N 36 2015 milan sassuoloweb

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domenica 25 ottobre 2015 anno 5 numero 36

Milan

Sport

& Spettacolo

www.stadio5.it info@stadio5.it COPIA OMAGGIO

Sassuolo

Tempi duri per Siniťa Mihajlović La panchina inizia a scottare

Parola al Baffo Vince il Sassuolo

Sandro Mazzola pag 2


P

Milan: vince il Sassuolo 1-2 Roma, rischio Coppa Sandro Mazzola

P

artita delicata, oggi a San Siro, quella tra Milan e Sassuolo. La squadra di Di Francesco è in grande spolvero e sicuramente darà filo da torcere ai rossoneri. Gli emiliani hanno già battuto Napoli e Lazio e di conseguenza, oggi, potrebbero centrare un altro importante risultato, liquidando la pratica del Milan positivamente. Anzi, vi dirò di più, per conto mio, non me ne vogliano i tifosi rossoneri, penso che il Sassuolo vinca 2 a 1, con tanti saluti a Mihajlovic, che tra l’altro, mi è simpatico, perché ha avuto un bel coraggio a prendere in mano una patata bollente, come quella del Milan. Con il Torino, i cugini hanno rischiato grosso e con il Sassuolo penso sarà la stessa cosa, dal momento che i neroverdi attualmente esprimono il miglior calcio del nostro campionato. Il Milan,

Milan

per far meglio, deve recuperare la migliore condizione di Cerci

e soprattutto impiegare Balotelli in un contesto assai diverso

MEAZZA

STADIO

ragazzo debba essere utilizzato con maggiore continuità nel suo ruolo, se si vuole ottenere da lui il massimo rendimento. Comunque, buona fortuna. L’altro giorno ero a TeleNova e diversi giornalisti la pensavano come il sottoscritto, in merito a Balotelli. Sono curioso di vedere come andrà a finire la sfida di Torino tra Juventus e Atalanta, visto che i bianconeri hanno faticato mica male con il Borussia. A proposito di Champions, direi che la Roma ha gettato al vento una grande occasione per portare a casa la vittoria, proiettandosi al secondo posto, davanti al Bate Borizov e allo stesso Leverkusen. Ragazzi, è veramente roba da pazzi quello che è accaduto martedì sera, perché non puoi essere in vantaggio di due gol, a sei minuti dalla fine ed incassare il pareggio, dopo aver effettuato una clamorosa rimonta dal 2-0 al 2-4. Roba da non credere ai propri occhi.

da quello attuale. Io non faccio l’allenatore, però penso che il

ORE 15.00

Sassuolo Allenatore

oi qualcuno dirà che il campionato è di basso livello. Peccato, però, che la Juventus, campione d’Italia in carica, è a -9 dalla Fiorentina che ha perso contro il Napoli che è a -3 dalla Viola e a -2 da Inter e Roma. Insomma c’è da rompersi la testa se cerchiamo di capirne qualcosa. Niente paura, tutto ha una logica. Intanto, è un gran campionato. Le nostre squadre lo stanno dimostrando soprattutto in Europa. Nessuno immaginava l’Inter così in alto, nessuno pensava la Juve così in basso. Napoli, Fiorentina e Roma sono attrezzate al bel gioco da un paio d’anni a questa parte, peccato che poi i risultati hanno detto altro. Non dimentichiamo anche la Lazio che, nonostante, la sconfitta con il Sassuolo, gravita là in alto, a -3 dalla vetta, insieme con i partenopei e gli emiliani. Proprio i neroverdi, oggi, saranno ospiti al “Meazza” contro il Milan. I rossoneri, reduci da un brodino sotto la Mole Antonelliana, cercheranno di vincere la quarta partita per risalire la china. La squadra di Mihajlovic, contro il Torino, ha mostrato progressi importanti e, solo per la poca convinzione di Montolivo e compagni, non è riuscita a portare a casa il risultato pieno. “La squadra ha smesso di giocare, dopo il vantaggio. Peccato perché siamo stati noi a fare la partita”, sono le parole a fine match da parte dell’allenatore serbo. Il Milan sta deludendo le attese, ma obiettivamente era difficile pensare a una sua grande stagione. I nuovi arrivi sono buoni giocatori, qualcuno è anche ottimo ma 85-90 milioni per tre elementi, che non fanno assolutamente la rima con differenza, sono troppi. Ad esempio Romagnoli, talento che non fa ancora sognare i tifosi, Bertolacci, un nazionale che non riesce a incidere, e Bacca, che ha il cambio di marcia, ma che sembra smarrirsi quando la partita sale di livello. Il colombiano ha già segnato 4 reti, bontà sua, ed è comunque la nota lieta dei rossoneri. Poi ci sono Luiz Adriano e Balotelli. Il brasiliano è costato 8 milioni (poca roba, ma sembra in declino) , mentre Supermario deve ancora convincere. Mihajlovic è in attesa che la rosa sboccia, ma qualcosa ha sbagliato. De Jong è stato messo ai margini, Mexes nel dimenticatoio e Poli nella centrifuga dell’equivoco tra taglialegna o giocatore di sostanza. Domenica c’è il Sassuolo, quarto in classifica e bestia nera. Ci sarà anche Berardi. Basta questo per trasformare il match in un crocevia interessante per il tecnico serbo e per la stagione del Milan.

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Allenatore

2

Sinisa Mihajlovic

MILAN

Eusebio Di Francesco

(4-3-3)

Arbitro:Gianluca

Diego Lopez Abate, Zapata, Romagnoli, Antonelli; Kucka, Montolivo, Bertolacci; Cerci, Bacca, Bonaventura

Rocchi di Firenze

(4-3-3)

SASSUOLO

Consigli Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Missiroli, Magnanelli, Biondini; Berardi, Defrel, Floro Flores


Profondo rossonero domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it

la partita

I

classifica marcatori

l Milan lancia pallidi segnali di miglioramento ma ancora insufficienti per conquistare la quarta vittoria stagionale. La classifica non premia l’impegno di Mihajlovic, 10 punti in 8 gare e peggior piazzamento degli ultimi anni, che, se possibile, demoralizza ulteriormente Montolivo e compagni. Uno degli ingranaggi ‘capricciosi’ sembra essere toccato proprio al regista, o presunto tale, Riccardo Montolivo. Senza idee, senza carisma e senza “gambe”. Non è quest’ultima la sola ‘gatta da pelare’ che impensierisce il tecnico serbo. L’attacco, nonostante gli sforzi, comunque inco-

stanti almeno nella precisione, di Bacca non decolla. Mario Balotelli, per fortuna solo in prestito dal Liverpool, resta ancorato ai cancelli di partenza a causa della pubalgia di cui non riesce a liberarsi da oltre tre settimane. L’infiammazione alla zona inguinale gli ha fatto saltare due partite importanti con Napoli e Torino. L’attaccante bresciano ha, seppur separato dal gruppo, ripreso a frequentare Milanello e potrebbe calpestare il terreno del Meazza già oggi contro il Sassuolo. Tempi duri per Sinisa che ha avuto subito la possibilità, seppur in amichevole, di riscattare la magra figura rimediata nel derby di campionato contro i nerazzurri. La 24° edizione del Trofeo Luigi Berlusconi, giocata al Meazza mercoledì scorso, se l’è aggiudicata l’Inter grazie alla rete realizzata al 12 minuto del primo tempo da Kondogbia. Ironia della sorte, il francese è stato uno degli obiettivi di mercato dei rossoneri. Questo Milan fa fatica a girare, non riesce proprio ad ingranare la giusta marcia. Una squadra sempre più spenta e ne sono consapevoli anche Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, entrambi in tribuna mercoledì scorso. Il tecnico croato non è riuscito ad avere la meglio neppure contro un Inter priva degli undi-

ci titolari. Nonostante la classifica, però, questo Milan lancia segnali di ripresa, ma in cassaforte ha chiuso solo 10 punti, un po’ poco per una squadra che, dopo un investimento di oltre 90 milioni di euro, ambisce a giocarsi

l’Europa il prossimo anno. Pochi dubbi sul futuro in rossonero di Miha, dopo un pareggio e due sconfitte, deve vincere contro

il Sassuolo e contro il Chievo, non sono ammessi risultati diversi. La squadra inizia a girare ma non proporzionalmente alla fama di alcuni giocatori: Alessio Cerci sembra la pecorella smarrita, non riesce a trovare una via

d’uscita, o meglio d’ingresso, deludendo ogni aspettativa dei tanti suoi estimatori che lo volevano una pedina importante della ri-

Éder Citadin Martins

Gonzalo Higuain

Lorenzo Insigne

Nikola Kalinic

6

6

6

4

nascita rossonera. Milan e Sassuolo, due società a confronto, due squadre partite con diverse ambizioni e che danno numeri incredibilmente diversi. Il Milan spenderà per la stagione 20152016 per gli ingaggi dei suoi calciatori 99 milioni di euro per ottenere fin qui un 13mo posto (decimo in compagnia di Palermo -costo ingaggi 24,6 milioni- e Genoa -25,4 milioni-) contro un Sassuolo che per la quinta posizione raggiunta ad oggi (quarta in compagnia di Napoli e Lazio) spenderà 27 milioni di euro, ben 72 milioni in meno spesi dalla società emiliana per piazzarsi a +5 dalla società milanese. Quella di oggi per Sinisa parrebbe già l’ultima spiaggia, se non questa, in caso di sconfitta, potrebbe esserla quella contro il Chievo. La difesa rossonera fa acqua da tutte le parti, ogni tiro in porta è un gol subito e non sempre per merito degli avversari. La sconfitta di mercoledì subita dalla riserva

Miralem Pjanic

nerazzurra ha messo di pessimo umore Silvio Berlusconi che non può fare altro, almeno nell’immediato, che provare a tenerselo e sperare nella tanto auspicata rinascita rossonera. Le casse del Milan non potrebbero permettersi un terzo tecnico, dopo Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi, a libro paga che si vede le partite seduto comodamente sul divano di casa. Tempi duri per Sinisa Mihajlovic e per il Milan. Il clima, sempre più infuocato, non favorisce psicologicamente i ragazzi che scendono in campo e che potrebbero subire ancora una battuta d’arresto proprio oggi contro un Sassuolo macinasassi che ha fatto vedere i sorci verdi, anzi neroverdi, a Lazio e Napoli. Il primo impegno del tecnico sarà recuperare psicologicamente i suoi ragazzi perché possano affrontare la gara con freddezza e cinismo, prerogative assenti in casa rossonera ormai da un po’.

