L'ELFO 14/15 Tre volte teatro

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TRE VOLTE TEATRO

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ANNO V 2/2014 STAGIONE 2014/15


Elfo Puccini C.SO BUENOS AIRES 33 MILANO WWW.ELFO.ORG BIGLIETTERIA TEL. 02.00.66.06.06 LUN/SAB 10:30/19:00 ACQUISTI TELEFONICI TEL. 02.00.66.06.06 (CON CARTA DI CREDITO, SENZA COSTI AGGIUNTIVI) ACQUISTI ONLINE WWW.ELFO.ORG WWW.VIVATICKET.IT

* PER OTTENERE LE RIDUZIONI È NECESSARIO PRESENTARE TESSERE O DOCUMENTI AL MOMENTO DEL RITIRO ** IL MARTEDÌ NON SONO PREVISTE ULTERIORI RIDUZIONI

PREZZI POSTO UNICO € 30.50 SOSTENITORE € 40.50 CONVENZIONI € 27 COOP € 25.50 RIDUZIONE GIOVANI (FINO AI 25 ANNI COMPIUTI) € 16 RIDUZIONE ANZIANI (DAI 65 ANNI COMPIUTI) € 16 IL MARTEDÌ POSTO UNICO € 20 NUOVE STORIE POSTO UNICO € 15

l’elfo è un periodico edito da Teatridithalia Società Cooperativa Teatro dell’Elfo Impresa Sociale corso buenos aires 33 l’elfo 4 20124 milano

Da quest'anno è possibile partecipare in modo ancora più attivo alla vita del Teatro Elfo Puccini, finanziandone il progetto attraverso l'acquisto online o presso il botteghino del biglietto speciale sostenitore (€ 40.50).

direttore responsabile barbara caldarini

registrazione tribunale di milano, n. 5 del 4 gennaio 2010

redazione flora cucchi, nicola manfredi, veronica pitea

stampa arti grafiche bianca e volta via del santuario – 20060 trucazzano (milano)

progetto grafico plum (plumdesign.it)

settembre 2014 distribuzione gratuita


Il Patto con l’Unicorno L’Unicorno: Se tu crederai in me, io crederò in te. Siamo d’accordo? Alice: Sì, siamo d’accordo. Lewis Carroll Il viaggio di Alice oltre lo specchio

A chi parliamo quando facciamo teatro? Crediamo sia questa la vera domanda che tutti quelli che fanno questo lavoro (sperando che a tratti si trasformi in arte) dovrebbero farsi oggi, in tempi di profondo cambiamento. Noi crediamo che il nodo per ricreare e riconfermare la vitalità e la necessità del teatro stia in un rinnovato patto con il pubblico, col grande, vero interlocutore dell’evento teatrale. Noi pensiamo che gli spettatori non vadano “scandalizzati e provocati” ma, prima di tutto, rispettati e accolti. Il teatro dev’essere una casa comune. La varietà delle scelte del cartellone di quest'anno, anche distanti fra loro per contenuti e forma, è guidata sotterraneamente da un irrinunciabile principio: la condivisione creata dalla comunicazione. Ancora una volta è questa per noi la vera essenza del teatro: un incontro fra esseri umani. Il teatro dev'essere un luogo di pensiero e di emozioni, di vera fratellanza con artisti di diverse generazioni, dai grandi nomi fino alle più giovani leve. Il luogo del lavoro dell'attore, delle scoperte più sorprendenti, il luogo dove convivono il più autentico senso del tragico con il divertimento più intelligente e sfrenato, la socialità viva e la riflessione sul contemporaneo.

ELFO PUCCINI, TRE VOLTE TEATRO


IL VIZIO DELL’ARTE la vita spiata da dietro le quinte

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Dopo la lunga e trionfale esperienza di The History Boys, Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani non potevano che condividere l’entusiasmo con cui la stampa inglese ha accolto questo testo. Con il suo intimo intreccio tra vita e arte è apparso il titolo ideale per aprire la stagione 2014/2015. Il vizio dell’arte è un esilarante gioco di “teatro nel teatro”: assistiamo alla prova di una nuova produzione del National Theater, intitolata Il giorno di Calibano e dedicata all’incontro immaginario (ma verosimile) tra Wystan H. Auden e il compositore Benjamin Britten, dopo vent’anni di lontananza. Per Bruni e De Capitani due splendidi ruoli con cui confrontarsi: il primo, che firma anche la regia con Francesco Frongia, interpreta la parte del poeta inglese e il secondo quella del musicista. Un confronto serrato, giocato tra ironia, sarcasmo e malinconia, nel quale i due elfi si sdoppiano nei ruoli degli attori del National Theater e dei loro celebri personaggi. Completa il cast un gruppo affiatato, composto da Ida Marinelli, Umberto Petranca, Vincenzo Zampa, Alessandro Bruni Ocaña, Michele Radice, Matteo de Mojana nelle parti dell’assistente alla regia, del biografo, degli attori, dei tecnici, del drammaturgo, tutti coinvolti in una girandola di equivoci, battute, doppi sensi, idiosincrasie, vizi e vezzi di ogni compagnia teatrale che si rispetti.

«Pensavamo che Alan Bennett non fosse in grado di ripetere il successo di The History Boys, ma con The Habit of Art è senza ombra di dubbio riuscito di nuovo a fare il botto. Irriverente e spassosa, ma anche profondamente e inaspettatamente commovente, la sua è una pièce che parla di teatro, di poesia e di musica, di etica e della paura di invecchiare, anche se sembra che Bennett, invecchiando, sia diventato più coraggioso e più ambizioso che mai. Sono veramente pochi i lavori che ricordo in cui risate, commozione, ingenuità e tecnica si intrecciano con una simile abilità. The Habit of Art è sicuramente un grande successo». The Telegraph

IL VIZIO DELL’ARTE

di Alan Bennett regia di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia produzione Teatro dell'Elfo 21 ottobre - 16 novembre | sala Shakespeare mar-sab ore 20:30 / dom ore 16:30 2 novembre riposo


Cinque Allegri Ragazzi Morti IL MUSICAL LO-FI ... dal romanzo a fumetti di Davide Toffolo All’origine di tutto c’è un romanzo a fumetti, una saga di nove capitoli edita da Fandango-Coconino e intitolata Cinque allegri ragazzi morti. La graphic novel ha ispirato la genesi dei Tre allegri ragazzi morti, il gruppo rock indipendente dalle maschere a forma di teschio che ha aperto il tour 2013 di Jovanotti negli stadi. E ora questo musical ‘a bassa fedeltà’ che porta sulle scene i primi due episodi, L’alternativa e La festa dei morti, scelti dalla regista Eleonora Pippo per la trasposizione teatrale. La storia racconta l’avventura horror-romantica di cinque liceali che in seguito a un incidente mortale procurato da un rito voodoo, diventano degli zombie condannati a nutrirsi solo di carne umana, rinunciare all’amore e astenersi dal modificare il corso delle esistenze altrui. In scena, oltre all’autore e musicista Toffolo, i giovanissimi performers Mimosa Campironi, Marco Imparato, Elisa Pavolini, Maria Roveran, Libero Stelluti e Matteo Vignati recitano, cantano e danzano il tentativo dei cinque protagonisti di emanciparsi dal conflitto tra il desiderio di vita e il terrore di venirne emotivamente sopraffatti che li riduce alla condizione di ‘morti viventi’. l’elfo 8

Cinque Allegri Ragazzi Morti

IL MUSICAL LO-FI

uno spettacolo di Eleonora Pippo 28, 29, 30 ottobre L'alternativa 31 ottobre La festa dei morti + Tre Allegri Ragazzi Morti unplugged 1 novembre L'alternativa ft. guest da definire 2 novembre L'alternativa + La festa dei morti sala Fassbinder mar-sab ore 21:00 / dom ore 16:00


La persecuzione e l'assassinio di Jean-Paul Marat ... rappresentati dagli internati dell’ospedale di Charenton sotto la guida del Marchese di Sade

La persecuzione e l'assassinio di Jean-Paul Marat

di Peter Weiss adattamento e regia Nanni Garella produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Associazione Arte e Salute onlus

4 - 16 novembre | sala Fassbinder mar-sab ore 21:00 / dom ore 16:00

Il testo firmato da Peter Weiss nel 1963 – spesso abbreviato in Marat-Sade – «è senza dubbio uno dei drammi più interessanti e nuovi dell'intero dopoguerra mondiale». Ad affermarlo è il regista Nanni Garella che lo ha scelto per il nuovo spettacolo da allestire con Arte e Salute onlus, associazione nata nel 1999 per coniugare il lavoro nel campo della salute mentale con quello artistico. Sotto la guida del regista la compagnia ha già riscosso numerosi successi e riconoscimenti, tra cui un Premio Ubu, un Premio Hystrio e un Premio della Critica. E per questa produzione al nucleo dei bravissimi interpreti di Arte e Salute, si aggiunge una delle più amate attrici italiane, Laura Marinoni. Nel dramma la vita e la morte di Marat, l'uomo più radicale della rivoluzione francese, vengono messi in scena, tredici anni dopo la fatale coltellata di Charlotte Corday, dagli internati del manicomio di Charenton, nei pressi di Parigi, dove il marchese De Sade venne realmente rinchiuso tra il 1801 e il 1814. L’elaborazione del testo avverrà, come solito per la Compagnia Arte e salute, dopo un lungo laboratorio sulla drammaturgia e produrrà certamente un’interpretazione singolare di questo testo cult del Novecento.


