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LE LEPRI E LE RANOCCHIE
In mezzo a un grande prato, le lepri si lamentavano di come erano costrette a vivere. – Gli uomini ci fanno paura: sono enormi e se riescono a prenderci ci mangiano. – Se non stiamo attente, le aquile ci afferrano con i loro artigli e non ci lasciano più andare.
– Siamo stanche di tremare di paura, di nasconderci, di scappare!
– Andiamo a buttarci nello stagno: lì uomini e aquile non potranno raggiungerci.
Le lepri lasciarono il prato e si diressero verso uno stagno vicino. Forse l’acqua calma e accogliente avrebbe sciolto tutte le loro paure, forse… Appena videro arrivare le lepri, le ranocchie si spaventarono e si tuffarono in acqua. Una lepre le notò, fermò le compagne e disse: – Avete visto? Le rane ci temono.
È inutile tuffarci nello stagno. Restiamo nel nostro prato: qualche volta dovremo scappare dagli altri, ma qualche altra volta saranno gli altri a scappare da noi!
Esopo, Favole a catena, Gaia Edizioni
Quali sono i protagonisti del racconto?
Quali sono i loro nemici?
Quali sono le caratteristiche dei protagonisti? Indica con x la definizione adeguata.
Si vestono. Si muovono. Si comportano come esseri umani.
Hanno emozioni.
Qual è lo stato d’animo delle lepri all’inizio del racconto?
Quale soluzione pensano per difendersi?
Come reagiscono gli abitanti dello stagno?
Una lepre saggia parla con le altre. Che cosa propone?
Qual è l’insegnamento del racconto?