Numero 20

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sabato 23 aprile 2016 anno 6 numero 20

Sport & Spettacolo

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Udinese

Inter

delusione annunciata


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Parola al Baffo

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opo aver gettato nei venti primaverili speranze e desideri, le due squadre milanesi proveranno a finire nel miglior modo possibile la stagione. L’Inter, nonostante abbia fatto la partita sotto la Lanterna e’ tornata a casa con una sconfitta clamorosa, segno di un’immaturita’ latente quando le motivazioni difattano. Non e’ da grande squadra mostrare il fianco ogni qualvolta davanti non ci siano Napoli, Roma o Juventus. Cosi’ l’anno prossimo sara’ costretta a giocare nell’Europa di second’ordine, quella piu’ povera, a meno di un harakiri giallorosso, abituato ormai a sbandate del genere. L’imprevedibilita’ e’ sempre dietro l’angolo, ma e’ sintomo di una straordinarieta’ che il club nerazzurro non merita, a mio modo di vedere. In casa rossonera la situazione e’ diversa nella forma, ma nella sostanza qualcosa coincide con le faccende dei cugini. Un’altra stagione sull’orlo del fallimento (solo un’eventuale vittoria in Coppa Italia potrebbe di fatto salvare la faccia), che e’ culminata con l’esonero di Mihajlovic. L’avvento del “Messia” Brocchi non ha cambiato il modo di giocare del Milan, che, dopo aver vinto con un po’ di fortuna a Genova con la Sampdoria, si e’ arenato in casa con il Carpi, nota per non far giocare bene le squadre avversarie. La giornata odierna, vede l’Inter ospitare l’Udinese, in una partita che non puo’ far fruttare tre punti. In caso diverso, consegnerebbe alla gogna Mancini, che se ha delle colpe non e’ certo nelle ultime sconfitte. Il miglioramento nel gioco, rispetto alle prime giornate di campionato c’e’ e si vede, la discontinuita’ di risultati e’ un male oscuro che deve essere curato il piu’ presto possibile, se non si vuol continuare giocare soltanto per la gloria. Non e’ un momento felice per il calcio milanese che continua a mancare all’Europa che conta, a maggior ragione se a trionfare sono Bayern o Real Madrid, rivali storiche delle manifestazioni che contano. Mancano quattro giornate al termine del campionato che, ancora una volta ha incoronato la Juventus campione d’Italia (mancano soltanto i titoli di coda), che ha vinto non solo dal punto di vista tecnico, ma anche da quello puramente strategico. A parte lo stadio di proprieta’, il lavoro del club bianconero lo si vede anche con la grande alacrita’ con cui sta affrontando il futuro: Allegri, Paratici, Marotta e Nedved stanno lavorando per avere una squadra fortissima e giovane, capace di durare ancora per molti anni. E le milanesi? Tante chiacchiere, voci di cessione e una strategia poco chiara non aiutano certo a rinfrancare lo spirito e l’umore dei tifosi, perennemente delusi da questo “andamento lento”, diventato perenne.

Sandro Mazzola

A

ddio sogni di gloria. Ci eravamo illusi con la vittoria sul Napoli di poter rientrare in zona Champions, ma, come al solito, le nostre speranze sono naufragate a Marassi contro il Genoa e siamo ritornati alla normalità, visto che i giallorossi, con le due prodezze di Totti, sono riusciti a rovesciare il risultato battendo cla-

Ancora un KO micidiale morosamente il Torino. Mi dispiace perchè la squadra di Ventura stava veramente dando un assist all’Inter, fino al gol incassato da Di Maio. Stasera affronteremo l’Udinese e non sarà facile fare risultato perchè i friulani hanno preso gusto a battere le grandi, visto i sei punti conquistati con Napoli e Fiorentina. Di conseguenza con la squadra bianconera l’Inter è obbligata a vincere, anche se domani la Fiorentina con la Juventus non avrà, sicuramente, una serata tranquilla. Quello che fa più male non è il braccio di

Inter Allenatore

STADIO

Roberto Mancini

ferro con la Viola per il quarto posto, bensì la Roma che scappa, anche se all’Olimpico lunedì pomeriggio dovrà tirar fuori il meglio di se stessa contro il Napoli. Un Napoli che ha disintegrato il Bologna senza l’aiuto di Higuain. Potrebbe esserci una labile speranza se la Roma verrà battuta dai partenopei e noi usciremo vittoriosi dalla sfida con l’Udinese. Dovesse succedere questa ipotesi, l’Inter si porterebbe a quattro punti dalla Roma, ma penso che sia pura illusione. Per quanto riguarda il Mi-

MEAZZA

Arbitro: Domenico

lan, la delusione era dipinta sul viso dei tifosi rossoneri. Oltretutto, i cugini hanno rischiato la sconfitta, se non ci fosse stato quell’intervento miracoloso di Donnarumma a pochi minuti dalla fine. Il Carpi sicuramente ha fatto un passo in avanti rispetto a Frosinone e Palermo nella lotta per non retrocedere. Gli emiliani lunedì sera con l’Empoli sapranno già come è finita Frosinone-Palermo, ma anche il Bologna, dopo la scoppola del San Paolo, dovrà tenere le antenne alzate per cercare di battere il Genoa.

Un’altra squadra alla ricerca del punto della salvezza è la Sampdoria che a Marassi riceverà una Lazio mortificata dal tre a zero di Torino con la Juventus, mentre l’Atalanta incrocerà le armi con un Chievo tranquillo, esaltato dalla salvezza anticipata e dal 5-1 rifilato al Frosinone.

Udinese ORE 20.45

Allenatore

Luigi De Canio

Celi

INTER (4-4-1-1)

UDINESE (3-5-2)

Handanovic D’ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo; Ljajic, Felipe Melo, Kondogbia, Perisic; Jovetic; Icardi

Karnezis; Heurtaux, Danilo,Felipe; Widmer, Badu, Kuzmanovic, Bruno Fernandes, Edenilson; Thereau, Zapata


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è finita. l’impresa è impossibile

Partita

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nnesima prova deludente quella contro il Genoa, ennesima delusione, ennesima stagione senza il calcio europeo, quello che conta. De Maio ha chiuso definitivamente la porta in faccia ai sogni nerazzurri sottolineando ancora una volta i limiti tec-

nici e psicologici di una squadra annoverata tra le grandi d’ùEuropa. Questo anticipo serale porta a San Siro l’Udinese che ha improvvisamente ricordato come si vincono le partite, la vittoria contro la Fiorentina ne è la conferma. L’Inter, ormai lontana dal tanto agognato terzo posto, proverà a fare sua la partita per salvare la faccia, ammesso che sia possibile, e blindare il quarto posto che gli consentirebbe di giocare l’Europa League senza

passare dai preliminari. Poche possibilità di scelta per Mancini nella formazione anti.Udinese, nella speranza che non voglia attingere all’ennesimo esperimento. Il probabile schieramento sarà il 4-2-3-1, fuori lo squalificato Medel e Jovetic titolare ad affiancare Icardi. Il montenegrino dovrebbe ricoprire il ruolo di trequartista al centro della linea di mezzepunte. A completare la rosa Ljajic e Perisic, gli esterni che hanno dato maggiore ga-

ranzia e affidabilità per l’intera stagione. Dovrebbe tornare Kondogbia che spedisce in panchina Felipe Melo, quest’ultimo assolutamente al disotto delle aspettative mercoledì scorso contro il Genoa. Dovrebbe, invece, essere confermata la difesa con D’Ambrosio che agirà sulla corsia destra, Nagatomo impegnato sulla fascia sinistra e la coppia Miranda-Murillo al centro. Scarse le possibilità di impiego per Juan Jesus. In porta l’ex Samir

Handanovic che, questo almeno si augurano i tifosi nerazzurri, si spera chiuda la saracinesca parando l’impossibile. Il tecnico bianconero non arriva al Meazza sperando nella buona sorte. Fuori per squalifica Alì Adnan, sostituito probabilmente da Merkel, Luigi De Canio schiererà la sua Udinese con il 3-5-2. In difesa, giocherà sul centrodestra, confermato Heurtaux, dall’altra parte vedremo Molla Wague. A centrocampo dovrebbe esse-

re confermato Kuzmanovic, in mediana, come mezzala, ci saranno Badu e Bruno Fernandes. Sulle corsie laterali confermati Widmer, messo da parte da Colantuono, a destra e a sinistra agirà Pasquale preferito a Edenilson. la coppia del gol è formata da Duvan Zapata e Thereau. Probabile anche la presenza in panchina di Toto Di Natale.

