Costituzione e cittadinanza, dizionario ragionato per lemmi e questioni

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Cittadinanza

La cittadinanza come appartenenza a uno Stato Nella visione tradizionale, la cittadinanza è la condizione (uno status giuridico, nel linguaggio della legge) di chi appartiene alla popolazione di un certo Stato ({ Stato). Da tale condizione discendono diritti e doveri per il “cittadino” riconosciuti dall’autorità. È lo Stato, inoltre, a definire i modi di acquisizione della cittadinanza, cioè le condizioni in base a cui un individuo può divenire cittadino di quello Stato. Secondo questa idea di cittadinanza, l’elemento centrale è l’autorità dello Stato: è esso a decidere chi sono i propri cittadini e a dettare per loro le norme in base alle quali possedere o acquisire la cittadinanza. Perciò tale concezione è detta “verticale”. Essa, però, è insoddisfacente, perché parla solo della cittadinanza come “appartenenza” (a uno Stato) e nulla dice sul contenuto effettivo della cittadinanza.

La concezione “orizzontale” della cittadinanza

le leggi ({ Legge) –, ma sostanziali, che dipendono cioè dalla realtà. Su questo tipo di cittadinanza orizzontale si basava l’antica concezione greca e romana, illustrata da Aristotele e Cicerone, per la quale il cittadino è colui che partecipa attivamente alla vita politica della comunità in cui vive, che i Romani chiamavano civitas, “ città ” ({ p. 8). Era una visione adeguata alle ristrette dimensioni degli Stati di allora, che coincidevano con la pólis, la città-Stato, come veniva considerata inizialmente anche l’antica Roma. Una concezione in parte simile a quella greco-romana fu proposta nel Settecento dai filosofi dell’ Illuminismo ({ p. 147). Essi intendevano spezzare i vincoli (giuridici e formali) che legavano gli individui all’autorità degli Stati assoluti ({ Assolutismo, p. 30) di allora, perché quell’autorità era sentita troppo soffocante. In un regno assolutistico, gli individui sono sudditi e “appartengono” al sovrano, cioè allo Stato.

Una concezione molto diversa è quella che definisce il “cittadino” come colui o colei che è legato ad altri individui da comuni vincoli di identità: identità politica, sociale, etnica, linguistica, religiosa ecc. Questa è una visione “orizzontale”, in quanto non dipende dall’esistenza di uno Stato che detti le proprie condizioni di cittadinanza. Il cittadino è colui che viene unito ad altri cittadini da una serie di requisiti non formali o giuridici – cioè stabiliti dal-

Un busto raffigurante Cicerone, uno degli uomini più importanti dell’antichità.

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