N 5 2016 milan interweb

Page 1

domenica 31 gennaio 2016 anno 6 numero 5

Sport

& Spettacolo

www.stadio5.it info@stadio5.it COPIA OMAGGIO

DERBY DI SERIE... NON SI SA Inter

Milan * Mihajlovic, è solo questione di tempo, la strada sembra essere quella giusta. * Mancini, stai sbagliando tutto. Sbagliati gli acquisti o sbagliato l’impiego, il risultato non cambia.

Éder Citadin Martins è pronto per il DERBY

Sicuramente non di Serie A


U

La solita Inter senza cuore

C

olpo basso ,ragazzi. In Coppa Italia, con la Juventus sapevamo che non sarebbe stato facile, però,

L

’Inter non può più nascondersi dietro a un dito. L’emergenza è ormai dichiarata, l’attacco nerazzurri non funzio-

Coppa Italia e dal pareggio casalingo con il Carpi, mentre i Milan arriva dalla striminzita vittoria di Torino con l’Alessandria, senza contare il 2-2 con l’Empoli, in campionato. Per conto mio, sarà un derby sotto tono, perchè tutte e due le squadre avranno paura di perdere, a meno che non ci sia la giocata personale, da parte nostra con Jovetic e Icardi, loro con Bacca o Balotelli, ammesso che giochi. Comunque, per lo scudetto prende sempre più consistenza il duello tra Juventus e Napoli. I bianconeri oggi a mezzogiorno se batteranno il Chievo, sorpasserebbero il Napoli in classifica per qualche ora, dal momento che la squadra di Sarri

una sconfitta così pesante non me l’aspettavo. tre gol sono tanti, anzi troppi per i nerazzurri. Purtroppo, con i bianconeri è

mancato non solo il gioco, ma anche quella grinta e determinazione che aveva caratterizzato la squadra nella prima parte del campionato. Non si segna e non segnando, ovviamente, una partita non la vinci. Se poi ci si mette anche la difesa dove hanno traballato quasi tutti, il risultato può essere uno solo: la sconfitta. Questa sera c’è il derby e in tutta sincerità non sono affatto tranquillo, anche se i cugini non stanno meglio di noi, soprattutto in classifica, dove sono ad un solo gradino dal Sassuolo e dall’Empoli. Sarà una stracittadina poco spettacolare, visto che noi arriviamo da una sconfitta in

na e bisogna correre subito ai ripari. Chi non arriva in chiusura di questo mercato invernale dovrà essere pronto per giugno.

Se lo stesso Mancini si dice deluso delle reti messe a segno dalla sua squadra, addirittura meno di quelle segnate dal solo Higuain col Napoli, allora il problema è serio. L’Inter ha preso Eder, classe 1986, convinto di tirare su le sorti nerazzurre con prestito biennale e con diritto di riscatto condizionato. L’attaccante ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2020, e Soriano? Per lui di milioni ce ne vogliono 15. Fair Play Finanziario permettendo, i conti dovrebbero essere pronti.

MEAZZA

Milan STADIO

Sandro Mazzola scenderà in campo un’ora dopo, al San Paolo con l’Empoli, una delle squadre più in forma del campionato. Per la terza piazza, oltre il derby, dove è impegnata l’Inter, ci sarà un test importante per la Fiorentina, a Marassi con il Genoa, reduce dalla buona prova di domenica con il Verona.

L

’operazione Ranocchia si è finalmente sbloccata. Il difensore umbro, classe 1988, ha lasciato la Pinetina ed è ufficialmente in prestito alla Sampdoria per sei mesi. Il direttore sportivo del club blucerchiato Carlo Osti ha trovato l’accordo, grazie all’operazione di convincimento attuata dal tecnico Vincenzo Montella, con la società nerazzurra. Andrea Ranocchia, dunque, è a disposizione dell’aeroplano per questa seconda parte di campionato.

Inter ORE 20.45 Allenatore

n mese fa l’Inter sembrava lanciata verso un traguardo inimmaginabile, oggi è tornata con i piedi per terra, con ferite profonde che stanno minando seriamente anche il terzo posto. Le sconfitte con Lazio e Sassuolo e il pareggio interno con il Carpi hanno fatto perdere ben 8 punti nel giro di un amen, disintegrando quello che di bello era stato fatto. Se alla fine del campionato, la squadra di Mancini si dovesse qualificare in Champions si griderà al miracolo, perché vi sono almeno quattro squadre superiori. Vengono in mente Napoli, Juventus, Fiorentina e Roma, con le prime due che sembrano destinate a fare la seconda parte di campionato senza rivali. Il Naviglio non manda segnali piacevoli anche dall’altra sponda. Il Milan a Empoli non è riuscito a fare filotto ed è rimasto al sesto posto, ma al derby sapremo se potrà tornare in gioco per un terzo posto che avrebbe dell’incredibile. Barbara Berlusconi giovedì scorso ha dichiarato che l’obiettivo dei rossoneri è l’Europa League, gettando un po’ nell’incertezza squadra e tifosi. Sapremo solo dopo il match di questa sera se sarà stata una dichiarazione felice, oppure è il frutto di una “presa di coscienza” molto tardiva. Mihajlovic ha l’occasione di battere il suo amico Mancini, che potrebbe presentare sin da subito Eder, appena arrivato dalla Sampdoria. Un’eventuale sconfitta dei nerazzurri metterebbe seriamente sulla graticola Mancini che, di fatto, getterebbe società, squadra e tifosi in un’incertezza simile all’era “mazzarriana”, perfino peggiore, perché quando ti ritrovi in alto, vorresti rimanerci e qualsiasi altro risultato sarebbe inaccettabile. Il derby potrebbe ridare nuova linfa, ma soltanto una potrà giovarsene. Chi ha più da perdere sono sicuramente i nerazzurri, che se dovessero lasciarci le penne entrerebbero in un tunnel senza uscita. Non abbiamo la sfera di cristallo, ma abbiamo la sensazione che questo match ci dirà qualcosa in più. Sul futuro dei due allenatori, per esempio, oppure sul prosieguo del campionato delle due squadre, che davanti ai loro tifosi non possono sbagliare un’altra volta. Quest’anno l’ennesima.

domenica 31 gennaio 2016 www.stadio5.it

Allenatore

2

Roberto Mancini

Sinisa Mihajlovic

MILAN

(4-4-2)

Arbitro:

Antonio Damato di Barletta

Donnarumma Abate , Alex, Romagnoli, Antonelli; Honda, Montolivo, Bertolacci, Bonaventura; Bacca, Niang

(4-3-3)

Handanovic D’Ambrosio, Murillo, Miranda, Telles; Brozovic, Medel, Kondogbia; Ljajic, Icardi, Eder

INTER


domenica 31 gennaio 2016 www.stadio5.it

Il Milan ci prova contro l’accozzaglia nerazzurra

la partita

Severa Bisceglia

E

classifica marcatori

ccoci al derby che fa, ormai da tempo, rimpiangere le stracittadine di una volta. Milan-Inter, i padroni di casa arrivano a questo match con un mesto pareggio, nell’anticipo della ventunesima giornata, contro l’Empoli mentre gli ospiti arrivano con l’ennesimo umiliante, a dire il vero poco beffardo, pareggio in casa contro il Carpi di Lasagna. In questa partita si salvi chi può. L’Inter è a meno sei dalla vetta in compagnia della Fiorentina e raccoglie sonori fischi dai suoi tifosi. Deludono tutti, dalla difesa all’attacco, delude anche Roberto Mancini che, a questo punto, deve iniziare a recitare il mea culpa. Il presidente Thohir, se capace, deve prendere in mano la situazione… il giocattolino nerazzurro si è già rotto. Mancini, domenica scorsa, ha mandato in campo, nella speranza di contenere la furia caprese, Montoya terzino destro, Juan Jesus al centro in compagnia di Murillo, Melo e Brozovic a centrocampo. Sulle fasce si sono visti Ljajic e Persic mentre in avanti abbiamo visto la coppia Icardi-Palacio. Tutto questo ben di “Dio” a contrastare la corazza biancorossa di Castori che, sereno come una

LA CLASSIFICA

3

“Pasqua” ha semplicemente mandato in campo i suoi ragazzi a fare la partita. Diversi milioni di euro di differenza tra le due formazioni che hanno fatto la differenza. Differenza tra chi i soldi li sta già guadagnando e chi lavora sodo per arrivare a guadagnarli. Tutto qui il problema? Evidentemente si. Per il Milan la musica cambia poco. Ad Empoli non basta l’1-0 firmato da Bacca in fuorigioco, la doccia fredda arriva poco dopo il 30’ con il pareggio di Zielinski. Ancora in vantaggio l’undici di Mihajlovic con Bonaventura, ma non basta neppure la quinta rete personale dell’ex atalantino. L’Empoli, ragazzi che stanno lavorando sodo per arrivare a guadagnare quei milioni di cui sopra (ndr), questa volta non si limita alla doccia e decide di fare il bagno al Milan, il rubinetto lo apre Maccarone. Due squadre assurde, con tutto

il rispetto per Carpi ed Empoli che, soprattutto quest’ultimo, sta facendo un ottimo campionato, che pregano nel prepartita di uscire indenni dal match del giorno. Dove è finito il Milan dei Van Basten, Maldini, Baresi e via discorrendo? E’ dov’è finita l’Inter dei Milito, Eto’o e compagnia andando? Pazzesco. La delusione è si sui volti di Mihajlovic, Galliani, Mancini e Moratti, ma chi tiene conto dell’amarezza di quei tifosi che fanno di tutto

sacrificati a causa dei lavori per la finale di Champion League. Il Milan sarà sostenuto da oltre 70.000 tifosi, solo 7 mila i biglietti messi a disposizione dei tifosi interisti. L’incasso, dunque, è assicurato, oltre 3.600.000 euro previsti, per il divertimento non ci resta che attendere questa sera. Mihajlovic di sicuro manderà in campo Kucka a destra e Luiz Adriano in avanti, fuori Honda e Niang. Alex al centro della difesa in compagnia di Romagnoli o Zapata, dato per certo anche

per seguire la propria squadra in trasferta e a San Siro? Torniamo alla partita di questa sera e proviamo a capire chi soccomberà mortificando ancora una volta il proprio blasone. Il Milan fatica a trovare continuità, ma almeno ci prova. L’Inter è indifendibile. Mancini, i tuoi acquisti sono risultati un fallimento. Passando a questo derby di ritorno a San Siro questa sera, l’unico dato certo è il tutto esaurito dello stadio, ad eccezione dei circa mille posti