Inter, non mollare! Il campionato non è ancora finito

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LA CLASSIFICA

classifica marcatori

d ora gli stop in campionato dell’Inter sono nove. L’ultimo, quello contro il Genoa a Marassi, è forse più doloroso di altri perché, almeno di cataclismi in campionato, con suicidi da parte della “MAGICA” di Spalletti, baciato dalla Dea Fortuna contro il Toro, grazie al match winner Totti, i nerazzurri si allontanano dal terzo posto Champions. Recuperare sette punti, a quattro giornate dal termine del campionato, è ora un’impresa impossibile. Fatale la sconfitta subita contro la squadra dell’ex Gasperini che, dopo aver chiuso lo scorso anno a Mancini le porte dell’Eu-

ropa League, anche questa volta ha sbarrato al tecnico jesino la strada europea; quella addirittura più gloriosa della Champions. Il danno sarà rilevante soprattutto a livello economico per la società e il suo presidente Thohir, che dopo aver accontentato più volte il Mancio nella campagna acquisti, dovrà rifare fortemente i conti. Molto probabilmente si ricorrerà ai ripari. Non è escluso quindi che, a breve, il tycoon indonesiano, per ridisegnare sogni e progetti, trovi, mentre scriviamo, l’accordo con il Suning Commerce Group; cordata cinese famosa nel commercio dell’elettronica e nel settore del-

6,40 milioni di euro nella fase a gironi, con un guadagno nell’eliminazione diretta crescente fino a raggiungere i 700 mila euro nelle semifinali, 3 milioni per la finale e 2 per la semifinale. Come dire, meglio di niente, soprattutto per una società come l’Inter, famosa in tutto il mondo, che ha bisogno di capitali per poter ritornare grande, programmare il suo futuro a 360 gradi con pazienza, scegliendo persone capaci e competenti anche a livello societario, (la voce di un ritorno di Oriali non è casuale n.d.r) che lavorino non solo per guadagnarsi la sostanziosa pagnotta, ma anche per far risplendere la

le telecomunicazioni, la quale potrebbe acquistare, con il consenso di Moratti, il 20% del club per una cifra sostanziosa che si aggira intorno ai 50 – 60 milioni di euro. Il bilancio dei nerazzurri di questa stagione va comunque analizzato sotto vari aspetti. Sfumato il prezioso terzo posto, l’obiettivo dell’Inter rimane, a questo punto, la conquista della quarta piazza, che consentirebbe a Mancini e company di riaffacciarsi al calcio internazionale e all’Europa League, competizione sicuramente meno affascinante e sostanziosa della Champions che però consentirebbe di ricevere un bonus di partecipazione di

stella del biscione nerazzurro. Contro il Genoa sono venuti fuori tutti i limiti tecnici di una squadra che non ha ancora polso, ma non bisogna mollare. Il dovere di una squadra è di lottare fino all’ultimo. Lo chiedono soprattutto i tifosi che non hanno mai abbandonato la loro squadra, seguendola in tanti con passione e sofferenza sia a S. Siro che in trasferta. Questa sera, nel penultimo impegno casalingo dei nerazzurri in campionato, c’è bisogno di una reazione immediata, anche perché una volta spenta quasi del tutto la speranza di conquistare il terzo posto, diventa d’obbligo centrare la

Inter... Parliamone

quarta posizione che garantirebbe la partecipazione all’Europa League, senza passare per i preliminari. C’è bisogno però della massima carica per respingere l’eventuale assalto della Fiorentina, distante dietro di soli 2 punti.

Gonzalo Higuain

Paulo Dybala

Mauro Icardi

Carlos Bacca

Josip Ilicic

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Vita di CLUB

Giovanni Labanca

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i chiama Inter Forever la nuova formula che il Centro Coordinamento ha “inventato” per soddisfare sempre meglio le esigenze

Inter Club Abruzzo-Molise dei tifosi, massima delle quali è la visita di giocatori o campioni del passato nella propria sede. A questo scopo, ha messo l’uomo giusto al posto giusto: Nicola Berti, oltre che mai dimenticato calciatore, è un uomo sereno, passionale ed innamorato del suo lavoro. Sta girando l’Italia interista in lungo e largo e stavolta è toccato ai club dell’Abruzzo e del Molise, Termoli e Acquaviva di Isernia, Giulianova, Pescara e Roccaspinalveti, tra i più rappresentativi, ricevere la sua tanto attesa visita, accolto dai presidenti Francesco De Filippis, Giancarlo Rossi, Alberto Marcattilli, Davide De Finis e Mirco Trofino. Gli hanno fatto gli onori di casa

anche i coordinatori regionali, Franco Lanotte e Alfredo Amante. L’entusiasmo è stato alle stelle per tutte e due le serate, tanto

da impressionare e stupire Berti che non ha lesinato parole di elogio per i direttivi degli Inter Club per l’affettuosa accoglienza ricevuta e premiato i club più


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longevi e con maggiore numero di soci. E’ stata festa grande, dunque, che ha coinvolto soci e familiari

ed ospiti anche di altre squadre, in segno di amicizia e reciproco rispetto tra tifoserie civili. Alfredo Amante e Franco Lanot-

te, i coordinatori regionali, hanno avuto parole all’unisono nel sottolineare l’importanza della visita di Nicola Berti.

“Siamo contenti della visita di Berti, che è da interpretare come massima vicinanza e rispetto che la Società ed il Centro Coordinamento hanno nei confronti anche degli Inter Club che non gravitano nell’ambito di Milano. Noi, pur se lontani, nutriamo grande passione per la nostra squadra ed il nostro tifo non è venuto e non verrà mai meno, comunque sia il cammino della squadra. Ribadiamo la nostra fiducia nella presidenza e, al tempo stesso, nella squadra che sta dando buone soddisfazioni con convincenti prove , che, speriamo, ci porteranno al tanto agognato terzo posto, che vale i preliminare di Champions League. Comunque vada, pensiamo al futuro, ma facendo tesoro del passato. Anche la nostra pazienza ha un limite”. Gli stessi concetti sono stati ribaditi dai presidenti dei Club, oltremodo felici di questa bella iniziativa del Centro Coordinamento. Due cene, di quelle che lasciano il segno, hanno permesso a tutti

di fraternizzare, di scattare foto e prendere autografi che hanno fatto contenti soprattutto i ragazzi. Regali “ufficiali” e scambi di doni hanno cesellato una visita che lo stesso Nicola Berti, nuovo ap-

prezzato ambasciatore della Beneamata, ha ben impressa nella mente e nel cuore, dopo tanta dimostrazione di affetto della generosa gente Molisana ed Abruzzese.

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...Siamo su youtube


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gli Ospiti Giovanni Labanca

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’ arrivata come pioggia nel deserto, come manna dal cielo, la bella anche se sofferta vittoria contro la Fiorentina, che squadra da poco non è, se è in lotta per entrare nell’Europa dei piccoli. La tranquillità di una bella classica che pone l’Udinese in una posizione di assolta sicurezza, lontana dal baratro della B è il miglior corroborante per proseguire un cammino tranquillo fino a fine campionato. Ha tribolato non poco la squadra del Friuli, che ha accusato lo scarso utilizzo della bandiera tricolore

da Torino

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Orizzonti sereni al Friuli Di Natale , che per età e condizione atletica, ha passato più tempo in panchina che sull’erba nuova del bellissimo stadio di Udine. Totò ne ha sofferto, ma pur potendo, non ha mai voluta lasciare la bella città che gli ha dato affetto e gloria, cose che, da buon meridionale, ha saputo sempre apprezzare e ricambiare con tanti bellissimi gol, che hanno tremare anche squadroni più titolati. “Non possiamo pretendere l’immortalità per nessuno, dice sereno il presidente Pozzi, ma ci dobbiamo arrendere all’evidenza, senza avere rimpianti. Il rendi-

mento della squadra è stato sempre legato a quello del centravanti e ne siamo felici per averlo avuto con noi. Ora, non scriviamo il de profundis a nessuno, ma prepariamoci, per tempo, al futuro che per noi non può essere diverso dal passato. Consideriamo questa stagione interlocutoria e miriamo dritti alla salvezza che stiamo ottenendo senza patemi d’animo, perchè ben consapevoli della nostra condizione. Noi proseguiremo sempre sulla nostra politica di valorizzazione dei giovani,da offrire alle grandi su piatti d’argento in cambio di tintinnante moneta

fresca. Abbiamo fatto di questa filosofia la nostra ragione di vita e non ci fermeremo certamente adesso” Affrontare i bianconeri era una dannazione per tutti, salvo che per la Juve che, stranamente, trovava sempre la porta più larga e più alta, rispetto alle altre squadre (Absit iniuria verbis). Mercoledì è tocato alla Fiorentina cadere sotto il maglio dei friulani, che, dopo questa bella iniezione di fiducia, scendono in campo a San Siro per tentare il colpaccio contro una derelitta Inter che, dopo la parentesi con il Napoli, è tornata ad essere

quella di Frosinone: un biscionetto che non fa più tanta paura. “Andiamoci piano, ammonisce De Canio. E’ pur vero che la squadra dell’amico Mancini non riesce a trovare il bandolo della matassa, ma è altrettanto vero che con noi sfogherà tutta la sua rabbia per risalire la china, anche se le speranze di agganciare la freccia rossa per l’Europa che conta sono ridotte davvero al lumicino. Francamente mi dispiace, se pensiamo che l’Inter è stata in testa alla classifica per buona parte del girone di andata. La medicina da trovare per la guarigione è un’impresa

ardua. Io penso ai miei uomini, che dopo la prova contro i gigliati mi dovranno confermare il buon momento o saranno “botte” per tutti. Battuta o non battuta, voglio i tre punti che i nerazzurri difficilmente cederanno, al cospetto del loro pubblico. Sarà, ve lo assicuro, una bella battaglia, che varrà il biglietto pagato” San Siro preferirebbe vedere sventolare gli stendardi nerazzurri, ma si sa che quando ci sono di mezzo le maglie bianconere, potrebbe essere anche un brutto affare. Vedremo.