Vocazione DENTRO AL LAVORO DI UN ATTORE È debuttato al festival di Santarcangelo 2014, il nuovo spettacolo di Danio Manfredini dedicato al lavoro quotidiano dell'attore, al suo vivere sospeso tra essere e non essere. Un viaggio introspettivo che prende a prestito testi emblematici per tentare di mettere a nudo l'attore oltre al personaggio: dalla Nina del Gabbiano di Cechov, all'anziano divo del Minetti di Thomas Bernhard, fino all'ex-attore nel testo di Fassbinder Un anno con 13 lune.

«Mi apro a un percorso di lavoro teatrale che verte sul tema dell’attore di teatro e della sua vita. Metto a fuoco questo soggetto in un momento in cui sembra inutile, non necessario, occuparsi di teatro, di arte e di conseguenza dell’attoreautore-regista teatrale, figura che sembra in disuso. Pur accogliendo i progressi della tecnologia e il potenziale che offrono all’arte, ritengo centrale la figura dell’artista nella sua essenza umana scarna. Come il semplice che sta in una frase, in un canto, nella danza va a stagliarsi con il suo senso proprio dove tutto sembra morire. Fosse anche, come si dice, che il teatro è destinato a sparire, ci tocca dare luce al tramonto. Sarebbe comunque un privilegio glorificare il momento del tramonto, così vicino al buio». Danio Manfredini

VOCAZIONE

di e con Danio Manfredini produzione La Corte Ospitale

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18 - 23 novembre | sala Fassbinder mar-sab ore 21:00 / dom ore 16:00


Thanks for vaselina «Un testo politicamente scorrettissimo» raccontano le cronache - esagerato «nel modo di fotografare deserti dell’anima, solitudini e abbandoni», che non lascia tregua allo spettatore, coinvolgendolo nel divertimento più sfrenato e amaro. Se ancora non conoscete Carrozzeria Orfeo, compagnia nata nel 2007 e vincitrice nel 2012 del Premio Nazionale della Critica, ecco l'occasione: torna a Milano il loro ultimo, surreale spettacolo "dedicato a tutti i familiari delle vittime e a tutte le vittime dei familiari". Gli Stati Uniti d'America, con i paesi alleati, hanno deciso di bombardare il Messico, distruggendo tutte le piantagioni di droga. Una tragedia con morti e danni incalcolabili, che offre a due trentenni dal futuro incerto l'idea per il colpo della loro vita: Fil, cinico e disilluso, e Charlie, animalista e difensore dei diritti civili, coltivano nel loro appartamento grossi quantitativi di Marijuana e decidono di provare a invertire il normale andamento del mercato della droga esportandola dall'Italia al Messico. Il piano diventa "esplosivo" quando nella loro vita entra Wanda, trentenne obesa e insicura: un corriere della droga insospettabile, quindi perfetto. Con la complicità della madre di Fil, una cinquantenne ludopatica, il progetto sembra procedere finché entra in scena un nuovo membro di quest'improbabile famiglia...

il trash metropolitano che ci circonda

THANKS FOR VASELINA

drammaturgia Gabriele Di Luca regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi coproduzione Carrozzeria Orfeo, Fondazione Pontedera Teatro

25 - 30 novembre | sala Fassbinder mar-sab ore 21:00 / dom ore 16:00


Un bès

Antonio Ligabue, un pittore ai margini

«Un bès... Dam un bès, uno solo! Che un giorno diventerà tutto splendido. Per me e per voi". Provo a chiudere gli occhi e immagino: io, così come sono, con i miei 40 passati, con la mia vita - quella che so di avere vissuto - ma senza un bacio, neanche uno. Mai. Senza che le mie labbra ne abbiano incontrate altre, anche solo sfiorate. Senza tutto il resto che è comunione di carne e di spirito, senza neanche una carezza. Mai. E allora mi vedo - io, così come sono - scendere per strada a elemosinarlo quel bacio, da chiunque, purché accada. Ecco, questo m'interessa oggi di Antonio Ligabue: la sua solitudine, il suo stare al margine, anzi, oltre il margine - oltre il confine - là dove un bacio è un sogno, un implorare senza risposte che dura da tutta una vita». Mario Perrotta, con questo spettacolo, che è il primo di una trilogia dedicata al grande pittore naïf, ha vinto il Premio Ubu 2013 per l'interpretazione e il Premio Hystrio Twister 2014.

UN BÈS - ANTONIO LIGABUE

uno spettacolo di Mario Perrotta produzione Teatro dell'Argine

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1 – 7 dicembre | sala Fassbinder lun-sab ore 21:00 / dom ore 16:00


Still life (2013)

Massacro a cinque voci per una vittima Il bullismo omofobico, la discriminazione, il mobbing psicologico, che spinge all'auto annientamento, sono i temi di Still Life (2013). Un contributo dell'ensemble ricci/forte per tentare di combattere la discriminazione identitaria, un "omaggio" per ricordare l'adolescente romano, uno dei tantissimi, che si è tolto la vita impiccandosi con la sua sciarpa rosa. Una vertigine per illustrare un germe che si annida ovunque, ma che proprio nei licei scolastici, in quell'età in cui ogni futuro sembra possibile, stabilisce il suo paradosso smascherando i perimetri del

gregge che diventeremo. Metti un'età dell'uomo, l'adolescenza, quando cominci a formare un'identità ma hai bisogno di stabilire una rete sociale. Metti la Fantasia, che ti attraversa da sempre e vorresti abitarla come la più intima delle tue stanze. Metti l'ignoranza degli altri, il timore del differente, l'angoscia bovina che non ci sia un ordine preciso sulla Terra. Metti un colore, il rosa, da sempre sinonimo falso di femminilità. Metti lo sconforto, quando sei solo. Metti tutto insieme e il risultato sarà l'Olocausto.

STILL LIFE (2013)

drammaturgia ricci/forte regia Stefano Ricci Ricci/Forte 9 - 14 dicembre | sala Fassbinder mar-sab ore 22:30 / dom ore 18:30


La leggenda del grande inquisitore

Orsini-Karamazov dalla TV al web

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«Vivo da quarant'anni col Grande Inquisitore di Dostoevskij - racconta Orsini - da quando cominciai a occuparmene in occasione dello sceneggiato che alla fine degli anni Sessanta fu realizzato da Sandro Bolchi per la RaiTV e che fu seguito da più di venti milioni di persone per otto settimane. Qualcosa di inimmaginabile oggi. Interpretavo il fratello Ivan e per anni mi sono sentito dire da generazioni di spettatori che venivano ad incontrarmi nei camerini: 'Ma quell'Ivan Karamazov! Ma cose così perché non ne fanno più?', sentendo nella loro voce un rimpianto e soprattutto una memoria sorprendenti». Umberto Orsini oggi, partendo da questo ricordo, fa rivivere il celebre racconto di Dostoevskij, calandosi nei panni di un immaginario Ivan Karamazov ormai maturo. Si misura, attraverso uno specchio, con se stesso giovane, quell’ideatore della leggenda che tra nostalgia e sofferenza srotola il suo personale nastro di Krapp. In scena accanto a lui Leonardo Capuano, un Mefisto di eco faustiana con il quale l’Inquisitore si industria a classificare temi ossessivi: fede, mistero, autorità, peccato e libertà, che è la parola chiave. L’Inquisitore si rivolge al Cristo affermando che gli uomini non sanno che farsene della libertà, demandano l’arbitrio ad altri e si de-responsabilizzano. Solo in questo modo paradossalmente si sentono liberi. Uno spettacolo in crescendo che la regia di Pietro Babina sceglie di chiudere con una TED conference - le conferenze tenute da personaggi famosi nel mondo dove vengono espresse idee degne di essere diffuse in un tempo massimo di 18 minuti e che trovano il naturale sbocco sul web – che rafforza l’immagine di un mondo fatto di sottomessi e omologati.

Enorme performance, attraverso stili ed espressioni, di un Orsini prima ragionatore e poi scatenato. Leonardo Capuano è un preciso, speculare Mefisto. La regia di Babina smonta Dostoevskij ma ce lo ridà come un incubo d'adesso. Rodolfo Di Giammarco, la Repubblica

LA LEGGENDA DEL GRANDE INQUISITORE da I Fratelli Karamazov di Dostoevskij regia Pietro Babina

produzione Compagnia Umberto Orsini

2 – 7 dicembre | sala Shakespeare mar-sab ore 20:30 / dom ore 16:30


frost/nixon Il match teatrale scritto nel 2006 da Peter Morgan ha avuto con l’allestimento del Teatro dell’Elfo il suo debutto italiano conquistando, com’era stato per l’originale americano, un vastissimo successo. Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, che hanno firmato a quattro mani la regia, da molto tempo non si sfidavano in un duello così intenso, regalandoci nei ruoli del giornalista David Frost e di Richard Nixon due interpretazioni giudicate “magistrali” e guadagnadosi la nomination per Miglior spettacolo al Premio Le Maschere del Teatro italiano (che viene assegnato a settembre). Nucleo della pièce è l’intervista che l’anchorman fece nel 1977 a Nixon (che si era dimesso nel 1974), terminata con la confessione dell’ex Presidente - mai ottenuta prima - sullo scandalo del Watergate e sui limiti morali del potere. Un episodio storico realmente accaduto.

