Letture In Viaggio Scrittura 5

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laboratorio di scrittura

Laura Allevi Marilena Cappelletti Alessandra De Gianni Angelo De Gianni Marta De Pascalis

LIBRO DIGITALE

e r u t let gio

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in viag

Strategie per imparare a scrivere bene

Progettare Scrivere Revisionare

Il piacere di apprendere

Strategie per imparare a riassumere

Gruppo Editoriale ELi



Laura Allevi Marilena Cappelletti Alessandra De Gianni Angelo De Gianni Marta De Pascalis

laboratorio di scrittura

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e r u lett in viaggio

Il piacere di apprendere

Gruppo Editoriale ELi


Indice per scrivere bene

5 6 7 8 9 12

La scrittura è... Per scrivere bene: tre punti importanti Un buon inizio Adesso tocca a te Scrivere un testo La revisione del testo

testo narrativo 15 16 18 19 20 21 22 24

Il racconto realistico Il racconto fantastico Il mio racconto fantastico Arricchire una storia Narrazione e descrizione Dialoghi e riflessioni Ricordi del passato Immaginare il futuro

racconto giallo

27 28 29 30 32

Scrivere le conclusione Il/La detective Incipit di un racconto giallo Dal fumetto al racconto giallo Scrivere un racconto giallo

racconto horror

35 36 37 38 40 42

2

Parole per un racconto horror Completare un racconto horror Modificare la conclusione Arricchire un racconto horror Dal personaggio al racconto Idee per un racconto horror

racconto di fantascienza

44 45 46 48

Concludere un racconto Il mio personaggio fantascientifico Completare un racconto Il mio racconto di fantascienza

racconto storico

52 53 56 58 60

Caratteristiche del racconto storico Una giornata a Pompei Scrivere un racconto storico Elementi per il racconto storico Dallo schema al racconto

racconto umoristico

62 63 64 65 66 67 68

La conclusione Dall’immagine al racconto Raccontare per ridere Scrivo un racconto umoristico Concludere un racconto Risate tra le righe Il testo umoristico

racconto biografico

70 Raccontare un episodio di vita 71 Biografia di un personaggio 72 Scrivo la biografia di...


racconto autobiografico

76 77 78 79 80

Scrivere un ricordo Raccontare una giornata Un oggetto racconta Un animale racconta Il mio racconto autobiografico

testo descrittivo

84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 96 97 98

Per scrivere testi descrittivi Organizzare le idee La stesura di un testo descrittivo Descrizione oggettiva (animale) Descrizione soggettiva (animale) Descrizione oggettiva (ambiente) Descrizione soggettiva (ambiente) Descrivere persone Descrivere emozioni Osservare e descrivere Descrivere insieme Descrivere situazioni Dall’immagine alla situazione Descrivere situazioni vissute

testo poetico

100 101 102 104 105 106

La poesia Similitudine, metafora e personificazione La parafrasi Fare la parafrasi Haiku Adesso tocca a me!

testo informativo

109 110 112 115 118 119 120 121 122 123 124

Paragrafi e sottotitoli Parole chiave Testo informativo continuo, non continuo e misto L’ordine delle informazioni La cronaca Scrivo un articolo di cronaca Cronaca domestica Cronaca scolastica L’ordine della cronaca Io giornalista! Da un articolo al mio articolo

testo argomentativo

127 128 130 132

La struttura Sì perché, no perché Scrivo un testo argomentativo Un testo per convincere

il riassunto

136 I dialoghi 138 Dalla prima alla terza persona 140 E ora tocca a me! 142 Riassumo un racconto realistico 144 Riassumo un racconto fantastico 146 Riassumo un racconto giallo 148 Riassumo un racconto horror 150 Riassumo un racconto di fantascienza 152 Riassumo un racconto storico 154 Riassumo un racconto umoristico 156 Riassumo un testo biografico 158 Riassumo un testo descrittivo (animale) 160 Riassumo un testo descrittivo (ambiente) 162 Riassumo un testo descrittivo (persona) 164 Riassumo un testo informativo 166 Riassumo per studiare 168 Riassumo un testo argomentativo

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Si parte! Ciao, bambini! Ciao, bambine! Vi ricordate di me? Sono Penna, l’amica che vi ha accompagnato in classe quarta. Anche quest’anno sarò con voi e insieme proveremo a realizzare pagine interessanti, comprensibili, corrette… Diventerete sempre più bravi e sempre più brave, ne sono sicura!

Ho portato anche degli amici, che avranno il compito di migliorare il vostro lavoro.

Non dimenticate che i protagonisti e le protagoniste siete voi con le vostre idee, la vostra voglia di comunicare, raccontare, descrivere ed emozionare. Buon lavoro!

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per scrivere bene

LA SCRITTURA È... Alcuni grandi scrittori hanno espresso con queste parole la loro idea di scrittura.

La scrittura è l’ignoto. Prima di scrivere non si sa niente di ciò che si sta per scrivere.

La scrittura è la pittura della voce. Voltaire

M. Duras

Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli.

Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto.

E. Salgari

I. Calvino

Scrivere è un modo di parlare senza essere interrotti. J. Renard

Q ual è la tua idea di scrittura? Completa.

La scrittura è .................................................................. ............................................................................................ ............................................................................................

Scrivere è ........................................................................... ............................................................................................... ...............................................................................................

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per scrivere bene PER SCRIVERE BENE: TRE PUNTI IMPORTANTI 1° PUNTO: PROGETTAZIONE leggi con attenzione il titolo per capire che cosa ti viene richiesto

raccogli le idee

seleziona le tue idee utilizzando la strategia adatta al testo

2° PUNTO: SCRITTURA applica la struttura del testo richiesto sviluppa in ordine quello che hai progettato

aggiungi particolari utili evitando le ripetizioni organizza le tue idee in frasi logiche e corrette

utilizza i connettivi per collegare le varie parti

3° PUNTO: REVISIONE controlla se hai sviluppato l’argomento proposto

aggiungi le informazioni che mancano ed elimina le ripetizioni 6

rileggi la stesura definitiva del testo

controlla la struttura delle frasi e rivedi il lessico

controlla l’ortografia, la punteggiatura e il tempo dei verbi


per scrivere bene

UN BUON INIZIO Noi scriviamo per comunicare qualcosa a qualcuno. Perché questa comunicazione sia efficace è opportuno analizzare con attenzione il titolo, che fornisce sempre indizi utili per sviluppare le proprie idee e costruire il testo. Vediamo quali sono gli elementi sui quali riflettere all’inizio del lavoro. ARGOMENTO

Di che cosa devi parlare?

L’argomento è indicato dal titolo: un’esperienza personale, un rapporto di amicizia, una giornata speciale, un avvenimento particolare, una storia di fantasia, una spiegazione, una richiesta… SITUAZIONE

A chi ti rivolgi?

Il contenuto del tuo testo è destinato: a un tuo amico/una tua amica, all’insegnante, ai tuoi parenti, a dei bambini più piccoli di te, al sindaco… Sulla base del destinatario, dovrai decidere se utilizzare un: LINGUAGGIO FORMALE

è usato nelle comunicazioni ufficiali, con persone che non si conoscono o che si conoscono poco; il lessico è specifico, con espressioni ricercate SCOPO

LINGUAGGIO INFORMALE

è usato nelle comunicazioni quotidiane, con persone che si conoscono bene; il lessico è confidenziale, con espressioni di uso comune

Perché scrivi?

Si scrive per: raccontare, descrivere, informare, esporre, fare una richiesta, dare istruzioni, esprimere emozioni e sentimenti, convincere, manifestare la propria opinione, fornire informazioni… TIPI DI TESTO

Quale tipologia testuale devi utilizzare?

Sulla base dello scopo, il tuo testo sarà: narrativo, descrittivo, poetico, informativo, argomentativo. 7


per scrivere bene

ADESSO TOCCA A TE! Leggi con attenzione il titolo e rifletti sulle informazioni che ti fornisce, poi completa.

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UN LITIGIO SULLA SPIAGGIA

Argomento • Di che cosa devi parlare? .......................................................................................................... Situazione • A chi ti rivolgi? .................................................................................................................................. Userai un linguaggio ..................................................................................................................................................

Scopo • Perché scrivi? ............................................................................................................................................. Tipo di testo • Quale tipologia testuale devi utilizzare? .............................................................................

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IL GIARDINO DELLA SCUOLA: MANUTENZIONE

Argomento • Di che cosa devi parlare? .......................................................................................................... Situazione • A chi ti rivolgi? .................................................................................................................................. Userai un linguaggio ..................................................................................................................................................

Scopo • Perché scrivi? ............................................................................................................................................. Tipo di testo • Quale tipologia testuale devi utilizzare? .............................................................................

3

FRUTTA O PATATINE?

Argomento • Di che cosa devi parlare? .......................................................................................................... Situazione • A chi ti rivolgi? .................................................................................................................................. Userai un linguaggio ..................................................................................................................................................

Scopo • Perché scrivi? ............................................................................................................................................. Tipo di testo • Quale tipologia testuale devi utilizzare? ............................................................................. 8


per scrivere bene

SCRIVERE UN TESTO APPUNTAMENTO AL PARCO 1 LA PROGETTAZIONE Argomento • Di che cosa devi parlare? .......................................................................................................... Situazione • A chi ti rivolgi? .................................................................................................................................. Userai un linguaggio ..................................................................................................................................................

Scopo • Perché scrivi? ............................................................................................................................................. Tipo di testo • Quale tipologia testuale devi utilizzare? .............................................................................

R accogli le idee scrivendole nello schema.

APPUNTAMENTO AL PARCO

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per scrivere bene O ra seleziona le tue idee: scarta quelle che non servono, aggiungine altre, definisci i personaggi, gli ambienti, i tempi, metti in ordine i fatti di cui vuoi parlare.

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O rganizza uno schema adatto al testo che vuoi scrivere.

2 LA SCRITTURA S ulla base di tutte le scelte che hai fatto durante la progettazione, scrivi il tuo testo. ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................

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per scrivere bene ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................

3 LA REVISIONE O ra rileggi con attenzione il testo, controllando quanto segue. L’ortografia: se hai qualche dubbio sulla scrittura di alcune parole consulta il dizionario. La punteggiatura: controlla se in ogni frase hai usato bene la punteggiatura. La scorrevolezza: se alcune frasi si leggono a fatica, lavora sulla struttura della frase e rendila più scorrevole; se ci sono ripetizioni, sostituiscile con sinonimi o con pronomi. La coesione: controlla se hai usato bene i connettivi logici e temporali, i tempi dei verbi, le concordanze. La coerenza: controlla se le idee sono pertinenti alla richiesta, se le informazioni fornite sono ben comprensibili, se ci sono informazioni inutili.

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per scrivere bene

LA REVISIONE DEL TESTO In questo brano ci sono numerosi errori: parole scritte in modo sbagliato e punteggiatura scorretta. Scoprili e correggili.

AMICHE Un giorno Luce era ai giardini, la sua mamma era seduta su una pancina a leggere un giornale e lei ando a lavarsi le mani alla fontanella? In quel momento arrivò una banbina sconosciuta che teneva in mano una bottiglieta di plastica ed era ciaro che voleva riempirla d’acqua. Mentre aspettava il suo turno disse a Luce, – Bello il tuo bracialetto. Non ne ho mai visti di così carini. Sembra un piccolo arcobaleno. Era proprio quello che pensava anche Luce, che disse alla bambina con la bottiglia: – Grazie, sei gentile, Non ti ho mai vista qui. Sei nuova. – No, è che cuando vengo a trovare la nonna lei mi porta in questo giardino – disse la bambina con la bottiglia. – mi chiamo Marta. – Io Luce. O appena cambiato casa. Vuoi giocare con me! Luce e Marta giocarono insieme tutto il pomeriggio e anche quello dopo e quello dopo ancora. Così nel giro di dieci giorni diventarono vere amice. B. Masini, Il castello della buonanotte, Einaudi Ragazzi

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Questo brano contiene delle parti incoerenti con il testo: sottolineale.

Vorrei raccontarvi del cane che avevo da bambino e di come comunicavo con lui. Anzi, con lei, dato che era una femmina: Veronica, una cockerina. Fu lei a scegliere me e non il contrario. Nel negozio dove ero entrato con i miei genitori mi si lanciò contro ringhiando e mi affondò i suoi denti in un polpaccio. Erano le sue prime parole: – Prendimi con te, ho bisogno di affetto – voleva dirmi. Ho imparato molto dalla mia cagnetta. Ho imparato che a volte basta guardarsi negli occhi per capire cosa si pensa o cosa si prova, che una posizione o un modo di camminare possono essere più chiari di cento parole. G. Sgardoli, A. Rebori, I racconti del veterinario, Rizzoli

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per scrivere bene In questo brano ci sono errori di coesione: i connettivi, le concordanze e i tempi dei verbi non sono stati usati nel modo corretto. Sottolinea e correggi gli errori.

IMPARARE A PERDERE Oggi abbiamo giocato una partita di calcio. Abbiamo giocato contro la quarta A e Capitan Quinto abbiamo fatto l’arbitro. Lo sapevamo già che avremmo perso. Lo sapeva benissimo anche il maestro, visto che ci insegnerà lui a giocare a calcio. – Oggi impariamo a perdere! – ha detto con il tono di chi dice una frase importante. Abbiamo perso a diciassette a zero ed è successo di tutto: io mi feci male a un ginocchio, Debora ha preso una pallonata in faccia e gli è sanguinato il naso, Lorenzo, Marco e Gianni si è stancato così tanto che dopo giuravano di avere la febbre. Camilla e Valentina quindi non era stanche per niente. Camilla finché ha il fisico e corre come un cammello, Valentina, invece, inoltre non corse per niente. Noi hanno fatto tutti almeno un gol, loro non ne abbiamo segnato neppure uno. Quando il capitano ci ha riportati a bordo della nave (in classe) ci ha fatto il suoi complimenti. Ci ha detto: – Bravi! Non ci siete arresi e siete stati molti sportivo. Bravi! Nonostante disse così però aveva una strana espressione sulla faccia: mi ricordava quella che fa vostra madre quando va dal pescivendolo a comperare i molluschi e quello fresco non ci sono più. S. Bordiglioni, Il capitano e la sua nave, Einaudi Ragazzi ................................................................................................................................ ................................................................................................................................ ................................................................................................................................ ................................................................................................................................ ................................................................................................................................ ................................................................................................................................ ................................................................................................................................

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Il TESTO NARRATIVO racconta STORIE DI VARIO GENERE: vere, fantastiche, avventurose, umoristiche, fantascientifiche, storiche… con lo scopo di divertire, emozionare, coinvolgere e far riflettere.

testo narrativo UN INCONTRO STRAORDINARIO

Tempo. Luogo. Personaggi. Struttura: inizio, svolgimento, conclusione. La narrazione è: • in terza persona, se il narratore è esterno alla storia, come in questo caso; • in prima persona, se il narratore è interno alla storia.

Se i fatti sono narrati in ordine cronologico, si sviluppano secondo lo schema della fabula.

È domenica ed è l’ultimo giorno dai nonni in Sicilia. Elisa, Paolo e Sara galleggiano in canoa a qualche metro dalla riva… All’improvviso, un’onda più lunga delle altre li solleva e li fa scivolare dolcemente verso il mare. – Attenzione – avverte Elisa – ci siamo allontanati. – È inutile remare verso la spiaggia! – urla Paolo. Si alza anche il vento, che respinge le onde e porta la canoa al largo… D’improvviso, il mare si calma. È in quel momento che la canoa ha un sobbalzo, come se qualcuno la sollevasse. Elisa, Paolo e Sara guardano nell’acqua, con il cuore che batte veloce, e vedono forme agili che scivolano via. – I delfini! – urla Paolo. Non sappiamo che cosa possano capire i delfini, ma forse è vero che capiscono. Due delfini, infatti, sospingono la canoa e la dirigono verso la riva. Elisa, Sara e Paolo gridano di gioia e i delfini li ricambiano con balzi altissimi fuori dall’acqua. R. Grazzani, Nonno Tano, Piemme

Il testo narrativo può essere realistico, quando racconta fatti reali o verosimili, come nel brano che hai appena letto, o fantastico, quando racconta fatti non reali.

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testo narrativo

IL RACCONTO REALISTICO A nche tu avrai vissuto qualche esperienza particolare con i tuoi amici/le tue amiche o con i tuoi familiari. Ripensa a quanto accaduto e completa. Quando sono accaduti i fatti? Dove sono accaduti i fatti?

Chi sono i personaggi?

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Che cosa è successo?

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Quali altri personaggi sono intervenuti?

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Che cosa hanno fatto?

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Come si è conclusa la vicenda?

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O ra scrivi il tuo racconto sul quaderno, sviluppando le informazioni raccolte nello schema. Prima di cominciare scegli un titolo adatto.

Ricorda che il testo narrativo è diviso in inizio, svolgimento e conclusione.

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testo narrativo

IL RACCONTO FANTASTICO Leggi attentamente il brano nel riquadro dello svolgimento, poi completa. Secondo te, il brano è tratto da un testo:

realistico.

fantastico.

Qual è l’elemento che te lo fa capire? .................................................................................... Ora scrivi le parti mancanti seguendo le indicazioni.

RUBY E IL TAPPETO MAGICO INIZIO

( immagina in che modo Ruby potrebbe essere entrata in possesso del tappeto magico e scrivi l’inizio del racconto)

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SVOLGIMENTO Ruby si fermò, le mani sui fianchi. Gli diede un colpetto con un piede: il tappeto rimase immobile. Allora allungò un braccio e lo toccò con un dito. Niente. Lo afferrò per un angolo, lo agitò su e giù e lo lasciò cadere. Ancora niente. – Per essere un tappeto magico, non sembri poi così magico – concluse. Il tappeto si lanciò in aria con tale impeto da farla cadere a terra. Quindi, con una scrollatina di sfida, si posò di nuovo sul pavimento e cominciò a battere le frange sulle assi di legno. Ruby vi saltò sopra e si accovacciò, mentre il tappeto usciva rapido dalla finestra della soffitta. J. Brownlee, Ruby e il tappeto magico, Piemme

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testo narrativo ( pensa a che cosa potrebbe fare Ruby sul suo tappeto magico e completa lo svolgimento della storia) ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................

CONCLUSIONE

(come potrebbe concludersi l’avventura di Ruby?)

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testo narrativo

IL MIO RACCONTO FANTASTICO Scrivi il tuo racconto fantastico: prima di cominciare, decidi gli elementi che vuoi inserire e scegli un titolo adatto.

Personaggi: ............................................................................................................................................................................ Ambiente: .............................................................................................................................................................................. Oggetti magici: ....................................................................................................................................................................

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INIZIO ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................

SVOLGIMENTO ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................... CONCLUSIONE ........................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................

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testo narrativo

ARRICCHIRE UNA STORIA Un racconto non contiene solo la narrazione dei fatti, ma anche sequenze che riportano la descrizione di personaggi e luoghi, i dialoghi e le riflessioni. Completa indicando di quale tipo di sequenza si tratta.

CINQUANTUNO sequenza narrativa

sequenza descrittiva

sequenza riflessiva

sequenza ....................................... sequenza dialogica sequenza ....................................... sequenza .......................................

sequenza .......................................

Cinquantuno giaceva sulla sponda del fiume, lentamente il coniglio si mise sulle zampe e si guardò attorno. Il mondo di fuori era un luogo tetro e spaventoso, popolato da mostri orribili. Gli sembrò di scorgere nell’ombra delle figure magrissime, che protendevano in ogni direzione le lunghe braccia contorte, come se fossero cieche. Come gli sarebbe piaciuto essere ancora nella sua gabbia calda e asciutta, con la ciotola piena di mangime appena versato. Aveva ragione Cinquantadue: non sarebbe mai dovuto scappare. Lentamente risalì la sponda del fiume in punta di zampe. Era quasi giunto in cima al pendio, quando sentì passi svelti e leggeri da una parte e dall’altra. – Hai perso la strada, orecchie lunghe? – chiese una creatura con la voce sottile. Cinquantuno sentì il pelo rizzarsi sulla schiena: – S-sì. – Buon per me – disse quella fissandolo con un ghigno. Un istante dopo Cinquantuno si trovò con la schiena a terra e una zampa di volpe premuta sul ventre. Il coniglio scalciò disperatamente, cercando di liberarsi, ma lei lo schiacciò sul terreno; poi spalancò le fauci e… guaì. Qualcosa era sbucato dall’oscurità e l’aveva colpita con forza sulla punta del muso. T. Bruno, Storia di Codarotta, Scrittori di classe

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testo narrativo

NARRAZIONE E DESCRIZIONE Leggi il racconto e arricchiscilo inserendo delle descrizioni. Segui le indicazioni, ti aiuteranno a svolgere il tuo lavoro.

UN’AMICA SPECIALE Quel giorno Anna Giò giocava sulla riva. Il mare era (descrivi com’è il mare: calmo, agitato… come sono le sue onde…) ....................................................... ........................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................

Anna Giò capovolse l’ultimo secchiello di sabbia. – Ecco, l’ultimo castello è terminato! Il suo castello era (descrivi com’è il castello di sabbia, immagina di vedere quante torri ha, se è decorato con piccole conchiglie…) ............................................. ........................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................

– È bello davvero! – disse una voce umana alle spalle di Anna Giò. La bambina, inginocchiata sulla sabbia bagnata, sussultò. Quindi si girò per vedere chi avesse parlato. – Mi dispiace di averti spaventata – le disse una donna. Era una signora (descrivi com’è la signora: alta, bassa, magra… Spiega che cosa indossa…) ........................................................................................................................ ........................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................

