Storia
Classe 5a
UA 3 • Gli Italici e gli Etruschi
GLI ITALICI E GLI ETRUSCHI L’argomento Con il nome di popoli italici si indicano le popolazioni che si sono stanziate nella che tratteremo penisola italiana durante l’Età del ferro e prima dell’ascesa di Roma.
La conformazione dell’Italia, lunga penisola distesa nel mar Mediterraneo, prevalentemente montuosa, separava e isolava le popolazioni entro aree geografiche circoscritte. I PRIMI INSEDIAMENTI
La penisola italica era già abitata dalla preistoria da popolazioni neolitiche. Contemporaneamente alla diffusione della lavorazione dei metalli, migrarono in Italia nuove popolazioni di lingua indoeuropea. Provenivano dal nord e si spostarono in diverse ondate. Questi gruppi cominciarono a darsi una struttura sociale e culturale quando vennero in contatto con popolazioni più evolute. Le tribù italiche, guerriere perché avevano la necessità di difendere i pochi raccolti e il bestiame, avevano forme di governo legate al consiglio degli anziani. I popoli italici si differenziavano per origine, lingua e abitudini. Le diversità dei territori hanno fortemente influenzato sia la tipologia di attività sia quella delle abitazioni. Le popolazioni stanziate lungo le rive dei laghi costruirono i loro villaggi su palafitte e si dedicarono alla caccia, all’agricoltura e alla pastorizia. Nei villaggi della Pianura Padana, chiamati oggi terramare, cioè “terre grasse”, il terreno fertilissimo favorì l’agricoltura. Gli abitanti di questa ricca cultura palafitticola verso il 1 200 a.C. improvvisamente abbandonarono la Pianura Padana e incominciarono a espandere i loro territori, contribuendo allo sviluppo della civiltà villanoviana. In Valcamonica, il popolo dei Camuni ci ha lasciato una straordinaria testimonianza del suo passaggio dallo stadio Paleolitico a quello Neolitico in 170 000 incisioni rupestri. Le coste adriatiche erano popolate da agricoltori che attraverso il passo del Brennero commerciavano ambra, stagno e argento con i Celti del Mar Baltico. I Liguri furono montanari e marinai spesso saccheggiatori. Indotti per necessità a cercare le vie del mare commerciavano con i Fenici e con i Cartaginesi, costruendo porti sicuri dove sorgono le attuali Nizza, Monaco e Genova. In Sardegna, infine, una società di guerrieri, navigatori e contadini ci ha lasciato circa 7000 nuraghi, torri di diverse dimensioni costruite a scopo di difesa, e centinaia di bronzetti di squisita fattura che testimoniano attività artigianali delle popolazioni che abitarono l’isola. GLI ETRUSCHI
Gli Etruschi furono la più importante popolazione dell’Italia preromana. Dalla regione originaria compresa tra l’Arno e il Tevere, che da loro prese il nome di Toscana (i Romani chiamavano Tusci gli Etruschi), estesero i loro confini verso Nord in Emilia Romagna e verso Sud in Campania. Sull’origine degli Etruschi sono state sostenute diverse tesi: da quella di una presenza in Italia fino da età antichissima (discendenza dalla civiltà villanoviana quindi dai terramaricoli) a quella di una migrazione dal nord o dal mare. Sicuramente un iniziale nucleo si arricchì dell’apporto di contatti con altri popoli per via degli intensi scambi commerciali.
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