È, d’altronde, proprio questa capacità di raccontare la realtà che riempie ora, a mio avviso, le sale. È in questa capacità che il Teatro dell’Elfo ha sempre dato il meglio di sé, fino a diventare ciò che è adesso, una fabbrica di idee e di emozioni che ha ormai pochi uguali in Italia. Renato Palazzi, Il sole 24 ore

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Bugie, responsabilità e potere


Bruni e De Capitani per arrivare ai loro spettacoli compiono un lungo periplo: teatro-cinemateatro. Ma non tornano a casa sfibrati, consumati (dall’eventuale confronto): al contrario vi tornano vittoriosi, forti della loro lingua, dell’italiano di cui dispongono e, ancora di più, delle loro facce, dei loro corpi, del loro essere nello spazio che di volta in volta si sono costruiti. Franco Cordelli, Corriere della sera

Ventuno sequenze che in una scena semplice ed esemplare scorrono via con l’asciuttezza di un dramma storico shakesperiano e con quel ritmo di cui sono maestri i due protagonisti Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, qui ancora una volta insieme in veste di registi infallibili in un montaggio che non permette distrazione. E la cesellatura dei due protagonisti ancora una volta è Doc. Domenico Rigotti, Avvenire

FROST/NIXON

di Peter Morgan uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani co-produzione Teatro dell’Elfo e Teatro Stabile dell’Umbria 12 dicembre - 4 gennaio | sala Shakespeare mar-sab ore 20:30 / dom ore 16:30 26 dicembre ore 16:30 31 dicembre replica speciale da definire 23, 24, 25 dicembre e 1 gennaio riposo


Scende giú per toledo Un monologo dal romanzo di Patroni Griffi «Scende giù per Toledo e va di fretta Rosalinda Sprint, è in ritardo col sarto e deve andare da Marlene Dietrich. Fra mezz'ora e quella non aspetta. Colpa della Camomilla Schulz…» Così inizia una travolgente invenzione letteraria, la storia di un travestito napoletano, emblema della stravaganza e fragilità di una città e dei suoi mutanti abitanti. In una scrittura che Natalia Ginzburg ha definito «della natura dell'acqua, uno stile nuotato che consente di spendersi nei confronti di un personaggio, ora con ironia e ora con pietà, spostandosi a nuoto e leggermente tra l'uno e l'altro». Tra straniamento e immedesimazione si disegna il personaggio di Rosalinda Sprint, in un flusso di parole che diventano carne e spesso danza. Un tango disperato, un folleggiare sul baratro, un urlare per non morire. Sorella immaginaria, e precorritrice della Jennifer di Ruccello e di molti personaggi di Moscato, la Sprint attraversa gli umori, i suoni della città di Napoli, qui più che mai diventata luogo metafisico, invenzione di un posto che non c'è. Arturo Cirillo veste i panni di Rosalinda, come già aveva fatto per Jennifer, dandole un'infinita e struggente grazia. l’elfo 18

SCENDE GIÚ PER TOLEDO di Giuseppe Patroni Griffi interpretazione e regia di Arturo Cirillo

produzione Marche Teatro - Teatro Stabile Pubblico e Fondazione Napoli Teatro Festival

16 – 21 dicembre | sala Fassbinder mar-sab ore 21:00 / dom ore 16:00


Shakespeare a merenda come al Globe Theater nel 1600

SHAKESPEARE A MERENDA uno spettacolo di Elena Russo Arman produzione Teatro dell'Elfo

26 dicembre – 4 gennaio | sala Bausch feriali ore 19:30 / festivi ore 15:30 31 dicembre replica speciale da definire 1 – 10 dicembre ore 9:30 e 11:30 repliche per scuole primarie e medie inferiori

È sempre sorprendente per i giovani spettatori scoprire quanto lavoro ci sia dietro uno spettacolo, cosa accade dietro le quinte mentre lo spettacolo è in corso e soprattutto scoprire quanto questa attività non sia cambiata dal lontano 1600, l'epoca del grande William Shakespeare.
Chi era costui? Come lavoravano gli attori? Come erano i teatri a quell'epoca? Queste e tante altre domande troveranno risposta nello spettacolo, un vero e proprio gioco teatrale. In scena c'è un tavolo con il necessario per il "trucco e parrucco", qua e là preziosi costumi di scena, scarpe, specchi e, oltre il sipario, si odono le parole di Giulietta, interrotte dal baccano e dagli applausi di una platea piuttosto vivace: sono gli spettatori del Globe. Mary, una semplice sarta tuttofare, sta seguendo con grande attenzione lo spettacolo. È lì per servire l'attore più famoso della compagnia, Mr Charles Goodwin, che interpreta i ruoli delle giovani protagoniste, visto che le donne non potevano ancora calcare i palcoscenici. 
 Ma Mary ha un segreto: quando è sicura di non essere vista, si trucca, indossa una parrucca, un costume e interpreta i ruoli delle giovani protagoniste di Shakespeare come Giulietta, Ofelia, Desdemona, Ermione. Con leggerezza e ironia lo spettacolo fa scoprire ai più giovani storie che, da secoli, fanno sognare spettatori di tutto il mondo e di tutte le età. Elena Russo Arman


Grasse risate, lacrime magre!

Doppio appuntamento in sala Fassbinder: giovani compagnie, artisti alla ricerca disperata di un modo per sopravvivere, si prendono per i fondelli senza pietà. Due visioni ribaltate della realtà di travolgente comicità: Grasse risate, lacrime magre! e Generazione disagio. In prima serata torna lo spettacolo di Paolo Faroni & Fabio Paroni che ha aperto con successo la scorsa edizione di Nuove storie e che gioca coi luoghi comuni del mondo del teatro, sviscerando allegramente il mestiere dell’attore in quattro quadri, più Prologo ed

Epilogo. L’attore felice di recitare nella TV commerciale lotta contro il compagno che vorrebbe fare teatro serio; il giovane regista cerca di piazzare le sue idee su un mercato che prevede solo commedie brillanti con bellocce televisive; due vecchi amici del liceo, uno fa il dentista e l’altro l’attore, in una visione ribaltata della realtà alla Monty Phyton... Un susseguirsi di scene esilaranti, dove i due attori/registi/autori si scambiano il ruolo di buono/cattivo, pratico/idealista, affermato/ fallito con grande versatilità.

GRASSE RISATE, LACRIME MAGRE! di e con Paolo Faroni & Fabio Paroni Compagnia Blusclint

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26 dicembre - 4 gennaio | sala Fassbinder feriali ore 21:00 / festivi ore 17:00 31 dicembre replica speciale da definire


Generazione disagio

Dopodiché stasera mi butto

In seconda serata il divertentissimo Generazione disagio, dopodiché stasera mi butto drammaturgia collettiva per raccontare una generazione. «Sappiamo chi sei. Tu sei un disagiato. Sappiamo quante energie sprechi per non farlo vedere. Fratello disagiato, basta: Il disagio non è un ostacolo sulla strada, il disagio è la strada. Non cercare di cambiare te stesso. Accettati come sei: pigro, inetto,

inconcludente, dispersivo, vile. Noi ti vogliamo bene così. Siamo portatori di un messaggio universale che si esprime attraverso la pratica delle tre d: Distrazione, Disinteresse, Disaffezione. Stringi la mano che ti porgiamo. Il futuro è nostro. Grandi giorni di festa si avvicinano. Noi siamo la Generazione Disagio. E ce ne sbattiamo il cazzo».

GENERAZIONE DISAGIO

di Enrico Pittaluga, Graziano Sirressi, Alessandro Bruni Ocaña, Luca Mammoli, Riccardo Pippa Produzione Proxima Res

26 dicembre - 4 gennaio | sala Fassbinder feriali ore 22:30 / festivi ore 18:30 31 dicembre replica speciale da definire


Amadeus

Tullio Solenghi è Salieri nella sfida con Mozart

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Il successo - quello vero, internazionale - per molte pièce teatrali arriva solo dopo essere diventate film, grazie a registi di talento che sanno rileggerle per il grande schermo. È il caso di Amadeus, scritta da Peter Shaffer nel 1978, che tutti ricordano per il film di culto di Milos Forman con Tom Hulce e F. Murray Abraham che si aggiudica l'oscar nel ruolo di Salieri. «Un capolavoro di modernità vestita con gli abiti del Settecento, sintetizza il regista Alberto Giusta, che la porta finalmente in scena anche in Italia», protagonista assoluto Tullio Solenghi di cui potremo ammirare la vena drammatica (non senza punte di perfida e irresistibile ironia) che tanti grandi attori comici possiedono. «Il dramma racconta il tentativo del compositore italiano Antonio Salieri di distruggere la reputazione dell'odiato avversario Wolfgang Amadeus Mozart (qui interpretato nel Aldo Ottobrino). Odio mai esistito nella vita reale: i due infatti lavorarono anche insieame e spesso Salieri, musicista mediocre, fu un buon consigliere per Mozart, musicista invece geniale. Shaffer scrive la pièce traendo spunto dal dramma di Puskin intitolato Mozart e Salieri in cui quest’ultimo per gelosia ed invidia avvelena Mozart. Nel testo di Shaffer Salieri, ormai vecchio e malato, mette in giro la voce infondata di aver assassinato Mozart nel 1791. Perché? Per essere ricordato anche lui dai posteri! Se non come musicista almeno come assassino! Invidia, rabbia, senso di impotenza, bisogno d’amore e di libertà, indignazione sono le passioni che muovono ed animano i protagonisti della storia Salieri e Mozart e gli altri personaggi che gravitano intorno a loro».

