N 3 2016 milan fiorentinaweb

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domenica 17 gennaio 2016 anno 6 numero 3

Sport

& Spettacolo

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sempre ultima spiaggia?! Milan Fiorentina


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Ci risiamo: l’Inter è tornata pazza Sandro Mazzola

I

l Napoli è campione di inverno. Complimenti ad Igauin e compagni, però noi interisti gli abbiamo regalato il titolo spianandogli la strada con le due sconfitte casalinghe, contro Lazio e Sassuolo. Sono sei punti pesantissimi che valgono il doppio e che hanno permesso alla Juventus di agganciarci e oggi superarci in classifica. Alla fine di novembre avevamo più di dieci punti di vantaggio e ce li siamo fatti soffiare. Adesso diventa tutto più complicato, perchè al di là del pareggio di ieri con l’Atalanta, il gruppo di testa è ormai formato da quattro squadre, con la impossibilità di rientro pure della Roma, che dovrebbe risorgere

di due squadre alla ricerca del bandolo della matassa. I cugini arrivano dal pareggio all’Olim-

Milan Allenatore

STADIO

MEAZZA

pico con la Roma e con la vittoria sul Carpi, in Coppa Italia, mentre la Viola, già eliminata

anzitempo dalla competizione dallo stesso Carpi, è reduce dalla sconfitta interna con la Lazio. Una Lazio in ripresa che dovrà vedersela con il Bologna, battuto in casa la settimana scorsa dal Genoa, che a sua a sua volta dovrà vedersela a Marassi con il Palermo, dove, tanto per cambiare, Zamparini ha mandato a casa un altro allenatore, licenziando Ballardini. Sinceramente non riesco a capire cosa passi nel cervello del presidente rosanero, dal momento che il Palermo arrivava da un buon successo in trasferta con il Verona. Partita da seguire è sicuramente quella del Bentegodi, dove la squadra di Maran proverà a fermare il lanciatissimo Empoli, mentre a Modena, il Carpi, dove i suoi tifosi hanno reclamato il ritorno al Cabassi, affronterà la Sampdoria dal dente avvelenato per la sconfitta con la Juventus.

Fiorentina ORE 20.45 Allenatore

Dov’eravamo rimasti? Non importa, quel che è certo è che l’Inter ha perso cappa e spada con il Sassuolo dando via libera al Napoli e facendosi raggiungere dalla Juventus. Tutto in un giorno. E non è finita. E’ la terza sconfitta al “Meazza” e la seconda nelle ultime tre giornate. Uno tsunami che ha fatto tornare con i piedi per terra i nerazzurri che, ora, sono obbligati a inseguire i partenopei, ma soprattutto a tenere d’occhio la Juventus, reduce da nove vittorie consecutive. I fari adesso sono puntati sul Milan che nelle ultime settimane ha inanellato una serie di risultati contraddittori, ma il pareggio all’Olimpico con la Roma (che ha causato l’esonero di Garcia) e la qualificazione alle semifinali di Coppa Italia ha gettato nuova linfa adrenalinica all’undici di Mihajlovic. La strada alla finale è praticamente spianata, poiché i rossoneri in semifinale troveranno la vincente di Spezia-Alessandria: una squadra di Serie B e una di Lega Pro. La finale per la coccarda tricolore sarebbe un traguardo prestigioso in un’annata che appare ancora lontana dal giudicarla sufficiente. Una coppa sarebbe la panacea di molti bene, sebbene la Champions appare molto lontana. Il Milan, intanto, nella prima giornata di ritorno incontra la Fiorentina, uscita malconcia sia dalla Coppa Italia, sia dall’ultima di campionato, dove è stata sconfitta in casa dalla Lazio. Anche per la squadra di Paulo Sousa non è un bellissimo momento, perché aveva la possibilità davanti al suo pubblico di conquistare, anch’essa, la testa della classifica, ma qualcosa è andato storto, in particolar modo in difesa. Andrà nella tana del Diavolo a dettare legge, ma non sarà molto facile. Mihajlovic, confermato ufficialmente sulla panchina da Galliani prima del match con il Carpi, ha capito che il campionato è ancora lungo e che iniziare il girone di ritorno con una vittoria inizierebbe un’altra vita. E’ partito Luiz Adriano, ma ritorna Balotelli e Boateng sembra sulla strada del pieno recupero. Chissà se il nuovo anno parlerà anche rossonero.

dopo il licenziamento di Garcia, con Spalletti alla guida. Oggi con il Verona all’Olimpico, non dovrebbero fallire i tre punti, ameno che un terremoto legato a qualche colpo magico di Toni e Pazzini. Delneri conosce bene l’ambiente giallorosso, avendo guidato la squadra romana qualche anno fa e Spalletti dovrà tenere le antenne ben alzate per evitare ogni contrattempo sui programmi stilati al momento del suo accordo contrattuale con la Società. Partita difficile anche quella di questa sera a San Siro tra Milan e Fiorentina. Si tratta

Sinisa Mihajlovic

MILAN

Paulo Sousa

(4-4-2)

Arbitro:

Donnarumma Abate , Zapata, Romagnoli, Antonelli; Honda, Kucka, Montolivo, Bonaventura; Bacca, Niang

Davide Massa di Imperia

(3-4-1-2)

FIORENTINA

Tatarusanu Roncaglia, Tomovic, Astori; Bernardeschi, Vecino, Borja Valero, Alonso; Mati Fernandez; Ilicic, Kalinic


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SI SALVI CHI PUÒ

la partita

Severa Bisceglia

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rchiviata la pratica Coppa Italia, sfida vinta per 2-1 contro il Carpi, bisogna rituffarsi nel campionato e questa sera a San Siro ne vedremo delle belle. Milan-Fiorentina, due squadre partite quasi con gli stessi obiettivi ma con un atteggiamento in campo decisamente diverso. La differenza va al di là della posizione in classifica delle due compagini. Più calcolatrice e cinica la squadra viola e più confusionaria quella rossonera, ma entrambe, oggi, ugualmente in crisi di identità. Il Milan arriva a questa sfida con una vittoria in Coppa Italia contro il Carpi e la finale già praticamente in tasca dal

A

LA CLASSIFICA

classifica marcatori

nche questo mercato invernale si concluderà con gli acquisti dell’ultima ora. Non tutte le squadre della Serie A possono fare la voce grossa, l’Inter per acquistare deve prima di tutto vendere, la perdita di 74 milioni di euro nel bilancio del 2014 grida ancora vendetta. Soprat-

momento che incontrerà in semifinale una squadra di Serie B o una della serie cadetta: la vincente tra Spezia e Alessandria, ed un pareggio all’Olimpico contro la Roma, risultato che è costata la panchina a Garcia. La Fiorentina, uscita anzitempo dalla Coppa Italia ad opera del Carpi, arriva a San Siro ancora sanguinante per la sconfitta casalinga subita dalla Lazio. I Gigliati vivono un momento di smarrimento e potrebbero puntare tutto su San Siro per rimettersi in pista. Sinisa Mihajlovic è pronto a confermare la formazione che ha battuto il Carpi nella sfida di Coppa Italia. Donnarumma in porta, dunque, Alex a fare coppia con

Romagnoli, Antonelli dovrebbe prendere il posto di Mattia De Sciglio e Kucka quello di Bertolacci. In attacco confermata la coppia Bacca-Niang ed è attesissimo il rientro di Mario Balotelli che partirà dalla panchina. Si dava per certo anche il rientro di Menez, ma bisognerà attendere ancora un mese o forse più. Pochi cambiamenti anche in casa viola. Fuori Badelj e lo squalificato Gonzalo. A centrocampo è dato per certo il rientro di Borja Valero, più arretrato sulla linea mediana, verso destra, invece, giocherà la coppia RoncagliaTomovic. Il reparto avanzato vedrà Mati Fernandez a foraggiare la coppia d’attacco Kalinic-Ilic.

