N 44 2015 inter genoaweb

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sabato 5 dicembre 2015 anno 5 numero 4 4

Inter

Sport & Spettacolo

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Parola d’ordine

Genoa

Tornare in cima alla classifica

pronti alla risalita


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Parola al Baffo

Inter da schiaffi al San Paolo con il Napoli Primi per una notte se vinciamo con il Genoa

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’Inter ricomincia dal Genoa. La seconda sconfitta subita con il Napoli brucia ancora, ma ha emesso un verdetto: i nerazzurri lotteranno fino alla fine per il titolo. La caduta del San Paolo ha messo in mostra una squadra da risorse infinite, personalità e carattere di ferro. Solo due legni hanno impedito ai Mancini-boys di essere ancora primi in classifica. L’espulsione di Nagatomo è stata un’iniezione di rabbia ed energia che hanno caricato a mille gli ospiti, che sullo 0-2 hanno giocato l’ultimo quarto d’ora alla morte e che hanno esaltato Ljajic come protagonista dell’undici nerazzurro. Hanno gettato nell’ombra Icardi, però, che ancora una volta ha dimostrato di essere lontano dal giocatore di un anno fa. Proprio dopo 14 giornate dello scorso campionato, l’attaccante di Rosario era già a 8 gol realizzati, esattamente la metà di questa stagione. Ora c’è il Genoa, che non sta passando un gran momento. L’ultima sconfitta interna col Carpi la dice lunga sulla discontinuità del Grifone che, se dovesse perdere con l’Inter, si ritroverebbe ulteriormente risucchiato nella zona pericolosa. Il vantaggio sul Bologna, terzultimo, con una sconfitta si potrebbe annullare. E’ vero, però, che l’Inter non può concedere sconti là in alto, per non perdere terreno dal Napoli. Dall’altra parte del Naviglio, il giorno dopo il Milan va a Modena per affrontare il Carpi, che proprio sette giorni fa ha espugnato il Ferraris. Una partita da prendere con le molle, perché gli uomini di Castori hanno un gioco ben organizzato e non si danno mai per vinti. I rossoneri devono dimostrare che la vittoria sulla Sampdoria è solo l’inizio di un nuovo corso, anche se con il Crotone è giusto parlare di un passo indietro. Il ritorno al 4-3-3 a momenti costava caro, quindi credo che contro gli emiliani torneranno al 4-4-2, modulo che nelle ultime due stagioni hanno usato raramente. Incuriosisce il progresso di Niang: potrebbe essere il volto nuovo di questa squadra.

Sandro Mazzola

U

n’Inter a due facce quella di Napoli, in una partita stregata, soprattutto nel secondo tempo. Una squadra rinunciataria , abulica nei primi quarantacinque minuti, fantastica e sfortunata nei secondi. Abbiamo colpito due pali nel giro di trenta secondi che gridano ancora vendetta. Un pareggio, vista la bella reazione nella parte finale della gara, ci poteva stare. La carta vincente del Napoli è stata Higuain, bravo come sempre a sfruttare il più piccolo errore degli avversari. Siamo secondi in classifica, però questa sera possiamo ritornare primi, se battiamo il Genoa, una squadra ostica che sicuramente ci renderà la vita difficile, anche perché arriva da due sconfitte consecutive. La squadra a Napoli mi è piaciuta, anche se va censurato il primo

tempo. Una giornata quella di domani che dovrà dare una risposta, in particolare modo al Napoli impegnato a Bologna ed il Milan, reduce dalla pirotecnica partita di qualificazione di Coppa Italia con il Crotone, che dovrà vedersela con il Carpi, che ho visto molto bene a Marassi con il Genoa, una settimana fa. Per quanto riguarda la Juventus, pratica superata senza affanni.

Inter Allenatore

Roberto Mancini

INTER (4-4-2)

STADIO

In merito alla Roma, non riesco a spiegarmi questo crollo psicologico. Va bene che i giallorossi arrivavano dai sei gol incassati dal Barcellona, però, avendo Garcia nelle sue fila molti giocatori di alta scuola, non capisco il KO, incassato all’Olimpico con l’Atalanta. Se dovessimo valutare quanto è successo nelle due partite con gli spagnoli ed i bergamaschi, si potrebbe trarre

MEAZZA

una prospettiva disastrosa per la trasferta di questo pomeriggio a Torino, contro i granata di Ventura. Una partita da dentro o fuori per la Roma, con Garcia sulla graticola e probabilmente licenziato in caso di sconfitta. Per quanto riguarda la Fiorentina, il match con l’Udinese dovrà dire fino a che punto la Viola sia valida per la lotta per lo scudetto, dal momento che arriva

ORE 20.45

da due pareggi consecutivi, con Empoli e Sassuolo, che hanno tolto parecchia serenità all’ambiente. Seguirò con interesse l’Atalanta, impegnata a Bergamo con il Palermo. La squadra di Reja con la Roma è stata spietata, ma non è una novità perché quest’anno i nerazzurri stanno giocando veramente bene. Un occhio al Frosinone, chiamato alla conferma dopo i tre gol e la vittoria con il Verona, che deve ripetersi con il Chievo, squadra dal dente avvelenato per la sconfitta interna con l’Udinese. Da verificare anche lo stato di salute della Sampdoria, dopo i quattro gol incassati a San Siro dal Milan. Montella con il Sassuolo rischia grosso, perché la squadra di Di Francesco ha mostrato una grande reazione, rimontando il gol della Fiorentina, sfiorando la vittoria nella parte finale.

Allenatore

Gianpiero Gasperini

FROSINONE (3-4-3)


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Grande occasione contro il Grifone

Partita

Se il Napoli perde a Bologna è ancora sorpasso

C

ontro il Genoa è attesa una risposta decisa e concreta che spazzi

Inter... Parliamone

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LA CLASSIFICA

classifica marcatori

eccato, peccato davvero. Questa volta all’Inter contro il Napoli è mancata solo la fortuna. Si perché i nerazzurri non solo hanno incassato il gol ad inizio gara, ma sono stati costretti poi a giocare in dieci per tutto il secondo tempo. Al secondo gol di Higuain, (sempre più decisivo per gli azzurri), la

subito via i fantasmi della delusione. Guai a piangersi addosso, Tutto può accadere. Il Napoli

può perdere contro un Bologna rinvigorito e carico, le ultime prestazioni lo dimostrano, e la delusione rilascerebbe il posto all’entusiasmo. Prima ancora di sperare nel capitombolo avversario bisogna vincere la partita. Nerazzurri avvisati. Contro il Napoli e soprattutto contro re Pepita la sconfitta ci sta, peccato. Soprattutto peccato per i due legni di Jovetic e Miranda in pieno recupero, oggi si parlerebbe di altro. Nulla è perduto, la palla è rotonda e il campionato ancora tutto da giocare, o quasi. Torniamo alla partita di oggi a San Siro.