AMADEUS

di Peter Schaffer regia Alberto Giusta coproduzione Teatro Stabile di Genova e Compagnia Gank

9 – 18 gennaio | sala Shakespeare mar-sab ore 20:30 / dom ore 16:30


Improvvisamente, l’estate scorsa fragilità e grandezza nei personaggi di Williams

Elio De Capitani ha firmato nel corso degli ultimi vent’anni un trittico di testi di Tennessee Williams che, con Fassbinder e Shakespeare, è divenuto l’autore più rappresentato dal regista dell’Elfo. Dopo Un tram chiamato desiderio che aveva per protagonista Mariangela Melato, è stata la volta di Improvvisamente, l’estate scorsa, andato in scena nel 2011 e proposto per tre anni in tour con grande successo, che ha visto protagoniste le attrici dell'Elfo Cristina Crippa ed Elena Russo Arman, con Cristian Giammarini e un affiatato gruppo di attori che ritroviamo in tanti spettacoli della compagnia. La regia espressionista porta alla ribalta i grandi personaggi usciti dalla penna di Williams, esistenze frantumate, anime l’elfo 24 di cui è difficile dimenticarsi. sconvolte

E i personaggi in un insopportabile climax rendono esplicito l'orrore, evidente lo sgomento, con una generosità di eccezionale dedizione, da Cristina Crippa (la folle, possessiva madre) a Elena Russo Arman (instabile Catherine), protagoniste assolute in un ben assortito cast di comprimari. Paolo Paganini, Corriere del Ticino


Tra un realismo e un naturalismo a forte valenza simbolica, il linguaggio di Tennessee Williams ha sempre attinto i suoi motivi nel Vecchio Sud di un'America esteriormente puritana ma corrotta, con delle ossessioni che spesso assumono aspetti patologici. La sua penna quasi sempre rivolta a drammatizzare i conflitti all'interno familiare, facendo affiorare veritĂ spietate attraverso grandi personaggi soprattutto femminili. Un testo ben congegnato che De Capitani rilegge in tutta la sua forza drammatica dentro una cornice scenica grandiosa che rappresenta il giardino di una villa dalla lussureggiante flora subtropicale. Scene madri che una volta erano pasto dei grandi mattatori. Domenico Rigotti, Avvenire

IMPROVVISAMENTE, L’ESTATE SCORSA

di Tennessee Williams regia di Elio De Capitani produzione Teatro dell'Elfo 20 gennaio – 1 febbraio | sala Shakespeare mar-sab ore 20:30 / dom ore 16:30


Giuliana Musso

a grande richiesta Torna all’Elfo Puccini l’attrice friulana che sa creare, scrivere e interpretare spettacoli che affrontano temi inconsueti per il teatro, riuscendo a commuovere e divertire. Apre il programma la sua ultima produzione, “tutto esaurito” nella scorsa stagione: «Voce dalla scena del Nord-Est sempre più sorprendente - ha scritto Sara Chiappori sulla Repubblica - questa teatrante antropologa che non assomiglia a nessuno, in La fabbrica dei preti dà voce a tre anziani sacerdoti e alla loro fatica nel rivendicare la dimensione umana al cospetto di quella religiosa. Le storie sono documentate, la vocazione civile è chiara, ma lei ne fa teatro

LA FABBRICA DEI PRETI

puro. In scena, c’è tutto un mondo che vive». Nati in casa è ormai considerato un cult, scritto da Giuliana Musso e da Massimo Somaglino nel 2001, ha superato la boa delle 300 repliche. Riconduce il racconto intimo del parto nello spazio epico della narrazione teatrale, popolando il palcoscenico di figure femminili con grandi pance, di donne che assistono altre donne che da sempre scaraventano l’umanità alla luce. In un semplice susseguirsi di risa e lacrime, Nati in casa ci ricorda che il corpo delle donne è potente, che partorire non è una malattia, che i sentimenti sono forme di intelligenza e che ogni nascita è anche la nostra.

NATI IN CASA

di e con Giuliana Musso

di Giuliana Musso e Massimo Somaglino

La Corte Ospitale

La Corte Ospitale

8 – 11 gennaio | sala Fassbinder gio-sab ore 21:00 / dom 16:00

13 – 18 gennaio | sala Fassbinder mar-sab ore 21:00 / dom 16:00


Saverio La Ruina Una personale dedicata a Saverio La Ruina, artista unico, “attore straordinario” tra i più premiati della scena italiana. Dallo spettacolo che l’ha rivelato, Dissonorata, a quello che ha confermato il suo talento, La borto, con pochi elementi scenici - un abito, due ciabatte, una sedia – e le musiche dal vivo di Gianfranco De Franco, riesce a dare vita a personaggi femminili indimenticabili. Donne del sud, offese, ferite ma orgogliose. Con il suo ultimo lavoro, Polvere, sposta l’attenzione sull’uomo, essendo la violenza sulle donne soprattutto un problema degli uomini.

la grazia e il pudore POLVERE Dialogo tra uomo e donna di un grande 20 - 25 gennaio | sala Fassbinder mar-sab ore 21:00 / dom ore 16:00 interprete DISSONORATA

Un delitto d’onore in Calabria La Ruina è una presenza indiscutibile, lo si capisce subito, dopo due minuti che lo si vede o lo si sente parlare, o recitare, o raccontare... Dissonorata da spettacolo di teatro, o da racconto, si trasforma in concerto, in una jam session, in una performance musicale. Franco Cordelli, Corriere della Sera

27 – 29 gennaio | sala Fassbinder ore 21:00

LA BORTO

30 gennaio – 1 febbraio | sala Fassbinder ven-sab ore 21:00 / dom 16:00

di e con Saverio La Ruina produzioni Scena Verticale


Sei personaggi in cerca d'autore La fantasia prende forma Gabriele Lavia sceglie nuovamente Pirandello. Dopo il successo di Tutto per bene (nella foto in questa pagina) e l'adattamento teatrale della Trappola, affronta il grande classico dei Sei personaggi in cerca d'autore per la sua prima regia prodotta dalla Fondazione Teatro della Pergola di cui è diventato direttore artistico.

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Nel 1948, dopo che la guerra aveva danneggiato il palcoscenico, il massimo teatro fiorentino fu inaugurato proprio con questo testo. La regia era di Orazio Costa, la parte del Padre era interpretata da Tino Buazzelli e quella della Figliastra da Rossella Falk. Il debutto di Lavia si riallaccia dunque a un momento di grande vitalità culturale del nostro Novecento, rinnovandone oggi la creatività. “Manicomio! Manicomio!” fu il grido degli spettatori che decretarono il fiasco della prima rappresentazione del testo al Teatro Valle di Roma nel maggio del 1921; Pirandello fuggì dal retro del teatro, prese una carrozzella, inseguita dal lancio di monetine del pubblico. Ma si riscattò con i successi di Parigi, Londra e New York e nel 1925 rimise in scena il testo e il pubblico questa volta ne decretò il trionfo. «Sei Personaggi in cerca di autore è probabilmente il testo di teatro più importante di tutti i tempi – sostiene Gabriele Lavia. Esso interroga il fondamento stesso del teatro: la contraddizione e la discordanza tra l’attore e il personaggio e l’impossibilità a fare dei due una sola unità. Ma, dice Eraclito, ‘da ciò che è più discorde, lo splendido accordo’».

SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE di Luigi Pirandello regia Gabriele Lavia

Fondazione Teatro della Pergola

3 - 15 febbraio | sala Shakespeare mar-sab ore 20:30 / dom ore 16:30


elfo puccini 2014/15

TRE VOLTE TEATRO 27 settembre – 12 ottobre

MILANOLTRE XXVIII edizione 21 ottobre – 16 novembre

Ferdinando Bruni Elio De Capitani Ida Marinelli

IL VIZIO DELL’ARTE di Alan Bennett regia Bruni/Frongia

18 – 27 novembre

Angelo di Genio

ROAD MOVIE

di Godfrey Hamilton regia Sandro Mabellini 25 – 30 novembre

Carrozzeria Orfeo

THANKS FOR VASELINA 1 – 7 dicembre

Mario Perrotta

UN BÈS ANTONIO LIGABUE 2 – 7 dicembre

Umberto Orsini

LA LEGGENDA DEL GRANDE INQUISITORE

28 ottobre – 2 novembre

da Dostoevskij, regia Pietro Babina

Cinque Allegri Ragazzi Morti

9 – 14 dicembre

IL MUSICAL LO-FI

dal romanzo di Davide Toffolo regia Eleonora Pippo

30 ottobre – 9 novembre

FAUST MARLOWE BURLESQUE di Aldo Trionfo e Lorenzo Salveti regia Massimo Di Michele 4 – 16 novembre

Laura Marinoni

LA PERSECUZIONE E L'ASSASSINIO DI JEAN-PAUL MARAT

di Peter Weiss, regia Nanni Garella 18 – 23 novembre

Danio Manfredini

VOCAZIONE

Ricci/Forte

STILL LIFE (2013)

26 dicembre – 4 gennaio 1 – 10 dicembre

Elena Russo Arman

SHAKESPEARE A MERENDA

26 dicembre – 4 gennaio

Paolo Faroni & Fabio Paroni

GRASSE RISATE, LACRIME MAGRE! 26 dicembre – 4 gennaio

Generazione Disagio DOPODICHÉ STASERA MI BUTTO 7 - 14 gennaio

Fratelli Dalla Via

MIO FIGLIO ERA COME UN PADRE PER ME 8 – 18 gennaio

Giuliana Musso

LA FABBRICA DEI PRETI IL MARITO SMARRITO NATI IN CASA da Molière, regia Filippo Renda 11 – 21 dicembre