IL MERCATO RIDE O PIANGE?! tutto in casa nerazzurra l’assenza di competizioni in Coppa si sente e pesantemente. Se vuole investire bene e accontentare Roberto Mancini può solo vendere. Le aspettative e le speranze dei tifosi interisti puntano su Andrea Ranocchia e Freddy Guarin, ma l’Inter ne beneficia solo se li cede a titolo definitivo, un prestito con futuro riscatto non cambie-

rebbe la realtà economica se non quella degli ingaggi degli stessi protagonisti. il Milan ha monetizzato al massimo la cessione di Luiz Adriano raddoppiando praticamente l’investimento, 14 milioni di euro utili soprattutto a sanare le esposizioni verso gli allenatori. Con questo colpo il club rossonero può sistemare anche la pratica Mihajlovic e pen-

Gonzalo Higuain

Éder Citadin Martins

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Nikola Kalinic

sare finalmente di investire in un tecnico da Milan, senza nulla togliere al serbo, allenatore bravo ma non da Milan. La situazione economica rossonera, seppur decisamente migliore di quella dei cugini, non è comunque rosea. L’ultimo bilancio economico ha fatto segnare un meno 3 milioni, noccioline paragonate alla mole di danaro che gira in una

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Josip Ilicic

Carlos Bacca

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13 milioni di euro che chiude il bilancio economico 2014-2015 può contare su una previsione di chiusura in attivo di quello 20152016 grazie anche ad ammortamenti calcolati e intelligenti. La Juventus può dettare legge con un utile di circa due milioni di euro ed un fatturato da quasi 350 milioni. La fabbrica Juventus gira e bene, ma le intenzionii e gli investimenti economici sono molto oculati. La Zebra non pensa di investire oltre i 30 milioni ipotizzati ed in effetti la Juventus non ha bisogno di grandi innesti, la squadra gira bene così, il recupero in campionato è sotto gli occhi di tutti, e squadra che vince non si cambia.

Paulo Dybala

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società di primo livello come il Milan, ma il 40% in meno dei ricavi pesa e preoccupa molto. Anche in questo caso vale lo stesso ricorso fatto per i nerrazzurri: Se partono a titolo definitivo El Shaarawy, Diego Lopez, De Jong, Cerci e Mexes il Milan ha risparmiato una fortuna in ingaggi e monetizzato quanto basta per fare un mercato all’altezza delle esigenze. Ad oggi il Milan può muoversi poco anche in vista di un possibile fallimento stagionale se non dovesse qualificarsi per le competizioni europee. Sicuramente diversa la situazione in casa Napoli che può permettersi anche qualche follia da 25/30 milioni. Nonostante il passivo di

Il Milan questa sera è chiamato a sfidare la serie negativa negli scontri diretti con la Fiorentina che l’ha visto soccombere, negli ultimi nove incontri, ben cinque volte, le ultime due consecutive. Il Diavolo ne ha vinta una sola ed raccolto un solo punto nelle ultime quattro sfide casalinghe. Di contro la Fiorentina vanta la sconfitta più sonora degli ultimi 20 anni proprio sul terreno del Meazza, un 6-0 nel dicembre del 2004 che non può non aver lasciato il segno, anche se il Milan non è certo quello di allora. Dei viola è Josip Ilicic la vera spina nel fianco del Milan, protagonista degli ultimi sette gol viola (un assist e 4 marcature) e autore di due reti nelle ultime tre sfide contro i rossoneri. In campo gli schieramenti di oggi dovrebbero essere 4-4-2 quello proposto da Sinisa Mihajlovic e 3-4-1-2 la risposta di Paulo Sousa.

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Sinisa Mihajlovic L

’attuale tecnico rossonero Sinisa Mihajlovic, prima di arrivare alla corte di Berlusconi, ha fatto esperienze da allenatore in squadre di buona caratura come Bologna e Catania, ma la prima occasione di allenare squadre che possono giocarsela anche in Europa l’ha avuta a Firenze. Il 30 giugno 2010 la Fiorentina annuncia il suo ingaggio in sostituzione di Cesare Prndelli. Il tecnico serbo firma un contratto che lo legherà al club viola per due anni, con opzione per il terzo, per poco più di 700.000. La prima stagione sulla panchina viola la chiuderà al 9° posto in classifica e con ben 15 pareggi all’attivo. Il 7 novembre successivo sarà esonerato dopo la sconfitta esterna subita dal Chievo. Dopo la parentesi di ct della nazionale serba torna in Italia per allenare la Sampdoria e fa un buon lavoro. Il 1° giugno 2015 pubblicherà sul sito della squadra la lettera in cui dichiara l’addio al club doriamo per arrivare al Milan il 15 giorni dopo. Con il club rossonero, subentrato all’esonerato Filippo Inzaghi, firma un contratto biennale e l’esordio è in Coppa Italia contro il Perugia, a San Siro il Milan vincerà per 2-0. Oggi la sua panchina traballa anche al Milan e sono in pochi a scommettere che riprenderà il suo posto nella prossima stagione. Anzi, sono in molti a scommettere che non finirà neppure questa in corsa.

Riccardo Montolivo

Davide Astori I

l difensore centrale Davide Astori inizia la sua carriera calcistica nel Milan, prima nel Ponte San Pietro, squadra satellite del Milan, e successivamente viene integrato nella primavera rossonera fino alla stagione 2005-2006. Farà ritorno ancora al Milan nella stagione 2007-2008 per poi partire definitivamente prima alla volta del Cagliari e poi alla Roma. Il 4 agosto 2015 viene ufficializzato il suo passaggio alla Fiorentina con prestito oneroso per un milione di euro con obbligo di riscatto fissato a 4 + 1 di bonus. Ai viola è legato con un contratto quadriennale ed esordisce il 23 agosto proprio contro il suo ex Milan, entrato al 59’ in sostituzione di Roncaglia. La gara finirà 2-0 per i viola. Ad oggi Astori ha giocato 9 gare senza ancora segnare.

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iccardo Montolivo parte

dall’Atalanta ma è a Firenze che sboccia. Con i viola, arrivato in comproprietà nel 2005 per 3,5 milito di euro, gioca da titolare già nella prima stagione (7 su 20 giocate) e segna anche la sua prima rete con i gigliati. Tutto fila liscio e la Fiorentina, l’anno successivo, riscatt anche l’altra metà del cartellino per due milioni di euro. Resterà a Firenze fino al 2012 con 219 presenze e 17 reti. Il 17 maggio 2012 arriva la grande occasione per Montolivo, il Milan lo prende a parametro zero e firma con il giocatore un contratto quadriennale che scade il 30 giugno di quest’anno. L’esordio in rossonero è contro la Sampdoria il 26 agosto a San Siro, gara vinta dai rossoneri per 1-0. Il 30 ottobre successivo arriva anche la prima rete col Diavolo nella gara contro il Palermo giocata al Barbera e finita 2-2. Con il Milan, ad oggi, ha totalizzato 87 presenze e realizzato 7 reti.