squadra sembrava fritta. Poi cosa è successo? Mancini, costretto a stravolgere la formazione (sbagliata) schierata inizialmente in campo, è riuscito subito a trovare la quadratura del cerchio e con un uomo in meno ha tentato l’impossibile. Con l’entrata in campo di Biabiany e Jovetic, i nerazzurri hanno alzato la testa e hanno così, costantemente, messo sotto la squadra di Sarri, offrendo un gioco piacevole e a tratti spumeggiante, che ha messo a dura prova le coronarie degli oltre 50 mila supporter azzurri presenti al S. Paolo. Importante è ora riprendersi. La strada intrapresa sembra quella giusta. Bisogna però evitare isterismi e polemiche. Assestata definitivamente la difesa, ora Mancini

deve completare l’opera a centrocampo, che non va stravolto in continuazione e in attacco, anche perché i successi di una squadra arrivano soprattutto con i gol. C’è però bisogno dei giusti interpreti. La sconfitta di Napoli ha messo in dubbio la titolarità di Icardi, ma il centravanti argentino ha grandi qualità e presto potrebbe tornare ad essere il bomber che conosciamo, a patto che l’intesa con Jovetic e Ljajic da qui in avanti migliori. I suoi gol all’Inter servono come il pane. Se la squadra vuole puntare in alto e contendere il “tricolore” a squadra più collaudate, non può rischiare di perdere il suo centravanti. Ricordiamo che Maurito ha solo 22 anni. Lo scorso anno è stato uno dei principali protago-

Gonzalo Higuain

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L’Inter ospita un Genoa al quanto malconcio che ha perso quella grinta che lo avrebbe voluto a lottare per un posto in Europa e che, invece, si lecca le ferite per la sconfitta subita in casa dal Carpi. L’Inter, da canto suo, scenderà al Meazza più consapevole delle proprie possibilità e, in questo caso, basterà l’ennesimo 1-0 sufficiente a portare a casa i tre punti a danno, forse, del bel gioco. Gasperini dovrà tenere d’occhio Ljajic, potrebbe ripetersi, e Mancini dovrebbe oliare un po’ quelle vecchie ruggini offensive. Dopo la bocciatura di Napo-

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nisti del campionato, vincendo il titolo di capocannoniere con 22 gol. Il ragazzo quindi va recuperato psicologicamente al più presto, forse ad iniziare dalla gara di questa sera contro il Genoa dell’ex Gasperini, che dopo quattordici giornate, cerca ancora la sua prima vittoria in trasferta e punti necessari per allontanarsi dalla zona retrocessione. I grifoni non vincono a Milano dal 26 marzo del ’94 (3-1 con doppietta di Ruotolo e rete di Skuhravy). L’ultimo successo nerazzurro invece risale al campionato dello scorso anno (3-1 con reti di Palacio, Icardi e Vidic).

Éder Citadin Martins

Nikola Kalinic

Lorenzo Insigne

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Telles-Juan Jesus. Gianpiero Gasperini in difesa dovrebbe preferire Izzo a De Maio e sulla corsia laterale Cissokho dovrebbe avere la meglio su Figueiras. In attacco, invece, sembra vi siano pochi dubbi, Gakpè parte titolare e Pandev dalla panchina. Proviamo ad indovinare le formazioni. Nerazzurri con D’Ambrosio, Miranda, Murillo e, con ogni probabilità, Telles a proteggere Handanovic. Il centrocampo affidato a Medel, Melo, Biabiany e Jovetic. In attacco tre nomi per due posti: Icardi, Palacio e Ljajic.

Inter, nothing is impossible!

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li, Icardi potrebbe partire dalla panchina e fare posto a Palacio. Il Genoa si presenta a San Siro con il solito 3-4-3 con Perrotta, rientrato, a dettare le regole del gioco. Roberto Mancini, invece, non ha ancora le idee chiare, non è facile decidere quale formazione schierare per questo anticipo. Il tecnico iesino potrebbe schierare il 4-4-2 lasciando in attacco Stevan Jovetic e Adem Ljajic. A centrocampo dovremmo vedere Gary Medel, in vantaggio su Freddy Guarin, e Felipe Melo a macinare gioco e dare una mano in difesa. In difesa resta il dubbio

Carlos Bacca

Gervinho

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1 partita in più

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nerazzurra

la meteora

Nemanja Vidic T

empi ancora lunghi, invece, per Nemanja Vidic. Il difensore serbo si è sottoposto ad un intervento chirurgico alla schiena e il rientro in campo non è previsto prima di gennaio. L’argomento Vidic è impegnativo e dolente per la società nerazzurra. Premesso che anche senza infortunio Mancini l’avrebbe impegnato poche volte, il problema vero è che il calciatore è “in malattia” strapagato e come se non bastasse, all’età di 34 anni, è già ampiamente fuori dal mercato. I soldi spesi per il serbo l’Inter non li recupererà più.


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gli Ospiti

Giovanni Labanca

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’ abbiamo chiamata Grifone, quello strano animale metà leone e metà aquila, per identificarla con la forza di volontà, il coraggio e la passione, questo Genoa dai natali più antichi tra le quadre del campionato. Filava che era una bellezza, sorprendeva tutti, compresi i suoi tifosi, sempre più tufosi , aiutata dal rinato mister Gasperini, dopo l’esperienza ormai dimenticata con l’Inter. Domenica ha consumato il suo dramma interno per mano di una squadra che già sapeva di tre punti, ma che , invece, l’ha messa sotto proprio con il suo ex di turno. Naviga, è proprio azzeccato il termine,

La Lanterna piange

trattandosi di una grande repubblica marinara, tra i bassi morosi ella classifica, appena appena al di sopra della line di galleggiamento, con 16 punti, alla pari della consorella blucerchiata. Non è una bella consolazione, se si pensa allo slancio che solo poche settimana fa la faceva essere una squadra temibile, contro cui anche le grandi vi hanno lasciato le penne, con massimo godimento per gli irriducibili sostenitori rossoblù. Cosa si è rotto nel giocattolo Preziosi, quali strani visus hanno preso campo nel suo corpo? “E’ una burrasca passeggera che non potrà durare ancora, come il mare stesso ci insegna, ci dichiara il presidente dei giocattoli. Non ci aspettavamo una deriva del genere da un equipaggio ben in arnese, forse troppo sicuro dei suoi mezzi e questa si chiama anche presunzione, che non guarda in faccia a nessuno e ti fa perdere un bottino che già, francamente, mi sentivo in cassaforte. La sconfitta contro il Carpi è la dimostrazione che

niente si può dare per scontato in questo campionato e che anche le ultime possono diventare prime per una giornata e ciò dispiace che sia capitato proprio a noi. Tranquilli, comunque, il tempo per rimediare c’è e lo faremo nel migliore dei modi, magari cominciando proprio dalla partita di stasera”. Chiaro come l’acqua di Portofino, quella cristallina delle Cinque terre. Tanto chiaro che può rasentare la sfacciataggine di fa finta di ignorare che di fronte avrà l’Inter, quella che da Napoli è tornata con una sconfitta inopinata e stupida, se si pensa la secondo tempo della partita. Di certo, anche il Biscione è frastornato e non sarebbe male approfittarne pe portare a casa almeno un punto. E’ proprio quello che pensa e spera Gasperini, che di Inter vuol sentire parlare solo come avversaria e niente altro. “ Siete voi cronisti che mi accostate sempre alla squadra dei nerazzurri. Io lavoro e combatto per altri colori, su altri lidi, molto più belli dei Na-

vigli, che pure hanno il loro bel fascino. Stasera vedrete un’altra squadra, anche per via del recupero di Diego Perotti , che dovrebbe ridare alla squadra il vigore atletico che ci è mancato finora. Si potrebbe anche pensare che perdere a San Siro sia possibile e giustificabile. Io, al contrario, ho una diversa opinio-

