

SISTEMA DI CONTROLLO DI REAZIONE (SCR)

PORTA DI ACCESSO

FALDE DI POPPA PLATFORM BOB

2021 | Mars Colonial-transporter È un veicolo di lancio completamente riutilizzabile, ancora in via di sviluppo. È composto da due stadi, il booster e la navicella, che a novembre 2018 Elon Musk ha rinominato Super Heavy e Starship.

L’architettura generale del veicolo comprende sia il lanciatore che il veicolo, nonché l’infrastruttura per il primo e i successivi lanci. Vanta inoltre di una tecnologia di trasferimento di propellente a gravità zero.

La sola navicella è progettata per essere utilizzata, in una prima fase, priva di booster sia per trasporto di merci che di passeggeri.

TRATTO DA: www.spacex.com

SUPER HEAVY BOOSTER

Elon Musk e la “fuga su Marte”

057

“Fra cinque anni esatti si potrà andare su Marte sul razzo spaziale Starhip, un viaggio comodo e sicuro che comunque, ricordiamoci, durerà sei mesi.”

Parola di Elon Musk. Il patron di Tesla e Space X che ha rivelato i suoi piani ambiziosi per portare gli esseri umani su Marte entro il 2026, 7 anni prima che la Nasa miri a portare gli astronauti sul Pianeta Rosso Il tutto è stato cmunicato su Clubhouse, il social network dove ogni interazione si basa sulla voce.

Dunque anche i più squattrinati potranno trasferirsi sul Pianeta Rosso, ma con una valigia piena di debiti. Che una volta approdati in quel deserto inospitale andranno saldati. Come i più attenti hanno fatto notare, la società marziana immaginata da Musk potrebbe comprendere la prima forma di servitù debitoria interplanetaria (in pratica la possibilità di ripagare con il lavoro il costo della traversata, un inganno che nella Storia ha legittimato forme di sfruttamento equiparabili o persino peggiori della schiavitù vera e propria).

Fortunatamente, se si partisse ora, Musk & co. dovrebbero sottostare al Trattato sullo spazio extraatmosferico (Outer Space Treaty, 1967), che stabilisce che eventuali coloni spaziali sarebbero obbligati a rispondere alle leggi del Paese battente bandiera - in questo caso a quelle degli Stati Uniti, che hanno abolito la servitù debitoria nel 1833.

L’uomo più ricco del mondo racconta sul social network sviluppi, progetti ma anche problemi tecnici: «Il 2026 non è una scadenza difficile, poiché sono necessarie prima una serie di nuove tecnologie, ormai è vitale che gli uomini diventino multi-planetari».

Certo, la prima colonia su Marte sarà una frontiera, pericolosa e un «luogo difficile», ma l’obiettivo di Musk «è quello di stabilire una civiltà marziana autosufficiente». Attualmente ci vogliono almeno sei mesi per raggiungere il pianeta, ma l’imprenditore più visionario, ritiene che potrebbe essere ridotto a un mese, con voli che saranno fatti ogni due anni. Ha detto che la prima colonia sarà un ambiente minuscolo, pericoloso e “di frontiera” quando inizieranno a stabilire la produzione di propellenti, la produzione di cibo e le centrali elettriche. Esclude la possibilità di definirlo come un luogo di villeggiatura di lusso. La (distopica) società interplanetaria immaginata da Elon Musk di SpaceX prevede che i primi coloni su Marte potrebbero pagarsi il viaggio all’arrivo, con la loro fatica. Tralasciando gli ostacoli tecnici dei viaggi interplanetari e il problema non trascurabile di come tenerci in vita su Marte, restano alcune questioni importanti su come organizzare le future colonie umane sul Pianeta Rosso: In che modo sarà suddiviso il lavoro? Con quale moneta si pagherà? Trasferiremo laggiù gli stessi modelli politici e sociali che abbiamo creato sulla Terra?

Elon ha evocato un’idea di società marziana che sta riscuotendo battute amare e non poche perplessità in Rete. In un thread su Twitter in cui immaginava i criteri utilizzati per selezionare i componenti di una futura colonia marziana, il fondatore di SpaceX ha precisato che «bisognerà fare in modo che chiunque possa andarci se lo desidera, con prestiti disponibili per coloro che non hanno denaro». Insomma non occorrerà per forza comparire nella classifica dei ricconi di Forbes per ottenere un biglietto di sola andata per il Pianeta Rosso: ma come sarà ripagato questo prestito? In dollari?

Euro? In acqua e patate marziane?

Quando gli è stato chiesto se intendesse dire che bisognerà lavorare per ripagare questi prestiti, Musk ha candidamente risposto che

«Sì, ci saranno un sacco di lavori su Marte!».

TRATTO DA: www.tecnologia.libero.it

058

FUGA DALLA TERRA

Stazione Spaziale Internazionale La Stazione Spaziale Internazionale è una stazione spaziale in orbita terrestre bassa, dedicata alla ricerca scientifica e gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali: la statunitense NASA, la russa RKA, l’europea ESA (con tutte le agenzie spaziali correlate), la giapponese JAXA e la canadese CSA-ASC.

SUBJECT: SSI (Stazione Spaziale Internazionale)

TRATTO DA: www.nasa.com

Età: 10 ANNI (2011)

Costo: 100 miliardi USD

Orbite al giorno: 15,15

Lo spazio e sopravvivenza

The Martian (movie 2015) | Frame 50:23

FUGA DALLA TERRA

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2.2

Uno sguardo alle reali difficoltà

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FUGA DALLA TERRA

ALLAD AGUF Stazione Spaziale Internazionale 2.2 ARRET La Stazione Spaziale Internazionale è una stazione spaziale in orbita terrestre bassa, dedicata alla ricerca scientifica e gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali: la statunitense NASA, la russa RKA, l’europea ESA (con tutte le agenzie spaziali correlate), la giapponese JAXA e la canadese CSA-ASC.

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SUBJECT: SSI (Stazione Spaziale Internazionale)

TRATTO DA: www.nasa.com

Età: 10 ANNI (2011)

Costo: 100 miliardi USD

Orbite al giorno: 15,15

Lo spazio e sopravvivenza

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The Martian The Martian (movie (movie 2015) 2015) | Frame | Frame 50:2350:23

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FUGA DALLA TERRA

Quali sono le unice creature che sopravvivrebbero nello spazio?

I ricercatori sostengono che nemmeno l’evento più catastrofico del mondo sarebbe in grado di spazzare via i tardigradi Gli animali più resistenti al mondo potrebbero sopravvivere fino a che il sole non dovesse smettere di splendere.

Noti come “orsi d’acqua”, i tardigradi sono piccole creature che vivono in acqua famose per la loro resilienza.

Questi invertebrati a 8 zampe possono infatti sopravvivere fino a 30 anni senza cibo o acqua e possono resistere a temperature estreme, all’esposizione alle radiazioni e anche al vuoto dello spazio.

A un certo punto tutti gli oceani della Terra ribolliranno fino a evaporare e spazzare via ogni vita del pianeta.

Sembra che i tardigradi siano noti per sopravvivere ad alte temperature anche se solo se secche – e le specie che vivono nel mare probabilmente morirebbero prima dell’ebollizione delle acque – si pensa comunque che i questi animali eviteranno di estinguersi fino a che il sole non diventerà una gigante rossa tra circa sei miliardi di anni (a partire da ora), secondo le affermazioni dei ricercatori che hanno investigato gli effetti di vari scenari apocalittici e che hanno descritto i risultati sulla rivista Scientific Reports.

Gli eventi astrofisici come lo scontro con asteroidi o le esplosioni delle supernova sono stati additati come le cause delle precedenti estinzioni di massa sulla Terra.

Cataclismi così violenti potrebbero facilmente spazzare via gli umani: noi apparteniamo a una specie delicata, e ogni piccolo cambiamento nell’ambiente ha un impatto drammatico su di noi.

Incuriositi dalla resilienza dei tardigradi, Alves Batista e colleghi volevano esplorare gli effetti di potenziali catastrofi astrofisiche su qualcosa di diverso dalla vita umana. “È un momento eccitante per farsi domande sulla vita nel resto della galassia o dell’universo”, dice il co-autore dello studio David Sloan, sempre di Oxford.

Negli anni passati, per esempio, gli astronomi hanno scoperto migliaia di pianeti oltre al nostro sistema solare, inclusi alcuni che potrebbero essere abitabili e che

hanno probabilmente oceani nel sottosuolo con venti vulcanici che potrebbero avere le giuste condizioni per ospitare forme di vita non diverse dai tardigradi.

TRATTO DA: www.solarsystem.nasa.gov

“Non sappiamo come inizia la vita su un pianeta, ma il punto di partenza non può che essere l’identificazione e degli individui più resistenti” Gli scienziati stanno ancora cercando di capire come fanno a sopravvivere in condizioni così estreme.

ORGANI DI SENSO I tardigradi possiedono due ocelli, ciascuno formato da una o due cellule pigmentate fotosensibili.

RESPIRAZIONE La respirazione è esclusivamente cutanea. L’elevato rapporto superficie/volume, superfluo un apparato respiratorio.

ASPETTATIVE DI VITA Possono vivere da 3 mesi sino a 2 anni, a meno che non entrino in stato dormiente. Il loro orologio biologico si sospende, potendo rimanere in tale stato per decine e decine di anni.

Lo spazio e sopravvivenza

061

Sono un phylum di invertebrati protostomi celomati che comprende poco più di un migliaio di specie animali finora classificate (2007). La loro capacità di sopravvivere in condizioni estreme è particolarmente sviluppata.

OVARIO ENCEFALO

OCELLO

GHIANDOLA PEDALE ARTO CON UNGHIE

NOME SCIENTIFICO: Tardigrades

Phylum: Spallanzani

Regno: Animalia

Dominio: Eukaryota

062

FUGA DALLA TERRA

2021

‘esplorazione spaziale è l’esplorazione materiale dello spazio eseguita mediante veicoli spaziali, con o senza equipaggio a bordo. Rientra all’intezrno dell’astronautica.

“Ne sappiamo abbastanza per concludere che si possa sopravvivere a un’accidentale esposizione non protetta allo spazio aperto. L'eventualità sarebbe a patto che questo periodo duri poco e che si prendano alcune precauzioni: la più importante delle quali è svuotare i polmoni prima di uscire e poi trattenere il fiato. Questo accorgimento impedirebbe all’aria di formare bolle che causerebbero seri danni. Per il resto, la pelle del corpo riuscirebbe a contenere lo squilibrio di pressione tra interno ed esterno e non ci sarebbero quindi né esplosioni né ebollizione dei liquidi interni, anche se il corpo inizierebbe gradualmente a gonfiarsi.

Tenendo bocca e occhi chiusi si eviterebbe inoltre la vaporizzazione della saliva e delle lacrime.

Quanto al freddo: il calore non si dissipa in modo efficiente nel vuoto, quindi il corpo non congelerebbe rapidamente. Resterebbe il problema delle bruciature causate dall’esposizione ai raggi solari, e in ogni caso la perdita di ossigeno nel sangue porterebbe all’incoscienza. Detto ciò la durata di massimo un minuto la permanenza nello spazio non causerebbe danni seri“.

ingegniere aereospaziale:

Raffaella Capobianco

Quanto si sopravvive senza casco nello spazio?

063 Star Wars (Movie 2019) | Leia flies in space

Lo spazio e sopravvivenza

L’attenzione alla plausibilità scientifica nei blockbuster che Hollywood continua a sfornare è decisamente aumentata negli ultimi anni Le discussioni in merito all’ottavo capitolo della saga di Star Wars non accennano a placarsi. Tra le diverse scene, una in articolare ha lascito molto parlare di se. Ci troviamo a bordo della Raddus, incrociatore della Resistenza braccato dal Primo Ordine dopo la fuga dalla base di D’Qar. Dopo aver distrutto l’hangar principale, comandata da Kylo Ren a bordo del suo TIE Silencer, si appresta ad attaccare il ponte dove si trova il Generale Leia Organa. Questo terribile attacco spazza via nello spazio aperto gran parte dell’alto comando della Resistenza, inclusi l’Ammiraglio Ackbar (che riposi in pace) e la principessa Leia. Essendo praticamente ad inizio film, lo stupore per questa scena è tanto.

All’improvviso però succede qualcosa di inaspettato: vediamo il corpo di Leia, apparentemente senza vita, fluttuare nello spazio; ad un certo punto però ella comincia a muovere le dita, e con l’aiuto della Forza riesce a spingersi verso la nave mettendosi in salvo. In merito

a questa scena se ne sono dette di tutti i colori: che non ha senso, che svaluta la credibiltà dell’universo di Star Wars, che è resa male sullo schermo (“Leia Superman” e “Leia Mary Poppins” alcuni degli appellativi), che per Leia sarebbe stato impossibile sopravvivere o salvarsi nel modo in cui si presenta.

Ma è davvero così?

Come fa Leia a sopravvivere e a mettersi in salvo?

Riportata nella pagina accanto c'è quella che è la risposta dell’ingegniere aereospaziale Raffaella Capobianco che ha replicato ai dubbi dei fan che si sono espressi in merito nonostante mettendo le mani avanti chiarisce di non aver sufficienti dati per poter rispondere con certezza.

Questa sua risposta sembrerebbe, però accertare che scientificamente e calcolando anche la sua lincenza poetica di cui si potrebbe avvalere, la scena è giustificata e in qualche modo anche plausibile.

TRATTO DA: www.wired.it

064

FUGA DALLA TERRA

Siamo davvero fatti per lo spazio?

Lo studio della NASA sui gemelli Kelly

l Twin Study ha studiato i cambiamenti fisiologici e cognitivi che avvengono al corpo umano nello spazio confrontando i due gemelli: uno rimasto sulla Terra, uno andato sulla stazione spaziale Cosa accade al corpo umano durante un viaggio nello spazio di lunga durata?

Questa è una domanda fondamentale a cui la scienza deve rispondere per progettare e programmare le future missioni spaziali. Le prime risposte arrivano dalla One Year Mission della NASA, nota anche come il Twin Study sui gemelli e astronauti Mark e Scott Kelly. Nel 2015 Scott è stato impegnato in una missione di 340 giorni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e sono stati raccolti dati sul suo stato di salute fisico e cognitivo per poi compararli con quello del gemello omozigote Mark, che è rimasto a Terra. Una missione a oggi unica nel suo genere, che ha permesso di confrontare gli effetti dell’esposizione all’ambiente spaziale su un genoma, quello di Mark e Scott, identico. I team di ricercatori sono riusciti così a individuare quali siano stati i cambiamenti fisiologici, molecolari e cognitivi avvenuti durante la permanenza di Scott nello spazio. I risultati rappresentano una pietra miliare per studiare gli effetti della permanenza del corpo umano nello spazio, ponendo le basi per i prossimi decenni di studi nel campo e per assicurare la salute e la sicurezza degli astronauti che proseguono il delicato quanto complesso obiettivo dell’esplorazione spaziale.

NOME Marc Kelly

Lo spazio e sopravvivenza

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NOME Scott Kelly VIAGGIATO NELLO SPAZIO

Orange, 21 febbraio 1964 è un ex astronauta, ufficiale e politico statunitense, senatore per lo stato dell’Arizona per il Partito Democratico.

I gemelli e astronauti Mark e Scott Kelly dello speciale progetto Twin Study NASA gallery | Twin study

066

FUGA DALLA TERRA

Epigenetica e DNA

Uno degli studi si è concentrato sull’epigenetica nello spazio, cioè su come l’ambiente influenzi processi quali la metilazione del DNA e quindi molte delle reazioni biochimiche del corpo umano. I ricercatori hanno così scoperto che durante il volo Scott ha sperimentato dei cambiamenti epigenetici, che però non si sono rivelati più significativi rispetto a quelli riscontranti in Mark a terra.

Confrontando i cambiamenti registrati in Scott con quelli di Mark, gli scienziati hanno identificati i geni che sembrano essere più responsivi all’ambiente spaziale. Un risultato che apre la strada a nuove misurazioni epigenetiche e nuovi studi per gli astronauti che saranno impegnati in missioni spaziali di lunga durata. Potranno aiutarci a comprendere se tali variazioni siano temporanee o permanenti, in modo da individuare le eventuali contromisure da adottare per proteggerne la salute durante il volo.

Gli effetti sul DNA e i telomeri

I telomeri sono degli elementi genetici che proteggono le estremità dei cromosomi da fenomeni quali la degradazione. Una sorta di “cappuccio”, dunque, posto a protezione del nostro DNA che tende però ad accorciarsi con l’invecchiamento e nel corso delle replicazioni cellulari.

Anche lo stile di vita, lo stress e l’esposizione ad alcuni fattori ambientali può accelerarne l’accorciamento.

Durante la permanenza nello spazio di Scott, i suoi telomeri sono andati incontro a un insolito allungamento, mentre i telomeri del gemello Mark, a Terra, non hanno subito alcun tipo di variazione. L’effetto osservato nei telomeri di Scott Kelly non è stato permanente: già dopo pochi giorni al rientro a terra i telomeri sono stati oggetto di un accorciamento rapido, per poi tornare entro sei mesi dalla fine della missione a una lunghezza nella media. Il risultato ottenuto ha sorpreso i ricercatori, che si aspettavano in realtà un accorciamento più rapido di queste strutture durante la permanenza sulla ISS. Questo implica che la vita nello spazio, da un punto di vista strettamente legato ai telomeri, potrebbe avere conseguenze positive sull’invecchiamento dell’organismo.

EFFETTI COGNITIVI

Allerta mentale, orientamento spaziale e riconoscimento delle emozioni sono risultati largamente invariati durante la permanenza di Scott sulla ISS e rispetto a quelli di Mark a terra.

Il corpo umano si adatta allo spazio? Come cambia il DNA nello spazio?

I campioni prelevati da Scott prima, hanno evidenziato alcuni cambiamenti nell’espressione genica, che però si sono rivelati diversi da quelli sperimentati dal fratello gemello Mark sulla Terra. Per questo motivo i ricercatori sono giunti alla conclusione che l’ambiente spaziale ha una diretta influenza sull’espressione genica umana. Inoltre, si tratta di cambiamenti temporanei, dato che circa il 91.3% di essi è tornato alla normalità al rientro a terra e solo una piccola percentuale è persistita per un tempo di circa sei mesi dopo la fine della missione.

I dati raccolti hanno confermato le ipotesi dei ricercatori quali i danni riportati dal DNA, la regolazione della lunghezza dei telomeri, la formazione ossea e lo stress indotto sul sistema immunitario. Il risultato finale ha permesso di determinare che il corpo umano è in grado di adattarsi anche al più estremo ambiente spaziale, ma solo ulteriori studi permetteranno di comprendere quali siano le attività più influenzate.

MARK KELLY lived in: EARTH

Lo spazio e sopravvivenza

Siamo fatti per lo spazio?

SCOTT KELLY lived in: SPACE

L’ultimo gruppo si è dedicato a una analisi longitudinale integrata multi-omica, cioè un’analisi per esaminare tutti i dati biomedici e molecolari raccolti dagli altri gruppi.

Questo approccio ha permesso di rispondere in modo complessivo alla domanda da cui lo studio è partito: il corpo umano è fatto per i viaggi nello spazio? Secondo i ricercatori, la risposta che arriva dallo studio sui gemelli è un sì. Gli studi hanno evidenziato sia la resilienza che la robustezza del corpo umano, che è in grado di adattarsi a tutta una moltitudine di cambiamenti indotti proprio da un ambiente estremo come quello spaziale. Il fatto poi che molte delle variazioni subite da Scott nel-

067

lo spazio siano tornate alla normalità una volta a terra, implica che il corpo umano è in grado di adattarsi allo stress in modo ottimale. I risultati così ottenuti per il Twin Study si rivelano utili anche per le possibili applicazioni nella vita quotidiana a Terra. Ad esempio, le nuove conoscenze ottenute sulla dinamica dei telomeri costituiscono la base per studiare e mitigare gli effetti dell’invecchiamento o di alcune patologie.

Per questi motivi, la ricerca sui gemelli e altri studi rappresentano un importante punto di partenza per la progettazione delle future missioni di lunga durata, così da garantire e dare massima priorità alla sicurezza e alla salute degli astronauti.

ARTEROSCLEROSI E RISCHIO CAROTIDE

La metabolomica è un settore della medicina che studia le alterazioni del metabolismo attraverso l’analisi dei metaboliti. I ricercatori hanno analizzato eventuali segni di aterosclerosi che potrebbe provocare processi infiammatori e stress ossidativo durante le missioni Hanno scoperto che dopoal ritorno la carotide si era ristretta, indicando i segni di una infiammazione. Al contrario, la carotide di Mark rimasto a terra non presentava segni di restringimento.

Nutrizione e microbioma

La proteomica

Analizzando gli effetti sulla biochimica del corpo umano nello spazio, i ricercatori hanno scoperto che la nutrizione gioca un ruolo fondamentale nella salute degli astronauti. Nel caso di Scott, la massa corporea durante i 340 giorni della missione a bordo dell’ISS è diminuita del 7%. Un dato legato sia all’aumento dell’esercizio fisico a bordo, che della nutrizione controllata con un apporto di calorie diminuito del 30% durante il volo. Con microbioma, s’intende l’insieme dei batteri nell’intestino umano, uno altamente diversificato è generalmente associato a un buono stato di salute, ma la flora intestinale di Scott ha mostrato delle variazioni tra il tempo passato sulla ISS e quello prima del volo. Inoltre, subito dopo il rientro a terra la flora intestinale è tornata ai valori precedenti alla permanenza.

Uno dei team di ricercatori si è dedicato allo studio della proteomica, cioè un’analisi della struttura e delle funzioni delle proteine che compongono in particolare i fluidi del corpo umano. Lo studio ha analizzato la struttura degli occhi e le proteine nelle urine di Scott per valutare se i problemi di vista sperimentati dagli astronauti fossero legati a una variazione dei fluidi nel corpo in risposta a un diverso processo proteico. I risultati hanno evidenziato in particolare il ruolo di una proteina, la AQP2, che regola l’assorbimento dell’acqua nel corpo umano ed è un indicatore utilizzato per valutare lo stato di idratazione o disidratazione di un soggetto. I livelli di questa proteina si sono rivelati molto più alti in Scott nello spazio, rispetto ai valori registrati in Mark a Terra. Una scoperta che potrebbe aiutare ad intervenire sui problemi della vista durante i voli spaziali.

TRATTRATTRATRATTO DA: www.oggiscienza.com

068

FUGA DALLA TERRA

La Cornovaglia, la cui produzione si contraddistingue per l’essere più rispettosa dell’ambiente rispetto a Cile, Australia e Cina, contribuendo a fornire alle batterie una minore dipendenza dal carbonio e dall’import.

Alberico Travierso | Estrazione del litio, Cornovaglia

L’estinzione come unico possibile futuro?

069

2.3

FUGA DALLA TERRA

L’alternativa alla fuga su Marte ESTINZIONE DI MASSA ORDOVINCIANO-SILURIANO 450 M ESTINZIONE DI MASSA DEVONIANO SUPERIORE 375 M ESTINZIONE DI MASSA PERMIANO-TRIASSICO 250 M inizio della vita

ESTINZIONE TRIASSICO-GIURASSICO 200 M

L’alternativa alla fuga su Marte.