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I Cugini

IMBARAZZANTE il solito Handanovic che ci ha provato in tutti i modi, riuscendoci anche, a salvare la porta interista, ma contro quel rigore messo a segno centralmente ha potuto fare poco. Come fa una squadra come l’Inter, con grandi ambizioni di tornare ai vec-

chi fasti, a giocare sempre e solo in difesa affidando il risultato a quelle pochissime occasioni in contropiede? Che fatica per mister Mancini alzare il baricentro per aumentare le occasioni da gol. E che fatica per la difesa nerazzurra, anche il centrocampo

Severa Bisceglia

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ltro che titolo d’inverno! Domenica scorsa, a San Siro contro il Sassuolo, l’Inter ha lasciato sul terreno di gioco il titolo d’inverno ed ha raccolto, in cambio, un a pessima figura. La sconfitta interna contro i neroverdi ha del clamoroso, ma vittoria meritatissima degli uomini di Di Francesco che in pieno recupero, grazie al rigore trasformato da Berardi, si sono presi la loro personale vendetta nei confronti di una squadra che per ben due volte è riuscita a rifilarle 7 reti. A guardare questo Sassuolo c’è da chiedersi come abbia fatto la squadra nerazzurra a realizzare risultati tennistici. Da assolvere

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non è da meno visti i risultati di Felipe Melo, difendere Handanovic senza commettere fallo da rigore. Quindici giorni fa l’Inter è stata graziata ad Empoli, ma al Meazza sarebbe stato vergognoso non darlo quel rigore. Oggi l’Inter torna a giocare nel mucchio delle tante che dovranno faticare le proverbiali sette camice per restare in scia della Juventus che non accenna minimamente a ridurre la sana rabbia del riscatto e del Napoli che merita tutti gli applausi del caso. Squadra, quest’ultima, concreta con un gran bel gioco e con una facilità di andare in rete che destabilizza gli avversari. Se c’è una squadra che merita di vincere il tricolore è proprio il Napoli di Sarri. Torniamo ai giorni nostri, lecchiamoci le ferite e parliamo dell’incontro di ieri a Bergamo contro l’Atalanta arrivata anch’essa a questa sfida con una deludente sconfitta contro un Genoa che fino a domenica scorsa aveva inanellato 5 sconfitte consecutive. Ieri contro l’Inter ha fatto bottino pieno, nonostante il pareggio, mentre i nerazzurri hanno deluso ancora una volta rientrando a Milano con un misero punto in più. Imbarazzante!

L’Inter si affida all’autorete per perdere e pareggiare le partite B rutta Inter su tutti i fronti quella vista ieri a Bergamo, imbarazzanti e goffi in tutti i reparti ad eccezione del solito Handanovic che con le sue prodezze evita alla sua squadra una sconfitta meritata. Due autoreti, Murillo per l’Inter e Toloi per i padroni casa, fissano il risultato sulla’1-1 e restano i momenti più eccitanti della gara. Mancini prova a scuotere i suoi inserendo Jovetic, dietro le due punte Icardi e Ljajic, e Guarin dal primo minuto per convincere il suo tecnico che merita la maglia da titolare. Tutto sbagliato tra un sbadiglio e l’altro i nerazzurri

consentono alla squadra di Edy Reja di interrompere la striscia negativa di quattro sconfitte consecutive. Già dai primi minuti, ormai un classico, si intuisce la pochezza nerazzurra. La difesa, considerata la più impermeabile di questa stagione, va in bambola e già al 5’ minuto rischia di subire la prima rete (punizione battuta dalla Dea e Medel regala una palla gol a Dramè che di sinistro si fa respingere da Handanovic, pronto Kurtic che, per la fortuna nerazzurra, di testa spedisce fuori). Difesa interista incomprensibilmente statuaria. Un Freddy Guarin più che mai deludente, viene da chiedersi se

i cinesi e lo Zenit (interessati al giocare in questo alciomercato) le guardano le gare del colombiano. Il festival dell’assurdo va in scena al 17’: D’Ambrosio e Guarin mettono giù il tappeto rosso a Dramè che indisturbato crossa per Papu in fuorigioco, ma Murillo, che nel mentre gioca un altra partita e giustamente non sa del fuorigioco, si toglie la soddisfazione di segnare un gol ad Handanovic. Pazzesco ed inutile qualsiasi commento. Ci penserà Toloi a rimettere in equilibrio la bilancia segnando, a sua volta, nella propria rete. Il solito protagonista della squadra nerazzurra resta Handonovic che si supera

prima su Toloi, alza sulla traversa il colpo di testa, poi su Telles, autore di un involontario assist, su cross di Gomez, per Cigarini che si vede sfilare il gol dalla deviazione del portiere nerazzurro. Squadra senza quadratura quella di Mancini, sbilanciata e confusa tra il 4-2-4 e il 4-3-3. Non è giornata per Murillo, Miranda e D’Ambrosio che evitano il gol della sconfitta anche al 39’ solo grazie all’imprecisione di Monachello che manda fuori una palla d’oro ricevuta dal solito Gomez. Negli ultimi cinque minuti c’è spazio anche per il nuovo arrivato in casa atalantina, Diamanti prende il posto di Gomez. Inter ancora tutta da costruire e da capire.


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Diego Lopez

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iego Lopez dovrebbe essere prossimo al rientro. La sua tendinopatia rotulea ha dato al giovanissimo collega Gianluigi Donnarumma l’occasione di mettere in mostra le proprie capacità. Il portierone dovrà riconquistarsi la maglia titolare.

Jeremy Menez

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odrigo Ely ha rimediato una frattura al quinto metatarso del piede sinistro. Difficile fissare ora la data del suo ritorno in campo

Rodrigo Ely

ontinuano i problemi per Jeremy Menez legati alla schiena. Non è bastato un periodo di riposo e recupero di due mesi dopo l’ultimo intervento. L’incontro in Coppa Italia disputato dai rossoneri contro il Perugia ha risvegliato i vecchi dolori costringendo ancora una volta il francese al riposo forzato. La speranza di Sinisa Mihajlovic è di riaverlo a Milanello almeno fra una decina di giorni. L’attaccante, ancora a Montecarlo, sta terminando il periodo di riabilitazione. Presto per ipotizzare quando Menez potrà scendere in campo ad allenarsi con i compagni e il suo rietro non si prevede prima di fine gennaio o primi di febbraio.


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Vita di CLUB

Giovanni Labanca

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’ stata, come era del resto nelle previsioni, una grande bella serata quella organizzata dai

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Milan club Dolomiti Carano soci del Milan Club Dolomiti Carano, che ha visto maggiormente impegnato il bravissimo ed instancabile presidente Loris Paluselli, con l’aiuto di molti soci del Club, tutto per festeggiare la nuova sede ed i primi 35 anni di storia. Il presidente Paluselli, con la sua proverbiale cortesia e signorilità, ha accolto tutti i soci presso la nuova sede oltre ad altri comunissimi ospiti, che hanno affollato l’ampio locale. Paluselli, dopo il saluto di rito, ha sottolineato gli sforzi com-

piuti per avere una nuova degna sede, che rendesse onore alla gloriosa storia del Milan Club e rivolto un caloroso augurio anche alla squadra, che sebbene abbia superato il facile turno di Coppa Italia, deve ritrovare il passo giusto per disputare un campionato fatto di soddisfazioni, come tutti i tifosi si aspettano giustamente. A Loris è stata consegnata, a nome di tutti gli iscritti, per mano dei rappresentanti, l’instancabile Vincenzo Trovesi e il Consigliere Roberto Buon-

giorno, il piatto per i 35 anni del club ed un ricordo è giunto anche dal Coordinatore Regionale Nico Mercuri da parte di tutti i club del Trentino Alto Adige. Poi tutti insieme, dopo un un ricco buffet, la castagnata, e i brindisi, si è assistito alla partita del Milan con la Sampdoria con un tifo degno di San Siro. Ha fatto da splendida ed ammiratissima cornice la Coppa dei Campioni, giunta appositamente da Milano tra le mani sicure della segretaria Nuccia Malvestiti.