5 ne e ve lo dimostrerò sul campo, dove, se ben ricordate, abbiamo dato anche dei dispiaceri alla squadra di Thohir. Non tireremo i remi in barca, tanto per stare in tema acquatico, ma vogheremo come quei disperati del capitano Achab, per rincorrere la balena bianca, che per noi potrebbe essere la salvezza e la serie A”. Che

dire, amici miei, a sentire i diretti interessati, si è trattato solo di un raffreddore passeggero, dovuto all’umidità genovese, che sparirà al primo sole, non raro dalle parti dei carruggi di via Prè. Intanto, la Lanterna, che vede e provvede per i natanti in difficoltà, piange e non certo di gioia.

il Napoli innesta il turbo con il Bologna L’Inter prova a rialzarsi dopo il ko del San Paolo Campionato

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l Napoli targato Higuain affronta, domani a mezzogiorno, il Bologna con la speranza di distanziare ancora di più in classifica l’Inter, se i nerazzurri non faranno stasera risultato pieno con il Genoa. La squadri di Sarri con l’Inter ha passato un brutto quarto d’ora finale e questo non è piaciuto al tecnico partenopeo. Tutti felici all’ombra del Vesuvio per la vittoria con l’Inter, però con il Bologna sono tutti convinti di dover lottare per i tre punti, perché la squadra di Donadoni, un ex, ha dimostrato di aver raggiunto uno stato di forma a buon livello rispetto all’avvio di campionato, che ha poi portato all’esonero di Delio Rossi. Se il Napoli giocherà come ha fatto nei primi 45 minuti con l’Inter, non ce n’è per nessuno, al di là del suo bomber Higuain, che sta facendo impazzire i tifosi del Ciuccio, con i suoi gol spettacolari. Una quindicesima giornata aperta alla grande con la sfida di ieri sera Lazio-Juventus e proseguita, oggi, in anteprima di Inter- Genova , con Torino-Roma, con i giallorossi sotto tiro , dopo le due sconfitte con il Barcellona e l’Atalanta, quest’ultima con il crollo dell’Olimpico che potrebbe costare la panchina a Garcia, in caso di sconfitta con i granata, scatenati in Coppa Italia,

con il poker inflitto al Cesena, aprendo per il Torino la possibilità di giocare gli ottavi per la manifestazione tricolore il derby con la Juve. Per quanto concerne l’Inter, non sarà compito facile stasera nella sfida di San Siro con il Genoa. Oltretutto, Gasperini ogni volta che torna a Milano esige dai suoi la massima concentrazione per allontanare lo spettro della sua breve avventura nerazzurra di qualche anni fa. La giornata di domani, che si apre come detto da Bologna –Napoli,dopo le cinque partite del pomeriggio, si chiuderà con la sfida di Modena, fra il Carpi ed il Milan, quest’ultimo alla ricerca del bis , dopo i quattro gol segnati alla Sampdoria, con quest’ultima che riceverà il Sassuolo a Marassi. Per Montella è vietato un altro passo falso, perché Ferrero , in caso di sconfitta, difficilmente perdonerà all’aeroplanino un altro inopinato stop. La Fiorentina, dopo due pareggi consecutivi con Empoli e Sassuolo, affronterà al Franchi un’Udinese ricaricata dal successo del Bentegodi con il Chievo. I veneti di Maran saranno ,invece, impegnati al Matusa contro il lanciatissimo Frosinone, mentre i cugini dei clivensi dell’Hellas Verona affronteranno l’Empoli, guidati da Del Neri, per il dopo Mandorlini. Per Del Neri sarà un test non facile perché l’Empoli è la squadra più in forma del campionato. Da seguire con attenzione, infine, la partita di Bergamo , dove l’Atalanta con il Palermo vuole centrare il bis dopo il colpaccio dell’Olimpico con la Roma.


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Giù al Nord

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isognerebbe spiegare a Mancini e ad Ausilio che fare i “fabbri” in campo talvolta comporta, se c’è un arbitro serio, d’essere anche ammoniti e, se i falli vengono reiterati, anche espulsi. Queste sono le regole del calcio! Se poi si vuole sostituire il tutto, giocando a calci e pugni, allora sarebbe il caso di iscrivere la squadra a un campionato di Wrestling, così nessuno avrà più nulla da ridire. Tra l’altro se l’Inter avesse pareggiato al San Paolo non avrebbe rubato nulla, come invece ha fatto vincendo e non pareggiando con Carpi, Milan, Roma e Torino...

In ogni caso l’Inter, assieme alla Fiorentina, sono state le squadre migliori che abbiamo visto e affrontato finora. Certo che la partita undici contro undici avrebbe avuto tutt’altro sapore e avrebbe dato definitivamente la certezza che i partenopei sono in corsa per la vittoria finale. Così, invece, resta tutto ancora da comprendere, perché solo da noi e dalla Fiorentina l’Inter ha subito più di un gol e perché, anche

pubblico così numeroso, in una sera così incandescente: era, di sicuro, la sua “prima volta” da protagonista! Mister Sarri ha, ancora una volta, superato ampiamente la prova, a differenza del suo collega-antagonista che non ha certo dato bella mostra di sé quando è scaduto nel ridicolo, a fine partita, lamentandosi di un arbitraggio sfavorevole che aveva dato credito alla “simulazione” (così l’ha definita) di Cal-

A Bologna dopo l’epica partita contro l’Inter prima dell’espulsione ( giusta) di Nakatomo, gli azzurri hanno sempre avuto il pallino del gioco in mano, pur riconoscendo alla squadra di Roberto Mancini d’aver realizzato più tiri in porta rispetto a tutte le altre squadre finora ospitate al San Paolo. Gli

lejon; questo comportamento di Mancini ha rievocato lo spirito di un altro talento della lagnanza , facendo rammentare a tutti noi, che in fondo di Mazzarri non ce ne è solo uno. Ha ragione Melo quando afferma che l’Inter picchia e pratica un calcio duro,

Bellezza, il regolamento! Bisogna che qualcuno glielo faccia presente al Mancio: caro mister al di là della sceneggiata probabile napoletana, la cosa peggiore è stato il tuo ridicolo melodram-

latina, rievoca lo spirito indomito di Josè Borges, l’iberico che venne a lottare nelle nostre terre, per liberarci dal giogo degli invasori; naturalmente auguriamo a Pipita diversa sorte. Ci tocca

