IRS61 PIU' FORTE DELL'ONORE

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anna non vide traccia di autocommiserazione sul suo volto. «Mi hanno abbandonato, sapete. Ad Acri, una delle gloriose vittorie di Riccardo.» La sua espressione faceva capire chiaramente che cosa ne pensasse di quella gloria. Poi però sorrise. «Mi credettero morto, immagino. Per fortuna Abram mi trovò mentre cercavo di allontanarmi dal campo di battaglia e curò le mie ferite. Ma quando fui di nuovo in grado di camminare, Riccardo era già partito.» «Non c'era nessuno che vi potesse aiutare?» «Era pericoloso anche per Abram, dopo quello che Riccardo aveva fatto alla guarnigione musulmana che era stata sconfitta.» «Che cosa aveva fatto?» mormorò lei. «Riccardo ordinò che tutti i difensori fossero allineati fuori della città, legati con delle corde, e poi li fece macellare come animali.» Emryss distolse lo sguardo e aggrottò la fronte, come se quel ricordo gli facesse ancora male. Come se potesse ancora udire le urla degli uomini morenti. «Dopo di ciò, la vita di un crociato non ebbe più alcun valore per il Saladino.» Poi scosse la testa. «Riccardo era valoroso in battaglia, ma a parte questo era uno sciocco. In ogni caso, dovetti fare il viaggio di ritorno senza denaro, senza cavallo e senza la mia armatura.» «Come faceste?» Roanna ebbe l'impressione di vederlo arrossire leggermente, ma forse si era trattato solo di uno scherzo del chiaro di luna. «Mi pagai il viaggio cantando. Non avevo armi, perciò non potevo trovare impiego come mercenario. E poi non ero sicuro che la gamba ferita avrebbe retto sul campo di battaglia. Ma sono sopravvissuto... e questo è quello che conta. Jacques mi ha detto che anche voi avete fatto un bel viaggio da sola, una volta.» 92


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