Se le strisce sono bianconere

Juventus sempre più vicina alla meta Toro matato dovrà vincere per i propri tifosi P. C. Fantini Forneris

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a 35 esima giornata di calcio vede la Juventus sempre più vicina al 5°scudetto consecutivo, con grande e comprensibile soddisfazione per il suo allenatore Allegri. Questi ha ancora una volta dimostrato coerenza nel scegliere soluzioni tecniche apprezzabili, ma soprattutto utili al risultato finale, che per la squadra da sempre vuole dire …”VINCERE”. Ed ha vinto anche contro una remissiva Lazio. Bisogna, comunque stare con i piedi per terra, perchè le disgrazie possono sempre capire,

anche se , a questo punto del campionato, sembrano piuttosto improbabili, anche se il Napoli non demorde e spera giustamente in un miracolo dal suo San Gennaro. La trasferta di domenica 24 aprile a Firenze, anche per questo, è molto impegnativa e non sarà una semplice passeggiata, come ben sanno tutti i supporter bianconeri, perchè i Viola devono subito riscattarsi dalla brutta sconfitta di mercoledì. La Società, piuttosto, è molto contrariata per il grave infortunio di Marchisio , che per sei mesi rimarrà fuori dai giochi e ,quindi, anche dalla Nazio-

nale per i prossimi europei in Francia. Sono poche le giornate rimaste e la Juventus dei record vuole festeggiare e chiudere in anticipo il capitolo campionato, confermare Allegri e portare a termine l’operazione acquisti di alcuni giocatori di peso che arricchiranno, ancora di più , la già forte rosa a disposizione. A Torino il “popolo bianconero”non smobilita, ma si prepara, come ci confessa l’accesissimo tifoso Alessandro C., che in zona Corso Belgio ha un officina di riparazioni auto, ad aumentare ancora di più il pieno sostegno allo Juventus Stadium , di cui è abbonato fino dalla

prima ora,e sempre presente. In officina manifesti, gagliardetti si sprecano, anche per fare i moltissimi clienti che hanno la sua stessa fede e che essere “gobbi”è anche uno stile di vita. Lo salutiamo e a pochi passi su Corso Belgio alziamo la testa e in lontananza ci compare Superga e la sua Basilica. Il ricordo di quanto è successo è indelebile per i vecchi tifosi dell’altra squadra cittadina, il Grande Torino, ci dicono in un Bar, mentre giocano a “scopone” e bisogna sempre e ovunque portargli rispetto. Il calcio giocato vuole dire domenica all’Olimpico ,Torino e Sassuolo faccia a faccia, due

squadre , due che avrebbero voluto fare meglio,ma ,ogni tanto, bisogna sapersi accontentare di quello che passa il convento. Il Toro viene da una dura sconfitta contro la Roma e deve cercare subito il riscatto a Torino se vuol lasciare al suo pubblico una buona impressione, che servirebbe a traghettare una buona immagine della squadra che, in fin dei conti, non può fare a meno del grande tifo che ha sempre avuto a favore. I ragazzi della Curva capiranno la situazione e di buon grado, nonostante qualche delusione di troppo, non avranno mai il coraggio di girare le spalle alla squadra che è ancora in

cerca di bel gioco e di punti per chiudere a testa alta un girone di ritorno carico di dubbi ,ma anche sfortunato. Ventura non demorde e, secondo la maggioranza dei tifosi, meriterebbe la conferma, perchè è un tecnico preparato e un grande uomo dalla serietà cristallina, qualità che al presidente Cairo non sfuggiranno al momento delle decisioni che saranno prese a presto. “Forza ragazzi,ancora uno sforzo”, ci dice Michele G. di 84 anni, portati bene e con uno smagliante sorriso che è tutto un programma che fa ben sperare per il futuro granata


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nerazzurra Diffidati Squalificati

Handanovic diffidato

Telles diffidato

Medel squalificato


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Cugini

Marjlja Bisceglia

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l posticipo di questa 35° giornata previsto lunedì prossimo porta i cugini rossoneri a Verona. Alle 15.00 il big match Roma-Napoli ed in chiusura, ore 19.00, il Carpi proverà a strappare la vittoria in casa contro l’Empoli per confermare la posizione che lo colloca appena fuori dalla zona rossa. Torniamo alla sfida che vedrà impegnato il Milan contro l’ormai retrocesso Verona. Settima-

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Il Diavolo non fa più paura Ma può fare ancora male na scorsa abbiamo urlato l’assoluta inutilità della sostituzione di Sinisa Mihajlovic, calce comunque di portare i suoi in finale di Coppa Italia contro la Juventus.. Cristian Brocchi non ha ancora in tasca l’elisir di lunga vita che può portare fuori dal coma questo Milan. Se i nerazzurri stanno portando a conclusione l’ennesima stagione deludente, i cugini si apprestano, salvo miracoli, a chidere ancora un campionato fallimentare che non li vedrà neppure in Europa League. La gara d’esordio di Brocchi alla guida della prima squadra ha fatto urlare al miracolo, ma il

deludente pareggio in casa con il Carpi, merito agli emiliani che hanno fatto vedere i sorci verdi a tutte le cosiddette grandi, ha messo in bella mostra tutti i limiti di questa squadra che solo grazie alla dea bendata non ha fatto registrare l’ennesima sconfitta, ci stava tutta. Dicevamo, archiviato il turno infrasettimanale, il Milan farà visita al fanalino di coda Verona che proverà a non soccombere. Occhio però. Questa quartultima giornata potrebbe riservare delle sorprese. E’ vero che la squadra veneta è già praticamente retrocessa, ma è pur vero che là davanti ci

sarà un ex dal dente avvelenato come Giampaolo Pazzini che potrebbe togliersi un macigno dalla scarpa. Il tecnico rossonero proverà a fare sua la partita con il 4-3-1-2: Donnarumma; Abate, Mexes, Romagnoli, De Sciglio; Kucka, Montolivo, Bertolacci; Honda, Bacca, Bonaventura. Il Verona risponderà con il modulo 4-4-2: Gollini; Pisano, Bianchetti, Moras, Albertazzi; , Wszolek, Marrone, Ionita, Rebic; J. Gomez, Pazzini. Una sfida, questa, che ha fame di punti importantissimi. I padroni di casa sono ad un passo dalla retrocessione matematica e gli ospiti

hanno la necessità di fare pace con il proprio pubblico stufo dei risultati deludenti. Gara fra i tanti ex, Urby Emanuelson, tanto per cominciare da qualcuno, atteso in campo dal primo minuto scalzando Ante Rebic sulla corsia esterna a centrocampo. In difesa ballottaggio tra Moras e Samir. Brocchi deve decidere chi piazzare in difesa, a sinistra, tra Antonelli e De Sciglio così come sciogliere dubbi su Menez, Poli, Mauri e Luiz Adriano. Delle due compagini, almeno per un fatto di classifica, chi è messo meno peggio è sicuramente il Milan comunque ben lontano dall’ar-

restare una crisi senza rimedio, almeno per quest’anno. Anche le statiche sono favorevoli al Milan. Negli scontri diretti, il povero Hellas ha ottenuto solo otto vittorie nelle cinquantuno sfide ma due delle quali fatali ai rossoneri che si sono visti scucire due scudetti grazie ai gialloblu. Il Diavolo ha fatto sue ventiquattro vittorie mentre i pareggi sono diciannove. La sfida del Marcantonio Bentegodi, nella passata stagione, ha visto dominare i rossoneri con un secco 1-3: una doppietta di Honda e a un autogol di Marques prima del gol di Nico Lopez.

PANINI: ANCHE SULLE FIGURINE E’ CORSA SCUDETTO JUVENTUS-NAPOLI IL VOTO DEI COLLEZIONISTI: HIGUAIN E’ L’IDOLO, DYBALA LA PROMESSA si 35mila), Mauro Icardi (oltre 25mila) e Carlos Bacca (quasi 19mila). Gigantesco il successo personale per Dybala tra le promesse, il quale ha raccolto ben 112mila voti, superando tra i giovani calciatori Gianluigi Donnarumma (oltre 65mila), Helseid Hysaj (33mila) e Federico Bernardeschi (quasi 22mila). Il concorso “Vota i tuoi idoli” è ancora aperto e consente ai collezionisti di votare online su www.calciatoripanini.it i giocatori più amati in Italia.