Saranno tutte finali da qui alla fine del torneo Meglio, quindi, per i nerazzurri non fare questo tipo di polemiche, sia come punteggio in classifica che come espulsioni non avute, per ora, è ancora in largo credito. Il Napoli ha dominato per 80 minuti, poi, come ha detto Maurizio Sarri “Discuteremo della sofferenza patita negli ultimi 20 minuti: abbiamo ancora importanti margini di crescita”.

azzurri alla fine sono andati in affanno, in gergo calcistico dicesi ansia da risultato. Bisogna capirli: nessuno di loro, tranne qualche ex madridista, ha mai lottato, per vertici così alti. Mentre assistevo allo spettacolo che i tifosi azzurri stavano offrendo nello stadio di Fuorigrotta, pensavo a Sarri, che, per la prima volta, si trovava dinnanzi ad un

purtroppo per loro, però, mettendo in atto questo tipo di calcio, si deve comprendere che trovandosi di fronte ad un arbitro serio e in buona fede che vuole applicare il regolamento , al di là di quale sia la zona in campo, un fallo duro provoca un’ammonizione, un altro fallo duro, reiterato dallo stesso calciatore, provoca l’espulsione, è il regolamento

ma senza lieto fine. Intanto Melo invece di mangiarsi Higuian si è mangiato, come diciamo a Napoli, ò limone. Il Napoli è primo, se è un sogno non svegliatemi, dopo 25 anni, di nuovo primi in classifica con un argentino, come allora, a farci sognare. Ai tanti innamorati delle Due Sicilie il Cabecilla con il numero 9 sulle spalle, tutto forza, cuore e anima

una trasferta ostica, in quel di Bologna, dove negli ultimi tempi non abbiamo sempre avuto grossa fortuna. Tra l’altro si giocherà contro un tecnico che a Napoli, nella gestione DeLa è stato l’unico a toppare e a non avere legato con la torcida azzurra ma che, quando affronta il Ciuccio, mette in mostra il meglio di sé; basti ricordare, la partita dell’anno

scorso a Parma, quando con una squadra sgangherata e una società oramai fallita, comunque ci diede filo da torcere pareggiando il match, nonostante l’abissale differenza tra le compagini. Un Bologna che viene dalla sconfitta di Torino contro i granata di Venturi, ma che in quattro gare, sotto la guida di Roberto Donadoni, ha fatto sette punti , molti di più dei sei conquistati in undici gare,sotto la conduzione del tecnico da lui sostituito, Delio Rossi . Quindi affronteremo una squadra rossoblu che gode di ottima salute. Sarà dura, ma credo che da qui alla fine del campionato, il Napoli dovrà affrontare tutte le partite come se fossero una finale.


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Vita di CLUB

INTER CLUB napoli I

Giovanni Labanca

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n occasione di Napoli - Inter, si sono ritrovati , sotto l’ala protettrice della coordinatrice Adriana De Leva, gli esponenti di ben 50 Inter Club della Campania nel raduno della squadra per

salutare i propri beniamini e, come si vede nell’altra foto, rinsaldare vecchie amicizie sportive con altri Inter Club d’Italia, con capofila quello di Torino, guidato da Aldo Altobelli, a destra.

INTER CLUB FRANCAVILLA S.S. S

L

a politica, è proprio di questa che si tratta, intrapresa dall’Inter nei paesi solitamente lontani, in tutto e per tutto, comincia a dare i suoi sperati frutti, per il buon nome della squadra e anche per gli spiccioli interessi della Società. Si sa che , ormai, la Cina è vicina , forse ancora più vicina di quanto non si creda, per cui le gesta ,quelle grandi ed anche quelle piccole, della Beneamata di Milano, vi giungono di continuo e vi suscitano tanto interesse da portare i tifosi, in numero sempre più crescente, dritti dritti verso la costituzione di un Inter Club. L’Inter Club China annovera soci provenienti da ogni parte del continente sempre carichi di passione per i co-

lori neroazzurri. A fine ottobre, ha organizzato la prima “South China Nerazzurri Supercup” svoltasi a Shenzhen, vinta dalla compagine del “Shenzhen Inter Front” per 7-5 sul “Guangzhou Inter Front”. A partire dal prossimo 2016, parteciperanno al torneo anche i tifosi nerazzurri delle zone di Fuzhou, Guilin, Liuzhou, Changsha e Wuhan. Questa diventerà, pertanto, l’occasione per avvicinare e coinvolgere tutti gli interisti della Cina del Sud. Vista l’immensità del territorio della Repubblica Popolare Cinese, la Supercoppa dei tifosi dell’Inter si è svolta, dal 2012, anche nella Cina occidentale ed ha visto impegnate le squadre di Yunnan Black

& Blue Club, Xi’an Inter Club, Chongqing Black & Blue Legion Club, Lanzhou Inter Club, Chengdu Inter Club, Xining Inter Club, e Xinjiang Inter Club. La Supercoppa si è svolta, ad inizio ottobre, a Kunming Gymnasium, con premi per il miglior attaccante, miglior centrocampista e miglior difensore. Il Centro Coordinamento e la Società hanno indirizzato agli organizzatori ed ai soci tutti messaggi di congratulazioni e di incoraggiamento a fare sempre meglio in avvenire, per il buon nome dell’Inter. Stadio5, puntuale come sempre nel riferire queste belle iniziative, non può fare altro che associarsi ai complimenti.

i muovono poco ,data la distanza da Milano, ,ma quando lo fanno sono in tanti, sospinti da quello irrefrenabile amore per la squadra del cuore, giunti a Milano per Inter-Frosinone. Sono i soci dell’Inter Club Francavilla sul Sinni, come si direbbe ,una tranquilla cittadina di seimila abitanti, nella bassa provincia di Potenza e nel Parco Nazionale del Pollino, adagiata sulle prime alture della valle del Sinni, o Siris per gli amanti del classico, il grande fiume che dà ricchezza alla valle omonima, per poi finire con le sue acque nella diga di Monte Cotugno, la più gran-

de d’Europa in terra battuta, su cui si specchia il moderno Hotel Villa del Lago. Fatta questa debita descrizione toponomastica, passiamo alla storia di questo importante ed attivissimo sodalizio nerazzurro. E’ stato fondato nel lontano 1983, sulla scia degli altri club nati nella stessa zona a cominciare da quello di Terranova di Pollino, il primo della Basilicata, Senise, Tursi, Latronico. Oggi conta 142 soci, guidati dal gran moschettiere Vitaliano Fanelli, cui non fanno mancare la fattiva collaborazione tutti gli uomini del direttivo. Il primo presidente eletto, durante una

magnifica festa, è stato il baffuto Camillo Mangieri che, nonostante gli anni siano tanti, è sempre in prima fila, quando si tratta di organizzare eventi speciali, come, per esempio, la cena sociale di fine stagione e la grande abbuffata di arrosti di ogni genere, tra gli ombrosi abeti e faggete del monte Pollino, raduno familiare e sportivo, durante il quale si assiste per Tv alla prima dell’Inter. Noi di Stadio5 , che ne seguiamo sempre con molta simpatia la vita sociale, non possiamo non congratularci con Francavilla sul Sinni per la bella realtà sportiva che ospita con onore.