Fabio Quagliarella

4

4

LA CLASSIFICA

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18

11

3

18

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10

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17

10

15

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1 partita in più

15

9

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8

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7

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5

11

5

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Francesco Acerbi

F

rancesco Acerbi, classe 1988, cresce calcisticamente nel Pavia con cui esordisce in Serie C1 nell’aprile del 2006, a 18 anni, contro il San Marino. L’anno successivo, dopo la retrocessione in Serie C2 del Pavia, passa in compartecipazione al Renate. Dopo l’esperienza alla Reggina, Genoa (senza neppure indossare la maglia del Grifone, e Chievo, passa la Milan nel 2012 per 4 milioni di euro. Il difensore, con la maglia numero 13 ereditata da Alessandro Nesta, fa il suo esordio in maglia rossonera contro il Bologna il 1° settembre 2012, partita vinta per 1-3 allo stadio Dall’Ara. L’anno successivo fa ritorno al Chievo e l’8 luglio 2013 si accasa in Emilia. Con il Sassuolo firma un contratto quadriennale. Durante le visite mediche, lo staff medico della squadra neroverde, viene riscontrato un tumore al testicolo. Operato d’urgenza a Milano. Debutta con la squadra emiliana il 15 settembre 2013 in esterna contro il Verona, partita persa per 2-0.

Ospiti

Giovanni Labanca

V

i devo confessare una cosa, cari amici lettori. La prima volta che ho dovuto descrivere, a modo mio, la squadra ospite di volta in volta a San Siro e mi toccò il Sassuolo, fui preso dal panico. Oh Dio mio, come faccio con una squadra che non ha alle spalle tanta storia, anche se è nata nel 1922, dove li vado a scovare gli aneddoti, il nomignolo, le caratteristiche? Mi salvai per via del nome Sassuolo, parafrasabile al sostantivo Sasso e cose

Achtung, caduta Sassi del genere. Mi incuriosì anche la presenza del mio corregionale lucano Zaza, di giovani bomber come Berardi e Sansoni e, fattomi coraggio, ho impastato il primo ritratto della squadra della città delle ceramiche, le più belle d’Italia. Speravo, in cuor mio, di non doverne parlare più, perché nessun pronostico dava per salvabile dalla B una squadra con pochi mezzi e senza nemmeno un bel campo in cui giocare. Calcoli sbagliati, per diamine, tanto da dovermi ricredere, non solo io, della nuova bella realtà calcistica che, per la miseria, cominciava a menar fendenti a destra e a manca. E allora, vai Giovanni, ad inventarti “Sassuolino nella scarpa”, “il sasso diventa grande” ed altre amenità del genere. Eusebio Di Francesco, il padrone Squinzi, ora, sono entrati a pieni titoli tra coloro che contano, hanno un bel campo a Reggio

Emilia e, quel che più è importante, possono mostrare con orgoglio un gioiellino da serie A , che, guidato con oculatezza e non meno amore, si ritrova a metà classifica dopo aver bastonato tante dirette rivali, comprese squadre che pretendono di accaparrarsi i migliori posti al sole. Gioca bene, questo Sassuolo con giovani che rispondono ai nomi di Sansone, Berardi, Flora Flores, con Cannavaro difensore di razza che fa da indiscusso padrino e tutore di una chiocciolata che, ben inserita in uno schema di gioco di ottima fattura, mette in subbuglio tutto il grande pollaio della serie A. E se provasse a spaventare anche il Diavolo, oggi a San Siro, potremmo dire forse il contrario? Le armi ben puntate le possiede e sono già belle e cariche, adatte proprio a penetrare nelle asfittiche maglie della difesa rossonera che pensa

già alle paure che dovrà provare il portiere di cui si gode scarsa fiducia. “Siamo venuti a Milano per fare bottino pieno, dice perentorio Squinzi, tra un padiglione e l’altro dell’Expo. Partiamo, come logica vuole, come perdenti, ma la cosa avrebbe fatto tremare i nostri polsi se di fronte ci fosse stato il Milan, quello con la M maiuscola. Quello di stasera non fa paura più di tanto e credo proprio che un travicello di punto lo porteremo in dono alle nostre donne stanotte”. Hai sentito mai, con quanta sicumera si presenta sul palcoscenico di San Siro, una squadra che era calcolata come il tappetino su cui passare senza paura? Invece, la paura accarezzerà la schiena dei militanti rossoneri, al contrario di quello che proveranno i salluolini emiliani, che hanno già dimenticato lo juventino Zaza. Sarà, ne siamo certi, una bella e tirata sfida

all’ultimo sudore per i tanti gol, mentre gli addetti ai lavori del Comune stanno istallando vistosi cartelli segnaletici nei pressi e dentro lo stadio, con la bella

scritta “Achtung, caduta Sassi”. E così, caro Giovanni, anche questa volta te la sei cavata con il Sassuolo. Comincia a pensare giù alla prossima.

Eusebio Di Francesco


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L’Inter non sa vincere

Contro il Palermo l’ennesima figuraccia I Cugini

Severa Bisceglia

U

na squadra creata per vincere, con ben 109 milioni di euro spesi nel solo mercato estivo, seconda solo alla Juventus, torna da Palermo con l’ennesimo pareggio, il terzo. Gira poco o niente nella formazione schierata al Barbera nel terzo anticipo della nona giornata. Il tridente d’attacco con Jovetic e Perisic a sostegno di uno sbiadito e svogliato Icardi non fa

paura. Sblocca il risultato Perisic , su assist di Jovetic, al 15’ della ripresa ma sei minuti dopo è Gilardino a sfruttare l’occasione che rimette in piedi la partita dei i rosanero. Il Palermo questo pareggio se l’è meritato, molto meno l’Inter. Si sente l’assenza di Felipe Melo, diffidato, al suo posto uno spaesato Kondogbia, fuori anche Santon per Nagatomo. I primi quindici minuti l’Inter sembra girare nel verso giusto, mobile ed a trazione anteriore, ma non troppo. Nerazzurri sempre meno convinti e anche un po’: giallo per Kondogbia, evitato il secondo nel giro di 7 minuti perché Doveri è molto attento e rileva la simulazione di Vazquez, la stessa fortuna non bacia Murillo espulso ingiustamente, per doppio giallo, l’arbitro questa volta non ravvede la simula-

zione del solito Vazquez. Ci provano timidamente Guarin, Biabiany e Jovetic ma l’Inter non decolla. Oggi una fra Roma e Fiorentina spingerà ancora al secondo posto i nerazzurri che sono tornati primi in classifica solo per una notte ma bisogna tener conto soprattutto del rischio di essere raggiunti dal Sassuolo, dal Napoli e dalla Lazio. Certo, se guardiamo gli anni passati a soffrire per una squadra che regalava solo delusioni, oggi è tutto grasso che cola. Meno entusiasmante diventa l’analisi in considerazione dei risultati delle ultime quattro partite: sconfitta al Meazza contro la Fiorentina e tre pareggi consecutivi. Mancini ha migliorato questa squadra che risulta, però, ancora molto lontana dalla forma che le permetterà di giocare

in Europa. Nerazzurri privi di gioco organizzato, di concentrazione, di iniziative e di continuità lasciando la fortuna alle poche azioni in contropie-

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de. La classifica sorride ancora all’Inter, con questo gioco, però, non sarà così ancora per molto. Il tabellino: PALERMO-INTER 1-1

Il momentaneo vantaggio dell’Inter e sotto il pereggio dei rosanero

Palermo (3-5-1-1): Sorrentino 7; Struna 6,5, Gonzalez 6,5, Andelkovic 5,5; Rispoli 6, Hiljemark 6 (19’ st Quaison 5,5), Maresca 5,5, Rigoni 6, Lazaar 5,5 (36’ st Daprelà sv); Vazquez 7; Gilardino 6,5. A disp.: Colombi, Vitiello, Goldaniga, El Kaoutari, Brugman, Chochev, La Gumina, Jajalo, Pezzella, Trajkovski. All.: Iachini 6,5 Inter (4-2-3-1): Handanovic 6; Nagatomo 6,5, Miranda 7,5, Murillo 5,5, Telles 5,5; Medel 6, Kondogbia 5,5 (10’ st Biabiany 6,5); Guarin 6, Jovetic 6 (40’ st Ranocchia sv), Perisic 6; Icardi 4 (33’ st Ljajic 6,5). A disp.: Carrizo, Ranocchia, D’Ambrosio, Santon, Montoya, Juan Jesus, Felipe Melo, Brozovic, Manaj, Palacio. All.: Mancini 6 Arbitro: Doveri Marcatori: 15’ Perisic (I), 21’ st Gilardino (P) Ammoniti: Kondogbia (I); Vazquez, Maresca (P) Espulsi: 34’ st Murillo (I) per doppia ammonizione

cinismo e fantasia arriva il Sassuolo

I

l Milan è sempre più un rebus difficile da risolvere. La conquista del trofeo Berlusconi poteva essere l’occasione giusta per guarire, invece niente. Anche contro i gasatissimi ragazzi della Primavera dell’Inter, la squadra rossonera ha palesato i suoi limiti tecnici e tattici. La volontà, la grinta contro i nerazzurri non è certamente mancata, ma non basta. I fili del gioco sembrano aggrovigliarsi sempre di più. La squadra non dispone di un vero leader. Fragile si è poi dimostrato il reparto difensivo che più volte, vuoi per infortuni, o scelte tecniche, è stato composto da giocatori diversi. La conferma arriva dalle otto giornate di campionato. La retroguardia del Milan è una delle peggiori del campionato, tanto che risulta penultima in graduatoria, insieme all’Empoli, con 14 gol subiti, di cui ben quattro sono i gol incassati in un’unica gara; quella interna contro il Napoli. Contro l’Inter, nel trofeo Berlusconi, c’era grande attesa di rivedere Mexes in campo, ma

l’ex giallorosso, al di là dell’errore difensivo commesso in occasione della rete di Kondgobia, è apparso lontano dalla migliore condizione. Quale soluzioni adotterà ora Mihajlovic, che rischia la panchina? Molto pro-

babilmente il tecnico serbo nella sfida delicata contro il non più sorprendente Sassuolo potrebbe schierare in difesa il tandem Alex-Romagnoli; coppia centrale che, rispetto alle altre soluzioni adottate dal tecnico serbo in

La delusione di Silvio Berlusconi, non ha digerito la sconfitta

Milan-Sassuolo: parliamone campionato, sembra dare maggiore sicurezza e riproporre poi l’enfant prodige Davide Calabria, che ha fatto vedere ottime cose anche nel trofeo Berlusconi.

