èitalia 50 – Il Primo Periodico dell'Italia nel Mondo

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I L P R I M O P E R I O D I C O D E L L’ I TA L I A N E L M O N D O

M U LT I L I N G U A L E D I T I O N ENIT PARTNER EDITORIALE DISTRIBUITO IN ITALIA CON

Aut. Trib. Milano n. 739 del 26/11/1999 - Sped. Abb. Postale - 45% art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Milano - ANNO IX - N. 50 - E 6,19

ISSN 1972-2656

www.italplanet.it

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Maria Grazia

Cucinotta

èItalia for BRASILE

ISSUED IN 48 COUNTRIES

èItalia for USA èItalia for CANADA èItalia for RUSSIA

pag. 73 pag. 83 pag. 89

èItalia for GERMANIA èItalia for REGNO UNITO èItalia for AUSTRALIA

pag. 95 pag. 101 pag. 107 pag. 113

ANNIVERSARI

I 60 anni di Finmeccanica


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I L P R I M O P E R I O D I C O D E L L’ I TA L I A N E L M O N D O

The èItalia magazine, defined by the foreign press as “the flag carrier of Italian information to the world”, was launched in 1999 to promote Italy’s economic, tourism and cultural heritage and to enable the international community to have an ongoing and general picture of System Italy.

La rivista èItalia, definita dalla stampa estera “la Bandiera dell’informazione italiana nel mondo”, nasce nel 1999 per promuovere il patrimonio economico, turistico e culturale italiano, permettendo alla comunità internazionale di avere costantemente una visione generale del Sistema Italia. L’apprezzamento del Presidente Emerito Carlo Azeglio Ciampi (con un messaggio appositamente scritto per il primo numero), l’interesse mostrato da parte del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero del Commercio Internazionale e delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, confermano il prezioso ruolo della distribuzione mirata della rivista, che raggiunge direttamente nei loro Paesi gli Italiani residenti all’estero, le nostre Istituzioni e la business community rappresentata primariamente dalle aziende socie delle Camere di Commercio Italiane, a cui si offre, attraverso i contenuti generali della rivista, un’informazione aggiornata del nostro Sistema Paese. Caratteristiche e diffusione: Bimestrale a colori, in edizione multilingue, la rivista è diffusa in 200.000 copie in Italia ed all’estero a: Ministeri, Regioni, Province e ai Comuni capoluogo, Associazioni di categoria, CCIAA, Biblioteche, Tour operators e Agenzie di viaggio, Ambasciate e Consolati, Camere di Commercio Italiane all’Estero e loro Soci, uffici ENIT e ICE, Aziende leaders. In edicola: negli USA èItalia viene diffusa con il quotidiano America Oggi e con il NY Times, e in Italia con il settimanale Panorama Economy. La scelta di Economy permette di ampliare ancora di più il bacino di utenza garantito da èItalia con un settimanale che per autorevolezza e diffusione raggiunge il mondo delle piccole e medie imprese, oltre a essere riconosciuto come interlocutore serio e affidabile dalle grandi aziende. Inoltre è on-line all’interno del sito www.italplanet.it Pubblicità: Media Network ItalPlanet - Via Foscolo 4 (MM Duomo) 20121 Milano - tel +39 02 3657.1696 - fax +39 02 7200.0223 mail: marketing@italplanet.it

ABBONAMENTI Da compilare e inviare a: Redazione èItalia - Via Hajech, 32 - 20129 MILANO ITALY

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The appreciation of President Emeritus Carlo Azeglio Ciampi – who penned a special message for the debut issue of èItalia – the interest expressed by the Ministry for Foreign Affairs, the Ministry for Foreign Trade and the Italian Chambers of Commerce Abroad confirm the valuable role played by the magazine and its targeted distribution in the countries with resident Italian communities, our institutions and the business community, primarily made up of the member companies of our Chambers of Commerce, to whom our publication provides a general content that highlights the latest developments and news in the sphere of System Italy. Features and Circulation data: Full-colour, two-monthly multilanguages magazine of which 200,000 copies are distributed both abroad and in Italy, to the government Ministries, the Regions, Provinces and Capital Cities, Industry Associations, Chambers of Commerce (CCIAA), Libraries, Tour Operators and Travel Agencies, Embassies and Consulates, the Italian Chambers of Commerce Abroad and their members, the offices and branches of ENIT and ICE as well as to the major corporates. The magazine is currently published in Italian and English and there are plans to progressively enrich it with sections in Russian, Portuguese and German. Distribution: èItalia magazine is distributed in U.S. newsstands as a supplement to America Oggi and NY Times, and in Italy as a supplement to Panorama Economy. The choice of Panorama Economy enables us to further broaden the èItalia guaranteed reader base, thanks to the distribution of this authoritative weekly business magazine to the world of small and medium enterprise as well as its role as a serious and reliable channel for the larger companies. You can also visit the online edition of èItalia at the website: www.italplanet.it.


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ANNO IX – N. 50 – MARZO APRILE 2008 I L P R I M O P E R I O D I C O D E L L’ I TA L I A N E L M O N D O

M U LT I L I N G U A L E D I T I O N ENIT PARTNER EDITORIALE

Anche on line su www.italplanet.it

DISTRIBUITO IN ITALIA CON

STORIA DI COPERTINA

Aut. Trib. Milano n. 739 del 26/11/1999 - Sped. Abb. Postale - 45% art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Milano - ANNO IX - N. 50 - E 6,19

ISSN 1972-2656

Volare… e l’Italia in bianco e nero si tinge di blu!

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SOMMARIO

18-04-2008

Siciliana, un passato nel campo della moda, Maria Grazia Cucinotta ha esordito nel mondo del cinema all’inizio degli anni Novanta. Da allora, una strada tutta in salita, che l’ha portata anche dietro la cinepresa, in veste di produttrice, e che, soprattutto, l’ha spinta ad usare il suo successo e l’amore che il pubblico le dimostra quotidianamente per aiutare i più deboli: i bambini.

Maria Grazia

Cucinotta

èItalia for BRASILE

ISSUED IN 48 COUNTRIES

èItalia for USA èItalia for CANADA èItalia for RUSSIA

pag. 65 pag. 77 pag. 85

èItalia for GERMANIA èItalia for REGNO UNITO èItalia for AUSTRALIA

pag. 93 pag. 101 pag. 107 pag. 113

ANNIVERSARI

I 60 anni di Finmeccanica

5 EDITORIALE - Un “sentiment” positivo dall’Italia che vuole camminare

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6 NEWS - Da www.italplanet.it/news 8 DAL QUIRINALE - Un tricolore sul tetto del mondo 9 DALLA FARNESINA - Il MAE, una rete che punta al globale 12 ITALIANITÀ - Il valore di un sorriso 14 ITALIANI NEL MONDO - Giuseppe Rotunno, Maestro nell’arte della luce

Finmeccanica, 60 anni di successi

22 RIFLETTORI SULLE DONNE - Catherine Dickehage e Vichi De Marchi per il PAM 25 BORGHI D’ITALIA - Ricetto di Candelo, la Pompei medievale del Biellese 29 ARTE DELLA TAVOLA - I sapori d’Italia con Carlo Cracco e Luca Maroni

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33 MODA - Bianco, Nero, Grigio e... Arcobaleno per l’estate 2008 39 SPORT - Gli Europei e il fattore imprevedibilità

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43

È ITALIA FOR ITALY - È Emma Marcegaglia il nuovo volto di Confindustria

73

È ITALIA FOR USA - Un impegno comune, dalla ricerca allo spazio

83

È ITALIA FOR CANADA - La moda, per creare un ponte tra Milano e Toronto

89

È ITALIA FOR RUSSIA - L’eredità di Putin

95

È ITALIA FOR BRASILE - Il Brasile e la crisi economica mondiale

101

È ITALIA FOR GERMANIA - Italia-Germania, mercati solidi e complementari

107

È ITALIA FOR REGNO UNITO - Il Made in Italy conquista le tavole britanniche

113

È ITALIA FOR AUSTRALIA - Creare una CCIE: istruzioni per l’uso

Salerno, Terra dei Miti

IL PRIMO PERIODICO DELL’ITALIA NEL MONDO Fondatore Domenico Calabria

Redazioni Estero Domenico Delli Carpini

Direttore Responsabile Antonino Di Capizzi

(America Oggi - USA)

Condirettori Rosario Alessandrello, Mauro Aprile, Francesco Fusco, Gaetano Lo Russo Capo Redattore Centrale Ghileana Galli Redazione Italia Dino Alias, Valerio Alias (Motori), Silvana Genzone, Gloriano Mazzè, Umberto Mucci, Rita Palumbo (Moda), Piero Piccardi, Giuseppe Rochira, Paola Rossi (Arte), Claudia Svampa, Lucy Tattoli, Carla Venosta (Design), Franco Zuccalà (Sport)

Francesco De Angelis (CCIE New York) Alessandro Marino (CCIE Monaco) Corrado Paina (CCIE Toronto) Francesco Paternò (CCIE San Paolo) Tatiana Montenero (CCIE Mosca) Nicola Carè (CCIE Sydney) Senior Contributors Carlo Azeglio Ciampi (Primo editoriale di èItalia), Boris Biancheri, Mario Boselli, Giovanni Castellaneta, Pina Costa, Silvana La Bella, Sergio Luciano, Giorgio Mulè, Gabriele Sardo, Ronald P. Spogli, Vittorio Surdo, Francesco Talò, Giuseppe Tripoli, Michele Valensise, Giancarlo Elia Valori

Art Director Federica Pensieri Grafica e Impaginazione Marco Marino Traduzioni Erica Giamello, Spike, Studio MVM Stampa Comp-Editoriale Veneta Editore e Abbonamenti Newscorp International Srl Via Hajech, 32 - 20129 Milano Tel. + 39 02.3664.2071 eitalia@italplanet.it Pubblicità Media Network Italplanet Via Foscolo 4 (MM Duomo) 20121 Milano tel. +39 02.3657.1696 marketing@italplanet.it

Aut. Trib. Milano n. 739 del 26/11/1999 - Sped. Abb. Post. - 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Tiratura media n. 200.000 copie Diffusione media n. 196.000 copie - Bimestrale, 6 numeri all’anno. Distribuzione in abbonamento.

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PARTNERS EDITORIALI Patto a Tre per il Sistema Paese

7 SEZIONI PAESE REDAZIONI PRESSO LE CAMERE DI COMMERCIO DI: LONDRA, MONACO, MOSCA, NEW YORK, SAN PAOLO, SYDNEY, TORONTO. IN COLLABORAZIONE CON LE ISTITUZIONI ITALIANE ALL’ESTERO.

Un “sentiment” positivo dall’Italia che vuole camminare EDITORIALE

Coordinamento Editoriale CCIE Gaetano Fausto Esposito ASSOCAMERESTERO èItalia for USA DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Presidente Alberto Comini Italy-America Chamber wof Commerce Tel: +1 212 4590044 info@italchamber.org

di Giorgio Mulè UFFICIO DI CORRISPONDENZA

elle ultime settimane di aprile, diverse fra le maggiori banche di investimento americane, come J.P.Morgan e Wells Fargo, hanno annunciato altre perdite, mentre Merrill Lynch e Citicorp si apprestano a fare lo stesso. È un’ulteriore pulizia dei loro bilanci. Chi si aspettava che questi annunci provocassero una caduta delle loro quotazioni in Borsa è rimasto deluso, perché invece Wall Street le ha premiate, facendo salire i corsi dei loro titoli. Gli analisti si attendevano peggiori risultati di bilancio, e il fatto che le perdite (si parla di miliardi di dollari comunque) siano state inferiori alle previsioni della vigilia, secondo alcuni osservatori ha fatto premio. Invece, a contribuire a produrre questo effetto è stata la sincerità con la quale i consigli di amministrazione hanno denunciato le perdite, permettendo così di ricostruire quel “sentiment” – che tradotto sta a esprimere un atteggiamento mentale in questo caso positivo – che ridà fiducia al mercato e diventa uno stato mentale coinvolgente, collettivo. Perché questo preambolo? Perché, trasferendo questo “fenomeno” dal mercato finanziario a quello della politica, esso può diventare la molla necessaria all’Italia per iniziare quella corsa verso lo sviluppo tanto necessaria e tanto invocata. Già il fatto che, malgrado la tanto vituperata legge elettorale (che, secondo i cosiddetti esperti – smentiti dai fatti - avrebbe reso con i suoi effetti ingovernabile il Paese), il quadro politico per merito dei leader delle due maggiori formazioni e della volontà degli elettori si sia semplificato, costituisce una importante indicazione di un “sentiment positivo”. C’è la voglia di andare avanti, di avere un Governo che possa governare, e a fare il primo passo sono stati proprio gli Italiani, quel “mercato” politico al quale, come i presidenti della grandi banche di investimento annunciando i loro risultati di bilancio e i propri piani industriali, i leader si sono rivolti. La maggioranza degli Italiani ha premiato di più colui al quale hanno creduto in maggior numero, non solo per quanto ha comunicato – il riconoscimento di una crisi che non concede spazio a miracoli di sorta – ma anche fidandosi delle sue capacità di gestire una situazione tanto difficile. Non si sono fidati dei tristi corifei del disfattismo, che non si accorge, o meglio preferisce descrivere un’Italia allo stremo. L’Italia che osserviamo dal nostro punto di vista è ben diversa, è quella che è riuscita a farsi assegnare l’Expo del 2015, e la stessa che possiede un’Alitalia senza liquidità – e tuttavia un boccone ghiotto per AirFrance-Klm. È un’Italia che in un momento di particolare tensione dei mercati riesce a registrare un export che cresce a un ritmo del 1718%, che attira – malgrado i soliti denigratori di casa nostra che si inventano scandali che la verifica riduce a poca cosa – migliaia di acquirenti al Vinitaly, mentre il Salone del Mobile ha decretato il successo del design e dell’industria italiana. Il mondo economico, in altre parole, sta dando prova di essere vivo e vitale, e trae dai risultati elettorali uno stimolo in più per trasferire il proprio sentiment a tutto il Paese, trasformandolo da accigliato in sorridente. Lo slogan elettorale era “Rialzati, Italia”. Adesso dobbiamo aggiungere – come in una famosa parabola del Vangelo – la parola “cammina”.

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c/o la Redazione di America Oggi Tel: +1 212 268 0250 èItalia for RUSSIA DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Presidente Rosario Alessandrello Camera di Commercio Italo-Russa Tel: +39 02 86995240 info.ccir@fondazione-italiarussia.it èItalia for BRASILE DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Presidente Edoardo Pollastri Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di San Paolo Tel: +55 11 31790130 eitalia@uol.com.br èItalia for CANADA DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Presidente Nivo Angelone Camera di Commercio Italiana di Toronto Tel: +1 416 789 7169 info.toronto@italchambers.ca èItalia for GERMANIA DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Presidente Annamaria Andretta Camera di Commercio Italiana di Monaco di Baviera Tel: +49 89 96166170 info@italcam.de èItalia for REGNO UNITO DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Presidente Leonardo Simonelli Santi The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom Tel. +44 20 74958191 info@italchamind.org.uk èItalia for AUSTRALIA DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Presidente Nick Di Girolamo Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia Inc. Tel: +61 2 9262 5744 info@icciaus.com.au

IN EDICOLA In Italia con Economy Negli USA con America Oggi e con il NY Times

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NEWS

Milano batte Smirne: l’Expo 2015 è italiano

Il Berlucchi Bar Club apre a Shanghai Berlucchi arriva nella megalopoli più europea e vitale della Cina, Shanghai, con un progetto tutto nuovo: il Berlucchi Bar Club, aperto all’interno di Villa Oro, il concept store che accoglie il meglio del Made in Italy. Berlucchi Bar Club è il primo flagship lounge della casa franciacortina, e propone alla mescita e all’asporto la gamma completa di Enosfera Berlucchi, l’universo enologico che spazia dalla Franciacorta, con la Cuvée Storica Brut, al Metodo Classico, con i Cellarius Millesimati, includendo i rossi toscani della bolgherese Caccia al Piano 1868 e i Gavi della Tenuta la Bollina. Il Bar Club è all’interno di Villa Oro, sontuosa dimora Anni Trenta situata in uno dei quartieri più vivaci di Shanghai, accanto a store multimarca con i più bei nomi della gastronomia, della moda e dell’arte italiana.

Berlucchi Bar Club opens in Shanghai Berlucchi conquers the most lively and European megalopolis in China, Shanghai, with a brand new project: the Berlucchi Bar Club, which was opened inside Villa Oro, the concept store where you can find the best of Made in Italy. Berlucchi Bar Club is the first flagship lounge of the company located in the Franciacorta region, and it offers the complete production of Enosfera Berlucchi, a wide range of wines from Franciacorta – with Cuvée Storica Brut – to the Classic Method of Cellarius Millesimati, to the Tuscan red wines by Caccia al Piano 1868 from Bolgheri and to Gavi by Tenuta la Bollina. The wines can be both sampled in the bar and purchased. The Bar Club is located in Villa Oro,asumptuous building dating back to the Thirties in one of the liveliest quarters of Shanghai, close to multi-label stores selling the most important products of Italian food, fashion and arts.

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“Sarà una Esposizione Universale per il mondo: una esposizione universale importante per Milano, per l’Italia e per tutti i Paesi che vi parteciperanno e con i quali lavoreremo”: così il Sindaco di Milano, Letizia Moratti, emozionatissima, ha commentato la vittoria del capoluogo lombardo e di tutto il Made in Italy. L’edizione 2015 dell’Expo si svolgerà infatti a Milano: il progetto tricolore ha vinto con 86 voti, contro i 65 andati a Smirne. A congratularsi con il Sindaco del capoluogo lombardo per l’eccezionale risultato è stato anche il Presidente Giorgio Napolitano. “Il brillante risultato odierno – ha detto il Capo dello Stato – premia lo sforzo comune e la vincente strategia di cooperazione fra tutte le Istituzioni interessate, confermando come l’eccellenza del sistema Italia sia pienamente riconosciuta ed apprezzata a livello internazionale”.

Milan beats Smirne: Expo 2015 will speak Italian It will be a Universal Exhibition for the world: a universal exposition which will be important for Milan, for Italy and for all the Countries that will participate and collaborate”: with these words the Mayor Letizia Moratti, who was very excited at the news, greeted the victory of Lombardy’s chief city and of Made in Italy. Expo 2015 will take place in Milan: the Italian project won with 86 votes to 65 for Smirne. The President of the Italian Republic Giorgio Napolitano congratulated the Mayor on this exceptional result. “This brilliant result – said Napolitano – rewards the common efforts and a winning cooperation strategy among all the Institutions involved, and it proves that the Italian System is fully acknowledged and appreciated for its excellence on an international level.”

ICE-Dante Alighieri: insieme, per insegnare l’Italiano nei Balcani È stata firmata lo scorso 27 marzo a Roma dal Presidente dell’Istituto nazionale per il Commercio Estero (ICE), Umberto Vattani, e dal Presidente della Società Dante Alighieri, Bruno Bottai, la Convenzione tra l’ICE e la Società Dante Alighieri per la realizzazione del Progetto “Formazione e assistenza tecnica alle Pubbliche Amministrazioni balcaniche nel settore dell’internazionalizzazione delle PMI”. Il Progetto prevede la realizzazione di corsi di formazione a cura dell’ICE e della Società Dante Alighieri per 72 tra quadri e funzionari delle Istituzioni balcaniche, intesi a potenziare la capacità degli Enti locali di pianificare e attuare programmi per l’internazionalizzazione delle PMI, in un’ottica di sviluppo di rapporti economici con l’Italia. I destinatari del progetto sono otto Paesi: Albania, BosniaErzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Montenegro, Romania e Serbia.

ICE-Dante Alighieri together to teach Italian in the Balkans On March 27th the President of the Italian Institute for Foreign Trade (ICE) Umberto Vattani and the President of the Dante Alighieri Society Bruno Bottai signed an agreement in Rome between ICE and the Dante Alighieri Society for the project “Training and technical assistance to Public Administrations of the Balkans for the internationalization of SMEs”. The project includes training courses organized by ICE and the Dante Alighieri Society for 72 executives and officials of Balkan institutions, with the aim to implement the skills of local institutions in planning and carrying out programs for the internationalization of SMEs with regards to a future development of trade relations with Italy. Eight Countries will be involved in this project: Albania, Bosnia-Herzegovina, Bulgaria, Croatia, Macedonia, Montenegro, Romania and Serbia.

Poste Italiane e Finmeccanica partner di Poste Italiane ed Egypt Post hanno firmato un accordo per lo sviluppo e il potenziamento tecnologico del servizio postale egiziano. In questa operazione di respiro internazionale, Poste Italiane ha scelto come partner Finmeccanica, il gruppo italiano leader mondiale nella Produzione di sistemi e piattaforme tecnologiche applicate ai più diversi settori produttivi. L’intesa con l’operatore postale egiziano ha

l’obiettivo di favorire il miglioramento complessivo della qualità degli invii postali e aumentare l’innovazione del sistema anche tramite l’introduzione di servizi a valore aggiunto. La collaborazione si svilupperà attraverso consultazioni bilaterali periodiche e gruppi di lavoro tecnici congiunti.

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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Cento opere, dalla Collezione Farnesina al Sud America I capolavori della Farnesina volano in Sud America. In occasione della Visita di Stato in Cile del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è stata infatti ospitata, presso il Centro Cultural Palacio La Moneda di Santiago, la mostra itinerante “Viaggio nell’arte italiana 1950-80. Cento opere dalla Collezione Farnesina”. La mostra, curata da Maurizio Calvesi e Lorenzo Canova, raccoglie ben 100 opere della Collezione Farnesina – la prestigiosa raccolta conservata all’interno del Palazzo del Ministero degli Affari Esteri a testimonianza della ricchezza e vitalità della produzione artistica italiana dell’ultimo secolo. Dopo Santiago, dove è rimasta aperta al pubblico fino al 20 aprile, la mostra farà tappa a Lima dal 14 maggio al 20 giugno; a San Paolo dal 6 agosto al 15 settembre; a Buenos Aires dall’8 ottobre all’8 novembre; infine dal 27 novembre al 31 dicembre, al Museo de las Artes Universidad di Guadalajara, in occasione della grande Fiera del Libro messicana, in cui l’Italia è il primo Paese non americano e non ispanofono ad essere stato designato come ospite d’onore.

One hundred works of art from the Farnesina Collection to South America The masterpieces of the Farnesina Collection fly to South America. On the occasion of the visit by the President of the Italian Republic Giorgio Napolitano to Chile, the traveling exhibition “Travel in Italian Art 1950-80. One hundred works from the Farnesina Collection” has been housed at the Centro Cultural Palacio La Moneda in Santiago. The exhibition was directed by Maurizio Calvesi and Lorenzo Canova, it is made up of over 100 works from the Farnesina Collection – a prestigious collection which is located

in the Palace of the Ministry for Foreign Affairs that bears witness to the abundance and vitality of the Italian artistic production in the last century. After Santiago, where it can be visited until the 20th of April, the exhibition will be in Lima from the 14th of May to the 20th of June, in San Paulo from the 6th of August to the 15th of September, in Buenos Aires from the 8th of October to the 8th of November. Finally, the exhibition will be held from the 27th of November to the 31st of December at the Museo de las Artes Universidad de Guadalajara on the occasion of the Mexican Book Fair. Italy will participate in this event, having the honor of being the first nonAmerican and non-Spanish-speaking country to be invited as a special guest.

Pizza napoletana: verso il riconoscimento Stg “Salutiamo con grande piacere l’importante risultato ottenuto nel percorso di tutela e valorizzazione di quello che è forse il prodotto più amato e conosciuto del Made in Italy agroalimentare: si è infatti conclusa la parte più lunga e complessa dell’iter che porterà al riconoscimento ufficiale della Pizza Napoletana Stg”. Con queste parole il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Paolo De Castro ha annunciato la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE della domanda di registrazione presentata dall’Italia per la “Pizza Napoletana”, che – al termine dell’iter previsto dalle normative comunitarie – potrà ottenere il marchio di Specialità Tradizionale Garantita. Tra le caratteristiche della vera Pizza Napoletana – oltre agli imprescindibili pomodoro, mozzarella di bufala dop o mozzarella STG, olio extravergine d’oliva e origano: un diametro non superiore ai 35 cm, il bordo rialzato (cornicione) tra 1 e 2 cm, e una consistenza insieme morbida, elastica e facilmente piegabile “a libretto”.

Pizza Napoletana: towards the STG designation “It is with great pleasure that we greet the important result we have achieved in our campaign for the defense and promotion of one of the most appreciated Mady in Italy products: the longest and most complex step of the procedure that will award the STG designation to the Pizza Napoletana has just finished.” With these words the Minister for Agriculture and Forestry Paolo De Castro announced the publication in the EU

Official Bulletin the Italian application to register the “Pizza Napoletana”: at the end of the procedure established by the European regulations it can obtain the registered trademark of Traditional Specialty Guaranteed. Among the features of the true Pizza Napoletana we have –of course – the traditional ingredients, i.e. tomato, DOP buffalo mozzarella or STG mozzarella, extra-virgin olive oil and oregano, furthermore its diameter is not allowed to exceed 35cm, the raised rim has to be between 1 and 2cm, and its texture has to be soft, elastic and it must be possible to fold it easily.

Poste Italiane e Finmeccanica partner di Egypt Post

Egypt Post Il know how di Poste Italiane e di Finmeccanica permetterà di fornire a Egypt Post soluzioni per la migliore organizzazione del servizio postale, l’automazione e la distribuzione della corrispondenza e del recapito, i sistemi di sicurezza, la posta ibrida, gli applicativi per la rete periferica degli uffici postali egiziani, l’innovazione nel settore dell’ICT e la formazione del personale.

Poste Italiane and Egypt Post have signed an agreement for the technological development and implementation of the Egyptian postal service. For this international agreement, Poste Italiane has chosen Finmeccanica as its partner, the world leading Italian Group for the production of technological systems and platforms applied to different fields. The agreement with Egypt Post aims to support the overall enhancement of postal services and to increase the system innovation also by introducing value added services. The collaboration will be developed through periodical bilateral meetings and technical workshops. The know-how of Poste Italiane and Finmeccanica will enable Egypt Post to find solutions to improve the organization of its postal service, automation and distribution of incoming and outgoing mail, safety systems, hybrid post, application programs for the suburban network of the Egyptian post offices, innovation in the ICT sector and personnel training.

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DAL QUIRINALE

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“SONO FELICE DI CONSTATARE, FRA I RICERCATORI, UNA PASSIONE CRESCENTE PER LA SCIENZA”

A sin., il Presidente Napolitano consegna la Bandiera italiana al finanziere Silvio “Gnaro” Mondinelli da collocare sulla cima dell’Everest. A lato, il Presidente Napolitano con Erminio Angelo Quartiani ed Agostino Da Polenza.

Un tricolore sul tetto del mondo Il Presidente Napolitano ha incontrato i componenti della spedizione SHARE Everest 2008, guidata da Agostino Da Polenza, a cui ha consegnato una bandiera da portare sulla cima della montagna più alta del mondo di Domenico Calabria uguro pieno successo a questa spedizione, una nuova sfida che porterà il sapere italiano in prima linea negli studi climatici a livello internazionale. Con la speranza che la vetta sia raggiunta proprio il 2 giugno: sarebbe un grande regalo per la Repubblica italiana”. Queste le parole rivolte dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Silvio Mondinelli, alpinista della Guardia di Finanza, a cui ha consegnato la bandiera italiana. Durante l’incontro con il Capo dello Stato, Agostino Da Polenza, Presidente del Comitato EvK2Cnr , ha illustrato il progetto SHARE Everest al Presidente Napolitano. Gli ha parlato del sensore di temperatura che verrà portato in cima all’Everest e che consentirà, in ogni momento, di conoscere in tempo reale la temperatura misura-

“A

ta a 8.850 metri, il punto più alto del pianeta Terra. Un dato unico e irripetibile, ma soprattutto simbolico perché rappresenterà il punto di contatto più elevato tra cielo e terra. Paolo Bonasoni del Cnr-Isac, coordinatore scientifico del progetto SHARE , ha spiegato al Presidente il funzionamento della stazione di monitoraggio climatico che verrà installata ottocento metri più sotto, all’altezza di Colle Sud, e sarà in grado di monitorare anche umidità, radiazione solare, direzione e velocità del vento, dati atmosferici preziosi per lo studio del clima. Tutte le informazioni raccolte da questa stazione andranno a completare i dati e le strumentazioni della rete SHARE già presenti in Nepal a diverse altitudini. “Sono felice di constatare, fra i ricercatori, una passione crescente nei confronti della scienza – ha commentato Napolitano – nonostante le difficoltà legate al mondo della ricerca scientifica. Auspico un sempre maggior impegno delle istituzioni nel sostenere i progetti scientifici, soprattutto quelli di respiro internazionale come SHARE Everest”. “Sono contento che l’Europa sia riuscita a portare avanti una politica integrata per clima ed energia”, ha detto poi il Capo dello Stato rivolgendosi in particolare a Christophe Bouvier, Direttore e rappresentante regionale UNEP Europa, che ha fatto parte della delegazione italiana che ha presentato il progetto SHARE Everest al Quirinale. Della delegazione hanno fatto parte anche Luciano Maiani, Presidente del Cnr; Pier Carlo Sandei, Associate Programme Officer di Unep; Milvia Boselli, dell’Università di Padova; Davide Zulian, vicepresidente del Comitato EvK2Cnr; Gian Pietro Verza, guida alpina e responsabile delle stazioni di monitoraggio del Comitato; Francesca Steffanoni e Stefania Mondini, sempre del Comitato EvK2Cnr. La delegazione è stata accompagnata dall’onorevole Erminio Quartiani, presidente Gruppo Amici della Montagna del Parlamento. L’incontro con il Presidente Napolitano ha dato ufficialmente il via al progetto.

“I’M HAPPY TO NOTE A GROWING PASSION FOR SCIENCE AMONG RESEARCHERS”

An Italian flag on top of the world wish this expedition, this new challenge, that will take Italian knowledge into the front line of climatic studies at an international level, every success. In the hope that the summit is reached exactly on 2 June; that would be a great gift for the Republic of Italy.” These were the words of the President of the Republic, Giorgio Napolitano, to Silvio Mondinelli, the climber from the Guardia di Finanza (tax police), as he handed over the Italian flag. During the meeting with the Head of State, Agostino Da Polenza, president of the EvK2Cnr Committee, showed the SHARE Everest project to President Napolitano. He told him about the temperature sensor which will be taken to the top of Everest and will allow the temperature measured at 8,850 metres, the highest point on Earth, to be known in real time. A unique and unrepeatable piece of data, but also symbolic because it is a point of contact between heaven and earth. Paolo Bonasoni of the CNR-ISAC, scientific co-ordinator of the SHARE project,

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explained the operation of the climatic monitorto move an integrated policy on climate and ening station, which will be installed at 800 metres ergy forward,” talking particularly to Christophe below, at the height of the South Col, to the Bouvier, director and regional representative of President. This will also be able to monitor the UNEP Europe, which was part of the Italian delhumidity, solar radiation and wind direction and egation presenting the SHARE Everest project speed – precious atmospheric data for studying at the Quirinale. Luciano Maiani, president of the climate. All the information collected by this the CNR, Pier Carlo Sandei, Associate Prostation will go towards gramme Officer of UNEP, completing the data and in- President Napolitano met Milvia Boselli, of the Univerthe members of the strumentation of the sity of Padua, Davide Zuexpedition SHARE SHARE network already in lian, vice-president of the Everest 2008, led by Nepal at different altitudes. EvK2Cnr Committee, Gian “I’m happy to note a Agostino Da Polenza, and Pietro Verza, alpine guide growing passion for sci- gave them a flag to take to and in charge of the monitoring stations of the Comence among researchers,” the top of the highest mittee, and Francesca Stefc o m m e n t e d P re s i d e n t mountain in the world fanoni and Stefania MondiNapolitano, “despite the ni, of the EvK2Cnr Committee were all part of the difficulties linked to the world of scientific redelegation. It was accompanied by the Honsearch. I hope that there will be a growing comourable Erminio Quartiani, president of the mitment of the institutions to supporting scienFriends of the Mountains Group in Parliament. tific projects, particularly those of international The meeting with President Napolitano was the breadth such as SHARE Everest.” Then he official start to the project. added, “I’m pleased that Europe has been able

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DALLA LA FARNESINA AL FORUM DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DI ROMA (12-15 MAGGIO 2008) FARNESINA

Il MAE, una rete che punta al globale Con 360 uffici in tutto il mondo, il Ministero degli Esteri è, per natura, un gestore di rete. Un network che può essere rafforzato e reso più efficiente grazie all’ICT

due valigette satellitari portatili grazie alle quali è possibile effettuare diagnosi mediche a distanza, in collegamento con ospedali in Italia specializzati in telemedicina operativi 24 ore su 24. Altra importante realizzazione è costituita dal Centro di Servizi satellitari per l’Iraq che, nato da una collaborazione tra la Task Force Iraq e Telespazio, garantisce l’interconnessione di reti satellitari e terrestri e la gestione operativa dei differenti servizi di telecomunicazione satellitari richiesti da aziende, organizzazioni umanitarie, istituzioni italiane ed irachene.

Continua anche il successo del novantunesimo Istituto Italiano di Cultura in Second Life, prima sede istituzionale-culturale che ha visto la luce su tale piattaforma informatica. La Farnesina si prepara così ad un nuovo salto di qualità a beneficio del cittadino e della competitività del nostro Sistema Paese nel mondo, mettendo a frutto la collaborazione con il Dipartimento Innovazioni e Tecnologie (DIT) della Presidenza del Consiglio e con il Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA).

THE DIGITAL MFA AT THE FORUM OF PUBLIC ADMINISTRATION IN ROME (12TH-15TH MAY 2008)

MFA, a network aiming at globalization With 360 branch offices all over the world, the Ministry of Foreign Affairs (MFA) is a net administrator par excellence. This network can be implemented and made more effective through ICT FA has always faced up to the need of innovation because it works in all the 5 continents through its widespread net of diplomatic and consular offices, which is made up of 360 locations composed by Embassies, Consulates, Italian Institutes of Culture, cooperative, technical and representation Offices.” This way, the Chief’s deputy of the Office for Information Technology service of the Italian Ministry of Foreign Affairs Luigi Ferrari explains the importance of the “Digital Consulate,” an ambitious project that represents “a significant development in a structure like that of the Ministry of Foreign Affairs, which has always been up-to-date in the field of communications, especially nowadays, in the ICT era. Another important spur towards innovation – Ferrari continues – is our firm will to compete with the G8 Countries and with the Leading Countries of the European Union. Effectiveness is our aim.” The project will be presented at the PA Forum from the 12th to the 15th May in Rome, and it will become effective by mid-2009. E-CONSULATE. Marco Villani, Counselor for Press and Information, adds that this project “will enable the supply of online services by the consulate by means of a virtual platform for the integrated management of the data and functions of the consulate. The supplied services will include the output of electronic identity cards, the simplification of the procedures to obtain passports and certifications, the online registration to the registry office of Italians abroad, the possibility to arrange appointments with the Consulate staff, the tracking of a document and the supply of general information. This E-Consulate will allow for a better reorganization of offices and resources, with considerable savings for the taxpayers.” The second project includes the electronic management of the huge quantity of written communications that the Ministry exchanges with its network and with other Administrations every day. It will be carried out by the end of 2009. The new generation methods for the creation of digital archives, as well as the automatic research of contents and the creation of digital dossiers will be applied. TELEMEDICINE… AND SECOND LIFE. The MFA will participate in the PA Forum with a series of innovative services, such as the Telemedicine service, which will be supplied by the Crisis Unit: it consists of two portable satellite terminals that allow for distance medical diagnoses connected to hospitals in Italy that are specialized in the field of telemedicine and operative twenty-four hours a day. Another important result is the Satellite Services Centre in Iraq, which was created thanks to the collaboration between the Task Force Iraq and Telespazio: it allows for the interconnection of satellite and terrestrial networks required by companies, humanitarian organizations and Italian and Iraqi institutions. The success of the 91st Institute of Italian Culture in Second Life continues: this is the first cultural institution to have been created on this virtual platform. The Ministry of Foreign Affairs is preparing to step up its offer to improve to the citizen’s advantage and to the competitiveness of our Country System in the world through its collaboration with the Department of Innovation and Technology (DIT) of the Cabinet Office and with the National Center for Information Technology in Public Administration (CNIPA).

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l MAE da sempre si è confrontato con l’esigenza dell’innovazione per il semplice fatto che opera sui 5 Continenti del mondo, attraverso la sua capillare rete diplomatico-consolare, composta da 360 siti tra Ambasciate, Consolati, Istituti Italiani di Cultura, Uffici Tecnici Cooperativi e di Rappresentanza”. Così il Vice Capo dell’Ufficio per il Servizio Informatico della Farnesina, Luigi Ferrari, spiega il valore del “Consolato Digitale”, ambizioso progetto che rappresenta “uno sviluppo alquanto sintomatico all’interno di una struttura come la Farnesina, da sempre votata all’innovazione della comunicazione, a maggior ragione oggi, nell’epoca dell’ICT. Un altro fattore non indifferente, che ci smuove all’innovazione – continua Ferrari – è la ferma volontà di competere con i Paesi del G8 e i Paesi- Guida dell’Unione Europea. L’efficienza è un must”. Il progetto sarà presentato al Forum PA, dal 12 al 15 maggio a Roma, e sarà operativo entro la metà del 2009.

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CONSOLATO A DOMICILIO. Come aggiunge il Consigliere Marco Villani, della Stampa e Informazione, questo progetto “consentirà, tramite una piat-

taforma informatica per la gestione integrata dei dati e delle funzioni consolari, l’erogazione di servizi consolari on-line, quali la carta d’identità elettronica, la semplificazione della procedura per passaporti e certificazioni, l’iscrizione on-line all’anagrafe degli Italiani all’estero, la fissazione di appuntamenti con personale del Consolato, la verifica dello stato di una pratica, la richiesta di informazioni generali. Questo vero e proprio ‘Consolato a domicilio’ permetterà di meglio ripartire uffici e risorse, con notevoli risparmi per il contribuente”. Il secondo progetto prevede la gestione in formato elettronico dell’ingente mole di comunicazioni scritte che ogni giorno il Ministero scambia con la propria rete e con le altre Amministrazioni. La sua attuazione è prevista per la fine del 2009. Verranno così applicate tecniche di nuova generazione di archiviazione digitale, ricerca automatica dei contenuti, creazione di fascicoli digitali. TELEMEDICINA... E SECOND LIFE. Il MAE sarà inoltre presente al Forum PA con una serie di servizi innovativi. Tra questi, il servizio di Telemedicina messo a disposizione dall’Unità di Crisi, che vede l’utilizzazione di

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OCCAM

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A NEW YORK, DAL 16 AL 18 APRILE, LA VIII CONFERENZA MONDIALE INFOPOVERTY

THE VIII WORLD CONFERENCE INFOPOVERTY, PROMOTED BY OCCAM IN NEW YORK FROM 16-18 APRIL

Roberto Rossi, portavoce del programma Infopoverty, presenta le attività OCCAM a Ban Ki Moon, Segretario Generale dell’ONU

Combat poverty through IT elemedicine, e-learning, e-government and distance training. These are subjects which the Observatory for Cultural and Audiovisual Communication (OCCAM), presided over by Pierpaolo Saporito, has been focussing on for some time; and it is addressing its action, aimed at ensuring, low cost health and education services, in developing countries, creating new opportunities and jobs, with positive effects on both the countries in which it operates and the most innovative companies, able to accept this challenge. The OCCAM Promotion and Development Committee, consisting of Andrea Cancellato, Secretary General of the Triennale of Milan; Cesare Maria Casati, Director of L’Arca, international architectural magazine; Emanuele De Giovanni, President UNESPOS; Rodolfo Lopes Pegna, Secretary General of the Italian Expositions and Fairs Association; Carlo Nodari, Financial Consultant/Expert in micro-credit; Fabio Filè, former vice president of Assolombarda and chaired by Piergiacomo Ferrari, is committed to achieving these objectives. In a certain sense it was, therefore, inevitable that “Intelligent, low cost technologies to combat poverty and save the planet” was the theme of the VIII World Conference Infopoverty, founded by Pierpaolo Saporito in 2001, promoted by OCCAM from 16-18 April, hosted in the main UN offices in New York, at the Politecnico and the Catholic University of Milan, and other places connected in video-conference. The three days of work The positive have been an important experience of the ICT opportunity to check the Village shows that progress in sustainable intelligent, low cost co-operation projects technologies can made possible through form the basis for co- the most advanced techoperation at a nologies, in the presence leading international distance with positive, of figures. In particular, the lasting results value of experiences such as ICT Village, already made in different African and Asian countries by OCCAM were reiterated. These are experiences of great value, which have enabled the connection between the villages involved and schools, hospitals, institutions, cultural centres and companies which joined the “co-operation at a distance” initiative, facilitating exchanges of experience and competences between pupils, specialists, and social and economic operators called on to develop common remote projects. Among the most interesting results of this edition, there is the launch of collaboration with local bodies in developed countries such as the Council of Lodi in view of an innovative form of digital twinning and the start-up of common projects with some associations part of Federmacchine. The Conference was therefore, the opportunity to discuss the need to move similar projects forward, also with the aim of creating development aims in the Millennium and, in particular, sustain new poverty relief programmes, promote the emancipation of women, make concrete moves on problems such as the lack of electrical energy and safe water, low levels of literacy and cultural differences. For this reason, the high value of a more active role of public and private institutions, but also the economic and financial worlds, and of the multi-national just like the small company, in the forefront of IT was reiterated. Because it is only in this way that development can become real.

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Combattere la povertà, grazie all’IT La positiva esperienza degli ICT Village dimostra che le tecnologie intelligenti e a basso costo possono costituire la base per una cooperazione a distanza dai risultati positivi e durevoli di Roberto Rossi, Portavoce del Programma Infopoverty, OCCAM elemedicina, e-learning, e-governement, formazione a distanza. Sono, queste, tematiche, verso cui OCCAM (Osservatorio per la Comunicazione Culturale e Audiovisiva), presieduto da Pierpaolo Saporito, da tempo sta rivolgendo la propria attenzione; e in questa direzione sta indirizzando le proprie azioni, finalizzate ad assicurare, a costi ridotti, servizi sanitari ed educativi nei Paesi in via di sviluppo, creando nuove opportunità e posti di lavoro, con positive ricadute sia sui Paesi in cui si interviene, sia sulle aziende più innovative, in grado di raccogliere questa sfida. Al raggiungimento di questi obiettivi è del resto impegnato il Comitato di Promozione e Sviluppo di OCCAM, presieduto da Piergiacomo Ferrari, e composto da Andrea Cancellato, Segretario Generale della Triennale di Milano; Cesare Maria Casati, Direttore de L’Arca, rivista internazionale di architettura; Emanuele De Giovanni, Presidente UNESPOS; Rodolfo Lopes Pegna, Segretario Generale dell’Associazione Esposizioni e Fiere Italiane; Carlo Nodari, Consulente Finanziario/Esperto in microcredito; Fabio Filè, già Vicepresidente di Assolombarda. Era quindi, in un certo senso, inevitabile che “Tecnologie intelligenti e a basso costo per combattere la povertà e salvare il pianeta” fosse il tema della VIII Conferenza Mondiale Infopoverty, fondata dallo stesso Saporito nel 2001, promossa da OCCAM dal 16 al 18 aprile, e ospitata nella sede principale dell’ONU al Palazzo di Vetro a New York, presso il Politecnico e l’Università Cattolica di Milano e in altri sedi connesse tramite videoconferenza. Queste tre giornate di lavori sono state un’importante occasione per verificare, alla presenza di interlocutori internazionali di primo piano, l’avanzamento dei progetti di cooperazione sostenibile resi possibili attraverso tecnologie più innovative; in particolare, è stato ribadito il valore di esperienze quali gli ICT Village, già realizzati da OCCAM in diversi Paesi dell’Africa e dell’Asia. Esperienze di grande valore, che hanno permesso il collegamento tra i villaggi coinvolti e le scuole, gli ospedali, le istituzioni, i centri culturali, le aziende, che hanno aderito alla nostra iniziativa di “cooperazione a distanza”, facilitando scambi di esperienze e di competenze tra alunni, specialisti, operatori sociali ed economici, chiamati a sviluppare a distanza progetti comuni. Tra i risultati più interessanti di questa edizione, il lancio della collaborazione con gli enti locali dei Paesi sviluppati – come il comune di Lodi – in vista di una forma innovativa di gemellaggio digitale e l’avvio di progetti comuni con alcune associazioni facenti capo a Federmacchine. La Conferenza è stata quindi l’occasione per discutere della necessità di far progredire simili progetti, anche al fine di realizzare gli obiettivi di sviluppo del Millennio e, in particolare, sostenere nuovi programmi per alleviare la povertà, favorire l’emancipazione femminile, intervenire concretamente su problematiche quali la mancanza di energia elettrica e di acqua sicura, i bassi tassi di alfabetizzazione e le differenze culturali. A tal scopo è stata ribadito, ancora una volta, l’alto valore di un ruolo più attivo da parte delle istituzioni pubbliche e private, ma anche del mondo dell’economia e della finanza, della multinazionale come della piccola azienda all’avanguardia nell’IT. Perché solo così si potrà rendere reale lo sviluppo.

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UNA RIFLESSIONE SULL’ULTIMO DECENNIO, CHE HA VISTO CAMBIARE IL MONDO

La paura e la speranza di Giulio Tremonti Nel suo ultimo libro, l’economista parla della crisi globale che coinvolge l’Occidente, di un mondo in cui il superfluo costa meno del necessario, e in cui cadono sia i numeri della popolazione, sia i numeri della produzione. E di come la morale ed i principi possono aiutarci a superare questa fase di Sergio Luciano, Direttore di Economy

Giulio Tremonti è professore universitario dal 1974 e parlamentare dal 1994. È stato Ministro delle Finanze (1994), Ministro dell’Economia e delle Finanze (2001-2004) e Vicepresidente del Consiglio dei Ministri (2005-2006). È autore di libri di diritto, economia, politica, e di numerosi articoli e interventi sui principali giornali europei. Da Mondadori ha pubblicato “Il fantasma della povertà” (1995) e “Rischi fatali” (2005). Giulio Tremonti has been a university professor since 1974 and a Member for Parliament since 1994. He was Minister of Finance (1994), Minister of Economy and Finance (2001-2004) and vice president of the Cabinet (2005-2006). He is the author of books on law, economics, politics and countless articles and comments in the main European newspapers. Mondadori published “Il fantasma della povertà” (The phantom of poverty) (1995) and “Rischi fatali” (Fatal risks) (2005).

IN EUROPA

a vernice ideologica del liberismo radicale, così cara alla scuola degli economisti americani di Chicago, è servita negli Anni Novanta a ricoprire l’interesse miope di una casta di affaristi – industriali e finanzieri – che volevano poter esportare senza limiti le loro merci e i loro servizi in Cina e, più in generale, nei Paesi asiatici, allora ancora soltanto emergenti. A questo fine, il WTO – l’Organizzazione mondiale del commercio, in realtà saldamente gestita dagli americani – ha deciso l’11 dicembre del 2001 l’apertura completa delle frontiere con la Cina, che per questo è divenuta membro effettivo dell’organizzazione stessa. Questa scelta è stata, secondo l’economista Giulio Tremonti, mente strategica della politica economica del centrodestra italiano, più nociva all’Occidente e, in realtà, all’equilibrio economico mondiale, dell’attentato dell’11 settembre alle Due Torri. Tremonti ne parla da par suo in un libro che, pur pubblicato da Mondadori a ridosso delle elezioni politiche (ma quando ancora non era certo che si sarebbero svolte anticipatamente) di elettoralistico, in realtà, non ha nulla. È, al contrario, un’analisi acutissima e preoccupata, ma non rinunciataria, dei guasti che la globalizzazione investita e indiscriminata sta provocando all’economia occidentale senza giovare realmente a quella globale, per gli enormi scompensi che sta causando anche nei Paesi apparentemente da essa beneficati. I Paesi un tempo dominanti stanno impoverendosi, quelli emergenti – anzi ormai emersi – stanno pagando un prezzo insensato, in termini sociali e ambientali – per questa loro espansione. L’Europa può essere la promotrice di un riequilibrio, sostiene Tremonti, ma per farlo deve rifondare la sua politica a partire da sette parole d’ordine: valori, famiglia e identità; autorità; ordine; responsabilità; federalismo. E in tutti questi campi bisogna ritornare alle radici dell’identità europea, in un percorso che va nella direzione opposta e contraria rispetto al ’68 e ai suoi errori.

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A REFLECTION ON THE LAST DECADE, WHICH HAS SEEN STRUCTURE AND SPEED CHANGE IN THE WORLD

In this his latest book, the economist discusses the global crisis affecting the west, where the superfluous costs less than the necessary and where both the population and production is on the decline. And of how morale and principals can help us get through this period

Fear and Hope by Giulio Tremonti he ideological varnish of radical liberalism, so dear to the Chicago school of economists in America, served, in the 1990’s, to cover up the myopic interests of a caste of both industrial and financial speculators who wanted no limits on their exports of Giulio Tremonti goods and services to China and to Asian countries in general, which were then just beginning to emerge. To this end, the WTO – the World Trade Organization, in reality controlled by America – decided on 11th December 2001 to completely open the frontier with China, which virtually made it a member of the organization itself. This decision, according to Giulio Tremonti, the strategy of the economic policy of the Italian centre right, was more damaging to the west and, in reality, to the balance of the world economy, than the destruction of the twin towers on 9/11.

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Tremonti gives his opinion of this in a book which, even though published by Mondadori on the eve of the elections (but before it was sure whether they would be anticipated), in reality it has nothing to do with electioneering. It is on the other hand an acute and worried but not despairing analysis of the problems that investment in and indiscriminate globalisation is provoking on western economies without really benefiting the global economy, because of the enormous imbalances which it is causing even in the countries supposedly benefiting from it. The once dominating countries are becoming poorer, the emerging ones – well, already emerged – are paying a silly price, in social and environmental terms for their growth. Europe can be the promoter of a rebalance, sustains Tremonti, but to do it must change its politics, start with seven passwords: values, family and identity; authority; order; responsibility and federalism. And in all these fields one needs to return to the roots of European identity and take the road which goes in the opposite direction to 1968 and the errors made then.

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ITALIANITÀ

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UNA STORIA DI GENEROSITÀ MA SOPRATTUTTO DI UMANITÀ

Il valore di un sorriso In un’epoca come la nostra ha ancora senso riflettere su temi quali le virtù, i doveri, i valori? Vale la pena indicare una “condotta” quando pare che tutti si lascino condurre dal nulla, o quando si nota che i valori sembrano essere stati rimpiazzati dalle mode, e le virtù sostituite dalle consuetudini? Una possibile, concreta, risposta ci viene fornita dal direttore di Studio Aperto, Giorgio Mulè.

uccesse a Palermo, primi anni Novanta. Più precisamente nei dintorni di Termini Imerese. I ricordi sono un po’ sbiaditi dal tempo. All’epoca facevo il cronista al “Giornale di Sicilia”. Epoca di guerra di mafia, di investigatori coraggiosi e brillanti. E di carabinieri straordinari. Ma non è di loro che voglio raccontarvi. Il mio ricordo è legato a un carabiniere di cui onestamente non so più il nome e fatico perfino a descriverne i tratti somatici. Era giovane, un sottufficiale sicuramente sulla trentina. Termini Imerese, dunque. Arrivarono in Sicilia centinaia di albanesi che scappavano dal regime opprimente del loro Paese. Era, in breve, la prima ondata di immigrati che, sbarcata in Puglia, veniva dirottata in varie parti d’Italia. Il gruppo più numeroso giunse in treno e fu trasferito in un campo attrezzato. Tra loro ricordo perfettamente una donna con tre bambini molto piccoli: uno era ancora in fasce, altri due – il maggiore non avrà avuto più di quattro anni – sembravano pulcini atterriti. Con le manine stavano artigliati alla gonna della madre. Raccolsi la loro storia. Il padre era rimasto in Albania: era un professore finito in carcere per la sua opposizione al regime. Loro erano scappati per paura di altre ritorsioni. La donna era una persona umile ma fiera, parlava anche un po’ di inglese. Li sistemarono in una tenda. Tornai alcuni giorni dopo. La donna curava la tenda come fosse una vera casa. Non vidi i due bambini. Le chiesi dov’erano. Mi raccontò che un carabiniere li aveva presi a cuore. Aveva portato loro dei vestiti, dei giocattoli, della cioccolata. Mi colpì perché non si era trattato di un gesto improvviso. Era tornato ogni giorno. E ogni giorno con qualcosa che però non odorava di un senso di malcelata carità, ma di umanità vera. A un certo punto me lo indicò. Veniva verso la tenda e teneva per mano i due bambini. Non ricordo se fosse un appuntato o un brigadiere. Gli chiesi perché faceva questo. Tirò fuori il portafoglio. E poi una foto: lui, la moglie, due bambini. Aggiunse poche parole: “Tutti hanno diritto a un sorriso. Soprattutto loro e soprattutto adesso”. Non volle che raccontassi la sua storia sul giornale. Sono passati quasi vent’anni. E adesso ve l’ho voluta raccontare.

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VALORI CHE DIVENTANO VIRTÙ

Il senso del dovere e la disponibilità a donarsi agli altri: un modello d’identità per tutti LA VOLONTÀ. Fin dalla loro fondazione, i Carabinieri hanno contribuito alla difesa dello Stato in tempo di guerra, alla tutela dell’ordine, all’osservanza delle leggi. Ma anche a formare l’identità e l’unità della Nazione. Tutto ciò, sempre grazie alla loro straordinaria Volontà. IL DOVERE. “Caduto nell’adempimento del proprio dovere”. Così recita qualche volta l’epigrafica conclusione di un articolo di cronaca che ha visto protagonista un coraggioso Carabiniere. Fare il proprio dovere è il loro imperativo categorico. E le conseguenze di questa scelta travalicano la cronaca per entrare nella storia. IL CORAGGIO. La necessità di garantire la sicurezza secondo giustizia e diritto è ciò che fa muovere tutta la macchina dell’Arma. Per salvaguardare la sicurezza dei cittadini molte volte è necessaria una grande dose di coraggio. LA LEALTÀ. Tutte le azioni espletate da uomini che hanno scelto di servire lo Stato sono incentrate sul valore della lealtà. È grazie alla lealtà che il Carabiniere è riferimento per tutti e riscuote la fiducia del singolo. LA GENEROSITÀ. La generosità è patrimonio di chi ha grandezza d’animo e lo dimostra nel soccorrere, nel donare, nel dimenticare i torti subiti. Generosi, i Carabinieri vanno per primi ovunque ci sia bisogno di loro. L’ABNEGAZIONE. Per lo Stato il Carabiniere è un “soldato” arruolato per la sicurezza dei cittadini. Tuttavia accade che in ogni Carabiniere si rivelino una coscienza ed uno spirito di sacrificio che vanno oltre il “contratto di lavoro”. In certi casi, ha sentito la necessità di dare tutto se stesso. Anche la vita. LA PROFESSIONALITÀ. Un Carabiniere, prima di essere tale, ha bisogno di prepararsi adeguatamente. Il suo addestramento non è volto solo ad interventi in occasioni speciali, ma continua ogni giorno grazie alla sua presenza continua, attenta e solerte sul territorio. LA SOLIDARIETÀ. La solidarietà rientra nel bagaglio culturale dell’Arma. È tra i fondamenti del suo stesso essere. Solidarietà è disposizione d’animo ad ascoltare, a mediare, a distribuire sicurezza. LA FEDELTÀ. Si è fedeli a un giuramento, alla parola data, a un patrimonio che arricchisce moralmente i suoi eredi, a un modo d’essere condiviso nella totalità e dalla totalità. Questo valore genera fiducia e devozione, ricambiate da chi ne fa un punto fermo nel vivere civile. LA COERENZA. Eroe non si nasce. Tutti possono diventare eroi. La via è una sola: restare coerenti agli ideali abbracciati e viverli fino in fondo. L’ALTRUISMO. Per quali motivi un giovane decide di far parte di un’istituzione che chiede per 24 ore al giorno senso del dovere, abnegazione, altruismo? Come in tutte le vere vocazioni, ogni Carabiniere ha una sua propria e personale risposta. IL SACRIFICIO. Adempiere fino in fondo il proprio dovere in giorni che sembrano tutti uguali forse significa porre il seme per un atto eroico. O se non altro predispone ad un sacrificio fuori dall’ordinario.

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VALUES THAT HAVE BECOME VIRTUES

Sense of duty and helpfulness: a model of identity for everyone WILLINGNESS. Since their foundation the Carabinieri have contributed to defending the State in war-time and to maintaining law, peace and order. Furthermore, they have contributed to the creation of the national identity and union, following a principle that is a part of everyday life for the Carabinieri: willingness. DUTY. “Fallen while carrying out his duty”. This is a typical epigraphic conclusion of an article about the valor of a Carabiniere. To carry out one’s duty is the categorical imperative of every Carabiniere. Sometimes this choice has led to sacrifices that from the crime news have gone down in history. VALOR. The need to guarantee safety according to justice and law is the main aim of the Corps. Sometimes they need a great deal of courage to defend the citizens’ safety. LOYALTY. All the deeds done by men who have chosen to serve the State are driven by loyalty. Loyalty is a basic value for a Carabiniere, and for this reason he is the person to refer to in society and every individual trusts him. GENEROSITY. Generosity is the richness of those who are magnanimous and can help, give and forgive the injustices they have suffered. Generosity urges the Carabinieri to go wherever anybody needs them. SELF-SACRIFICE. According to the State a Carabiniere is a soldier who has been recruited for the safety of the citizens. Nevertheless, every Carabiniere is driven by a kind of conscience and abnegation that are far beyond his “work contract”. In some cases, a Carabiniere has decided to give everything. Even his life. PROFESSIONAL COMPETENCE. A Carabiniere needs an adequate training and must be able to cope with social problems. His training is not only focused on special interventions, but it continues day by day with his constant, vigilant and diligent presence in the territory. SOLIDARITY. A Carabiniere’s solidarity is never superficial. It is a part of the cultural background of the Corps. It is one of his fundamental values. Solidarity means willingness to listen to people, to mediate and to maintain safety. FAITHFULNESS. They are faithful to their oath, their word and their institutional duties. They are faithful to a heritage which will enrich the moral values of our posterity and to a way of being which is commonly shared by our society. This value creates trust and respect, which are returned by those who have decided to observe the rules of the society. CONSISTENCY. Nobody is born a hero, but everybody can become a hero. There is only one solution: be consistent with your ideals and pursue them all the way. ALTRUISM. Why does a young man decide to become a member of an institution that expects from him a sense of duty, abnegation and altruism for 24 hours a day? Like any real vocation, every single Carabiniere has his personal answer. SACRIFICE. To carry out one’s duty in everyday life is probably the first step towards a heroic deed. Anyway, it is a sign of an inclination to an extra-ordinary sacrifice.

A HISTORY OF GENEROSITY, BUT ALSO OF HUMANITY

Giorgio Mulè, the Director of Studio Aperto recalls an inspirational encounter in Sicily in the early ’90s with a young carabiniere who helped an Albanian mother and her children to face some difficult moments following their arrival in a foreign land. A gesture for which the young man did not want to be thanked t happened during the early ’90s in Palermo, more specifically, near Termini Imerese. My memories have faded a bit in time. At the time, I was a reporter for “Giornale di Sicilia.” It was the time of mafia wars, of courageous and brilliant investigators, and of extraordinary Carabinieri. But I do not want to tell you their story. I want to tell you about a Carabiniere whose name I honestly don’t remember. I even find it difficult to accurately recall his physical appearance. He was young, a petty officer around thirty years old. Now then, Termini Imerese… Hundreds of Alba-

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The value of a smile nians who had escaped from the oppressive regime of their country were arriving in Sicily. Put simply, they were the first wave of immigrants rerouted to various parts of Italy after landing in Puglia. The largest group arrived by train and was transferred to a refugee camp. Among them, I distinctly remember a woman with three very small children: one was just a baby, the other two – the oldest of whom could not have been more than four years old – seemed terrified. They clung to their mother’s skirt with their little hands. I asked for their story. The father was still in Albania: he was a professor whose opposition to the regime had landed him in prison. They had escaped for fear of further retribution. The woman was humble, but proud. She even spoke a little English. They were assigned a tent. I went back a few days later. The woman cared for the tent as if it were a house. I didn’t see the two children. I asked her where they were. She told me

that a Carabiniere had taken them under his wing. He had brought them some clothes, toys, and chocolate. I was surprised because this was not just a spontaneous gesture. He came to check on them every day. And every day with something that did not spring from a sense of ill-concealed pity, but rather true compassion. At a certain point, she pointed him out to me. He came towards the tent holding hands with the two children. I do not remember if he was a corporal or a general. I asked him why he was doing this. He took out his wallet. And then a photo of himself, his wife, and two children. He added a few words: “Everyone has a right to smile. More than anyone, these kids, and more than at any other time, now.” He did not want me to tell his story in the newspaper. Almost twenty years have passed since then. And now I wanted to tell it to you.

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ITALIANI NEL MONDO UNA VITA DEDICATA AL CINEMA, ALL’INSEGNA DELLA PROFESSIONALITÀ E DELLA PASSIONE

A LIFE DEDICATED TO CINEMA WITH PROFESSIONAL COMPETENCE AND PASSION

After almost forty years of activity, today he is considered one of the most prestigious cinematographers in Italy. He can boast collaboration with great Masters such as Visconti and Fellini, as well as four Nastri d’Argento (movie awards) and one nomination for an Oscar iuseppe Rotunno is one of the best cinematographers of the Italian and international cinema: during his 85 years he has given a huge contribution to the world of cinema. Without his extraordinary talent, many movies would not have become masterpieces, and they would have been soundless and without images. It is obvious that “a movie without photography would not exist” says Rotunno, explaining that “photography is at the service of a story, it is not an end in itself, so the better it enhances the message of the story and conveys to the public all the meanings created through the direction, the art direction and the sounds, the more beautiful it is.” A PASSION STARTED IN HIS CHILDHOOD. He had his first experience with cinema when he was a child, in a movie house in the district of Borgo di Roma, in via di Porta Castello, when he was with his father. His memory of the light beam of the projector that transferred pictures from the film to the screen making them even more frenzied seen through the smoke in the hall is still vivid. His first professional experience was dictated by necessity. His father passed away when he was 17 years old, so Rotunno found a job in the photographer’s studio of Arturo Bragaglia in Cinecittà, starting off in the world of cinema when he was very young. He made his first shots as head of photography for documentaries for the General Staff of the Royal Army in 1942, during the War he was called up as a recruit in the “cinematographers’” unit. Talking about his art, he claims that the most important qualities to achieve good results are “modesty, a great open mindedness and the ability to revise and update your ideas, never losing your curiosity.” SIDE BY SIDE WITH GREAT MASTERS. His talent and his professional competence made him one of the most important and sought-after cinematographers by Italian and foreign filmmakers, such as Luchino Visconti, Federico Fellini, Dino Risi, Mario Monicelli, Vittorio De Sica and Bob Fosse, Robert Altman, Fred Zinnemann, Mike Nichols, Sidney Pollack in the USA, just to mention some important names. Even today, the Master works a full day in the field of cinema, and he teaches his “job” at the Centro sperimentale di cinematografia (Italian National film School) in Rome. How is it possible to teach the art of cinematography? “It is certainly possible to teach the way to obtain good photography – claims Rotunno – First, you have to love this job. You need to love cinema if you want to shot a movie. Then you need talent. This is the factor that makes a cinematographer special.” He adds that the first thing he teaches his students is how to listen. “I have carried out the photography of films because I have keen hearing – he says – I have never lost a word of the dialogues between filmmaker and actors, between filmmaker and art director, between art director and costume designer. I think that photography should not only convey the meaning

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Giuseppe Rotunno, a Master in the of a movie, but it should also hold together these different professions and skills.” FELLINI, GASSMAN, MASTROIANNI AND GIANNINI: COLLEAGUES AND FRIENDS. About his long-term relation with Federico Fellini, Rotunno remembers that “we had both a certain sense of fussiness, with the aim to improve things as much as possible, until they worked. We were always working together without bothering each other… he made his changes and I followed them, trying to adapt the photographic settings I had prepared for the previous shot. Our relationship was made up of

glances and a few words. When we decided to work on an actor who was not at his best or who could not express himself as the filmmaker wanted, we changed the light density.” Rotunno explains then how fundamental the relation with the actors is for a director of photography. Among the many actors he has met, he mentions Vittorio Gassman and Marcello Mastroianni, with whom he cultivated a friendship also in his private life; then Giancarlo Giannini, with whom he has shared a part of his life going on holiday to the sea together with their families. Rotunno admits that he cannot “work with peo-

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art of lighting ple with whom there is no friendship and human respect.” With regards to the future of young cinematographers, Giuseppe Rotunno is optimistic: there are talented professionals in Italy, “their problem is that they are not given enough freedom to express themselves, they are not given everything they need to carry out their photography. But I’m sure that we have talented people, and they will become successful when everybody understands that cinema is not replaceable yet, at least for many years to come.”