ESTINZIONE CRETACEO-PALOCENE 65 M

INIZIO SESTA ESTINZIONE DI MASSA

Il 31 maggio scorso, mentre molte persone morivano a causa della pandemia del coronavirus, mentre milioni di famiglie avevano perso i propri mezzi di sussistenza a causa del confinamento forzato, mentre milioni di individui scendevano per le strade delle città degli Stati Uniti per pretestare contro le violenze e la brutalità della polizia dopo l’assassinio di George Floyd: Elon Musk lanciava il suo progetto SpaceX. L’idea di Musk è di creare città autosufficienti su Marte per un numero esiguo di privilegiati. Nella sua visione del futuro esistono solo due alternative per l’umanità: l’estinzione o la fuga su Marte. Egli non considera che la Terra sia l’unico pianeta vivente che conosciamo.

La sesta estinzione di massa a cui stiamo andando incontro è un fenomeno causato dall’azione umana e da scelte precise di impatto globale, basate sull’avidità di pochi individui, quali l’estrazione incessante delle risorse e del patrimonio naturale, che hanno portato alla distruzione di gran parte della biodiversità, degli ecosistemi e dei processi ecologici.

Nella visione del mondo di Musk e di altri multimiliardari non esistono alternative all’estrattivismo e allo sfruttamento, perciò l’estinzione diventa l’unico futuro possibile. Quando i limiti planetari” vengono infranti, quando gli ecosistemi che rendono possibile la vita vengono distrutti, non c’è più sopravvivenza, non è più possibile produrre nulla. Solo questo vede

un’econom che considera unicamente l’accumulo ed è cieca ai processi ecologici. Questa visione è presente anche nel caso in cui la si dipinga falsamente di verde.

Prediamo il caso del litio, che è una risorsa essenziale per l’industria delle auto elettriche di Musk, che ha visto l’espandersi delle miniere nel nord del Tibet, in Cile e in Bolivia, a causa dell’incremento della richiesta di mercato di auto elettriche, che si prevede raddoppi entro il 2025. Secondo Evo Morales le cause del colpo di stato subito dalla Bolivia durante il suo mandato presidenziale sono da ricercarsi precisamente nel litio.

Il colpo di stato è infatti avvenuto dopo una settimana che Morales aveva nazionalizzato il litio, affermando che questa risorsa apparteneva al popolo boliviano, non alle multinazionali. Nello stesso periodo, egli aveva cancellato anche l’accordo Acisa con la Germania, dopo settimane di proteste da parte degli abitanti della zona di Potosí, dove si trovano dal 50 al 70% delle riserve mondiali di litio, nelle saline di Salar de Uyuni. Acisa fornisce batterie a Tesla.

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FUGA DALLA TERRA

3.2

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La Cornovaglia, la cui produzione si contraddistingue per l’essere più rispettosa dell’ambiente rispetto a Cile, Australia e Cina, contribuendo a fornire alle batterie una minore dipendenza dal carbonio e dall’import.

Alberico Travierso | Estrazione del litio, Cornovaglia

ALLAD AGUF ARRET

L’estinzione come unico possibile futuro?

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L’alternativa alla fuga su Marte

ESTINZIONE DI MASSA ORDOVINCIANO-SILURIANO 450 M ESTINZIONE DI MASSA DEVONIANO SUPERIORE 375 M ESTINZIONE DI MASSA PERMIANO-TRIASSICO 250 M

inizio della vita

ESTINZIONE TRIASSICO-GIURASSICO 200 M

ESTINZIONE CRETACEO-PALOCENE 65 M INIZIO SESTA ESTINZIONE DI MASSA

Il 31 maggio scorso, mentre molte persone morivano a causa della pandemia del coronavirus, mentre milioni di famiglie avevano perso i propri mezzi di sussistenza a causa del confinamento forzato, mentre milioni di individui scendevano per le strade delle città degli Stati Uniti per pretestare contro le violenze e la brutalità della polizia dopo l’assassinio di George Floyd: Elon Musk lanciava il suo progetto SpaceX L’idea di Musk è di creare città autosufficienti su Marte per un numero esiguo di privilegiati. Nella sua visione del futuro esistono solo due alternative per l’umanità: l’estinzione o la fuga su Marte. Egli non considera che la Terra sia l’unico pianeta vivente che conosciamo.

La sesta estinzione di massa a cui stiamo andando incontro è un fenomeno causato dall’azione umana e da scelte precise di impatto globale, basate sull’avidità di pochi individui, quali l’estrazione incessante delle risorse e del patrimonio naturale, che hanno portato alla distruzione di gran parte della biodiversità, degli ecosistemi e dei processi ecologici.

Nella visione del mondo di Musk e di altri multimiliardari non esistono alternative all’estrattivismo e allo sfruttamento, perciò l’estinzione diventa l’unico futuro possibile. Quando i limiti planetari” vengono infranti, quando gli ecosistemi che rendono possibile la vita vengono distrutti, non c’è più sopravvivenza, non è più possibile produrre nulla. Solo questo vede un’econom

che considera unicamente l’accumulo ed è cieca ai processi ecologici. Questa visione è presente anche nel caso in cui la si dipinga falsamente di verde.

Prediamo il caso del litio, che è una risorsa essenziale per l’industria delle auto elettriche di Musk, che ha visto l’espandersi delle miniere nel nord del Tibet, in Cile e in Bolivia, a causa dell’incremento della richiesta di mercato di auto elettriche, che si prevede raddoppi entro il 2025. Secondo Evo Morales le cause del colpo di stato subito dalla Bolivia durante il suo mandato presidenziale sono da ricercarsi precisamente nel litio.

Il colpo di stato è infatti avvenuto dopo una settimana che Morales aveva nazionalizzato il litio, affermando che questa risorsa apparteneva al popolo boliviano, non alle multinazionali. Nello stesso periodo, egli aveva cancellato anche l’accordo Acisa con la Germania, dopo settimane di proteste da parte degli abitanti della zona di Potosí, dove si trovano dal 50 al 70% delle riserve mondiali di litio, nelle saline di Salar de Uyuni. Acisa fornisce batterie a Tesla.

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FUGA DALLA TERRA

La Bolivia detiene il 30% delle riserve mondiali di litio 10mila km2 del Salar de Ujuni, ai piedi del vulcano Tunapa. Più di 9milioni di tonnellate.

14 NOVEMBRE 2019

Evo Morales adotta una politica di nazionalizzazione del Litio.

L’esclusiva è stata data alla Yacimientos de Litio Boliviano: società di stato al 100% con l’obiettivo di arrivare a esportare non il minerale, ma le batterie finite fabbricate in Bolivia. Purtroppo per Morales senza disporre delle tecnologie, degli investimenti e del tipo di manodopera di cui ci sarebbe stato bisogno, si è rivelata finora un’impresa velleitaria.

21 NOVEMBRE 2019 Evo Morales attua un colpo di stato salendo alla carica per la quarta volta consecutiva 21 NOVEMBRE 2019 Le azioni in Borsa di Tesla impennano.

Attraverso uno scambio di tweet si evince un coinvolgimento del C.E.O. di tesla del ‘golpe’ boliviano.

Nel passaggio a un’economia post Covid, dobbiamo tenere conto di tutti i costi ecologici, sociali e politici di ciò che ci viene offerto e delle scelte che facciamo. Rendere invisibili i costi alla terra e alle persone è stato il modo attraverso il quale la ricchezza si è accumulata nelle mani di coloro che sfuggono alla responsabilità sociale ed ecologica, lasciando che questi costi siano sostenuti dalla terra e dalle comunità vulnerabili; ecco perché il degrado ecologico e la disuguaglianza economica stanno aumentando. Invece di prendersi cura della propria casa e di creare giustizia ecologica, sociale ed economica obbedendo alle leggi ecologiche e rispettando i limiti ecologici e condividendo la ricchezza che la terra e le comunità creano, i colonizzatori scappano costantemente dai luoghi e dagli spazi che hanno distrutto e inquinato, per TRATTO DA: www.ilmanifesto.com

trovare nuove colonie da occupare ed estrarre, altri luoghi e altre persone da dominare e saccheggiare. Questo modello di colonizzazione della natura e dell’uomo è ormai al limite ed è necessario considerare altre opzioni.Invece di fare piani per fuggire dal questo pianeta, la strada che dovremmo seguire è quella di ritornare alla Terra, come un’unica comunità che ha il potenziale di creare e coprodurre con la natura per rigenerarla e provvedere ai bisogni di tutti. Il ritorno alla Terra inizia nella nostra mente, liberandoci dalle illusioni che ci hanno spinto sull’orlo dell’estinzione, che l’1% ha creato e sta creando. È ancora possibile recuperare il nostro potenziale creativo per plasmare le nostre economie e democrazie dal basso verso l’alto. È ancora presente nelle nostre menti, nei nostri cuori e nelle nostre mani.

L’architettura spaziale

The Expanse (series 2015) | Lovell City

FUGA DALLA TERRA

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2.4

Quando la scienza incontra il design

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FUGA DALLA TERRA

ALLAD AGUF 4 .

2 La bolivia detiene il 30% delle riserve mondiali di litio 10mila km quadrati del Salar de Ujuni, ai piedi ARRET del vulcano Tunapa. Più di 9milioni di tonnellate.

14 NOVEMBRE 2019

Evo Morales adotta una politica di nazionalizzazione del Litio.

L’esclusiva è stata data alla Yacimientos de Litio Boliviano: società di stato al 100% con l’obiettivo di arrivare a esportare non il minerale, ma le batterie finite fabbricate in Bolivia.

Purtroppo per Morales senza disporre delle tecnologie, degli investimenti e del tipo di manodopera di cui ci sarebbe stato bisogno, si è rivelata finora un’impresa velleitaria.

21 NOVEMBRE 2019 n g i s e d l i ar t n o c n i a z n e i c s a l o d n a u Q Evo Morales attua un colpo

di stato salendo alla carica per la quarta volta consecutiva 21 NOVEMBRE 2019 Le azioni in Borsa di Tesla impennano.

Attraverso uno scambio di tweet si evince un coinvolgimento del C.E.O. di tesla del ‘golpe’ boliviano.

Nel passaggio a un’economia post Covid, dobbiamo tenere conto di tutti i costi ecologici, sociali e politici di ciò che ci viene offerto e delle scelte che facciamo. Rendere invisibili i costi alla terra e alle persone è stato il modo attraverso il quale la ricchezza si è accumulata nelle mani di coloro che sfuggono alla responsabilità sociale ed ecologica, lasciando che questi costi siano sostenuti dalla terra e dalle comunità vulnerabili; ecco perché il degrado ecologico e la disuguaglianza economica stanno aumentando. Invece di prendersi cura della propria casa e di creare giustizia ecologica, sociale ed economica obbedendo alle leggi ecologiche e rispettando i limiti ecologici e condividendo la ricchezza che la terra e le comunità creano, i colonizzatori scappano costantemente dai luoghi e dagli spazi che hanno distrutto e inquinato, per TRATTO DA: www.ilmanifesto.com

trovare nuove colonie da occupare ed estrarre, altri luoghi e altre persone da dominare e saccheggiare. Questo modello di colonizzazione della natura e dell’uomo è ormai al limite ed è necessario considerare altre opzioni.Invece di fare piani per fuggire dal questo pianeta, la strada che dovremmo seguire è quella di ritornare alla Terra, come un’unica comunità che ha il potenziale di creare e coprodurre con la natura per rigenerarla e provvedere ai bisogni di tutti. Il ritorno alla Terra inizia nella nostra mente, liberandoci dalle illusioni che ci hanno spinto sull’orlo dell’estinzione, che l’1% ha creato e sta creando. È ancora possibile recuperare il nostro potenziale creativo per plasmare le nostre economie e democrazie dal basso verso l’alto. È ancora presente nelle nostre menti, nei nostri cuori e nelle nostre mani.

L’architettura spaziale

The Expanse (series 2015) | Lovell City

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FUGA DALLA TERRA

Star Wars (Movie 1983) | La morte nera

Star Wars L’architettura

Un tuffo nel design dell’universo di fantasia forse più ambizioso di sempre, indistricabilmente legato alla nostra realtà, con molte ispirazioni brutaliste, un po’ di spaghetti western e una figura chiave, quella di Ralph McQuarrie Il mondo di Guerre Stellari non ha uno stile architettonico unico perché non esiste un solo mondo nella realtà che presenta. La sua vocazione è raccontare una galassia ampia e quindi mondi diversi. Differenti per creazione (le diverse trilogie) e differenti per locazione (i vari pianeti ognuno con una sua storia, un suo clima e una sua civiltà che lo abita). In ogni caso è a tutti gli effetti lo sforzo più grande che il cinema abbia mai fatto di costruire un proprio universo a partire dal design e non dalla trama. Una visione di un futuro remotissimo delle città, delle periferie, dei villaggi.

Il ruolo di Ralph McQuarrie

A partire da questo il lavoro fatto per differenziare i pianeti è stato da subito molto figlio dell’architettura, ovvero di come gli esseri che li abitano hanno edificato e organizzato la vita sociale. L’obiettivo di Lucas era quello di dare personalità al racconto, differenziare il film da tutti gli altri come era riuscito con successo in THX 1138 (la cui fortuna era stata soprattutto di design), il risultato andò molto al di là delle intenzioni quanto a capacità di influire sul vero design del nostro mondo e sulla capa-

cità del cinema di immaginare il fantastico a partire da progetti che fossero prima di tutto funzionali, sia per i palazzi che per i mezzi o per le divise.

E il merito è sostanzialmente di Ralph McQuarrie. Guerre Stellari è infatti uno dei pochi casi nella storia del cinema di un film che è stato scritto assieme ad un designer. Lucas doveva convincere la 20th Century Fox a dargli un budget per la sua idea e per agevolare la decisione pensò di partire dalle illustrazioni invece che dalla trama (ancora da scriver-

si in forma definitiva), di fargli subito vedere quel mondo come sarebbe venuto prima di avere una storia propriamente detta. McQuarrie entrò in scena quindi immediatamente e, dopo che Guerre Stellari fu approvato, continuò ad avere un ruolo cruciale nel dar forma a quel mondo, influenzandone la trama. Per Lucas il design non era solo una questione di stile ma un modo per suggerire un mondo più grande di quello che pensava sarebbe stato un film solo, esattamente come è successo in seguito.

L’architettura spaziale

073

E se per gli interni delle navi spaziali, specialmente della Morte Nera, sono le superfici riflettenti ultralisce di “2001: Odissea nello spazio” ad aver fatto da ispirazione (e non è un caso, Lucas aveva assunto tra i designer Colin Cantwell che aveva lavorato a quel film), quella forma tonda così perfetta con un’ansa in cima, è essa stessa un’idea brutalista che mette in primo piano i materiali.

Ralph McQuarrie | Tattooine Sketch

Da Tatooine a Rem Koolhaas

Il primo incontro con l’architettura che dominerà la trilogia originale di Guerre Stellari è il gigantesco mezzo in cui si imbatte Luke e dal quale recupera i droidi. Un mezzo che sembra un camion della spazzatura sviluppato in altezza ed un esempio perfetto di quello che il film metterà in scena da lì in poi, cioè il brutalismo applicato alla fantascienza. Non a caso è bastato trasformare solo di poco quel mezzo nel 1998 per farlo diventare diventata la casa della musica di Rem Koolhaas a Oporto o ancora la sede della Lucasfilm a Singapore. Il brutalismo in sé è la corrente cui la prima trilogia si ispira di più per tutto quello che non sono i palazzi reali e religiosi (che pure un po’ ne rimangono contaminati). Tatooine, il pianeta desertico in cui vive Luke Skywalker, è un trionfo di brutalismo che prende ispirazione dalla Tunisia dove effettivamente sono state girate quelle parti.

Jerad S. Marantz | Venator Sketch

Ogni elemento di questo futuro fantasy deve suggerire una storia dietro, come lo speeder con cui Luke Skywalker si muove su Tatooine, una decappottabile dal design datato. I concept di Ralph McQuarrie sono molto chiari, mettono insieme l’esigenza di rappresentare le macchine come animali, specie per i mezzi dell’Impero che si vedono nella prima trilogia. I suoi disegni sembrano più modelli per far entrare l’oggetto in produzione che concept di qualcosa che nessuno costruirà mai. La maschera rivela in maniera più diretta la sua ispirazione dal respiratore, che gli sarebbe dovuta servire a poter sopravvivere nello spazio.

TRATTO DA: https://www.domusweb.it

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FUGA DALLA TERRA

Mars Society Contest, il concorso per il nuovo pianeta Prossima destinazione: la "terra squilibrata" Titano, la Nasa ha annunciato la sua prossima destinazione La Mars Society è lieta di annunciare l’organizzazione di un concorso internazionale per il miglior piano di progettazione di una città stato marziana di 1.000.000 di persone. Ci sarà un premio di $ 10.000 per il primo posto, $ 5.000 per il secondo, $ 2.500 per il terzo, $ 1.000 per il quarto e $ 500 per il quinto. Inoltre, i primi 20 articoli saranno pubblicati in un nuovo libro “Mars City States: New Societies for a New World”.

La città stato dovrebbe essere autosufficiente nella misura massima possibile, vale a dire fare affidamento su una massa minima di importazioni dalla Terra. Per realizzare tutte le cose di cui le persone richiedono sulla Terra occorrono molto più di 1.000.000 di persone, quindi i team partecipanti dovranno aumentare sia la quantità che la diversità della forza lavoro disponibile attraverso l’uso di robot e intelligenza artificiale.

I team dovranno essere in grado sia di produrre materiali sfusi essenziali come cibo, tessuti, acciaio, vetro e plastica su Marte, sia di fabbricarli in strutture utili, quindi la stampa 3D e altre tecnologie di fabbricazione avanzate saranno essenziali. L’obiettivo è fare in

Nexus Aurora | Nexus Aurora Render

modo che la città stato sia in grado di produrre tutto il cibo, l’abbigliamento, il riparo, l’energia, i prodotti di consumo comune, i veicoli e le macchine per una popolazione di 1.000.000, con solo il numero minimo di componenti chiave, come l’elettronica avanzata, che necessitano da importare dalla Terra.

Le squadre dovranno pensare a esportazioni utili di prodotti materiali o intellettuali che la colonia potrebbe produrre e trasportare o transitare sulla Terra. In futuro, ci si può aspettare che, utilizzando la SpaceX Starship o una tecnologia simile, il costo di spedizione di merci dalla Terra a Marte sarà di $ 500/kg e il costo di spedizione di merci da Marte alla Terra sarà di $ 200/kg. In base a questi presupposti, è compito del team progettare un’economia, calcolarne i costi e dimostrare che, dopo un certo investimento iniziale in tempo, denaro e impegno, può avere successo.

Non è necessario che la città stato sia costruita tutta in un unico luogo sulla superficie marziana. Si può fare in questo modo o si possono creare una o più città centrali, supportate da basi periferiche su Marte o sulle sue lune.

L’architettura spaziale

075

“I nostri finalisti hanno fatto un ottimo lavoro presentando i requisiti per l’insediamento umano a lungo termine di Marte. I loro sforzi aiuteranno la comunità scientifica a comprendere meglio ciò che è necessario per stabilire la prima grande città sul Pianeta Rosso”

John Noble Wilford

Gruppi classificati:

1583 punti NEXUS AURORA

1560 punti SOUTHERN CROSS

1546 punti NAVARRO REMY

1523 punti PHLEGRA PRIME

Unisce aspiranti team aerospaziali in un’unica rete che facilita la ricerca e lo sviluppo di progetti per di Marte e Luna.

Il gruppo ha presentato un progetto ed una analisi dell’ingenieria, economia ed etica di una potenziale realtà marziana.

Un team internazionale di scienziati ha mostrato per la prima volta l’immagine di un buco nero (M87 nella galassia Messier 87).

La sonda arrivata su Marte per studiarne la sismologia ha registrato circa 100 eventi, di cui 21 classificati come terremoti.

Nel valutare i progetti di città-stato, i punti saranno assegnati sulla base seguente:

300 punti

progettazione tecnica: quali sistemi di ingegneria verranno utilizzati? Come funzioneranno?

300 punti

economia: come si può rendere economicamente vincente la città stato?

200 punti

La progettazione si deve preoccupare di prevedere e limitare le emissioni di CO2 in ogni singola fase della missione spaziale.

sociologia/culturala/politica: come dovrebbe essere la società marziana? Che tipo di scuole, arte, sport e altre attività dovrebbero esserci? In che modo, con un nuovo inizio, la vita su Marte può essere resa migliore della vita sulla Terra?

Come dovrebbe governarsi la città stato?

200 punti

estetica: come rendere la città stato un luogo attraente e piacevole in cui vivere?

TRATTO DA: www.domusweb.it

076

FUGA DALLA TERRA

Pensato come guida all’umanità verso un futuro splendente, dove il progresso tecnologico senza ostacoli è accoppiato con design attento e incentrato sull’uomo: questo è il grande obiettivo di Nexus Aurora.

I piani per un programma di colonizzazione marziana con una fiorente colonia di un milione di persone entro l’anno 2100 racchiude questa visione. È la nostra città giardino piena di aperti spazi a volta, luce naturale e comunità. Per costruire una città da un milione, dobbiamo fare di più che vivere della terra. Dobbiamo usare le risorse marziane costruire una base industriale per rivaleggiare con le nazioni terrestri. Cave, fotoreattori di alghe, allevamenti e atmosferici compressori che alimentano vasti laminatoi, sistemi di produzione additiva e reattori chimici: rappresentiamo tutti questi sistemi e altro ancora, alimentati da reattori nucleari di fabbricazione marziana.

I progetti degli edifici devono adattarsi per resistere alla pressione, radiazioni e temperature estreme della superficie marziana, consentendo allo stesso tempo felicità e appagamento per gli abitanti fornendo una comunità ariosa e piena di luce spazi. Rifiutiamo il concetto di città fatte di tunnel e abitazioni sotterranee. Nexus Aurora ha

ampi viali e parchi urbani resi possibili con la pressione recipienti di plastica rinforzata con fibre di basalto, utilizzando il potente effetto schermante dalle radiazioni dell’acqua per proteggere i nostri residenti.

Come con qualsiasi impegno finanziariamente significativo, Nexus Aurora non sarà redditizio nei suoi primi decenni. A completamente l’economia pianificata bilancia il reddito dal turismo, esportazioni di materiali da costruzione e servizi verso altri Colonie di Marte con il continuo alto costo delle importazioni. Un governo democratico assicurerà stabilità e libertà per la popolazione. Il nostro piano è un approccio graduale che trasforma la colonia marziana da un minuscolo avamposto di 20 coloni dipendenti dalla Terra in un insediamento autosufficiente, si espande in una formidabile base industriale, e infine a diventare una nazione fiorente e autonoma.