il derby della fiducia C he cos’è la fiducia? La fiducia è un atteggiamento verso altri o verso sé stessi, che nasce da fatti positivi per cui si confida nelle altrui o proprie possibilità e che di solito produce sicurezza e tranquillità; due componenti quest’ultime che sembrano però mancare all’Inter, che in poche settimane è precipitata in una crisi di successi ed identità che deve essere cancellata in breve tempo. Ecco quindi che il derby di stasera con il Milan assume per i nerazzurri un’importanza rilevante soprat-

tutto ora che il campionato ha imboccato la strada decisiva del girone di ritorno e delle rivincite. Perdere altri punti vorrebbe dire allontanarsi dall’obiettivo prefissato per quest’anno che, non dimentichiamocelo, è il piazzamento Champions. La sconfitta di Torino con la Juve in Coppa Italia ed ancora la beffa pareggio subita a tempo scaduto con il Carpi, che va quasi in fotocopia con la sconfitta subita oltre il novantesimo su rigore e in casa con il Sassuolo, hanno gelato e fatto incazzare come non mai i tifosi

se fosse una finale, soprattutto dopo la debacle di Coppa Italia contro i bianconeri, dove l’Inter è stata a lungo dominata e annichilita dalle giocate della Vecchia Signora che canta vittoria da circa tre mesi, precisamente dall’11 novembre 2015, nel derby vinto in casa contro il Torino. Occorre quindi rimboccarsi le maniche, riconquistare concentrazione , sicurezza in un ambiente come il calcio, in cui la serenità, tra tifosi, allenatore e giocatori è una componente fondamentale per vincere. Ai tifosi diciamo che a questa squadra va dato tempo per amalgamarsi. Mancini, intanto contro il Milan dovrà ricaricare le batterie. Il morale dei

della “Beneamata.” C’è da dire che la squadra solo due settimane aveva alla sua portata il titolo platonico di campione d’inverno. Bastava poco per conquistarlo, invece, se lo è lasciato sfuggire di mano senza reagire. I punti di distacco in classifica, nello spazio di due giornate sono infatti ora aumentati: il Napoli è balzato in testa di 6 punti la Juve che ha operato il sorpasso, dista 4 punti ed è al secondo posto, mentre la “Viola”di Sousa ha agganciato i nerazzurri al terzo posto. Il derby quindi va affrontato come

l’impiego di Giacomo Bonaventura. Confermati anche Donnarumma, Montolivo e Bertolacci a centrocampo. Sulla sponda nerazzurra bisogna prima comprendere la disponibilità del nuovo arrivato Eder e del recupero di Perisic. Roberto Mancini dovrebbe schierare il 4-3-3 con il tridente Biabiany, Icardi e Ljajic. A centrocampo Brozovic, Medel e Kondogbia mentre in difesa si ricompone la coppia MirandaMurillo. Sulle fasce vedremo impegnati D’Ambrosio e Telles.

Luigi Rubino nerazzurri sicuramente, dopo la sconfitta pesante contro la Juve, è a pezzi. Si spera che il tecnico marchigiano già contro i rossoneri possa porre fine ai continui cambiamenti tattici e di uomini e presentare finalmente in campo una formazione in grado di lottare e aggiudicarsi un derby che in questo momento vale doppio.

Gonzalo Higuain

Éder Citadin Martins

Paulo Dybala

Leonardo Pavoletti

Nikola Kalinic

Josip Ilicic

21

12

12

10

10

10

47

26

45

26

41

26

41

24

35

24

33

23

32

23

32

18

31

27

16

10


domenica 31 gennaio 2016 www.stadio5.it

4

Mario Balotelli

Sinisa Mihajlovic

Andrea Poli


I Cugini

domenica 31 gennaio 2016 www.stadio5.it

5

Mancini, forse hai sbagliato squadra Prova, se capace, a tenerli in quinta posizione

Severa Bisceglia

dell’Inter vincente dei tempi che furono. L’Inter è in piena involuzione e Mancini deve iniziare a porsi qualche interrogativo sulla fragilità della sua squadra. Cinque punti in cinque partite, da piangere, tre pappine in Coppa

L

’Inter si presta a disputare il 164° derby della Madonnina nella Serie A a girone unico, questa sera farà l’ospite ma non d’onore. Nonostante i numeri, 61 i successi nerazzurri contro i 50 dei cugini rossoneri, diano ragione all’Inter, oggi la banda Mancini non è data favorita, i troppi se e i troppi ma non aiutano le statistiche pur movimentandole. A questo derby si arriva con i nerazzurri in netto vantaggio, nelle ultime nove sfide hanno vinto 5 incontri, pareggiato tre ed una sola sconfitta, ma lo stato attuale, soprattutto quello psicologico dell’intera rosa, non è quello

Italia dalla Juventus, da dare le dimissioni. Lo scorso dicembre, fuoco di paglia, si urlava “scudetto” e oggi si prega di riuscire

a conquistare almeno un posto per l’Europa League. Ancora una volta in campo si vede un Inter da 8° posizione. I continui cambi di formazione da mandare in campo non erano frutto di tattiche adottate da Roberto Mancini per confondere gli avversari, ma la spasmodica ricerca del modulo giusto da mandare in campo. Oggi, fine gennaio, il tecnico jesino si ritrova in mano una squadra senza carattere e con le idee confuse, destabilizzata dai continui cambi di formazione che hanno favorito unicamente ad alimentare la mancanza di riferimenti e l’impossibilità di acquisire, familiarizzando, gli schemi di gioco. I successi di misura di questa prima parte di stagione portano la firma di Handanovic e della linea difensiva, ormai anch’essi saltati e oggi totalmente inaffidabili. Sono saltati, ormai, anche i nervi di mister Mancini, non coccola più la sua difesa e attacca, pur-

troppo pubblicamente, l’unico attaccante ingrano di metterla dentro, almeno quando si trova in giornata. Sono, ormai, saltati tutti i meccanismi. Questa Inter, almeno con queste premesse, di strada ne può fare davvero poca. Un attacco che non segna: Icardi, fin qui, ha provato a fare la sua

parte, Jovetic, grande flop, ha segnato quattro reti di cui tre nelle prime due gare, Ljajic ha segnato due gol, esattamente come Per-

eder già pronto contro il milan

P

er risolvere il problema del gol, l’Inter ha scelto Eder. Il calciatore nato a Lauro Miller (piccola frazione nello stato di Santa Caterina in Brasile) 29 anni fa, prima di approdare alla Sampdoria, ha girato molte squadre. I primi veri passi nel calcio, Eder Citadin Martins, che eredita il nome da papà Eder Aleixo de Assis, attaccante della Nazionale brasiliana ai Mondiali di calcio di Spagna dell’82, li compie nel Criciuma, piccolo club di serie B. In Italia, il giocatore debutta in serie A all’età di 20 anni con l’Empoli il 18 marzo 2007 all’Olimpico contro la Lazio. Per farlo maturare, la socie-

tà toscana dirotta poi il ragazzo nella Primavera, facendolo poi

assaggiare, anche se per poco, il clima della prima squadra. Nel

I

l valzer legato alla partenza di Luiz Adriano continua. In attesa delle novità dell’ultima ora ed in attesa dei soldi della cessione di Adriano, il Milan punta a Leonardo Pavoletti che farebbe felice il viaggio GenovaMilano in poco più di 1 ora. Se l’operazione Luiz Adriano con il club cinese Jiangsu Suning non fosse saltato, probabilmente il centrocampista rossoblù, autore di dieci reti in quattrodici partite giocate quest’anno, sarebbe già a disposizione di Sinisa Mihajlovic. Mai dire mai, pero. Se Luiz Adriano non sveste la casacca rossonera in queste ultime ore utili, Pavoletti potrebbe arrivare a Milanello questa estate. Il Milan, intanto, è riuscito a piazzare Alessio Cerci, già a disposizione di Giampiero Gasperini da venerdì scorso, seppur a titolo

2008, Eder viene ceduto in serie B al Frosinone, nello scambio con il centrocampista Francesco Lodi. Il giovane in terra ciociara si comporta bene tanto da mettere a segno 20 reti in 52 partite. Il calciatore torna all’Empoli nel 2009, dove con ben 27 centri vince il titolo di capocannoniere in serie B, realizzando anche ben quattro reti nella sfida di campionato di B con la Salernitana. La sua brillante performance con la squadra toscana viene premiata, quando l’attaccante, l’anno dopo, va in prestito al Brescia, firmando contro il Palermo, la sua prima rete in serie A. Nel 2011 l’Empoli, proprietario del cartellino, lo cede al Cesena.

sic, e Palacio è riuscito a gonfiare la rete avversaria una sola volta. Chi dovrebbe segnare in questa Inter? Si fa un gran parlare della mancata intesa tra l’attaccante montenegrino e l’argentino, ma non riescono ad andare in gol neppure individualmente. Disastrosa Inter, disastrosa gestione, disastrosa amministrazione. Oggi i nerazzurri affrontano la fase cruciale del campionato

senza fiato, né gambe e né testa. Una squadra che doveva lottare per lo scudetto si ritrova a subire gol sistematicamente al 90’, segnale chiaro della poca concentrazione e fiducia delle proprie possibilità. Una squadra allo sbando. Si salvi chi può, il primo a farne le spese portebbe essere proprio Roberto Mancini, non più tanto amato neppure dai suoi stessi sostenitori.

