N 7 2016 milan udineseweb

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domenica 7 febbraio 2016 anno 6 numero 7

Sport

& Spettacolo

www.stadio5.it info@stadio5.it COPIA OMAGGIO

la forza tutta sull’Honda Udinese

Milan

Mihajlovic ha ricompattato il gruppo


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Tre punti di speranza da strappare al Verona iniziale dell’Atalanta. Inoltre,

l’Udinese potrebbe allungare

dobbiamo fare attenzione a

nuovamente il passo, aggan-

non perdere d’occhio l’ex di

ciando il treno per l’Europa.

turno Pazzini, fra i migliori in

per quanto riguarda la Roma,

campo nella sfida di quattro

altro test non facile per Spal-

giorni fa.

letti è stasera nel posticipo

Le prime della classe han-

dell’Olimpico contro la Sam-

no vinto tutte, compreso la

pdoria. I blucerchiati hanno il

opo la vittoria sofferta

Roma ed i nostri cugini del

dente avvelenato per il pareg-

con il Chievo, oggi a

Milan, bravi questi ultimi ad

gio, a tempo scaduto, di Ma-

mezzogiorno l’Inter torna in

espugnare la Favorita. Vitto-

rassi con il Torino e vorranno

campo affrontando, al Ben-

ria tranquilla quella del Na-

riprendersi i due punti persi,

tegodi, l’altra metà del cielo

poli all’Olimpico con la Lazio,

giocando una partita perfetta.

di Verona, cioè quella Hellas

mentre Inter, Fiorentina e

Tra l’altro, sulla panchina del-

che il mio amico Delneri sta

Juventus hanno faticato non

Napoli dovranno trovare altre

è parsa in leggera flessione,

la Samp c’è Montella che non

tentando di far rimanere in

poco a strappare i tre punti ad

conferme, i bianconeri a Fro-

ma con il Frosinone dovrebbe

vede l’ora di fare uno sgam-

serie A, malgrado la disgra-

avversarie modeste, soprattut-

sinone ed i partenopei al San

centrare la quattordicesima

betto alla sua ex squadra.

ziata classifica. Per noi non

to la Viola che ha rallentato la

Paolo contro un Carpi che

vittoria consecutiva.

sarà facile, perchè l’altra sera

partita con lo splendido gol di

non ha assolutamente voglia

Per quanto concerne il Milan,

nel turno infrasettimanale ho

Zarate. Insomma, non è cam-

di arrendersi nella lotta per

con il successo nel derby con

visto i gialloblu veramente

biato proprio nulla in cima

non retrocedere.

l’Inter, sembra abbia cambiato

caricati di rabbia dopo il gol

alla classifica, dove Juventus e

La Juventus con il Genoa mi

marcia e oggi a San Siro con

Sandro Mazzola

D

Milan Allenatore

STADIO

MEAZZA

Udinese ORE 15.00 Allenatore

Milano torna a vincere. Dominando questa volta. L’1-0 tra Inter e Chievo è il risultato più bugiardo dell’intera giornata di calcio. Segulin, estremo difensore dei clivensi è stato l’artefice del match, negando almeno quattro gol ai nerazzurri con parate strabilianti. Uno che para così ha da qualche parte le stimmate da supereroe, nascoste in chissà quale mantello. Conte farà bene a seguirlo in modo particolare. A Palermo, il Milan ha preso a calci i rosanero, sciorinando un calcio ancora migliore rispetto a quello visto al derby. Un 2-0 che non fa una piega. A questo punto della stagione, i campionati che vedremo sono tre: per il titolo, Napoli e Juventus hanno preso il largo; per la zona Champions, Fiorentina, Inter Roma e Milan sono racchiuse tutte in cinque lunghezze per la retrocessione: Verona, Frosinone e Carpi appaiono le indagate a scendere in B, ma a 5 punti distano Genoa e Sampdoria e poco più sopra Palermo, Udinese, Atalanta e Chievo. Con quindici partite ancora da disputare e 45 punti a disposizione, può succedere di tutto. I fumi del Naviglio si fanno ancora meno acri e la giornata numero 24 propone un turno agevole, almeno sulla carta. I rossoneri ricevono in casa l’Udinese, che è uscita indenne da Empoli. Mihajlovic chiede una prova caparbia, in linea a quelle degli ultimi due match disputati, mentre l’Inter, che ritrova in panchina Mancini, dopo un turno di squalifica, deve togliersi di dosso l’etichetta di squadra “inaffidabile” e “incompiuta”, dopo che nel giro di un mese ha perso ben tre posizioni (dal primo posto in solitaria al quarto). Rimaniamo convinti su quanto scritto cinque mesi fa: la squadra di Mancini dovrà sudare per arrivare terza. La buona sorte incontrata nella prima metà di campionato, ora si è distratta e guarda altrove. Viceversa il Milan sta guadagnando terreno dopo che per cinque mesi è stato oggetto di critiche più feroci. Inter e Milan non sono ancora squadre da scudetto, ma potrebbero però essere giudici nella sfida NapoliJuventus. Contro l’Udinese il Milan ha l’opportunità di mettere ancora fieno in cascina, mentre l’Inter al Bentegodi incontrerà un Verona reduce dalla prima vittoria in campionato e per questo dovrà stare molto attenta, se non vorrà rimanere ancora una volta col cerino acceso in mano a domandarsi da chi è stata bruciata.

Sinisa Mihajlovic

MILAN

Stefano Colantuono

(4-4-2)

Arbitro:

Donnarumma Abate , Alex, Mexes, De Sciglio; Honda, Montolivo, Bertolacci, Bonaventura; Bacca, Niang

Davide Massa di Imperia

(4-4-2)

UDINESE

Gollini; Pisano, Moras, Helander, Albertazzi; Wszolek, Marrone, Ionita, Fares; Toni, Pazzini


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“VINCERE deve essere una regola” la partita

Severa Bisceglia

C

i sta riuscendo, e bene, Sinisa Mihajlovic. E’ riuscito a caricare a dovere i suoi ragazzi. Tutto è pronto per questa ventiquattresima giornata di campionato. Milan-Udinese per un salto in classifica, sulla carta risulterebbe facile per i rossoneri che a partire dalle 15.00 avranno la ghiotta occasione di portare a casa ancora i tre punti. Il pareggio dell’Olimpico, contro la Roma, ha dato il via, almeno così

E

LA CLASSIFICA

classifica marcatori

’ bastato poco (circa un mese) al Milan per raddrizzare la barca. Tutto è partito dal quel prezioso e soddisfacente pareggio (1-1) all’Olimpico contro la Roma lo scorso 10 gennaio (ultima gara del girone d’andata) poi la squadra ha superato la Fiorentina in casa, pareggiato ad Empoli, vinto alla grande il derby e sconfitto

potrebbe lasciare il posto a Boateng. Molta fiducia è riposta, oltre al bomber Bacca, nell’ex atalantino Giacomo Bonaventura capace di muo-

vere palla e dare qualità al gioco rossonero. Bacca, da canto suo, è confermato in coppia con Niang, la coppia del gol. L’Udinese, non più in

M i l a n t r a s f o r m at o

li regge bene. Il centrocampo sta funzionando a dovere con Kucka, mai domo, Bonaventura e soprattutto Honda. Il samurai giapponese ora corre più di

in trasferta il Palermo, dove ha disputato un eccellente primo tempo, chiudendo subito la gara grazie ancora una volta ai gol di Niang e Bacca; una coppia d’attacco ben assortita che sta ora riportando il “diavolo” in alto. E’ vero che i rossoneri sono solo al sesto posto e che la zona Champions è ancora lontana, ma il piazzamento Europa League è intanto più vicino, senza considerare una eventuale vittoria in una finale di Coppa Italia, che aprirebbe loro l’accesso matema-

prima. E’ sempre in prima fila nelle azioni offensive e soprattutto sugli esterni sembra dare il meglio di sé. C’è poi l’attacco che è esploso. Niang si è ormai integrato quasi alla perfezione con Bacca, riuscendo a spodestare il collega di reparto Luis Adriano. Il giocatore francese, di origini senegalesi, è diventato intoccabile. I suoi gol, ma soprattutto i suoi continui movimenti

sembra, finalmente alla rimonta del Diavolo. L’obiettivo del tecnico serbo è quello di dare continuità al suo lavoro, due vittorie consecutive, una importantissima come quella ottenuta nel derby, ha ridato fiducia all’intero ambiente, soprattutto alla coppia del gol Carlos Bacca-M’Baye Niang. Oggi San Siro ospita l’Udinese di Stefano Colantuono che proverà a dire la sua. La tifoseria rossonera, ricaricata dalla mini striscia positiva della squadra del cuore, aspetta l’ennesima rete del loro bomber Bacca. Sull’altro fronte occhi puntati su