L’altra nota stonata rossonera è il centrocampo. Giocatori di fantasia non ce ne sono. Montolivo dovrebbe essere il faro, il fulcro dal quale dovrebbe partire

Luigi Rubino il gioco, ma il calciatore, dopo la seconda operazione dello scorso maggio, non si è ripreso completamente e viaggia a corrente alternata. La manovra in varie occasioni è apparsa lenta e prevedibile. La squadra verticalizza poco e la speranza che Bacca ed Adriano la mettano dentro sono, così, ridotte a lumicino. Il Sassuolo non è una grande del campionato, ma ormai sono tre anni che resiste e fa bene in serie A. Quest’anno è partito quasi a razzo, tanto che occupa i primi posti della classifica. Segreti? Nessuno, solo tanta umiltà, voglia di vincere di un gruppo omogeneo dove il gole il gioco si vedono grazie al lavoro meticoloso di Eusebio Di Francesco; tecnico giovane, preparato e fedele al suo calcio: quello del 4-3-3.


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Mbaye Niang

Mario Balotelli

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roblemi muscolari per Mario Balotelli, si pensava ad un normale affaticamento ma i tempi di recupero sono risultati più lunghi del previsto. Lavoro separato dai compagni per lui e il tecnico potrebbe anche tentare di capire il suo stato di salute proprio oggi contro il Sassuolo.

D

ifficile ipotizzare oggi il ritorno in campo di Niang. I tempi di recupero, frattura al piede, per lui sono purtroppo lunghi. I più ottimisti lo vedrebbero in campo per fine novembre

Jeremy Menez Andrea Bertolacci

A

ndrea Bertolacci ha lasciato il terreno di gioco del Meazza in barella mercoledì scorso nel derby contro l’Inter nel Trofeo Luigi Berlusconi. Il centrocampista rossonero si è fatto male in uno scontro di gioco con Assane Gnoukouri, difficile capire i tempi di recupero. Distorsione al ginocchio sinistro per lui.

C

ontinuano i problemi per Jeremy Menez legati alla schiena. Non è bastato un periodo di riposo e recupero di due mesi dopo l’ultimo intervento. L’incontro in Coppa Italia disputato dai rossoneri contro il Perugia ha risvegliato i vecchi dolori costringendo ancora una volta il francese al riposo forzato. La speranza di Sinisa Mihajlovic è di riaverlo a Milanello almeno fra una decina di giorni. L’attaccante, ancora a Montecarlo, sta terminando il periodo di riabilitazione. Presto per ipotizzare quando Menez potrà scendere in campo ad allenarsi con i compagni ma allenamenti individuali sono ipotizzabili già fra dieci giorni come anzidetto.


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Vita di CLUB

Giovanni Labanca

E

’ stato sempre il sogno di ogni tifoso: poterla baciare, prenderla ed elevarla al cielo, proprio come hanno fatto i grandi campioni del Milan del passato, a cominciare dal baby Rivera ad Altafini, a Maldini, padre e figlio e a tanti altri. Il miracolo si è avverato l’11 ottobre scorso, anche se a distanza di anni,

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MILAN CLUB BENEVENTO poco importa, a Benevento, presso la sede del Milan Club. Vi è arrivata, la Coppa dalle orecchie grandi, quella vinta nel 2007, portata da Milano dalla vestale Nuccia Malvestiti, accolta come si conviene ad una eroina di altri tempi, ad un Trofeo quasi di guerra, conquistato sui campi di battaglia calcistici di mille città. La Coppa Campioni a Benevento ha segnato una data storica, per un evento riuscito in grande stile, tra un generale plebiscito di consensi. Tutta Benevento, ma in modo particolare il Milan Club, ha potuto soddisfare un’attesa lunga parecchi anni, la cui eco si è sparsa per tutta la zona tanto da richiamare in città tantissimi tifosi degli altri Milan Club. E giacché c’erano, il tutto si è trasformato in un proprio e vero raduno di Milan Club, ben organizzato con sapiente lavoro dal presidente Benedetto Dell’Elba e dai suoi collaboratori, trasformatosi, alla fine, in una indimenticabile grande festa rossonera in onore del Diavolo. Il glorioso trofeo, inizialmente, è stato esposto all’interno della sede sociale del Milan Club all’ammirazione dei tesserati e, successivamente, portato al Bei Park Hotel, per quella che possiamo definire la presentazione ufficiale. L’ospite principale è stata Nuccia Malvestiti, segretaria amministrativa dell’AIMC, che sebbene fosse ben abi-

tuata a queste manifestazioni, si è molto emozionata e si è detta molto orgogliosa dell’apporto, che tutti i Milan Club campani hanno dato e continuano a dare alla loro squadra. Al raduno, ha fatto pervenire il suo affettuoso saluto capitano Franco Baresi che, qualche giorno prima, in occasione dell’inaugurazione della scuola di calcio di Lioni, nella vicina provincia di Avellino, aveva ricevuto con cordialità e passione, una folta delegazione del Milan Club di Benevento, guidata dal presidente Dell’Elba. Dire che la manifestazione abbia riscosso consensi solo a livello locale sarebbe assai riduttivo, perché sono giunti messaggi di congratulazioni da ogni parte all’Italia rossonera ed in modo particolare è stato gradito il plauso della Società e dell’AIMC, con grande soddisfazione dei soci. Il presidente Dell’Elba ha ringraziato di cuore i ragazzi che, con grandi sforzi ed enormi sacrifici, hanno saputo organizzare un evento di tale importanza. La bella giornata, che non sarà facilmente dimenticata, si è conclusa con una magnifica cena, durante la quale il presidente Dell’Elba ha consegnato vari riconoscimenti a più tifosi, particolarmente distintisi durante l’annata calcistica. Stadio5, felice di riportare questa bella iniziativa, esprime tutta la sua vicinanza alla popolazione beneventana e della Campania, per i gravi danni subiti dalle violente tempeste di acqua, sicuro che esse, come in altre occasioni, sapranno trovare l’indomita forza per risorgere, ancora una volta, dal fango. Auguri.


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Vita di CLUB

Giovanni Labanca

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a da poco superato la prestigiosa soglia dei trent’anni di

Milan Club ornago affiliazione all’AIMC e, nella scia dell’entusiasmo del prestigioso traguardo raggiunto, il Milan Club “Alfieri Zandarin” di Ornago continua ad essere, sempre più incisivamente, protagonista della vita sociale della piccola comunità, in terra brianzola. Quest’anno ha riconfermato, per esempio, la sua partecipazione alla nona giornata del Volontariato e dell’Associazione 2015, che

si è tenuta nel centro lombardo. Il presidente Adriano Bassani non si stanca mai di incoraggiare i suoi soci ad intensificare queste specifiche attività che, non solo sono meritorie e vanno ad aiutare i più bisognosi, ma servono anche come belle occasioni per ricordare amici scomparsi e tanto amati. Tra questi c’è anche il campionissimo Angelo Anquilletti, difensore del Milan degli anni 70, che aveva con il Club stretti legami di amicizia, anche personali. E proprio nello stand del Club sono stati esposti alcuni cimeli che lo ricordano e che sono patrimonio affettivo del

club. In questo articolo, abbiamo voluto pubblicare la foto del primo direttivo della fondazione in segno di rispetto anche del primo presidente Alfiero Zandarin, cui il sodalizio stesso è giustamente dedicato, per ricordarne la passione e l’attaccamento ai colori sociali che sono stati sempre alla base del suo agire quotidiano, come presidente e comune amico di tutti. In questo contesto vanno anche ricordati gli altri componenti del direttivo attuale che sono: Nevio Villa, vice presidente;

Ilario Sgnaolin, segretario; Luigi Sgnaolin, addetto stampa; Ettore Beretta, Lorenzi Grazioli, Pino Grosso, Vincenzo Locatelli, Carlo Magni, Daniele Nozza, Umberto Oggioni, Ercole Parolini e Roberto Sala, consiglieri. Tutti sperano ardentemente che il Milan rimonti la china, perché ritengono, giustamente, che una squadra blasonata non debba occupare posizioni di classifica che sanno di beffa ed offesa per la tifoseria. Le speranze, caro Diavolo, non vanno più deluse.

stante del sodalizio. Questi

tezza, il Milan Club ha cam-

Club. Auguri da Stadio5 per

sono: Roberto Cosci, vice

biato sede, passando nel Bar

una sempre più brillante vita

presidente; Daniele Trema-

Baldassarri in via della Gron-

che, a giudicare dai primi tre

roli, Michele Landi, Alessio

da alla Magliarina, un posto

anni, si preannuncia quanto

Monti, Riccardi Mingnaini,

molto più vasto e comodo,

mai vibrante e ricca di soddi-

consiglieri. Quest’anno, dopo

dove svolgere più facilmente

sfazioni.

averne constata la inadegua-

tutte le crescenti attività del

MILAN CLUB VIAREGGIO

L

a Perla del Tirre-

sonera, che in breve tempo è

ti sempre con maggior vigore,

no, quella bardata

diventato uno dei più attivi

si è circondato di validissimi

di rossonero, da

degli associati all’AIMC di

collaboratori, che vanno ri-

tre anni ospita il

Milano. Il presidente France-

cordati per il loro proficuo

Milan Club Viareggio Ros-

sco Brucia, per portarlo avan-

impegno per la crescita co-


’attuale difensore del Sassuolo Paolo Cannavaro, Napoli 26 giugno 1981, ne ha vista di acqua passare sotto i ponti professionali e non. Il fratello del più acclamato Fabio, non si è fatto mancare nulla, compreso il coinvolgimento nel calcioscommesse del 2011 insieme a Gianluca Grava, entrambi coinvolti dalle dichiarazioni dell’ex compagno di squadra Matteo Gianello. Se l’è vista brutta il calciatore partenopeo, prima deferito nel 2012 per omessa de-

nuncia dal procuratore federale Stefano Palazzi in occasione della gara del 2010 persa dal Napoli, sua ex squadra, contro la Sampdoria per 1-0, il 10 dicembre dello stesso anno, sempre il PM Stefano Palazzi chiede per lui 9 mesi di squalifica e otto giorni dopo la Commissione Disciplinare della FIGC lo condanna a sei mesi di squalifica. Per sua fortuna, e se non ha commesso il fatto è giusto così, la Corte di Giustizia Federale lo assolve da tutte le accuse nel febbraio dell’anno