Nexus Aurora non è legato a nessuna nazione o organizzazione. Si basa sull’eredità dei voli spaziali e dell’ESA, l’esperienza tecnica di SpaceX e Mitsubishi, e il base industriale di Germania e Giappone. Solo aprendo sia lo spazio stesso che il design del nostro futuro in esso può incoraggiare l’umanità a superare i propri limiti.

CONCETTI DI MISSIONE

PROGRAMMI DI RICERCA

PROGETTI HARDWARE

Pianifica in dettaglio la logistica e l’hardware necessario per l’abitazione spaziale.

Sviluppa teorie, esegui ricerche fondamentali e pubblicare rapporti di ricerca.

Progettare e testare concetti hardware per il prossimo sforzo di insediamento spaziale.

Nexus Aurora | Nexus Aurora Render

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SPECIALE: città spaziali

Abiboo Project: Nuwa City

ABIBOO| Città marziana Nuwa City

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FUGA FUGA DALLA DALLA TERRA TERRA

Pensato come guida all’umanità verso un futuro splendente, dove il progresso tecnologico senza ostacoli è accoppiato con design attento e incentrato sull’uomo: questo è il grande obiettivo di Nexus Aurora.

I piani per un programma di colonizzazione marziana con una fiorente colonia di un milione di persone entro l’anno 2100 racchiude questa visione. È la nostra città giardino piena di aperti spazi a volta, luce naturale e comunità. Per costruire una città da un milione, dobbiamo fare di più che vivere della terra. Dobbiamo usare le risorse marziane costruire una base industriale per rivaleggiare con le nazioni terrestri. Cave, fotoreattori di alghe, allevamenti e atmosferici compressori che alimentano vasti laminatoi, sistemi di produzione additiva e reattori chimici: rappresentiamo tutti questi sistemi e altro ancora, alimentati da reattori nucleari di fabbricazione marziana.

I progetti degli edifici devono adattarsi per resistere alla pressione, radiazioni e temperature estreme della superficie marziana, consentendo allo stesso tempo felicità e appagamento per gli abitanti fornendo una comunità ariosa e piena di luce spazi. Rifiutiamo il concetto di città fatte di tunnel e abitazioni sotterranee. Nexus Aurora ha

ampi viali e parchi urbani resi possibili con la pressione recipienti di plastica rinforzata con fibre di basalto, utilizzando il potente effetto schermante dalle radiazioni dell’acqua per proteggere i nostri residenti.

Come con qualsiasi impegno finanziariamente significativo, Nexus Aurora non sarà redditizio nei suoi primi decenni. A completamente l’economia pianificata bilancia il reddito dal turismo, esportazioni di materiali da costruzione e servizi verso altri Colonie di Marte con il continuo alto costo delle importazioni. Un governo democratico assicurerà stabilità e libertà per la popolazione. Il nostro piano è un approccio graduale che trasforma la colonia marziana da un minuscolo avamposto di 20 coloni dipendenti dalla Terra in un insediamento autosufficiente, si espande in una formidabile base industriale, e infine a diventare una nazione fiorente e autonoma.

Nexus Aurora non è legato a nessuna nazione o organizzazione. Si basa sull’eredità dei voli spaziali e dell’ESA, l’esperienza tecnica di SpaceX e Mitsubishi, e il base industriale di Germania e Giappone. Solo aprendo sia lo spazio stesso che il design del nostro futuro in esso può incoraggiare l’umanità a superare i propri limiti.

CONCETTI DI MISSIONE

PROGRAMMI DI RICERCA

PROGETTI HARDWARE

Pianifica in dettaglio la logistica e l’hardware necessario per l’abitazione spaziale.

Sviluppa teorie, esegui ricerche fondamentali e pubblicare rapporti di ricerca.

Progettare e testare concetti hardware per il prossimo sforzo di insediamento spaziale.

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SPECIALE: città spaziali

Abiboo Project: Nuwa City

ABIBOO| Città marziana Nuwa City

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FUGA DALLA TERRA

MESA

THE WALL

NÜWA City’s Cliff | Abiboo Library

Il punto più alto della scogliera è la Mesa.

Questa vasta pianura contiene le infrastrutture dedicate alla produzione, alla produzione alimentare ed energetica. Le colture verrebbero coltivate in moduli arricchiti di CO2, che non sarà traspirante per l’uomo e, di conseguenza, le attività operative in queste strutture saranno automatizzate.

Un sistema idroponico aumenta l’efficienza delle colture, poiché richiede meno acqua e spazio rispetto ad altri metodi. (il muro)

• Residenze • Zone ricreative • Scuole e parco giochi La zona destinata alla vita più intima e quotidiana vine ricavata all’interno del versante della collina. La soluzione, scavata nel terreno, protegge gli abitanti dalle radiazioni, garantisce l’accesso indiretto alla luce solare, protegge da potenziali impatti di meteoriti e risolve efficacemente la differenza di pressione atmosferica e le variazioni di temperatura tra l’interno e l’esterno degli edifici.

Tutti i moduli includono aree verdi, giardini urbani e spazi dedicati alle arti. Gli orti urbani sono piccoli parchi comunitari con animali e specchi d’acqua progettati per fornire benessere fisico.

AREA DI SCAVO:

THE WALL (il muro)

20.000.000 m

THE VALLEY 190.000.000 m (la valle)

MESA

23.000.000 m THE VALLEY (la valle)

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La prima città e capitale extraterrena Marziana

Nüwa è una città autosufficiente, scavata, verticale sulle scogliere di Tempe Mensa, su Marte.

I sistemi di progettazione e costruzione di Nüwa sono il risultato delle dure condizioni del pianeta.

La soluzione scavata protegge gli abitanti dalle radiazioni, garantisce l’accesso indiretto alla luce solare, protegge da potenziali impatti di meteoriti e risolve efficacemente la differenza di pressione atmosferica e le variazioni di tem-

peratura tra l’interno e l’esterno degli edifici.

Nüwa è la capitale di una proposta colonia di un milione di persone su Marte. Il resto delle città segue la stessa strategia urbana, come Abalos City, situata al Polo Nord per sfruttare l’accesso al ghiaccio, o Marineris City, situata nel canyon più esteso del sistema solare. La soluzione è un modello flessibile e scalabile che potrebbe essere facilmente applicabile in molte altre località marziane.

“Se dovessimo costruire gli edifici come sulla Terra, gli edifici tenderebbero a esplodere per la pressione. La radiazione solare e gamma su Marte ci ha costretti a costruire spazi che non sono direttamente esposti al cielo” Nüwa è una città autosufficiente, scavata, verticale sulle scogliere di Tempe Mensa, su Marte. Risolve efficace-

Ospedali Università Base dei trasporti Zone d’intrattenimento Ai piedi della scogliera sono stati collocati grandi padiglioni per l’interazione sociale nella Valle.

Questi padiglioni sono stati progettati con una pelle traslucida per offrire viste sui paesaggi di Marte.

Queste cupole sono protette dalle radiazioni esterne da grandi baldacchini sorvolanti.

Il materiale proveniente dallo scavo della scogliera viene scaricato sopra tali tetti, proteggendolo dalle radiazioni. Allo stesso tempo, questa strategia garantisce la riciclabilità anche su larga scala.

mente la differenza di pressione atmosferica e le variazioni di temperatura tra l’interno e l’esterno degli edifici.

“La soluzione è un modello flessibile e scalabile che potrebbe essere facilmente applicabile in molte altre aree di superficie marziane”.

Base Logistica Parcheggio dei rover

TRATTO DA: https://www.wired.it/

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FUGA DALLA TERRA

Location: Tempe Mensa, Tempe Terra, Mars.

Tipology: Extreme Environments & Townships.

Plot Size: N/A Build Up: over 600 Million Sq. Ft. Services: Urban Planning, Architecture NUMBER //2

80 3.0

4.

3

95

km

3 4.

km

km

20

NUMBER //4

2.240 k m

1.195 km

30

km

1.5

NUMBER //1

NUMBER //3

NUMBER //1

N

NUWA CITY

NUMBER //2

ABALOS CITY

NUMBER //3

MARINERIS CITY

ASCRAEUS CITY

Situata nel muro al sud di TEMPE MENSA.

Situata nel muro al sud di TEMPE TERRA.

Situata nel muro al nord del CANYON MARINERIS.

Situata nel muro al sud di ASCRAEUS MONS.

42°52′53.58″N 89°31′37.61″E

(vicino a TEMPE MENSA)

25°17′12″N 51°32′00″E

42.88155°N 89.527114°E

NUMBER //4

41°53’24.8280 N 12°29’32.0136 E

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TURISMO SPAZIALE

Altezza: 8.1 m

Diametro 4m

Ogiva

Baccelli del motore

Portello d’ingresso

Capsula a tronco ombelicale Finestra Tronco

NAVICELLA: Crew Dragon

Lanci: 26

Visite all’ISS: 24

Missioni rivolate: 10

Una sfida tra privati

Vista sulla terra | www.worldtravel.net

TURISMO SPAZIALE

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3.1

Divertimento o preparazione alla fuga?

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TURISMO SPAZIALE

1.3

OMSIRUT ELAIZAPS

Altezza: 8.1 m

Diametro 4m

Ogiva

?aguf alla enoizaraperp o otnemitreviD Baccelli del motore

Portello d’ingresso

Capsula a tronco ombelicale Finestra Tronco

NAVICELLA: Crew Dragon

Lanci: 26

Visite all’ISS: 24

Missioni rivolate: 10

Una sfida tra privati

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083

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TURISMO SPAZIALE

La sfida tra Musk, Bezos e Branson L’anno del decollo: dal pioniere Dennis Tito a Leonardo DiCaprio, Lady Gaga e Justin Bieber, le star già in lista con Virgin e Musk Sono decisamente ristretti i numeri fino ad oggi, perché comunque va sempre ricordato che l’uomo va nello spazio perché è difficile, come diceva J.F. Kennedy. Ora invece sono già in lista d’attesa per appuntarsi le ali da astronauta sul petto almeno 700 persone che hanno anticipato 250mila dollari alla Virgin Galactic di Richard Branson, in pole position tallonata da SpaceX di Elon Musk e Blue Origin di Jeff Bezos che devono ancora aprire le biglietterie. Viaggi per ricchissimi, si dirà, come Leo Di Caprio, Lady Gaga e Justin Bieber e i tre italiani che si sono prenotati con Virgin. Sì e no, perché intanto è stato calcolato che ci sono almeno 3 milioni di persone che possono mettere mano al patrimonio per un giretto nello spazio. E poi ecco il progressivo e impetuoso crollo delle difficoltà (costi compresi) legate all’esplorazione spaziale a corto raggio. Lo “space tourism” diventerà così una fetta assai prelibata della “space economy” mondiale destinata a espandersi dagli attuali 340 miliardi a 4 mila in 10 anni: il comparto turistico, calcola, Ubs, varrà 38 miliardi $.

IL BUSINESSPACE

Ci siamo: il 2021 è l’anno zero del turismo spaziale “di massa”, con almeno una compagnia privata pronta nei prossimi mesi a far partire un consistente numero di viaggiatori. Proprio 60 anni fa, il 12 aprile, Jurij Gagarin staccava l’ombra da Terra per avventurarsi là dove già sognava l’homo sapiens ogni volta che alzava gli occhi al cielo luccicante di stelle. Da allora il privilegio è toccato solo a 568 persone fra le quali appena 7 turisti.

In realtà l’idea del business dei passaggi turistici per lo spazio, molto amata anche dalla letteratura da Verne in poi, risale già agli anni Cinquanta, con il paradossale risultato di affievolirsi quando la Luna venne conquistata nel 1969. La realtà difficilmente può superare i sogni e le illusioni: solo l’anno prima il centralino della compagnia di volo Pan Am venne tempestato di telefonate (più di 90mila) per prenotare viaggi in orbita sull’aereo razzo Orion III che però sfreccia solo grazie alla immaginazione di Kubrick e Clarke per “2001 Odissea nello spazio”.

TRATTO DA: www.affarrinternazionali.it

Così bisogna arrivare proprio al 2001 per celebrare il primo effettivo turista spaziale, l’americano Dennis Tito. Tito sganciò almeno 20 milioni di dollari per una settimana sulla neonata Stazione Spaziale Internazionale a 400 km di quota: prezzo scontato per l’imprenditore-scienziato, cliente delle società MirCorp (fondata dall’americano Jeffrey Manber, il personaggio chiave dell’avvio del turismo spaziale e ancora sul campo, anzi, sulla stazione spaziale internazionale con NanoRacks) e Space Adventures con l’agenzia russa Roscomos, più aperta della Nasa a tali fruttuose attività.

Ma non furono solo rose e fiori: gli americani lo chiamano “traditore” e gli vietarono di addestrarsi in Usa e di accedere ai loro moduli nella stazione. Brutta cosa la gelosia nella corsa allo spazio.

«Non

chiamatemi “turista” perché ho sputato l’anima in quasi un anno di training».

- Tito

Vero anche questo: presto basteranno invece poche settimane di allenamenti per volare in orbita e appena 48 ore se ci si accontenta di galleggiare senza peso per qualche minuto a cavallo della linea di Karman, quella nella Termosfera a 100 chilometri di altezza che, per convenzione, segna il confine dello spazio. Il più spendaccione dei primi sette è l’ungherese-americano Charles Simonyi, unico a fare il bis al costo di 60 milioni. Attentissimo alle spese, invece, il pur plurimilionario sudafricano Mark Shuttleworth, imprenditore informatico, sulla Iss con il nostro Roberto Vittori. Paterno Richard Garriott, in orbita in omaggio al padre astronauta Owen.

Una sfida tra privati

NAVICELLE SPAZIALI SPACESHIPTWO (SS2): LUNGHEZZA: 18,29m APERTURA ALARE: 8,23m ALTEZZA: 4,57m PASSEGGERI: 6

COSTO PER GIORNO DI PERMANENZA

35.000 $

VIRGIN GALACTIC di Richard Branson: Volo suborbitale fino a 100 km di altezza, con aereo navicella razzo.

$ 250.000

CREW DRAGON: DIAMEREO: 6m ALTEZZA: 3m PASSEGGERI: 7

SPACE-X di Elon Musk: Viaggio A/r per la stazione spaziale internazionale sulla navicella Crew Dragon già operativa.

$ 50.000.000

NEW SHEPARD: DIAMEREO: 7m ALTEZZA: 15m PASSEGGERI: 6

BLUE ORIGIN di Jeff Bezos: Volo subordinato con razzo fino a 100km poi discesa su navicella appesa a un paracadute.

$ 2.800.000

085

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TURISMO SPAZIALE

Marte o Cerere?

Il futuro dell’uomo nello spazio Alcuni climatologi sostengono che potrebbe essere tardi per invertire il cambiamento climatico e che sia solo una questione di tempo prima che la Terra diventi inabitabile, anche se tra centinaia di anni.

Il recente film Interstellar ha sollevato l’idea che un giorno potremmo dover scappare da un pianeta morente.

Come appassionate di astrofisica e di fantascienza, troviamo naturalmente intrigante ed eccitante la prospettiva della colonizzazione interstellare.

Ma è pratica o addirittura possibile?

O c’è una soluzione migliore?

Una soluzione potrebbe essere abitare in un habitat attorno al pianeta nano Cerere, che si trova nella fascia degli asteroidi tra Marte e Giove, perché la presenza di acqua e azoto potrebbero renderlo un obiettivo più adatto rispetto al Pianeta rosso. A rivelarlo uno studio non ancora sottoposto a revisione, pubblicato sulla rivista ad accesso libero arXiv, condotto dagli esperti dell’Istituto meteorologico finlandese, che hanno sviluppato un piano per costruire un mega satellite in grado di ospitare la vita in orbita attorno al pianeta nano.

«L’habitat avrebbe una forma discoidale e ospiterebbe migliaia di strutture cilindriche, ciascuna delle quali ospiteranno più di 50 mila persone» spiega Pekka Janhunen. Il team sostiene che Cerere presenta una serie di vantaggi per via della presenza di acqua e azoto, necessari per la sintetizzazione di aria, e della vicinanza con il Sole, che consentirebbe la coltivazione di raccolti.

SUPERFICIE: 1,448×1014 m² VOLUME: 1,6318×1020 m³ MASSA: 6,4185×1023 kg VELOCITÀDI FUGA: 5027 m/s

MARTE: quarto pianeta

del sistema solare in ordine di distanza dal Sole; è visibile a occhio nudo ed è l’ultimo dei pianeti di tipo terrestre dopo Mercurio, Venere e la Terra. Chiamato pianeta rosso per via del suo colore caratteristico causato dalla grande quantità di ossido di ferro che lo ricopre.

Una sfida tra privati

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«Elon

CERERE: Cerere è l’asteroide più massiccio della fascia principale del sistema solare; la sua scoperta, avvenuta il 1º gennaio 1801 a opera di Giuseppe Piazzi dall’osservatorio astronomico di Palermo, è stata la prima per un asteroide e per mezzo secolo Cerere è stato considerato l’ottavo pianeta. Dal 2006 Cerere è l’unico asteroide del sistema solare interno considerato un pianeta nano.

SUPERFICIE: 2,85×1012 m² MASSA: 9,43×1020 kg VELOCITÀ DI FUGA: 515 m/s

Musk ha parlato a lungo dei piani per costruire una colonia su Marte, ma il Pianeta rosso nasconde una serie di pericoli, mentre un satellite orbitante attorno a Cerere potrebbe essere più sicuro»

- Pekka Janhunen

L’esperto aggiunge che gli insediamenti orbitanti possono fornire gravità artificiale e ospitare milioni di persone senza esporre le persone agli ambienti difficili di mondi lontani. Il ricercatore ipotizza la costruzione di un ascensore spaziale lungo circa 1.024 km per collegare le due realtà e trasportare velocemente i materiali al mega satellite.

«Cerere

rappresenterebbe il corpo di origine da cui verrebbero estratti i materiali di costruzione.

Orbitare attorno al pianeta nano consentirebbe la vicinanza con la fonte principale di materie prime, il che assicurerebbe la velocità di spostamento dei materiali».

- Pekka Janhunen

Sarebbe possibile anche produrre propellente e usare i razzi per sollevare i materiali, ma l’ascensore richiederebbe meno energia. Per quanto riguarda i nuclei abitativi, si potrebbe pensare a cilindri in grado di ospitare decine di migliaia di persone. Lo scienziato ipotizza che i cilindri potrebbero essere tenuti al mega satellite da potenti magneti, potenzialmente privi di limitazione nel numero, nell’ottica di una stazione orbitante brulicante di vita. Una coppia di specchi su ciascun lato dei cilindri potrebbe facilitare la coltivazione di raccolti, ci sarebbero tanti ostacoli nel vivere su una nave spaziale in orbita, ovviamente, ma i mezzi per espandere la presenza dell’umanità nel Sistema solare sono effettivamente alla nostra portata.

TRATTO DA: www.agi.it

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TURISMO SPAZIALE

Ruolo: Aereo spaziale passeggeri

Produttore: The Spaceship Company

TIMONE: servono per comandare il veicolo CTN: ugello per la gola della cassa

ELVONI: servono per il controllo del veicolo

Valvola principale

SERVO ELETTRICO: serve per stabilizzare Tanica esterna

SERVO ELETTRICO: serve per stabilizzare

TPS: sistema di protezione termico Finestre Entrata/uscita

MECCANISMO A PIUMA: attiva e blocca i meccanismi

AGGIUSTATORE di rotazione

12 feet-3.7 m Punta Ingresso d’emergenza

AEREO SPAZIALE: Spaceshiptwo

AGGIUSTATORE: per regolare la nave in gravità 0

Primo volo: 13/12/2018

Una sfida tra privati

Virgin Galactic: un passo in assenza di gravità La Virgin Galactic riprende la sua corsa verso il turismo spaziale dopo una battuta d’arresto di quasi un anno La Virgin Galactic è una compagnia creata dal magnate Richard Branson per realizzare un’offerta di voli spaziali suborbitali per il mercato commerciale. Il 17 ottobre 2011 ha inaugurato nel deserto del Nuovo Messico, negli Stati Uniti, lo “Spaceport America”, il primo aeroporto spaziale della storia, firmato dall’architetto britannico Norman Foster. La prima navetta, la cui entrata in servizio era prevista per il 2012/2013, è chiamata SpaceShipOne. Il 31 ottobre 2014 l’aeronave SpaceShipTwo è esplosa in volo sopra il Deserto del Mojave poco dopo essere stata sganciata dall’aereo madre; il fatto è accaduto pochi secondi dopo l’accensione dei propri propulsori, causando la morte del copilota e il ferimento grave del pilota.

Nel 2018 l’accordo siglato tra SITAEL e Virgin Galactic prevede che un veicolo spaziale di The Spaceship Company verrà costruito con il contributo tecnologico della prima e verrà assemblato in Puglia per poi essere utilizzato nel futuro spazioporto di Grottaglie.

Virgin Galactic riprende la sua corsa verso il turismo spaziale. Dopo una battuta d’arresto di quasi un anno, lo scorso 22 maggio l’azienda di Richard Branson ha effettuato con successo un test con equipaggio della sua SpaceShipTwo, partita dallo spazioporto America nel New Mexico.

Il veicolo, chiamato Vss Unity, è stato portato in quota e rilasciato dall’aereo WhiteKnightTwo. Lo spazioplano ha poi acceso il suo motore a razzo ibrido, raggiungendo un’altezza massima di 89.2 km prima di effettuare un atterraggio da manuale e portare a casa sani e salvi i due piloti di bordo. Si tratta del primo di una serie di 4 voli suborbitali programmati da Virgin Galactic per aprire definitivamente le porte al turismo spaziale.

Il test è avvenuto sabato con partenza dallo spazioporto Spaceport America che si trova in New Mexico. L’unità utilizzata è stata VSS Unity e non la più nuova VSS Imagine.

Come già visto in passato, è stato impiegato il grande aeroplano VMS Eve che ha portato la navicella a circa 13 km di quota per poter sfruttare l’altezza e la minore densità dell’atmosfera. A quel punto c’è stato il rilascio di VSS Unity che ha dovuto contare sul suo motore a razzo per la parte rimanente del viaggio. Secondo quanto riportato dalla società, è stata toccata una velocità di Mach 3. L’altitudine massima è stata pari a poco più di 89 km.

«Le nuove tecnologie spaziali sviluppate dalle società commerciali porteranno cambiamenti fondamentali che influenzeranno gli affari e le nostre vite personali»

- Steven Hawking

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TURISMO SPAZIALE

Rendering Starshiptwo | Virgin Galactic

Tutto è andato secondo i piani e la navicella VSS Unity è riuscita a planare e tornare al punto di partenza. Una strada che fino a oggi non è stata priva di ostacoli. L’ultimo tentativo di volo risale al dicembre 2020, quando la società è stata costretta a interrompere il test a circa 15mila m di altezza a causa di un problema al motore. E nonostante lo scorso luglio Virgin Galactic abbia rivelato al mondo gli scintillanti interni della sua SpaceShipTwo destinata ai futuri viaggiatori spaziali paganti, nei mesi successivi i ritardi si sono continuati ad accumulare.

