HIS428_UN PASSATO INCOFFESABILE

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«Siete troppo bella per essere une pute» ghignò l'uomo. «Quando avrete finito qui, vi tratteremo bene.» Une pute? Significava una prostituta. Adesso capiva tutto. Eleanor chiuse gli occhi, le venne la pelle d'oca e non per il freddo della notte. «Io... non sono... una prostituta...» Dalle sue labbra tuttavia non uscì che un suono inarticolato, privo di senso. A quanto pareva, il panico le impediva di parlare. Una porta si aprì ed Eleanor sentì il calore che usciva dalla stanza. Sotto la luce di una lampada, una figura solitaria scriveva seduta a una scrivania. «Monsieur Beraud vi manda un regalo, Conte di Caviglione» pronunciò l'individuo che la teneva fra le braccia. Lei si irrigidì. L'uomo che era venuta a incontrare. Forse l'avrebbe aiutata. Se solo fosse riuscita a esprimersi in maniera intelligibile... Il silenzio fu l'unica risposta. «Ha detto che era una nuova.» A quelle parole l'uomo si alzò. Era alto e biondo, l'espressione sul suo viso era diffidente come il tono della sua voce. I suoi occhi erano castani, molto scuri. «L'hai perquisita per vedere se avesse delle armi con sé?» «Ho fatto molto di più.» Depose Eleanor sul letto e tolse la coperta che l'avvolgeva. «Merde!» imprecò rudemente l'uomo alto. «Le hai tolto tutti i vestiti?» L'altro si strinse nelle spalle. «Corre voce che da tempo non avete avuto una donna e il mio padrone 6


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