9 cali, giocando molto poco, passa all’Hellas Verona dietro espressa richiesta del tecnico di allora Alberto Malesani. Con gli scaligeri gioca 24 incontri nella stagione 2001-2002 e mette a segno la sua prima rete in serie A contro il Milan a San Siro. Nel cuore dello “scugnizzo” c’è ancora il Napoli dove vi fa ritorno nella stagione 2007-2008 dando un concreto contributo alla squadra nella conquista della Serie A risultando, unitamente a Domizzi e Maldonato, tra i difensori meno

Paolo Cannavaro

l’Ospite Marjlja Bisceglia

L

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battuti del campionato. Il ritorno al Napoli, nella prima stagione, frutta 39 presenze e due gol. La stagione successiva finalmente in A col Napoli collezionando 34 presenze e spesso con la fascia da capitano al braccio. L’anno successivo diventerà il capitano a

successivo revocandogli la squalifica. Passiamo al calcio giocato, sicuramente più interessante e costruttivo. Paolo Cannavaro cresce nelle giovanili del Napoli con cui fa il suo esordio in prima squadra, a diciassette anni, contro il Verona in Serie B. L’anno successivo si trasferirà al Parma per problemi economici della società azzurra. A Parma gioca con il fratello Fabio e l’esordio in gialloblu è proprio in sostituzione del fratello nell’incontro Parma-Lecce vinto per 4-1. Dopo due anni passati con i Du-

tutti gli effetti. E’ l’arrivo del tecnico Rafa Benitez, stagione 2013-2014, che nega a Paolo di chiudere la carriera professionistica nella squadra del cuore e di cui era ormai la bandiera con 276 in sette stagioni. Nel mercato invernale passa al Sassuolo in prestito con diritto di riscatto. L’esordio con la squadra neroverde è segnata dalla sconfitta interna contro il Verona (1-2). La frazione di stagione con la squadra emiliana si chiude con 16 presenze in campionato e con la salvezza della squadra che, restando in Serie A, riscatta il suo cartellino.


domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it

10

Frosinone (8,9 milioni di euro) Longo (300.000), Rosi (300.000), Dionisi (200.000), Pavlovic (200.000), Ciofani (200.000), Diakité (200.000), Chibsah (200.000), Verde (200.000), Leali (200.000), Paganini (150.000), Gucher (150.000), Santana (150.000), Sammarco (150.000), Crivello (100.000), De Col (100.000), Gori (100.000), Blanchard (100.000), Lupoli (100.000), Pigliacelli (100.000), Soddimo (80.000), M. Ciofani (80.000), Frara (80.000), Carlini (20.000), Bertoncini (20.000), Zappino (20.000), Fraiz (10.000), Crescenzi (10.000), Ranelli (10.000), De Lucia (10.000), Regolanti (10.000), Formato (10.000)

QUANDO LA RESA NON È PROPO

Ecco cosa spendono le società di Serie A in ingaggi dei propri c

Carpi (13,6 milioni di euro) Empoli (13 milioni di euro) Borriello (550.000), Gabriel Silva (400.000), Zaccardo (300.000), Spolli (300.000), Cofie (300.000), Marrone (300.000), Wallace (300.000), Brkic (300.000), Markovic (300.000), Matos (300.000), Martinho (200.000), Lazzari (200.000), Mbakogu (150.000), Pasciuti (100.000), Munari (100.000), Gabriel (100.000), Gavazzi (100.000), Wilczek (100.000), Bubnijic (100.000), Benussi (100.000), Letizia (70.000), Romagnoli (70.000), Gagliolo (60.000), Di Gaudio (60.000), Porcari (50.000), Bianco (50.000), Poli (50.000), D’Orazio (50.000), Pasini (40.000), Laner (40.000), Brunelli (40.000), Modolo (40.000), Lasagna (40.000), Dossena (30.000), Loi (30.000), Gatto (10.000), Maurantonio (10.000)

Verona (20,2 milioni di euro) Pazzini (1.000.000), Toni (1.000.000), Romulo (800.000), Jankovic (550.000), Siligardi (450.000), Halfredsson (400.000), Greco (400.000), Wszolek (400.000), Gomez (380.000), Sorensen (320.000), Moras (320.000), Luna (300.000), Viviani (300.000), Sala (300.000), Albertazzi (300.000), Gu. Rodriguez (300.000), Winck (300.000), Helander (300.000), D.A. Rafael (250.000), Souprayen (250.000), Marques (250.000), Ionita (200.000), Agostini (180.000), Martic (170.000), Benussi (120.000), Valoti (100.000), Campanharo (100.000), Gollini (80.000).

Saponara (700.000), Maccarone (300.000), Costa (300.000), Laurini (300.000), Skorupski (300.000), Camporese (250.000), Michelidze (200.000), Zambelli (200.000), Croce (200.000), Bassi (180.000), Pucciarelli (150.000), Mario Rui (150.000), Bianchetti (150.000), Barba (130.000), Signorelli (120.000), Zielinski (100.000), Krunic (100.000), Bittante (100.000), Maiello (100.000), Dermaku (90.000), Perticone (90.000), Ronaldo (70.000), Shekiladze (70.000), Rovini (60.000), Biggeri (25.000).

Chievo (16,1 milioni di euro) Paloschi (700.000), Pinzi (600.000), Meggiorini 550.000), Pepe (500.000), Gamberini (500.000), Bizzarri (500.000), Bellomo (500.000), Fetfatsidis (400.000), Cofie (400.000), Gobbi (400.000), Cesar (380.000), Dainelli (350.000), Pellissier (350.000), Radovanovic (330.000), M’Poku (300.000), Cacciatore (300.000), Castro (300.000), Hatemaj (300.000), Izco (300.000), Lazarevic (280.000), Sardo (280.000), Frey (250.000), Bouy (200.000), Bressan (200.000), Bentivoglio (200.000), Bellomo (200.000), Mangani (200.000), Christiansen (200.000), Edimar (200.000), Kupisz (180.000), Pucino (150.000), Sestu (150.000), Mangani (100.000), Seculin (100.000).

Atalanta (24,2 milioni di euro) Torino (24 milioni di euro) Denis (1.000.000), Pinilla (900.000), Paletta (900.000), Carmona (700.000), Cigarini (700.000), A. Gomez (600.000), Moralez (600.000), Stendardo (600.000), Cherubin (600.000), Migliaccio (500.000), Dramè (500.000), Benalouane (450.000), Estigarribia (400.000), Brivio (400.000), Kurtic (400.000), Raimondi (400.000), Del Grosso (350.000) De Roon (300.000), D’Alessandro (300.000), Giorgi (300.000), Nica (300.000), Spinazzola (250.000), Canini (250.000), Frezzolini (150.000), Scaloni (150.000), Sportiello (130.000), Radunovic (100.000), Bassi (100.000), Grassi (70.000).

Udinese (25 milioni di euro)

Di Natale (1.300.000), Danilo (700.000), Guilherme (700.000) Domizzi (600.000), Pinzi (600.000), Kone (600.000), Pasquale (500.000), Thereau (400.000), Aguirre (400.000), Herteaux (400.000), Faraoni (300.000), Fernandes (300.000), Edenilson (300.000), Badu (300.000), Verre (300.000), Widmer (250.000), Karzenis (250.000), Evangelista (250.000), Belmonte (250.000), Jadson (200.000), Kadhim (200.000), Alhassan (150.000), A. Zapata (150.000), Geljo (150.000), Wague (100.000), Jaadi (100.000), Hallberg (100.000), Kadhim (100.000), Adnan (100.000) Lukanovic (100.000), Meret (40.000).

Daniele De Rossi, centrocampista della Roma

il più ricco... euro

6.500.000 a stagione

Quagliarella (850.000), Belotti (800.000), Amauri (750.000), Maxi Lopez (600.000), Bovo (600.000), Moretti (600.000), Obi (500.000), Acquah (500.000), Baselli (500.000), Zappacosta (500.000), Molinaro (500.000), Gazzi (500.000), Glik (450.000), Acquah (400.000), Avelar (400.000), Vives (400.000), Bjarnason (350.000), Ichazo (350.000), Padelli (350.000), Martinez (350.000), Farnerud (350.000), Peres (350.000), Maksimovic (300.000), Perez (300.000), Benassi (250.000), Gaston Silva (250.000), Jansson (250.000), Masiello (250.000), Castellazzi (250.000).

Palermo (24,6 milioni di euro) Sorrentino (900.000), Gilardino (700.000), Maresca (600.000), Della Rocca (600.000), Gonzalez (500.000), Rigoni (500.000), Bolzoni (450.000), Daprelà (400.000), Vitiello (400.000), Vazquez (400.000), Tonelli (400.000), Hilijemark (350.000), Morganella (350.000), Pisano (350.000), Jajalo (300.000), Milanovic (300.000), Andelkovic (300.000), El Kaoutari (300.000), Ngoyi (250.000), Lazaar (250.000), Quaison (250.000), Emerson (200.000), Cassini (200.000), Trajkovski (200.000), Chochev (200.000), Colombi (100.000), Velazquez (100.000), Benali (100.000), Bentivegna (50.000), Fulignati (30.000).

