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Presentazione – Nicola Mattoscio

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La Storia

La Storia

Presentazione

Il lavoro di Roberto Melchiorre ha per oggetto la ricostruzione di alcuni dei più tragici eccidi di popolazione civile italiana commessi dalle truppe tedesche durante l’occupazione del paese, in collaborazione con le forze del rinato fascismo della Repubblica di Salò.

Queste stragi di civili si svolsero nel contesto della lotta antipartigiana e nel moto di contrasto alle “bande”, che segnò drammaticamente le zone retrostanti al fronte, avendo per lo più lo scopo di permettere una sicura e facile ritirata degli stessi occupanti. È il caso della Divisione Herman Göring o del reparto degli esploratori di Walter Reder, anche se i contesti furono tanti e diversificati, come dimostrano, solo per citare alcuni tra i più noti, gli episodi dell’eccidio di Caiazzo e quello delle Fosse Ardeatine. Di fronte allo sgomento lasciato da simili atrocità, il nodo fondamentale da comprendere, soprattutto dai ragazzi delle nuove generazioni, resta quello del rapporto delle singole persone con i regimi “totalitari” o “autoritari”, del ruolo individuale in un sistema stragistico attuato dopo anni di politica repressiva all’interno e aggressiva all’esterno (si pensi solo alla politica di occupazione del fascismo tra il 1935 e il 1943 portata avanti in Albania, Grecia, Libia, Etiopia, Eritrea ecc.). Di come avrebbero potuto/dovuto sottrarsi dei soldati a ordini di morte comunque inaccettabili, con la minaccia di perire essi stessi se non li avessero eseguiti. Una questione anche etica che è stata spesso sollevata, per minimizzare o fuorviare da tante responsabilità. Come è stato ampiamente evidenziato, sia a livello giudiziario che della ricerca storica, non esisteva l’impossibilità di disubbidire.

È proprio questo il prezioso valore del lavoro divulgativo di Roberto Melchiorre a favore dei più giovani: voler suscitare una conoscenza prima e una riflessione profonda poi, da parte dei ragazzi che accedono alla dimensione della morale da condividere sulla possibilità di ciascuno di sottrarsi a un sistema criminale, che ha condotto a un agire delittuoso collettivo e individuale, spietato e senza ombra alcuna di umanità. Questa prospettiva torna a essere di particolare importanza e attualità nel momento in cui, con l’aggressione della Russia all’Ucraina, nuovi venti di guerra soffiano tempestosi nel cuore dell’Europa. Lo leggiamo nelle parole dei giovani e delle giovani delle storie qui presentate, negli occhi dei bambini spalancati e chiusi troppo presto, nei gesti delle madri e dei padri che coprirono e ripararono fino all’ultimo, in un disperato tentativo di salvataggio. In loro, nelle vittime di un sistema che non avevano scelto, ci immedesimiamo a distanza di tanti anni, ancora, istintivamente. E dopo aver letto le loro storie, dovremmo, come nuovi custodi di memoria, sapere dissociarci e ribellarci quando l’umanità “sciagurata” ci porrà, nel caso malaugurato, di fronte ad altre guerre, di fronte ad altri scenari di stragi, di fronte ad altre vite spezzate. Nicola Mattoscio Presidente Fondazione Brigata Maiella

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