Con la maglia romagnola, Eder segna il primo gol nella sfida con l’Udinese. Un’altra rete, il giocatore la realizza poi alla Roma con un pregevole pallonetto. Il 2012 è un anno cruciale per l’attaccante che passa alla Sampdoria. Con la maglia blucerchiata, realizza il suo primo gol contro il Vicenza (1-1) in trasferta. Poi la settimana dopo rifila una doppietta al Bari. Va meglio l’anno successivo quando con la maglia della Samp, promossa in A, mette a segno 7 reti. Quasi fantastica la stagione successiva, quando Eder mette a segno ben 12 gol in 31 partite, anche se una lesione al collaterale mediale del ginocchio, provocata durante la gara di campionato Napoli-Sampdo-

Luigi Rubino

reti realizzate sono due; la prima contro la Bulgaria a Sofia, la seconda contro l’Azerbaigian, a Baku nelle qualificazioni Europee del 2016. Eder, giocatore molto veloce ed abile negli spazi stretti e quindi bravo a superare

ria, costringe il calciatore a chiudere in anticipo la stagione. Nel 2016, in Europa League, Eder va a segno contro i serbi del Vojvodina. Memorabile e spettacolare la sua rete realizzata quest’anno nella gara contro il Napoli con un doppio dribbling in area. In Nazionale, il giocatore ha collezionato finora 8 presenze. Le

l’uomo, può essere impiegato anche come esterno o come seconda punta. Con la Samp, dopo 21 giornate ha realizzato in questo campionato 12 gol. La sua intenzione ora è naturalmente fare ancora gol con la nuova maglia nerazzurra per rilanciare l’Inter in alto in classifica. Il Milan è avvisato.

giocare in un clab esigente come quello rossonero. Il ventiduenne spagnolo, ex Liverpool, sotto la guida di Gasperini ha una buona occasione di formarsi e fare esperienza.

temporaneo, come ha precisato il club rossoblù sul sito ufficiale. Il giocatore romano, sotto la Lanterna, troverà gli stimoli e la giusta serenità per fare bene dopo l’esperienza negativa con l’Atletico Madrid e l’oscura comparsata in rossonero.

A

nche per Suso il destino ha riservato la piazza di Genova, sempre sponda rossoblù, almeno per il momento. Si, la speranza di Jesus Joaquin Fernandez Saenz è di tornare al Milan più forte di prima e con tutte le credenziali per


domenica 31 gennaio 2016 www.stadio5.it

6

Diego Lopez

D

iego Lopez non ha ancora superato i problemi legati alla tendinopatia rotulea che lo teniene lontano dal terreno di gioco da mesi e non è ipotizzabile neppure il rientro in rosa.

Rodrigo Ely

R

odrigo Ely, frattura quinto metatarso pire sinistro. Potrebbe rientrare per la fine di Marzo


domenica 31 gennaio 2016 www.stadio5.it

Vita di CLUB

Milan Club Legnano e nuovi, tanti tra coloro i quali fondarono il sodalizio, tutti con la felicità nel cuore per l’ambizioso traguardo raggiunto, con ostinazione e passione, i pilastri del tifo rossonero che ha sempre spinto i tifosi a San Siro e seguire

la squadra anche nelle trasferte più importanti. Ospiti d’onore sono stati il presidente del Milan Club Crans Montana ed il vice presidente AIMC Giordano Maestroni che ha portato il saluto della Società, con i complimenti

Giovanni Labanca

S

torico record è stato raggiunto dal Milan Club Legnano: 50 anni di attività. E’ da mezzo secolo chela tifoseria legnanese è sempre più al fianco della squadra e della Società, vivendo insieme tantissime belle vittorie nazionali ed internazionali, fatta accezione qualche brutta scivolata, subito dimenticata. L’anniversario è stato suggellato da una magnifica festa. Si sono incontrati, in un’atmosfera carica di emozione, soci vecchi

l

l club è nato nel 1985, nella operosa città di Dalmine, a due passi da Bergamo, ad opera di un gruppo di amici con la stessa passione per i colori rossoneri e che stentavano a credere che la loro iniziativa trovasse accoglienza favorevole e calda, tra i tantissimi tifosi milanisti sparsi un po’ dappertutto nelle valli bergamasche. Il nucleo iniziale è pian piano aumentato di numero sino ad arrivare ad oltre 200 iscritti, a dimostrazione del lavoro svolto e della crescente

7

passione che pervadeva tutti i milanisti che non avevamo mai pensato di realizzare una cosa del genere. Il primo presidente è stato il dott. Palamara, che ha ricoperto la carica sino al 1988, seguito da Enzo Martinelli sino al 1991 quando gli è subentrato Leonardo Saggia ancora oggi saldo nel suo ruolo: “I primi anni hanno visto il nostro club pieno di attività sia legate al Milan che al sociale locale. Infatti si organizzava il bus per San Siro, sempre pieno, trasferte storiche

come quella a Barcellona in occasione di Milan-Steaua e marce non competitive per aiutare organizzazioni di volontariato. Con il passare del tempo ed il modificarsi delle attrattive (leggi calcio in tv) il numero di iscritti è diminuito, attestandosi sui 70 circa attuali, ma la passione, quella, non è diminuita mai. La sede ha visto varie collocazioni, ma dal 1992 è fissa presso il Bar Gimondi di Dalmine Mariano, dove tutti i venerdi sera c’è la settimanale riunione per passare qualche ora allegramente a discutere sui temi che il Milan

e gli auguri per una lunga permanenza al fianco del Diavolo. Il presidente del Club non stava nella pelle per la gioia della meta raggiunta ed ha avuto parole di elogio per la collaborazione che indistintamente tutti gli iscritti hanno dato per la riuscita della festa e la vita stessa del Club, uno dei più attivi e più longevi del firmamento rossonero, esprimendo, al tempo stesso, l’augurio che il Milan possa presto superare questo brutto momento di crisi e tornare ai vertici del campionato. Durante i festeggiamenti sono stati premiati tutti i consiglieri che nel corso degli anni hanno sostenuto l’attività del club, i familiari dei soci fondatori e i soci iscritti dall’anno di fondazione.

Milan Club Dalmine

offre, gioiendo per le vittorie e consolandoci per i momenti meno felici, come sta accadendo proprio in questo periodo, che tutti si augurano possa passare prestissimo”. Come simbolo è stata scelta un antenna, anzi “l’antenna”, come quella installata davanti al comune di Dalmine alta 60 metri e fabbricata dalla Dalmine, azienda leader e mondiale nella fabbricazione di

tubi. In questi ultimi anni, per la sua intensa e qualificata attività il sodalizio ha avuto il piacere di essere ospitato con articoli vari su giornali distribuiti a San Siro come “Stadio5″, “La Gazzetta dello sport” e “Tuttosport”. Il club, poi, per due volte, nel 1994 e nel 2006, ha avuto la possibilità di visitare Milanello. La speranza è di poterci tornare ancora, dove trovare, però, una squadra ben diversa da quella attuale, vincente e tonica. Stadio5, che ha da tempo riportato le attività del Club, augura a tutti gli amici di Dalmine di tagliare vincenti anche il prossimo traguardo dei cento anni. Il direttivo: Presidente, Leonardo Saggia;vicepresidenti,Natale Begheldo e Francesco Carrara; consiglieri,Giovanni Valenti, Virgilio Marciali e Albino Lochis.


domenica 31 gennaio 2016 www.stadio5.it

Quando si diceva Derby 8

“Io, fossi il presidente, manderei via subito l’allenatore e poi prenderei i giocatori e li attaccherei tutti al muro e gli darei dei calci in culo a tutti!” (Marcello Lippi, dopo Reggina-Inter 2-1)

“Il calcio non ti permette di fermarti o di fare il furbo, devi sudare per meritarti quello che guadagni. Il calcio è un lavoro, solo chi non fa il calciatore dice che è un gioco!”

“Chi gioca individualmente gioca per l’avversario, chi gioca per la squadra gioca per sé!”

“Mister te sarà ti, muso de mona, mi son el signor Rocco”

(Helenio Herrera, campionato 1966-67)

(Roberto Baggio, Appiano Gentile, estate 1998)

“Quel mona de Baròn (Niels Liedholm-ndr). Con lui me toca sempre parlar italiano” Nereo Rocco

“Un commento sul derby? Non ricordo. Abbiamo giocato il derby? Ah, si! Eh, perdere 3 a 0 è dura. Abbiamo perso 6 a 0? Non so, non credo. Io sono andato via sul 3 a 0!” (Avv. Peppino Prisco, 13 maggio 2001)


domenica 31 gennaio 2016 www.stadio5.it

Vita di CLUB

Giovanni Labanca

5

0 anni sembrano pochi, ma se dici “mezzo secolo” di vita, sembrano una eternità. In tutti e due i modi, sono una bella fetta di vita che l’Inter Club “Angelo

Inter Club Somma Lombardo Moratti” ha dedicato con passione e forza alla Beneamata della Famiglia Moratti, originaria proprio di questa bella cittadina. Doppio affetto, dunque, per una squadra memorabile ed una Famiglia altrettanto degna di ogni lode, per quello che ha dato a quella che è stata e sarà una delle magnifiche del calcio mondiale. La presidentessa in carica, la bella Anna Maria Cantù, ha dato tutto quello che aveva in cuore per amore della squadra e per rendere grande il sodalizio nerazzurro che, dopo tanti anni, è tra i primi e blasonati del mondo,

soprattutto per le sue iniziative sociali a favore dei meno fortunati. Domenica scorsa, il riconoscimento ufficiale da parte della Società si è concretizzato con la consegna, sul terreno di San Siro, della maglietta commemorativa dell’evento a Laura De Ga-

leazzi, che ha condiviso la gioia con Giuseppe Cantù e Nazareno Canuti. Da Stadio5 un augurio grande, quanto il cielo stellato dell’Inter, dal quale mille campioni nerazzurri applaudono alla meravigliosa impresa dell’Inter Club Somma Lombardo.

A

L

’Inter Club Bitonto, cittadina pugliese capitale dell’olio, non tralascia nessuna buona occasione per dimostrare la magnanimità non solo dei soci del Club, ma di tutta la cittadinanza che accoglie sempre con favore qualsiasi iniziativa che sgorga direttamente dal cuore, anche se, come in questo caso, totalmente nerazzurro. La manifestazione natalizia ha visto due momenti importanti, che hanno contraddistinto la giornata di festa. Nel primo pomeriggio si è giocata la rituale partita di calcio a otto, che ha

INTER CLUB BITONTO richiamato un discreto pubblico che, alla fine, si è unito ai calciatori per un comune brindisi ben augurante per tutta la cittadina.

9

L’estrazione dei numeri vincenti della Lotteria di Natale è stato il secondo bel momento di aggregazione tra i simpatizzanti inte-

risti e quelli di altre squadre che non sono pochi a Bitonto e che convivono in un clima sportivo per il tifo dei loro rispettivi colori.Stadio5 si associa al brindisi corale con gli auguri di prosperità e felicità per tutta la simpatica Bitonto.