MILAN CLUB POLONIA

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el 2012, subito dopo un grande raduno del Milan Club della Polonia (ne avevamo dato a suo tempo ampio risalto sul nostro sito) due super tifosi rossoneri iscritti al MILAN CLUB POLONIA, Lukasz e Joanna, si sono sposati e sono stati anche nostri ospiti a San Siro, in occasione

di un incontro di campionato. Come ogni famiglia giovane, la loro aspirazione era quella legittima di avere dei figli ed ecco che nel 2015, è arrivato Szymon, per la gioia dei genitori e del Milan,

che potrà contare su un tifoso in più. Tanta allegria dunque, ma anche moltissima gioia per la strana coincidenza che il rossonerino Szymon sia nato proprio il 16 dicembre, nello stesso gior-

no del compleanno del Milan, salvo l’anno. Più rossonero di così non si può! Benvenuto piccolo Szymon, da parte della grande famiglia rossonera ed anche delle nostra di Stadio5.


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Vita di CLUB Giovanni Labanca

Milan Club Capri

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Capri, si può dire che sia sempre primavera e che la magnifica isola non conosca soste per feste e manifestazioni culturali ed anche goderecce da bella vita. Noi ci aggiungiamo anche belli eventi anche sportivi, che sono sempre un gran richiamo per gli isolani e i turisti che la frequentano anche d’inverno. Il locale Milan Club Isola di Capri riserva sempre qualcosa di interessante e lo prepara con il preciso scopo di coinvolgervi tutti i giovani sportivi e tifosi di varie squadre, in valida rappresentanza della totale po-

polazione. Si tratta del Challenge Capri Club, imperniato su un Torneo di Calcio a cinque, giunto alla sua ottava edizione e disputato tra le squadre dei Milan Club, Inter Club, Juventus Club e Napoli Club, i cui giocatori sono stati suddivisi in varie categorie comprese tra i sette e i quarant’anni, con lo scopo di garantire la massima partecipazione possibile. Il Torneo è stato vinto dalla Juventus Club, che ha battuto, tra il comprensibile malcontento generale, proprio il Milan Club dei padroni di casa che, comunque, si sono riscat-

tati, aggiudicandosi la Coppa di Categoria Juniores, 13-16 anni, battendo proprio gli emuli della Juventus. La manifestazione se è ben riuscita, lo si deve in modo

particolare al vicepresidente Claudio, ben coadiuvato da Luca ed Ernesto, cui sono andati i vivi plausi e ringraziamenti di tutti i partecipanti

Ospiti in tribuna I

n occasione di Milan-Bologna, sono stati ospitati in tribuna d’onore i Milan Club Podenzano, Asola e Castelgoffredo.

Ospiti

Giovanni Labanca

Direte voi, mò che c’entra tutto questo discorso con il calcio, che di poetico ha poco, ma di patetico tanto? Eppure, c’entra, c’entra eccome e riguarda proprio la damigella di casa, la Florentia gigliata, che ha smarrito, tanto per stare in tema, “la retta via”, facendola deviare, non poco, da quel cammino che sembrava radioso e dritto fino a riveder le stelle dello scudetto. Balbetta e tanto la Viola e cade proprio sul più bello, nel momento in cui i suoi sbandieratori avevano tirato fuori i repertori migliori e stra-

bilianti. Niente da fare, sconfitte inopinate, li hanno costretti a rimettere nei capienti cascioni i gonfaloni del trionfo. I padroni, alla pari di tutti gli amanti della bella fanciulla fiesolana, si sentono traditi e fanno capire il disappunto, senza nascondersi più di tanto. “Non siamo soddisfatti di come vanno le cose, soprattutto perchè due sconfitte terribili, non sono nel nostro repertorio - dice candidamente mister Paulo Sousa. “Io stesso non mi capacito di questi cali di tensione improvvisi che ci hanno fatto perdere lette-

La Viola stonata

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el settecento, ai tempi dei poeti e delle belle duchesse, quando la rima non tornava, quando i sonetti nonrispondevano alle corde dell’anima e le stesse parole uscivano distorte dalla penna d’oca, si soleva scendere a Firenze, per “sciacquare” i panni in Arno. Firenze, allora, era la città dove il “Sì suona”, nel senso che poeti e prosatori in crisi, organizzavano una bella gita a Santa Croce, dove al cospetto dei vecchi pensatori, cercavano la purificazione del loro mestiere. C’è stato perfino il don Lisarder milanese e la cosa è tutto dire, in segno di umiltà. Tanti ci riuscivano, ma i caproni rimanevano sempre tali.

ralmente la testa. I ragazzi non lesinano sforzi e buona volontà, ma sembra che un predestinato scherzo del destino ci fa somigliare a quel profugo che, quando sembra aver toccato riva, viene risucchiato tra i flutti. La colpa, se di colpa si debba parlare, va egualmente divisa tra tutti e già da stasera vedrete una nuova squadra, visto che a San Siro di gol ne abbiamo fatto sempre tanti”. Belle parole che non rasserenano più di tanto i padroni del

vapore, che sembrano scocciati dalla situazione, se pensavano all’allontanamento di Montella, con speranza di trovare un allenatore migliore. Qui la solfa non cambia più di tanto e si continua a fare l’altalena delle belle speranze. Gli attori principali fanno “mea culpa, mea culpa” e promettono, per bocca del capitano, un immediato riscatto. “Contro il Milan che ha ritrovato vigore con il passaggio del turno di Coppa Italia, non sarà una partita facile,

anche se noi possiamo contare su una maggiore freschezza e di uno schema di gioco diverso e più efficace. Chiediamo ai nostri tifosi di avere pazienza e di seguirci sempre, perchè il nostro impegno sarà moltiplicato per rimanere in lizza per lo scudetto”. Intanto, Santa Croce o Santa Maria Novella, la Viola stona e sarebbero guai seri se steccasse, anche stasera proprio alla Scala, del calcio, s’intende.


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Il titolo d’inverno è relativo, ma spesso è stato indicativo F

orse nessuno crederà alle mie parole, ma se non si vincesse il campionato per me sarebbe uguale, avere gioito di tutto quello che ho visto finora, mi basta e avanza; non è che voglia fare la parte di un novello Porzio Catone, anzi sarebbe assolutamente piacevole godere da qui a maggio dell’urlo della città e del canto di un popolo, sarebbe una meraviglia assoluta, ma da buon epicureo ribadisco che anche solo così, a metà, la goduria è stata massima. Il mio pensiero è stato attraversato da una profonda gioia, nel riscontrare la felicità di un’ intera cittadinanza. Una felicità che ha avvolto le case delle tante città del Sud, non solo Napoli quindi, siamo centinaia di curve, luoghi dove l’urlo di gioia è a dir poco disumano e che vaga come un sogno per strade e vie. Che possa il dio del pallone cingere con la corona di alloro degli eroi Sarri e i suoi ragazzi e li spinga a non lasciarsi scappare

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ari puntati questa sera a San Siro, tra Milan e Fiorentina, per la prima di ritorno del campionato. Nell’andata i Toscani avevano spazzato via i rossoneri senza tanti complimenti, aprendo già una frattura tra Mihajlovic e la Società rossonera. Già da quel lontano giorno, il Milan ha dovuto faticare parecchio per rientrare nel cuore dei propri tifosi, convinti dal discreto calcio mer-

l’occasione che stanno fieramente ottenendo. Il giorno dopo la partita di Frosinone quello che si è evidenziato al Matusa è che il Napoli ha asfaltato il Frosinone. Giubilo per Albiol, Hamsik, Gabbiadini e per il Pipita che, in occasione della sua seconda rete personale manderà al bar mezza difesa laziale, portiere compreso. Per l’argentino 18 reti in 19 gare. Una media stratosferica. Si ripetesse nel girone di ritorno, non ce ne sarebbe per nessuno.