G e n o a (25 milioni di euro) Perin (1.100.000), Dzemaili (900.000), Burdisso (800.000), Pandev (700.000), Tino Costa (700.000), Diego Capel (700.000), Cissokho (700.000), Rincon (600.000), Munoz (500.000), De Maio (500.000), Ujkani (500.000), Marchese (500.000), Gakpé (500.000), Greco (500.000), Figueiras (500.000), Perotti (500.000), També (400.000), Simic (300.000), Lamanna (300.000), Ragusa (300.000), Izzo (300.000), Mussis (300.000), Sampirisi (300.000), Tatchidis (300.000), Fetfatsidis (300.000), Lazovic (300.000), Cofie (300.000), Laxalt (300.000), Ntcham (300.000) Sampirisi (200.000), Improta (200.000), Krajnc (200.000).


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OPORZIONATA AGLI INVESTIMENTI

calciatori e gli stipendi netti che percepiscono i singoli giocatori

Sassuolo (27 milioni di euro) Berardi (1.100.000), Cannavaro (1.000.000), Peluso (800.000), Consigli (800.000), Floccari (700.000), Floro Flores (700.000), Ariaudo (700.000), N. Sansone (700.000), Vrsaljko (700.000), Chibsah (600.000), Biondini (600.000), Terranova (600.000), Pegolo (600.000), Defrel (500.000), Duncan (500.000), Acerbi (500.000), Ariaudo (500.000), Manganelli (450.000), Missiroli (450.000), Chibsah (400.000), Antei (300.000), Gazzola (250.000), Longhi (250.000), Laribi (200.000), Politano (200.000), Pomini (200.000), Polito (200.000), Bianco (150.000), Gliozzi (20.000).

Fiorentina (45,4milioni di euro) Fiorentina (45,4 milioni di euro)

G.Rossi (2.400.000), Mario Suarez (1.800.000), Babacar (1,5 mil), Borja Valero (1.400.000), Astori (1.400.000), Kalinic (1,3 mil), Blazciykowski (1.200.000), Ilicic (1.100.000), Rodriguez (1.000.000), Mati Fernandez (1.000.000), Pasqual (1.000.000), Basanta (1.000.000), Badelj (1.000.000), Vargas (800.000), Tomovic (650.000), Tatarusanu (600.000), Alonso (600.000), Roncaglia (600.000), Hegazy (450.000), Gilberto (400.000), Vecino (300.000), Capezzi (200.000), Sepe (200.000), Iakovenko (200.000), Bernardeschi (130.000)

Napoli (75,2 milioni di euro) Higuain (5.500.000), Zuniga (3.200.000), Hamsik (3.000.000), Callejon (2.600.000), Albiol (2.100.000), Reina (2.000.000), Chiriches (1.700.000), De Guzman (1.500.000), Strinic (1.500.000), Maggio (1.200.000), Gabbiadini (1.200.000), Rafael (1.200.000), Mertens (1.200.000), Insigne (1.100.000), Henrique (1.000.000), Valdifiori (1.000.000), Britos (900.000), Rosati (800.000), Koulibaly (800.000), Ghoulam (800.000), David Lopez (800.000), El Kaddaouri (600.000), Andujar (600.000), Jorginho (600.000), Hysaj (500.000), Gabriel (500.000), Radosevic (300.000), Luperto (300.000), Colombo (100.000).

M i l a n (99 milioni di euro) Bacca (3.500.000), Montolivo (3.500.000) De Jong (3.000.000), Luiz Adriano (3.000.000), Diego Lopez (2.500.000), Alex (2.500.000), Honda (2.500.000), Muntari (2.500.000), Menez (2.400.000), Cerci (2.200.000), Abate (1.800.000), Mexes (1.700.000), Zapata (1.600.000), Romagnoli (1.500.000), Bertolacci (1.500.000), Poli (1.500.000), Armero (1.500.000), De Sciglio (1.500.000), Kucka (1.500.000), Jose Mauri (1.000.000), Antonelli (1.000.000), Bonaventura (1.000.000), Abbiati (1.000.000), Suso (1.000.000), Agazzi (700.000), Niang (500.000)

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Bologna (27,8 milioni di euro) Destro (1.600.000), Gastaldello (1.000.000), Perez (700.000), Mirante (700.000), Pazienza (600.000), Donsah (600.000), Mancosu (600.000), Mbaye (600.000), Mounier (500.000), Cacia (500.000), Brienza (400.000), Brighi (400.000), Garics (400.000), Acquafresca (400.000), Rossettini (400.000), Crisetig (400.000), Da Costa (400.000), Oikonomu (300.000), Rizzo (300.000), Maietta (300.000), Diawara (300.000), Pulzetti (300.000), Krafth (300.000), Zuculini (300.000), Pulgar (200.000), Morleo (200.000), Riverola (150.000), Coppola (100.000), Diawara (100.000), Yaisien (100.000), Ceccarelli (100.000), Djokovic (100.000), Masina (50.000), Sarr (50.000)

Sampdoria (28 milioni di euro) Fernando (1.000.000), Barreto (900.000), Eder (900.000), Silvestre (800.000), Palombo (800.000), Cassano (700.000), Moisander (700.000), De Silvestri (700.000), Eder (700.000), Muriel (700.000), Rodriguez (600.000), Krsticic (600.000), Soriano (500.000), Viviano (500.000), Zukanovic (500.000), Mesbah (400.000), Carbonero (400.000), Marchionni (400.000), Coda (400.000), Rocca (300.000), Cassani (300.000), Regini (300.000), Lazaros (300.000), Correa (300.000), Bonazzoli (200.000), Brignoli (200.000), Pedro Pereira (200.000), De Vitis (100.000), Puggioni (100.000).

Lazio (52,8 milioni di euro) Klose (2.000.000), Candreva (1.800.000), Matri (1.500.000), Biglia (1.400.000), Djordjevic (1.200.000), Radu (1.200.000), Marchetti (1.100.000), Parolo (1.100.000), Konko (1.000.000), Mauri (1.000.000), Lulic (1.000.000), De Vrij (900.000), A.Gonzalez (900.000), Basta (800.000), Gentiletti (800.000), Felipe Anderson (700.000), Hoedt (500.000), Morrison (500.000), Braafheid (500.000), Keita (500.000), Berisha (500.000), Kishna (400.000), Milinkovic Savic (400.000), Gonzalez (400.000), Sarac (300.000), Onazi (300.000), Cataldi (200.000), Strakosha (100.000), Patric (100.000).

I n t e r (94,6 milioni di euro) Kodogbia (3.500.000), Icardi (3.200.000), Ivan Perišić (2.500.000) Palacio (3.000.000), Jovetic (3.000.000), Guarin (2.800.000), Miranda (2.500.000), Felipe Melo (2.500.000), Ljajic (2.200.000), Ranocchia (2.200.000), Handanovic (2.000.000), Medel (1.600.000), Murillo (1.500.000), Santon (1.500.000), Juan Jesus (1.400.000), Nagatomo (1.300.000), M’Vila (1.200.000), D’Ambrosio (1.100.000), Montoya (1.000.000), Andreolli (1.000.000), Brozovic (800.000), Carrizo (700.000), Khrin (400.000), Berni (200.000), Donkor (60.000), Manaj (20.000).

R o m a (113 milioni di euro) De Rossi (6.500.000), Dzeko (4.500.000), Salah (3.500.000), Pjanic (3.200.000), Strootman (2.800.000), Digne (2.700.000), Castan (2.600.000), Totti (2.500.000), Cole (2.300.000), Iturbe (2.300.000), Ljajic (1.900.000), Nainggolan (1.800.000), De Sanctis (1.500.000), Manolas (1.500.000), Yanga Mbiwa (1.300.000), Maicon (1.300.000), Torosidis (1.300.000), Keita (1.200.000), Gerson (1.200.000), Ibarbo (1.200.000), Szczesny (1.000.000), Iago Falque (1.000.000), Poonce (1.000.000), Ucan (1.000.000), Lobont (750.000), Florenzi (600.000), Paredes (500.000), Somma (100.000)

Roberto Mauriantonio, portiere del Carpi

Juventus (124 milioni di euro) Pogba (4.500.000), Khedira (4.000.000), Buffon (4.000.000), Mandzukic (3.500.000), Marchisio (3.500.000), Chiellini (3.500.000), Cuadrado (2.500.000), Evrà (2.500.000), Barzagli (2.500.000), Dybala (2.200.000), Hernanes (2.000.000), Liechtsteiner (2.000.000), Bonucci (2.000.000), Caceres (1.800.000), Asamoah (1.600.000), Alex Sandro (1.500.000), Pereyra (1.300.000), Pepe (1.300.000), Morata (1.000.000), Isla (800.000), Coman (800.000), Padoin (800.000), Rugani (700.000), Zaza (700.000), Sturaro (600.000), Lemina (500.000), Rubinho (200.000), Vadalà (200.000), Cerri (100.000).

il più povero... euro

10.000

a stagione


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Cominciò con un porompompero anche quella volta con il Lecce

A

chi, come il sottoscritto, ha seguito il Napoli di Diego Armando Maradona, non è certo sfuggito un momento particolare accaduto domenica 18 ottobre al San Paolo: al termine della gara i calciatori si sono trattenuti per oltre mezz’ora insieme con i tifosi, facendo il giro del campo. Gli atleti correvano con le braccia alzate

applaudendo il pubblico. Sugli spalti festosi, in un tripudio di bandiere, il popolo azzurro, salutando i suoi beniamini, cantava: “Un giorno all’improvviso, mi innamorai di te. Il cuore mi batteva, non chiedermi perché. Di tempo ne è passato, ma siamo ancora qua. E oggi come allora difendo la Città … Alè ale aleeeè Alè ale aleeeè… Alè ale aleeeè Alè ale aleeeè” .Tutto ciò ha ricucito l’ultimo orlo che andava rattoppato, quello tra la torcida azzurra e la formazione partenopea, uno strappo che finalmente dopo la gara contro la Fiorentina si è ricomposto in maniera definitiva. Era molto triste vedere

lo stadio di Fuorigrotta vuoto. Ci auguriamo che dopo questa gara con i viola, l’embargo della tifoseria sia risolutivamente terminato. E’, tra l’altro, di buon auspicio ricompattare quella sinergia che è stata da sempre il dodicesimo uomo del Napoli. D’improvviso mi è parso di tornare indietro nel tempo quando, contro il Lecce, la partita iniziò con un coro assordante. Correva l’anno di grazia 1989 dell’era Maradona: dopo l’ultimo gol segnato da Alemao partì un festoso e ritmato coro dalla curva B, che si propagò a tutto il San Paolo “Porompompòn! Porom-poronpompero-però! Porom-poronpompero-però! Poron-poronpompò!”. Un ricordo lontano! Il ricordo di un simpatico coro esploso dalla Curva B durante