Hallfredsson, arrivato fresco fresco dal Verona, per offrire alla sua nuova squadra fisicità, dinamismo e geometrie di gioco. Il Milan dovrebbe apportare delle modifiche alla formazione che mercoledì scorso ha battuto il Palermo. Dovrebbe ripartire titolare Alex, dopo il turno di riposo, al posto di Cristian Zapata, e fare coppia, quindi, con Alessio Romagnoli al centro. Sulle corsie laterali confermati Abate e Antonelli mentre a centrocampo confermati Kucka e Riccardo Montolivo. Confermati anche Bonaventura e Honda, quest’ultimo

Contro l’Udinese pronto il tris vittoria tico alla competizione internazionale per il prossimo anno. Nel frattempo, il Milan ha respinto in classifica gli assalti del Sassuolo e dell’Empoli, distanti dietro di ben sei punti ed ora si prepara ad affrontare in casa l’Udinese che non vince da ben cinque gare. I friulani, con il campionato ancora lungo, non sono ancora sicuri della salvezza e per questo tenteranno l’impresa al Meazza,

nonostante una difesa facilmente perforabile, avendo già subiti 36 gol. Il tecnico Colantuono, comunque, spera che tutto ciò possa essere risolto anche con l’aiuto dell’attacco, che (20 reti realizzate) segna veramente con il contagocce. Sul fronde rossonero, comunque, c’è grande fiducia. La squadra di Mihajlovic ha ritrovato la giusta inquadratura. La difesa con Alex e Romagno-

Gonzalo Higuain

Éder Citadin Martins

Paulo Dybala

Leonardo Pavoletti

22

12

12

10

*

50

27

48

27

42

27

difficoltà in difesa, ritrova Wague e Danilo, rientrati dalla squalifica, con Felipe a completare il reparto. Tra i pali confermato Karnezis. A centrocampo Widmer e Edenilson. In mediana, alla prima gara da titolare, è atteso l’islandese Hallfredsson che prenderà il posto di Bruno Fernandes. Attese anche le prestazioni di Lodi, Badu, preferito a Guilherme. Ancora panchina per Totò Di Natale che si è spesso mostrato protagonista al Meazza. Il simbolo bianconero potrebbe anche trovare spazio nel secondo tempo.

41

25

41

25

*

Luigi Rubino creano tanto spazio a Bacca che ringrazia. Il colombiano va in gol da quattro partite consecutive. In campionato ha già realizzato 12 reti ed è secondo nella classifica cannonieri alla pari con Dybala. Un bel confronto che certamente vale molto e che ha grande importanza per i rossoneri, che cercano la terza vittoria di fila.

Nikola Kalinic

Josip Ilicic

10

10

1 partita in più

36

24

33

23

*

32

19

32

16

29

11


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I Cugini

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TRE PUNTI PER IL TERZO POSTO E PER IL MORALE Miranda squalificato, non può perdere l’occasione di riportarsi al terzo posto, grazie al pareggio ottenuto dalla Fiorentina, nell’altro anticipo di ieri, contro il Bologna di

Donadoni, altro tecnico che vende dura la pelle. L’Inter manda in campo: 1 Handanovic; 55 Nagatomo, 24 Murillo, 5 Jesus, 12 Telles; 77 Brozovic, 83 Melo, 7 Kondogbia;

23 Eder, 9 Icardi, 8 Palacio. A disposizione: 30 Carrizo, 46 Berni, 11 Biabiany, 17 Medel, 21 Santon, 22 Ljajic, 27 Gnoukouri, 33 D'Ambrosio, 44 Perisic, 56 Popa, 97 Manaj, 99

Severa Bisceglia

L’Inter, nell’anticipo delle 12.30, è di scena al Bentegodi ospitato dal Verona felice di avere finalmente ottenuto la prima vittoria in questo campionato, mercoledì scorso contro l’Atalanta. L’Inter a Verona può solo puntare ai tre punti, contro il fanalino di coda Hellas Verona non è permesso alcun passo falso. Roberto Mancini se la deve vedere con il buon Gigi Delneri che ci proverà fino alla fine a raddrizzare la barca ed evitare la Serie B. L’Inter, dovrà fare a meno ancora di Joao

Correia. Il Verona risponde con: 95 Gollini; 3 Pisano, 18 Moras, 5 Helander, 6 Albertazzi; 13 Wszolek, 8 Marrone, 23 Ionita, 93 Fares; 9 Toni, 11 Pazzini. A disposizione: 37

Inter, basta incertezze Contro il Verona bisogna solo vincere

Dopo la buona prestazione e la vittoria di misura con il Chievo, Mancini cerca conferme per rimpinguare una classifica quasi soddisfacente per gli obiettivi che la società si è prefissata per questa stagione. Il piazzamento Champions è a portata di mano, ma punti non se ne possono sprecare, ne tantomeno le molte occasioni da gol create, come è accaduto nell’ultima gara di campionato contro i clivensi,

salvati più volte da Seculin, in versione superman. Avversario di turno all’ora di pranzo (ore 12,30) è l’Hellas Verona di Gigi Neri, ultimo in classifica e reduce dalla sua prima vittoria in campionato domenica scorsa contro l’Atalanta. Contro gli scaligeri, punto fermo della difesa nerazzurra a sinistra ci sarà ancora Telles. Finalmente Mancini lo ha capito. Quando è stato impiegato, il terzino brasiliano, classe

’92, è stato molto utile alla squadra sia nella fase difensiva che in quella offensiva. Sul versante opposto, davanti ad Handanovic, ci sarà sempre Nagatomo. Il nuovo piccolo samurai, che non eccede per qualità tecnica, tempo fa era pronto a fare le valigie, invece ora sembra avere la piena fiducia di Mancini che più volte lo ha schierato a sorpresa in formazione. Nel frattempo, altri tasselli, dopo l’arrivo di Eder, sono stati

piantati in attacco con la coppia fissa Eder- Icardi, ai quali toccherà realizzare i gol che contano, anche perché le qualità ci

Coppola, 88 Marcone, 2 Romulo, 4 Samir, 7 Jankovic, 12 Gilberto, 14 Furman, 19 Greco, 21 Gomez, 22 Bianchetti, 28 Emanuelson.

sono. Sulla strada nerazzurra, ci sarà l’ex di turno Giampaolo Pazzini, protagonista numero uno della prima vittoria del Verona sette giorni fa contro l’Atalanta al Bentegodi. Non sarà invece della gara l’altro ex, Luca Siligardi, autore del primo gol scaligero sempre contro i bergamaschi. Al giocatore, gli esami diagno-

Luigi Rubino stici hanno infatti evidenziato una lesione al muscolo otturatore esterno della gamba sinistra. Nelle ultime sei gare casalinghe disputate contro il Verona, l’Inter ha conquistato 5 vittorie e un pari. L’ultima sconfitta risale alla stagione 1991/92 (1– 0). Gol di Rossi.


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Diego Lopez

D

iego Lopez dovrebbe essere prossimo al rientro. La sua tendinopatia rotulea ha dato al giovanissimo collega Gianluigi Donnarumma l’occasione di mettere in mostra le proprie capacità . Il portierone dovrà riconquistarsi la maglia titolare.