Il Napoli ha servito la sua scala e si è sistemato sul piolo più alto. Ci saranno altri 19 giri di carte. La squadra è pronta a giocarseli tutti. E mai come questa volta pare che nessuno abbia voglia di bluffare. Piatto ricco, mi ci ficco. Finalmente pare che il messaggio sia arrivato a tutti. Nessuno escluso. Staremo a vedere. Siamo primi proprio mentre cade il compleanno del mister. E Sarri si regala il primato solitario e lo regala a tutti i tifosi che da

cito dei tifosi azzurri sparsi per il mondo. E tutti a squarciagola. E tutti a petto in fuori. Era ora. Siamo primi anche se Il titolo d’inverno è relativo, ma spesso è stato indicativo. I tifosi si aggrappano alle statistiche e alle percentuali e la squadra al lavoro e al suo tecnico che ha rigenerato elementi quali Higuain e Hamsik ridandogli la gioia di giocare a calcio. Ha insegnato a Koulibaly come difendere. Ha imposto Reina quale leader in-

possono provare a vincere i campionati. Concentrazione sempre alta e mai mollare e “sedersi” sul risultato. Il Napoli del quintetto di testa è la squadra che ha perso meno gare, appena due. La rincorsa sfrenata della Juventus magari finirà per far alzare la quota scudetto. E doppiare i punti del girone d’andata potrebbe non bastare. Per tenere vivo il sogno, molto probabilmente occorrerà fare meglio nella seconda parte del torneo. Decisivi saranno gli

il Sassuolo è stata la prima del girone di ritorno; abbiamo affronteremo una della due uniche squadre che ci hanno battuto in campionato in questa stagione. Gli emiliani sono una squadra di calcio di quelle che contro di noi, hanno sempre perso, da quando il Napoli lo gestisce Sarri e anche ieri non si è smentita. Superato anche lo scoglio neroverde. Ora, comunque vada, sarà comunque un successo come si dice in questi casi, a me basta che ci lascino

L’ennesima cinquina della stagione proietta il Napoli in testa alla classifica al giro di boa. Cinque reti per far capire al campionato che il Napoli c’è eccome. Cinque come le pretendenti al titolo. Cinque come le carte del poker.

ieri si sentono ancora più fieri ed orgogliosi dei colori azzurri. Di quei ragazzi che, ancora una volta, sono corsi a fine gara sotto la curva a cantare. E con loro non cantava solo la piccola curva del Matusa, ma l’intero eser-

discusso e trasmesso organizzazione di gioco e un esagerato furore agonistico. Emblematica la rete di Gabbiadini che nasce da un’azione di pressing feroce di Callejon malgrado il vantaggio di quattro goal. E’ così che si

scontri diretti e le rotazioni. Le coppe sono alle porte, porteranno via energie fisiche e nervose. La finestra di mercato in corso potrebbe risultare decisiva. In zona podio il Napoli c’è già stato anche di recente. Ieri contro

cantare “Un giorno all’improvviso…”, per me va già bene come è andata finora, anche se molti non saranno d’accordo con me, perché l’occasione è unica e rara e l’esercito di tifosi vorrebbe cantare sopratutto a maggio..

Superato anche lo scoglio Sassuolo con TRE validi motivi

La Viola vuole spaventare il Milan cato, di poter lottare per lo scudetto. Classifica alla mano, Bacca e compagni si trovano al giro di boa in classifica sotto il Sassuolo, l’Empoli e con 29 punti, quindici dei quali da rimontare sul capolista Napoli. Come non bastasse, ci sono ben dieci lunghezze di distacco nei confronti di Inter e Juventus, con la Vecchia Signora, rientrata in gioco grazie ai nove successi consecutivi che l’hanno rilanciata momentaneamente al terzo posto in classifica, ad una

sola lunghezza dalla squadra di Mancini che ieri ha miseramente pareggiato a Bergamo contro l’Atalanta, e che oggi ha la grande possibilità di effettuare il meritato sorpasso sui nerazzurri e portarsi saldamente al secondo posto a due punti dal Napoli capolista. Di conseguenza, per evitare altre tensioni, il Milan dovrà portarsi a casa i tre punti essenziali per poter rientrare progressivamente nel gruppone di squadre che lo precedono

in classifica. Non sarà una cosa facile perchè la Fiorentina ha il dente avvelenato dalla sconfittta interna con la Lazio, ma per il Milan non c’è altra alternativa. Infatti, la Roma davanti di cinque punti dai rossoneri, con Spalletti in panchina, difficilmente getterà via l’occasione con il Verona e per far sentire nuovamente il fiato sul collo alle quattro big che la precedono in graduatoria. Oltretutto, al Friuli, dove il nuovo stadio è stato com-

pletato proprio in questi giorni, la Juventus per non perdere terreno con i lNapoli e superare la stessa Inter, punterà ad un altra vittoria che servirebbe anche a cancellare il ricordo della sconfitta dello sorso agosto a Torino. La Lazio, dal canto suo, proverà un altro recupero affrontando al Dall’Ara, il Bologna di Donadoni, reduce dalla sconfitta interna con il Genoa. Il Grifone oggi a mezzogiorno aprirà il programma della domenica affrontando

a Marassi il Palermo, orfano di Ballardini, licenziato in settimana dal presidente Zamparini, malgrado il successo del Bentegodi della scorsa settimana. Prova del nove, infine, per il Carpi a Modena contro la Sampdoria, mentre il sempre più sorprendente Empoli si recherà nella città di Giulietta e Romeo, per incrociare le armi con il Chievo.


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Alberto Figliolia, Davide Grassi, Mauro Raimondi

IL DERBY DELLA MADONNINA

pagine 284 - ill. - prezzo € 16,00 isbn 978-88-6218-242-3

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Prezzo speciale per i tesserati CUS Milano Continua la collaborazione tra CUS Milano e Inter! Nelle gare contro Frosinone, Genoa, Lazio e Sassuolo centinaia di studenti come te hanno vissuto appieno la grandezza dello stadio “Meazza”. Le promozioni per gli studenti non si fermano qui, anzi: questa volta l’offerta è addirittura doppia. Infatti, da oggi hai la possibilità di iscriverti alle liste per i prossimi due match casalinghi dei ragazzi di Roberto Mancini: - Inter-Carpi - domenica 24 gennaio ore 15.00; - Inter-Chievo - mercoledì 3 febbraio ore 20.45. Grandi partite all’interno di uno degli impianti più belli del mondo, per poter vivere un’esperienza unica. In gruppo, per stare insieme e divertirsi. Inter e CUS Milano hanno pensato a una grande iniziativa per gli studenti come te: - Per soli 10€ a partita, un biglietto di Secondo Anello Blu, con un settore riservato a tutti gli studenti; - Incontro con chi ha vissuto l’Inter e la sua storia: le leggende di Inter Forever; - Possibilità di ingresso a prezzo esclusivo (€5) al San Siro Museum; - Visita al nuovo San Siro Store, con i suoi 1000 mq di pura passione calcistica. Uno sconto speciale per un tifoso unico! San Siro aspetta solo te! Per prenotazioni recati in uno dei nostri CUS Point munito di tessera CUS e documento d’identità.