INTER CLUB CINA


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INTER CLUB DUBAI di Giovanni Labanca

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Dubai vanno tanto di moda gli affari e, pertanto, vi circolano anche fiumi di petrodollari. Vi circola, però, anche tanto sangue nerazzurro, che scorre nelle vene dei moltissimi tifosi dell’Inter, una squadra che trova sempre crescente simpatia tra i tifosi arabi che hanno costituito, tra dune, palme e grattacieli, un attivo Inter Club. l’Inter Club Dubai, tra le tante iniziativa in corso tutto l’anno, ha organizzato, oltre al consueto ritrovo per centinaia di interisti desiderosi di godersi lo spettacolo delle partite neraz-

zurre, anche un evento molto speciale. In una splendida serata, con una toccante cerimonia destinata ad entrare nella storia del Club, è stato premiato dall’UEFA, Mohamed Bashir Abukabda, giornalista e traduttore, come personaggio interista dell’anno, per l’impegno professionale profuso in campo del giornalismo sportivo. Tanta è la passione nerazzurra negli Emirati Arabi Uniti, dove i soci attendono di vivere ancor più emozioni nell’appuntamento clou dell’anno di Inter vs PSG ,del 30 Dicembre a Doha, occasione immancabile per sostenere la squadra, rafforzando ancor più la grande famiglia Inter Club.

INTER CLUB CASERTA

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e rispettive squadre si affrontano in campionato non sempre nel giusto clima della corretta tifoseria, mentre i relativi Club si affrontano tranquillamente in una sfida di calcio, per rinsaldare vecchie amicizie, in nome dello sport. E’ quanto accaduto a Caserta, dove il locale Inter Club ha organizzato una bella partita con

il Roma Club Lupi Casertani per un’amichevole tra due sodalizi che amano lo sport in tutta la sua essenza. L’incontro è stato molto intenso, ricco di colpi di classe e giocate d’eccezione, portando al trionfo l’aspetto più importante: l’amore per il gioco del calcio e il valore dell’attaccamento alla maglia nerazzurra.


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Attualità

finestra sul mondo e dintorni

Un pieno di Cultura a 500 euro L’ultima trovata del presidente Renzi

Giovanni Labanca

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utto avviene all’improvviso, con le truppe dell’ISIS alle porte. Il presidente del Consiglio Renzi si accorge che la immane tragedia che sta sconvolgendo l’Europa è, in fin dei conti, solo questione di cultura. E non ci sentiamo di dargli torto. Manca la cultura in senso generale, manca la cultura negli uomini della morte, manca la cultura nei distruttori di antichi templi, testimoni di civiltà passate ma mai cancellate, manca la cultura in chi, palesemente o sottobanco, arma squadracce di terroristi, non si sa se per far cambiare il mondo o rimpinguare le proprie tasche di bigliettoni verdi. Insomma, manca la cultura e, nel nostro caro Paese, di essa non v’è traccia, soprattutto nelle periferie, sempre nelle periferie, quando si deve parlare di degrado urbano, civile e morale. E allora? Allora, al nostro presidente fiorentino scocca la scintilla , l’eureka: basta con l’immobilismo, stop all’ignoranza, qui bisogna fare qualcosa di straordinario e subito, senza aspettare commissioni o voti parlamen-

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na passeggiata di un’ora a Pechino può costare ad un essere umano dieci minuti di vita. Lo smog nella capitale cinese è salito oltre venti volte la soglia limite ed è per questo che alla conferenza sul clima di Parigi, iniziata questa settimana per salvare dall’in-

tari. Qui ci vuole un bel decreto legge, dettato più che mai dalla necessità del momento tragico che stiamo vivendo ed anche per onorare, in qualche modo, le povere vittime francesi, per cui, anche gli stonati hanno provato a cantare la marsigliese, quando a mala pena sanno vociare l’Inno di Mameli. Lo fanno tutti, è di moda quando succede qualcosa in un Paese straniero, sentirsi, di volta in volta, francese, tedesco o irlandese, dipende dove la morte ha colpito più ferocemente. Questa volta, siamo stati tutti francesi, tutti a strisce blu, dimenticando pure che sulle rive della Senna, la France, con la sua grandeur, ha ospitato fior di terroristi italiani, che hanno gettato, per sempre, tante famiglie nella disperazione più assoluta. Non ricordiamo se in quei tempi sventolassero dai balconi italiani migliaia di tricolori o andassimo in giro con il viso dipinto, come moicani, a strisce verdi e rosse. Mi sembra che sia successo, ma allora era per la Nazionale di calcio impegnata nei mondiali della pelota. Renzi, dunque, ha deciso. Cominciamo con il dare ben 500 euro ai ragazzi, che avranno raggiunto la maggiore età il prossimo anno. Con questo bel gruzzoletto, i bravi giovani, po-

tranno comperarsi tanti libri, I Promessi sposi, le poesie di Leopardi, proprio se vogliamo essere più scic, l’Iliade con tutta l’Odissea e magari, a prezzo scontato, anche l’Eneide, non si sa mai. E via, caro giovanotto, riempiti i polmoni ed il cervello drogato di smartphone con la lettura dell’Infinito, di San Martino o di A Silvia. Respira aria nuova con Dante o Petrarca, lasciati trasportare dal vento dell’Adelchi o della Cavallina storna di Giovannino Pascoli. Ecco, questo è il tuo nuovo momento, afferralo

come puoi e vuoi e fatti una cultura. I centri di cultura sono in fermento, le librerie spolverano pile di libri stampati e mai venduti, i teatri raddoppiano i posti a sedere e vi aggiungono anche quelli in piedi, perché arriva, con l’anno del Signore 2016, la Cultura, quella con la C maiuscola ed in corsivo che è più fine. Fate largo, il mondo va a cambiare, fra pochi giorni, quando torneremo ad essere nuovamente intelligenti, istruiti e, come adesso si può dire, genti di cultura. Ah! Renzino, Renzino, a quale cultura ti riferisci, a quale mo-

Allarme rosso per Pechino

I ghiacciai si sciolgono e sulla Terra non si abbassa il livello di inquinamento, mettendo a rischio, entro la fine del secolo, la

al 2050. Le conseguenze sulle popolazioni saranno devastanti con possibili conflitti emigrazioni dovuti a carestia. A Parigi,

ha fatto scattare alcune sanzioni verso la Turchia in merito all’episodio accaduto sui cieli della Siria, al confine con la Turchia.

dello ti ispiri? La Cultura, intesa non solo come leggere scrivere e far di conto, come sapevamo noi maestri quando ci preparavamo al concorso magistrale, è vivere, pensare, agire, rispettare e, soprattutto, saper ragionare con la propria testa. La Cultura, nel nostro bel paese, è stata rasa al suolo a cominciare da quel maledetto ‘68, di cui ancora paghiamo le conseguenze con l’ignoranza dei professori, che ha generato e continua a generare altra ignoranza, grazie al miracoloso sei politico. Via tutto, via il latino, lingua mor-

il califfato e in direzione dei ribelli che combattono il governo di Assad. Restano concentrati, infine, la portaerei De Gaule ed alcune navi russe nei porti siriani, che continuano a martellare le città siriane ed irakene occupate dall’ISIS.