Alessio Cerci spara sul Milan T

utto è stato deciso e finalmente l’aereo privato è anche atterrato in terra spagnola, Marbella per la precisione, con a bordo il centrocampista, ormai ex, interista Fredy Guarin che ha raggiunto in ritiro i suoi nuovi compagni e il nuovo mister Gregorio Manzano. Il colombiano è pronto per la sua nuova avventura in oriente, l’accordo tra la società nerazzurra e lo Shanghai Shenua è siglato. Il

bbiamo scelto la Sardegna come una delle regioni in cui gli Inter Club, durante il periodo natalizio, hanno organizzato varie manifestazioni benefiche per la raccolta fondi da destinare ad associazioni varie. L’Inter Club Rosolini, per esempio, con l’Associazione Sportiva Culturale e Sociale “Peppino Prisco”, ha dato vita alla XII Edizione della festa di beneficenza e solidarietà “Befana Nerazzurra”. La manifestazione, patrocinata dall’Amministrazione Comunale, che ne ha certificato la grande valenza morale, si è svolta all’interno dei locali dell’Auditorium “Attilio del Buono” e ha coinvolto i numerosi ospiti, che fra canti, musiche e balli hanno trascorso in tutta allegria una di quelle serate che resteranno per sempre nel cuore dei tifosi di Rosolini. L’occasione è servita anche alla consegna di diversi premi ai soci meritevoli

e più anziani, tra cui segnaliamo Luigi Perricone, fondatore del Corriere Elorino e i due cittadini rosolinesi Orazio Minardo e Massimo Emmolo, per il loro non comune coraggio ed impareggiabile altruismo e generosi-

INTER CLUB ROSOLINI

calciatore colombiano ha anche superato tutte le visite mediche ed ha firmato un contratto da sei milioni netti a stagione e alle casse nerazzurre frutterà circa 13 milioni di euro. Tutti felici e contenti, dunque. Pietro Ausilio ha stretto la mano al procuratore del calciatore Marcelo Ferreryra e Guarin ha salutato commosso i suoi ormai ex compagni. Altra giorstra, altro giro. E se la prossima stagione approdasse alla Juventus?

M

ilan e Inter, due società a rischio implosione. In due, nel mercato estivo, hanno speso oltre 190 milioni di euro risultati fallimentari. Quattordici calciatori

A

lessio Cerci ha voltato pagina e le spalle al Milan. L’ambiente rossonero non l’ha mai veramente apprezzato e, come spesso accade in queste situazioni, l’amore non è sbocciato. L’ex Torino, squadra che gli ha dato fama, non è mai stato incisivo con la maglia rossonera e i tifosi, già poco propensi al suo acquisto, non gli hanno risparmiato nessuna critica. Anche lo stesso Cerci non non le manda a dire alla sua ex squadra: “All’Atletico Madrid ho avuto poco tempo. La scelta di andare al Milan è

stata sbagliata. Potevo andare avanti con l’Atletico e cercare di soffrire e lottare un po’ di più”. Per il resto, il laterale della Nazionale italiana, preferisce non parlare del Milan e concentrarsi sulla nuova opportunità che ha al Genoa: “Il Genoa era una opportunità da prendere al volo perché nell’ultimo anno ho giocato poco. Qui ho trovato un abbiente che mi ha accolto benissimo. Dopo un periodo così è quello di cui avevo bisogno”. Bene Alessio, sfrutta questa nuova iniezione di fiducia.

tà. A conclusione della Befana Nerazzurra, c’è stato il sorteggio dei biglietti vincenti della ricca lotteria, i cui proventi, quest’anno, sono stati destinati alla costruzione di un dondolo per disabili, presso il Parco cittadino.

bruciati dal mercato sbagliato e dall’impiego sbagliato, e le due società riescono a totalizzare un passivo di bilancio di oltre 230 milioni che lasciano i conti sempre più in rosso.


domenica 31 gennaio 2016 www.stadio5.it

10

Ospiti

Giovanni Labanca

I

l 22 marzo del 1450 fu per il popolo milanese una gran bella giornata: entrava a Milano, per governarla, Francesco Sforza, settimo figlio legittimo di Muzio Attendolo, avuto da Lucia Terziani, mandato a farsi le ossa e forgiarsi a Tricarico, in Basilicata. Nel tripudio generale, il nuovo signore di Mila-

Il Biscione disonorato no issava, osannato dalla folla che lo aveva voluto, il nuovo gonfalone della Signoria: un bel drappo, con al centro la Biscia viscontea con l’aquila reale, stemma che da quel momento diveniva, per sempre, il simbolo della città. Il Biscione, come veniva poi chiamato, veniva assunto come “marchio” della milanesità, in tutti i campi, portando non poca fortuna alla storia stessa di Milano, passato indenne agli invasori francesi, due volte, spagnoli ed austriaci. L’otto marzo 1908, in una notte stellata, nasceva dalle ceneri di una unione mal riuscita, F.C. Internazionale, una nuova squadra di calcio sulle sponde del Naviglio, che ben

presto faceva anch’essa del Biscione il suo simbolo. Guidata dal suo garrire, l’Inter, proprio come gli Sforza, attraversava

Mancini. L’Inter di oggi sarebbe stato un bel cast per Monicelli nell’armata Brancaleone, per quello che sta combinando,

l’intera Europa ed il resto del mondo, passando da trionfi in trionfi, sotto la guida di grandi condottieri e magnifici soldati ben addestrati, che consegnavano nella lunga storia del calcio, una squadra indimenticabile, con sempre in testa quel Biscione spavaldo che non temeva avversari di nessun tipo. La storia, come si sa, ha anche i suoi capricci e può portarti dall’altare alla polvere, in un lampo, specialmente se viene assecondata in questo triste destino. E’ proprio quello che sta accadendo alla ex armata nerazzurra, che si presenta a San Siro, nel derby, come una malandata accozzaglia di reduci feriti in ogni parte del corpo. Il popolo nerazzurro se ne duole e tanto di questa situazione, dopo le premesse e promesse fatte dal presidente Thohir (ha ancora senso chiamarlo presidente?) e il nuovo mister

domenica dopo domenica, tra il dispiacere dei suoi affezionati e l’ilarità generale. “Non parliamo di disfatta, ci puntualizza il giovanotto di Jesi. Siamo facili prede di momenti di sconforto e di confusione tattica da non riuscire più a dare continuità alla manovra, da sembrare una squadra impaurita, di fronte ad avversari molto inferiori a noi. Bisogna pur dire, però, che tante partite potevano essere vinte, solo se i cannonieri avessero avuto la mira giusta. Così non è stato, purtroppo. Non sarà sempre così e già da questa sera speciale, tireremo fuori le armi migliori, perchè essere battuti dai cugini non è una gran bella cosa, per il morale e la classifica”. Fortuna vuole che il dirimpettaio Milan non è più il Diavolo di una volta, anche se, sapete come son fatti i diavoli, possono riuscire ad escogitare tiri mancini che pos-

Fine di un mito?

Rischiare per vincere Derby parliamone

Marco Papetti

A

rriva il derby e per l’Inter è la partita dell’anno, quella che decide l’annata. Rispetto alle scorse stagioni il match decisivo è arrivato a gennaio indice che la prima parte della stagione è stata positiva con punte di vera e propria esaltazione. Ma purtroppo la banda Mancini non è riuscita a rimandare ulteriormente questo appuntamento e domenica si gioca buona parte del prossimo futuro proprio contro il Milan, anch’esso alla ricerca del riscatto. Il pessimo risultato di mercoledì contro la Juventus ha inevitabilmente compromesso l’avanzamento verso la finale di Tim Cup, derubricando dalla lista un obiettivo di tutto rispetto. Il Milan invece, favorito anche dal tabellone, sembra avviato alla fina-

le di Roma rimandando quindi la sua partita decisiva a maggio. Per l’Inter quindi le motivazioni sono maggiori e Mancini in questi giorni ha il compito di ricaricare la truppa, iniziando da Handanovic in vistoso calo negli

ultimi incontri dopo aver salvato il risultato di molti match. Una vittoria permetterebbe all’Inter di rimanere saldamente agganciata al terzo posto e porre delle basi solide per la prossima stagione.

sono portare dritti dritti all’inferno, si i così detti cannonieri non raddrizzeranno in tempo il mirino. “Non c’è bisogno di passare da un maniscalco, è solo che dobbiamo imparare ad essere più cinici sotto porta e più determinati nel tiro, che ci manca, data la frenesia che ci prende sotto porta, nel voler strafare”. Sono parole di Icardi, il maggior accusato delle nefandezze “gollistiche” da farsi prendere a schiaffi ad ogni partita. I Bauscia di queste cose non ne vogliono sentire par-

lare. Vogliono solo vedere la palla gonfiare la rete rossonera più di una volta, perchè un derby vinto è come se ti desse da mangiare per un anno intero, tenendo anche conto che, sulla testa di tutti, sventola, stavolta minacciosa, la bandiera del Biscione, di cui nessuno, dopo tanta gloria, vuol vederne la fine. Sarebbe proprio come cancellare, anche dalla Storia, la leggenda degli Sforza, che al Biscione hanno sacrificato più di una vita.

di Tutto un po’ Marjlja Bisceglia

S

tephan El Shaarawy nell’anticipo di ieri sera contro il Frosinone è partito dalla panchina. Il Faraone potrà dire la sua con la Lupa. Il ventitreenne, ex rossonero, è arrivato dal Monaco alla corte di Luciano Spalletti in prestito con diritto di riscatto, in poche parole: se merita resta e se fallisce torna a casa. Ancora una grande occasione per Stephan, dopo quella col Diavolo, che ha vissuto la sua ultima esperienza col Monaco come un vero e proprio fallimento come da lui stesso dichiarato: “…Sono cresciuto e sono a Roma per dare una svolta alla mia carriera, questa è la mia occasione. L’esperienza non esaltante, problemi di rapporto con l’allenatore, col Monaco mi è comunque servita”. Il Faraone in capitale potrà finalmente voltare pagina e tenere lontano le difficoltà degli ultimi anni che lo hanno allontanato anche dall’ambiente rossonero: “La mia carriera è iniziata bene, grazie ad Allegri che mi dava tanta fiducia. Poi mi sono fatto male più volte, ho perso continuità ed ora sono tornato, questa volta alla Roma, per fare bene”.