E

’ corsa scudetto tra Juventus e Napoli anche sulle figurine Panini. Gonzalo Higuaìn e Paulo Dybala sono stati infatti votati dai collezionisti rispettivamente come l’”idolo” e la “promessa” di questo campionato. Il concorso

online “Vota i tuoi idoli”, lanciato con la nuova raccolta “Calciatori 2015-2016”, ha raggiunto finora quasi un milione di voti. Tra gli idoli assoluti, Higuaìn ne ha totalizzati oltre 75mila superando, tra i campioni, Gianluigi Buffon (più di 65mila), Paulo Dybala (40mila), Francesco Totti (qua-

La Panini ha realizzato due figurine speciali su Higuaìn e Dybala, insieme ad altre 4 figurine extra dedicate a Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri come allenatori dell’anno, a Andrea Barzagli come migliore difensore, allo stesso Higuaìn come migliore attaccante e, infine, alla prima pagina de “La Gazzetta dello Sport” dello scorso 21 marzo riguardante la sfida a distanza tra Buffon – con il suo record di imbattibilità – e l’immancabile Higuaìn. Queste 6 figurine saranno distribuite in omaggio sabato prossimo 16 aprile, in una bustina speciale denominata “Lo Sprint Scudetto” abbinata a “La Gazzetta dello Sport – Sport Week”. Potranno essere attaccate sull’album “Calciatori 2015-2016” nella sezione “Film del Campionato”, che racconta i momenti salienti della stagione, dall’inizio fino ai verdetti finali. Altre 12 figurine speciali, relative alla cosiddetta “Corsa d’inverno” e al “Calcio di Primavera”, sono state distribuite nei mesi di gennaio e marzo, mentre nelle bustine della collezione “Calciatori 2015-2016” vendute in edicola sono già presenti le prime 6 figurine del “Film del Campionato” dedicate all’inizio della stagione.

cato Italia di Panini. “Anche i collezionisti, con la votazione online che così tanto successo ha riscontrato, hanno certificato questo dualismo, premiando il napoletano Higuain come idolo assoluto e lo juventino Dybala come promessa”.

“L’appassionante sfida tra Juventus e Napoli, su cui si sta incentrando questa stagione, non

poteva che essere protagonista in una bustina denominata ‘lo Sprint scudetto’”, ha dichiarato Antonio Allegra, direttore Mer-

La collezione “Calciatori 20152016” comprende 893 figurine su giocatori e squadre di Serie A TIM, Serie B ConTe.it, Lega Pro, Serie D, Campionato Primavera TIM e Serie A Femminile. L’album di 128 pagine ha una copertina preziosa e colorata: vi spiccano i colori della Serie A riprodotti su bandiere, oltre all’immancabile immagine del “calciatore in rovesciata”. Tante sono le novità di questa raccolta: sale a 22 il numero delle figurine dei calciatori per ciascuna squadra di Serie A TIM; crescono le dimensioni delle figurine fustellate dei singoli calciatori di Serie B ConTe.it; tornano i “Quiz del Tifoso” sul retro delle figurine di Serie A e da quest’anno anche della Serie B; si arricchisce la sezione “Film del Campionato” e arriva la nuova sezione “RafFIGUra la tua squadra”. Un’altra grande novità riguarda il concorso “Vota i tuoi idoli”, che ha consente ai collezionisti di eleggere online i giocatori più amati in Italia votandoli su www. calciatoripanini.it. Si è da poco concluso infine il tradizionale “Panini Tour 2016 – Le Figuriniadi”: le strutture itineranti Panini hanno raggiunto le principali piazze ed i grandi centri commerciali di tutta Italia (con un totale di quasi 100 giornate/ evento) per presentare al pubblico, attraverso attività e giochi a premio, le novità della collezione “Calciatori 2015-2016” e di altri prodotti Panini.


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Samir Handanovic

Zdravko Kuzmanović


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Giù al Nord

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l povero Luciano Spalletti ha provato a fare la parte di Bruto, ma per le “Idi di Marzo” verso il Pupone era troppo tardi, essendo ad aprile inoltrato, ma soprattutto perché “Cesare” Totti ha resistito a tutte le pugnalate dei Cesaricidi, anzi è risorto come un Cristo laico. Personalmente, invece, lo scenario che mi si è presentato dopo

Roma-Torino e ancora prima in Atalanta-Roma, mi ha ricordato la scena finale dell’Ultimo Samurai, il film con Tom Cruise, quando l’ennesimo gesto eroico attraverso il supremo sacrificio del leader ribelle Katsumoto, spinse i soldati dell’esercito regolare giapponese, a riscoprire le loro tradizioni e i loro valori fino al punto di inchinarsi commossi

Il Leone del Vesuvio sfida l’Imperatore Roma-Napoli, che sia una festa per il ritorno in campo di Higuain

davanti al cadavere del samurai. Così facendo anche la parabola di Totti, ha ridato un senso d’onore a una stagione calcistica triste, non solo della Roma ma dell’intero circo della pedata, che quest’anno ha davvero superato in fatto di indecenza ogni limite, Totti ha stravolto il pragmatismo di un calcio senza più arte e senza più anima. Grazie a lui,

che con la sua testardaggine ha trasformato un finale da incubo in una bella favola a colori, sono queste le storie che chi ama il calcio vuole riscontrare, non certo quelle non colorate fatte di abusi, imbrogli, corruzioni, che in Italia da qualche tempo purtroppo sono diventate prassi al punto che anche situazioni occasionali, appaiono oramai agli occhi dei

più, fatti studiati a tavolino. Che brutta sensazione! Diciamola tutta, Paolo Silvio Mazzoleni in Juventus-Lazio, che ha deciso definitivamente il campionato, è stato a mio sommesso avviso il migliore in campo per la Juve. Grande svista sul fallo che commette Paul Pogba su Senad Lulić, fallo commesso prima dell’assist del francese, che ha poi consentito a Mario Mandžukić di realizzare il primo dei 3 gol che bianconeri hanno rifilato alla Lazio, per non dire del regalo sul rigore dato a Bonucci, quest’ultimo protagonista di un tuffo che è parso il migliore degno antagonista di Klaus Dibiasi, al buon Mazzoleni non è parso vero di poter dare libero sfogo a tutto il suo scandaloso servilismo, fischiando senza remore un fallo inesistente e poi quell’espulsione a Patric al secolo Patricio Gabarrón, un capolavoro assoluto, grande caduta libera di Paulo Dybala, manco gli avessero sparato, e zac, ammonizione e espulsione per l’iberico, che c’ha messo di suo, da vero “pollo”. Comunque una direzione scandalosa dell’arbitro, magistrale per quel che riguarda il favoritismo verso i bianconeri. Complimenti per questi individui senza vergogna. Tornando alla gara Roma-Napoli, si dice che ci sarà allerta per la sfida. La partita di lunedì è stata inserita tra le gare a rischio da parte dell’Osservatorio del Viminale, come riporta Il Messaggero, considerato che all’Olimpico sono attesi 5mila tifosi azzurri e la rivalità incattivita dal caso Esposito-De Santis. Per questo motivo numerosi

Juve in passerella a Firenze Campionato

R

iflettori puntati sul Franchi domani sera per la sfida tra la Viola e la Juventus. I bianconeri non hanno la certezza matematica dello scudetto, ma nove punti sono tanti, anzi, troppi per un Napoli chiamato ad un severo impegno lunedì pomeriggio all’Olimpico con la Roma. La squadra di Allegri ha subito bloccato il rilancio della Lazio di Simone Inzaghi, liquidando la pratica allo Stadium, con un secco tre a zero, firmato dalla doppietta di Dyvala. Il Napoli ,reduce dal sei a zero inflitto al Bologna , precipitato in crisi con Donadoni sconcertato per la brutta prova dei suoi giocatori, sarà di scena, come già detto,

