Le monografie geografia 1-2

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Ipotesi di lavoro per l’insegnante

I concetti topologici L’osservazione e l’esplorazione dello spazio vissuto dal bambino sono i punti di partenza da cui avviare un ­percorso di approccio alla geografia. La maggior parte dei bambini, agli inizi della Scuola Primaria, utilizza con una certa sicurezza alcuni concetti topologici, che però dobbiamo consolidare e approfondire in modo che i bambini giungano alla loro ­interiorizzazione e all’uso di un linguaggio maggiormente specifico. Le attività che possiamo proporre sono tante, ma tutte devono avere come punto di riferimento il ­movimento e il gioco, perché muoversi all’interno di uno spazio aiuta il bambino a conoscerlo meglio e a mettersi in ­relazione con gli altri elementi che lo spazio contiene. Dopo un primo momento in cui i bambini si muovono liberamente in uno spazio, la palestra per esempio, chiediamo loro con precisione di riferire la propria posizione in rapporto agli oggetti e ai compagni con ­domande come: ”Chi/Che cosa c’è davanti a te?”, ”Chi/Che cosa c’è dietro di te?”, ”A chi/A che cosa sei v­ icino/lontano?”… Subito dopo possiamo invitare i nostri alunni a rappresentare su un foglio da disegno la situazione ­analizzata per una proficua interiorizzazione del concetto. Un altro gioco di movimento adatto a questo scopo è quello di dare al bambino una consegna del tipo: ”Mettiti ­dietro/davanti a Luisa”, ”Mettiti fra Alberto e Sara”, ”Mettiti sotto il canestro”… Il passaggio successivo potrebbe essere quello di chiedere a un bambino di osservare la situazione e di ­stabilire la posizione di uno o più compagni rispetto alle cose e alle persone: ”A chi è vicino Alessia?”, ”Chi c’è di fianco a Michela?”, ”Dove si trova Sara?”… Ai giochi di movimento possiamo far seguire attività da svolgere in classe a piccoli gruppi dando ai bambini delle carte predisposte per arrivare a una concettualizzazione degli indicatori topologici. Su una lavagna di panno o magnetica attacchiamo il disegno di una panchina o di un albero o di un tavolo. Consegniamo agli alunni delle figure di cartoncino rappresentanti un gatto, un pallone, un bambino… ­dietro le quali avremo attaccato del velcro o delle calamite e chiediamo loro, a turno, di posizionare le figure secondo la consegna che daremo: ”Simone, metti il gatto sotto la panchina”, ”Luana, metti il b ­ ambino di fianco all’albero”, ”Enrico, metti il bicchiere sopra il tavolo”… Non è banale far preparare ai bambini stessi altre figurine di cartoncino e farli giocare da soli in piena a ­ utonomia. Altra forma di gioco consiste nel dare a ogni alunno una o più figurine con disegnati un gatto sotto il ­tavolo, un canarino fuori da una gabbietta, una bicicletta dietro alla casa… Chiediamo quindi: ”Chi ha il disegno del gatto sotto il tavolo?”, ”Chi ha il disegno del canarino fuori dalla gabbia?”… I bambini, dopo aver osservato le loro carte, alzeranno quelle corrispondenti alla n ­ ostra r­ ichiesta.

In uno spazio ampio come il giardino o la palestra possiamo organizzare un percorso che i bambini devono eseguire inizialmente seguendo le nostre consegne, poi liberamente ma dichiarando che cosa vogliono fare. Prepariamo quindi un percorso con mattoncini, cerchio, birilli, panchina, tappeto, corda, tunnel… e cominciamo con la consegna: ”Gabriele, passa sopra i mattoncini, dentro al cerchio, gira intorno al birillo, striscia sotto la panchina, cammina di fianco al tappeto, salta a destra della corda, scivola dentro nel tunnel”… Nel passaggio successivo chiederemo a Sofia di effettuare il percorso dichiarando davanti a ogni ostacolo che cosa vorrà fare; Sofia deciderà: ”Passo di fianco ai mattoncini, giro intorno al cerchio”…

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