ell’ottobre del 1908, curiosamente a Chiasso, si disputava il primo Inter-Milan, la sfida che sarebbe diventata il derby italiano per eccellenza, il più giocato, il più prestigioso. Il derby della Madonnina ne celebra la storia ripercorrendo in sessantuno storie la sua gloriosa epopea attraverso partite famose e incontri che pochi conoscono. Un lungo, intenso e vivace racconto, ricchissimo di aneddoti, interviste, personaggi: dai fratelli Cevenini all’immenso Meazza che segnò con entrambe le maglie, dai fuoriclasse come Nyers e il Gre-No-Li, Rivera e Mazzola, Matthaeus e van Basten, Ibra e Kaká, a giocatori magari meno celebri ma che un’impronta, nella stracittadina, l’hanno lasciata: Smerzi, Bonizzoni, Cappellini, Belli, De Vecchi, Minaudo e tanti altri. Calcio, dunque, ma non solo. Poesia, musica, fatti di cronaca si inseriscono spesso e volentieri nei racconti, al pari delle vicende di una città fortunata a possedere il derby. Perché la stracittadina, oltre a essere emozione allo stato puro, è anche democrazia: una sorta di bipolarismo calcistico, l’esaltazione della dialettica, della libertà. Questo libro rappresenta un sincero, appassionato atto d’amore nei suoi confronti. Alberto Figliolia è giornalista pubblicista. Collabora con il «Gazetin», periodico indipendente di cronaca civile, e «tellusfolio», rivista telematica “glocal”. Allenatore di basket, ha provato a coniugare la passione dell’insegnamento con i concetti di agonismo, democrazia e solidarietà. Collabora con Silvana Ceruti alla conduzione del Laboratorio di Scrittura creativa nella Casa di Reclusione di MilanoOpera. Ha scritto numerosi libri navigando fra poesia e sport. Condivide con Çlirim Muça la vocazione alla divulgazione del-

lo haiku e crede con fermezza nel martello libertario e gandhiano della poesia. Davide Grassi, giornalista pubblicista, ha collaborato con diversi quotidiani nazionali – tra cui il «Corriere della Sera» – prima di approdare agli uffici stampa. Ha pubblicato Inter? No, grazie! (Limina, 2002), Rossoneri comunque (Limina, 2003) – antologia curata con Andrea Scanzi –, La palla è rotonda? (Limina, 2003), Rossoneri. Il manuale del perfetto casciavit (Fratelli Frilli Editori, 2008). Nel 2013, ha curato il Diario della mia guerra (Segni e Parole), scritto da suo padre Paolo, e nel 2014 ha partecipato all’antologia 33 Racconti rock (QuiEdit). Il suo sito è www.davideg.it, il blog www.fuorigiocoblog.com. Mauro Raimondi, milanese, ha esordito nel 2003 con Invasione di campo. Una vita in rossonero

(Limina), partecipando all’antologia Rossoneri comunque (Limina, 2003). Insegnante di Storia di Milano, ha curato la biografia del poeta Franco Loi in Da bambino il cielo (Garzanti, 2010). Della sua città ha raccontato il cinema in Milano Films 1896/2009 (Frilli, 2009, coautore M. Palazzini), le testimonianze dei viaggiatori stranieri in Dal tetto del Duomo (Touring Club, 2007) e i libri in CentoMilano (Frilli, 2006). I tre autori hanno pubblicato insieme Centonovantesimi (Sep, 2005), Eravamo in centomila (Frilli, 2008) e Portieri d’Italia (A.Car, 2010). Nel 2010, Figliolia e Grassi hanno inoltre scritto La sua Africa. Storia di Samuel Eto’o (Limina), e nel 2012 Grassi e Raimondi hanno pubblicato Milano è rossonera (Bradipolibri).


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finestra sul mondo e dintorni Attualità

SUD. Acqua, le cifre della vergogna 900 opere ferme e 3,2 miliardi non spesi

Giovanni Labanca

V

i ricordate le immagini televisive della città di Messina in Sicilia e non nel Congo, della gente esasperata, ma non troppo, per lamancanza di acqua, proprio sotto le feste natalizie? Erano il perfetto ritratto della situazione idrica che trova, propria nella regione a statuto speciale, la sua sintesi migliore di quello che rappresenta uno dei tanti e gravi problemi che interessano, manco a dirlo, il nostro Mezzogiorno, il beneamato Sud, con particolare riferimento a Sicilia, appunto, Calabria, Campania, Puglia e, un tantino meno, anche la Basilicata. E’ inammissibile che ancora oggi si debbano vedere autobotti girare per le strade a distribuire il prezioso liquido, l’oro blu, tra una malevole rassegnazione delle popolazioni, come se la cosa fosse normale e nessun altra migliore prospettiva fosse all’orizzonte, per avviare un cambiamento che, in certi casi, sembra che qualcuno abbia deciso di rimandare all’infinito. Eppure, le cose potrebbero andare diversamente, solo se pensiamo che, a fine 2015, ci sono, in totale, ben 900 opere finanziate, ma

“volutamente” bloccate e che 3,2 miliardi, sono già in cassaforte ed attendono solo di essere spesi per fognature, acquedotti, depuratori e quant’altro. Tutti questi agognati lavori potrebbe far ripartire la vita in regioni che da secoli, si può dire, si è costretti a vivere come bruti, come se la parola civiltà fosse un rebus assai difficile da risolvere, mentre definitive infrastrutture dovessero rimanere ancora, e chissà

per quanto tempo, nei cassetti dorati dei vari Enti, che sembrano funzionare bene solo nell’accrescere le spese per il personale, senza speranza per la soluzione di questo annoso problema. Di questo passo, l’Italia non solo si vedrà ritirati gli stanziamenti europei, come è giusto che sia, ma sarà costretta a pagare anche salate multe, perchè non ottempera, nei termini di legge, agli obblighi in fatto di depurazione

e salvaguardia del territorio. Insomma, tanto per restare in loco, saremo “cornuti e mazziati”. Che fanno di fronte a queste urgenze sociali le regioni interessate? Poco o niente, perchè attorcigliate come sono nell’assegnazioni di appalti di favori su cui si abbatte, poi, la scure della magistratura, vivacchiano alla giornata, mentre il tempo passa e ci si preoccupa solo di non perdere di vista le poltrone avute dallo Spirito

Santo. E allora, che facciamo? Lasciamo morire di sete persone ed animali, non portiamo più acqua all’assetata agricoltura, che abbiamo la sfacciataggine, nelle giuste sedi, di vantare come la migliore? La rassegnazione della gente è endemica, alla pari di quella dei politici, mentre la gente vera, quella più onesta e temeraria non merita questa vita. Ci vuole, per gioco forza, un intervento forte del governo che rie-

sca a scombussolare le carte dei soliti giocatori e dare un segnale forte di discontinuità con un passato, che nessuno avrebbe più voglia di ricordare: è necessario nominare un commissario unico, che abbia pieni poteri politici ed amministrativi, che provveda a snellire e verificare gli appalti e poi sorvegliare, proprio come si faceva nel Ventennio ormai lontano, che il termine della conclusione fosse rispettato. Sappiamo che sarebbe una cura non tanto ben accetta, ma pur sempre necessaria, se vogliamo raggiungere livelli di investimenti nel sistema idrico, simili a quelli degli altri Paesi europei, passando dagli attuali 36 euro per abitanti ad almeno 50 euro, per avvicinarsi, poi, agli 89-90 degli Stati più virtuosi. Questo fa capire, ancora una volta, che la partita dell’efficienza si gioca, ancora una volta,

innanzi tutto a livello territoriale, versante in cui appare assai complicato, come in Sicilia, che da sola avrebbe bisogno di interventi per 600 milioni. Qualcosa si muove, per il vero, se pensiamo che negli ultimi due anni, dietro la spinta dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas ed il sistema idrico ha garantito a circa due terzi della popolazione un incremento del 55% nella spesa complessiva per investimenti in infrastrutture idriche, passata dai 961 milioni di euro del 2012 a 1,4 miliardi del 2015. Sono stati attivati, inoltre, altri 5 miliardi, nel periodo 2014-2017, un valore pari a quello degli impianti già esistenti. Si fanno sentire, a ragione, in questo importante contesto, anche i 1961 gestori del servizio energia, che riguardano ben 50 milioni di abitanti, che rappresentano l’83% della popo-