– Ciao, sono Gavina, la guardiana del faro. Anna Giò guardò il volto della donna: (descrivi il viso della signora: la sua forma, gli occhi, il naso, la bocca… Spiega come sono i suoi capelli…) ................ ........................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................

Decise di fidarsi e si presentò a sua volta: – Io mi chiamo Anna Giò. Così nacque l’amicizia tra la bambina e la guardiana del faro. R. Mariani, La maga dei castelli di sabbia, Editrice Piccoli

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testo narrativo

DIALOGHI E RIFLESSIONI Leggi il testo e completalo inserendo le riflessioni del protagonista e le parole che rivolge al padre.

IL NERO Da tanto tempo desideravo un gatto. Finalmente ieri sono andato con papà alla sede della Protezione animali, dove c’erano molti gatti e cani. Facevano (immagina la situazione in cui vivono gli animali e spiega quale sentimento può provare il bambino e perché) ............................... ..............................................................................................................................................

sequenza riflessiva

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Ci siamo guardati intorno finché non ho visto il “Nero”. Era il più (cerca di spiegare che cosa può aver pensato il bambino vedendo il gatto nero stare, magari da solo, in un angolo) ...............................................................

sequenza riflessiva

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L’ho chiamato attraverso le sbarre; lui dopo un po’ ha voltato la testa e mi ha guardato. Allora gli ho sorriso, l’ho indicato con il dito e ho detto al mio papà: – (che cosa può aver detto il bambino al papà?) ................................................................................................................................

sequenza dialogica

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Ci hanno consegnato il Nero dentro una scatola di cartone, ci hanno dato anche il suo certificato di vaccinazione e la sua carta d’identità, dove c’era scritto che era stato trovato per strada e che aveva sei mesi. Mentre eravamo in macchina ho fatto il calcolo: se il Nero aveva sei mesi significava che era nato in gennaio, come me. Allora ho detto a papà: – (che cosa può aver detto il bambino al papà dopo aver scoperto quella coincidenza?) .................................................................................... ..............................................................................................................................................

sequenza dialogica

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O. Soriano, Al di là del mare, Mondadori

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testo narrativo

RICORDI DEL PASSATO Invece di raccontare gli avvenimenti in ordine cronologico, è possibile creare un intreccio inserendo nel testo un flashback, cioè un fatto accaduto precedentemente., Leggi attentamente tutto il testo, poi completa la parte relativa al flashback.

IL REGALO DEL NONNO Il chiarore della luna piena andò a posarsi all’improvviso sugli occhi del bimbo addormentato. Intanto sua sorella Elsy, scuotendolo per la terza volta, diceva: – Svegliati Luis! Il nonno sta distribuendo i regali in cortile! Il bimbo rimase seduto sul bordo del letto. – Un regalo? – chiese il bimbo contento. – Non c’è niente di meglio dei regali del nonno! L’anno precedente, Luis aveva ricevuto (immagina che cosa potrebbe aver regalato il nonno a Luis e la reazione del bambino) ................................................................................................. ................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................

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testo narrativo Luis prese la mano decisa di sua sorella e si lasciò guidare attraverso le stanze e gli interminabili corridoi della casa, tra ritratti di nonni e trisavoli. Luis fu sollevato in aria dalle forti mani del nonno, che dopo averlo collocato su una sedia molto alta, contro il bordo dello steccato, e avergli dato un cannocchiale, gli disse: – Guarda il cielo. In piedi, fermo sulla sedia, il bambino contemplava il cielo di velluto nero, costellato di migliaia e migliaia di puntini luminosi… – Ogni bambino deve avere la propria stella preferita – disse il nonno. C’erano tantissime stelle, ma una di loro sarebbe stata la stella Per introdurre di Luisito Domínguez, una stella tutta sua. F. Buitrago, La casa dell’arcobaleno, Feltrinelli Kids

Ora scrivi un testo in cui racconti un’esperienza che ti ha fatto tornare alla mente un episodio del passato.

Inizia il tuo racconto indicando il luogo, il tempo, i personaggi.

il flashback puoi usare espressioni come: “l’anno scorso”, “tempo fa”, “quando ero piccolo”, “qualche giorno fa”…

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Sviluppa la narrazione dei fatti e inserisci il flashback.

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Spiega come si è conclusa la vicenda.

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testo narrativo

IMMAGINARE IL FUTURO L’intreccio può essere creato anche grazie all’inserimento di un flashforward, cioè raccontando un episodio che si pensa avverrà nel futuro.

Leggi tutto il brano, poi completa la parte relativa al flashforward.

UN CIELO DI GATTI Oggi il cielo è bello come non mai. Le nuvole sembrano gatti, gatti grandi e gatti piccoli, gatti col gomitolo di lana e gatti con la ciotolina del latte. Un cielo di gatti, proprio di gatti. Se avessi un gatto, non avrei bisogno di amiche. Già mi vedo (immagina che cosa potrebbe fare la bambina con il suo gatto, come lo potrebbe chiamare, come si potrebbe comportare con lui…) .................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................

Non so come, ma mentre fantasticavo sui gatti, devo essermi addormentata, perché adesso è buio. Sul pavimento davanti alla porta della mia cameretta luccica, bianca come la neve, una busta da lettera. Fino a un istante fa la busta non c’era, ne sono sicura! Mi avvicino piano piano e la sollevo da terra. La giro. In effetti sopra c’è scritto il mio nome, con la scrittura della mamma! Beh, che strana giornata! Prima il cielo da gatti e ora la posta. J. Richter, Io sono soltanto una bambina, Beisler Editore

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testo narrativo Ora scrivi un testo in cui racconti un episodio che ti è capitato e che ti ha fatto immaginare qualcosa che non era ancora accaduto.

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Inizio

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Svolgimento: inserisci il flashforward.

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Conclusione

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Per introdurre il flashforward puoi usare espressioni come: “già mi immagino”, “mi sembra di vedermi”…

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Il RACCONTO GIALLO è un testo narrativo che si sviluppa intorno a un CASO DA RISOLVERE: una rapina, un furto, una morte misteriosa, un rapimento…

racconto giallo FURTO DI MONETE D’ORO

Investigatore. Scena del crimine. Aiutante.

Indizi. Enigma da risolvere.

Colpevole.

Alibi.

Il commissario Van Damin, responsabile della sezione furti della polizia di Amsterdam, fece un cenno all’ispettore: – Allora, che cosa mi dice del furto alla galleria? L’ispettore cominciò il suo rapporto: – Il furto è avvenuto tra mezzanotte e l’una. Una donna, che abita nella casa di fronte, ha testimoniato che, proprio a quell’ora, ha visto una luce muoversi nei locali della galleria. Ha pensato che si trattasse di un normale controllo notturno. Abbiamo appurato che il ladro è entrato dal tetto e se ne è andato da una finestra della cantina. Ha portato via una preziosa raccolta di monete d’oro. Con un gesto di impazienza Van Damin gettò sul tavolo la biro: – Scommetto che in questa faccenda c’è lo zampino del nostro vecchio amico Boris Lutrink. I tetti, la finestra della cantina: è il suo classico modo di procedere. Trova Lutrink e portamelo qui. Neanche tre ore dopo, Lutrink entrava protestando nella stanza del commissario. – Di che cosa mi si accusa? – chiese con aria indignata. – Si sieda! – tuonò la voce del commissario. – Si tratta di un tetto e della finestra di una cantina. Certo che se lei ha un alibi… Con un lampo negli occhi, Lutrink dichiarò: – Certo che ho un alibi! Mentre avveniva il vostro furto io me ne stavo a giocare a carte con due miei amici: dalle 23 all’una passata. Come vede non posso essere stato io! – Uhm… – sospirò Van Damin, – sono dispiaciuto, ma devo metterla al fresco. W. Ecke, Un volto alla finestra, E. Elle

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racconto giallo

SCRIVERE LA CONCLUSIONE L eggi la prima parte del racconto giallo e individua tutti gli indizi che ti fornisce. Poi completalo in modo coerente.

MISTERO A SCUOLA È primavera, ma nel giardino della scuola le piante perdono le foglie, l’erba sta seccando e c’è un odore tremendo. Non è più possibile uscire per la ricreazione e i ragazzi ne sono molto rattristati. – Prima della fine dell’anno riusciremo di nuovo a fare ricreazione fuori? – chiedono una mattina alla maestra. – Non posso promettervi niente – risponde lei. – Il sindaco sta cercando di risolvere il problema, ma ci vorrà del tempo. Momentaneamente ha chiuso il giardino e i ragazzi lo possono solo guardare dai vetri delle loro aule. Un giorno Jojo, mentre va in bagno, si ferma a osservare il giardino da una finestra e nota qualcosa che la insospettisce: una donna sta armeggiando con liquidi e bottiglie. Appena si accorge che qualcuno la sta osservando, mette tutto in una borsa e si allontana. Chi sarà quella donna? Jojo ha l’impressione di averla già vista. All’uscita da scuola ferma il suo amico Genio e gli racconta che cosa ha scoperto. O. Minneci, La farmacista arriva alle 18.30, San Paolo .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................

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racconto giallo

IL/LA DETECTIVE Ogni scrittore o scrittrice di racconti gialli crea il suo o la sua “detective” con caratteristiche fisiche, abitudini e comportamenti ben precisi. Sir Steve Stevenson, nome d’arte di Mario Pasqualotto, ha creato Agatha Mistery, protagonista di successo di numerosi gialli per ragazzi/e. Queste sono alcune delle sue caratteristiche. • Ha 12 anni. • Vive a Londra. • Ha molti interessi. • La sua passione più grande sono i libri. Prima di partire per qualsiasi destinazione ne studia • in modo approfondito la storia, le caratteristiche, i misteri. • Da “grande” vorrebbe fare la scrittrice di libri gialli. • È estremamente curiosa. • Possiede una memoria formidabile. • Gira il mondo con il cugino Larry, aspirante detective. • È sempre accompagnata dal maggiordomo Mr Kent, ex pugile. Ha un gatto siberiano, Watson, pestifero ma con un fiuto da cane da caccia. •

classe I n collaborazione con i tuoi compagni e le tue compagne, crea un nuovo tipo di detective completando la tabella sul quaderno. Nome ed età luogo in cui vive caratteristiche fisiche, con qualche particolare curioso comportamenti abbigliamento abitudini e hobby oggetti che usa durante le indagini

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racconto giallo

INCIPIT DI UN RACCONTO GIALLO

SCOPRO nuovi significati

Q uesti sono alcuni incipit che puoi utilizzare per iniziare dei racconti gialli: scegline uno e scrivi il tuo racconto sul quaderno.

incipit: nel linguaggio corrente indica l’inizio di un’opera letteraria, di uno spettacolo, di un programma televisivo

La vera professione di Pelle Muschel era falsificare assegni e passaporti. E se, nonostante questo, era soprannominato “Pralina” ciò era dovuto esclusivamente alla sua inesauribile passione per la cioccolata. W. Ecke, La casa dei 99 fantasmi, E. Elle

È sparita la catenina di Iwan. Una catenina d’oro con una medaglietta di Asterix, d’oro anche quella. Iwan se l’era tolta prima di ginnastica e l’aveva messa nella tasca di dietro dei suoi jeans. Su questo non ci sono dubbi. L’ho visto con i miei occhi. C. Nöstlinger, Furto a scuola, Piemme

Il detective sospirò e abbassò il giornale su cui campeggiava, a grandi lettere, il titolo: “La Banda Musicale ha colpito ancora”. Sì, gli sarebbe piaciuto risolvere quello strano caso. La polizia brancolava nel buio e se un investigatore privato fosse riuscito a risolvere quel mistero, ne avrebbe ricavato onori e pubblicità. S. Roncaglia, Il grande sbadiglio, Giunti Junior

L’ispettore Caldwell raggiunse la villa di Angus Pherson. Lo accolse sulla soglia il sergente Pume, che gli diede alcune informazioni: i ladri erano penetrati nell’edificio dopo aver disattivato, togliendo la corrente, l’impianto di allarme. Poi avevano ripulito tutto con calma e scrupolosità. Mini relax, n. 844

Faceva molto freddo. Il cielo era buio e carico di neve. Un uomo, in soprabito scuro, con la sciarpa fino al naso e il cappello calato sugli occhi, percorreva Culver Street. Salì i gradini del numero settantaquattro, premette il campanello e lo udì squillare nel seminterrato. A. Christie, Tre topolini ciechi, Mondadori

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racconto giallo

DAL FUMETTO AL RACCONTO GIALLO LO ZAFFIRO DI SUMATRA

IN UNA GIOIELLERIA

Mi dica con calma quello che è successo.

Verso le 17.30 è entrato un signore interessato allo zaffiro di Sumatra.

Lo zaffiro di Sumatra… è stato rubato! Siamo andati nel retrobottega per trattare senza essere disturbati.

Il signore guardava lo zaffiro, poi all’improvviso è andato di corsa nel negozio, ha chiuso con un calcio la porta del retrobottega ed è scappato per la strada.

Lo zaffiro è assicurato?

Il suo racconto non mi convince per niente!

Sì, certo!

C’è un particolare che mi fa pensare che lei abbia simulato il furto per incassare i soldi dell’assicurazione!

O sserva con attenzione i disegni. A quale particolare si riferisce la detective Meg Cetriolo? J. Obrist, Fiuto & Cetriolo: indagini e non solo, Piemme

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racconto giallo L eggi il fumetto e completa con le informazioni che puoi ricavare. Poi scrivi il racconto giallo.

Personaggi:

Investigatore - ...............................................................................................................

Vittima - ..........................................................................................................................

Colpevole - .....................................................................................................................

Luogo:

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Tempo:

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Enigma da risolvere:

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Durante la stesura del racconto inserisci alcune descrizioni dei personaggi e dell’ambiente in cui si svolge la vicenda e alcuni dialoghi tra i protagonisti.

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racconto giallo

SCRIVERE UN RACCONTO GIALLO ividetevi in gruppi, fate le vostre scelte e scrivete dei racconti D gialli con il/la protagonista detective che avete ideato.

Caso da risolvere:

Luogo del crimine:

Vittima:

Colpevole:

Indizi e prove:

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furto di un gioiello prezioso. rapimento di un animale domestico. rapina in un negozio. scomparsa di un documento importante. altro: ................................................................................................................. una casa privata. un museo. un supermercato. un ufficio. altro: ................................................................................................................. un collezionista di opere d’arte. il direttore di un museo. il dirigente di un ufficio. una ricca signora. altro: ................................................................................................................. un dipendente dell’ufficio. un amico della vittima. un ladro professionista. un collezionista di oggetti antichi. altro: ................................................................................................................. l’impronta di una scarpa. un foglietto caduto a terra. un vetro rotto. un profumo. altro: .................................................................................................................


racconto giallo ..............................................................................................................................

IL CASO DA RISOLVERE

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Che cosa è successo? • Dove? (descrizione dell’ambiente) • Chi è la vittima? (descrizione) • Ci sono altri personaggi? Chi sono? Perché sono lì?

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LE INDAGINI

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Arrivo del detective: presentazione e descrizione. • Che cosa fa? • Chi interroga? • Che cosa chiede? • Quali indizi raccoglie? • Quali sono i suoi pensieri? • Su chi ricadono i suoi sospetti? • Perché?

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SOLUZIONE DEL CASO • Quale indizio ha permesso al/alla detective di risolvere il caso? • Chi è il colpevole? • Perché il colpevole ha commesso il reato?

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l termine del lavoro trovate un titolo adatto al racconto, poi leggetelo agli altri A gruppi, usando dei toni di voce adatti per sottolineare le atmosfere.

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Il RACCONTO HORROR è un testo narrativo che racconta storie realistiche o fantastiche con ATMOSFERE MISTERIOSE E PAUROSE, fatti inspiegabili e momenti di SUSPENSE.

Protagonista, una persona reale. Personaggio immaginario. Ambiente senza luce. Personaggi spaventosi. Particolari raccapriccianti.

Rumori sinistri. Situazioni inspiegabili, suspense.

racconto horror LE MUMMIE Jerry e Jerry-Ombra, la sua ombra, erano in una buia galleria. Qualcuno stava superando la curva. Erano mummie. Un esercito di mummie ricoperte di luride bende a brandelli che calpestavano il terreno sollevando nuvole di polvere. Avevano dei fori neri al posto degli occhi e l’odore che sprigionavano riempiva la caverna. Il terrore aveva tolto la parola a Jerry. Jerry-Ombra si sporse e, a fatica, soffocò un grido. Una speranza di cavarsela c’era: le mummie non avevano occhi, di conseguenza non potevano scorgerli. Bum… bum… bum… decine di piedi stretti nelle bende martellavano il terreno. In testa al gruppo ce n’era una più imponente delle altre. Si fermò e volse la testa. – Ci sta guardando – bisbigliò Jerry. – Non può, non ha gli occhi – bisbigliò a sua volta Jerry-Ombra. – Comunque, per prudenza, spegni la lampada. – No – si oppose Jerry. – Qui al buio io non ci resto. Ora la mummia alla testa delle altre era proprio davanti. Dal buco nero che si apriva all’altezza della bocca uscì un gorgoglio raggelante. Nel fondo del buco nero che si apriva all’altezza degli occhi comparve un luccichio. E la mummia parlò, con una voce cavernosa, proprio da oltretomba. – Chi siete voi, ridicole creature? Una è addirittura ancora rivestita di carne, che ribrezzo! Come osate inoltrarvi nel mondo dell’orrore? Non ne uscirete vivi, vi distruggeremo, vi annienteremo! R. Guarnieri, La caverna degli orrori, Giunti Junior

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racconto horror

PAROLE PER UN RACCONTO HORROR I personaggi, gli ambienti e le situazioni del racconto horror devono creare atmosfere particolari, raccapriccianti, spaventose. Per questo motivo è importante scegliere le parole giuste per suscitare nel lettore ansia e suspense, soprattutto nelle sequenze descrittive. I nsieme alle tue compagne e ai tuoi compagni, e con l’aiuto del dizionario, trova le parole adatte da usare in un racconto horror.

SINONIMI DI PAURA Ansia, timore, presentimento, sospetto, inquietudine, ................................................................................. ............................................................................................................................................................................................

AGGETTIVI DA PAURA Inaspettato, spettrale, incredibile, inquietante, cupo, sbiadito, pallido, cinereo, ................................ ............................................................................................................................................................................................

SUONI AGGHIACCIANTI Cigolio, gemito, scricchiolio, scalpiccìo, ............................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................

ODORI RIPUGNANTI Fetore, lezzo, miasma, tanfo, odore nauseante, odore stomachevole, ................................................... ............................................................................................................................................................................................

MODI DI DIRE SULLA PAURA Avere i capelli dritti, tremare come una foglia, diventare bianco dalla paura, ...................................... ............................................................................................................................................................................................

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racconto horror

COMPLETARE UN RACCONTO HORROR L eggi la prima parte di questo racconto horror, individua gli elementi che ti fornisce e completalo in modo coerente.

MUSICA NELLA NOTTE Il piano stava suonando e le note si spandevano nella mia camera buia. La musica saliva dal soggiorno. Ma chi c’era laggiù che suonava? Mi liberai dalle coperte e mi avviai verso la porta. Mi fermai sul pianerottolo e rimasi in ascolto. Il motivo musicale terminò, poi ricominciò di nuovo. Cercando di ignorare la paura, mi avviai verso le scale e scesi. La musica continuava: note alte e dolci, leggere e malinconiche insieme. E finalmente entrai nel soggiorno. Ormai pochi metri mi separavano dal pianoforte. Chi sta suonando, qui, al buio, questa musica così triste? Mi avvicinai ancora, mentre un tremito mi scuoteva tutto il corpo. – Chi… chi c’è? – bisbigliai con voce soffocata. Fu in quell’istante che realizzai, con orrore, che non c’era proprio nessuno! Il pianoforte suonava da solo! R. L. Stine, Il pianoforte impazzito, Mondadori

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racconto horror

MODIFICARE LA CONCLUSIONE UNA NOTTE AGITATA Quella notte mi svegliai con la sensazione che nella mia stanza ci fosse qualcuno. Dovetti spremere ogni stilla di coraggio ed energia per costringermi ad aprire gli occhi. Mi drizzai a sedere sul letto. Avevo la sgradevole sensazione che qualcuno si stesse muovendo nell’ombra. A tastoni, cercai di accendere la lampada sul comodino, ci riuscii, mi trovai davanti al nulla. Mi accorsi che la porta dell’armadio era socchiusa. Dal suo interno, poco prima di andare a letto, avevo preso un cuscino. Mi ero forse scordato di chiuderla bene? Per un bel pezzo me ne restai seduto sul letto, poi con calma scostai le coperte e mi diressi all’armadio, nel costante timore che, da un momento all’altro, la porta potesse spalancarsi per rivelare… Impugnai il pomello della porta e feci per aprirla, poi decisi che mi stavo comportando da stupido. La richiusi. Dall’interno udii provenire un fruscio. Fui colto da un attacco di pelle d’oca. Sentivo un brivido scivolarmi giù per la schiena. In una stanza tutt’altro che fredda mi sentivo gelido come un cadavere. Mi infilai a letto, mi misi seduto contro la testata, mi tirai le coperte fino al collo e rimasi a fissare la porta dell’armadio. Alla lunga, tuttavia, il sonno l’ebbe vinta sulla paura e mi addormentai a luce accesa. Mi svegliai che era mattina inoltrata. Alla più rassicurante luce del giorno, mi azzardai a guardare nell’armadio. Ne saltò fuori Nub, scodinzolante. Mi sentii un idiota. J. R. Lansdale, La sottile linea scura, Einaudi

uesto racconto si conclude in modo positivo e rassicurante. Modifica tu Q la conclusione scrivendo un finale “da paura”. ................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................

