Storia della letteratura italiana

Page 3

STRUTTURA DEL LIBRO Organizzazione del testo L’indice del libro si presenta scandito per epoche, dall’età napoleonica alla fine del Novecento. Ogni epoca è suddivisa in tre parti ricorrenti: - contesto storico in cui si riassumono per punti essenziali i fatti storici e sociali che hanno avuto un rilievo decisivo per lo sviluppo della letteratura; - movimenti e generi in cui si presentano i principali filoni di pensiero, le poetiche dominanti, le scuole e i movimenti artistico-letterari, con gli autori e le opere più significativi; - autori in cui i classici della letteratura italiana sono trattati approfonditamente, dedicando attenzione alla biografia, alla poetica e alle opere principali.

Struttura dei capitoli Il testo è suddiviso in capitoli brevi, coincidenti con la pagina o con la doppia pagina, e con titoli che ne indicano chiaramente il contenuto. Ogni capitolo è suddiviso a sua volta in modo che gli argomenti fondamentali risaltino a colpo d’occhio grazie alla disposizione sulla pagina: graffe, neretti e altri artifici aiutano a individuare i concetti di cui si parla e favoriscono tipi di lettura diversi da quella lineare. Un ulteriore aiuto allo studio è fornito dai box:

2. Movimenti e generi

La poetica del Verismo

c) Il principale teorico del Verismo italiano è Luigi Capuana: pur consapevole dei paradossi e dei limiti impliciti nelle tesi francesi («... se il romanzo non dovesse far altro che della fisiologia o della patologia o della psicologia comparata in azione (...) il guadagno non sarebbe né grande, né bello»), Capuana avverte la necessità di muovere dai fatti, per fare del romanzo un documento della realtà umana; sostiene il canone della impersonalità, suggerendo a tal fine di condurre la narrazione attraverso due tecniche: dialogo e osservazione della natura, nella sua ricchezza e varietà (Studi sulla letteratura contemporanea, 1880-82).

i box a sfondo bianco contengono approfondimenti vari

3. Autori

L’ultimo Leopardi: dal Ciclo di Aspasia alla Ginestra Il 1830 segna il definitivo addio del poeta a Recanati, il luogo in cui erano fiorite le illusioni e i ricordi e i miti della giovinezza. Ora Leopardi si trova coinvolto in nuove e brucianti esperienze di vita - dal grande amore sfortunato («l’inganno estremo») per la fiorentina Fanny Targioni Tozzetti all’amicizia per il nobile Antonio Ranieri, dagli scontri ideologici e culturali con l’ambiente fiorentino del Vieusseux (che pure lo sovvenzionava, ma di cui non condivideva l’ottimismo progressista di matrice spiritualistica e cattolica) alle difficoltà crescenti, economiche e di salute. Donde un nuovo rapporto con gli uomini, vivo e polemico, un «accrescimento di vitalità», una considerazione più immediata e combattiva del presente, che è all’origine di una poesia che riprende, con rinnovata tensione «eroica» e ben più profonda maturità, l’atteggiamento agonistico della prima giovinezza; una poesia lontana ormai dall’idillio e tutta immersa invece nel presente. Frutto di questa disposizione sono le liriche che vanno dal Ciclo di Aspasia alla Ginestra.

d) La tendenza al “vero” faceva già parte della tradizione romantica italiana (donde il termine «Verismo» foggiato da Capuana), ma se i romantici commisuravano la realtà a principi ideali (idealismo), i veristi si limitano a documentarla (Positivismo) - e in questo consiste la fondamentale differenza tra le due “scuole”.

Una letteratura “scandalosa” Le opere degli scrittori naturalisti e veristi furono al centro di polemiche e scandali, a partire dal famoso processo contro Madame Bovary di Flaubert. L’attenzione degli scrittori naturalisti e veristi per gli aspetti più degradati della vita sociale e per quelli più morbosi della vita psichica cozzava contro il perbenismo dell’epoca e attirava loro frequenti accuse di immoralità. Mentre però le opere dei naturalisti francesi riuscivano spesso a suscitare un ampio dibattito e a ottenere un notevole successo, in Italia le opere maggiori dei veristi caddero quasi sempre nel silenzio: I Malavoglia e Mastro-don Gesualdo di Verga e I vicerè di De Roberto furono completamente ignorati dai lettori, così come, pochi anni più tardi, i primi due romanzi di Italo Svevo.

Il Ciclo di Aspasia (1831-34) comprende cinque poesie (Il pensiero dominante, Amore e morte, Consalvo, Aspasia, A se stesso), ispirate all’esperienza esaltante e drammatica dell’amore per Fanny Targioni Tozzetti.

a) Tema centrale, l’Amore L’Amore è la più grande delle illusioni umane; Leopardi lo definisce qui «terribile e caro dono del ciel», richiamando per sommi capi una vicenda reale, dalla speranza al disinganno (Il pensiero dominante), fratello della Morte e come lei estremo mito consolatore (Amore e morte); «inganno estremo», che conferma, svanendo di fronte all’«arido vero», l’«infinita vanità del tutto» (A se stesso). b) Una nuova poetica Queste poesie sono caratterizzate dal punto di vista metrico (a parte Consalvo, che è una novella in endecasillabi sciolti) come i «grandi idilli» - sono cioè canzoni libere. Rispetto alle poesie precedenti, invece, cambia radicalmente la sintassi, che è molto più drammatica, caratterizzata da un ritmo spesso franto e spezzato e da un linguaggio sillabato e nudo, che ha spinto il critico L. Binni a parlare di «nuova poetica» leopardiana e che sembra anticipare alcune esperienze novecentesche.