La città cinese è soffocata dallo smog quinamento l’intero pianeta, ha messo sul banco, innanzi tutto, la situazione della città principale della Cina, dove, in pieno mezzogiorno, il sole lo si riesce ad intravedere solo dal trentesimo piano in su. Al summit di Parigi ci sono centocinquanta capi di governo di tutto il mondo, partendo dal padrone di casa Hollande per finire a Obama, Putin e Renzi.

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stessa sopravvivenza dell’umanità. Se gli Stati non osservassero gli impegni e procedessero con le politiche attuali, la temperatura salirebbe di oltre due gradi, provocando l’aumento del termometro, rispetto al livello preindustriale del 3,6 gradi. Le emissioni mondiali di gas serra dovranno essere di conseguenza ridotte dal quaranta al settanta per cento, dal 2015

sembrerebbero tutti d’accordo, meno l’India, che ha già fatto sapere che per potersi portare a parità economica con gli altri Stati più evoluti, ha bisogno di consumare carbone oltre i limiti. Intanto, a Parigi continua lo scontro tra Putin e Erdogan, in merito all’abbattimento del jet russo nella Turchia. Mosca sta ancora attendendo le scuse di Ankara, ma nel frattempo Putin

Obama, nell’incontro di Parigi ha esortato i due capi di Stato a ridurre le loro tensioni ea trovare un percorso diplomatico per risolvere la crisi tra i due Paesi. “Abbiamo tutti un nemico comune- ha sottolineato Obama- e voglio essere sicuro che restiamo concentrati sulla minaccia dell’ISIS”. Nel frattempo, la Russia ha aperto un’altra base in Siria, installando missili puntati verso

ta per gli ignoranti, via il greco, togliamo pure l’insegnamento della storia e della geografia, tanto a che serve sapere se Roma è nel Lazio e quale sia il fiume più lungo d’Italia. Queste sono solo nozioni che non aiutano a vivere, quando ,invece, il vivere è lì sulle barricate di fuoco lungo le strade, nei cortei sanguinari e devastatori di studenti con il cervello gregario e all’ammasso, nella contestazione delle legittime istituzioni e nel disprezzo per maestri e professori, rei ,poverini, di essere ancora legati all’insegnamento dell’abbecedario collodiano o del pensiero filosofico di Socrate , che, ma chi glielo ha fatto fare, ha scambiato la cicuta per un aperitivo, pur di rimanere esempio eterno di uomo rispettoso delle leggi e del Paese che le aveva votate. La devastazione della Cultura riporta storicamente ai movimenti politici che una grande bandiera rossa avviluppava come in un fumogeno, fino a rendere cieche generazioni intere, fino ad arrivare a quella che oggi sventola sul pennone di Palazzo Chigi di cui, non voluto dal popolo, Renzi è il massimo rappresentante. La cultura dei 500 euro, tanto al chilo, svanirà in un momento, tra boccali di birra, cocktail micidiali, pasticchine da discoteche, nello spazio di una notte , mentre il cervello, quello che non tutti hanno a posto, tornerà ad assopirsi fino al prossimo regalo di altri 500 euro.

buco NERO

Luigi Sada


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Chiamatemi Francesco il Papa della gente Anastasia Mazzia

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a storia di Papa Francesco è arrivata sul grande schermo dal 3 dicembre con “Chiamatemi Francesco - il Papa della gente” diretto da Daniele Luchetti. La pellicola racconta la formazione spirituale del giovane Jorge Mario in Argentina, prima come perito chimico, poi come responsabile provinciale della Compagnia di Gesù fondata da Sant’Ignazio alla fine degli anni 70. Vive in un Paese piegato dalla dittatura spietata e sanguinosa di Videl, dove anche i preti sono minacciati, torturati ed uccisi. Bergoglio però cerca di combattere e di sopravvivere, aiutando i più bisognosi nelle periferie. Il regista Lucchetti (“Mio fratello è figlio unico”, “Anni Felici”) racconta la storia di papa Bergoglio in un’ottica laica e cercando

Suoni e Sapori

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a storia della parmigiana di melanzane è un po’ controversa. Il nome farebbe pensare a una storia “emiliana”, mentre domandando in giro per Napoli, oggi tutti direbbero che si tratta di un piatto tipico della tradizione gastronomica napoletana; cerchiamo di mettere qualche punto fermo in questa storia. Probabilmente, in origine, quella della parmigiana di melanzane era una ricetta nata in Sicilia, terra notoriamente produttrice di melanzane di ottima qualità. Napoli, capitale del Regno, se ne “impossessò”: la prima ricetta “ufficiale” la ritroviamo, infatti, nel trattato “Cucina teorico pratica” di Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino, pubblicato a Napoli nel 1839. Nel secolo scorso, raggiunse massima notorietà la parmigiana di melanzane servita a Ischia Ponte nella trattoria delle Sorelle Pirozzi, tanto che alcuni attribuiscono a queste l’invenzione della ricetta. Come spiegarne allora il nome, viste le sue origini?

non solo calcio Suoni e sapori del Mediterraneo Oltre che dall’uso del parmigiano, presenza importante nella ricetta, alcuni pensano che il nome derivi dal termine dialettale parmiciana, che sta a indicare l’anta a listelli delle persiane di legno, che ricorda la forma in cui le melanzane si tagliano e il modo in cui si dispongono nella teglia. La ricetta prevede una preparazione non proprio “leggera”, ma la parmigiana di melanzane, se preparata con maestria, va giu “che è una bellezza”! La parmigiana di melanzane, a dispetto, almeno apparente, del suo nome, è un piatto tipico tradizionale della cucina napoletana, piatto un tempo povero, con il tempo più ricco (e saporito…). Della ricetta della parmigiana di melanzane ci ha parlato la signora Iodice, titolare del ristorante La Compagnia del Ragù di Giugliano, in un vero e proprio piccolo corso di cucina. Ricetta Ingredienti : Olio extra vergine di oliva 2 Kg di melanzane 1l. e ½ di passata di pomodoro 250 g. di parmigiano grattugiato 400 g. di mozzarella o provola Basilico abbondante La preparazione:

una cronistoria senza logica. Infatti, il film sembra voler omaggiare l’amato e popolare Papa, spogliandolo però della sua spiritualità. Così si preferisce approfondire la violenza della dittatura sudamericana a scapito del personaggio Francesco. Per descrivere e raccontare la formazione umana e spirituale di Papa Bergoglio è sicuramente necessario analizzare il contesto, seppur drammatico e violento, in cui è cresciuto, ma dovrebbe esser importante anche la coscienza spirituale che lo ha portato ad essere oggi il Papa umile e pragmatico che tutti amano. Ad una sceneggiatura singhiozzante corrisponde uno sviluppo narrativo che troppo spesso si spiega su se stesso senza trovare una conclusione ed un ritmo molto altale-

nante. Da quel 13 marzo 2013, data di elezione del Sommo Pontefice, molte sono state le notizie, le testimonianze e le biografie che sono state pubblicate su Papa Francesco: il regista Lucchetti però non riesce ad arricchirle di contenuti originali e specifici. “Chiamatemi Francesco - il Papa della gente” rispecchia il format della serie tv, quale è destinato a diventare dal prossimo anno in cinque puntate. Per il grande schermo il film è un mediocre prodotto cinematografico, senza alcuna vocazione artistica né spirituale. Il cast è composto da Rodrigo De la Serna, Sergio Hernández, Muriel Santa Ana, José Ángel Egido, Alex Brendemühl, Mercedes Morán, Pompeyo Audivert e Paula Baldini.

Storia della parmigiana di melanzane napoletana

Parmigiana di melanzane: buon appetito! Buon appetito con la parmigiana di melanzane! Riportiamo qui la ricetta più “ricca”: quella originale non prevedeva l’uso di mozzarella o provola. Sbucciare le melanzane e ta-

gliarle per lungo a fette sottili, ma non troppo. Il periodo migliore per le melanzane è la piena estate: le melanzane sono più dolci e non s’impregnano di olio nella frittura; ma se le melanzane sono un po’ “amare”, possono essere

tenute per un po’ sotto sale, e poi premute bene. Le melanzane vanno poi fritte in abbondante olio, e dopo, ben sgocciolate. A parte si prepara una salsa leggera, con pomodoro bollito e sale (va evitato l’olio, già tanto presente nelle melanzane).

In una teglia si dispongono infine, a strati alternati, salsa, melanzane, parmigiano, basilico, mozzarella o provola a pezzetti (fatte “asciugare” un po’ in frigorifero); nell’ultimo salsa e abbondante parmigiano. Va prevista una cottura di circa mezz’ora in forno preriscaldato a 180°. Alcune varianti alla ricetta tradizionale : Segnaliamo qui alcune varianti tipiche della ricetta classica della parmigiana di melanzane. Un primo uso abbastanza diffuso è quello di passare le melanzane nell’uovo e nella farina prima di friggerle. Abbiamo poi la variante dolce che prevede l’uso del cioccolato, variante diffusa in particolare nella costiera sorrentina. In questo caso le melanzane fritte sono alternate a strati di crema di cioccolato, frutta candita, amarene. Una variante simile si prepara poi il 5 agosto a Napoli nel quartiere di Ponticelli, in occasione della festività religiosa della Madonna della Neve, in una sagra che vede protagonisti, per l’appunto, la melanzana e il cioccolato.


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Musica Riccardo Sada

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eep, dirty and beautiful music: questi i principi fondanti di Ellum Audio, l’etichetta discografica di Maceo Plex, uno dei fuoriclasse indiscussi del panorama house mondiale; ascoltarlo e ballarlo costituisce sempre uno spettacolo come pochi altri al mondo, specialmente quando va in scena lo show-case della sua label, in programma venerdì 11 dicembre in

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Maceo Plex e la sua Ellum Night sbarcano al Fabrique di Milano esclusiva al Fabrique di Milano, per merito di Amnesia Milano, Loud&Contact e Sincronie. Eric Estornel aka Maceo Plex (nella foto) sa muoversi in consolle come Muhammad Ali era solito fare sul ring: balla come una farfalla e punge come un’ape. Passa con sublime naturalezza dai b2b con Ritchie Hawtin ad un set mixato trasmesso da Bbc Radio One (sabato 7 novembre) e che sarà tra i favoriti nell’assegnazione del titolo di “Best Essential

Mix Of The Year”, senza ovviamente dimenticare la sua sistematica presenza ai più importanti festival mondiali e il suo ruolo di assoluto protagonista nelle boiler room, in particolare a Ibiza e a Berlino. Sempre per restare in ambito pugilistico, ci troviamo di fronte ad un autentico peso massimo della consolle. Venerdì 11 dicembre Maceo Plex è affiancato da Odd Parents e Agents of Time (live). Gli Odd Parents amano partire da una matrice funky per

approdare ad atmosfere talvolta anche dark. I live del trio italiano Agents of Time si distinguono per l’utilizzo di strumenti analogici, che consentono di assaporare atmosfere sia ambient che techno. Venerdì 11 dicembre 2015 (dalle ore 23) Ellum Audio Label Showcase. Maceo Plex, Odd Parents, Agents Of Time (live). Fabrique Milano, via Fantoli 9 telefono 02/5063008 www.fabriquemilano.it

Alessandro Kraus tra Future e Electro House D a M e d i a R e c o r d s n a s c e I ta l o

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l percorso musicale di Alessandro Kraus (nella foto) cresce e si rafforza costantemente. Il suo passato, recentissimo, rivela una spiccata tendenza per l’EDM e l’Electro House. Il presente ed il futuro hanno una direzione molto ben

party studenteschi a Zurigo e Berna. Nel giro di pochi anni arriva a suonare in location di livello quali Just Cavalli di Milano e Miami, Sottovento di Porto Cervo, Vivai di Sankt Moritz, DSTRKT di Londra, Happy End di Bansko, Serebro di Kiev, Principe di Savoia

musica indipendente

Sinclar e tanti altri ancora. Questa estate ha suonato alla prima edizione di Emerald Music Summit, in calendario dal 31 luglio al 2 agosto, autentico spin off del festival in Engadina, dove Kraus è stato tra i dj guest più apprezzati. Sempre in Sardegna, Ales-

La nuova musica italiana di Italo porterà un inedito e nuovo standard di riferimento anche per il mercato domestico

tracciata: destinazione Future House, in piena coerenza con le tendenze musicali più attuali. Alessandro Kraus respira e divora musica sin dalla sua nascita, e forse ancora da prima. La sua passione per le sette note si rivela da subito spontanea, così come sin da giovanissimo scopre un incondizionato amore per la consolle: il suo esordio ufficiale si verifica nella natia Svizzera, in particolare in

e Magazzini Generali di Milano. Tra i suoi set più apprezzati, quelli proposti al party OMG oh My Gattopardo, one-night infrasettimanale in grado di registrare un sistematico sold out. Sia nel 2014 che nel 2015 è stato protagonista delle edizioni di Sankt Moritz Music Summit, in una line-up che comprendeva Louie Vega, David Morales, Tony Humphries, Simon Dunmore, Joey Negro, Bob

sandro Kraus è stato il principale protagonista della EMS preview svoltasi all’aeroporto di Olbia Costa Smeralda. Un assaggio più approfondito del suo sound è rinvenibile sulla sua pagina Soundcloud, grazie ai suoi podcast Kraus Music, disponibili a loro volta in free download: altre tracce sono già pronte per essere finalizzate e lanciate in ogni ribalta internazionale.