Stephan El Shaarawy autore di un grande gol di tacco contro il Frosinone


domenica 31 gennaio 2016 www.stadio5.it

11

PANINI: FIGURINE SPECIALI PER NAPOLI E CAGLIARI CAMPIONI D’INVERNO L’ALBUM “CALCIATORI 2015-2016” CELEBRA ANCHE HIGUAIN, HANDANOVIC E SASSUOLO


domenica 31 gennaio 2016 www.stadio5.it

12

Napoli-Empoli ritorno al futuro

D

a tecnico di provincia a trainer di vertice, in un solo anno, a chiunque sarebbero venute le vertigini, a chiunque potrebbe capitare di perdere la misura e magari sragionare e sparare cazzate come il Bertoncelli di gucciniana memoria, ma per fortuna Maurizio Sarri è sempre come si dice in gergo giornalistico “sul pezzo”, sempre pronto a dire la cosa opportuna, senza veli, senza falsi giri di parole, davvero una sorpresa inaspettata, una nuova icona della panchina. Oggi il Maestro affronterà il suo passato, la sua “creatura”, quella che finora gli è riuscita meglio, anche se i record a Empoli li sta conquistando il suo successore Marco Giampaolo, allenatore del quale da sempre si è detto un gran bene ma che solo ora pare abbia dato prova di essere un ottimo coach, approfittando e personalizzando il lavoro di Sarri. Sarà una partita difficile ma che comunque

va vinta, deve essere vinta, senza se e senza ma. Il Napoli che ha giocato a Genova, contro la Sampdoria di Vincenzo Montella è parso la fotocopia di quello della passata stagione allenato da Rafa Benitez, errori grossolani a

centrocampo e in difesa, distratto e indolente, eccessivamente sprecone in avanti; una volta si chiamava calcio champagne, ma temo che se si continua a giocare in questo modo, lo champagne andrà alla testa e al posto dello scudetto ci potrebbe rimanere in mano semplicemente un tappo.

Vanno bene le reti spettacolari, è emozionante assistere al pout pourri di suggestioni che gli schemi d’attacco azzurri producono, ma come si dice dalle nostre parti: la squadra che vince è sempre quella che prende meno

reti. Ecco, i gol subiti cominciano a diventare troppi, credo sia l’unica nota stonata di un ingranaggio perfetto. Una bella notizia arriva invece dalla Edizioni Panini che ha realizzato due figurine speciali per celebrare il Napoli e il Cagliari, che hanno conseguito rispettivamente il ti-

tolo di Campione d’Inverno in Serie A e B. Nella nuova collezione “Calciatori 2015-2016”, è infatti presente la sezione “Film del Campionato” che, grazie a delle figurine speciali, sintetizza i momenti salienti della stagione, dall’inizio fino ai verdetti finali. Insieme a queste due immagini, la Panini realizzerà anche altre tre figurine per celebrare i maggiori protagonisti della “corsa d’inverno”, dedicate a Higuain come capocannoniere, Handanovic come miglior portiere ed al Sassuolo come ‘sorpresa’ del girone d’andata. Non è iniziata nel migliore dei modi l’avventura di Alberto Grassi con il Napoli. Ufficializzato il suo acquisto in giornata, l’ex centrocampista dell’Atalanta è sceso in campo a Castel Volturno per il suo primo allenamento ma, nel giorno più bello - come riporta Sky Sport - è arrivato subito uno stop a causa di un acciacco fisico; uscito dal terreno di gioco, le sue condizioni sono da valutare. Come riferito dall’edizione online del Corriere dello Sport, il centrocampista si è infortunato al ginocchio al pri-

mo allenamento con la squadra di Sarri ed è stato subito trasportato in clinica per accertamenti. C’è ansia nello staff medico azzurro, solo gli esami chiariranno l’entità del ko. Il Napoli, intanto, avrebbe bloccato la cessione di Dezi al Bari in via precauzionale, in attesa di capire “l’entità della contusione”. Il neoazzurro, 21 anni a marzo, arriva per circa 10 milioni di euro, compresi bonus, ed ha firmato un contratto di quattro anni e mezzo. Ha scelto il numero di maglia 88”. C’è apprensione anche tra i compagni di squadra, c’è stato subito il consulto alla clinica Pineta Grande Come riportato dalla SSC Napoli attraverso un comunicato ufficiale, il giocatore ha subìto un “trauma al ginocchio”: le sue

condizioni saranno monitorate. “L’entità dell’infortunio verrà valutata domani con una risonanza magnetica”. Sul versante arrivi si attendono notizie per l’arrivo del nuovo centrale difensivo, che pare sia l’empolese Federico Barba, anche se si vocifera che De La stia preparando un coup de théâtre ingaggiando direttamente dai merengues del Real Madrid José Ignacio Fernández Iglesias, meglio conosciuto come Nacho (Madrid, 18 gennaio 1990), centrale difensivo ma all’occorrenza utilizzabile anche come centromediano metodista. Come diceva Christopher Lambert nel famoso film Highlander - L’ultimo immortale: “ne rimarrà soltanto uno”, stavolta ci auguriamo si tratti del Napoli.

che i campioni d’Italia saranno al Bentegodi contro un Chievo frastornato dai quattro gol incassati all’Olimpico dalla Lazio. Stesso discorso vale per il Napoli al San Paolo, contro il lanciatissimo Empoli che ha messo pau-

potrebbero arrivare da Saponara e Maccarone, due degli elementi più in forma della squadra toscana guidata da Giampaolo. La Sampdoria è chiamata questo pomeriggio al riscatto, al Dall’Ara, contro un Bologna rigenerato da Donadoni e reduce dal colpaccio esterno di Reggio Emilia, mentre il Toro ospiterà il Verona, ormai alla canna del gas, dopo il

e undici sconfitte. Con questo ruolino di marcia si va in serie B. I tifosi gialloblu lo sanno. Da seguire, infine, la gara del Friuli, dove l’Udinese, sotto lo choc dal poker incassato a Pa-

ra al Milan, sette giorni fa. Sarri conosce ogni segreto della sua ex squadra e ha messo all’erta i propri giocatori dalle insidie che

ventunesimo tentativo di vincere una partita. Il tabellino degli scaligeri è veramente terrificante, zero vittorie, dieci pareggi

Derby sotto tono a San Siro

U

ltimi risultati alla mano dicono che il derby della Madonnina sarà da sbadigli. L’Inter non fa gol neanche ad ammazzarla, il Milan segna un gol solo in Coppa Italia con Balotelli dagli undici metri, quasi di malavoglia. Le premesse sono queste e toccherà alle due milanesi smentire questa triste previsione, visto anche che la classifica è deficitaria, soprattutto per il Milan, in ritardo di quattordici punti dal capolista Napoli. Non sta bene neanche l’Inter, sotto

di sei lunghezze dai partenopei, dal momento che al giro di boa vantava un discreto vantaggio sul trio Napoli,Juventus, Fiorentina. La botta in testa presa dal Sassuolo dalla squadra di Mancini ha lasciato il segno, tant’è che la Vecchia Signora ed il Napoli l’hanno superata agevolmente in classifica e senza dannarsi più di tanto l’anima. Il bottino di Icardi e compagni nelle ultime tre partite è veramente deficitario, visti i due pareggi con l’Atalanta e Carpi ed il capitombolo ca-

salingo sul già citato Sassuolo. Napoli e Juventus, in tre partite, hanno fatto nove punti, l’Inter due. I conti sono presto fatti: sette punti regalati con tanti saluti allo scudetto e forse alla zona Champions, dal momento che la Fiorentina, liquidando oggi la pratica Genoa a Marassi, potrebbe allungare il passo se l’Inter uscirà dalla sfida del derby con un pugno di mosche in mano. Sulla carta, Juventus e Napoli dovrebbero chiudere in cassaforte tre punti ciascuno, dal momento

Inter e Milan smentiteci lermo, riceverà la Lazio in gran spolvero per il successo in rimonta con il Chievo.


Tim Cup 2015-2016

domenica 31 gennaio 2016 www.stadio5.it

13

Inter praticamente fuori Milan rimandato a settembre

N

on abbiamo ancora certezza circa l’orario e la gara di ritorno di Inter-Juventus, ma possiamo tranquillamente sederci già in poltrona per assistere a maggio alla finale tra i rossoneri di Sinisa Mihajlovic e la Juventus di Massimiliano Allegri. Iniziamo dalla gara di ritorno. Il malconcio Milan ha avuto la fortuna di disputare queste semifinali con l’Alessandria che non ha reso la vita facile ai rossoneri nella gara d’andata e non

è, dopotutto, scontato neppure il passaggio del turno, ma una sconfitta, e non di misura, firmerebbe la beffa delle beffe. Il Milan è riuscito ad avere la meglio solo grazie a un calcio di rigore trasformato da un Balotelli demotivato e visibilmente poco entusiasta della realizzazione. Per Milan-Alessandria è già tutto definito, il match di ritorno sarà giocato il 1 marzo e resta solo da capire l’orario del fischio d’inizio. Il dubbio è tra le 20.45 e le 21.00.

Juventus, vincitrice della Coppa Italia 2015

I rossoneri dovranno difendere la vittoria risicata dell’andata e stare molto attenti ai piemontesi che nella gara di andata sono riusciti a tenere testa a Balotelli e compagni. Pazzesco stare qui a scrivere delle tante insidie che una partita del genere può riservare. Un solo gol di vantaggio è poco, ma può bastare, sarà sufficiente gestire il risicato vantaggio senza subire reti.

T

utto è chiaro, invece, per quanto riguarda l’altra semifinale di ritorno che vedrà impegnata a San Siro l’Inter, con tutti i suoi fantasmi, e la Juventus che procede senza guardare in faccia a nessuno. La gara potrebbe disputarsi già il giorno dopo Milan-Alessandria. Il dubbio della Lega Calcio è tra farla disputare il 2 oppure il 3 marzo, ma sull’esito vi sono dubbi. I bianconeri non hanno fatto molta fatica ad avere la meglio sui fantasmi nerazzurri, 3-0 rotondo e convincente, tanto per essere chiari. Morata, doppietta, e Dybala hanno una marcia, anzi

dieci, in più rispetto ai vari Jovetic, Icardi e compagnia andando. I tifosi nerazzurri si augurano di non rivedere lo stesso scempio il 28 febbraio allo Juventus Stadium dove i bianconeri saranno felicissimi di ospitare un Inter così mesta e confusa. Tra Juventus e Inter, dunque, doppia sfida a pochi giorni di distanza tra campionato e Tim Cup. Il match di ritorno, come anzidetto, non avrà storia. Nerazzurri già con

un piede e la testa fuori dalla Coppa Italia, altro che ultima spiaggia, e pensare ad un ribaltone sa più di miracolo che calcio giocato. Provare ad uscire nella gara di ritorno, anche con un risicato 1-0, potrebbe fare morale e aiutare non poco la squadra nerazzurra che si è rinforzata in attacco con l’arrivo di Eder, ma i problemi Mancini li ha in tutti i reparti. La finale di Coppa Italia potrebbe essere disputata

il 21 maggio, ma si attendono conferme ufficiali. La Juventus, in caso di vittoria, si aggiudicherebbe l’undicesima Coppa Italia della sua storia bissando il trofeo della passata stagione, al Milan, invece, questo trofeo manca dalla stagione 2002-2003 quando vinse sulla Roma grazie all’1-4 dell’andata ed al pareggio per 2-2 a San Siro.