una trionfale partita del Napoli dell’era Maradona, quando i partenopei surclassarono il Lecce con un perentorio 4 a 0 il 26 febbraio del 1989. La stagione 1988/89 fu coronata dal trionfo azzurro in Coppa Uefa nel doppio confronto con lo Stoccarda. Come allora, anche dopo questa grande partita contro la Fiorentina, abbiamo potuto, finalmente, riascoltare un coro che, sia pure con ritmi e parole diverse, eleva la sua voce alta e forte sulle gradinate del San Paolo. Personalmente devo sottolineare che la Fiorentina di Paulo Sousa mi ha favorevolmente colpito. Avevo un’idea diversa dei viola, pensavo che si trovassero in quella posizione di classifica più per congetture e momenti fortunati non per proprio merito ma per

demerito degli avversari. Devo ammettere che mi sbagliavo: i toscani sono davvero un’equipe di vertice. Complimenti sinceri per i risultati che in poco tempo il tecnico portoghese è riuscito ad ottenere. Comincia, dal prossimo match degli azzurri, il vero banco di prova, quello che vedrà i ragazzi di Maurizio Sarri affrontare un filotto contro quelle squadre, definite di seconda fascia, ma che in due anni nell’era Benitez, hanno risucchiato la bellezza di cinquantasette punti al Napoli, inficiando così le imprese di vittorie importanti che i partenopei, anche con il tecnico iberico, avevano raggiunto. Il Napoli affronterà di seguito il Chievo a Verona, poi ospiterà il Palermo, successivamente salirà a Genova contro i rossoblù di

Giampiero Gasperini, poi sarà ancora al San Paolo con l’Udinese ed infine affronterà nuovamente la trasferta in terra scaligera contro l’Hellas. Queste sono tutte partite contro formazioni non di vertice che, ritengo, rappresentino la prova del nove per capire chi siamo davvero, dopo le vittorie contro Lazio, Juventus, Milan e Fiorentina, della banda di Higuain e Co. Vittorie queste , tre volte su quattro, ottenute tra le mura amiche; vittorie belle e importanti che non sono roba da poco, ma è giusto ricordare che sono state ottenute in casa, onde evitare entusiasmi, comprensibili, ma non certo da farci montare la testa in maniera eccessiva. In fondo l’unica vittoria fuori dal San Paolo, l’abbiamo ottenuta contro il Milan a San Siro, Milan che è davvero la brutta copia di una squadra di vertice. Non voglio certo sminuire le vittorie della mia squadra del cuore, ma sento parlare già di scudetto e per arrivare a tanto è necessario percorrere ancora una lunga strada. Siamo solo all’ottava di campionato, troppo presto per emettere qualsiasi sentenza. Andiamoci cauti! Anche perché l’inizio di stagione ci ha visti perdere punti preziosissimi, proprio contro le cosiddette squadre di seconda fascia. Abbiamo perso tantissimi punti, addirittura tre, contro il Sassuolo che ha comunque gli stessi punti che abbiamo noi in classifica, per non parlare di quel triste 0 a 0 con il Carpi che ci ha visti giocare per oltre 90 minuti nell’area avversaria senza cavare un ragno dal buco. Auguriamoci che quest’ultima sia stata una partita a sé stante, altrimenti temo davvero che sarà l’ennesima occasione persa per noi. Ci sarà la svolta? Io spero finalmente di si.


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Brilla la Fiorentina. Roma, è in gioco il primato La Viola cerca il riscatto dopo lo stop del San Paolo

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ampionato spezzatino per la gioia degli scommettitori e delle televisioni. Si gioca a 360 gradi su tutti i campi, con i riflettori puntati sulla sfida di oggi del Franchi tra Fiorentina e Roma. La squadra di Paulo Souza deve riscattare il passo falso compiuto con il Napoli, mentre i giallorossi di Garcia, dopo il rocambolesco pareggio di Leverkusen in Champions, provano il sorpasso per riabilitarsi dai pazzi sei minuti giocati in Germania. Una gara, quella di Firenze, che metterà a fuoco la condizione fisica e psichica delle due formazioni, capaci, comunque, di sciorinare un buon gioco a favore dello spettacolo. Garcia ha respinto tutte le critiche in merito alla gara con il Bayer ed è convinto di uscire dallo stadio toscano con un risultato brillante. Nei piani alti della classifica, l’Inter ieri sera ha incrociato le

ria dal dente avvelenato per la sconfitta di Frosinone e quel Verona imbufalito per il pareggio del Bentegodi con l’Udinese. Ma

armi con il Palermo, mentre oggi pomeriggio a San Siro il Milan furibondo per il pareggio conquistato dal Torino in maniera rocambolesca proverà a battere il Sassuolo, per allontanare i fantasmi dell’esonero di Mihajlovic dalla guida dei rossoneri. Un

attenzione anche a Juventus Atalanta, dove i bergamaschi sentono odore di colpaccio. La Lazio, infine, dopo lo stop col Sassuolo,

proverà ad alzare la testa, mentre a Verona, in serata, il Napoli con il Chievo cercherà di confermare il buon momento attraversato.

altro passo falso del Diavolo sarebbe, in effetti, fatale per il tecnico serbo che si trova tra le mani una classifica peggiore rispetto a quella della scorsa stagione di Pippo Inzaghi. Aprirà le danze, oggi a mezzogiorno, la sfida di Marassi fra la Sampdo-

DUELLO A MANCHESTER PER IL PRIMATO TRA CITY ED UNITED Bayer Monaco inarrestabile in Bundesliga

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l City in Premier League prova ad accelerare il passo, tentando di staccare i cugini dell’United in classifica. La squadra di Pellegrini è reduce da un successo eclatante con la neo promossa Bournemouth. Aguero e compagni ne

hanno fatti cinque di gol, in tutta risposta alla squadra di Van Gaal, che ha travolto a Liverpool con un secco 0-3 l’Everton. E’ tornato al successo anche l’Arsenal, vittorioso a Wotforts, con una tripletta di Sterling, mentre il sempre più sorpren-

dente West Ham ha piegato da corsaro il tenace Crystal Palace. In Germania, nono successo consecutivo del Bayern Monaco, a Brema con il Werder, con rete firmata da Muller, vittoria di misura che ha fatto scattare, però, l’allarme rosso per la squadra

di Guardiola, battuta, in Champions dall’Arsenal. Non molla il Borussia Dortmund, vincitore in trasferta con il Mains, mentre lo Schalke 04, buon terzo posto, supera l’Herta Berlino per 2-1. In Ligue1, non si ferma la marcia del PSG, che con due gol di Ibra

chiude la pratica in Corsica con il Bastia. Sorprende, ancora una volta, la coppia Angers-Caen, attualmente alle spalle dei parigini grazie alla serie di vittorie, ultima delle quali con Reims e Tolosa. Grande la marcia del Nizza, che va a segno con un altro straordinario poker sul Rennes, quinta forza del campionato. La squadra della Costa Azzurra, tra l’altro, dovrà recuperare la gara casalinga contro il Nantes, bloccata sul 2-2 dall’alluvione. In Spagna, il Barca per allenarsi per il match di Champions, vinto

calcio estero

poi con Bate Borizov, ne ha fatto cinque al Rayo Vallecano, quattro dei quali firmati da Neymar. Risposta del Real Madrid con il 3-0 inflitto al Levante, mentre il Celta Vigo, altro capolista della Liga, espugnava Villareal.

Neymar da Silva Santos Júnior


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PANINI: ESCE IN EDICOLA “CALCIATORI ADRENALYN XL 2015-2016” te dedicate alle 3 squadre promosse in Serie A TIM, le card dei due capocannonieri della passata stagione Luca Toni e Mauro Icardi, la card del portiere meno battuto della stagione 2014-2015 Gianluigi Buffon, oltre che quelle dedicate alle nuove sezioni “Moto Perpetuo”, “Duo Meraviglia” e “Giocatore Chiave”. Per poter rappresentare in

E

’ uscito in edicola “Calciatori Adrenalyn XL 20152016”, la raccolta di card Panini dedicata ai grandi protagonisti della nuova stagione calcistica. La collezione è composta da 369 bellissime card (di cui ben 209 in materiali speciali: fluo, acetato, lenticolari) su tutte le squadre della Serie A TIM. Oltre ad essere un collezionabile, nella migliore tradizione Panini, questa raccolta è anche un appassionante gioco che si ispira alle partite di calcio e che consente a chiunque di cimentarsi con la propria formazione preferita. Le partite posso-

no essere disputate sia sul campo di gioco, contenuto nello Starter Pack od abbinato alla Guida Ufficiale, oppure online sul sito w w w.paniniadrenalyn. com. La nuova collezione è stata presentata oggi alla

stampa a Milano presso la sede della Lega Serie A, alla presenza di rappresentanti del mondo del calcio italiano. La collezione “Calciatori Adrenalyn XL 2015-2016” dedica più di 13 card ad ogni squadra di Serie A TIM, alle quali si aggiun-

gono la card dedicata al Mister e quella con il logo del club. La raccolta si caratterizza per un numero elevato di card speciali: tra queste, le novità assolu-

maniera più completa la stagione calcistica appena iniziata quest’anno, oltre allo Starter Pack è prevista anche la Guida Ufficiale, pubblicazione che verrà distribuita con 10 card “Last Change” con alcuni dei più

rilevanti colpi di mercato. Numerose anche le limited edition a tiratura limitata, tra cui le quelle raffiguranti i 3 principali trofei del calcio italiano e quelle de-

dicate ad alcuni giocatori di primo piano. Per giocare online e sfidare migliaia di altri tifosi in tutta Italia, è sufficiente registrarsi su www.paniniadrenalyn.it e sbloccare le card con il codice posizionato sul retro di ognuna di esse. “Siamo orgogliosi di partecipare al lancio della nuova collezione Calciatori Adre-

nalyn XL 2015-2016, un prodotto sempre più innovativo, una collezione che avvicina molti appassionati al nostro campionato”, ha affermato il direttore generale della Lega Serie A, Marco Brunelli. “Grazie a Panini, i campioni della Serie A TIM saranno protagonisti anche durante la settimana, diventando og-


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369 CARD ESCLUSIVE NELLA NUOVA COLLEZIONE DEDICATA ALLA SERIE A TIM

getto ludico per i tifosi di tutte le età”.