12 dicembre – 4 gennaio

9 – 18 gennaio

Ferdinando Bruni Elio De Capitani

AMADEUS

FROST/NIXON

di Peter Morgan regia Bruni/De Capitani 16 – 21 dicembre

Arturo Cirillo

SCENDE GIÙ PER TOLEDO di Giuseppe Patroni Griffi

Tullio Solenghi di Peter Schaffer regia Alberto Giusta

20 gennaio – 1 febbraio

Cristina Crippa Elena Russo Arman

IMPROVVISAMENTE, L’ESTATE SCORSA di Tennessee Williams regia Elio De Capitani


20 gennaio – 1 febbraio

6 – 29 marzo

5 – 10 maggio

Saverio La Ruina

Elena Russo Arman Cristian Giammarini

Babilonia Teatri

POLVERE DISSONORATA LA BORTO

LA PALESTRA DELLA FELICITÀ di Valentina Diana regia Elena Russo Arman

29 gennaio - 8 febbraio

PRIMA DI ANDAR VIA di Filippo Gili regia Francesco Frangipane 3 – 15 febbraio

Gabriele Lavia

SEI PERSONAGGI IN CERCA DI AUTORE di Luigi Pirandello regia Gabriele Lavia 4 – 15 febbraio

Fausto Paravidino

I VICINI

10 – 22 febbraio

ORFEO ED EURIDICE regia César Brie

16 – 22 febbraio

COMEDIANS di Trevor Griffiths regia Renato Sarti 17 – 22 febbraio

Gianfranco Berardi

IO PROVO A VOLARE

omaggio a Domenico Modugno 27 febbraio – 1 marzo

Paolo Fresu & Uri Caine

TWO FOR THREE 3 – 12 marzo

Teatro delle Albe

VITA AGLI ARRESTI DI AUNG SAN SUU KYI di Marco Martinelli

7 – 29 marzo

Ferdinando Bruni Ida Marinelli Corinna Agustoni Luca Toracca

L’IGNORANTE E IL FOLLE di Thomas Bernhard

17 – 29 marzo

Teatro Due

LE NUVOLE di Aristofane

10 – 19 aprile

Batignani, Faloppa, Tintinelli

JESUS

6 – 24 maggio

Ferdinando Bruni

LA TEMPESTA DI SHAKESPEARE di William Shakespeare regia Bruni/Frongia 6 – 17 maggio

CONTAGIO

PREGHIERA Phoebe Zeitgeist e Teatro Garibaldi Aperto DESIDERANZA Teatrialchemici CHI HA PAURA DELLE BADANTI? A.C. Sutta Scupa PARANZA Teatro Iaia 13 – 17 maggio

Compagnia Musella Mazzarelli

LA SOCIETA’

TU, ERI ME

19 – 24 maggio

10 – 23 aprile

BARNUM

Elena Russo Arman Alessandra Novaga

Elena Bucci Le Belle Bandiere

LA MIA VITA ERA UN FUCILE CARICO

19 – 27 maggio

regia Elena Russo Arman

Motus

AFTER THE END

di Dennis Kelly, regia Luca Ligato

being Emily Dickinson

8 – 12 giugno

14 – 19 aprile

TOO LATE (antigone) contest#2

Ambra Angiolini

LA MISTERIOSA SCOMPARSA DI W di Stefano Benni regia Giorgio Gallione

giugno

Alessandro Bergonzoni

NESSI

PRODUZIONI ELFO / NUOVE STORIE


AMA LA CULTURA.

Per tutti i Soci Coop al Teatro Elfo Puccini biglietti e abbonamenti a prezzi ridotti.


alla scoperta dei nuovi autori Quarta edizione per la rassegna programmata in sala Bausch che porta alla ribalta giovani talenti, compagnie emergenti, gruppi indipendenti che vogliono stimolare un nuovo pubblico. Un pubblico che in questi anni è già molto cresciuto, sempre più trasversale e inter-generazionale. Testi originali, autori stranieri che il teatro italiano sta scoprendo e una "prima" davvero speciale: Faust Marlowe burlesque, un copione che ha segnato (e scandalizzato) il teatro del secondo Novecento, "riscoperto" per l'occasione e proposto come inaugurazione. È sempre la parola il nucleo generatore di queste "nuove storie" di oggi e di domani. Il primo titolo (dal 30 ottobre) riprende un testo di Aldo Trionfo e Lorenzo Salveti, scritto per Carmelo Bene e Franco Branciaroli nel 1976 e mai più rappresentato da allora. Ricco di parole, di sottintesi, di seduzioni antiche, racchiude parti di Christopher Marlowe e di Wolfgang Goethe, ma anche di Cime Tempestose e di altre opere letterarie. A riportarlo in scena è il regista Massimo di Michele, protagonista con Piergiuseppe Di Tanno.


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Drammaturgia britannica e giovani interpreti con Road Movie (dal 18 novembre), testo di Godfrey Hamilton diretto da Sandro Mabellini, e After the end di Denis Kelly (dal 19 maggio). Il primo è un viaggio coast to coast che il trentenne Joel affronta per rivedere il compagno, tra paura di amare e paura dell'Aids. Un vero tour de force per il protagonista, un bravissimo Angelo Di Genio, che interpreta tutti i personaggi dialogando con un fuoriclasse del violoncello, Piero Salvatori. After the end, che chiude il programma '14/15, è invece una vera e propria black comedy, diretta da Luca Ligato, che vede in scena Valeria Perdonò e Alessandro Lussiana, un altro attore del vivaio degli "history boys", qui impegnati in uno scontro serrato e spiazzante tra le mura di un rifugio antiatomico. Filippo Renda e il gruppo Idiot Savant/ Ludwig tornano in sala Bausch (avevano proposto un convincente Shitz, pane, amore e...), questa volta con un progetto di riscrittura e attualizzazione del George Dandin di Molière, che diventa un Marito smarrito nella sua malattia ossessiva, senza perdere nulla della comicità travolgente dell'originale (dall'11 dicembre). Gli altri titoli sono fondati su drammaturgie originali, nate in seno al lavoro di ricerca delle compagnie e traducono nei linguaggi della scena temi necessari e urgenti, senza mai tradire la teatralità più coinvolgente. È il caso della sperimentazione dei Fratelli Dalla Via, "piccola impresa famigliare che costruisce storie", vincitrice con Mio figlio era come un padre per me del premio Scenario 2013 e del Premio Hystrio 2014. Ironia tagliente, a volte raggelante, per raccontare i conflitti generazionali di una ricca famiglia del nordest (dal 7 gennaio). Anche Filippo Gili (autore) e Francesco Frangipane (regista) ci portano con Prima di andare via (dal 29 gennaio) in un interno di famiglia. Tutto sembra bello, normale e felice, finché un figlio affonda un colpo inaspettato, impensabile... Uno


spettacolo salutato come "un pezzo di drammaturgia contemporanea destinata alla classicità", con "una regia che lavora sugli attori tra le pieghe dei respiri, una ritmica delle emozioni che spezza il fiato al pubblico". Batignani, Faloppa e Tintinelli si sono associati in una "compagnia di complesso" per condurre un'indagine nelle case Case di Riposo per Artisti di Milano e Bologna e recuperare memorie nascoste e dimenticate. Ne è scaturita una commedia amara, Tu, eri me (dal 10 aprile), costruita con i codici espressivi e le regole prospettiche del Teatro all'antica italiana, quel teatro d'attore ottocentesco, a conduzione famigliare, (destituito nel secondo dopoguerra dal teatro di regia) fatto di tela dipinta, legno, lampadine e tanta carta. Preghiera. Un atto Osceno è l'ultimo lavoro di Phoebe Zeitgeist (compagnia ormai di casa all'Elfo Puccini), scritto e interpretato da Margherita Ortolani. Un intenso lavoro sulla malattia e sull’istituzionalizzazione dei fatti più gravi della nostra esistenza, che apre la sezione Contagio_Relazioni

intercorse tra Milano e Palermo

(6-17 maggio). È un progetto che la stessa compagnia ha curato lo scorso anno allo Spazio Tertulliano e ripropone in sala Bausch. Desideranza dei Teatrialchemici e Chi ha paura delle badanti? di Sutta Scupa completavano il trittico di Contagio, ma per questa ripresa in sala Bausch si aggiunta Paranza. Il miracolo, un testo di Katia Ippaso, messo in scena da Clara Gebbia.


I vicini

Casa, famiglia e coppia nella commedia noir di Paravidino Due giovani coppie si incontrano e si scontrano tra le mura domestiche, in un’atmosfera rarefatta, sospesa e pervasa da mille ansie e paure, che sono anche le nostre, quelle del nostro vivere quotidiano, immaginarie o reali. Fausto Paravidino, con la sua vena di autore raffinato e interprete sensibile, riesce ancora una volta a farci ridere e piangere di noi stessi in un rito liberatorio che dà senso al teatro. Com'era avvenuto con Exit, commedia applaudita nelle scorse stagioni.