Ibra in passerella a ST.Etienne con il PSG

C

Ibrahimovic, re di Francia

ampionato francese senza storia con il dominio per PSG, al comando della classifica, con oltre venti punti sulle seconde in classifica, Monaco ed il sorprendente

Nizza. Ibrahimovic e compagni fanno passerella stasera, in trasferta a St.Etienne, avversario attualmente in ritardo di quasi trenta punti dai parigini. E’ l’occasione buona per regalare altro

spettacolo, dal momento che lo svedese punta deciso a vincere la classifica dei bomber. Sotto osservazione, con prove di controsorpasso per il Caen e contro il lanciatissimo Nizza, che sente profumo di Champions League in questa splendida stagione. Due gradini sotto il Nizza, il Remmes chiamato alla non facile trasferta di Bordeaux. In Spagna, dopo la sfida di ieri tra le due capoliste Barcellona ed Atletico Madrid, scende in campo il Real Madrid di Zidane. Le Merengues affronteranno al Bernabeu l’Espanyol, deciso a vendere cara la pelle per mantenersi lontano dai bassifondi della classifica, dai quali prova a risollevarsi il Rayo

Vallecano, avanti di un punto dal fanalino di coda Levante. Il Rayo andrà a La Coruna affrontando il Deportivo, mentre il Valencia ospiterà lo Sporting Gijon. In Germania domina sempre il Bayern Monaco, che all’Allianz Arena ospiterà la cenerentola della Bundes Liga, Hoffenheim, che divide l’ultimo posto con l’Hannover, impegnato ieri nella difficile trasferta di Leverkusen con il Bayer. Il Wolfsburg, sesta forza del campionato, dovrà respingere gli assalti del Colonia. In Inghilterra, infine, una giornata di riposo Premier League per permettere gli incontri di FA CUP. Al comando il sorprendente Leicester, guidato da Ranieri, con tre punti di vantaggio su l’Arsenal ed il Manchester City, il primo battuto in casa dal Chelsea, il secondo bloccato dal 2 a 2 di Londra dal West Ham. Tempi duri per il fanalino di coda Aston Villa, malgrado il pareggio esterno con il WBA.

Coppa Italia 2007-2008 nono titolo per la Roma

Campionati esteri

Robert Lewandowski, l’uomo dei record

Luigi Sada


domenica 31 gennaio 2016 www.stadio5.it

14

Alberto Figliolia, Davide Grassi, Mauro Raimondi

benvenuto nella grande famiglia nerazzurra Angelo

IL DERBY DELLA MADONNINA

pagine 284 - ill. - prezzo € 16,00

smo calcistico, l’esaltazione della

to casciavit (Fratelli Frilli Editori,

isbn 978-88-6218-242-3

dialettica, della libertà. Questo

2008). Nel 2013, ha curato il Dia-

libro rappresenta un sincero, ap-

rio della mia guerra (Segni e Pa-

ell’ottobre del 1908, cu-

passionato atto d’amore nei suoi

role), scritto da suo padre Paolo,

riosamente a Chiasso, si

confronti.

e nel 2014 ha partecipato all’an-

disputava il primo Inter-Milan,

Alberto Figliolia è giornali-

tologia 33 Racconti rock (QuiE-

la sfida che sarebbe diventata il

sta pubblicista. Collabora con

dit). Il suo sito è www.davideg.it,

derby italiano per eccellenza, il

il «Gazetin», periodico indi-

il blog www.fuorigiocoblog.com.

più giocato, il più prestigioso. Il

pendente di cronaca civile, e

Mauro Raimondi, milanese, ha

derby della Madonnina ne ce-

«tellusfolio», rivista telematica

esordito nel 2003 con Invasione

lebra la storia ripercorrendo in

“glocal”. Allenatore di basket, ha

di campo. Una vita in rossonero

sessantuno storie la sua gloriosa

provato a coniugare la passione

(Limina), partecipando all’an-

epopea attraverso partite famose

dell’insegnamento con i concetti

tologia

e incontri che pochi conoscono.

di agonismo, democrazia e soli-

(Limina, 2003). Insegnante di

Un lungo, intenso e vivace rac-

darietà. Collabora con Silvana

Storia di Milano, ha curato la

conto, ricchissimo di aneddoti,

Ceruti alla conduzione del Labo-

biografia del poeta Franco Loi in

interviste, personaggi: dai fratelli

ratorio di Scrittura creativa nella

Da bambino il cielo (Garzanti,

Cevenini all’immenso Meazza

Casa di Reclusione di Milano-

2010). Della sua città ha raccon-

che segnò con entrambe le ma-

Opera. Ha scritto numerosi libri

tato il cinema in Milano Films

glie, dai fuoriclasse come Nyers

navigando fra poesia e sport.

1896/2009 (Frilli, 2009, coautore

e il Gre-No-Li, Rivera e Mazzola,

Condivide con Çlirim Muça la

M. Palazzini), le testimonianze

Matthaeus e van Basten, Ibra e

vocazione alla divulgazione del-

dei viaggiatori stranieri in Dal

Kaká, a giocatori magari meno

lo haiku e crede con fermezza nel

tetto del Duomo (Touring Club,

celebri ma che un’impronta, nel-

martello libertario e gandhiano

2007) e i libri in CentoMilano

la stracittadina, l’hanno lasciata:

della poesia.

(Frilli, 2006). I tre autori hanno

Smerzi, Bonizzoni, Cappellini,

Davide Grassi, giornalista pub-

pubblicato insieme Centonovan-

Belli, De Vecchi, Minaudo e tan-

blicista, ha collaborato con diver-

tesimi (Sep, 2005), Eravamo in

ti altri. Calcio, dunque, ma non

si quotidiani nazionali – tra cui il

centomila (Frilli, 2008) e Portieri

solo. Poesia, musica, fatti di cro-

«Corriere della Sera» – prima di

d’Italia (A.Car, 2010). Nel 2010,

naca si inseriscono spesso e vo-

approdare agli uffici stampa. Ha

Figliolia e Grassi hanno inol-

lentieri nei racconti, al pari delle

pubblicato Inter? No, grazie! (Li-

tre scritto La sua Africa. Storia

vicende di una città fortunata

mina, 2002), Rossoneri comun-

di Samuel Eto’o (Limina), e nel

a possedere il derby. Perché la

que (Limina, 2003) – antologia

2012 Grassi e Raimondi hanno

stracittadina, oltre a essere emo-

curata con Andrea Scanzi –, La

pubblicato Milano è rossonera

zione allo stato puro, è anche de-

palla è rotonda? (Limina, 2003),

(Bradipolibri).

mocrazia: una sorta di bipolari-

Rossoneri. Il manuale del perfet-

N

nella foto il nostro inviato con il nonno del giovanissimo tifoso

Il nostro inviato Giovanni Labanca ha consegnato al giovanissimo tifoso dell’Inter la copertina, rigorosamente nerazzurra, unitamente al benvenuto di Stadio5 nella grande famiglia del Biscione.

Benvenuto

Angelo

Rossoneri

comunque


domenica 31 gennaio 2016 www.stadio5.it

15

finestra sul mondo e dintorni

Attualità

Giovanni Labanca

S

ocrate ci rimise la pelle e Pericle fu mandato in esilio, tutto per aver posto le basi della democrazia ed averle difese in maniera strenua. Sono trascorsi tanti secoli e tanto sangue è stato versato sempre per la conquista e la difesa della libertà che, inevitabilmente, si è fusa con la stessa democrazia. La libertà non si può negare a nessuno, altrimenti, come abbiamo visto, sono guai seri per chi la vorrebbe opprimere e la democrazia è il potere affidato al popolo, potere inteso come gestione della cosa pubblica e del rispetto delle idee altrui, per cui si è arrivato a dire che “pur non condividendo le tue idee, mi batterò sempre perchè tu possa professarle”. Più o meno era il pensiero, veramente alto, di Voltaire, illuminista di eccellenza che influenzò le generazioni future. Oggi i due termini hanno cambiato faccia e significato, se andiamo a guardare quello che succede nel mondo politico e nelle azioni di tutti i giorni, nelle manifestazioni di un pensiero che non sempre collima con quello degli altri, che ti considerano avversari, se non

Family day e family gay proprio nemici. Oggi la democrazia ed il potere, senza giri di parole, appartengono ai partiti di sinistra, con il PD in testa. Questo crede di essere l’unico depositario delle mille verità e che, per questa presunzione, detta leggi come gli pare, ritenendosi nel giusto e, servendosi anche dei traditori prezzolati di partiti fino a ieri contrari, va avanti spavaldo, anche contro il buon senso, avendo dalla sua i numeri asettici per farlo. Gli altri possono avanzare timide opposizioni di facciata ed i dissidenti tra le sue stesse fila, fanno finta di incazzarsi e promettono tante rese dei conti che ne abbiamo perso la memoria. Tutte birichinate da commediole goldoniane, che non bastano a lasciarsi sfilare la poltrona da sotto il sedere e di cui Bersani e Baffino sono tra i più impavidi interpreti. Succede in tutta la sinistra italiana che, in ogni maniera, soprattutto con i giovani imbevuti di idee estreme, come si faceva nei Soviet, fino a rasentare le maniere forti, pur di imporre “solo” le loro idee, i loro principi. Se qualcuno si azzarda

affinchè l’Italia faccia presto, il più presto possibile, come hanno già fatto le altre nazioni, come se queste avessero una civiltà più avanzata dalla nostra ed avessero qualcosa da insegnarci in fatto di diritto penale e civile. A questa ondata gay, l’altra metà del Paese si è ribellata, mettendo sul tappeto le proprie idee sulla famiglia eterosessuale e i propri figli, organizzando il Family Day che si è appena concluso, non senza subito ogni sorta di offesa e di dileggio. In tutto questo contrapporsi di armi improprie, l’eterosessuale Maroni, presidente della Giunta della Lombardia, ha contrapposto una timida scrita dichiararsi contrario, non solo viene sbeffeggiato, ma tante volte punito anche fisicamente, sicuri che nessun giudice, in base alle vigenti leggi, li tradurrà mai nelle patrie galere. Ultimo¸ in ordine di tempo, è il caso della legge in discussione, si fa per dire, al parlamento sui diritti da concedere ai gay, alle famiglie gay ed ai figli dei gay. Insomma, i gay vo-

sinistra, quella dura e pura come la intendevano dalle parti di Stalin e Breznev, è insorta con i soliti fumosi cortei imbrattando muri e sfasciando macchine, ed ha pesantemente “aggredito” l’incauto leghista, che non aveva fatto altro che usare, legalmente, una mezza parete del palazzone di Giò Ponti. Tutti sapete come è andata: lui non poteva pubblicizzare il Family Day, perchè rappresentava una vergogna ed un attacco alla costituzione. Altra bella prova di democrazia e libertà, venuta da gruppuscoli di ragazzotti e forze politiche “progressiste” che vogliono dettare legge in ogni modo, consci di avere le spalle coperte e le porte di San Vittore ben chiuse. Ci fermiamo qui, ma non possiamo non rivolgere un pensiero deferente a Socrate e Pericle ed a tanti altri loro colleghi che per la democrazia e la libertà hanno