Aspasia Aspasia è lo pseudonimo con cui Leopardi indica Fanny Targioni Tozzetti, la nobildonna fiorentina di cui il poeta si innamorò vanamente intorno al 1830. Il nome deriva da un celebre personaggio storico: Aspasia era infatti l’amante e poi la moglie di Pericle, il grande stratega ateniese del V secolo a. C., e aveva contribuito attivamente con la sua intelligenza e la sua sensibilità alla fioritura artistica e filosofica dell’epoca.

i box a sfondo giallo forniscono la definizione di parole chiave

Emma Bovary rappresentata da A. Richemont.

87

73

1 · L’ETÀ NAPOLEONICA

Il Preromanticismo Contemporaneamente al Neoclassicismo, nella seconda metà del Settecento si affermano sensibilità e poetiche che si possono raccogliere sotto l’etichetta di “Preromanticismo”, in quanto anticipano alcuni dei temi del movimento romantico vero e proprio. All’interno del Preromanticismo si possono collocare la moda della poesia ossianica e sepolcrale, la diffusione del romanzo gotico, l’opera di Alfieri e il movimento dello Sturm und Drang.

La poesia ossianica e sepolcrale

a) I Canti di Ossian, che lo scozzese Macpherson finse di tradurre dagli antichi canti epici di Ossian e di altri leggendari cantori (“bardi”) irlandesi e scozzesi, evocavano una poesia primitiva, incentrata su cupe vicende di guerra e di amore, sullo sfondo di una selvaggia natura nordica, ben diversa dallo stilizzato paesaggio arcadico, e sollecitavano il gusto del pittoresco e di un certo tipo di sublime. A questo tipo di poesia si riconducono le descrizioni della sera e della notte anche di poeti neoclassici come Monti, Pindemonte, Foscolo. Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730-1808) tradusse in italiano i Canti di Ossian dando origine a una sorta di moda letteraria nella quale si può cogliere un aspetto del gusto preromantico. b) Collegato al gusto della poesia ossianica è quello della poesia sepolcrale, fiorita in Inghilterra ad opera di Young e Gray e letta in Italia attraverso le traduzioni di Cesarotti e di altri. A questo filone si ispirano in particolare i Sepolcri di Foscolo, nonché il poemetto omonimo di Pindemonte; ma più in generale la poesia sepolcrale contribuì alla diffusione di nuovi temi, che anticipano quelli romantici, come la malinconia e la morte.

Il romanzo gotico Nacque in Inghilterra grazie al successo dell’opera di Horace Walpole, Il castello di Otranto (1764). Il genere, che ebbe grande diffusione e che è all’origine del moderno horror, si caratterizzava per:

a) vicende ambientate in un Medioevo di maniera, tutto castelli, conventi, cripte, cavalieri e frati, storicamente inattendibile, ma ricco di suggestioni fantastiche, che anticipava in qualche modo la rivalutazione dell’epoca che sarà propria del Romanticismo; b) vicende ricche di avventure e di colpi di scena, con sentimenti forti e protagonisti nettamente divisi tra buoni (fanciulle perseguitate, contadini dal cuore d’oro, eroi senza macchia e senza paura) e cattivi (cavalieri prepotenti, frati perversi, mostri...); si tratta di caratteristiche che diventeranno proprie della letteratura d’intrattenimento dell’epoca romantica.

La questione della lingua nel periodo napoleonico

i box a sfondo azzurro sono dedicati alla storia della lingua

Letteratura e lingua

Nell’età napoleonica si assiste a un movimento di reazione ad alcune teorie linguistiche settecentesche. Contro la prosa “infranciosata” del «Caffè» si torna a difendere l’italianità della lingua, nella quale si ravvisano «la civiltà e l’onore della nazione» (Giordani): a) alcuni autori propugnano il “purismo”, cioè il ritorno ad un linguaggio “puro”, esemplato sui classici toscani del Trecento (Antonio Cesari), o più tardi, del Cinquecento (Basilio Puoti); b) altri, come Vincenzo Monti e Giulio Perticari (Proposta di alcune correzioni e aggiunte al Vocabolario della Crusca, 1817-24), propongono invece una lingua comune, tratta da tutti i grandi scrittori di tutte le regioni d’Italia, e cautamente aperta anche al linguaggio scientifico e tecnico. Su questa linea si collocano, con diverse sfumature, anche Foscolo e Giordani.

12

3


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.