IRS61 PIU' FORTE DELL'ONORE

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rami dei salici sfioravano la corrente. La riva era sassosa e sembrava pericolosa. Roanna si aggrappò al pomo della sella. Lui spinse avanti il cavallo. «È più sicura di quello che sembra, madamigella.» Attraversarono il fiume lentamente. Il cavallo procedeva sicuro. Evidentemente conosceva bene quel guado. Giunti sull'altra sponda, Roanna vide che il sentiero proseguiva fra gli alberi. Mentre attraversavano un bosco di salici, noccioli, querce e pini, cercò di memorizzare il percorso, in caso fosse riuscita a scappare. Ma il sentiero era così angusto e gli alberi così vicini gli uni agli altri che ben presto si rese conto che non sarebbe mai riuscita a orientarsi in quel labirinto. Il profumo delle foglie bagnate e degli aghi di pino era intenso. Dalle fronde degli alberi cadevano su di lei gocce gelate. Non appoggiarsi al petto saldo e tiepido dell'uomo che cavalcava dietro di lei le costava un notevole sforzo, ma Roanna tenne duro. Finalmente raggiunsero una specie di altopiano. Roanna vide alcune piccole case. Forse un villaggio. Quando furono più vicini si accorse che non si trattava di un villaggio. C'erano solo quattro capanne, usate probabilmente dai pastori. Un cane si mise ad abbaiare e una manciata di uomini vestiti poveramente uscì da quei rifugi. Due erano ancora dei ragazzini, armati con i corti archi gallesi; un terzo era un vecchio, con la schiena dritta e la barba bianca. Gli altri, apparentemente non armati, sembravano più abituati a tosare le pecore che a combattere. Tutti salutarono amichevolmente il nuovo arrivato. Un giovane guerriero tarchiato e non molto alto, con folti capelli neri e occhi castani, si fece avanti e prese le redini del cavallo, guardando Roanna con malcelata antipatia. 17


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