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racconto horror

ARRICCHIRE UN RACCONTO HORROR U tilizza alcune delle parole che hai individuato a pagina 35 per arricchire questo racconto con le descrizioni dell’ambiente e del personaggio.

IL CUSTODE DEL CIMITERO Il cimitero si trovava dietro l’albergo, alla fine di un breve sentiero che si snodava nell’erba alta. Vlad e Leo si fermarono davanti a un cancello di ferro che cigolava sui cardini arrugginiti. (inserisci la descrizione dell’ambiente) ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................

Vlad varcò il cancello e avanzò tra le lapidi. Non sentendo i passi di Leo alle sue spalle, si voltò e vide l’amico immobile, pallido e tremante. – Forza, fifone! Non ci mangia nessuno! Leo era combattuto. Quel posto gli metteva i brividi, ma allo stesso tempo i misteri lo incuriosivano. Così, dopo un momento di indecisione, si avventurò dietro all’amico. – Forse è là dentro – Leo puntò il braccio in direzione di una casupola. Accanto alla porta d’entrata c’erano una carriola, una pala e un annaffiatoio. Vlad era curioso di trovare Lucas, il custode del cimitero, e di scoprire perché lo zio gli aveva detto che era un tipo particolare.

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racconto horror

I due ragazzi entrarono e avanzarono nella penombra. Nell’angolo più nascosto c’era una bara. – Proviamo a sollevare il coperchio – disse Vlad. Leo impallidì: – Sei diventato matto? – Dai, aiutami, vediamo se si può aprire. I ragazzi appoggiarono le mani sul bordo del coperchio e lo fecero scorrere di lato. Dopo qualche secondo rimasero pietrificati. Sul fondo era adagiato un vecchio che pareva profondamente addormentato. (inserisci la descrizione dell’uomo) .................................................................................................................................................. ....................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................

Di scatto, senza alcun preavviso, il vecchio spalancò gli occhi. La reazione dei ragazzi fu immediata: si precipitarono fuori dalla casupola come due schegge e continuarono a correre senza mai fermarsi, finché non giunsero all’albergo. F. Ruggiu Traversi, Caccia allo zombie!, Edizioni EL

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racconto horror

DAL PERSONAGGIO AL RACCONTO D ividetevi in gruppi e create il vostro personaggio “da paura”. • Chi è: ......................................................................... • Come si chiama: ....................................................

(disegno del personaggio)

• Dove vive: ................................................................. • Com’è il suo volto: ................................................. ......................................................................................... .........................................................................................

• Com’è vestito: ......................................................... ......................................................................................... .........................................................................................

• Particolari spaventosi: .......................................... ......................................................................................... .........................................................................................

O ra decidete gli altri elementi fondamentali del racconto horror.

Protagonista: ........................................................................................................................................................................ Altri personaggi: ................................................................................................................................................................. Ambiente in cui si svolge la vicenda: ....................................................................................................................... Evento in cui il protagonista è coinvolto: .............................................................................................................. ......................................................................................................................................................................................................

Eventi misteriosi che spaventano il protagonista: ........................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................

Conclusione della vicenda: ........................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................

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racconto horror U tilizzate il personaggio che avete ideato e tutti gli altri elementi che avete scelto e scrivete il vostro racconto horror.

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INIZIO • Chi è il protagonista? (descrizione) • Con chi è? • Dove si svolge la vicenda? • Che cosa decide di fare?

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SVOLGIMENTO • Che cosa succede di misterioso o di spaventoso? (create un’atmosfera particolare inserendo rumori, odori, immagini “sinistri”) • Come si sente il protagonista? (spiegazione del suo stato d’animo) • Che cosa fa? • Interviene qualcuno in suo aiuto? Chi? In che modo?

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CONCLUSIONE

• Come si conclude la vicenda?

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A l termine del lavoro trovate un titolo adatto al racconto, poi leggetelo agli altri gruppi, usando dei toni di voce adatti per sottolineare le atmosfere.

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racconto horror

IDEE PER UN RACCONTO HORROR Ti proponiamo alcuni stimoli per “creare” dei racconti horror. Puoi utilizzarli all’inizio o durante lo svolgimento del racconto, ma ricorda che devono essere collegati in modo logico e coerente con il testo di tua produzione. La portiera era bloccata. “Sono imprigionato nell’automobile” pensai. A un tratto i fanali si accesero e il motore si mise in moto. Fu in quel momento che sentii una risata, leggera ma acuta. Mi paralizzai. R. L. Stine, La macchina stregata, Mondadori

Sofia sollevò un angolo della coperta e sbirciò fuori… il sangue le gelò nelle vene, volle gridare, ma dalla bocca non uscì alcun suono. Là, alla finestra, stava l’enorme faccia del gigante, lunga, pallida e rugosa. R. Dahl, Il GGG, Salani Editore

“Siete cordialmente invitato a cena da H. P. Lovecraft” diceva il biglietto d’invito. E io, come un folle, ho accettato. Non lo avevo mai incontrato prima, sebbene avessi sentito delle chiacchiere sul suo conto. Voci maligne, inquietanti. Alcune dicevano che era un vampiro alto quasi tre metri. Altri parlavano di lui come di un lupo mannaro vestito da agnello. R. Bloch, Quel vampiro di Lovecraft, Newton Compton

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A quell’ora della notte i vialetti del parco erano deserti e silenziosi. L’uomo si addentrò nel parco a passo spedito, le mani infilate nelle tasche dei pantaloni e le spalle strette a proteggersi dal freddo. Aveva percorso qualche metro quando gli parve di udire un rumore alle sue spalle. S. Massaron, Doppio Clic, Disney Libri

Come mai, allora – si domandava qualcuno – era stato costretto a scappare via da quella casa? Zia Mary l’aveva data in affitto per ben tre volte, ma nessuna di quelle tre famiglie era rimasta lì per più di una settimana. Da quando si era sparsa la voce che nella casa succedevano cose strane, nessuno voleva più andarci ad abitare. S. Hill, Storie di fantasmi, Edizioni EL


racconto di fantascienza

Il RACCONTO DI FANTASCIENZA narra VICENDE che, pur essendo IMMAGINARIE, appaiono POSSIBILI perché giustificate da tesi che possono avere una BASE SCIENTIFICA.

IN VIAGGIO All’interno del cubo metallico la luce aveva una sfumatura che dava un colorito verdastro al bianco della pelle della creatura seduta ai comandi: Kar-388y. Nel bel mezzo della testa c’era un unico occhio sfaccettato. Da quando erano partiti da Xandor, mai quell’occhio si era distratto dall’osservazione dei quadranti. Il sonno era sconosciuto alla razza cui Kar apparteneva. Gli indicatori del quarto e del settimo quadrante si immobilizzarono: il cubo si era fermato vicino al suo obiettivo. Kar allungò il braccio superiore destro e premette il pulsante dello stabilizzatore, poi si alzò per sgranchirsi i muscoli indolenziti e si rivolse al compagno di viaggio, un essere uguale a lui: – Ci siamo – disse. – La nostra prima tappa, la stella Z-5689. Ha nove pianeti, ma solo il terzo è abitabile. Speriamo di trovare su di esso delle creature adatte a diventare buoni schiavi. – Non so se saremo fortunati alla prima tappa. Sarebbe troppo bello! – commentò il compagno. – Allora vorrà dire che cercheremo in mille altri posti. Con i Lounac in via d’estinzione, dobbiamo trovare degli schiavi al più presto, se non vogliamo chiudere le miniere e assistere alla fine della nostra razza. F. Brown, Tutti i racconti, Mondadori

I protagonisti possono essere reali o fantastici: extraterrestri, alieni, robot… Il tempo quasi sempre è il futuro, con la sua tecnologia avanzata.

Il luogo è quasi sempre lo spazio, con i suoi universi sconosciuti.

I fatti narrati riguardano spesso l’esplorazione dello spazio per motivi scientifici o per la sua conquista.

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racconto di fantascienza

CONCLUDERE UN RACCONTO Leggi il racconto di fantascienza e scrivi la conclusione.

ESPLORAZIONE SPAZIALE L’alieno aprì lo sportello dell’astronave con una delle sue quattro mani e scese la scaletta stando ben attento a non inciampare con le sue quattro zampe. Era stato mandato in esplorazione sulla Terra. Si guardò intorno e si vide circondato da cubi più o meno alti, fatti di materiali resistenti, con delle aperture alcune buie, altre, poche in verità, dalle quali proveniva una debole luce. Istintivamente, si diresse verso un cubo più basso degli altri, con tutte le aperture buie, dal quale non proveniva alcun suono. Una delle aperture era stata lasciata aperta e SPAR-11, così si chiamava lo strano essere, si sollevò fino a un davanzale ed entrò silenziosamente nella casa buia. Mise in azione un’antenna che aveva incorporata nel casco e nella sua mente si formarono immediatamente delle immagini molto nitide. Era in una stanza con molte scatole appoggiate alle pareti, con al centro un piano sostenuto da quattro legni sottili, sul quale era appoggiato un contenitore con delle forme rotonde di diversa dimensione e diversamente colorate e che emanavano un dolce profumo. Su un ripiano erano disposti dei cerchi di metallo, quattro per la precisione, su uno dei quali era appoggiato un contenitore di metallo pieno di un liquido che a lui sembrava pericoloso per la sua trasparenza. In quel momento, da un angolo della stanza uno scatolone alto e pesante cominciò a emettere un suono continuo e gracchiante che lo fece sobbalzare.

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racconto di fantascienza

IL MIO PERSONAGGIO FANTASCIENTIFICO Immagina di vivere in un lontano futuro e di avere un amico robot. Descrivilo seguendo le indicazioni.

PRESENTAZIONE ................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................

ASPETTO FISICO ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................

CARATTERE ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................

Ora racconta un’avventura vissuta insieme a lui, poi disegnalo. ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... ....................................................................................... .......................................................................................

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racconto di fantascienza

COMPLETARE UN RACCONTO Completa il racconto con l’aiuto delle immagini e delle domande.

UN INCONTRO INASPETTATO Era il crepuscolo e il cielo aveva perso il colore rosso acceso, per cominciare a tingersi di scuro. Stavo tornando a casa dopo la partita al campetto con gli amici e decisi di tagliare per il sentiero che correva di fianco al campo di granturco. Camminavo tranquillo e senza pensieri quando ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ...............................................................................................

Mi fermai di colpo, con il cuore che mi batteva forte nel petto, senza riuscire a fare un passo. Anche quello restò lì fermo, immobile, a guardarmi con le tre palline di colore verde che aveva su quella che doveva essere la sua faccia. (che cosa dici, a un certo punto?) ................................................................................... ..................................................................................................................................................

(lui come reagisce?) ............................................................................................................ ..................................................................................................................................................

L’alieno non appariva più spaventato come prima, non era nervoso – le sue lucine sulle antenne adesso erano fisse sull’azzurro – così

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racconto di fantascienza pensai di fare qualcosa per convincerlo della mia amicizia. Misi lentamente le mani in tasca e ne tirai fuori due caramelle alla fragola che mi ero portato da casa e che non avevo mangiato. Gliene allungai una. Sembrò pensarci su un po’, poi allungò la sua terza mano e la prese. Gli feci segno con le mani di portarla alla bocca e dissi con la voce più convincente possibile: – È buona! Mangiala! Poi, lentamente, misi in bocca l’altra caramella e cominciai a masticare. (che cosa fa a questo punto l’alieno? Quali sono le sue reazioni quando assaggia la caramella?) ........................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................

Quando ebbe finito di masticare, l’essere venuto dallo spazio mi guardò con i suoi tre occhi, poi con la sua prima mano aprì uno sportello che aveva sul petto e tirò fuori ........................ ................................................................................................................................... ................................................................................................................................... ...................................................................................................................................

Poi, facendomi segno di mangiarlo, come avevo fatto io con lui, me lo porse. A me non sembrava per niente appetitoso... ma potevo non prenderlo? Sarebbe stato da maleducati! Perciò, sorridendo a denti stretti, presi in mano quel pezzo di ferro colorato per mangiarlo. In quel preciso momento, nel campo di granturco si accese una luce violetta che illuminò il cielo. L’alieno, appena la vide, mi fece un cenno con la mano e corse via verso la fonte luminosa. Dopo qualche secondo, silenziosa e splendente di luci, un’astronave si alzò in volo. ............................................................................................... ............................................................................................... ............................................................................................... ...............................................................................................

Ero sbalordito, senza parole, quasi non credevo a quello che mi era successo. ....................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................

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racconto di fantascienza

IL MIO RACCONTO DI FANTASCIENZA Pianifica il tuo racconto fantascientifico, scegliendo tra i seguenti elementi.

PROTAGONISTA/PROTAGONISTI

PASS-001 LUOGO/LUOGHI

ANTAGONISTA/ANTAGONISTI

TEMPO: IL FUTURO

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SANDRA

FELIX

RIGEL 999


racconto di fantascienza Ora che hai fatto le tue scelte, scrivi il tuo racconto. .......................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ......................................................................................................................................

Ricordati di scegliere se scrivere in prima o in terza persona.

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racconto di fantascienza Infine revisiona il tuo testo, correggendo ortografia, punteggiatura, lessico... Poi ricopialo aggiungendo il titolo.

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racconto storico

Il RACCONTO STORICO è un testo narrativo in cui REALTÀ STORICA e FANTASIA si mescolano e si intrecciano rispettando, però, alcune caratteristiche.

UN TERRENO FERTILE Il lucumone di Arretium, cioè il re, aveva donato a Thucer e alla sua famiglia un esteso terreno che si trovava proprio in fondo a una valle. Sarebbe stato un bel dono, se il terreno bagnato dal fiume che attraversava quella valle non fosse stato altro che una palude. – Qui crescono solo canne, non possiamo certo piantare il nostro grano! – disse la giovane Velia delusa. Thucer, suo padre, sorrise: – Non ti preoccupare, figlia mia, noi Etruschi abbiamo imparato mille anni fa a regolare le acque dei fiumi, a conservarle o ad allontanarle dalla terra per asciugarla. Detto questo, Thucer il contadino si mise all’opera. Velia osservava ammirata suo padre. Era incredibile vedere quante cose sapesse fare. Alla fine del primo anno la famiglia di Thucer poté consumare i ceci, l’orzo e anche il pane. Non era così buono però, perché suo padre, in quei primi anni di bonifica, doveva piantare una specie di grano che potesse resistere particolarmente bene nelle zone umide. Ma nell’arco di una decina di anni la valle di Thucer non somigliava più alla palude che era stata: il grano cresceva ovunque e il padre di Velia aveva piantato anche l’ulivo e la vite. Il terreno era così fertile che i semi rendevano molto più che altrove. Mercanti romani venivano ogni anno a comprare il grano per l’esercito o per la città e la famiglia di Velia ora stava piuttosto bene, al punto da potersi permettere l’acquisto di alcuni schiavi. Era però un benessere che dipendeva da un lavoro costante e attento per impedire che la valle tornasse a trasformarsi in una palude.

I personaggi del passato, realmente esistiti, interagiscono con altri inventati ma verosimili. I luoghi sono realistici, storicamente attendibili e descritti in modo dettagliato.

Il tempo è ben definito, riferito a un’epoca storica precisa. I fatti, anche se inventati, sono inseriti in un contesto storico realistico, narrati con un linguaggio ricco di termini specifici, arricchiti con descrizioni dettagliate.

S. Bordiglioni, Piccole storie del mondo etrusco, Einaudi Ragazzi

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racconto storico

CARATTERISTICHE DEL RACCONTO STORICO Leggi e sottolinea con i colori indicati. Poi rispondi.

FATTI (CONTESTO STORICO) • PERSONAGGI • LUOGHI • TEMPO

LA BATTAGLIA DEL LAGO TRASIMENO Quando il giovane ufficiale romano Furio Gabinio riprese coscienza, un dolore insopportabile gli attraversò il petto. Si sentiva prigioniero, cercò di muovere prima un braccio, poi l’altro, ma senza successo. Poi la memoria riemerse lentamente: gli ultimi momenti della battaglia alla quale aveva partecipato, le fila dei Romani travolte da ogni parte, i Cartaginesi che premevano sui fianchi dell’esercito romano. E infine rivide accanto a sé il console, il grande Gaio Flaminio, con la spada in pugno, circondato dai suoi ufficiali e dalla sua guardia, quei velocissimi cavalieri cartaginesi, il console che cade trafitto dalle lance nemiche, il cavaliere che si getta contro di lui, il violentissimo colpo al petto e più nulla. Erano i suoi compagni morti che lo imprigionavano, ma che lo avevano salvato nascondendolo ai nemici in ricognizione sul campo alla fine della battaglia. Lentamente, con grande fatica, Furio iniziò a farsi spazio per poter strisciare sotto il cumulo dei suoi compagni. Le prime luci di un’alba torbida filtravano attraverso la nebbia che saliva dal lago. Ecco davanti a lui ciò che restava di uno dei più grandi eserciti che Roma avesse mai messo in campo, guidato da un comandante leggendario come Gaio Flaminio. Uno spettacolo desolante. Finalmente in piedi, appoggiandosi all’asta di una lancia spezzata, Furio si avvicinò alla riva del lago per pulirsi; si tolse la corazza, cercò qualcosa da usare come veste civile al posto della sua tenuta militare. Aveva un po’ di denaro, con cui si riprometteva di acquistare un buon cavallo per raggiungere al più presto Roma e portare la notizia della catastrofe al Senato. Solo una pronta reazione romana avrebbe potuto limitare gli effetti più gravi della sconfitta, ora che nulla sembrava opporsi alla marcia di Annibale verso Roma. L. Capogrossi Colognesi, Le Dodici Tavole, Nuove Edizioni Romane

Rispondi sul quaderno. Questo brano fa riferimento a un evento storico. Quale? Q uali personaggi storici sono citati nel brano?

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racconto storico

UNA GIORNATA A POMPEI Completa il racconto storico con l’aiuto delle indicazioni. Se serve, fai brevi ricerche in rete.

PROGETTAZIONE • • • •

Tempo: nell’anno 100 a.C. Personaggi: il padre Flavio, la moglie Lucrezia, il figlio Giulio, la figlia Ottavia. Luogo: Pompei, domus, terme, teatro. Contesto: Pompei al tempo dell’impero romano.

Ora seleziona e riordina le tue idee in modo logico.

INIZIO (descrivi Giulio e il suo papà e racconta come può essere organizzata una bottega di cucina per il pubblico…)

i prima mattina Giulio e il papà escono dalla loro domus: Giulio per andare a D scuola, Flavio per controllare le numerose botteghe di cui è proprietario. ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................

SVOL GIMENTO

iulio continua il cammino verso la scuola portando nella sua cartella il G (descrivi il corredo necessario per seguire al meglio la lezione del maestro. scolastico di ............................................................................................................................................................ Giulio e prova a immaginare ............................................................................................................................................................. e descrivere ............................................................................................................................................................. le strade che percorre per ............................................................................................................................................................. raggiungere la scuola e ............................................................................................................................................................. i personaggi che ............................................................................................................................................................. incontra, per esempio facchini, ............................................................................................................................................................. venditori ambulanti, artigiani, bambini ............................................................................................................................................................. che giocano…) .............................................................................................................................................................

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racconto storico

1. fauces 2. atrium 3. impluvium 4. cubiculum

5. tablinum 6. triclinum 7. alae 8. peristilium

6 8

3

5

7

2

1

4

(descrivi la casa

el frattempo la mamma Lucrezia si occupa della casa insieme a Ottavia. N La domus ha un atrio piuttosto grande, con al centro l’impluvium, per raccogliere l’acqua piovana; intorno sono disposte le varie stanze.

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della famiglia di Giulio aiutandoti con l’immagine)

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(che cosa

cucineranno? Quali sono i cibi preferiti dai Romani? Per esempio, panini, olive, cereali…)

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Lucrezia e Ottavia cominciano a preparare la cena. ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................


racconto storico (descrivi come

I l papà, nel tardo pomeriggio, va alle terme per rilassarsi. Incontra gli amici per scambiare quattro chiacchiere e discutere di politica.

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sono organizzate le terme…)

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(descrivi il locale

La famiglia si riunisce per la cena.

e le abitudini degli abitanti di Pompei al momento di consumare i pasti…)

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NCLUSIONE CO

Riunita per la cena, la famiglia programma che cosa fare il giorno dopo.

(si andrà

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ad ascoltare buona musica o al circo a veder combattere i gladiatori? Racconta quello che sai degli spettacoli di quel tempo…)

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Infine rileggi con attenzione e fai le correzioni o le modifiche che ritieni necessarie.

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racconto storico

SCRIVERE UN RACCONTO STORICO Titolo ..........................................................................................................................................................

(puoi scriverlo dopo aver terminato il racconto) Segui le indicazioni e scrivi il tuo racconto.

INIZIO

( scegli il personaggio: donna/uomo, bambino/bambina, dio, sacerdote, guerriero, gladiatore… Chi sei? Di chi sei figlio? Come sono i tuoi vestiti? Com’è la tua casa?)

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racconto storico SV OLGIMENTO

(la tua avventura è vissuta in un periodo di guerra: che cosa devi fare? Chi incontri? Che cosa ti succede in particolare?)

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CONCLUSIONE ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................

