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Una nuova mister

l maestro Juan Carlos prende la parola: – Eva ha ragione (un punto per me). Non sta scritto da nessuna parte che una donna non possa fare l’allenatore. Luca potrebbe dire che in genere le donne allenano le squadre femminili. E ha ragione (un punto per Luca). Ma questo succede perché, anche nel gioco del calcio, come in altre discipline o in tanti ambiti della società, il pregiudizio di genere non è ancora stato superato. – Che cos’è questo pregiudizio di genere? – ha chiesto Matteo. – Una bella domanda (un punto per Matteo) – ha replicato il maestro. – Una domanda a cui non è semplice rispondere in modo sintetico. Diciamo che per moltissimi anni, e vi parlo di millenni, eh!, le donne, nella stragrande maggioranza delle civiltà, sono state considerate inferiori agli uomini e sono state relegate ai margini della società, della politica, dell’economia. Sono state emarginate. Pensate che fino a settanta anni fa, in Italia, le donne non potevano nemmeno votare: erano escluse da un diritto fondamentale. – E come hanno fatto a conquistare questo diritto? – ha chiesto Luna. – Con le lotte, la determinazione… la ragione. È stato un primo passo importante verso l’uguaglianza, il rispetto, la dignità. Un passo che col tempo ha portato ad altre conquiste… – Secondo me è giusto che non ci sia parità – è intervenuto Luca. – Noi maschi siamo più forti, più coraggiosi, più responsabili. – Credo – ho detto – che Luca sia prigioniero di quel pregiudizio di genere di cui ci parlava il maestro. Come facciamo a liberarlo? – Dimostrandogli che si sbaglia – ha risposto il maestro. – Tanto per cominciare tu, Eva, farai l’allenatore. – Preferirei il “Mister” – ho detto. – Suona più professionale! Anzi: voglio essere chiamata “la Mister”. Per questioni di parità… differenziata. Conosco le parole

Avere un pregiudizio di genere significa pensare che le persone abbiano comportamenti e capacità diverse a seconda del genere a cui appartengono.

CLASSE CAPOVOLTA

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A.A.V.V., NOI siamo il futuro, Raffaello Ragazzi

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