Il successo di questo volo suborbitale permette ora all’azienda di Branson di puntare a una nuova tabella di marcia che, se andrà come previsto, vedrà i primi turisti spaziali nel 2022. Uno scenario che potrebbe coinvolgere anche l’Italia, che già nel 2018 tramite Asi, Altec e Sitael ha firmato un contratto con Virgin Galactic per includere tra i punti di partenza delle future SpaceShipTwo anche lo spazioporto di Grottaglie, in Puglia. Mentre un successivo accordo nel 2019 con l’aeronautica Militare ha stabilito che tre italiani voleranno a bordo di uno dei futuri lanci di SpaceShipTwo.

Intanto il primo gate made in Italy per lo spazio sta ultimando il processo di regolamentazione da parte dell’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile che ha visto la nomina di Pierluigi Di Palma come nuovo presidente. E intanto l’Esa ha annunciato che potrebbe essere proprio lo spazioporto di Grottaglie il luogo scelto per il rientro dello Space Rider, il futuro shuttle europeo riutilizzabile progettato per realizzare esperimenti nello spazio. A dimostrazione che il turismo spaziale è soltanto uno dei tanti possibili utilizzi degli spazioporti, futuri nuovi accessi all’orbita bassa.

TRATTO DA: www.focus.it

Una sfida tra privati

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STARSHIPTWO FLIGHT PATH

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PROFILO DI VOLO 01. SpaceShipTwo e

WhiteKnightTwo si separano 02. Si attivano i motori e inizia l’ascesa verticale 03. SpaceShipTwo inizia a muoversi nella posizione a “piuma”pronta per il rientro

04. SpaceShipTwo raggiunge

la sua massima altitudine e i passeggeri fanno esperienza di micro-gravità 05. Inizia il ritorno a casa e in atmosfera terrestre 06. SpaceShipTwo torna alla Terra

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TURISMO SPAZIALE

Gateway Foundation: un hotel a gravità zero L’organizzazione californiana ha annunciato nel 2019 i piani di progettazione per un albergo spaziale Le aziende negli Stati Uniti stanno avanzando piani per offrire ai clienti paganti viaggi nello spazio in maniera regolare. Questo sviluppo è stato incoraggiato dal Congresso, che ha approvato la legislazione nel 2004 consentendo alle società di trasporto spaziale commerciale di sviluppare modelli di business sotto una regolamentazione relativamente leggera.

Sebbene questo approccio abbia contribuito alla rapida crescita di lanci commerciali di satelliti privati ​​e di carichi governativi, ha creato incertezza per quanto riguarda il trasporto passeggeri, poiché un’industria nascente attende indicazioni su quali misure il governo richiederà per mantenere al sicuro i turisti spaziali non solo nello spazio, ma anche nell’andata e ritorno sulla Terra.

Da oltre un decennio si prevede un boom del turismo spaziale, ma l’attuale normativa landscape è progettata per un settore nascente che deve ancora emergere completamente. Aziende che propongono di offrire turismo spaziale, che è rimasto a galla finanziariamente con l’aiuto di investitori che prevedono opportunità a lungo termine, dipenderà, almeno inizialmente, da un pool limitato di clienti facoltosi.

Quando e in che misura dovrebbe essere regolato dal governo resta indeciso. Tra le più inaspettate aziende troviamo proprio Gateway Foundation che ha annunciato nel 2019 di voler costruire il primo albergo spaziale. La costruzione deve ancora iniziare, ma la società dice che prevede di completare l’hotel orbitante entro il 2027 con il supporto della società di costruzioni spaziali Orbital Assembly.

Equipaggio: 150

Capacità ospiti: 1250

«La

Fondazione Gateway è stata costituita per costruire il primo spazioporto. Per farlo dobbiamo prima costruire alcune strutture più piccole. Uno dei progetti più importanti è la classe Voyager di stazioni spaziali rotanti.

Questo sarà probabilmente il primo progetto di costruzione di spazi commerciali nella storia.».

Si potrebbe chiamare un hotel di destinazione, una nave da crociera in orbita terrestre o una città nello spazio con uno spazioporto. L’umanità esplorerà e colonizzerà il nostro sistema solare e poi raggiungerà le stelle. Ma ogni volta che i viaggiatori terrestri si avventureranno fuori dall’atmosfera terrestre verso mondi e destinazioni lontane avranno bisogno di un luogo dove sostare, rifornirsi, da dove poter tornare a casa e questo è proprio il Gateway.

Sarà la nostra porta verso le stelle.

Importante prima sarà costruire la stazione spaziale rotante di classe Voyager per produrre diversi livelli di gravità artificiale. Sarà progettata per ospitare inizialmente sia le agenzie spaziali internazionali sia turisti spaziali.

Questo progetto è un passo importante per colonizzare lo spazio e altri futuri mondi.

Perigeo e Apogeo: 400 km

Larghezza: 488 m

TRATTO DA: www.gatewayspaceport.com

Una sfida tra privati

LA BAIA Progettato per facilitare i trasferimenti tra nevette terrestri e lunari.

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CAMERE: 300 LARGHEZZA: 304 m PROFONDITÀ: 76 m

LUNAR GRAVITY AREA Sezione in cui i passeggeri alloggeranno e svolgeranno le attività quotidiane.

EQUIPAGGIO: 50 LARGHEZZA: 152 m PROFONDITÀ: 76 m

CANCELLI: 10 CAMERE EQUILIBRIO: 8 LARGHEZZA: 122 m ALTEZZA: 33 m PROFODINTÀ: 76 m

CAMERE: 550 LARGHEZZA: 488m ALTEZZA: 30 m PROFONDITÀ: 45m

L’HUB L’Hub è il componente più essenziale: ospiterà l’amministazione, la sala controllo, lo stoccaggio e l’elaborrazione ambientale.

AREA GRAVITAZIONALE DI MARTE Questa parte produrrà il 30% della gravità terrestre, rendendolo il luogo perfetto per i futuri coloni.

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TURISMO SPAZIALE

Space Perspective e i voli low cost Nel 2021 potrebbe partire il Nettuno di Space Perspective che porterà le persone per 120.000 $, in concorrenza con Virgin Galactic Sempre più un mercato appetitoso e affollato di iniziative, ogni giorno una novità interessante. Stiamo parlando dello spazio, almeno di quello fra il suolo e i 500 km di altezza, dove sta succedendo veramente di tutto. Partendo dal basso una nuova iniziativa per il turismo spaziale sembra particolarmente interessante, e anche intelligente, una specie di uovo di Colombo per la sua apparente semplicità. Finora il turismo spaziale è stato appannato da Virgin Galactic, che da anni vende biglietti a 250.000 $ per un viaggio che si farà, ma non si è ancora fatto, a breve.

Si tratta di andare ai limiti dell’atmosfera, sugli 80 km, e poi venire giù in picchiata, in pratica, per far provare ai ricchi turisti una mezz’ora di assenza di peso.

Caro, quindi, non adatto a tutti e comunque al momento non si può fare, si spera si possa inaugurare presto. Il mercato evidentemente c’è se Virgin ha venduto migliaia di biglietti, a questo punto sulla fiducia, e se lo devono essere detti anche alla nuova società, Space Perspective, nata ad hoc, ma con solide basi di esperienza pregressa nel campo dei palloni sonda.

Qui niente aerei supersonici, ma un calmissimo pallone a cui viene attaccato un mezzo, una specie di grande cabina di dirigibile aggiornata, con tutte le comodità della vita moderna. Se vogliamo parlare di comodità, Nettuno - nome scelto per il veicolo - batte tutti: sedili ergonomici, ma anche bar, toilette e grandi finestre a disposizione degli otto passeggeri e anche del pilota ovviamente.

Per arrivare alla quota massima raggiungibile Nettuno, trascinato dal suo pallone pieno di idrogeno più leggero dell’aria impiegandoci un paio di ore. Poi resterà due ore in quota, mostrando ai passeggeri la Terra come un tutto, a quell’altezza l’atmosfera è particolarmente rarefatta e una buona visione spaziale della Terra come pianeta è già possibile. Poi due ore di discesa e ammaraggio nell’oceano, dove verrà ripreso da una nave specializzata.

Partirà dalla vecchia base nasa dello Shuttle, in Florida, e, a seconda della stagione, andrà verso est di inverno e verso il golfo del Messico, d’estate. Il prezzo, per tutto il viaggio andrà sui 120.000 $, un po’ meno della metà di Virgin che però arriva a 80 km e non 30, e promette anche l’assenza di peso, non sempre però soppor-

Apogeo nello spazio al di sopra di 30km.

TEMPO APOGEO: 2h

Ascesa in mongolfiera

Decollo dalla rampa di lancio DURATA VOLO: 6h

tata benissimo dai passeggeri con problemi allo stomaco, mentre la lentezza di Nettuno permetterà anche alle persone debilitate o molto anziane di realizzare il sogno di vedere la Terra un po’ come gli astronauti. Dopo lo Slow Food dunque avremo anche lo Slow Space in altre parole, soluzione semplice, più sicura, più economica e democratica. Si inizia a breve, nel 2021.

Ma le novità non si fermano a queste iniziative che fanno anche colore, c’è la preparazione di una nuova classe di piloti-astronauti privati, su cui già Virgin Galactic si sta orientando forse assieme a SpaceX, e le molte iniziative di Nasa per dare spazio ai privati nel campo dell'orbita bassa, che si sta riempendo già di piccoli satelliti come quelli per le trasmissioni della

Una sfida tra privati

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Il design del pallone deriva dalla tecnologia che la NASA ha utilizzato per decenni per far volare grandi telescopi di ricerca.

Il pod è attaccato a un pallone pressurizzato ad alta quota gonfiato a idrogeno.

Apogeo nello spazio al di sopra di 30km.

TEMPO APOGEO: 2h

La parte inferiore è composta da un pod pressurizzato alto 4m e largo 5m a forma di trottola.

Discesa in mongolfiera

Ammaraggio con spruzzo nel luogo designato.

Rete dallo spazio del progetto Starlink di SpaceX: Elon Musk ne vuole mettere in orbita fino a 15.000.

La Nasa vuole permettere lo sviluppo di una vera e propria economia dello spazio, permettendo a privati di avere i propri astronauti, richiedere, e ottenere, periodi di soggiorno motivato nella Stazione spaziale Internazionale, (ISS) per ricerche o altro. Anche la Kbr americana, fornitrice pure dei militari USA, è stata autorizzata a formare piloti ancora una volta privati. Sette i programmi finora scelti per essere svolti nella ISS, fra cui si distingue quello della Lambda Vision che vuole produrre retine basate su proteine nello spazio, da usare poi sulla Terra per delicate operazioni oculistiche. Lasciare ai privati un’economia spaziale robusta, questo il fine dell’azione Nasa, per

I passeggeri sbarcano con la capsula e la mongolfiera sulla nave.

permettere all’Agenzia di focalizzarsi sulla Luna e poi Marte. In questo ci siamo anche noi italiani, prepotentemente, grazie al livello di eccellenza raggiunto dall’industria nazionale. Basta dire che nella stazione spaziale privata, Axiom, che sostituirà in prospettiva la ISS che è invece frutto della collaborazione di molti Stati, parti importanti verranno realizzate da Thales Alenia Space, grazie alla sua lunga e importante esperienza sviluppata negli anni nella realizzazione delle parti abitabili della ISS, più del 50% fra cui l’ormai famoso bow window da cui si affacciano gli astronauti per guardare la Terra, diventato un’icona del progresso in campo spaziale. Mercato, economia, privati, agenzie: lo spazio non è più quello di una volta, ma certamente il suo fascino non lo perde.

TRATTO DA: www.spaceperspective.com

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TURISMO SPAZIALE

Axiom: un soggiorno nello spazio In orbita sopra la superficie terrestre, la stazione Axiom è un laboratorio commerciale e un’infrastruttura residenziale nello spazio che servirà da casa per esperimenti di microgravità, test sui materiali spazio-ambiente critici e astronauti privati e ​​ professionisti allo stesso modo SpaceX Axiom Space-1 è una missione programmata da SpaceX per conto di Axiom Space. La missione decollerà dal PAD 39A del Kennedy Space Center nel gennaio 2022 e invierà quattro persone sulla ISS per un soggiorno di circa otto giorni. L’equipaggio sarà composto da: Michael López-Alegría ex astronauta NASA assunto da Axiom Space, Eytan Stibbe per Israele, Larry Connor dagli Stati Uniti e Mark Pathy dal Canada, inizialmente fra i membri dell’equipaggio dovevano esserci Tom Cruise e Doug Liman per un progetto cinematografico, ma successivamente è stato annunciato che prenderanno parte ad un volo successivo.

Partirà nel 2024 la prima missione spaziale della storia completamente privata e con equipaggio umano verso la Stazione Spaziale Internazionale organizzata da Axiom Space. La società ha infatti sottoscritto un contratto con SpaceX per un volo Crew Dragon che trasporterà un comandante assieme a tre astronauti privati fino alla Stazione Spaziale Internazionale e ritorno.

La missione, il cui lancio è previsto per la seconda metà del 2024, permetterà all’equipaggio di vivere a bordo della SSI e di provare almeno otto giorni di microgravità e vedute della Terra che possono essere pienamente apprezzate solo nella grande stazione spaziale.

Questa è la prima delle missioni preliminari di Axiom verso la SSI, previste ai sensi dello Space Act Agreement (SAA) del 2016 con la Nasa. Sono attualmente in corso discussioni con la Nasa per stabilire ulteriori accordi di abilitazione per le missioni degli astronauti privati verso la SSI. Il servizio chiave in mano di Axiom per la missione comprende l’addestramento, la pianificazione della missione, lo sviluppo dell’hardware, il supporto vitale e medico, le dotazioni dell’equipaggio, le certificazioni dell’hardware e della sicurezza,

Gateway AXIOM SPACE 2020

Una sfida tra privati

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“Una piattaforma commerciale in orbita terrestre è un’opportunità per segnare un cambiamento nella nostra società simile a ciò che subiscono gli astronauti quando vedono il pianeta dall’alto.

Il nostro obiettivo è far progredire lo stato dell’umanità e la conoscenza umana.

Sono lieto di vedere il team Axiom, con la sua avanzata esperienza di volo spaziale umano, riconosciuto per il suo potenziale per fare proprio questo e costruire sulla ISS.” - Dr. Kam Ghaffarian, Axiom

Axiom Space | NASA

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TURISMO SPAZIALE Braccio meccanico

Termale

Modulo multiuso

Modulo di abitazione Modulo di ricerca

Blocco aria

Nodo 2 Nodo 1

le operazioni in orbita e la gestione generale della missione. Lo spazio sta diventando sempre più accessibile, molte compagnie si stanno affacciando su questo settore e presto vedremo i primi turisti in orbita grazie a compagnie private. Lo scorso mese Space Adventure annunciò di aver iniziato a prendere accordi con SpaceX per portare in orbita fino a quattro turisti spaziali per un massimo di 5 giorni. Ora è giunto un nuovo annuncio da parte di Axiom Space.

Già a fine gennaio la NASA aveva selezionato quest’azienda per realizzare dei futuri moduli privati da agganciare alla ISS. Una volta collegati un numero sufficiente di sezioni, questi si sganceranno dalla Stazione Spaziale, per dare vita alla Axiom Station.

Oltre alla collaborazione con la NASA, Axiom ha stretto accordi anche con SpaceX per usufruire della nuova capsula Dragon V2. Questa partnership è stata resa pubblica la sera del 5 marzo, insieme a diversi dettagli riguardo il tipo di viaggio e i sui passeggeri. L’equipaggio della Dragon sarà composto da 4 persone: i 3 turisti affiancati da un comandante selezionato dalla stessa Axiom. I viaggi avranno una durata di 10 giorni, compresi 2 necessari per raggiungere la ISS. Sebbene sia un viaggio di piacere, Axiom Space provvederà ad addestrare l’equipaggio affinché sia pronto a vivere in microgravità e ad affrontare eventuali situazioni di pericolo. Costi e primo equipaggio non sono ancora stati

Axiom Space | NASA

annunciati a differenza del periodo della partenza, prevista per la fine del 2021.Gli accordi con la NASA prevedono che arrivino un massimo di 2 astronauti privati all’anno, in modo da non interferire con le missioni di ricerca. La società di Musk quindi, grazie ai numerosi precedenti successi, ha già siglato due accordi con due diverse aziende per portare nello spazio astronauti privati. Le due aziende offriranno un servizio molto diverso nonostante entrambe useranno la capsula di SpaceX.

Axiom Space sfrutterà la Dragon come taxi per raggiungere la ISS. Nella stazione spaziale i turisti effettueranno il vero e proprio soggiorno. Questa strategia di Axiom lascia intendere anche che questi viaggi serviranno a testare il servizio di soggiorno spaziale per la futura Axiom Station. Dall’altra, Space Adventure offrirà una vacanza totalmente a bordo della Dragon e ad un’altezza orbitale maggiore rispetto a quella della ISS. Lo scorso 2 marzo si è celebrato l’anniversario del primo lancio della Dragon V2 alla ISS. Fra pochi mesi vedremo invece, per la prima volta dal 2011 che una capsula americana con astronauti partirà dal suolo americano per lo spazio.

TRATTO DA: www.axiomspace.com

Una sfida tra privati

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Una camera con vista

Collaborazione AXIOM con Philippe Starck Il creatore visionario Philippe Starck aveva un tema in mente quando progettava le sistemazioni per l’equipaggio di Axiom: la libertà multidirezionale. La struttura a forma di uovo simboleggia il comfort di un nido completo di viste senza ostacoli del nostro pianeta natale - il primo posto del genere in cui gli umani possono contemplare veramente il nostro posto nel Cosmo.

“Axiom si concentra sulla ricerca spaziale e cerca di trovare soluzioni per democratizzare lo spazio. Sono entusiasta di partecipare a questo progetto, lo spazio è l’intelligenza del futuro.”

- Philippe Starck

Interni Axiom Space | Starck

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TURISMO SPAZIALE

Blue Origin e Jeff Bezos La Blue Origin di Jeff Bezos farà partire il primo volo turistico spaziale a bordo di New Shepard. Il biglietto sarà venduto all’asta al miglior offerente, che condividerà l’esperienza con Bezos e suo fratello Mark

Stanno per aprirsi le porte del turismo spaziale. Blue Origin, la compagnia missilistica del miliardario fondatore di Amazon Jeff Bezos ha annunciato che il suo primo viaggio turistico suborbitale partirà il 20 luglio 2021 a bordo della navicella spaziale New Shepard.

Non è la prima volta che un cittadino privato andrà nello spazio: in passato ci sono stati turisti spaziali che hanno pagato per fare un giro in orbita insieme ad astronauti della NASA o cosmonauti russi addestrati. Ma il volo di Blue Origin rappresenterà la pietra miliare per la nuova era di viaggi spaziali commerciali privati.

La compagnia ha annunciato ufficialmente che il 20 luglio manderà la capsula New Shepard nello spazio con il suo primo equipaggio di astronauti a cui si potrà aggiungere una persona “normale”.

Jeff Bezos | www.images.app.goo.gl

Una sfida tra privati

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MA NON È FINITA: Perché a sorpresa Jeff Bezos ha fatto sapere che anche lui e suo fratello Mark saliranno a bordo della navicella. “È da quando avevo 5 anni che sognavo di viaggiare nello spazio, e il 20 luglio lo farò con mio fratello”, ha annunciato il miliardario su Instagram. Il razzo è progettato per contenere 6 passeggeri, ogni sedile (reclinabile e regolabile a seconda delle esigenze) sarà posto a fianco di un finestrino alto quasi 1 metro. I passeggeri verranno mandati a oltre 100 km sopra la Terra nello spazio suborbitale, abbastanza in alto per sperimentare l’assenza di gravità e vedere la curvatura del Pianeta Blu prima che la capsula faccia rientro.

New Shepard | Blue Origin

Montagne di Guadalupe | Wikipedia

Guadalupe county

Ariane Cornell, Director of Astronaut & Orbital Sales di Blue Origin, in conferenza stampa ha fornito alcuni dettagli in più sul viaggio imminente.

I membri dell’equipaggio si recheranno al sito di lancio tra le Montagne Guadalupe nel Texas occidentale 4 giorni prima del lancio per 3 giorni di addestramento. Voleranno in una capsula pressurizzata progettata per ottimizzare l’esperienza dell’equipaggio e del fortunato vincitore dell’asta.

I passeggeri non dovranno indossare le tute da astronauta. New Shepard ha 6 finestrini da cui godersi il volo: secondo Blue Origin, sono le più gran-

di mai utilizzate nello spazio: “La vista sarà spettacolare”, ha assicurato. Il tutto è stato progettato con il più alto standard di sicurezza.

“Questo è il tipo di design che ci ha dato la fiducia necessaria per dire: È ora di coinvolgere le persone” e “Abbiamo pilotato questo veicolo 15 volte e, dopo l’ultimo volo, abbiamo detto: ‘È ora. Mettiamo le persone a bordo”, ha detto Ariane Cornell, direttrice delle vendite di “Blue Origin”. Nei fatti il viaggio durerà molto poco: la capsula raggiungerà il punto più alto 4 minuti dopo il decollo e tornerà indietro 10 minu-

ti dopo il decollo nei pressi del suo sito di lancio nel Parco nazionale dei Monti Guadalupe, in Texas occidentale. Quanto costano i biglietti per andare nello spazio?

Non è stato fissato un prezzo del biglietto: il posto a bordo di New Shepard per il volo del 20 luglio andrà al miglior offerente di un’asta online i cui proventi saranno donati alla fondazione della compagnia spaziale e che funzionerà così: dal 5 al 19 maggio chiunque può fare un’offerta andando sul sito web; in maggio si possono vedere le offerte e i partecipanti devono superare l’offerta più alta per conti-

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TURISMO SPAZIALE

nuare l’asta; il 12 giugno l’asta si conclude con un’asta online in diretta. Per partecipare all’asta bisogna registrarsi al sito. Al momento della scrittura l’offerta più alta è di 2.800.000$. Oltre membri scelti e collaudatori, il vincitore dell’asta potrà partecipare al volo del 20 luglio ad oltre 100 km sopra la Terra nello spazio suborbitale e provare il brivido

dell’assenza di gravità, anche se per pochi minuti.

Blue Origin non ha rivelato i prezzi dei biglietti previsti per i futuri viaggi nello spazio, ma il turismo spaziale - almeno all’inizio - sarà una prerogativa dei miliardari. L’importo dell’offerta vincente, ad ogni modo, sarà donato alla fondazione di Blue Origin, “Club for the Future”.