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Vita di CLUB

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MILAN CLUB SLOVACCHIA

Giovanni Labanca

S

ta prendendo sempre più piede la bella abitudine in casa rossonera di organizzare dei singoli Tornei di calcio nelle nazioni estere, come già avviene in Italia. L’ultimo esempio viene dalla Slovacchia dove, in località Zarnovica, nel bel mezzo di maestose foreste, è stato appunto organizzato, con la collaborazione dell’AIMC, il 1° Torneo di calcio, riservato ai Milan Club d’Euro-

pa. All’ombra della bella Coppa dei Campioni 2007,portata da Milano da Nuccia Malvestiti, segretaria dell’AIMC, si sono ritrovati più di cento ragazzi dei Milan Club Polonia, Rossoneri Cechi/Slovacchi, Bielorussia, Fiavè Alto Garda, Supporter Barcellona, Supporter Real Madrid. I ragazzi si sono affrontati con vigore, ma con la massima sportività, tanto da meritare gli elogi degli osservatori, giunti ap-

posta da Milano, per garantire la regolarità dell’evento. La Coppa del vincitore del Torneo è andata al Milan Club Polonia, una delle squadre più preparate ed apprezzate dagli spettatori, che hanno dimostrato, con continui applausi, il loro gradimento per l’iniziativa che ha ricoperto anche un forte carattere sociale, proprio quello di cui queste giovani Nazioni hanno maggiormente bisogno.


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Ospiti Giovanni Labanca

L

’immagine dell’Udinese, che parla più di ogni altra cosa, è quella di Di Natale in panchina, lasciato malinconico a pensare al suo passato da applausi e consolato dall’affetto della gente di Udine. Non ha voluto mai lasciare la bella città, neanche quando le grandi squadre gli facevano ponti d’oro, con offerte difficili da respingere. Lui, il napoletano del Nord, ha fatto la scelta di vita che lo ha ricompensato con fama e danari, lasciandolo sempre al suo posto di gran capitano. Ora, il tempo, questo maledetto Tempo, è trascorso anche per lui e lo ha trascinato, ovviamente, verso il riposo, parola

L’ombra del Friuli che non si confà sicuramente allo scugnizzo impietoso delle aree di rigore e con lui anche la squadra, alla quale, suo malgrado, non può più dare il suo apporto, oltre al suo intatto cuore. “Non possiamo pretendere l’immortalità per nessuno, dice sconsolato il presidente Pozzi, ma ci dobbiamo arrendere all’evidenza, senza avere rimpianti. Il rendimento della squadra è stato sempre legato a quello del centravanti e ne siamo felici per averlo avuto con noi. Ora, non scriviamo il de profundis a nessuno, ma prepariamoci, per tempo, al futuro che per noi non può essere diverso dal passato. Consideriamo questa stagione interlocutoria e miriamo dritti alla salvezza da ottenere senza patemi d’ani-

mo, perchè siamo consapevoli della nostra condizione e non ne facciamo un dramma”. Affrontare i bianconeri era una dannazione per tutti, salvo che per la Juve che, stranamente, trovava sempre la porta più larga e più alta, rispetto alle altre squadre (Absit iniuria verbis). Non solo vinceva, ma si procurava anche un sacco di denari con la vendita dei pezzi pregiati della rosa che, con una particolare ed accorta politica di saggezza e competenza, partivano per altre squadre, in cambio di bei gruzzoletti che hanno sempre fatto felice il cassiere. Il calo della squadra, non il tramonto si badi bene, non coinvolge minimamente la tifoseria e la città che, al contrario di quanto sarebbe stato giusto aspet-

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tarsi, si sono strette, ancora di più, ai giocatori, facendo capire di condividerne le traversie senza grandi traumi,ma con la speranza e l’augurio che, passata ‘a nuttata, tornerà il sole sullo splendido nuovo coloratissimo stadio. “Contro il Milan, -ci dice lo stesso Di Natale-, ritroveremo la vecchia verve , da squadra pirata che proprio a San Siro, ha sfoggiato le migliori prestazioni. Non ci facciamo ingannare dalla favola del Diavolo indebolito, perchè il Milan è sempre il Milan, ma anche noi, lo sappiano bene i rossoneri, siamo sempre una bella squadra che di fronte alla grandi dà sempre il massimo”. Ci crediamo e ci credono i friulani, per il bene del calcio.

Juventus a caccia di record: vuol sbancare Frosinone Juventus a caccia della quattordicesima vittoria consecutiva, oggi pomeriggio al Matusa, contro il Frosinone di Stellone, reduce dalla bella vittoria di quattro giorni fa con il Bologna. La Vecchia Signora ha faticato parecchio per avere ragione del Genoa di Gasperini, accusando una leggera flessione nella marcia trionfale messa in atto proprio in occasione della sfida interna con il Frosinone, dove i Laziali avevano strappati allo Stadium un clamoroso pareggio. Chi non accusa alcuna flessione è, invece, il Napoli, mandando la Lazio a gambe all’aria davanti al suo scorretto pubblico. La squadra

di Sarri non molla il primo posto in classifica e oggi, in concomitanza con la Juventus, chiederà conferma con il Carpi, forse la squadra piàù in forma del campionato, insieme ai partenopei e i bianconeri. Da controllare, sempre questo pomeriggio, lo stato di salute del Milan, reduce dal bel successo con il Palermo, contro un’Udinese imbufalita per il pareggio centrato dall’Empoli negli ultimi minuti di gara. L’Inter, quarta forza del campionato, dovrà vedersela, oggi a mezzogiorno, con il Verona, che ha finalmente ha rotto il ghiaccio, vincendo con l’Atalanta la sua prima partita del campionato. I nerazzurri, ancora una volta, hanno dimostrato la loro incapa-

cità di andare in gol, salvo poi il solito Icardi, lesto a rimettere in sesto la situazione, dopo i brividi del secondo tempo con il Chievo. Prova del nove per il Sassuolo con il Palermo, dopo la sconfitta interna con la Roma, mentre il Torino ospiterà il Chievo alla ricerca di un riscatto dopo le due sconfitte con Juventus ed Inter. In serata chiude i giochi la Roma, ricaricata dal successo con il Sassuolo, contro la Sampdoria che ancora si dispera per il gol incassato al 94’ da Belotti. Due ore prima dell’Olimpico toccherà all’altro posticipo di Bergamo il compito di tenere acceso i riflettori della ventiquattresima giornata con l’Atalanta che ospita l’Empoli di Giampaolo.


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P

iace a molti, ma non a tutti questa moderna costruzione futuristica progettata dall’architetto salentino Fabio Novembre, piantata in una piazza moderna ,che sa tanto di bruttura e desolazione. Almeno questo è il modesto parere di chi scrive. E’ CASA MILAN ed allora piace a tutti i milanisti,per gioco forza. Oggi è così, se vi pare. Poco importa l’aspetto estetico, quanto importa tantissimo quello che vi è conservato ed esposto all’interno: tutta la storia del Diavolo, tutta la vita del Milan, fatta di coppe e scudetti , proprio quello che attira il popolo rossonero ad una visita speciale, come quella che i musulmani devono compiere alla Mecca di Medina. Tantissimi sono i Milan Club, coordinati dall’A.I.M.C. che ne hanno varcato la soglia, ne hanno ammirati strabiliati le fattezze moderne e ne sono usciti commossi, tanti con la lacrimuccia di emozione. Da quando Casa Milan è stata inaugurata, la presenza dei tifosi è stata continua, anche con il beneficio di un buon incasso per il forziere di Berlusconi, che di soldi ne ha bisogno. Tutti i Milan Club, che per qualsiasi motivo siano giunti a Milano, hanno visitato la splendida nuova sede

rossonera, sempre dopo aver visto, però, il Domm con la Madunina dorata. Sono stati tanti, tantissimi, al raduno della prima squadra, alla prima delle partite e anche nei normalissimi giorni