Colpa di coda dell’Isis, dopo i raid della coalizione L

a mamma degli imbecilli è sempre incinta. E’ vero, perchè di gente pronta a farsi esplodere davanti ad un centro commerciale, in giro per il mondo, ce ne tanta. Sono persone senza cervello né anima con ideali, chiamiamoli pure così, pazzi, come è successo il tredici novembre scorso a Parigi e, ultimo in ordine di tempo, autobombe e kamikaze nell’attentato di Istanbul, dove sono stati uccisi dieci turisti tedeschi

e quello di Giakarta, dove è stata compiuta un’altra strage, con oltre venti vittime. E probabilmente, queste azioni, sono il colpo di coda del mostro ferito, pressato e messo alle corde dai raid aerei di USA e Russia, accompagnati anche dall’Iran. Nei giorni scorsi, gli Stati Uniti hanno, intanto, mandato in Irak per combattere il Califfato più di 500 militari e delle forze specializzate, con il compito di colpire ed eliminare i capi più importanti dell’Isis.

lazione, nel ribadire regole sempre più chiare all’Esecutivo, che

Putin si è sentito per telefono con Obama per rinforzare gli attacchi nella lotta al terrorismo ed il presidente americano ha risposto OK, con il possibile invio di una portaerei nel mare siriano. Tornando al vile attacco di Istanbul hanno prontamente reagito, sparando più di mille colpi di artiglieria contro postazioni Isis, al confine con la Siria ed il Nord dell’Irak. L’annuncio è stato fatto dal premier Davutoglu, spiegando che sono stati uccisi

più di 200 jihadisti. La Turvhioa, ha fatto sapere il governo di Ankara, continuerà a colpire l’Isis via terra e userà le forze aeree se necessario. In una conferenza di ambasciatori, Davutoglu ha chiesto a tutti i Paesi di essere compatti e risoluti nella lotta al terrorismo. Tanto per cambiare, si è rifatta viva Al qaeda, minacciando l’Italia in merito alla Libia. L’Italia ha occupato Tripoli, ha affermato il numero due di questo gruppo terroristico che

opera nel Maghreb islamico. L’algerino Al Anabi, in un video il cui contenuto è stato rivelato da una agenzia Al-Akhbar. Per Al Anabi è in corso un vero e proprio complotto, con l’ accordo del mese scorso tra i governi diTripoli e Tobruk. L’Italia è etichettata come nuovo invasore, nipote di Graziani, generale fascista all’epoca delle guerre coloniali di Mussolini. Al Anabi ha detto che l’Italia si pentirà di essere entrata e ne uscirà umiliata

dovrebbe dare maggiore ascolto anche ai comitati civici, che chiedono con sempre maggiore insistenza, un piano idrico nazionale, un piano straordinario per la qualità delle infrastrutture e dei servizi pubblici, che metta a sistema tutti gli attori e le risorse disponibili. I gestori, a forte ragione, chiedono anche che finisca il dualismo pubblico privato, rimarcando, anche, che occorrono, per i prossimi 30 anni, altri 65 miliardi di investimenti, per ammodernare l’intero sistema. Questo è, in sintesi, il quadro più o meno preciso della situazione idrica ed energetica della nostra bella Italia, che, stanca com’è, chiede solo di essere ascoltata e per sempre guarita e dissetata, magari con acqua che non costi poi nemmeno tanto cara, trattandosi di un bene comune e quindi di tutti.

buco NERO

Luigi Sada e sottomessa.


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La corrispondenza Cinema

Anastasia Mazzia

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l noto regista Giuseppe Tornatore ritorna al cinema con un nuovo film internazionale, “La

più che di incontri fisici. Improvvisamente l’uomo svanisce. Il regista Tornatore, ritorna con questo film, dopo “La migliore offerta” a parlare di doppio perché anche in questo caso la pellicola si offre a più chiavi di lettura. A prima vista “La corrispondenza” è un melodramma mieloso, con dialoghi e ritmo completamente piatti. Mancano la magia ed il romanticismo propri delle storie d’amore. La stessa assonanza alle stelle morenti che irradiano della loro luce anche anni dopo la loro scomparsa risulta debole! A peggiorare la situazione è sicuramente il

doppiaggio: molto scolastico e troppo spesso fuori sincrono. Se i protagonisti, Jeremy Irons ed Olga Kurylenko, riescono a dare una buona interpretazione, tutti i personaggi secondari, incluso il “demenziale Caronte” Paolo Calabresi, risultano inverosimili e troppo caricaturali. La seconda chiave di lettura risulta invece essere più interessante soprattutto perché involontaria. L’amore struggente ed infinito protagonista della pellicola è semplicemente mero egoismo. Infatti l’anziano professore non rovina solo la vita alla giovane amante, per sei anni intrappolata ed assillata in una storia senza futuro, ma la rovina anche alla sua famiglia! Pur di continuare a tormentare la giovane, l’uomo calpesterà anche la dignità dei figli. In realtà lo scopo del regista, dalle sue affermazioni, era solo la prima lettura. “La corrispondenza” è un melodramma ridondante e piatto che vanta solo una bella musica curata dal maestro Ennio Morricone.

corrispondenza”, con protagonisti il bravissimo Jeremy Irons e l’affascinante Olga Kurylenko. La pellicola film racconta la storia di una giovane studentessa universitaria fuori corso, che si guadagna da vivere facendo la stunt-man, ed un attempato luminare professore di astrofisica con cui intrattiene una clandestina relazione d’amore. La loro storia si consuma tra sms, videochat e bigliettini

Liquore al bergamotto I l bergamotto è un agrume la cui storia affonda le sue radici nella mia terra d’origine, la Calabria; e io, da buon calabrese, ne conosco da tempo usi e proprietà. Quest’anno ho avuto in regalo da un amico dei frutti freschi di questo agrume e così son riuscito a preparare il liquore al bergamotto. Servitelo freddo come digestivo oppure utilizzatelo per dare un tocco di sapore in più a dolci, gelati e granite;

non solo calcio

non riuscirete più a farne a meno! Ingredienti: - Bergamotti freschi non trattati, 6 - Alcool puro a 95°, 500 ml - Acqua, 600 ml - Zucchero, 350 gr Preparazione Lavate accuratamente i bergamotti e sbucciateli facendo molta attenzione a non tagliare la parte bianca. Mettete a macerare le bucce in un contenitore di vetro a

chiusura ermetica insieme all’alcool; riponetelo in un luogo fresco e buio per 21 giorni, scuotendolo di tanto in tanto. Trascorse 3 settimane filtrate l’alcool per eliminare le bucce. In una pentola versate l’acqua e lo zucchero, riscaldate quanto basta per far sciogliere lo zucchero. Fate raffreddare l’acqua zuccherata prima di mescolarla all’alcool.