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racconto storico

ELEMENTI PER IL RACCONTO STORICO Per scrivere un racconto storico, comincia scegliendo la civiltà storica ai tempi della quale deve essere ambientato. Cretesi

Spartani

Persiani

Romani

Micenei

Ateniesi

Etruschi

Barbari

Poi scegli gli altri elementi.

PERSONAGGIO PRINCIPALE/PERSONAGGI PRINCIPALI un bambino/una bambina

un soldato

un sacerdote

un principe/una principessa

uno scriba

un re/una regina

un vasaio

un contadino

un artigiano

un allevatore

un mercante

altro: ...............................................

LUOGO/LUOGHI in una città

lungo un fiume

in una reggia

in campagna

su una nave

in una piramide

in un tempio

in un’arena

in una domus romana

in una tomba

altro: ...............................................

ANTAGONISTA/ANTAGONISTI il capo dei sacerdoti

un generale

dei ladri

dei pirati

un bandito

un re

un governatore

altro: ...............................................

FATTO/FATTI

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un furto

un rapimento

un tradimento

un viaggio

una festa

una battaglia

un’invasione

un omicidio

un tentativo di colpo di stato

una gara

altro: ...............................................


racconto storico Infine scrivi una storia che contenga degli elementi storici della civiltà scelta combinati con elementi verosimili.

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Ricordati di rispettare l’ordine: inizio, svolgimento e conclusione.

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racconto storico

DALLO SCHEMA AL RACCONTO Leggi il titolo, completa lo schema con le informazioni richieste e scrivi il tuo racconto storico.

A OLIMPIA Chi?

Quando?

Dove?

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Che cosa succede?

Come finisce?

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racconto umoristico

Il RACCONTO UMORISTICO è un testo narrativo che ha lo scopo di FAR DIVERTIRE il lettore attraverso vicende buffe, strane e divertenti, che si presentano nella quotidianità.

ABBASSO IL NOVE Uno scolaro faceva le divisioni. – Il tre nel tredici sta quattro volte con l’avanzo di uno. Scrivo quattro al quoto. Tre per quattro dodici, al tredici uno. Abbasso il nove... – Ah no, – gridò a questo punto il nove. – Come? – domandò lo scolaro. – Tu ce l’hai con me. Perché hai gridato “abbasso il nove”? Che cosa ti ho fatto di male? Sono forse un nemico pubblico? – Ma io... – Ah, lo immaginavo bene, avrai la scusa pronta. Ma a me non va giù lo stesso. Grida “abbasso il brodo di dadi”, “abbasso lo sceriffo” ma perché proprio “abbasso il nove”? – Scusi, ma veramente... – Non interrompere, è cattiva educazione. Sono una semplice cifra, ma anch’io ho la mia dignità, voglio essere rispettato. Prima di tutto dai bambini piccoli. Confuso e intimidito, lo scolaro non abbassò il nove, sbagliò le divisioni e si prese un brutto voto.

I personaggi sono persone comuni a cui accadono fatti imprevedibili.

Per far ridere chi legge, l’autore ricorre a: • giochi di parole, • situazioni assurde, • caricature, • equivoci e malintesi.

Il tempo è di solito quello presente. I luoghi sono quelli della vita di tutti i giorni.

G. Rodari, Favole al telefono, Einaudi

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racconto umoristico

LA CONCLUSIONE Concludi il racconto umoristico partendo da alcuni elementi.

Protagonista: dottor Ughetti, chirurgo un po’ distratto. Paziente: signor Eugenio, falegname, che deve essere operato al ginocchio. Infermiere: Piero, un po’ timido, ha paura del dottore. Luogo: sala operatoria.

IL CHIRURGO DISTRATTO L’infermiere Piero entra in sala operatoria spingendo un lettino sul quale è disteso il signor Eugenio che è già stato addormentato. Dopo entra in sala operatoria il chirurgo, dottor Ughetti, che chiede subito: – Bisturi! L’infermiere glielo dà, il dottore taglia la pancia del signor Eugenio, poi si ferma pensieroso: – Piero, che cosa dovevamo fare a questo signore? L’infermiere timidamente risponde: – Non lo so, dottore... mi pare fosse qualcosa che finiva in “occhio”... – Che cosa può essere: ginocchio, ......................................................................... .............................................................................................................................................. .............................................................................................................................................

In quel momento il signor Eugenio si sveglia. Guarda la sua pancia e dice: – .............................................................................................................. ..................................................................................................................

– Non si allarmi... provvediamo subito. Niente paura! – dice il dottore. .............................................................................................................. .............................................................................................................

Alla fine il signor Eugenio esce dall’ospedale ........... ................................................................................................................

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racconto umoristico

DALL’IMMAGINE AL RACCONTO Leggi e osserva.

Mirko è un bambino di 11 anni, piuttosto robusto e, diciamolo pure, un po’ maldestro. Non lo fa apposta, ma spesso combina qualche pasticcio. Una mattina, la sua mamma lo manda in latteria a prendere il latte e le uova. Mirko mette lo zainetto sulle spalle ed esce per la spesa. Cinque minuti dopo è in latteria, il cui proprietario è il signor Martino... Che cosa succederà, secondo te? Scrivi un racconto umoristico.

MIRKO IN LATTERIA ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................

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racconto umoristico

RACCONTARE PER RIDERE Questa è una barzelletta che ha come protagonista Marco, un bambino di quinta della scuola primaria, che ha voluto aiutare la sua maestra...

UN ALUNNO PREMUROSO Di ritorno da scuola, Marco entra in casa tutto agitato gridando: – Oggi ho impedito a Simone di fare uno scherzo alla maestra. Le aveva messo una puntina da disegno sulla sedia. – Bravo! – gli dice il padre. – E come hai fatto? – Quando ho visto che la maestra si stava sedendo, le ho tolto la sedia da sotto!

Ora scrivi un testo umoristico che abbia l’episodio raccontato dalla barzelletta come momento centrale. Segui le indicazioni.

Luoghi: un’aula di classe quinta, la casa di Marco. Protagonisti: Marco, Simone, la maestra, gli alunni, i genitori di Marco.

Sono le 13:00 quando Simone torna a casa da scuola ............................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................

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racconto umoristico

SCRIVO UN RACCONTO UMORISTICO Leggi, osserva l’immagine e scrivi il racconto umoristico.

IN PASTICCERIA Siamo nel retro della pasticceria “Dolcezze quotidiane”, dove il signor Tonio, proprietario e capo del personale, sta preparando una torta a cinque piani, ricoperta di panna e con tante fragole. È per un matrimonio e non c’è molto tempo: è quasi ora di consegnarla! Nel laboratorio, oltre al signor Tonio, ci sono Enrichetta e Manuel, i suoi due apprendisti. – Forza, ragazzi! – incita il signor Tonio, guardando compiaciuto la torta alta cinque piani. – Manca poco, ormai. Gli sposi stanno aspettando... sbrighiamoci! ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................

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racconto umoristico

CONCLUDERE UN RACCONTO Leggi e completa.

UNA SORPRESA PER LA NONNA La signora Pierangela è una simpatica vecchietta che ha un solo nipote, Davide, al quale è molto affezionata. Gli vuole così bene da perdonargli tutte le marachelle che combina, e sono tante, perché Davide è davvero un po’ birichino. Davide è però anche gentile e, quando la nonna ha bisogno di qualche piccolo favore, non si tira mai indietro. Una mattina di sabato, la scuola era chiusa, Pierangela telefonò al nipote e gli chiese di andare a comperarle il pane, le uova e il latte perché voleva preparare una torta. Davide corse subito al minimarket e fece la spesa. Si avviò per portarla alla nonna ma, visto che aveva fatto in fretta, pensò di andare al ruscello... aveva visto in quella zona, qualche giorno prima, dei cespugli di more che ormai dovevano essere dolci e succose. “Se le porto alla nonna” pensò Davide “mi prepara una bella crostata di more” e ne raccolse un bel po’. Stava tornando sui suoi passi quando, su un sasso, al sole, vide una bella lucertola verde e marrone che dormicchiava. Vedere la lucertola e farsi venire in testa un’idea strana fu una cosa sola. .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................

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racconto umoristico

RISATE TRA LE RIGHE Completa il testo umoristico che ha come protagonisti una vecchia signora e un idraulico un po’ pasticcione, che lei ha chiamato perché il rubinetto del lavello di cucina perde.

AIUTO! MI SI ALLAGA LA CUCINA! Sono le otto di mattina. La signora Susanna si alza e va in cucina per prepararsi un’abbondante colazione. Accende la radio – le piace avere un po’ di musica che le fa compagnia – poi prende il bricco per preparare il tè e lo mette sotto il rubinetto. Apre il rubinetto e ...................................................................................................... ..............................................................................................................................................

Tutta bagnata, la signora Susanna chiude il rubinetto, ma si accorge che la manopola non risponde ai comandi e l’acqua continua a spruzzare da tutte le parti. Prende uno straccio e cerca di tamponare, ma ....................................... .............................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................

Allora lascia tutto e corre al telefono. È molto agitata. Prende la rubrica per cercare il numero dell’idraulico e la rubrica le cade, prende la cornetta del telefono e ..................................................................... .............................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................

– Aiuto, signor Franco! Mi si sta allagando la cucina! Dopo dieci minuti, il signor Franco entra in casa, dove l’acqua è arrivata in corridoio. – Tranquilla, signora, ci penso io! – dice Franco andando verso il rubinetto, che continua a spruzzare come una fontana. .............................................................................................................................................. .............................................................................................................................................. .............................................................................................................................................. .............................................................................................................................................. .............................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................

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racconto umoristico

IL TESTO UMORISTICO Leggi e completa il racconto umoristico.

DOTTORE, DOTTORE... Un vecchio grosso drago si presenta davanti alla grotta dove c’è l’ambulatorio del dottor Cammello. – Dottore, dottore! – si lamenta il drago. – Non mi sento bene... è da ieri sera che ho un terribile mal di pancia. Mi aiuti, per favore, mi dia qualcosa. – Vediamo, – fa il cammello – tirando su gli occhiali sul nasone – che cosa hai mangiato nei giorni scorsi? – Ah, niente di che, – fa il drago – l’altro giorno ho mangiato un cavaliere con tutto il cavallo, poi un ciambellano di corte con due paggi, un contadino ........ ......................................................................................................................................................................

– No, non deve essere stato questo – commenta il dottor cammello. – E ieri, ieri che cosa hai mangiato? – Ma niente... le solite cose: ...................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................

– No, nemmeno questo può averti fatto male... – Ah, adesso che mi ricordo: ieri sera mi sono fermato a bere e c’era lì un cespuglio di ........................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................

– Ecco spiegato il mistero! – esclama il dottore. – Ma non preoccuparti, sistemiamo subito il problema. Tieni, manda giù questa pastiglia e ti sentirai subito meglio. Il drago ingoia la pillola e .............................................................................................................. ...................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................

Il drago sta per volare via quando l’occhio gli cade sul cartello con scritto “ambulatorio medico”. Lo strappa dal muro, ingoia anche quello e se ne va bello tranquillo.

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racconto biografico

Il racconto biografico, la BIOGRAFIA, è il racconto della VITA o di PARTE DELLA VITA di un PERSONAGGIO della cultura, dello sport, dello spettacolo...

IL GRANDE GIOCOLIERE Armando era un falegname che abitava insieme alla moglie Alma e alle sue quattro figlie. Un giorno nacque il quinto figlio, finalmente un maschio. Quel bambino era rotondo come un pallone, con il naso schiacciato, i capelli neri, gli occhi neri e niente collo. Più che un bambino, sembrava una palla. Il padre era molto preoccupato e pensava: “Chissà se imparerà a camminare? Che cosa farà da grande?”. La madre e le sorelle erano molto felici e lo chiamavano Dieguito, che in spagnolo significa “cavallino”. Ma il suo vero nome era Diego. Diego Armando Maradona! V. Ongini, Fiabe di sport, Mondadori

I personaggi presenti nella biografia sono realmente esistiti e hanno fatto parte della vita del protagonista.

Il protagonista è un personaggio famoso. Il narratore è un giornalista, uno studioso che raccoglie informazioni sulla vita di un personaggio e le utilizza per scrivere. I luoghi sono quelli reali in cui il personaggio è vissuto. La biografia è scritta in terza persona.

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racconto biografico

RACCONTARE UN EPISODIO DI VITA Scegli un personaggio/una persona di cui vuoi raccontare un episodio (mamma/papà, nonna/nonno, un tuo amico/una tua amica, un tuo vicino/una tua vicina di casa...) e chiedigli/chiedile di raccontarti un fatto importante della sua vita. Poi scrivilo seguendo le indicazioni.

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(nome e cognome della persona intervistata e sua presentazione) ............................................................................

è ......................................................................................

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(breve descrizione) ........................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................

Quando era .............................................................................................................................................. ........................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................

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racconto biografico

BIOGRAFIA DI UN PERSONAGGIO Leggi le informazioni sulla vita di Roberto Bolle, collegale in modo coerente e scrivi una breve biografia.

Sua madre lo iscrive, a 6 anni, alla Scuola di Ballo di Vercelli.

Nel 2003 diventa primo ballerino (étoile) del Teatro alla Scala di Milano.

Fin da bambino dimostra passione per la danza.

Nel 2000 danza nell’Aida alle piramidi di Giza, in Egitto.

Nel 2009 è nominato principal dancer dell’American Ballet Theatre.

Roberto Bolle nasce nel 1975.

Nel 1999 diventa ambasciatore dell’Unicef.

Il 1° gennaio 2022 presenta in televisione la quinta edizione dello spettacolo “Danza con me”.

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racconto biografico

SCRIVO LA BIOGRAFIA DI...

Recupera dai giornali, dalla rete o dai libri tutte le notizie possibili sulla vita di un personaggio famoso dello spettacolo, della cultura o dello sport e utilizzale per realizzare una sua biografia.

Prima di scrivere la biografia, ordina il materiale, prendi appunti e scegli qualche foto significativa!

Carta d’identità

Studi effettuati

• Cognome: .............................................

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• Nome: ....................................................

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• Data di nascita: ..................................

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• Paese di nascita: ................................

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Una sua intervista .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................

Un’intervista ai suoi genitori, a un suo amico, a una sua amica… .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................

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racconto biografico I suoi interessi ................................................................................................................ ................................................................................................................ ................................................................................................................ ................................................................................................................

Un incontro importante della sua vita .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... ....................................................................................................

Scrivi una prima stesura della biografia. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................

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racconto biografico Ora scrivi la biografia definitiva.

Biografia di

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o t n o c c a r o t n o racc ICO o autobi LISTafic REAogr

Il RACCONTO AUTOBIOGRAFICO è un testo narrativo in cui chi scrive presenta eventi della PROPRIA VITA.

FOTO DI CLASSE Nella mia scuola era obbligatorio il grembiule nero con il colletto bianco (non sto scherzando). Lungo per le femmine, tipo vestitino, a giacchetta per i maschi. Lo odiavamo tutti. L’unico giorno in cui era concesso togliere il barbaro pastrano nero era quello della fotografia di classe. Per la mia prima foto, la mamma decise di vestirmi elegante: gonna bianca con pizzo, camicia bianca con manica a sbuffo, cerchietto coi fiori: praticamente una sposa. Quando arrivai a scuola ebbi una sorpresa... – Perché non sei vestita elegante? – domandai a una compagna di classe. – Mia mamma mi ha vestita normale... sei tu che sei un po’ esagerata – fu la sua risposta. Nella foto di classe di prima elementare ci sono tanti bei bambini con vestiti estivi e, in centro, una specie di meringa. Quella meringa sono io. I. Urbinati, Vintagismi, detti anche ricordi, Compagine Editore

Il tempo è il passato più o meno lontano.

I personaggi sono realmente esistiti.

Il narratore è l’autore stesso che racconta le proprie esperienze.

Il racconto autobiografico è scritto in prima persona.

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racconto autobiografico

SCRIVERE UN RICORDO Tu che ricordi hai della classe quarta? Sicuramente ci sarà stato un episodio che ti è rimasto in mente. Raccontalo.

Giorno: ..................................................................................................................................................................................... Insegnante presente: ....................................................................................................................................................... Lezione: ................................................................................................................................................................................... Persone coinvolte: .............................................................................................................................................................

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racconto autobiografico

RACCONTARE UNA GIORNATA Certamente ti sarà capitata una giornata “storta”, quella in cui niente sembra andare bene. Riporta alla mente tutto quello che è successo e scrivi un racconto autobiografico. Completa e segui la scaletta.

Dove eri: .................................................................................................................................................................................. Con chi: .................................................................................................................................................................................... Che cosa è successo: ........................................................................................................................................................ Come si è conclusa la giornata: ..................................................................................................................................

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racconto autobiografico

UN OGGETTO RACCONTA Immagina di essere la tua bicicletta, la tua bambola, la tua macchinina preferita, il tuo peluche, il tuo diario, la tua giacca... e completa la scaletta. • Oggetto scelto: ....................................................................................................................................................... • Dove è stato realizzato: ....................................................................................................................................... • Quando è arrivato da me: ................................................................................................................................... • Chi me l’ha regalato: ............................................................................................................................................ • In quale occasione: ............................................................................................................................................... • Che cosa ho provato quando l’ho preso in mano per la prima volta: ................................................. .......................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................

• Come è continuato il nostro rapporto: ........................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................

Ora mettiti nei suoi panni e scrivi la sua autobiografia. .............................................................................................................................. ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................

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racconto autobiografico

UN ANIMALE RACCONTA

Immagina di essere il tuo o un animale domestico (cane, gatto, criceto, coniglio, canarino, tartaruga, pesce...), poi mettiti nei suoi panni e scrivi la sua autobiografia. Puoi scrivere seguendo la scaletta. • Animale scelto: ....................................................................................................................................................... • Dove è nato: ............................................................................................................................................................. • Quando è arrivato da me: ................................................................................................................................... • Chi me l’ha regalato: ............................................................................................................................................ • In quale occasione: ............................................................................................................................................... • Che cosa ho provato quando l’ho visto per la prima volta: .................................................................... .......................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................

• Come è continuato il nostro rapporto: ...........................................................................................................

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racconto autobiografico

IL MIO RACCONTO AUTOBIOGRAFICO Parla di un episodio della tua vita (un’esperienza sportiva, una festa, una gita di classe, un viaggio, un’avventura in un luogo misterioso...). Comincia organizzando le tue idee. • Scegli l’episodio di cui vuoi parlare: ............................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................

• Il luogo: ................................................................................................................................................................... • Il tempo: .................................................................................................................................................................. • Le persone coinvolte: .......................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................

• Ricorda la successione degli eventi: .............................................................................................................. ................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................

• Ricorda le diverse emozioni che hai vissuto: ............................................................................................... ................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................

• Ripensa alle eventuali conseguenze: ............................................................................................................. ................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................

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racconto autobiografico Procedi con la stesura del tuo racconto. ............................................................................................................................................. .......................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................

Ricordati di inserire le sequenze dialogiche, descrittive e riflessive.

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Ora fai la revisione: rileggi ciò che hai scritto e correggi.

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racconto autobiografico Infine ricopia il tuo testo, aggiungendo il titolo.

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testo descrittivo

Il TESTO DESCRITTIVO “mostra” con le parole l’OGGETTO, l’ANIMALE, la PERSONA, l’AMBIENTE di cui si parla; ma anche la REALTÀ INTERIORE: sensazioni, emozioni, sentimenti.

LA CAMERA DI ANIA La camera dove Ania dormiva guardava il bosco di larici. Era proprio da quella parte che arrivavano i rumori notturni. Anche stanotte quei rumori la svegliano. Non ha paura. Non sono minacciosi. Semplicemente nuovi e misteriosi. Come se là in fondo, oltre la radura, su verso i primi alberi, qualcuno chiamasse o volesse venire avanti, uscire… e si fermasse davanti a una linea invisibile che non può oltrepassare. C’è la luna e Ania alla finestra guarda, scruta. La luce lunare descrive ogni cosa, anche se le forme sono un po’ diverse da come si vedono di giorno, a cominciare dall’albero di acacia, sulla sinistra, che si agita nel vento e disegna sull’aia delle ombre guizzanti. E poi il capanno di legno e paglia dove il nonno mette gli attrezzi, la cuccia di Tobi, l’orto recintato da rami intrecciati, perché non entrino le lepri a mangiare le verdure, i sedili di legno d’abete, le poltroncine di vimini, ogni cosa sembra diversa, chiara ma piena di ombre, misteriosa. E là, oltre tutto questo, oltre il lungo rettangolo d’erba della radura che la luna fa brillare come fosse d’argento, il bosco. Prima il gruppetto dei quattro alberi solitari, poi la foresta di larici che si arrampica sulla montagna. Ania scruta laggiù. Qualcosa si muove o tutto è fermo? Quelle forme guizzanti sotto i primi alberi sono ombre mosse dal vento o forme reali? Tende l’orecchio. I rumori continuano: lontano, soffocati.

Punto di osservazione. Dati sensoriali. Sensazioni della protagonista: descrizione soggettiva. Uso frequente di aggettivi.

Dati di movimento.

Similitudine. Ordine spaziale: dal vicino al lontano. Tutte le tipologie testuali possono contenere sequenze descrittive.

R. Grazzani, Lupi dietro gli alberi, Fabbri

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testo descrittivo

PER SCRIVERE TESTI DESCRITTIVI Per scrivere un testo descrittivo puoi seguire questo schema.