NEW SHEPARD Flight experience The Karmàn line 100km sopra il livello del mare

APOGEE (la parte più alta del volo) L’assenza di peso continua

ZERO-G BEGINS Le capsule si separano dopo il booster, i passeggeri possono slacciare le cinture dopo che l’assenza di peso inizia a manifestarsi

MACH 3 Il razzo accellera verso lo spazio

ROCKET LIFTOFF

Una sfida tra privati

«Per

ispirare le generazioni future a intraprendere una carriera in STEM e contribuire a inventare il futuro della vita nello spazio. » Gli Stati Uniti non sono il primo paese a portare i turisti sulla stazione spaziale. Nel 2001, l’uomo d’affari Dennis Tito è diventato il primo turista a visitare l’ISS pagando alla compagnia privata russa Space Adventures circa 20 milioni di dollari per un viaggio di andata

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e ritorno. Dopo di lui la stessa società ha portato altri sei turisti nello spazio fino al 2009.

Dopo “Virgin Galactic” di Richard Branson e “Space X” di Elon Musk, “Blue origin” di Jeff Bezos - il quale ha affermato di star finanziando “Blue Origin” vendendo ogni anno circa 1 miliardo di dollari delle sue azioni Amazon - punta quindi a rilanciare con l’appuntamento di giorno 20, proprio la data in cui, nel 1969, la missione Apollo 11 della NASA atterrò sulla superficie lunare e Neil Armstrong e Buzz Aldrin divennero i primi esseri umani a mettere piede su un mondo oltre la Terra.

TRATTO DA: www.blueorigin.com

RIENTRO DEGLI ASTRONAUTI Il primo step del RSS per rientrare in atmosfera. La gravità inizia a tornare

RIENTRO BOOSTER Il booster atterra autonomamente a circa 3km dal punto di lancio

ATTERRAGGIO La capsula atterra dolcemente a 1.6 km/h nel deserto del Texas

ROCKET LAND

CAPSULA LAND

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TURISMO SPAZIALE

Casco

Periodo più lungo di performance: 08:56:00 h

Sistema di supporto vitale portatile Modulo di controllo

Parte superiore

Guanti

Parte inferiore

TUTA SPAZIALE: U.S Spacesuits

Composta fino a: 16 livelli

Costo: 12.000.000 $

Addestramento spaziale

Astronauta in allenamento | NASA

TURISMO SPAZIALE

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3.2

Dalla fisica alla psicologia, sei pronto?

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TURISMO SPAZIALE

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OMSIRUT ELAIZAPS

Casco

Periodo più lungo di performance: 08:56:00 h

?otnorp ies , aigolocisp alla acisfi allaD

Sistema di supporto vitale portatile

Modulo di controllo

Parte superiore

Guanti

Parte inferiore

TUTA SPAZIALE: U.S Spacesuits

Composta fino a: 16 livelli

Costo: 12.000.000 $

Addestramento spaziale

Astronauta in allenamento | NASA

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TURISMO SPAZIALE

Vivere nello spazio, starter pack?

Se da un lato la vita nello spazio sembra affascinante, dall’altro invece è bene sapere che non sarà affatto semplice trascorrere delle giornate rilassanti con vista sulla galassia Le albe alle quali sarà possibile assistere, ogni giorno, saranno circa 16, ognuna delle quali emette dei lampi accecanti - radiazioni cosmiche - che inevitabilmente disturberanno la fase REM del tuo sonno.

Dunque i brevi sonnellini energetici legati a una delle pareti della navicella, saranno l’unico metodo per ricaricarsi. Un altro elemento importante col quale ogni turista spaziale dovrà fare i conti è il cibo. Preconfezionato, liofilizzato e privo di allergeni. I cibi dei turisti spaziali non saranno prelibatezze da ristorante stellato, ma non mancherà quasi nulla, persino la verdura fresca coltivata nello spazio direttamente dalla NASA. A bordo ci sono circa 22 °C e 60% di umidità: sarà dunque necessario prepararsi per una vacanza esotica, seppur tra le stelle.

Ogni astronauta prima di affrontare qualunque tipologia di spedizione spaziale, deve affrontare un vero e proprio addestramento per poter utilizzare il bagno e i diversi tubi d’aspirazione, per ogni naturale bisogno.

Dunque il turista spaziale, prima di partire per la propria avventura tra le stelle, dovrà considerare una serie di fattori, rischi e controindicazioni. Non di certo un’esperienza adatta a tutti, ma certamente un viaggio imperdibile. Un turismo spaziale non banale, che prevede anche una certa preparazione fisica.

«Sono

necessari almeno tre mesi di addestramento contro i due anni degli astronauti». afferma il presidente. Ai turisti saranno fornite tutte le nozioni basilari sul volo spaziale, sulla meccanica orbitale e sulla vita in ambienti pressurizzati.

Acqua spaziale | NASA

CIBO SPAZIALE Immagina di andare in campeggio per più di una settimana ti assicureresti di avere cibo in abbondanza e l’attrezzatura per cucinarlo e mangiarlo. Gli astronauti fondamentalmente fanno la stessa cosa quando vanno nello spazio.

Nel 1961, il cosmonauta sovietico Yuri Gagarin fu il primo uomo a volare nello spazio e, ovviamente, fu anche il primo uomo a mangiare nello spazio.

Che menù fu scelto per quella incredibile impresa?

Due porzioni di purea di carne, conservata in contenitori simili a un tubetto di dentifricio, con tanto di dolce: un tubetto di cioccolato. L’anno successivo toccò all’astronauta americano John Glenn. Il pranzo dell’uomo consisteva in un tubetto di salsa di mele, alcune compresse di zucchero da disciogliere in acqua e una purea di manzo e verdure in un tubetto. Durante il progetto Mercury della NASA, il primo programma statunitense a prevedere missioni spaziali con equipaggio, gli astronauti si nutrirono mediante l’uso di alcune provette, attraverso dei cibi liofilizzati o ridotti in cubetti di dimensioni ridotte.

Il cibo dovrebbe essere conservato correttamente ed essere non deperibile per evitare il deterioramento. La preparazione varia a seconda del tipo di cibo. Alcuni cibi possono essere consumati nella loro forma naturale, come i brownies e la frutta. Altri cibi richiedono l’aggiunta di acqua, come maccheroni e formaggio o spaghetti. Naturalmente, nella stazione spaziale è previsto un forno per

Addestramento spaziale

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Cibo spaziale | NASA

FRESCO

SECCO

Frutta & Verdura

Frutta secca

ESSICCATO

IRRADIATO

Frutta & Manzo

Pollo & Tacchino

TERMOSTABILIZZATO Frutta & Verdura

REIDRATABILE

riscaldare gli alimenti alla giusta temperatura.

Non ci sono frigoriferi nello spazio, quindi il cibo spaziale dev'essere conservato e preparato adeguatamente per evitare il deterioramento, specialmente nelle missioni più lunghe. Vengono forniti condimenti come ketchup, senape e maionese, mentre sale e pepe sono disponibili solo in forma liquida. Questo perché, sale e pepe, volerebbero via e il pericolo è che possano ostruire le prese d’aria, contaminare l’attrezzatura o rimanere bloccati negli occhi, nella bocca o nel naso di un astronauta.

Gli astronauti consumano tre pasti al giorno: colazione, pranzo e cena. I nutrizionisti assicurano che il cibo che mangiano gli astronauti fornisca loro un apporto equilibrato di vitamine e minerali. Il fabbisogno calorico differisce per gli astronauti. Ad esempio, una donna piccola richiederebbe solo circa 1.900 calorie al giorno, mentre un uomo grande richiederebbe circa 3.200 calorie. Un astronauta può scegliere tra molti tipi di alimenti come frutta, noci, burro di arachidi, pollo, manzo, frutti di mare, caramelle, brownies, ecc. Le bevande disponibili includono caffè, tè, succo d’arancia, punch alla frutta e limonata. Come sulla Terra, il cibo spaziale arriva in confezioni usa e getta.

Alcuni imballaggi impediscono effettivamente al cibo di volare via: per alimenti è progettato per essere flessibile e facile da usare, nonché per massimizzare lo spazio durante lo stivaggio o lo smaltimento dei contenitori per alimenti.

TRATTO DA: www.nasa.gov

Frutta & Manzo

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TURISMO SPAZIALE

ESOSFERA

TERMOSFERA 690 km

LA LINEA DI KÀRMÀN:

La linea di Kármán è una linea immaginaria posta ad un’altezza di 100km (330.000 ft) sopra il livello del mare che segna convenzionalmente il confine tra l’atmosfera terrestre e lo spazio esterno.

La definizione di questo confine è accettata dalla FAI, un organo di standardizzazione internazionale ed un ente certificatore per i record aeronautici ed astronautici.

TERMOSFERA

100km (linea di Kàrmàn) Navicella

MESOSFERA 85 km Meteore

STRATOSFERA

50 km Pallone sonda

TROPOSFERA

6-20 km Monte Everest

Strati atmosferici da attravrsare per arrivare allo spazio.

Cosa sapere per un viaggio spaziale Prima di partire per un’avventura tra le stelle dovremmo considerare una serie di rischi e controindicazioni: non un’esperienza adatta a tutti, ma certamente un viaggio imperdibile Presto sarà possibile poter trascorrere un weekend nello spazio, ma cosa abbiamo bisogno di sapere prima del lancio, prima di essere catapultati in pochi minuti nello spazio più profondo? In realtà ci sono degli aspetti di cui tener conto per chi già sogna di viaggiare tra le stelle. Il punto da cui partire è capire dove comincia lo Spazio: esattamente 100 km sopra il livello del mare: da lì in poi è possibile osservare solo le stelle e le nuvole nella troposfera. Da lì comincia il vero viaggio nello spazio, un’esperienza che in molti aspettano con grande curiosità.

DISORIENTAMENTO E RISCHI: Giunti nello spazio la prima sensazione che il turista spaziale avvertirà sarà un profondo disorientamento.

Non ci sono segnali stradali o altri elementi utili per capire la direzione intrapresa, ma ci si affida completamente alla fisica e a calcoli specifici. Si è destinati a ruotare per circa 16 volte al giorno intorno alla Terra in un ciclo continuo e interminabile. Se hai deciso di partire dovrai calcolare un altro elemento non trascurabile, il rischio: si tratta di un viaggio complesso e impegnativo della durata di soli 9 minuti, ma con notevoli pericoli.

Il consiglio è lo stesso che si è soliti dare agli astronauti in prossimità dell’ora X, cioè rilassarsi nella settimana antecedente il viaggio, mangiare i propri piatti preferiti, dormire bene e svolgere tutte quelle attività che in qualche modo potrebbero calmare ansie e preoccupazioni. Un altro grande rischio è determinato dal rientro dall’atmosfera: le capsule per il rientro sono ben dotate di scudi termici, paracaduti ed espulsioni automatiche, ma si tratta di un’operazione particolarmente complessa e i rischi non saranno di certo da sottovalutare.

TRATTO DA: www.nasa.gov

Addestramento spaziale

ADDESTRAMENTO A CONFRONTO L'addestramento degli astronauti è uno dei programmi più impegnativi da seguire e organizzare 01.

In primo luogo gli aspiranti astronauti devono superare un corso annuale di addestramento base, dove apprendono i primi rudimenti delle tecnologie e delle scienze spaziali, le nozioni mediche di base e il funzionamento della stazione spaziale internazionale. Fornisce conoscenze di base su diverse discipline tecnico-scientifiche. Si occupa di discipline tecniche come ingegneria del volo spaziale, ingegneria elettrica, aerodinamica, propulsione, meccanica orbitale, materiali e strutture e include anche un’introduzione a discipline scientifiche come la ricerca in assenza di gravità.

Inolre questa prima fase fornisce una panoramica dettagliata di tutti i sistemi di bordo della Stazione Spaziale , nonché sui principali sistemi di quei veicoli spaziali che servono la ISS e include anche sistemi di terra come siti di sviluppo e test, siti di lancio, centri di addestramento e controllo. Questa fase si concentra infine sull’addestramento di importanti abilità speciali come prima preparazione per l’addestramento alle attività extra veicolari.

02. A questa prima parte segue un secondo corso di

circa 16 mesi di addestramento avanzato, nel quale apprendono piú dettagliatamente come funzionano le varie parti dell’ISS, i veicoli di trasporto, le procedure degli esperimenti, nonché le attività svolte dal controllo a terra. Il training viene condotto in classi internazionali di astronauti e comprende varie unità di addestramento presso tutti i siti di addestramento partner della ISS. Mentre la formazione di base è spesso una formazione in aula basata sulla conoscenza, la formazione avanzata è principalmente “pratica” utilizzando modelli e simulatori di addestramento simili al volo.

Astronauta in allenamento | NASA

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110

TURISMO SPAZIALE

03. A questo punto, gli astronauti possono essere

assegnati ad una missione, iniziando l’”Increment-Specific Training”. Durante questa fase di addestramento di 18 mesi gli astronauti apprendono tutto ciò di cui hanno bisogno per la loro missione. Collaborando quanto più possibile con gli altri membri dell’equipaggio, imparano a svolgere le speciali attività della missione e acquistano familiarità con l’assenza di gravità durante voli parabolici.

Tutto questo deve rientrare in un programma di addestramento integrato globale, che è una sfida a sé stante: ricorda che tutti gli astronauti e i cosmonauti hanno piani di addestramento personalizzati, il che significa che non ci sono due astronauti che ricevono esattamente lo stesso addestramento.

In generale vengono definiti tre livelli di qualificazione dell’equipaggio:

LIVELLO: UTENTE

LIVELLO: OPERATORE

LIVELLO: SPECIALISTA

Ciascun membro dell’equipaggio, pur essendo specialista per alcuni sistemi, sarà operatore o solo utente per altri sistemi. Di conseguenza, il programma di formazione per ciascun membro dell’equipaggio è adattato individualmente al suo insieme di compiti e livelli di qualificazione predefiniti.

L’ Increment Specific Training include anche la formazione per affrontare situazioni off-nominal, analisi dei guasti e attività di recupero/riparazione.

TURISTI

I turisti in alcuni casi possono partecipare al medesimo addestramento al volo usato dai cosmonauti. Questo addestramento viene svolto soprattutto all’interno del centro d’addestramento russo Yuri Gagarin Cosmonaut Training Center, e prevede diversi tipi di esperienze. Tra queste vi sono la neutral buoyancy (simulazione dell’assenza di peso in una piscina), la centrifuga (nell’impianto più grande al mondo, in cui si sperimentano forze di accelerazione sino a 10 g, in un impianto capace di 30 g), il simulatore (che imita un intero volo spaziale comprensivo di aggancio alla ISS), l’addestramento al volo e alla strumentazione, e altri tipi di esperienze di addestramento. La partecipazione al programma costa alcune decine di migliaia di dollari.

TRATTO DA: www.esa.int

Addestramento spaziale

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“Lo spazio è per tutti.

Non è solo per poche persone in scienze o matematica, o per un gruppo selezionato di astronauti.

Questa è la nostra nuova frontiera là fuori, ed è affare di tutti sapere dello spazio.”

- Christa McAuliffe

Astronauta in allenamento | NASA

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TURISMO SPAZIALE

Detriti in orbita: + 600.000.000

TERRA: Detriti in orbita

Velocità di orbita bassa: 15.700 mph ca.

Tracciatura: Sensori ottici e laser

Conseguenze del turismo spaziale

Axiom | NASA

TURISMO SPAZIALE

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3.3

L’altra faccia della medaglia

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TURISMO SPAZIALE

3.3

OMSIRUT ELAIZAPS

Detriti in orbita: + 600.000.000

ailgadem alled aiccaf artla’L

TERRA: Detriti in orbita

Velocità di orbita bassa: 15.700 mph ca.

Tracciatura: Sensori ottici e laser

Conseguenze del turismo spaziale

Axiom | NASA

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TURISMO SPAZIALE

L’altra faccia della chimica Il particolato carbonioso, spesso indicato anche con i nomi comuni di fuliggine o nerofumo (nella letteratura tecnica anche indicato con il termine inglese di soot) è una tipologia di particolato ovvero polve-

re nera (essenzialmente carbonio incombusto amorfo, più tracce di altri composti) che si può ottenere come sottoprodotto della combustione incompleta di una qualsiasi sostanza organica.

Fuligine

CmHn + yO2 → 2yCO + (n/2) H2 + (m-2y) CSoot Più nel dettaglio, esso è un agglomerato di particelle carboniose prodotte durante la combustione quando la quantità di ossigeno è insufficiente a bruciare completamente gli idrocarburi in CO2 e acqua, oppure quando la temperatura di fiamma è bassa.

Sebbene abbia alcuni utilizzi industriali, generalmente è un componente “indesiderato” dei processi con fiamma, sia dal punto di vista tecnologico, sia da quello ambientale e relativo alla salute umana, in quanto riconosciuto come forte agente inquinante oltre che come collettore di diversi composti cancerogeni.

Glossario: • Particelle carboniose: atomi di carbonio • Idrocarburi: sono composti organici che contengono soltanto atomi di carbonio e di idrogeno Se ancora non ti è chiaro forse ti interessa la chimica, informati su internet!

Come si può immaginare, l’apparato maggiormente colpito da questa categoria di inquinanti è quello respiratorio. La dimensione delle particelle influenza in modo notevole il loro grado di penetrazione nelle vie respiratorie. In particolar modo, le particelle aventi una dimensione superiore a 1 μm risultano facilmente

intercettate e depositate nel naso e nella gola, per poi essere debitamente espulse. Le particelle comprese tra 100 nm e 1 μm possono arrivare fino ai bronchioli, per poi essere convogliate alla gola ed essere rimosse in tempi brevi. Se consideriamo delle dimensioni inferiori, la situazione si fa più problematica, perchè le particelle non

vengono trattenute dalla mucosa nasale o bronchiale e possono penetrare fino agli alveoli polmonari. In questo caso i meccanismi di rimozione risultano essere meno efficienti e completi, con importanti conseguenze per la salute. Se consideriamo le particelle iperfini, potrebbero emergere delle problematiche a livello neuronale.

Conseguenze del turismo spaziale

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Ma tutto questo, ha davvero un senso?

Andare nello spazio è forse uno tra i desideri più comuni tra le persone, significherebbe vivere un'esperienza assolutamente eccezionale e unica, vedere la Terra da fuori, da lassù cosa che abbiamo solo potuto immaginare o vedere tramite uno schermo. Però, indipendentemente da quanto possa essere interessante ed affascinante tutto questo, non sarebbe meglio prima risolvere altri problemi e almeno per una volta non pensare al guadagno immediato, ma alle conseguenze che tutto questo potrà portare se non sotto controllo?

Per essere più chiari:

Delle ricerche recenti hanno dimostrato che un aumento dei viaggi spaziali (se i prezzi scenderanno ancora, pur restando relativamente alti, questi diverranno molto più frequenti…dopotutto su miliardi di persone c’è sempre chi può) porterà ad un impatto molto pericoloso sul nostro clima a causa dell’inquinamento da Particolato Carbonioso (più conosciuto come fuliggine).

Gli studi si sono concentrati molto su questo materiale inquinante, oltre che sulle emmissioni di biossido di carbonio. La Virgin Galactic ha dichiarato che le emissioni di biossido di carbonio che derivano da un viaggio del genere non sono maggiori di un viaggio aereo tra Londra e New York. Si potrebbe rispondere che anche

solo questo non è una cosa da niente, visto che già abbiamo parecchia CO2 prodotta dai nostri aerei tanto per rimanere in tema aerospaziale.

Ma il vero problema è che queste ricerche hanno dimostrato che normalmente il Pergolato di Carbonio (in poche parole il materiale prodotto dalla combustione dei carburanti attuali) viene rimosso nella bassa atmosfera dalla pioggia, ma questi voli non si limitano alla bassa atmosfera, ma raggiungono la stratosfera dove non esiste pioggia! Significa che la fuliggine andrà a creare una cappa oltre la nostra atmosfera e si stima che questo comporterà un aumento della temperatura terrestre di ben 1,5 gradi centigradi.

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TURISMO SPAZIALE

Forse sarebbe il caso di aspettare, il cambiamento climatico è una questione molto importante sulla quale la comunità scientifica sta cercando di sensibilizzare tutta la popolazione e le imprese operanti in diversi settori.

Stiamo già assistendo ad un graduale, ma pericoloso, cambiamento climatico sul quale c’è e ci sarà molto lavoro da fare per cercare di contrastarlo, il turismo spaziale al momento, sembra davvero essere fuori luogo e uno sterile business. Tanto per fare un esempio: a causa del cambiamento climatico i ghiacciai delle Alpi già nel 1980 avevano perso circa un terzo della loro superficie e metà della loro massa rispetto al 1950 e dal 1980 in poi ne hanno perso un ulteriore 30%. Secondo alcuni studi è stato stimato che nei prossimi 100 anni, se il surriscaldamento del nostro pianetà continuerà, sulle Alpi non vi srà neanche più la neve. Qualcuno potrebbe dire che i viaggi spaziali saranno comunque pochi, almeno per quanto riguarda l’immediato futuro, poichè sono poche le persone che usufruiranno di questo servizio visto ancora i costi proibitivi. Il punto è che gli effetti ci sono fin da subito e in un quadro climatico che già è preoccupante. Perchè aspettare che ci siano ulteriori danni per poi cercare, ove sia possibile, di rimediare ?

“Il

problema non è rappresentato dalle sole emissioni, un aumento dei lanci potrebbe danneggiare lo strato d’ozono che ci protegge dalle radiazioni solari”.

In un futuro dove le tecnologie utilizzate saranno davvero più ecologiche, il turismo spaziale avrà, forse, molto più senso. Non tutti, però, sono affascinati quanto Elon Musk dalle vacanze extraorbitali: “Il turismo spaziale è uno spreco di risorse assolutamente non necessario da parte di un piccolissimo gruppo elitario di persone e società”, ha affermato per esempio Claudio Magliulo dell’organizzazione ambientalista 350.org. “È un’elaborata forma di evasione destinata all’1%”.

Fino a oggi, inoltre, ci sono state ben poche analisi sull’impatto ambientale delle missioni spaziali, proprio perché di numero molto ridotto.

TRATTO DA: www.green.it

Fuoco | David Tovar

Space Debris

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SPECIALE: detriti spaziali

Turismo spaziale: Le conseguenze

WALLPAPERVORTEX.COM | Razzo diretto nello spazio

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TURISMO SPAZIALE

Detriti orbitali Più di 27.000 detriti orbitali o spazzatura spaziale sono in orbita attorno alla terra e vengono costantemente monitorati dai sensori di sorveglianza spaziale Più di 27.000 pezzi di detriti orbitali, o “spazzatura spaziale”, vengono monitorati dai sensori della rete di sorveglianza spaziale (SSN) globale del Dipartimento della Difesa. Nell’ambiente spaziale vicino alla Terra esistono molti più detriti, troppo piccoli per essere tracciati, ma abbastanza grandi da minacciare il volo spaziale umano e le missioni robotiche. Poiché sia ​​i detriti che i veicoli

spaziali stanno viaggiando a velocità estremamente elevate (circa 15.700 mph nell’orbita terrestre bassa), un impatto anche di un minuscolo frammento orbitale con un veicolo spaziale potrebbe creare grossi problemi.