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opo aver conquistato centinaia di dischi d’oro, aperto filiali ovunque sul mappamondo, Media Records segna il proprio ritorno mettendo la sua bandiera sul territorio che l’ha vista nascere: l’Italia. Il suo CEO, Gianfranco Bortolotti, ha deciso di delegare produzione e responsabilità al suo staff di professionisti. Il suono sarà forgiato da un un nuovo brand: Italo. La nuova musica italiana di Italo, ricca di connotazioni dance ma anche di background internazionale, indubbiamente porterà un inedito e nuovo standard di riferimento anche per il vetusto mercato domestico. E Italo è anche arte e labora-

torio culturale, come vedremo col trascorrere del tempo. Dopo l’avventura di Media Italiana di un ventennio fa, suggellata da nomi come Fabio Volo, Rossella Nazionale, e remix per Fiorello, Luca Laurenti, Audio 2, Niccolò Fabi, finalmente il ritorno di Bortolotti sul versante tricolore. Primo episodio di una lunga serie, “Carillon” di Mr.Rain, rapper e beatmaker italiano, all’anagrafe Mattia Balardi. Un tipo da tenere sotto osservazione. Mattia Balardi, conosciuto come Mr.Rain, è un rapper e beatmaker italiano nato a Desenzano del Garda (BS) il 19 novembre 1991. Appassionato di musica, a 16 anni ascolta Eminem e dal 2009 inizia

a scrivere testi inediti prendendo il nome di Mr.Rain e Rainman. Nel 2011 pubblica “Time 2 Eat”, il suo primo mixtape, mentre nel 2013 rifiuta la partecipazione X-Factor. A gennaio del 2014 inizia il primo tour ufficiale: 20 date in Italia. Successivamente apre i concerti di Vacca (con cui ha publicato “Make money”), Salmo, Fedez, Emis Killa, Fabri Fibra, Toots and the Maytals, Babaman, Bassi Maestro, Two Fingerz, Mondo Marcio, Brusco, Gemitaiz, Madman e Dargen D’Amico. A maggio 2015 esce l’album “Memories”, interamente autoprodotto: 16 tracce e “diario personale”. Da qui il debutto su Italo con “Carillon”.


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Teatro e...

Bianca Ara

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uca Zingaretti dirige e interpretra The Pride, un testo enigmatico, opera del drammaturgo inglese Alexi Kaye Campbell, che esplora temi universali come il destino, l’amore, la fedeltà e il perdono, trattando con semplicità la questione dell’omossessualità. La storia si basa sull’intreccio di due storie ambientate a Londra in periodi lontani tra loro, il 1958 ed il 2015. Le due storie procedono a scene alterne. A prima vista, sembrano non avere nulla in comune, a parte i nomi dei personaggi. Ma via via che ci si inoltra nelle due vicende, si scoprono

BOLLETTINO TEATRALE DALLA CAPITALE

ZINGARETTI SE LA SUONA E SE LA CANTA… MA CON STILE echi, rimandi, problematiche che invece hanno molto in comune. I tre protagonisti Oliver (Maurizio Lombardi), Sylvia (Valeria Milillo) e Philip (Luca Zingaretti) si trovano a dover affrontare il dilemma dell’identità, della ricerca del loro io più profondo e nascosto. Perché nella vita, tutti prima o poi, etero e gay, ci troviamo ad affrontare lo stesso dilemma: scoprire chi siamo veramente, cosa veramente vogliamo dalla

vita e rispondere all’interrogativo se saremo capaci di raggiungerlo. Se saremo capaci di guardarci allo specchio ed essere almeno contenti di quello che vediamo. “Sono felicissimo di tornare nel teatro più prestigioso della mia città” - ha affermato Zingaretti – “con un testo drammaturgicamente potente come questo. Parliamo d’amore, in un momento in cui sembra che l’amore sia scomparso, e d’identità, dell’importan-

za di vivere la propria vita come ognuno vorrebbe. Volevo fare qualcosa per spazzare via questa ipocrisia che regna al giorno d’oggi. Sono orgoglioso di aver portato in scena questo testo come regista. Ho avuto anche la fortuna di trovare degli attori straordinari, perfetti per i loro ruoli”

E Antonio Calbi (Direttore del Teatro Argentina) replica: “Sono grato a Luca per aver portato in Italia e nel mio teatro un testo così contemporaneo e delicato…” All’uscita dal teatro, tra le opinioni entusiaste del pubblico, noi di Stadio5 siamo riusciti a rubare un commento al drammatur-

go londinese che era presente in sala per questa prima nazionale: “È un grande privilegio vedere le proprie opere viaggiare per il mondo. Il teatro può giocare un ruolo molto importante in un momento come questo”. In scena fino al 6 dicembre al Teatro Argentina, Roma.

ZINGARETTI DOES IT ALL.. WITH A TOUCH OF STYLE THEATRICAL BULLETIN FROM THE CAPITAL

face the same dilemma: find out who we really are, what we really want out of life and answer the question if we can achieve it. If we are able to look at ourselves in the mirror and be at least happy with what we see. “I am delighted to return to the most prestigious theatre in my town” - Zingaretti stated – “with a text dramaturgically as powerful as this. We speak of love, in a time when it seems that love is gone, and identity, of the im-

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uca Zingaretti directs and performs The Pride, an enigmatic text, the work of the English playwright Alexi Kaye Campbell, which explores universal themes such as fate, love, loyalty and forgiveness, treating the issue of homosexuality with great simplicity. The story is based on the in-

terweaving of two stories set in London in periods far between, 1958 and 2015. The two stories proceed to alternate scenes. At a first glance, they seem to have nothing in common except the names of the characters. But as you proceed in the two worlds, one discovers echoes, references, issues that

have much in common. The three protagonists Oliver (Maurizio Lombardi), Sylvia (Valeria Militello) and Philip (Luca Zingaretti) are faced with the dilemma of identity, in search of their innermost and hidden self. Because in life, everyone sooner or later, straight and gay, must

portance of living your life as everyone would like. I wanted to do something to wipe out this hypocrisy that prevails nowadays. I am proud to have staged this text as a Director. I was also lucky to find such extraordinary actors, perfect for their roles”. And further Antonio Calbi (Director of the Teatro Argentina) replied: “I am grateful to you Luca for having brought such a contemporary and delicate text to Italy and my theatre...”

On leaving the theatre, among the enthusiastic opinions on behalf of the public, we from Stadio5 managed to steal a comment from the English playwright who was in the audience for this Opening night: “It is a great privilege to see our works travel the world. The theatre can play a very important role at a time like this”. On stage until December 6th – Teatro Argentina, Rome.


Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011 Editore Edizioni SBM Via Domodossola, 21 Milano Tel/fax 02.36563906 Sito internet www.stadio5.it

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