Giuseppe Rotunno, Maestro nell’arte della luce Dopo oltre quarant’anni di attività, è oggi considerato uno dei tecnici artisti più prestigiosi del nostro cinema. Alle sue spalle, la collaborazione con Maestri come Visconti e Fellini; ma anche quattro Nastri d’argento e una Nomination all’Oscar di Claudia Svampa iuseppe Rotunno è tra i più grandi direttori della fotografia del cinema italiano e internazionale: i suoi generosi ottantacinque anni sono il significativo contributo alla grandezza della produzione cinematografica. Senza il suo straordinario talento, molti film non sarebbero mai diventati i capolavori che sono oggi, sarebbero rimasti parole senza immagini. È evidente che “senza la fotografia un film non esisterebbe”, spiega Rotunno, sottolineando però che “la fotografia è ‘un servizio’ a una storia, non è fine a se stessa, per cui è tanto più bella quanto più valorizza i messaggi che sono nel racconto, e trasmette al pubblico tutti i significati che regia, scenografia e suono riescono a mettere insieme”.

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UNA PASSIONE CHE NASCE DA BAMBINO. Il suo primo incontro con il cinema è avvenuto da bambino in una sala nel rione Borgo di Roma, a via di Porta Castello, accompagnato dal padre: è ancora vivo oggi in lui il ricordo del fascio di luce del proiettore che trasferiva le immagini dalla pellicola sullo schermo, con il loro frenetico movimento esaltato dal fumo del pubblico. L’incontro professionale arrivò invece per necessità. Perso il padre all’età di 17 anni, Rotunno trovò lavoro nel laboratorio fotografico di Arturo Bragaglia, all’interno di Cinecittà, entrando così giovanissimo nel mondo del cinema. Iniziò le prime riprese come responsabile della fotografia di documentari per lo Stato Maggiore Regio Esercito nel 1942, e durante la guerra fu richiamato in servizio, diciannovenne, come recluta del reparto “cinematografisti”. Parlando della sua arte, sostiene che, per ottenere risultati, sono importanti tanto la “modestia, quanto una grande disponibilità, il saper rivedere e aggiornare le proprie convinzioni, senza perdere mai la curiosità”. AL FIANCO DI GRANDI MAESTRI. Doti personali e capacità professionali lo hanno portato a diventare tra i direttori della fotografia più richiesti dai massimi registi italiani e stranieri quali Luchino Visconti, Federico Fellini, Dino Risi, Mario Monicelli, Vittorio De Sica e, in America, Bob Fosse, Robert Altman, Fred Zinnemann, Mike Nichols, Sidney Pollack, solo per citarne alcuni. Ancora oggi, il Maestro è impegnato nel cinema a tempo pieno, insegnando il suo “mestiere” presso il Centro sperimentale di cinematografia di Roma. Ma come si può insegnare l’arte della fotografia? “Sicuramente si può insegnare la strada per fare una buona fotografia – afferma – io insegno che prima di tutto bisogna amarlo, questo lavoro. Bisogna amare il cinema se si vuole fotografare un film. Però il talento personale serve sempre. È quello che differenzia un direttore della fotografia da un altro”. E aggiunge che la prima cosa che insegna ai suoi studenti è prestare attenzione all’ascolto. “Ho fotografato film perchè ho un ottimo udito – prosegue – non ho mai perso nulla dei dialoghi tra regista e attore, tra regista e scenografo, tra scenografo e costumista. Penso che la fotografia, oltre che trasferire i significati di un film, debba anche fare da collante tra queste professioni, tra queste qualità”. FELLINI, GASSMAN, MASTROIANNI E GIANNINI: COLLEGHI E AMICI. Del suo rapporto storico con Federico Fellini, Rotunno ricorda come “avevamo tutti e due, se si vuol chiamarla pignoleria, il concetto di migliorare il più possibile fintanto che non si girasse. Eravamo sempre in movimento, senza darci fastidio l’un l’altro… lui faceva cambiamenti, io li seguivo e cercavo di riportare i valori fotografici che avevo preparato per la ripresa precedente. Il nostro rapporto era fatto di sguardi, di battute. Quando per esempio si decideva di intervenire su un attore che non era al massimo delle sue possibilità o non riusciva a esprimersi come doveva fare il personaggio richiesto dal regista, allora decidevamo di intervenire con le densità luminose”. Rotunno sottolinea poi quanto anche il rapporto con gli attori sia indispensabile per un direttore della fotografia. Tra i tanti, ricorda Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni, con i quali il rapporto si è trasformato in amicizia anche fuori dal set; e poi Giancarlo Giannini, con cui ha vissuto insieme, condividendo vacanze con le rispettive famiglie al mare. Del resto, è lui stesso ad ammettere di non saper “lavorare con le persone se non c’è anche un affetto e un rispetto umano”. Quanto al futuro dei giovani direttori della fotografia, Guseppe Rotunno è ottimista: non manca il talento, oggi in Italia ci sono professionisti, “il problema è che non hanno sufficiente libertà per esprimersi, non gli si dà tutto quello che sarebbe necessario per realizzare le loro fotografie. Però sono sicuro che le capacità ci sono, e verranno fuori quando si chiarirà il concetto che il grande schermo non è sostituibile, almeno per tanti anni ancora”.

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L’ITALIA DEL BOOM ECONOMICO SI RISVEGLIA CON UNA CANZONE

Volare… e l’Italia in bianco e nero si tinge di blu! Era il 1958 quando Domenico Modugno cantò sul palco del Festival di Sanremo “Nel blu dipinto di blu”, e fu subito un successo. Cinquant’anni dopo, l’omaggio ad una canzone-simbolo dell’Italia nel mondo

Marc Chagall, “La femme au coq rouge”

di Gloriano Mazzè

NEL BLU, DIPINTO DI BLU Penso che un sogno così non ritorni mai più; mi dipingevo le mani e la faccia di blu, poi d’improvviso venivo dal vento rapito e incominciavo a volare nel cielo infinito… Volare… oh, oh!… Cantare… oh, oh, oh, oh! Nel blu, dipinto di blu, felice di stare lassù. E volavo, volavo felice più in alto del sole ed ancora più su, mentre il mondo pian piano spariva lontano laggiù, una musica dolce suonava soltanto per me… Volare… oh, oh!… Cantare… oh, oh, oh, oh! Nel blu, dipinto di blu, felice di stare lassù… 16


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olare… oh, oh! Cantare… oh, oh, oh, oh! Nel blu, dipinto di blu. Felice di stare lassù!”. Chi, nella sua vita, non ha mai canticchiato questo celebre ritornello, in compagnia… o semplicemente sotto la doccia! Un successo – possiamo dirlo senza tanti giri di parole – realmente planetario, di sicuro una delle canzoni italiane più conosciute e amate in tutto il mondo, e che quest’anno ha celebrato il mezzo secolo di vita. Un compleanno assolutamente da festeggiare!

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LA STORIA. Scritta da Domenico Modugno e Franco Migliacci, “Nel blu dipinto di blu” fu presentata per la prima volta al Festival di Sanremo nel 1958 dallo stesso Modugno e da un giovanissimo Johnny Dorelli… e fu subito chiaro a tutti che sul celebre palco ligure stava succedendo qualcosa di nuovo! Nell’Italia in pieno boom economico, quel “Volare” cantato a pieni polmoni, quasi gridato a braccia aperte, equivaleva ad una sorta di inno liberatorio, a testimonianza di una volontà collettiva di ricominciare a vivere con gioia, a guardare con ottimismo al futuro, ormai lontana dalla guerra, di volare “felice, più in alto del sole, ed ancora più su”. E infatti la canzone trionfò alla kermesse musicale, e, fin dal giorno successivo, venne canticchiata ovunque nelle strade, fino, naturalmente, a scalare le classifiche musicali, italiane e non! DIETRO IL TRIONFO... MARC CHAGALL. Come accennato, dietro questo successo planetario, si trovano un grande cantante, Modugno, e un importante paroliere dell’epoca, Franco Migliacci. I racconti sulla nascita del testo da parte dei due autori sono contrastanti e variano a seconda della ricostruzione del momento, ma ce n’è una che ci piace in particolare ricordare, e che riconduce “Nel blu dipinto di blu” addirittura ad uno dei grandi artisti del Novecento: Marc Chagall. È stato infatti lo stesso Migliacci a raccontare come, al risveglio da un sonno agitato, ciò che vide fu una celebre riproduzioni di un’opera del pittore bielorusso: “La femme au coq rouge”, con il gallo rosso che vola nel cielo blu. E da qui, le prime parole… UN SUCCESSO PLANETARIO. Dopo aver vinto il Festival di Sanremo ed essersi classificata terza all’Eurofestival, “Nel blu dipinto di blu” iniziò fin da subito ad affermarsi non solo in Italia, ma anche all’estero: basti pensare che negli Stati Uniti è stata prima in classifica per ben 13 settimane, e nel mondo ha venduto più di 22 milioni di copie! A renderla ancora più popolare, il fatto che furono numerosi i cantanti che interpretarono successivamente questa canzone, tra cui Dean Martin, Al Martino e Gipsy Kings. Senza scordare i riconoscimenti: nel 1958, infatti, la canzone vinse due Grammy come Canzone dell’anno (Song of the year) e come Disco dell’anno (Record of the year). Un successo che non viene meno col passare degli anni: se ancora nel 1986 David Bowie l’ha inclusa nella colonna sonora del film “Absolute beginners”; nel 2001 la grande Mina ne ha inciso un frammento nell’album “Sconcerto”, interamente dedicato alle canzoni di Modugno. E, in un recente sondaggio realizzato dalla Società Dante Alighieri, “Volare” risulta ancora essere una delle canzoni più amate e cantate in giro per il mondo. UN FRANCOBOLLO PER “VOLARE”. Due milioni e cinquecentomila esemplari, su cui sono stati rappresentati, in grafica stilizzata, un disco in vinile ed una figura che si libra in aria. Sotto, la scritta “Nel blu, dipinto di blu”. Questo il francobollo che la Regione Liguria d’intesa con la Città di Sanremo ed il Comune di Polignano a Mare (la cittadina pugliese che ha dato i natali a Modugno), il Ministero delle Comunicazioni e Poste Italiane SpA, hanno deciso di realizzare quest’anno, in occasione del 58° Festival della Canzone Italiana. Un “omaggio doveroso”, come l’ha definito il Ministro Paolo Gentiloni, per celebrare una canzone immortale, cantata da una voce indimenticabile quale quella di Domenico Modugno. “È il brano che ha inaugurato un nuovo stile nella musica leggera – si legge invece in un comunicato delle Poste Italiane – e che ha unito diverse generazioni artistiche, rappresentando, anche all’estero, il sentimento degli Italiani, quando la TV era ancora in bianco e nero e i dischi in vinile si ascoltavano a 45 giri”.

IN THE MIDST OF AN ECONOMIC BOOM, ITALY WAKES UP WITH A SONG

Volare… The black and white Italian world of the ‘50s is painted blue! olare… oh, oh! Cantare… oh, oh, oh, oh! Nel blu, dipinto di blu. Felice di stare lassù!” Who has never sung or hummed this famous song in their lives, with friends… or in the shower! A success that is – and we can say it without mincing words – truly global, certainly one of the most well known and well loved Italian songs in the world and that this year celebrates half a century. A birthday to celebrate!

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H I S T O R Y. W r i t t e n b y Domenico Modugno and Franco Migliacci, “Nel blu dipinto di blu” was presented at the Sanremo Festival for the first time in 1958 by Modugno and a very young Johnny Dorelli… and it was immediately obvious to everyone that something great was happening on the famous Liguria stage! Italy was in the full force of an economic boom and “Volare” sung on the top of one’s voice, almost yelled with open arms, was the equivalent to a sort of liberating national anthem witnessing a collective desire to recommence living with joy, to look to the future with optimism, far away from the war, to fly “felice, più in alto del sole, ed ancora più su.” In fact, the song won the music festival and from the following day was sung everywhere on the streets, until obviously it climbed all the music charts, Italian and non! BEHIND THE SUCCESS… MARC CHAGALL. As we have already mentioned behind this global success was a famous singer, Modugno and an important lyricist of the era, Franco Migliacci. The versions on the actual creation of the text, on the part of both authors, are contrasting and vary according to the mood but there is one version in particular that we like to remember and that associates “Nel blu dipinto di blu” with one of the great artists of the twentieth century: Marc Chagall. In fact it was Migliacci who told us that, waking up from a bad dream, he saw the famous reproduction of one of the White Russian’s artist works “La femme au coq rouge,” with the red hen that flies in a blue sky. And from here the first words of the song came to him… A GLOBAL SUCCESS. After having won the Sanremo festival and being classified third in the Eurofestival, “Nel blu dipinto di blu” immediately started to become well known not only in Italy but also abroad: in the United States it was top of the charts for 13 weeks and it has sold more than 22 million copies in the world! To add to its success was the fact that there were numerous singers who subsequently interpreted the song, amongst which Dean Martin, Al Martino and the Gipsy Kings. Then there are the awards: in fact in 1958, the song won two Grammies as Song of the year and Record of the year. A success that did not even fade as the years passed. In 1986 David Bowie included it in the sound track of his film “Absolute beginners” and in 2001 the famous Mina included a piece in her album “Sconcerto”, entirely dedicated to Modugno’s songs and, in a recent survey carried out by the Società Dante Alighieri, “Volare” is still one of the most well loved and well sung songs around the world. A POSTAGE STAMP TO “FLY HIGH” AGAIN. Two million five hundred thousand copies, on which a vinyl disc and a figure that flies high is depicted in stylised graphics. Written underneath are the words “Nel blu, dipinto di blu.” This is the postage stamp that the Ligurian Region, together with the city of Sanremo and the Municipality of Polignano a Mare (the city in Puglia where Modugno was born) and the Ministry of Communication e Poste Italiane SpA have decided to produce this year in celebration of the 58th Festival of Italian Songs. A “well deserved homage”, as the Minister Paolo Gentiloni says, to celebrate an everlasting song sung with the unforgettable voice of Domenico Modugno. “It is a piece that has inaugurated a new style in pop music – says the press release from the Poste Italiane – that has united different artistic generations representing Italian sentiments and lifestyles, also abroad, in the days when TV was still in black and white and vinyl records went around at 45 rpm.”

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MARIA GRAZIA CUCINOTTA

e i suoi “bambini invisibili” iciliana, un passato nel campo della moda, Maria Grazia Cucinotta ha esordito nel mondo del cinema all’inizio degli anni Novanta, ma il reale successo, quello che le ha permesso di essere conosciuta e amata non solo in Italia ma in tutto il mondo, è stata l’esperienza, accanto a Massimo Troisi, nel film “Il Postino”, per il quale è stata anche candidata all’Oscar. Da allora, una strada tutta in salita, che l’ha portata anche dietro la cinepresa, in veste di produttrice, e che, soprattutto, l’ha spinta ad usare il suo successo e l’amore che il pubblico le dimostra quotidianamente per aiutare i più deboli: i bambini. Da qui, il suo impegno nella produzione di “All the Invisible Children” (2005), diretto a più mani da registi come Emir Kusturica, Spike Lee, Ridley Scott e John Woo, film corale in cui, attraverso sette prospettive diverse, in sette Paesi diversi, viene fotografata la sofferenza infantile nel mondo: la condizione di degrado, incomprensione e stenti in cui molto spesso sono costretti a vivere i più piccoli, anche tra le mura di casa. Un impegno che la porterà, nel 2006, a diventare Ambasciatrice contro la fame del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM). Con lei abbiamo parlato di questo suo importante incarico, e dei suoi progetti futuri, cinematografici e non.

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Ai suoi impegni di attrice e produttrice, ha da tempo affiancato la sua lotta contro la fame nel mondo, e a favore dei diritti dei più piccoli. Perchè “ognuno di noi può fare la differenza” di Ghileana Galli

Maria Grazia, il suo impegno in ambito umanitario è iniziato nel 2005, quando ha deciso di produrre il film “All the invisible Children”. Come è nata questa esperienza? Tutto è iniziato nel 2001, un anno per me molto particolare. Per tutti, l’11 settembre ha rappresentato un momento importante di riflessione, ma anche di tristezza, di umore ingrigito. A ciò, però, per me, si affiancavano le sensazioni di essere appena diventata madre: due giorni prima del crollo delle Torri, è infatti nata mia figlia Giulia. Da qui, il mio desiderio di dare un messaggio di speranza, di far capire alle persone che la volontà può fare tutto, di aiutare, portandoli alla luce, rendendoli visibili, coloro che non lo erano. E ha preso così vita questo importante progetto. Dopo aver prodotto questo film, lei si è avvicinata al PAM-WFP, di cui è diventata Ambasciatrice contro la Fame. Come è avvenuto questo incontro? I proventi di “All the Invisibile Children” sono stati devoluti al World Food Programme e all’Unicef, e questo mi ha permesso di avvicinarmi ulteriormente a queste due associazioni, che già conoscevo e stimavo per la loro attività. Questo film mi ha permesso di apprezzare ancora di più il loro operato, soprattutto mi ha fatto capire che tutti i loro sforzi venivano poi concretizzati in azioni reali, tangibili. Da qui, l’inizio di questa mia bella collaborazione. Di recente, proprio a fianco del WFP, è stata in India. Che cosa le ha lasciato questa esperienza? Si è trattato del mio primo viaggio in veste di Ambasciatrice contro la Fame, ed è stata un’esperienza veramente particolare, che soprattutto mi ha insegnato come, ognuno di noi, può

Maria Grazia Cucinotta durante la sua missione in India

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RIFLETTORI SULLE DONNE UNA DONNA CONCRETA, CHE VUOLE AGIRE PER CAMBIARE IL MONDO. MA CHE AMA FAR SORRIDERE

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fare la differenza nella lotta contro la fame. L’India è un Paese meraviglioso, e noi siamo stati circa una decina di giorni nella regione centrale, a visitare ogni giorno un villaggio diverso. Incontravamo la gente, parlavamo con le donne, giocavamo con i bambini. Soprattutto, cercavamo di spiegare il valore dell’istruzione e del programma “Cibo per lo studio” del PAM: mandando i propri figli a scuola, infatti, le famiglie li istruiscono e assicurano loro un pasto. In questa maniera, permettono ai loro bambini di crescere, di avere un’istruzione, ma anche di avere quella forza e quell’energia che permette loro di fare. Abbiamo inoltre spiegato il valore di creare entità produttive locali, piccole cooperative per la produzione di farine vitaminizzate e di biscotti, che possono permettere al villaggio di autosostentarsi, di diventare indipendente. Sono progetti importanti, e, soprattutto, come ho detto prima, concreti, reali, non aiuti fini a se stessi. La sua attività in ambito umanitario non si esaurisce però con il WFP. No, infatti. Grazie alla collaborazione con delle associazioni gestite da persone a me care e in cui ripongo grande fiducia, seguo anche altri progetti, per esempio quello di un ospedaleasilo nel Botswana, così come un’altra importante iniziativa in Bielorussia, dove è stata creata una casa-famiglia per i bambini diversamente abili, bambini che altrimenti sarebbero abbandonati a se stessi. Sono strutture serie, che dimostrano concretamente come cambiare il mondo sia possibile. Ha altri progetti in programma, in questo ambito? Si, in particolare sto collaborando con un mio amico stilista, Andrea Montelpare, per lanciare nel prossimo autunno una linea di scarpine per bambini che venderemo all’interno di una tazza. Ogni tazza permetterà di sfamare un bambino per un anno. A PRACTICAL WOMAN WHO WANTS TO CHANGE THE WORLD. BUT SHE ALSO LOVES TO MAKE PEOPLE SMILE AND DREAM.

Maria Grazia Cucinotta tells us about her “invisible children” he comes from Sicily and worked as a model, Maria Grazia Cucinotta began as an actress in cinema at the beginning of the Nineties, but it was with the film “The Postman” with Massimo Troisi that she really became appreciated and popular in Italy and in the entire world, a role that also brought her a nomination for an Oscar. Since then, her career has become more and more successful, and she has also experienced the other side of the movie camera as a producer. Her success has pushed her to use her influence and the love of her fans to help the weakest persons: children. This is the reason why she produced “All the Invisible Children” (2005), which was shot with the contribution of many famous filmmakers, such as Emir Kusturica, Spike Lee, Ridley Scott and John Woo. This many-voiced movie tells of the suffering of children in the world through seven different perspectives in seven different Countries. This is a sort of picture that shows the squalor, the lack of understanding and the hardships experienced by many children, even at home. In 2006 her commitment to children made her Ambassador against Hunger for the UN World Food Program (WFP). We have spoken with her about this important office and about her future projects, both professional and private. Maria Grazia, your commitment to humanitarian problems started in 2005, when you decided to produce the movie “All the Invisible Children”. How did this experience begin? Everything started in 2001, which was a very special year for me. What happened on 9/11 affected everybody, making us meditate and bringing grief and sorrow into our lives. But I was also experiencing the joys of motherhood: my daughter Giulia was born two days before the collapse of the Twin Towers. This is the reason why I decided to give the world a message

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of hope, to make people understand that, if we want, we can do everything, we can help those who are invisible by bringing them into the light. So we started this important project. After having produced this film you started to cooperate with the WFP, and you have become Ambassador against Hunger. How did you meet them? The proceeds of “All the Invisible Children” were donated to the World Food Program and to UNICEF, and this fact enabled me to approach these associations, which I already knew and esteemed for their activity. This film has made me further appreciate their work, and above all I had the opportunity to understand that all their efforts become real, tangible facts. So I started to cooperate with them. You have recently been in India for the WFP. What can you tell us about this experience? It was my first visit as Ambassador against Hunger, and it was a very special experience in which I learnt that everyone of us can make a big difference against Hunger. India is a marvelous Country, we stayed about ten days in the central region and we visited a different village every day. We met people, spoke with the women and played with the children. Above all, we tried to explain to them the importance of education and the WFP “School Feeding”program: by sending their children to school, a family can give them education and a meal every day. This way, children can grow up, be educated and can also have the necessary nourishment to learn. We have also explained to them the importance of creating local production enterprises, such as small cooperatives for the production of vitaminized flours and cookies, which can allow a village to survive and become inde-

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GLI ALTRI E FARLI SOGNARE. NELLA VITA COME AL CINEMA

Passiamo ora all’altra sua passione, che poi, del resto, è la sua professione: il cinema. Da attrice e produttrice, cosa pensa del cinema italiano di oggi? Personalmente, ritengo che il cinema italiano di oggi dia più spazio alla riflessione, all’autocritica, che non all’intrattenimento. Il cinema contemporaneo è molto autoriale, e punta forse un po’ troppo il dito, cerca di denunciare, di far riflettere, ma si dimentica in molti casi dello spettatore, del pubblico, che molto spesso vuole vedere un film per intrattenimento, per “staccare la spina”, per poter sognare. Con questo, non sono a favore di un cinema banale, ma di un cinema che conservi uno spirito fiabesco, che parli di amore, che faccia sorridere. In questo, gli Americani, a mio parere, ci possono insegnare molto. Con chi le piacerebbe lavorare? Per quanto riguarda i registi italiani, mi piace molto Emanuele Crialese: ha infatti una grande sensibilità, e questa, a mio parere, è una bellissima dote. Durante la lavorazione di “All the invisible children”, invece, ho avuto modo di conoscere Spike Lee, e di apprezzarne, oltre al modo di lavorare, la sua enorme umanità. Ma mi piace lavorare anche con i giovani: trovo infatti molto bello condividere un progetto con un regista emergente che ha un sogno, e, soprattutto, tantissimo entusiasmo per realizzarlo. Di sicuro, è anche maggiore la soddisfazione di vedere realizzato, alla fine, questo sogno, di aver contribuito alla sua riuscita, di farne, in un certo senso, parte. Ora, sta lavorando a qualche progetto in particolare? Sono produttrice e attrice de “L’imbroglio nel lenzuolo”, che uscirà nelle sale a settembre, distribuito da Rai Cinema e realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. È ambientato all’inizio del Novecento, e racconta la storia dell’arrivo del cinema in Sicilia. A predominare, è la visione di un Sud

magico, dove è ancora forte la superstizione; d’altro canto, è proprio il cinema a portare tra la gente una nuova magia, che fa sognare, che fa evadere dalla realtà, e, soprattutto, che abbatte le barriere sociali e rende tutti uguali. So che lei, negli ultimi anni, ha viaggiato molto all’estero, soprattutto negli Stati Uniti. In questo senso, ha altri progetti? Di sicuro nei prossimi mesi sarò in Cina e in India, e poi, ancora, in quella che considero un po’ la mia seconda patria, gli Stati Uniti appunto. Mi piace viaggiare, ma soprattutto mi piace parlare con gli altri, portando con me un po’

della mia Italia. All’estero, infatti, hanno una visione un po’ distorta del nostro Paese. Ma questo, a mio parere, è anche colpa dei nostri media, in un certo senso, colpa nostra: non riusciamo infatti ad apprezzare – e quindi a far realmente apprezzare –le nostri radici storiche, le nostre tradizioni. Non riusciamo a capire che è qui che è nato tutto, che ha avuto origine quella cultura che ha poi fatto scuola in tutto il mondo. Non è che, dopo uno dei suoi tanti viaggi, deciderà di non ritornare più in Italia? Impossibile, l’Italia è la mia terra. E ci ritornerò sempre.

BOTH IN HER PRIVATE LIFE AND IN HER MOVIES pendent. These are important projects, and above all, they are tangible and and I appreciated both his professional competence and his deep humanity. real, they are not an end in themselves. I also like working with young people: I think it is beautiful to share a projYour activity in the humanitarian field is not limited to the WFP, is it? ect with an emergent filmmaker who has a dream, and especially a lot of No, it isn’t. Thanks to the collaboration with organizations that are manenthusiasm. It is an even greater satisfaction when you seen this project aged by people I esteem and I trust, I also collaborate in other projects, for example a hospital-kindergarten in Botswana and another important inicarried out and you have contributed to make this dream come true, so you tiative in White Russia, where we created a family house for differentlyfeel that you are a part of this dream. abled children who would otherwise have been abandoned. These are seAre you working at any particular project now? rious organizations which demonstrate with facts that it’s possible to I’m producing and acting in “The Trick in the Light” (L’imbroglio nel change the world. lenzuolo), which will come out in September; this film is Have you got other plans for the future in this field? distributed by Rai Cinema with the contribution of the She has always put Yes, actually I’m working with Andrea Montelpare, who together her professional Ministry for Cultural Goods and Activities. is a fashion designer and a friend of mine, and in autumn The story is set in the early 20th Century, and it tells us life as an actress and about the first cinemas in Sicily. The vision of a magic we will launch a new collection of children’s shoes which producer and her activity South, where superstition is still very widespread, is prewill be sold in a cup. Every cup will permit a child to be fed against hunger in the dominant. Nevertheless, cinema will bring a new kind of for one year. world and for children’s magic that allows people to dream and escape from reLet’s talk about another of your passions now, which is also your job: cinema. As an actress and a produc- rights. Because “everyone ality, and above all it breaks down social barriers, leveling of us can make a big all classes. er, what do you think about the Italian cinema today? difference” Personally, I think that the Italian cinema today tends to I know that you have been traveling a lot, especially give more importance to meditation and self-criticism to the United States. Are you planning new trips? than to entertainment. Contemporary cinema is very focused on the filmIn the next few months I’m visiting China and India, then I’ll go to the Unitmaker, and maybe it exaggerates a little bit when it tries to denounce probed States, which I consider my second Country. I like traveling, and I espelems and make people think, it often forgets the spectator: people somecially like talking with other people and bringing Italy to the others. They times want to watch a movie to be entertained, to have a break and to have a distorted view of our Country abroad. But this is the fault of our medream. Saying this, I don’t mean I’m for trivial movies, but I like the cinema dia, and our fault too: we have to learn to appreciate our historical origins that still preserves a fairy-tale atmosphere, talking about love and making and our traditions, and to help others appreciate them. We still haven’t unpeople smile. In this, I think that we can learn a lot from the Americans. derstood that Italy was the cradle of a culture that set an example for the Who would you like to work with? entire world. With regards to Italian filmmakers, I particularly like Emanuele Crialese: Is there any risk that you might decide never to return to Italy after one he has great sensitivity, which I consider a wonderful quality. During the of your trips? shooting of “All the Invisible Children” I had the chance to meet Spike Lee, That’s impossible, Italy is my Country. And I’ll always come back.

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RIFLETTORI SULLE DONNE PARLA CATHERINE DICKEHAGE, COORDINATRICE NAZIONALE DEL COMITATO ITALIANO DEL PAM

Contro la fame, per lo sviluppo mondiale La distribuzione di cibo è solo uno degli strumenti messi in campo dal Programma Alimentare Mondiale per promuovere lo sviluppo in 78 Paesi. Un impegno grande, che ha bisogno del contributo di tutti di Lucy Tattoli al 1963, dalla sede centrale di Roma, il Programma Alimentare Mondiale (PAM/WFP), braccio operativo delle Nazioni Unite, invia aiuti alimentari ovunque si verifichi una crisi umanitaria. Solo nel 2006, 87.8 milioni di persone in 78 Paesi hanno ricevuto aiuti dal PAM, sia attraverso operazioni di emergenza, sia tramite i suoi progetti, che promuovono sicurezza alimentare a livello nazionale e sviluppo economico e sociale locale. Di tutto ciò, abbiamo parlato con la Coordinatrice Nazionale del Comitato Italiano, Catherine Dickehage.

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Catherine, ci può raccontare la sua esperienza all’interno del PAM/WFP? Sono entrata al Comitato Italiano del PAM circa tre anni fa, quando il Programma Alimentare Mondiale ha deciso di costituire l’istanza territoriale che lo rappresentasse in Italia. Il PAM ha sede mondiale a Roma, ma in pochi sanno che è la più grande organizzazione umanitaria al mondo: quest’anno prevede di sfamare circa 70 milioni di persone in circa 80 Paesi tra i più poveri al mondo. Fino a pochi anni fa, il PAM contava sul solo sostegno dei governi, che donano comunque su base volontaria. Purtroppo, invece, le situazioni di crisi sono aumentate, e con esse anche le popolazioni a rischio alimentare. Si è dunque deciso di creare gli Amici del PAM negli Stati Uniti, l’Associazione per il PAM in Giappone e il Comitato Italiano per il PAM in Italia. In questa maniera, cerchiamo di informare, sensibilizzare e raccogliere fondi a sostegno del PAM in modo più capillare, facendo leva sulle forze più solidali e attente di questi Paesi. Quali le iniziative più recenti che avete realizzato? Nell’ultimo anno, tutte le attività realizzate in Italia – serate benefiche, partenariati, partecipazione ad eventi, iniziative con le scuole e tanto altro – sono state indirizzate prevalentemente al sostegno dei progetti di Alimentazione Scolastica del PAM: un’idea molto semplice ed efficace, che prevede la distribuzione del cibo direttamente nelle scuole in modo da incentivare la frequenza scolastica soprattutto delle bambine. Il PAM fornisce pasti in 70 Paesi ad una media di 20 milioni di bambini a scuola. Riteniamo infatti che cibo e istruzione siano il binomio su cui puntare: mangiando si studia meglio, e studiando si cresce più liberi. Chi volesse aiutare il PAM/WFP, cosa deve fare? Ci sono tanti modi per sostenere il Comitato Italiano per il PAM (www.comitatopam.org). Oltre al necessario e quanto mai utile sostegno economico, è importante poter contare sulla partecipazione delle persone alle nostre iniziative: per questo, abbiamo costituito una rete attiva su tutto il territorio nazionale, con referenti locali impegnati con grande entusiasmo a mobilitare le risorse del loro territorio. Uno sforzo collettivo, dunque, che ci fa guardare alle sfide future con ottimismo e grande speranza.

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INTERVIEW WITH CATHERINE DICKEHAGE, NATIONAL COORDINATOR OF THE ITALIAN COMMITTEE FOR WFP

Fighting hunger for world development ince 1963, from its headquarters in Rome, the World Food Program (WFP), an operative branch of the UN, has been sending food wherever there is a humanitarian crisis. In 2006, 87.8 million people in 78 Countries were helped by the WPF both through emergency actions and projects which promotes national food safety and local social and economic development. We talked about this with the National Coordinator of the Italian Committee Catherine Dickehage. Catherine, could you tell us about you experience within WFP? I entered the Italian Committee of WFP about three years ago, when the World Food Program decided to create a representative institution in Italy. WFP has its main headquarters in Rome, but few people know that it is actually Food distribution is the largest humanitarian organization in the world: about only one of the 70 million people in about 80 of the poorest Countries are means used by the expected to be fed in 2008. Some years ago, WFP could World Food Program rely only on the support of governments, who can make to promote voluntary donations only. Unfortunately, critical situations development in in the world have increased, as well as the number of popabout 80 Countries. A ulations with famine risk. So, the Friends of the WFP in the huge effort that needs USA, the Japan Association for WFP and the Italian Comthe help of everyone mittee for WFP in Italy have been created. This way, we try to inform and make people aware of this problem, and to raise funds locally to support WFP, relying on the most sympathetic and sensitive forces in these Countries. Which are the most recent projects you have carried out? Last year, all the activities we organized in Italy – such as benefit nights, partnerships, participations in events, projects with schools and so on – have been mostly directed to support the WFP’s School Feeding Program. This is a simple but effective idea, which includes food distribution at school in order to promote school attendance, especially among young girls. WFP supplies meals at school in 70 Countries to an average number of 20 million children. We believe that food and education are two elements we have to focus on: if children can eat, they can learn better, and by learning they can grow up with more freedom. What can we do if we want to support WFP? There are many ways to help the Italian Committee for WFP (www.comitatopam.it). Besides the useful and essential financial backing, it is important that we can rely on the collective participation in our projects: for this reason we have developed a national network with local persons of reference, who mobilize the local resources with great enthusiasm. This collective effort allows us to look at future challenges with optimism and hope.

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INTERVISTA A VICHI DE MARCHI, PORTAVOCE PER L’ITALIA DEL PAM

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Così educhiamo i giovani a combattere la fame nel mondo n racconto che mostra ai ragazzi il volto concreto Un libro, un videogioco, un gioco online. dell’impegno ONU duSono tre strumenti con cui i più giovani rante le emergenze umapossono aiutare i loro coetanei a vincere una nitarie, in cui i tre protagonisti – tre persone qualunque – grazie al loro sfida enorme: quella per la sopravvivenza impegno quotidiano a favore del prossimo, diventano veri eroi. È questo, in estrema sintesi, il contenuto del libro “La squadra: emergenza in Ristanga” (Editoriale Scienza, venduto insieme al videogioco in CD-ROM Food Force), firmato da Vichi De Marchi, portavoce per l’Italia del Programma Alimentare Mondiale (PAM), e presentato in occasione dell’ultima Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna. Vichi, come è nato questo libro? Mi è sempre piaciuto lavorare con e per i ragazzi. Prima di diventare portavoce per l’Italia del PAM ho infatti scritto programmi TV per RaiSatRagazzi, e ho ideato e diretto Atinú, settimanale d’informazione per bambini. Anche però all’interno del PAM ho voluto continuare ad occuparmi dei giovani, ed è così che è nato il libro e ho curato l’edizione italiana del videogioco, i cui protagonisti sono proprio tre miei “colleghi”, operatori umanitari del PAM in un Paese inventato, ma impegnati ad affrontare una crisi che ha caratteristiche reali. In particolare, il videogioco – che ha ispirato il romanzo – ha avuto un successo straordinario, e conta già undici versioni linguistiche e oltre 6 milioni di downloads nel mondo. Tra le voci narranti della versione italiana di Food Force – realizzata in collaborazione con la Cooperazione italiana allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri e la RAI – vi sono Maria Grazia Cucinotta e Kaka, Ambasciatori contro la Fame del PAM. Un libro bello, ma anche “buono”, visto che, chi lo compra, aiuta il PAM. Chi acquista il libro finanzia la campagna del PAM “Fill the cup”, che mira a fornire un pasto ai 59 milioni di bambini che, nel mondo, vanno a scuola affamati. Non a caso, lo slogan con cui è stato lanciato è “Mentre tu leggi qualcuno mangia”. La tazza rossa della campagna “Fill the Cup” vuole far vamo previsto un riscontro così positivo! Il gioco è semplice: viene proposta riflettere i membri della comunità internazionale: la prossima volta che una parola in inglese, ed il giocatore deve scegliere fra quattro definizioni, e, compiranno un gesto apparentemente scontato come riempire una tazza se la risposta è giusta, dona 20 chicchi di riso al PAM. di caffè, forse valuteranno che quel semplice gesto significa, altrove, in terDal 7 ottobre scorso, giorno del debutto online di FreeRice, sono stati racmini monetari, un’intera settimana di pasti per un bambino. Bastano 20 colti 25 miliardi di chicchi, che ci hanno permesso – grazie al contributo decentesimi di Euro al giorno per sfamare un bambino a scuola. gli sponsor – di nutrire oltre 1.300.000 persone per un giorno. In questa maUn’altra iniziativa che ha riscosso grande successo è stato il niera, chiunque può aiutarci a lottare contro la fame nel mondo, l’emergengioco online FreeRice. za mondiale numero uno, in grado di mietere più vittime di AIDS, tubercoSia noi che il creatore di FreeRice (www.freerice.com) John Breen, non ave- losi e malaria messi insieme. INTERVIEW OF VICHI DE MARCHI, SPOKESPERSON FOR ITALY IN THE WORLD FOOD PROGRAMME (WFP)

How to educate young people to fight famine in the world story that shows boys and girls the real face of the UN commitment during humanitarian emergencies in which three people, any three people, become real heroes as a result of their daily commitment to helping others. This is the extreme summary of the book “The team – emergency in Ristanga” (Editoriale Scienza, sold with the video game Food Force on CD-ROM), by Vichi De Marchi, spokesperson for Italy in the World Food Programme (WFP) and presented at the last Children’s Book Fair in Bologna. Vichi, how did this book start? I’ve always liked working with and for girls and boys. Before becoming spokesman for Italy in the WFP, I wrote TV programmes for RaiSatRagazzi, and I designed and directed Atinú, a weekly programme of information for children. Also inside the WFP, I wanted to continue to my interest in young people, and so the book was started and I was responsible for the Italian edition of the video game, whose heroes are three of my “colleagues”, humanitarian op-

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erators for the WFP in an imaginary country, but committed to facing a crisis with real features. In particular, the video game – which inspired the novel – has had an extraordinary success, and there are already 11 different language versions and more than 6 million downloads in the world. The voices of the narrators of the Italian version of Food Force, made in collaboration with the Italian Co-operation for Development at the Ministry of Foreign Affairs and RAI, include Maria Grazia Cucinotta and Kakà, ambassadors against hunger for the WFP. A lovely, but “good” book, seeing that people who buy it help the WFP. Whoever buys the book finances the WFP “Fill the cup” programme which aims to supply a meal to 59 million children in the world who go to school hungry. It’s not by chance that the launch slogan was “While you read, someone eats.” The red cup of the “Fill the Cup” campaign intends to make members of the international community reflect. The next time they make such an apparently casu-

al gesture as refilling a coffee cup, they will, perhaps, weigh up the fact that that simple gesture means, in monetary terms, a week’s meals for a child somewhere. It only takes 20 Euro cents a day to feed a child at school. Another very successful initiative has been the on-line game FreeRice Neither we nor the creator of FreeRice (www.freerice.com) John Breen, had expected such a positive result! The game is easy: a word in English is suggested and the player must choose between four definitions. If the answer is right, 20 grains of rice are donated to the WFP. Since 7 October 2007, when FreeRice made its debut on-line, 25 billion grains have been collected which have enabled us to feed more than 1,300,000 people for a day, as a result of the sponsors’ contribution. In this way, anyone can help us fight famine in the world, the Number 1 emergency in the world, able to harvest more victims than AIDS, tuberculosis and malaria put together.

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Foto: wfp/Rein Skullerud

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CLUB DEI BORGHI PIÙ BELLI D’ITALIA Nato nel 2001 su impulso della Consulta del Turismo dell’Associazione dei Comuni Italiani (ANCI), il Club dei Borghi più belli d’Italia è sorto dall’esigenza di valorizzare il grande patrimonio di Storia, Arte, Cultura, Ambiente e Tradizioni presente nei piccoli centri italiani che sono, per la grande parte, emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti. Si tratta dell’Italia minore, quella a volte più sconosciuta e nascosta, ma che rappresenta al meglio il dipanarsi della nostra storia millenaria, e dove è possibile trovare quelle atmosfere, quegli odori e quei sapori che fanno diventare la tipicità un modello di vita che vale la pena di “gustare” con tutti i sensi.

CLUB OF THE MOST BEAUTIFUL VILLAGES IN ITALY Founded in 2001 by the Council for Tourism of the national association of Italian communes (ANCI), the Club of the most beautiful Villages in Italy was created with the aim to promote the fantastic heritage of History, Arts, Culture, Environment and Traditions of small Italian villages, which are mostly excluded from the main tourists itineraries. This is another face of Italy, which is often hidden and unknown, but which better represents our millenary history, where you can find atmosphere, smells and tastes that make up our typicalness and which are worth feeling with all your senses.


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LE EMOZIONI DI UN MONDO RURALE ORMAI PERDUTO

Ricetto di Candelo, la P medievale del Biellese l nome Ricetto di Candelo è forse da mettere in relazione con le origini pre-celtiche del luogo. “Candt” – da pietra – ed “elu” – suffisso indicante località presso alture o acque – fanno pensare alla presenza dei Liguri. Il termine Ricetto, invece, deriva dal latino “receptum” (ricovero, rifugio) e indica un luogo difeso, cinto da fortificazioni.

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IL RICETTO, IL CUORE DEL BORGO. Il Ricetto è una fortificazione collettiva sorta per iniziativa della popolazione di Candelo negli anni a cavallo tra Duecento e Trecento. È il più intatto di tutti i ricetti del Piemonte e rappresenta la memoria della gente di Candelo, che lo utilizzava come deposito per i prodotti agricoli in tempo di pace e come rifugio in tempo di guerra o di pericolo. Si è conservato grazie alla sua matrice contadina, infatti fino a pochi anni fa nelle “cellule” si faceva il vino e si mettevano al sicuro i prodotti della terra. Il ricetto è a pianta pentagonale, ha un perimetro di circa 470 metri e una superficie di 13 mila metri quadri, è largo 110 metri e lungo 120. In queste ristrette dimensioni trovano spazio circa 200 cellule, oggi quasi tutte di proprietà privata. La cinta muraria ne segue tutto il perimetro ad eccezione del lato sud, ora occupato dal palazzo comunale in stile neoclassico costruito nel 1819, in stridente contrasto con l’architettura medievale del ricetto. Le mura sono in ciottoli a spina di pesce con un coronamento merlato. Tutto intorno correva il cammino di ronda. Gli angoli del ricetto sono protetti da quattro torri rotonde, in origine tutte aperte verso l’interno per facilitare le operazioni di difesa. L’unica via d’accesso era protetta, a sud, da una poderosa torre-porta, mentre al centro del lato nord, tra due torri angolari rotonde, si trova ancora la torre di cortina, costruita quasi interamente con grandi massi squadrati. TRA LE RUE DEL RICETTO. Varcata la torre-porta, ci si trova in una piazzetta pavimentata con le pietre tondeggianti del vicino torrente. La costruzione più imponente è il Palazzo del Principe, fatto costruire da Sebastiano Ferrero nel 1496, quando diventò feudatario di Candelo. Il palazzo presenta una struttura a mastio, oggetto di vari interventi in epoca successiva. Le rue – francesismo con cui si chiamano le strade – sono a ciotoloni inclinati verso la mezzaria e con pendenza da sud a nord per permettere il deflusso delle acque superficiali verso la torre di cortina. La rua principale, al centro, era calibrata in funzione del traffico dei carri; più ridotte sono le rue laterali. Gli edifici, costituiti da una serie di singole cellule edilizie non comunicanti, sono accorpati in nove isolati. Il vano a pianoterra (caneva) è una cantina con pavimento in terra battuta, destinata al vino e alle operazioni connesse, cui si accede dalla strada attraverso un portale. Il vano al piano superiore (solarium) è un ambiente secco ed

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Alcuni scorci di Ricetto di Candelo

Capolavoro medievale dell’ingegno e della fatica di una comunità di piccoli agricoltori, oggi è uno dei 100 Borghi più belli d’Italia, bandiera arancione del Touring Club Italiano dal 2007 asciutto, ideale per la conservazione delle granaglie, e vi si accede direttamente dalla rua tramite la lobbia, una balconata di legno che poggia sulle travi di separazione tra caneva e solarium. Dal ricetto, scendendo lungo il tratto erboso a sinistra della torre di sud-ovest, si raggiunge la chiesa di Santa Maria attraverso un viottolo che costeggia la Roggia Marchesa, il canale che dal 1561 dà acqua alle campagne circostanti e alle risaie del Vercellese. In questi terreni, fino alla piana del torrente Cervo, si trovavano le fosse per la macerazione della canapa, coltivazione dismessa agli inizi del Novecento. La chiesa, variamente rimaneggiata, è menzionata per la prima volta nel 1182 e conserva una bella facciata romanica costruita con pietre di torrente disposte a spina di pesce. All’interno, sono pregevoli i capitelli quattrocenteschi delle colonne, gli affreschi della fine del XV secolo e il pulpito della metà del XVII. SAPORI DEL BORGO. Il prodotto del borgo è un salame sotto grasso chiamato “salam ‘d l’ula”. Tipici anche i dolci croccanti del Ciavarin. Il piatto del borgo è invece la “paletta candelese”, un salume costituito dalla scapola di suino sgrassata e refilata, salata e massaggiata manualmente e prodotta secondo tradizione in limitate quantità.

CANDELO IN FIORE 2008. Dal 24 maggio al 2 giugno 2008, nella storica cornice di uno dei 100 Borghi più belli d’Italia, bandiera arancione del Touring Club Italiano dal 2007, prestigiosi floricoltori orneranno angoli caratteristici con piante pregiate e decorazioni floreali. In programma, visite anche in notturna nella suggestiva cornice policroma del Ricetto illuminato; itinerari nel verde del Biellese; mostre sulle bellezze turistiche del Biellese e del Piemonte dentro e fuori le mura; spettacoli serali, musica, danza e animazione tra le rue. Il magico mondo delle fiabe si sposerà con le decorazioni floreali e le coreografie, creando suggestioni uniche per grandi e piccini. E poi, visite guidate su prenotazione, trenino delle fiabe, mercatino dei fiori… e tante, tante sorprese. Menù a tema nei ristoranti della città. Candelo in Fiore 2008 (www.candeloinfiore.it) è organizzato da Pro Loco di Candelo in collaborazione con Comune di Candelo, Provincia di Biella, Regione Piemonte, Distretto dei fiori, ATL Biella, Camera di Commercio di Biella, Associazione Florovivaisti Biellesi. www.cittadicandelo.bi.it www.prolococandelo.it


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a Pompei se di Umberto Forte

THE EMOTIONS OF A LOST RURAL WORLD

Ricetto di Candelo, Biella’s answer to Pompeii he name Ricetto di Candelo might be related to the pre-Celtic origins of the area. “Candt” means stone and “elu”, a suffix indicating a place near heights or water, suggests the presence of the Ligurians. The name Ricetto derives from the Latin “receptum”, which means shelter or refuge, and indicates a defended place, surrounded by fortifications.

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to accommodate cart traffic, while the side streets are narrower. The buildings, which are a series of individual, non-connecting structures, are grouped into nine blocks. The ground floor room (caneva), which is entered from the street through a door, has a dirt floor and is used for winemaking operations and wine storage. The room on the upper floor (solarium) is dry; ideal for storing grains, it can be reached directly from the street by means of the lobbia, a wooden balcony that rests on the beams that separate the caneva and the solarium. Leaving the Ricetto and going down the grassy stretch to the left of the southwest tower, one comes to the Church of Santa Maria by means of a lane that follows the Roggia Marchesa, the canal that since 1561 has brought water to the surrounding fields and to the Vercelli rice-paddies. In these fields, along the plain of the Cervo stream, you can find ditches that used to be used for soaking hemp, which has not been cultivated since the early 1900s. The first mention of the church, which has undergone much remodeling, dates back to 1182. It has an attractive Romanesque façade made from river stones laid in a herringbone pattern. Inside, there are columns with beautiful 15th century capitals, frescoes from the late 15th century, and a pulpit from the mid-17th century.

THE RICETTO, HEART OF THE VILLAGE. The Ricetto is a collective fortification which came into being through the initiative of the people of Candelo in the period spanning the 1200s and 1300s. It is the best preserved of all the ricetti in Piedmont reminds us of the people of Candelo, who used it as a storage area for agricultural products in peacetime and as a shelter during times of war or danger. The Ricetto can thank its peasant origin for its preservation; until just a few years ago people still used the “cells” to make wine, and for safe storage of their harvests. The Ricetto has a VILLAGE’S FLAVOURS. A salami called “salam ‘d l’ula” pentagonal plan, with a perimeter of about 470 meters. It Medieval masterpiece of is a typical local product. Also typical are the Ciavarin is 110 meters wide and 120 meters long, covering an mind and struggle of a crunchy sweets. Between local dishes, the “paletta canarea of 13,000 square meters. Within this tight space there are approximately 200 storage cells, almost all of small farmers community, delese” is made from pork shoulder, with the fat removed it is one of the 100 most and trimmed, salted and massaged manually, and is prowhich are privately owned today. The walls go around the duced by traditional methods in limited quantities. entire perimeter of the Ricetto, with the exception of the beautiful Italian villages, southern side, where the Town Hall now stands, a neoappointed as “Bandiera classical building constructed in 1819 in stark contrast Arancione” by the Italian CANDELO IN FIORE 2008. From 24th May to 2nd June, in the historical surroundings of one of the 100 most beauwith the medieval architecture of the Ricetto. Touring Club since 2007 The walls are built out of stones set in a herringbone tiful Italian villages, appointed as “Bandiera Arancione” pattern, and are topped by watch walkways all around. The corners of the of the Italian Touring Club since 2007, some prestigious floriculturists will Ricetto are protected by four round towers, all of which originally opened to- adorn some typical corners with some precious plants and flower decoraward the inside to facilitate defense operations. The only entrance was pro- tions. Evening tours also available in the evocative polychromatic setting of tected at the south by a large tower-gate, and at the center of the north side, the illuminated medieval structure of the Ricetto. The program includes turbetween two round towers, the curtain tower still stands, made almost en- istic itineraries in the green belt of the Biellese; suggestive turist exhibitions concerning the beauties of Biella and Piedmont area in and outside the metirely out of large square blocks. dieval walls; evening shows, music, dance and other activities among the WALKING THROUGH THE RICETTO’S “RUE”. Passing through the tower- Ricetto’s medieval rue. The magic world of “fairy tales”, the flower decoragate, one comes to a small square paved with rounded stones from the near- tions and the choreographies will join together to create a real marvel for chilby stream. The largest building is the Prince’s Palace, built for Sebastiano dren and for grown ups. Visitors will be entertained by a fairy tale train, a Ferrero in 1496, when he became the feudal lord of Candelo. The palace has colourful flower street market and... many more surprises. Some special a stronghold structure, and underwent various restorations in later periods. menus are scheduled in the restaurants of the town. Candelo in Fiore 2008 The rue (from the French word for “street”) are paved with cobblestones is sponsored by Pro Loco di Candelo in co-operation with Municipality of slanting toward the middle and with a south-north slope to allow rainwater to Candelo, Province of Biella, Piemonte Region, Flower District ATL Biella, drain toward the curtain tower. The main street, in the middle, was made wider Chamber of Commerce in Biella, the Biella Floriculturists Association.

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CUCINA ITALIANA, PASSIONE MONDIALE Quando si è all’estero, una delle cose sicuramente più semplici è imbattersi in un ristorante italiano: la nostra è infatti, ovunque nel mondo, una cucina amata per la sua semplicità, per i suoi ingredienti genuini, per il suo forte legame con la terra, con le tradizioni. Dopo aver da tempo soppiantato, nei gusti dei consumatori di ogni dove, la cucina francese – troppo raffinata ed elitaria – la cucina italiana, un tempo conosciuta per alcuni suoi “classici” come la pizza e gli spaghetti, è oggi in realtà molto apprezzata soprattutto per la sua varietà: basta infatti attraversare velocemente la penisola per rendersi conto di come le differenze climatiche e territoriali hanno influito sui menù, facendo prediligere piatti di pesce o, diversamente, sostanziose pietanze di carne, primi piatti più o meno ricchi, formaggi più o meno stagionati, oli e vini a volontà. Ecco, allora, che anche all’estero si sta imparando sempre più a conoscere non solo la cucina più propriamente “italiana”, ma l’insieme delle sue decine di cucine regionali e locali. Una grande varietà, quindi, che, allo stesso tempo, la contraddistingue, e la rende sempre più amata nel mondo.

ITALIAN CUISINE, WORLDWIDE PASSION When one is abroad, it is almost certain that one will stumble across an Italian restaurant: in fact, our cuisine is everywhere in the world. A cuisine loved for its simplicity, genuine ingredients and strong link with the land and its traditions. After having supplanted, in the minds of consumers everywhere, French cuisine – too elegant and elitist – Italian cuisine, once only known for its “classics” like pizza and spaghetti is nowadays highly appreciated especially for its variety. In fact, it is suffice to quickly scan the peninsular to realise how much the climatic and territorial differences have influenced menus, preferring fish dishes or hearty meat recipes, more or less substantial first courses, a choice of cheeses matured or not, abundant oil and, of course, wine. It seems then that also abroad consumers are beginning to get to know not only the classic “Italian” cuisine, but also the “togetherness” of its ten or so local and regional cuisines. A huge variety that distinguishes it and makes it all the more loved around the world.


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ARTE DELLA TAVOLA MENTRE IL CAPOLUOGO LOMBARDO ASPETTAVA IL VERDETTO DEL BIE

Carlo Cracco a Parigi per “incoronare” Milano A 110 metri d’altezza, in cima alla Grande Arche, lo chef milanese ha cucinato dal vivo, proponendo agli illustri ospiti le eccellenze dei sapori Made in Italy

arte, la cucina e la grande musica italiana: sono questi alcuni degli “assi nella manica” che la città di Milano si è “giocata” a Parigi nell’ultima settimana prima del verdetto del BIE, il Bureau International des Expositions, chiamato a decidere chi, tra il capoluogo lombardo o la concorrente turca Smirne, avrebbe ospitato l’Expo 2015. Per Milano, al di là del successo finale – che ha coronato in maniera straordinaria il lungo calendario di appuntamenti e incontri promossi fino a quel momento per far apprezzare e stimare in tutto il mondo l’eccellenza Made in Italy – la settimana di eventi parigini ha rappresentato una nuova, importante, occasione, per farsi conoscere, e, soprattutto, per far conoscere i suoi protagonisti. Se le poesie musicali di Paolo Conte hanno incantato i presenti nella notte magica organizzata sotto la Piramide del Louvre – dove del resto, nel pomeriggio, l’Assessore Vittorio Sgarbi aveva guidato alla scoperta dei capolavori italiani presenti nel museo parigino, a partire dall’affascinante Gioconda leonardiana – un altro “milanese doc” è invece stato il protagonista di una appetitosa serata organizzata niente meno che sul “tetto di Parigi”: la Grande Arche a La Defense. Qui, infatti, Carlo Cracco ha cucinato dal vivo a 110 metri d’altezza, proponendo agli illustri ospiti le eccellenze dei sapori Made in Italy. Un contesto a dir poco inconsueto, dove protagonisti sono stati naturalmente i prodotti tipici della tradizione enogastronomica italiana preparati dalle sapienti mani del noto chef milanese. Ad accompagnare i piatti, alcuni grandi vini illustrati per l’occasione da un altro esponente “doc” dell’Italian Style conosciuto in tutto il mondo: l’esperto enologo Luca Maroni.

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WHILE THE CAPITAL CITY OF LOMBARDY WAS WAITING FOR THE VERDICT OF THE BIE

Carlo Cracco in Paris to “crown” Milan rt, cuisine and the great Italian music, these are some of the “aces in the sleeve” that Milan played in Paris in the last week before the verdict of the Bureau International des Expositions (BIE), which had to decide whether the capital of Lombardy or the Turkish competitor Smyrna, would have hosted Expo 2015. Besides the final success, which crowned a long list of appointments and The Milanese chef meetings right to the last moment to have the excellences of items Made in cooked at 110 metres Italy appreciated and respected, the week of Parisian events was, for Milan, off the ground, at the a new, important, opportunity to be recognised and, above all, to have its top of the Grande leading players known. Arche, offering the If the musical poetry of Paolo Conte enchanted those at the magic night illustrious guests the organised under the Louvre Pyramid where, in the afternoon, councillor Vittorio Sgarbi had led a tour in discovery of the Italian masterpieces in the Paris excellence of Italian museum, starting from the Mona Lisa of Leonardo, another Milanese “DOC” cuisine was the star of a tasty evening organised no less than on the “top of Paris” – the Grande Arche de La Defense. Here, Carlo Cracco cooked at 110 metres above the ground, offering the illustrious guests the excellence of Italian cuisine. An unusual context where the stars were, naturally, the typical products of the Italian wine and food tradition prepared by the skilful hands of the well-known Milanese chef. Some great wines, presented for the occasion by another world-famous exponent “DOC” of Italian style, the expert wine specialist Luca Maroni, accompanied the dishes.

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La ricetta di Carlo Cracco: INSALATA RUSSA CARAMELLATA Ingredienti per 4 persone:

CARAMELLED SALADE RUSSE

200 gr. fondente; 100 gr. iso malt; 100 gr. glucosio; 25 gr. capperi essiccati; 1 gr. sale maldon; 1,5 lt. olio d’oliva; 10 gr. sale fino; 71/2 uova intere; 1/2 cucchiaio di senape; 15 gr. aceto; 15 gr. succo di limone; 650 gr. patate; 325 gr. carote; 150 gr. cetrioli; 70 gr. tonno; 40 gr. piselli Cuocere il fondente, l’iso malt ed il glucosio fino a 160°. Togliere dal fuoco, unirvi i capperi essiccati ed il sale maldon, ed infine stendere su di un silpat a raffreddare. Frullare al mixer ottenendo una polvere; passare la polvere ad un colino e con l’ausilio di uno stampo rotondo (diametro 8 cm) ottenere dei dischi. Cuocere i dischi a 160° per 2 minuti. Ottenere la maionese mischiando l’olio, il sale, le uova, la senape, l’aceto ed il limone. Pelare le patate, le carote e lessarle in acqua salata bollente per 10 minuti. Una volta raffreddate, tagliare a cubetti le carote, le patate così come i cetrioli ed il tonno. Unire tutti gli ingredienti amalgamandoli con la maionese ottenendo così l’insalata russa. Con l’ausilio dell’attrezzo per fare le palline di gelato, dosare esattamente una pallina di insalata russa per disco di zucchero ai capperi precedentemente preparato. Ricoprire con un ulteriore disco ottenendo così una sorta di “sandwich” di insalata russa e con l’ausilio di una fiamma unire i due dischi fino ad ottenere una “medaglia”. Servire sull’apposito piatto di portata.

200 gm fondant, 100 gm ISO malt, 100 gm glucose, 25 gm dried capers, 1 gm Maldon salt; 1.5 l olive oil, 10 gm salt, 71/2 whole eggs, 1/2 spoon mustard, 15 gm vinegar, 15 gm lemon juice, 650 gm potatoes, 325 gm carrots, 150 gm cucumbers, 70 gm tuna, 40 gm peas.

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Heat the fondant, ISO malt and glucose to 160°C. Remove from heat, add the dried capers and Maldon salt, and then spread on a Silpat to cool. Whisk in the mixer obtaining a powder; sieve the powder and with the help of a round mould (8 cm diameter) obtain discs. Cook the disks at 160°C for 2 minutes. Make the mayonnaise by mixing the oil, salt, eggs, mustard, vinegar and lemon. Peel the potatoes and carrots and put them in boiling salted water for 10 minutes. Once cooled, dice the carrots, potatoes, cucumbers and tuna. Mix all the ingredients together with the mayonnaise thus obtaining the salade russe. Using an ice-cream scoop, measure exactly a ball of salade russe per sugar disc with capers prepared before. Cover with another disc, thus obtaining a sort of salade russe “sandwich” and join the two discs using a flame to create a “medallion.” Serve on the right serving dish.