«Lui sente dei rumori provenire dal pianerottolo. Cercando di non farsi sentire va a guardare dallo spioncino. I rumori cessano. Ritorna al suo posto. Quando Greta torna a casa glielo dice, mentre lei non c’era lui ha visto i vicini. Com’erano? Lui non sa dire, vedere non è capire, però ne ha paura. Perché? E chi lo sa, se sapessimo esattamente di cosa abbiamo paura, probabilmente paura non ne avremmo. E Greta? Greta no. Greta non ha nessuna paura dei vicini. Anzi, non vede l’ora di farne la conoscenza, lei ha paura della vecchia. Che vecchia? La vecchia che vede di notte. La vicina che c’era prima di morire. È un sogno? No. È un fantasma?» Fausto Paravidino

I VICINI

testo e regia Fausto Paravidino produzione Teatro Stabile di Bolzano

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4 - 15 febbraio | sala Fassbinder mar-sab ore 21:00 / dom ore 16:00


Orfeo ed Euridice nella riscrittura poetica di César Brie Orfeo con la sola forza del suo canto prova a strappare la sposa Euridice dal regno dei morti. La forza e la poesia del mito si intrecciano in questo lavoro con due temi controversi: l'accanimento terapeutico e l'eutanasia. Senza offrire risposte, lo spettacolo interroga lo spettatore sulla forza e la grandezza del sentimento d'amore. César Brie

Questa assenza di enfasi e questa aderenza alla realtà rendono lo spettacolo particolarmente commovente. Merito dell'interpretazione lodevole dei due attori, Giacomo Ferraù e Giulia Viana, in grado di affrontare con bravura, realismo e sensibilità scene molto difficili. Felice Carlo Ferrara, klpteatro.it Per me è uno degli spettacoli più belli degli ultimi anni. Lucido e profondissimo. Il mito viene usato dal regista argentino come pretesto per raccontare la storia delle tante Eluana e dei tanti Beppino Englaro. Non ci sono risposte. Non c’è retorica, ma un misurato disegno dell’amore che incontra la morte. Alessio Baù, socialmilano.org

ORFEO ED EURIDICE

testo e regia César Brie produzione Teatro Presente / Eco di fondo selezione Premio INBOX 2014

10 - 22 febbraio | sala Bausch mar-sab ore 19:30 /dom ore 15:30


Comedians tutto al femminile lo spettacolo cult degli anni '80 Restare fedeli ai propri ideali o tradire gli insegnamenti ricevuti per ottenere successo? Questo il dilemma che anima Comedians, riflessione seria in chiave comica che parte dal mondo dello spettacolo per diventare metafora della vita. Un gruppo di aspiranti comici, allievi di un ex attore impegnato politicamente, è alle prese con il provino che potrebbe cambiar loro la vita. Li esamina un pezzo grosso dello show business, un cinico talent scout che sostiene “non siamo missionari, siamo dispensatori di risate”. Quando fu messo in scena dal Teatro dell’Elfo nel 1985, diretto da Gabriele

Salvatores, Comedians ebbe uno straordinario successo, lanciando un gruppo di artisti giovanissimi e quasi sconosciuti: Paolo Rossi, Claudio Bisio, Silvio Orlando, Bebo Storti. In trent’anni tutto è cambiato e un ‘remake’ sarebbe davvero poco incisivo. Così, in questa nuova versione, Renato Sarti ha scelto di ripensare tutti i personaggi al femminile: Margherita Antonelli, Alessandra Faiella, Rita Pelusio e Claudia Penoni, attrici comiche amatissime dal pubblico (che le ha applaudite nel recente successo Stasera non escort), saranno le “aspiranti comedians”, affiancate da Pia Engleberth, attrice di teatro e cinema, e Rossana Mola.

COMEDIANS

di Trevor Griffiths adattamento e regia Renato Sarti Teatro della Cooperativa

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16 - 22 febbraio | sala Shakespeare lun-sab ore 20:30 / dom 16:30


IO PROVO A VOLARE con il fantasma di Modugno

Prendete Domenico Modugno, la sua vita e le sue canzoni. Prendete uno dei tanti giovani che, cresciuti in provincia, sulle ali del mito prova a volare. Prendete la voglia di diventare artista e le attrattive di una grande città. A partire da questi elementi Gianfranco Berardi, attore-autore rivelazione delle ultimissime stagioni, ci conduce in un viaggio segnato da episodi comici di vita provinciale e da esperienze metropolitane alienanti, tra aspettative, delusioni, inganni e truffaldini incontri... Insieme a lui un’orchestrina ripercorre il repertorio di Modugno e si lascia coinvolgere in duetti spassosissimi.

Berardi va a pescare soprattutto nel varietà e nel cabaret, con efficace esagerazione spesso macchiettistica, pensando a Petrolini, Totò, Karl Valentin e Leo De Berardinis e a certe sue allucinate apparizioni. Antonio Audino, Il Sole 24 ore Gianfranco Berardi, sicuramente uno degli astri nascenti del nostro teatro. Era da molto tempo che non vedevo un attor giovane stare in scena con tanta sicurezza e tenere in pugno lo spettatore con tanta beffarda spavalderia, ma anche con irresistibile complicità. Marco De Marinis, Cultureteatrali.org

IO PROVO A VOLARE

omaggio a Domenico Modugno di e con Gianfranco Berardi regia Gabriella Casolari Compagnia Berardi Casolari

17 - 22 febbraio | sala Fassbinder mar-sab ore 21:00 / dom ore 16:00


Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi Dopo Pantani (Premio Ubu per la drammaturgia 2013), affresco intimo e politico sull’indimenticato campione del ciclismo, va in scena un nuovo racconto biografico firmato dal Teatro delle Albe e dedicato ad Aung San Suu Kyi, una vita passata per oltre 20 anni agli arresti domiciliari, sotto la dittatura militare che opprime la Birmania da più di mezzo secolo. La scrittura di Marco Martinelli partirà dalla figura di questa donna mite e determinata, Nobel per la pace nel 1991, interpretata da Ermanna Montanari (premio Eleonora Duse 2013), per allargarsi a una riflessione sul mondo contemporaneo, alla necessità di cantare con gioia "la maestà della vita", anche quando tutto attorno le nuvole nere incombono.

il Teatro delle Albe guarda a oriente

VITA AGLI ARRESTI DI AUNG SAN SUU KYI

testo e regia di Marco Martinelli ideazione Marco Martinelli e Ermanna Montanari produzione Teatro delle Albe – Ravenna Teatro in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione

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3 - 12 marzo | sala Shakespeare mar-sab ore 21:00 / dom ore 16:30 5 marzo riposo


TWO FOR THREE

la tromba di Fresu e il pianismo di Caine in tre serate

Paolo Fresu

tromba, flicorno, elettronica

Uri Caine

piano, piano elettrico

27 febbraio ore 21:00

TWO FOR THREE: JAZZ! 28 febbraio ore 21:00

TWO FOR THREE: CLASSIC! 1 marzo ore 16:30

TWO FOR TREE: POP! sala Shakespeare

Il duo costituito da Paolo Fresu & Uri Caine è la storia del fortunatissimo incontro tra due grandi personalità del jazz moderno. Una sorta di "altra versione" del celeberrimo trio di Keith Jarrett alle prese con gli standard più tradizionali della storia del jazz ma, con in più, il rischioso "senza rete" di avere scelto materiale davvero "pericoloso" per la sua enorme popolarità. Non è affatto semplice scegliere di suonare 'ad arte' brani che sono il magma ed il segno della storia jazzistica. Il duo affronta il gioco con sorprendente semplicità, riuscendo perfettamente a trasmettere il sentimento che guida questa straordinaria musica. L'incontro tra questi due musicisti è una delle cose più interessanti successe nel mondo del jazz degli ultimi anni. Tra i brani usualmente presentati nelle loro serate, oltre a standard come Darn that dream e Doxy, troviamo delle vere e proprie perle come Lascia ch'io pianga di Haendel in una versione da brivido ed il fantastico medley che unisce Non ti scordar di me con Centochiodi, brano scritto da Fresu per la colonna sonora del film di Ermanno Olmi.


L'ignorante e il folle la livida ironia di Bernhard

Un testo assolutamente affascinante, claustrofobico e perfetto nella sua circolarità. Un testo che punta dritto, come una lama, al cervello. Ed è con gli occhi della mente che lo si apprezza. Un plauso, doppio, ai suoi interpreti: Ida Marinelli, glaciale e fragile "regina della notte", Luca Toracca, "ignorante" quanto basta, nel ruolo del padre e Corinna Agustoni, nella doppia veste di costumista e cameriera. Ma, soprattutto, un plauso (triplo? ma forse qualcosa di più) a Ferdinando Bruni, straordinario mattatore della parola, che sul filo della "follia", incanta e seduce nel ruolo del dottore. Luca Vido, Il Giorno

Siamo nel camerino della soprano che dovrà interpretare la Regina della Notte nel Flauto magico (interpretata da Ida Marinelli), prima del 'chi è di scena'. La cantante è sull'orlo di una crisi di nervi e ad assisterla c'è un inquietante amico dottore (Ferdinando Bruni), che disseziona la vita come fa con i cadaveri, e il padre (Luca Toracca), cieco e annebbiato dall'alcol. Nevrosi, paure e tic sembrano avere il sopravvento: il costume è destinato a strapparsi, la corona le cadrà dalla testa, perderà la voce... Alla fine, come sempre, andrà in scena e poi si lascerà stordire di chiacchiere e complimenti. Thomas Bernhard mette a nudo l'essenza dell'arte e della ricerca: meccanismo, puro artificio, espediente, ossessione che, quando non porta alla follia, ci nasconde il vuoto dell'esistenza.