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contro una Roma Totti dipendente. Il capitano giallorosso con la doppietta messa a segno nel finale che ha rovesciato il risultato a favore dei giallorossi, ha salvato Spalletti dalla bordata dei fischi e la contestazione dei tifosi che non avrebbero accettato la sconfitta con i granata di Ventura. Grazie a Totti, la Roma ha fatto un altro passo avanti per la Champions, dal momento che l’Inter è crollata a Marassi con il Genoa. Un’Interdi Paperino, come la solito pasticciona, che getta al vento tutto quanto di positivo che aveva fatto qualche giorno prima con il KO interno al Napoli. Mancini ha detto che l’Inter avrebbe meritato di vincere con il Genoa, ma se nessuno tira in porta, con precisione, dove spera di andare, questa Inter che a inizio stagione aveva illuso non poco i propri tifosi. Stasera i nerazzurri apriranno le danze del trentacinquesimo turno di campionato, ospitando l’Udinese, reduce dalla bella vittoria sulla Fiorentina. L’Inter Club

di Terranova di Pollino, con altri della Basilicata ospiti della Società, ha assicurato che farà sentire la sua voce di sostegno ai giocatori nerazzurri. Guai,però, ha messo in guardia il vertice del gruppo lucano- fallire l’obbiettivo dei tre punti. Anche perchè in parecchi sperano in un colpaccio del Napoli all’Olimpico, con il rientro in squadra di Higuain. Notte fonda, o quasi, per il Milan di Brocchi che reduce dall’impietoso 0-0 interno col Carpi, rischia grosso al Bentegodi contro il Verona dal dente avvelenato per l’ormai scontata retrocessione. Domani a mezzogiorno, il Frosinone al Matusa, si gioca tutto con il Palermo, ormai con un piede in B, dopo il pareggio casalingo con l’Atalanta. Infine, si giocano i punti-tranquillità la Sampdoria a Marassi con la Lazio, dal Dall’Ara il Bologna con il Genoa e da Bergamo la già citata Atalanta col Chievo. Chiuderà la giornata ,lunedì sera, il Carpi, a Modena, contro l’Empoli.

agenti saranno collocati nelle zone di pre filtraggio. Il mio augurio è che l’unico match a cui si assisterà sarà solo quello che si disputerà nel rettangolo di gioco, dovessero accadere incidenti fuori e dentro lo stadio, sarebbe uccidere di nuovo il povero Ciro Esposito, e chi ha sofferto il dolore di quella storia, non potrà certo sopportare o accettare che possano capitare di nuovo episodi incresciosi e intollerabili, che sia una giornata di calcio e basta. Tra l’altro, a questo punto della stagione, almeno nei “quartieri alti”, quelli cioè che riguardano la qualificazione alla prossima

Champions League, i giochi sono fatti, l’unica modifica potrebbe essere che la Roma arrivi seconda e il Napoli terzo, cosa che non credo sia possibile, ma nel calcio mai dire mai, quindi scannarsi per una situazione del genere vuol dire davvero essere dei coglioni anzi, di più. Pertanto che sia una festa e che trionfi il calcio, che vengano tessute lodi e si facciano canti di giubilo per l’imperatore di Roma e per il ritorno in campo del Leone del Vesuvio, che tornerà a ruggire, dopo che il sistema lo aveva ben relegato in sordina. Ma nulla di più. Sarà uno scontro tra i più

prolifici attacchi del campionato, il Napoli è arrivato a quota 72 la Roma è giunta, dopo la gara contro il Torino, a realizzarne finora 1 in più, risultando per ora il migliore attacco del torneo , in difesa gli azzurri sono messi molto meglio dei capitolini, 29 le reti subite da Albiol e co., risultando per ora il secondo migliore reparto difensivo della stagione dietro solo ai non colorati, 38 quelli subiti dai giallorossi, che sono settimi in compagnia di Fiorentina e Sassuolo, in questa determinata classifica. Forza e onore.


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Campioni... parliamone

Marco Papetti

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opo la sconfitta immeritata, ma sempre sconfitta, di mercoledì è svanito il sogno di agguantare il terzo posto e tentare la carta dei preliminari di Champions League ad agosto. La matematica ancora non ci condanna ma anche i più ottimisti vedono scalfita la loro sicumera. Sarebbe facile ora

Gli addii aprire un dibattito sulle inevitabili conseguenze economiche, di mercato e di rosa che questa mancata partecipazione comporta ma in questi giorni fa più notizia il lento e probabile addio di Totti alla Roma. Anche noi nel 2014 abbiamo visto ammainare la grande bandiera di Zanetti ma la ultima stagione è stata gestita bene dalla società e da Mazzarri che allora guidava la squadra. Il giocatore inoltre era deciso a lasciare il calcio e il futuro da dirigente rappresentava per l’argentino il naturale sbocco dopo i 22 anni passati a correre (e a vincere!) nei più importanti stadi del mondo. A Roma invece la situazione è completamente diversa: la società ha sposato il concetto

dell’ottimizzazione delle risorse, relegando in secondo piano gli aspetti umani. Il giocatore deve fruttare e fino a 2 settimane fa il numero dieci non aveva brillato. Poi accade che in 2 partite segna 3 gol regalando alla Roma 4 punti e contribuendo ad aumentare il vantaggio proprio sull’Inter per il terzo posto. La situazione si è quindi ulteriormente ingarbugliata mettendo in grande imbarazzo Spalletti e la proprietà. Da sportivi auguriamo a Totti di vivere il tramonto calcistico nel modo migliore, magari andando a giocare nella lega americana unendo la possibilità di ritagliarsi uno spazio sportivo importante e la conoscenza dell’inglese per il suo futuro.


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Calcio Estero

Luigi Sada

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’ ad un passo dall’impresa il Leicester di Claudio Ranieri nella Premier League. Se il tecnico italiano batterà domani i gallesi dello Swansea l’obbiettivo al 90% sarà centrato, anche se in agguato ci sono sempre Toetnam e Arsenal. Gli Spur riceveranno il WBA, mentre i Gunners saranno in trasferta sul terreno della pericolante Sunderland. Già retrocesso l’Aston Villa. Sprint finale anche in Germania, dove il capolista

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Leicester ad un passo dal paradiso Bayern Monaco viaggia con sette punti di vantaggio sul Borussia Dortmund. Muller e compagni dovranno superare il difficile impegno di Berlino con l’Hertha , mentre i gialloneri saranno a Stoccarda. In Francia, il Paris San Germain, col titolo in tasca da oltre un mese, giocherà l’11 maggio a Bordeaux. Lotta aperta per un posto in Champions tra Lione, Monaco e Nizza. La squadra del principato dovrà respingere in trasferta gli attacchi del Rennes, mentre l’Olimpic dovrà vedersela con la pericolante Tolosa. Già retrocesso il Troyes, col Marsiglia in bilico dopo il licenziamento di Michel,. impegnato al Velodrome col Nantes.

In Spagna, campionato riaperto dopo la sconfitta della scorsa settimana al Camp Neu del Barcellona col Valencia. I catalani hanno reagito seppellendo la Coruna per 0-8 . Messi e compagni saranno impegnati oggi sul terreno di casa con lo Sporting Gijon, mentre l’Atletico Madrid ospiterà al Calderon il pericoloso Malaga. Occhio a questa partita, perchè l’Atletco, quattro giorni più tardi, sarà impegnato in Champions League con il Bayer Monaco. Sresso discorso per il Real Madrid nel derby col Rayovallecano, in lotta per la salvezza. Ultimi spiccioli per non retrocedere per il Levante,ultima in classifica a Valencia contro l’Atletico Bilbao.


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Giro del Trentino a LANDA Giro del Trentino e Freccia Vallone

Freccia Vallone a VALVERDE

Luigi Sada

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opo il colpo vincente di Valverde nella Freccia Vallone disputata a metà settimana, valevole per il Trittico del Nord, è toccato al Giro del Trentino il ruolo di corsa principale di questo weekend. La gara, organizzata dagli amici del Trofeo Melinda, si è conclusa ieri con il successo dello spagnolo Mikel Landa, che ha difeso il primato anche nell’ultima tappa che si è conclusa a Cres, in Val di Non. La corsa tanto cara a Francesco Moser e a Frondriest, padroni di casa, malgrado i numerosi colpi di scena, si è in pratica risolta grazie al successo e agli abbuoni conquistati nel GPM di Landa nella seconda frazione. A farla da padrone, in volata, mal-

grado le numerose asperità distribuite lungo il percorso. Dopo la tappa, arrivata dopo la cronometro di Riva del Garda e vinta dal Team Sky, è toccato appunto a Landa salire sul podio , indossando la maglia ciclamino. Nelle due frazioni di giovedì e di ieri è salito alla ribalta l’estone Tanei Kangert, che si è aggiudicato allo sprint la frazione di Mezzocorona, bissando, sempre allo sprint, l’impegno conclusivo della Malè-Cles, di 161 chilometri. La doppia vittoria dell’estone non ha, però, spodestato dal

trono il leader della classifica Mikel Landa. Lo spagnolo a Cres è giunto terzo, dietro a Matteo Busato, perdendo quattro secondi di abbuono che gli hanno consentito, comunque, di vincere la classifica generale con due secondi su Kangert. Un buon rodaggio per Nibali e Pozzovivo, in prospettiva del Giro d’Italia che partirà il sei maggio dall’Olanda. Il corridore lucano, settimo in classifica, è risultato il migliore degli italiani in questo giro del Trentino. Pozzovivo è sempre entrato

La Freccia Vallone è ancora di Valverde

Giro del Trentino: tappa e maglia per Mikel Landa

nelle fughe decisive,però, non essendo un velocista, ha dovuto lasciare campo libero alla decina di corridori con le caratteristiche per il rush finale. Intanto, è in pieno svolgimento il giro della Croazia, dove l’austriaco Ric-

cardo Zoidl ha vinto la quarta tappa, precedendo sul traguardo Ucka, il croato Kvasina. Un arrivo in salita che ha rivoluzionato la classifica generale. Kvasina è diventato leader della corsa con 19” di vantaggio su Zoidl, men-

tre scompare dai primi dieci l’ex capo classifica Giacomo Nizzolo, al comando prima delle montagne scalate ieri. Domani appuntamento internazionale, su RAI Tre, con la Liegi-Bastogne-Liegi, che conclude il Trittico del Nord.