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DAL CUORE DELLA CAMPANIA, VINI DI STRAORDINARIO VALORE

In alto i calici per i bianchi V e i rossi d’Irpinia di Luca Maroni

È uno dei più importanti territori vitivinicoli italiani e del mondo. Una tradizione che affonda le sue radici nella storia, e che dà origine a vini unici e inimitabili

i venivano i Romani a prendere frutto in Irpinia, attratti dalle qualità dell’uva cresciuta in questo arioso e morbido territorio. Vi venivano giacché, quando non era disponibile la tecnica, l’infrastruttura strumentale oggi imprescindibile per una produzione vinicola ottimale, allora contava solo la terra e la naturale capacità di questa di conferire polposità e ricchezza ai suoi frutti. E qui l’Irpinia davvero secolarmente eccelle. La zona presenta un paesaggio molto vario, si passa dalle montagne alle colline, dalle vallate alle pianure, senza tralasciare le zone vulcaniche. Un terreno ricco e ben drenante, altipiani dall’esposizione non migliorabile, una moderata ventilazione preziosa per scoraggiare l’insorgenza sull’uva di muffe, di parassiti animali e vegetali un tempo incontrastabili se non con il buon clima. La giusta acqua in sottosuolo, per irrorare di verde il circostante, per sciogliere i sali e i minerali del terreno che le radici della vite allora assorbono, trasformando in linfa dolce, in zucchero di bacca. E poi il sole, il caldo sole necessario alla piena e completa maturazione dei succhi. Di notte, infine, il fresco, un’escursione termica fondamentale per non bruciare gli aromi abbondantemente sintetizzati durante il giorno. Una natura prodiga quanto prepotentemente rigogliosa, capace di fruttare come altre poche e insieme di irretire lo sguardo di chi vi penetra con la sua verdeggiante, armoniosa placidia. Una vocazionalità eccellente che è origine dell’inusuale varietà di differenti tipi di uve qui ancor oggi felicemente impiantate e coltivate: una ricchezza che pochi altri comprensori viticoli possono vantare in Italia come nel mondo. Onore allora al coraggio, all’impegno e alla determinazione degli imprenditori viticoli irpini, i quali, integrando le connaturate doti del luogo alle maturate disponibilità di moderni sistemi di trasformazione, vanno diffondendo nel mondo l’eccezionale valore, il non comune merito organolettico dei vini dell’avellinese. Entriamo allora nel bicchiere irpino. Le uve bianche, specialità ed antico orgoglio. Ecco il Greco, nato a Tufo e diffusosi poi in tutto il territorio circostante. Il più gentile e delicato Fiano, che dona vini il cui profumo è fiore e miele su frutto. E che rivelazione l’agrume maturo, la pesca e la fragranza olfattiva del mandarino che di persistente aroma accende il profumo emanato da una Falanghina. Allo stesso modo generosa in richiami al frutto e al fiore, la Coda di Volpe, con note ora solarmente mediterranee, ora più intense, fresche e tropicali. Rosso principe d’Irpinia è il Taurasi, dal favoloso Aglianico. Importato qui dagli Elleni nella notte dei tempi, si porge ai sensi con la sua livrea cromatica nerastra-violacea, che agli occhi mostra la potenza, la concentrazione in estratti e polpa delle uve di questa terra. Vinificato con le odierne tecniche, l’Aglianico irpino è certamente fra le poche varietà italiane capace di attingere i vertici qualitativi solitamente conseguiti dalle grandi varietà internazionali. I Taurasi e gli Aglianico d’Irpinia rivaleggiano infatti alla pari con i grandi Cabernet e Merlot non solo d’Oltralpe. Un vino capace di impressionare quanto di durare.

EXTRAORDINARY WINES FROM THE HEART OF CAMPANIA

Raise your glasses to the whites and reds of Irpinia he ancient Romans came to Irpinia for the grapes, attracted by their quality in this rural and gentle territory. They came because before the techniques, the instrumental infrastructure which today is indispensable for an excellent wine, they came when the grapes depended only on the earth and the capacity of nature to confer their succulence and richness. And in this Irpinia has always excelled. The area presents a very varied landscape, from mountains and hills to valleys and plains, without forgetting the volcanic areas. A rich and well drained land, uplands offering unrivalled exposure and gentle winds, important for the discouragement of the formation of mould, animal and vegetable parasites, once unavoidable if not by a suitable climate. The right amount of underground water, to irrigate the surrounding vegetation, to dissolve the salts and minerals in the ground which are then absorbed by the roots of the vines and transformed into sweet sap, into berry sugars. And then the sun, the hot sun necessary for the full and complete ripening of the juices. Lastly, the coolness of the night, a fundamental thermal excursion that the aromas profusely synthesised during the day are not burned. Nature that is as prodigious as it is flourishing, capable of bearing fruit like few others and which seduces the onlooker with its rich green,

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Luca Maroni

This is one of the most important winemaking regions of both Italy and the world. A tradition rooted in history and from which wines rich in perfume and personality have originated, unique and inimitable

harmonious placidity. An excellent justification for the origin of an unusual variety of the different types of grape, still today happily growing and being cultivated here: a richness that few other wine territories can boast of in Italy or in the world. Honour then to the courage and determination of the winemakers of Irpinia, who, by integrating the natural qualities of the area with the advanced availability of modern processing, spread this excellence around the world, the very particular organoleptic properties of the Avellinese wines. Let’s look at a glass of Irpinian wine then. The white grapes, a speciality and of ancient pride. Here is the Greco grape originating in Tufo and then diffused throughout the region. The soft and more delicate Fiano grape, which infuses its wines with overtones of flowers and honey. And what a revelation the ripe citrus fruit, the peach and the olfactory fragrance of the mandarin, which lights up the perfume emanating from a Falanghina wine with a persistent perfume. In the same generous way of hints of fruit and flower, the Coda di Volpe with its waves of Mediterranean sun and then more intense fresh and tropical overtones. The principal red wine of Irpinia is Taurasi, from the fantastic Aglianico grape. Established by the ancient Greeks it offers its blackish/purplish chromatic livery up to the senses, visually demonstrating its strength, its concentration of the exquisiteness that the grapes of the area have to offer. Processed with modern winemaking technology, Irpinian Aglianico is certainly among the few Italian varieties comparable in quality to that usually assigned to the great international wines. In fact the Taurasi and the Aglianico d’Irpinia rival those great Cabernets and Merlots of not only from beyond the Alps. A wine destined to impress and to last.

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BUONITALIA PRESENTATA A NEW YORK LA “AMERICA’S 1,000 TOP ITALIAN RESTAURANTS” 2008

Una guida, alla scoperta dei ristoranti “top Italian” in USA A realizzarla, Buonitalia Spa e Zagat Survey. Un agile vademecum per scoprire, in 53 città degli USA, locali tra loro diversi, ma accomunati dall’impegno di far vivere al consumatore statunitense l’Italian food experience he in America ciò che è marchiato Made in Italy – vero o (purtroppo) presunto che sia – faccia gola al consumatore, è da tempo un fortunato dato di fatto. Ma recenti dati dell’ultima ricerca effettuata da Zagat Survey dimostrano addirittura che la cucina italiana è preferita da oltre un intervistato su quattro (il 27%), seguita da quella americana (16%) e, a pari merito, da quella francese e giapponese (11%). Numeri importanti se si tiene conto che ogni Paese normalmente predilige la cucina di appartenenza. Era quindi, in un certo senso, inevitabile, l’iniziativa promossa da Buonitalia Spa – la società creata dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per la promozione dell’agroalimentare italiano nel mondo – e da Zagat Survey – editore delle guide gastronomiche da sempre punto di riferimento dei consumatori americani, un vero e proprio must – che hanno presentato lo scorso 27 febbraio a New York la “America’s 1,000 Top Italian Restaurants” 2008. A fare da cornice all’iniziativa, l’edizione statunitense di SensofWine, la due-giorni newyorchese dedicata alle nostre produzioni vinicole d’eccellenza, promossa dal “guru” dell’enologia Luca Maroni.

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Spa, Emilio De Piazza, intervenuto alla presentazione newyorkese, “nel corso della loro esperienza professionale questi ristoranti di alto livello hanno acquisito un prestigio riconosciuto dai consumatori statunitensi, che ne hanno decretato il successo; per questo crediamo fermamente che possano essere un modello di riferimento d’eccellenza per tutti i ristoratori italiani negli Stati Uniti, oltre che un importante sbocco per le specialità alimentari italiane. Ecco perché – ha spiegato – Buonitalia Spa si è posta come obiettivo quello di aiutare questa prima selezione di ristoranti di successo (che da soli valgono diversi miliardi di dollari al consumo) a mantenere rapporti privilegiati con l’Italia e gli stili alimentari italiani, agevolando i loro rapporti con la comunità dei ristoranti italiani di successo in Italia, con i produttori di eccellenze e con i buyer qualificati. In questo le Regioni avranno un ruolo chiave”. In realtà, la “America’s 1,000 Top Italian Restaurants” è la pietra miliare di un più ampio Programma di promozione che Buonitalia Spa sta avviando negli Stati Uniti, mercato che, con circa 2 miliardi e 200 milioni di euro (12,3% del totale), si posiziona al secondo posto come Paese di sbocco del nostro export agroalimentare. Iniziative tutte da scoprire… e da gustare!

CUCINA INTESA COME CULTURA E STILE DI VITA. Grazie alla guida è possibile trovare i migliori ristoranti italiani in 53 tra le più importanti città degli States. Ma, soprattutto, si viene condotti alla scoperta non solo dei ristoranti italiani di maggior successo, ma di quei locali che hanno lavorato con passione e dedizione per trasmettere agli Americani un profondo apprezzamento per lo stile italiano e la nostra cucina. Diversi l’uno dall’altro, eppure uniti dal comune impegno di far vivere al consumatore statunitense l’Italian food experience. Consumare un pasto in questi ristoranti significa letteralmente venire a contatto con la cultura e lo stile di vita italiano. Come ha tenuto a sottolineare anche il Presidente di Buonitalia “AMERICA’S 1,000 TOP ITALIAN RESTAURANTS” 2008 PRESENTED IN NEW YORK

A guide to the discovery of the “top Italian” restaurants in the USA lucky fact is that, in America, anything bearing the label Made in Italy – whether true or (unfortunately) presumed – has, for some time, attracted the consumer. But recent data from the latest research by Zagat Survey shows that Italian cuisine is preferred by more than one in four of those interviewed (27%), followed by the American variety (16%) and then, equally preferred, French and Japanese cuisine (11%). These are important numbers if we think that each country normally prefers its own cooking. Therefore, “America’s 1,000 Top Italian Restaurants” 2008, the event held in New York on 27th February, promoted by Buonitalia S.p.A., the company set up by the Ministry of Agricultural, Food and Forestry Policies to promote Italian agriculture and food around the world, and Zagat Survey – editor of the gastronomic guides which have always been a reference point for American consumers, a real must – was, in a certain sense, almost inevitable. The American edition of Sen-

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sofWine, the two-day event in New York dedicated to top quality Italian wine production and promoted by the guru of oenology, Luca Maroni, acted as the “picture frame” to the initiative. COOKING AS A CULTURE AND STYLE OF LIFE. As a result of the guide, the best Italian restaurants in 53 of the most important towns in the United States can now be found. But, above all, not only the most successful Italian restaurants are listed, but also those which have worked with passion and dedication to transmit profound appreciation of Italian style and cooking to the Americans have found a place. Different from each other yet united by the same common commitment to let the American consumer live the Italian food experience. Eating a meal in these restaurants means literally coming into contact with Italian culture and style of life. As Emilio De Piazza, President of Buonitalia S.p.A., underlined at the presentation in New York, “in the course of their professional experience, these high level restaurants have acquired

a prestige recognised by American consumers, which has decreed their success. For this reason, we firmly believe that they can be a reference model of excellence for all Italian restaurateurs in the United States, in addition to being an important outlet for Italian food specialities.” He continued, “this is why Buonitalia S.p.A. set itself the objective of helping this first selection of successful restaurants, which are worth several billion dollars to the consumer, to maintain privileged relationships with Italy and Italian food styles, making their relationship with successful Italian restaurants in Italy, producers of excellence and qualified buyers easier. In this, the role of the Regioni will be key.” In reality, “America’s 1,000 Top Italian Restaurants” is the milestone of a wider promotion programme that Buonitalia S.p.A. is starting in the United States, a market which is at second place as an outlet for Italian agricultural and food produce, with about Euro 2.2 billion (12.3% of the total). Initiatives to discover… and savour!


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GONNE LUNGHE, CORTE O CORTISSIME. MA IN RISALTO SEMPRE IL PUNTO VITA E IL DÉCOLLETÉ

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MODA Per l’estate 2008, un trionfo di colori, di eleganza e di elementi preziosi. Con un salto anche nella moda del passato di Rita Palumbo

onne di tutti i tipi: lunghe fino ai piedi, corte sotto al ginocchio o cortissime. Gonne svasate e leggere, tubini aderenti di velo quasi mai trasparente, gonne rigide dalle forme scolpite. Gonne gonfie come quelle di Audrey Hepburn in “Vacanze Romane” o di Olivia Newton Jones in “Grease”. Gonne sempre di classe, dai tessuti preziosi: dalla seta shantung, dalle organze al taffetà, dai mikado al tulle, al raso e al broccato. Ma è l’abito intero, quello che elogia il corpo femminile e che mette in risalto il punto vita e il décolleté, il vero protagonista della moda Made in Italy dell’estate 2008. Punto vita strizzato da cinture dalle mille forme, quasi sempre alte, come l’obi – elemento orientale messo in scena da Alessandro Dell’Acqua – o la fascia geometrica in hardwick rosso, un tipo di vipera, firmata da Salvatore Ferragamo, con applicazioni metalliche ricamate su pelle con chiusura doppia di Etro, o elastica con fibbia smaltata di uno splendente colore azzurro disegnata da Blugirl. Grigio è il colore ricorrente, che diventa argento luccicante per l’abito da sera cortissimo per la donna avveniristica di Krizia, e che in abbinata con il fucsia, il blu, l’azzurro, il rosa, il giallo e l’oro forma miscugli di colore che nella collezione di Salvatore Ferragamo ricordano i quattro elementi della Terra. Spazio ai colori anche per gli accessori, sempre firmati dai maestri italiani che sanno sapientemente sperimentare tradizione manifatturiera ed elementi innovativi come il carbonio usato da Gianvito Rossi, o fanno di una scarpa un oggetto d’arte prezioso come solo sa fare René Caovilla.

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Abito di Etro, borsa firmata René Caovilla, in satin grigio e rosa con manico ricoperto di cristalli Swarovski e un sandalo carbonio con listini e cinturino in pitone, di Gianvito Rossi.

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Da sinistra, mocassino driving Car Shoe in pelle traforata argento. (1) Abito in voile di cotone e seta doppiato di Roberto Musso ; (2) una proposta di Francesco Scognamiglio; (3) una creazione di Roberto Musso; (4) una proposta Krizia Uomo e (5) scarpa sneackers Corneliani in vitello e nylon.

Pollini propone una scarpa classica stingata da uomo in vitello spazzolato nero. (1) Abito lungo di Etro; (2) l’uomo visto da Ferragamo; (3) sandalo carbonio con listini e cinturino in satin nero ricoperto da cristalli tono su tono di Gianvito Rossi; (4) borsa di satin nero con cristalli Swarovski di Caovilla; (5) francesina con 3 cuciture rovesciate in vitello nero e cartella rigida in pelle di vitello stampata, di Corneliani

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Estate all’insegna dell’eleganza anche per l’uomo. Formale, qualche volta misterioso, altre dissacrante, altre ancora irriverente, sempre virile, proprio come Brad Pitt nell’ormai film cult “Vi presento Joe Black”. Per lui, che sembra aver ritrovato la propria identità, e per lei che – finalmente – è riuscita a coniugare femminilità ed emancipazione, immancabile il bianco e il nero, che vestono le donne di Mariella Burani, Roberto Musso e del nuovo narciso di Krizia.

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SKIRTS ARE LONG, CROPPED OR SUPER SHORT. WAISTLINES AND DÉCOLLETÉ ARE IN THE LIMELIGHT

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White, black, grey and… rainbow

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Summer 2008 is a triumph of colours, stylishness and precious details. With an occasional dive into past trends kirts of all types: sweeping the floor, touching the knee or super short. Flared and lightweight skirts, fitted voile shift dresses in transparent fabrics, rigid skirts with sculptured shapes. Large voluminous skirts imitate those of Audrey Hepburn in “Vacanze Romane” or Olivia Newton Jones in “Grease”. Classy skirts with precious fabrics: from shantung silk to taffeta organza, from mikado to tulle, satin and brocade. However, it is the real dress, the one that exalts the waistline and décolleté, which is the real hit of the Made in Italy fashion parade for summer 2008. Waistlines are clinched with all shapes of belts, almost always high like the obi – oriental feature brought to the limelight by Alessandro Dell’Acqua – or the geometric sash in red Hardwick, a type of snake, designed by Salvatore Ferragamo. Metallic applications embroidered on leather with double closures by Etro or elastic belt with an enamelled buckle in a splendid azure colour designed by Blugirl. Grey is the recurring colour, which becomes shimmering silver for the extra short evening dress for Krizia’s futuristic woman and when matched with fuchsia, blue, azure, rose, yellow and gold forms a mélange of colours which in the Salvatore Ferragamo collection recall the four elements of the earth. Colour explosion also for the accessories, designed by the Italian masters who know how to skilfully use traditional manufacture with innovative elements like the carbon used by Gianvito Rossi or turn a shoe into a precious art object as only René Caovilla knows how to do. Also for menswear the summer collections fly the flag of elegance. Formal, sometimes mysterious, sometimes “sleazy”, sometimes irreverent, always virile just like Brad Pitt in the cult film “Meet Joe Black”. For him, who seems to have refound his identity, and for her who – finally – has managed to combine femininity and emancipation, the ever present duo of white and black which dress the women from Mariella Burani, Roberto Musso and the narcissist from Krizia.

S Sandalo lamè grigio con strasse e cintura alla caviglia, di Sebastian, Antichi Pellettieri Gruppo Mariella Burani. (1) Proposta anni 50 Bluegirl di Blumarine; (2) completo uomo Alessandro Dell’Acqua; (3) borse firmate Pollini; (4) tubino di lamé silver ricamato di micromolle e pastiglie di pietra bianco-latte per Krizia e (5) elegante tailleur di Mariella Burani.

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Decolleté in tessuto stampato a fiori con fiocco di Bluegirl. (1) Abito di seta in nuances di colori molto sofisticati con sottogonna in tulle di Mariella Burani; (2) sacchetto in vitello scamosciato colore girasole con manici in pelle naturale di Car Shoe donna; (3) sneakers e cinture di Alessandro Dell’Acqua, tutte in pelle colorata; (4) fondali marini per l’abito lungo di Salvatore Ferragamo e (5) sandalo in capretto arancione con laccio sul retro, di Sebastian, Antichi Pellettieri Gruppo Mariella Burani. 5

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TONY WARD: RADICI IN LIBANO, MA CUORE E ANIMA IN ITALIA

Un libanese a Roma Oggi la sua griffe vanta una vasta clientela nel jet-set internazionale e veste le donne di tutto il mondo. “Ma è a Roma che riesco ad esprimere il meglio della mia creatività”

nato in Libano, ma nell’animo si sente italiano e non solo perché ha la doppia cittadinanza o perché ha sposato Anna di Reggio Emilia, dalla quale ha avuto quattro figli. Tony Ward, giovane couturier di Beirut, è ormai una realtà nel panorama dell’Alta Moda romana, dove presenta le sue collezioni di haute couture oramai da 9 stagioni. “Ho vissuto molti anni in Europa – afferma Tony Ward Tony Ward – ma sono innamorato di Roma, che credo sia una delle città più belle del mondo, dove riesco ad esprimere il meglio della mia creatività. Devo molto anche ad AltaRoma, che mi ha permesso di farmi conoscere ed apprezzare non solo in Italia, ma anche in America e in Russia”. Creatività ed estro, cura sartoriale, amore per i dettagli e accurata ricerca di stoffe e ricami – realizzati rigorosamente in Italia – sono le caratteristiche delle creazioni di Tony Ward, che trae la sua ispirazione dall’incontro tra due culture: quella orientale, ricca di fasto e di calore, e quella occidentale, più rigorosa e ricercata. Tony Ward è quindi un sarto di haute couture, come ce ne sono pochi, che presto si cimenterà anche a disegnare una linea di prêt-aporter. Figlio d’arte (suo padre è un sarto molto apprezzato a Beirut fin dal 1955), Tony Ward ha imparato a disegnare abiti nell’atelier di Alta Moda di famiglia, ma ha perfezionato gli studi a Parigi, dove ha affinato il suo stile nelle maison più importanti della Ville Lumière, con Gianfranco Ferrè da Christian Dior, con Karl Lagerfield alla maison Chloè e con Claude Montana alla maison Lanvin. Oggi la griffe “Tony Ward Couture” vanta una vasta clientela nel jet-set internazionale ed è un importante punto di riferimento per le donne eleganti del Medio Oriente, degli Stati Uniti e di Mosca, dove recentemente ha aperto un proprio show-room, a pochi passi dal Cremlino, su una delle più importanti arterie della moda. In Russia, Tony Ward è particolarmente apprezzato. Oltre a vestire star dello spettacolo, nel 2007 ha presentato una collezione all’Ambasciata italiana a Mosca, mentre nel settembre dello stesso anno ha fatto parte della giuria del concorso di bellezza Super Model of the World, vestendo tutte le candidate con sue creazioni. Lo scorso 3 aprile Tony Ward ha sfilato ancora a Mosca, alla presenza di numerosi vip e dei più prestigiosi media nazionali e internazionali, presentando le sue ultime creazioni di alta moda per la stagione Primavera/Estate 2008. Ed ha riscosso un enorme successo.

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Tre creazioni di Tony Ward. In alto a sinistra, abito di sessanta metri di chiffon verde con top interamente ricamato di pietre Swarovsky; a fianco abito in paillettes tagliate a laser ad effetto fibra ottica ricamato con bande impreziosite da migliaia di pietre Swarovsky. Sotto, blouse in organza nera drappeggiata su gonna ricamata in rosso con 50 tagli orlati a mano.

TONY WARD: ROOTS IN LEBANON, BUT HEART AND SOUL IN ITALY

A Lebanese in Rome e was born in Lebanon, but he feels Italian in his soul, and not just because he has dual citizenship or because he married Anna from Reggio Emilia with whom he has four children. By now, Tony Ward, a young couturier from Beirut, is an established presence on the Roman Alta Moda stage where he has presents his haute couture collections now for 9 seasons. “I have lived in Europe for many years – affirms Tony Ward – but I am in love with Rome, for one of the most beautiful cities in the world, where I can best express my creativity. I also owe a lot to AltaRoma, which allowed me to make myself known and appreciated not only in Italy, but also in America and Russia.” Creativity and flair, dressmaking care, attention to detail, and careful research of fabrics and embellishments – made exclusively in Italy – are the characteristics of the designs of Tony Ward, who draws his inspirations from two cultures: Oriental, rich in splendour and warmth, and Western, more meticulous and researched. Tony Ward is a haute couture designer, like few others, who will soon take on the challenge to also design a prêt-a-porter line. Son of art (his father is a much appreciated designer

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in Beirut since 1955), Tony Ward learned to design clothing in the high fashion atelier of his family, but completed his studies in Paris, where he refined his style in the most important fashion houses on Ville Lumière, with Gianfraco Ferrè at Christian Dior, Karl Lagerfield at Chloè, and Claude Montana at Lanvin. Today the “Tony Ward Couture” label boasts a vast clientele among the international jet-set and is an important point of reference for elegant women from the Middle East, the United States, and Moscow, where he recently opened a show-room a few steps from the Kremlin on one of the most important fashion streets. Tony Ward is particularly appreciated in Russia. In addition to clothing theatre stars, in 2007 he presented a collection at the Italian Embassy in Moscow, while in September of that same year he served in the jury of the Super Model of the World beauty contest, dressing all the candidates with his creations. April 3 rd, Tony Ward had another runway show in Moscow, in the presence of numerous VIPs and the most prestigious national and international press representatives, presenting his latest high fashion creations for the Spring Summer 2008 season which was an enormous success.


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UNICO SCRITTORE ITALIANO A FIANCO DI NOMI COME EDGAR ALLAN POE E AGATHA CHRISTIE

Andrea Camilleri “promosso” anche oltremanica di Mauro Aprile

CULTURA

Grazie al suo Commissario Montalbano, ha riscosso un successo veramente globale. Al punto che il Daily Telegraph l’ha annoverato tra i “cinquanta scrittori gialli da leggere prima di morire” rriva dal cuore della Sicilia uno dei “mostri sacri” del giallo internazionale. La conferma giunge dal quotidiano britannico Daily Telegraph, che ha inserito il nostrano Andrea Camilleri – in queste settimane nelle librerie italiane con ben due nuovi romanzi, “Il tailleur grigio” e “Il campo del vasaio” – nella lista dei “50 crime writers to read before you die” (“cinquanta scrittori gialli da leggere prima di morire”). Un riconoscimento non da poco, che mette il “papà” dell’ormai celeberrimo Ispettore Montalbano a pari livello di grandi protagonisti della letteratura come Arthur Conan Doyle, Edgar Allan Poe, Agatha Christie e Georges Simenon; ma che soprattutto conferma il successo di uno scrittore oggi ottantatreenne che, a 69 anni, ha saputo rinnovarsi, dando vita, con “La forma dell’acqua” (1994), ad un personaggio semplice e misantropo, ma leale e di grande umanità, in grado di accattivarsi le simpatie dei lettori, italiani e non.

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LETTO IN TUTTO IL MONDO. Camilleri ed il “suo” Montalbano sono infatti oggi conosciuti da inglesi, portoghesi, spagnoli, greci, olandesi, danesi, norvegesi, finlandesi, svedesi, croati, polacchi, cechi, ungheresi, lituani, russi. In Francia è l’autore italiano più letto, in Germania ogni suo titolo vende almeno 80 mila copie. Lo leggono anche in Turchia, Israele, Giappone, Corea, Stati Uniti. Un successo veramente globale, che gli ha fatto vendere oltre 10 milioni di copie. Tornando al riconoscimento ottenuto oltremanica, la popolarità di Camilleri presso il pubblico britannico è letteralmente esplosa negli ultimi due anni: non è inusuale vedere vetrine di librerie con molti dei suoi titoli in bella mostra. In particolare, gli autori della classifica del Daily Telegraph – “classifica” che, come essi stessi ammettono, non intende essere esaustiva, e riflette gusti assolutamente soggettivi: più che altro mira a segnalare gli “scrittori di gialli che sanno davvero scrivere” – consigliano il romanzo “La pazienza del ragno” (2004), uscito in Gran Bretagna nel 2007. Protagonista, naturalmente, l’amato Commissario; ma si tratta di un Montalbano diverso rispetto agli altri romanzi, malinconico e depresso, tormentato dalla crisi esistenziale anche causata dall’avanzare della vecchiaia, e che ritrova la verve di un tempo solo grazie ad un anomalo caso di sparizione. Un giallo insolito, senza spargimenti di sangue, ma che vedrà come di consueto protagonista un grande Montalbano, che, tra una “sciarriatina” (litigio) e l’altra con la fidanzata Livia, riuscirà a sbrogliare l’intricata matassa del mistero, come lui solo sa fare.

THE ONLY ITALIAN WRITER TO RANK ALONGSIDE NAMES LIKE EDGAR ALLAN POE AND AGATHA CHRISTIE

Andrea Camilleri also “graduates” across the Channel e arrives from the heart of Sicily, one of the who at the same time is loyal and extremely hu“masters” of international crime fiction. man, capable of winning great favour with the The acknowledgement comes from the readers, Italian and non. British daily newspaper the Daily Telegraph, READERS ALL OVER THE WORLD. English, which has placed our Andrea Camilleri – at the Portuguese, Spanish, Greeks, Dutch, Danish, moment present in bookshops with two new Norwegians, Finnish, Swedish, Croatians, Polthrillers “The grey tailleur” ish, Czechs, Hungarians, Thanks to his famous and “The potter field” – in Lithuanians and Russians in Inspector Montalbano, the list of the “50 crime writfact know Camilleri and “his” he has acquired true ers to read before you die.” Montalbano today. In France global success. So much he is the most widely read ItalAn excellent tribute, putting the “father” of the famous ian author, in Germany every so, that the Daily Inspector Montalbano on Telegraph has included one of his books sells at least the same level as great prohim in the roll call of the 80 thousand copies. His work tagonists of literature like “fifty best thriller writers is also read in Turkey, Israel, Arthur Conan Doyle, Edgar Japan, Korea and the United to read before you die” Allan Poe, Agatha Christie States. and Georges Simenon but, above all, confirming An enormous global success meaning that he the success of the eighty three year old writer, has sold over 10 million copies. Going back for a who at the age of 69 knew how to rejuvenate moment to the acknowledgement received in himself by creating with “The shape of water” Britain, Camilleri’s popularity with the British (1994), a humble and misanthropist personality public literally exploded in the last two years: it is

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now not unusual to see bookshop windows full of his latest titles on display. In particular, the authors of the Daily Telegraph’s best selling list – “list”, that as they themselves admit, is not meant to be complete and reflects tastes that are absolutely subjective and that more than anything wishes to nominate “ crime writers who can really write” – recommend the novel “The patience of the spider” (2004) published in Great Britain in 2007. Naturally, the beloved protagonist is the Inspector but a different Montalbano from the other romances, melancholy and depressed, tormented by an existentialist crisis also brought on by old age and who rediscovers his previous verve only thanks to a bizarre case of disappearance. An unusual thriller, without bloodshed, but who sees a great Montalbano as the leading character who, between one “sciarriatina” (quarrel) and another with his girlfriend Livia, manages to unravel the intricate thread of the mystery, as only he knows how to do.

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MONDO MOTORI

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COMPATTA E POTENTE, AVRÀ UN DNA TUTTO ALFA

Il Mi.To del Biscione Le misure sono quelle della Grande Punto. Ma il tratto distintivo di muscolosa e sportiva è ripreso dalla carrozzeria – a tratti – simile alla spettacolare 8C Competizione di Valerio Alias re porte aggressiva imparentata con la 8C Competizione per il “trilobo” che contraddistingue il paraurti anteriore, la piccola Alfa è una vettura moderna e innovativa. Per la casa del Biscione, Mi.To ha un forte significato evocativo, spiegano al Lingotto, scelto come segno del profondo legame tra passato e futuro del Marchio: tra Milano, città del design che ha dato i natali allo stile della vettura, e Torino, che ne vedrà la realizzazione industriale. Una decisione che evidenzia la forte volontà della marca di consolidare le sue radici milanesi. In un’epoca in cui le differenze geografiche ed i luoghi anagrafici cessano di essere un vero punto di riferimento, i 126 chilometri che separano le due città rappresentano la matrice culturale di questo modello. La piccola Baby Alfa Romeo entra nell’affollato segmento B, ma le rivali più accreditate sono la piccola della casa Bavarese, Mini, e la futura Audi 1. Le misure sono quelle della Grande Punto, dimensioni da compatta del segmento medio piccolo. Ma il tratto distintivo di muscolosa e sportiva è ripreso dalla carrozzeria – a tratti – simile alla spettacolare 8C Competizione, a iniziare dalla finestratura laterale delineata dai vetri a giorno, al “trilobo” che marca il paraurti anteriore fino alla particolare silhouette dei proiettori anteriori e dei fanali posteriori. Questi ultimi sono realizzati con diodi luminosi Led. Ma se la linea è aggressiva, i motori non sono da meno. La gamma sarà composta da quattro propulsori (benzina e diesel) tutti turbocompressi con potenze che vanno da 90 a 155 cavalli. Valori di tutto rispetto, soprattutto in relazione alla massa della vettura, che si annuncia contenuta. A regalare più piacere di guida alla piccola Alfa ci penserà “Alfa Dna”, un dispositivo che – agendo sinergicamente su motore, freni, sterzo, sospensioni e cambio – permette di settare tre diversi modalità di comportamenti della macchia: dynamic (super sportivo), normal (urbano) e all weather, dedicato alle condizioni meteorologiche avverse con aderenza precaria.

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COMPACT AND POWERFUL, IT WILL BE 100% ALFA

The Mi.To of Alfa ith three aggressive doors related to the 8C Competizione for the “trilobe” which identifies the front bumper, the small Alfa is a modern and innovative vehicle. The Mi.To has a strong evocative meaning for Alfa, they say at Lingotto, chosen as a sign of the deep link between the past and future of the brand, between Milan, the city of design which created the style of the vehicle, and Turin, which will see its industrial production. This is a decision which highlights the brand’s desire to consolidate its Milanese roots. In an era in which geographical differences and registry locations are no longer a true point of reference, the 126 kilometres separating the two cities are the cultural matrix of this model. The Baby Alfa Romeo will join the crowded B segment but the most accredited rivals are the Mini from BMW and the future Audi 1. The size is that of the Grande Punto, a compact model of the It’s the size of the medium-small segment, but the Grande Punto but distinctive muscular sporty trait is the distinctive taken up by the coachwork similar – muscular sporty trait in parts – to the spectacular 8C is taken up by the Competizione, starting from the coachwork similar side windows delineated by the – in parts – open glass, the “trilobe” marking to the spectacular 8C the front bumper through to the Competizione special silhouette of the front and rear lights, the latter being made with luminous LED diodes. But if the line is aggressive, so are the engines. The range will consist of four motors (petrol and diesel), all turbocompressed, with power from 90 to 155 horsepower. Considerable values, particularly in relation to the volume of the vehicle, which will be contained. The “Alfa DNA” will give greater driving pleasure to the small Alfa; this is a device which, by acting in synergy with the engine, brakes, steering, suspension and gear, will enable three different styles to be set for the car – dynamic (super sporty), normal (urban) and all weather for adverse weather conditions when road adherence is precarious.

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I CAMPIONATI CONTINENTALI SI AVVICINANO A GRANDI PASSI

CALCIO

Gli Europei e il fattore imprevedibilità Si crede che gli Azzurri e la Francia siano i favoriti nel girone eliminatorio, ma l’Olanda è capace di tutto e la Romania sta crescendo notevolmente di Franco Zuccalà li Europei di Austria-Svizzera si avvicinano. Il 25 maggio gli Azzurri si raduneranno a Coverciano, il 28 Donadoni dovrà comunicare alla UEFA la lista ufficiale dei 23 giocatori iscritti, il 30 ci sarà l’amichevole col Belgio a Firenze, il 2 giugno la partenza per il ritiro di Baden (Austria), il 9 l’esordio contro l’Olanda a Berna. La Nazionale il 26 marzo ha perso a Elche contro la Spagna dopo ben sei vittorie consecutive. Una buona prestazione, quella degli Azzurri, con un gol annullato misteriosamente a Toni, una traversa di Camoranesi e una prodezza dello spagnolo Villa che ha dato la vittoria agli iberici. In sostanza si era vista una difesa compatta almeno per un’ora, un centrocampo con qualche sbavatura, una fase offensiva incisiva il giusto, quantomeno come quella spagnola che però ha trovato il “golazo” di Villa, al contrario degli Azzurri. Piuttosto, non hanno giovato recentemente le vicende del contratto di Donadoni: a forza di parlarne, si è rischiato di creare un vero distacco fra il c.t. e la Federazione. Si è parlato di mancanza di fiducia reciproca, di addio dopo gli Europei e si sono fatti sempre più frequentemente i nomi di Lippi e Ancelotti, che hanno vinto molto in carriera, e hanno costituito un pericolo sul piano psicologico per Donadoni, Franco Zuccalà sempre “assediato” dai dubbi... altrui. Tanto più che i nostri avversari di girone in questa fase di avvicinamento agli Europei hanno fatto capire di essere molto agguerriti. La Romania ha impressionato più degli altri perché ha strapazzato la Russia con quel Mutu che si rivela sempre più presente in fase realizzativa e in grado di incidere veramente sull’andamento di una partita. La Francia ha battuto l’Inghilterra su rigore di Ribery, ma non c’erano un certo Henry e Benzema: la squadra di Capello non è stata poi così facile da stendere, anche se la stampa inglese ha già attaccato il c.t. “italiano”. L’Olanda ha rimontato tre gol al-

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l’Austria (che non è la fine del mondo) e ha addirittura vinto, grazie anche alla doppietta di Huntelaar. In due parole: la Francia non la battiamo da quasi 30 anni ed è un avversario verso cui nutriamo un certo timore, l’Olanda è alla nostra portata come la Romania; ma mentre la squadra di Van Basten è imprevedibile, quella di Mutu sta crescendo in maniera preoccupante. Questi sono i veri pericoli per gli Azzurri agli Europei. Anche prima dei Mondiali tedeschi si erano nutriti certi dubbi, ma in Germania i nostri primi avversari si chiamavano Ghana, USA e Repubblica Ceca che, con tutto il rispetto, non valevano Francia, Olanda e Romania. In questi casi si dice che l’importante è trovare la forma giusta “in quel mese”, né prima, né dopo. Quindi non enfatizzeremmo la sconfitta di Elche chiedendoci, piuttosto, se gli Azzurri di oggi sono “gli stessi”, anche se con due anni di più sul groppone, che hanno vinto il Mondiale.

THE EUROPEAN CHAMPIONSHIPS ARE FAST APPROACHING

The European championships and the surprise factor he Austria/Switzerland European championship is getting nearer. Italy goes to Coverciano on the 25th May, on the 28th Donadoni has to communicate to UEFA the official list of the 23 players selected, on the 30th they play Belgium in Florence, on the 2nd of June they leave for Baden (Austria) to train, the 9th sees the debut against the Netherlands in Berne. Italy lost to Spain at Elche on 26th March after 6 consecutive wins. A good game by Italy with a goal by Toni mysteriously disallowed a cross by Camoranesi and a coup by the Spaniard, Villa, gave the victory to Spain. On the whole there was a tight defence for at least an hour, a slightly untidy midfield, a perfectly timed attack, as good as Spain’s which, however, did not deliver a goal as it did to Spain, by Villa. However, recently, the vicissitudes of Donadoni’s contract hasn’t been much help: there was a real risk of creating a break between the manager and the Federation by contin-

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We think that Italy and France are the favourites in the qualifying matches, but the Netherlands is capable of anything and Romania is coming along very well indeed

uing to discuss it. A mutual lack of trust was mentioned, of a goodbye after the European championships and the names of Lippi and Ancelotti were frequently mentioned, who have advanced their careers greatly, and were a danger to Donadoni at a psychological level, always besieged by doubt… other people’s. So that the teams we are playing against in this round, ever nearer the European championships, have let us know that they are ready for us. Romania has made more of an impression than the others because it has worn down Russia with that Mutu who is increasingly present at exactly the right moment and is really able to make a difference to the direction of a match. France beat England on Ribery’s penalty kick, but a certain Henry and Benzema weren’t there: Capello’s team wasn’t so easy to beat, even if the English press has already attacked the “Italian” manager. The Netherlands put together 3 goals against

Austria (who aren’t the greatest) and managed to win, thanks to two by Huntelaar. In a word: we haven’t beaten France for ten years and it’s a team we are a little wary of, the Netherlands is on our level as is Romania; but while Van Basten’s team is unpredictable Mutu’s is developing in a worrying way. These are the real dangers for Italy in the championships. Even before the German world cup certain doubts were being nurtured, but in Germany our principal opponents were called Ghana, the USA and the Czech Republic which, with all due respect weren’t as good as France, the Netherlands and Romania. In these cases it is said that what’s important is to find the right form “in that month”, neither before or after. Therefore we shouldn’t emphasise the defeat at Elche but ask ourselves rather if today’s team is “the same” even with two more years on its back since winning the world cup.

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Mostre d’Italia

BEL PAESE

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FATTORI, DE CHIRICO... E I CAPOLAVORI RITROVATI

La magnificenza dei Savoia in mostra alla Reggia di Venaria

Sarà aperta al pubblico ancora fino al prossimo 11 maggio la mostra “La Reggia di Venaria e i Savoia. Arte, magnificenza e storia di una corte europea”. In occasione della riapertura della Reggia di Venaria Reale – voluta proprio dall’antica dinastia europea che regnò sul Piemonte per quasi mille anni – attraverso la presentazione di 450 opere d’arte provenienti dai musei internazionali più prestigiosi, da venti musei italiani e dalle principali residenze sabaude, sono evocate l’arte, la magnificenza e la storia dei Savoia tra Cinque e Settecento. La mostra è suddivisa in 18 sezioni, tra cui si inseriscono il Salone di Diana, la Galleria Grande e la Cappella di Sant’Uberto, che ne sono parte integrante.

The magnificence of the Savoia on show at the Palace of Venaria

The exhibition ‘The Palace of Venaria and the Savoia. Art, magnificence and the history of a European court’ will be open to the public until 11 May. The art, magnificence and history of the dynasty between the 16th and 18th centuries is evoked through the presentation of 450 works of art from more prestigious international museums, 20 museums in Italy and the main Savoy residences, celebrating the re-opening of the Reggia di Venaria Reale (Palace of Royal Venaria) – which the old European dynasty which reigned in Piedmont for nearly 1000 years strongly desired. The exhibition is subdivided into 18 sections, including the Salone di Diana (Diana’s Salon), Galleria Grande (Great Gallery) and Cappella di Sant'Uberto (St. Hubert’s Chapel) are an integral part.

Mostre d’Italia “Nostoi. Capolavori ritrovati”: un successo che continua Dopo lo straordinario successo di pubblico e di critica nazionale e internazionale ottenuto al Palazzo del Quirinale, la mostra “Nostoi. Capolavori ritrovati” resta a Roma ma si “trasferisce” a Palazzo Poli arricchita da nuovi straordinari manufatti che rientrano in Italia, provenienti dalla Collezione Shelby White di New York. Tra questi, vanno ricordati il Cratere a calice a figure rosse con Zeus e Ganimede, l’Hydria cerretana con la fuga di Ulisse dall’antro di Polifemo e l’Anfora calcidese con cavalcata di giovani. L’esposizione allestita presso l’Istituto Nazionale per la Grafica consentirà di ammirare gratuitamente, fino al prossimo 7 settembre, opere d’arte che non sono un bene soltanto per la finezza o la genialità con la quale sono state eseguite, ma anche per il forte significato che le contraddistinguono.

“Nostoi. Rediscovered masterpieces”: a continuing success After the extraordinary success with the public and national and international critics achieved at the Palazzo del Quirinale, the exhibition “Nostoi. Rediscovered masterpieces” is staying in Rome but transferring to Palazzo Poli enriched by extraordinary new handmade items returning to Italy from the Shelby White Collection, New York. These include the Euphronios chalice krater in the red figure style with Zeus and Ganymede, a water jar (“Hiydra”) cerretana with the flight of Ulysses from Polyphemus’s cavern and an amphora from Chalcis with a parade of youths. The exhibition set up at the National Graphic Institute will enable works of art which are not just ab asset because of the refinement or the geniality with which they were created, but for the intense meaning which identifies them, to be admired, free of charge, until 7 September.

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A Firenze, il Naturalismo di Fattori La mostra “Fattori e il Naturalismo in Toscana” è il primo degli eventi del denso programma che abbraccia l’intero anno 2008 e uno scorcio del 2009, con il quale viene celebrato il più noto dei Macchiaioli, il pittore dell’epopea risorgimentale e delle vedute maremmane. Un percorso di 35 opere, curato da Francesca Dini, mette per la prima volta a confronto il più celebre dei Macchiaioli con i più illustri tra gli artisti che raccolsero l’eredità innovatrice della Macchia per declinarne temi e aspirazioni in versione naturalistico-borghese, in sintonia con l’evoluzione della cultura francese ed europea. La mostra, allestita a Firenze, presso Villa Bardini, rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 22 giugno.

Fattori’s Naturalism in Florence The exhibition “Fattori and Naturalism in Tuscany” is the first event in the dense programme covering the whole of 2008 and a part of 2009 and celebrating the best known of the Macchiaioli, the painter of the Risorgimento (Resurgence) period and of views of the Maremma (mountains in Tuscany). There are 35 works, under the responsibility of Francesca Dini, which, for the first time, compare the most famous of the Macchiaioli with the best-known of the artists who took up the innovating heritage of the Macchia to express themes and aspirations in a naturalistic-bourgeois version, in harmony with the evolution of French and European culture. The exhibition, set up at the Villa Bardini, in Florence, will be open to the public until 22 June.

De Chirico a Bene Vagienna (CN) Nei locali del Museo Archeologico di Bene Vagienna (Cuneo) verrà ospitata, fino al prossimo 2 giugno, la mostra “Il Novecento italiano, da De Chirico ai giorni nostri”, omaggio ai grandi autori contemporanei. La rassegna si sviluppa in un percorso dal Futurismo alla Transavanguardia, ospitando capolavori di Guttuso, Carrà, Balla, Dalì, De Chirico, Modigliani e tanti altri. Le opere, molte delle quali provenienti dal Museo di Moncalvo (Asti), si dividono in un percorso ben marcato, che mettono in luce i vari gruppi artistici. L’evento è promosso dalla città di Bene Vagienna in collaborazione con la Regione Piemonte, la Provincia di Cuneo, l’ATL, la Fondazione CRT, il CRS, il BBC Bene Vagienna e l’Associazione Culturale “L’Onda”.

De Chirico in Bene Vagienna (CN) The exhibition “Italian 20th century Art, from De Chirico to date” – a homage to the great contemporary artists – will be hosted in the Archaeological Museum of Bene Vagienna (Cuneo) until 2 June. The review follows a path from Futurism to Transavanguardia, with masterpieces by Guttuso, Carrà, Balla, Dalì, De Chirico, Modigliani and many others. The works, many of which come from the Moncalvo Museum (Asti), are divided into a clearly marked path which highlights the various artistic groups. The event is promoted by the town of Bene Vagienna in collaboration with Piedmont Region, the province of Cuneo, ATL, the CRT Foundation, CRS, BBC Bene Vagienna and the Cultural Circle “L'Onda.”


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SPORT E SPETTACOLO, IL FESTIVAL DEL MARE CONTRO LA FAME NEL MONDO

Acqua per tutti: una sfida da vincere Nelle acque di Venezia per una grande sfida di solidarietà di Mauro Scarpelli

EXPO VENICE

n appuntamento di sport e spettacolo, in una delle città più belle del mondo; ma anche una grande sfida di solidarietà. È all’insegna di questi valori che Venezia ha ospitato, lo scorso 9 marzo, l’eccezionale regata che ha visto sfidarsi sette equipaggi professionisti sulle barche messe a disposizione dagli Armatori dell’associazione di classe X-35. Un grande evento di vela in un contesto d’eccezione, dedicato dal Salone Nautico Internazionale di Venezia (www.festivaldelmare.com) al Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, il braccio operativo per gli aiuti alimentari dell’ONU (www.comitatopam.org). Un campo di regata mozzafiato, con partenza e arrivo in Marittima, sede del Salone Nautico, percorso lungo il Canale della Giudecca e doppio giro di boa di fronte San Marco. Il traguardo in Marittima ha visto vincitore l’equipaggio veneziano di Piero Saccomani, con il suo Spin One Fondazione Antonveneta, campione italiano in carica. Secondo classificato su Gatorade, dopo un duello estenuante contro Genova – timoniere il Coppa America Lorenzo Bortolotti – è stato l’equipaggio di Montecarlo capitanato da Adalberto Miani. In 4ª posizione Gianni Torboli su Motia Riva del Garda, vincitore della Regata Croce Rossa dello scorso anno. Quinto posto per Enrico Zennaro, che ha gareggiato per Chioggia. A chiudere, l’equipaggio della scuola navale Morosini della Marina Militare e l’equipaggio di Massimo Filippini di Trieste. Madrina d’eccezione, Martina Colombari, che ha premiato l’impegno e l’entusiasmo con le creazioni della Vetreria Moretti di Murano. L’evento – reso possibile grazie al contributo di Fondazione Antonveneta, Gatorade e Motia – rientrava nel programma del Salone Nautico di Venezia-Festival del Mare organizzato da Expo Venice, la società veneziana specializzata nell’organizzazione di manifestazioni espositive ed eventi aggregativi. Coordinato da Mirko Sguario, responsabile eventi sportivi del Festival del Mare, ha rappresentato un’originale occasione di promuovere le azioni del PAM contro la fame nel mondo e sensibilizzare visitatori e opinione pubblica sul tema dell’acqua, risorsa sempre più preziosa e da tutelare. In particolare si è promosso un progetto di potabilizzazione dell’acqua per scuole del Gambia. La regata ha anticipato il convegno “Oro Bianco: riflessioni sull’acqua”, coordinato dal prof. Franco Grossi dell’Università di Trieste, con i contributi di Giorgio Sartori, WFP humanitarian information management expert, Franco Calzolaio, Project Manager Cattedrali del Mare, Clement Vachon, direttore comunicazione Sanpellegrino spa. “Siamo intervenuti a questo convegno con grande interesse – ha dichiarato Vachon – per contribuire, attraverso l’esperienza di Sanpellegrino, a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema di così forte attualità”. L’impegno di Sanpellegrino si traduce in azioni concrete di protezione delle fonti e dell’ecosistema circostante, nell’implementazione di programmi di risparmio idrico ed energetico e nella promozione di una vera e propria “cultura dell’acqua” da diffondere a tutti i livelli, all’interno dell’azienda ma anche fuori, coinvolgendo le istituzioni, il mondo scientifico e quello scolastico, in iniziative di valorizzazione dell’importanza di questo straordinario elemento di vita. Un evento che non rimarrà isolato, con un arrivederci al 2009.

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SPORT AND SPECTACLE, THE SEA FESTIVAL TO PROMOTE WATER FOR THE THIRD WORLD

Water for all: a challenge that must be won n event which was both sport and spectacle in one of the most beautiful cities in the world; but which was also a great challenge for solidarity. It was for this reason that Venice hosted, this exceptional regatta on 9th March, which saw seven professional teams challenge each other on boats made available to them by the Armatori of the X-35 class association. A great sailing event in an exceptional competition, dedicated to the United Nations’ Feed the World programme, the operative branch of UNO’s food aid (www.comitatopam.org), by the Salone Nautico Internazionale of Venice (www.festivaldelmare.com). A breathtaking setting for the regatta, with the start and finish in Marittima, the headquarters of the Salone Nautico, a course along the Giudecca canal and a winding course in front of San Marco. The finishing line in Marittima saw Piero Saccomani’s Venetian team win, with his Spin One Fondazione Antonveneta, the reigning Italian champion. The second with Gatorade, after a long duel with Genoa – the helmsman America cup’s Lorenzo Bortolotti – was the Montecarlo team captained by Adalberto Miani. In fourth position Gianni Torboli with Motia Riva del Garda, winner of last year’s Red

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Cross Regata.Fifth place for Enrico Zennaro who competed for Chioggia. To close, the crew of the Morosini naval school of the Marina Militare and Massimo Filippini’s crew from Trieste. Exceptional promoter of the event was Martina Colombari who awarded the commitment and the enthusiasm with some creations in glass by the Vetreria Moretti of Murano. The event – made possible thanks to the contribution of the Antonveneta, Gatorade and Motia Foundations – was part of a programme of events organized by the Salone Nautico of Venice – and represented a unique opportunity to promote the actions of PAM against world hunger and raise the visitors’ and public awareness of the theme of water, an ever- increasingly precious resource which needs

La premiazione dei vincitori

to be safeguarded. In particular to promote a project to provide drinking water for schools in Gambia. The regata preceded the “Oro Bianco (White Gold): reflections on water” conference, coordinated by Professor Franco Grossi of Trieste University with contributions by Giorgio Sartori, WFP humanitarian information management expert, Franco Calzolaio, Project Manager of Cattedrali del Mare, Clement Vachon, communications director of Sanpellegrino spa. “We have taken part in this conference with great enthusiasm – declared Vachon – to contribute, through the experience of Sanpellegrino, in making the public aware of a very important current preoccupation.” The commitment of Sanpellegrino is translated into concrete actions by the protection of water sources and their surrounding ecosystem, in the implementation of water and energy savings programmes and in the promotion of a true “water culture” to spread throughout all levels, within the company but also beyond it, and to involve public institutions, the scientific world and the scholastic world, with initiatives of raising the importance of this extraordinary element of life. An event which will not remain isolated, with another planned for 2009.

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PROMOSSO DA

EDITORIALE

LA CRESCITA ECONOMICA E LE FAVOLE ELETTORALI Durante la campagna elettorale, tutti hanno promesso la crescita economica dell’Italia e hanno elencato le ricette per raggiungerla, con molte ambiguità e ipocrisie trattandosi di un Paese che negli ultimi 15 anni è cresciuto meno della media europea, senza avere eliminato o ridotto sostanzialmente il debito pubblico contratto in precedenza e senza aver realizzato grossi investimenti infrastrutturali. Il Paese ha perciò bisogno di consistenti ristrutturazioni e riforme, che devono protrarsi nel tempo. Non bisogna del resto dimenticare che il mondo dell’economia e della finanza è sottosopra perchè stanno interagendo tra di loro grossi sommovimenti. I fatti emergenti da questa congiuntura, a livello mondiale, sono molti e noti. Primo fra tutti, la questione dei costi dell’energia. La crescita economica è una necessità: lo è per i Paesi ricchi come per quelli poveri. Ma crescita ROSARIO significa anche aumento dei ALESSANDRELLO Presidente consumi di energia. Ovviamente la del Comitato quantità di energia necessaria per Consultivo di produrre una unità di PIL nei vari Assocamerestero Paesi è diminuita; ma, oltre dati limiti, non si può neppure puntare sull’efficienza e sul risparmio energetico senza accettare una forte contrazione del benessere dei cittadini. La crescita dei prezzi delle materia prime, dell’energia e degli alimentari è il risultato di un divario strutturale tra domanda ed offerta a livello mondiale generato dalla crescita dei consumi dei Paesi di nuova industrializzazione. Da ciò l’inflazione espressa dagli indicatori dei prezzi al consumo è quasi del 3%: un dato molto serio poiché la pressione inflazionistica riduce il potere di acquisto dei cittadini e la competitività del Sistema Italia nei settori più esposti alla competizione internazionale; mentre altri

“LADY ACCIAIO” È LA PRIMA PRESIDENTE DONNA DELLA PRINCIPALE ASSOCIAZIONE INDUSTRIALE ITALIANA

È Emma Marcegaglia il nuovo volto di Confindustria Competente, equilibrata, indipendente politicamente, e, prima di tutto, un’imprenditrice: queste alcune delle doti che l’hanno portata a succedere a Luca Cordero di Montezemolo con un plebiscito, 125 sì su 132. Un evento che non si verificava dai tempi dell’elezione di Luigi Abete, nel 1992 di Sergio Luciano, Direttore di Economy on soltanto donna, ma anche gradita a tutti: sono i due record che Emma Marcegaglia ha colto, incassando la designazione a presidente della Confindustria. Con 125 sì su 132 voti, la Marcegaglia è infatti, con Luigi Abete, il leader nominato con la massima percentuale di consensi nella storia della confederazione degli imprenditori italiani, primato tanto più significativo se si considera che è la prima donna in quel ruolo e che è giovane: ha appena 42 anni. A che si deve questo doppio successo? Innanzitutto, e bisogna riconoscerlo, alle sue doti personali. Emma è una persona di raro equilibrio caratteriale, di forti competenze teoriche e di validissima esperienza operativa, sia in azienda – dove ha ormai quindici anni di “cursus” gestionale, anche se al fianco dell’attivissimo padre Steno

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EDITORIAL

Economic growth and electoral fairy stories by Rosario Alessandrello, Chairman of the Assocamerestero Advisory Committee uring the electoral campaign everyone promised economical growth for Italy and listed the ways of achieving it, with much ambiguity and hypocrisy, as it’s a case of a country which, in the last 15 years has grown less than the European average, without having eliminated or substantially reduced its public debt it previously incurred and without having made any major investment in its infrastructure. This country therefore needs substantial restructuring and reforms projected into the future. Neither should it be forgotten that the world, from economy to finance, is in confusion because huge disturbances are interacting between them. The facts emerging from this circumstance on a worldwide scale are many and well-known. Top of the list, the cost of energy. Economic growth is a necessity: both for rich

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and poor countries. But growth also means an increase in energy consumption. Obviously the amount of energy needed to produce one unit of GDP in the various countries has got less; but beyond a certain point one can’t even aim for efficiency and energy saving without accepting a noticeable decline in the well-being of the citizen. The increase in the cost of raw materials, energy and food is the result of a structural imbalance between demand and supply at a global level generated by the growth of consumption in the newly industrialized countries. This gives us an inflation rate expressed by the indicators of consumer prices of almost 3%: a serious figure since inflationary pressure reduces the buying power of the citizens and the competitiveness of Italy in the sectors most exposed to international competition; while other counties may increase their income. Inflation and a privileged position go hand in hand. There is another challenge to the cost of energy which will provoke endless debates in the near future. This derives from the “environment

package” proposed by the European Commission, also known as the “20+20+20”: by 2020, the various member countries of the EU have to reduce by 20% their carbon emissions in comparison with 2005; use at least 20% (17% for Italy) renewable energy; increase energy efficiency by 20%. The cost has not been calculated, but, if these proposals become European directives, it would not be negligible. One has to ask oneself what proposals will surface and if it is wrong to speak of growth without also speaking of the cost of energy. Recession in the U.S.A., inflationary tendencies, energy costs and security in its delivery, the difficulty of buying power of various categories, growth and research, are subjects which come to the forefront, and which have to be faced with the awareness that similar problems have already been faced and resolved in the past with or without trauma depending on whether one has a closed mind or open to comparison with other countries, without ideological prejudice, religious fanaticism and meaningless nationalism.

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potrebbero aumentare le loro rendite. Inflazione e posizioni di privilegio vanno di pari passo. Sul costo dell’energia pesa anche un’altra sfida che provocherà dibattiti a non finire nel prossimo futuro. Essa deriva dal “pacchetto ambiente” proposto dalla Commissione Europea, detto anche del “20+20+20”: entro il 2020, i vari Paesi membri dell’UE dovrebbero ridurre, rispetto al 2005, del 20% le emissioni di CO2; utilizzare almeno per il 20% (per l’Italia 17%) le energie rinnovabili; aumentare del 20% l’efficienza energetica. I costi non sono stati quantificati, ma, se tali proposte divenissero direttiva europea, non sarebbero irrilevanti. Nella campagna elettorale i vari partiti non hanno parlato molto al riguardo. C’è da chiedersi quali proposte verranno fuori e se è improprio parlare di crescita senza parlare anche dei costi dell’energia. Recessione negli USA, tensioni inflazionistiche, costi dell’energia e sicurezza nell’approvvigionamento, difficoltà di potere d’acquisto di diverse categorie, sviluppo, ricerca, sono temi che tornano alla ribalta, e che vanno affrontati con la consapevolezza che simili problemi sono già stati affrontati e risolti nel passato con o senza traumi a seconda se ci si è chiusi in se stessi oppure ci si è aperti al confronto con gli altri Paesi, fuori da pregiudizi ideologici, fanatismi religiosi e vuoti nazionalismi.

“LADY STEEL” IS THE FIRST FEMALE PRESIDENT OF THE LEADING ITALIAN INDUSTRIAL ASSOCIATION

Emma Marcegaglia is the new face of Confindustria Competent, well-balanced, politically independent, and, above all, an entrepreneur: these are some of the qualities which helped her succeed Luca Cordero di Montezemolo with a winning vote of 125 out of 132. The like of which has not been seen since the election of Luigi Abete in 1992 ot only is she a woman, but a woman who is liked by everyone: these are the two records achieved by Emma Marcegaglia in becoming the president of Confindustria. With 125 out of 132 votes, Marcegaglia is, in fact, together with Luigi Abete, the leader nominated with the maximum percentage of votes in the history of the confederation of Italian entrepreneurs, an even more significant achievement if you consider that she is also the first woman to hold the position and that she is young: she is just 42 years old. What is behind this double success? In particular, and we must recognize this, it is due to her personal qualities. Emma is a person of rare equilibrium, of strong theoretical competence and with extremely valid experience, in business – in which she has 15 years of management experience even if were with her extremely active father, Steno, and her brother, Antonio – and in the diverse branches of the group, which led directly to Confindustria, where from 1996 to 2000 she has already been president of young entrepreneurs. But the other of Marcegaglia’s qualities is that of her being “different” in respect of the defects which had a negative impact on the last, even though authoritative, two presidencies, that of D’Amato and Montezemolo. Emma is independent and equidistant from the political parties. D’Amato wasn’t because of his excessive leaning towards the centre right; Montezemolo, for his contrariness, apart from the persistent impression of wanting to build himself, using Confindustria as a trampoline, an autonomous political future. Marcegaglia no: she is an entrepreneur and this she will remain. She wants to defend the interests and above all the values of companies in a context, the Italian one, which has always held concealed hostility toward the entrepreneur. She wants to do it for the superior interest of the entire Italian system, which is in great need of healthy companies. And she wants to do it at the cost of “cleaning up” Confindustria of its, perhaps, excessive contamination with heterogeneous environments, from state run companies to municipal ones. Best Wishes, president!

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e del fratello Antonio – sia nelle attività diversificate del gruppo, che conduce invece direttamente, sia in Confindustria, dove dal 1996 al 2000 è già stata presidente dei giovani imprenditori. Ma l’altro “atout” della Marcegaglia è la sua credibilità di “differenza” rispetto ai difetti che hanno contrassegnato negativamente le ultime due, pur autorevoli, presidenze, quelle di D’Amato e Montezemolo. Emma è indipendente ed equidistante dagli schieramenti politici. D’Amato non lo era stato per eccessiva sintonia con il centrodestra; Montezemolo per il suo contrario, oltre che per una mai fugata impressione di volersi costruire, dal trampolino della Confindustria, un futuro politico autonomo personale. La Marcegaglia no: imprenditrice è, e tale resterà. Vuole difendere gli interessi e soprattutto i valori dell’impresa in un contesto, quello italiano, che è sempre stato larvatamente ostile a chi intraprende. Vuole farlo nell’interesse superiore di tutto il Sistema Paese, che di imprese sane ha molto bisogno. E vuole farlo anche a costo di “ripulire” Confindustria dalle contaminazioni forse eccessive con ambienti eterogenei, dalle imprese di Stato a quelle municipali. Auguri, presidente!


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Le Camere di Commercio Italiane all’Estero Un network qualificato per l’internazionalizzazione delle imprese

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74 Camere 48 Paesi 140 Uffici 24.000 Associati 270.000 Contatti d’affari

Grazie alla profonda conoscenza dei mercati e del loro tessuto imprenditoriale, le Camere di Commercio italiane all'estero sono un interlocutore fondamentale per la promozione del made in Italy nel mondo. Ogni anno realizzano oltre 2000 iniziative e progetti per facilitare l'ingresso e il consolidamento delle imprese italiane sui mercati mondiali. Thanks to their substantial knowledge of markets and their entrepreneurial spirit, the Italian Chambers of Commerce abroad are fundamental to the promotion of Made in Italy throughout the world. Each year they conduct more than 2000 initiatives and projects in order to facilitate the entrance and solidification of Italian enterprises in foreign markets.


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ASSOCAMERESTERO BOLOGNA, 28-29 FEBBRAIO 2008 – RIUNIONE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE DELL’AREA

Non dimentichiamoci della “vecchia” Europa! La richiesta da parte dei mercati asiatici è senza dubbio in crescita, ma questo non deve portare le nostre PMI a dimenticarsi del grande bacino che i “vicini” europei rappresentano per il nostro export. Perché è proprio qui che il Made in Italy cresce a ritmi più sostenuti di Nicola Caprioni, Rappresentante d’Area CCIE Europee l rapido sviluppo di Paesi come l’India e la Cina ha portato molte istituzioni italiane a concentrare, soprattutto negli ultimi anni, i loro sforzi promozionali verso questi mercati di sbocco, sottovalutando in alcuni casi lo stretto legame che unisce le PMI italiane al mercato europeo, principale destinazione delle scelte strategiche di internazionalizzazione ma anche mercato fortemente competitivo, che erroneamente si ritiene acquisito forse per la prossimità geografica e la presenza di relazioni economico-commerciali di lungo corso. È l’andamento stesso del nostro export a suggerirci invece di investire su un mercato che non ha affatto esaurito le sue potenzialità di crescita e che dimostra un forte apprezzamento per i prodotti italiani: nel 2007, infatti, le vendite di prodotti Made in Italy verso i Paesi dell’Unione Europea sono cresciute a ritmi molto più sostenuti del 2006, raggiungendo un incremento del 9,1% rispetto al 6,6% dell’anno precedente. Basti pensare che l’au-

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mento dell’export italiano verso la Germania, la Francia, la Spagna, il Regno Unito e il Belgio, ha portato questi Paesi ad assorbire da soli oltre un terzo delle nostre esportazioni complessive. Risultati che sono ancora più significativi perché ottenuti nonostante la presenza di competitor come le “tigri asiatiche”, che hanno notevolmente incrementato il flusso di merci dirette in Europa. IL MERITO VA ALLE PMI. Queste cifre testimoniano concretamente la forza e l’intelligenza dell’imprenditoria italiana. Se il Made in Italy è diventato un brand universalmente riconosciuto ed apprezzato, il merito è di quella schiera di piccole e medie imprese che costituiscono l’ossatura dell’industria italiana e che hanno saputo fare del binomio territorio-impresa la chiave del loro successo, puntando con coraggio sulle loro peculiarità: capacità di innovazione di processo e di prodotto, flessibilità produttiva e professionalità del capitale umano.

