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OPERAZIONE BAGNO

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INVENZIONI

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– Leo, sveglia! Sono le sette e venti. Tesoro, è ora di alzarsi.

Apro un occhio. No, meglio tornare a dormire. Mi tiro le lenzuola fin sulla testa.

– Leo, se non ti sbrighi, tua sorella occuperà il bagno e, come al solito, finirà che non ti lavi… C’è una nota stizzita nella sua voce. A questo punto, se non schizzo fuori dal letto, comincerà a fare la predica.

Cerco le pantofole, non le vedo.

Di sicuro Fax ci sta parcheggiato sopra. – Spostati, vecchio mio! – dico alla montagna di peli che sonnecchia ai piedi del mio letto. Lui solleva le palpebre e fa uno sbadiglio rumoroso. Gli infilo una mano sotto la pancia. Con un colpo da maestro recupero le ciabatte e il cagnolone si mette ad abbaiare. Ho sentito aprirsi la porta della stanza di mia sorella Adriana.

È scattata

l’operazione bagno.

Mi precipito in corridoio con Fax che cerca di addentarmi i piedi per farsi restituire le ciabatte. Non è facile ragionare con uno come lui. E poi se ne approfitta, perché, se si alza in piedi sulle zampe posteriori, è più alto di me. Adriana… si è infilata in bagno un attimo prima di me e mi ha sbattuto la porta in faccia. Anche stavolta mi ha fregato.

C’è una nota stizzita nella sua voce significa… avere un tono di voce arrabbiato. avere la voce dolce. iniziare a innervosirsi.

Con un colpo da maestro significa… con un gesto preciso. con un gesto veloce. con un gesto lento.

Leo e Fax sono personaggi: realistici. fantastici.

Il luogo è: reale. fantastico.

Il fatto accade: tutte le mattine. una volta ogni tanto.

• Colora nel testo la frase che ti ha aiutato a trovare la risposta.

Colora il riquadro adeguato.

Ogni mattina la sveglia in casa tua è un momento: rilassante organizzato caotico rumoroso sereno silenzioso frettoloso

ApprendistA scrittore scrittrice

Com’è “l’operazione bagno” in casa tua? Racconta in sequenze che cosa succede.

Pat stava sempre in pantaloni, i quali, estate o inverno che fosse, erano sempre i blue jeans, ed erano pantaloni sporchi e logori. Non le ho mai visto addosso una maglietta stirata, anzi, era sempre vestita in modo trasandato. Si toglieva sempre le scarpe, anche quando la maestra la interrogava, e il bello era che nei calzini venivano fuori certi buchi che pareva ci fosse passato un topo. Ma era tanto allegra e gentile che tutti le volevano molto bene e anch’io ne ero rimasto incantato. Aveva i capelli rossi e veniva dalla stessa scuola dove andavo io. Dal colore delle righe della sua maglietta l’avresti potuta riconoscere tra mille. Un giorno che pioveva cani e gatti, come dicono gli inglesi, ed era vacanza, la mamma e il babbo decisero di andare al ristorante. Poco dopo ecco Pat che arriva con i suoi genitori e un fratellino più piccolo. Gocciolavano acqua dagli impermeabili colorati di plastica. Noi avevamo l’ombrello e non ci eravamo inzuppati troppo. Certo i piedi erano un po’ in guazzo.

– Cia… – stavo per dire ciao, ma mi si smorzò in gola. Pat si sedette a un tavolo, si levò le scarpe e poi le calze e le consegnò alla mamma, che si alzò e le appese vicino al ventilatore, sopra una pila di piatti.

Lucia Tumiati, Saltafrontiera, Giunti Junior

Secondo te, questo testo: è narrativo realistico. ci vuole informare. è fantastico.

• Perché hai scelto questa risposta?

Piove cani e gatti è un’espressione inglese: it’s raining cats and dogs.

Significa “sta piovendo molto forte”.

• In Italia, invece, quando piove tanto diciamo

In guazzo significa: bagnati. asciutti. sudati.

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