Pozzovivo è pronto per il Giro Giovanni Labanca

S

ettimo nell’appena terminato Giro del Trentino, primo degli italiani, questo è il verdetto di una classica che rappresenta un’ottima occasione per completare e rifinire la preparazione, in vista dell’imminente corsa rosa, che prenderà il via il sei maggio dall’Olanda. Il “Lucanino” di ferro, lo scalatore di Montalbano Jonico, in provincia di Matera, scende dalla bicicletta stanco, ma molto soddisfatto per aver disputato una corsa impegnativa al meglio delle condizioni, che gli ha permesso di anticipare, in classifica generale, uomini dal calibro di Cunego e Nibali, ancora alla ricerca della forma migliore per affrontare i duri impegni del Giro della rosea.

Domenico Pozzovivo c’è “Sono molto contento della prestazione, in generale e, soprattutto, dello spirito battagliero che avevo smarrito, dopo il brutto incidente dell’anno scorso. Ormai è solo un ricordo che non mi impedisce più di pensare ad un futuro migliore, quello in cui speravo all’inizio della stagione. Posso contare su una quadra ancora più giovane, che mi renderà più agevole scalare le salite, che poi è il mio pezzo forte”. - Anche se non hai vinto nemmeno una tappa, ti sei fatto trovare sempre pronto in testa con i fuggitivi a dar battaglia, senza troppo dannarti l’anima. “In effetti è stato così. Davanti a me ci sono stati sempre velocisti che hanno avuto la meglio per gioco forza, ma ho sempre

rintuzzato le moltissime fughe a strappi che hanno caratterizzato il Trentino. Non sono ancora al cento per cento, ma avrò tempo per migliorare, con un buon margine di preparazione, perchè al Giro non si scherza con i tapponi che ci sono e con tutti i risaputi campioni che daranno battaglia per la maglia rosa da portare fino a Torino”. - Correre i Trentino, che è un pò la tua casa, ti è servito dal punto di vista morale? “Certamente. Sono cresciuto professionalmente in questa meravigliosa regione. Il Trentino ha sempre un fascino particolare che ti conquista e che ti porti sempre nel cuore”. - Ora ti sei anche sposato e la vita familiare, si sa, porta sempre

bene. Come va? “Il matrimonio era la cosa che mi mancava per completare la mia parte umana. Sono felice e molto sereno, sapendo di avere a fianco mia moglie Valentina, una compagna che mi vuole bene e mi serve da sprono nei momenti difficili della vita, che tutti, prima o poi, abbiamo. La ringrazio per come mi segue e mi consiglia, alla pari del mio inseparabile papà, che in effetti, è il mio allenatore personale e la mia ombra. Insomma, la famiglia fa bene e spero che mi porti fortuna per la corsa più importante d’Italia. Prometto ai miei sostenitori di non risparmiarmi e di arrivare a Torino nella top ten dei migliori”. Ogni promessa è debito, e Pozzovivo lo sa.


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Da sabato 11 giugno a domenica 19, Modena e il suo CUS, ospiteranno la manifestazione Universitaria piĂš importante: i Campionati Nazionali Universitari 2016. La competizione, come di consueto, vedrĂ impegnati diversi atleti del CUS Milano. Chi volesse partecipare dovrĂ compilare il seguente modulo online. Questo, invece, il programma delle gare:


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finestra sul mondo e dintorni Attualità

Giovanni Labanca

I

l dato è tratto, proprio come disse Cesare dopo aver attraversato il Rubicone, oggi un trasandato rigagnolo dalle parti di Gatteo Mare. Il verdetto delle urne, tra i più attesi e discussi degli ultimi anni in sede politica, ha decretato la non validità del referendum per il mancato raggiungimento del quorum, che è sempre il peggior nemico di queste consultazioni popolari che, stavolta, di popolare aveva ben poco, visto il malefico mancato interessamento della maggior parte del popolo italiano. I dati, comunque, dicono pure che hanno votato quasi 14 milioni di italiani e che il SI ha vinto con una stragrande maggioranza, con la bella regione Basilicata che ha portato al voto il 50,32% degli aventi diritto, quindi con il raggiungimento della fatidica asticella del quorum. Un ottimo segnale, se accoppiato a quella della Puglia, mentre hanno fatto una figuraccia miserabile Campania e Calabria, due

Trivelle, la vittoria di tutti delle regioni promotrici, finite , come in altre cose , in fondo alla classifica. Hanno vinto tutti e non ha perso nessuno, come succede in sede di riflessioni,ma due cose bisogna pur dirle a conclusione per chiudere il cerchio che sembra non volersi chiudere,per via della querela fatta a Renzi e a Napolitano, per istigazione a non votare , che, secondo tanti, è peggio della istigazione a delinquere. Staremo a vedere,mentre si pensa già al prossimo referendum, quello delle foglie morte” sulla nuova Costituzione. Le più brutte parole , intanto, che si sono dette e scritte , durante la quasi campagna elettorale del referendum a cui il popolo della democrazia è stato chiamato ad esprimersi, sono state :utile e inutile. Quando la persona, intesa come entità ,oltre che fisica, giuridica è chiamata alle urne per costituzione è sempre un bene che vola al di sopra di tutto. Socrate, Platone, Aristotele, Kant e tanti altri, non ci hanno insegnato niente, proprio niente? Questo referendum, al di là della propria personale scelta. è servito , comunque, a mettere in chiaro alcune cose molto importanti che riguardano, soprattutto, le figure istituzionali. 1) Il Capo del governo, peraltro non eletto in nessuna elezione

legittima, avrebbe dovuto smettere i panni di uomo di partito e non permettersi, nel modo più assoluto, l’arroganza di un del ragazzotto qualsiasi di “incitare”, da provato sobillatore, a NON andare a votare, contro ogni principio costituzionale. 2) Il Capo dello Stato Mattarella, in modo quasi imbarazzante, ha fatto quasi altrettanto se si è recato alle urne a notte fonda,travestito da carbonaro per non farsi quasi riconoscere. Avrebbe dovuto ,quanto meno, richiamare Renzi alle sue precise responsabilità politiche e rivolgere, proprio come si fa a fine anno, un messaggio alla Nazione per convincere il popolo che rappresenta o crede ,in cuor suo , di rappresentare, a recarsi ai seggi. Pessima figura mondiale. 3) l’ex Capo dello Stato Napolitano, uno dei più grandi lavoratori della Repubblica, visto che è da tutta la vita in politica, avrebbe dovuto tacere, perchè, pur essendo senatore a vita , è ormai fuori gioco e doveva badare solo a sbrigare le sue faccende giornaliere o prendersi un meritato e lungo periodo di riposo e non prestarsi , con pessima figura, al gioco di Renzi nella predica giornaliera a favore dell’astensione, come se il quasi secolo passato in parlamento non gli avesse insegnato proprio niente.

4) Nonostante la sconfitta, la Basilicata ( a quando un referendum per richiamarla LUCANIA?) ha dato dimostrazione di serietà, come la Puglia. Di Campania e Calabria è meglio tacere. 5) Ci attendiamo,ora, LUCE, ma tanta LUCE sull’affare nero del petrolio, perchè vogliamo guardare in faccia i predatori che hanno rovinato o permesso di rovinare una delle Terre più belle non solo dell’Italia. I sostenitori del SI, soprattutto giovani, avranno tanto tempo ancora per lottare per altre cose importanti, sostenuti anche da pregevoli giornali web ,con in testa la Siritide di Mariapaola Vergallito o la Gazzetta della Valle d’Agri o Radiobierre2 Basilicata, tanto per citarne alcune, senza mai farsi prendere dallo scoramento, difetto che appartiene ai deboli, a quelli senza spina dorsale. Una proposta, anche se può apparire aleatoria, la facciamo noi da STADIO5,: aboliamo il quorum e consideriamo anche i referendum alla strega di semplici elezioni ,dove vince la maggioranza che esce dalle urne, sic et sempliciter, senza tener presente anche chi, pur potendo farlo come diritto sacrosanto, non ha votato per propria rispettabile scelta. La democrazia ne guadagnerebbe tanto e sarebbe anche

riconosciuto il valore immenso del voto espresso da chi, invece, ha sacrificato pochi minuti di una intera giornata per far esprimere la propria opinione,nel rispetto della tanta decantata Costituzione. E giacchè ci siamo, poniamoci anche un’altra importante domanda, se non vogliamo più estrazioni di petrolio nel nostro bel suol d’amore: cosa facciamo, come singoli cittadini per risparmiare energia ,che viene prodotta dal petrolio o dal metano? Quali “sacrifici” ci imponiamo, per esempio, per

risparmiare benzina, mantenere il riscaldamento domestico in limiti accettabili, spegnere lampadine di grosso voltaggio accese anche in pieno giorno? Potremmo continuare con altri esempi, ma chi ha a cuore il problema energetico in modo serio, non ha bisogno di tante parole per rispondere alla propria legge morale, alla propria coscienza e non avrà bisogno nemmeno di referendum,utili o inutili. La responsabilità ricade su tutti,ma nessuno o in pochi sanno rinunciare alle super comodità.

