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IL BAMBINO DI CRO-MAGNON

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INVENZIONI

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La mandria di renne si sposta e la tribù la segue. L’aria è fredda e il cielo è scuro. Si scatena la bufera. Cro-gnon si tiene ben stretto alla tunica di pelliccia della sua mamma, Mai-gnam, e cammina con la testa bassa e gli occhi socchiusi. Il bianco lo acceca. Distingue a malapena la sagoma scura di Mai-gnam che cammina davanti a lui.

– Non lasciarmi – gli ha detto la mamma – o ti perderai. Cro-gnon è piccolo, ma ha già imparato che quando c’è la bufera bisogna mettersi tutti in fila e non fermarsi mai.

Un’altra lunga fila avanza a fatica attraverso il muro di neve e vento. È una fila di mammut. L’ultimo è Muth, il cucciolo, aggrappato con la proboscide alla coda della sua mamma. Le due file per poco non si scontrano. Quando Cro-gnon si vede davanti quelle montagne scure, per lo spavento, lascia la tunica di Maignam e si ferma tutto tremante. Poi le montagne scure si allontanano, e anche la tribù. Cro-gnon corre per raggiungere la sua mamma. Però la pelliccia a cui si aggrappa non è quella di Mai-gnam: è quella di Muth. Cro-gnon la tiene stretta tra le mani e la segue con la testa bassa e gli occhi socchiusi. Cro-gnon e Muth, uno dietro l’altro, attraversano la bufera…

Maria Vago, Cro-gnon, I sassolini Mondadori

ApprendistA scrittore scrittrice

Il cucciolo d’uomo e il cucciolo di mammut hanno lasciato le loro madri.

Si sono persi nella bufera. Immagina un finale per il racconto e scrivilo.

A un tratto

Era

Improvvisamente

Erano che

Allora

Che emozione!

In questi versi il poeta descrive i bambini, che appena alzati, pieni di sonno

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