CASA M ILAN

Vita di CLUB

Giovanni Labanca più possibile , come Landriano, Rotaliano, Borbiago, Pianezza, Bolzano, Genova Lanterna Rossonera, Carpi, Fabriano e Solferino. La Società e l’Associazione Milan Club dicono un forte grazie a tutti e lanciano una calda raccomandazione a coloro i quali che verranno a Milano: bisogna assolutamente prendere contatti con la dirigenza AIMC, per meglio coordinare le visite, anche per avere più tempo a disposizione. Stadio5, con questo servizio, ha cercato di segnalare almeno una parte dei Milan Club visitatori, con l’impegno che, domenica per domenica, dedicherà

infrasettimanali o festivi. Ogni occasione, in fondo, è stata sfruttata per la gioia di esserci stati. Come non nominare i tanti Club esteri, che prima delle partite, hanno raggiunto la Meta con i

loro pullman stracolmi di tifosi dal Belgio, dalla Francia, dalla Polonia, dalla Germania, dalla Svizzera dalla Cechia e Slovacchia , dalla Croazia, dall’Albania dalla Slovenia, tanto per citarne

alcune? Non da meno è stata l’affluenza dei Club nostrani , arrivati con bus dal Trentino Alto Adige, dal Friuli, dal Veneto, dal Piemonte , dall’Emilia Romagna, dalla Toscana, dall’Umbria, dal-

le Marche, dall’Abruzzo, dal Lazio e dalla Sardegna e ancora da regioni più lontane, come la Lucania, Campania, Puglia, Sicilia, Calabria. Sono tanti e ne nominiamo il

una pagina intera agli altri che avranno visitato Casa Milan ed avranno, successivamente, inviato resoconto anche fotografico al nostro giornale, all’indirizzo: redazione@stadio5.it


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Alberto Figliolia, Davide Grassi, Mauro Raimondi

IL DERBY DELLA MADONNINA

pagine 284 - ill. - prezzo € 16,00

smo calcistico, l’esaltazione della

to casciavit (Fratelli Frilli Editori,

isbn 978-88-6218-242-3

dialettica, della libertà. Questo

2008). Nel 2013, ha curato il Dia-

libro rappresenta un sincero, ap-

rio della mia guerra (Segni e Pa-

ell’ottobre del 1908, cu-

passionato atto d’amore nei suoi

role), scritto da suo padre Paolo,

riosamente a Chiasso, si

confronti.

e nel 2014 ha partecipato all’an-

disputava il primo Inter-Milan,

Alberto Figliolia è giornali-

tologia 33 Racconti rock (QuiE-

la sfida che sarebbe diventata il

sta pubblicista. Collabora con

dit). Il suo sito è www.davideg.it,

derby italiano per eccellenza, il

il «Gazetin», periodico indi-

il blog www.fuorigiocoblog.com.

più giocato, il più prestigioso. Il

pendente di cronaca civile, e

Mauro Raimondi, milanese, ha

derby della Madonnina ne ce-

«tellusfolio», rivista telematica

esordito nel 2003 con Invasione

lebra la storia ripercorrendo in

“glocal”. Allenatore di basket, ha

di campo. Una vita in rossonero

sessantuno storie la sua gloriosa

provato a coniugare la passione

(Limina), partecipando all’an-

epopea attraverso partite famose

dell’insegnamento con i concetti

tologia

e incontri che pochi conoscono.

di agonismo, democrazia e soli-

(Limina, 2003). Insegnante di

Un lungo, intenso e vivace rac-

darietà. Collabora con Silvana

Storia di Milano, ha curato la

conto, ricchissimo di aneddoti,

Ceruti alla conduzione del Labo-

biografia del poeta Franco Loi in

interviste, personaggi: dai fratelli

ratorio di Scrittura creativa nella

Da bambino il cielo (Garzanti,

Cevenini all’immenso Meazza

Casa di Reclusione di Milano-

2010). Della sua città ha raccon-

che segnò con entrambe le ma-

Opera. Ha scritto numerosi libri

tato il cinema in Milano Films

glie, dai fuoriclasse come Nyers

navigando fra poesia e sport.

1896/2009 (Frilli, 2009, coautore

e il Gre-No-Li, Rivera e Mazzola,

Condivide con Çlirim Muça la

M. Palazzini), le testimonianze

Matthaeus e van Basten, Ibra e

vocazione alla divulgazione del-

dei viaggiatori stranieri in Dal

Kaká, a giocatori magari meno

lo haiku e crede con fermezza nel

tetto del Duomo (Touring Club,

celebri ma che un’impronta, nel-

martello libertario e gandhiano

2007) e i libri in CentoMilano

la stracittadina, l’hanno lasciata:

della poesia.

(Frilli, 2006). I tre autori hanno

Smerzi, Bonizzoni, Cappellini,

Davide Grassi, giornalista pub-

pubblicato insieme Centonovan-

Belli, De Vecchi, Minaudo e tan-

blicista, ha collaborato con diver-

tesimi (Sep, 2005), Eravamo in

ti altri. Calcio, dunque, ma non

si quotidiani nazionali – tra cui il

centomila (Frilli, 2008) e Portieri

solo. Poesia, musica, fatti di cro-

«Corriere della Sera» – prima di

d’Italia (A.Car, 2010). Nel 2010,

naca si inseriscono spesso e vo-

approdare agli uffici stampa. Ha

Figliolia e Grassi hanno inol-

lentieri nei racconti, al pari delle

pubblicato Inter? No, grazie! (Li-

tre scritto La sua Africa. Storia

vicende di una città fortunata

mina, 2002), Rossoneri comun-

di Samuel Eto’o (Limina), e nel

a possedere il derby. Perché la

que (Limina, 2003) – antologia

2012 Grassi e Raimondi hanno

stracittadina, oltre a essere emo-

curata con Andrea Scanzi –, La

pubblicato Milano è rossonera

zione allo stato puro, è anche de-

palla è rotonda? (Limina, 2003),

(Bradipolibri).

mocrazia: una sorta di bipolari-

Rossoneri. Il manuale del perfet-

N

Rossoneri

comunque


10

N

elle 31 partite stagionali, per gli azzurri 23 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte, 77 gol fatti, 23 reti subite. Eguagliato il record di vittorie consecutive , 7 di seguito, che resisteva dalla stagione 1987-88, quando c’erano Diego Maradona e Antonio Careca, cioè nel periodo più florido della storia del Napoli. Stanno polverizzando tutti i record della storia del Calcio Napoli. Il protagonista principe di questa impresa meravigliosa è senz’altro Il Pipita che un telecronista ha definito “GH 9 l’ormone della crescita del Napoli”. Mai un’etichetta fu più azzeccata! Proprio di Gonzalo in questi giorni è stata raccontata la storia del suo primo contatto con Maurizio Sarri a Dimaro, nel ritiro del Napoli; si racconta, appunto, che Sarri consigliò a Higuain di lasciare il club partenopeo se non avesse più voglia di rimanere con gli az-