Una realtà imprenditoriale, quella italiana, che è stata capace di reinventarsi e di affrontare la sfida dei mercati mondiali, facendo affidamento soprattutto su se stessa, poiché al suo fianco ha trovato un Paese non sempre in grado di realizzare quell’azione sistemica che avrebbe potuto imprimere uno slancio ulteriore e favorire una maggiore penetrazione nei mercati internazionali. I successi ottenuti necessitano infatti di un attento monitoraggio e di una più forte spinta propulsiva da parte delle istituzioni centrali e locali e degli enti pubblici e privati impegnati nella promozione, allo scopo di proiettare in ambito globale lo sviluppo locale dei territori. Il raggiungimento di questo obiettivo richiede inoltre una pianificazione integrata delle attività promozionali, capace di tenere conto delle specificità di ciascun soggetto e, al tempo stesso, di innescare un “circolo virtuoso” tra competitività e risorse locali italiane ed estere in un’Area geografica – quella europea – nella quale una realtà imprenditoriale

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EUROPA come quella italiana, caratterizzata per il 97% da imprese di piccola e media dimensione, riesce a muoversi più agevolmente grazie all’assenza di barriere doganali o fiscali e all’utilizzo di una moneta unica. A BOLOGNA, LE CCIE DELL’AREA EUROPA A CONFRONTO. Il Convegno “Opportunità e percorsi di sviluppo per le imprese emiliano-romagnole in Europa”, svoltosi a Bologna nell’ambito della riunione delle 27 Camere di Commercio Italiane presenti in Europa, ha voluto proprio rappresentare un momento di riflessione e confronto sulle dinamiche attraverso le quali si coniugano gli elementi del territorio e la loro promozione sul mercato europeo. È proDa sin, Nicola Caprioni, Rappresentante CCIE Area Europa; Augusto Strianese, Vice Presidente Assocamerestero (Pres.CCIAA Salerno); Alessandro Barberis, Vice Presidente Unioncamere – Delegato all’internazionalizzazione; Ugo Girardi, Segretario Generale Unioncamere Emilia-Romagna; Maurizio Temeroli, Segretario Generale CCIAA Rimini.

prio dal confronto e dal dibattito sulle istanze del territorio, infatti, che può emergere una reale conoscenza delle sue peculiarità e vocazioni produttive, requisito essenziale per qualificare le politiche promozionali dei soggetti che, a livello nazionale e locale, affiancano e supportano le PMI nel difficile percorso intrapreso per accrescere la loro proiezione internazionale. Pr o p r i o p e r q u e s t o , l e C a m e r e d i Commercio Italiane in Europa hanno deciso di organizzare la loro riunione d’Area in Emilia Romagna, una regione a forte vocazione esportativa, con l’obiettivo non solo di proseguire una lunga tradizione di partnership e collaborazione consolidatasi nel tempo con i suoi enti locali, ma anche di favorire una più profonda conoscenza tra la rete delle CCIE e i soggetti regionali, che, grazie al contatto diretto con il tessuto imprenditoriale locale, rappresentano gli interlocutori di primo riferimento per l’attuazione di progetti congiunti. Le Camere europee si sono presentate a questo appuntamento forti dei risultati finora ottenuti – tradottisi nel 2007 nella realizzazione di oltre 800 iniziative promozionali sia nei tradizionali settori di eccellenza del

Made in Italy che in comparti strategici come le bio e nanoteconologie, lo sviluppo di energia da fonti rinnovabili, l’aerospazio, la promozione dell’imprenditoria femminile e la grande distribuzione – e intenzionate al tempo stesso a dare il proprio contributo, soprattutto aiutando le imprese ad indirizzare le loro produzioni verso quei segmenti di mercato più innovativi che è possibile intercettare solo grazie al costante presidio dei mercati che compongono l’eterogenea realtà europea. Dal dibattito che ha animato il Convegno è venuta soprattutto un’indicazione: per continuare a crescere in Europa bisogna adottare una strategia promozionale comune, in grado di valorizzare i punti di eccellenza già conquistati sul campo, e sulla base di essi costruire iniziative e progetti che mettano in evidenza, in un quadro qualitativamente più esigente e competitivo, il valore aggiunto dei prodotti che le PMI italiane possono offrire al mercato europeo. Su questa linea, le camere europee sono pronte a condividere progetti e iniziative con i soggetti di assistenza alle imprese e con le istituzioni italiane, affinché le azioni di promozione realizzate sul mercato europeo abbiano un diverso e più alto valore aggiunto.

BOLOGNA, 28-29 FEBRUARY 2008 – MEETING OF THE ITALIAN CHAMBERS OF COMMERCE IN EUROPE

Let’s not forget “old” Europe! he rapid development of countries including India and China led use of a sole currency. many Italian institutions to concentrate their promotional efforts in reIN BOLOGNA, THE CCIE IN EUROPE MEETING TOGETHER. The cent years on these emerging markets, often undervaluing the tight convention entitled “Opportunities and journeys of development in Europe bond that Italian SMEs have with the European market, principal destination for enterprises from the Emilia-Romagna region,” taking place in Bologna of internationalisation strategies, but also an intensely competitive market, during the meeting for the 27 active Italian Chambers of Commerce in Euthat is erroneously taken for granted perhaps because of its geographic rope, aims to be a moment of reflection and confrontation of the dynamics which regional products and their promotion on the European market enproximity or the existence of long term economic-commercial relations. It is this very trend for our exports that motivates us to invest in a market counter. Through confrontation and debate about the challenges facing the that has not in the least exhausted its potential for growth and that demon- country, a real awareness of its peculiarities and productive occupations can strates a strong appreciation for Italian products: in 2007, in fact, the sales of emerge, an essential requisite for qualifying the promotional policies of local Made in Italy products towards European Union countries grew at rates and national organizations which support small and medium sized entermuch more sustained than 2006, reaching an increase of 9.1% with respect prises through the difficulties encountered when widening their international projection. to 6.6% the preceding year. For this, the Italian Chambers of Commerce in Europe decided to hold It is enough to consider that the increase of Italian export towards Germany, France, Spain, the United Kingdom, and Belgium, meant that these their Area meeting in Emilia Romagna, a region with strong exports, with the countries alone absorbed more than a third of our overall exports. These re- goal of not only continuing an established tradition of partnership and collaboration solidified in time with its local organizations, sults are even more significant when one considers that but also favouring an important connection between the they were obtained despite the presence of competitors Demand from Asian network of the CCIE and regional businesses, which, like the “Asian tigers” who have notably increased their markets is definitely thanks to direct contact with the local entrepreneurial flow of goods directed to Europe. growing, but this must fabric, will be firsthand references for the creation of partHONOURS GO TO THE SMEs. These figures concretenot lead our small and nerships. ly prove the strength and intelligence of Italian entrepremedium sized neurs. If Made in Italy has become a universally recogThe European chambers came to the event reinforced enterprises (SMEs) to nized and appreciated brand, it is due to the efforts of that by results obtained up to this point - including in 2007 the forget about the great group of small and medium enterprises which constitute carrying out of more than 800 promotional initiatives both reservoir European the framework of Italian industry which knew how to the traditional sectors of excellence of Made in Italy “neighbours” offer our in make the territory-business combination the key to their and in strategic areas like bio and nanotechnologies, enexports. Because it is in ergy development from renewable resources, aerosuccess, courageously focusing on their uniqueness: cathe European market space, the promotion of businesses run by women, and pacity for innovation in processes and products, producthat Made in Italy grows large scale distribution. They also demonstrated a desire tive flexibility and professionalism. An entrepreneurial at increasingly to give the appropriate contribution, above all helping enforce that was capable of reinventing itself and facing sustained rates terprises to focus their productions towards the most inchallenges from world markets, relying above all on itself, novative market segments that are possible to tap into since at its side it found a country not always capable of carrying out the systemic action that would have been able to grant further only through constant defence of the markets that comprise the diverse European scene. Most significantly, a new directive emerged from the debate momentum and favour increased penetration in international markets. In fact, the success obtained requires attentive monitoring and an in- that animated the convention: to continue to grow in Europe, it is necessary creasingly stronger forward push from central and local institutions and to adopt a common promotional strategy, capable of promoting the points public and private entities working in promotion, with the aim to globally pro- of excellence already conquered in the field, and continuing on from these mote the local development of regions. Reaching this goal would require a to construct initiatives and projects that feature, in an arena qualitatively plan for promotional activities that keeps the specifics of each company in more demanding and competitive, the added value of products that the mind, but also one that sets off a “virtuous circle” between competitiveness small and medium sized Italian enterprises offer the European market. To this end, the European chambers are ready to work with business asand local Italian and foreign resources within a geographic Area –specifically Europe – in which an entrepreneurial force like the Italian one, 97% of sistance groups and Italian institutions on projects and initiatives insuring which is made up by small and medium sized enterprises, can manoeuvre that promotional activities in the European market will have a different and more easily thanks to the absence of customs and fiscal barriers and to the higher added value.

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FINMECCANICA GUARDARE INDIETRO E PRENDERE FORZA DAL PROPRIO PATRIMONIO, PER AFFRONTARE LE

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Finmeccanica, 6 onore all’Italia n

Il Presidente Napolitano con l’AD Pier Francesco Guarguaglini

Si sono aperte a Roma, alla presenza del Presidente Napolitano, le celebrazioni per il sessantesimo anniversario del Gruppo, “una grandissima realtà italiana, un punto di forza del sistema Paese” na grandissima realtà italiana, un punto di forza del sistema Paese che credo meriti il riconoscimento e l’attenzione di tutte le istituzioni in Italia, un Gruppo che si fa onore e ci fa onore ovunque nel mondo”. Sono queste le parole con cui il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha salutato il 60° anniversario di Finmeccanica, le cui celebrazioni si sono aperte lo scorso 26 marzo a Roma, con un grande evento presso l’Auditorium Conciliazione, alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Per l’occasione sono stati invitati tutti coloro che hanno contribuito a rendere grande Finmeccanica, ex Presidenti e Amministratori Delegati del Gruppo, accolti dall’attuale “leader” Pier Francesco Guarguaglini, che ha definito questo anniversario “un passaggio molto importante della storia industriale del nostro Paese, che vede oggi l’affermazione di Finmeccanica su tutti i principali mercati internazionali. Un Gruppo che ha saputo imporsi grazie alla continua attenzione al valore rappresentato dal capitale umano, dall’eccellenza tecnologica e dai rilevanti investimenti in Ricerca e Sviluppo”. “Per comprendere pienamente questa importante realtà – ha aggiunto Guarguaglini – è indispensabile ripercorrere la storia e le scelte industriali che hanno caratterizzato i vari momenti vissuti dalle aziende del Gruppo. Negli anni, infatti, Finmeccanica ha subito molte trasformazioni e importanti cambiamenti; sono stati rilanciati con successo marchi storici, sono state fatte acquisizioni strategiche che ci hanno permesso di diventare uno dei maggiori player mondiali nei settori aerospazio, difesa e sicurezza, e di avere un ruolo di primo piano anche nel campo dell’energia e dei trasporti”.

festeggiare il nostro Sessantesimo non saranno una pura e semplice celebrazione del passato, ma la riscoperta di quei valori della nostra storia che ci consentono di affrontare con consapevolezza le sfide di oggi e di domani”. Ecco, allora, una mostra fotografica itinerante, con il coinvolgimento della Fondazione Ansaldo, che ripercorrerà i passaggi cruciali della storia di Finmeccanica. Inoltre, il Gruppo, insieme a Banco di Napoli, sosterrà il progetto “Le Vie Francigene del Sud” promosso dall’Associazione Civita, volto alla valorizzazione e promozione degli itinerari di pellegrinaggio nel Sud Italia diretti verso Gerusalemme. Il 2 luglio, in Piazza del Plebiscito a Napoli, è in programma il concerto dell’Orchestra e del Coro del Teatro San Carlo con l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino, riuniti per la prima volta sotto la direzione di Zubin Metha. Con il tradizionale concerto di Natale si chiuderanno ufficialmente le celebrazioni del 60° anniversario. STORIA, CAPACITÀ, INNOVAZIONE, FUTURO. Tutto cominciò nel marzo del 1948: il 18, con l’effettiva costituzione della Società Finanziaria Finmeccanica, e poi il 22, con la prima riunione a Roma, sotto la presidenza dell’ingegner Aristide Ferrari, del consiglio di amministrazione. Da qui, ha preso via un lungo percorso di crescita, che ha sempre visto legata la storia di Finmeccanica a quella dell’Italia: lo afferma con chiarezza, ieri come oggi, il ruolo svolto dall’industria

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UN ANNO DI GRANDI EVENTI. All’apertura delle celebrazioni presso l’Auditorium romano, è seguita una emozionante serata musicale. Protagonisti, il Coro e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che, diretti dal maestro Norbert Balatsch, hanno eseguito i Carmina Burana di Carl Orff: un’ora circa di potenza e poesia, vocale e sinfonica. Un filmato prima, e poi l’intervento di Vera Negri Zamagni, ordinaria di Storia Economica all’Università di Bologna e autrice di un libro che ripercorre il cammino compiuto dal Gruppo dalla sua nascita ad oggi, hanno assolto egregiamente il compito di raccontarne la storia: sessant’anni di scommesse e fatica, di competenza e capacità, di sviluppo e di sfide che hanno permesso a Finmeccanica – nata nel 1948 come la Costituzione Italiana – di accompagnare la rinascita e il cammino del Paese, per diventare oggi un Gruppo industriale capace di leadership in diverse aree di attività e di rilevanti affermazioni sui mercati internazionali. Del resto, come ha sottolineato ancora il Presidente e AD Pier Francesco Guarguaglini, “tutte le iniziative che organizzeremo per

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A LOOK BACK AT THE PAST TO TAKE STRENGTH FROM IT TO

Finmeccanica, 60 years of success at bringing honour to Italy great Italian presence, a point of strength in the system of this country which I believe merits the recognition and the attention of all Italian institutions, a group which is a credit to Italy throughout the world.” These were the words with which the President of the Republic Giorgio Napolitano greeted the 60th birthday of Finmeccanica, the celebration of which began on the 26th March in Rome, with a grand event in the Conciliazione Auditorium, in the presence of the highest of state representatives. All who contributed in making Finmeccanica great were invited for the occasion, past presidents and general managers of the group, were welcomed by today’s “leader”, Pier Francesco Guar-

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guaglini, who defined this birthday as “an important step in the history of Italian industry, which today sees the affirmation of Finmeccanica in all the major international markets. A group which has known how to dominate thanks to its continuous attention to the importance of its human capital, to technological excellence and to the relevant investment in research and development.” “In order to fully understand this important situation – added Guarguaglini – it is indispensable to go back in time and look at the industrial decisions taken which characterised the various moments experienced by these companies which make up the group. In fact, over the years Finmeccanica has undergone many transformations and important changes; earlier

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SFIDE DI OGGI E DI DOMANI

a, 60 anni di successi che fanno a nel mondo nel tentativo di accompagnare la rinascita dopo la seconda guerra mondiale, e di ricominciare col tempo a proporre un’immagine valida e competitiva dell’Italia nel mondo. Un percorso che non può certo dirsi esaurito. L’attitudine all’innovazione – un orizzonte naturale per Finmeccanica – e la capacità di custodire e accrescere una serie di competenze strategiche nei vari settori di attività, sono stati nei decenni, e continuano a essere, il biglietto da visita del Gruppo, definendo un perimetro vasto e vario di abilità e conoscenza da far valere in Italia e all’estero. Basti solo ricordare che oggi Finmeccanica è il primo gruppo industriale italiano nei settori ad alta tecnologia e si colloca al terzo posto in Europa tra le società operanti nei settori dell’aerospazio, difesa e sicurezza. Inoltre, è leader mondiale negli Elicotteri, leader europeo (e terza al mondo) nello Spazio e seconda in Europa (e sesta al mondo) nell’Elettronica per la Difesa.

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CONFRONT THE CHALLENGES OF TODAY AND TOMORROW brand names have been relaunched with success, strategic acquisitions have been made which have allowed us to become one of the major world players in the aerospace sector, defence and security and to have a leading role in the field of energy and transport.” A YEAR OF IMPORTANT EVENTS. Following the opening of the celebrations in the Roman auditorium, was a delightful evening of music. The choir and orchestra of the Accademia Nazionale di Santa Cecilia conducted by the maestro, Norbert Balatsch, took part and they performed Carmina Burana by Carl Orff: an hour of power and poetry, both vocal and symphonic. A short film preceded a speech by Vera Negri Zamagni, professor of the history of economy at Bologna University and author of a book on the history of the group from its birth to the present day, eminently discharged the duty of relating its history: sixty years of challenges and hard work, of competence and capability, of development and challenges which permitted Finmeccanica – born in 1948, like the Italian constitu-

tion – to accompany the renaissance sociazione Civita, which aims at the and the progress of the country, to p r o m o t i o n o f p i l g r i m a g e s t o becoming, today an industrial group Jerusalem for southern Italy. On the 2nd July the orchestra and capable of leadership in many fields and considerable affirmation in the choir of the San Carlo theatre, together for the first time with the orinternational market. For the rest, as the president and chestra and choir of the Maggio Mumanaging director, Pier Francesco sicale Fiorentino, will perform a conGuarguaglini, wished to stress yet cert conducted by Zubin Metha, in again, “all the initiatives which we will Piazza del Plebiscito in Naples. Finmeccanica’s 60th organize to celebirthday celebrate our sixtiThe celebrations for the th b r a t i o n s will eth, won’t sim60 birthday of this draw to an end at ply be a celebraindustrial group have Christmas with a tion of the past, been inaugurated by the traditional but the redispresident, Napolitano, “a Christmas concovery of those great Italian presence, a cert. values in our point of strength in the HISTORY, CAhistory which alsystem of this country” PABILITY, INlow us to be preN O VAT I O N , pared and able to confront the challenges of today THE FUTURE. It all began in March of 1948: the 18th, with the forming of and tomorrow.” And there is a travelling photo- the company, Società Finanziaria graphic exhibition too, with the aid of Finmeccanica, and then on the 22nd, the Fondazione Ansaldo, which will il- with the first meeting in Rome of the lustrate the crucial steps of the histo- board of managers, under the presry of Finmeccanica. Furthermore, the idency of the engineer, Aristide Fergroup, together with the Banco di rari. Napoli, will support the “Vie Franci- From here a long road to greatness gene del Sud” promoted by the As- started, which has always seen the

history of Finmeccanica linked to that of the history of Italy: this is clearly attested, both for yesterday as for today, the role the industry has played in accompanying the renaissance following the wounds inflicted by the second world war, and, in time, to begin to create a valid and competitive image of Italy throughout the world. A road which certainly has not come to an end. The attitude to innovation – part of nature for Finmeccanica – and the capacity to nurture and grow a series of strategic skills in the various sectors of the business, have been over the years, and continue to be, the group’s business card, defining a vast and varied perimeter of abilities and know-how to be put to use both in Italy and abroad. It is enough to remember that today Finmeccanica is the leading Italian industrial group in the advanced technology sector and is the third in Europe of the companies in the aerospace, defence and security sectors. Also, it is a world leader in helicopters, European leader (and third in the world) in space technology and second in Europe (and sixth in the world) in defence electronics.

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IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE BANCARIA ITALIANA AL FORUM ECONOMICO DEL CAIRO

L’ABI pronta a favorire lo sviluppo dell’Egitto n dirimpettaio privilegiato da sempre, l’Egitto, un Paese con il quale l’Italia ha intrattenuto ottimi rapporti, vuoi per la sua vicinanza, vuoi per una comunanza di interessi in vari campi, e che la politica perseguita negli ultimi anni ha reso sempre più interessante per scambi economici e commerciali. Il sistema bancario italiano, coinvolto dai sempre più stretti legami fra le due economie, ha voluto rendere evidente la sua capacità di favorirne lo sviluppo. Così l’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, ha voluto partecipare al Forum Economico italo-egiziano organizzato al Cairo insieme ad ICE e Confindustria, in occasione della missione di Sistema alla quale hanno preso parte i due Governi, rappresentati dai primi ministri Prodi e Nazif, e dal Ministro per il commercio estero Emma Bonino, con il suo più alto rappresentante, il Presidente Corrado Faissola. Nel suo intervento, Faissola ha voluto illustrare quali sono gli interessi delle Banche italiane, e quali possono essere i benefici derivanti da una sempre maggiore presenza del sistema bancario italiano. Non solo per facilitare gli scambi commerciali, o favorire insediamenti industriali o joint-

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Faissola: “Vi sono ancora potenzialità inespresse ed importanti opportunità da cogliere. Solo se riusciremo in questo obiettivo, potremmo contribuire ad una reale, ulteriore crescita dei nostri due Paesi” di Francesco Fusco

ventures fra aziende dei due Paesi, ma anche per fornire quel know how specifico che le banche italiane hanno realizzato nel nostro Paese favorendo lo sviluppo della piccola e media industria. Faissola ha quindi evidenziato come “con tale iniziativa, al fianco di Confindustria ed ICE, abbiamo voluto segnare un punto di svolta nei rapporti tra l’Italia e la Sponda Sud del Mediterraneo, avviando un progetto di ampio respiro, finalizzato all’ulteriore svilup-

po delle relazioni commerciali e produttive con quest’area”. Riferendosi alla nutrita presenza dei banchieri italiani, Faissola ne ha evidenziato il suo alto livello: “undici tra i principali gruppi italiani, che rappresentano quasi l’80% del settore; tra cui il vertice del secondo gruppo bancario italiano (IntesaSanPaolo, n.d.r.) per capitalizzazione di mercato, il quinto in Europa”. Lo scopo di tanta presenza, ha chiarito il presidente dell’ABI “è duplice: supportare le imprese italiane ed egiziane che, grazie agli incontri di questi giorni, svilupperanno nuove iniziative di business, e al contempo rafforzare ulteriormente le relazioni tra le banche italiane e gli intermediari locali per servire ancora meglio la rispettiva clientela”. Illustrando la presenza del sistema bancario italiano in Egitto, Faissola ha citato l’acquisizione da parte di IntesaSanPaolo della Bank of Alexandria, la presenza di uffici di rappresentanza di Monte dei Paschi, quelle indirette di BNL e Cariparma Friuladria, nonché di altre 5 banche attraverso accordi con intermediari egiziani. “Le attuali relazioni tra l’Italia e l’Egitto sono molto positive e sono state realizzate iniziative di assoluto rilievo, sia nel comparto bancario che in altri settori dell’economia”, ha sottolineato in conclusione Faissola. “Ciò nondimeno non dobbiamo ritenerci soddisfatti; vi sono ancora potenzialità inespresse ed importanti opportunità da cogliere. Solo se riusciremo in questo obiettivo – al quale iniziamo a lavorare fin da oggi – potremmo contribuire ad una reale, ulteriore crescita dei nostri due Paesi”.

THE PRESIDENT OF THE ITALIAN BANKING ASSOCIATION AT THE ECONOMIC FORUM IN CAIRO

The ABI is ready to help in the development of Egypt gypt has always been an honoured neighbour enjoying strong bonds development of the commercial and production relations with this area.” with Italy for their vicinity, and their common interests in various When speaking of the considerable presence of Italian banks, Faissola fields, plus policies established in recent years that have always stressed its highest level: “eleven among the principal Italian groups, which made for more interesting economic and commercial exchanges. The Ital- represent almost 80% of the sector; including the top of the second largest ian banking system, drawn in by increasingly deeper connections between Italian bank group (IntesaSanPaolo, editor’s note) for capitalization of marthe two economies, wanted to demonstrate its willingness to aid in its de- ket, the fifth in Europe.” The aim of so much presence, clarified the presivelopment. The ABI, Italian Banking Association, wanted to participate in dent of the ABI, “is twofold: to support the Italian and Egyptian enterprises the Italian-Egyptian Economic Forum held in Cairo together with the ICE which thanks to the meetings held during these days will develop new business initiatives, and to further strengthen the relations and Confindustria, during the strategic planning in between Italian banks and local intermediaries in order which the two governments took part, represented Faissola: “There is still by prime ministers Prodi and Nazif, and by the Ministo better serve the respective clientele.” Illustrating the untapped potential and ter for Foreign Trade, Emma Bonino, with its highest of the Italian banking system in Egypt, Faissosignificant opportunities to presence representative, President Corrado Faissola. In his la mentioned the acquisition by IntesaSanPaolo of the be had. Only by succeeding Bank of Alexandria, the presence of representative ofaddress, Faissola illustrated the interests of Italian in this goal, can we fices of Monte dei Paschi, indirect offices of BNL and banks, and the possible benefits that could be decontribute to real, Cariparma Friuladria, not to mention 5 other banks rived from an increased presence of the Italian bankconsistent growth of our through agreements with Egyptian intermediaries. Faising system. two countries” sola concluded emphasizing that “the current relations Not only in order to facilitate commercial exbetween Italy and Egypt are very positive and that exchanges, or to favour industrial establishments or joint-ventures between companies of the two countries, but also to supply tremely significant initiatives have been begun both in the banking industry the skill that Italian banks demonstrated in our country by favouring the de- and in other economic sectors. Nevertheless, we must not rest on our sucvelopment of small and medium industries. Faissola emphasized how “with cesses; there is still untapped potential and important opportunities to be that effort, together with Confindustria and ICE, we wanted to make a had. Only by succeeding in this goal –which we can begin to work towards change in the collaborations between Italy and the Southern Shore of the starting today – can we contribute to the real, continued growth of our two Mediterranean, beginning a far-reaching project, concluding with further countries.”

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I VANTAGGI DELL’ENTERPRISE EUROPE NETWORK AVVIATO DALLA COMMISSIONE EUROPEA UNIONCAMERE

Un network per aiutare le PMI “dal basso” a valenza principale del programma Enterprise Europe Network sta nel suo essere un vero e proprio strumento di “politica per le imprese” basato sulla collaborazione tra i soggetti coinvolti. L’iniziativa delle Commissione Europea si rivela quindi un prezioso quanto necessario completamento di altri strumenti di politica per le imprese, tipicamente messi in campo da Stati nazionali e regioni, che, al posto di una logica collaborativa tra le imprese, seguono un approccio top-down. Due esempi su tutti. Sia il piano di sviluppo industriale del governo francese (Piano Beffa), sia il piano messo a punto dal governo italiano (“Industria 2015”) condividono un impianto comune in cui è forte il ruolo di indirizzo “centrale” delle amministrazioni dello Stato. A queste è infatti demandato il compito di individuare gli obiettivi e di operare le scelte di indirizzo strategico sulla cui base orientare e sostenere lo sviluppo di particolari settori industriali. A questa impostazione si collega anche il fatto che l’efficacia di queste politiche si dispieghi principalmente verso le imprese medio-grandi o comunque adeguatamente strutturate. Al contrario, la logica sottostante ad un programma come quello della Commissione è quella di facilitare l’attivazione di una rete che affianchi e accompagni dal basso le scelte autonome di sviluppo degli operatori economici. Proprio per questo, il network EEN si presta ad avere come interlocutori soprattutto i soggetti più piccoli, quei milioni di piccole e piccolissime imprese che costituiscono la trama diffusa dell’economia europea. La validità di questo tipo di strumento appare evidente almeno sotto quattro profili. Innanzitutto in Paesi caratterizzati dalla presenza di moltissime piccole e piccolissime imprese come l’Italia in cui, affiancando i piani di indirizzo generale, ne allarga la platea dei destinatari. In secondo luogo, basandosi sul principio di collaborazione, il network favorisce la creazione di alleanze tra PMI su mercati anche geograficamente lontani tra loro e le facilita nella crescita internazionale. Il terzo aspetto positivo è che i soggetti chiamati ad affiancare le imprese nel network – Camere di commercio, associazioni imprenditoriali, agenzie di sviluppo del territorio, enti locali, centri di ricerca – sono chiamati a fare uno sforzo di integrazione di

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Dal 1° gennaio, le imprese europee hanno una nuova rete al loro servizio, che le affianca nelle scelte e favorisce la creazione di alleanze, puntando su qualità e professionalità di Giuseppe Tripoli, Segretario Generale di Unioncamere

strumenti, risorse, conoscenze, superando così gli steccati burocratici delle rispettive competenze. Quarto ed ultimo – ma non per importanza – viene il fattore umano. Un programma come EEN fa emergere in modo evidente il ruolo che giocano la qualità e la professionalità delle persone nella partita dello sviluppo. Affiancare le imprese non è un com-

pito facile, richiede preparazione, competenze specifiche, grande capacità di ascolto e rapidità nel proporre risposte adeguate ai bisogni degli operatori. Un banco di prova difficile, che si supera solo ottenendo risultati concreti in termini di maggiore competitività. Che poi è quello che le imprese chiedono alle istituzioni europee.

THE COUNTLESS ADVANTAGES OF THE ENTERPRISE EUROPE NETWORK SET UP BY THE EUROPEAN COMMISSION

A network to help SMEs “from the bottom” Giuseppe Tripoli

From 1st January, European businesses have a new network at their service which works alongside them in choices and promotes the creation of alliances, pointing on quality and professionalism

he main valence of the Enterprise Europe Network programme is in it being a true instrument of “policy for businesses” based on collaboration between the people directly involved. The European Commission initiative has, therefore, proved to be a just as precious as necessary completion of other policy instruments for businesses, traditionally put into the field by national states and regions which, instead of collaborative logic between primary elements in development – businesses – follow a top-down approach. Here are just two typical examples. Both the industrial development plan of the French government (Beffa Plan) and that fine-tuned by the Italian government (“Industria 2015”) share a common base in which the “central” guide role of the respective state administrations is strong. The task of identifying the objectives and making the choices of the strategic guide, on which the development of particular industrial sectors will be oriented and supported, is their responsibility. This setting is also connected to the fact that the efficacy of these policies is mainly towards mediumlarge businesses or, however, those sufficiently structured to exploit the opportunities in complex programmes such as those indicated. On the contrary, the underlying logic to a programme such as that of the Commission is that of facilitating activation of a network which works alongside and accompanies the independent development choices of economic operators from the bottom. Specifically for this reason, the EEN network lends itself to having the smallest companies, the millions of small and very small businesses which are the widespread fabric of the European economy, as its contacts. The validity of this type of instrument is clear from at least four profiles. Above all, in countries, like Italy, where there are thousands of small and very small businesses, the destinee base would be extended by having the EEN network alongside the general guide plans. Secondly, as it is based on the principle of collaboration, the network promotes the creation of alliances between SMEs on markets which are geographically distant from each other and facilitates their international growth. The third positive aspect is that the bodies called to work alongside the businesses in the network – whether Chambers of Commerce, entrepreneurial associations, development agencies in the country, local bodies, or research centres, etc. – are required to make an effort to integrate instruments, resources and knowledge, thus overcoming the bureaucratic stockades of their respective competences. Lastly, but by no means least, the human factor. A programme like EEN makes the quality and professionalism of people come out clearly in the role played in the development match. Working alongside companies is not an easy task, it requires preparation, specific competences, great ability to listen and speed in making adequate answers to the needs of the operators. A difficult test bench which can only be passed by obtaining concrete results in terms of greater competitivity. Which is what businesses ask European institutions for.

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ENTERPRISE EUROPE NETWORK (EEN) – Dal 1° gennaio 2008 è operativo il programma Enterprise Europe Network, creato dalla Commissione Europea per favorire il rafforzamento della competitività e della capacità di innovazione delle PMI. Enterprise Europe Network è una rete con sportelli operativi in circa 40 Paesi, con oltre 500 organizzazioni membri (camere di commercio, agenzie regionali di sviluppo, centri tecnologici di ricerca e universitari, etc.) e con 4.000 esperti che vi lavorano.

ENTERPRISE EUROPE NETWORK (EEN) – The Enterprise Europe Network has been operative since 1st January 2008; it was created by the European Commission to promote the strengthening of competitivity and the innovation ability of SMEs. Enterprise Europe Network is a network with desks operative in about 40 Countries, with more than 500 member organisations (Chambers of Commerce, regional development agencies, technological research centres and universities, etc.) and with 4,000 experts working in them.

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UNA FIDUCIA NELLE ENERGIE PULITE, CHE SI RIFLETTE IN AZIONI CONCRETE

Per Enel, obiettivo puntato sulle fonti “verdi”

ue anni fa, quando abbiamo lanciato il Progetto Ambiente e Innovazione, ci siamo posti un obiettivo ambizioso: lavorare per un mondo dove tutti possano avere l’energia di cui hanno bisogno, nel rispetto dell’ambiente. Un traguardo impegnativo, come il piano di investimenti presentato: oltre 4 miliardi di euro entro il 2011 destinati a consolidare la nostra leadership mondiale nella produzione di energia da fonti rinnovabili, nella ricerca e nello sviluppo delle tecnologie amiche dell’ambiente. Oggi, a distanza di due anni, il Consiglio europeo ha raccolto la grande sfida al cambiamento climatico e ha fissato gli obiettivi con la formula “20-20-20”, entro il 2020. Che vuol dire ridurre le emissioni di gas serra del 20% rispetto ai livelli del 1990, aumentare l’efficienza energetica del 20%, e produrre almeno il 20% dell’energia che consumiamo utilizzando la forza dell’acqua, del vento, del sole, e il calore della terra. Per adeguare il proprio impegno alle nuove sfide, Enel ha aumentato a 7,4 miliardi di euro gli investimenti del Progetto Ambiente e Innovazione per il quinquennio 2008-2012: 6,8 miliardi dedicati

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Con il Progetto Ambiente e Innovazione, da due anni la società guidata da Fulvio Conti opera da protagonista nel mercato mondiale delle fonti rinnovabili. Per raggiungere standard ambientali sempre più elevati e contribuire così ad un mondo migliore di Gianfilippo Mancini, Direttore Divisione Generazione e Energy Management di Enel

alla realizzazione di nuovi impianti che utilizzano fonti rinnovabili; 600 milioni per sostenere la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative come il solare termodinamico, la cattura e il sequestro della CO2 e la produzione di energia da idrogeno. Per valorizzare le nostre attività in questo campo abbiamo deciso di dar vita a una nuova divisione interamente dedicata alle fonti rinnovabili, che partirà con una “dote” di oltre 3.000 Megawatt di capacità installata in Europa e nel continente americano: grazie al piano di investimenti annunciato, supererà i 7.300 Megawatt entro il 2012, con una forte crescita soprattutto nell’eolico, che tra le energie alternative è oggi la più efficiente. Abbiamo inoltre messo allo studio la possibilità di aprire una quota di minoranza del capitale di questa nuova realtà a quanti vorranno investire con noi su un futuro di energia abbondante, a costi competitivi e nel rispetto dell’ambiente. TRUST IN CLEAN ENERGY, REFLECTED IN CONCRETE ACTION

For ENEL, the lens is focussed on “green” sources The company led by Fulvio Conti has been working as a leader in the world market of renewable sources with the Environment and Innovation Project for two years, to reach increasingly high environmental standards and so contribute to a better world

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hen we launched the Environment and Innovation Project two years ago, we set ourselves an ambitious objective– to work for a world where everyone can have the energy they need, respecting the environment. A hard target, like the investment plan presented – more than 4 billion Euro by 2011 destined to consolidate our world leadership in the production of energy from renewable sources, in the search for and development of environmentally-friendly technologies. Today, two years later, the European Council has accepted the great challenge of climatic change and set the objectives with the formula “2020-20”, by 2020. This means reduc-

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ing the emissions of greenhouse gases by 20% compared to the 1990 levels, increase energy efficiency by 20%, and produce at least 20% of the energy we consume using the power of water, wind, sun and heat from the earth. In order to adapt its commitment to the new challenges, ENEL has increased investment in the Environment and Innovation Project for the five years from 2008-2012 to 7.4 billion Euro. Of this, 6.8 billion Euro will be dedicated to the creation of new i n s t a l l a t i o n s u s i n g re n e w a b l e sources; 600 million Euro will support research and development into innovative technologies such as thermodynamic solar energy, the capture and seizure of CO2 and the produc-

tion of energy from hydrogen. In order to enhance our work in this field, we have decided to start a new division entirely dedicated to renewable sources, which will start with a dowry of more than 3,000 Megawatt of installed capacity in Europe and the American continent. As a result of the investment plan announced, it will exceed 7,300 Megawatt by 2012, with significant growth particularly in wind which, today, is among the most efficient of the alternative sources of energy. In addition, we have been studying the possibility of opening a minority share of the capital of this new business to those who want to invest in a future of abundant energy, at competitive costs and respecting the environment, with us.

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DAL 28 MAGGIO ALL’1 GIUGNO, IL MEETING 2008 DEI WTC DI EUROPA, AFRICA E MEDIO ORIENTE

Presente anche l’Agenzia del Demanio, che illustrerà le iniziative in corso per la valorizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato italiano

A Pescara, a “caccia” di edifici di prestigio

di Piero Piccardi Agenzia del Demanio presenterà i risultati della gestione ed illustrerà le iniziative in corso per la valorizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato italiano ai partecipanti al prossimo meeting dei World Trade Centers di Europa, Africa e Medio Oriente, in programma dal 28 maggio all’1 giugno presso il World Trade Center di Pescara. Si tratta di un’occasione da non perdere, dal momento che all’incontro sono attesi oltre 200 esponenti di World Trade Centers, spesso operatori immobiliari impegnati in realizzazioni prestigiose e in valorizzazioni immobiliari di alto livello, in un contesto per definizione internazionale e cosmopolita. La presenza dell’Agenzia del Demanio al meeting dei WTCs consentirà di espandere la visibilità delle azioni di marketing immobiliare che la stessa ha intrapreso, e di allargare la cerchia dei potenziali interessati ad approfittare delle opportunità che essa offre su tutto il territorio italiano. Creata meno di dieci anni fa per mettere ordine e per razionalizzare la gestione di quanto lo Stato possiede, l’Agenzia ha concluso da tempo l’inventario completo, che elenca circa 30.000 beni (20.000 edifici e 10.000 terreni). Nel costante sforzo di assecondare la politica del governo per la riduzione e la razionalizzazione della spesa pubblica, l’Agenzia ha lanciato già alla fine dello scorso anno le prime gare di appalto su beni da cedere con contratto di concessione, e con una locazione di durata di 50 anni. I beni offerti non solo consentono di investire in localizzazioni spesso centrali e privilegiate e in edifici talvolta prestigiosi, ma permettono anche, da una parte, di evitare l’investimento iniziale connesso all’acquisto dei beni, e al tempo stesso di beneficiare del preventivo accordo delle amministrazioni locali interessate. Infatti, prima di lanciare le aste, l’Agenzia negozia e concorda con le stesse sia la destinazione d’uso del bene da valorizzare, sia la rapida e pressoché automatica concessione delle autorizzazioni amministrative occorrenti. Il successo della formula è dimostrato dal richiamo della prima asta, quella per Villa Tolomei, sulle colline di Firenze, alla quale hanno partecipato numerosi operatori immobiliari. L’Agenzia ha già individuato altri 166 beni da mettere all’asta entro breve con la formula della concessione (tutte le fasi delle gare e tutti i bandi sono a disposizione sul sito www.demaniore.it). Intanto, l’Agenzia ha avviato l’identificazione esterna delle proprietà immobiliari dello Stato italiano, con l’apposizione di targhe su tutti i beni posseduti in Italia e all’estero. La prima è stata posta nei giorni scorsi sul palazzo del Consolato italiano a Nizza. Su ogni targa si troveranno anche i riferimenti che consentiranno di ritrovare sul sito web dell’Agenzia tutti i dettagli storici, culturali e tecnici di ogni edificio. Insomma, tante nuove bandierine italiane per il mondo.

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FROM MAY 28TH TO JUNE 1ST THE 2008 MEETING OF THE WTCS FROM EUROPE, AFRICA AND THE MIDDLE EAST WILL TAKE PLACE

Hunting for prestigious buildings in Pescara The Italian Public Property Agency will participate in the meeting and it will introduce its ongoing projects to enhance the real estate heritage of the Italian State he Italian Public Property Agency will illustrate the results of the present management and expound the ongoing projects to enhance the real estate heritage of the Italian State to the participants of the next meeting of the World Trade Centers from Europe, Africa and the Middle East, which will take place from May 28th to June 1st at the World Trade Center in Pescara. It will be a very important event, since more than 200 representatives of the World Trade Centers are going to participate, and they are often real estate operators who work on the building of prestigious property and top-level estate appreciation in an international and cosmopolitan environment. The presence of the Italian Public Property Agency at the meeting of the WTCs will give prominence to the real estate marketing projects that have already been developed and to increase the number of potential customers who could be interested in taking advantage of the opportunities offered in the Italian territory. The Agency was created less than ten years ago to reorganize and rationalize the management of the State Property. It finished the complete inventory that includes about 30,000 properties (20,000 buildings and 10,000 lands) some time ago. Following the government policy for the cutback and rationalization of the public expenditure, the Agency has started its first calls for tenders at the end of last year; the properties are to be transferred with a 50-year-lease agreement. The properties on offer allow not only for investments in central and privileged locations and sometimes in prestigious buildings, but they also give the investors the possibility to avoid the initial investment which is normally required for the purchase of the building, and to profit from the preventive agreement with local administrations. Before starting the auctions, the Agency negotiates and agrees with the latter both on the purpose of the property to be enhanced and the rapid and almost automatic granting of the required administrative authorization. This formula has paid off with the huge success of the first auction for the transfer of Villa Tolomei on the Florentine hills, which saw the participation of many real estate operators. The Agency has already listed another 166 properties that will be put up for auction with the lease formula in the near future (all the steps of the auctions and the call for tenders are on the web-site www.demaniore.it). In the meantime, the Agency has started an initiative to externally identify the buildings of the Italian State through plates which will be put on all the Italian buildings at home and abroad. The first plate was put on the palace of the Italian Consulate in Nice a few days ago. Each plate will report references to all the historic, cultural and technical details of every building on the web-site of the Agency. This way the world will have many new Italian flags.

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LA SOCIETÀ DI FINMECCANICA È OGGI IL MAGGIOR FORNITORE DI ELICOTTERI DEL GIAPPONE

THE COMPANY OF FINMECCANICA HAS BECOME THE LARGEST SUPPLIER OF HELICOPTERS TO JAPAN

Agusta Westland goes East The new company headquarters has been opened recently in Tokyo. According to CEO Giuseppe Orsi, Japan is a country “with many significant business opportunities”

Giuseppe Orsi

he market of the Far East is not a secondary one, neither for Agusta Westland nor for its parent company Finmeccanica, since it offers opportunities for further expansion. Giorgio Zappa, Director General of the company led by Pier Francesco Guarguaglini, and Giuseppe Orsi, CEO of Agusta Westland, went to Tokyo for the opening ceremony of the new company headquarters on the 8th of April. TARGET FAR EAST. The Japanese market is a very important area both for operative aircraft and for those which have already been ordered. It is also fundamental for the join-ventures which can be carried out in the shade of Fujiama. CEO Giuseppe Orsi during his opening speech said with pride that “the opening of this new headquarters in Japan will help us to follow and support our further expansion in the Country, where our presence is already significant and our market share has been progressively and rapidly increasing, both with regards to civilian helicopters and to government investments. We can seize many significant business opportunities in this Country.” Agusta Westland is the largest supplier of helicopters to Japan, and it can boast several partnerships with leading firms, such as Kawasaki Heavy Industries, Mitsui Bussan Aerospace, Marubeni, Kaigai Aviotech and Kanematsu. With Kawasaki Heavy Industries they produce and provide assistance to 14 heavy lift MCH101 (EH 101 in Italy) helicopters for the Japanese Navy, and to one helicopter for the police of Tokyo. The Coastguard has planned to purchase 24 AW139, three of which have already been delivered, while two of them will enter service by the end of 2008 for research and sea rescue. The 109 Power has been commissioned by the Police for 16 prefectures, they will join another 18 109 Power which have already been delivered and the AW139, the first of which was delivered to the Police of Tokyo in 2006. Moreover, many new opportunities in a large number of different fields are expected to be seized. DATA SHOW THE GROWTH. With proceeds of almost 3 billion in 2007 (+9%) and a 377 million Ebita (+27%), Agusta Westland is a jewel in the crown of Finmeccanica Group. Its growth is due to the increasing demand for civilian and military helicopters and supporting activity. The orders for 2007 total 3,970 million euros. Among the most important contracts in the military sector, they can boast a 270 million euro contract with the British Ministry of Defence; the second part of the Skios program for the support of the Sea King helicopters of the British army, with a value of 660 million euros, and a 402 million euro contract with the Government of Algiers. Furthermore, with regards to the civil sector, another 75 AW139 helicopters have been commissioned, with a total value of 718 million euros. Their order portfolio totals 9,004 million euros (+5% compared to 2006). Also the personnel has increased, reaching the number of 9,556 employees, with a recruitment of 657 employees to cope with the technical and productive requirements related to the increase of demand.

T Per AgustaWestland il futuro è ad Est di Francesco Fusco

Inaugurato a Tokyo il nuovo quartier generale dell’azienda. Per l’AD Giuseppe Orsi, si tratta di un Paese dalle “molteplici e significative opportunità di business”

on è un mercato secondario, quello del Sol Levante, né per AgustaWestland, né per la capogruppo Finmeccanica; e offre opportunità di ulteriore espansione. Il Direttore generale dell’azienda guidata da Pier Francesco Guarguaglini, Giorgio Zappa, e l’Amministratore Delegato di Agusta Westland, Giuseppe Orsi, si sono recati nella capitale nipponica per inaugurare l’8 aprile il nuovo quartier generale dell’azienda.

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OBIETTIVO SOL LEVANTE. Il mercato giapponese è una pedina importante per i velivoli già operativi, per quelli ordinati, ma anche per le joint-venture realizzate all’ombra del Fujiama. Una presenza che l’AD, Giuseppe Orsi, nel discorso inaugurale, ha descritto esprimendo il proprio orgoglio per “l’apertura di questa nuova sede centrale in Giappone attraverso la quale seguire e sostenere l’ulteriore espansione della nostra già significativa presenza nel Paese, dove progressivamente è rapidamente cresciuta la nostra quota di mercato, sia per quanto riguarda gli elicotteri commerciali che per impieghi governativi. In questo Paese prevediamo di poter cogliere molteplici e significative opportunità di business”. AgustaWestland è oggi il maggior fornitore di ali rotanti del colosso nipponico, con diverse partnership con industrie primarie come Kawasaki Heavy Industries, Mitsui Bussan Aerospace, Marubeni, Kaigai Aviotech e Kanematsu. Con Kawasaki Heavy Industries si producono e assistono 14 elicotteri pesanti MCH101 (l’EH 101 italiano) per la Marina militare, e uno per

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la polizia metropolitana della capitale. La Guardia costiera ha in programma l’acquisto di 24 AW139, di cui tre già consegnati e due che entreranno in servizio a fine 2008, per la ricerca ed il soccorso in mare. Il 109 Power, voluto dalla Polizia per 16 prefetture, si aggiungerà ai 18 già in servizio e agli AW139, il primo dei quali consegnato alla Polizia di Tokyo nel 2006. Ma si prospettano nuove, importanti, possibilità in numerosi altri campi. DATI IN CRESCITA. Con i suoi quasi 3 miliardi di ricavi del 2007 (+9%) e un Ebita di 377 milioni (+27%), AgustaWestland rappresenta uno dei fiori all’occhiello del Gruppo Finmeccanica. La crescita è dovuta all’aumento dei volumi degli elicotteri civili e governativi, e all’attività di supporto. Gli ordini del 2007 ammontano a 3.970 milioni di euro. I contratti più significativi nel settore militare annoverano quello con il Ministero della Difesa britannico, per 270 milioni di euro; la seconda tranche del programma Skios per il supporto degli elicotteri Sea King delle forze armate britanniche, per 660 milioni di dollari; e il contratto con il Governo di Algeri, per 402 milioni di euro. Si aggiungano, in ambito civile, gli ordini per ulteriori 75 elicotteri AW139, per un valore di 718 milioni di euro. Il portafoglio ordini raggiunge così i 9.004 milioni di euro (+5% rispetto al 2006). Anche l’organico è cresciuto, portandosi a 9.556 unità, con un incremento di 657 dipendenti per far fronte alle necessità tecnico-produttive connesse all’aumento delle attività.

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CAMERA CENSIS, CAMERA NAZIONALE DELLA MODA E CENTROBANCA, PER “CRESCERE CON L’ITALIAN STYLE” DELLA MODA

Ecco come reagisce il settore moda al cambiamento rescere con l’Italian style. Modelli, strategie e trasformazioni delle imprese italiane del tessile e della moda” è il titolo dello studio realizzato dal Censis, dalla Camera Nazionale della Moda e da Centrobanca. Obiettivo dello studio, analizzare la trasformazione subita, nel periodo 2000-2005, da più di 60 aziende di medie dimensioni del settore tessile ed abbigliamento particolarmente orientate all’innovazione ed al miglioramento del proprio posizionamento di mercato. In sostanza, come tiene a sottolineare il Presidente della Camera Nazionale della Moda, Mario Boselli, si cerca di “comprendere meglio quali siano i fattori e le strategie che hanno permesso e che permettono alle aziende italiane del settore di crescere in maniera esponenziale anche in momenti poco favorevoli”. Crollo delle barriere protezionistiche, concorrenza sempre più agguerrita, mutato atteggiamento dei consumatori, più informati ed esigenti, ma anche maggiore sensibilità al rapporto qualità-prezzo: sono, queste, alcune importanti trasformazioni che il settore moda si è trovato a fronteggiare negli ultimi anni. Da qui, la necessità di “reinventarsi”, di puntare sull’innovazione e sulla qualità, di riorganizzare le proprie strategie per poter continuare a mantenere le quote ed i segmenti di mercato raggiunti. Tra i vari elementi di questa strategia vincente, viene segnalata l’importanza di una sempre più accentuata integrazione con il retail, ovvero con il sistema distributivo, soprattutto di alto livello. “Di recente – ha dichiarato ancora Boselli – proprio la presenza, grazie alla collaborazione tra Camera Nazionale della Moda e ICE, di nostre linee di abbigliamento e accessori in ‘mecche dello shopping’ come Bergdorf Goodman o Saks, ci ha permesso di mantenere la nostra posizione su un mercato fondamentale per il Made in Italy del settore come è quello americano. E questo nonostante il caro-euro e l’economia ben poco favorevole ai beni di lusso”. Lo studio, quindi, si propone di “fornire un profilo dell’impresa ‘eccellente’, analizzando l’organizzazione e i modelli di business adottati per mantenere, consolidare e accrescere la posizione di leadership all’interno del proprio settore”. Un ultimo punto che il Presidente Boselli tiene a mettere in evidenza è l’importante collaborazione che ha permesso la realizzazione di questo studio condotto dal Censis: quella tra Centrobanca, quarto operatore bancario italiano particolarmente attento alla realtà delle PMI, e Camera Nazionale della Moda. “Questo evidenzia la maturità del rapporto venutosi a creare tra due segmenti-chiave – quello bancario-finanziario e quello del tessile-moda – che fino ad oggi non si sono mai realmente incontrati e confrontati a sufficienza. Si tratta, a mio parere, di un importante segnale per il futuro, e, soprattutto, di vitale importanza per raggiungere un obiettivo comune: diffondere e far crescere l’Italian style nel mondo”.

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Uno studio illustra le trasformazioni che hanno caratterizzato questo settore vitale per l’economia italiana, costituito da oltre 97mila aziende che occupano più di 850mila addetti

CENSIS, THE NATIONAL CHAMBER OF FASHION AND CENTROBANCA WORK TOGETHER TO “DEVELOP WITH ITALIAN STYLE”

How the fashion sector reacts to change A researched study illustrates the transformations which have characterised this sector, vital for the Italian economy, constituted of over 97.000 companies which employ more than 850.000 employees evelop with Italian style. Paradigms, strategies and the transformation of the Italian textile and fashion enterprises” is the title of a researched study carried out by Censis (the social-economic research institute), the National Chamber of Italian Fashion and Centrobanca. The aim of the research was to analyse the transformation undergone, in the 2000-2005 period, by more than 60 medium size companies in the textile and clothing sector who were particularly orientated towards innovation and the improvement of their own position in the market. Essentially, as Mario Boselli, President of the National Chamber of Fashion, underlines we try to “pinpoint and understand the factors and the strategies that have enabled, and will enable in the future, the Italian companies of the sector to develop in an exponential manner, even in less favourable moments.” The

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collapse of the protectionist barriers, increasingly fierce competition and changes in consumer behaviour (meaning that they have become not only more informed and demanding but also more aware of the quality-price ratio): these are some important transformations that the fashion sector has had to face in the last few years. From here has sprung the need to “reinvent oneself”, to focus on innovation and quality, to reorganise one’s own strategies in order to be able to continue to maintain the quotas reached and the segments of the markets gained. Amongst the various elements of this winning strategy, the importance of an increasingly more accentuated integration with the retail distribution system, especially at a high level must be pointed out. “Recently – declared Boselli – due to the collaboration between the National Chamber of Italian Fashion and ICE, the presence of our clothing

lines and accessories in shopping ‘Mecca’s’ like Bergdorf Goodman or Saks have permitted us to keep our presence visible on a market like the American one that is fundamental for the Made in Italy of the sector. And this has been achieved despite the high-euro and the economy which is not favourable to luxury goods.” The research, therefore, proposes to “provide a profile of ‘the perfect’ company, analysing the organisation and business models adopted to maintain, consolidate and strengthen the position of leadership inside one’s own sector.” One last point that Boselli wished to underline is the important collaboration which has enabled the realisation of this research conducted by Censis: the collaboration between Centrobanca, the fourth largest Italian bank which is particularly close to the realities of SME, and the National Chamber of Italian Fashion. “This emphasises the maturity of the relationship that has been created between two key segments – banking-finance and textiles-fashion – which until today have never really encountered each other and collaborated enough. I believe that it sends out an important signal for the future and it is, above all, a signal of vital importance which will enable us to reach a common objective: to spread and develop Italian style in the world.”

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DESIGN

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UN OGGETTO DI USO COMUNE CHE RIVIVE DI PROPRIA PERSONALITÀ Il Tavolo Mediterraneo di Ugo La Pietra

Tavolo o non-tavolo… questo è il design! Da quello tridimensionale di Ugo La Pietra a quello “storico” di Gianfranco Farioli, fino a Jeeves, tavolo ideato per mangiare secondo natura di Carla Venosta rendiamo il tavolo di Ugo La Pietra, quel Tavolo Mediterraneo lungo dieci metri che si è visto in mostra da Mudima tra gennaio e febbraio 2008. Su quello non puoi certo né scrivere né appoggiare stoviglie, visto che le piastrelle tridimensionali che formano il piano d’appoggio sono la micro-rappresentazione lavica di un paesaggio nostrano, forse un grande giardino all’italiana, con alberi, recinzioni, letti fluviali, cenni architettonici, e tutto il resto. Nella poetica di Ugo La Pietra i tavoli sono infatti metafore del rapporto tra individuo, ambiente e territorio, una ricerca espressiva iniziata nel ’62 e declinata sempre con fulminante rigore concettuale. Quello disegnato nel ’73 da Gianfranco Farioli, il tavolo Roma, è invece un tavolo ellittico e sottilmente conviviale, ben disposto cioè a ricevere piatti e amici, sempre però che questi non abbiano soggezione nell’usare in modo tanto prosaico la prestigiosa pianta del Campidoglio. Di fatto la superficie riprende la piazza romana, con la pavimentazione progettata da Michelangelo (ma realizzata solo negli anni ’30 del secolo scorso) in travertino e sampietrini, qui realizzata magistralmente dal canturino Arnaboldi e contornata a mò di cornice dalla scritta continua “RomAmor”. L’idea del Farioli è stata di riprendere in chiave moderna lo spirito di orafi e marmisti sette-ottocenteschi, quando chi poteva compiva il Grand Tour e, sull’onda degli entusiasmanti scavi di Pompei ed Ercolano, del Palatino e dei Fori, quei bravissimi artigiani riproducevano i reperti classici venuti alla luce in forma di centrotavola o trofei definiti dessert (a Milano, a Palazzo Reale, si può ammirare il Dessert per il Duca Melzi, riproduzione del Foro Romano). Altra è la storia di Jeeves, non a caso battezzato col nome del maggiordomo per eccellenza creato dalla fantasia di P.G. Wodehouse: questo è un tavolo sul quale non solo si può, ma si deve mangiare. Il suo piano, composto da piatti servizievolmente sagomati e rimovibili, è opera di d u e g i o v a n i p r o g e t t i s t i d i E u g a De s i g n , o v v e r o Eugenio Gargioni e Paola Traversa. Jeeves è nato da un concorso tra Illy Caffè e Domus, ed è stato presentato al Salone del Mobile 2007. I piatti, bianchissimi e lucidi in corion dupont, storico materiale termoplastico, si incastrano in una essenziale struttura in tondino di ferro verniciata di nero, così che l’immagine è di elegante leggerezza, pronta per un interno sofisticato come per un cordiale picnic. Suggerisce l’idea di un nutrimento armonicamente secondo natura, gustoso ed ecologico, sorridente. Il tavolo, dunque, un “essere” che il design italiano rende sempre “individuo”, che invita a confrontarsi e invitarsi reciprocamente nei propri mondi.

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SUCH A COMMONLY USED OBJECT, WHICH LIVES AGAIN WITH ITS OWN PERSONALITY

Table or not… this is the design! From the three-dimensional one of Ugo La Pietra to the “historical” one of Gianfranco F arioli, through to Jeeves, the table designed for natural eating et’s take Ugo La Pietra’s table, that Mediterranean Table ten metres long on show at Mudima between January and February 2008. You certainly can’t either write or put tableware on it, seeing that the three-dimensional tiles making up the top are the micro-representation in lava of an Italian landscape, perhaps a large Italian garden with trees, fencing, river beds, architectural references and all the rest. In Ugo La Pietra’s poetics, the tables are metaphors for the relationship between the individual, the room and the area, an expressive search that started in 1962 and always inflected with fulminating conceptual rigour. The one designed in 1973 by Gianfranco Farioli, the table Roma, is, instead, an elliptical and subtly convivial table, favourably disposed to receiving plates and friends, as long as, however, they don’t feel subjection in using the prestigious plan of the Campidoglio in such a prosaic manner. In fact, the surface draws on the square in Roma, with the paving designed by Michelangelo (but only created in the 1930s) in travertine and sampietrini (a type of cobblestone), masterfully made here by Arnaboldi canturino and surrounded like a frame by the continuous writing “RomAmor.” Farioli’s idea was that giving a modern reading to the spirit of eighteenth-nineteenth century goldsmiths and marble masons, when those who could made the Grand Tour and, on the wave of the enthusiastic digs of Pompei and Herculaneum, the Palatino and the Forums, those highly skilled craftsmen reproduced Il tavolo Roma the classical remains which were found in the shape of table centres or trophies defined as dessert (in Milan, in Palazzo Reale, the Dessert for the Duke Melzi, a reproduction of the Roman Forum, can be admired). The story of Jeeves is different again and the baptism with the name if The butler created by the imagination of P.G. Wodehouse is no accident. This is a table on which not only can you eat, but you must eat. Its surface, consisting of helpfully shaped and removable plates, is the work of Eugenio Gargioni and Paola Traversa, two young designers in EugaDesign. Jeeves is the fruit of a competition between Illy Caffè and Domus and was presented at the Salone del Mobile 2007. The plates, brilliant white and polished in corion dupont, a historical thermoplastic material, interlock in an essential structure in a black painted steel rod, so that the image is of elegant lightness, just as ready for a sophisticated interior as a cordial picnic. It suggests the idea of natural harmonious nutriment, tasty and environmental, and smiling. The table is, therefore, a “being” which Italian design always makes “individual”’, which invites comparison and reciprocal invitations in each other’s worlds.

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COMPETENZE TECNOLOGICO-SCIENTIFICHE AL SERVIZIO DELL’IMPEGNO SOCIO-CULTURALE

SYMBOLA

L’energia del futuro, dal cuore della Toscana Nata nel 1999, La Fabbrica del Sole è impegnata nella progettazione e realizzazione di progetti innovativi applicati all’ecologia arà l’idrogeno il combustibile del futuro? Per La Fabbrica del Sole, cooperativa aretina che cura e realizza progetti innovativi in campo ambientale, certamente sì. Nata nel 1999 da undici giovani laureati, dapprima come onlus, La Fabbrica del Sole fa ecologia sociale, e persegue la vocazione tecnologico-scientifica con l’impegno socio-culturale. “Idrogeno per Arezzo” è l’idrogenodotto sotterraneo di San Zeno, una novità assoluta nel panorama internazionale: lì si produce idrogeno da fonti rinnovabili e si alimentano le aziende orafe locali che lo utilizzano da decenni in gran quantità. Un progetto che aumenta competitività e sicurezza, concilia sviluppo locale e sostenibilità, tradizione e territorio – l’attività orafa ad Arezzo ha radici etrusche - competizione e globalizzazione. Quella di Arezzo è la prima urbanizzazione a idrogeno in Europa: la distribuzione avviene attraverso la rete e non, con le tradizionali bombole in pressione. Con la sua alta riproducibilità e il suo aggancio a una realtà produttiva concreta, il progetto costituisce un'esperienza che guarda al futuro e che potrebbe costituire un valido modello per altre realtà. Il protocollo di intesa è il risultato di una efficace rete territoriale: Regione Toscana co-finanziatrice al 50%, Provincia e Comune di Arezzo, Associazione Industriali, Cna, Confartigianato, Coingas, Sapio – azienda leader nella produzione e distribuzione di idrogeno, Arcotronics, Fuel Cells – azienda che produce celle. La Fabbrica del Sole coordina il progetto. Nel mentre è nato, per la formazione tecnica, HydroLab una struttura coperta da pannelli fotovoltaici con autosufficienza energetica che alimenta la produzione di idrogeno dall’acqua. È il luogo della formazione e dei progetti, lì sono nati i solar cooling, pannelli solari termici per l’aria condizionata, un prodotto unico in Italia, frutto della collaborazione con il Politecnico di Milano.

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TECHNOLOGICAL-SCIENTIFIC COMPETENCE AT THE SERVICE OF SOCIO-CULTURAL PROJECTS

Symbola – Fondazione per le Qualità Italiane, nasce nel luglio 2005 con l’obiettivo di consolidare e diffondere il modello di sviluppo della soft-economy, in cui i territori incontrano le imprese, dove si stringono alleanze tra i saperi, le nuove tecnologie, la tradizione e dove la competitività si alimenta di formazione, di ricerca, di coesione sociale e rapporti positivi con le comunità. Symbola – Foundation for Italian Quality was founded in July 2005 with the goal to solidify and defend the soft-economy development model, in which regions meet enterprises, in which an alliance is formed between knowledge, new technology, and tradition, and in which competitiveness is encouraged through training, research, social cohesion, and positive relationships with the community.