“La collezione Calciatori Adrenalyn XL 2015-2016, giunta alla settima edizione, inaugura come di consueto la stagione dei collezionabili dedicati alla Serie A TIM”, ha dichiarato Antonio Allegra, direttore Mercato Italia di Panini. “Una raccolta che si arricchisce di anno in anno come materiali speciali utilizzati, soluzioni grafiche e in termini di giocabilità. Inoltre, la possibilità di disputare incontri online e sbloccare preziosi bonus per la propria squadra rende le partite a Calciatori Adrenalyn XL veramente uniche ed emozionanti”. La collezione “Calciatori Adrenalyn XL 20152016” è già in vendita in tutte le edicole. Una bustina contenente 6 card è in vendita a 1,50 euro, mentre lo Starter Pack (con raccoglitore, campo da gioco, 4 bustine, regole del gioco, 1 card limited edition) è in vendita a 6,90 euro. Disponibile anche la Guida Ufficiale con gli aggiornamenti (comprendente guida magazine, campo da gioco, 10 card Last Change, 2 card limited edition di Juan Cuadrado e Adem Ljajic) al prezzo di 4,90 euro. Sul sito ufficiale www.paniniadrenalyn.com, gli appassionati potranno trovare suggerimenti, news, curiosità e tutte le informazioni necessarie per ottenere le card limited edition.


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Champions League

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Juventus a digiuno ma prima del girone. Roma beffata e deludente peo. Nessun timore, la Juventus resta prima del girone D a sette punti e regalano il primo punto ai tedeschi. Nel terzo turno di Champions League Allegri manda in campo a sorpresa Alex Sandro sulla fascia sinistra. A centrocampo

più avanzato. L’onere di segnare è affidato a Mandzukic e Morata. In una serata che ha riservato poche emozioni i tifosi bianconeri possono comunque festeggiare con il capitano un nuovo record: il Portierone Gigi Buffon

Severa Bisceglia

L

a Juventus ha il bicchiere mezzo pieno. Non riesce in casa ad avere la meglio sul Moenchengladbach che si presenta a Torino con una difesa inespugnabile, uno 0-0 che non fa male ai padroni di casa. I tedeschi fermano i ragazzi di Allegri con una difesa chirurgica che nega ai padroni casa ogni velleità di successo. Gli spettatori abbandonano lo Juventus Stadium un po’ delusi e temono che l’altalena psicologica della squadra in campionato possa condizionare anche il cammino euro-

nulla di nuovo, Khedira, Marchisio e Pogba sono la scelta migliore e Cuadrado gioca

ha superato Alessandro Del Piero nella speciale classifica diventando lo juventino con

utto irrimediabilmente compromesso, o quasi, invece per una Roma sprecona e deludente nel finale. La pazza Roma in Germania riesce prima a recuperare un doppio svantaggio e nel fi-

nale, sempre per meriti suoi, riesce a farsi rimontare le due reti di vantaggio e tutto nei minuti finali… folle disfatta. La squadra di Garcia, come già detto, riesce a rimontare il 2-0 subito da Hernandez grazie alla doppietta di De Rossi,

li merita tutti i 6.500.000 di euro di ingaggio annuo, ed a portarsi in vantaggio con un sonoro 2-4 per le reti siglate da Pjanic e Iago Falque. I minuti finali di questa partita restano tutti da spiegare. Quando i giochi ormai sembravano

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La delusione di Andrea Agnelli

chiusi i giallorossi subiscono il risveglio del Bayer Leverkusen prima con il gol di Kampl e allo scadere quello di Mehmedi per il definitivo 4-4. La beffa di non riuscire a gestire il match sul 2-4 mette in evidenza i limiti di questa Roma che mette in campo comunque un buon calcio d’autore ma con non poche pecche difensive. Ingenuità difensive che una squadra come la Roma non può e non deve permettersi. Partita tutta in salita per la Lupa, 4 minuti e sotto già di un gol su calcio

il maggior numero di minuti giocati con la maglia bianconera. Sulla partita contro il Borussia resta poco da dire ad eccezione di poche emozioni sparse qua e là come la traversa colpita da Morata al 15’ o il tiro di Cuadrado al 22’ finito alto di pochissimo. Anche Pogba ci prova al 29’ mandato la palla fuori di pochissimo. Una nota positiva la merita sicuramente Barzagli che fa la sua partita muovendo palla e servendo a turno i suoi compagni sbagliando pochissimo. La nota negativa è riservata al solito Chiellini che non perde occasione per farsi ammonire. La Juventus ha creato diverse palle gol, più degli avversari, mancando però di precisione. La corsa verso gli ottavi di finale è solo rallentata, non certo ferma, in caso di successo avrebbe già festeggiato allo Stadium il passaggio del turno. La Juve, come detto, resta prima del girone con 1 punto di vantaggio sul Manchester City che batte in

rimonta il Siviglia per 2-1. Una gara, quest’ultima, passata alla cronaca per i violenti scontri avvenuti prima della partita tra gruppi di tifosi. Il Siviglia incassa il secondo ko consecutivo e resta ferma a

3 punti seguita appunto dal Borussia Moenchengladbach fanalino di coda con 1 punto. La Juventus torna in campo nella gara di ritorno, il 3 novembre come il Siviglia e il City.

di rigore grazie alla deviazione col braccio di Torosidis in area di rigore. Si occupa Hernandez della trasformazione. Per il raddoppio tedesco bisogna attendere solo 15’ sempre ad opera di Hernandez che spiazza Szczesny. Nulla è perduto, ci pensa capitan De Rossi ad ammutolire i ros-

soneri del Leverkusen con la sua prima doppietta europea (29’ e 37’). A sostegno del capitano arriva prima Pjanic, con una perla su punizione, e chiude il neo entrato Falque. Tutto chiuso? No! Ci pensa ancora Kampl e poi Mehmedi ad umiliare i giallorossi fortunati a non subire il gol

della sconfitta fallito da Hernandez. La disfatta tedesca lascia la squadra giallorossa ultima del girone E a 2 punti mentre il Bayer rafforza la seconda posizione dietro al mitico Barcellona, a sette punti, vincente per 2-0 sul Bate Borisov grazie alla doppietta di Rakitic.

Morata in azione


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Impresa della Lazio. Fiorentina Ko in casa Al 79’ Candreva mette dentro la palla del 3-1 su respinta del portiere su rigore. Il proseguo in Europa è sereno per Pioli che abbraccia i suoi sette punti e può rituffarsi a piè pari nel nostro campionato. a gara casalinga contro il Lech non ha detto bene alla Fiorentina, tutto sbagliato, tutto da rifare. La squadra rimaneggiata da Sousa non ha prodotto gli effetti sperati: Rossi, Fernandez, Suarez, Babacar, Roncaglia e Rebic evidentemente non hanno funzionato. Anche Sepe, portiere titolare in Coppa, ha deluso. Contrariamente alla gara vinta dalla La-

L G

rande partita della Lazio che rimasta in dieci uomini dopo solo sei minuti è riuscita a fare sua la partita battendo il Rosenborg per 3-1 con un Matri magistrale. Non è stata facile la partita dei biancocelesti che hanno sofferto per tutta la gara ma capaci di conservare freddezza e cinismo soprattutto nelle occasioni da gol che gli hanno detto bene in 3 occasioni. Con la vittoria dell’Olimpico la Lazio si porta in testa al girone G. Pioli è riuscito a caricare i suoi a dovere, non era semplice dopo la sconfitta in campionato subita dal Sassuolo, ma l’obiettivo è centrato. Il risultato pote-

E.League

va essere tennistico o quasi, a favole degli aquilotti. Sin dalle prime battute Mauri e compagni hanno dimostrato di volere i 3 punti a qualunque costo. La traversa di Hoedt e il palo colpito da Matri gli hanno negato di esultare sin dai primissimi minuti di gioco. Poi la brutta entrata di Mauricio, costata l’espulsione, che ha steso Skjelvik intento all’uno contro uno contro Berisha, dopo appena sei minuti, hanno fatto temere il peggio, ma Pioli non ci sta e ristabilisce subito gli equilibri. Fuori Onazi per far posto a Gentiletti, ristabilendo la difesa a quattro rende evidente l’handicap dell’uomo in meno là davanti. La serata è

zio, la Viola sembrava avere il vento a favore. Babacar non riesce a concludere in rete un ottimo passaggio di Fernandez finito in mischia in piena area di rigore né la seconda occasione arrivata dal cross di Pasqual dalla sinistra al 17’. La sconfitta viola è nell’aria, La squadra polacca si fa sempre più pericolosa in contropiede e centra il bersaglio al 64’ con Kownacki. I viola non si demoralizzano e provano a riequilibrare la partita prima con Rossi e poi con Bernardeschi, ma Gajos cancella ogni speranza viola all’81’ mettendo dentro la palla dello 0-2. Rossi e compagni non ci stanno e provano l’allungo

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E.League

Marjlja Bisceglia che dice bene proprio a Rossi che realizza in pieno recupero il gol bandiera. Si fa duro il cammino della Fiorentina alla seconda sconfitta casalinga europea. Sono molto poche le possibilità di passare il il turno, ultima del girone e superata anche dal Belenensen che ha battuto a sorpresa il capolista Basilea fuori casa.

quella buona e anche un po’ fortunata, la Lazio in attacco detta comunque legge. Matri non sbaglia la seconda opportunità e di destro insacca la palla dell’1-0, servito millimetricamente da Candreva. Il Rosenborg ci prova un paio di volte ad acciuffare il pareggio, prima con il palo colpito da Berisha e poi toccherà a Soderlund valutare la tenuta del legno biancoceleste. A mettere al sicuro il risultato ci pensa Felipe Anderson, servito da Matri, al 53’ a trafiggere Hansen giocando d’anticipo sul difensore avversario. Sembra tutto più tranquillo ma al 69’ Soderlund riporta la Lazio con i piedi per terra e riapre la partita. Tutto sotto controllo.