1 SCEGLI L’ELEMENTO DA DESCRIVERE. 2 SCEGLI IL TIPO DI DESCRIZIONE: • OGGETTIVA: LINGUAGGIO PRECISO, CON TERMINI TECNICI • SOGGETTIVA: AGGETTIVI, SIMILITUDINI E METAFORE, CON OPINIONI PERSONALI

3 S ULLA BASE DELL’ELEMENTO DA DESCRIVERE, SCEGLI L’ORDINE ESPOSITIVO: • ORDINE LOGICO; • ORDINE SPAZIALE; • ORDINE TEMPORALE.

4 INDIVIDUA LE CARATTERISTICHE DELL’ELEMENTO CHE VUOI METTERE IN EVIDENZA E ORGANIZZALE IN UNO SCHEMA.

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5 SCEGLI I DATI SENSORIALI O I DATI DI MOVIMENTO CHE TI SEMBRANO ADATTI.


testo descrittivo

ORGANIZZARE LE IDEE Osserva gli elementi presenti nell’immagine e completa.

1. Elemento da descrivere:................................................................................................................................................ 2. Tipo di descrizione:

soggettiva.

3. Ordine espositivo:

logico.

oggettiva. spaziale.

temporale.

4. Caratteristiche (scrivi al centro il nome dell’elemento e intorno le caratteristiche).

5. Dati sensoriali: ................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................

Dati di movimento: ......................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................

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testo descrittivo

LA STESURA DI UN TESTO DESCRITTIVO Sulla base delle scelte che hai fatto a pagina 85, scrivi un breve testo descrittivo. .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................

Ora inserisci la descrizione in un racconto realistico.

INIZIO

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SVOLGIMENTO

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CONCLUSIONE

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testo descrittivo

DESCRIZIONE OGGETTIVA (ANIMALE) Leggi questa descrizione oggettiva.

LA COCCINELLA Le coccinelle fanno parte dell’ordine dei Coleotteri e si suddividono all’incirca in 6.000 specie nel mondo. Lunghe al massimo 10 mm, le coccinelle sono caratterizzate da una forma rotonda, da colori contrastanti e una maculatura più o meno vistosa. Sono temibili predatori: mangiano soprattutto acari, ma sono sempre pronte a cambiare dieta per sopravvivere. I colori sgargianti del corpo sono anche uno degli strumenti attraverso cui le coccinelle tengono alla larga i nemici che associano al rosso, all’arancione e al giallo l’idea di veleno e pericolo. Si proteggono inoltre emettendo sostanze tossiche, repellenti e dall’odore nefasto! Focus Junior

Ora cerca alcune informazioni sulla rondine comune, completa lo schema e scrivi un breve testo descrittivo oggettivo.

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testo descrittivo

DESCRIZIONE SOGGETTIVA (ANIMALE) Leggi questa descrizione soggettiva.

UN CANE DI CARATTERE Appena lo vidi, così minuscolo e così indignato di trovarsi in un ridicolo cestino, mi conquistò. Uno yorkshire terrier microscopico, pelosissimo, sempre all’erta. È un cane di grandissimo carattere. Non gli piace essere abbracciato. Ama molto essere lodato, ma detesta essere preso in braccio. Per strada molti vanno in estasi al vederlo: – Che meraviglia! Che amore! Un giocattolo! Un soprammobile! Lui li guarda torvo da dietro la frangia dorata dei peli, le orecchie sparate indietro per la rabbia, ringhiando piano tra i denti: “Soprammobile sarà lei!”. B. Gasperini, Una donna e altri animali, Baldini & Castoldi

Evidenzia le espressioni che rendono il testo che hai letto una descrizione soggettiva. Ora osserva l’immagine, completa lo schema e scrivi un breve testo descrittivo soggettivo.

Aspetti fisici: ......................................................................................................... Emozioni che avverti guardandolo: ......................................................... ....................................................................................................................................... .......................................................................................................................................

Similitudini: ........................................................................................................... ....................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................. ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................

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testo descrittivo

DESCRIZIONE OGGETTIVA (AMBIENTE) Leggi questa descrizione oggettiva.

LA CASA ROSSA La casa era in legno di pino, verniciata di rosso acceso. Quattro gradini conducevano al porticato, ampio quanto la facciata. I serramenti e gli stipiti delle finestre erano dipinti di bianco. La porta principale conduceva a un piccolo ingresso. All’interno le pareti e tutti i mobili erano in legno chiaro. La cucina e il soggiorno erano uniti in un unico ambiente e costituivano la stanza principale. Il centro della stanza era occupato da una grande stufa circondata da blocchi di pietra grigia. G. Festa, L’ombra del gattopardo, Salani Editore

Ora osserva l’ambiente della foto, decidi l’ordine espositivo e scrivi un breve testo descrittivo oggettivo. Ordine espositivo: logico.

spaziale.

temporale.

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testo descrittivo

DESCRIZIONE SOGGETTIVA (AMBIENTE) Leggi questa descrizione soggettiva.

UN VILLAGGIO ABBANDONATO Tre edifici ormai in rovina, una strada in ciottoli invasa dall’erba. I resti di una scalinata in legno che conduceva alla miniera. Curiosamente, la sensazione che ne ricavai non fu di fatiscente desolazione: al contrario provavo la sensazione di essere capitato in un museo all’aperto, in un luogo nel quale il tempo si fosse improvvisamente fermato. Non c’era altro suono che quello di un vento leggero e lo stridio di qualche gabbiano. Sorrisi, pensando che mi trovavo in un autentico villaggio fantasma, nel quale mi sentivo sereno e a mio agio più che a casa mia. Seguii un tratto di strada ferrata e scoprii che, al di là della frana, i binari continuavano lungo la costa. Ne fui incuriosito e volli saperne di più… P. V. Zoli, Confesso che ho viaggiato, Tresogni Edizioni

Ripensa a un ambiente, esterno o interno, in cui ti sei sentito/sentita a tuo agio, completa lo schema e scrivi un testo descrittivo soggettivo sul quaderno.

Ambiente: .................................................................................................................................................................................. Caratteristiche particolari: ................................................................................................................................................ .......................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................

Elementi che hanno suscitato il tuo interesse: ...................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................

Emozioni che hai provato: ................................................................................................................................................ .......................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................

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testo descrittivo

DESCRIVERE PERSONE Leggi e osserva gli elementi portanti per descrivere in modo efficace una persona o un personaggio.

MOMO L’aspetto di Momo era davvero insolito e forse poteva anche allarmare quelle persone che danno molta importanza all’ordine e alla pulizia. Era piccola e magrolina, di modo che, anche con la migliore buona volontà, non si poteva decidere se avesse otto oppure dieci anni. Aveva una testa selvaggia, ricciuta, nera come la pece, mai sfiorata da pettini o forbici. Aveva grandi, vivaci occhi del pari neri come la pece e i piedi dello stesso colore, perché andava sempre scalza. Soltanto in inverno, e non sempre, portava scarpe, spaiate di colore e di forma e per di più troppo larghe. Perché Momo non possedeva niente all’infuori di quel che trovava qua e là o che le regalavano. La sottana, che arrivava alle caviglie, era un complesso di toppe variopinte di tessuti d’ogni genere. E sopra la gonna portava una vecchia giacca maschile lunga e larga, con le maniche di molto rimboccate ai polsi. Momo non voleva accorciarle perché era previdente e sapeva che sarebbe cresciuta ancora. E chissà se avrebbe potuto trovare un’altra giacca così bella e con tante tasche così pratiche. Momo sapeva ascoltare. Ascoltava tutto e tutti: cani, gatti, grilli e rospi. Anche la pioggia e il vento fra gli alberi. A sera, talvolta, sedeva a lungo, immobile e sola nel gran cerchio di pietra dell’antico teatro. Sotto la volta del cielo scintillante di stelle, con l’orecchio teso ad ascoltare l’immensità del silenzio. E dall’infinito le giungeva una sommessa e pur possente musica che le accarezzava l’anima. M. Ende, Momo, SEI

Presentazione del personaggio. Aspetto fisico.

Similitudine. Alcune caratteristiche fisiche specifiche, con uso di aggettivi.

Abbigliamento.

Carattere.

Abitudine. Ricordati che è sempre importante descrivere le emozioni che si provano in determinate situazioni.

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testo descrittivo

DESCRIVERE EMOZIONI Leggi.

FELICITÀ Quella sera sono stata felice. Anche se solo per poche ore. Ma sono stata felice. Guardavo il sole tramontare sul mare, stringevo le ginocchia al petto e sentivo i miei amici pensare in silenzio vicino a me. Ci univano gli stessi pensieri. S. Colloredo, Per non perdere il filo, Edizioni EL

Rifletti su quello che sai già e sulle tue esperienze, cerca sul dizionario o in rete, confrontati con i compagni e le compagne e completa. Felicità è ................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................

Quando una persona è felice...

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... come lo esprime attraverso il viso?

... come lo esprime con il movimento?

Ha gli occhi che brillano. La fronte è distesa.

Si muove a ritmo di musica. Saluta tutti con entusiasmo.

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Sinonimi della parola “felicità”.

Modi di dire sulla felicità.

Contentezza, appagamento, letizia, ....................

Camminare a tre metri da terra.

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testo descrittivo

OSSERVARE E DESCRIVERE Osserva e rifletti sull’emozione del bambino, sul modo di manifestarla attraverso l’espressione e i gesti, e ricostruisci la situazione. Poi racconta e descrivi. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. ................................................................................................................. .................................................................................................................

Scegli una situazione in cui ti sei sentito/sentita veramente felice. Racconta gli avvenimenti e inserisci una descrizione in cui metti in evidenza le tue emozioni, i tuoi pensieri e i tuoi gesti. ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................

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classe

testo descrittivo

DESCRIVERE INSIEME Dividetevi in piccoli gruppi. Ognuno sceglie un’emozione su cui lavorare: tristezza, rabbia, noia, entusiasmo, delusione, nostalgia, stupore… Cercate sul libro di testo o in rete un breve brano che parli dell’emozione scelta. Emozione: ................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................

Ora completate.

Il/Lo/La/L’ ..................................................................... è .................................................. .....................................................................................................................................................

Quando una persona è

..................................................

... come lo esprime attraverso il viso?

... come lo esprime con il movimento?

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........................................................................................

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........................................................................................

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Sinonimi della parola ......................................

Modi di dire sulla/sullo/sull’/sul ............

........................................................................................

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testo descrittivo Infine cercate un’immagine che rappresenti l’emozione scelta, osservatela, rilevate il modo di manifestarla attraverso l’espressione e i gesti e ricostruite la situazione. .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. ..............................................................................

Adesso ognuno di voi, in autonomia, completa.

(scegli una situazione in cui hai provato un’emozione forte, racconta gli avvenimenti e inserisci una descrizione in cui metti in evidenza le tue emozioni, i tuoi pensieri, i tuoi gesti) La tua esperienza. Un momento di vera .......................................................................... ...................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................

Raccogliete i vostri testi in un libretto o in un lapbook dal titolo “Le nostre emozioni”.

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testo descrittivo

DESCRIVERE SITUAZIONI Leggi, poi osserva bene lo schema in basso.

VERSO IL RIFUGIO Presentazione del protagonista. Descrizione dell’ambiente.

Emozioni del protagonista.

Avvenimenti.

La montagna diede al ragazzo un benvenuto di resina. Non fu un saluto improvviso. Lucio, un ragazzino di quattordici anni che aveva perso la vista da piccolo, aveva colto l’essenza degli abeti già dal sentiero che, più in basso, attraversava i pascoli scaldati dal sole. L’odore delle conifere si era fatto più intenso. Quando la sua pelle assaggiò le prime ombre degli alberi, fu avvolto da una fragranza balsamica. Lucio non amava gli abbracci, ma quello del bosco gli piaceva. – Meno male, un po’ di fresco – disse Bea e si fermò. Lucio, dietro di lei, fu sorpreso dalla profonda eco che la voce della zia aveva generato. I tronchi degli alberi erano una cassa di risonanza perfetta. – Se avessi il flauto! – si rammaricò. L’abetaia avrebbe risposto alle sue note con un riverbero unico. – Tanto qui ci torniamo – lo rincuorò Bea. – E poi mi sembra che ci sia già un concerto in corso. Cos’è questo verso? – Fringuello – sentenziò il ragazzo. – E là c’è una cinciallegra… e anche un crociere, mi pare – disse con il dito puntato verso l’alto. – Proseguiamo? – disse tastando il terreno con la bacchetta. – In marcia! – esclamò Bea. La loro meta era il rifugio Cento Passi. Poco dopo la voce di un torrente coprì ogni altro rumore. Attraversarono un ponte di legno traballante. Lui rivolse il viso verso la cascata: le goccioline che vorticavano nell’aria gli baciarono la pelle e l’umida brezza del canalone lo fece rabbrividire di piacere. – Siamo quasi arrivati – disse Bea. – Mi ricordo questa cascata. Passarono alcuni minuti e uscirono dal bosco: il Cento Passi sonnecchiava affacciato sulla valle. G. Festa, Cento passi per volare, Salani Editore

si presentano i personaggi (comportamenti ed emozioni) Per descrivere una situazione:

si descrive l’ambiente si raccontano gli avvenimenti

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testo descrittivo

DALL’IMMAGINE ALLA SITUAZIONE Osserva l’immagine, definisci gli elementi utili per descrivere la situazione e indica le loro caratteristiche. Personaggio (chi è, come si sente, che cosa sta facendo…): ......................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................

Ambiente: ...................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................

Avvenimenti importanti: ............................................................................................................................................................. .......................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................

(descrivi la situazione) ................................................................................................................................................................ .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................

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testo descrittivo

DESCRIVERE SITUAZIONI VISSUTE Ripensa alle tue esperienze e descrivi una situazione in cui hai provato sensazioni piacevoli. Aiutati con lo schema.

Emozioni: ........................................................................................................................................................................ Ambiente: ...................................................................................................................................................................... Avvenimenti: ................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................

Ora descrivi una situazione in cui hai provato sensazioni poco piacevoli.

Emozioni: ........................................................................................................................................................................ Ambiente: ...................................................................................................................................................................... Avvenimenti: ................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................

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testo poetico SOLITUDINE Delle volte mi sento solitario come un’isola persa in mezzo al mare. Fermo, in silenzio, col respiro lieve i pensieri li lascio galleggiare. Delle volte mi sento il fuoco dentro e ho bisogno del chiasso della gente, di urlare forte, ridere, giocare e allora divento continente. J. Carioli

Il TESTO POETICO è un testo in versi in cui il poeta, giocando con le parole, esprime EMOZIONI e SENTIMENTI utilizzando un linguaggio ricco di immagini, musicalità, ritmo.

La similitudine serve a creare un’immagine attraverso un paragone tra due elementi lontani tra loro (Io sono come un’isola...). Le rime danno musicalità alla poesia. Con la metafora il poeta trasferisce il significato di una parola su un’altra. Io sono un continente. Con la personificazione il poeta attribuisce a cose e animali qualità e azioni tipicamente umane.

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testo poetico

LA POESIA Leggi la poesia.

IL LATTE Se versi il latte in tazza, non rimanerci male, la cosa, ti assicuro, è alquanto naturale. Se invece tu lo versi sui guanti della zia, magari piangi un poco, poi va’ in lavanderia. A. Ossorio

Completa le poesie, costruite sulla struttura di quella che hai letto, utilizzando le parole dei riquadri a lato.

Se mangi tanta ......................................... non preoccuparti affatto la cosa non è ........................................., non diventare .......................................... Se invece mangi ......................................... di sera e di ........................................., stai pure sicuro, che avrai male al .......................................... Se leggi spesso un ......................................... disteso sul divano non devi preoccuparti, non sei un tipo .......................................... Se tutto il ......................................... stai davanti alla ........................................., son certo che di ......................................... tu non ne trovi più. Ora scrivi tu una poesia seguendo lo schema.

Se ........................................................................................................................................ ..............................................................................................................................................

Se ........................................................................................................................................ ..............................................................................................................................................

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grave • matto • pancino • dolci • pizza • mattino

strano • tivù • libro • giorno • amici


testo poetico

SIMILITUDINE, METAFORA E PERSONIFICAZIONE Leggi le poesie.

NINFEE Ninfee pallide lievi coricate sul lago guanciali che una fata risvegliata lasciò sull’acqua verdeazzurra. A. Pozzi

LA FARFALLA La farfalla lieta Vola di fiore in fiore. È tutto uno splendore, ha ali di seta. Vola, torna, si posa, pare un petalo di rosa. R. Pezzani

Indica con ✘.

TAMBURO D’ARGENTO Nel giardino l’acqua suona il suo tamburo d’argento. Gli alberi chiamano il vento e le rose lo tingono di profumo. F. Garcia Lorca

• In quale poesia è presente una similitudine? Sottolineala di rosso. Ninfee. La farfalla. Tamburo d’argento. • In quale è presente una personificazione? Sottolineala di giallo. Ninfee. La farfalla. Tamburo d’argento. • In quale è presente una metafora? Sottolineala di verde. Ninfee. La farfalla. Tamburo d’argento. Spiega con parole tue il significato della similitudine, della metafora e della personificazione.

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testo poetico

LA PARAFRASI Il linguaggio della poesia non è sempre facilmente comprensibile, perché il poeta usa spesso termini poco comuni e struttura le frasi in modo poco lineare. Per comprendere pienamente il significato di un testo poetico è utile trasformarlo in prosa – si dice “fare la versione in prosa” – cioè fare una parafrasi. Per eseguire correttamente una parafrasi, bisogna rispettare delle regole: • scoprire il significato delle parole difficili; • trasformare le immagini che il poeta usa (similitudini, metafore, personificazioni...) in espressioni comuni, facilmente comprensibili; • strutturare le frasi in modo lineare: soggetto, predicato, complementi; • riscrivere il testo, aggiungendo ciò che può essere utile per una maggiore comprensione.

FUOCHI DI SETTEMBRE Nei campi bruciano le stoppie. Pigre piume di fumo si alzano nell’aria contro la nuvola azzurra e chiara delle colline lontane. Crepitano sotto i nostri passi le foglie secche dei faggi. H. Read

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testo poetico

Prima di scrivere la parafrasi...

1 Scopriamo il significato delle parole difficili. Stoppie = i resti delle spighe di grano dopo la mietitura, le erbacce Pigre = lente, leggere Crepitare = scricchiolare

2 Spieghiamo il significato delle metafore presenti nella poesia. Pigre piume di fumo si alzano: Il fumo che si alza nell’aria assomiglia a tante .................................... .....................................................................................................................

La nuvola azzurra e chiara delle colline lontane: Le colline lontane sembrano ................................................................... .....................................................................................................................

Alla luce delle tue nuove conoscenze, rileggi la poesia. Poi completa la parafrasi.

È settembre. Le ................................................................................. bruciano nei campi.

Ricorda di costruire le frasi mettendo in ordine soggetto, predicato e complementi.

Il fumo si alza nell’aria in tante spirali che somigliano a pigre .....................................................................................................................

contro le

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lontane, che sembrano una

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azzurra e chiara.

Le foglie ....................................................................................................................... .........................................................................................................................................

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testo poetico

FARE LA PARAFRASI Leggi la poesia, poi fai la parafrasi.

MATTINO D’AUTUNNO Passa la lunga carreggiata tra grigie rocciose terre e qualche umile prato dove pascolano tori neri. Rovi, cespi, sterpi. La terra è inzuppata dalle gocce di rugiada cala il pioppeto dorato verso la curva del fiume. Dietro i monti di violetta si è aperto il primo albore. Col fucile sulla spalla, tra i suoi sagaci veltri, cammina un cacciatore. A. Machado

SCOPRO nuovi significati cespi: cespugli albore: chiarore dell’alba sagace: che ha fiuto veltro: cane da caccia

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testo poetico

HAIKU L’haiku è una composizione poetica di origine giapponese che parla della natura e delle emozioni che essa fa nascere nell’animo umano. È formato sempre da tre versi e deve fare riferimento a un elemento naturale: le stagioni, i fiori, gli animali, il cielo, il mare... Leggi l’haiku.

Guardare il fiume d’estate: felicità, con i sandali in mano. M. Basho

Ora osserva le immagini e completa gli haiku. 394767424.jpg

.............................................

di pero

solo per un attimo un’............................................. amica.

Un ............................................. nel ............................................. della neve fiore ..............................................

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testo poetico

ADESSO TOCCA A ME! Osserva le immagini e lasciati ispirare da loro. Scrivi per ognuna un haiku.

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testo poetico Leggi attentamente la poesia e scrivi la parafrasi.

L’AQUILONE Sì, gli aquiloni! È questa una mattina che non c’è scuola. Siamo usciti a schiera tra le siepi di rovo e d’albaspina. Le siepi erano brulle, irte; ma c’era d’autunno ancora qualche mazzo rosso di bacche, e qualche fior di primavera bianco; e sui rami nudi il pettirosso saltava, e la lucertola il capino mostrava tra le foglie aspre del fosso. Or siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino ventoso: ognuno manda da una balza la sua cometa per il ciel turchino. Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza, risale, prende il vento; ecco pian piano tra un lungo dei fanciulli urlo s’inalza. S’inalza e ruba il filo dalla mano, come un fiore che fugga su lo stelo esile, e vada a rifiorir lontano. G. Pascoli

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SCOPRO nuovi significati albaspina: biancospino, arbusto con rami spinosi e fiori bianchi brulla: senza vegetazione irta: con rami spinosi balza: luogo scosceso cometa: aquilone pencolare: pendere di qua e di là

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Il TESTO INFORMATIVO tratta argomenti di Storia, Geografia, materie scientifiche, attualità… Lo scopo del testo informativo è quello di COMUNICARE contenuti, spiegazioni e notizie per ARRICCHIRE LE CONOSCENZE di chi legge. Il titolo introduce in modo preciso l’argomento che si andrà a sviluppare.

