Grs920 i dilemmi di una gentildonna

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Prologo

Primavera, 1557 L'uomo si allontanò dalla locanda affacciata sul porto, immerso in profonde riflessioni. Aveva prenotato un posto su una nave diretta in Francia e forse sarebbero passati diversi anni prima che potesse tornare in patria. Le parole amare con le quali lui e suo padre si erano separati lo colmavano ancora di rimpianto e di collera. «Preferite credere alla parola degli altri piuttosto che alla mia, padre...» aveva protestato. «Avete più fiducia in uno sconosciuto che in vostro figlio.» Un lampo d'orgoglio era balenato negli occhi azzurri di Justin Devere e Sir John, suo padre, aveva sbuffato con impazienza. «Sei stato maledettamente sciocco, Justin. Perdio! Non ci sono giustificazioni per ciò che hai fatto. Sei il pronipote di Robert Melford, il più leale suddito della Corona che sia mai esistito. Tuo nonno era tenuto in altissima considerazione da Re Enrico VIII e la mia famiglia è sempre stata fedele ai nostri sovrani. Lasciandoti coinvolge5


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