Il paradosso della democrazia

gliono tutto e guai a non accontentarli, perchè si violerebbe la costituzione, mentre anche l’Europa, l’Ente più dannoso operante nel mondo occidentale, preme

ta sul Pirellone sul Family Day. Ma scherzi, come si è permesso di osare tanto nella rossa Milano, dove se non sei gay non puoi girare nemmeno per strada? La

dato la vita, mentre qui in Italia, la vita te la vogliono e possono togliere per la solo colpa di avere un pensiero diverso, da far valere e difendere.

Visita del Presidente iraniano Rouhani nel giorno della memoria L buco NERO ’Iran volta pagina? Ci auguriamo di sì. Il presidente dello Stato persiano Rouhani, nei giorni scorsi, è sbarcato in Italia, incontrando, a turno, prima Mattarella, poi Renzi, quindi Papa Francesco. In ballo ci sono quasi venti miliardi per le aziende italiane ed i nostri rappresentanti non si sono fatti cogliere impreparati, per quanto concerne gli affari con l’Iran, Paese, che è bene ricordare è leader mondiale delle impiccagioni pubbliche (2277) e del non rispetto dei diritti umani, soprattutto nei confronti delle donne. Inoltre, l’Iran è uno dei

primi negazionisti dell’olocausto, sempre respinto, fin dai tempi di Komeini e dalla caduta di Reza Pablevi. L’Iran sta costruendo, tra l’altro, la bomba atomica che distruggerebbe Israele nel giro di qualche giorno. Lo Stato ebraico, infatti, non è per niente d’accordo sulla decisione in merito al nucleare, raggiunta qualche mese fa tra USA e Russia con l’Iran. Ma in ballo ci sono venti miliardi di euro per l’Italia e di conseguenza da Renzi al Papa ecco il semaforo verde per Teheran, che nelle prossime settimane riceverà una visita di Renzi e Gentiloni nella capitale persiana.

Ora c’è da chiedersi: nei programmi iraniani, con l’avvento di Rouhani, c’è ancora la distruzione di Israele o è stata cancellata? Tel Aviv, che non è per niente sprovveduta tiene sottobanco da cinquant’anni, decine di atomiche per difendersi da eventuali attacchi, prima irakeni con Saddam Hussein, poi dall’Iran komeinista. Questo l’Iran lo sa e non deve commettere stupidaggini. USA e Russia, gli sponsor dell’accordo sul nucleare con la Cina, controllano la situazione e si augurano che questa apertura all’occidente, con la visita di Rouhani, dopo la cancellazione

delle sanzioni, possa essere veramente una svolta per l’Iran con l’Occidente, definito il Satana fino a qualche tempo fa. Rouhani ha avuto un colloquio di quaranta minuti con il Papa, sottolineando il pieno rispetto per le chiese e le sinagoghe. Un segnale importante soprattutto per Israele. Rouhani ha poi visitato il Colosseo, accompagnato dal ministro dei beni culturali Franceschini. E’ polemica, invece, sulle statue nude coperte del Campidoglio alla presenza del presidente iraniano. Tutti concordi i rappresentanti del centro destra, in primo luogo il segretario della

Lega Salvini. “Il governo- ha detto il numero uno del Carrocciosembra vergognarsi delle nostre radici. Non è rispetto per le altre culture la negazione della nostra. La visita a Roma di Rouhani è arrivata proprio nel giorno della memoria, che non vuole far dimenticare l’olocausto. A tale proposito, è intervenuto il Rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, che ha ricordato la negazione sostenuta dall’Iran in merito allo sterminio del popolo ebraico. Nel suo viaggio in Europa, Rouhani si è portato appresso centoventi industriali iraniani.

Luigi Sada


16

Cinema

Anastasia Mazzia

I

l noto comico romano Carlo Verdone ritorna al cinema nelle vesti di regista - sceneggiatore ed interprete principale nella commedia “L’abbiamo fatta grossa” accanto al comico Antonio Albanese. Il film, il suo venticinquesimo da regista, arriverà nelle sale dal 28 gennaio e si ambienta in una Roma diversa da quella che notoriamente viene rappresentata sul grande schermo preferendo quartieri più popolari come il Nomentano, Centocelle e Trionfale. Antonio Albanese è Yuri Pelagatti, un attore di teatro che a causa di un turbolento divorzio non riesce più a ricordare le

domenica 31 gennaio 2016 www.stadio5.it

L’abbiamo fatta grossa battute in scena. Carlo Verdone è invece Arturo Merlino, un ex carabiniere oggi improbabile investigatore privato, che si diletta come romanziere di gialli e vive con la vecchia e smemorata zia. Un giorno Yuri assume Arturo per cercare le prove dell’infedeltà dell’ex moglie. A causa di un’errata intercettazione però la strana coppia entra suo malgrado in possesso di una misteriosa valigetta, contenente un milione di euro. I malviventi proprietari gli daranno la caccia, mentre i due ignari cercheranno una via di fuga. Dopo molti anni, il poliedrico Carlo Verdone sceglie di ritornare sul grande schermo con una coppia tutta al maschile ed un partner d’eccezione, qual è Antonio Albanese. L’affiatamento tra i due è tangibile: tempi comici perfetti, gag equamente distribuite. La comicità della pellicola si basa esclusivamente sui suoi protagonisti, all’apparenza diversi ma accomunati dalla frustrazione e fallimento della propria vita personale. Così il più silente e pragmatico

Verdone si scontra e s’incontra con il più spumeggiante “Cetto La Qualunque”-Albanese. In realtà la sceneggiatura langue tra equivoci e spy story alla romana, mancando completamente di originalità. La stessa sottesa critica sociale e di costume propria dell’italiano medio e la corruzione politica del Bel Paese

risulta una forzatura esasperata e non necessaria. Verdone, con questa commedia, abbandona i temi della famiglia per lanciarsi su nuove tematiche e personaggi più riflessivi, goffi e inconsapevoli artefici delle loro sventure. Nonostante l’alchimia tra i due protagonisti però la comme-

dia non riesce a raggiungere un buon livello di comicità: c’è qualche compita risata, qualche sorriso strappato. Lo stesso sviluppo narrativo non riesce a trovare il ritmo necessario, risultando lento e noioso in più parti. Accanto ai due mattatori, c’è un bravo Massimo Popolizio, nelle vesti del malavitoso, l’esordien-

Suicide Squad invade il web È stato pubblicato il primo trailer dell’attesissimo blockbuster “Suicide Squad”, adattamento cinematografico dell’omonima storia a fumetti della DC comics: ed è già “Suicide Squad mania”. Milioni di visitatori hanno già guardato il trailer ed i social impazzano tra curiosità e news. I nuovi “anti-eroi” del grande schermo, ideati originariamente da Robert Kanigher e Ross Andrau nel 1959, arriveranno sul grande schermo solo la prossima estate e si preannunciano essere i protagonisti di un nuovo franchise di successo. Scritto e diretto da David Ayer, apprezzato regista di “Fury”

Teatro

Marco Papetti

T

orna a Milano Giuseppe Giacobazzi, il comico di Alfonsine, in provincia di Ravenna, che dal 2006 ha conquistato la platea nazionale con la sua partecipazione a Zelig su Canale 5.

Dal 2 febbraio sarà in scena al teatro Manzoni con “Un po’ di me”, genesi di un comico, spettacolo costruito con la vincente e con la collaudata formula del one man show. Giacobazzi dopo 20 anni di carriera, apre il cassetto dei ricordi e racconta un po’ del suo privato con una lucida analisi su quello che è stato, sul presente e su quello che forse sarà. Nel corso dello show inoltre il comico che cura anche i testi cercherà di raccontare se stesso, passando dai ricordi fanciulleschi delle vacanze al viagra, da un passato trascorso lavorando nella moda, fino alla nuova realtà di genitore. Lo farà a modo suo, senza fronzoli, in maniera schietta e sincera, lasciando però sempre un piccolo spazio aperto alla poesia, spesso ignorata nella vita di tutti i giorni.

(2014), il film vanta una colonna sonora bellissima (“Bohemian Rhapsody” dei Queen) ed un cast molto interessante e variopinto. Infatti tra i protagonisti si annovera per il ruolo di Joker il noto cantante dei “Thirty Seconds to Mars” e pluripremiato attore Jared Leto; mentre Deadshot sarà interpretato da Will Smith. Il cast include anche Margot Robbie, che interpreta Harley Quinn, la super cattiva innamorata di Joker, la modella Cara Delevingne nel ruolo di Enchantress; e Jay Courtney in quello di Capitan Boomerang. La sinossi ufficiale del film recita: “È bello essere cattivi! Raggruppa una squadra composta dai

te cantante lirica armena Anna Kasyan, la sempre talentuosa Virginia Da Brescia ed il simpaticoGiuliano Montaldo. “L’abbiamo fatta grossa” è una commedia leggera, senza alcuna velleità artistica che probabilmente lancerà una nuova coppia di comici quali Verdone-Albanese.

più cattivi, pericolosi e galeotti supervillain, fornisci loro l’arsenale più potente a disposizione del governo e spediscili in missione per sconfiggere una misteriosa, enigmatica entità. L’ufficiale dell’Intelligence americana, Amanda Waller, ha individuato un ristretto manipolo di malvagi individui, gente che non ha nulla da perdere. Tuttavia, quando capiranno che non sono stati scelti per avere successo, ma per essere incolpati quando falliranno inevitabilmente, cosa cercherà di fare questa Suicide Squad? Morirà provandoci o ciascun deciderà per sé?”. La pellicola si preannuncia essere piena di azione e di effetti speciali: il popolo del web freme nell’attesa di vedere i nuovi “super cattivi” dell’Universo DC Comics sul grande schermo.