Il linguaggio è chiaro e ricco di termini specifici.

Il testo è scritto in terza persona.

testo informativo I CAVALLUCCI MARINI Un ippocampo o cavalluccio marino non ha né l’aspetto né il comportamento di un normale pesce. Dalla sua testa si protende una specie di bocca a proboscide, utile per frugare in spazi stretti e per succhiare il cibo. Il suo corpo, privo di scaglie, ha per involucro anelli ossei. L’ippocampo passa gran parte del tempo eretto nell’acqua, con la testa da cavallino tenuta ad angolo retto rispetto al corpo e la coda sottile avvolta a una pianta marina come sostegno; quando nuota, sta in posizione verticale. Il curioso pesciolino si muove nell’acqua con grazia e velocità sorprendenti, agitando la pinna dorsale, simile a un’ala. Anche il modo di riproduzione dell’ippocampo è insolito: la femmina depone le uova nella tasca del maschio, il quale le accudisce finché non si schiudono. Natura, un mondo meraviglioso da scoprire, Selezione dal Reader’s Digest

Il testo informativo è solitamente costituito da più parti; ognuna affronta un aspetto dell’argomento generale: • presentazione • aspetto fisico • abitudini di vita • riproduzione

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testo informativo

PARAGRAFI E SOTTOTITOLI Ogni parte del testo informativo può costituire un paragrafo a sé stante, con un sottotitolo. C erca informazioni su un animale a tua scelta, poi scrivi un testo informativo dividendolo in più paragrafi, a ciascuno dei quali darai un sottotitolo.

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testo informativo

PAROLE CHIAVE U tilizza le informazioni fornite dalla mappa per scrivere un testo sulla domus romana. Puoi fare una ricerca sull’argomento per arricchire il tuo testo.

abitazione tipica delle famiglie romane abbienti era priva di finestre verso la strada, ma aveva piccole aperture per l’aerazione

DOMUS

non era mai superiore ai due piani ma era molto estesa

la porta d’ingresso immetteva in un corridoio che conduceva all’atrio

nel mezzo dell’atrio vi era un bacino per la raccolta delle acque piovane

attorno all’atrio si aprivano le diverse stanze della casa, spesso affrescate il triclinio era la stanza da pranzo; qui c’erano divani a tre posti disposti lungo tre lati della tavola

AA.VV., Storia, Edizioni Scolastiche Mondadori

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Ricorda, le parole chiave evidenziate individuano le informazioni principali.

il letto, insieme a tappeti e cuscini, era l’arredo più importante della casa


testo informativo ..............................................................................................................................

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testo informativo

TESTO INFORMATIVO CONTINUO, NON CONTINUO E MISTO Il brano proposto è un testo informativo continuo perché costituito solo da parole.

L eggi il testo.

LA PASTA COL POMODORO È da sempre il piatto nazionale italiano, e con una foglia di basilico ha anche i colori della bandiera. Peccato che, colori a parte, non sia molto italiano. A inventare la pasta essiccata sono gli Arabi nel IX secolo e, sotto la loro dominazione, i maccheroni appaiono a Palermo nel 1100. Il pomodoro arriva invece dal Perù nel 1500, ma per molto tempo non viene mangiato e si usa solo come pianta ornamentale. Negli Stati Uniti è addirittura considerato velenoso: nel 1820 il colonnello Robert Gibbon Johnson dimostra che non lo è, mangiandone uno senza morire davanti a una folla sorpresa. Fino al Seicento la pasta è condita con ingredienti dolci, solo dal Settecento in poi viene mischiata a condimenti salati come burro o formaggio. La pasta al pomodoro è una ricetta abbastanza recente, nasce a Napoli nell’Ottocento. I cibi non hanno patria e non conoscono frontiere. Migrano attraverso gli oceani per andare dove qualcuno si innamora di loro. Perciò i giapponesi amano la pasta al pomodoro e gli italiani vanno pazzi per il sushi. G. Ascani, P. Valentinis, YUM. Il cibo in tutti i sensi, Franco Cosimo Panini

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testo informativo

Se alle parole aggiungiamo una carta geografica, diventa un testo informativo misto. C ompleta le didascalie esplicative.

A Palermo ............................ .................................................

A Napoli ............................... .................................................

I l Giappone è il paese del sushi. Negli Stati Uniti ................. .................................................

Nel IX secolo gli Arabi ..... Dal Perù ...............................

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L’immagine della sezione del vulcano, con le sue didascalie, è un testo informativo non continuo. Se all’immagine aggiungiamo una spiegazione, otteniamo un testo informativo misto.

cratere principale

lava

camino principale

S ai che cos’è un vulcano? E come avviene un’eruzione? Osserva il disegno, cerca informazioni sull’argomento, poi scrivi un breve testo informativo. ............................................................................................................. ............................................................................................................. .............................................................................................................

cono vulcanico

serbatoio magmatico

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testo informativo O ra scegli un argomento di tuo interesse, fai una ricerca e scrivi un testo informativo di tipo continuo o misto.

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testo informativo

L’ORDINE DELLE INFORMAZIONI C erca informazioni sulla storia di un oggetto di uso comune (la lampadina, gli occhiali, il telefono, la penna…), poi scrivi un testo informativo organizzandolo secondo l’ordine cronologico, cioè rispettando la successione degli avvenimenti nel tempo.

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testo informativo C erca informazioni sul mimetismo animale e scrivi un testo organizzandolo secondo l’ordine logico, cioè fornendo prima le informazioni generali, poi quelle più specifiche e gli esempi. ..............................................................................................................................

(spiega che cos’è il mimetismo animale)

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(specifica quali sono i tipi di mimetismo animale e per ciascuno fai degli esempi)

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testo informativo U tilizza le informazioni fornite dallo schema per scrivere un testo sul fenomeno della riduzione delle foreste, le cause che lo determinano e le sue conseguenze. Organizza le informazioni secondo un ordine causale. la necessità di avere sempre più spazio per la costruzione di autostrade, aeroporti, industrie… la creazione di campi da coltivare…

l’utilizzo del legname per costruire o per fabbricare carta…

cause le foreste si stanno riducendo ovunque nel mondo in modo drastico conseguenze

aumento della concentrazione di anidride carbonica, quindi peggioramento dell’effetto serra e del riscaldamento del pianeta

aumento di fenomeni franosi

diminuzione degli habitat di alcuni animali

A. Petrosino, Difendi la natura con Valentina, Piemme

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testo informativo

La CRONACA è il racconto di un evento scritto secondo l’ORDINE CRONOLOGICO. Per una precisa descrizione dei fatti e per una chiara comprensione dell’evento, l’autore risponde alle domande 5 W + H (Dove? Che cosa? Quando? Chi? Perché? Come?).

Where (dove)? What (che cosa)? When (quando)? Who (chi)?

Why (perché)? How (come)?

LA CRONACA SI RIBALTA CON L’APE CAR PAURA PER UN ANZIANO Stava percorrendo, a bordo del proprio Ape Car, la strada Corrido-Carlazzo quando il veicolo si è ribaltato. È successo ieri mattina, poco dopo le 9,30, a un uomo di settantaquattro anni della zona ed è stato necessario l’intervento dell’elicottero della base di Como, allertato dal 118. In un primo momento, la situazione sembrava critica, con l’uomo che appariva confuso e assente. Poi, grazie alle prime cure dei sanitari sopraggiunti con la Croce Rossa, il conducente dell’Ape si è in parte riavuto. A bordo dell’eliambulanza è stato trasportato all’ospedale di Circolo di Varese. Ha subìto un politrauma, con trauma cranico da valutare, e le sue condizioni rimangono serie ma non tali da metterlo in pericolo di vita. All’origine dell’incidente potrebbe esserci una disattenzione del conducente. Il veicolo ha urtato il cordolo del marciapiede e si è ribaltato sulla strada. La Provincia, 8 agosto 2021

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il giornale

SCRIVO UN ARTICOLO DI CRONACA O sserva la tabella e, scegliendo l’argomento che vuoi, scrivi un breve articolo di cronaca.

1° articolo

2° articolo

Who (chi?)

Un vecchio pescatore di 78 anni.

Una bambina di 11 anni di nome Beatrice.

Where (dove?)

Sul lago di Como, a Varenna.

A Seregno, nella scuola primaria di via Dante.

When (quando?)

La prima domenica di marzo del 2021.

Sabato, 12 maggio 2020.

What (che cosa?)

Ha pescato un luccio di 10 chilogrammi.

Ha ricevuto un diploma dal sindaco.

Why (perché?)

Per aver vinto una gara organizzata dalla Pro Loco.

Per tutto l’anno ha aiutato una compagna, venuta da poco dal Nord Africa, a fare i compiti.

How (come?)

Utilizzando un’esca di sua invenzione.

Utilizzando dei testi per alunni stranieri.

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il giornale

CRONACA DOMESTICA S e ci pensi, anche in casa succedono episodi che possono essere scritti come una cronaca. Scegline uno che ti sembra adatto e diventa tu il/la giornalista!

Chi? (Who?) ........................................................................................................................................................................... Quando? (When?) .............................................................................................................................................................. Dove? (Where?) .................................................................................................................................................................. Che cosa? (What?) ............................................................................................................................................................. ......................................................................................................................................................................................................

Perché? (Why?) ................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................

Come? (How?) ...................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................

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il giornale

CRONACA SCOLASTICA Una giornata in classe può offrire molti spunti per un articolo di cronaca. Pensa a qualcosa che ti è rimasto impresso nella memoria e scrivi la cronaca, come se dovessi pubblicarla sul giornale della scuola. C omincia completando la tabella.

Chi? (Who?) ........................................................................................................................................................................... Quando? (When?) .............................................................................................................................................................. Dove? (Where?) .................................................................................................................................................................. Che cosa? (What?) ............................................................................................................................................................. ......................................................................................................................................................................................................

Perché? (Why?) ................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................

Come? (How?) ...................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................

O ra scegli il titolo: ricorda che deve essere d’effetto, per attirare l’attenzione!

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il giornale

L’ORDINE DELLA CRONACA C hi scrive un articolo di cronaca non segue un ordine fisso nel rispondere alle domande, ma sceglie quello che preferisce. Riscrivi la cronaca dell’evento della tua classe della pagina 121 in un ordine diverso da quello che hai utilizzato.

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il giornale

IO GIORNALISTA! U tilizza le informazioni che seguono e scrivi un articolo di cronaca per raccontare il fatto. Se vuoi, puoi anche cambiare l’ordine delle domande.

Who? When? Where? What? Why?

Chi sono i soggetti coinvolti? Quando è successo il fatto? Dove è successo? Che cos’è successo? Perché è successo?

Un cucciolo e una bambina. Durante un temporale. In un paese su un lago. Un cucciolo si è perso. Fulmini e tuoni hanno spaventato il cucciolo.

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il giornale

DA UN ARTICOLO AL MIO ARTICOLO L eggi l’articolo.

UNA SPIACEVOLE VISITA Domenica, 1° agosto

BRUNATE (COMO) Potete immaginare la sorpresa della signora Giovanna, abitante a Brunate, uno splendido paesino affacciato sul lago di Como, quando al mattino ha trovato il suo orto sottosopra e praticamente distrutto: la notte, una famiglia di cinghiali si era autoinvitata e aveva divorato tutto quello che c’era di commestibile. Le sorprese non erano finite: per entrare nell’orto gli animali avevano sfondato la recinzione. Che fosse una famiglia di cinghiali lo ha affermato un vicino di casa, svegliatosi per il trambusto, che dalla finestra della sua camera ha potuto vedere un maschio, una femmina e quattro o cinque piccoli mentre andavano via tranquilli e sazi dall’orto della vicina. La signora Giovanna ha denunciato il fatto alle guardie forestali, che sono intervenute sul posto per prendere visione dell’accaduto. Queste ultime le hanno dato preziosi consigli su quali accorgimenti utilizzare per evitare che il fatto si ripeta e anche sul tipo di recinzione da mettere per sostituire quella distrutta dai voraci animali. Hanno anche ammesso che questi episodi sono sempre più frequenti, perché i cinghiali sono sempre più numerosi e si spingono addirittura nei paesi in cerca di cibo. Completa, poi riscrivi l’articolo seguendo l’ordine dato.

Chi? Una famiglia di cinghiali. Che cosa? Ha distrutto l’orto della signora Giovanna. Quando? ................................................................................................................................................... Perché? ...................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................

Come? ........................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................

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Dove? ..........................................................................................................................................................


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Dividetevi a coppie. Ognuno di voi scrive il proprio articolo di cronaca sull’episodio dei cinghiali, seguendo un ordine diverso nel rispondere alle domande. Poi confrontate i vostri lavori, verificando se avete risposto correttamente a tutte le domande.

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Il TESTO ARGOMENTATIVO ha lo scopo di CONVINCERE IL LETTORE del valore di una opinione, di una TESI.

Tema: l’argomento oggetto di discussione. Tesi: l’opinione che l’autore ha dell’argomento. Antitesi: l’opinione contraria sostenuta da altre persone.

Argomentazioni a sostegno della tesi: le prove a sostegno della tesi sostenuta dall’autore.

Conclusione: riprende e conferma la tesi. Dal punto di vista del linguaggio, in un testo argomentativo l’autore utilizza numerosi connettivi logici (ma, tuttavia, quindi, infatti, perciò...) per collegare la tesi con le argomentazioni presentate.

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testo argomentativo AVERE UN GATTO FA BENE Avere un gatto in casa fa bene alla salute. Per chi possiede animali in casa, ed è spesso criticato da coloro che invece sono contrari a tenerli perché “sporcano”, sarà una consolazione sapere che vivranno più a lungo dei loro oppositori. E le ragioni sostanzialmente sono due. In primo luogo, è noto che il contatto fisico con un gatto riduce notevolmente lo stress. Nel corso di esperimenti di laboratorio si è provato che persone con problemi nervosi quando cominciavano ad accarezzare i loro gatti diventavano molto più calme. La tensione si allentava e i corpi si rilassavano. Da uno studio condotto negli Stati Uniti è addirittura risultato che chi soffre di problemi cardiaci può letteralmente salvarsi la vita vivendo in compagnia di un gatto. In secondo luogo, il piccolo felino ha un impatto benefico sull’uomo non soltanto per il contatto fisico, ma anche per certi fattori psicologici. Il rapporto con un gatto è un rapporto nel quale mancano i tradimenti, le contraddizioni e le complessità che invece esistono nei rapporti tra gli esseri umani. Per le persone che hanno perso fiducia negli altri, un legame con un gatto può far rinascere la stima nell’uomo, ridurre la diffidenza e persino curare le ferite nascoste. Il gatto, tutti i perché, Mondadori


testo argomentativo

LA STRUTTURA Leggi il testo e sottolinea con i colori indicati le caratteristiche del testo argomentativo.

BICICLETTA, SEMPRE! Io in città vado solo in bicicletta. Non uso mai la bicicletta per il cosiddetto sport. Secondo me, è assurdo sprecare fiato per pedalare la domenica mattina e poi magari tutta la settimana andare in ufficio in macchina. Molto meglio andare al lavoro in bicicletta e semmai, la domenica, spostarsi in macchina. Sì, lo so che molti affermano che in città ci sono molte salite, che si respira un’aria pessima inquinata dalle auto, che c’è pericolo di farsi travolgere. Ma la mia esperienza ultradecennale di ciclista metropolitano dice che: 1 – per le salite si possono usare i cambi che permettono di fare molta meno fatica; 2 – per quanto riguarda l’inquinamento non è che l’aria che si respira in macchina sia molto migliore; inoltre, oggi le zone pedonali chiuse al traffico sono diffuse, soprattutto nelle città; 3 – l’utilizzo di piste ciclabili riduce il rischio di incorrere nei pericoli del traffico. Insomma, con la bicicletta non si appesantisce il traffico, non si inquina, si arriva sempre puntuali. La bicicletta fa bene e ci fa sentire indipendenti e allegri.

Tema: l’argomento presentato, che diventa oggetto di discussione. Tesi: l’opinione che l’autore ha dell’argomento. Antitesi: l’opinione contraria sostenuta da altre persone. Argomentazioni a sostegno della tesi: le prove a sostegno della tesi sostenuta dall’autore. Conclusione: riprende e conferma la tesi.

F. Pratesi, Ecologia domestica, La Nuova Ecologia

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testo argomentativo

SÌ PERCHÉ, NO PERCHÉ Impara a produrre argomentazioni a favore o contro una tesi. Segui l’esempio.

TESI: UN LIBRO È IL MIGLIOR PASSATEMPO PER UN BAMBINO SÌ, perché è disponibile in qualsiasi momento. NO, perché costringe a stare chiusi in casa.

TESI: È BELLO PRATICARE UNO SPORT SÌ, perché

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NO, perché ................................................................................................................ ......................................................................................................................................... ......................................................................................................................................... .........................................................................................................................................

TESI: È IMPORTANTE AVERE UN AMICO/UN’AMICA SÌ, perché

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NO, perché ................................................................................................................ ......................................................................................................................................... ......................................................................................................................................... .........................................................................................................................................

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testo argomentativo TESI: È GIUSTO AVERE UN TABLET ALLA MIA ETÀ SÌ, perché

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NO, perché ................................................................................................................ ......................................................................................................................................... ......................................................................................................................................... .........................................................................................................................................

TESI: PARLO DELLE MIE PAURE SÌ, perché

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NO, perché ................................................................................................................ ......................................................................................................................................... ......................................................................................................................................... .........................................................................................................................................

TESI: È GIUSTO INTERVENIRE IN UNA DISCUSSIONE, DICENDO QUELLO CHE PENSO SÌ, perché

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NO, perché ................................................................................................................ ......................................................................................................................................... ......................................................................................................................................... .........................................................................................................................................

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testo argomentativo

SCRIVO UN TESTO ARGOMENTATIVO Scrivi un testo argomentativo seguendo i suggerimenti tra parentesi.

IL DIRITTO AL VOTO, UNA CONQUISTA Ottant’anni prima della Costituzione non votava quasi nessuno, perché bisognava avere una certa età, saper leggere e scrivere e non essere poveri. Negli anni fu abbassato il limite di età e furono aboliti gli altri divieti, ma continuavano a votare solo i maschi. ( inserisci le tue argomentazioni a favore del voto: quali opportunità offre, perché? Quali erano i requisiti che, inizialmente, un italiano maschio doveva possedere per votare? Perché, secondo te?)

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Soltanto verso la fine della Seconda guerra mondiale fu approvata la legge che permise alle donne di votare il 2 giugno 1946, in occasione del referendum in cui gli Italiani furono chiamati a scegliere tra la forma di governo della monarchia e quella della repubblica. Perché prima le donne non potevano votare? Le giustificazioni erano varie, ma la vera ragione stava nel fatto che gli uomini preferivano essere i soli a fare le leggi, così potevano mantenere una posizione di superiorità.

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testo argomentativo Fino a quando furono solo gli uomini a fare le leggi, per esempio, solo loro avevano diritto di comandare in famiglia, e alle donne non era consentito fare alcuni lavori, come per esempio il giudice. (secondo te, era giusto che potessero votare solo gli uomini, ricchi e istruiti?)

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Soltanto dopo che le donne hanno iniziato a votare ed è entrata in vigore la Costituzione, secondo la quale non devono esserci differenze tra maschi e femmine, la situazione ha iniziato a cambiare. Art. 48 della Costituzione Nessuno può votare al posto di un altro… nessuno può imporre agli altri la scelta del candidato… nessuno può obbligare a rivelare la propria scelta di voto… (tu che cosa pensi in merito? Esprimi la tua opinione) .................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................

Ma c’è voluto tanto tempo per modificare realmente lo stato delle cose, perché i maschi cercavano di conservare i loro privilegi, anche se c’era la Costituzione. G. Colombo e A. Sarfatti, Sei Stato tu? La Costituzione attraverso le domande dei bambini, Salani Editore

(perché c’è voluto tanto tempo? Nel tuo gruppo di amici e amiche come vi organizzate? C’è chi decide per tutti o vi confrontate? Racconta) ............................................................................................ ............................................................................................ ............................................................................................ ............................................................................................ ............................................................................................ ............................................................................................ ............................................................................................ ............................................................................................

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testo argomentativo

UN TESTO PER CONVINCERE Scrivi un testo argomentativo nel quale cerchi di convincere un/un’insegnante dell’utilità di trascorrere una settimana in una città (Roma, Firenze, Venezia, Milano…) con i tuoi compagni e le tue compagne.

TESI

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ANTITESI

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ARGOMENTO 1

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testo argomentativo ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................

ARGOMENTO 2 ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................

CONCLUSIONE

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Per RIASSUMERE BENE un testo è necessario seguire alcune REGOLE: • leggere attentamente il brano; • cercare il significato delle parole che non si conoscono; • dividere il brano in sequenze; • individuare le informazioni principali; • collegare le informazioni principali con i connettivi adatti; • sostituire i discorsi diretti con i discorsi indiretti; • sostituire la prima persona con la terza persona.

TITOLO

il riassunto

Fare il riassunto di un testo significa scriverlo con meno parole, ma senza eliminare le informazioni principali che in esso sono contenute. I l testo è già diviso in sequenze; scrivi una frase per ognuna, come nell’esempio.

UN MAGICO ALBERO ........................................................