La crescente popolazione di detriti spaziali aumenta il potenziale pericolo per tutti i veicoli spaziali, inclusa la Stazione Spaziale Internazionale e altri veicoli spaziali

L’IMPATTO DEI DETRITI SPAZIALI I detriti in orbita variano da milioni di particelle di dimensioni millimetriche a migliaia di oggetti molto più grandi come satelliti defunti e parti di razzi. Pertanto, i danni che i detriti possono causare variano da un graduale degrado delle parti del satellite nel tempo alla distruzione immediata e totale.

Il telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA ha subito decenni di bombardamenti minori e costanti da piccoli oggetti detriti, ma si sono verificate anche collisioni tra interi satelliti, creando migliaia di frammenti di detriti.

I detriti viaggiano a circa 10 km/s, il che significa che una collisione con un frammento di appena 1 cm può creare la stessa quantità di energia di una piccola auto che si schianta a 40 km/h

Space Debris

con umani a bordo, come il Crew Dragon di SpaceX. La NASA prende sul serio la minaccia di collisioni con detriti spaziali e ha una serie di linee guida di vecchia data su come affrontare ogni potenziale minaccia di collisione alla stazione spaziale. Queste linee guida, parte di un corpo più ampio di strumenti decisionali noti come regole di volo, specificano quando la vicinanza prevista di un frammento aumenta la probabilità di una collisione tanto da rendere necessarie azioni evasive o altre precauzioni per garantire la sicurezza dell’equipaggio .

I detriti spaziali comprendono sia meteoroidi naturali che detriti orbitali artificiali (creati dall’uomo). I meteoroidi sono in orbita attorno al Sole, mentre la maggior parte dei detriti artificiali è in orbita attorno alla Terra (da qui il termine detriti “orbitali”). I detriti orbitali sono qualsiasi oggetto creato dall’uomo in orbita attorno alla Terra che non svolge più una funzione utile. Tali detriti includono veicoli spaziali non funzionanti, stadi di veicoli di lancio abbandonati, detriti relativi alla missione e detriti di frammentazione. Ci sono circa 23.000 pezzi di detriti più grandi di una palla da softball in orbita attorno alla Terra.

Viaggiano a velocità fino a 17.500 mph, abbastanza veloci da consentire a un pezzo relativamente piccolo di detriti orbitali di danneggiare un satellite o un veicolo spaziale.

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Ci sono mezzo milione di pezzi di detriti delle dimensioni di una biglia o più grandi (fino a 1 cm) o più grandi, e circa 100 milioni di pezzi di detriti di circa 1 mm e più grandi. Ci sono detriti ancora più piccoli di dimensioni micrometriche.

Il 10 febbraio 2009, un’astronave russa defunta si è scontrata e ha distrutto un’astronave commerciale Iridium degli Stati Uniti funzionante. La collisione ha aggiunto più di 2.300 pezzi di detriti grandi e tracciabili e molti altri detriti più piccoli all’inventario della spazzatura spaziale. Il test anti-satellite cinese del 2007, che ha utilizzato un missile per distruggere un vecchio satellite meteorologico, ha aggiunto più di 3.500 pezzi di detriti grandi e tracciabili e molti altri detriti più piccoli al problema dei detriti.

Nel 1996, un satellite francese è stato colpito e danneggiato dai detriti di un razzo francese esploso un decennio prima. Anche minuscole macchie di vernice possono danneggiare un’astronave quando si viaggia a queste velocità. Un certo numero di finestre della navetta spaziale sono state sostituite a causa di danni causati da materiale che è stato analizzato e si è rivelato essere macchie di vernice. In effetti, i detriti orbitali di dimensioni millimetriche rappresentano il più alto rischio di fine missione per la maggior parte dei veicoli spaziali robotici che operano nell’orbita terrestre bassa.

TRATTO DA: www.nasa.gov

Immagini tratte dal sito stuffin.space.

Stuff in Space è una mappa 3D in tempo reale di oggetti nell’orbita terrestre, visualizzata utilizzando WebGL. Il sito Web si aggiorna quotidianamente con i dati orbitali di Space-Track.org e utilizza l’eccellente libreria Javascript satellite.js per calcolare le posizioni dei satelliti.

122

TURISMO SPAZIALE

Il tracciamento dei detriti spaziali Il Dipartimento della Difesa mantiene un catalogo satellitare estremamente accurato sugli oggetti in orbita terrestre.

La maggior parte degli oggetti catalogati è più grande di una palla da softball La NASA e il Dipartimento della Difesa collaborano e condividono le responsabilità per la caratterizzazione dell’ambiente del satellite, compresi i detriti orbitali. La rete di sorveglianza spaziale del Dipartimento della Difesa tiene traccia di oggetti discreti piccoli fino a 5 cm di diametro in orbita terrestre bassa e circa 1 m in orbita

geosincrona. Attualmente, circa 27.000 oggetti ufficialmente catalogati sono ancora in orbita e la maggior parte di essi è di 10 cm e più. Utilizzando speciali sensori a terra e ispezioni delle superfici dei satelliti restituiti, la NASA determina statisticamente l’estensione della popolazione per oggetti di diametro inferiore a 10 cm.

I rischi di collisione sono divisi in tre categorie a seconda delle dimensioni della minaccia. Per oggetti di 10 cm e più grandi, le valutazioni di congiunzione e le manovre di prevenzione delle collisioni sono efficaci nel contrastare gli oggetti che possono essere tracciati dallo Space Surveillance Network. Gli oggetti più piccoli di solito sono troppo piccoli per essere tracciati per valutazioni di congiunzione e per evitare collisioni.

Gli scudi per detriti possono essere efficaci nel resistere agli impatti di particelle inferiori a mezzo pollice (1 centimetro) per i moduli statunitensi sulla Stazione Spaziale Internazionale.

LA CRESCITA DEI DETRITI SPAZIALI

130 milioni detriti

più grandi di 10 cm.

28.100 Kph

8.950+

più piccoli di 1 cm.

34.000 detriti

5.000+ milioni detriti

Ci sono milioni di pezzi di detriti spaziali in orbita troppo piccoli per essere tracciati

Ci sono milioni di pezzi di detriti spaziali in orbita troppo piccoli per essere tracciati

Che orbitano ad un’alta velocità

Satelliti lanciati in orbita

Che stanno orbitando attualmente. Solo 1950 sono funzionanti

2.000

1.000

600

LOW EARTH ORBIT

100

Molti dei satelliti che orbitano nella “Low Earth Orbit” tra gli 800-2000km.

La stessa area dove sono stati trovati la maggior parte dei detriti.

Space Debris

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BOX PIZZA +25 km, +(16 mig

lia)

•U: radiale •V: vettore di velocita •W: out-of-plane -25 km,

-(16

mig

lia)

U

V W

+(16 km, +25

Pianificazione e reazione La NASA ha delle linee guida di vecchia data che vengono usate per valutare se la minaccia di un passaggio così ravvicinato è sufficiente per giustificare un’azione evasiva o altre precauzioni per garantire la sicurezza della ISS e del suo equipaggio Queste linee guida disegnano una scatola immaginaria, nota come “scatola della pizza” a causa della sua forma piatta e rettangolare, attorno al veicolo spaziale. Questa scatola è profonda circa 4 km, larga 50 e lunga 50 km, con la Stazione Spaziale Internazionale al centro.

Quando le previsioni indicano che qualsiasi oggetto tracciato passerà abbastanza vicino da destare preoccupazio-

lia)

-(16 km, -25

+0.5 km +(0.3 miglia)

-0.5 km -(0.3 miglia)

lia)

mig

mig

ne e la qualità dei dati di tracciamento è ritenuta sufficientemente accurata, i centri di controllo missione di Houston e Mosca lavorano insieme per sviluppare una rotta prudente di azione. A volte questi incontri sono noti con largo anticipo e c’è tempo per spostare leggermente la Stazione Spaziale Internazionale, nota come “manovra per evitare i detriti” per mantenere l’oggetto fuori dalla scatola. Altre volte, i dati di tracciamento non sono sufficientemente precisi da giustificare una tale manovra o il passaggio ravvicinato non viene identificato in tempo per effettuare la manovra. In questi casi, i centri di controllo possono concordare sul fatto che la migliore linea d’azione sia quella di spostare l’equipaggio nella Soyuz russa o nella navicella spaziale commerciale statunitense utilizzata per trasportare gli esseri umani da e verso la stazione. Ciò consente un tempo sufficiente per isolare quelle astronavi dalla stazione chiudendo i portelli in caso di collisione dannosa. L’equipaggio sarebbe in grado di lasciare la stazione se la collisione causasse una perdita di pressione nel modulo di supporto vitale o danneggiasse componenti critici. La navicella funge da scialuppa di salvataggio per i membri dell’equipaggio in caso di emergenza. Il Controllo missione ha anche la possibilità di prendere precauzioni aggiuntive, come far chiudere i portelli dell’equipaggio tra alcuni dei moduli della stazione, se la probabilità di una collisione è abbastanza grande.

TRATTO DA: www.nasa.gov

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TURISMO SPAZIALE

Manovrare le navicelle spaziali per evitare i detriti orbitali Come si muove una navicella nello spazio?

Quali sono le procedure da seguire per evitare una collisione con i detriti spaziali?

Le manovre per evitare i detriti sono pianificate quando la probabilità di collisione da una congiunzione raggiunge i limiti fissati nelle regole di volo utilizzate per far funzionare la stazione spaziale e il veicolo spaziale utilizzato per trasportare esseri umani e merci da e verso la stazione. Per la stazione spaziale, se la probabilità di collisione è maggiore di 1 su 100.000, verrà condotta una manovra se non avrà un impatto significativo sugli obiettivi della missione. Se è maggiore di 1 su 10.000, verrà eseguita una manovra a meno che non comporti un rischio aggiuntivo per l’equipaggio. Le manovre per evitare i detriti sono generalmente piccole e si verificano da una a diverse ore prima del momento della congiunzione. Tali manovre con la stazione spaziale richiedono circa 5 ore per essere pianificate ed eseguite

utilizzando i propulsori russi della stazione o i sistemi di propulsione su uno dei veicoli spaziali attraccati. La Stazione Spaziale Internazionale ha condotto 29 manovre per evitare i detriti dal 1999, di cui tre nel 2020.

La NASA ha implementato la valutazione della congiunzione e il processo di prevenzione delle collisioni per il volo spaziale umano a partire dalla t nel 1988. Prima del lancio del primo elemento della ISS nel 1998, la NASA e il Dipartimento della Difesa hanno sviluppato e implementato congiuntamente una congiunzione più sofisticata e ad alta fedeltà processo di valutazione per le missioni di volo spaziale umano.

Nel 2005, la NASA ha implementato un processo simile per asset robotici selezionati come i satelliti Earth Observation System in orbita terrestre bassa e il

Come si muove la navicella nello spazio?

PROPULSIONI E MANOVRE

RENDEZVOUS è una manovra effettuata da due oggetti in volo nello spazio, soli1 Iltamente una navicella spaziale ed una stazione orbitante intorno alla Terra (indicati

rispettivamente come “veicolo attivo” e “veicolo passivo”, oppure nella terminologia inglese come “chaser” e “target”), avente come obiettivo l’avvicinamento degli stessi.

Spesso tale termine è impropriamente utilizzato per indicare il raggiungimento di un pianeta da parte di una sonda spaziale.

PROPULSIONE SPAZIALE è un tipo di propulsione utilizzata per modificare la 2 La posizione o la velocità di una navicella spaziale, di una sonda spaziale o di un satellite artificiale. Per far ciò esistono molti metodi differenti, ognuno con i suoi vantaggi e svantaggi. Al momento la propulsione spaziale è un campo di ricerca molto attivo.

volo spaziale, un MANOVRA ORBITALE (altrimenti noto come a bruciare) è 3 Nel l’uso di propulsione sistemi per modificare il file orbita di un navicella spaziale. Per

i veicoli spaziali lontani dalla Terra (ad esempio quelli in orbita attorno al Sole) una manovra orbitale è chiamata a manovra nello spazio profondo (DSM).

Space Debris

Tracking and Data Relay Satellite System in orbita geosincrona. Nel 2007, la NASA ha esteso il processo di valutazione della congiunzione a tutti i satelliti manovrabili all’interno dell’orbita terrestre bassa ed entro 200 km di orbita geosincrona. Il 18° Space Control Squadron (18 SPCS) della US Space Force è responsabile dell’esecuzione di valutazioni congiunte per tutte le risorse spaziali designate della NASA in conformità con un programma stabilito (ogni 8 ore per i veicoli spaziali umani e ogni giorno per i veicoli robotici).

Il 18 SPCS notifica alla NASA (Johnson Space Center per il volo spaziale umano e Goddard Space Flight Center per le missioni robotiche) le congiunzioni che soddisfano i criteri stabiliti. La Space Force incarica lo Spa-

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ce Surveillance Network di raccogliere ulteriori dati di tracciamento su un oggetto minaccia per migliorare l’accuratezza della valutazione della congiunzione. La NASA calcola la probabilità di collisione, in base alla distanza mancante e all’incertezza fornita dalla Space Force.

Sulla base di regole di volo specifiche e di un’analisi dettagliata dei rischi, la NASA decide se è necessaria una manovra per evitare la collisione. Se è necessaria una manovra, la NASA fornisce alla Space Force i dati orbitali pianificati dopo la manovra per lo screening delle congiunzioni a breve termine.

Questo processo può essere ripetuto se la nuova orbita pianificata mette il veicolo della NASA a rischio di collisione futura con lo stesso o un altro oggetto spaziale.

TRATTO DA: www.esa.int

TIMELINE 1988

Missione dello shuttle STS-26

Dal 1999, 29 manovre per evitare detriti

1998

1999

Lancio del primo elemento della ISS

2005

Nel 2020 sono state effettuate solo 3 manovre per evitare detriti

2007

Implementato un La NASA ha esteso processo simile il processo di per asset robotici valutazione della selezionati congiunzione a tutti i satelliti manovrabili

2020

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TURISMO SPAZIALE

CAPSULA DI SOYUZ

Se ci fosse più di 1 su 100.000 possibilità di collisione con un frammento osservabile di detrito spaziale, il team di controllo sarà attrezzato ad effettuare le manovre per evitare che tale detrito colpisca l’oggetto interessato. Dall’inizio ci sono state 29 manovre per evitare

BUMPER

BUMPER

i detriti, di esso solo 3 nel 2020. Gli astronauti possono cercare ripari di emergenza se la collisione col detrito sembra imminente. Per adesso ci sono stati 5 episodi dove è occorso usare la salvifica capsula di Soyuz che nasce proprio con questo scopo.

SCUDO

CORPO ESTERNO

BUMPER

CUPOLA

BUMPER

Nel 2016 l’astronauta ESA Tim Peake ha fotografato una scheggiatura di 7mm nel vetro della cupola sulla piattaforma di avvistamento, probabilmente causato da un pezzo di detrito spaziale non più grande di una frazione di millimetro.

SCHERMATURA A FRUSTA

La stazione spaziale internazionale usa il “Whipple shielding” (scudo a frusta) per proteggere i suoi interni dai piccoli detriti spaziali, nonostante ciò le parti esterne come i pannelli solari non possono essere protette facilmente.

04//

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EFFETTI SULLA TERRA

Giri intorno alla Terra: 16 x Giorno

SATELLITE: GPM Core Observatory

Antenna

GMI

Tracciatore di stelle

Modulo di propulsione

DPR Pannelli solari

Data di lancio: 27/02/2014 - 13:37

Inclinazione: 65°

Altitudine: 397 - 419 km

127

EFFETTI SULLA TERRA

4.1

Earth Satelites passages Rendered by NASA

Ricerca spaziale a colazione

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EFFETTI SULLA TERRA

1.4

ITTEFFE ARRET ALLUS

Giri intorno alla terra: 16 x Giorno Antenna

GMI

e n o i z a l o c a e l a i z a p s a cr e c i R Tracciatore di stelle

Modulo di propulsione

DPR Pannelli solari

SATELLITE: GPM Core Observatory

Data di lancio: 27/02/2014 - 13:37

Inclinazione: 65°

Altitudine: 397 - 419 km

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Earth Satelites passages Rendered by NASA

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EFFETTI SULLA TERRA

Un impatto spaziale Gli ultimi dieci anni, hanno portato a una nuova era dell’esplorazione spaziale, stimolando lo sviluppo di nuove tecnologie Con l’avanzare del XXI secolo, l’impatto delle attività spaziali sul benessere dell’umanità non farà che aumentare. È stato riconosciuto che uno degli eventi più significativi è stato quando l’umanità calpestò la superficie di un altro corpo celeste.

Gli ultimi dieci anni, hanno portato a una nuova era dell’esplorazione spaziale, immagini di lontane stelle e galassie, cooperazioni internazionali e a concentrarsi sul nostro pianeta. Nel non troppo lontano futuro potremmo avere energia solare illimitata, pulita dallo spazio alimentando le nostre industrie così come riscaldare e illuminare le nostre case. Le nostre scorie nucleari potranno essere smaltite in modo sicuro ed economico trasportate su un ascensore spaziale e rilasciato verso il Sole.

Potremmo diventare turisti in orbita terrestre o sulla Luna; possiamo eseguire l’estrazione extraterrestre e persino introdurre lo sviluppo di un’economia multi-pianeta. Oltre all’enorme consapevolezza di ciò che l’esplorazione spaziale ha già consegnato, le tecnologie spaziali si sono integrate nella vita quotidiana così profondamente che la società moderna potrebbe non funzionare senza di esse.

Meteo, telecomunicazioni, analisi ambientali e sicurezza nazionale sono solo alcune delle tecnologie su cui si basa l’umanità.

Quindi vediamo come le attività spaziali abbiano un impatto positivo e benefico sulla quotidianità e società, aiuta le persone a capire che, nonostante gli alti costi dell’attività, c’è un formidabile ritorno alla comunità in termini di posti di lavoro, sviluppo tecnologico, conoscenza scientifica e spin-off spaziali.

Le agenzie spaziali stanno entrando a far parte di una politica, economica e sociale, che è in continua evoluzione, creando nuovi bisogni e

Spazio e vita quotidiana

Astronauta nello spazio | NASA

opportunità, ma anche dando luogo a vincoli e spostamenti di responsabilità. Le attività spaziali stimolano lo sviluppo di nuove tecnologie – come fattore di innovazione, di competitività, e come chiave per il consolidamento delle capacità industriali, senza il quale non ci sono attività spaziali.

Le attività e le capacità spaziali alimentano la competitività industriale, la crescita economica e l’innovazione, essenziali per l’economia, andando ben oltre il settore aerospaziale. Man mano che lo spazio diventa più integrato nella quotidianità dei cittadini, l’impatto delle attività spaziali sta diventando sempre più forte ed esteso.

L’impatto economico delle tariffe spaziali è buono rispetto ad altri settori industriali chiave, il che dimostra la forte performance dell’industria spaziale nella creazione di valore aggiuntivo per l’economia. Una delle ragioni principali di questo forte impatto deriva dal fatto che l’industria spaziale europea copre l’intera catena del valore.

Gli investimenti degli stati nei programmi spaziali generano una serie di impatti, dall’economico, dalla produzione e dal lancio di sistemi spaziali al valore creato nell’economia in generale. L’infrastruttura spaziale fornisce anche servizi pubblici essenziali ed è un abilitatore di altri domini. Producono inoltre benefici scientifici e tecnologici ben oltre gli obiettivi dei programmi, nonché numerosi impatti sociali, tra cui l’attrazione degli studenti verso la scienza e l’ingegneria.

Questi investimenti generano know-how, nuovi mercati, ricadute e trasferimenti di tecnologia, migliorando la vita quotidiana dei cittadini stimolando l’innovazione e la crescita del business stesso. L’ESA, in particolare, promuove la collaborazione e sostiene le relazioni internazionali rafforzando la diplomazia spaziale europea e degli Stati membri attraverso la ricerca e lo sviluppo collaborativo con partner internazionali, sostenendo l’industria europea su mercati di esportazione, promuovendo un’economia forte e innovativa e portando avanti l’ordine internazionale che promuove la pace e la sicurezza.

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EFFETTI SULLA TERRA

Dalla NASA alla vita quotidiana Ti sei mai chiesto come l'esplorazione dello spazio influenzi la tua vita quotidiana? I primi sei decenni di scoperte della Nasa hanno giovato alle nostre vite in molti modi La NASA soffre di un problema interessante: ottiene credito per cose che non ha fatto e non ottiene credito per cose che ha fatto. Si sa che l’investimento nello spazio e nelle tecnologie spaziali porta a innovazioni che migliorano la nostra vita quotidiana. Tuttavia, la comprensione di cosa siano queste tecnologie è spesso sfuggente. Alla NASA viene spesso erroneamente attribuita l’invenzione di prodotti di consumo comuni con i quali aveva connessioni tangenziali o nessuna connessione, certamente non una connessione abilitante. Nel frattempo, le vere storie dei risultati tecnologici della NASA sono spesso sconosciute.

In ogni caso numerosi strumenti e tecnologie per risolvere sfide apparentemente impossibili nell’ambiente aspro e spietato dello spazio sono stati adattati per l’uso terrestre.

La NASA si assicura che queste applicazioni alternative, o spin-off, siano rese disponibili al pubblico. I benefici stanno avendo un impatto in tutto il mondo in termini di salute e medicina migliori, trasporti, sicurezza pubblica, prodotti di consumo, tecnologia informatica, risorse ambientali e agricole e attività industriali. Il trasferimento di tecnologia ha anche un enorme impatto economico.

Tra le tecnologie più comuni portate nella nostra vita quotidiana possiamo trovare:

01. PURIFICATORI D’ARIA: l’aria nel-

le nostre case può effettivamente essere ancora più contaminata da batteri, composti organici volatili e altri inquinanti. La ricerca della Nasa progettata inizialmente per aiutare le piante a prosperare nello spazio si è rivelata efficace per liberare l’aria da tutte le tossine ed è stata adattata in filtri plug-in che mantengono l’aria che respiri più pulita e più sana.

02. ELETTROUTENSILI A BATTERIA:

quando l’agenzia è entrata nel programma Apollo si è resa conto che doveva essere in grado di funzionare nello spazio e sulla Luna, dove le prese elettriche sono scarse. Black & Decker, che ha inventato gli utensili elettrici senza fili, ha lavorato con la NASA per sviluppare strumenti che funzionassero non solo a batterie, ma senza lavorare contro l’astronauta. Il lavoro dell’azienda con la NASA ha portato allo sviluppo di strumenti utili per gli astronauti e di una linea di strumenti compatti e cordless per i consumatori.

03. SICUREZZA ALIMENTARE: la ricer-

ca che ha coinvolto la NASA, altre agenzie governative e aziende private ha portato a un processo chiamato Hazard Analysis and Critical Control Point, che è uno dei programmi di base per garantire la sicurezza alimentare negli Stati Uniti.

04. GPS STARFIRE: Per oltre un decen-

nio, i ricevitori GPS StarFire di John Deere hanno utilizzato la rete globale di stazioni di terra della NASA e il software JPL, concesso in licenza dall’azienda, per abilitare i trattori a guida autonoma. Tra gli altri vantaggi, un GPS accurato aiuta gli agricoltori a gestire i propri campi, ad esempio consentendo osservazioni e mappe delle colture più accurate.