L’IGNORANTE E IL FOLLE

di Thomas Bernhard uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia produzione Teatro dell'Elfo 7 - 29 marzo | sala Fassbinder mar-sab ore 20:30 / dom ore 16:00


LA PALESTRA DELLA FELICITÀ Per il suo nuovo progetto registico Elena Russo Arman ha trovato la complicità drammaturgica di Valentina Diana, di formazione attrice e sempre più anche scrittrice (in libreria con Smamma pubblicato di recente da Einaudi). Uno spettacolo che nasce da un continuo scambio di impressioni, suggestioni e visioni per far luce sul vero motore del conflitto umano: un disperato bisogno di felicità. La palestra della felicità è il luogo ideale per allenare ogni tipo di pulsione vitale e poco importa se la pulsione è rabbia, violenza e desiderio di sopraffazione. Elena Russo Arman e Cristian Giammarini sono A e B, i protagonisti di questa storia, condannati a ripetere in eterno un rituale di violenza e autodistruzione che li porterà ad annientarsi e poi rinascere come in un videogame. Tra continue metamorfosi, ci conducono in un flusso inesauribile di situazioni grottesche, paradossali ed esilaranti. Un solo punto di contatto tra i due: un luogo dell’immaginazione, onirico e surreale che offrirà loro la possibilità di un respiro e di un contatto più reale della realtà stessa. La palestra della felicità diventa così l’osservatorio perfetto per mostrare con graffiante ironia, l’inevitabile, tragico, punto d’arrivo del comportamento distruttivo degli esseri umani e per svelare quanto vuoto si nasconda dietro la violenza da essi perpetuata.

LA PALESTRA DELLA FELICITÀ testo di Valentina Diana regia di Elena Russo Arman produzione Teatro dell’Elfo 6 - 29 marzo | sala Bausch mar-sab ore 19:30 / dom ore 15.30


Elfo Puccini

21 settembre | sala Shakespeare

febbraio - maggio

MITO Settembre Musica

SENTIERI SELVAGGI

Le lacrime di Geremia

Tempi Moderni stagione 2015

Carlo Galante

www.mitosettembremusica.it

in residenza all'Elfo Puccini

11 novembre

concerti di musica contemporanea www.sentieriselvaggi.org

NEXT2014

2 ottobre - 11 febbraio

La borsa del teatro e dello spettacolo dal vivo www.cultura.regione.lombardia.it

13 - 16 novembre

Bookcity www.bookcitymilano.it 26 gennaio | sala Fassbinder

per il Giorno della memoria

IL VICARIO

di Rolf Hochhuth, regia di Rosario Tedesco progetto e lettura di Matteo Caccia Marco Foschi, Annibale Pavone Enrico Roccaforte, Cinzia Spanò Rosario Tedesco

IL TEATRO DELLE PAROLE corso di scrittura creativa a cura di Iaia Caputo info: iaiacap60@gmail.com www.elfo.org/eventi/20142015/ corsoscritturacreativa/ilteatrodelleparole.html 16 ottobre, 20 novembre, 18 dicembre, 15 gennaio, 19 febbraio, 19 marzo, dal 15 al 19 aprile, 21 maggio Istituto dei ciechi di Milano

Com’è bella la città di Alessandra Scotti, con Gianfelice Facchetti e Stefano Covri www.dialogonelbuio.org sconti per gli abbonati Elfo Puccini


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09/07/14

17.13


Le nuvole Aristofane, nostro contemporaneo L’Ensemble del Teatro Due di Parma, dopo Le rane del 2010, prosegue il confronto con il padre del teatro occidentale per interrogare il passato e scandagliare il presente. Con la cultura si mangia? L’importanza del dibattuto culturale all’interno di una società in crisi è il cuore de Le nuvole. Attraverso una riflessione ironica e divertente sulle armi di persuasione di massa e sulla forza che le parole acquistano anche quando indirizzate a fini non meritevoli, gli attori conducono il pubblico in un percorso “on the road” verso la verità, che si rivela mutevole e soggettiva. La scena è lo specchio della platea e ancora una volta la città è interpellata, invitata a riflettere su cosa sia questa strana cosa chiamata pensiero, chiamata desiderio. l’elfo 46

Veloce, scoppiettante di trovate e intelligente comicità. Il filtro del presente viene utilizzato con apparente naturalezza, una speciale allegria canzonatoria. Esilaranti in particolare tutti i caratteri meta-teatrali. Una bella partecipazione da parte del pubblico, tante risate e lunghi gli applausi. Valeria Ottolenghi, Gazzetta di Parma

LE NUVOLE

di Aristofane interpretato e diretto da Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Gigi Dall’Aglio, Luca Nucera, Tania Rocchetta, Marcello Vazzoler produzione Fondazione Teatro Due

17 - 29 marzo | sala Shakespeare mar-sab ore 21:00 / dom ore 16:30


LA MIA VITA ERA UN FUCILE CARICO essere Emily Dickinson

Uno spettacolo sull'immaginario poetico ed esistenziale della grande poetessa americana - nata ad Amherst in Massachussets il 10 dicembre 1830 - che restituisce tutta la forza espressiva e senza tempo dei suoi versi. Spacca l'allodola e troverai la musica - cosĂŹ inizia una delle sue piĂš belle liriche, un invito ad addentrarsi nel cuore della sua poesia per coglierne tutti gli aspetti privati e universali. L'esistenza unica e irripetibile di Emily prende vita sulla scena attraverso le sue stesse parole, riunite in un unico flusso allucinatorio, scandite dal ritmo crescente di suoni elettrici della musicista Alessandra Novaga e illuminate da una scena candida e pulsante. In abito ottocentesco Elena Russo Arman rivela il tumulto di una mente tormentata e febbrile, la forza e la delicatezza di una donna ribelle e anticonformista. Dalla sua piccola stanza Emily continua a lanciare il suo messaggio al mondo e le risposte a quel messaggio risuonano forti attraverso generazioni di "compatrioti" futuri.

LA MIA VITA ERA UN FUCILE CARICO

(being Emily Dickinson) regia Elena Russo Arman musiche Alessandra Novaga produzione Teatro dell’Elfo 10 - 23 aprile | sala Fassbinder mar-sab ore 20:30 / dom ore 16:00


LA MISTERIOSA SCOMPARSA DI W Una donna qualsiasi, di nome V, nata in modo funambolico, ripercorre follemente, comicamente la sua vita, alla ricerca del suo pezzo mancante W. V è una parte che cerca il suo tutto e in questo monologo paradossale, ridicolo e doloroso, si interroga sul senso di infelicità e incompletezza: "sono stata con Wolmer 6 anni e 2 mesi. Abbiamo totalizzato 12.346 baci e 854 coiti con una media di orgasmi per lui del cento per cento, per me del sedici per cento, media complessiva, secondo lui, del cinquantanove per cento, che non è male". Tutto sembra sfaldarsi attorno a lei: scompare il coniglietto Walter, viene a mancare il nonno Wilfredo, sfuma l’amicizia con la compagna di scuola Wilma e si chiude squallidamente la storia d’amore con Wolmer. In questo testo la parola di Stefano Benni, agile e dissacrante, è sostenuta dall'interpretazione di Ambra Angiolini, per la prima volta sola in palcoscenico, dopo il David di Donatello e il Nastro d’Argento per il film Saturno contro.

Ambra Angiolini, donna comune eppure speciale

LA MISTERIOSA SCOMPARSA DI W di Stefano Benni regia Giorgio Gallione produzione Teatro dell'Archivolto

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14 - 19 aprile | Sala Shakespeare mar-sab ore 21:00 / dom ore 16:30


Jesus Uno spettacolo generato dalle domande di un bambino che a Natale guarda Gesù Bambino: "Ma è anche lo stesso che muore in croce? Ma tutti bambini nascono e dopo che sono appena nati diventano grandi e dopo muoiono?" Domande da cui ne scaturiscono molte altre. «Jesus è uno spettacolo sulla figura di Gesù. A partire dalla sua storia, dalle sue parole, dalle sue azioni. A partire dai Vangeli», Valeria Raimondi ed Enrico Castellani delineano così la genesi del loro nuovo spettacolo. «Abbiamo deciso di andare all'origine della nostra religione per capire da dove nasca il nostro bisogno di credere. Per fare i conti con un pensiero che ci è stato tramandato attraverso i secoli e che nel tempo è cambiato, si è trasformato e spesso è arrivato a negare se stesso. Vogliamo partire dall'inizio per confrontarci con l'inquietudine insita in ognuno di noi, col nostro bisogno di dare un ordine al caos e di trovare delle risposte. Jesus è un punto di domanda. Spesso sopito. Assente. Respinto o ignorato. Capita che torni a bussare. Ci si pari davanti. Improvviso. E sbarri la strada. La ostacoli e la blocchi. Senza remore né pietà. Un punto di domanda che non ha risposta. Non una. Non data. Non preconfezionata».

un punto di domanda

JESUS

di Valeria Raimondi ed Enrico Castellani produzione Babilonia Teatri

5 - 10 maggio | sala Fassbinder mar-sab ore 20:30 / dom ore 16:00


LA SOCIETÀ

commedia umana del nostro tempo

Una proposta che vuole mordere la realtà, cogliere dal vivo umori e smarrimenti dell'attualità. Dopo Due Cani, Figlidiunbruttodio, Crack Machine, la Compagnia MusellaMazzarelli affronta con La società un modello più classico, ma anche più ambizioso e più libero: una commedia in tre atti scritta e pensata per 4 attori e 4 personaggi. Protagonisti della vicenda sono tre amici e una donna straniera che si trovano

a dover gestire 'in società' un locale lasciato loro in eredità. Le migliori intenzioni, l'amicizia, i sogni non basteranno ad evitare che tutto finisca nel peggiore dei modi, assieme ai rapporti e agli ideali coltivati dai quattro per l'intera vita. Tragico e comico in costante equilibrio svelano il volto infido e beffardo di un nemico intimo e invisibile, quel seme della discordia che si nasconde in ogni tentativo di società, e prima ancora in ogni uomo che dica 'io'.