Suoni e Sapori

Travasate il tutto in bottiglie di vetro, conservatele in luogo asciutto e buio per altre 3 settimane. Il liquore al bergamotto può essere servito freddo come digestivo, si può utilizzare per contrastare i malanni di stagione o per aromatizzare dolci casalinghi, granite e gelati.


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4Ever

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l’altra faccia dei Beatles Musica

Riccardo Sada Molto, tanto, tutto, si è detto della storia dei Beatles considerata nel suo complesso. “4ever” (collana: Heroes; Formato: 14 x 21 cm; Pagine: 320 b/n; Prezzo: 20 euro) destruttura quell’avventura musicale

verso la storia e l’analisi dei quattro protagonisti e va oltre puntando i riflettori sulle singole esperienze anche dopo, quando il nome Beatles viene consegnato alla storia. Un racconto al microscopio per capire delle personalità complesse e ricche come quelle di John, Paul, George e Ringo. Episodi meno noti della loro vita privata raccontati dall’entourage, amici, colleghi e groupie. Incontri con altri musicisti finora mai del tutto approfonditi. Aspetti tecnici della loro musica, come nel caso del drumming di Ringo, troppo spesso, e ingiustamente, sottovalutati. Inoltre

Paul McCartney, una conversazione con George Martin (produttore degli Emi Studios), un raro intervento di Yoko Ono e un “piccolo aiuto dell’amico” Zak. Chiude il libro una raccolta fotografica di preziose ed originali memorabilia della band di Liverpool, ogni scatto è corredato da note esplicative. La prefazione è di Rolando Giambelli, presidente dei Beatlesiani D’Italia Associati. Eleonora Bagarotti lavora come giornalista al quotidiano “Libertà” di Piacenza. Addetto stampa del gruppo The Who, ha tradotto le commedie radiofoniche The Real Thing di Tom

Con la prefazione di Rolando Giambelli, in libreria è come ebook dal 22 febbraio, un’opera interessante sul famoso quartetto di Liverpool in 4 entità singole che per un lungo periodo convergono su un progetto comune e la cui vita artistica prosegue anche dopo il termine di quell’esperienza. L’autrice, Eleonora Bagarotti, del libro analizza il fenomeno Beatles attra-

ognuno dei quattro capitoli si chiude con una dettagliata discografia della carriera solista iniziata dopo lo scioglimento della band. Arricchiscono il volume alcune interviste inedite e esclusive realizzate dall’autrice a Ringo Starr e

Stoppard e Lifehouse di Jeff Young. Ha pubblicato diverse opere. Beatlesiana da sempre, si è diplomata in Arpa e in Composizione a Milano perfezionandosi all’Opéra di Parigi. Info su www.vololiberoedizioni.it

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4-9 April 2016 Mayrhofen, Austria http://www.snowbombing.com Snowbombing - the world’s no.1 music festival on snow – today unveils the acts set to play at The Arctic Disco, including Fatboy Slim, Hannah Wants and Kerri Chandler. Ever danced inside an igloo with the stars as your canvas and the world’s greatest DJs as your soundtrack? The Arctic Disco simply needs to be seen to be believed. Set atop Mayrhofen’s mighty Ahorn mountain, the Snowbombing Arctic Disco is one of the world’s most unique party venues. An ice cool igloo, 6,000 feet above sea level and a destination without equal, the Arctic Disco plays host to a world-class selection of DJs each night, giving 300 lucky ticket holders the chance to party at the top of the world with nothing but the sky and the stars above. Previous years have seen the likes of Carl Cox, Nina Kraviz, Skrillex, Jackmaster, Rudimental and Idris Elba grace the icy wheels of steel and 2016 is set to be another sell out affair. Tickets will go on sale on Thursday 21st January. Take your pick from the choices below. Opening up proceedings on Monday 4th April is Snowbombing favourite Nic Fanciulli. The Saved Music head celebrated the label’s 10th year in

SNOWBOMBING FESTIVAL REVEALS THE ARCTIC DISCO 2016 LINE-UPS! 2015 and with over a decade of dancefloor gems to choose from and his impeccable selection skills, the Arctic Disco is in safe hands as he ascends to deliver a masterclass in mountain-top tech house. DJ, producer and Purp & Soul Records co-owner Ben Pearce also stars. Tuesday 5th April sees DC10 regular and all round house hero Kerri Chandler get behind the decks, ready to bring the heat to the igloo with an unforgettable Kaoz Theory party. Bringing soulful grooves galore with forgotten classics, deep basslines, lush synths and addictively catchy vocals, this party is sure to be off the hook. Special guest Heidi joins him on the 1s and 2s. From one of the scene’s pioneers to one of the most talked about acts today, Hannah Wants takes control of The Arctic Disco on Wednesday 6th April. Having dominated the airwaves, not to mention many a dancefloor, over recent years with her trademark bass-heavy sound, Wants is ready to impress as she makes her igloo debut Joined by Bristol duo My Nu Leng this is one unmissable night of revelry. It’s the one we’ve all been waiting for… Fatboy Slim makes his triumphant return to The Arctic Di-

sco for a special All Night Long session on Thursday 7th April! Where else but Snowbombing could you arrive by cable car to a club made entirely of snow to witness one of electronic music’s biggest ever stars perform to an intimate crowd of just 300 people? Feet will be thumping as the Brighton beatmaster delivers yet another show-stopping performance. The final hurrah on Saturday 9th April sees Shy FX playing a genre-hopping all night long set to finish the week off in style. The London-born UK bass connoisseur and mastermind behind top 40 chart smashes like ‘Shake Ur Body’, ‘Don’t Wanna Know’ and ‘Feelin U’ will ensure The Arctic Disco ends with a BANG. With stunning views across the Zillertal Valley, beautiful sunsets, roaring fires, hot gluhwein, bouncing dancefloors and chill out areas complete with luxurious fur rugs, the Snowbombing Arctic Disco is a truly once-in-a-lifetime experience. Tickets sell out fast so don’t miss your chance to party at one of the most iconic venues in global dance music. Tickets, priced at £46, go on sale on Thursday 21st January atwww.snowbombing. com. Book your place by visiting www.snowbombing.com.

Amsterdam Dance Event Announces 2016 Dates

“Where every aspect of global dance music culture comes together” The Amsterdam Dance Event (ADE), the world’s largest club-based festival and conference for electronic music, will take place this year from the 19th to 23rd of October. The organisers are expecting around 375,000 national and international visitors for the 21st edition Dance Culture Over the last 20 years ADE, an initiative of Buma, has become the leading platform for the international dance scene. It is the place ‘par excellence’ to identify the latest business practices and the freshest musical

trends, ranging from emerging talents through to the most recent work of electronic music’s pioneers and superstars. The event continues to grow and develop each year, with last year’s anniversary edition featuring 2289 artists performing in

100 venues and more than 500 speakers taking part in the nine different conference streams. The extensive film, art, and audiovisual program has also been expanding each year, and the organisers are committed to growing the day and nighttime

activities once again in 2016. “ADE has developed into a platform where every aspect of the global phenomenon that is dance music culture comes together. It is fantastic to see that Amsterdam has become a global destination for both music lovers and the music industry,” says ADE Director Richard Zijlma. The Amsterdam Dance Event takes place from the 19th to 23rd of October, 2016. For more information about ADE: www.ad-e.nl The Amsterdam Dance Event is organised by the Stichting Amsterdam Dance Event, an initiative of Buma. ADE Official Partner: KPN Amsterdam Dance Event presents: RESONATE A short documentary on the perception of electronic music www.amsterdam-dance-event. nl/resonate

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Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011 Editore Edizioni SBM Via Domodossola, 21 Milano Tel/fax 02.36563906 Sito internet www.stadio5.it

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