TRATTO DA: www.nasa.gov

Spazio e vita quotidiana

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POLIESTERE

COSTUME: LZR Racer Speedo

Le cuciture piatte migliorano l’idrodinamicità

Sostegno muscolare

La NASA lavora molto con la pressione e la resistenza viscosa, la forza di attrito che rallenta un oggetto in movimento attraverso una sostanza, come aria o acqua.

L’agenzia ha aiutato Speedo a ridurre la resistenza viscosa nel nuovo costume eseguendo test di resistenza e applicando competenze nell’area della dinamica dei fluidi.

NYLON

SPANDEX

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EFFETTI SULLA TERRA

Ricerca spaziale per migliorare la qualità di vita Anche se non volete crederci, proprio la ricerca spaziale ha portato a grandi scoperte sulla Terra Quando qualcuno parla di spazio, a cosa pensi? I rover marziani, la Stazione Spaziale Internazionale, i pianeti alieni... Queste incredibili imprese di esplorazione stanno spingendo i confini della nostra comprensione della vita, dell’universo e di tutto, ma come si relaziona con noi e la vita quotidiana sulla Terra? In che modo una piccola sonda spaziale in orbita attorno agli anelli di Saturno ci influenza minimamente?

Se non fosse per queste missioni, la maggior parte della rete tecnologica interconnessa di oggi non sarebbe possibile. Probabilmente la meraviglia scientifica più significativa uscita dalla corsa allo spazio è il satellite, con il lancio dello Sputnik 1 nel 1957. Oggi ci sono più di mille satelliti che sorvolano le nostre teste ogni giorno a una velocità che sfiora gli 8.000 m/s, aiutandoci comunichiamo, catturiamo e navighiamo nella nostra vita quotidiana. Le tecnologie alla base di invenzioni come aspirapolvere portatili, coperte, apparecchi invisibili e molte altre, sono state scoperte per la prima volta dalla NASA esclusivamente per l’esplorazione dello spazio.

Altri progressi tecnologici introdotti dalla ricerca spaziale includono le pompe cardiache, gli arti artificiali, Internet e i sensori della fotocamera. Queste invenzioni vengono impiegate quotidianamente per salvare vite umane, migliorare la sostenibilità ambientale e mantenere in salute gli esseri umani. La tecnologia spaziale sta crescendo in modo esponenziale e sta trasformando i sogni di fantascienza in realtà. Con una crescita costante nel settore dell’esplorazione spaziale, il futuro dell’esplorazione spaziale sta diventando sempre più luminoso. Alcune previsioni interessanti sulla tecnologia spaziale includono il turismo spaziale e la colonizzazione spaziale. Inoltre, gli astronomi stanno scoprendo nuove stelle, pianeti, galassie e altri corpi celesti per ottenere una migliore comprensione della creazione dell’universo. La tecnologia spaziale viene costantemente utilizzata per trovare vita e risorse su altri pianeti.

Russia SPUTNIK I 1957

VARIAZIONI CLIMATICHE RILEVATE DIOSSIDO DI CARBONIO

416

parti per milioni

TEMPERATURA GLOBALE

2.1

F° dal 1880

GHIACCIO ARTICO

13.1

percentuale per anno

LASTRE DI GHIACCIO

429

miliardi di tonnellate all’anno

LIVELLO DEL MARE

3.3

millimetri l’anno

Spazio e vita quotidiana Razzi per la missione Artemis I | NASA

Con le nuove invenzioni e la scoperta di migliori alternative nella tecnologia spaziale, le tecnologie esistenti stanno diventando più economiche e più avanzate.

I miglioramenti nella tecnologia spaziale faciliteranno una migliore comprensione del clima e connessioni a banda larga più veloci. Inoltre, lo sviluppo di navette spaziali e razzi cambierà il nostro modo di viaggiare.

Soluzioni di viaggio suborbitali punto-punto come Hyperloop, sono considerate possibili in futuro.

I settori industriali come la produzione troveranno incredibili opportunità per produrre le parti necessarie per navette spaziali e razzi. Le aziende di software devono assumere professionisti di nicchia e interfunzionali per sviluppare prodotti e soluzioni software per l’esplorazione dello spazio. Ingegneri e ricercatori devono sfruttare l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico per guidare l’esplorazione dello spazio .

I veicoli spaziali e i razzi avranno bisogno di grandi quantità di carburante per le missioni spaziali. Pertanto, il settore energetico deve concentrarsi sullo sviluppo di combustibili rinnovabili e alternativi a questo scopo.

Con i nuovi attori che si uniscono al campo della tecnologia spaziale, la ricerca e l’esplorazione dello spazio stanno diventando sempre più avanzate e competitive.

Pertanto, è essenziale che le organizzazioni comprendano il potenziale della tecnologia spaziale e si adattino alle mutevoli tendenze del settore per garantire una posizione significativa in un mercato competitivo.

TRATTO DA: www.cordis.europa.eu

133

134

EFFETTI SULLA TERRA

Come la ricerca spaziale aiuta la sostenibilità Cosa accomuna un razzo spaziale e lo sviluppo sostenibile?

In che modo la ricerca spaziale aiuta la sostenibilità?

Era il settembre del 2015 quando più di 150 leader internazionali si sono incontrati alle Nazioni Unite per contribuire allo sviluppo globale, promuovere il benessere umano e proteggere l’ambiente. La comunità degli Stati ha approvato l’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, i cui elementi essenziali sono i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile e 169 sotto-obiettivi, che mirano a porre fine alla povertà, a lottare contro l’ineguaglianza e allo sviluppo sociale ed economico. Inoltre riprendono aspetti di fondamentale importanza per lo sviluppo sostenibile quali l’affrontare i cambiamenti climatici e costruire società pacifiche entro l’anno 2030. Alcuni dei citati obiettivi sono raggiungibili anche passando per lo spazio. La copertura globale dei satelliti offre una prospettiva unica del nostro Pianeta. Le informazioni dallo spazio possono aiutare a migliorare le rese agricole, a proteggere la perdita di habitat e a fermare la deforestazione. Sempre i satelliti del resto in tempi non sospetti hanno scoperto il buco nello strato dell’ozono e i loro dati oggi sono elementi importantissimi per combattere il cambiamento climatico.

FAME ZERO: le immagini satellitari consentono agli agricoltori di decidere quando aggiungere acqua o fertilizzante e quando raccogliere.

Usando degli speciali strumenti è possibile misurare il vigore della coltura e la sua produttività. Il terreno agricolo rappresenta il 37% della superficie terrestre e i satelliti sono in grado di raccogliere questi dati in un vasto territorio.

ACQUA PULITA E IGIENE: le immagini satellitari consentono un monitoraggio ampio ed efficiente dei livelli dell’acqua globale, fornendo tempestivamente notizie sulla qualità e sulla quantità.

AGIRE PER IL CLIMA: spesso le prime e più chiare indicazioni del cambiamento climatico possono essere osservate in regioni molto remote del mondo. I satelliti di osservazione della Terra consentono, per esempio, il monitoraggio globale della deforestazione, i livelli di inquinamento nei corpi d’acqua, lo stato dei ghiacci e la desertificazione e consentono di mettere in atto azioni precoci e immediate per prevenire questi eventi.

LA VITA SOTT’ACQUA: i satelliti possono contribuire a tracciare e segnalare alle autorità competenti la pesca illegale. I trasmettitori AIS mostrano la posizione dei pescherecci legali e le immagini satellitari aggiornate consentono l’identificazione delle navi che operano senza segnali AIS. VITA E TERRITORIO: i satelliti possono contribuire a monitorare e proteggere gli habitat individuando quelli che possono essere degli indicatori di sviluppo o distruzione non autorizzati e di conseguenza avvisando le autorità ad impegnarsi presto e arrestarla.

Dunque, di fatto la ricerca spaziale aiuta la sostenibilità fungendo da controllore. Uno speciale vigile che dall’alto monitora la situazione e manda prontamente a Terra dei messaggi di allerta qualora ci fosse qualcosa che sta andando di previsto.

TRATTO DA: www.green.it

Spazio e vita quotidiana

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Satellite SENTINEL 2 2015

Satellite Sentinel 2 | NASA

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EFFETTI SULLA TERRA

# LANCIO

LANCIATI

Starlink Demo (0.9), Maggio 2019 Starlink 1, Novembre 2019 Starlink 2, Gennaio 2020 Starlink 3, Gennaio 2020 Starlink 4, Febbraio 2020 Starlink 5, Marzo 2020 Starlink 6, Aprile 2020 Starlink 7, Giugno 2020 Starlink 8, Giugno 2020 Starlink 9, Agosto 2020 Starlink 10, Agosto 2020 Starlink 11, Settembre 2020 Starlink 12, Ottobre 2020 Starlink 13, Ottobre 2020

60/62 60/122 60/182 60/242 60/302 60/362 60/422 60/482 60/540 60/597 60/655 60/715 60/775 60/835

Starlink 14, Ottobre 2020 Starlink 15, Novembre 2020 Starlink 16, Gennaio 2021 Starlink 17, Marzo 2021 Starlink 18, Febbraio 2021 Starlink 19, Febbraio 2021 Starlink 20, Marzo 2021 Starlink 21, Marzo 2021 Starlink 22, Marzo 2021 Starlink 23, Aprile 2021 Starlink 24, Aprile 2021 Starlink 25, Maggio 2021 Starlink 26, Maggio 2021 Starlink 27, Maggio 2021

60/895 60/955 60/1015 60/1205 60/1085 60/1145 60/1265 60/1325 60/1385 60/1445 60/1505 60/1565 60/1677 60/1625

Spazio e vita quotidiana

SATELLITE: Falcon 9 Block 5 | Starlink 28

Rampa di lancio: Space Launch Complex 40

Orbita: Orbita bassa terestre (LEO)

Capacità di carico: LEO: 22.800 kg GTO: 8.300 kg

Altezza: 70 m

Diametro: 3,65 m

Produttore: SpaceX

Lanci:

60/1737

Peso lancio: 549000 kg

Spinta al decollo 7.607 kN

STATO: Successo

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Data di lancio: 26/05/2021 - 20:59

Missione: Starlink 28

Tipo: Telecomunicazioni

138

EFFETTI SULLA TERRA

Come lo spazio influisce sulla medicina Ossa fragili, calcoli renali, problemi alla vista o esami di routine: insospettabili tecnologie mediche nate con lo scopo di garantire la migliore tutela agli astronauti nello Spazio e approdate come cure alla portata di tutti sulla Terra Nel 1958 il Congresso degli Stati Uniti stabilì che l’Agenzia Spaziale doveva condividere le scoperte e i brevetti al fine di renderli disponibili per tutti e convertirli in prodotti commerciali. L’esplorazione spaziale ha portato a realizzare i voli spaziali, ha consentito lo sviluppo di tantissimi oggetti, processi e materiali che utilizziamo quasi ogni giorno e anche la medicina ha ricevuto i suoi benefici.

Alcune nuove invenzioni provengono da esigenze tipiche dello spazio che hanno poi trovato applicazione sulla Terra. Gli esperimenti scientifici condotti sulla ISS hanno confini molto ampi. Le scoperte e la tecnologia sviluppate nella stazione a 400 km di quota sono già serviti a migliorare la nostra vita di pazienti terrestri.

01. INTERVENTI OCULARI PRECISI:

in assenza di gravità, i movimenti oculari e la percezione del moto cambiano: gli stessi sistemi di eyetracking sviluppati per monitorare lo sguardo degli astronauti sono usati, sulla Terra, per posizionare correttamente i laser negli interventi di chirurgia oculare e compensare i movimenti dell’occhio dei pazienti.

02. BRACCIO ROBOTICO PER INTER-

VENTI AL CERVELLO: gli arti meccanici in uso prima sullo spazio sono serviti da ispirazione per sviluppare neuroArm, il primo braccio robotico capace di intervenire sui tumori cerebrali direttamente dall’interno della macchina per risonanza magnetica. Questo robot chirurgo, preciso ha anche il vantaggio di poter intervenire in diretta sulle immagini che vede.

03. MONITORAGGIO ASMATICI:

il monossido di azoto è un comune gas inquinante sulla Terra, rilevato anche all’interno della ISS. Quando una persona ha le vie respiratorie infiammate, nell’aria esalata sono visibili maggiori concentrazioni di questo gas. L’ESA ha sviluppato un dispositivo per monitorare le concentrazioni di monossido d’azoto nel fiato, e intervenire con farmaci prima che eventuali infiammazioni possano diffondersi. Stessa tecnologia è ora usata, sulla Terra, per controllare la salute dei pazienti asmatici durante alcune terapie.

04. APPARECCHIO INVISIBILE:

la ceramica policristallina che scompare resistente e ad alta tenuta, è ora tra i materiali più ampiamente utilizzati nell’ortodonzia. Inizialmente, però, era stata sviluppata per essere utilizzata nell’ingegneria aerospaziale e per la difesa militare.

05. OSSA FORTI:

i programmi messi in campo per contrastare la perdita di densità ossea cui inevitabilmente vanno incontro gli astronauti in missione stanno aiutando i pazienti affetti da osteoporosi.

Sulla ISS, la fragilità ossea si combatte con sessioni di allenamento serrato e dosi settimanali di bifosfonati, farmaci che inibiscono l’azione degli osteoclasti, le cellule impegnate nel riassorbimento del tessuto osseo.

Spazio e vita quotidiana

06. MISURAZIONE TEMPERATURA: le

tecnologie agli infrarossi sviluppate dal Jet Propulsion Laboratory della Nasa per misurare la temperatura di stelle e pianeti sono state impiegate, dai primi anni ‘90, per mettere a punto termometri agli infrarossi capaci di rilevare con precisione e in modo non invasivo la temperatura interna dei pazienti.

Serena Auñón-Chancellor mescola campioni di cristtalli proteici | NASA

07. RAGGI TRAENTE PER CALCOLI (RENI): nello spazio, per il cambiamento di dieta, metabolismo e idratazione aumenta la possibilità di sviluppare calcoli renali pericolosi. Per questo è stata messa a punto una macchina agli ultrasuoni portatile capace di individuare, spostare e demolire i calcoli senza effetti collaterali, direttamente sul posto e senza necessità di intervenire da Terra. La stessa tecnologia sta servendo anche per trattare il problema quaggiù.

08. MISURAZIONE PRESSIONE

INTRACRANICA: la principale ragione dei problemi alla vista lamentati dagli astronauti è l’aumento della pressione intracranica, causata dalla risalita di fluidi per effetto della microgravità e dall’aumento del volume del liquido cerebrospinale. Lo sviluppo di metodologie non invasive per monitorare la pressione intracranica è usato con favore anche dai pazienti che hanno questa necessità sulla Terra.

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09. TECNICHE DI IMAGING CEREBRALE: l’analisi di segnali digitali fu inizialmente messa a punto per migliorare la visualizzazione delle immagini lunari. In seguito, queste tecnologie sono servite a mettere a punto sistemi di imaging diagnostico sempre più precisi: le stesse tecniche di interpretazione dei segnali sono ora impiegate per leggere gli esiti di TAC e risonanze magnetiche e individuare eventuali lesioni.

10. TECNICHE DI DIALISI SEMPLIFICATE:

i sistemi di riciclo dei liquidi impiegati sulla ISS sono stati imitati per realizzare sistemi di filtraggio che permettano di rimuovere le sostanze di scarto dai fluidi utilizzati per la dialisi.

Ciò è servito a creare macchine per la dialisi meno ingombranti e utilizzabili anche a casa, che richiedono un minore dispendio energetico.

TRATTO DA: www.esa.int

140

EFFETTI SULLA TERRA

OCCHI la vista può diventare meno acuta: il 30% degli astronauti, anche dopo missioni di breve durata, ha riferito di un calo della capacità visiva.

Le cause del fenomeno non sono ancora del tutto chiare, ma secondo i medici potrebbero essere scatenate, dall’assenza di gravità che fa concentrare i fluidi corporei negli arti inferiori e nella testa.

MUSCOLI I muscoli, che essendo poco utilizzati tendono ad atrofizzarsi e ridursi di volume, anche del 40% durante le missioni di maggior durata.

CERVELLO Appena arrivati nello spazio, corpo e cervello hanno bisogno di adattarsi alle nuove condizioni ambientali.

In questa situazione, gli astronauti possono riscontrare problemi di equilibrio e coordinazione.

Tra i sintomi più spiacevoli: la nausea spaziale, una sorta di mal di mare cosmico.

CUORE L’assenza di gravità fa sì che il sangue si distribuisca nel corpo in modo diverso concentrandosi principalmente tra testa e polmoni.

Durante il rientro sulla Terra, l’aumento di gravità fa defluire rapidamente il sangue dal cervello verso gli arti inferiori e questo può portare a una perdita, breve e temporanea, delle funzioni cerebrali.

OSSA Le ossa si assottigliano e si indeboliscono, le probabilità di fratture una volta tornati a Terra aumentano.

Non essendo necessario contrastare la forza di gravità il nostro corpo entra in modalità “riposo”, ma così facendo il calcio, anziché depositarsi sulle ossa, viene eliminato.

RADIAZIONI I brillamenti solari emettono grandi quantità di particelle elettricamente cariche che possono investire gli astronauti e i loro veicoli.

SANGUE E CIRCOLAZIONE In volo si verifica rapidamente una redistribuzione dei fluidi verso le regioni superiori del corpo. A ciò si accompagna una distensione cardiaca.

Spazio e vita quotidiana

141

Tessuti intelligenti Cosa hanno in comune tessuti, indumenti e satelliti?

L’industria spaziale europea sta avendo un impatto crescente sull’industria tessile. Molte delle tecnologie utilizzate nella progettazione e produzione di capi moderni provengono da materiali e sistemi che sono stati sviluppati per applicazioni nello spazio. Le tecnologie vengono applicate ai vestiti, non solo per migliorarne valore e prestazioni ma anche il loro comfort; sono i cosiddetti tessuti intelligenti, ovvero quei tessuti che oltre allo stile estetico e alla vestibilità dei normali materiali tessili possono anche rilevare i cambiamenti nell’ambiente esterno e fornire feedback modificando uno o più dei loro parametri di prestazione, in modo da rispondere all’ambiente esterno adattandosi per ottenere un nuovo tipo di materiale adatto al’ambiente. Sono tessuti tessili ottenuti tramite filatura, tessitura e altri processi che utilizzano fibre tessili intelligenti come materie prime, o tessuti tessili intelligenti ottenuti combinando altri materiali intelligenti con tessuti tessili.

Alcuni esempi applicati ne sono:

Tessuto metallico stampato in 3D | NASA

Camicia intelligente | ESA

142

EFFETTI SULLA TERRA

01.

02.

La soluzione proposta si basa sul knowhow sviluppato per l’applicazione di fluidi magnetoreologici per lo smorzamento delle strutture. Questi fluidi possono essere trasformati dal liquido allo stato solido attraverso l’applicazione di un campo magnetico. È già stato sviluppato un prototipo di scarpa in cui il fluido è contenuto in due scomparti intercomunicanti nella suola in abbinamento ad un magnete regolabile, in modo che la rigidità della suola possa essere regolata in base alle condizioni del terreno.

La soluzione proposta si basa sul know-how utilizzato nel paracadute di emergenza abbinato ad un sistema di gonfiaggio così da creare un paracadute che funzioni fin dall’inizio del salto, quindi anche da 20 m, cosa che gli altri paracadute non fanno, partendo da una minima di 50m.

Karada, Becagli e Texteam insieme a SEVA-Technologies sta sviluppando un sistema di gonfiaggio che funziona con il paracadute e soddisfa le specifiche di resistenza richieste.

SCARPE AMMORTIZZANTI

PARACADUTE PER GRATTACIELI

Spazio e vita quotidiana

03.

04..

Le leghe a memoria di forma (SMA) sono materiali straordinari; possono essere allungati e deformati come un elastico e riescono a ricordare una forma che gli è stata rinchiusa. L’ESA, D’Appolonia ha trasferito questa conoscenza a più settori tradizionali. Il tessuto delle maniche può essere programmato per accorciarsi non appena la temperatura dell'ambiente aumenta di qualche grado. Il tessuto può anche essere avvitato, piegato o stropicciato, tornando alla forma originale se trattata con un getto d’aria calda.

Con l’ESA, Karada e Hugo Boss hanno prodotto un‘innovativa tuta per i meccanici McLaren. La sfida era produrre un indumento termoregolato fornendo una temperatura confortevole per la squadra, la manutenzione dell’auto e il mantenimento degli standard di sicurezza applicabili alla tuta del pilota.

Risultato: un impianto di climatizzazione miniaturizzato. Guidati da Mauro Taliani, il designer di Hugo Boss ha sviluppato una camicia di raffreddamento utilizzando tubi di plastica.

CAMICIA INTELLIGENTE

DALLE TUTE SPAZIALI AL PIT STOP

TRATTO DA: www.esa.int

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144

EFFETTI SULLA TERRA

Lanci totali: 3738

MAPPA: Pianeta Terra

Paesi produttori: U.S.A; EU; RU; CN; ISR; AE; JP

Centri spaziali: 22

Sfide geopolitiche

Comunizazione mondiale | Shutterstock

EFFETTI SULLA TERRA

145

4.2

La New Space Economy.

144

TURISMO SPAZIALE

2.4

ITTEFFE ARRET ALLUS

Lanci totali: 3738

.ymonocE ecapS weN aL

MAPPA: Pianeta terra

Paesi produttori: U.S.A; EU; RU; CN; ISR; AE; JP

Centri spaziali: 22

Sfide geopolitiche

Comunizazione mondiale | Shutterstock

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EFFETTI SULLA TERRA

Critica allo spazio La decisione del Congresso degli Stati Uniti del 2019 di creare una “Forza spaziale” dovrebbe stimolare alcune indagini su quale tipo di geopolitica è in atto nello spazio La decisione del Congresso degli Stati Uniti del 2019 di creare una “Forza spaziale” come sesto ramo delle forze armate statunitensi dovrebbe stimolare alcune indagini su quale tipo di geopolitica è in atto nello spazio.

Questo è stato seguito, nel profondo della pandemia di COVID-19 e dello stato di emergenza nazionale, dall’ordine esecutivo del 6 aprile 2020 per promuovere l’estrazione mineraria del settore privato della Luna e di altri pianeti.

Finzioni popolari a parte, queste decisioni non erano inevitabili, né derivavano da un vuoto giuridico.

Lo spazio esterno è disciplinato dal Trattato sui principi del 1967 che disciplinano le attività degli Stati nell’esplorazione e nell’uso dello spazio esterno, compresa la Luna e altri corpi celesti (OST), che è stato firmato da 132 paesi tra cui Stati Uniti, Russia e Cina. Con questo trattato, la comunità internazionale ha fatto qualcosa di straordinario.