LA SOCIETÀ uno spettacolo scritto e diretto da Lino Musella e Paolo Mazzarelli produzione Marche Teatro in collaborazione con Compagnia MusellaMazzarelli

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13 - 17 maggio | sala Fassbinder mar-sab ore 20:30 / dom ore 16:00


La tempesta L'ultima opera di Shakespeare in versione 'one-man show', popolata da una corte di inquietanti fantocci (creazioni di Giovanni De Francesco) che danno corpo a tutti gli eroi, gli uomini e gli spiriti di questo addio al teatro, all'arte, alla vita. «Ferdinando Bruni entra in scena come un imbonitore da fiera, in palandrana scura e cappello a cilindro su un carro nel quale è esposta la mercanzia della sua anima, i fantasmi che hanno popolato la sua esistenza», secondo le parole di Magda Poli sul Corriere della sera. È infatti un mago Prospero che da solo sa far parlare tutti i personaggi - sua figlia Miranda, il giovane principe Ferdinando, Alonso, Gonzalo, Sebastiano e Antonio - mutando accenti, intonazioni, sdoppiandosi senza tregua, aiutato da un importante commento sonoro (musiche di Mauro Ermanno Giovanardi, Fabio Barovero, Gionata Bettini).

Un trionfo meritato che condivido. Bruni che dà voce e maneggia qualcosa come 18 personaggimarionette, si propone come erede legittimo di Carmelo Bene. Coerente e compatto nella sua originalità, l’allestimento figura a pari livello con le più riuscite rielaborazioni di questo capolavoro. Ugo Ronfani, Il Giorno

per attore, fantocci, figure animate e musica LA TEMPESTA DI SHAKESPEARE di William Shakespeare uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia produzione Teatro dell'Elfo 6 - 24 maggio | sala Shakespeare mar-sab ore 21:00 / dom ore 16:30


Barnum

biografie di ignoti raccontate da Elena Bucci

«Seduta al tavolino di un bar guardo la gente che passa, beve, parla, beve, tace, guarda, pensa, ride, se ne va. Nel bar è sempre notte tarda, poco prima della chiusura, quando gli ignoti appaiono orfani o profughi, naufraghi dall’Occidente. Fantastico sulle loro vite, su tutte le infanzie e tutte le morti. Mi sembrano re e regine, principesse e principi prigionieri dell'incanto. Io sto lì come un vampiro inoffensivo, un affettuoso testimone». Potremmo essere in un paese della Romagna, come a Sidney, Singapore, Parigi. Elena Bucci raccoglie biografie di ignoti e le reinventa per la scena. Tra poesia e canto, danza e gesti ripetuti, jazz e canti della musica popolare italiana (al pianoforte Dimitri Sillato), uno spettacolo che tocca nel profondo, senza rinunciare all'ironia. E all’uscita del teatro viene voglia di rinchiudersi in un bar e di affogare in qualche bicchiere la maschera che ci portiamo addosso.

BARNUM

di e con Elena Bucci produzione Le belle bandiere

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19 - 24 maggio | sala Fassbinder mar-sab ore 20:30 / dom ore 16:00


TOO LATE!

(antigone) contest#2

Un contest - ovvero un confronto/scontro/ dialogo fra due soli attori - sulle ipotetiche rappresentazioni di una splendente Antigone d'oggi. Una performance fisica, complessa e poliedrica, sul conflitto tra legge e sentimento per uno dei gruppi "anni '90" che più si è saputo rinnovare. I Motus proseguono con questo lavoro la ricerca sulle relazioni e i conflitti fra generazioni: qui Silvia Calderoni alias Antigone/Emone si confronta con Vladimir Aleksic Creonte, secondo un crudo

meccanismo di esposizioni e sfide che amplificano, in modo subdolo, i giochi di potere fra padri e figli, ma anche quelli dei “Nuovi Dittatori” d'oggi. Lo spettatore condivide con gli attori lo spazio scenico, diviene attore/testimone di una rappresentazione che anarchicamente deborda dai limiti convenzionali, fugge il teatro per sporcarsi con le incertezze e povertà del quotidiano, in strada con un'Antigone mai stanca, che ci piace immaginare "armata di gioia".

TOO LATE! (ANTIGONE) CONTEST#2 drammaturgia Daniela Nicolò ideazione e regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò Motus 8 - 12 giugno | sala Fassbinder lun-ven ore 21:30


NESSI

L'imperdibile chiusura di stagione con Alessandro Bergonzoni

Nessi, ovvero connessioni ma anche fili tesi, trame e reti, tessute e intrecciate per collegarsi con il resto del pianeta. O meglio dell'universo. È proprio questo il nucleo pulsante dell'ultimo spettacolo dell'artista bolognese: la necessità assoluta e contemporanea di vivere collegati con altre vite, altri orizzonti, altre esperienze, non necessariamente e solamente umane, che ci permettono percorsi oltre l'io finito per espandersi verso un "noi" veramente universale. Bergonzoni, per questo quattordicesimo spettacolo, scritto, interpretato e diretto in coppia con Riccardo Rodolfi, si pone al centro di una cosmogonia comica, circondato da una scenografia "prematura", alle prese con un testo che potrebbe anche essere, e questa è una vera e propria novità, una candida e poetica confessione esistenziale. Senza rinunciare alla sua dirompente visione stereoscopica che è diventata, in questi anni, materia complessa, comicamente eccedente. Ma sicuramente i Nessi bergonzoniani ci mostrano quel personalissimo disvelamento, di fatto la vera cifra stilistica di questo artista, che, anche grazie a una risata, ci porta dallo stupore alla rivelazione.

NESSI di e con Alessandro Bergonzoni regia di Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi produzione Allibito

giugno | sala Shakespeare


STAGIONE 2014/2015


ABBONAMENTI 2014/2015 IL TEATRO A PARTiRE DA 10 ¤ Gli abbonamenti sono il modo più comodo e conveniente per venire a Teatro. Oltre a consentire di assistere a tutti gli spettacoli proposti nelle tre sale - Shakespeare, Fassbinder e Bausch - e alla rassegna Nuove Storie con prezzi estremamente convenienti, offrono la possibilità di crearti la tua stagione individuando la formula che preferisci o combinandone diverse insieme. L'abbonamento ti permette inoltre di scegliere da subito il tuo posto, modificare la prenotazione fino al giorno precedente lo spettacolo e ritirare poi i biglietti mezz'ora prima dell'inizio.

COPPIA 7 spettacoli a scelta per due persone

(l’intestatario più un accompagnatore)

• intero - € 196 (€ 14 a tagliando) • ridotto - € 168 (giovani < 25 e anziani > 65) (€ 12 a tagliando) PIÙ TRE • € 45 (€ 15 a tagliando) abbonamento personale per tre spettacoli nel trimestre scelto: ottobre-dicembre, gennaio-marzo, marzo-maggio

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PRIMA SETTIMANA • € 70 (€ 10 a tagliando) abbonamento personale per 7 spettacoli a scelta,

PRIMA SETTIMANA IN DUE • € 140 (€ 10 a tagliando) 7 spettacoli a scelta per due persone

CARNET • € 171 (€ 19 a tagliando) carnet non nominale da 9 ingressi da utilizzare senza vincoli per tutti gli spettacoli della stagione

CARTA REGALO • € 61 2 ingressi da utilizzare senza vincoli per tutti gli spettacoli della stagione

Scuole e università ABBONAMENTO SCUOLA 3 spettacoli € 30 (€ 10 a tagliando) ABBONAMENTO UNIVERSITÀ (novità) 4 spettacoli € 36 (€ 9 a tagliando)

PROMOZIONE NUOVE STORIE I primi 50 abbonati possono assistere con biglietti a € 6.50 allo spettacolo inaugurale Faust Marlowe Burlesque

Gli abbonamenti sono validi per la stagione 2014/2015. Non sono validi per il 31 dicembre e per repliche speciali. I biglietti abbonamento possono essere acquistati anche sul sito, tramite il servizio vivaticket (obbligatoria l'iscrizione al portale), utilizzando il codice dell'abbonamento.

PROMOZIONE COPPIA PIÙ due omaggi per lo spettacolo Il Vizio dell’arte per chi acquista l’abbonamento coppia entro il 1 ottobre

(posti limitati, prenotazione obbligatoria).

valido esclusivamente per le prime 6 repliche, debutto incluso

(l’intestatario più un accompagnatore) valido esclusivamente per le prime 6 repliche, debutto incluso


Venire al Teatro Elfo Puccini è sempre più facile

Biglietteria c.so Buenos Aires 33 Tel 02.00.66.06.06 LUN/SAB 10.30/19.00 biglietteria@elfo.org tel 02.00.66.06.06 www.elfo.org MM1 LIMA PASSANTE FERROVIARIO PORTA VENEZIA TRAM 33, AUTOBUS 60

Acquisti telefonici I biglietti si possono acquistare anche telefonicamente con carta di credito chiamando la biglietteria (tel 02.00.66.06.06) e ritirare entro 30 minuti prima dell'inizio dello spettacolo

(servizio senza costi aggiuntivi).

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Acquisti online I biglietti e gli abbonamenti possono essere acquistati online sul sito www.elfo.org e su www.vivaticket.it con carta di credito o bancomat

UFFICIO PROMOZIONE E SCUOLE: Tel 02.00.66.06.33 promozione@elfo.org UNIVERSITÀ alessia.rondelli@elfo. org

(ritiro la sera stessa, entro 30 minuti dall’inizio dello spettacolo)

Print@home Dalla stagione 2014/2015 puoi saltare la coda in biglietteria, stampando a casa il biglietto acquistato online e presentandolo alle maschere all'ingresso del teatro.

Informazioni e programma possono subire variazioni. Tutti gli aggiornamenti sul sito: www.elfo.org


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