Alla fine delle lezioni Alex era fuori in cortile ad aspettarla. Camminarono l’uno di fianco all’altra fino al bosco, quindi in fila indiana. Alex davanti, Rachele dietro. Il bosco aveva un profumo di nuovo, di risveglio. Marzo era ormai giunto al termine e aprile era alle porte. Alex e Rachele raggiunsero una zona dove gli alberi erano disposti in una fila ordinata, che formava una specie di viale. Pareva un luogo magico, l’accesso a un mondo fatato di quelli descritti nei libri per bambini. Invece era reale e Rachele non ne aveva mai sospettato l’esistenza.

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Era già primavera.

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per riassumere bene Camminarono dieci minuti buoni prima di raggiungere ciò che Alex voleva mostrarle. E quando i suoi occhi, che non desideravano altro che aprirsi su qualcosa di fantastico, lo videro, ne rimasero folgorati. Si trattava di un tronco d’albero, il più grande su cui si fossero mai posati. Doveva essere stato colpito da un fulmine, perché proprio al centro c’era una spaccatura che lo tagliava per il lungo come una grande ferita. Dentro era tutto scavato. L’apertura era abbastanza grande per entrarci completamente. Da dentro tutto sembrava diverso. Rachele si sentì protetta. Ed era una sensazione meravigliosa. Immaginò che da quel tronco partisse un passaggio segreto, scavato nella terra, che conduceva dall’altra parte del mondo.

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E. Peduzzi, Rachele, la rossa, Einaudi Ragazzi

O ra collega correttamente le frasi e scrivi il riassunto. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................

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per riassumere bene

I DIALOGHI P er eseguire il riassunto del brano che segue, dovrai innanzitutto sostituire il discorso diretto con il discorso indiretto, come nell’esempio.

Ricorda che alcuni dialoghi, se non indispensabili, possono essere eliminati.

LE STELLE MARINE Una tempesta terribile si abbatté sul mare. Lame affilate di vento gelido trafiggevano l’acqua e la sollevavano in ondate gigantesche, che si abbattevano sulla spiaggia scaraventando i crostacei e i piccoli molluschi sulla spiaggia. Quando la tempesta passò, rapida come era arrivata, l’acqua si placò e si ritirò. Ora la spiaggia era una distesa di fango con migliaia e migliaia di stelle marine. Erano così tante che la spiaggia sembrava colorata di rosa. Le stelle marine erano quasi immobili. Stavano morendo. Il fenomeno richiamò molta gente e giornalisti. Tra la gente c’era anche un bambino, che fissava con gli occhi pieni di tristezza le piccole stelle di mare. All’improvviso, il bambino si tolse le scarpe e corse sulla spiaggia. Raccolse con le mani tre piccole stelle del mare e, correndo, le portò nell’acqua. Poi tornò indietro e ripeté l’operazione. Dalla balaustra di cemento un uomo lo chiamò. Un uomo chiamò il bambino e volle – Ma che fai, ragazzino? sapere che cosa stesse facendo. – Ributto in mare le stelle marine, altrimenti muoiono tutte sulla spiaggia – rispose il bambino. .............................................................................. – Ma non puoi certo salvarle tutte. Sono troppe! – .............................................................................. gridò l’uomo. .............................................................................. Il bambino sorrise e rispose: – Ho cambiato le cose per questa qui. .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. ..............................................................................

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per riassumere bene L’uomo ascoltò, poi si tolse scarpe e calze e scese in spiaggia. Cominciò a raccogliere stelle marine e a buttarle in acqua. Un istante dopo scesero due ragazze, qualche minuto dopo erano in cinquanta, poi cento, duecento, migliaia di persone che buttavano stelle di mare nell’acqua. Così furono salvate tutte. B. Ferrero, A volte basta un raggio di sole, Elledici

O ra scrivi il riassunto.

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per riassumere bene

DALLA PRIMA ALLA TERZA PERSONA I l seguente brano è scritto in prima persona, trascrivilo usando la terza persona singolare.

ZIO PETE Quand’ero piccolo, mio zio Pete aveva una cravatta con disegnato sopra un porcospino. Per me era la cravatta più favolosa del mondo. Zio Pete restava pazientemente fermo mentre passavo cauto le dita sul tessuto liscio, timoroso che gli aculei mi pungessero. Una volta me la lasciò mettere. A lungo ne cercai una per me, ma senza mai trovarla. Ci trasferimmo dalla Pennsylvania in Arizona che avevo dodici anni. Quando zio Pete venne a salutarci, aveva messo proprio quella cravatta. Gliene fui grato, pensando che l’avesse fatto per permettermi di guardarla un’ultima volta, ma poi, con gesto teatrale, se la sfilò, me la mise al collo e me la regalò. J. Spinelli, Stargirl, Mondadori

Quando suo nipote era piccolo, lo zio Pete aveva una cravatta con disegnato sopra un porcospino. Per suo nipote ........................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................

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per riassumere bene .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................

O ra riassumi brevemente. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................

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per riassumere bene

E ORA TOCCA A ME! F ai il riassunto del seguente testo usando le competenze che hai acquisito.

IL CLONE Non so per quanto tempo sono rimasto privo di sensi. Ho ripreso conoscenza più di una volta. Ero sdraiato sulla schiena, e sopra di me c’erano quattro fari disposti a rombo. Provavo a muovermi, ma ero troppo debole. Allora richiudevo gli occhi perché la luce era accecante. – Ferdinando? Ho riaperto gli occhi. Una grande palla di vetro mi guardava, un casco sferico in cui si riflettevano i quattro fari. – Ti dà fastidio la luce? – ha domandato il casco. – Un po’. Le luci si sono affievolite e, attraverso il vetro del casco, ho intravisto i lineamenti di un uomo anziano. Indossava una tuta bianca che lo copriva da capo a piedi, tranne le mani che erano rivestite di guanti sottilissimi. – Stai per uscire dalla fase di alto contagio. Ancora poche ore di pazienza. – Che cosa sono? Dove sono? – ho trovato la forza di chiedere. – Sei al sicuro – ha risposto l’uomo con il casco. – Ora pensa a riposarti. Dopo potrai farmi tutte le domande che vorrai. Quando mi sono svegliato ero sdraiato sullo stesso lettino.

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per riassumere bene

Ricorda che, se il testo è piuttosto lungo, puoi eliminare o ridurre le descrizioni.

Tutto intorno c’erano macchinari di metallo bianco attraversati da file di pulsanti e luci intermittenti, un reticolo di tubature correva sopra la mia testa e fasci di tubicini trasparenti pendevano come festoni. Lo stesso vecchio di prima mi dava le spalle. Era chino su una serie di schermi e seguiva con attenzione dei tracciati colorati. Ora indossava un camice bianco e non aveva più la cupola di vetro. Aveva i capelli radi e brizzolati e le orecchie quasi trasparenti. Mi sono voltato dall’altra parte: c’erano altri tre lettini come il mio. Su quello accanto era sdraiato un ragazzo. L’ho guardato per un po’, poi l’ho riconosciuto e ho lanciato un grido. Il vecchio medico mi ha sentito e si è girato verso di me. – Quello sono io – ho balbettato. Era identico a me, ma più pallido e rigido. – Che cosa mi avete fatto? – Quello è FRPC-1, il tuo clone. S. Laudiero, L’accademia dei supereroi. L’ombra della chimera, Piemme

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per riassumere bene

RIASSUMO UN RACCONTO REALISTICO L eggi.

LA FEBBRE DELLE ORECCHIE Lo sciroppo granuloso color fragola ammuffita farà anche passare il mal di gola, ma in compenso fa venire voglia di vomitare. Ecco, Mattia lo berrebbe senza tapparsi il naso, se servisse a farlo guarire dalla Febbre delle Orecchie. Purtroppo, però, la Febbre delle Orecchie non è una malattia e non può essere curata. Secondo il dottor Passerelli è il modo che il corpo di Mattia usa per dirgli che è un ragazzino timido. Mattia sa benissimo di essere timido, anche senza orecchie rosse: è per questo che rimane imbambolato ogni volta che una persona che non conosce gli rivolge la parola. – Ehi, dico a te! Una ragazzina con i capelli neri neri legati in una treccia, una borsetta a forma di fragola a tracolla e le mani macchiate di vernice lilla è uscita dal portone e lo ha raggiunto di corsa in cortile. Lo ha salutato e ha detto che si chiama Margherita (e anche altre cose a cui Mattia non ha prestato attenzione perché era concentrato a coprirsi le orecchie rosse con i capelli). Lui ha smesso di giocare a basket e non ha risposto niente. – Mi sono affacciata e ho visto che stavi giocando e allora sono scesa per presentarmi. Sono arrivata oggi. Mi sono trasferita qui con Ornella, che è la mia mamma. Lei fa l’ingegnere chimico, si occupa dei processi produttivi industriali e… e… Ah, sì! Anche degli impianti chimici. Tu come ti chiami? – Io… Mattia… – Piacere! Ora torno a casa, così finisco di dipingere la mia stanza: come colore ho scelto il lilla. Ah, io abito al secondo piano. Tu? – Io… al terzo… – Allora siamo vicini di casa! Però in verticale! La Febbre delle Orecchie stava salendo vertiginosamente. Per farla scendere non basterà che Margherita vada via e Mattia torni a giocare da solo, in silenzio. Occorrerà la Terapia Sottozero. È una terapia per i casi di emergenza inventata da Gianni, il papà di Mattia, il giorno in cui avevano preso l’ascensore con Achille, il nuovo inquilino del quarto piano. Achille faceva

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per riassumere bene molte domande e ad ogni risposta le orecchie di Mattia diventavano sempre più rosse. Quando finalmente erano entrati in casa, Gianni aveva preso due tovagliolini di carta, li aveva inumiditi e messi qualche minuto in freezer. Poi li aveva appoggiati sulle orecchie di fuoco di Mattia, fino a quando erano tornate del solito rosa pallido. – Allora Mattia, io vado. Ci vediamo presto. Mattia guarda Margherita che si allontana di corsa. Quella ragazzina è riuscita in tre minuti a dire le parole che lui pronuncia in una settimana. Una cosa è certa: non diventeranno mai amici. C. Capria, Quasi fratelli, Mondadori

D ividi il testo in sequenze, poi sottolinea in ognuna le informazioni principali e scrivi il riassunto, usando le regole che hai imparato.

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per riassumere bene

RIASSUMO UN RACCONTO FANTASTICO L eggi attentamente il brano.

TORTA TETRA PER LA MAESTRA È quasi mezzanotte sul pianeta dei mostri. Il signor Budello atterra sul campanile della Scuola Elementare Victor Frankenstein, afferra le lunghe corde legate alle campane e scocca dodici rintocchi. Poi spicca di nuovo il volo atterrando davanti al cancello della scuola. Infila una grossa chiave d’oro nella serratura e apre il portone. – Avanti, mostriciattoli! – ruggisce il drago-bidello. Una moltitudine di piccoli zombie, giovani streghe, orchi, ciclopi e vampiri si fa largo fra le lapidi e le tombe nel cortile. Una montagna di pelo, l’abominevole bambino delle nevi, si avvicina con un cubo di ghiaccio tra le zampe. – Ciao Baby, ma… che cosa c’è lì dentro? – domanda Budello. – È una sorpresa per Miss Lupoi! – Va bene, ma sarà meglio che la sorpresa piaccia a Miss Lupoi, altrimenti vi faccio arrosto! E, per chiarire il concetto, lancia una fiammata che mette in fuga gli orribili scolari. Quando il fuoco evapora, loro sono già in classe e, all’orizzonte, compare lei: la mostressa più attesa di tutta la scuola, la mitica maestra mannara! – Oggi è il mio ultimo giorno in questa scuola – sospira la maestra. – Madame Medusa è guarita. Il suo tentacolo slogato guizza molto meglio, ormai. Il mio lavoro come supplente è finito. – Non mi dire che ti sei affezionata a quella banda di farabutti della prima X? – dice Budello. – Sì, credo che mi mancheranno molto. – Ma sono i più terribili birbanti della galassia! Stai attenta ai tuoi mostriciattoli: stanotte potrebbero avere una strana sorpresa per te… Il drago scompare nella notte e la maestra entra in aula. Con una rapida occhiata vede tutti i suoi alunni nascosti sotto i banchi. Trattiene una risata lupesca e si schiarisce la voce: – Ma dove saranno mai finiti i miei alunni? Non li vedo…

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per riassumere bene Nessuna risposta. Allora si avvicina alla cattedra e nota una scatola. Solleva il coperchio e… una puzza immonda si sprigiona nell’aria. – La Torta Tetra! – esclama deliziata. – Il mio dolce preferito. Peccato che i miei ammiratori non siano qui con me oggi, – commenta delusa – altrimenti avremmo potuto mangiare il dolce tutti insieme… Non ha neppure finito di pronunciare queste parole che un gran fragore scuote il pavimento, tutti i mostriciattoli balzano fuori dai loro nascondigli e corrono intorno alla cattedra con l’acquolina in bocca. M. Dubini, Un’orrenda gita con la maestra mannara, Piemme

O ra scrivi il riassunto.

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Ricorda: sostituisci i discorsi diretti con i discorsi indiretti e collega le informazioni con i connettivi adatti.

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per riassumere bene

RIASSUMO UN RACCONTO GIALLO L eggi.

INDAGINE AL PORTO – Hai scoperto qualcosa? – chiese Victor. – Macché, nulla – mormorò deluso Robert, scrollando la testa. – Eppure quella barca non me la sono sognata! – esclamò Victor, più che certo di quello che aveva visto. – L’altra notte, vicino alla scogliera, la barca era decisamente sospetta. Randagio abbaiava furioso verso quegli uomini. Lui di sicuro ha visto qualcosa. Se solo potesse parlare… ma dove si è cacciato? Improvvisamente si accorsero che il cane era sparito. Perlustrarono il porto in lungo e in largo e chiesero informazioni alle persone che incontravano, ma di Randagio non c’era traccia. Stavano per tornare dai genitori di Robert quando, da un angolo, lontano dal cantiere, li raggiunse un abbaio che conoscevano bene. – Eccolo, è laggiù! – gridò Victor. C’era un’unica imbarcazione in quella zona del cantiere e Randagio continuava ad abbaiare con rabbia proprio in quella direzione. A Victor vennero i brividi: soltanto una volta l’aveva sentito abbaiare in quel modo. La notte in cui aveva visto l’imbarcazione senza luci vicino alla scogliera. Evidentemente i proprietari della Stella Polare II avevano deciso di riverniciarla, perché degli operai stavano togliendo gli ultimi residui del colore originale prima di procedere con la nuova verniciatura. L’attenzione di Robert fu attratta dalla fiancata sinistra, su cui si vedeva ancora una chiazza del vecchio colore. – Non mi sembra così rovinato da doverlo sostituire – mormorò a mezza voce. – Se mettiamo insieme lo strano comportamento di Randagio e lo strano cambiamento di colore… ci sono buone possibilità che questa sia la barca che stiamo cercando – dedusse Victor. – Suppongo di sì. Nei prossimi giorni verrò a curiosare da queste parti e scoprirò qualcosa di più – disse Robert. – È una buona idea, ma ti serve una copertura.

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per riassumere bene – Faremo delle passeggiate con Randagio e intanto terremo d’occhio la barca – propose Victor. Il giorno dopo i due ragazzi gironzolavano nei dintorni dell’imbarcazione. Nel pomeriggio una grossa auto arrivò in porto e si fermò vicino alla Stella Polare II. In quel momento Randagio iniziò a ringhiare. Dall’automobile scesero due uomini che, dopo un rapido scambio di saluti con gli operai, salirono sulla barca. – Stanno combinando qualcosa di losco. Dobbiamo tenere d’occhio la barca, ma non dobbiamo farci vedere. – È impossibile diventare invisibili. – Dimentichi che abbiamo il binocolo – sorrise Victor. I ragazzi si guardarono in segno d’intesa. Se a bordo della Stella Polare II stava succedendo qualcosa di losco, lo avrebbero scoperto. R. Davico, Il mistero del faro, Einaudi Ragazzi

O ra scrivi il riassunto seguendo lo schema.

• Dividi il testo in sequenze. • Individua le informazioni + foglio per principali. puntinato • Collega le informazioni principali con i connettivi adatti. • Sostituisci i discorsi diretti con discorsi indiretti.

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per riassumere bene

RIASSUMO UN RACCONTO HORROR L eggi.

L’ORA DELLE OMBRE Sofia non riusciva a prendere sonno. Nel dormitorio gli altri bambini sognavano già da tempo. Sofia chiuse gli occhi e tentò di addormentarsi. Ma niente da fare. Un raggio di luna fendeva l’oscurità come una lama d’argento e andava a ferirla in piena faccia. Nell’edificio regnava un assoluto silenzio. Dietro le tende la finestra era spalancata, ma non si udiva un passante sul marciapiede, né una macchina per la strada. Non si avvertiva il più lieve rumore. Forse, pensò Sofia, questa è quella che chiamano l’Ora delle Ombre, quel momento a metà della notte quando tutti gli esseri oscuri escono all’aperto e tengono il mondo in loro possesso... Scivolò fuori dal letto e si avvicinò alla finestra. Aveva una gran voglia di sporgersi per vedere come appariva il mondo nell’Ora delle Ombre. Stette di nuovo in ascolto. Silenzio di tomba. Il desiderio di guardare fuori si fece così forte che non poté resistere: sotto l’argentea luce lunare la strada del paese, che conosceva così bene, sembrava completamente diversa. Le case apparivano sghembe, contorte. Ogni cosa era pallida e spettrale, d’un biancore latteo. Sofia lasciò vagare lo sguardo più lontano. E improvvisamente si sentì gelare. Qualcosa risaliva la strada. Qualcosa di nero. Qualcosa di grande. Una cosa enorme, magrissima e oscura. Non era un essere umano. Non poteva esserlo. Era quattro volte più grande del più grande degli uomini. Così grande che la sua testa sovrastava le finestre del primo piano. Sofia aprì la bocca per gridare, ma non emise un suono. La gola, come il resto del suo corpo, era paralizzata dalla paura. La grande sagoma veniva verso di lei. Non c’era dubbio: quella era l’Ora delle Ombre. R. Dahl, Il GGG, Salani Editore

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per riassumere bene I l testo che hai appena letto può essere diviso in tre parti: colora come indicato.

Sofia non riesce ad addormentarsi. Sofia osserva dalla finestra il mondo esterno. Sofia vede qualcosa di spaventoso.

O ra scrivi il riassunto rispettando la successione degli avvenimenti.

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per riassumere bene

RIASSUMO UN RACCONTO DI FANTASCIENZA L eggi.

ASTRO-BIBLION Data astrale: Lunedì 27 maggio 3874 Il capitano Print, bibliotecario capo a bordo di Astro-Biblion 21-26 all’estrema periferia ovest della Via Lattea, alza la testa dal palmare su cui sta digitando il resoconto della giornata e spinge lo sguardo fuori dall’oblò. Su uno sfondo più nero della pece rotolano silenziosi nello spazio milioni di asteroidi sparsi ovunque. Lontano, molto più lontano, le stelle palpitano incessantemente nell’oscurità. Tra qualche mese tornerà su Urano, dove ha sede la Biblioteca Centrale del Sistema. Ogni cinque anni, infatti, il personale a bordo delle Biblioteche Periferiche Mobili viene sostituito per evitare le crisi di astro-fobia. – Ehi, Print! Data, l’addetta al servizio prestito-libri, compare improvvisamente in cabina. – Ho una richiesta di attracco sul mio computer. L’equipaggio di una navicella proveniente da Phoebus, asteroide del gruppo Artemis, zona delle Grandi Lattiginose. – Prepara il ponte numero 5 per l’attracco – ordina Print. Il capitano accoglie il suo ospite. I due entrano in uno spazio circolare con cupola in vetroflex, simile a un enorme occhio spalancato sull’universo. Sospeso al centro c’è uno schermo gigante tridimensionale, alla consolle di comando siede Data. – Signor Rapsolex, nella nostra biblioteca abbiamo libri-game in microdischetto, cioè storie multiple che si modificano interagendo con il lettore. Video-libri da trasformare con immagini tridimensionali, percepibili con i cinque sensi grazie a un casco sensoriale. -- Caspita! -- Rapsolex spalanca gli occhi dalla meraviglia. A. Lavatelli, Mega-Bit e il grande libro dl metallo, Editrice Signum

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per riassumere bene N ella seconda parte del racconto ci sono alcuni discorsi diretti: evidenziali e, mentre esegui il riassunto, sostituiscili con il discorso indiretto.

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per riassumere bene

RIASSUMO UN RACCONTO STORICO L eggi.