Giacobazzi a Milano


domenica 31 gennaio 2016 www.stadio5.it

Musica

17

Le scuole per DJ: a Milano con Re.Creative 12.0 Le materie trattate? DJ Techniques, Controllerism, Turntablism, Music, Foundation, DJ Pro, Music Culture, Struttura della musica dance, Digital production, Daw, Sound Design, Mixing e Mastering e Marketing Digitale

Riccardo Sada

L

a scuola deve diffondere la conoscenza musicale sulle strumentazioni più utilizzate, i principi basilari del mixaggio, gli aspetti musicali e i rapporti professionali e umani da tenere con gli addetti ai lavori (pr, imprenditori, gestori di locali e altri) che ruotano nel mondo della notte e non solo? Fondamentale. A Milano poi, dove le scuole per dj imperversano. Lo scopo di Re.Creative 12.0 da tre

anni è di colmare il vuoto formativo del settore permettendo così la creazione di una comunità di professionisti di livello avanzato da proporre sul mercato interna-

zionale attraverso progetti mirati. “Selezioniamo dai corsi i ragazzi più bravi, che dimostrano impegno e dedizione, e creiamo a loro delle opportunità attra-

Le aule che ospitano i corsi

verso la partecipazione a iniziative, festival, eventi”, illustra Marco Sanseverino. I sacrifici sono tanti, per diventare un vero dj. “I nostri docenti sono stati scelti tra i migliori professionisti ed endorser delle aziende di settore”. Dallo scorso anno è stato introdotto il corso “DJ Producer Master Program”, che “nel suo percorso didattico racchiude differenti materie utili per una formazione completa”. Sanseverino crede che senza una cultura e una base adeguata “non vi sia futuro in questo mondo già saturo di personaggi arrangiati”. I passi: breve conoscenza musicale, strumentazione e settaggio consolle uso della strumentazione per mixare i brani principi base del mix tra due brani, analisi struttura di un brano nei suoi diversi generi criteri di selezione dei brani musicali, gestione musicale, essere dj, burocrazia Re.Creative 12.0 DJ School Via Vitruvio, 43 - Milano - Tel. 02.36534760 – Web: HYPERLINK “http://www.recreative12. com/”www.recreative12.com

Marco Sanseverino

Joe T Vannelli e Vannelli Bross presso la scuola per dj Re.Creative 12.0

Dark Matter: il nuovo singolo di Alvino “

Dark Matter”, è il terzo singolo consecutivo di Alvino disponibile in free download sulla sua pagina Soundcloud, come i precedenti “The Third Stone” e “Space 432”. In tutto i singoli che saranno rilasciati con queste modalità saranno sei, ai quali farà seguito un tour sia in primavera che in estate. “Dark Matter”, come il brano precedente, è accordato sui 432 hertz, la frequenza armonica dell’Universo, dove spesso e volentieri si palesa la materia oscura, dark matter in inglese. Una traccia enigmatica, volutamente dark, con armonie in certi momenti persino ruvide, per non dire inquietanti. Alvino è un artista sempre proteso alla ricerca e alla sperimentazione: trae infatti costante ispira-

zione da artisti quali Deadmau5, Wolfgang Gartner, Daft Punk e Attlas. Eclettico, assai tecnico e perfezionista maniacale, ha remixato artisti quali Jovanotti, così come le sue produzioni sono uscite su Dim Mak, l’etichetta di Steve Aoki e Ultra Records. Nel 2014 ha partecipato alla prima edizione del talent Top Dj; sempre nel 2014 è uscito il suo primo album “All Began With A Castle” Alvino è un artista di Celebrities MGMT, agenzia strutturata per svolgere attività in ambito musicale; dal 2014 Celebrities ha dato vita ad una sua divisione interna organizzata per portare avanti attività nell’ambito della musica elettronica mettendo a disposizione dell’artista un servizio integrato comprensivo di pianificazione strategica, team

management, attività di partnership con brand, major label ed operazioni di gestione del booking. Attualmente l’agenzia è attiva nello sviluppo delle sue attività di scouting finalizzate ad ampliare il suo roster artistico integrandolo con nomi rappresentativi di nuovi talenti. “Dark Matter” è scaricabile al seguente link: https://soundcloud.com/alvinomusic/dark-matter-free-download www.cbbooking.com/portfolio/ alvino/”http://www.cbbooking. com/portfolio/alvino/ HYPERLINK “https:// s o u n d c l o u d . c o m / alvinomusic”https:// soundcloud.com/alvinomusic


domenica 31 gennaio 2016 www.stadio5.it

18

non solo calcio

Suoni e Sapori

O

’pesce castagna ‘e assai accanosciuto ‘a Costiera Amalfitana, saporito assai e carnuso carnuso. Nu ve sbagliate co pesce porco. M’arraccummanne facitavelle sgamà ‘a pescheria, pe sgaglie soj ce vò oglio ‘e puzo a damigiane. ‘A carna soj e delicata delicata nun’ a’dda cocere assai ca si nnò addiventa stopposa. Mo dopp’e raccomandazioni jamm’annanza

ca ricetta. Pe nu Castagna ‘e nu chilo ( 3/4 porzioni ) pigliate doj cipolle grosse (‘e rosse), doj patane medie a persona (3 persone 6 patane), ‘live janche na vrancata, sale, pepe, nu spicchio e aglio gruosso (‘o russo ‘e spagna sarria l’ideale), maggiorana e l’oglio e ‘live fino fino e nu bicchiere e vino janco (‘o Ravello sarria ‘a morta soj). Fellate cipolla e patane ca jate a scianà n’da nu ruoto, tunno o quadrato poca ava ‘mportanza, o necessario ca ce va ‘o pesce a dindo. Pigliate ‘o pesce e ce facite co coltello na n’daccata sia a diritta che a mancine ca và da capa ‘nzia ‘a cora, controllate ‘a panza si e pulita. Pulite l’aglio e chian chian o fellate fino fino comm’a nu foglio e carta velina, ca ‘nzieme a nu poco ‘e maggiorana l’’bbuttunate a panza.

‘O PESCE CASTAGNA

Disponetelo n’do ruoto ‘ngopp’o liette e cipolle ‘e patane, si pe belle vede la ‘ndaccata superiore le disponete e fellicciolle ‘e patane comma a la fotografia. ‘Nce menate pure na vranca e ‘live verdi, na pizzicata e sale co na addora de pepe e nu filo ‘e oglio ‘e live cu nu bicchiere e vino janco. Mediamente nu tre quart ‘e ora co furno a doiciento, ma è meglio si tirate delicatamente seza forza a pinna ‘e coppa, si se ne vene ‘o pesce e cotto e pronto p’essere magnato. Secondo l’antiche ricette da tradizione Positanese. Era il 1808 quando l’allora Re di Napoli Gioacchino Murat, marito della sorella di Napoleone Carolina Bonaparte, s’innamorò della bellezza di Positano e delle carni delicate di questo saporitissimo pesce.

Origini del carretto siciliano

N

el settecento i nobili amavano viaggiare con le loro carrozze finemente decorate, da qui a suggerire l’idea cento anni dopo, quello di decorare i carretti da lavoro per quelli che: una carrozza non potevano permettersela.

Un secolo dopo perché allora non esistevano le strade transitabili con un carro ma semplici mulattiere dove si usavano dei muli per trasportare i vari materiali e derrate. Il trasporto era assicurato esclusivamente dai cosiddetti “Vurdunara” cioè quelle persone che si occupavano del trasporto delle merci dei grandi proprietari terrieri o in proprio con uno o più quadrupedi da soli o in gruppo per avere il monopolio dei trasporti.

Man mano che le cose migliorarono si trovarono i fondi per creare una rete di strade più comoda e agevole. Non ci volle molto a scoprire che: con un carretto e un cavallo si lavorava meglio più veloci e con maggiore carico. Col passare del tempo il carretto divenne un mezzo di trasporto per la famiglia. Gli si dava una ripulita vi si appoggiavano due assi sui bordi delle sponde creando così dei sedili.

A questo punto tornarono alla mente le carrozze decorate dei nobili : allora perché non imitarle? Si comincio’ con una mano di colore, poi si aggiunse qualche decoro, di colpo ci fu il boom: il carretto divenne uno status simbol, il mio dev’essere più bello del tuo.

Nacquero delle scuole per questo tipo di decorazioni, a Catania e nel Palermitano. Vi fu una rivalità fra i Palermitani e le scuole Catanesi mai cessata e per questo motivo realizzavano dei carretti dissimili anche nella costruzione in effetti dal lato Palermitano le sponde per esempio non erano rette ma a forma di barca trapezoidali, mentre nel Catanese erano rette.

Semplice e ingegnosa era la tecnica usata dai pittori dei carretti, i quali stendevano un primo strato di cementite e su questa il colore di fondo scelto le quali in prevalenza era: rosso, azzurro e giallo.


Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011 Editore Edizioni SBM Via Domodossola, 21 Milano Tel/fax 02.36563906 Sito internet www.stadio5.it

Amministrazione commerciale@stadio5.it Concessionaria pubblicitĂ Edizioni SBM Tel. 329 3847157 marketing@stadio5.it

Direttore responsabile Grafica Responsabile WEB Beppe Vigani - direttore@stadio5.it Team grafico Edizioni SBM - grafica@stadio5.it Riccardo Maggese - grafica@stadio5.it Collaboratori: redazione@stadio5.it Andrea Anelli, Bianca Ara, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Aldo Colombo, Lara Comi, Luca De Franco, Giovanni Labanca, Marby, Fiore Marro, Sandro Mazzola, Toni Morandi, Christopher Nasso, Enzo Occhiuto, Marco Papetti, Paolo Pirovano, Daniel Rizzo, Luigi Rubino, Luigi Sada, Riccardo Sada, Pino Sardiello, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Gustavo Vitali, Federico Zanon.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.