Energy of the future from the heart of Tuscany Founded in 1999, La Fabbrica del Sole has been working on the planning and carrying out of innovative projects applied to ecology ill hydrogen be the fuel of the future? According to La Fabbrica del Sole, a cooperative of Arezzo that develops and carries out innovative projects in the field of environmental protection, it will. La Fabbrica del Sole was founded in 1999, first as a non-profit institution, by eleven young graduates; it aims to put into practice a social ecology, combining technological and scientific competence with sociocultural purposes. “Idrogeno per Arezzo” is a hydrogen underground pipeline in San Zeno, where hydrogen is produced using renewable sources and supplied to the local goldsmith’s works that have been using it in great quantities for several decades. This project increases competitiveness and stability, since it combines local and sus-

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tainable development as well as traditions and territory – the goldsmith’s art of Arezzo has Etruscan origins – with competition and globalization. Arezzo is the first example of a town supplied with hydrogen in Europe, since hydrogen is supplied by a pipeline and not through gas cylinders. Thanks to its high reproducibility and its connection with an important production sector, this project has bright prospects for the future and can be regarded as a valid model of development for other realities. The letter of intent is the result of an effective networking in the territory: the Tuscany Region finances 50% of the project, and the following institutions have been involved: Province and Municipality of Arezzo, Industrial Association, CAN, Confartigianato, Coingas, Sapio – leader company in the production and supply of hydrogen, Arcotronics, Fuel Cells – supplier of cells. La Fabbrica del Sole coordinates the project. In the meantime, they have developed HydroLab for the purpose of technical research, which is an energetically self-sufficient building covered with photovoltaic panels for the production of hydrogen from water. This is a lab which performs research and development on projects such as the solar cooling panels, i.e. thermal solar panels for air-conditioning, a unique product in Italy that has been developed in collaboration with the Politecnico of Milan.

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MENO OSTACOLI PER CHI VUOLE METTERE IN DISCUSSIONE IL PROPRIO PRESTITO ra il 2 febbraio 2007 quando il Decreto Bersani apriva l’era della portabilità del mutuo, quel meccanismo con cui i finanziamenti immobiliari possono essere sostituiti l’uno con l’altro, teoricamente con la stessa facilità con cui si abbandona un gestore telefonico per affidarsi ad uno più vantaggioso. Tecnicamente il debitore avrebbe potuto trasferire la vecchia ipoteca sull’immobile ad un altro finanziamento, senza doverne iscrivere una nuova, che avrebbe significato oneri notarili e burocrazia aggiuntiva. Giorno memorabile il 2 febbraio 2007, sia per gli operatori del settore che hanno fiutato nuove opportunità di espansione nel poco sviluppato mercato italiano dei mutui, sia per i risparmiatori che, grazie al battage mediatico sulle liberalizzazioni, si sono accorti che “divorziare” dalla banca è possibile, anche se si ha un mutuo o anche solo per il mutuo. Da allora la domanda e l’offerta si sono finalmente incontrate e la granitica fedeltà degli Italiani alla “banca sotto casa” ha iniziato a sgretolarsi. Nel 2007 gli Italiani che hanno chiesto di cambiare un mutuo sono più che triplicati, passando dal 10% del secondo semestre 2006 ad un più sostanzioso 36% dell’ultimo semestre 2007 (fonte Osservatorio MutuiOnLine). Complice il Decreto, complici i tassi variabili che si sono impennati nel giro di pochi mesi. Complice anche internet, che si offre come un’enorme vetrina di confronto, accessibile a tutti, in cui mettere a nudo le offerte di più banche e scoprire facilmente la più vantaggiosa. Complici, infine, le campagne di comunicazione studiate ad hoc dagli operatori più aggressivi, che hanno dato il via ad un vero e proprio fenomeno della “rottamazione mutuo”, facendo registrare picchi di richieste del 70% e fino a 200 domande giornaliere. Se si guarda alle erogazioni vere e proprie, la crescita rispetto ad un anno fa è ancora superiore rispetto alle semplici richieste. Precisamente, risulta quadruplicata. Se nell’ultimo semestre 2006, infatti, i mutui sostituiti sono stati il 4,7% del totale, la cifra è salita al 20,1% a fine 2007. Questo a fronte di una contrazione, seppur leggera (circa l’1%), dei mutui per acquisto di prima e seconda casa, così come per ristrutturazione e consolidamento, rispettivamente in decremento del 3% e dello 0,8%. Frenano quindi acquisto e ristrutturazione, si impennano le sostituzioni. E c’è da scommettere che non è finita qui. Ora che anche la Finanziaria ha ribadito la totale assenza di costi della portabilità e la necessità di massima collaborazione tra istituti di credito, sembrano esserci sempre meno ostacoli per chi vuole mettere in discussione il proprio prestito. Compresa una clientela più matura e attenta. Per la sostituzione si avvicina così anche in Italia la soglia del 50% di peso sul business complessivo, come già avviene in certi Paesi europei e d’oltreoceano.

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Italiani fedeli? Forse, ma non al mutuo Frenano acquisto e ristrutturazione, vola la “rottamazione”. Ma non abbiamo il fenomeno dei subprime che ha colpito gli Stati Uniti di Silvia Colombo

LESS OBSTACLES FOR THOSE WHO WANT TO CHANGE THEIR LOANS

Are Italians loyal? Maybe, but not to their loans t was the 2nd of February 2007 when Bersani’s Decree opened the era of loan transferability, i.e. allowing you to transfer a mortgage loan to another bank in a simple manner, in the same way as you can leave your telephone company to choose another company which offers you more advantages. Technically, the debtor has the possibility to transfer his/her old mortgage to another bank, without having to register another mortgage, saving on notarial charges and additional bureaucracy. The 2nd of February 2007 was a day to remember both for field operators, who saw a chance of seizing new opportunities to expand the Italian loan market – which is still underdeveloped – and for savers, who – thanks to the media campaigns on deregulation – became aware of the fact that it is actually possible to “divorce” from one’s bank even if they have taken out a loan, and they can do so with regards to their loan only. Since then, offer and demand have finally met, and Italians’ unshakable loyalty to the “corner bank” has started to fall apart. In 2007, the num-

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ber of Italians who asked to transfer a loan 2006 the transferred loans were 4.7% of the totripled, passing from 10% in the second half of tal amount, in the second half of 2007 the per2006 to a substantial 36% in the second semes- centage increased to 20.1%. This happened alter of 2007 (source: MutuiOnline inquiry). This though there has been a slight contraction was due to the Decree and to the floating rates (about 1%) of the loans taken out for the first and that soared in the space of a few months. It was the second house, as well as for renovation and also due to Internet, which is a huge showcase consolidation works, respectively with a deand accessible to anyone, crease of 3% and 0.8%. where you can compare and Purchases and renovaHouse purchases and analyze the offers of many tions slow down, while loan renovations slow down, transfers increase. And you banks and discover which while “loan scrapping” one is the most favorable. Fican bet this is just the beginincreases. Even if we still ning. The financial bill has renally, it was also due to the marketing campaigns which haven’t got the sub-prime cently confirmed that loan mortgage crisis that has portability is completely free have been tailor-made by the hit the United States most aggressive players and o f c h a rg e s a n d t h a t t h e which started the phenomebanks are expected to coopnon of “loan scrapping”, achieving peaks of de- erate, these factors are obviously to the advanmand which reached 70% and receiving up to tage of those who want to change their loans. 200 requests a day. Furthermore, this will also attract more mature If we look at the actual disbursements, the and careful clients. Loan transfer in Italy is apgrowth is even larger than the demand com- proaching the threshold of 50% of the overall pared to one year ago. Actually, growth has in- business, as already happens in some European creased fourfold. If during the second half of Countries and overseas.


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Salerno, Terra dei Miti

Salerno: Centro antico e Porto commerciale

Un territorio ricco di storia, beni archeologici, ambientali, culturali e artistici. Ma anche, in termini economici, una provincia in continua crescita, dalle grandi potenzialità turistiche, che punta sempre più al rafforzamento delle infrastrutture

er le sue caratteristiche geografiche e storiche, per la sua capacità di attrarre turismo ed esportare prodotti tipicamente Made in Italy, per gli sviluppi carichi di potenzialità che attraversano tutti i comparti della zona, per l’integrazione riuscita tra natura, cultura e crescita delle imprese, la provincia di Salerno si pone oggi come una delle realtà più interessanti nel panorama nazionale. Con una estensione territoriale di 4.917 chilometri quadrati ed una popolazione di oltre un milione di abitanti, Salerno ha un territorio in cui si ritrovano zone con

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caratteristiche molto diverse fra loro. Si va dall’Agro Nocerino-Sarnese, Distretto industriale noto per le produzioni conserviere, in particolare di pomodoro, alla Costiera Amalfitana, alla Piana di Paestum e al grande Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Oltre al territorio, anche l’economia salernitana è alquanto diversificata. Infatti, alle produzioni artigianali e industriali si aggiungono i tanti prodotti tipici e di pregio di un’agricoltura famosa nel mondo. Il settore del terziario, in continua crescita, specie nei servizi, fa registrare una presenza e una professionalità di antica

Augusto Strianese Presidente della Camera di Commercio (CCIAA) di Salerno e della Società Aeroporto di SalernoPontecagnano


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BEL PAESE

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UN’INTEGRAZIONE RIUSCITA TRA NATURA, CULTURA E CRESCITA DELLE IMPRESE

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(1) Atrani; (2) Il Duomo di Amalfi; (3) Paestum: particolare dei templi; (4) Cetara; (5) La Certosa di Padula; (6) Paestum; (7) Il porticciolo di Palinuro

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tradizione. Attualmente la provincia presenta forti segnali di crescita, anche grazie alla capacità del sistema locale di proporsi all’estero in quasi tutti i settori economici, e all’aumento delle esportazioni, che è stato praticamente doppio rispetto a quello medio registrato a livello nazionale. L’economia cresce, quindi, e punta, da alcuni anni, ad esaltare la vocazione naturale di provincia turistica, grazie ad un territorio ricco di storia, beni archeologici, ambientali, culturali e artistici. I grandi attrattori di Paestum-Velia e della Certosa di Padula sono stati da poco valorizzati e si aggiungono alla divina Costa d’Amalfi e al Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, uno dei più vasti d’Europa, Patrimonio dell’Umanità. Tra i punti di forza del territorio, un altissimo numero di produzioni agricole tipiche, di cui ben 10 a Denominazione di Origine Protetta, sette IGP, tre Specialità Tradizionali Garantite, decine di prodotti tradizionali riconosciuti, vini DOC e IGT e, da ultimo, il Limoncello Costa d’Amalfi, al quale il Consiglio Europeo ha riconosciuto l’Indicazione Geografica Protetta; un’industria sostenibile, l’artigianato artistico, con la famosa Ceramica di Vietri sul Mare, la Moda Positano, la carta lavorata a mano di Amalfi, tessuti e articoli di abbigliamento, articoli in ferro battuto e pietra, tutti corollari della grande potenzialità turistica. Già ora la provincia di Salerno si colloca, per numero di arrivi e presenze, subito dopo Napoli e per qualità del sistema alberghiero al 14° posto in Italia. La presenza di strutture di altre categorie e di centinaia di agriturismi e B&B in continuo aumento, rende l’offerta ricettiva particolarmente ampia e diversificata. In provincia di Salerno, inoltre, si sta completando la realizzazione di un sistema di infrastrutture adeguato alla posizione geografica, che può consentire di svolgere un ruolo centrale nel Mediterraneo e di porta del Mezzogiorno d’Italia. Il sistema comprende un porto in continuo sviluppo, l’ammodernamento del sistema autostradale, la costruzione di un interporto e di una piattaforma logistica, l’alta velocità ferroviaria, la metropolitana regionale, collegamenti marini lungo tutta la costa, una serie di investimenti per


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Il Distretto Industriale n. 7 Nocera Inferiore-Gragnano comprende 16 Comuni della provincia di Salerno (Angri, Baronissi, Bracigliano, Castel San Giorgio, Corbara, Mercato San Severino, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Roccapiemonte, Sarno, Scafati, Sant’Egidio del Monte Albino, San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio, Tramonti) e 4 Comuni della provincia di Napoli (Gragnano, Lettere, Sant’Antonio Abate, Santa Maria La Carità). Il sistema territoriale può essere considerato a prevalente indirizzo agricolo-industriale. La presenza dell’acqua e la fertilità del suolo, oltre a produrre un’enorme varietà di prodotti orticoli, hanno favorito l’insediamento di attività industriali che, incentrando la propria attività sulla trasformazione di questi prodotti, hanno sviluppato una vera e propria filiera agroalimentare, il cui cuore è rappresentato dalla coltivazione del pomodoro e dalla sua trasformazione industriale in conserve e derivati. La filiera si sviluppa, a monte, con la presenza di imprese meccaniche e metalmeccaniche per la costruzione di macchine industriali e di vuoti a banda stagnata destinati all’inscatolamento, e a valle, con imprese di imballaggi in legno, plastica e cartone utilizzati nel trasporto della materia prima e del prodotto confezionato. A supporto dell’intera filiera produttiva vi sono poi numerose aziende di trasporto e di servizi.

migliorare e aumentare la ricettività turistica, un’Università d’avanguardia, un diffuso sistema sanitario. Tutti elementi presenti sul territorio che rappresentano l’insieme di infrastrutture materiali e immateriali che sono alla base delle condizioni per lo sviluppo. La concentrazione delle maggiori infrastrutture di trasporto e della logistica nel raggio di poche decine di chilometri rende plausibile, anche perché già tangibile, il decollo di un polo di sviluppo al quale darà un nuovo impulso la prossima apertura dell’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi ai voli di linea.

Iniziativa cofinanziata dal POR Campania 2000-2006 Misura 4.3 “Azioni di Marketing Territoriale” nell’ambito del P.I. “Distretto Industriale n. 7 Nocera Inferiore-Gragnano”

THE N. 7TH NOCERA INFERIORE-GRAGNANO INDUSTRIAL DISTRICT It is composed by 16 municipalities in the Province of Salerno (Angri, Baronissi, Bracigliano, Castel San Giorgio, Corbara, Mercato San Severino, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Roccapiemonte, Sarno, Scafati, Sant’Egidio del Monte Albino, San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio, Tramonti) and 4 municipalities of Province of Naples (Gragnano, Lettere, Sant’Antonio Abate, Santa Maria La Carità). The Agro-food industry is the driving force of this area: the abundance of water and the special quality of soil make the area particularly suitable for agricultural production, resulting to the development of rural activities and the growing of tomatoes and the formation of manufacturing industries connected to agricultural production. The companies present in this area are involved in the construction of machinery, canning materials and various types of packing (wood, plastic and carton containers) for the transport of raw materials and finished goods. There are many transport and services enterprises indirectly involved in the district activities.

A SUCCESSFUL INTEGRATION OF NATURE, CULTURE AND GROWTH OF BUSINESSES

Salerno, land of Myths An area rich in historical, archaeological, environmental, cultural and artistic treasures, but also, in economic terms, a continually growing province with great tourist potential which increasingly aims at the strengthening of its infrastructure 6

oday, the province of Salerno is one of the most interesting areas in the Italian panorama because of its geographical and historical features, its ability to attract tourism and export typical Italian products, developments full of potential which cross all sectors of the area, and the successful integration of nature, culture and growth of businesses. The province extends over 4,917 square kilometres and has a population of more than a million people; it has areas with features that are very different, from Agro Nocerino-Sarnese, an industrial district famed for its preserves, particularly the tomato, to the Amalfi Coast, the Paestum Plateau and the large Cilento and Vallo di Diano National Park. The economy of Salerno is also very diversified. There are many traditional and valuable agricultural products in addition to craftsman and industrial productions. The continually growing services sector offers “old-style“ professionalism. Currently, the province has strong indications of growth, also due to the ability of the local system to offer itself abroad in almost all economic sectors, and the increase in exports, which is practically double compared to the national level. Therefore, the economy is growing and for some years, has focussed on exalting its natural vocation as a tourist province as a result of an area rich in historical, archaeological, environmental, cultural and artistic treasures in recent years. The great attractions of PaestumVelia and the Certosa di Padula have very recently been enhanced and

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added to the divine Amalfi Coast, the Cilento and Vallo di Diano National Park, one of the largest in Europe, World Human Heritage. One of the strong points of the area is a very high number of typical agricultural products, of which ten have the Protection of the Original Name indication, seven IGP–Protected Geographical Indication, three Guaranteed Traditional Specialities, dozens of recognised traditional products, DOC and IGT wines and, lastly, Limoncello Costa d’Amalfi which has also been attributed the denomination IGP by the European Council. Other strong points are a sustainable industry, the artistic craftsman, with the famous ceramics of Vietri sul Mare, Positano fashion, the hand-processed paper of Amalfi, textiles and items of clothing, wrought iron and stone articles, etc., all corollary to the great tourist potential. The province of Salerno is already immediately behind Naples, at 14th in Italy, in terms of the number of arrivals and stays, and also for the quality of the hotel system. The existence of other structures and hundreds of farm holiday centres and steadily growing B&B makes the offer for tourists particularly wide and diversified. In addition, in the province of Salerno, the creation of an infrastructure system suitable for the geographical position is being completed and this will allow it to play a central role in the Mediterranean and as a gateway to southern Italy. The system includes a continuously growing port, the modernisation of the motorway system, the construction of an interport and a logistics platform, the high speed railway, a regional underground, marine connections along the whole coast, a series of investments to improve and increase the options for tourists, an avant-garde university and a widespread health system. All the elements in the area – the tangible and intangible infrastructures – are at the base of the conditions for development. The concentration of the greatest transport and logistics infrastructures in the radius of tens of kilometres makes the lift-off of a development centre plausible, also because it can already be seen, to which the opening of the Salerno-Amalfi Coast airport to scheduled flights will give a new impulse.

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Il Distretto Industriale n. 7 Nocera Inferiore-Gragnano

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UN’INTEGRAZIONE RIUSCITA TRA NATURA, CULTURA E CRESCITA DELLE IMPRESE

Salerno, un nuovo aeroporto per il Mezzogiorno A fianco dell’unico scalo già operativo in Campania, il Napoli-Capodichino, permetterà di soddisfare un traffico consistente e crescente di passeggeri. E di avvicinare il territorio al mondo

a provincia di Salerno punta a conquistare un ruolo centrale nel Sud Italia e nel Mediterraneo. La prossima apertura dell’aeroporto di Salerno a voli di linea e charter alimenta la concreta possibilità di crescita economica per un ampio territorio, dal momento che contribuirà a completare un sistema di infrastrutture da tempo progettato, adeguato alla posizione geografica, al ruolo centrale nel Mediterraneo e alla funzione storica di porta del Mezzogiorno d’Italia. Il territorio, compresa parte della Basilicata e della Calabria, attendeva da tempo la conclusione dei lavori di potenziamento dell’aeroporto. Nato nel 1926 come campo di fortuna, è stato utilizzato a lungo come scuola di volo e per fini militari, ma venne abbandonato dopo la seconda guerra mondiale, durante la quale fu dapprima obiettivo e poi base aerea degli alleati nella prima capitale dell’Italia libera. Il suo recupero iniziò nel 1962, quando si diffuse la convinzione che l’aeroporto, opportunamente ammodernato e adeguato, avrebbe potuto rilanciare l’economia locale. Solamente, però, all’inizio degli anni ’90 sono state avviate le opere necessarie ad una possibile apertura al traffico commerciale, soprattutto con la costruzione dell’aerostazione. Dopo il completamento di tali opere, finanziate con risorse pubbliche per circa trenta miliardi di vecchie lire, nel 2002 la Camera di Commercio di Salerno si è fatta carico di alcune scelte decisive, assumendo, per conto anche delle altre istituzioni pubbliche, la leadership dell’iniziativa con una ridefinizione dell’assetto proprietario. Proprio tale svolta ha consentito, negli ultimi cinque anni, oltre alla realizzazione delle ulteriori opere richieste per l’apertura al traffico commerciale, finanziate sempre con risorse pubbliche per circa 22 milioni di euro, la certificazione dello scalo e il conseguimento del decreto di apertura al traffico commerciale, nonché la legittimazione alla richiesta della concessione totale propedeutica al processo di privatizzazione che dovrebbe portare nuova linfa all’iniziativa. Lo sforzo delle istituzioni, in particolare finanziario con l’impegno di ulteriori risorse oltre quelle pubbliche già citate, è stato premiato anche con l’inserimento dell’Aeroporto, nel 2003, nel rapporto finale sul Sistema Aeroportuale della Campania che stima una consistente crescita della domanda di trasporto aereo in regione dai 5,1 milioni di passeggeri del 2001 ai 7,5 del 2010 e agli 11,7 del 2020. L’unico scalo operativo esistente in Campania, NapoliCapodichino, malgrado il recente potenziamento, non consentirà nei prossimi anni l’intero soddisfacimento della domanda, per cui si prevede che l’aeroporto salernitano soddisferà un consistente traffico di passeggeri. L’aeroporto di Salerno attrarrà maggiori spostamenti verso Sud e consentirà di gestire meglio le punte stagionali di traffico turistico, in particolare quello rivolto alle due fasce costiere della provincia (di Amalfi e del Parco Nazionale del Cilento) e alle zone archeologiche di Paestum e Velia, tutti territori dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, nonché di un vasto bacino di utenza del territorio lucano. La provincia di Salerno si avvicina al mondo e attende per mostrarsi ad un numero crescente di turisti, con il suo patrimonio ambientale, storico, artistico e culturale.

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IN THE HEART OF SOUTHERN ITALY, IN THE CENTRE OF THE MEDITERRANEAN

Salerno, a new airport for southern Italy he province of Salerno aims at winning a central role in southern Italy and the Mediterranean. The approaching opening of Salerno airport to scheduled and charter flights will nurture the real opportunity for economic growth for a large area which will contribute to the completion of an infrastructure system planned for some time, appropriate for the geographical position, the central role in the Mediterranean and the historic function of gateway to southern Italy. The area, which includes part of Basilicata and Calabria, has been waiting for the conclusion of the extension work to the airport for some time. The airport started in 1926 as a makeshift camp and was used for a long time as a flying school and for military purposes. It was abandoned after the Second World War, during which it was first a target, and then a base, for the Allies in the early period of the liberated Italy. Recuperation started in 1962 when the conviction that the airport, appropriately modernised and adapted, could relaunch the local economy became widespread. It was only at the beginning of the 1990s, however, that the work necessary for a possible opening to commercial traffic with, above all, the construction of the terminal buildings began. In 2002, after completion of this work, financed with public resources of about 30 billion lire (about 15 million Euro), the Salerno Chamber of Commerce took on responsibility for some decisive choices, assuming leadership of the initiative, also on behalf of other public institutions, with a redefinition of the ownership balance. In the last five years, this change has enabled, firstly, additional work required for the opening to commercial traffic, financed by public resources to the value of about 22 million Euro, and then certification of the airport and the granting of the decree of opening to commercial traffic, and also the legitimisation of the request for the full concession of the preparatory study for the privatisation process which should bring new lymph to the initiative. The effort of the institutions, in particular financial, with the commitment of further resources in addition to the public ones already indicated, was also rewarded with the inclusion of the airport in the final report on the Campania Airport System in 2003. This predicted a considerable growth in the demand for air transport in the region from the 5.1 million passengers of 2001 to 7.5 m in 2010 and 11.7 m in 2020. The only operational airport in Campania, Napoli-Capodichino, will not be able to satisfy the demand fully in the coming years, despite the recent extension. As a result, it is expected that the airport of Salerno will be able to satisfy consistent passenger traffic. The airport there will attract greater movement towards the south and will allow the seasonal peaks of tourist traffic to be managed better, particularly that going towards the two coastal areas in the province (Amalfi and the Cilento National Park) and the archaeological areas of Paestum and Velia, all areas declared World Human Heritage by UNESCO, and also a vast basin of users in the area extending as far as Basilicata. The province of Salerno is moving closer to the world and is waiting to show itself to a growing number of tourists with its environmental, historical, artistic and cultural heritage.

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ARSENALE PARLA IL PRESIDENTE ROBERTO D’AGOSTINO DI VENEZIA

Il “cuore produttivo” di Venezia ritorna a vivere a collaborazione con Expo Venice per la realizzazione di Mare Maggio risulta per noi naturale. Non potevamo, infatti, non essere presenti ad una manifestazione pensata per valorizzare la città di Venezia, l’importanza del mare come risorsa per la città, e il suo ruolo storico nel settore della nautica”. A parlare è l’architetto Roberto D’Agostino, Presidente di Arsenale di Venezia SpA, la Società creata nel 2003 da Agenzia del Demanio (socio al 51%) e Comune di Venezia (49%), con lo scopo di gestire il restauro del patrimonio storico dell’Arsenale e di restituire quest’area al suo ruolo originale di polo produttivo e culturale per la città e la comunità internazionale.

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L’ARSENALE NELLA STORIA. A partire dal XII secolo, l’Arsenale ha costituito il cuore dell’industria navale veneziana, dove si è formata la straordinaria tradizione di questa città, la sua potenza, la sua perizia nella costruzione delle navi. Esteso su un’area di ben 47 ettari, l’Arsenale di Venezia si può considerare la prima fabbrica al mondo, dato che rappresenta l’esempio più importante di complesso produttivo a struttura accentrata dell’economia preindustriale. Un complesso sistema industriale, quindi, già dalle fattezze moderne: qui, infatti, come tiene a sottolineare lo stesso D’Agostino, “si lavorava per ‘gruppi di qualità’: ognuno aveva un compito ben definito, ma tutti erano responsabili del prodotto finale. Senza contare che, presso l’Arsenale, non venivano realizzate solo le navi, ma anche una serie di prodotti finiti come le armi, e non solo. Potremmo dire che vi si entrava con il legno grezzo, e si usciva da questo enorme cantiere, che impegnava anche 2000 lavoratori al giorno, con la cambusa piena”. RECU PERO E VALORI Z ZAZ ION E. La storia dell’Arsenale è lunga, e ha ricoperto fino ai primi anni del Novecento un ruolo centrale per la città. Via via, però, quest’area è stata protagonista di un progressivo decadimento, essendo ormai incapace di soddisfare le enormi esigenze delle moderne forze navali, fino al suo parziale abbandono. Questo, come ci spiega ancora il Presidente D’Agostino, fino al 2003. “Con la creazione della società da me presieduta, l’Agenzia del Demanio e il Comune si sono impegnati nella rivalorizzazione di quest’area, inserendovi alcune attività culturali e ponendo il problema del suo recupero. In particolare, puntiamo a renderlo un punto di riferimento per la scienza e per l’arte: non a caso, infatti, viene qui ospitata la Biennale. Ci stiamo però impegnando a recuperare e aprire al pubblico ulteriori aree, per restituire alla città parte del suo eccezionale patrimonio storico e architettonico. E proprio in occasione di Mare Maggio – conclude D’Agostino – verranno nuovamente resi agibili 3000 metri quadrati, in particolare le Tese di San Cristoforo, destinate ad accogliere spazi espositivi e per manifestazioni varie”. Un altro “pezzo” dell’Arsenale torna così nuovamente a vivere.

SPEECH BY ROBERTO D’AGOSTINO, PRESIDENT OF THE ARSENALE DI VENEZIA SPA

The “productive core” of Venice comes back to life ur collaboration with Expo Venice for the staging of the Mare Maggio boat show is something natural for us. In fact, there is no way that we could not be present in a venue aimed at showcasing the value of the city of Venice, the importance of the sea as a resource for the city and its historic role in the nautical sector.” Words from the architect Roberto D’Agostino, President of the Arsenale di Venezia SpA, the company created in 2003 by the Italian Pubblic Property Agency (51% partner) and the Municipality of Venice (49%), with the aim of organising the restoration of the historical patrimony of the Arsenale and restoring this area to its original role of productive and cultural hub for the city and the international community. THE ARSENALE IN THE HISTORY. Since the 12th century, the Arsenale dockyards have been the core of the Venetian naval industry, where the extraordinary character of this city was formed, with its strength and its skill in shipping construction. Spread over an area of 47 hectares, the Venice Arsenale can claim to be the world’s first factory, given that it represents the most important example of a productive complex with a concentrated structure of the preindustrial economy. Therefore, it is an industrial system complex with modern features: in fact here, as D’Agostino underlines, “they used to work in ‘specialised teams’: each one had a well defined task but they were all responsible for the end product. Without counting that, in the Arsenale, not only ships were made but also a series of finished products like arms. You could actually say that one entered with raw wood and one exited from this enormous building yard, which employed up to 2000 workers a day, with a full storeroom.” RESTORATION AND ENHANCEMENT. The Arsenale has a long history and it has played a central role for the city up until the first years of the 20th century. Slowly but surely, however, this area progressively declined up until its partial abandon, being incapable of satisfying the immense requirements of a modern naval force. This was how the situation was, as the President D’Agostino explains, up to 2003. “With the creation of a company presided over by myself, the Italian Pubblic Property Agency and the Municipality we have been involved in the enhancement of this area, setting up various cultural activities and considering the problem of its restoration. We particularly wish to make it a reference point for science and art: in fact, it is not by chance that the Biennale is hosted here. We are also working towards recuperating and opening other areas to the public, to give part of its exceptional historic and architectural heritage back to the city. And in occasion of the Mare Maggio boat show – concludes D’Agostino – 3000 sq.mts. will be made available, especially the Tese di San Cristoforo, which are programmed to host spaces for various exhibitions.” In this way another “section” of the Arsenale will come back to life.

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RICOSTRUZIONI STORICHE, INCONTRI, VISITE GUIDATE, ESPOSIZIONI, PER CONOSCERE GLI ASPETTI

n percorso che parte dal passato e si proietta nel futuro, in una delle aree più affascinanti di Venezia, l’Arsenale, luogo simbolo per la marineria e l’arte navale. Si presenta così Mare Maggio, il progetto realizzato da Expo Venice Spa con la collaborazione della Marina Militare e di Arsenale di Venezia Spa, in programma dall’8 all’11 maggio nella città lagunare. Obiettivo dell’evento, la ricostruzione storica della vita al tempo delle galee, che saranno le principali protagoniste della manifestazione; ma anche la scoperta di un nuovo modo di visitare questa città, conosciuta in tutto il mondo ma ricca di luoghi segreti e nascosti. E, ad essere accessibile al grande pubblico, è, prima di tutto, proprio l’Arsenale, splendida costruzione che risale al 1300, da sempre coperta di mistero, e tutt’oggi sotto il demanio della Marina Militare. Nel bacino dell’Arsenale, negli antichi padiglioni e nelle Tese di San Cristoforo, il visitatore della manifestazione sarà accompagnato in un percorso che unirà la storia della Repubblica Serenissima e l’arte della costruzione navale ai moderni yacht, rappresentazione dell’eccellenza della nautica.

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UOMINI E NAVI TRA PASSATO E FUTURO. È un progetto quinquennale (2008-2012) che prevede visite guidate, esposizioni, eventi storici e testimonianze attuali di artigiani e professionisti della tradizione nautica veneta, coordinato da Mauro Bondioli, storico della costruzione navale. Il Medioevo e la Galea Mediterranea sono al centro della tematica scelta per l’edizione 2008 di Mare Maggio, un percorso storico culturale interattivo, che vedrà coinvolti professionisti delle ricostruzioni storiche del C.E.R.S (Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche) – re-enactors – che riproporranno la quotidianità medievale, in una location dall’atmosfera fortemente evocativa. Il percorso del visitatore inizia dal Padiglione delle Navi in cui sono esposti alcuni splendidi esemplare della nostra tradizione, tra cui la sezione motrice dell’Elettra di Marconi, che divenne il laboratorio galleggiante del grande scienziato, o lo “scalè reale”, la stupenda imbarcazione a diciotto remi che trasportò a S. Marco il Re Vittorio Emanuele II nel suo primo ingresso nella Venezia Italiana. La visita seguirà all’esterno, dove sarà eccezionalmente visitabile anche il sommergibile Dandolo e la Motozattera MZ, l’ultimo “mulo del mare” della Marina

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A Venezia, l’Arsenale più segreto si svela a maggio La città lagunare dà appuntamento, dall’8 all’11 maggio, con Mare Maggio, un percorso tra passato e presente, per ripercorrere attività, mestieri, implicazioni storiche del sistema produttivo navale veneziano di Ghileana Galli Militare. Nella splendida cornice delle Tese di San Cristoforo recentemente restaurate e nelle aree verdi antistanti le banchine, uomini del XIV e XV secolo prenderanno nuovamente vita grazie ai reenactors impegnati a riproporre azioni e mansioni tipiche dell’ambiente marinaro dell’epoca. All’interno delle Tese sarà allestita il percorso documentale curato da Mauro Bondioli, storico della costruzione navale; saranno in esposizione le Coste del Bucintoro e sarà illustrata una testimonianza di archeologia navale a cura della sezione veneziana dell’Archeoclub d’Italia, con particolare attenzione all’arte metallurgica. Testimoni di una tradizione che si rinnova nel tempo, saranno presenti e attivi gli artigiani di El Felze, associazione dei mestieri che contribuiscono alla costruzione della gondola. Mare Maggio ospiterà anche tre importanti momenti di riflessione. I temi che saranno trattati riguarderanno le vie d’acqua come possibile sviluppo per il nostro territorio, il design e l’archeologia subacquea e marina, settore poco conosciuto ma estremamente ricco di interesse e curiosità. UNA MANIFESTAZIONE CHE PUNTA SULLA CITTÀ. Mare Maggio si inserisce nel ricco calendario di appuntamenti promossi da

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MENO NOTI DI QUESTA IMPAREGGIABILE CITTÀ

HISTORICAL RECONSTRUCTIONS, MEETINGS, GUIDED TOURS AND EXHIBITIONS TO DISCOVER THE LESSER KNOWN ASPECTS OF THIS INCOMPARABLE CITY

In Venice the most secret Arsenale will be unveiled in May Venice has an appointment with Mare Maggio from 8 to 11 May, floating between the past and present to revisit the work, crafts and historical implications of the Venetian shipbuilding system. path that starts from the past and is projected into the future in the Arsenale, the symbolic place for the navy and naval art, one of the most fascinating areas of Venice. Mare Maggio, the project created by Expo Venice S.p.A. with the collaboration of the Navy and Arsenale di Venezia S.p.A., is on the programme from 8-11 May in Venice. The aim of the event is the historical reconstruction of life at the time of the galleys, which will be the main stars of the exhibition, but there will also be the discovery of a new way of visiting the city, wellknown around the world but full of secret and hidden places. And, first and foremost, it’s the Arsenale which is being made accessible to the wider public, a splendid construction dating back to 1300, which has always been shrouded in mystery and is still part of the demesne of the Navy. The visitor to the exhibition will be accompanied along a path in the basin of the Arsenale, the old pavilions and the Tese di San Cristoforo which will connect the history of the “Repubblica Serenissima” and the art of shipbuilding to modern yachts, showing the excellence of navigation. MEN AND SHIPS FROM PAST TO FUTURE. This is a five-year project (2008-2012) which plans guided tours, exhibitions, historical events and the current testimony of craftsmen and professionals of the Venetian nautical tradition. The Mediaeval period and the Mediterranean Galley are at the centre of the theme chosen for the 2008 edition of Mare Maggio, an interactive cultural and historical path which will involve the professionals of historical reconstructions from the C.E.R.S. (European Consortium of Historical Re-enactors) who will show medieval daily life in a location with a strongly suggestive atmosphere. The visitor’s path will start from the Padiglione delle Navi (Ship Pavilion) where some splendid examples of Venetian tradition are displayed, including the motor section of Marconi’s Elettra, which became the floating laboratory for the great scientist, or the “scalè reale”, the stupendous boat with eighteen oars which transported King Vittorio Emanuele II to St Mark’s on his first entrance to Italian Venice. The visit will continue outside where, as a great exception, the submarine Dandolo and the MZ landing craft, the Navy’s last “sea-mule” can be visited. Fourteenth- and fifteenth-century men, either on board or about to leave on board a galley, will once more come to life through the re-enactors involved in showing the action and work typical of the marine environment of the time in the splendid framework of the recently-restored Tese di San Cristoforo and the green areas in front of the quays. Inside the Tese, there will be a display of documents, arranged by Mauro Bondioli, a shipbuilding historian; the ribs of the Bucintoro will be displayed and there will be a testimony of naval archaeology from the Venetian section of the Archeoclub d’Italia, with particular attention given to metalworking. Mare Maggio will also host three important moments of reflection. The topics to be dealt with will concern waterways as a possible development for the area, design and sub-aqua and marine archaeology, a little known sector which is extremely interesting and full of curiosities. AN EXHIBITION POINTING TO THE CITY. Mare Maggio is part of the rich calendar of events promoted by Expo Venice S.p.A., a new company headed by Piergiacomo Ferrari and set up to create exhibitions inspired by the main events in the city, to enhance all the aspects and involve all Venice in the event. Mare Maggio is part of this as a result of the agreement with Vogalonga – which will take place on Sunday 11 May and will see rowers from all over Italy and abroad taking part, with the Venetian Apt (Tourism Promotion company) and Interparking Italia managing the car park at Tronchetto, enabling all the visitors to Mare Maggio to park at a cost of Euro 10 for the full day. We would like to thank the Veneto Region and the Province of Venice, the Venice City Council, the Navy and the Institute of Naval Studies and Arsenale di Venezia S.p.A. Mare Maggio is also sponsored by the National Presidency of the Italian Naval League, which will play an active part in the exhibition.

Info:

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Mare Maggio 8-11 Maggio 2008 - Arsenale di Venezia

Parcheggio in convenzione (Isola del Tronchetto) e 10 intera giornata

Biglietto intero e 10 Ridotto e 7 Bambini under 10 e Over 65 omaggio

Info e prevendita on-line: www.maremaggio.it Hotel: www.bookingvenice.eu

8 maggio: ingresso gratuito per i residenti a Venezia

Expo Venice Spa, nuova società presieduta da Piergiacomo Ferrari e nata con l’obiettivo di realizzare manifestazioni che si ispirino ai principali appuntamenti della Città, per valorizzarne tutti gli aspetti e per coinvolgere l’intera Venezia nell’evento. Mare Maggio si inserisce in quest’ottica, grazie all’accordo con la Vogalonga – che si svolgerà domenica 11 maggio e che vedrà la partecipazione di vogatori provenienti da tutta Italia e dall’estero –, con l’Azienda di Promozione Turistica di Venezia e con Interparking Italia, che gestisce il parcheggio del Tronchetto – che permetterà a tutti i visitatori di Mare Maggio di parcheggiare con 10 euro per l’intera giornata. Per l’evento si ringrazia la Regione del Veneto, la Provincia di Venezia, il Comune di Venezia, la Marina Militare e l’Istituto di Studi Militari Marittimi, il Magistrato alle Acque, Arsenale di Venezia SpA. Mare Maggio ha inoltre il patrocinio dalla Presidenza Nazionale della Lega Navale Italiana, che prenderà parte attivamente alla manifestazione.

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A spasso per i canali…

in gondola Nonostante la mole non indifferente, viene manovrata con grande facilità dai gondolieri. E, se un tempo era il mezzo di trasporto per eccellenza dei nobili, oggi fa sognare soprattutto i turisti di Umberto Mucci

er una città unica al mondo, un’imbarcazione unica al mondo: la gondola. Quando si parla di Venezia, infatti, pensiamo naturalmente agli splendidi canali (primo fra tutti, naturalmente, il Canal Grande) che la attraversano, e ne fanno una città unica. E se, proprio per questa sua “geografia”, le vie acquee sono sempre state le più usate per i trasporti, la maniera per conoscere i luoghi più segreti della città è sicuramente farsi portare in giro da queste singolari imbarcazioni, ormai diventate – soprattutto per i turisti – simbolo per antonomasia della città.

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CARATTERISTICHE DELLA STORICA GONDOLA VENEZIANA. Di caratteristica forma asimmetrica (il lato sinistro è infatti più largo del destro di 24 centimetri, e ciò fa sì che navighi quindi sempre inclinata su un fianco), la gondola misura ben undici metri di lunghezza e pesa 600 chili. Eppure, nonostante questa sua massa non indifferente, può essere manovrata con leggerezza e facilità da una sola persona e con un solo remo! Altra sua caratteristica, è il fatto di avere il fondo piatto, che le consente di superare anche fondali di pochi centimetri. Per la sua costruzione sono adoperati otto diversi tipi di legno e sono ben 280 le parti che la compongono; i soli elementi in metallo sono il caratteristico “ferro” di prua e il “risso” di poppa. Il ferro di prora era, in origine, elemento di stabilità longitudinale, per bilanciare il peso del gondoliere. La tradizione popolare vuole che i “pettini” anteriori rappresentino i sei “sestieri” in cui è divisa la città, mentre quello posteriore rappresenti l’isola della Giudecca; la doppia curvatura a “S” dovrebbe simulare l’andamento del Canal Grande e la lunetta, posta sotto uno stilizzato corno ducale, il ponte di Rialto. Il lungo remo è manovrato appoggiandolo ad una sorta di scalmo libero denominato fórcola. Esso viene inserito in un apposita fessura e sfilato dopo l’uso.


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UN’IMBARCAZIONE UNICA AL MONDO, ORMAI DIVENTATA SIMBOLO PER ANTONOMASIA DELLA

QUALCHE CENNO STORICO. La gondola viene nominata per la prima volta in un documento ufficiale nel 1094. Si tratta di un decreto del doge Vitale Falier che dispensava gli abitanti di una località a sud di Venezia dal fornire una “gondulam”. Dei primi periodi, però, non abbiamo alcuna documentazione utile per poterne ricostruire l’aspetto e dobbiamo attendere la fine del Quattrocento per poter attingere ad una produzione pittorica che ci fornisca indicazioni iconografiche di una certa precisione. Tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, del resto, la gondola inizia ad assumere alcune caratteristiche proprie, che la distinguono come mezzo destinato prevalentemente al trasporto privato di persone di un certo rango. L’allestimento per i passeggeri appare molto “spartano”: due semplici panchette trasversali, prive di imbottiture fisse, una delle quali sfrutta come schienale il trasto di poppa; lo spazio per il gondoliere appare veramente esiguo e lo costringe a posizioni piuttosto instabili. Alcune gondole presentano già il “felze” (una cabina smontabile che fa da copertura), tale da darle l’aspetto e la funzione della carrozza, offrendo riparo alle intemperie ed agli sguardi indiscreti. Altra caratteristica è il colore delle gondole: il nero. Se alcune leggende (in verità, da considerarsi infondate) ne ascrivono l’uso alla commemorazione di luttuose pestilenze, in verità il colore nero è una caratteristica di tutte le imbarcazioni venete, ed è dovuto all’uso della pece come impermeabilizzante. Pare inoltre che sia però anche conseguenza di un antico decreto suntuario del Senato veneziano volto a limitare l’eccessivo sfarzo nella decorazione delle gondole, anticamente dipinte di colori sgargianti e coperte di stoffe preziose e dorature. LO SQUERO, DOVE NASCONO LE GONDOLE. Un’imbarcazione unica e affascinante come la gondola non poteva che nascere in un luogo altrettanto unico e dal fascino arcano: lo “squèro”. Lo squero è una sorta di cantiere per la costruzione di imbarcazioni. Il suo nome sembra derivare dal greco “eskharion” (= cantiere, piccolo scalo per il varo); qualche studioso lo farebbe derivare da “squara”, lo strumento usato dai carpentieri. Ma se l’etimo è piuttosto incerto, una cosa è sicura: ai tempi della Repubblica di Venezia gli squeri erano capillarmente diffusi su tutto il territorio urbano, come testimonia tuttora la toponomastica cittadina con le numerose Calle del Squero presenti un po’ ovunque. Vi erano squeri di diverse dimensioni: da quelli più piccoli per la costruzione o la semplice riparazione di piccole imbarcazioni, a quelli più grandi, nei quali potevano prender corpo imbarcazioni di una certa stazza o addirittura navi (gli squeri da nave), fino a quell’enorme “squero di Stato” che era l’Arsenale, attivo fin dal XII secolo. Al giorno d’oggi sono pochi gli squeri che sono sopravvissuti alla decadenza della città ed all’impatto tecnologico. Attualmente nell’ambito cittadino, se ne contano cinque: tre a Dorsoduro (che producono quasi esclusivamente gondole) e due alla Giudecca (gli unici a produrre in quantità significative non solo le gondole, ma anche le altre imbarcazioni tipiche della laguna di Venezia). LA GONDOLA, OGGI. Oggi esistono gondole destinate alla visita della città, alle serenate, al famoso “giro in gondola” (sono dette gondole “da nolo”, perchè vengono, in pratica, noleggiate) e vi sono le gondole “da parada” adibite all’attraversamento dei canali, al “traghetto”, cioè. Le prime sono utilizzate generalmente dai turisti e solo in certe occasioni (i matrimoni, per esempio) anche dai veneziani. Questi ultimi, invece, sono i più assidui frequentatori dei traghetti, per le esigenze pratiche di passare da una parte all’altra del Canal Grande. Oggi sopravvivono, grazie all’Istituzione per la protezione della gondola e la tutela del gondoliere, otto traghetti che effettuano un utilissimo collegamento delle rive del Canal Grande: Santa Lucia, San Marcuola, Santa Sofia, San Silvestro, San Tomà, San Samuele, Santa Maria del Giglio e Dogana. Sito web: www.gondolavenezia.it

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CITTÀ

A UNIQUE VESSEL IN THE WORLD WHICH HAS BECOME THE SYMBOL OF THE CITY BY ANTONOMASIA

Wandering through the canals… in a gondola or a unique city in the world there is a vessel unique in the world – the gondola. When people talk about Venice, they naturally think about the wonderful canals (and, just as naturally, the Grand Canal above all) which cross it and make it unique. If, just for its “geography”, the waterways have always been for transport, the way to find out about the most secret placed in the city is certainly to be taken round in these singular vessels, which have become the symbol of the city by antonomasia, particularly for tourists.

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FEATURES OF THE HISTORIC VENETIAN GONDOLA. The gondola is asymmetric (its left side is larger than the right one by 24 cm and so it always navigates inclined on one side), but it is the unique boat of as much as 11 metres length and 600 kilos weight that can be driven with lightness and easiness by a single man and with a single oar! It has its bottom flat; this allows it to cross even depth of few cm . For its construction they are used 8 different kinds of wood and it is composed of 280 pieces. The only elements in metal are the characteristic “iron” of the head and the “risso” of the stern. The iron of the head was, originally, an element of longitudinal stability, which had to balance the weight of the gondolier. The popular tradition wants that the front “pettini” represent the sestieri (six quarters) in which the city is divided and the back one is Giudecca island; the double “S” bending should simulate the proceeding of Grand Canal and the lunette, situated under a stylized dogal horn, Rialto bridge. The long oar is moved by resting it on a sort of free rowlock called a “fórcola”. It is put into a special groove and removed after use. SOME HISTORICAL FACTS. The gondola is mentioned for the first time in an official document in 1094. It is about a decree of doge Vitale Falier , which dispensed the citizens of a place in the south of Venice from giving a “gondulam”. Of the first periods we don’t have any useful documentation to be able to reconstruct the appearance of it and we must wait for the end of the fifteenth century to be able to draw to a pictorial production that gives us iconographic indications of a certain precision. At the end of the fifteenth century and at the beginning of the Despite its sixteenth century the gondola begins to take on some character- considerable size, it’s istics that distinguish it as a means destined mainly to private handled with great transport of persons of a certain rank. The preparation for pasease by the gondoliers sengers looks very “spartan”: two simple transverse benches, and, if it was once the without any fixed stuffing, one of which utilizes as back the way to travel for “trasto”of the stern; the space for the sailor looks very narrow and obliges him to rather unstable positions. Some gondolas already noblemen, today it’s present the “felze” (the covering of the gondola), such as to give it the dream of tourists, the appearance and the function of a carriage, offering shelter to in particular bad weather and to tactless looks. Another feature is the colour – black – of the gondolas. Some legends (unfounded in reality) ascribe its use as a commemoration of the tragic plagues. In fact, black is a feature of all Venetian vessels, due to the use of pitch as a waterproofing agent. It also seems that it was also the result of ancient sumptuary decree of the Venetian Senate aimed at limiting excessive ostentation in the decoration of the gondolas, boldly painted in ancient times and covered in precious cloths and gilding. THE “SQUERO”, WHERE GONDOLAS WERE BORN. A “unique” and fascinating boat as a gondola could be born only in a place with a secret charm: the “squèro”. The squero is a sort of shipyard for the building of crafts. Its name seems to come from the Greek “eskarion” (=shipyard, small port for the launch); some scholar of Venetian things would make it come from “squara”, the instrument used by carpenters. But if the etymon is rather uncertain, one thing is certain: at the time of the Republic of Venice, there were small boatyards (squeri) distributed throughout the city, as the present-day toponymics of the city with countless “Calle del Squero” suggest. There were squeri of different dimensions: from the smallest for the building or the simple reparation of small boats, to the biggest ones, where they could take shape boats of a certain tonnage or even ships (the ship squeri), till that huge “State Squero” that was the Arsenal, active in Venice from the twelfth century. Today, few boatyards have survived the decadence of the city and the technological impact. Currently, there are five in the city – three at Dorsoduro (which only produce gondolas) and two on the Giudecca (the only ones which produce the other typical vessels of the Venetian lagoon in any number). THE GONDOLA TODAY. Now, there are gondolas for visiting the city, serenades, the famous “trip in a gondola” (they’re called “rent” gondolas as they are, effectively, rented) and there are the “parade” gondolas, for crossing the canals, i.e., for “ferrying”. The former are usually used by tourists and only by Venetians on certain occasions (for example, weddings). Venetians use the ferries much more for the practical needs of crossing the Grand Canal. Today, eight ferries offering a very useful connection of the banks of the Grand Canal – Santa Lucia, San Marcuola, Santa Sofia, San Silvestro, San Tomà, San Samuele, Santa Maria del Giglio and Dogana, survive as a result of the Institution for the Protection of the Gondola and the Defence of the Gondolier. Website: www.gondolavenezia.it

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MEDIA NETWORK ITALPLANET Via UgoFoscolo, 4 (MM Duomo) - 20121 Milano - Tel. +39 02.36571696 - Fax +39 02.72000223 italplanet@italplanet.it - www.italplanet.it


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Ci siamo fatti in sette

per portare l’Italia nel mondo èItalia, definita dalla stampa estera “la Bandiera dell’informazione italiana nel Mondo” ha attivato al suo interno le Sezioni Paese dedicate a USA – RUSSIA – BRASILE CANADA – GERMANIA – REGNO UNITO AUSTRALIA

Partner editoriale ASSOCAMERESTERO IN EDICOLA: in Italia con il settimanale ECONOMY negli USA con AMERICA OGGI e il NY TIMES REDAZIONE: Via Hajech, 32 - 20129 Milano Tel. + 39 02.3664.2071 eitalia@italplanet.it

Le Sezioni Paese di èItalia sono pubblicate in edizioni multilingue: Inglese, Russo, Portoghese e Tedesco. Lo sviluppo del piano editoriale, finalizzato ad approfondire gli aspetti socio-culturali, economici e di interscambio con i vari Paesi, è realizzato con il contributo delle Camere di Commercio Italiane dei Paesi di riferimento, in collaborazione con le Istituzioni Italiane all’Estero. Tale informazione di servizio è rivolta principalmente alla business community italiana interessata a nuovi mercati. Affiancandosi ai contenuti generali della rivista, le Sezioni Paese offrono una percezione aggiornata del Sistema Italia.

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WICC: the dream of Generoso Pope

Italian Language Instruction

The Westchester Italian Cultural Center is the realization of a dream that Generoso Pope had more than 60 years ago, whose goal is to celebrate the rich culture, history, and traditions of Italy. Today, the Westchester Italian Cultural Center preserves, promotes and celebrates the rich heritage of classic and contemporary Italian culture by encouraging an appreciation of the Italian language, arts and letters, history, cuisine and commerce through educational programs, exhibits and events.

Culinary

Exhibits

Lectures

WICC: il sogno di Generoso Pope

Wine Classes

Arts

Il Westchester Italian Cultural Center è la realizzazione del sogno di Generoso Pope. Nato più di 60 anni fa, ha come obiettivo la valorizzazione della cultura,della storia e delle tradizioni dell’Italia. A tal proposito, promuove programmi educativi, mostre ed eventi, incoraggiando l’apprezzamento per la lingua italiana, per le arti e le lettere, per la storia, ma anche per la tradizione gastronomica e per il commercio.

Film

Westchester Italian Cultural Center One Generoso Pope Place Tuckahoe, New York 10707 Tel: 001 914 771-8700 Fax: 001 914 771-5900 info@wiccny.org programs@wiccny.org www.wiccny.org


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USA

PROMOSSO DA

L’INTERVENTO DELL’AMBASCIATORE D’ITALIA A WASHINGTON, GIOVANNI CASTELLANETA

EDITORIALE

ORGOGLIOSI DEL NOSTRO MADE IN ITALY Recentemente, la Italy-America Chamber of Commerce ha conferito il suo premio Affari e Cultura a Jim Gold, amministratore delegato di Bergdorf Goodman, l’esclusivo e rinomato grande magazzino di New York. L’evento si è tenuto in collaborazione con l’Istituto nazionale per il Commercio Estero (ICE). Come presidente della Camera, è stata un’esperienza gratificante premiare Gold che, a sua volta, ha fatto molti complimenti ALBERTO alle numerosissime linee di moda italiana COMINI che si trovano nel suo negozio. Egli ha sotPresidente della Camera di tolineato quanto importanti siano per il sucCommercio cesso della Bergdorf i vestiti, la gioielleria e Italo-Americana gli articoli in pelle provenienti dall’Italia, e ha lodato in particolare la qualità artigianale della produzione italiana sia per la linea femminile che per quella maschile. Quando gli è stato chiesto quali effetti sulle vendite dei prodotti italiani avesse l’attuale “euro forte”, Gold ha risposto che i produttori italiani, se desiderano mantenere la loro presenza esclusiva nel mercato americano, devono perseverare e continuare a mantenere l’eccellente qualità ed il design innovativo della loro produzione. Tutto ciò richiama un argomento che, di recente, ha occupato le prime pagine dei notiziari economici. Sembra che dei produttori senza scrupoli, soprattutto nell’industria alimentare, abbiano preso l’iniziativa di alterare la produzione, ignorando gli standard propri dell’Italia ed utilizzando metodi corrotti ed illegali. Questo rappresenta un duro colpo per coloro come noi che, nonostante tutte le sfide della competitività nel mercato globale, hanno per anni mantenuto i più alti standard di produzione e di lavorazione, che si tratti di pasta, di formaggio, di vini, di cravatte, di scarpe, di vestiti e di qualunque altro prodotto italiano. Questa notizia è offensiva per i produttori italiani che si sforzano di migliorare i metodi di produzione, consapevoli delle fragili condizioni ambientali attuali e della sempre maggiore capacità di scelta dei consumatori. Vi sono moltissime merci esportate dall’Italia che continuano ad essere le migliori del mondo e che sono il risultato di una cultura che da secoli è orgogliosa di offrire ciò che è assolutamente il meglio. Come Camera di Commercio insediata a New York da oltre 120 anni, deploriamo le azioni di queste poche persone senza scrupoli e chiediamo che vengano punite, con la speranza che vengano anche bandite dal mondo commerciale. Allo stesso tempo, lodiamo e supportiamo coloro che, individui e società, con i loro seri sforzi, continuano a renderci orgogliosi con il loro Made in Italy, confermando quegli standard che rappresentano la qualità superiore, le tradizioni centenarie, i valori eccezionali e l’integrità.

Un impegno comune, dalla ricerca allo spazio Tra le personalità accolte in Ambasciata, i ricercatori dell’Italian Scientists and Scholars in North America Foundation, e gli astronauti della missione spaziale Shuttle-Esperia

L’Ambasciatore Castellaneta con gli astronauti della missione Esperia. Alla sua destra, Paolo Nespoli

ella nostra azione di “public diplomacy”, mirata a valorizzare negli Stati Uniti il ruolo dell’Italia anche in campo economico e scientifico, in questo primo trimestre dell’anno spiccano alcuni eventi. Abbiamo anzitutto ospitato in Ambasciata la prima riunione nazionale della Fondazione degli scienziati italiani in America, l ’ I S S N A F ( I t a l i a n S c i e n t i s t s a n d S ch o l a r s i n N o r t h Am e r i c a Foundation), recentemente costituitasi grazie ad un gruppo di padri

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EDITORIAL

We are proud of our Made in Italy

by Alberto Comini, President of Italy-America Chamber of Commerce

ecently, the Italy-America Chamber of Commerce conferred its Business and Culture Award to Mr. Jim Gold, the CEO of Bergdorf Goodman, New York’s exclusive and renowned department store. The event was held in collaboration with the Italian Trade Commission. As President of the IACC, it was a gratifying experience to honor Mr. Gold who, in turn, was more than complimentary of the many, many Italian fashion lines which are to be found in his store. He noted how important the clothing, jewelry and leather goods from Italy are for Bergdorf’s success, and he especially praised the quality and craftsmanship of Italian production for both women’s and men’s apparel. When questioned what effect the current value of the euro has on the sales of Italian products, Mr. Gold responded that Italian manufacturers must

tion methods, conscious of today’s fragile environment and aware that the consumer is evermore discerning. There are plenty of goods exported from Italy which continue to be the best in the world and are the result of a culture which for centuries has taken pride in offering its very best. As a Chamber of Commerce established in New York over 120 years ago, we deplore the action of these few unscrupulous characters and call for their punishment with the hope that they will be banished from the world of business. At the same time we compliment and support those individuals and companies that, through their earnest efforts, continue to make us proud with their Made in Italy label by upholding those standards that represent superior quality, centuries-old traditions, outstanding values and integrity.

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persevere and continue to maintain the excellent quality and innovative design of their production if they wish to preserve their unique presence on the American market. All of which brings up a subject that recently made front-page business news. It appears that unscrupulous producers, mainly of foodstuff, have taken it upon themselves to alter production by disregarding Italy’s own standards and resorting to the use of corrupt and illegal methods. This comes as a blow to those of us who, despite all the challenges of competing in the global market place, have for years maintained the highest standards of production and manufacturing, whether it be pasta, cheese, wines, neckties, shoes, clothing, every and any Italian product. This news is offensive to the Italian manufacturers who strive to improve produc-

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SPEECH BY THE ITALIAN AMBASSADOR IN WASHINGTON, GIOVANNI CASTELLANETA

A common cause, from research to space Among the guests invited to the embassy, the researchers of the Italian Scientists and Scholars in North America Foundation and the astronauts who took part in the Esperia shuttle expedition

n the first three months of this year certain of our enterprises of public diplomacy aimed at promoting both Italy’s financial and scientific contributions, stand out. Above all, at the embassy, we hosted the first national meeting of the Italian Scientists and Scholars in North America Foundation, the ISSNAF, recently constituted thanks to both our support and a group of founding fathers, including 4 Nobel prize-winners. More than 150 Italian scientists and academics from all over the United States, as well as many representatives of the industry and spokesmen for Italian institutions attended. There is a very strong presence of Italian intellectuals in the USA: in fact we believe that over 10.000 Italian scientists, researchers and university professors live in America. This presence creates an ideal opportunity for two way exchange and collaboration. So we are keen that the Foundation fully develops its potential and becomes a real “bridge of knowledge” between Italy and America. On the 26th February we also hosted a celebration for the Esperia shuttle space mission, organized in collaboration with the Italian Space Agency (ASI) and the European one (ESA). It consisted of a multi-media event which allowed us to underline the contribution Italy has made to the conquest of space, a fact which is well appreciated here in America. Not only did an Italian astronaut take part in the Esperia mission, Paolo Nespoli who was present at both the celebration, together with the entire shuttle STS 120 crew, and also at the summit meetings of NASA, ASI and ESA, but Italy also played a leading role on the scientific and technological side. In fact the Esperia mission permitted the transportation and docking of the “Nodo2” module of the Italian Space Agency to the International space station, ISS, a jewel of advanced Italian technology and which was made entirely by Alenia Spazio in Turin. Also in the month of March I led the Italian Delegation to the Washington International Renewable Energy Congress (WIREC), an extremely important international event in which president Bush himself took part. Through WIREC the Bush administration took the opportunity to reconfirm its undertaking on energy and the environment: themes of growing importance, in which I believe that Italy can play a positive role in closing the gap between the American and European positions. Also during the month of March, the embassy hosted the Golgi prize-giving ceremony. This recognition was awarded to Professor Paul Greengard of the Stern Center at the Rockefeller University of New York. Among others present were the President of the Stern Center and my old friend, Michael Stern, and the Director of the Istituto Superiore di Sanità, Enrico Garaci.

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GIOVANNI CASTELLANETA Ambasciatore d’Italia a Washington

fondatori, tra cui ben 4 Premi Nobel, e grazie anche al nostro sostegno. Alla riunione hanno partecipato oltre 150 tra scienziati ed accademici italiani provenienti da tutti gli Stati Uniti, nonché numerosi esponenti dell’industria e delle istituzioni italiane. La presenza intellettuale italiana negli Stati Uniti è di assoluto rilievo: stimiamo infatti che gli scienziati, i ricercatori e i docenti italiani siamo oltre 10.000. Questa presenza costituisce una grande opportunità di scambi a due vie e di collaborazioni. Siamo quindi impegnati affinché la Fondazione sviluppi in pieno le sue potenzialità e diventi un vero “ponte della conoscenza” tra Italia e Stati Uniti. Il 26 Febbraio abbiamo poi ospitato in Ambasciata una celebrazione della missione spaziale Shuttle-Esperia, organizzata in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e quella Europea (ESA). Si è trattato di un evento multimediale che ha permesso di sottolineare il contributo italiano nella conquista dello Spazio, tema molto sentito qui in America. Nella missione Esperia non solo vi è stata la partecipazione di un astronauta italiano – Paolo Nespoli, presente all’evento assieme all’intero equipaggio dello Shuttle STS 120 ed ai vertici NASA, ASI ed ESA – ma l’Italia è stata protagonista anche sul piano scientifico-tecnologico. La missione Esperia ha infatti permesso di trasportare ed agganciare alla Stazione Spaziale Internazionale-I S S il modulo dell’Agenzia Spaziale Italiana “Nodo 2”, un gioiello dell’alta tecnologia italiana interamente realizzato a Torino da Alenia Spazio. Nel mese di marzo ho quindi guidato la Delegazione italiana al Convegno Washington International Renewable Energy Conference (WIREC), evento internazionale di vasta portata, a cui è intervenuto anche il Presidente Bush. Tramite la WIREC, l’Amministrazione Bush ha voluto riconfermare il proprio impegno su Energia e Ambiente: tematiche di crescente importanza, in cui io credo che l’Italia possa giocare un ruolo positivo nell’avvicinare le posizioni di Stati Uniti ed Europa. Sempre nel mese di marzo, l’Ambasciata ha infine ospitato la cerimonia di consegna del Premio Golgi. Il riconoscimento è stato assegnato al Professor Paul Greengard, dello Stern Center-Rockefeller University di New York. Alla cerimonia sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente dello Stern Center e mio vecchio amico, Michael Stern, ed il Direttore dell’Istituto Superiore di Sanità, Enrico Garaci.