Si stava meglio quando si stava peggio Sono passati quasi quarant’anni e la storia insegna

N

el 1978 Komeini prendeva il potere , istituendo la dittatura islamica, dopo l’addio forzato dello Scià di Persia, Reza Palevi. Le ragazze di Teheran prima di Komeini giravano per le strade della città in mini gonna allegre e spensierate. Poi è arrivato il buio con l’imposizione della chador e l’obbligo assoluto del nero per il vestiario delle donne. I preti, gli jatolà, hanno cominciato ad usare il pugno di ferro con queste disgraziate, costringendole in un angolo della società, manco fossero delinquenti.

La loro colpa: essere donne. Guai a chi si ribellava. L’esercito con Komeini, che nel frattempo distribuiva fawthe ed impiccagioni a raffica a chi non la pensava come lui, stava preparandosi alla guerra, arrivata puntualmente contro l’Irak, difeso e protetto dagli USA. La guerra durata dieci anni ha provocato milioni di morti, mentre i bambini venivano mandati in prima linea dal governo di Teheran con una fascia bianca sulla fronte, con scritto “se morite andate in paradiso, Maometto vi aspetta a braccia aperte”. Intanto, l’Italia vinceva il mondiale

dell’82 , con i gol di Rossi, Altobelli e Tardelli. Chi faceva il tifo per Saddam Hussein perchè vinceva la sua battaglia con l’Iran, salvando la civiltà dal regno del terrore. Se la Mesopotania fosse caduta ci sarebbe stato altro oscurantismo, nella regione. poi Saddam, difeso dagli USA è caduto in disgrazia con l’invasione del Kuwait, per accaparrarsi il petrolio. Saddam sosteneva che il Kuwait era una provincia dell’Irak, colonizzata dall’Occidente negli anni trenta per installare impianti di estrazione dell’oro nero a favore delle multinazionali USA e gran

Bretagna. Era vero perchè il kuwait sessant’anni prima apparteneva all’Irak. La sete di rivalsa di Saddam non poteva, però, essere accettata dall’Occidente. Così alla fine scoppiò la guerra del Golfo, con la CNN in prima linea a filmare le offensive della coalizione , che aveva quale alleata l’Arabia Saudita, pronta a distruggere l’esercito più forte del medio oriente, dopo quello israeliano. Prima dell’avvio delle operazioni USA erano stai mandati in onda dalla TV irakena i servizi da Baghdad dove si vedevano i Mcdonald colmi di ragazze ve-

stite all’occidentale che ascoltavano la musica moderna. Il regime era laico, però alla fine è crollato anche con la complicità di diversi paesi musulmani , schierati con la coalizione. Adesso in Irak si muore ogni giorno, con autobombe ed attentati suicidi,perchè il patatrac finale è stato provocato da Bush nel 2004, con la scusa delle armi chimiche nascoste da Saddam, il quale alla fine è stato impiccato dal governo fantoccio messo in piedi dagli USA, che attualmente prova a battersi, con scarso successo, contro l’ISIS, dando l’impressione di essere una potenza

buco NERO

Luigi Sada colabrodo dopo il rientro in patria delle truppe statunitensi. Forse in Irak, malgrado la dittatura di Saddam, si stava meglio di quanto si stava peggio. Come in Iran prima di Komeini.


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Suoni e Sapori

non solo calcio

Suoni e sapori del Mediterraneo

“Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male” E

ssere superstiziosi non è un atteggiamento tipico solo a Napoli. Esso affonda le sue radici in un passato ben più antico. I greci chiamavano la iettatura alexiana, i Romani fascinum. Nessuno però, eccetto i napoletani, aveva dato un volto a colui che portava sfortuna, lo iettatore. Vestito nero, naso adunco, il collo lungo e l’ espressione malinconica sono il perfetto ritratto dello iettatore che, augurandosi il male altrui, è per definizione pessimista ed invidioso. C’ è inoltre da considerare la differenza tra “iettatura” e “malocchio”? La prima trae origine dal verbo iettare, e indica l’azione di chi agisce senza consapevolezza; la seconda invece, è una pratica per lo più esercitata da stregoni con l’intento di provocare sciagure al prossimo. Ci si può proteggere da simili pericoli? Gli antidoti sono molteplici: un cornetto (che evoca il fallo, simbolo di vita) di avorio, rame, ferro o legno (altri materiali non avrebbero effetto) pare che già tra i nostri progenitori Osci ci fosse l’uso di adoperare corni di animale come simbolo fallico, ma l’aggiunta del colore rosso la portò con sè il medioe-

vo, all’epoca il rosso era un colore che evocava la vittoria contro i nemici; c’è poi il ferro di cavallo, soprattutto se munito di chiodi; tenere indice e mignolo puntati verso l’alto, o più comunemente, fare le corna, altra rappresentazione fallica a quanto pare. Ma come dicevo prima, non solo a Napoli ci sono certe crederne. Singolare è per esempio ciò che avviene in Calabria, dove si sputa tre volte sul viso del bambino per proteggerlo dal malocchio, una pratica a tutt’oggi usata anche dai greci e la Calabria guarda caso era proprio parte della Magna Grecia. Si racconta poi di un grande iettatore, il duca Ventignano Cesare della Valle, ritenuto uno iettatore prodigio: la madre morì di parto, la balia a cui fu affidato perdette tutto il latte, entrò nel San Carlo e il teatro prese fuoco e poco dopo aver baciato la mano di Papa Pio VII questi morì. Un altro terribile iettatore fu l’archeologo Andrea de Jorio a cui Alexandre Dumas diede la colpa della morte di Ferdinando I. La sua tomba è situata all’interno del duomo di Napoli ma non bisogna dimenticarsi di proteggersi con degli amuleti. Superstizione, credenza o ignoranza?

Il cristianesimo considera la superstizione un peccato contro il primo comandamento, le scienze psicologiche la considerano un’espressione del bisogno di sicurezza dell’uomo nei confronti del futuro, i napoletani invece hanno fatto della superstizione un loro tratto distintivo. Magia e superstizione si mescolano fin dai tempi più remoti nell’atmosfera partenopea: ‘o munaciello, ‘a bella ‘mbriana, la smorfia, il corno portafortuna sono solo alcuni degli elementi distintivi delle credenze napoletane. A Napoli non c’è casa che non abbia e metti in bella vista cornicelli o ferri di cavallo, talvolta abbinati ad un crocefisso, mescolando sacro e profano. Così Napoli Fan Page.it, ha raccolto le 5 superstizioni più famose e osservate dai napoletani. “L’ombrello aperto in casa“, a chi non è mai capitato di aprilo ed essere “attaccati” per aver commesso questo grave errore? “Spazzare sui piedi“, mai passare la scopa sui piedi di ragazze single! “Lo specchio rotto“, uguale 7 anni di guai! Quanti ne avete accumulati voi? “La spilla in regalo“. Se l’accettate dovete ferire un dito di chi ve

l’ha donata. E’ la regola! “L’olio a terra“. Non si può sprecare una cosa così preziosa come l’olio d’oliva. E i napoletani lo sanno bene.

Ma sono almeno un altro centinaio i riti e le superstizioni celebrate a Napoli. Voi a quali credete di più? E soprattutto lo ammettereste mai? Eduardo De

Filippo risponderebbe così: “Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male”.