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Napoli a passo di cari c a anche a Roma Battuti Lazio e tifo razzista

che qualche volta anche i poveri possono sognare e non solo. Ritornando alla gara di Roma, c’è da sottolineare che il Napoli per ben 60 minuti ha dominato senza problemi e che, oltre alle due reti segnate, ne ha mancata

tica sparagnina e rinunciataria; immagino che anche al San Paolo il Carpi si presenti con le stesse intenzioni dell’andata, ma stavolta l’augurio per noi tifosi del ciuccio è che il risultato vada ben oltre quello delle reti inviolate del primo scontro. Sarà una gara particolare per il nostro direttore sportivo Cristiano Giuntoli che proprio da Carpi, nel 2009, ha iniziato la sua avventura, come vice del direttore sportivo di al-

lini, in campo, c’erano solo 5 titolarissimi, mentre al fischio di inizio i rincalzi schierati dal primo minuto erano Christian Maggio, Ivan Strinic e David Lopez, che dopo un normale titubante avvio hanno comunque svolto egregiamente il compito loro assegnato. Certo non sono le “riserve” della Juventus, che di riserve non ne ha, ma che invece dispone di ben 27 titolari, questa è e rimane la differenza che contraddistingue il club bianconero da quello partenopeo, questo temo sia il motivo per cui a vincere ancora saranno i non colorati di Massimiliano Allegri. Mi auguro, però, ci sia da qualche parte,in paradiso, un dio borbonico che possa ricordarsi di noi e del fatto

una davvero facile con Higuain. Oramai gli schemi sono stati assimilati perfettamente dalla truppa di Sarri, il risultato è un gioco davvero spumeggiante ed a tratti si scorge sul campo una fusione d’intesa esaltante. Davvero un grande bravo all’allenatore degli azzurri che con pochi, chiari, semplici concetti, ha trasformato una squadra alla deriva, quella dell’ultima era Benitez, in una compagine meravigliosa. Domenica il Napoli affronterà il Carpi, una delle squadre che nel girone d’andata fu in grado di rosicchiargli punti; la partita in Emilia, infatti, terminò 0 a 0 e il tecnico dei biancorossi, il marchigiano Fabrizio Castori, imbrigliò i partenopei con una tat-

lora Giandomenico Costi. Poco tempo dopo, nell’Ottobre dello stesso anno, il presidente del club emiliano Bonacini lo ha promosso al ruolo di direttore sportivo in carica; in tale funzione il dirigente fiorentino ha assecondato la “rifondazione” voluta da Bonacini, sperimentando mirate politiche di calciomercato che prevedono maggiormente l’acquisizione di giocatori giovani emergenti e poco conosciuti. Durante il suo operato la società biancorossa è riuscita a centrare quattro promozioni in quattro stagioni, dalla Serie D alla A. Il momento saliente della sfida culminante si avvicina, ma prima c’è il Carpi e come dice Il Pipita “Si deve giocare partita, partita”.

zurri .Prendere Sarri dopo l’esperienza Benitez non era cosa da tutti, De Laurentiis ha avuto gli attributi. Per fortuna l’allenatore, con il suo modo di fare e la sua bravura, ha conquistato subito tutti i giocatori. In pochi sanno che Higuain, dopo la stagione scorsa, era molto scontento, tanto da confidare al padre ed il fratello, suoi manager, di non essere felice; i due, allora, gli risposero: ‘Se le cose stanno così, ne parliamo col presidente e ti portiamo via’. Callejon chiamò l’argentino dal ritiro, gli riferì che il nuovo mister l’aveva ben impressionato e gli consigliò di andare prima a Dimaro per conoscerlo. Il Pipita così fece. Sarri, appena lo incontrò, gli disse: ‘Gonzalo, tu fai il

lavoro più bello del mondo e per me sei il più forte del mondo, però non ti vedo sorridere. Se è così, se sei infelice, vai via; però se resti, fidati, ti faccio diventare il migliore di tutti’. A quel punto Higuain, convinto, salì in camera e fece subito una telefonata: chiamò la famiglia e disse che sarebbe rimasto. Per fortuna quindi la favola del connubio tra il puntero argentino e la squadra più rappresentativa del sud italico è proseguito con tanto di risultati sbalorditivi. La partita con la Lazio ha comunque sottolineato che, con squadra di seconda fascia, Sarri può permettersi di giocare pure con le cosiddette “seconde linee”; infatti a un dato momento del match con i capito-


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CROSS PER TUTTI 2016

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aderno Dugnano (Mi), 2 febbraio 2016 - E’ il momento del giro di boa al Cross per Tutti FIDAL Milano. Dopo un week end di pausa, domenica 7 febbraio 2016 il circuito di corse campestri riprenderà a macinare chilometri dal parco del Centro Sportivo Toti di Paderno Dugnano (Mi), sede di gara 4: organizza l’Euroatletica 2002. Nell’ultima prova di Lissone il record di partecipanti è salito a 1822: cosa succerà a Paderno? Certo è lecito aspettarsi un gran numero di Cadetti e Cadette (nati 2001-2002) dal momento che la loro gara sarà valida come prova

Giunti a metà del percorso, è tempo anche di dare uno sguardo alle classifiche di categoria, un’appassionante gara nelle gare. Assoluti – Il punteggio finale sarà dato dalla somma di 5 punteggi gara più un bonus di 10 punti per chi correrà anche la sesta prova. La nuova formula lascia così spazio fino all’ultimo per capovolgimenti di classifica, dagli Assoluti fino agli Allievi/e. Al momento tra gli uomini giuda Thomas Capponi (Runners Bergamo) con 82 punti, 9 in più di Matteo Terenghi (Team Brianza

Team) con 80. Attenzione però alla più in forma di tutte, Silvia Radaelli (Atletica Cesano), 60 punti con due vittorie, e a Chiara Rossi (Atletica Monza), 59 punti in due gare. Promesse – Saldamente al comando troviamo Andrea Bellandi (Atletica Cinisello), primo con 87 punti e vincitore di due prove di categoria. Dietro lo insegue a -9 Nur Ahmed Lobuono (Euroatletica 2002), Andrea Nerci (San Vittore Olona) è terzo con 76 punti. Tra le donne guida Maria Rita Ruzza (TeamA Lombardia) con 89 punti, da-

rate) con 85 punti, inseguito da Tommaso D’Annunzio (CUS Pro Patria Milano) con 69. Vedremo nelle prossime gare se Yassine Fatmi (Sangiorgese) e Gabriele Aquaro (Team-A Lombardia), fermi rispettivamente a 60 e 59 punti in due gare, proveranno a dare l’assalto alla vetta. Al femminile l’allungo è di Arianna Beranger (CUS Pro Patria Milano) con 89 punti, 4 in più di Marta Villa (Euroatletica 2002). Lotta a due ormai: Carlotta Manara (Atletica Assago), campionessa uscente, è terza con 73 punti. Allievi/e – Al momento la sfida

sifica strettissima con Daniela Mondonico (Team-A Lombardia) che guida con 80 punti, ma Marta Palummieri (CUS Pro Patria Milano) con 79 e Ilaria Feltrin (Team Brianza Lissone) con 78 la braccano da vicino. Al 4° posto si inserisce Bianca Seregni (CUS Pro Patria Milano), vincitrice a Cesano e a Lissone. Lotta aperta quindi fino all’ultimo, sempre considerando il bonus da 10 punti per la sesta gara. Nelle categorie giovanili il punteggio finale verrà invece dalla somma dei cinque migliori risultati, senza bonus. Cadetti/e – Luca Aliprandi (Atletica Sovico) guida con 83 punti, gli stessi di Federico Letizi (CBA Cinisello Balsamo), ma primo grazie alla vittoria di Lissone. Gli altri sono più staccati,

Villasanta) con 79, poi Agnese Angolani (Euroatletica 2002) con 76. Sesta è Susanna Marsigliani (Atletica Muggiò) con 60 punti, due vittorie in due gare. Se tornerà ad allungare la striscia di primati potrà rientrare in corsa. Ragazzi/e – Jacopo Albanese è quasi a punteggio pieno, 89 punti con due vittorie e un secondo posto. Dietro c’è Davide Locatelli (Scuola Sportiva Atletica Punto It) con 84, terzo è Matteo Daloiso (US Casati Arcore) con 80. La sfida potrebbe restare tra questi tre. Al femminile l’allungo è di Nicole Coppa (Azzurra Garbagnate), sempre a podio ma senza vittorie. Per lei 86 punti, 5 in più di Sofia Lissoni (5 Cerchi Seregno), in recupero. Terza è Federica Stella (Atletica Monza) con 71, vincitrice a Cesano e Lissone: la favorita potrebbe essere

OGGI SI TORNA IN GARA A PADERNO DUGNANO CLASSIFICHE INDIVIDUALI DOPO 3 GARE unica del Campionato Regionale Individuale e come seconda selezione per i Campionati Italiani di cross di categoria. La gara di Paderno sarà anche sede della 3° prova del Trofeo Lombardia per le categorie Ragazzi/e e Cadetti/e.

