Proviamo ora a leggere un altro (celeberrimo) testo che parla dello stesso luogo. Si tratta dell’inizio del primo capitolo del romanzo I promessi sposi di Alessandro Manzoni: Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda ricomincia per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni. La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l’uno detto di San Martino, l’altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega.
Pur trattandosi di due testi che ci “parlano” dello stesso luogo, essi sono stati scritti con intenti diversi e hanno quindi una diversa funzione comunicativa. Il primo è un testo descrittivo, il cui scopo è d’informare sulle caratteristiche geografiche di un territorio. Il secondo è invece un testo narrativo letterario, in quanto: – svolge la funzione tipica di un testo narrativo, quella di raccontare una storia; – presenta la caratteristica propria di un testo letterario, quella di essere scritta con un intento artistico. Ritornando allo schema iniziale della comunicazione, possiamo ora applicarlo in modo specifico alla comunicazione letteraria: autore
testo narrativo letterario
lettore
Alessandro Manzoni, I promessi sposi
Anche in questo caso siamo in presenza di un emittente, questa volta conosciuto (lo scrittore Alessandro Manzoni), che attraverso un testo (le prime righe del primo capitolo) comunica al destinatario (il lettore del romanzo) la descrizione del territorio di Lecco, in cui avranno inizio le vicende raccontate nel romanzo. Ma il modo in cui Alessandro Manzoni parla di questo luogo è molto diverso da quello che possiamo ritrovare nella voce di Wikipedia. Anche a una prima superficiale lettura balza all’occhio che si tratta di due testi che utilizzano modalità molto differenti per descrivere il cosiddetto “ramo” del lago di Como su cui sorge la cittadina di Lecco: – la voce di Wikipedia descrive il luogo in maniera neutra e oggettiva, secondo parametri geomorfologici; – la tecnica utilizzata da Manzoni è simile a quella di una telecamera: quasi come un regista che dirige le riprese di un film, egli conduce lo “sguardo” del lettore da un panorama ampio al più ristretto spazio dove di lì a poco si svolgerà la prima scena del romanzo: l’incontro di don Abbondio con i bravi. Nel secondo caso, dunque, la descrizione del luogo svolge anche la funzione di creare in chi legge una sensazione di attesa. In sostanza, Manzoni non sta solamente illustrando una serie di dati geografici: egli sta già raccontando una storia. Persino gli elementi del paesaggio descritto sembrano prendere vita, come personaggi in carne e ossa.
Come avremo modo di vedere, un testo narrativo letterario può avere un’estensione variabile: può essere cioè lungo come un romanzo o breve come un racconto. Per una piena comprensione della sua natura e della sua struttura, inoltre, va aggiunto che al suo interno si possono riconoscere essenzialmente due piani: la Storia, cioè il contenuto della narrazione: gli avvenimenti, i personaggi, i tempi e i luoghi di cui si parla nel testo (nell’esempio tratto da I promessi sposi, si tratta della presentazione dello scenario che farà da sfondo alle prime vicende raccontate nel romanzo); il Discorso, cioè il modo in cui l’autore sceglie di esprimere il contenuto della narrazione (nell’esempio tratto da I promessi sposi, è l’insieme delle tecniche utilizzate dall’autore per descrivere il “ramo” del lago di Como: le parole usate, la lunghezza e la costruzione delle frasi, i particolari sui quali decide di attirare l’attenzione, il punto di vista da cui li mostra ecc.).
STORIA E DISCORSO Il piano della Storia riguarda il contenuto della narrazione (gli avvenimenti, i personaggi, i tempi, i luoghi...). Il piano del Discorso riguarda invece il modo in cui l’autore sceglie di raccontare e di esprimere il contenuto della narrazione.
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STORIA E DISCORSO 3