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MINDFULNESS Pazienza • L’acqua del lago
MINDFULNESS PAZIENZA
L’acqua del lago
Il brano di pagina 18 ci insegna l’importanza e il valore della pazienza, una qualità che spesso manca nella vita di tutti i giorni: generalmente siamo sempre di corsa, con mille cose da fare e mille pensieri in testa; vogliamo “tutto subito”, non abbiamo mai né tempo né voglia di aspettare e ci arrabbiamo se le cose non vanno come desideriamo. Essere pazienti,
Il vecchio saggio e i suoi discepoli decisero di intraprendere un viaggio durante il quale avrebbero attraversato vari territori e città. Un giorno, quando il sole brillava in tutto il suo splendore, videro un lago molto lontano e decisero di fermarsi per dissetarsi. Il vecchio saggio si rivolse al suo discepolo più giovane: – Ho sete. Puoi portarmi dell’acqua da quel lago? Il discepolo camminò fino al lago, ma quando vi arrivò notò che un carro trainato da buoi era appena passato e l’acqua, piano piano, era diventata torbida. Alla luce di questa nuova situazione, il discepolo pensò: “Non posso dare da bere al maestro quest’acqua fangosa”. Così tornò e disse al vecchio saggio: – L’acqua è molto fangosa. Non penso che sia giusto berla. Dopo circa mezz’ora, il vecchio saggio chiese di nuovo al discepolo di andare al lago e portargli dell’acqua da bere. Il discepolo, diligentemente, acconsentì. Ma l’acqua era ancora sporca. Tornò e con un tono deciso disse: – L’acqua del lago è francamente imbevibile, faremmo meglio a raggiungere la città più vicina e chiedere agli abitanti che ci diano da bere.
Il vecchio saggio non gli rispose e il discepolo rimase sul posto, immobile, senza dire nulla. Come c’era da aspettarsi, poco dopo il maestro chiese nuovamente al discepolo di recarsi, per la terza volta, al lago.
Non volendolo contraddire, il giovane si incamminò nuovamente. In cuor suo, però, era furioso perché non riusciva a comprendere l’insistenza di un uomo così saggio.
invece, ci aiuta a gustarci ogni singolo momento e ad accettare le cose come sono, al di là dei piani che avevamo in mente. Anche Icaro, se avesse avuto la pazienza per ascoltare i suggerimenti del padre e non avesse voluto subito provare a volare più in alto possibile, fino a raggiungere il sole, non avrebbe avuto quella sorte.
Incredibilmente, giunto sulla riva, il discepolo vide che l’acqua era perfettamente trasparente, cristallina. Quindi, riempì le borracce di pelle e portò da bere al suo maestro e a tutti gli altri compagni della carovana. Una volta al cospetto del vecchio saggio, questi gli domandò: – Che cosa hai fatto per pulire l’acqua? Il discepolo non capì però la domanda, dato che ovviamente non aveva fatto nulla e non aveva alcun merito in quel cambiamento. Allora il maestro lo guardò e spiegò: – Hai aspettato. In questo modo, il fango si è depositato da solo e ora possiamo bere dell’acqua pulita. Ebbene, anche la tua mente funziona allo stesso modo. Quando è disturbata, devi solo lasciarla stare. Dalle soltanto un po’ di tempo e non essere impaziente. Al contrario, sii paziente. Troverai l’equilibrio da solo. Non dovrai fare nessuno sforzo per calmarla.
Il significato della storia
Prova tu, con parole tue, a dire che cosa ti ha insegnato questa storia.
Prima di rispondere alle domande, prenditi un momento per riposare la mente e ritrovare la giusta concentrazione… Prova a chiudere gli occhi e fai attenzione solamente al tuo respiro: senti l’aria che entra e che esce, e lascia scorrere tutti i pensieri che ti passano per la testa… Sarà l’insegnante, trascorsi un paio di minuti, a chiederti di riaprire gli occhi e proseguire il lavoro.
Rifletto
Qual è il tema principale della storia? L’amicizia. La pazienza. Il coraggio. La rabbia.
Come si è sentito secondo te il giovane discepolo la terza volta che il vecchio saggio gli ha chiesto di andare a prendergli dell’acqua?
E tu come ti saresti sentito o sentita? Che cosa avresti fatto al posto del discepolo?