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“Rock’n Sport - Musica, discipline olimpiche e anche no”

V

ololibero

tempi dell’antica Grecia, in-

ne sportive – dall’Alpinismo

Edizioni

fatti, i Giochi Olimpici erano

al Volley, con l’aggiunta dello

presenta

costantemente accompagnati

spettacolare Wrestling - l’au-

un

libro

da gare di contenuto artisti-

tore racconta le infinite volte

di Antonio “Tony Face” Bac-

co, tra poesia e canti. Dopo

in cui la musica (prevalente-

ciocchi: “Rock’n Sport - Mu-

il successo di “Rock’n’Goal”,

mente “rock”) ha affiancato lo

sica, discipline olimpiche e

Bacciocchi si cimenta con

sport o viceversa. Scritto con

anche no” (Collana: Passio-

quasi tutti gli altri sport, olim-

la collaborazione di Alberto

ni Pop Formato: 14 x 21 cm

pici (ma anche no), pronto a

Galletti ed Elena Miglietti, il

Pagine: 192 b/n Prezzo: 15

svelarci incredibili connes-

libro contiene un’intervista

euro In libreria e Ebook dal

sioni, cortocircuiti e curiosità

esclusiva al pugile Lenny Bot-

19 aprile). Da sempre la cor-

da mondi pieni di passioni.

tai.

relazione tra sport e musica è

Analizzando il rapporto tra

particolarmente forte. Sin dai

musica e ventisette discipli-

Musica

Riccardo Sada

Info: www.vololiberoedizioni.it, www.tonyface.blogspot.it

The Martinez Brothers, dal Bronx al Fabrique

D

omenica

assiduo frequentatore di

icone quali Nile Rodgers e

24

aprile

locali di culto quali il Pa-

Bodega Band e di felici in-

prefesti-

radise Garage di New York.

cursioni nel mondo dell’al-

vo di gran

Dal 2011 resident al DC-

ta moda.

lusso al Fabrique di Mila-

10 di Ibiza, dal 2014 sono

no. Merito della presenza

diventati un riferimento

e soprattutto della musica

assoluto nel panorama sia

di The Martinez Brothers

house che techno, merito

e Lele Sacchi. Originari

di produzioni e remix tra

del Bronx, Stevie Jr e Chris

i più suonati in contesti

Martinez si sono avvicinati

fondamentali quali Ibiza e

e appassionati alla musi-

l’Amsterdam Dance Event,

ca House grazie al padre,

delle collaborazioni con

Fabrique Milano, via Fantoli 9 – tel. 02/5063008 www.fabriquemilano.it


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Lui

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è tornato

Cinema

Anastasia Mazzia

Il ritorno di Adolf Hitler

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opo aver conquistato il botteghino tedesco, arriva finalmente in Italia il film evento “Lui è tornato” diretto da David Wnendt. Adattamento cinematografico del best seller omonimo scritto da Timur Vermes, in testa alla classifica di SPIEGEL per 20 settimane, con oltre 2 milioni di copie vendute solo in Germania e traduzioni in oltre 40 paesi, la pellicola arriverà nelle nostre sale dal 26 al 28 aprile. Estate 2014. In una zona residenziale di Berlino Adolf Hitler si sveglia improvvisamente proprio nel luogo dove un tempo si trovava il suo bunker. Sono passati 70 anni dalla sua “scomparsa”: la guerra è finita, il suo partito non esiste più, la società tedesca è completamente diver-

io noioso e vuoto”. Così tra gag divertenti e spassose si alternano momenti di riflessione drammatica perché reali e molto sentiti. La pellicola di Wnendt, infatti, si ambienta in Germania ma la sua terribile analisi socio-politica ben riflette molti altri Paesi europei come l’Italia o la Spagna. Puntuale ed importante risata essere anche la critica verso i mass media: grazie ai social network ed al piccolo schermo il Führer riesce a rilanciare la sua propaganda a testimonianza della pericolosità, spesso sottostimata, dell’influenza e del “lasa da come la ricordava. Così Hitler con un giovane reporter (Fabian Busch) inizierà a girare per la Germania ed a raccogliere i malcontenti e le frustrazioni dei tedeschi. Ben presto il Führer inizierà una brillante carriera in televisione, quale mezzo di propaganda di massa, per realizzare i suoi piani. “Lui è tornato” è una brillante commedia satirica da retrogusto molto amaro. Il film alterna fiction a candid camera del falso Hitler (Oliver Masucci) che girovaga per la Germania registrando le reazioni spontanee della gente. Il regista David Wendt ha così spiegato: “Ho trovato appassionante l’idea di mostrare Hitler non solo in una situazione artificiale attorniato da attori, ma piuttosto a piede libero tra la gente vera. Era il solo

modo di suscitare delle risposte affidabili alle domande: cosa accadrebbe se Hitler tornasse oggi? Avrebbe davvero qualche possibilità?” Il regista Wendt fotografa così la società tedesca odierna: afflitta dalla disoccupazione, dalla bassa natalità, dalla scarsa fiducia verso il governo, e soprattutto spaventati dalle invasioni degli immigrati. C’è tutto il terrore per la perdita dell’identità e della propria cultura ed anche la necessità di scrollarsi di dosso la Storia che li ha condannati. Il regista non manca di criticare i politici attuali: la Merkel viene etichettata dal Führer come una “donna goffa con l’appeal di uno spaghetto scotto” e Tobias Peterka, capo del partito di destra intellettuale Alternative für Deutschland, un “parola-

vaggio del cervello” che hanno i mezzi di comunicazione. Infine, sottile ed arguta è anche la critica alla Storia dell’uomo che si ripete continuamente, grazie al fatto che nessuno impara dal passato e pochi la conoscono veramente. Infatti nella pellicola si ripercorrono le stesse tappe della vita del Führer del passato: l’inizio innocuo, l’ascesa, la crisi e la pubblicazione del “Mein Kampf ”, l’apice. “Lui è tornato” è una commedia fantapolitica molto arguta ed interessante che riflette su come l’uomo di oggi, fiaccato dalla crisi e dalla perdita

di valori e d’identità, potrebbe applaudire nuovamente un dittatore, che ha seminato morte e distruzione. Il messaggio shock è potente ed apre una ferita profonda e drammaticamente attuale. Come ha detto lo stesso regista: “La mia generazione rischia di dimenticare il passato. Bombardati da un mare di informazioni e nozioni, si fa fatica a sviluppare senso critico e a leggere il presente con coscienza”. “Lui è tornato” è un piccolo gioiello cinematografico, che vanta un ottimo cast di attori ed un buon ritmo.


sabato 23 aprile 2016 www.stadio5.it

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ELECTRIC ELEPHANT 2016 Croatia’s Electric Elephant festival unveils the Argonaughty Boat Parties for 2016, including Andrew Weatherall, Bicep, Bill Brewster, Optimo, Ralph Lawson, Secretsundaze & more 7-11 July 2016 Tisno, Croatia Tickets £110 www.electricelephant.co.uk

All aboard the Argonoughty! Electric Elephant festival unveils this summer’s boat party line-ups, including appearances from Andrew Weatherall, Bicep, Bill Brewster, Optimo, Ralph Lawson, Secretsundaze & many more. Taking place from 7-11 July at The Garden Tisno festival site in Croatia, Electric Elephant is one of Croatia’s original founding festivals. This year’s line-up boasts a diverse range of sounds across the electronic spectrum, including performances from me, Craig Charles, HVOB, Jacques Renault, Jane Fitz, Laura Jones, Margaret Dygas, Maribou State, Mister Saturday Night, The Revenge, Todd Terry and many, many more. With guaranteed sunshine and good vibes a plenty this year’s edition is set to be another sell-out affair. No visit to Electric Elephant is complete without setting sail across the glistening Adriatic on

the stunning Argonaughty Boat. This year, Electric Elephant’s legendary boat parties are hosted by partners including Bicep’s Hot Tub Jams, 2020Vision, Secretsundaze, Lowlife, A Love From Outerspace, Homoelectric and Stop Making Sense, with a whole host of world-class acts joining them on board, including Andrew Weatherall, Bill Brewster, Boo Williams, Nightmares on Wax, Optimo and more, The complete day-by-day run down is as follows: THURSDAY 7TH JULY: 13001700 BICEP’S HOT TUB JAMZ: BICEP

THURSDAY 7TH JULY: 1800-2200 2020 VISION: RALPH LAWSON, TRISTAN DA CUNHA FRIDAY 8TH JULY: 1300-1700 SECRETSUNDAZE: GILES SMITH & JAMES PRIESTLEY + VERY SPECIAL GUEST FRIDAY 8TH JULY: 1800-2200 No.6 STONE BOAT: OPTIMO ALL NIGHT SATURDAY 9TH JULY: 1300-1700 LOWLIFE: BILL BREWSTER + FRANK BROUGHTON SATURDAY 9TH JULY: 1800-2200 A LOVE FROM OUTER SPACE: ANDREW WEATHERALL & SEAN JOHNSTON SUNDAY 10TH JULY: 1300-1700 KABAL: NIGHTMARES ON WAX & PIPES + THE FMG SUNDAY 10TH JULY: 1800-2200 STOP MAKING SENSE: BOO WILLIAMS & MADERA VERDE MONDAY 11TH JULY: 1300-1700 HOMOELECTRIC: WILL TRAMP!, JAMIE BULL & LUKE UNABOMBER MONDAY 11TH JULY: 1800-2200 DOWN TO THE SEA AND BACK: BALEARIC MIKE & KELVIN ANDREWS Boat Party tickets, priced at £25, are on sale now and as always they are guaranteed to sell out fast! Book your place at http://www.electricelephant.co.uk/tickets-and-packages/purchase-tickets


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