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PARLA IL CONSOLE GENERALE D’ITALIA A NEW YORK, FRANCESCO MARIA TALÒ

DAL CONSOLATO

Italiano: lingua da imparare, cultura da amare Grazie all’AP Italian Program, il Consolato mira ad avvicinare gli studenti americani allo studio della nostra lingua. E a rafforzare il legame tra Italia e USA a promozione della lingua e della cultura italiana rappresenta una delle priorità per la nostra azione a New York. La nostra lingua è certo uno strumento imprescindibile di accesso alla cultura del nostro Paese, ma anche un’arma decisiva per aggiornare l’immagine che i newyorkesi hanno dell’Italia. Moltissimo è stato fatto, l’amore per l’Italia è sempre stato intenso e aumenta il numero di quanti conoscono in profondità il nostro Paese; eppure non possiamo nascondere la necessità di lavorare ancora per superare certe immagini arcaiche e stereotipate. Occorre

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che tutti i nostri amici americani, e naturalmente in primo luogo gli italo-americani, acquisiscano una chiara idea della ricchezza culturale dell’Italia di oggi, con il suo grande patrimonio di conoscenze scientifiche e tecnologiche. Un tale aggiornamento è certo favorito dalla conoscenza della lingua, e, nel contesto di tale strategia, risulta cruciale l’insegnamento nelle scuole e nelle università. Sotto la guida dell’Ambasciata a Washington, il Consolato Generale di New York ha avviato un’intensa campagna di promozione dell’AP Italian (Advancement Placement Program): una grande opportunità per gli studenti delle scuole superiore che permette loro, dopo aver superato un apposito esame, di acquisire crediti riconosciuti in quasi tutte le Università americane ed in diversi atenei stranieri. L’obiettivo è quindi quello di sviluppar lo studio dell’Italiano ad ogni livello, raggiungendo così una partecipazione analoga a quanto avviene già da molti anni per altre lingue europee (in primis, tedesco e francese). L’AP Program è stato introdotto nel 2006 dal College Board, istituzione no-profit americana, a seguito di un’azione congiunta esercitata dal Governo italiano e dalle tre maggiori associazioni italoamericane (NIAF, OSIA ed UNICO), che insieme hanno sostenuto anche finanziariamente il progetto. La campagna di promozione dell’AP Italian ha luogo attraverso comunicazioni rivolte alla comunità italiana ed italo-americana, per il tramite delle Associazioni, dei Comites e dei principali organi d’informazione. Ho sottolineato tale priorità anche in occasione dei miei recenti incontri ad Albany con tutti i vertici legislativi dello Stato di New York e in particolare con i legislatori italo-americani, nonché con il Comptroller (ovvero il Ministro del Tesoro) Tom Di Napoli. Abbiamo inoltre avviato una mappatura del territorio per individuare aree di eccellenza per promuovere l’italiano in forma continuativa; così come intendiamo sensibilizzare la comunità imprenditoriale e le associazioni italo-americane per reperire incentivi (soggiorni in Italia, corsi di aggiornamento, itinerari culturali e letterari) per incoraggiare i docenti e gli studenti coinvolti nel progetto. Sono convinto che l’AP Italian possa diventare decisivo per far acquisire alla lingua italiana una posizione di preminenza; ma anche, di conseguenza, per promuovere la nostra cultura, la nostra economia, il nostro turismo, in definitiva per rafforzare il legame tra Italia e Stati Uniti in un’area significativa come è quella di New York. Per maggiori informazioni: www.consnewyork.esteri.it - Ufficio scolastico del Consolato: tel. 212.439.8661.

THE ITALIAN CONSUL GENERAL IN NEW YORK, FRANCESCO MARIA TALÒ, SPEAKS

Italian: a language to learn, a culture to love he promotion of the Italian language and culture represents one of the priorities we are undertaking here in New York. Our language is an indispensable instrument in accessing the culture of our country, but it’s also a decisive arm in modernising the image New York Italians have of Italy. Much has already been achieved, there has always been a real love for Italy and the number of people with a good knowledge of our country is ever-increasing; yet we still can’t hide the need to do more to lay to rest certain archaic and stereotypic images. We would like all our American friends, and naturally in the first place Italo-Americans, to acquire a clear idea of the rich culture of today’s Italy, with its great patrimony of scientific and technological knowledge, and modern methodology in every field. Such up-dating is certainly favoured by knowledge of the language and, in the context of such a strategy, it is crucial to teach Italian in schools and universities. With the help of the Washington Embassy, the consul general of New

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York has begun an intense can community, through their associations, compromotional campaign of mittees and principal channels of information. I althe AP Italian (Advance- so stressed these priorities on the occasion of my ment P l a c e m e n t recent meeting in Albany with Italo-American legProgram): a great opportu- islators and also the Comptroller Tom Di Napoli. We also planned the mapping out of the various nity for high school students which allow them, after having passed a special exam, to acquire cred- regions in order to distinguish the areas of excelits recognised in almost every American university lence and therefore be able to promote Italian in a and in some foreign institutions. The object then is continuous way; in the same way we would like to to develop the study of Italian at every level, from inform the entrepreneurial community and the Itanursery school to university, lo-American associations Thanks to the AP Italian and to ensure a strong growth and procure incentives (trips Program, the consulate is of this teaching, so as to to Italy, up-dating courses, reach the same levels of par- promoting the learning of the cultural and literary tours) to ticipation which has already Italian language to American encourage both the teachers schoolchildren and students and the students alike particbeen enjoyed for many years by other European languages and the strengthening of the ipating in the project. I am such as, particularly, German bond between Italy and the convinced that great results and French. can be achieved, and that the USA in general The AP Program was introAP Italian can become the duced in 2006 by the College Board, a non-profit deciding factor in making Italian an important lanAmerican body, following action taken by the Ital- guage; but also, and in consequence, to promote ian government together with three important Ita- our culture, our commerce, our tourism, overall to lo-American organizations (NIAF, OSIA and UNI- strengthen the bonds between Italy and the United States in an important area such as New York. CO), who, together, also financed the project. AP Italian’s promotional campaign takes place For further information: www.consnewyork.esteri.it through communication aimed at the Italo-Ameri- Consulate School Office: 212.439.8661

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IL PAPA IN USA

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A COLLOQUIO CON IL PRESIDENTE BUSH E IN VISITA ALLE NAZIONI UNITE E A GROUND ZERO

Un impegno mondiale, per la pace e la speranza È questo l’invito rivolto da Papa Benedetto XVI agli uomini di ogni credo durante il suo viaggio negli USA, tra Washington e New York di Gaetano Lo Russo r.c.j. l motto di “Cristo nostra speranza”, Papa Benedetto ha concluso il suo viaggio a Washington e New York, le due città forse più controverse e potenti del mondo. Controverse perché è qui che vivono milioni di uomini e di donne di ogni lingua, razza, cultura e condizione sociale. Potenti perché sono le città sedi delle più grandi organizzazioni mondiali. In queste due città – che forse rappresentano almeno il mondo che diciamo “occidentale” – il Papa ha rinnovato il suo invito a cercare speranza: speranza di pace, di giustizia, di libertà. Questo invito di aprirsi alla speranza è stato infatti espresso da Benedetto XVI in tutti i suoi interventi, dalla Casa Bianca dove il 16 aprile ha incontrato il Presidente Bush, al Nationals Park dove ha incontrato i 350 vescovi degli Stati Uniti e i rappresentanti di tutte le università cattoliche oltre che i leader delle altre religioni. Ma è stato alle Nazioni Unite e a Ground Zero che il Papa ha manifestato con la sua presenza e parola che la fede cristiana non solo non costruisce barriere, ma porta l’umanità intera a riflettere sulla propria dignità creaturale e pertanto può essere promotrice di valori condivisibili contro ogni steccato e ostilità. Concetto espresso anche in occasione dell’incontro con la Comunità Ebraica il 19 aprile, vigilia della loro festa di Pasqua. L’incontro interreligioso e l’incontro ecumenico è stato particolarmente voluto dal Papa per sottolineare il comune intendimento di riflettere insieme sul passato e sul

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futuro e su come rispondere alle grandi sfide del nostro tempo. E questa riflessione qui negli USA è possibile anche perché vige una tolleranza interreligiosa frutto di una laicità rettamente intesa perché coopera a rendere libere le diverse confessioni e a lasciarle autonome rispetto allo Stato. Il viaggio, inoltre, è stato segnato da date importanti quali il bicentenario della Diocesi di Baltimora, il compleanno del Papa stesso e i 60 anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. E sul tema dei diritti particolarmente significativa è risultata la sottolineatura che Benedetto XVI ha fatto quando ha affermato che la grandezza della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo sta nel fatto che in essa sono confluite diverse tradizioni culturali, e tra queste un’antropologia che, riconoscendo nell’Uomo un soggetto di diritto precedente a tutte le Istituzioni, con valori comuni da rispettare da parte di tutti, si pone alla base di tutti i principi. Principi accettati dalla ragione, voluti dalle fede cristiana ma che, contenuti anche nella legge naturale, danno ragione per l’osservanza e lo sviluppo della giustizia. Grazie al Papa teologo, il mondo intero ha di nuovo ricevuto il messaggio che a fondamento dei diritti umani, dei diritti che esprimono valori non negoziabili, che precedono tutte le istituzioni e sono il fondamento di tutte le istituzioni, c’è la persona nella sua integrità e dignità. Fatta precisazione, l’umanità intera sarà di nuovo in grado di costruire pace e di coltivare speranza.

AN INTERVIEW WITH PRESIDENT BUSH AND A VISIT TO THE UNITED NATIONS AND GROUND ZERO

A commitment to peace and hope in the world ope Benedict ended his trip to Washington and New York, probably the two most powerful and controversial cities in the world, to the motto of “Christ is our hope.” Controversial because millions of men and women of every language, race, culture and social condition live there; powerful because they are the cities where the largest world organisations have their head offices. The Pope renewed his invitation to search for hope, hope for peace, justice and freedom in these two cities – which, perhaps, represent the world that we call “western.” The invitation to open up to hope was repeated by Benedict XVI in all his speeches, from the White House where he met President Bush on 16 April, to Nationals Park where he met 350 bishops from the United States and representatives of all the Catholic universities in addition to the leaders of other religions. However, it was at the United Nations and Ground Zero that the Pope showed by his presence and words that the Christian faith doesn’t construct barriers but leads all humanity to reflect on its dignity and so it can promote values which can be shared against every stockade and hostility. This concept was also expressed in the meeting with the Jewish Community on 19 April, on the eve of the Passover

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celebrations. The Pope particularly asked for the inter-religious and ecumenical meetings to underline the common intention of reflecting together on the past and future and how to respond the great challenges of our time. This reflection is possible in the USA because there is an inter-religious tolerance which is the result of correctly understood laicism because it co-operates to make the different confessions free and leave them independent with respect to the state. In addition, the trip was marked by important dates such as the bicentenary of the Diocese of Baltimore, the Pope’s birthday and 60 years from the Universal Declaration of Human Rights. Benedict XVI stated that the grandeur of the Declaration of Human Rights is in the fact that different cultural traditions, including an anthropology that recognises in Man a citizen seeking justice before all the institutions, with common values to be respected by everyone, came together in it, underlining the topic of rights, at the basis of all principles. These are accepted by reason, desired by the Christian faith but also, as they are in natural law, make the observance and development of justice right. The whole world has once again received the message that, at the basis of human rights, rights which express values which cannot be negotiated, preceding all institutions and at the basis of all institutions, there is the person in his entirety and dignity, due to the words of the theologian Pope. The precise statement being made that all humanity will, once more, able to build peace and cultivate hope.


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È LA PRIMA DONNA ITALO-AMERICANA PROCURATORE DISTRETTUALE

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SHE IS THE FIRST ITALO-AMERICAN WOMAN TO BECOME DISTRICT ATTORNEY

Janet DiFiore, an Italo-American success ife, mother of three, engaged in numerous civil and professional organizations as the Westchester Italian Cultural Center, Janet DiFiore is District Attorney of Westchester County and she will go down in history as being the first Italo-American woman to become District Attorney. We ask her the secret of her success. Mrs. DiFiore, how do you manage to conciliate all these tasks? It is true that there are extraordinary demands on women who work outside of the home – we must maintain order within our families, function effectively in our professional lives and, certainly, find some time to tend to our personal needs. This can only be accomplished with the assistance and cooperation of a supportive family. And I am so grateful to have such a loving and supportive family who appreciates and understands those demands. In our family – we are typically Italian American. We are proud of our Italian heritage, travel to Italy as often as we can, and we relish those times we spend celebrating our beautiful and ancient history. Looking back, what are you most proud of? First and foremost, I am immensely proud of our children – our daughter, Alexandra, is a second year law student at Fordham University School of Law in New York City and is hoping to become a prosecutor here in New York; our son, Joseph, is graduating from Yale University and will likely apply to law school after a year of travel in Africa; and our youngest son, Michael, a freshman at Fairfield University, is interested in a career in business. Each of our children, true to their Italian heritage, are kind, compassionate, loving young adults who value the importance of family. As to my professional life, I am very proud to have had the opportunity to serve in many important positions in government – in the judiciary and now as the elected District Attorney of Westchester County. Each of these positions has allowed me to serve the people in such a fundamental way, working to enhance public safety and improve the quality of life for everyone in our county. Helping people find ways to keep themselves and their families safe and secure is a responsibility that is truly rewarding. Many sustain that you could be the “next Nancy Pelosi.” I have no desires beyond this office that I now hold. And while I certainly admire the accomplishments of Mrs. Pelosi and the many contributions she has made throughout her lifetime, the work that we do here in the Prosecutor’s office is the most important work in local government and I am so pleased and humbled to be entrusted with this important responsibility. As an Italo-American, do you believe that your community is still subject to discrimination and stereotypical clichés? Since the start of the Italian’s emigration to the United States, the Italian American community has been subject to much discrimination and, unfortunately, there is still much work to be done in this area. However, Italian Americans have contributed immeasurably to our national identity as Americans – in the areas of science, law, medicine, as elected members of our government, as police officers, doctors, and teachers and across every profession and trade. And, of course, we even have two Italian Americans sitting on the United States Supreme Court, the highest court in the land! Italian Americans are known for our strong work ethic and our commitment to excellence in whatever we undertake in life. It is these characteristics that have lifted us to the heights we have achieved and allowed us to break through the artificial barriers that had been erected over many years.

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Janet DiFiore, un successo italo-americano di Lucy Tattoli oglie, madre di tre figli, impegnata in numerose organizzazioni civili e professionali, tra cui il Westchester Italian Cultural Center, Janet DiFiore è Procuratore Distrettuale della Contea di Westchester e passerà alla storia come prima donna italo-americana ad ottenere tale carica. Abbiamo chiesto a lei il segreto del suo successo.

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Signora DiFiore, come riesce a conciliare tutti questi impegni? È vero che si pretende molto dalle donne che lavorano fuori casa: dobbiamo gestire la famiglia, essere efficienti nella vita professionale e, ovviamente, trovare un po’ di tempo per le esigenze personali. Questo può essere realizzato solo con l’aiuto e la collaborazione di una famiglia che ti sostiene. E io sono molto grata per avere una famiglia così amorevole e premurosa, che si rende conto di queste esigenze e le comprende. Siamo una tipica famiglia italo-americana, siamo orgogliosi della nostra origine italiana, andiamo in Italia non appena possiamo e assaporiamo i momenti in cui possiamo festeggiare la nostra storia antica e bellissima. Guardandosi indietro, che cosa la rende più orgogliosa? Innanzitutto sono immensamente orgogliosa dei nostri figli: nostra figlia Alexandra è al secondo anno di legge alla Fordham University School of Law di New York e spera di diventare pubblico ministero qui a New York; nostro figlio Joseph è laureando a Yale e intende frequentare una scuola di legge dopo aver trascorso un anno in Africa; e nostro figlio minore Michael è una matricola alla Fairfield University e vorrebbe fare carriera nel mondo degli affari. Tutti i nostri figli, rimanendo fedeli alle loro origini italiane, sono ragazzi gentili, sensibili e affettuosi che danno valore all’importanza della famiglia. Per quanto riguarda la mia vita professionale, sono molto orgogliosa di avere avuto l’opportunità ricoprire molti incarichi importanti al governo – nella magistratura e ora come procuratore distrettuale della Contea di Westchester. Ciascuno di questi incarichi mi ha consentito di rendere un servizio fondamentale alla gente, lavorando per la sicurezza pubblica e migliorando la qualità della vita di ognuno nel nostro Paese. Aiutare le persone a trovare il modo per proteggere loro e le loro famiglie è una responsabilità che dà molte soddisfazioni. Molti sostengono che lei possa diventare la “nuova Nancy Pelosi”. Non desidero nient’altro che la carica che ricopro attualmente. Sebbene io sicuramente ammiri i risultati di Nancy Pelosi e i suoi tanti contributi forniti nel corso della sua vita, il lavoro che facciamo qui nell’Ufficio del Pubblico Ministero è il più importante a livello di governo locale, e io sono molto felice e onorata di avere ricevuto questa importante responsabilità. Come italo-americana pensa che la sua comunità sia ancora soggetta a discriminazioni e ai soliti stereotipi? Dall’inizio dell’emigrazione degli Italiani verso gli Stati Uniti, la comunità italoamericana ha subito molte discriminazioni, e purtroppo c’è ancora molto lavoro da fare in quest’ambito. Tuttavia, gli Italo-Americani hanno contribuito in modo incommensurabile alla nostra identità nazionale di americani nel campo della scienza, della legge, della medicina, come membri del parlamento, poliziotti, dottori, insegnanti e in ogni settore e mestiere. Inoltre, abbiamo due italo-americani nella Corte Suprema degli Stati Uniti, la corte più importante del Paese! Gli Italo-Americani sono noti per la grande etica del lavoro e l’impegno a eccellere in qualunque cosa facciano nella vita. Sono queste le caratteristiche che ci hanno portato ai vertici che abbiamo raggiunto e che ci hanno consentito di abbattere i falsi pregiudizi costruiti nel corso degli anni.

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PROPRIETÀ INTELLETTUALE & LIFE SCIENCES

Come proteggersi con u

na recente edizione di una pubblicazione dell’Ordine degli Avvocati Statunitensi nota come Litigation ha presentato un articolo sul caso Verga contro Mascagni e Sonzogno, una disputa legale epica sui diritti di proprietà intellettuale e di possesso della famosa opera italiana Cavalleria Rusticana. Come si confà ad una controversia ispirata da un’opera o ad un’opera che genera controversie, il pezzo illustrava, con tanto di dettagli drammatici, elaborati e spesso tragici, i tempi e le spese comportati dall’avere intentato la causa soltanto in seguito al fatto. Sebbene si tratti di una storia interessante, sicuramente nessun imprenditore vorrebbe sperimentarla in prima persona. Meglio sapere come stanno le cose con largo anticipo e tenere aggiornato il proprio catalogo dei diritti.

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COME FARE? Nel settore della proprietà intellettuale ciò avviene tramite un “audit della PI”, uno strumento prezioso per qualsiasi azienda. Tali perizie sono particolarmente utili soprattutto agli operatori di quei settori che negli ultimi anni sono diventati sempre più orientati verso l’informazione e volti a soddisfare le necessità delle aziende. Sono importanti anche per gli operatori economici coinvolti in fusioni, acquisti e alleanze commerciali in cui i diritti di proprietà intellettuale saranno di fondamentale importanza.

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COS’È UN AUDIT DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE? In poche parole, come lo stesso nome suggerisce, si tratta di una perizia e di una valutazione dei beni di proprietà intellettuale dell’organizzazione, nonché di una valutazione delle politiche e delle procedure per la creazione, protezione e gestione di tali beni dell’organizzazione. Per molte aziende si tratta di uno strumento sottovalutato, forse perché meno comune di un audit finanziario, oppure a causa delle connotazioni negative associate all’espressione “subire una perizia”. Se eseguito correttamente, è di fatto un procedimento che può aumentare il valore riconosciuto della vostra azienda. PERCHÉ ESEGUIRE TALE AUDIT? Dovreste farlo per capire quali sono realmente i beni di proprietà intellettuale della vostra azienda: ne siete di fatto i proprietari, o lo sono forse i vostri dipendenti, oppure dei consulenti esterni che hanno fornito servizi alla vostra azienda, o qualcun altro? Le vostre possibilità e i vostri diritti cambiano in base a come rispondete a tali domande. Ovviamente, considerando la necessità di proteggere tale proprietà in Paesi o in giurisdizioni legali differenti nel caso di un’impresa multinazionale, l’ulteriore vantaggio di un audit della PI risulta evidente. Si ricorre a tale valutazione anche per capire e migliorare le politiche e le procedure della vostra impresa volte creare e proteggere i diritti di proprietà intellettuale dei beni di proprietà intellettuale. Si esegue tale audit anche per capi-


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n un audit della PI L’importanza di sapere come stanno le cose: come un audit della proprietà intellettuale può aiutare la vostra azienda a rimanere sulla cresta dell’onda di James P. Flynn * re come si sta usando la proprietà intellettuale altrui nella propria azienda, in modo da potervi assicurare di non lasciare cadere in prescrizione il diritto e, diversamente, di non eccedere nell’uso consentito di tale proprietà. Mediante tali misure preventive sarà possibile evitare accuse di violazione da parte di terzi. QUANDO ESEGUIRE UN AUDIT? Non c’è un momento particolare in cui eseguire un audit della PI. Tuttavia, se l’organizzazione non ha mai eseguito un audit della PI o se l’audit è stato fatto molto tempo fa, lo si dovrebbe eseguire adesso e con scadenza periodica in seguito. Allo stesso modo, se state per acquisire tramite possesso o concessione un bene di proprietà intellettuale di valore considerevole, dovreste verificare il vostro portfolio attuale. Analogamente, se state meditando o negoziando una fusio-

ne, un acquisto, un finanziamento o un rifinanziamento, oppure una massiccia assunzione di dipendenti, è tempo di eseguire un audit della PI. UNA PROCEDURA SEMPLICE. Molte persone si chiederanno quanto è complessa questa procedura, e se è necessario eseguirla nel caso in cui non siano già in possesso di marchi di fabbrica, diritti d’autore o brevetti depositati. Primo, la procedura non è complicata, e può iniziare con un semplice colloquio con un avvocato patrocinante esperto e passando in rassegna alcune liste di controllo. Secondo, tali valutazioni sono di particolare importanza per coloro che non hanno mai depositato nulla – è possibile che non riusciate a comprendere il pieno valore della vostra proprietà intellettuale, e l’audit vi aiuta a scoprire e proteggere questo valore. Un audit ben eseguito consente a un’azienda di identificare il proprio portfolio completo dei beni di proprietà intellettuale e di valutare le proprie politiche e procedure per la protezione e la gestione dei beni di proprietà intellettuale. *James P. Flynn è copresidente dello studio legale Epstein Becker & Green specializzato in proprietà intellettuale nazionale. Fornisce consulenze stragiudiziali sulla proprietà intellettuale ed esercita nel suo studio di Newark, New Jersey.

INTELLECTUAL PROPERTY & LIFE SCIENCES

How the IP audit offers protection Knowing the score: how an Intellectual Property Audit can help your business stay on a high Note n a recent edition of an American Bar Association publication known as Litigation, there was an article about the case of Verga v. Mascagni and Sonzogno an epic legal contest over the intellectual property rights in and ownership to Cavalleria Rusticana, a famous Italian opera. As is fitting for an opera-inspired litigation or for a litigation-producing opera, the piece played out in dramatic, florid and often tragic detail the time and expense involved in addressing such issues only after the fact. While it is a story of interest, it is one that no business owner would want to experience him or herself. Better to know the score well ahead of time, and keep one’s own catalogue of rights in order.

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BUT HOW IS THIS TO BE DONE? In the area of the intellectual property, it is through “IP audit,” a valuable tool for any business. Such audits are of particular value to those in the fields that have become increasingly information-oriented and business driven over the last few years. They are also important where there are economic players involved in mergers, acquisitions and business alliances in which in which intellectual property rights will have great importance. WHAT IS AN INTELLECTUAL PROPERTY AUDIT? Simply stated, it is, as the name suggests, an appraisal and valuation of the organization’s intellectual property assets and an evaluation of the organization’s policies and procedures for the cre-

ation, protection and management of these assets. Perhaps because it is less common than a financial audit or because of the negative connotations associated with “being audited,” it is an underutilized tool for many businesses. And appropriately conducted, it is actually a process that can increase the recognized value of your business.

when an IP audit should be undertaken. However, if the organization has never had an IP audit or an audit was accomplished in the distant past, an IP audit should be undertaken now and periodically thereafter. Likewise, if you are about to acquire, through ownership or license, a significant intellectual property asset, you should audit your existing portfolio. Likewise, if you are contemplating or negotiating a merger, acquisition, financing or re-financing, or significant employee hiring, it is the right time for an IP audit.

WHY CONDUCT SUCH AN AUDIT? You should do so to understand what your business’s intellectually property assets actually are, whether you actually own them, or whether some employee of yours, some independent consultant that had pro- A SIMPLE PROCESS. Many may wonder how invided services to your business, or somebody else volved such a process is, and whether there is any does? Your options and rights vary on how such need to do one if they do not already have regisquestions are answered. Of course, when one con- tered trademarks, copyrights or patents. First of all, siders the need to protect such property in multiple the process is not complicated, and can begin with countries or legal jurisdictions because of a multi- a simple interview with experienced counsel and national business, one can see the further value of going through some checklists. Second, such asan IP audit. You also do such an evaluation to un- sessments are of particular value to those who derstand and improve your business’s policies and have never registered anything – you may be failing procedures for creating and protecting its intellec- to capture the full value of your intellectual propertual property rights in its intellectual property as- ty, and the audit helps you discover and protect sets. You also do such an audit so that you can un- that value. A well-executed audit allows a business derstand how you are using others’ intellectual to identify one’s complete intellectual property asproperty in your business so that you can assure set portfolio and evaluate its policies and procethat you do not let the right to use such property dures for the protection and management of its intellectual property assets. lapse and that you do not otherwise exceed the allowed use of *James P. Flynn serves as co-chair of such property. Third party inEpstein Becker & Green’s national infringement claims can be avoidItaly-America Chamber of Commerce tellectual property litigation practice, ed by such proactive steps. WHEN CONDUCT AN IP AUDIT? There is no particular time

730 Fifth Avenue, Suite 600 NY 10019 New York Tel. +1 2 12 4590044 Fax: +1 2 12 4590090 info@italchamber.org www.italchamber.org

also counsels clients on non-litigation intellectual property matters, and practices in its Newark, N.J. office.

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NEWS

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USA

PESCARA RITORNA A VOLARE SULLA “GRANDE MELA”

A Miami il primo Blumarine Store d’America

Dall’Abruzzo si torna a volare per gli Stati Uniti. Per il secondo anno consecutivo, infatti, viene riproposto il volo Pescara-New York, a partire dal 21 maggio prossimo. L’annuncio è stato dato dal vice Presidente della Giunta regionale ed Assessore al Turismo, che ha espresso grande soddisfazione per i risultati finora ottenuti ed entusiasmo per i progetti futuri. Il volo Pescara-New York avrà cadenza settimanale, con partenza da Pescara il mercoledì (ore 13,20, con arrivo a New York alle 19.50) e con ritorno dagli Stati Uniti il martedì (ore 20.05, con arrivo a Pescara alle 12.20). “Puntiamo ad un 2008 esplosivo – ha commentato il vice Presidente – che ci consenta di porre le basi per un progetto a lunga durata. Con Eurofly, infatti, stiamo già ragionando sulla possibilità di dare continuità al volo durante l’intero anno.

PESCARA FLIES AGAIN TO THE “BIG APPLE” We can fly again from Abruzzi to the United States. For the second consecutive year, the flight Pescara-New York is available from the 21st of May. The news was announced by the vice-President of the regional council and Councilor for Tourism, who expressed great satisfaction for the results achieved and enthusiasm for the future plans. The Pescara-New York flight takes off once a week from Pescara on Wednesdays (at 13:20, it lands in New York at 19:50) and from the United States on Thursdays (at 20:05, landing in Pescara at 12:20). “We aim for a successful 2008 – said the vice-President – in order to lay the foundations for a longterm project. With Eurofly we are considering the opportunity to keep this flight scheduled all the year round.”

Per Blumarine, la conquista del grande mercato americano parte da Miami. Lo scorso 2 aprile, con un cocktail party a cui hanno preso parte numerosi ospiti internazionali, il marchio di Anna Molinari e del figlio Gianguido ha infatti inaugurato nella città della Florida la nuova boutique di 200 metri quadri, situata al pianoterra del Merrick Park di Coral Gables. La boutique – il primo monomarca Blumarine degli USA – è stata progettata da Elena Busato e riflette lo stile femminile e sofisticato delle collezioni Blumarine. A rendere ancora più particolare il negozio, le vetrine, impreziosite da centinaia di scintillanti Swarovski che le fanno da cornice. Con questa ultima apertura, salgono a 34 le boutique monomarca del gruppo Blufin posizionate nelle principali vie del lusso mondiale.

The first Bluemarine Store in America opens in Miami

Il tessile italiano protagonista da Bergdorf Goodman New York Dall’11 al 14 marzo il grande magazzino Bergdorf Goodman New York, mecca dello shopping di lusso negli Stati Uniti, ha presentato una collezione esclusiva di capi realizzati con tessuti e filati italiani. L’iniziativa è realizzata grazie ad una partnership tra l’ICE e la RISD-Rhode Island School of Design, considerata una delle scuole più qualificate del mondo per il settore design. Venti studenti del RISD, divisi in 10 coppie, hanno realizzato mini-collezioni ispirate al tema del “viaggiatore globale”. Il tutto con l’utilizzo di filati e tessuti forniti da aziende italiane delle aree di Como, Biella e Prato. A supportare l’iniziativa, insieme ad ICE, Camera Nazionale della Moda Italiana, SMI-Federazione Tessile e Moda e Pratotrade. A fare da madrina dell’iniziativa, Isabella Rossellini, testimonial della campagna di comunicazione ICE per la promozione del Made in Italy negli Stati Uniti.

Italian textile was the protagonist at Bergdorf Goodman in New York From the 11th to the 14th of March, the Bergdorf Goodman mall of New York – which is the Mecca for luxury shopping in the United States – presented an exclusive collection of articles of clothing made with Italian fabrics and yarns. The initiative was carried out thanks to the partnership between ICE and RISD-Rhode Island School of Design, which is considered one of the best design schools in the world. Twenty students of the RISD divided into 10 pairs have created mini collections inspired by the “global traveler.” All the articles were made with yarns and fabrics supplied by Italian textile companies from the areas of Como, Biella and Prato. The initiative was supported by ICE, the National Chamber for Italian Fashion, SMI Federation for Fashion and Textile and Pratotrade. The patroness of the initiative was Isabella Rossellini, endorser of ICE’s communication campaign for the promotion of Made in Italy in the United States.

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Bluemarine conquers the American market starting from Miami. On April 2nd, the new boutique of the brand by Anna Molinari and her son Gianguido was opened with a cocktail party and the presence of many international guests; the store has a surface of 200 square meters and is located at the first floor of Merrick Park of Coral Gables in Florida’s capital city. The boutique is the first Bluemarine flagship store in the USA, and it has been designed by Elena Busato, mirroring the feminine and refined style of Bluemarine’s collections. Hundreds of glittering Swarovski crystals that frame its shop windows make it even more special. With this new store, the Bluefin group reaches quota 34 flagship boutiques located in the most elegant streets in the world.


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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

La NIAF premia Eros Ramazzotti È stato quest’anno conferito a Eros Ramazzotti il NIAF Special Achievement Award in the Field of Music, il prestigioso riconoscimento alla carriera assegnato annualmente dalla National Italian American Foundation. Lo scorso 4 aprile, infatti, il cantante ha ricevuto il premio al Westin Diplomat di Hollywood, Florida, nel corso di una Serata di Gala, che ha riunito oltre cinquecento personalità del mondo politico e culturale, tra cui l’Ambasciatore italiano per gli Stati Uniti Giovanni Castellaneta. Eros Ramazzotti si unisce così agli altri importanti artisti che hanno ricevuto il NIAF Awards nel campo musicale: da Frank Sinatra a Luciano Pavarotti, da Andrea Bocelli a Liza Minnelli e Jon Bon Jovi. Insieme a Eros Ramazzotti, sono stati inoltre premiati anche il ricercatore e chirurgo Camillo Ricordi; il rappresentante del Gruppo Ermenegildo Zegna, Paolo Zegna; Joseph Amaturo dell’omonimo Gruppo; Joe Natoli, vice presidente della University of Miami; Frank Nero, presidente del Beacon Council e John Scarpa, co-fondatore dell’American Cellular Network Corporation.

NIAF awarded a prize to Eros Ramazzotti This year Eros Ramazzotti was awarded the NIAF Special Achievement Award in the field of Music, a prestigious recognition to the career which is yearly presented by the National Italian American Foundation. On April 4th the singer received this award at the Westin Diplomat in Hollywood, Florida, during a gala night with more than five hundred cultural and political personalities; the Italian Ambassador in the United States, Giovanni Castellaneta, was present too. Eros Ramazzotti joins the list of the important artists who have been awarded the NIAF Awards in the field of music: from Frank Sinatra to Luciano Pavarotti, from Andrea Bocelli to Liza Minelli and Jon Bon Jovi. Besides Eros Ramazzotti, other important personalities have been awarded: the researcher and surgeon Camillo Ricordi, the representative of the Ermenegildo Zegna Group Paolo Zegna, Joseph Amaturo of the Amaturo Group, the vice-president of the University of Miami Joe Natoli, the president of Beacon Council Frank Nero and the co-founder of American Cellular Network Corporation John Scarpa.

Per Impregilo, maxi commessa in USA Impregilo si è aggiudicata la gara promossa dal Southern Nevada Water Authority (SNWA) per la realizzazione di un articolato sistema di prelievo e trasporto delle acque del Lake Mead, uno dei più grandi laghi artificiali degli Stati Uniti, al fine di aumentare la fornitura di acqua per usi potabili e domestici dell'area urbana di Las Vegas. Il valore della commessa è pari a 447 milioni di dollari. L'avvio dei lavori è previsto a breve e la loro ultimazione è attesa nella seconda metà del 2012.

“Questa nuova importante acquisizione – ha commentato Alberto Rubegni, amministratore delegato di Impregilo – rappresenta un significativo riconoscimento del know-how tecnico e delle capacità gestionali del gruppo Impregilo in un mercato particolarmente rigoroso e selettivo quale quello degli Stati Uniti.”.

Un avvocato bolognese per Barack Obama Mentre prosegue a pieno ritmo la corsa presidenziale verso la Casa Bianca, si scopre che nello staff del Barack Obama c'è anche un nostro connazionale, di origine bolognese: si tratta del Presidente dell'Associazione Emiliano-Romagnoli dell'Illinois, l'avvocato Charles Bernardini. Bernardini, 61 anni, è presidente della Camera di Commercio italiana a Chicago, legale di fiducia del consolato in questa città e di molte aziende italiane. Il nonno paterno, Ciro, emigrò dal piccolo borgo di Rocca Corneta per gli Stati Uniti nel 1906, finendo a lavorare nelle miniere di carbone di Cherry, nell'Illinois, dove trovò la morte il 13 novembre 1909 per un'esplosione che fece 250 vittime, di cui 65 italiani. Il nipote Charles, di fede democratica, è stato per 12 anni assessore del dipartimento di L i n c o l n Wo o d a Chicago. Fu in quel periodo che strinse amicizia con il giovane Barack Obama, del cui comitato elettorale è stato chiamato a far parte.

A BOLOGNESE LAWYER FOR BARACK OBAMA The race for the presidency of the White House continues, and we have discovered that in Barack Obama’s staff there is also one of our fellow countrymen of Bolognese origin: the President of the Association of Emiliano-Romagnoli in Illinois, lawyer Charles Bernardini. Bernardini, 61 years old, is the President of the Italian Chamber of Commerce in Chicago, he is also Honorary Legal Advisor to the Italian Consulate of Chicago and to many Italian companies. His paternal grandfather, Ciro, emigrated to the United States from the small village of Rocca Corneta in 1906; he worked in the coal mines in Cherry, Illinois, where he died on the 13th November 1909 during an explosion which caused 250 casualties, 65 were Italians. His grandson Charles, who is a democrat, served 12 years in elected office of Lincoln Wood, Chicago. In that period he formed a friendship with the young Barack Obama, and now he is part of his electoral committee.

A huge job order in the USA for Impregilo Impregilo has won the contract promoted by the Southern Nevada Water Authority (SNWA) for the building of a complex structure to collect and deliver water from Lake Mead – one of the largest artificial lakes in the United States – to increase the supply of drinking water in the urban area of Las Vegas. The job order is worth 447 million dollars. The job will start soon and the completion is scheduled for the second half of 2012. “This new important contract – explains Alberto Rubegni, CEO of Impregilo – is a remarkable appreciation of Impregilo’s technical know-how and management skills in the United States market, which is particularly strict and selective.”

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PROMOSSO DA

EDITORIALE

La moda, per creare un ponte tra Milano e Toronto

Il Presidente della CCIE di Toronto, Nivo Angelone, con l’Assessore Tiziana Maiolo

iflettori puntati sulla settimana della moda che si è svolta a Toronto con l’apertura della XV edizione de L’Oreal Fashion Week, dove hanno sfilato in passerella i modelli Autunno-Inverno 2008. Esperienza innovativa e unica per otto giovani designers provenienti dalle scuole milanesi (IED, NABA, Istituto Carlo Secoli e Domus Academy) e accompagnati da uno stilista d’eccezione, Elio Fiorucci, che hanno portato nella moda torontina il Made in Italy con talento e originalità, ricercatezza negli accostamenti, colo-

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ri tenui e armoniosi, tessuti pregiati. Un grande successo, dunque, per la Talenti Moda Milano e per la promotrice e organizzatrice di questa iniziativa, l’Assessore comunale alla Moda e alle Attività Produttive, Tiziana Maiolo che ha siglato con la nostra Camera una convezione annuale, in base alla quale la Camera di Commercio Italiana di Toronto svolgerà in modo continuativo ed in esclusiva per tutto il Canada attività di informazione e assistenza alle istituzioni del Comune di Milano. Il Comune di Milano disporrà così di un punto di visibilità presso la capitale del mon-

do economico e finanziario e un’antenna recettiva sull’evoluzione mondiale di tutti i mercati. Durante l’anno della convenzione è prevista la realizzazione di progetti specifici, tra i quali missioni commerciali mono e plurisettoriali, organizzazione di seminari e corsi di formazione e partecipazione a fiere. Nell’accordo con la nostra Camera si è anche stabilito che studenti canadesi, nel settore della moda, saranno ammessi a partecipare a delle borse di studio presso le scuole della moda milanese. Altre iniziative verranno realizzate ai fini della promozione e integrazione delle imprese milanesi nel settore dell’artigianato, dell’alimentare, della moda. Le istituzioni locali stanno quindi sempre più divenendo strumenti per il sostegno ai processi di cooperazione industriale tra sistemi produttivi, e il Canada sta sempre più orientando la propria economia verso il settore terziario. Un ponte, dunque, tra Italia e Canada, tra Milano e Toronto, luogo di incontro di due realtà imprenditoriali e culturali che si specchiano, ma con la volontà comune di puntare su un marketing mirato, una chiave per far crescere il Made in Italy all’estero. Un obiettivo ambizioso dunque, in un mercato, quello canadese, che vede da una parte il potenziamento delle piccole e medie imprese in un campo inesplorato, e dall’altra la fortuna di colossi come Luxottica, Parmalat o Ferrero, e una vetrina per la distribuzione nel campo della moda di nomi del calibro di Prada, Gucci e Armani. Un mercato ricco di prospettive orientate verso la qualità, che rappresenta certo un costo, ma costituisce soprattutto un’opportunità e un segno di distinzione.

EDITORIAL

Fashion to create a bridge between Milan and Toronto highlight of the fifteenth edition of L’Oreal Fashion Week in Toronto was certainly Talenti Moda Milano, an innovative showcase of work by graduate design students from Milan’s top fashion schools, which hit the runway as part of the Autumn-Winter 2008 fashion extravaganza. Accompanied by iconic design legend, Elio Fiorucci, eight young designers from Domus Academy, Istituto Europeo di Design, NABA and Istituto Carlo Secoli, impressed many in Toronto with their talent and originality, which was clearly on display in their refined collections, with their fine colours, harmonious lines and clear emphasis on luxurious fabrics and fine tailoring. The event was also a great success for the initiative’s promoter and organizer, Tiziana Maiolo, Municipal Councillor of the Fashion Sector for Milan, who was also in Toronto to formally sign an exclusive agreement with the Italian Chamber of Commerce of Toronto, under which we will work promote and expand business opportunities for Milanese SMEs wishing to enter the Canadian market. This agreement is designed to increase awareness among Canadian business of Milan’s place as one of the world’s leading financial, commercial and design capitals, by promoting a series of special projects, trade missions (both single- and multi-sector)

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NIVO ANGELONE President of the Italian Chamber of Commerce of Toronto

seminars, training courses and participation at major trade fairs during the duration of the agreement. One of the first special projects under the agreement is the creation of four scholarships to Milan’s top fashion schools. Other initiatives will take place to promote Milanese companies in the food, fashion and giftware industries. Initiatives such as these are a good example of how local institutions such as ICCT can be successfully utilized to support increased cooperation between industrial sectors in Italy and abroad. The key to growth of the Made in Italy brand abroad is to create such bridges, which link similar companies and interests in Italy and Canada, Milan and Toronto. Creating meeting places where sector players, sharing common interests and seeing similar business opportunities, will create an atmosphere conductive to a positive cultural and economic growth, key to success in this increasingly global marketplace. Increasing trade and investment in Canada is certainly an ambitious goal, but one that this agreement is well suited to handle. On the one hand, greater exposure and support for Milanese SMEs will certainly allow them to collectively increase their reach and explore untapped markets throughout the country. On the other hand, increased exposure to innovative and high quality products and ideas from Milan can only strengthen the reputation of Made in Italy in Canada, benefiting both industry giants (such as Luxottica, Parmalat or Ferrero) and further entrenching the reputation of iconic fashion labels (such as Prada, Gucci and Armani) as the purveyors of high quality. Canada is a market that is aiming to high quality, which can be translated into higher costs, but it represents an opportunity and a sign of distinction.

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LA CRISI USA E LE SUE CONSEGUENZE SUL VICINO MERCATO CANADESE

passato molto tempo da quando la moneta canadese raggiunse lo stesso valore della banconota americana. In quel tempo andavano di moda i pantaloni a zampa di elefante, si andava in discoteca e Fonzie era l’idolo della TV via etere. Era il 1976. Siamo ora nel 2008 e, per la prima volta dopo 32 anni, il dollaro canadese raggiunge la parità con il dollaro verde. Si è pensato che potessero tornare i bei tempi di “Happy days”, ma non è andata proprio così.

È

Pro e contro di Se a prima vista la parità tra le due monete nordamericane può sembrare positiva, d’altro canto pesa il fatto che ben l’80% dell’export canadese è destinato agli USA. Una dipendenza che, per molte aziende, può essere fatale

PER IL CANADA, UN DOLLARO FORTISSIMO. La rivalutazione del dollaro canadese e, di conseguenza, il deprezzamento di quello americano, hanno permesso all’economia canadese di tornare alla ribalta nella piattaforma mondiale e di uscire finalmente dall’ombra degli USA, dove era stata relegata. Non più il “pesos” del nord, il dollaro canadese diventa un valore reale nel mercato globale e si concretizzano nuove forme di investimento. Petrolio, carbone, grano, uranio e metalli preziosi sono sempre più richiesti nel mercato internazionale e cominciano le prime spedizioni in Cina, Giappone, e una continua e costante espansione in molte parti dell’Europa. Ma non è tutto oro quello che luccica. Nonostante l’espandersi di questi nuovi mercati, essi continuano infatti a costituire ancora solo una piccola parte delle esportazioni e l’80% dei prodotti che fuoriescono dal Canada sono destinati al mercato americano. Questo costituisce un impatto negativo e dalle molte sfaccettature. IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA. L’analista di mercato Walter Spraklin, della RBC, ha esaminato le ripercussioni che si sono venute a creare a causa dell’impennata del dollaro canadese: tagli ai margini di profitti per le aziende canadesi, profitti che sono pagati in dollari americani; impennata dei costi operativi delle aziende dovuto all’aumento del prezzo di prodotti come energia e gas. Inoltre, il mercato è in forte depressione, schiacciato dalla minore richiesta di prodotti da parte dei più grandi partner americani che preferiscono investire negli USA in quanto il loro dollaro è meno costoso. Per limitare le perdite, i produttori stanno cercando di rimediare riducendo i costi dove sia possibile, come afferma Jason Myers, importante economista della Canadian Manufactures & Exporters (CME). Nel tempo diventerà sempre più complicato per le aziende canadesi competere, a meno che non venga aumentata considerevolmente l’efficienza di produzione. Storicamente le industrie canadesi più integrate, operanti in più Paesi, sono quelle più efficienti all’interno del mercato del NAFTA. Ora, ironicamente, esse sono diventate le più vulnerabili proprio a causa della crisi della valuta, che ha interamente corroso il sistema di copertura dei costi, relegando il Canada tra i Paesi con il più alto costo delle strutture nel mondo. Settori come la silvicoltura, l’agricoltura, l’acciaio, sono stati danneggiati sia dal lato delle esportazioni che da quello delle importazioni. AUTOMOTIVE IN CRISI. Anche il settore dell’automotive e le aziende ad esso collegate sono state colpite duramente. Enrico De Pasquale della Matcor Automotive, afferma che almeno una dozzina di queste si trovano in uno stato di “sopravvivenza”. Il problema riguarda soprattutto le aziende più piccole perchè non hanno

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di Corrado Paina, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana di Toronto

For and against a strong (Canadian) dollar t’s been a long time since the Canadian loonie was worth the same as the American greenback. The last time it happened, bellbottoms were in style, disco was considered cool, and Fonzie ruled the TV airwaves. It was 1976. So in September 2007, when the Canuck buck reached parity with the U.S. dollar for the first time in 31 years, the “Happy days” were supposedly back again. Or were they? Well, that depends on who you ask. A STRONG DOLLAR FOR CANADA. The appreciating loonie (or, more accurately, the freefalling U.S. dollar), has in many ways put Canada’s economy back on the world map, and out from the shadow of the behemoth to the south. Northern “peso” no more, the dollar now gives Canada some real weight in a global market starved for commodities we have in abundance, such as oil, coal, grains, uranium, and precious metals. At the same time, shipments to China, Japan, and much of Europe are steadily expanding.The bad news, though, is that while those markets are growing, they make up only a sliver of total export levels, while the beleaguered U.S. market is still the final destination for 80% of everything Canada sends outbound. The impact, therefore, on the Canadian manufacturing supply chain is multifaceted. THE OTHER SIDE OF THE COIN. First, explains RBC Capital Markets analyst Walter Spracklin, the sharp climb of the dollar directly cuts into the profit margins of Canadian companies whose cost structures are in Canadian figures but are paid in U.S. funds; the rise of commodity and energy prices costs firms more to operate as well; and, finally, depressed aggregate demand from our major trading partner reeling from a credit crunch and housing collapse, plus cheaper-than-ever U.S. competition, severely bites into southbound volume levels. Historically, the most integrated of cross-border Cana-

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un dollaro (canadese) forte flessibilità. Molti dei contratti sono stati quotati in dollari americani e non hanno un sistema sofisticato per proteggersi da questi sbalzi del cambio. Probabilmente saranno destinate a scomparire. La situazione è molto più gestibile, anche se non priva di conseguenze, da grandi aziende come la Magna o aziende di medie dimensioni, fornitrici di componenti per l’automobile, come Matcor, che hanno invece la possibilità di spostare la produzione in aree con elevato tasso di costo/efficienza. Il precario assetto dell’industria automobilistica canadese è evidente a seguito del nuovo contratto di lavoro che l’unione dei lavoratori (United Auto Workers), GM e Chrysler hanno stipulato recentemente. Il contratto di lavoro a basso costo, senza precedenti, permetterà di rilanciare la produzione della “Detroit-based Big Three”, zona appena al di sotto del confine canadese, con incentivi che non si vedevano da diverse decadi. De Pasquale è convinto che se il Canada non si adegua adottando lo stesso sistema contrattuale statunitense, le Original Equipment Manufacturers (OEMs) e i loro fornitori, ormai frustrati dall’aumento dei costi di produzione e dalla congestione del traffico al confine tra Canada e USA, chiuderanno gli stabilimenti canadesi e torneranno a

casa. Inoltre, aziende giapponesi come la Honda e la Toyota, che hanno iniziato a produrre in Canada, avranno più interesse a rifornirsi da aziende americane perchè meno costose di quelle canadesi. IMPERATIVO ADEGUARE I PREZZI. Fino ad oggi la reazione dei negozianti canadesi al tasso di cambio è stata lenta e faticosa. I consumatori si sono da poco resi conto di pagare un prezzo maggiore per lo stesso prodotto che si trova nei negozi degli Stati Uniti, vista la parità dei due dollari. La società di ricerca di mercato Bear Stearns di New York ha rilasciato un comunicato agli investitori affermando che i concessionari di macchine americani pagano lo stesso veicolo molto meno rispetto ai concessionari canadesi. Essi asseriscono che, se da una parte è un grande affare, dall’altra invece si sta uccidendo l’economia oltre il confine. Mayers afferma che l’impennata del 35% del dollaro canadese degli ultimi 5 anni è stata produttiva per i commercianti tanto da non sentire la necessità di adeguare i prezzi fino a questo momento. Ora, aziende come The Bay e Sears sono state costrette a modificare i prezzi e quindi a rinunciare a margini di guadagno molto più cospicui. Il presidente di Furla di Toronto, Glenda Webb, afferma che è stato importante pareggiare il gap con i prezzi americani per continuare ad avere la fiducia dei clienti. Lo scorso autunno Furla ha ridotto i prezzi del 20% per adeguarsi ai prezzi americani.

ORA BISOGNA ESSERE AGGRESSIVI. Come afferma Vince Napolitano, amministratore di Korson Furniture, azienda produttrice di mobili di medio-alta qualità di Concord, Ontario, quello che sta succedendo negli USA non è solo conseguenza del deprezzamento del dollaro verde, ma è anche un problema di identità: mancano creatività, ispirazione, idee e auto - stima. È più facile seguire modelli tradizionali quando non ci si sente confortati da un buon andamento dell’economia. Quindi, continua Napolitano, solo chi produrrà qualcosa di nuovo e innovativo avrà una marcia in più negli Stati Uniti. Pertanto, mai come adesso, le compagnie canadesi dovrebbero investire su nuove apparecchiature e tecnologia dagli Stati Uniti e fare leva sul vantaggio che il cambio favorevole permette. Il problema è che molti si sentono minacciati dalla situazione di crisi e hanno paura di osare. De Pasquale non pensa che si debba aspettare che il momento di crisi passi. “Adesso è il momento di essere aggressivi, per avere una chance rispetto agli altri”.

Camera di Commercio Italiana di Toronto 80 Richmond Street West, Suite 1502 - M5H 2A4 Toronto Tel. +1.416.789.7169 Fax +1.416.789.7160 info.toronto@italchambers.ca www.italchambers.ca

THE USA CRISIS AND ITS CONSEQUENCES ON THE NEARBY CANADIAN MARKET dian industries have been the most efficient under NAFTA. Now, ironically, sumers are now waking up to the fact that they’re paying disproportionately they’re the most vulnerable as the currency crunch ripples throughout the en- more for the same product on the shelf in the U.S tire supply chain, pinning Canada with some of the highest cost structures in The New York-based market research firm Bear Stearns recently released a the world. Sectors like forestry, agriculture, and steel have been squeezed communiqué to investors suggesting that U.S. car dealers are cashing in on from both sides of the spectrum. parity at the expense of Canadian dealers near the border. “It’s been great for AUTOMOTIVES IN CRISIS. Arguably, auto and parts manufacturing business,” one U.S. dealer told the firm, but “killing” some of his brethren in sectors that have been the hardest hit. Enrico De Pasquale of Matcor Automotive Canada. says dozens of related companies in the region are in “survival mode” right Myers says that since the dollar’s 35% acceleration began five years ago, now. “Basically, you have companies, smaller ones especially, that have no retailers generally haven’t been under pressure to adjust prices, “and it’s very flexibility,” he says. “They have parts that were quoted a few years ago in U.S. profitable for them not to.” Until now, that is. dollars and they don’t have alternate sources or sophistication to hedge So many large retailers in Canada like The Bay and Sears started to slash prices, thereby trimming their margins. [against the dollar].They’re going to disappear.” For Glenda Webb, though, price adjustment began Larger companies like Magna, for example, and mediumsized parts suppliers with U.S. capacity, such as Matcor, are much sooner. “As soon as we realized what was going on At first sight, the equality impacted as well, but they have the ability to shift produc[last fall], we reacted quickly and reduced our prices by between the two North tion to more cost effective jurisdictions. about 20% so that they would be on par with the U.S.,” Furthermore, the shaky ground beneath Canadian auto- American currencies seems says the president of the Italian leather goods and fashion industry suppliers and service providers is showing no positive, on the other hand retailer Furla of Toronto. it must be realised that a IT IS TIME TO BE AGGRESSIVE. The secretarysigns of calming down in light of recent landmark cost-savtreasurer of Korson Furniture, a medium-high-end maker ing labour agreements between the United Auto Workers, good 80% of Canadian GM and Chrysler south of the border. The deals, which inof home furnishings based in Concord, Ontario, Vince export is destined for the clude unprecedented concessions by the union, could USA. A dependence which, Napolitano says: “What’s happening in the U.S. is bigger make homegrown production for the Detroit based Big Three for many companies, could than the dollar. It’s basically a personality problem. There’s more attractive than it’s been in decades. really no spark in design; in evolution; in self-confidence. be fatal De Pasquale has no doubt that if Canadian labour They’re at a standstill, creatively,” he says. “They’re in a groups don’t mirror similar agreements, U.S.-based vehimode where everything is very traditional because that’s cle OEMs (Original Equipment Manufacturers) and their suppliers—increasingly what feels more comfortable when things are not going so well with the econfrustrated by rising operational costs and daily congestion at Can-Am border omy.”“So,” he continues, “those manufacturing something fresh, something crossings—will continue to pack up and go home. And while Japanese man- different, have some opportunity in the U.S.” Also, for Canadian companies ufacturers like Honda and Toyota have actually expanded production capaci- looking for new equipment and technology from the U.S., there’s never been ty in Ontario in recent years, De Pasquale bets that eventually American in- a better time to buy now that the loonie’s value stretches as far as it ever has. vestment will outpace Canadian production for them as well. But for De Pasquale at Matcor. “I don’t think you can just sit back and wait for IT IS ESSENTIAL TO ADJUST PRICES. So far, too many Canadian re- all this to all pass, because I don’t know that it will,” says De Pasquale. “Those tailers have reacted painfully slowly to the exchange rate. Canadian con- who are aggressive will have a chance. This is the time to do it.”

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GM POWERTRAIN INTERVISTA A MIKE ARCAMONE, VICE PRESIDENTE DI GENERAL MOTORS POWERTRAIN EUROPE

GM Powertrain scommette sull’Europa. Anzi, su Torino

cipali centri internazionali di ricerca lo testimonia. Una conferma del livello formativo in Italia, che noi abbiamo modo di apprezzare proprio lavorando con il Politecnico di Torino. Lei ha origini italiane. Avrebbe mai pensato di lasciare il Canada per l’Italia? È stato inatteso ed emozionante, nei mesi scorsi, compiere in senso inverso il percorso fatto dalla mia famiglia. Era il 1955 quando mio padre lasciò la sua Ischia per emigrare in Canada, dove incontrò mia madre, a sua volta originaria di Matera. Da allora, insieme alla comunità italiana di Montreal, coltiviamo con passione le nostre origini: in casa si parlava italiano e in questa mia nuova esperienza italiana è un bel vantaggio poter dialogare con la gente che incontro. Persone che, insieme alla piacevolezza dei luoghi e dello stile di vita, mi stanno facendo sentire davvero a casa.

INTERVIEW WITH MIKE ARCAMONE, VICE-PRESIDENT OF GENERAL MOTORS POWERTRAIN EUROPE

GM Powertrain bets on Europe. Actually on Turin he European division of posal the labs and the test beds of General Motors Powertrain our research department to develprojects, develops and op the next generation engines. It manufactures diesel engines, is a new kind of partnership for an small-sized gasoline engines, automotive industry, it will encourmanual gears and their control age research and training in the units. From Turin, where they es- sectors of energetics, mechanics, tablished their general headquar- controls and materials science, to ters in 2005, General Motors the advantage of both GM and the Powertrain Europe has been co- Politecnico, but also to the advanordinating another 11 branches in tage of Piedmont and its manuGermany, France, Sweden, Aus- facturing and economic system. tria, Poland and Hungary, with Often the worth of Italy about 10 thousand employees abroad is perceived only in and over one million transmission fields such as design, fashion gear sets that are produced for and agricultural and food indusGM companies, such as Opel, try, but not in the sectors of reChevrolet, Cadillac and Saab, or search and technology. Actually, Italian technicians are for other automotive industries like BMW, Land Rover and Volvo. The considered the best in the world in v i c e - p r e s i d e n t i s M i k e many technological and scientific Arcamone, an Italian-Canadian fields, their presence in the most who has been leading the branch important international research o ff i c e i n Tu r i n centers bears since July 2007. witness to this From the general He was born in fact. This conheadquarters of the Montreal in 1958, Cittadella Politecnica, the f i r m s t h e h i g h he is married and of Italian edEuropean division focuses level the father of two ucation, which on research and training. we have had the children. M r. A r c a - Because “this is a Silicon possibility to apValley for mechanics” mone, GM Powpreciate by workertrain Europe ing in collaborahas chosen Turin for its head- tion with the Politecnico of Turin. quarters. Could you tell us the You have Italian origins. Had reasons for this choice? Why you ever thought of leaving did you decide to locate in the Canada for Italy? Cittadella Politecnica? I had an unexpected and excitTurin not only belongs to the his- ing experience during my recent tory of automotive, but it also has months, having traveled in the opthe right features to become the posite direction to that of my famiprotagonist of the automotive of ly. It was in 1955 when my father the future. This is a real “Silicon left his island, Ischia, to migrate to Valley” for mechanics: there is Canada, where he met my mother, passion, professional compe- who came from Matera. Since tence, culture of work and attitude then, together with the Italian to technological development. community of Montreal, we have This is the ideal place to lay the been cultivating our culture with foundations for our future produc- passion: at home we have been tion in Europe. In the future, we will speaking Italian, and now it is a redevelop together with the Faculty markable advantage for me to be of Engineering: in autumn we will able to talk with the people I meet. set up with more than 500 em- These persons, together with ployees in the Cittadella Politecni- places and a lifestyle that I like, are ca, where we will have at our dis- making me feel really at home.

T Il progetto per la sede di GM Powertrain presso la Cittadella Politecnica

Dal quartier generale all’interno della Cittadella Politecnica, la divisione europea punta su ricerca e formazione. Perché “questa è una vera e propria Silicon Valley della meccanica”

MIKE ARCAMONE

a divisione europea Powertrain di General Motors progetta, sviluppa e realizza motori diesel, propulsori a benzina di piccole dimensioni, trasmissioni manuali e le relative centraline. Da Torino, dove ha insediato il proprio quartier generale nel 2005, General Motors Powertrain Europe coordina altre 11 sedi in Germania, Francia, Svezia, Austria, Polonia e Ungheria, con circa 10 mila dipendenti e più di un milione di cambi prodotti per marchi GM come Opel, Chevrolet, Cadillac e Saab, o per altre case, quali BMW, Land Rover e Volvo. Alla guida della struttura nel luglio 2007 è giunto sotto la Mole, con l’incarico di vice presidente, l’italo-canadese Mike Arcamone, nato a Montreal nel 1958, sposato e padre di due figli. Mr. Arcamone, la GM Powertrain Europe ha scelto Torino come suo quartier generale. Ci può spiegare il valore di questa scelta? Perché avete deciso di situare la vostra sede nella Cittadella Politecnica? Torino non solo fa parte della storia dell’auto, ma ha le caratteristiche per essere protagonista della mobilità del futuro. Questa è una vera e propria “Silicon Valley” della meccanica: c’è passione, competenza professionale, cultura del lavoro, attitudine allo sviluppo tecnologico. Il luogo ideale dove porre le basi del nostro avvenire produttivo in Europa. Un avvenire che ci vedrà crescere al fianco della Facoltà di Ingegneria: in autunno ci insedieremo con oltre 500 dipendenti nella Cittadella Politecnica, dove avremo i laboratori e i banchi prova del nostro centro ricerche per i motori di nuova generazione. È una partnership inedita per un’azienda automobilistica, che stimolerà ricerca e formazione nei settori dell’energetica, della meccanica, dei controlli e della scienza dei materiali, con benefici per GM e l’Ateneo, ma anche per il Piemonte e il suo sistema economico e produttivo. Spesso all’estero si percepisce il valore dell’Italia in settori come il design, la moda, l’agroalimentare, ma non nella ricerca, nella tecnologia. I tecnici italiani sono in realtà considerati fra i migliori al mondo in molti settori tecnologici e scientifici, e la loro presenza nei prin-

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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

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Da Toronto, alla scoperta della Sicilia delle origini Sessantasette studenti di liceo, provenienti dal Centre of Italian Culture and Education di Toronto, in Italia per lo studio di italiano e storia greco-romana e guidati dal professor Domenico Servello, hanno completato il loro “tour” in Sicilia, ospiti dall’Associazione Sicilia Mondo. La comitiva ha vissuto momenti di autentica vita siciliana partecipando, a Catania, alla benedizione delle palme ed alla processione pasquale; visitando Taormina, Siracusa, Militello Val di Catania ed, infine, sull’Etna dove i giovani italo-canadesi, dopo aver apprezzato i prodotti gastronomici locali, hanno trasformato l’escursione in una grande festa, nel segno della più vivace atmosfera festaiola siciliana.

Toronto students discover their “roots” in Sicily A group of sixty-seven high school students from Centre of Italian Culture and Education in Toronto, recently visited Sicily to study its ancient Greco-Roman history under the guidance of Professor Domenico Servello. Guests of the Association Sicilia Mondo, the group experienced many moments of authentic Sicilian life along with their studies, participating in the blessing of palms and the Easter procession in Catania, as well as having a chance to meet and mingle with locals while touring Taormina, Syracuse, Militello Val di Catania. The final stop on the tour was world-famous Mount Etna, where the group of young Italian-Canadians, having had their fill of the many local delicacies, danced the night away in the lively atmosphere of an impromptu Sicilian rave party at the foot of Italy’s most famous mountain.

Anche al Canada piace il vino italiano Sono incoraggianti i dati sulla penetrazione italiana sul mercato canadese, 32 milioni di abitanti come bacino d’utenza, ma soprattutto strategica base d’appoggio per il commercio in tutto il Nord America. Secondo i più recenti dati relativi al biennio 2006-2007, i vini italiani si sono collocati al terzo posto negli acquisti complessivi, rappresentando però il primo fra i produttori europei. In valore, l’incremento è stato del 18,3% rispetto all’analogo periodo precedente; ma l’interesse dei consumatori canadesi è soprattutto rivolto verso i vini di qualità, tanto che i vini a denominazione rappresentano ben il 57% delle vendite totali.

