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LA BAMBINA CHE NON

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INVENZIONI

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Si Addormentava

Era tutto il contrario della Bella Addormentata nel Bosco: non viveva in un bosco e non si addormentava mai. Quando era neonata i suoi genitori cascavano sempre di sonno, perché lei strillava tutta la notte. Poi crebbe, smise di strillare, loro poterono finalmente dormire, ma lei, pure senza strillare, continuò a non dormire mai. Chiudeva gli occhi per riposarli un po’ e perché a occhi chiusi vedeva film bellissimi, chiamati sogni. Sì, perché lei, pur non dormendo, sapeva sognare lo stesso. L’avevano portata da tutti i pediatri della città, ma non c’era stato nulla da fare. Per fortuna di giorno la bambina stava benissimo, era fresca e vispa come se avesse dormito tutta la notte, un caso raro che tutti i dottori si erano messi a studiare. Un dottore che amava tanto le fiabe un giorno suggerì ai genitori della bambina di provare a pungerla pianissimo con un fuso, proprio come nella fiaba della Bella Addormentata nel Bosco. Loro però non vollero provare, per paura di dover aspettare cento anni per il suo risveglio. E poi da quelle parti di principi non ne passavano mai. Così la bambina che non si addormentava non si addormentò.

La bambina bella e il bambino bullo, Einaudi Ragazzi

Quali sono i tuoi riti magici prima di addormentarti?

TRA CIELO E TERRA... il tempo dello yoga

Distenditi a terra su un tappetino o all’aperto su un prato e rilassa tutto il tuo corpo. Chiudi gli occhi, apri leggermente le braccia e le gambe, le mani e i piedi. Ascolta il tuo respiro e immagina qualcosa che ti faccia stare bene.

Valentina

Valentina non è la classica principessa delle fiabe. È insopportabile, rabbiosa e possiede un’infinita collezione di cappelli, scarpe, cinture e, naturalmente, di uccelli. Ciò che ha non le basta mai e…

La voliera d’oro Anna Castagnoli, Carll Cneut

La figlia dell’Imperatore si chiamava Valentina ed era insopportabile. Aveva trecentonovanta paia di scarpe, ottocentododici cappelli, cinquanta cinture di coda di serpe. Però più di tutto le piacevano gli uccelli. Possedeva centouno voliere, ognuna così grande che ci si poteva abitare dentro. Dentro ciascuna voliera stavano uccelli dai colori così belli, dalle forme così rare, che ambasciatori venivano dall’altro capo del mondo per visitare quel giardino meraviglioso.

Valentina diceva:

– Voglio l’uccello dalle ali di vetro!

Valentina diceva:

– Voglio l’uccello col becco di corallo!

Valentina diceva:

– Voglio l’uccello che sputa acqua!

Un servo partiva a cercarlo nei coni dei vulcani più alti, dove il calore trasforma in sabbia e vetro ogni figura che si avvicina.

Un altro servo doveva attraversare mari in tempesta per raggiungere i nidi che gli uccelli incastrano tra i denti del corallo. E altri servi partivano a cercarlo tra le rocce nascoste dietro le cascate, tra canne di bambù piantate in mezzo a rapidi torrenti o nella Terra del Fuoco, dove piove sempre.

Poveri servi tremanti le portavano gli uccelli più belli del mondo: Malakohe dal becco verde, Upupe arboree del Nilo, uccelli Lira… Lei non era mai contenta…

Il Tempo Del Racconto

La Prima Neve

Ark stava ancora dormendo profondamente in quel luogo senza tempo e in uno spazio senza confini. Non percepiva i rumori della mattina in città. Abitava nel centro della città e aveva memorizzato i ritmi delle voci che l’accompagnavano al risveglio. Prima i camion della raccolta differenziata che, quando scaricavano i bidoni del vetro, sentivi tintinnare come una cascata di cristalli. Poi i tram e le auto, che strombazzavano sui clacson ai semafori. Tutti avevano fretta. Tutti correvano. Si alzavano le saracinesche dell’edicola e dal bar di fronte si sentiva il chiacchiericcio delle colazioni in piedi, frettolose. Il papà di Ark era già andato al lavoro e la bambina si svegliava pigramente con il gatto sul cuscino. La mamma era già in fibrillazione: – Lavati i denti, i vestiti, le calze pulite, fai colazione, il succo d’arancia, lo yogurt, la merenda, la sacca di ginnastica, il gatto deve uscire dal letto, hai il libro di scienze?, inglese… inglese… hai fatto i compiti??? Aaaaaah…

Ark apre gli occhi, crede di aver dormito per mesi e mesi…

Tocca la terra: è fredda, è gelata, è bianca, è NEVE!

Racconta anche tu la prima volta che hai visto la neve, il mare, un bosco di alberi immensi, le vette delle montagne, una cascata, un fiume...

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