Lissone). Da seguire le prossime prove di Andrea Soffientini (Azzurra Garbagnate), 58 punti ma con due sole gare (una vittoria e un terzo posto). Al femminile guida Tamara Baratella (Atletica Lambro) con 86 punti, davanti a Rocio Blaya Bermejo (Friesian

vanti a Martina Giangolini (Friesian Team - 85) ed Elena Bastia (Virtus Senago - 82). Lotta a tre, le altre ormai inesorabilmente staccate. Juniores – Fuga solitaria per Alberto Bellinzoni (Atletica Me-

è a due, tra Matteo Bellea (SAO Cornaredo) con 79 punti e Matteo Grassi (Atletica Cesano) con 72. Al terzo posto risale prepotente Filippo Dallù (Sangiorgese) con 59 punti in due gare. Tra scarti e bonus ci sarà da lottare fino in fondo. Al femminile clas-

come Suhail Haida (Bienate Magnago), fermo a 60 punti con due vittorie di gara. Bisognerà non mancare le prossime prove per riportarsi al comando. Sono 80 i punti di Margherita D’Ammora (CUS Pro Patria Milano), seguita da Alice Mussi (Athletic Club

proprio lei. Questa è la classifica più numerosa con ben 194 atlete in gara. Tutti i risultati completi su HYPERLINK “http://www. crosspertutti.it/classifiche/” http://www.crosspertutti.it/classifiche/


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finestra sul mondo e dintorni Attualità

Giovanni Labanca Il conto delle vittime delle auto impazzite non si ferma e va, purtroppo, aggiornato quotidianamente. Lo strazio di questo triste “lavoro” lo può capire solo chi si è visto portare via per sempre dei parenti. Gli possiamo esprimere solo le più sentite condoglianze ed essere vicini, come si dice, ai familiari dei morti. Le strade sono diventate dei veri e propri camminamenti di croci che portano i nomi di mamme con bambini, di persone anziane, tutte vittime di automobilisti scellerati, alla guida ubriachi o drogati. La casistica parla di una elevata percentuale di stranieri, soprattutto provenienti dai paesi dell’Est, che hanno scelto il nostro Paese come terra di nessuno, dove le leggi sono blande nei confronti della malavita in genere e molto clementi per chi usa la macchina come fossero delle armi puntate contro l’umanità, con la consapevolezza, molto amara, di cavarsela con non più di una lavatina di testa. “Tanto non mi fanno niente”, diceva un albanese arrestato o meglio fermato solo per poche ore, dopo aver causato uno dei tanti

Patente di uccidere. Il Parlamento ha altri impegni tamponamenti mortali. Questa è una grave affermazione che ci deve far riflettere e dovrebbe far rabbrividire i nostri legislatori che, almeno finora, hanno scritto che le morti provocate per guida pericolosa possono essere classificate solo come semplice “omicidio colposo” che, tradotto in spiccioli, vuol dire quasi nessuna pena, cioè impunità. La stessa leggerezza con cui tratta altri casi, efferati episodi di massima gravità che si registrano nei furti in appartamenti o rapine in genere. Insomma, questo è il desolante quadro legislativo della nostra Repubblica e per serenità di analisi dobbiamo ricordare che di quello che avviene la col-

pa deve essere addossata “solo” al legislatore, non tanto ai giudici che, come potere esecutivo, hanno il dovere di applicare le leggi che il Parlamento detta e mette a loro disposizione. Accade, sovente, che se un giudice rimanda a casa delinquenti di varie categorie, che meriterebbero pene severissime, facciamo ricadere la colpa su una categoria che, per dovere, deve scrupolosamente attenersi all’applicazione dei dettami del legislatore, anche se il popolo invoca, non a torto, ergastoli o addirittura pena di morte. L’emotività è una brutta consigliera, ma, ditemi voi cari lettori, potrebbe essere diverso il desiderio dei parenti di inno-

centi vittime? Finora, come dicevamo, siamo di fronte a semplice “episodio colposo” che, come sanno bene gli addetti ai lavori, esclude la volontarietà e la predeterminazione dell’atto doloso, punibile sì, ma in maniera meno severa. A furor di popolo, questo distratto Parlamento, dopo gli immancabili distinguo dei soliti buonisti, ha presentato un disegno di legge che parla molto più esplicitamente di “omicidio stradale” equiparabile ad omicidio intenzionale, per cui si possono ipotizzare pene durissime, fino ad arrivare all’ergastolo. Sono passati due anni e la legge tanto attesa, dopo aver dormito in uno dei tanti cassetti ministeriali, è

Vittuone, donna di 68 anni è stata falciata sulle strisce pedonali da un’auto che aveva saltato uno stop.

Roma, donna investita sulle strisce, ferita gravemente. stata presentata alla Camera, da dove, con il tempo necessario alla discussione, che vuol dire compromessi tra i partiti “buonisti” e “forcaioli, è approdata al Senato (avete visto il fine uso dei termini burocratici?) dove, arenata per dare spazio ad altri vitali problemi della comunità, è stata impallinata da un emendamento cavilloso, per cui deve tornare alla Camera, per una seconda lettura. Quando avverrà, considerato che i temi all’ordine del giorno dei nostri legislatori son ben altri e vanno approvati, pena, come fanno capire, la capitolazione del nostro intero impianto costituzionale? Insomma, campa cavallo che l’erba cresce, allo stesso modo in cui cresceranno i delitti stradali, gli omicidi in ville ed appartamenti che, dato allarmante, cominciano a riguardare anche vaste zone del Sud. Il che è tutto dire. A con-

Kerry a Roma: “D istruggeremo l’IT

oh, il mondo, anzi gli USA, si sono accorti che l’Isis è un pericolo mortale per l’umanità e non un semplice gruppuscolo di terroristi da poter eliminare nel giro di qualche giorno. Già due anni fa, con Jon il tagliagole che sgozzava in diretta visione uno sfortunato prigioniero americano, era scattato l’allarme. Ma per gli USA si trattava di una messa in scena spettacolare sui canali telematici solo per spaventare l’opinione pubblica. Poi, a parte i rivoli di sangue fatti scorrere nel Califfato con l’assassinio del

pilota giordano bruciato vivo è arrivato il salto di qualità con l’attacco a Charlie Ebdo, quindi la carneficina del Bataclan di Parigi, dove sono morte centotrenta persone, sotto i colpi di mitraglie dei terroristi. Senza contare le autobombe fatte saltare in aria in Pakistan, Turkia, Iraq e nella stessa Siria. Adesso, Kerry, al summit di Roma, promossa dalla coalizione europea, con a capo il nostro ministro degli esteri Gentiloni, si dice pronto a combattere l’Isis con tutte le forze, fino alla sua di-

struzione, in modo da farlo sparire dalla faccia della Terra. Per gli Stati Uniti, la precedenza sembra cadere sull’abbattimento del presidente siriano Assad, accusato di crimine di guerra per aver cercato di bloccare i ribelli della cosiddetta primavera siriana che lo voleva rovesciare. La Russia e l’Iran sono corsi in difesa di Assad, ma, in primo luogo, soprattutto per combattere l’Isis che sta provocando una marea di profughi. Ora noi ci chiediamo: come mai tra la maggior parte di questa gen-

te che fugge dalla Siria, non da Assad, bensì dall’Isis, c’è una valanga di laureati, se in Siria il governo metteva il bavaglio a tutta la popolazione, lasciandola nell’ignoranza? La Russia sa qual è la verità, per questo ha deciso di difendere Assad, indipendentemente dalla guerra al Califfato. Kerry, nella conferenza di Roma, aveva ipotizzato un cessate il fuoco da parte russa e da parte dei ribelli, ma Mosca ha detto no. Infatti, ha sottolineato il ministro degli esteri russo Lavrov, la Russia non ha alcuna

intenzione di interrompere i raid aerei contro i terroristi in Siria. “I bombardamenti - ha ribadito Lavrov - non cesseranno fino all’autentica sconfitta delle organizzazioni terroristiche, come l’Isis e gli Hjadisti dello Jubhat al Nusra. Nel gruppo accennato da Lavrov rientrano di conseguenza anche i ribelli che in questi cinque anni, per cacciare Assad, hanno scatenato la guerra civile con milioni di morti e una moltitudine di profughi, che hanno invaso l’Europa.