La Bellezza e Fragilità dell’acqua in mostra al Design Exchange Il 7 marzo, una nuova e affascinante mostra è stata inaugurata al Design Exchange nel centro di Toronto. Si tratta di “H2ONuovi Scenari per la Sopravvivenza”, raccolta di manifesti creati da designer e grafici italiani che affrontano il problema politico, sociale e ambientale dell’acqua. La mostra – che rimarrà aperta al pubblico fino al 27 aprile e successivamente darà l’avvio in Spagna al World’s Fair – è stata curata dall’architetto Roberto Marcatti e presentata dalla Camera di Commercio Italiana di Toronto, Enwave Energy Corporation, Acqua San Benedetto, Istituto Italiano di Cultura – Consolato Generale d’Italia e dalla rivista Azure.

“Mobile City”, tra Toronto e Milano È stato presentato lo scorso 6 marzo, presso il Municipio di Toronto, il progetto “Mobile City” (www.mobilecityphoto.org), un grande concorso di fotografie digitali. L’obiettivo è di coinvolgere in attività creative i giovani, anche provenienti da aree di disagio sociale, e dare spazio alla loro visione della vita e della città verificando la capacità delle nuove tecnologie di produzione e circolazione delle immagini, di veicolare nuove visioni della società e costruire una comunità nelle città gemellate di Milano e Toronto. Alla presentazione sono intervenuti il Sindaco di Toronto David Miller, il Direttore Generale della Divisione Culturale della città Rita Davies, il Vice Presidente dell’Ufficio Vendite di Bell Canada Richard Sheppard, ed il Segretario Generale della Camera di Commercio I t a l i a n a d i To r o n t o (ICCT) Corrado Paina. Il progetto nasce da un’idea della ICCT ed è realizzato in collaborazione con la Provincia e la Città di Milano, la Città di Toronto, il Museo di Fotografia Contemporanea di Milano e con il patrocinio della Regione Lombardia. THE “MOBILE CITY”, BETWEEN TORONTO AND MILAN The Mobile City (www.mobilecityphoto.org), a digital photography project aimed at enhancing youth participation in community building in the twin cities of Milan and Toronto, had its official launch on March 6 at Toronto City Hall. Live photo uploading and speeches from Mayor David Miller, Executive Director of Toronto Culture Rita Davies, Bell’s Vice President of Sales for Enterprise Ontario Richard Sheppard, and the ICCT’s Executive Director Corrado Paina, the launch was an exciting kick-off to the project. Mobile City was developed by the ICCT and Toronto Culture and Economic Development and has grown to become a major cultural initiative of the City and Province of Milan, and the Museo di Fotografia Contemporanea in Milan.

Even Canadians like Italian wine Italian wine is gaining in popularity in Canadian, a market of 32 million, considered strategically important because of its location as a distribution hub for trade throughout North America. Although Italian wines placed third in terms of import volumes in 2006-2007, they were the top performer among European imports, posting an impressive increase of 18.3% over previous totals. Heightened consumer interest in better quality Italian wines helped push the total value of wine from Italy to first place overall, representing 57% of the dollar value of all wine imported into Canada during the two year period.

The Beauty and Fragility of Water at the Design Exchange On March 7, an exciting new exhibition was launched at the Design Exchange in downtown Toronto. Consisting of posters by Italian graphic designers who tackle the political, social, and environmental aspects of water, (H20 - New Scenarios For Survival) finished its Toronto run on April 27 and will be seen next in Spain at the 2008 World’s Fair. The exhibit is curated by architect Roberto Marcatti and supported by the Italian Chamber of Commerce, Enwave Energy Corporation, San Benedetto water and the Italian Cultural Institute – Consulate General of Italy. Azure Magazine was a media sponsor.

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инфо +39 0522 373131 www.mariellaburani.com


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PROMOSSO DA

EDITORIALE

Si tratta di sette super-holding a statuto speciale, create con apposite leggi e specifici decreti presidenziali

Vladimir Putin con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

ROSARIO ALESSANDRELLO Presidente della Camera di Commercio Italo-Russa

L’ereditĂ di Putin al 3 marzo 2008, il nuovo Presidente della Federazione della Repubblica Russa è Dimitri Medvedev, e fra le tante cose che eredita da Vladimir Putin ci sono le Super-holding per la Grande Russia create negli ultimi due anni con apposite leggi e specifici decreti presidenziali. Super-holding a statuto speciale, perchè non soggette come le altre alla legge sulla bancarotta, nĂŠ ai normali controlli di bilancio, con i manager al vertice scelti personalmente dal Presidente Putin. Si tratta di sette holding pubbliche – create finora, ma altre sono in cantiere – per i settori in cui il capitale privato non è pronto a investire. Sono strumenti di pubblica utilitĂ la cui strategia è di aiutare la crescita economica del Paese con l’impegno che, dopo aver fatto crescere il loro livello tecnologico e relativa capitalizzazione, le holding andranno sul mercato. Le sette attuali holding di stato e i loro responsabili sono:

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OAK (Corporazione Aeronautica Unita), fondata nel febbraio 2006 nel settore industria aeronautica militare e civile, con un patrimonio di 4,5 á 6 miliardi di $USA e guidata da Alexej Fyodorov. OSK (Corporazione Cantieristica unita), fondata nel marzo 2007 nel settore industria navale militare e civile, con un patrimonio di 5,1 miliardi di $USA e guidata da Serghej Naryshkin. BANK RAZVITIJA (Banca per lo sviluppo e il commercio estero), fondata nel maggio 2007 nel settore credito e finanziamento progetti di investimento a lungo termine, con un patrimonio di 4 miliardi di $USA e guidata da Vladimir Dmitriev. ROSNANOTECH (Corporazione statale per le nanotecnologie), fondata nel luglio 2007 nel settore nanotecnologie, con 5 miliardi di $USA annui di progetti e guidata da Leonid Melamed. OLIMPSTROY (Corporazione statale per i giochi Olimpici), fondata in ottobre 2007 nel settore edilizia e infrastrutture sportive per le Olimpiadi Invernali 2014 a Sochi, con 12 miliardi di $USA di investimenti previsti entro il 2014 e guidata da Semyon Vainshtok. ROSATOM (Corporazione statale russa per l’industria nucleare), fondata nel novembre 2007 nel settore dell’industria dell’energia e combustibili nucleari, con investimenti annui iniziali previsti di 8 miliardi di $USA e guidata da Sergei Kirienko. ROSTEKHNOLOGHII (Corporazione statale russa per le alte tecnologie), fondata nel novembre 2007 nel settore dell’industria delle alte tecnologie, civili e militari, con 25 miliardi di $USA di attivi e guidata da Sergei Chemezov.

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È ITALIA FOR RUSSIA LORENZO RIVA: “A MOSCA APPREZZANO MOLTO LA NOSTRA ARTIGIANALITÀ E AMANO L’UNICITÀ”

Il Made in Italy ha trovato Gli ultimi dati confermano che l’export del settore tessileabbigliamento verso il mercato russo ha superato persino quello destinato agli Stati Uniti. E le opportunità, per le aziende del settore, sono ancora numerose di Tatiana Montenero, Segretario Generale della Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia-Russia” rtigianalità, attenzione al dettaglio, materie prime di qualità: sono questi alcuni degli aspetti che rendono il Made in Italy molto apprezzato e ricercato sui mercati esteri. Caratteristiche di sicuro importantissime, che acquistano ancor più valore in un settore come la moda, una delle punte di diamante del nostro export, in grado di conquistare una clientela sempre più attenta e numerosa.

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VESTIAMO PIÙ I RUSSI CHE GLI AMERICANI. La dimostrazione di quanto detto si ha in Russia, che, in base ai più recenti dati, ha superato addirittura gli Stati Uniti nell’import del Made in Italy, assicurandosi il quarto posto nel mercato mondiale dei prodotti di abbigliamento. Sulla base dei dati elaborati dal Centro Studi Sistema Moda Italia (SMI), nei primi 10 mesi del 2007 le esportazioni italiane in Russia sono cresciute del 28,2%, superando il miliardo di euro di fatturato, e di fatto consentendo alla Federazione Russa di posizionarsi, per la prima volta, davanti al florido mercato nordamericano. In particolare, circa 650 milioni dell’export Made in Italy del periodo preso in esame sono ascrivibili all’abbigliamento donna (vestiario esterno, maglieria e calzetteria), mentre il vestiario maschile, che incide per circa il 13%, cresce sempre più velocemente (+46%). Che la moda italiana vesta più Russi che Americani è quindi una piacevole sorpresa, ed è il risultato di una crescita media del 18% negli ultimi sei anni, tanto che il valore annuale retail dei consumi russi di prodotti di abbigliamento ha raggiunto i 25 miliardi di euro, un livello non troppo distante da quello caratterizzante il mercato italiano. Anche l’industria russa dell’abbigliamento sta dedicando una particolare attenzione alla produzione italiana. Le importazioni di tessuti italiani sono ancora relativamente contenute, ma, ad esempio, la forte crescita delle presenze di buyers russi alle recente edizione di Milano Unica, il Salone Italiano del Tessile, testimonia l’interesse e le potenzialità del mercato russo per l’industria tessile italiana. LA QUALITÀ MADE IN ITALY VINCE SU CINA E TURCHIA. Il mercato russo del tessile e dell’abbigliamento presenta interessanti e favorevoli condizioni per le aziende italiane. Nell’ultimo quinquennio, infatti, il commercio al dettaglio nella Federazione Russa ha evidenziato un costante aumento, grazie ad una politica di crescita degli investimenti esteri sul territorio russo incentivata dal governo centrale e dell’aumento della domanda interna di beni di largo consumo. Il Made in Italy è stato conseguentemente favorito. Lo sviluppo di un ceto abbiente ha permesso che il volume della produzione nel settore tessile/abbigliamento, per soddisfare la richiesta interna, aumentasse annualmente e mediamente del 10-15%, e del 30-40% per i ceti sociali più agiati. Nonostante il forte afflusso di prodotti tessili e di abbigliamento di fabbricazione cinese e turca nel mercato russo, le nostre piccole e medie imprese continuano a distinguersi per la qualità dei loro prodotti e addirittura ad aumentare la propria quota di mercato. Il trend positivo delle nostre esportazioni è confermato anche dall’ICE (Istituto nazionale per il Commercio Estero). Da una analisi dei dati riferibili al periodo gennaio-novembre 2007, si evince che la Federazione Russa è il sesto Paese verso il quale l’Italia esporta abbigliamento, tessuti e accessori moda, con una variazione positiva del 21,93% rispetto all’anno 2006 e per un valore (in migliaia di Euro) di 1.430.021. “GRANDI SODDISFAZIONI” SUL MERCATO RUSSO. Anche per l’alta moda italiana, la Russia si è dimostrata un Eldorado se non, in taluni casi, un’ancora di salvezza dei fatturati. Ad ammetterlo, senza reticenze, è lo stilista Lorenzo Riva, a margine della presentazione della sua nuova collezione primavera-estate. “Ho aperto un atelier a Mosca, nella via più bella della città, dove vado almeno una volta al mese. Le signore russe vogliono che sia io a fare le prove - ha raccontato - un po’ come si faceva in America negli anni d’oro dell’alta moda italiana. In Russia ci adorano e non chiedono solo abiti da sposa o da gran sera. Ormai comprano anche per il giorno”. L’America ormai è “in defaillance da questo punto di vista – ha proseguito lo stilista – mentre a Mosca apprezzano molto la nostra artigianalità e amano l’unicità. Ho avuto grandi soddisfazioni in Russia”. Tuttavia, al di fuori di Mosca e San Pietroburgo, la presenza commerciale italiana permane debole, rendendo così più difficoltoso l’accesso dei propri prodotti nei nuovi e promettenti mercati: i nuovi poli attrattivi per la moda italiana sono le città di Krasnodar e Sochi, Nizhi Novgorod, Ekaterinburg, Lipetsk, Novosibirsk, Omsk, Tomsk, Vladivostok, Krasnojarsk. Poiché le opportunità commerciali si sviluppano, ormai in via prevalente, nella grande periferia del Paese – soprattutto nell’area siberiana – occorre dunque valorizzare maggiormente la presenza italiana nella provincia russa mediante missioni commerciali e selezioni di buyers, con il supporto organizzativo degli enti camerali.

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NEWS

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RUSSIA

Tour italiano per Pavel Berman ed i Virtuosi di Mosca Grazie alla collaborazione tra la Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russiaâ€? e la Fondazione Pro Canale, impegnata nella conservazione, valorizzazione e fruibilitĂ del proprio patrimonio di strumenti ad arco (Stradivari, Guarnieri, Amati, Guadagnini), il 28 aprile scorso ha avuto luogo, presso la Sala Grande del Conservatorio Verdi di Milano, il concerto del violinista e direttore d’orchestra Pavel Berman ed i Virtuosi di Mosca. Berman ha suonato due tra i piĂš

importanti e celebri violini di Antonio Stradivari: il “MarĂŠchal Berthierâ€?, ex “Napoleoneâ€? (di proprietĂ della Fondazione Pro Canale, e suonato nel secolo passato da Szeryng e Oistrakh) e l’“Elizaveta Petrovna, Imperatrice di Russia’’ (gelosamente custodito in una collezione privata, e raramente suonato in pubblico). L’evento si è inserito nell’importante tournĂŠe italiana che ha visto Pavel Berman guidare i Virtuosi di Mosca, dal 23 al 28 aprile, nelle cittĂ di Torino, Parma, Milano e Modena.

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Partnership triennale tra Danieli e il gruppo russo Mechel Mechel, azienda russa leader in ambito minerario-metallurgico, ha siglato un accordo di partnership triennale con la Danieli & C. Officine Meccaniche SpA. Obiettivo dell’intesa, la fornitura, da parte di Danieli, di tecnologie e assistenza tecnica per la costruzione e l’ammodernamento di impianti nelle controllate di Mechel, tra cui Chelyabinsk Metallurgical Plant, in Russia, Mechel Targoviste e Mechel Campia Turzii, entrambe in Romania. “Abbiamo giĂ lavorato con Danieli per lungo tempo – ha commentato Vladimir Polin, uno dei responsabili della Mechel – e, visti i successi ottenuti, abbiamo deciso di rendere ancora piĂš solida la nostra collaborazioneâ€?.

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Garofalo “il Russoâ€? in mostra a Ferrara La prima mostra realizzata a Ferrara da Ermitage Italia – la filiale italiana del grande museo russo, inaugurata nella cittĂ estense il 20 ottobre 2007, quale importante centro di studi e di ricerche italo russo – è dedicata a Benvenuto Tisi detto il Garofalo, uno dei principali protagonisti della cultura figurativa ferrarese del Cinquecento, di cui il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo conserva un importante nucleo di opere. Allestita nelle splendide sale del Castello Estense dal 5 aprile al 6 luglio, l’esposizione – la prima monografica dedicata all’artista ferrarese – vuole non solo ricostruire la parabola umana ed artistica di Garofalo, che è riuscito a convogliare a Ferrara e nelle sue opere tutte le tendenze dell’arte moderna, ma anche ricordare, attraverso le opere di artisti quali Domenico Panetti, Boccaccio Boccaccino, Dosso Dossi, Francesco Francia, lo straordinario clima artistico ferrarese di inizio Cinquecento.

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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Una “supercity italianaâ€? sulle rive del Volga Lo studio milanese dell’architetto Dante Benini ha vinto una gara d’appalto per la costruzione, sulle rive del Volga, del Globe Town, un grande centro commerciale e residenziale tutto incentrato sull’ecosostenibilitĂ e basato sulle moderne tecnologie. La nuova cittĂ occuperĂ 3 mila ettari sulla riva sinistra del Volga, proprio di fronte a Nijni Novgorod, con la quale sarĂ collegata da quattro ponti ed un tunnel sotto il fiume. I lavori potrebbero iniziare giĂ nel 2010 e terminare intorno al 2022, con un costo previsto di 100 miliardi di euro (20 dei quali giĂ stanziati dal Governo della regione). Oltre alle abitazioni per mezzo milione di abitanti ed agli uffici, a Global Town sorgeranno anche un hotel, uno stadio, un parco ed un grande porto fluviale. A completare il progetto, un colossale globo trasparente di 120 metri di diametro, che dovrebbe ospitare un lussuoso centro commerciale su piĂš piani, un teatro ed un cinema.

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Successo per le PMI abruzzesi in missione a Mosca Si è conclusa con successo la presentazione della regione Abruzzo a Mosca, dal 26 al 29 febbraio, in coincidenza della Fiera CPM. Per l’occasione, hanno guidato la numerosa delegazione di imprenditori abruzzesi il Presidente della Camera di Commercio di Pescara, Ezio Ardizzi e il Direttore del Centro Estero delle Camere di Commercio dell’Abruzzo, Giuseppe Maresca. La Camera di Commercio Italo-Russa ha curato l’organizzazione dell’evento, che ha riguardato il settore alimentare, in particolare quello vitivinicolo, e il settore dell’abbigliamento. Al termine dei workshop che hanno visto a confronto imprenditori abruzzesi e operatori russi, la delegazione è stata ricevuta presso l’Ambasciata d’Italia a Mosca, nella cui sede, alla sfilata di moda di stilisti abruzzesi, è seguita un’ottima degustazione di piatti tipici e vini della regione, alla presenza di oltre 150 ospiti.

Caselle e Malpensa al servizio dei viaggiatori russi

Sono oltre 1.700 i viaggiatori russi che dall’inizio dell’anno hanno usufruito del nuovo servizio di accoglienza fornito, tramite personale madrelingua russa, ai passeggeri provenienti da Mosca nell’aeroporto di Torino Caselle e IN quello di Milano Malpensa. Il servizio è organizzato dal Centro Estero per l’Internazionalizzazione in collaborazione con l’Assessorato al Turismo della Regione Piemonte. Un modo per avvicinare i passeggeri russi che hanno problemi con la lingua e devono fronteggiare eventuali ostacoli, come lo smarrimento dei bagagli o problemi con il volo, ma anche per chi necessita di informazioni pratiche sui collegamenti con la cittĂ , di notizie sulla cultura e le attrazioni locali e limitrofe. Il Piemonte è la prima regione italiana a dare vita a questo tipo di iniziativa, realizzata per favorire l’ulteriore crescita del turismo dalla Russia e per semplificare la permanenza dei turisti russi nella regione.

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EDITORIALE

Il Brasile e la crisi economica mondiale Ecco come le relazioni tra i nostri due Paesi possono aiutarci in questa difficile fase

EDOARDO POLLASTRI Presidente della Camera di Commercio Italo-Brasiliana di San Paolo

opinione diffusa, tra analisti economici e politici, che l’attuale crisi economica sia di grandi proporzioni, che sia di difficile soluzione, e che sia giunta per durare, fin quando non muteranno vari fattori concomitanti che l’hanno generata. Ad una prima analisi di questi vari fattori, dobbiamo evidenziare come la prima e principale causa sia la crisi dell’economia statunitense, che ha già contagiato vari Paesi dell’Europa. Oltretutto varie economie europee avevano già dato, negli scorsi anni, segnali di stagnazione, o si erano assestate su valori di crescita molto modesti. La concorrenza, infatti, di Paesi emergenti quali, in particolare, Cina ed India, aveva reso poco competitiva la produzione industriale locale. Un’altra rilevante causa è rappresentata dal rallentamento dell’economia cinese, che certamente non potrà mantenere per tempo indeterminato tassi di crescita annui di quasi il 10%. Un’eventuale stasi dell’economia cinese avrebbe certamente riflessi sui prezzi internazionali delle commodities ed il Brasile soffrirebbe in maniera rilevante di questo fattore, per essere uno dei più importanti produttori mondiali di commodities agricole e minerali, e per avere una relazione di exportimport sbilanciata: da un lato ha bisogno di macchine ed equipaggiamenti per rendere tecnologicamente concorrenziale la sua industria; dall’altro le sue esportazioni sono costituite essenzialmente da prodotti a scarso o insignificante valore aggregato. La crescita del PIL brasiliano, che nel 2007 ha raggiunto il 5,4%, si colloca lievemente

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al di sopra della crescita del PIL globale del 5%, ma al di sotto della crescita delle economie dei Paesi in via di sviluppo, dell’8%. Per il 2008, però, si prevede una crescita almeno pari, anche se vari settori hanno risentito della rilevante espansione del credito, ed hanno subìto crescite addirittura del 30% com’è il caso dell’industria automobilistica. Per mantenere questa crescita, il Paese dovrà investire massicciamente nelle infrastrutture e dovrà trovare il consenso politico per liberare in maniera sostanziale le risorse destinate al PAC (Piano di Accelerazione della Crescita). La vera variabile che dobbiamo adesso considerare è rappresentata dal rapporto tra il Mercosud e l’Unione Europea, il più importante e redditizio partner commerciale. L’Europa risponde infatti per circa il 50% degli investimenti diretti nel Paese, e per oltre il 25% delle esportazioni brasiliane. L’Italia rappresenta, all’interno del blocco europeo, il Paese che meno ha creato barriere legali, fiscali, doganali, ai prodotti del Mercosud; ha avuto tra tutti i Paesi dell’UE il maggiore incremento percentuale dell’interscambio bilaterale nel 2007; e continua a rappresentare una piattaforma privilegiata per l’espansione dei prodotti sudamericani in Europa e nei Paesi del Mediterraneo. È opportuno che questa opportunità venga valorizzata e supportata, e che i Governi considerino i profondi legami culturali, sociali, etnici di Italia e Brasile come un plus che possa aiutare a risolvere i problemi che i due Paesi attraversano, e che sono in gran parte il riflesso della crisi internazionale.

EDITORIAL

O Brasil e a crise econômica mundial uma opinião divulgada, entre os analistas econômicos e políticos, que vemente superior ao crescimento do PIB global de 5%, mas abaixo do cresa atual crise econômica seja de grandes proporções, de difícil solução, cimento das economias dos países em vias de desenvolvimento, de 8%. Pae vinda para durar, até quando não mudem os vários fatores concomira 2008, porém se prevê um crescimento pelo menos igual, ainda se vários tantes que a criaram. setores sofreram a conseqüência da relevante expansão do crédito, e sofreUma primeira análise destes fatores evidência como causa principal a criram crescimentos de 30% como é o caso da indústria automobilística. se da economia dos Estados Unidos, que já atingiu vários países da Europa. Para manter este crescimento o país deverá investir maciçamente nas inAlém do mais, no passado, várias economias européias já haviam dado sifraestruturas e deverá encontrar o consenso político para liberar de modo nais de estagnação, ou haviam se adaptado a valores muito substancial os recursos destinados ao PAC (Plano de Acelemodestos de crescimento. ração do Crescimento). De fato, a concorrência entre os países emergentes como, Assim as relações A verdadeira variável que devemos considerar agora é repreentre os dois especialmente, a China e Índia, havia tornado pouco competitisentada pela relação entre o Mercosul e a União Européia, o países poderá nos mais importante e rentável parceiro comercial. A Europa resva a produção industrial local. Uma outra causa relevante é representada pela desacele- ajudar nesta fase ponde, de fato, por cerca de 50% dos investimentos dirigidos díficil ração da economia chinesa, que certamente não poderá manao país, e por mais de 25% das exportações brasileiras. ter por tempo indeterminado, taxas de crescimento anuais de A Itália, representa no interior do bloco europeu, o país que quase 10%. menos criou barreiras legais, fiscais, alfandegárias, aos produUma eventual estagnação da economia chinesa teria certamente reflexos tos do Mercosul, teve entre todos os países da UE o maior incremento persobre os preços internacionais das commodities e o Brasil sofreria considecentual de intercâmbio bilateral em 2007, e continua a representar uma plaravelmente as conseqüências, por ser um dos mais importantes produtores taforma privilegiada para a expansão dos produtos sul-americanos na Euromundiais de commodities agrícolas e minerais, e por ter uma relação de expa e nos países da bacia Mediterrânea. portação e importação desbalanceada. Por um lado precisa de máquinas e É oportuno que esta oportunidade seja valorizada e sustentada, e que os equipamentos para tornar a sua indústria tecnologicamente competitiva, e governos considerem os profundos laços culturais, sociais, étnicos que lipor outro lado, as suas exportações são constituídas essencialmente por gam a Itália ao Brasil, como um ‘plus’ que possa ajudar a resolver os probleprodutos com pouco ou insignificante valor agregado. mas que os dois países atravessam e que são na maioria o reflexo da crise inO crescimento do PIB brasileiro, que em 2007 alcançou 5,4%, se coloca leternacional.

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CCIE SAN PAOLO IL 2007 È STATO UN ANNO RICCO DI IMPEGNI PER LA CCIE DI SAN PAOLO. MA IL SUPPORTO FORNITO A LIV

ll’inizio del 2007 il neo eletto Presidente Lula del PT, Partito dos Trabalhadores, ha formato un nuovo Governo, ottenendo l’appoggio di vari partiti minori e del maggior partito del Paese, il Partito Movimento Democratico Brasiliano. All’inizio di questo nuovo mandato, il panorama economico si presenta notevolmente migliorato e le prospettive dell’economia sono di uno sviluppo modesto, ma reale e sostenibile. La politica di stretta osservanza alle regole finanziarie tracciate dal governo precedente, l’austerità, il controllo dell’inflazione, gli alti tassi di interesse per contenere il credito al consumo, la domanda sul mercato e l’aumento dell’inflazione che questa avrebbe potuto generare, ha creato nel Paese un ciclo virtuoso, che ha attratto rilevanti fondi internazionali. L’economia, trainata dalle esportazioni, in particolare delle commodities agricole e minerali, ha continuato a crescere: i consumi interni sono in rilevante aumento, con riflessi positivi sull’occupazione, così come sugli investimenti stranieri sia nel settore produttivo che in quello finanziario. Sul piano economico, il Real si è ancora rivalutato sul dollaro, seguendo una tendenza mondiale, ed il rischio Brasile è ulteriormente diminuito. E il Governo sostiene che esistono le condizioni per una ulteriore crescita, sostenibile e duratura.

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GLI INVESTIMENTI ESTERI ED IL RUOLO DELL’ITALIA. Nel 2007 gli investimenti esteri hanno confermato il trend di crescita, passando dai 16,1 miliardi di dollari del 2006 ai 18,3 miliardi di dollari del 2007. Il Paese ha però bisogno, per ottenere tassi di sviluppo più sostenuti, di rilevanti investimenti internazionali. Per quanto riguarda l’attuale rapporto tra Brasile e Italia, la nostra Camera ha registrato negli ultimi anni un forte interesse da parte delle più importanti realtà produttive nazionali. Inoltre sia dal Governo Italiano, attraverso i Ministeri competenti, come dalla Commissione dell’EU, il Brasile, è stato considerato Paese Prioritario: certamente a questa scelta seguiranno finanziamenti specifici e un aumento di progetti inerenti. L’elezione di rappresentanti esteri alla Camera ed al Senato, ha inoltre avuto l’effetto di cambiare la visione che in Italia si ha di molti Paesi dove esistono radicate e numerose comunità italiane. Un primo passo è stato realizzato chiedendo ed ottenendo che le Camere Italiane all’Estero vengano inserite tra i riconosciuti attori dell’internazionalizzazione delle imprese e che ad esse sia stato riconosciuto, oltre che un importante ruolo, un altrettanto importante aumento della dotazione economica (pari al 40%). I GRANDI ASSENTI: LE BANCHE. Anche se le grandi imprese sono presenti, anche se assistiamo ad un aumento delle PMI, favorite dalla presenza di strutture come i Desk, create da istituzioni quali le Regioni, le Province ed i Comuni, manca il più importante fattore per facilitare l’internazionalizzazione delle PMI italiane in Brasile e nel mondo: il supporto finanziario delle banche ed in genere di istituzioni preposte al finanziamento delle attività produttive. L’assenza di questi supporti finanziari fa spesso ripiegare la scelta sull’Europa dell’Est, o sui Paesi considerati i nuovi Eldorado, come la Cina, l’India e la Russia. Altri Paesi europei, quali Spagna e Portogallo, rafforzano sempre più le loro posizioni in questo subcontinente, e sono supportati dal sistema bancario e dalle istituzioni iberiche. Eppure l’Italia avrebbe importanti motivi per investire in questo Paese: la più numerosa colonia di emigranti ed oriundi, una profonda identità culturale, un elevato numero di imprese medie e piccole che si sono installate in questo Paese negli ultimi 40 anni. IL RUOLO DELLA NOSTRA CAMERA. La Camera di San Paolo ha ulteriormente consolidato nel 2007 il ruolo di riferimento per enti ed operatori italiani. Ha inoltre rafforzato la sua presenza territoriale, per mezzo della sua rete di Delegati e Delegazioni, e il suo prestigio nel contesto economico e sociale paulista e brasiliano. Testimonianza di questo ruolo sono i vari accordi che la Camera ha stipulato con Istituzioni, Enti e Associazioni di Categoria. Tutti gli accordi sono stati “rianalizzati” e abbiamo realizzato vari incontri per offrire ai nostri partner soluzioni operative. Questi accordi hanno nel corso dell’anno generato attività ed azioni, e sono propedeutici a molti dei progetti che realizzeremo nel triennio 2008/2010. Abbiamo inoltre promosso attività di informazione e promozione, abbiamo fornito servizi commerciali e assistenza nella gestione dei Desk. Nell’ambito della formazione, abbiamo realizzato i corsi promossi dal Ministero del Lavoro per gli Italiani all’estero; ma anche corsi a favore degli imprenditori e delle strutture economi-

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Brasile: un Paese su cui scommettere

La congiuntura politica ed economica sta dimostrando che il Brasile è un Paese destinato a crescere in maniera concreta e duratura. E l’Italia, in questa crescita, può avere un ruolo importante di Francesco Paternò, Segretario Generale della CCIE di San Paolo che, così come degli studenti universitari e delle strutture formative brasiliane. Un importante ruolo di raccordo con le istituzioni pubbliche e private locali è stato svolto dai nostri Comitati. Questi gruppi di lavoro, costituiti da rappresentanti di imprese o professionisti appartenenti allo stesso settore di attività, soci della Camera, discutono idee e problemi legati al settore nel quale operano e propongono attività e progetti, eventualmente collaborando poi alla loro realizzazione. Il loro costo è praticamente nullo e forniscono una preziosa collaborazione. Avevamo già in attività i comitati giuridico, tecnologico, eco-ambientale, logistico, investimenti, turistico, e nel corso del 2007 abbiamo inaugurato quello dell’agrobusiness. Da non dimenticare, infine, che la nostra Camera ha sempre preso parte, nel corso dell’anno, ai più importanti eventi organizzati da Camere di Commercio internazionali presenti a San Paolo, Governo, Prefettura di San Paolo, Sindacati, Patronati, Associazioni Regionali, Federazioni delle Industrie, dei Commercianti, etc. In tutte queste occasioni abbiamo promosso il Sistema Italia ed il ruolo fondamentale del sistema camerale nel processo d’internazionalizzazione delle imprese. RISORSE ANCORA INADEGUATE. Una breve considerazione va fatta sull’opportunità, determinata dall’impegno politico del suo Presidente, che la Camera ha finalmente avuto di far valere il ruolo e l’importanza del Sistema Camerale Italiano all’Estero, nelle opportune sedi istituzionali, e di ribadire l’inadeguatezza di supporto economico, logistico, informativo e formativo e di coordinamento, necessario e certamente propedeutico all’internazionalizzazione delle PMI. Queste considerazioni non ci hanno impedito di presentare un preventivo 2008 innovativo ed ambizioso, nel quale assumiamo un sempre maggior ruolo di riferimento commerciale ed istituzionale per enti pubblici e privati e per le imprese.

CAMA

Tel. +5 italca www.


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RNITO A LIVELLO CENTRALE DALL’ITALIA È ANCORA INADEGUATO

2007 FOI UM ANO REPLETO DE EMPENHOS PARA A CCIE DE SÃO PAULO. MAS A ASSISTÊNCIA FORNECIDA A NÍVEL CENTRAL PELA ITÁLIA AINDA É INADEQUADA

Brasil: um país para se apostar

China, Índia e Rússia. Outros países europeus como Espanha e Portugal reforçam cada vez mais as suas posições neste subcontinente, e são apoiados pelo sistema bancário e pelas instituições ibéricas. Apesar disso, a Itália tem importantes motivos para investir no o inicio de 2007, o recém-reeleito Presidente Brasil: possui a mais numerosa colônia de emigrantes Lula do PT, Partido dos Trabalhadores, formou e oriundos, uma profunda identidade cultural e um elum novo Governo, obtendo o apoio de vários evado número de empresas pequenas e médias que partidos menores e do maior partido do país, o PMDB se instalaram no Brasil nos últimos 40 anos. – Partido do Movimento Democrático Brasileiro. O PAPEL DA NOSSA CÂMARA. A Câmara Italiana Ao inicio deste novo mandato, o panorama de São Paulo posteriormente consolidou em 2007, o econômico se apresentou consideravelmente melho- papel de referência para entidades e operadores italrado e as perspectivas da economia são de um de- ianos. Além disso, reforçou a sua presença territorial senvolvimento modesto, mas real e sustentável. A através de sua rede de Delegados e Delegações, e o política de sólido cumprimento às regras financeiras seu prestígio no contexto econômico e social paulista traçadas pelo governo precedente, a austeridade, o e brasileiro. Testemunho deste papel foram os vários acordos controle da inflação, as altas taxas de juros para conter o crédito ao consumo, a demanda no mercado e o que a Câmara estabeleceu com Instituições, Entiaumento da inflação que esta poderia gerar, criaram dades e Associações de Categoria. Todos os acordos no país um ciclo virtuoso atraindo importantes fundos foram revistos através da realização de vários encontros para oferecer soluções operacionais aos eventuinternacionais. A economia, estimulada pelas exportações, em ais parceiros. No decorrer de 2007, estes acordos gerparticular, das commodities agrícolas e minerais, con- aram atividades e ações, e são propedêuticos para tinuou a crescer: os consumos internos estão em rel- muitos dos projetos que a Câmara realizará no triênio evante crescimento, com reflexos positivos na taxa de 2008/2010. Além disso, a CCIE de São Paulo promoveu ativiemprego, assim como, nos investimentos externos seja no setor produtivo que naquele financeiro. No dades de informação e promoção, forneceu serviços plano econômico, o Real se valorizou ainda mais so- comerciais e assistência na gestão dos Desks. No bre o dólar seguindo uma tendência mundial, o risco âmbito da formação foram realizados cursos proBrasil posteriormente diminuiu e, o Governo defende movidos pelo Ministério do Trabalho para italianos que as condições para um crescimento futuro, sus- residentes no exterior; mas também cursos a favor de empreendedores e de estruturas econômicas, assim tentável e duradouro existem. OS INVESTIMENTOS EXTERNOS E O PAPEL DA como, de estudantes universitários e de estruturas de ITÁLIA. Em 2007, os investimentos externos confir- formação brasileiras. Um importante papel de reconciliação com as instimaram o trend de crescimento, passando dos 16,1 bilhões de dólares de 2006 para os 18,3 bilhões de tuições públicas e privadas locais foi realizado pelos dólares em 2007. Porém, o país precisa de taxas de Comitês da Câmara Ítalo-Brasileira. Estes grupos de desenvolvimento mais sustentáveis para obter signi- trabalho, constituídos por representantes de empreficativos investimentos internacionais. sas ou profissionais pertencentes ao mesmo setor de Referente à atual relação entre atividade, associados da Câmara, A conjuntura política e Brasil e Itália, a Câmara Ítalodiscutem idéias e problemas ligaBrasileira de Comércio de São dos ao setor no qual atuam e econômica está Paulo registrou, nos últimos anos, demonstrando que o Brasil propõem atividades e projetos, um forte interesse por parte das eventualmente em seguida colaboé um país destinado a mais importantes realidades prorando para a sua realização. O cuscrescer de maneira dutivas nacionais. Além disso, seja to é praticamente nulo e fornecem concreta e duradoura. pelo Governo Italiano, através dos A Itália, neste crescimento, uma preciosa colaboração. Já esMinistérios competentes, que pela pode ter um papel crucial tão em atividade os comitês jurídiComissão da UE, o Brasil foi conco, tecnológico, eco-ambiental, siderado como País Prioritário: cerlogístico, de investimentos, turístitamente por causa desta escolha se seguirão finan- co, e no decorrer de 2007, foi inaugurado o de ciamentos específicos e um aumento de projetos iner- agrobusiness. entes. Enfim e, para não se esquecer, que a Câmara semAlém disso, a eleição dos representantes externos pre tomou parte, durante o ano de 2007, dos eventos para a Câmara e para o Senado teve o efeito de mu- mais importantes organizados pelas Câmaras de dar a visão que na Itália se tem de muitos países onde Comércios Internacionais presentes em São Paulo, existem inúmeras e radicadas comunidades italianas. no Governo, na Prefeitura de São Paulo, nos SindiUm primeiro passo foi realizado solicitando e obtendo catos, nos Patronatos, nas Associações Regionais, que as Câmaras Italianas de Comércio no Exterior se- nas Federações das Indústrias, dos Comerciantes jam inseridas entre os atores autenticados da interna- etc. Em todas estas ocasiões promoveu-se o Sistema cionalização de empresas e que a elas seja reconheci- Itália e o papel fundamental do sistema das câmaras do, além de um papel essencial, um importante au- no processo de internacionalização das empresas. mento da dotação econômica (equivalente aos 40%). RECURSOS AINDA INADEQUADOS. Uma breve OS MAIORES AUSENTES: OS BANCOS. Mesmo consideração é feita sobre a oportunidade, determicom a presença de grandes empresas, também se nada pelo empenho político de seu Presidente, que a prestamos assistência ao crescimento das PME, fa- Câmara finalmente pôde fazer valer no papel e na imvorecido pela presença de estruturas como Desks cri- portância do Sistema Italiano das Câmaras no Exteriados por instituições como Regiões, Províncias e Mu- or, nas oportunas sedes institucionais, e de discutir o nicípios, falta o fator mais importante para facilitar a in- inadequado apoio econômico, logístico, informativo e ternacionalização das PME italianas no Brasil e no formativo e de coordenação necessário e certamente mundo: o apoio financeiro dos bancos e em geral de propedêutico à internacionalização das PMEs. Estas instituições prepostas ao financiamento das ativi- considerações não impediram de apresentar um predades produtivas. ventivo 2008, inovador e ambicioso, no qual assumiA ausência destes apoios financeiros freqüente- mos cada vez mais um papel maior de referência mente faz recuar a escolha no Leste da Europa, ou em comercial e institucional para entidades públicas e pripaíses considerados como o novo Eldorado, isto é, vadas e para as empresas.

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Rio de Janeiro

Brasilia, il Congresso Nazionale

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Il Brasile di Debora Hirsch in mostra a Roma Fino al prossimo 9 maggio, nell’ambito del Festival della Fotografia, la Sala Roberto Olivetti di Roma ospiterà “BR-101”, mostra personale di Debora Hirsch. BR-101 è la strada principale del Brasile, una strada federale che, correndo parallela al mare, taglia longitudinalmente l’intero paese attraversando diversi stati che lo compongono. Sulla BR-101 circolano ogni giorno automobili, pullman, automezzi di ogni genere: un viavai di genti e di umori, una transumanza senza fine di persone spinte da motivi diversi. BR-101 di Debora Hirsch è un lavoro fotografico, ma è anche un percorso tra contraddizioni e paradossi di un Paese che l’artista conosce bene per esservi nata e cresciuta. È un lavoro che esprime lo sguardo di chi, avendo lasciato il paese d’origine, ha sperimentato la distanza, gli scambi; di chi ha conosciuto stili di vita e culture diverse, e nel confronto si è potuto rendere conto delle convenzioni tra le quali si è formato.

O Brasil de Debora Hirsch em exposição em Roma Até 9 de maio, no âmbito do Festival da Fotografia, a Sala Roberto Olivetti de Roma hospedará a mostra pessoal de Debora Hirsch, “BR-101”. BR-101 é a principal estrada do Brasil, uma estrada federal que, correndo paralela ao mar, corta longitudinalmente todo o país atravessando vários Estados que o compõe. Circulam todos os dias na BR-101 automóveis, ônibus, caminhões e veículos de todos os tipos: um vai e vem de gentes e humores, uma migração sem fim de pessoas estimuladas por diversos motivos. A BR-101 de Debora Hirsch é um trabalho fotográfico, mas é também um caminho entre contradições e paradoxos de um país que a artista conhece muito bem por ter nascido e crescido nele. É um trabalho que expressa o olhar de quem, tendo deixado o país de origem, experimentou a distância, os intercâmbios; de quem conheceu estilos de vida e culturas diferentes e na comparação se pôde perceber as convenções entre as quais se formou.

FIAT Powertrain Technologies “fa spese” in Brasile FIAT Powertrain Technologies ha firmato un accordo con Chrysler L.L.C per l’acquisizione integrale della fabbrica della Tritec Motors, sita nella città di Campo Largo, regione metropolitana di Curitiba. L’acquisizione comprende il terreno, l’unità industriale, le linee di produzione e la licenza per produrre l’attuale linea di prodotti. L’investimento totale è di 250 milioni di reais (circa 83 milioni di euro), inclusi ulteriori costi di sviluppo. Insieme all’acquisizione di una delle più moderne fabbriche di motori del mondo, FPT ha anche annunciato che produrrà nell’unità industriale di Campo Largo una nuova gamma di motori mid-size nelle versioni benzina e flex-fuel. Lo sviluppo di questo prodotto verrà realizzato in modo integrato dai Centri di Ingegneria di Betim e Torino, congiuntamente con i tecnici della fabbrica di Campo Largo. L’acquisizione dello stabilimento da parte di FPT creerà circa 500 nuovi posti di lavoro diretto e 1.500 di lavoro indiretto, promuovendo la crescita economica del polo industriale locale. FIAT POWERTRAIN TECHNOLOGIES “FAZ COMPRAS” NO BRASIL A FIAT Powertrain Technologies assinou um acordo com a Chrysler L.L.C para a compra integral da fábrica da Tritec Motors, localizada na cidade de Campo Largo, região metropolitana de Curitiba. A compra compreende o terreno, a unidade industrial, as linhas de produção e a licença para produzir a atual linha de produtos. O investimento total é de 250 milhões de Reais (cerca de 83 milhões de Euros), inclusos custos posteriores de desenvolvimento. Juntamente à compra de uma das mais modernas fábricas de motores do mundo, a FPT também anunciou que produzirá na unidade industrial de Campo Largo, uma nova gama de motores mid-size nas versões gasolina e flex-fuel. O desenvolvimento deste produto será realizado de modo integrado pelos Centros de Engenharia de Betim e Turim em colaboração com os técnicos da fábrica de Campo Largo. A compra do estabelecimento por parte da FPT criará cerca de 500 novas vagas de trabalho direto e 1.500 de trabalho indireto, promovendo o crescimento econômico do pólo industrial local.

Tutti pazzi per il Lambrusco 98

Caipirinha e birra possono vivere di rendita ancora per un po’, ma il vino in Brasile avanza con aumenti a doppie cifre. Il focus Vinitaly dedicato al grande Paese latino scopre infatti un mercato dalle enormi potenzialità: +55% delle importazioni di vino e spumante nell’ultimo triennio, che rappresentano, tra i vini fini, i tre quarti delle vendite brasiliane con l’Italia (+29,4% solo nell’ultimo anno), al

terzo posto tra i Paesi importatori, dietro Cile e Argentina. La rimonta enologica del decimo mercato al mondo passa attraverso la “saudade” tutta italiana di 25 milioni di immigrati (o discendenti italiani), che la domenica sera fa schizzare i consumi di vino e pizza. A fare la parte del leone è il lambrusco, che da solo rappresenta il 73% delle importazioni italiane di vino.

Lavazza investe in Brasile Dal Piemonte, alla conquista del mercato sudamericano. Lavazza, leader europeo del caffè, ha acquisito la società Café Grão Nobre Ltda, leader nel mercato di Rio de Janeiro. Con questa operazione, il Gruppo piemontese, già presente in Brasile con una consociata commerciale, espande ora la sua attività sia nel settore della produzione che in quello delle caffetterie. Lavazza realizzerà inoltre notevoli investimenti in Brasile per una nuova fabbrica di cialde di caffè espresso e per potenziare le posizioni di mercato. Quest’ultimo investimento rappresenta un nuovo tassello nella strategia di espansione dell’impresa italiana, avviata nel marzo 2007 in India con l’acquisto dell’impresa di torrefazione Fresh & Honest Ltd, la maggiore nel settore OCS Vending, e della società Barista Ltd, seconda maggiore rete di caffetterie in India.

Lavazza investe no Brasil Do Piemonte à conquista do sulamericano. A Lavazza, líder européia do café, comprou a empresa Café Grão Nobre Ltda, líder do mercado no Rio de Janeiro. Com esta operação, o Grupo piemontês, já presente no Brasil através de uma consociada comercial, agora expande a sua atividade seja no setor de produção que naquele das cafeterias. Além disso, a Lavazza realizará importantes investimentos no Brasil para uma nova fábrica de lâminas cônicas de café expresso e para potencializar as posições de mercado. Este último investimento representa um novo nicho na estratégia de expansão da empresa italiana iniciada em março de 2007, na Índia, com a aquisição da empresa de torrefação Fresh & Honest Ltd, a maior no setor OCS Vending, e da empresa Barista Ltd, segunda maior rede de cafeterias na Índia.


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In Brasile, una giornata dedicata all’emigrante italiano

No Brasil, um dia dedicado à emigração italiana Dia 17 de fevereiro poderia ser oficialmente escolhido para comemorar a chegada dos primeiros italianos no Brasil. Na verdade, o projeto de lei que prevê a instituição do “Dia Nacional do Imigrante Italiano” já foi aprovado pelo Senado brasileiro e propenso pela Câmara. Segundo o Senador Gerson Camata, promotor do projeto, a primeira expedição em massa dos italianos no Brasil chegou em 17 de fevereiro de 1874, para trabalhar em uma fazenda situada no Estado do Espírito Santo (caracterizada, entre outro, por uma alta concentração de oriundos da Toscana). Gerson Camata também recordou que um dos motivos da chegada dos imigrantes italianos foi o final da escravidão no Brasil, condição que obrigou os grandes fazendeiros a recorrer à mão-de-obra estrangeira para substituir o trabalho até então destinado aos escravos.

La data del 17 febbraio potrebbe essere ufficialmente scelta per commemorare l’arrivo dei primi italiani in Brasile. Il progetto di legge che prevede l’istituzione del “Dia Nacional do Imigrante Italiano” è infatti già stato approvato al Senato brasiliano ed è approdato alla Camera. Secondo il senatore Gerson Camata, promotore del progetto, la prima spedizione in massa degli Italiani in Brasile, infatti, arrivò il 17 febbraio 1874, con l’obiettivo di lavorare in una fattoria (fazenda) situata nello stato di Espirito Santo (caratterizzata, tra l’altro, da un’alta concentrazione di oriundi toscani). Gerson Camata ha anche ricordato che uno dei motivi dell’arrivo degli immigranti italiani fu la fine della schiavitù in Brasile, condizione che obbligò i grandi “fazendeiros” a ricorrere a manodopera straniera per sostituire il lavoro fino a quel momento destinato agli schiavi.

Leonardo da Vinci, “testimonial” del Made in Italy in Brasile L’Istituto italiano per il Commercio Estero (ICE) ha scelto l’artista e scienziato fiorentino, protagonista del Rinascimento, come “testimonial” di una vasta campagna d’immagine che sarà realizzata in Brasile per ribadire il ruolo di tradizionale produttore ed esportatore di tecnologia del nostro Paese. Primo appuntamento dell’iniziativa – per la quale è stato co-

Leonardo da Vinci, “testemunho” do Made in Italy no Brasil O Instituto Italiano para o Comércio Exterior (ICE) escolheu o artista e cientista de Florença, protagonista do Renascimento, como “testemunho” de uma vasta campanha de imagem que será realizada no Brasil para reforçar o papel de tradicional produtor e exportador de tecnologia da Itália. O primeiro evento da iniciativa – para a qual

niato lo slogan “Italia: dove arte, design e tecnologia fanno la storia” – il 22 aprile scorso, quando il Museu da casa brasileira di San Paolo ha ospitato la consegna del premio “Leonardo”, onorificenza attribuita annualmente dal governo italiano a personalità distintesi nella promozione dell’Italia. Quest’anno, il riconoscimento è andato ad un italo-brasiliano di primo piano, il Ministro dello Sviluppo, dell’Industria e del Commercio estero brasiliano, Luiz Fernando Furlan, premiato per il suo lavoro d’incentivazione alle relazioni bilaterali ItaliaBrasile. Al genio fiorentino è inoltre dedicata la mostra “I segreti del Codice da Vinci”, allestita fino al 4 maggio presso l’Istituto Italiano di Cultura di San Paolo.

foi designado o slogan “Itália: onde arte, design e tecnologia fazem a história” – foi em 22 de abril do ano passado, quando o Museu da Casa Brasileira de São Paulo realizou, em sua sede, a entrega do prêmio “Leonardo”, honraria atribuída anualmente pelo governo italiano a personalidades que se destacaram na promoção da Itália. Este ano, o reconhecimento foi para um ítalo-brasileiro de primeira categoria, o Ministro do Desenvolvimento, da Indústria e do Comércio Exterior no Brasil, Luiz Fernando Furlan, premiado por seu trabalho de incentivo às relações bilaterais Itália-Brasil.

Além disso, ao gênio de Florença é dedicada a mostra “Os segredo do Código da Vinci”, em exposição até 4 de maio no Instituto Italiano de Cultura de São Paulo.

Todos fascinados pelo Lambrusco Caipirinha e cerveja ainda podem gozar de sua fama por mais algum tempo, mas o vinho no Brasil avança com aumentos significativos. Na verdade, o foco da Vinitaly, dedicado ao grande país latino, descobre um mercado com enormes potenciais: +55% nas importações de vinho e espumante no último triênio que, entre os vinhos finos, representam três quartos das vendas brasileiras com a Itália (+29,4% apenas no último ano) classificando-se no terceiro lugar entre os países importadores, atrás de Chile e Argentina. A reforma enológica do décimo mercado mundial se deve graças à uma saudade totalmente italiana de 25 milhões de imigrantes (ou descendentes italianos), que aos domingos à noite faz extrapolar o consumo de vinho e pizza. Faz parte desta categoria o vinho lambrusco, que sozinho representa 73% das importações italianas de vinho.

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NTE

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PROMOSSO DA

EDITORIALE

Italia-Germania, mercati solidi e complementari dati definitivi di crescita dell’economia mondiale nel 2007 sono stati confermati ed evidenziano un aumento del prodotto interno lordo pari al 5,1%. Anche se in misura inferiore, anche la Germania ha registrato una performance positiva. Per quanto riguarda l’Italia, la crescita è stata piuttosto contenuta ma il fatto positivo è che, nonostante una diminuzione del tasso d’esportazione rispetto l’anno precedente, il nostro Paese ha potuto registrare un incremento pronunciato nell’export in alcuni settori quale, ad esempio, quello della produzione di macchinari, che nell’ultimo trimestre ha visto un incremento decisamente notevole, addirittura al di sopra del 20%. Germania e Italia sono incontestabilmente leader mondiali in questo settore: la prima, con un tasso di crescita pari al 27,2%, si pone in assoluto ai vertici della classifica dei produttori. Nell’economia tedesca la produzione di macchinari ed impianti non può quindi che ricoprire un ruolo chiave sia dal punto di vista qualitativo che sotto il profilo quantitativo. È questo il settore che evidenzia il numero più elevato di dipendenti, nonché rappresenta un vettore trainante nelle esportazioni, sempre aperto all’innovazione, e pertanto viene a buon diritto annoverato tra i cinque principali settori produttivi tedeschi. Tecnologie d’avanguardia, soluzioni e servizi innovativi garantiscono ai clienti dell’industria il massimo della competitività. È sicuramente motivo di soddisfazione la complementarietá e la ormai consolidata collaborazione che Italia e Germania evidenziano in quest’ambito. Anche all’importante appuntamento della fiera di Hannover, dal 21 al 25 aprile 2008, hanno partecipato ben 224 espositori italiani, a conferma di quanto il nostro Paese punti sul mercato tedesco.

I

La produzione di macchinari rappresenta una voce importante nell’export di entrambi i Paesi: tecnologia d’avanguardia e forte innovazione, con le quali si punta alla competitività EDITORIAL

Italien – Deutschland, zwei starke komplementäre Märkte Der Maschinenbau ist einer der bedeutendsten Exportbereiche der beiden Länder: konkurrenzfähig durch Innovationskraft und fortschrittliche Technologie

ie Zahlen des Jahres 2007 liegen vor – der positive Trend bestätigte sich und es konnte weltweit eine Zuwachsrate der Bruttoinlandsproduktergebnisse in Höhe von 5,1% erzielt werden. Auch Deutschland durfte 2007 ein Wachstum des Bruttoinlandsproduktes verzeichnen, ebenso wie Italien. Dessen Exportrate blieb zwar hinter dem Vorjahresergebnis zurück, allerdings konnte sich insbesondere der Sektor Maschinenbau gerade im letzten Quartal 2007 erneut über sensationelle Wachstumsraten freuen – hier wurde sogar eine Steigerung von über 20% erreicht. Deutschland und Italien gelten europa- und auch weltweit als Top-Produzenten des Sektors Maschinenbau; Deutschland war sogar Spitzenreiter der Zuwachsratenliste mit 27,2%. Das Segment hat als größter industrieller Arbeitgeber, führende Exportbranche und oft wichtigster Partner in der Entwicklung und Umsetzung von Innovationen quantitativ und qualitativ eine Schlüsselstellung in der deutschen Wirtschaft; der deutsche Maschinen- und Anlagenbau gehört zu den fünf wichtigsten Branchen in der Bundesrepublik. Der Maschinenbau bringt neueste Technologien zur Anwendung. Durch seine innovativen Produkte und Dienstleistungen sichert er die Wettbewerbsfähigkeit seiner Kunden. Erfreulich ist nach wie vor die Tendenz, dass insbesondere Italien und Deutschland sich im steten Exportgeschäft in Sachen Maschinenbau so überaus positiv begegnen. Einen sehr relevanten Termin für die Maschinenbaubranche stellte die Hannover Messe vom 21. bis 25. April 2008 dar. 224 Aussteller aus Italien nahmen daran teil, was abermals bestätigt, wie wichtig der deutsche Markt für Italien ist.

D ANNAMARIA ANDRETTA Präsidentin der Italienischen Handelskammer München

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SETTORE AGROALIMENTARE: UN BRILLANTE INIZIO DELLE ATTIVITÀ 2008 PER LA CAMERA DI

onostante i timori relativi allo sviluppo dell’economia, è di buon auspicio il fervido interesse che il mercato tedesco dimostra verso l’export alimentare italiano anche nei primi mesi di quest’anno, a conferma che gli operatori del settore ed i consumatori tedeschi continuano a riconoscere l’eccellenza delle nostre produzioni.

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I SAPORI DELLA MAGNA GRECIA ALLA CONQUISTA DI MONACO. Lo hanno potuto toccare con mano anche i quindici produttori siciliani coinvolti nell’iniziativa promozionale rivolta alla stampa ed agli operatori della Baviera, e svoltasi a fine febbraio nell’elegante cornice della Casa degli Artisti di Monaco, durante la quale una presentazione ed un lunch a base di specialità culinarie siciliane hanno permesso di far compiere agli ospiti un viaggio virtuale nell’enogastronomia della Magna Grecia. In un’ottica di continuità delle azioni promozionali a favore della Sicilia, in collaborazione con il partner Lattanzio Associati, è stato realizzato a seguire un viaggio dedicato al tema “vino” durante il quale una delegazione di buyers ha effettuato alcune visite a produttori selezionati della provincia di Caltanissetta. Scopo dell’iniziativa era quello di offrire agli operatori tedeschi nuove prospettive di rapporti commerciali con produttori italiani, non solo attraverso tour presso aziende vinicole del territorio, ma anche mediante momenti di approfondimento con laboratori di degustazione ed incontri individuali con i singoli produttori.

ECCELLENZA E così conquistiano i

IL FATTORE VINO. Sulla scia della buona performance che i vini italiani stanno riscuotendo in Germania (secondo le fonti ICE, tra il gennaio e il settembre 2007 la Germania ha importato in totale 10.863.250 ettolitri di vino: di questi, ben il 42,1% proveniva dall’Italia), è stata messa a punto un’iniziativa assieme alla Regione Friuli Venezia Giulia volta a valorizzare la presenza di questa regione alla fiera Prowein, svoltasi a Düsseldorf tra il 16 e il 18 marzo 2008. Numerosi distributori di vini, enoteche, ristoratori e giornalisti invitati dalla Camera hanno avuto la possibilità di conoscere i vitigni più amati di questa regione a grande vocazione vinicola tramite appositi laboratori di degustazione. Due autorevoli giornalisti tedeschi dell’ambito enologico, Monika Kellermann e Steffen Maus, hanno accompagnato gli ospiti intervenuti in degustazioni guidate dei vini che hanno reso celebre questa regione, dal Pinot Grigio ai vitigni autoctoni Friulano, Ribolla Gialla, Refosco dal Peduncolo Rosso, così come i vini dolci Ramandolo e Picolit che possono pregiarsi della denominazione DOCG. EURO&MED FOOD 2008. Altri progetti nell’ambito del Foodmarketing sono già in corso di realizzazione. A fine marzo una delegazione di operatori invitati dalla nostra Camera, in collaborazione con la Camera di Commercio di Foggia (Regione Puglia) ha partecipato alla quarta edizione della Euro&Med Food 2008, fiera dedicata al settore alimentare, e ha quindi avuto la possibilità di apprezzare le specialità regionali così come la frutta e la verdura dell’Italia meridionale. A MONACO PER GOURMET’S ITALIA. Highlight della prossima estate sarà invece sicuramente la quinta edizione del Festival “Gourmet’s Italia”. Il 23 e il 24 giugno 2008, presso la Praterinsel di Monaco, verranno ancora una volta presentati agli amanti della cultura culinaria italiana raffinati vini, oli d’oliva e specialità gastronomiche del Bel Paese. Dalle ore 14, gli espositori selezionati da un’apposita commissione secondo rigidi criteri, avranno modo di far assaggiare i propri prodotti ad operatori del commercio e della ristorazione ed alla stampa. Dalle 17 alle 22, anche i privati amanti dei vini ed i “gourmand” avranno la possibilità di lasciarsi sedurre dalla qualità delle prelibatezze italiane. La Regione partner dell’edizione 2008 sarà la Campania, con una presenza di 25 produttori e numerose iniziative ad essa dedicate all’interno delle due giornate dell’evento. Infatti, in occasione del quinto anniversario in Germania di questo esclusivo Festival, verrà ulteriormente ampliato il programma collaterale con numerose degustazioni guidate ed interessanti laboratori di show-cooking tenuti da cuochi professionisti. Per la prima volta, accanto alla “Culinaria” prevista per le specialità gastronomiche, verrà allestito anche uno spazio “Ulivum”, esclusivamente dedicato all’assaggio di oli d’oliva di altissima qualità. Inedita è anche la partecipazione degli esponenti della ristorazione di Monaco: durante la settimana in cui si svolgerà l’evento, alcuni ristoranti di alto livello offriranno menù tipici della propria regione accompagnati da vini.

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Gli appuntamenti dedicati a buyers e giornalisti promossi dalla nostra Camera hanno dimostrato che l’enogastronomia italiana piace. E il nostro export verso il mercato tedesco punta a crescere di Alessandro Marino, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana di Monaco


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COMMERCIO ITALIANA DI MONACO DI BAVIERA

A E QUALITÀ:

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WEINE UND SPEZIALITÄTEN DES STIEFELLANDES: ITALIENISCHE HANDELSKAMMER MÜNCHEN STARTET DURCH IN 2008

Exklusivität und Qualität: so erobern wir die deutschen Gaumen Italienische Spezialitäten schmecken – das beweisen die Veranstaltungen für Handel und Presse, die von unserer Kammer organisiert werden. Und der Export auf den deutschen Markt ist um weiteren Zuwachs bestrebt rotz der allgemein unsicheren Wirtschaftslage bleibt das Interesse der deutschen Handelspartner und Verbraucher an italienischen Lebensmitteln und Weinen auch in den ersten Monaten des neuen Jahres ungebrochen. Weiterhin weiß der deutsche Markt die Qualität unserer kulinarischen Produkte zu schätzen.

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DIE AROMEN AUS MAGNA GRACIA EROBERN MÜNCHEN. Davon persönlich überzeugen konnten sich 15 sizilianische Herstellerbetriebe, die Ende Februar ihre typischen Produkte wie Wein, Pasta, Olivenöl, Käse, Konfitüren und Tomatensaucen im prunkvollen Münchner Künstlerhaus ausgewählten Vertretern von Handel und Fachpresse präsentierten. Dank eines Vortrags über die typische Produktion Siziliens und ein Mittagslunch mit ausgewählten Spezialitäten konnten die Besucher eine virtuelle Reise durch die kulinarischen Besonderheiten der Insel unternehmen. Im Rahmen einer umfassenden Kooperation mit unserem Partner „Lattanzio & Associati” zur Förderung der sizilianischen Produkte reiste wenige Tage danach eine Gruppe deutscher Weineinkäufer in die Provinz Caltanissetta. Ziel der Reise war es, den Händlern neue Geschäftsverbindungen zu italienischen Herstellern zu eröffnen. Auf dem Programm standen sowohl Besichtigungen bei bedeutenden Winzerbetrieben der Gegend, als auch Verkostungs-Workshops und persönliche Gespräche mit den Produzenten. WEIN. In Anbetracht hervorragender Ergebnisse für italienische Weine auf dem deutschen Markt (laut Italienischem Außenhandelsinstitut wurden zwischen Januar und September 2007 insgesamt 10.863.250 hl Wein nach Deutschland importiert, rund 42,1% davon aus Italien) realisierte die Italienische Handelskammer auf der diesjährigen Messe Prowein eine Initiative zusammen mit der Region Friaul Julisch Venetien (Düsseldorf, 16.-18. März): Weinhändler und Gastronomen sowie Journalisten wurden von der Kammer zu geführten Weinseminaren am Stand der Region eingeladen, um die beliebtesten Rebsorten des Friaul kennen zu lernen: Die renommierten Wein-Journalisten Monika Kellermann und Steffen Maus führten die Besucher anhand von Verkostungen von bis zu acht Weinen durch die Welt des Pinot Grigio sowie der autochthonen Rebsorten Friulano, Ribolla Gialla, Refosco dal Pedunculo Rosso und stellten die DOCG-prämierten Süßweine Ramandolo und Picolit vor. EURO & MED FOOD 2008. Weitere Projekte im Bereich Food Marketing sind bereits abgeschlossen: so hat unsere Kammer zusammen mit der Handelskammer Foggia (Region Apulien) Ende März eine Gruppe deutscher Lebensmittelimporteure auf die Messe Euro&Med Food gebracht, wo Kontakte zu regionalen Herstellern von Weinen, typischen Spezialitäten sowie Obst und Gemüse entstanden sind.

