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7-06-2007
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inchiesta [ P E T R O L I O
a grande cupola è di nuovo lì, a dominare il paesaggio di Noto, in provincia di Siracusa. La splendida cattedrale appena restaurata, simbolo del Barocco siciliano, sarà inaugurata ufficialmente ad aprile, a 11 anni da quel 13 marzo 1996 in cui parte dell’edificio crollò suggellando una storia di colpevole incuria. Proprio di fronte alla monumentale scala, sotto il Palazzo Ducezio che ospita il Comune, dal 21 febbraio è insediato il presidio permanente del Comitato per le energie rinnovabili e contro le trivellazioni gas-petrolifere in Sicilia (www.notriv.it), che riunisce giovani dell’Arci, altre associazioni tra cui Legambiente, piccoli imprenditori, cittadini, per affermare che Barocco e idrocarburi non vanno bene insieme.
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SCEICCHI IN VAL DI NOTO Tra colline, prodotti tipici e capolavori barocchi arrivano le trivelle della Panther oil. Le voci contro e il silenzio di Cuffaro di M I C H E L E C I T O N I Una manifestazione contro le trivelle davanti alla Cattedrale di Noto
Chiudere gli occhi Dopo avere cominciato a bucare il suolo nella campagna tra Ragusa e Chiaramonte Gulfi, infatti, le trivelle stanno per arrivare anche nel territorio netino, mentre questo ritrova una sua identità e speranze concrete di sviluppo anche a seguito dell’inserimento del Val di Noto nella lista dei beni appartenenti al patrimonio dell’Umanità, concesso nel 2002 dall’Unesco. Il riconoscimento riguarda le
otto città tardobarocche di Caltagirone, Militello Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa e Scicli, nella Sicilia sud-orientale: un ampio territorio simbolicamente stretto fra due spettri, il triangolo Augusta-Priolo-Melilli a est e l’area di Gela a ovest, dove i campi di trivellazione e gli enormi insediamenti petrolchimici hanno dato ampia prova di sé come modelli di sviluppo insostenibile. A est e a ovest l’occupazione cala mentre La nuova ecologia