solazione, parziale si intende, è giunta la sentenza della Corte di Cassazione che non considera più reato la difesa personale da ladri e malfattori, se esercitata nella propria proprietà. Rappresenta, questa bella notizia, una virata radicale nel giudicare tanti episodi che hanno visto in galera chi ha difeso i frutti del lavoro di una vita. Altro tema che non è da poco è la comprovata incapacità dello Stato di far scontare qualsiasi pena fino alla fine ed in modo duro, ciò che non rende un buon servigio al popolo onesto, che comincia a dare segni di insofferenza. Stadio5 starà sempre sul pezzo, perchè ha particolarmente a cuore la giustizia ed il rispetto di tanta gente che è stanca di versare lacrime che non ha più, per persone care che autentici banditi fanno volare in cielo senza scrupoli.

buco NERO

Luigi Sada


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Perfetti Sconosciuti Il lato oscuro di Genovese

scopriranno di essere dei “perfetti sconosciuti”. Dopo “Immaturi” e “Tutta Colpa di Freud”, il regista Paolo Genovese decide di raccontare una storia drammaticamente attuale con i toni leggeri e briosi della commedia. Infatti molte sono le tematiche affrontate: dalla dipendenza tecnologica all’infedeltà, dall’omosessualità al sesso virtuale. La sceneggiatura risulta essere ben articolata e lo sviluppo narrativo segue un ritmo sempre incalzante. Molte sono le battute divertenti a fronte di tematiche drammatiche.

P

arafrasando la celebre frase dell’autore colombiano Gabriel Garcia Marquez, “ognuno di noi ha una vita pubblica, una privata e una segreta”, il noto regista Paolo Genovese ritorna sul grande schermo con una nuova e brillante commedia “Perfetti Sconosciuti”. Il regista, infatti, racconta come ognuno di noi nasconda un lato oscuro, una parte segreta che ai tempi d’oggi è racchiusa nello smartphone, la “scatola nera”, scrigno dei desideri più intimi, le fantasie più incoffessabili, le paure più na-

scoste. Una cena tranquilla tra amici di lunga data diventerà, a causa di una specie di gioco della verità moderno, un campo di battaglia dove segreti e bugie, pregiudizi e fantasie, metteranno in mostra tutta la fragilità e solitudine dei partecipanti. Il chirurgo plastico Rocco (Marco Giallini) e la moglie psicologa Eva (Kasia Smutniak); l’insegnante di ginnastica disoccupato Peppe (Giuseppe Battiston); Lele (Valerio Mastandrea), dipendente di una grande azienda privata, e sua moglie Carlotta

La pellicola omaggia anche i suoi eccellenti protagonisti con tempistiche ben distribuite ed equilibrate. La psicologia di ogni personaggio viene così perfettamente espletata e caratterizzata. Il cast si compone di attori importanti dello scenario italico, primo fra tutti il sempre apprezzato Marco Giallini, seguito da Giuseppe Battiston, Edoardo Leo e Valerio Mastandrea. Le figure femminili, anche se risultano spesso secondarie e sovrastate dalle controparti maschili, offrono buone interpretazioni:

Alba Rohrwacher, Kasia Smutniak e Anna Foglietta. Il finale twist ending poi sorprende ed offre molti spunti riflessivi sia sulla “friabilità” dell’individuo moderno sia sulla sua estrema solitudine. Bellissima, infine, risulta essere la colonna sonora di Fiorella Mannoia. “Perfetti sconosciuti”, dall’11 febbraio nelle nostre sale, è sicuramente una buona commedia che affronta con delicatezza ed intelligenza tematiche drammaticamente sempre attuali.

(Anna Foglietta); la veterinaria Bianca (Alba Rohrwacher) e suo marito Cosimo (Edoardo Leo), tassista; si riuniscono a cena. Per rendere la serata più interessante i convitati decidono di fare un gioco apparentemente innocente: ognuno di loro metterà sul tavolo il proprio smartphone ed accetteranno di ascoltare in viva voce le chiamate in arrivo e di leggere pubblicamente sms e messaggi di chat. Se inizialmente i partecipanti, che si conoscono fin da bambini, credono di conoscersi approfonditamente, poi

PPZ - Pride and Prejudice and Zombies Gli Zombies di Jane Austen protagoniste sono le sorelle Bennet, in particolare l’orgogliosa Elizabeth e la sua difficile relazione con l’arrogante e misterioso Mr. Darcy. “Pride and Prejudice and Zombies” è un film che vorrebbe osare ma che resta intrappolato in sé stesso senza trovare un fil rouge narrativo. Infatti la pellicola non è ascrivibile in alcun genere cinematografico: non è un horror, dato che gli zombie sono semplici comparse rilegate a qualche frammento; non è una commedia sentimentale -rivisitazione dell’originario romanzo

Cinema

Anastasia Mazzia

D

al 4 febbraio arriva nelle sale l’attesissimo “Pride and Prejudice and Zombies” diretto da Burr Steer. Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Seth Grahame-Smith, bestseller del New York Times, il film è una rivisitazione in chiave zombie del classico della letteratura “Or-

goglio e Pregiudizio” di Jane Austen. Nell’Inghilterra Vittoriana c’è stata un’apocalisse zombie: i morti viventi hanno conquistato le campagne e minacciano il cuore di Londra. La nobiltà inglese vive abbarbicata nelle proprie dimore e pur non rinunciando alla vita mondana è sempre pronta a combattere. Nonostante vengano rispettati gli usi e le tradizioni di sempre, le nobili donne vengono mandate in Oriente per imparare ed affinare le tecniche di combattimento. Così nonostante bustini e merletti, abiti ingombranti e capigliature spumeggianti, le donne sono delle vere guerriere sempre allerta e pronte ad impugnare pistole, spade e coltelli. Facendo eco all’originario romanzo della Austen sia per l’ambientazione che per le dinamiche amorose, anche nella pellicola di Steer le

della Austen! La pellicola, infatti, s’incentra soprattutto sulle figure femminili, eroine alla “principessa Xena”, abili amazzoni moderne che affrontano, senza paure o tentennamenti, spietati morti viventi. Il film poteva essere una teen comedy interessante: divertente per i conoscitori della Austen, accattivante per i neofiti della letteratura. Infatti lo stesso cast richiama volti noti ed amati dai più giovani come Lily James (“Downton Abbey”, “Il sapore del successo”), Sam Riley (“Suite francese”, “Maleficent”), Matt

Smith (“Doctor Who”), Lena Headey (“Trono di spade”) e Douglas Booth (“Romeo & Juliet”, “Noah”). In realtà la pellicola manca proprio di quella velleità, artistica ed ironica, necessaria per renderla almeno godibile dal grande pubblico. “Pride and Prejudice and Zombies” è un film che poteva essere attrattivo per il pubblico giovanile, sempre affascinato da vampiri e zombies, ma che, a causa della sua insicurezza ed indecisione di stile e genere, risulta essere solamente una “terra di mezzo” alla ricerca di un suo perché.