ALLA RICERCA DI UN LAVORO Quella mattina, con una lettera in tasca, Lucius entrò nel palazzo imperiale. Il nome di Tito Valerio Calvo su quella lettera gli aveva permesso di oltrepassare le guardie pretoriane. Arrivò in un immenso salone dalle alte colonne di marmo, riccamente affrescato con scene di battaglia che celebravano le vittorie di Traiano oppure rappresentavano la sua vita quotidiana. Erano di uno splendore mai visto, con dei colori così vivi e lucenti da far sembrare reali le figure. Intorno a lui si muovevano senatori, generali ed esponenti di nobili famiglie: si riconoscevano dalle morbide tuniche bianche e dalle toghe, impreziosite da ricami d’oro. Sembravano tutti a loro agio in quell’ambiente, mentre lui si sentiva spaesato e osservato. Secondo gli insegnamenti di Tito, si sedette in un angolo, aspettando che qualcuno gli si facesse incontro e lo introducesse dall’Imperatore. Aspettò a lungo, tutte le ore del giorno, mentre la sala, ora rischiarata da lumi a olio e torce di cera, si andava via via svuotando. Alla fine rimase solo, con la fame che gli attanagliava lo stomaco, mentre tutto intorno era solo silenzio. Era già notte fonda quando un servo gli si avvicinò e gli fece segno di seguirlo. Attraverso un corridoio fu condotto in una stanza con una tavola imbandita di cibi prelibati e leccornie di ogni genere, secondo l’uso imperiale. Traiano fece il suo ingresso nella stanza accompagnato da un alto dignitario. Lucius, spaventato per quell’improvvisa apparizione, si inginocchiò tutto rosso per l’emozione. – Ti aspettavo, Lucius. Tito Valerio Calvo mi ha anticipato il tuo arrivo – disse Traiano. – Sono qui per pregarti di prendermi al tuo servizio – disse Lucius tutto in una volta. – Sono onesto, so leggere, scrivere e... – Fermati – gli rispose Traiano sorridendo. – Non recitarmi le frasi che ti ha insegnato Tito. So già tutto... o almeno quello che il nostro comune amico ha voluto già farmi sapere. Da questo momento sei al mio servizio, non c’è bisogno di aggiungere altro. C. A. Martigli, Lucius e il diamante perduto, Mondadori

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per riassumere bene O ra fai il riassunto. Questo racconto storico contiene delle descrizioni: ricordati che facendo il riassunto puoi eliminarle o ridurle, ma fai attenzione a lasciare tutte le informazioni indispensabili alla comprensione del racconto. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. 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per riassumere bene

RIASSUMO UN RACCONTO UMORISTICO L eggi.

IL NASO Una mattina, un signore di Laveno, sul Lago Maggiore, si alzò, andò in bagno per farsi la barba e nel guardarsi allo specchio gridò: – Aiuto! Il mio naso! Il naso, in mezzo alla faccia, non c’era più. Quel signore, in vestaglia come stava, corse sul balcone, giusto in tempo per vedere il naso che usciva sulla piazza e si avviava verso il pontile, dove stava per partire la motonave traghetto. A quel signore non rimase che scendere in strada e inseguire il fuggitivo. Purtroppo arrivò appena in tempo per vedere il battello che si staccava dal pontile. Il signore si buttò coraggiosamente in acqua per raggiungerlo, ma il battello aveva già preso velocità. Stava tornando a riva scoraggiato quando vide il suo naso che, steso un mantello sull’acqua, navigava a piccola velocità. – Ma dove vai? – gridò il signore. Il naso non rispose e il suo disgraziato padrone ritornò a casa e ordinò alla domestica di non fare entrare nessuno. Qualche giorno dopo un pescatore, tirando su la rete, ci trovò il naso fuggitivo, che aveva fatto naufragio in mezzo al lago, e pensò di portarlo al mercato di Laveno. La domestica del signore, che era andata al mercato, vide subito il naso, esposto in bella vista in mezzo alla bancarella del pesce. – Ma questo è il naso del mio padrone! – esclamò inorridita. – Datemelo subito che glielo porto. – Di chi sia non lo so – dichiarò il pescatore, – io l’ho pescato e lo vendo. La domestica, che era molto affezionata al suo padrone, vendette i suoi orecchini e lo comprò. Poi avvolse il naso in un fazzoletto e lo riportò al suo padrone. Il signore di Laveno accolse tra le mani tremanti il suo naso e gli chiese: – Ma perché sei scappato? Che cosa ti avevo fatto? Il naso lo guardò di traverso, arricciandosi tutto per il disgusto, e disse: – Senti, non metterti mai più le dita nel naso. O almeno... tagliati le unghie! G. Rodari, Favole al telefono, Einaudi

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per riassumere bene I ndica le sequenze in cui è suddiviso il brano. Poi sottolinea per ognuna l’idea centrale. O ra riassumi il racconto collegando le frasi che hai sottolineato con i connettivi adatti ed eliminando i discorsi diretti.

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per riassumere bene

RIASSUMO UN TESTO BIOGRAFICO L eggi.

MARIE CURIE, UNA DONNA DA PREMIO NOBEL Marie Sklodowska nacque a Varsavia nel 1867, in una famiglia dove la cultura era di casa. Fin dall’infanzia si interessò alla scienza. Dimostrò subito le sue doti, ma non poté frequentare l’università poiché a quei tempi era proibita alle donne. Si trasferì a Parigi: lì incontrò un giovane professore di chimica e fisica, Pierre Curie, che sposò. Da lui ebbe due figlie, Irene ed Eve. Con Pierre si dedicò allo studio della radioattività e scoprì due nuovi elementi, il radio e il polonio. Così le fu conferito, all’età di trentasette anni, il Premio Nobel per la fisica, che condivise col marito e con Henri Becquerel. Dopo la scomparsa di Pierre, morto in un tragico incidente stradale nel 1906, Marie divenne titolare della cattedra di fisica alla Sorbona, che era già stata del marito. Proseguì le ricerche e nel 1910 pubblicò il Trattato sulla radioattività. Continuò con successo le ricerche, tanto che nel 1911 le fu conferito (e questa volta a lei sola) il Premio Nobel per la chimica. Morì nel 1934, a seguito delle radiazioni assorbite durante gli esperimenti scientifici sulle sostanze radioattive, dopo aver terminato un Secondo trattato sulla radioattività.

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per riassumere bene Marie fu la prima donna a insegnare all’università e il primo scienziato a ricevere due volte il Nobel. Sua figlia Irene, per le sue scoperte sulla radioattività, vinse il Nobel nel 1935. Albert Einstein disse di lei: – Di tutti i personaggi famosi che conosco, Marie Curie è l’unica che non si sia lasciata corrompere dalla notorietà. I l brano sulla vita di Marie Curie è già stato suddiviso in sequenze. Scrivi per ognuna una frase di sintesi, eliminando le informazioni non fondamentali. 1. ................................................................................................................................................................................................. 2. ................................................................................................................................................................................................. 3. ................................................................................................................................................................................................. 4. ................................................................................................................................................................................................. 5. ................................................................................................................................................................................................. 6. ................................................................................................................................................................................................. 7. .................................................................................................................................................................................................

O ra scrivi il riassunto usando i connettivi adatti ed eliminando il discorso diretto.

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per riassumere bene

RIASSUMO UN TESTO DESCRITTIVO (ANIMALE) L eggi il testo con attenzione.

IL COLIBRÌ Dicono abbia un bel caratterino, per cui è meglio beccarlo nel momento giusto. Magari mentre è a pranzo, con la testolina affondata nel calice dell’ennesimo fiore e il corpo appollaiato su un niente, come suo solito. Vuoi vedere che il semplicione crede di essere un calabrone? Il colibrì è il più piccolo uccello che esista al mondo. La sua gola è rosso rubino. Eccolo spiccare il volo: disegna un paio di ghirigori nell’aria, poi si muove a zig zag più veloce della luce. Riesce a battere le ali più di 50 volte al secondo. Incredibile, ora vola a marcia indietro! All’improvviso schizza in avanti a tutta birra: sembra una macchina di Formula Uno. Da fermo, in un baleno, raggiunge i cento all’ora. Appena si ferma, ci avviciniamo e gli porgiamo un fiorellino di plastica con un po’ di acqua zuccherata: trangugia come se fosse camomilla e finalmente trilla. A. Salvatore, R. Alice Fasani, Occhio al testo, Mondadori

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per riassumere bene P er descrivere il colibrì gli autori usano espressioni figurate e modi di dire. Spiegali con parole tue. • Appollaiato su un niente: .................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................

• Più veloce della luce: ............................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................

• A tutta birra: ............................................................................................................................................................. ........................................................................................................................................................................................

• In un baleno: ............................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................

S ottolinea la descrizione del colibrì, poi riassumila. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................

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per riassumere bene

RIASSUMO UN TESTO DESCRITTIVO (AMBIENTE) L eggi.

COSTA POCO Dopo un anno di affari andati maluccio gli Aglietti avevano scelto una destinazione conveniente, per le due settimane di vacanza: non la Costa Brava, no, troppo dispendiosa. Meglio la Costa Poco: tanto sole e tanto mare a prezzi assai modici. Senza, però, rinunciare all’albergo. Dopo quindici ore di auto, Aristarco e Anastasia Aglietti, con i loro due figli Amelia e Amedeo, si ritrovarono sul cocuzzolo di un colle più pelato di una palla di biliardo e davanti a loro, o meglio sotto di loro, c’era il mare, un mare dove il sole stava ormai tramontando. – Il mare, il mare! – gridarono tutti. Poi videro un piccolo cartello, con una scritta fatta a mano e un po’ sbiadita. – CO…CO… che cos’è? Cosa significa? – chiese subito la signora Anastasia preoccupatissima. – Ma è chiaro, vuol dire COSTA POCO, solo che alcune lettere sono scomparse! – disse Amedeo, che era un bambino molto intelligente. Sì, doveva essere proprio così. Tutta la famiglia fu d’accordo. Dopo quindici ore di auto, doveva essere così: quella sotto di loro era la COSTA POCO. Il signor Aristarco ingranò la marcia e l’auto zigzagò per gli ultimi quindici chilometri sulla strada sterrata che scendeva, o meglio precipitava in picchiata verso il mare. Era buio quando gli Aglietti raggiunsero la meta. Ora dovevano solo trovare un hotel, sistemare i bagagli e godersi le ferie. Scesero dall’auto per sgranchirsi le gambe. La piazza principale del paese, un piccolo spiazzo deserto e quadrato, aveva un unico lampione. La luce fioca illuminava a stento la statua di un certo Ramòn della Pochezza, che Amedeo scambiò per uno di quei nani che certa gente si mette in giardino. – Sembra Brontolo! – esclamò.

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per riassumere bene Sua madre iniziò a borbottare, più del nano: – Ma dove siamo finiti? Adesso dove troveremo un albergo così tardi? Te l’avevo detto di prenotarlo, Aristarco, ma tu no! Aristarco tentò di assumere un tono rassicurante: – Venite con me – disse, come se sapesse già dove andare. In realtà non c’erano molti posti dove andare. Le luci che segnalavano la presenza di negozi, case, bar, locande o alberghi non erano più di una decina. Con passo baldanzoso Aristarco si diresse verso un’insegna che lanciava nel buio il seguente richiamo: HOTEL POCA VISTA. C’era una piccola, piccolissima stanza matrimoniale libera: di fronte all’unica, minuscola finestra della stanza si alzava un muro, così vicino che Aristarco lo poteva toccare allungando un braccio. Solo nello stretto spicchio di panorama oltre l’angolo del muro si poteva scorgere, in quella notte di luna, il luccichio del mare. Gli Aglietti erano stanchi, ma andarono eroicamente alla ricerca di un albergo migliore. – Guarda, papà! – esclamò Amedeo, indicando un’insegna che prima non avevano notato. – HOTEL MA CHE VISTA! – lesse con entusiasmo Amelia. – Quello promette meglio. – E già, chissà che vista! – si rianimò la signora Anastasia. Aristarco guidò la famiglia verso il MA CHE VISTA. Stupefatto, scoprì che l’albergo costava meno del precedente. Una volta in camera (purtroppo in tutto e per tutto identica all’altra, anche nelle dimensioni), non aprì la finestra. Era tardi, ed era stanco: non voleva sgradevoli sorprese ma solo una lunga, riposante dormita. La sorpresa arrivò il giorno dopo: non c’era nessuna vista, solo un muro, senza neppure l’angolino che permetteva di scorgere un luccichio lontano, nelle notti di luna. Il vero nome dell’hotel, come si capiva dall’unico dépliant spiegazzato a disposizione degli ospiti, era MACCHÉ VISTA. Di notte, l’insegna dell’albergo diventava ingannevole per un difetto elettrico. La mancata accensione di una C e dell’accento di quell’insegna luminosa trasformava il tragico MACCHÉ VISTA diurno in un promettente MA CHE VISTA notturno. Gli Aglietti tornarono all’hotel POCA VISTA, sperando di avere tante notti di luna. S. Roncaglia, S. Ruiz Mignone, Vacanze in Costa Poco, Einaudi Ragazzi

D ividi il testo in sequenze e assegna, sul quaderno, un titolo a ciascuna. Poi scrivi il riassunto.

Ricordati di collegare le frasi con i connettivi e gli indicatori adatti e di eliminare il discorso diretto.

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per riassumere bene

RIASSUMO UN TESTO DESCRITTIVO (PERSONA) L eggi.

BENEDETTA Un’altra causa dei miei malumori è Benedetta! Sarei ingiusta se parlassi male di lei perché è gentile, carina, affettuosa e simpatica, le voglio anche bene e mi piace molto stare con lei, ma accidenti... è praticamente perfetta! È più bella di me, non ha neanche un brufolo, ha una casa tre volte la mia, non perde mai la pazienza, mi aiuta a fare i compiti, disegna benissimo… Parla perfettamente tre lingue, va d’accordo con tutti e ovviamente è la prima della classe! Secondo voi, quando sono con lei come faccio a non sentirmi una schifezza? Ogni volta che siamo insieme faccio qualcosa di goffo o di sbagliato. I suoi quaderni sono ordinatissimi e i miei, ovviamente, hanno un sacco di orecchie e di scarabocchi. La sua scrittura è rotonda e regolare mentre la mia va di là, di qua, in su e in giù... un vero disastro! Ieri tornando insieme da scuola, mentre lei saltellava come una farfallina facendomi vedere un passo di danza che aveva visto in un film, io, nel tentativo di imitarla, sono caduta in una pozzanghera come un sacco di patate! Ero lurida, bagnata e con le foglie appiccicate sul sedere! Mi è venuto da piangere... G. Maldini, Oggi sono di pessimo umore, Edizioni EL

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O ra fai il riassunto del brano che hai letto. Ricorda di trasformare dalla prima alla terza persona e di dividere il brano in sequenze, sottolineando in ognuna le informazioni più importanti.

per riassumere bene

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per riassumere bene

RIASSUMO UN TESTO INFORMATIVO L eggi.

STORIA DEL QUOTIDIANO Una delle prime raccolte di notizie che conosciamo, una specie di antenato del giornale come lo intendiamo noi, risale al periodo romano: gli Acta Diurna Populi Romani erano appunto delle cronache giornaliere di avvenimenti pubblici e privati, che Giulio Cesare rese ufficiali nel 59 a.C. In realtà, il primo foglio stampato e riproducibile in più copie comparve in Cina nel VI secolo d.C. Soltanto molto più tardi, nel XVII secolo, apparvero le prime pubblicazioni di piccolo formato e composte di poche pagine (normalmente non più di 16). Si trattava di brevi e succinti resoconti di fatti di cronaca. I veri e propri quotidiani apparvero nel XVIII secolo: accanto ad essi si diffusero riviste settoriali, che trattavano, cioè, esclusivamente di argomenti specifici, soprattutto scientifici e letterari. Fu però nel secolo successivo che, grazie all’ammodernamento delle tecniche di stampa, nacquero un gran numero di nuovi quotidiani. A questa fioritura contribuì l’invenzione del telegrafo elettrico, che rendeva più veloce la trasmissione delle notizie da un punto all’altro. In Italia, intorno alla metà dell’Ottocento, nascono alcuni giornali che ancora oggi hanno una grandissima diffusione sul territorio nazionale: “La Stampa” a Torino, “La Nazione” a Firenze “Il Corriere della Sera” a Milano, “Il Messaggero” a Roma. Il XX secolo registra un enorme progresso delle tecnologie, con il conseguente aumento del numero dei quotidiani pubblicati e delle informazioni in essi contenute. Attualmente i quotidiani a maggiore tiratura pubblicati in Italia sono “Il Corriere della Sera”, “La Repubblica” e “La Stampa”. Enciclopedia Zanichelli, a cura di Edigeo

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per riassumere bene O ra completa la tabella inserendo le informazioni più importanti. QUANDO

DOVE

CHE COSA

59 a.C.

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........................................................................................

VI secolo d.C.

................................................

........................................................................................

XVII secolo

................................................

........................................................................................

XVIII secolo

................................................

........................................................................................

metà dell’Ottocento

................................................

........................................................................................

XX secolo

................................................

........................................................................................

oggi

................................................

........................................................................................

I nfine, scrivi un breve riassunto del testo che hai letto usando le informazioni raccolte nella tabella.

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per riassumere bene

RIASSUMO PER STUDIARE Saper riassumere un testo è utile anche per studiare. L’utilizzo di una mappa, di uno schema o di una tabella può facilitarti il compito. C ompleta lo schema usando le parole chiave già evidenziate nel testo.

CONSERVARE I CIBI Quello che mangiamo è materia organica. E come tutto ciò che è organico, anche il cibo decade col passare del tempo e può subire l’attacco di microrganismi capaci di alterarne il sapore e le qualità nutritive… fino a renderlo nocivo per la nostra salute. La conservazione dei cibi cerca le condizioni migliori affinché essi si conservino a lungo senza essere aggrediti da microrganismi. Una di queste condizioni è la mancanza di ossigeno, senza il quale i microrganismi non possono sopravvivere: ecco allora gli alimenti sottovuoto. Per prosperare, molti organismi hanno bisogno anche di umidità: ecco allora la liofilizzazione, che elimina tutta l’acqua e polverizza il prodotto. A opera dei ………………..................……………. può

Il cibo è costituito di ………………..................……………

diventare ………………..................……………. .

.

La ………………...............................................……………. cerca le condizioni perché i cibi si conservino più a lungo.

Il ………………..................……………. elimina ………………..................…………….

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dai cibi.

La ………………..................…………. elimina ………………..................…………….

dai cibi.


per riassumere bene I l testo è stato diviso in sequenze. Per ognuna trova l’idea centrale e scrivila, eliminando le informazioni non fondamentali. 1. ................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................

2. ................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................

3. ................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................

4. ................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................

O ra riassumi il testo. ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................

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per riassumere bene

RIASSUMO UN TESTO ARGOMENTATIVO BOSCHI... ADDIO? Quando un bosco viene tagliato completamente, molte specie animali e vegetali perdono la casa: se ne vanno o muoiono. Perfino il terreno se ne va. L’acqua piovana scorre sul terreno e, se non ci sono le radici a trattenerlo, si porta via il suo strato superficiale. Così dei rivoletti di fango si riversano nei fiumi e il terreno dell’area dove una volta c’era un bosco diventa più povero: la pioggia ha portato via con sé gran parte del nutrimento per le piante. Ma tutto questo si può evitare. Infatti i boschi si possono salvaguardare. Per esempio, i taglialegna possono tagliare solo alcuni alberi, secondo il metodo del taglio selettivo, eliminando gli alberi più vecchi, quelli danneggiati o in eccesso, che rendono il bosco troppo fitto. Questi sistemi richiedono più tempo e denaro ma permettono una rigenerazione naturale del bosco. Tagliare gli alberi in modo selettivo è un esempio di sfruttamento intelligente delle risorse: usiamo la natura, ma diamole il tempo di riprendersi dopo le nostre visite. B. Savan, Intorno al mondo in ecociclo, Editoriale Scienza

D ividi il testo in sequenze e sottolinea in ognuna le informazioni principali. Poi scrivi il riassunto. ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. .........................................................................................................................................................................................

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letture in viaggio

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della copertina): volumi sfogliabili con selezione di esercizi interattivi esercizi interattivi extra per tutte le materie simulazioni di prove nazionali INVALSI audiolibro per tutti i volumi del corso tracce audio libro liquido: versione accessibile dei volumi per alunni/e con BES e DSA mappe grammaticali interattive, con attività percorsi semplificati stampabili per alunni/e con BES e DSA

www.gruppoeli.it

GIOCHIAMO TUTTI INSIEME con

l’EDUCAZIONE CIVICA

Allegato a Letture in Viaggio 5 Non vendibile separatamente


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Riassumo un racconto umoristico

2min
pages 156-157

Riassumo un racconto storico

2min
pages 154-155

Riassumo un racconto fantastico

2min
pages 146-147

Riassumo un racconto realistico

2min
pages 144-145

Un testo per convincere

2min
pages 134-137

I dialoghi

1min
pages 138-139

La struttura

1min
page 129

Scrivo un testo argomentativo

2min
pages 132-133

Io giornalista

0
page 125

L’ordine delle informazioni

1min
pages 117-119

L’ordine della cronaca

0
page 124

Parole chiave

0
pages 112-113

Adesso tocca a me

2min
pages 108-110

Paragrafi e sottotitoli

0
page 111

Fare la parafrasi

0
page 106

Osservare e descrivere

0
page 95

Biografia di un personaggio

0
page 73

La parafrasi

1min
pages 104-105

Descrizione oggettiva (animale

0
page 89

Il testo umoristico

2min
pages 70-71

Risate tra le righe

1min
page 69

Concludere un racconto

1min
page 68

Scrivo un racconto umoristico

0
page 67

La conclusione

0
page 64

Raccontare per ridere

0
page 66

Completare un racconto

2min
pages 48-49

Il mio racconto di fantascienza

2min
pages 50-53

Arricchire un racconto horror

1min
pages 40-41

Idee per un racconto horror

3min
pages 44-45

Concludere un racconto

1min
page 46

La scrittura è

0
page 7

Il/La detective

1min
page 30

Il racconto fantastico

1min
pages 18-19

Ricordi del passato

1min
pages 24-25

Completare un racconto horror

0
page 38

Incipit di un racconto giallo

1min
page 31

Scrivere le conclusione

1min
page 29

La revisione del testo

4min
pages 14-16
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