Nel profondo della Guerra Fredda, l’OST ha costituito un accordo per trattare lo spazio in un modo fondamentalmente diverso da quasi tutti gli altri beni comuni globali negli ultimi 500 anni. Avendo previsto da tempo i pericoli di trasformare lo spazio nella prossima frontiera per la colonizzazione, l’estrazione di risorse e la militarizzazione, l’OST ha designato lo spazio come nostro patrimonio comune e ne consente solo un uso pacifico nella provincia di tutta l’umanità. Questo trattato apre a tutti lo spazio per l’esplorazione e la scoperta pacifica.

Ciò significa che non puoi piantare una bandiera su un corpo celeste per chiamarlo tuo, indipendentemente da ciò che potrebbero pensare gli aspiranti colonizzatori contemporanei. Contrariamente al linguaggio dello SPACE Act del 2015 firmato dall’ex presidente degli Stati Uniti Obama, non si possono rivendicare i finders keepers e quindi allestire una miniera che polverizza altri mondi in merci da vendere al miglior offerente. Significa sicuramente che non puoi trasformare la tua stazione spaziale o base lunare in una guarnigione militare e poi minacciare di far piovere morte e distruzione sui tuoi simili.

Infatti, le armi e l’uso della forza sono vietati nello spazio, quindi non è chiaro quale sia la decisione del Congresso

degli Stati Uniti del 2019 di stanziare fondi per creare la Space Force. Una cosa è chiara: la decisione apre un vaso di Pandora che la OST è stata pensata per tenere ben chiuso. A differenza di tutte le altre terre sulla Terra in cui gli esseri umani sono nativi, nello spazio la sovranità mutuamente esclusiva ha lasciato il posto alla res communis - la definizione legale internazionale per i beni comuni. Le norme governative contrastanti tra la terraferma costantemente occupata e lo spazio completamente non occupato da umani potrebbero non essere sorprendenti. Nessuna rivendicazione territoriale su alcuna parte dello spazio avanzata prima del trattato è stata riconosciuta.

Rispetto ai regimi di governance degli oceani, quello dello spazio è elegantemente semplice. A differenza degli oceani, nello spazio esterno, non c’è differenza tra acque territoriali e internazionali, né ci sono zone economiche esclusive o aree protette. Lo spazio può essere utilizzato solo in modo aperto a tutti, i cui benefici possono essere condivisi da tutta l’umanità. E a differenza dell’atmosfera, nello spazio non esistono spazi aerei nazionali esclusivi e quindi nessuna No-Fly Zone.

Naturalmente, ci sono slot orbitali accuratamente parcellizzati in cui è possibile posizionare un satellite, ma questi non sono supervisionati da uno stato sovrano, ma dall’Autorità internazionale per le telecomunicazioni.

Dal 2015, sessioni dedicate allo spazio, hanno esplorato diversi impegni oltre la nostra atmosfera, da quello storico ed estetico a quello ludico, filosofico ed economico.

Sfide geopolitiche

2022

In questa pubblicazione sono presenti informazioni e immagini tratte dai documenti ufficiali dell’agenzia governativa civile NASA, (National Aeronautics and Space Administration).

Fino alla metà degli anni 2010, anche con un crescente corpo di ricerca delle scienze sociali, con una dimostrazione particolarmente forte tra gli antropologi, questo semplice fatto del nostro coinvolgimento con gli spazi dello spazio non aveva ancora provocato alcun un serio ripensamento anche dei quadri analitici più robusti utilizzati nella geografia umana. Questo era sconcertante, dato che molti dei fenomeni contemporanei in esame – globalizzazione, uso del suolo e cambiamento ambientale, disastri umani e naturali – si sono di fatto co-evoluti con l’impegno umano con lo spazio. Più sostanzialmente, molti degli strumenti utilizzati nella nostra disciplina sono tecnologie spaziali o collegate allo spazio. Come potevano allora essere dati per scontati questi strumenti e le relative infrastrutture, anche se gli studiosi critici stavano fondamentalmente mettendo in discussione fenomeni sociali che erano stati reificati o trattati come strutture di fondo stabili: il corpo, la famiglia, il lavoro di cura, la tecnologia, la logistica, lo stato? Non è tanto che il fatto che ci mancasse l’elefante nella stanza quanto quello che ignoravamo l’esistenza stessa della stanza.

Forse perché, per la maggior parte, l’OST ha funzionato così bene da attirare relativamente poca attenzione. La pace raramente fa notizia. L’adesione globale ai termini dell’OST ha consentito lo sviluppo di comunicazioni globali, trasporti e sistemi scientifici che dipendono in Terra vista dallo spazio | NASA

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modo significativo o interamente dal posizionamento di tecnologie estremamente costose ed estremamente delicate nelle orbite della Terra, dove girano a decine di migliaia di km all’ora lungo traiettorie prevedibili. Queste tecnologie da cui dipende la società contemporanea sono estremamente vulnerabili; la pace è ciò che rende possibile la loro proliferazione. Sebbene ci siano state alcune gravi infrazioni nel corso degli anni, ad esempio i test sui missili anti-satellite da parte di Stati Uniti, Cina e India. Intraprendendo una geopolitica critica dello spazio, l’obiettivo non è ridurre lo spazio a un mero teatro geopolitico. Che cosa imperdonabile riduzionistica da fare all’infinita distesa del cosmo! Invece, gli articoli di questa raccolta si occupano delle geografie dello spazio esterno, il che significa che guardano al modo in cui lo spazio modella la produzione dello spazio sulla Terra e quali attori, istituzioni, discorsi e materiali sono coinvolti. Un’attenzione critica alle diverse forme di potere, alle loro manifestazioni e contingenze.

Se lo Spazio è di tutti, la governance è responsabilità di tutti.

TRATTO DA: www.ispionline.it

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EFFETTI SULLA TERRA

New Space Economy: la nuova frontiera della geopolitica Le attività spaziali si stanno espandendo a livello globale, con un numero record di Paesi e di attori commerciali oggi coinvolti in investimenti in programmi spaziali Mai prima d'ora la space economy ha attirato tanto interesse, con satelliti in orbita registrati in oltre 80 nazioni.

Sempre più aspetti della vita “terrestre” si basano su segnali e dati satellitari, stimolando nuovi investimenti economici spesso lontani dagli investimenti tradizionali in infrastrutture spaziali. Gli investimenti pubblici rappresentano la fetta più larga dei finanziamenti nelle attività spaziali, pari a circa 79 miliardi di dollari nel 2019, e si pongono come obiettivo la promozione di strumenti per la sicurezza e la governance nazionale, ma anche motivazioni socio-economiche, nonché di sviluppo delle capacità scientifiche e R&S. Gli Stati Uniti rimangono la più grande potenza spaziale, seguiti da Russia, Arabia Saudita e Francia.

Tuttavia, il numero di economie sviluppate e in via di sviluppo che attualmente investono nello spazio è in crescita.

Molte di queste dispongono già di un ampio portafoglio di attività e progetti, specchio di programmi spaziali ben sviluppati. Inoltre, nell'ultimo decennio, circa 20 nuovi Paesi hanno iniziato a investire in iniziative spaziali innovative, e a sostenere progetti privati quali la missione su Marte pianificata degli Emirati Arabi Uniti, il piccolo vettore della Nuova Zelanda, il programma di estrazione mineraria di asteroidi del Lussemburgo o la missione lunare di Israele.

Il settore spaziale sta affrontando un nuovo ciclo nel suo sviluppo, con tecnologie mature off-the shelf ormai ampiamente disponibili e progetti commerciali innovativi promossi da segnali e dati satellitari. Tra micro-satelliti e mega-costellazioni di centinaia di satelliti, tra piccoli vettori e banda larga, tra l’Internet of Things e i voli umani commerciali nello spazio, promettenti e sofisticati sistemi e tecnologie spaziali stanno rapidamente rivoluzionando il settore. In questa cornice, l’attuale spinta nel campo della digitalizzazione sta creando nuove opportunità per l'industria, grazie all'introduzione di processi di lean manufacturing, all'integrazione verticale di prodotti e servizi end-to-end (dai satelliti fino ai terminali a terra), nonché alle prime linee di assemblaggio per la

produzione di massa di piccoli satelliti e lo sviluppo di componenti per satelliti e razzi grazie a stampanti 3D. Le telecomunicazioni satellitari commerciali sono state le prime a creare legami con un'ampia gamma di aziende, che non avevano precedenti collegamenti con la comunità spaziale grazie alla fornitura di servizi di trasmissione televisiva. Il mercato delle telecomunicazioni, tuttavia, si trova attualmente ad affrontare incertezze, in quanto le tecnologie spaziali e terrestri così come i comportamenti dei clienti, sono in rapida evoluzione.

Gli ultimi cinque anni hanno visto una rapida espansione del segmento downstream della space economy, incentrato sulla fornitura e la potenzialità di tecnologie, segnali e dati satellitari, quali le telecomunicazioni, i servizi televisivi satellitari, i prodotti geo-spaziali, la meteorologia e i servizi di geo-localizzazione, il cui valore e generazione di reddito sono spesso molto lontani dagli investimenti iniziali effettuati.

Circa venti aziende hanno annunciato piani per il lancio di nuovi satelliti nei prossimi cinque anni per la fornitura di servizi satellitari a banda larga, attualmente per lo più complementari a preesistenti reti al fine di raggiungere zone remote. Alcune di queste società sono supportate da operatori satellitari come O3b con SES, LeoSat con Hispasat e Sky Perfect JSAT, o da produttori come OneWeb con Airbus, Starlink con SpaceX, ma tutte hanno presentato domanda per l’assegnazione di risorse orbitali. Gli investimenti necessari potrebbero variare da 3,5 a 12 miliardi di dollari per una costellazione di prima generazione, a seconda del numero di satelliti e dell'infrastruttura spaziale e terrestre scelta. Alla luce delle tendenze di digitalizzazione accelerata che interessano tutti i settori dell'economia, la struttura stessa dell'industria spaziale potrebbe subire cambiamenti futuri, con nuove sfide da superare:

SPECIALE: materiali straordinari

SpaceX: Materiale per scudo termico

BOCACHICAGAL, NASA | Placche esagonali di alluminio-litio e fibra di carbonio

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EFFETTI SULLA TERRA

New Space Economy: la nuova frontiera della geopolitica Le attività spaziali si stanno espandendo a livello globale, con un numero record di Paesi e di attori commerciali oggi coinvolti in investimenti in programmi spaziali Mai prima d'ora la space economy ha attirato tanto interesse, con satelliti in orbita registrati in oltre 80 nazioni.

Sempre più aspetti della vita “terrestre” si basano su segnali e dati satellitari, stimolando nuovi investimenti economici spesso lontani dagli investimenti tradizionali in infrastrutture spaziali. Gli investimenti pubblici rappresentano la fetta più larga dei finanziamenti nelle attività spaziali, pari a circa 79 miliardi di dollari nel 2019, e si pongono come obiettivo la promozione di strumenti per la sicurezza e la governance nazionale, ma anche motivazioni socio-economiche, nonché di sviluppo delle capacità scientifiche e R&S. Gli Stati Uniti rimangono la più grande potenza spaziale, seguiti da Russia, Arabia Saudita e Francia.

Tuttavia, il numero di economie sviluppate e in via di sviluppo che attualmente investono nello spazio è in crescita.

Molte di queste dispongono già di un ampio portafoglio di attività e progetti, specchio di programmi spaziali ben sviluppati. Inoltre, nell'ultimo decennio, circa 20 nuovi Paesi hanno iniziato a investire in iniziative spaziali innovative, e a sostenere progetti privati quali la missione su Marte pianificata degli Emirati Arabi Uniti, il piccolo vettore della Nuova Zelanda, il programma di estrazione mineraria di asteroidi del Lussemburgo o la missione lunare di Israele.

Il settore spaziale sta affrontando un nuovo ciclo nel suo sviluppo, con tecnologie mature off-the shelf ormai ampiamente disponibili e progetti commerciali innovativi promossi da segnali e dati satellitari. Tra micro-satelliti e mega-costellazioni di centinaia di satelliti, tra piccoli vettori e banda larga, tra l’Internet of Things e i voli umani commerciali nello spazio, promettenti e sofisticati sistemi e tecnologie spaziali stanno rapidamente rivoluzionando il settore. In questa cornice, l’attuale spinta nel campo della digitalizzazione sta creando nuove opportunità per l'industria, grazie all'introduzione di processi di lean manufacturing, all'integrazione verticale di prodotti e servizi end-to-end (dai satelliti fino ai terminali a terra), nonché alle prime linee di assemblaggio per la

produzione di massa di piccoli satelliti e lo sviluppo di componenti per satelliti e razzi grazie a stampanti 3D. Le telecomunicazioni satellitari commerciali sono state le prime a creare legami con un'ampia gamma di aziende, che non avevano precedenti collegamenti con la comunità spaziale grazie alla fornitura di servizi di trasmissione televisiva. Il mercato delle telecomunicazioni, tuttavia, si trova attualmente ad affrontare incertezze, in quanto le tecnologie spaziali e terrestri così come i comportamenti dei clienti, sono in rapida evoluzione.

Gli ultimi cinque anni hanno visto una rapida espansione del segmento downstream della space economy, incentrato sulla fornitura e la potenzialità di tecnologie, segnali e dati satellitari, quali le telecomunicazioni, i servizi televisivi satellitari, i prodotti geo-spaziali, la meteorologia e i servizi di geo-localizzazione, il cui valore e generazione di reddito sono spesso molto lontani dagli investimenti iniziali effettuati.

Circa venti aziende hanno annunciato piani per il lancio di nuovi satelliti nei prossimi cinque anni per la fornitura di servizi satellitari a banda larga, attualmente per lo più complementari a preesistenti reti al fine di raggiungere zone remote. Alcune di queste società sono supportate da operatori satellitari come O3b con SES, LeoSat con Hispasat e Sky Perfect JSAT, o da produttori come OneWeb con Airbus, Starlink con SpaceX, ma tutte hanno presentato domanda per l’assegnazione di risorse orbitali. Gli investimenti necessari potrebbero variare da 3,5 a 12 miliardi di dollari per una costellazione di prima generazione, a seconda del numero di satelliti e dell'infrastruttura spaziale e terrestre scelta. Alla luce delle tendenze di digitalizzazione accelerata che interessano tutti i settori dell'economia, la struttura stessa dell'industria spaziale potrebbe subire cambiamenti futuri, con nuove sfide da superare:

Materiali spaziali

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SPECIALE: materiali straordinari

SpaceX: Materiale per scudo termico

BOCACHICAGAL, NASA | Placche esagonali di alluminio-litio e fibra di carbonio

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EFFETTI SULLA TERRA

Soluzioni materiali per lo spazio La Nasa lavora costantemente per migliorarsi e sviluppare nuovi materiali utili all’esplorazione spaziale Il prossimo obiettivo dell’agenzia spaziale americana, Nasa, è quello di far atterrare la prossima donna e il prossimo uomo sulla luna entro il 2024, con il programma già citato Artemis, con la collaborazione di SpaceX. Al fine di riportare gli astronauti sulla Luna, Nasa già da tempo sta lavorando su vari prototipi, oltre allo sviluppo di robot sempre più sofisticati per l’esplorazione del suolo lunare e successivamente marziano. è evidente che i materiali giocano un importantissimo ruolo nella realizzazione di nuove soluzioni per affrontare i problemi tecnici che si presenteranno nelle condizioni estreme dello spazio.

01.

SCUDO TERMICO Un primo esempio di problematica è la gestione della temperatura della navicella e lo scudo termico è un’ottima soluzione.

Lo scudo termico è uno degli elementi più critici, in quanto ha il compito di proteggere la capsula e gli astronauti dalle temperature estreme, sperimentate durante il rientro in atmosfera terrestre. Ad esempio Orion utilizza moduli in materiale ablativo chiamato AVCOAT. Mentre SpaceX utilizza alluminio-litio e fibra di carbonio per la realizzazione di placche esagonali, forma che sembrerebbe contribuire alla dispersione della temperatura tra le piastre.

Materiale AVCOAT Scudo termico

Materiali spaziali

02.

SUPERELASTIC TYRE

Superelastic Tyre | NASA

Un’altra situazione di possibile rischio è il terreno, per esempio di Marte, il quale potrebbe danneggiare eccessivamente le ruote dei mezzi utilizzati per la sua ruvidità. Per questo il Glenn Research Center di Nasa sta lavorando al Superelastic Tyre, uno pneumatico non-pneumatico: una tecnologia che utilizza leghe a memoria di forma in grado di subire forti sollecitazioni e una deformazione elevata senza danni permanenti.

03.

PALE IN FIBRA DI CARBONIO

Ingenuity | NASA

Infine un’ulteriore situazione di disagio potrebbe essere causata dalla densa atmosfera marziana, la quale impedirebbe il normale volo ai droni. Perciò Nasa ha sviluppato le pale in fibra di carbonio, usate poi nel progetto Ingenuity.

Quest’ultimo è dotato di quattro pale in fibra di carbonio appositamente realizzate, disposte in due rotori che ruotano in direzioni opposte, più velocemente degli elicotteri terrestri.

TRATTO DA: www.materially.eu

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EFFETTI SULLA TERRA

Stampa 3D per le basi lunari La Nasa finanzia ICON per progettare edifici stampati in 3D per le future basi lunari Sviluppatore di tecnologie di costruzione avanzate tra cui robotica, software e materiali da costruzione, ICON inizi la ricerca e lo sviluppo di un sistema di costruzione spaziale che potrebbe supportare la futura esplorazione della Luna.

Rendering concettuale del progetto Olympus | ICON

«Costruire

la prima casa dell’umanità su un altro mondo sarà uno dei progetti di costruzione più ambiziosi della storia umana documentata e spingerà la tecnologia, l’ingegneria, la scienza e l’architettura a nuovi livelli letterali.»

- Jason Ballaro La NASA ha segnalato che, attraverso il programma Arpiù performanti. NASA da tempo esplora le potenzialità temis, la Luna sarà il primo sito fuori dalla Terra della stampa 3D per le costruzioni nello spazio, per l’esplorazione sostenibile della superficie. oggi ICON stamperà edifici 3D per lo sviluppo Costruire una presenza sostenibile e permanente di un sistema di costruzione extra-terrestre sulla Luna richiede più dei razzi, dovranno esseche potrebbe supportare la futura esploraziore costruite strutture robuste che forniscono una ne Il progetto, denominato Olympus e attualmigliore protezione termica, dalle radiazioni e dai mente in fase di concept, è stato sviluppato micrometeoriti rispetto a quanto possano fornire in collaborazione con lo studio di architettura gli habitat metallici o gonfiabili.

BIG (Bjarke Ingels Group) e SEArch (SpaDalle piattaforme di allunaggio agli habice Exploration Architecture) e prevetat, questi sforzi collettivi sono guidati de infrastrutture stampate 3D a dalla necessità di rendere l’umanità partire da materiali presenti sul una civiltà spaziale. suolo lunare (rocce o regolite).

Le sfide principali delle costruQuesto tipo di progetto conzioni nello spazio, e sulla Luna sentirà anche di elaborare in particolare, dove non esiste modalità costruttive più atmosfera, riguardano la resisostenibili e maggiormenstenza alla pressione interna te efficienti, applicabili e la protezione dalle radiazioanche sulla terra, ovvero ni cosmica e solare, per cui l’impiego di risorse locali costruzioni solide risultano a zero spreco.

TRATTO DA: www.iconbuild.com

Materiali spaziali

NASA PATENT PORTFOLIO

Aerospazio

Comunicazioni

Elettronica

IT e software

Strumentazioni

Industria

Ottica

Generazione e stoccaggio d’energia

Propulsione

Ambiente

Medicina

Materiali e tessuti

Robotica, automazione e controllo

Sensori

Sistema meccanico e dei fluidi

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EFFETTI SULLA TERRA

Legno come materiale spaziale?

UPM ha l’obiettivo di mettere in orbita il primo satellite in legno al mondo entro la fine del 2021: il Wisa Woodsat WISA Woodsat è un nanosatellite, progettato e costruito in Finlandia, la cui missione sarebbe quella di testare l’applicabilità del legno, in particolare compensato WISA-Birch nelle strutture spaziali ed esporlo a condizioni spaziali estreme per un lungo periodo di tempo.

Un primo prototipo è stato realizzato in collaborazione con la KitSat, con un multistrato di betulla, effettuando un volo atmosferico di successo nel luglio del 2017.

In quest’ultimo lancio, il prototipo ha dimostrato di saper resistere abbastanza bene alle estreme condizioni ambientali. Ma non si tratta di un unico progetto, anche l’università di Kyoto sta progettando un satellite in legno, LignoSat, che prevedono di lanciare in orbita entro il 2023. Il team sta studiando come trattare il legno per resistere a forti variazioni di temperatura, radiazioni e luce solare, oltre ad aver notato come questo materiale non blocchi le onde elettromagnetiche o il campo magnetico terrestre, fattore positivo in quanto significa che eventuali antenne o altri dispositivi possono essere riposti al suo interno.

Ad ogni modo è evidente come sia propagata l’idea, come soluzione al problema della spazzatura spaziale, ma anche come miglioramento nel rilascio di particelle tossiche durante l’incendio di rientro.

Non si tratta del primo oggetto spaziale progettato in legno: il primo programma Ranger, sviluppato dalla NASA negli anni ‘60, già prevedeva strutture in balsa sulla Luna, però TRATTO DA: www.wisaplywood.com

mai entrate in funzione per il fallimento della missione.

Il legno è comunque un materiale raramente usato nell’industria aerospaziale, per una serie di ragioni tecniche.

Per cominciare, la materia organica conterrebbe una discreta quantità di acqua. Nel vuoto, quell’acqua fuoriuscirebbe ed evaporerebbe, il che potrebbe influire sulla struttura. Anche se questo processo si svolgesse per molte settimane o mesi, l’integrità del veicolo spaziale potrebbe essere compromessa.

Per questo è molto probabile che il legno venga trattato prima del lancio. L’obiettivo di queste missioni è anche quello di testare diversi tipi di legno in condizioni estreme di temperatura e luce solare.

Studiare i cambiamenti di stato in condizioni di microgravità, per poi tradurre queste conoscenze in applicazioni pratiche del materiale sulla Terra.

Materiali spaziali

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Rendering del satellite Wisa Woodsat | UPM

«Siamo

Wisa Woodsat UPM Satellite

molto preoccupati per il fatto che tutti i satelliti che rientrano nell'atmosfera terrestre bruciano e creano minuscole particelle di allumina che galleggeranno nell'atmosfera superiore per molti anni» - Takao Doi

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EFFETTI SULLA TERRA

OUTERSPACE

Progetto e redazione grafica

Istituto Europeo di Design,

Alice Cassanmagnago Elisa Invernici Sara Mondelli

Milano Arti Visive / Graphic Design A.A. 2020/2021

Materiali spaziali

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OUTER SPACE

In questa prima edizione, affronteremo insieme, la prima delle quattro fasi del ciclo di vita di Outer Space. Partendo dall’inizio di questa fantastica storia per arrivare alle novità più attuali.

Outer space ha lo scopo di proporre parte di infinito, attraverso l’uso di immagini, disegni, date, notizie e aggiornamenti che permettano di partecipare a questo processo in quanto spettatori attivi e non vittime passive degli avvenimenti.

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19,00 €