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Musica

Riccardo Sada

BXR: si riparte da Philipp Kieser Trovare una definizione per un personaggio simile è davvero difficile Dark, deep e atmospheric techno breaks; per il nuovo A&R dell’etichetta BXR non ci sono confini sonori

C

on l’approdo in Media Records, come A&R di BXR, per il dj e produttore Philipp Kieser la motivazione e l’adrenalina sono salite a mille. Kieser sta lavorando sugli ultimi “tweaks” del suo progetto 2050, che sostanzialmente “mette assieme digital art, musica sperimentale e tecnologia di prossima generazione, per formare un concetto unico nella scena elettronica. Su HYPERLINK “http://www.2050. culture-assault.com/”www.2050. culture-assault.com”. Ti dedichi molto alla musica elettronica un po’ più spinta. “Sì, dark i.e. techno, industrial, drum&bass, dubstep, breakcore. Questo naturalmente non esclude di avere un interesse nei generi più overground e armonici tipo

Dana Ruh

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house, idm, trip-hop, ambient e persino EDM. Assorbo tutto quello che considero di qualità. Sono un buco nero nel cosmo della musica. Assorbo e sintetizzo”. Sei A&R di BXR: che intenzioni hai con questa etichetta? “BXR è una label con una grande storia e grandi releases sulle spal-

le. Quello che è stato fatto negli anni ‘90 e nei primi del 2000 risulta oggi un punto di riferimento nella scena della musica elettronica europea. Ripartiamo da questo punto e operiamo su tutto il globo”. Che suono avrà la nuova BXR? Potrà fare crossover?

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uove frontiere musicali, sentieri già percorsi ma comunque sempre inediti, una programmazione che nessuno altro locale può rivelare costantemente con questo anticipo. Questo e molto altro è in cartellone a febbraio e a marzo all’Amnesia Milano. Sabato 06 l’autorevolezza e la qualità di Cocoon Night inaugurano la programmazione di febbraio di Amnesia Milano: in consolle Dana Ruh e Sascha Dive; Da quasi dieci anni, Dana Ruh è diventata un riferimento nel panorama internazionale del djing, grazie ad una serie di produzioni sempre più sperimentali, non soltanto con la sua label Brouqade, ma anche con etichette quali Ars, Crosstown Rebels e ovviamente Cocoon Recordings. I set della dj tedesca non si sa mai come inizino e mai come finiscano: il suo approccio alla consolle è sempre istintivo, mai studiato, frutto di una cultura musicale a 360° che vai dai Beatles al jazz, in modo da dominare Techno e House nel modo più naturale possibile. Con l’approdo a Cocoon, Sascha Dive ha completato un percorso che tutt’ora lo vede transitare con naturalezza dal-

“Il nuovo sound sarà molto techno. Non ci limiteremo su una strategia copy-and-paste della techno attuale ma ci lanceremo sul mercato con un sound autentico e all’avanguardia. Punteremo anche su facce nuove, nuovi talenti”. La collaborazione con Media Records ti offrirà tanti vantaggi. “Il team nel backoffice è composto da gente fortissima. E non dimentichiamoci del leader, Gianfranco Bortolotti: esperienza, network e visione. Non serve altro”. L’Italia potrebbe dare ancora tanto alla techno? “Le nazioni perderanno valore. Bisogna trovare e individuare cluster e hotspot come città o collettivi che spingeranno il movimento”.

Philipp Kieser

Info su www.gfb.guru

AMNESIA MILANO DUE MESI RUGGENTI la House alla Techno, restando sempre e comunque fedele al suo unico primo amore, il vinile. Una passione senza se e senza ma che lo accomuna a Stefano Di Miceli, Amnesia Milano resident, che completa e perfeziona la line-up di sabato 6 febbraio. sabato 13 si festeggia il Carnevale Ambrosiano il party ufficiale di El Row Barcelona e il suo Sambodromo, con i dj Hector, Marc Maya, De La Swing e Tony Varga; sabato 20 Paco Osuna torna all’Amnesia Milano con uno dei suoi rari e proverbiali extended set; sabato 27 tocca ai Neverdogs, sempre più protagonisti nelle serate Music On e nel relativo tour mondiale. A marzo si comincia venerdì 4, con una nuova extradate al Fabrique di Milano: protagonista la Drumcode Night con il suo mentore Adam Beyer, i Pan-Pot e Bart Skils; sabato 05 la magia di Avotre Night torna a

Neverdogs

posarsi sull’Amnesia Milano, con i suoi alfieri Santé, Sidney Charles e Cera Alba; sabato 12 spazio all’ecclettismo di Sonja Moonear e Dewalta; sabato 19 è il turno di una della serate clou dell’intera stagione, grazie a Sven Väth, da oltre trent’anni un’assoluta fonte

di ispirazione per tutti i dj e il suo fiero sodale Maurizio Schmitz. Sabato 26 turno di riposo, in attesa dell’evento prefestivo di domenica 27, che sarà comunicato nelle prossime settimane. Un sano alone di mistero, ogni tanto, non guasta mai.


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La lavandaia N

on vi è esempio migliore della lavandaia per identificare una contadina nobilitata da un lavoro che la porta in città di casa in casa a togliere o riconsegnare i panni. La si distingue per la grande sporta o immenso fagotto di biancheria, sporca o candida, che trasporta. L’abito è solitamente di taglio contadino ma ricercato: corsaletto di seta rossa o cilestre, giubbetto e gonna con colori a contrasto, senaletto bianco e ai piedi zoccoli guarniti di nodi di nastri. Molte lavandaie sono però, tentate dalla avvenenza della moda cittadina, tanto che più d’una “ha preso le vesti vecchie delle contadine, quelle vesti ereditate che le madri davano in dote il dì delle nozze alle loro figliuole, e le ha fatto comperare a forte prezzo dalle patrizie per foderarne i

non solo calcio A dispetto della semplice apparenza il lavoro della lavandaia è tutt’altro che banale, tanto che spesso queste sono organizzate alle dipendenze di una maestra, che è una sorta di lavandaia-imprenditrice, che ha il compito di dividere le varie raccolte di panni a seconda del genere di capo e delle necessità di nettamento. Questa organizza il lavoro delle fanciulle sue subalterne che paga a giornata o con un tanto per cento sull’utile. Alcune lavandaie invece hanno un asino per alleggerirsi il carico o sopportare grandi moli di panni da prende-

re o consegnare. La settimana di lavoro della lavandaia si articola così: Lunedì: a mani vuote o con la sporta al braccio o l’asino scarico la lavandaia va a ritirare i panni sporchi presso i suoi avventori. Questi vengono conteggiati su libretti o tabelle di cartone affinché nulla vada smarrito. Martedì: la lavandaia maestra divide i panni portatele dalle subalterne e li segna con un marchio tutto suo. Alla sera i panni sono insaponati e messi in grandi vasi di terracotta o in un capace lavatoio,

Suoni e Sapori

entrambi bucati sotto, da cui il termine bucato con cui si indica questo genere di lavaggio. Sui panni si butta quindi dell’acqua bollente che filtra attraverso i panni e sfoga dal foro sottostante generando una colata. Mercoledì: i panni sono rinsaponati, lavati sfregandoli fin quasi alla macerazione su pietre di lastrico, quindi sciacquati con acqua pura per far perdere loro

seggioloni dei loro più ricercati salotti. Vedi stranezza! I cenci d’una contadina sono il lusso di una principessa! Ma già, la seta e il broccato son altro mai che il sepolcro d’un verme.*” Col profitto di tale commercio la lavandaia si compra abiti da cittadina, ben meno pregiati, ma che le permettono di sentirsi meglio assimilata nella realtà metropolitana a cui ella si vuol fregiare di appartenere.

il puzzo di sapone. Quindi vengono stesi ad asciugare sperando nel sole, o cantando per invogliarne i raggi a cadere. Giovedì: i panni si finiscono di asciugare. Venerdì: i panni sono piegati da stiratrici o soppressiere raggruppati insieme per essere riconsegnati e quindi riportati alle rispettive case, dove cameriere o padrone sovraintendono il riscontro tra quanto è uscito sporco e quanto tornato pulito e provvedono a pagare la lavandaia. Sabato: si fanno i conti degli introiti e vengono pagate le lavoratrici a giornata, dette giornaliste. Domenica: è un giorno di festa che corona la settimana di lavoro della lavandaia, buono “per acconciarsi, azzimarsi, abbellarsi, mettere il meglio che si ha, andare alla messa a sentire le pubblicazioni, pranzare all’aria aperta, correre a spasso, ballar la tarantella ed aspettar la serenata.*” (*)De Bourcard: “Usi e costumi di Napoli e Contorni” volume I, pagg. 57 e segg.


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