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GOURMET’S ITALIA MÜNCHEN. Highlight des kommenden Sommers wird sicherlich das Festival Gourmet’s Italia in München: Am 23. und 24. Juni 2008 können sich die Kenner italienischer Gourmetspezialitäten auf der Münchener Praterinsel erneut über exquisite Weine, Olivenöle und Feinkostprodukte aus Italien informieren. Die nach festen Kriterien von der in Meran ansässigen Jury von Gourmet’s International ausgewählten Aussteller werden ihre exzellenten Produkte an beiden Tagen ab 14 Uhr Fachbesuchern aus Handel und Gastronomie präsentieren. Ab 17 Uhr bis 22 Uhr haben dann auch private interessierte Feinschmecker gegen Eintritt die Möglichkeit, sich von der Qualität der italienischen Köstlichkeiten zu überzeugen. Die diesjährige Partnerregion wird Kampanien sein, mit einer Präsenz von 25 Ausstellern und zahlreichen Aktivitäten im Rahmenprogramm. Anläßlich des fünfjährigen Jubiläums dieses in Deutschland einzigartigen Genuss-Events wird das von den Besuchern stets sehr beliebte Rahmen- und Seminarprogramm außerdem abermals erweitert. So werden in diesem Jahr weitere geführte Verkostungen sowie unterhaltsame Show-Cooking-Seminare mit Profiköchen angeboten. Erstmals wird neben den „Culinaria” für die Feinkostprodukte auch die eigene Sektion „Ulivum” bereitgestellt, wo ausschließlich die hochwertigsten Olivenöle erlebet und verkostet werden. Neu ist zudem die Beteiligung der Münchner Gastronomie am Gourmet’s Italia-Gedanken: ausgewählte Restaurants werden eine Woche lang regionaltypische Menüs mit begleitenden Weinen anbieten.

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GERMANIA

“La Meglio Gioventù” fa tappa in Germania Dopo Bruxelles e Buenos Aires, “La meglio gioventù”, la retrospettiva curata da Filmitalia dedicata ai 20 migliori esordi del cinema italiano del nuovo millennio, è approdata in Germania. Per tutto il mese di marzo, infatti, Filmitalia e l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino hanno presentato una selezione di 9 film presso il Kino Arsenal, storico ritrovo dei cinefili della capitale tedesca. Ospiti dell’evento, Giorgio Colangeli, protagonista de “L’aria salata”, e Laura

Grazie alla locale CCIE, la Campania all’aeroporto di Monaco di Baviera

Muscardin, regista di “Giorni”, con la sua sceneggiatrice Monica Rametta; con loro, Irene Bignardi, Presidente di Filmitalia. Questi i film presentati: “L’aria salata” di Alessandro Angelini, “Saimir” di Francesco Munzi, “La spettatrice” di Paolo Franchi, “Ballo a tre passi” di Salvatore Mereu, “I nostri anni” di Daniele Gaglianone, “Santa Maradona” di Marco Ponti, “Tornando a casa” di Vincenzo Marra, “Lacapagira” di Alessandro Piva, “Giorni” di Laura Muscardin.

Lanciato a Berlino l’accordo tra Milano e Hannover

La Regione Campania, terra unica che unisce cultura, salute e relax, ha promosso, dal 10 al 16 marzo, le sue terme a Spazio Italia, la vetrina del Made in Italy firmata Air Dolomiti presso l’aeroporto di Monaco di Baviera. L’area promozionale di Spazio Italia è stata allestita in modo da richiamare l’atmosfera delle aree termali e fornire informazioni sui tanti itinerari del benessere: dall’isola di Ischia alle Terme di Agnano, dalle sorgenti di Castellammare alle antiche Terme di San Teodoro. Per i passeggeri in transito a Spazio Italia, la Regione ha inoltre dedicato il concorso “Vinci il benessere con le terme campane”: in palio una vacanza per due persone nei complessi termali della Campania.

Kampanien landet am Flughafen München Die Italienische Handelskammer München organisierte vom 10. bis 16. März im Auftrag der Region Kampanien eine Präsentation der Thermenanlagen der süditaliensichen Region. Austragungsort war die Promotion-Plattform „Spazio Italia” im Gate-Bereich von Air Dolomiti am Münchner Flughafen. Keine andere Region wäre wohl besser dafür geeignet gewesen, denn das süditalienische Kampanien rühmt sich eines großen kulturellen Erbes und einzigartiger Wellness-Strukturen. Die Besucher konnten die authentische Atmosphäre der kampanischen Thermen spüren und erhielten aktuelle Informationen über die Angebote und Wohlfühl-Möglichkeiten auf der Insel Ischia und in den Thermen in Agnano, in den Thermenquellen in Castellamare und den antiken Thermen von San Teodoro. Bei einem Preisausschreiben mit dem Titel „Gewinne das Wohlgefühl mit den Thermen Kampaniens” konnten die Fluggäste von Air Dolomiti einen Aufenthalt für zwei Personen in den Thermenanlagen der Region gewinnen.

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Abkommen zwischen Messe Mailand und Messe Hannover In den prunkvollen Räumen der Italienischen Botschaft in Berlin wurde am 1. April 2008 vor Vertretern aus Politik, Wirtschaft und Medien die neue Joint Venture zwischen der Fiera Milano und der Deutsche Messe AG, Flächeneigentümerin der Messe Hannover, vorgestellt. Der italienische Botschafter Antonio Puri Purini zeigte sich erfreut über die Unterzeichnung des Abkommens zwischen zwei der bedeutendsten Messestandorte Europas: „Die Kooperation zwischen den Messegesellschaften ist ein bemerkenswerter Schritt in der deutsch-italienischen Zusammenarbeit hin zur Umsetzung des gemeinsamen Marktes. Sie zeigt auch, dass europäische Unternehmen ihre eigene internationale Präsenz nur dann festigen können, wenn sie sich gegenseitig unterstützen.”

Lo scorso 1 aprile, l’Ambasciata d’Italia a Berlino è stata il palcoscenico d’eccezione per presentare al mondo economico e politico tedesco ed ai media la joint venture tra Fiera Milano e Deutsche Messe, proprietaria del quartiere espositivo di Hannover. L’accordo senza precedenti, sottoscritto dai due massimi protagonisti del settore espositivo in Europa, è stato salutato con grande soddisfazione dall’Ambasciatore d’Italia Antonio Puri Purini, e dalle numerose personalità intervenute. “L’intesa fra le due società fieristiche rappresenta un tassello importante della collaborazione italo-tedesca nel completamento del mercato unico – ha commentato l’Ambasciatore - e conferma che il solo modo in cui noi europei possiamo difendere ed affermare efficacemente i nostri interessi sul piano internazionale è unendo le forze”.

Accordo tra Centro Estero del Piemonte e Camera di Commercio Italiana di Monaco Kooperation von Centro Estero Piemont und Italienischer Handelskammer München


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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Omaggio berlinese a Giordano Bruno

“La Meglio Gioventù” kommt nach Deutschland Nach Erfolgen in Brüssel und Buenos Aires ist „La Meglio Gioventù” auch in Deutschland zu sehen. Die Retrospektive von Filmitalia erinnert an die besten 20 Neuerscheinungen des italienischen Kinos im neuen Jahrtausend. Im März präsentierte Filmitalia gemeinsam mit dem Italienischen Kulturinstitut in Berlin eine Auswahl von neun Filmen: “L’aria salata” (Regie: Alessandro Angelini), “Saimir” (Francesco Munzi), “La spettatrice” (Paolo Franchi), “Ballo a tre passi” (Salvatore Mereu), “I nostri anni” (Daniele Gaglianone) “Santa Maradona” (Marco Ponti), “Tornando a casa” (Vincenzo Marra) “Lacapagira” (Alessandro Piva) und “Giorni” (Laura Muscardin). Die Veranstaltung fand statt im Kino Arsenal, dem historischen Treffpunkt für Kinogänger der deutschen Hauptstadt. Prominente Gäste aus der Filmwelt waren unter anderem Giorgio Colangeli, Hauptdarsteller des Films „L’aria salata”, Laura Muscardin und Monica Rametta, die Regisseurin und die Drehbuchautorin von „Giorni”, sowie Irena Bignardi, Präsidentin von Filmitalia.

L’ENIT per il restauro di Villa Metzler a Francoforte Grande apprezzamento è stato espresso dalle istituzioni tedesche per il sostegno offerto dall’ENIT-Agenzia Nazionale del Turismo al restauro di Villa Metzler a Francoforte. “Si tratta di un intervento di grande valenza simbolica, oltre che funzionale – ha commentato il Direttore dell’ENIT per la Germania, Marco Montini – in quanto la Villa fa parte del principale complesso museale dell’area. Il contributo dell’ENIT vuole rappresentare un atto di gratitudine rivolto al popolo tedesco per la preferenza che continua ad accordare al nostro Paese quale destinazione turistica privilegiata”. Creazione del celebre architetto Richard Meier, Villa Metzler rappresenta una location di assoluto prestigio nel panorama urbano e, proprio in virtù dell’accordo siglato, recherà l’intitolazione “Sala ENIT” per una delle sale al piano nobile, nonché la possibilità di utilizzo a ti-

È stata presentata a Berlino, nei pressi di Potsdamer Platz, una statua dedicata a Giordano Bruno, il filosofo condannato al rogo nel 1600 dalla Chiesa cattolica. La scultura in bronzo, alta sei metri, è stata realizzata dall’artista berlinese Alexander Polzin e riprende un’opera simile in legno conservata a Nola, città di nascita di Bruno. Alla cerimonia hanno preso parte l’Ambasciatore d’Italia in Germania, Antonio Puri Purini, lo scrittore Durs Gruenbein, il membro della direzione della “Fondazione Giordano Bruno”, Ernst Salcher e André Zeug, della Deutsche Bahn. Si tratta del primo atto di una tre giorni dedicata dalla capitale tedesco a Bruno, nell’ambito della quale si sono svolti anche un incontro dal titolo “Da Nola a Berlino. Cosa ci dice Giordano Bruno oggi?”, e un dibattito scientifico cui hanno partecipato i principali studiosi del filosofo di Nola a livello mondiale.

ENIT UNTERSTÜTZT RENOVIERUNG DER VILLA METZLER IN FRANKFURT Große Wertschätzung der deutschen Institutionen für den Beitrag des italienischen Fremdenverkehrsamts ENIT zur Renovierung der Frankfurter Villa Metzler. Wie Marco Montini, Direktor von ENIT Deutschland kommentierte, „hat die Unterstützung von ENIT nicht nur einen funktionellen, sondern in erster Linie einen symbolischen Wert, da die Villa Metzler einer der bedeutendsten Museumskomplexe der gesamten Region ist. Mit dieser Unterstützung möchte sich ENIT bei der deutschen Bevölkerung bedanken, für die Italien nach wie ein beliebtes Reiseziel ist.” Die Villa Metzler wurde vom renommierten Architekten Richard Metzler entworfen und zählt zu den bekanntesten Luxus-Locations in Frankfurt. Künftig wird einer der Säle nach ENIT benannt werden. Außerdem kann das italienische Fremdenverkehrsamt sämtliche Veranstaltungsräume für eine Dauer von fünf Jahren für Präsentationen, Pressekonferenzen und Workshops kostenlos nutzen.

Un’intensa attività di marketing territoriale attraverso la promozione in Germania delle possibilità di investimento nel Piemonte. È questo l’obiettivo dell’accordo stipulato tra il Centro Estero del Piemonte e la Camera di Commercio Italiana con sede a Monaco, e volto a rafforzare gli investimenti diretti di aziende ed enti di ricerca tedeschi in questa regione, soprattutto in alcuni settori strategici particolarmente innovativi. Con oltre 200 centri di ricerca pubblici e privati specializDie neue Zusammenarbeit zwischen dem piemontesischen Außenhandelszentrum (Centro Estero Piemonte) und der Italienischen Handelskammer München verfolgt das Ziel, deutschen Unternehmern und Forschungszentren neue Investitionsmöglichkeiten in der norditalienischen Region zu eröffnen.

zati nell’automotive, IT, bio- e nanotecnologie, il Piemonte offre a potenziali investitori tedeschi un ottimo ambito in cui inserirsi e sviluppare delle partnership con altre imprese. A seguito di tale accordo la Camera di Commercio Italiana di Monaco funge da “antenna” in Germania per lo sviluppo dei contatti con tutti i soggetti economici tedeschi pubblici e privati onde facilitare qualunque tipo di insediamento industriale.

Wirtschaftliche Kernbereiche des Projekts sind die strategischen Branchen des Piemont: Automobilindustrie, IT sowie Bio- und Nanotechnologie. Mit über 200 öffentlichen und privaten hoch spezialisierten Forschungszentren bietet das Piemont interessante Möglichkeiten für deutsche Investoren, um Networ-

king und Kooperationen mit lokal ansässigen Unternehmen zu betreiben. Aufgabe der Italienischen Handelskammer München ist es, als Informations- und Koordinationsplattform für interessierte deutsche Unternehmen zu dienen und deren Einstieg in den piemontesischen Markt zu erleichtern.

Berliner Hommage an Giordano Bruno Am Potsdamer Platz in Berlin wurde eine Statue zur Erinnerung an den italienischen Philosophen Giordano Bruno enthüllt, der im Jahr 1600 durch die Katholische Kirche auf dem Scheiterhaufen verbrannt worden war. Für die Realisierung der bronzenen, sechs Meter hohen Skulptur ließ sich der Berliner Künstler Alexander Polzin durch ein ähnliches Werk aus Holz inspirieren, das in Brunos süditalienischer Geburtsstadt Nola steht. Die Enthüllung fand statt unter Beisein des italienischen Botschafters Antonio Puri Purini sowie von Durs Grünbein, Vorstandsmitglied der „Stiftung Giordano Bruno” und André Zeug, dem Vertreter der Deutschen Bahn AG.Diese Feier war der Höhepunkt eines dreitägigen Programms, das die deutsche Hauptstadt Giordano Bruno widmete. Organisiert wurden außerdem eine Tagung zum Thema „Von Nola nach Berlin. Was sagt uns Giordano Bruno heute?” und eine Diskussionsrunde, an der die renommiertesten GiordanoBruno-Forscher weltweit teilnahmen.

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PROMOSSO DA

EDITORIALE

La qualità Made in Italy conquista le tavole britanniche LEONARDO SIMONELLI SANTI, Presidente della Camera di Commercio Italiana per il Regno Unito

n questo numero di èItalia vogliamo porre l’attenzione sull’importanza degli scambi commerciali tra Italia e Regno Unito nel settore agroalimentare e del turismo. In particolare, il settore agroalimentare ha registrato un grosso incremento nel 2007 (+16% rispetto al 2006) e riteniamo che sulla crescita di questo settore abbia indubbiamente influito il numero di espositori (centinaia) e visitatori (decine di migliaia) negli eventi fieristici, in particolare Viva Italia e La Dolce Vita. Negli ultimi anni, il mercato britannico ha registrato un crescente e significativo interesse per i prodotti agroalimentari italiani. Il Regno Unito attualmente costituisce il quarto mercato di sbocco per il nostro export agroalimentare dopo Francia, Germania e Stati Uniti. Oltre l’80% dell’export agroalimentare italiano è costituito da prodotti dell’industria alimentare (conserve, succhi vegetali, paste alimentari, prodotti lattiero-caseari, carni insaccate, olio d’oliva, pelati), mentre la rimanente quota del 20% è appannaggio dei prodotti ortofrutticoli freschi. La crescita della domanda ha interessato i più importanti settori, ma in particolare ha riguardato le specialità regionali ed i prodotti DOP e IGP, creando spazio anche per i prodotti di nicchia. Per aumentare le nostre esportazioni di prodotti agroalimentari di qualità, è necessario stimolare ed accelerare la positiva tendenza spontanea del consumatore britannico verso i nostri prodotti attraverso una capillare ed esauriente azione di comunicazione e informazione, sia a livello di importatore che di consumatore. A tale riguardo assume un importante rilievo la necessità di una politica di salvaguardia dei prodotti Made in Italy rispetto a quelli classificabili come “Italian style”, considerato che, per alcune produzioni italiane, vi è una spiccata tendenza all’imitazione. All’interno del comparto agroalimentare meritano di essere evidenziate le lusinghiere performances ottenute sul mercato britannico dal vino italiano. Il Regno Unito rappresenta per le esportazioni italiane del vino il secondo mercato europeo ed il terzo in assoluto a livello mondiale, dopo quello tedesco e quello statunitense. In linea generale, la domanda britannica ha mostrato negli ultimi anni un trend in costante crescita che, secondo le previsioni, dovrebbe mantenersi anche per i prossimi anni. La Camera, in collaborazione con L’Ambasciata e l’ICE, sta facendo un grosso sforzo per aumentare l’apprezzamento della qualità italiana. A questo proposito significativo è stato l’evento organizzato con i sommelier e la presentazione fatta di Antonio Gaia all’Hilton Park Lane a Londra.

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EDITORIAL

The quality of “Made in Italy” conquers the British taste n this issue of èItalia, we wish to draw attention to the importance of the trade exchange between Italy and the United Kingdom of the food supply sector and that of tourism. The food supply sector has had a large increase in 2007 (+16% over 2006), bearing in mind that this growth undoubtedly assisted specific trade fairs in particular Viva Italia Show and Dolce Vita which brought hundreds of exhibitors and thousands of visitors. In recent years, the British market registered a growth and significant interest for Italian food supply products. The United Kingdom actually constitutes the fourth market for our food products after France, Germany and the United States. More than 80% of Italian food products is covered by the food supply chain (canned and bottled, vegetable juices, pastry products, milk and diary products, dry meats, olive oil, peeled products) while the remaining 20% is covered by fresh fruits. The growth of demand has spread over the most important sectors, but in particular regional specialities and the products DOP and IGP, with space also for niche products. In order to increase our export of quality food products it is necessary to stimulate and accelerate the positive spontaneous ten-

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dency of the British consumer towards our products by means of detailed and thorough communication and information, both at the level of the importer and consumer. In this respect an important aspect is the policy of safeguarding the Made in Italy products in respect to those such as “Italian style” covered by other Italian productions, being that there is a tendency of imitation. At the root of the food supply there is evidence of flattering performances secured on the British market by Italian wine. The UK represents for Italian wine exports the second European market and the third at a global level after the German and of the United States. In a general sense, the British demand has shown in recent years a trend of constant growth that following the forecasts should continue also in the coming years. The Chamber together with the Embassy and ICE is making great effort to increase the level of appreciation of Italian quality. In this direction has been the recent event organised with the Association of Sommeliers and the presentation made by Antonio Gaia at the Hilton Park Lane, London.

by Leonardo Simonelli Santi, President of the Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom

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IL TURISMO NEL REGNO UNITO: ANDAMENTO NEL TEMPO E PROSPETTIVE FUTURE

Da oltremanica, alla scoperta delle it el panorama turistico mondiale, la Gran Bretagna è uno dei principali Paesi generatori di turismo. I viaggi effettuati all’estero da una popolazione di circa 60,2 milioni di residenti britannici sono pressappoco 69,5 milioni all’anno, con una predilezione per le mete europee e una previsione di crescita fino ad oltre 72 milioni di viaggi entro il 2010.

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DAL GRAND TOUR A OGGI. È risaputo che, a partire dal XVII secolo, si è diffusa nella cultura britannica una propensione al viaggio come momento di crescita personale e culturale, ed è rilevante ricordare, ai fini di una comprensione del turismo inglese, che la pratica del Gran Tour, il viaggio intrapreso dai giovani aristocratici inglesi per completare la loro formazione, prevedeva mete dell’Europa continentale con una particolare attenzione rivolta all’Italia. Da allora, la cultura del viaggio ha avuto un notevole sviluppo e il popolo britannico si è confermato nella sua elevata propensione alla vacanza all’estero. La vacanza, assunta culturalmente la sua connotazione formativa oltre che ludica e ricreativa, è perciò considerata da tutti di primaria importanza: una priorità personale piuttosto che un lusso. Per tale motivo, il turista inglese, in ragione della sua provata esperienza, è esigente e molto indipendente. Conservando ancora intatto lo spirito da esploratore che caratterizzava i suoi nonni e bisnonni, opta spesso per il “fai da te” in relazione all’organizzazione del viaggio, ed è un viaggiatore curioso e sempre a caccia di novità. Sebbene i mass media continuino a diffondere informazioni allarmanti, in campo economico e internazionale, in relazione ad avvenimenti che potrebbero, tra l’altro, influenzare negativamente la propensione al turismo, si deve registrare a tutt’oggi l’assenza di conseguenze negative sul flusso di turismo in partenza dalla Gran Bretagna, non avendo avuto cedimenti la fiducia degli inglesi nel settore turistico. Tuttavia la situazione internazionale e i timori di una recessione economica hanno influenzato alcune scelte del turista britannico, il quale, rispetto agli anni precedenti, predilige maggiormente le destinazioni interne ed effettua viaggi di durata inferiore (1-3 notti). Ciò è da mettere in relazione con un decremento della quota di reddito da destinare alla vacanza, come conseguenza dell’aumento del costo della vita e dei tassi di interesse. VOLI LOW COST E INTERNET, E IL TURISTA BRITANNICO SCEGLIE L’ITALIA. Nonostante ciò, con specifico riferimento ai flussi dal Regno Unito all’Italia, da una più generale valutazione della situazione economica e delle opinioni di tour operators ed agenzie specializzate, si può comunque prevedere un aumento

Il turista britannico viaggia tutto l’anno, predilige il fai-da-te e gli spostamenti individuali, e tende a prenotare on line. I più “girovaghi”? Gli anziani. E l’Italia si deve adeguare per accogliere questo particolare flusso, molto esigente di Helen Girgenti, Segretario Generale della Italian Chamber of Commerce & Industry for the UK della domanda turistica ed in particolare del turismo individuale, che continuerà a crescere grazie all’espansione dei voli low cost, che collegano la Gran Bretagna con un numero sempre maggiore di destinazioni italiane, e grazie alla possibilità di prenotare personalmente online la propria vacanza, anche con l’ausilio dei pacchetti dinamici offerti dai tour operators sul mercato virtuale. GIOVANI E PENSIONATI: QUESTI I TURISTI PER ECCELLENZA. L’analisi dei trends del futuro offre spunti per considera-

TOURISM IN THE UNITED KINGDOM: TREND AND FUTURE PROSPECTS

Discover Italian Beauties! The British tourist is well renowned for being very keen on travelling, no matter what period of the year it is. He’d rather the “do-it-yourself” holidays than planned ones therefore he is more likely to book his trip on line. According to a recent statistic older tourists account for the biggest number of travellers. Therefore Italy has to play along with this “new tourism” which is likely to be very demanding

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ithin the framework of global tourism Great Britain is one of the principal countries generating tourism. Foreign travel, by a population of about 60.2 million of British residents, are roughly 69.5 million a year, with a partiality for European destinations and a forecast of growth of up to more than 72 million journeys within 2010. THE “GRAND TOUR” TODAY. It is well known that beginning from the seventeenth century it was noticeable that from the point of view of personal and cultural growth, and it is relevant, towards the comprehension of English tourism, bearing in mind the Grand Tour, the travel undertaken by young English aristocrats to complete their education, covered half of continental Europe with particular attention towards Italy. At that time, the culture of travel had a noteworthy growth and the British people confirmed its inclination to holiday abroad. The holiday, taking up culturally its formative distinction other than recreation, is therefore con-

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sidered of primary importance: a personal priority rather than a luxury. By such motive, the English tourist by reason of proven experience is demanding and very independent. Keeping intact the spirit of the explorer which had characterised their great grandparents, decided after that “do it yourself” in regard to travel arrangements and a curious traveller is often a hunter of something new. Although the mass media continues to give out alarming information, in the economic field and internationally, in relation to events that could, within the other, influence in a negative way the inclination of tourism, it must be noted that today the absence of negative consequences in the flow of tourism departing from Great Britain, as not having taken down the trust of the English in the tourism sector. However, the international situation and fears of an economic recession have affected some parts of British tourism which, in regard to previous years, indicates a predilection towards domestic destinations and trips of limited duration (1-3 nights). That is to put in relation with a decrease in the amount of income for holidays, as a conse-


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le italiche bellezze zioni di rilievo. Si osservano: • la tendenza all’invecchiamento della popolazione (nel periodo 1971-2005 la percentuale di popolazione del Regno Unito over 65 ha avuto un incremento di tre punti, passando dal 13% al 16%, mentre la popolazione sotto i 16 anni è scesa dal 25% al 19%); • l’aumento di single e giovani coppie senza figli. Tali tendenze nei caratteri demografici modificheranno sempre più i comportamenti del turista, improntandoli a una maggiore flessibilità nella scelta del periodo di viaggio su tutto l’anno solare, a un incremento del turismo residenziale e a maggiori disponibilità di spesa. Poiché è riscontrato che il flusso verso l’Italia registra i suoi picchi di percentuale in relazione alla popolazione dei giovani tra i 25 e i 34 anni e degli adulti vicini all’età pensionabile, tra i 55 e i 64 anni ed oltre, dall’analisi dei trends demografici menzio-

quence of the increase in the cost of living and interest rates. LOW COST FLIGHTS, THE INTERNET AND THE BRITISH TOURIST’S CHOICE IS ITALY. In spite of this, with specific reference to the flow of the United Kingdom to Italy, from a more general valuation of the economic situation and in the opinions of tour operators and specified agencies, one can however see an increase in tourist demand and in particular individual tourism, which continued to grow due to the expansion of low cost flights, which linked Great Britain with a greater number of Italian destinations, and due to the possibility of personally booking online their own holiday, also with the assistance of attractive offers from tour operators on the virtual market.

THE ITALIAN CHAMBER OF COMMERCE AND INDUSTRY FOR THE UNITED KINGDOM

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nati, si può prevedere che le migliori prospettive di crescita a livello turistico provengono dalle fasce di popolazione di età matura. Sotto un profilo di marketing, quindi, l’industria turistica dovrà prepararsi a soddisfare le richieste di turisti più anziani, con notevole esperienza e molto esigenti, che vanno regolarmente in vacanza fuori dai classici periodi di alta stagione. Se si considera che la popolazione europea, pur invecchiando, rimane più a lungo attiva sotto il profilo turistico, allora la stagionalità dovrebbe essere vista come un’opportunità piuttosto che come una minaccia per il turismo italiano. PESA L’EURO FORTE. Un’ultima considerazione va rivolta a un elemento esogeno rispetto all’aspetto demografico del turista inglese e alle possibilità di adattamento allo stesso, auspicabili nell’industria turistica: l’oscillazione prodotta in qualsiasi mercato, ma in modo del tutto peculiare in quello turistico, dalle variazioni dei tassi di cambio. Per una previsione dei flussi turistici, una delle incognite maggiori è, infatti, la struttura dei tassi di cambio, che, al momento attuale, col rafforzamento dell’euro rispetto alla sterlina, sembra favorire i viaggi verso l’America rispetto a quelli verso Paesi che adottano la moneta unica europea.

THE YOUNG AND PENSIONERS: FAVOUR ITALY AS THEIR DESTINATION. The analysis of future trends offers starting points in relief. It can be noted: • the tendency of an ageing population (in the period 1971-2005 the percentage of the UK population over 65 showed an increase of three points, moving from 13% to 16%, whereas the population under 16 years fell from 25% to 19%); • the increase of single and young couples without children. Such tendencies in demographic will always modify more the behaviour of the tourist, carrying with it a greater flexibility in the choice of the period of travel throughout the sunny year, to an increase of residential tourism and a greater availability of expenditure. Since it is borne out that the flow towards Italy registers its percentage peak in relation to the population of young people between 25 and 34 years and of adults close to a pensionable age, between 55 and 64 years and beyond, from the analysis of demographic trend, one can forecast that the greatest prospect of growth of tourism

comes from that part of the population of a mature age. Under a marketing profile, therefore, the tourist business must prepare itself to meet the demands of the elderly, with noteworthy experience and many demands, who come regularly on holiday outside the normal periods of high season. If one considers that the European population, always more elderly, registers more in the long term within the tourist profile, then the mature must be seen as an opportunity rather than a menace for Italian tourism. THE STRENGTH OF THE EURO. A final consideration revolves round an external factor in respect to the demographic aspect of the English tourist and to the possibility of adapting at the same time, is desirable in the tourist industry: the fluctuation produced in whichever market, but in the manner peculiar in that of tourism, the variation of the exchange rate. For a forecast of the tourist flow, one of the unknown factors is, in fact, the structure of the exchange rates which at the present moment, strengthens the euro against sterling, always favouring journeys towards America and towards countries that adopt the money exclusive to Europe.

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PRESENTATA LA NUOVA LINEA DI ELETTRODOMESTICI HOTPOINT AL SELSDON PARK HOTEL

Per i consumatori inglesi è Hotpoint il Most Trusted Brand 2008 Intelligenza, comfort e stile: i tre valori del marchio indagine annuale dell’autorevole rivista “Reader’s Digest” ha decretato Hotpoint come marchio più apprezzato nel Regno Unito. La ricerca, condotta su oltre 23.000 consumatori e che testa i marchi ritenuti più affidabili in diverse categorie di prodotto, ha premiato per l’ottava volta consecutiva nella categoria “elettrodomestici per la casa” Hotpoint, che ha ottenuto il punteggio massimo in tutti i parametri di valutazione: qualità, valore, immagine, comprensione dei bisogni del consumatore e responsabilità sociale. Hotpoint, uno dei marchi principali di Indesit Company – il Gruppo fondato dall’attuale Presidente Vittorio Merloni, oggi secondo produttore europeo di elettrodomestici per quota di mercato e leader sul mercato britannico – è stato considerato sinonimo di serietà e di garanzia. Una ricerca condotta nel 2004 da Martin Hamblin GfK aveva peraltro attestato la presenza di Hotpoint fra i primi 5 brand senza i quali i consumatori britannici “non potrebbero vivere”. Nel 2006, inoltre, Hotpoint è stato scelto come uno dei top brand inglesi, su un campione di oltre

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10.000 marchi presenti nel mercato anglosassone, e ha ricevuto dall’Independent Electrical Retailer Magazine il premio per la migliore campagna stampa e televisiva: il Trade Communication Award. Più recentemente, nel 2007, il forno 48cm di Hotpoint ha vinto il “Best Technology Award” al Grand Designs Live di Londra e, ultimo riconoscimento, un modello di cucina a marchio Hotpoint ha ottenuto il Best Buy – miglior acquisto – assegnato dalla rivista Which?, punto di riferimento per i

consumatori inglesi nell’acquisto di elettrodomestici per la casa. A marzo di quest’anno, Indesit Company ha infine presentato al mercato inglese la nuova linea di elettrodomestici Hotpoint con un evento innovativo e non convenzionale rivolto ai produttori di cucine, ai distributori e ai giornalisti. Nella prestigiosa cornice del Selsdon Park Hotel nello Shropshire sono stati presentati al mercato inglese i plus dei nuovi prodotti e i 3 valori del brand – intelligenza, comfort e stile – sorprendendo e coinvolgendo i presenti in una dimensione teatrale, con palcoscenico e attori.

PRESENTED A NEW LINE OF HOTPOINT APPLIANCES AT THE SELSDON PARK HOTEL

Hotpoint is 2008’s “Most Trusted Brand” for UK consumers eader’s Digest’s annual survey judged Hotpoint the most trusted brand in the UK. Sampling over 23,000 consumers and testing brands considered the most reliable in various product categories, the survey put Hotpoint at the top of the ranking of home appliances for the eighth time in a row. Hotpoint recorded top scores in all parameters: quality, brand value, image, understanding of consumers’ needs and social responsibility. One of the main brands of Indesit Company – the Group founded by the current chairman Vittorio Merloni and which is now Europe’s no. 2 Intelligence, white goods manufacturer by market share and the leader in the UK – comfort Hotpoint was seen as a byword for reliability. and style: A survey by Martin Hamblin GfK in 2004 placed Hotpoint amongst the three the five brands without which UK consumers “couldn’t live”. And in values of 2006, Hotpoint was selected as one of the top UK brands out of a samthe brand ple of over 10,000 and also received an award for “best press and TV campaign” in the Independent Electrical Retailer Magazine’s “Trade Communication Awards”. More recently, in 2007, Hotpoint ’s 48 cm oven won a “Best Technology Award” at the Grand Designs Live in London, and lastly, a Hotpoint cooker was awarded a “Best Buy” by Which?, a standard setter for UK white goods consumers. This March, Indesit Company presented a new line of Hotpoint appliances in the UK with an innovative event addressing kitchen producers, distributors and journalists. In a prestige venue (Selsdon Park Hotel, Shropshire), the UK market was thus shown the benefits of the new products and the three brand values – intelligence, comfort and style – in a strongly engaging theatrical dimension, with a stage and actors.

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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Manchester: sì alla conoscenza certificata della lingua italiana La conoscenza certificata della lingua italiana diventa una priorità oltremanica: l’Università di Manchester è infatti stata ufficialmente riconosciuta come Centro Certificatore PLIDA (Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri), il primo e unico nel Regno Unito. Presso il Consolato d’Italia di Manchester è stato presentato l’importante accordo tra il Comitato locale della Società Dante Alighieri e The University of Manchester. Nato allo scopo di offrire assistenza didattica ai Comitati della Società Dante Alighieri in Italia e all’estero, il PLIDA ha come attività principale la Certificazione di competenza in lingua italiana come lingua straniera, secondo la scala di sei livelli stabilita dal Consiglio d’Europa nel Quadro comune europeo di riferimento per le lingue.

Paolo Scaroni nominato “Petroleum Executive of the Year” L’Amministratore Delegato di Eni, Paolo Scaroni, è il vincitore per il 2008 del prestigioso premio “Petroleum Executive of the Year”, assegnato da Energy Intelligence in collaborazione con l’International Herald Tribune.

Paolo Scaroni nominated “Petroleum Executive of the year” Eni’s CEO, Paolo Scaroni, is the winner of the prestigious award “Petroleum Executive of the Year”, assigned by Energy Intelligence in collaboration with the International Herald

Manchester: the knowledge of Italian certificate The knowledge of the Italian language certificate has acquired relevant importance in Great Britain: the University of Manchester was officially recognized as the Centre which gives the certification of validity PLIDA (Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri), the first and unique in the UK. Recently, at the Italian Consulate of Manchester, the crucial agreement between Dante Alighieri’s local Committee and The University of Manchester was presented. This agreement was made with the purpose of offering tuition to Dante Alighieri’s Committees in Italy and abroad, PLIDA, the Certification of Italian as a foreign language, follows the guidelines laid out in Common European Framework of Reference for Languages.

Paolo Scaroni diventa così il primo italiano ad ottenere l’ambito riconoscimento, che premia ogni anno il top manager che si è maggiormente distinto, secondo la valutazione dei suoi omologhi, per il contributo all’intera industria petrolifera. La cerimonia di premiazione si terrà al Dorchester Hotel di Londra il 28 ottobre, nell’ambito della Oil & Money Conference, il forum dell’energia più prestigioso al mondo, che da oltre 20 anni raduna il gotha del settore petrolifero. Tribune. Paolo Scaroni is the first Italian ever to win this prestigious prize which rewards the best manager who has made the most outstanding contribution to the petroleum industry. The award ceremony will take place at the Dorchester Hotel, London on the 28th October 2008 , during the Oil & Money Conference, which is the most important meeting point for the expert of this sector.

Pompeo Batoni protagonista alla National Gallery Fino al prossimo 18 maggio, la National Gallery di Londra ospiterà la mostra dedicata a Pompeo Batoni (17071787), considerato dai suoi contemporanei come il più famoso ritrattista in Italia e uno dei più richiesti in Europa. L’evento londinese costituisce la presentazione più completa dei quadri di Batoni e include la maggior parte dei suoi lavori, ripercorrendo la sua ascesa fino al ruolo di artista più ricercato di Roma sia per i suoi ritratti che per i suoi quadri storici. In occasione della mostra – già ospitata presso il Museum of Fine Arts di Houston, Texas – l’Istituto Italiano di Cultura di Londra ha ospitato un dibattito dedicato all’artista, che ha visto la partecipazione di studiosi italiani e britannici. POMPEO BATONI MAIN CHARACTER IN THE NATIONAL GALLERY Until 18th May 2008, the National Gallery will host the exhibition dedicated to Pompeo Batoni (1707-1987), renowned in his time for being one of the most famous portrait painters in Italy and Europe. The exhibition represents the most complete presentation of Batoni’s work and includes the majority of his activity from the very beginning of his work through to his masterpieces. The exhibition has already been hosted by the Museum of Fine Arts, Houston, Texas. To mark this special exhibition The Italian Cultural Institute hosted a conference in memory of the artist, where there were numerous Italian and British art experts present.

Corneliani apre a Londra Ha aperto lo scorso 8 marzo a Londra, nell’elegantissima New Bond Street, il nuovo negozio Corneliani. Il nuovo spazio – che si inserisce nell’ambito di una mirata strategia di espansione del Gruppo – è disposto su due piani in un palazzo d’epoca, prima occupato dal negozio per uomo più antico d’Inghilterra, Beale & Inman, dal 1828 il sarto della Londra Edoardiana nobiliare, fornitore ufficiale della casa reale. Sull’impronta preesistente, Sergio Corneliani ha voluto creare, più che un punto vendita, un salotto di casa, esclusivo, lussuoso, accogliente. Al piano terra, si trovano lo sportswear, denominato Corneliani ID, e la collezione Trend Corneliani arricchiti dagli accessori. Al piano inferiore, i capi che rappresentano il core business nelle diverse espressioni, dall’abito alla giacca sportiva; poi, la cerimonia, per le occasioni più importanti, e la sera. Infine, spazi espositivi dedicati alle calzature e alla pelletteria.

Corneliani opens in London The new Cor neliani shop has opened in prestigious New Bond Street on the 8th March. The shop covering two floors is located in a marvellous ancient palace, where previously was the oldest mens shop in London, Beale & Inman, which since 1828 was the official tailor to the Royal Family. Within this old shop Corneliani has created more than a simple outlet he has created an elegant, luxury comfortable living room. On the ground floor, there is the sportswear department, called Corneliani ID, and the collection Trend Corneliani with accessories. In the basement floor, you will be able to find the core business department in its different expressions, from the suit to the sporty blazer to clothing for important occasions. As well there are display spaces for shoes and leather goods.

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Portiamo l’Italia nel mondo

èItalia for AUSTRALIA, Sezione Paese di èItalia

Un nuovo strumento che, affiancandosi ai contenuti generali della rivista, offre una percezione aggiornata del Sistema Italia.

èItalia, il primo periodico dell’Italia nel Mondo, in collaborazione con la Camera di Commercio e Industria di Sydney, ha attivato èItalia for AUSTRALIA, Sezione Paese interamente dedicata alla promozione e all’informazione da parte delle istituzioni italiane pubbliche e private operanti in AUSTRALIA, nonché agli aspetti socio-culturali riguardanti la centenaria amicizia tra i due Paesi.

Lo sviluppo del piano editoriale di èItalia for AUSTRALIA, coordinato e diretto dalla Camera di Commercio e Industria di Sydney, contiene alcune rubriche fisse curate in collaborazione con le Istituzioni Italiane, e importanti servizi realizzati in collaborazione con la redazione di Economy e finalizzati ad approfondire gli aspetti socio-economici e di interscambio tra i due Paesi.

REDAZIONE Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia Inc. Level 20, 44 Market Street NSW 2000 Sydney Tel. +61 2 92625744 info@icciaus.com.au DIRETTORE EDITORIALE Presidente Nick Di Girolamo CAPO REDATTORE Nicola Carè

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PUBBLICITÀ Media Network Italplanet èItalia > italplanet.it > italplanet.tv Via Ugo Foscolo, 4 (MM Duomo) - 20121 Milano Tel + 39 02 36571696 - Fax + 39 02 72000223 marketing@italplanet.it www.italplanet.it Londra - Milano - Mosca - Monaco - New York Roma - Sydney - San Paolo - Toronto


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PROMOSSO DA

EDITORIALE

Creare una CCIE: istruzioni per l’uso possibile ripensare (in grande) una Camera di Commercio Italiana all’Estero? Alla luce della nostra esperienza, la riposta è sí. I meriti che ci sono stati riconosciuti in questi anni ci hanno spinto a interrogarci sui motivi del successo di un metodo per certi versi innovativo di agevolare il business fra l’Italia e un Paese estero. Innanzitutto, crediamo, una visione di matrice aziendale, incentrata sull’erogazione di servizi che sono sí, a pagamento, ma in ragione dell’alto livello di professionalitá e dell’attenzione particolare verso ogni singolo cliente, oltre che della costante predisposizione a diversificare il trattamento in base alle esigenze dell’impresa. Un altro punto di forza è dato dalle risorse investite sull’immagine della Camera, che attualmente gode di ottima visibilitá mediatica e di grande considerazione, sia da parte della business community locale, che delle autoritá politico/amministrative. Last, but not the least, ci piace pensare che sia premiante anche il nostro impegno nel ridefinire i rapporti con gli altri membri del Sistema Italia: si

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Un punto di riferimento per le imprese italiane, a stretto contatto con la business community locale: ecco come una Camera diventa un punto di forza per il nostro Sistema Paese stanno sviluppando, in particolare, importanti relazioni sinergiche con l’ICE, in vista dell’individuazione di linee strategiche comuni, piú incisive, per sostenere il business in Australia. Non esistono, in conclusione, formule magiche: solo la passione per gli affari, l’inventiva, l’amore per un Paese a cui tutti, pur nella lontananza, ci sentiamo profondamente legati e la volontá di tradurre tutto questo in qualcosa di utile per la comunitá, possono fare la differenza.

NICK DI GIROLAMO Presidente della Camera di Commercio Italiana a Sydney

EDITORIAL

How to create an ICCA: instructions for use Being a benchmark for the Italian companies, while still remaining connected to the local business community: this is how a Chamber becomes a power player for our national system by Nick Di Girolamo, President of the Italian Chamber of Commerce in Sydney

s it possible to “think bigger” about an Italian Chamber of Commerce Abroad (ICCA)? From our own experience, the answer is yes. The credit we’ve received in recent years made us contemplate the reasons behind our success, creating an innovative way to facilitate business between Italy and foreign countries. Firstly, we believe, it’s about the company approach we have as we actually charge for the services we provide: this is because we ensure a high level of professionalism and particular care given to every single customer

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and the ability to differentiate services in accordance to each companies’ needs. Another strength is resources invested in the public perception of the Chamber, which is now highly visible in the media and is held in high regards both by the local business community and by political authorities. Last, but not the least, we believe that our effort to redefine relations with Sistema Italia’s members has been rewarding: in particular, we are developing a relevant, cooperative relationship with ICE, in order to find more incisive, shared strategies to foster business in Australia. In conclusion, there are no magic formulas: only a passion for business, intelligence, and above all a love for a country to whom we all, though living far, feel deeply tied. And of course the determination to convert all this into something useful for the entire community, to make the difference.

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CCIE: UN RUOLO “COMPOSITO” NEL SOSTEGNO DELLE RELAZIONI ECONOMICHE TRA L’ITALIA E

A sin., il nuovo negozio Bulgari aperto a Sydney. In basso, la locandina dell’edizione 2007 del Sydney Italian Festival. Nella pagina accanto, una manifestazione organizzata nella Little Italy della città.

Ecco come promuoviamo il “brand Made in Italy” Per fare business all’estero, non è sufficiente promuovere l’azienda o il prodotto: servono parallele azioni di marketing dedicate alla cultura, alle tradizioni, ai valori italiani di Nicola Carè, Segretario Generale della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia

on sempre gli operatori economici italiani – si avvalgano o meno dei servizi messi a disposizione dalle CCIE – si rendono pienamente conto di quanto importante sia, in senso lato, il ruolo svolto da queste nel sostegno delle relazioni economiche tra l’Italia e gli altri Paesi. Agevolare il business all’estero, infatti, non è un’attività riducibile alla sola intermediazione tra imprese, in vista della conclusione di affari, anche se ciò rappresenta senz’altro un elemento costitutivo della missione camerale. Occorre guardare oltre: occorre, cioè, impegnarsi in una contestuale azione di penetrazione culturale, che spiani la strada all’intraprendenza degli imprenditori italiani orientati all’internazionalizzazione.

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LA PROMOZIONE DELLA CULTURA PER “FAR PASSARE” IL BUSINESS. Fare business in un Paese estero, in altre parole, risulterebbe assai più arduo se non si rinvenisse in loco un terreno fertile, un’apertura da parte delle comunità locali, una predisposizione favorevole alle suggestioni e al fascino dell’italianità, in tutte le sue manifestazioni. E ciò si ottiene solo mediante un’attenta e costante opera di sensibilizzazione del pubblico, ulteriore e parallela rispetto alle consuete attività di marketing. È insomma importante considerare come l’accesso a un mercato straniero passi anche attraverso la promozione, oltre che di un singolo prodotto o servizio, di un’idea, di un concetto, di un intero patrimonio di valori e tradizioni. Da questo deriva, in fondo, il successo del Made in Italy, un brand di fama indiscussa che rac-

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GLI ALTRI PAESI chiude in sé una storia, richiama un’esperienza viva e vitale, un coscienza comune, che si esprime, a seconda dei casi, attraverso una molteplicità di forme, di soluzioni, di realizzazioni. Si spiega così, dunque, il grande impegno profuso dalle Camere di Commercio Italiane in Australia nel portare avanti ogni anno un progetto d’area incentrato sulla diffusione di questo vero e proprio marchio di qualità, caratterizzato da un’originalità tutta peculiare. IL VALORE DEL SYDNEY ITALIAN FESTIVAL. Questa ricchezza, in concreto, si esprime attraverso prodotti finiti, attraverso, cioè, le cosiddette “eccellenze” della moda, dell’industria alimentare e automobilistica, permeando anche le realtà emergenti nel campo dei servizi di telecomunicazione, del biotech, dell’innovazione tecnologica in genere. Così si spiega, ancora, la partecipazione al Sydney Italian Festival, evento di riferimento per la comunità italiana, che vede già da tempo un crescente coinvolgimento da parte della Camera, in una collaborazione sempre più stretta con gli altri membri del Sistema Italia. Anche quest’anno l’occasione sarà propizia per dare vita ad incontri che avranno un alto valore educativo, prima ancora che promozionale, a vantaggio di quanti saranno disposti a riconoscere che, dietro i prodotti italiani si celano un gusto per il bello, uno stile e un retaggio di conoscenze che non hanno eguali al mondo. Questa consapevolezza di fondo, d’altro canto, è sempre stata alla base delle differenti tipologie di attività che la Camera di Sydney ha elaborato negli anni, con l’intento cioè di rivolgersi sì alla business community locale, ma strizzando anche l’occhio al

ben più ampio e variegato pubblico del New South Wales, per avvicinarlo agli usi e costumi dell’Italian Lifestyle. Questo sguardo d’insieme, in un’ottica di lungo periodo, può realisticamente contribuire a creare le condizioni idonee per agganciare con maggior facilità l’imprenditoria locale, in particolare quella più giovane e attiva, gettando così le basi per una penetrazione agevole del mercato, per partnership solide e durature. VOI TUTTI, UN MAGAZINE PER PROMUOVERE L’ITALIAN STYLE. Consideriamo, infine, uno strumento come Voi Tutti, il magazine edito dalla Camera, esperimento unico nel suo genere. Non si parla solamente, in questo caso, di una rivista patinata di alto profilo e di diffusione capillare, alla cui realizzazione contribuiscono editorialisti delle più prestigiose testate australiane: ci si riferisce a un prodotto di grande impatto, che trascende i confini nazionali, che si rivolge a Italiani e non, fungendo efficacemente, allo stesso tempo, da vessillo d’italianità, punto d’incontro fra differenti culture, polo di attrazione per il network camerale. Basti pensare all’importanza dei soci che si avvalgono di questo mezzo, in qualità di advertisers, riconoscendogli implicitamente il pregio che merita: Ferrero, Barilla, Luxottica, Canturi, solo per citarne alcuni. Il business, in definitiva, passa anche attraverso questo: l’affermazione e la valorizzazione di un’identità, la conquista di una “fetta di mercato” nella fiducia e nella sensibilità comune del Paese di riferimento, attraverso multiformi e innovative tipologie di approccio e di “marketing culturale”. Il fiorire di relazioni economiche, poi, ne scaturirà come logica conseguenza.

CCIE: PLAYING A VARIED ROLE IN FOSTERING ECONOMIC RELATIONS BETWEEN ITALY AND OTHER COUNTRIES

This is how we promote the Made in Italy brand talian business people don’t often realise how This promotion is part of the prestigious Sydimportant the role the Chamber plays in fos- ney Italian Festival – which is a reference event tering the economic relations between Italy for the Italian Community in Sydney. The Chamand other countries. Facilitating business abroad ber’s involvement in this event is growing, as can’t only be thought of as liaising between com- they work more closely with other Sistema panies to create business – although this does Italia’s members. Also this year will focus on education – as peoremain as an important part of the Chamber’s mission. It is essential to look further, focusing on ple are keen to learn more about Italian products becoming part of the culture and entering the lo- – and why they are constantly associated with beauty, style and expertise which is unparalleled cal psyche to ensure our success. PROMOTING CULTURE TO HELP BUSI- across the world. The events the Chamber has organised NESSES SUCCEED. Building a business in a country abroad would be much harder if the local throughout its years of involvement in the Sydney business communities weren’t interested – if Italian Festival have continued to promote Italian they weren’t receptive to Italy’s vast appeal. This Lifestyle with more of the general public. This can only be achieved by continuing to increase awareness lays the foundation for more business the awareness of our country – an ongoing mar- opportunities between Australia and Italy. keting campaign in a sense. It’s VOI TUTTI – A MAGAZINE TO important to realize that beTo do business abroad, P R O M O T E T H E I TA L I A N coming part of a foreign market STYLE. Voi Tutti, the Italian promoting Italian is not only selling products or magazine published by companies and products lifestyle services, but also about prothe Chamber is certainly an unis just not enough – it is paralleled feat. Not only is it a moting ideas, concepts and an also necessary to entire heritage of values and high profile, stylish, glossy traditions. This is why the promote Italian culture, magazine with high profile contraditions and values tributors, it is also a high impact Made in Italy brand succeeds. product which transcends borIt has its own vibrant history – which is expressed through a number of forms. ders, and speaks to everyone – not just Italians. The Italian Chambers of Commerce in Australia It serves as a meeting point between culture, continue to invest in this yearly area project, as and a wonderful promotional tool for the Chamthey aim to expand and build on this original and ber’s network. unique idea. The esteem in which this publication is held THE VALUE OF THE SYDNEY ITALIAN FESTI- can be seen by the members and advertisers VAL. The richness is expressed also in the end who take part in each issue. products, those “Brands of Excellence” – in the Famous names like Ferrero, Barilla, Luxottica established areas fashion, food, farming and au- and Canturi – just to name a few. Business optomotive industries as well as the emerging in- portunities prosper through this medium – endustries of communications, biotechnology and hancing the unique Italian and Australian identity, and further marketing the brand which is Italy. technology.

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ITALIAN CHAMBER OF COMMERCE AND INDUSTRY IN AUSTRALIA INC.

Level 20, 44 Market Street Sydney NSW 2000 Tel +61 2 9262 5744 info@icciaus.com.au www.icciaus.com.au

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PARTNERSHIP, PRIVATE LIMITED E PUBLIC COMPANY

Strutture societarie e fisco in Australia

socio è una società controllante), si ricorre alla costituzione di un trust congiunto a beneficio della controllante. In ogni caso, la PC deve nominare un “segretario referente” residente in Australia. Considerazioni. La struttura giuridica di una partnership è più flessibile di altre, non avendo obblighi di iscrizione all’ASIC (cui segue l’obbligo di pubblicazione dei bilanci, etc.) e consente ai partecipanti di compensare le perdite subite anche per attività ad essa non ricollegate, con quelle indicate nel bilancio della partnership, a fini fiscali. Diversamente, le partnerships a r.l. sono

di Giuseppe Rochira, Docente universitario Avvocato e Commercialista e-mail: g.rochira@rochira-partners.it e società di diritto australiano trovano la loro principale disciplina nel Corporation Act (1981) ed in altre leggi vigenti in alcuni stati o territori cui devono stabilire la propria sede, che risultano eterogenee a tal punto da presentare divergenze sostanziali rispetto al Corporation Act. I principali tipi di società, che vanno individuate a seconda delle esigenze degli investitori, sono: partnership, private limited (PLtd), o proprietary company, che a loro volta si distinguono in large o small, e le public company (PC). Affinché possano acquistare la personalità giuridica e i soci possano limitare la loro responsabilità alla sola quota di capitale sociale, le società sono obbligate a registrarsi presso l’ASIC-Australian Securities and Investments Commission, cioè la Commissione governativa che presiede alla regolamentazione legislativa degli investimenti delle imprese in Australia. Partnership. È l’equivalente delle nostre società di persone, la cui legislazione regolamenta i diritti e gli obblighi dei soci, che vengono riportati in generale sintesi in un accordo costitutivo scritto. La responsabilità dei soci per i debiti sociali è illimitata e ciascuno di essi può partecipare alla sua gestione conformemente e nei limiti del contratto di partnership. Fatta eccezione per alcuni tipi di partnerships tra professionisti, è vietato costituire partnerships commerciali con più di 20 soci. Partnership a r. l. Equivale alla nostra società in accomandita semplice e la sua costituzione è consentita da alcune leggi in vigore nell’Australia occidentale – Queensland e Tasmania. Tale forma di partnership comprende due tipi di soci: “soci a responsabilità limitata”, la cui responsabilità è limitata alla quota di capitale conferito, e “soci generali”, la cui responsabilità è illimitata. A questi ultimi spetta l’amministrazione. Private limited. Può essere costituita con un solo socio e con non più di 50 non dipendenti. Non può offrire pubblicamente né azioni né obbligazioni. I diritti dei soci al trasferimento delle azioni sono soggetti a restrizioni. Almeno un amministratore deve essere residente in Australia. Public Company. Deve essere costituita con un minimo di 5 azionisti e deve avere almeno tre amministratori, due dei quali residenti in Australia. Tuttavia non ci sono qualifiche specifiche per permettere a soggetti non residenti di essere amministratori di società australiane, mentre per costituire una PC con meno di 5 soci (come quando

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obbligate ad iscriversi all’AS IC ed agli effetti fiscali sono trattate come società a tutti gli effetti (PLtd o PC). Contrariamente alle PC, la PLtd non è obbligata a presentare il proprio atto costitutivo presso l’ASIC, mentre la trasformazione in PC può essere effettuata in qualsiasi momento. Viene solitamente costituita da coloro che sono interessati a stabilire attività commerciali proprie in Australia o che vogliono partecipare a joint ventures di tipo societario con partners australiani. E se non si intende fare una pubblica offerta di azioni o di obbligazioni, la scelta di costituire una PLtd diventa ancor più interessante se essa è partecipata interamente da una società straniera. La struttura societaria delle PC, invece, per sua stessa natura facilita il coordinamento di interessi di numerosi investitori all’interno di una cornice giuridica ben definita. A differenza della PLtd, la PC può raccogliere finanziamenti dal pubblico, tramite offerte pubbliche di azioni o di obbligazioni. Il Tax Act attualmente prevede un’aliquota d’imposta sul reddito delle società pari al 30%, mentre per le persone fisiche l’aliquota varia dallo 0 al 47%.

PARTNERSHIP, PRIVATE LIMITED AND PUBLIC COMPANY

Company structure and tax in Australia n Australia registered companies are regulated by the Corporation Act (1981) but some of the states or territories where a company is based fall under other current laws which are so varied they diverge substantially from the Corporation Act. The principal kinds of company, which vary depending on the type of capital investment, are: partnership, private limited (PLtd), or proprietary company, which in their turn are divided into large and small, and public companies. So that they can acquire legal status and the partners can limit their liability to the company assets, companies are obliged to be registered with ASIC-Australian Securities and Investments Commission, which is the regulating body presiding over the regulations of company finance in Australia. Partnership. This is the same as a “società di persone” in Italy, the legislation of which regulates the rights and obligations of the partners, which are drawn up in a company act. The partners’ liabilities for the company’s debts are unlimited and each of them can participate equally in its management in accordance and within the limits of the partnership’s contract. An exception is made for certain types of partnerships between professionals when it is not permitted to form commercial partnerships with more than 20 partners. Partnership ltd. This is equivalent to the Italian “società in accomandita semplice”. Its formation is permitted by some current laws in Western Australia - Queensland and Tasmania. This type of partnership includes two types of partnerships: limited liability where the liability is limited to the amount of capital conferred to the company, and a general partnership where the liability is unlimited. The latter requires administration. Private limited. Can be formed with a single partner and no more than 50 who should not be employed by the company. It may not offer stocks or shares. The rights of the partners to transfer shares are subject to restrictions. At least one administrator must be resident in Australia. Public Company. This must be formed by a minimum of 5 shareholders and must have at least three administrators of which two must be resident in Australia. In any case there are no specific rules against permitting non residents to be administrators of Australian companies, while to form a PC with less than 5 partners (such as when the partner is a holding company), a linked trust to must be formed to the benefit of the holding company. In any case, the PC must nominate a “referral secretary” resident in Australia. Considerations. The legal structure of a partnership is more flexible than others, not having to be registered with ASIC (and therefore requiring the publication of the finances etc.) and permits the participants, for tax purposes, to balance losses made also by unrelated businesses, against those indicated in the partnership. On the other hand a r.l. partnerships are obliged to register with ASIC and for tax purposes are treated for all intents and purposes as companies (PLtd or PC). Unlike a PC, a PLtd is not obliged to register its company act with ASIC but it can become a PC at any time. It is usually formed by those who wish to carry out a commercial activity in Australia or who wish to participate in joint venture companies with Australian partners. And where there is no intention of offering stocks or shares the choice of forming a PLtd is even more attractive when it is formed entirely by a foreign company. The company structure of the PC on the other hand, by its very nature, facilitates the coordination of the interests of numerous investors within a well-defined legal framework. In contrast to the PLtd, the PC can collect public finance by means of public stocks and shares offers. At the moment the Tax Act charges a rate of income tax on company profits of 30%, while for the general public it varies from 0 to 47%.

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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Un premio a Manila Tolari, ricercatrice “doc” in Australia È una studiosa di fama mondiale, consulente del National Heart Nutrition Food Information Program, docente all’Università di Adelaide; è inoltre a capo del dipartimento Health Science and Nutrion del CSIRO, tra le maggiori agenzie di ricerca al mondo, dove gestisce prove cliniche per verificare gli effetti sulla salute di alimenti, diete ed integratori farmaceutici. È la professoressa Manila Tolari, nota nell’ambiente scientifico come Manny Noaks, originaria di Barga (Lucca), il piccolo centro della Garfagnana che lasciò nel 1953 all’età di 4 anni, insieme ai genitori, per emigrare in Australia. Una “corregionale doc”, che il Presidente della Regione Toscana, in visita in Australia, ha voluto premiare con una medaglia d’oro e una pergamena “per i brillanti risultati professionali e scientifici conseguiti”. La cerimonia di premiazione si è svolta nella sede dell’Associazione dei Toscani all’estero di Adelaide.

A Sydney e Melbourne, weekend all’insegna dell’Italianità

An award for Manila Tolari, the researcher “DOC” in Australia Professor Manila Tolari is a world famous academic, a consultant for the National Heart Nutrition Food Information Programme, and a lecturer at the University of Adelaide. In addition, she also leads the Health Science and Nutrition department of CSIRO, one of the leading research agencies in the world, where she manages clinical tests to check the effects on health of foodstuffs, diets and pharmaceutical integrators. She is known in the scientific environment as Manny Noaks, originally from (Lucca), the small town in the Garfagnana which she left, with her parents, at the age of 4, in 1953, to emigrate to Australia. She is a “fellow regional DOC”, to whom the President of Tuscany wanted to award a prize while visiting Australia. The award is a gold medal and parchment “for the brilliant professional and scientific results achieved”. The award ceremony was held in the offices of the Tuscans Abroad Association in Adelaide.

Pier Giorgio Frassati: un esempio per i giovani Le spoglie del beato Pier Giorgio Frassati, conservate presso il Duomo di Torino, saranno portate a Sydney, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù del prossimo luglio. Le spoglie di Frassati saranno esposte nella cattedrale, dove sarà creato un allestimento usando anche i quattro pannelli floreali dipinti dalla madre del Beato e che sono conservati nella tomba nel Duomo torinese. A completamento, una mostra dedicata alla sua figura: un evento significativo, anche perché il giovane, morto nel 1925 all’età di 24 anni e beatificato da Giovanni Paolo II, è stato indicato proprio come uno dei patroni della Giornata Mondiale della Gioventù.

Pier Giorgio Frassati: an example for young people The remains of the Blessed Pier Giorgio Frassati, kept in the Duomo of Turin, will be taken to Sydney for the World Youth Day to be held next July. Frassati’s remains will be displayed in the cathedral where a setting using the four floral panels painted by his mother, and which are kept in the tomb in the Duomo of Turin. To complete the display, there will be an exhibition on Frassati, a significant event because the man, who died at 24 in 1925 and was beatified by John-Paul II, was indicated as one of the patrons of the World Youth Day.

Passione australiana per il vino italiano C’era anche la Camera di Commercio Italiana di Melbourne a Verona, in occasione dell’ultima edizione di Vinitaly, manifestazione diventata ormai punto di riferimento dell’universo enologico nazionale ed internazionale. La Camera, in collaborazione con l’Australian Trade Commission, ha portato in Italia un gruppo di produttori di vino australiani, e ha inoltre gestito una ricca agenda di appuntamenti tra i buyer australiani interessati ad incontrare produttori italiani, fornendo così le basi per futuri accordi commerciali. Una presenza non casuale, visto che l’export di vino italiano sul mercato australiano è cresciuto nel 2007 ad un tasso superiore a quello della Francia (+27% circa, contro il quasi 22% francese); bene anche lo spumante, anch’esso protagonista, nel periodo 2006-2007, di un forte aumento delle vendite (+43% circa). AUSTRALIAN PASSION FOR ITALIAN WINE

The Italian Chamber of Commerce and Industry of Melbourne was also at Verona for the latest edition of Vinitaly, the fair which has become a reference point in the national and international oenological universe. The Chamber, in collaboration with the Australian Trade Commission, brought a group of Australian wine producers to Italy, and also managed a full agenda of appointments between Australian buyers interested in meeting Italian producers, thus supplying the bases for future commercial agreements. The visit was far from casual, seeing that the export of Italian wine to the Australian market grew in 2007 at a rate of more than that of France (+27% about against the 22% of the French); sparkling wine is also doing well and it, too, was a leader in 20062007, with a significant increase in sales (+43% approximately).

Due giornate per una full immersion nella lingua e nella cultura italiana, dedicate a studenti di italiano di livello principiante, intermedio ed a v a n z a t o . È q u a n t o p ro p o n e “Weekend Italiano”, iniziativa in programma i prossimi 10 e 11 maggio a Melbourne, e il 7 e 8 giugno a Sydney. Ai partecipanti, un’occasione per vivere un’esperienza diversa, per imparare ma anche per divertirsi. Ogni giorno, tre differenti seminari, dedicati a vari aspetti dell’Italianità – dalla moda al cinema, alla musica; ma anche i pasti – preparati da chef italiani – costituiranno un’esperienza culturale, presentando vari aspetti della storia e delle tradizioni italiane. Per maggiori informazioni: www.weekenditaliano.com.au.

A weekend on being Italian in Sy d n e y a n d Melbourne Two days, a full immersion in Italian culture and language, for students of Italian at beginner, intermediate and advanced levels. This is the idea of the “Italian Weekend”, an initiative to be held on 10 and 11 May in Melbourne and the 7 and 8 June in Sydney. Participants will have the opportunity for a different experience, to learn but also to enjoy themselves. There will be three different seminars each day on various aspects of being Italian – from fashion to the cinema and music. But the meals, prepared by Italian chefs, will also be a cultural experience, introducing different aspects of the Italian history and traditions. For more information, contact: www.weekenditaliano.com.au.

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