Napoli in Danimarca a dare lezione di gioco L’aspetto positivo è che, nonostante il 4-1, possiamo ancora migliorare

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’era a Herning una pioggia fitta e una temperatura invernale, tempo da lupi si dice, il maltempo ha avvolto tutta la penisola dello Jutland, 300 chilometri a ovest di Copenaghen, maltempo che non ha certo fermato i 350 coraggiosi tifosi al seguito del Napoli, che hanno assistito all’ennesimo spettacolo pirotecnico degli azzurri di Sarri. Un viaggio lungo e faticoso anche per loro, dopo la mezza odissea toccata ieri alla squadra, giunta nel quartier generale di Herning soltanto in serata, mai però tanta sofferenza è stata ben ripagata. L’inconveniente ha un po’ infastidito Sarri. “Giochiamo ogni tre giorni e di tempo ne abbiamo già poco”. Ma il tecnico non ha intenzione di snobbare l’Europa League è già stamattina gli azzurri sono tornati in campo, nonostante il maltempo, per un leggero alle-

namento di rifinitura. La formazione come si immaginava ha presentato ben sette cambi se si confrontano le formazioni di stasera con quella di domenica contro la Fiorentina; un turn over inevitabile e abbastanza scontato, tenendo conto del fitto calendario di impegni. E’ rimasto a riposo per più di un tempo Gonzalo Higuain, che ha poi marcato il gol del 4 a 1, nella mezzora di gioco concessagli dal mister. L’argentino è stato accolto come una star e ha rilasciato a un quotidiano danese una lunga intervista, facendo il punto sulla sua avventura in Italia. “Oggi sono felice, il Real Madrid è stato un grande capitolo della mia carriera e sono orgoglioso di aver vinto molto in Spagna. Ma nella Liga è tutto amplificato, c’è tanta pressione e l’attenzione è enorme. Non rimpiango nulla, non guardo più al passato. Anche il Napoli è una squadra ambiziosa

e faccio parte di un bel gruppo: unito e con ottime prospettive. Vogliamo fare strada in tutte le competizioni in cui siamo impegnati. Il nostro club non ha vinto nulla per diversi anni, ora credo però che sia realistico pensare di alzare di nuovo qualche trofeo. Pure in Europa, come accaduto nel 1989 con il trionfo azzurro in Coppa Uefa. Noi ricordiamo

sempre quel periodo, magico per i nostri tifosi, e faremo di tutto perché posso ripetersi: vogliamo scrivere un altro capitolo di storia: il nostro”. Higuain ha negato di sentirsi sotto pressione, a Napoli. “Macché, ci sto bene. Vivo in una città speciale, che prova un grande amore ed entusiasmo per i calciatori argentini”. Nessun problema nemmeno per il con-

fronto a distanza con Maradona. “Diego non sarà mai dimenticato, per le grandi cose che ha fatto con il club azzurro. Posso essere solo orgoglioso per l’importanza raggiunta da un mio connazionale in un posto tanto lontano dal Sudamerica”. Per fortuna non abbiamo sottovalutato la gara: abbiamo battuto un avversario ostico, che ha vinto come noi le prime due partite di Europa League. Dobbiamo qualificarci presto per poi dedicarci al campionato. I gol sono stati degli autentici cammei, quello di Josè Callejon è da cineteca, i due di Manolo Gabbiadini di buon auspicio per noi e per lui e per il futuro del Napoli, l’ultimo quello del Pipita bello perché i gol di Higuain sono sempre bellissimi. Paradossalmente da qualche partita a questa parte da molto più fastidio subire un gol che farne quattro, ma dobbiamo dire che almeno in Europa ab-

biamo fatto la bellezza di undici gol e averne subito solo uno fuori casa proprio contro i danesi del Midtjylland, stasera al campo del MCH Arena. La partita finisce 1-4: il Napoli nelle ultime 8 partite, ha fatto 7 vittorie e 1 pari. 24 gol fatti, 3, meglio di così non so che dire. La qualificazione a meno tre gare dal girone è già fatta e soprattutto fuori casa, tutti risultati davvero strepitosi. Per la cronaca la squadra ha iniziato con questo 11 : Reina; Maggio; Chiriches; Koulibaly; Ghoulam; David Lopez; Valdifiori; Allan; Callejon; Gabbiadini, El Kaddouri; nel corso del secondo tempo sono entrati, Hamisik per Allan, Higuian per Callejon e Strinic per Goulham, in pratica in due partite hanno giocato la bellezza 19 calciatori in due partite, tutti in ottime condizioni psicofisiche, un grande bravo a Maurizio Sarri.


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finestra sul mondo e dintorni

Attualità

Giovanni Labanca

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’è stato un periodo in cui si sparava a zero sulla sul nostro sistema sanitario, come se fosse un divertente gioco di tiro al bersaglio, tipo tre palle cento lire. Colpo più, colpo meno, ci si azzeccava sempre, perché qualche esempio, anche spiacevole, di “cattiva” sanità ogni tanto si verificava. Apriti cielo: telegiornali di tutte le risme, rubriche specializzate e scandalistiche, professoroni improvvisati eccoli sempre pronti ad additare tutta la sanità italiana come pessima, ammalata essa stessa, insomma da condannare. Poveri medici, poveri infermieri, poveri ospedali, tutti incapaci, tutti pronti a far fuori qualcuno in corsia. Il medico, insomma, quasi per sport o per puro sadismo, decideva che, quel giorno, si dovesse trasformare in un killer spietato. Sapete come vanno le cose da noi: gli errori si commettono

buco NERO

Sanità… e se funzionasse davvero? pure, o mio Dio, ma ce ne passa a dover condannare proditoriamente tutti gli operatori sanitari, per una morte sospetta che poi, a ben esaminare il caso, risultava, magari, “naturale” o rientrante nella casistica della medicina. Finora, a differenza di altre ben note categorie, quelle togate in primis, quella dei medici ha sempre pagato, anche con carcere e risarcimenti milionari, ove il dolo fosse stato accertato scientificamente. E transit pure,

come vuole il popolo. Ci siamo chiesti, al tempo stesso, quanti migliaia di altri belli esempi di “sana” Sanità si registrano ogni giorno, nelle migliaia di ospedali italiani? Abbiamo mai letto, a titoloni cubitali, dei moltissimi interventi miracolosi che vengono compiuti nelle migliaia di sale operatorie? No e poi ancora no. Quello che va bene non si può dire, non si deve dire, se no che libertà di stampa sarebbe in Italia, dove secondo noi e non

solo, invece, ce n’è anche se non è mai troppa. Lo spunto di questo articolo me lo ha fornito un mio caro collega, che da ben 17 anni è in cura presso il famoso ospedale milanese San Raffaele. Sì, proprio quello tanto chiacchierato per la nefasta ed allegra gestione amministrativa, ma mai elogiato abbastanza per le sue enormi qualità, che ne fanno uno dei migliori di Europa e dove, da tutta Europa vi giungono per farsi curare. E quando diciamo Europa,

Ospedale San Raffele -Milano-

intendiamo anche e soprattutto, il nostro Meridione, dove, si sa fin dall’alba dell’umanità, che la Sanità la fanno funzionare poco e male, anche se, per fortuna, ci sono anche nel SUD, ottimi presidi di assoluta eccellenza. Tanti di questi, purtroppo, sono costretti a subire le angherie della politica, quella malata fatta di clientelismo e di affarismo. Succede, statene certi, anche altrove. Dicevamo del San Raffaele. E’ stato concepito e candeggiato nel lontano 1950, nientemeno che dal Cardinale di Milano Alfredo Schuster che ipotizzava un nosocomio “cristiano” per i più bisognosi. Sorse su di un’area donata da un privato e costruito con le generose donazioni di benefattori lombardi, fino alla sua entrata a pieno regime ed affidato a Don Verzè. Sotto la sua gerenza, il San Raffaele è diventato un polo universitario di ricerca scientifica, con facoltà di Medicina, chirurgia, psicologia e sede dell’Università Vita e Salute. Annovera tra i suoi operatori i migliori specialisti in tutti i settori, buona parte dei quali provenienti proprio da quel vituperato Meridione, come, un esempio per tutti, il famoso cardiochirurgo Carlo Pappone, il luminare del cuore che finanche gli americani ci invidiano. Dovremmo

chiederci il perché Pappone non eserciti a Napoli? Preferiamo di no, pur conoscendone la storia. Ecco i medici, dunque, quelli che hanno sotto “protezione” il nostro collega: il dottor Bolognesi, Del Conte e la dottoressa Slim del reparto di Tomoterapia. Onore al merito, anche se per loro si tratta di un semplice precipuo dovere giornaliero, speso in egual misura tra tutti i pazienti, siano essi ricchissimi che poverissimi. Altra eccellenza del San Raffaele, abbastanza famosa per aggiungere altri aggettivi, è la logistica. Essa prevede, tra l’altro, appartamenti per i familiari dei degenti a prezzi bassissimi, collegamenti diretti con il vicino aeroporto di Linate e la metropolitana milanese, tanto per segnalarne i più importanti. Fermiamoci qui e tralasciamo volutamente le recenti vicende gestionali, per cui ora il San Raffaele dal punto di vista amministrativo è sotto una nuova gestione, per evitare polemiche e fraintendimenti. Ricordiamo solo che il nostro caro collega, come tanti altri, da ben 17 anni è tenuto in vita ed in buona salute dai medici che, in definitiva, rappresentano la Sanità, quella buona, quella ottima, quella di cui la stampa non “deve” occuparsi mai. Chissà perché!

INTIFADA 3 IN ISRAELE. ASSAD A MOSCA DA PUTIN Continuano gli accoltellamenti dei palestinesi ai civili ebrei

Luigi Sada

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Gerusalemme non vogliono muri, ma proseguendo lo stillicidio di aggressioni alla popolazione israeliana, c’è da chiedersi quanto tempo ancora durerà questa storia con la quale Netanyahu sembra deciso a mettere fine a colpi di mitragliatrice. I palestinesi attaccano, i soldati rispondono uccidendo

senza pensarci due volte i terroristi. Risultato: una carneficina continua. Intanto, in settimana la pazienza degli israeliani sembra essere finita ed è stato costruito un nuovo muro di cemento, di una decina di metri a Gerusalemme, tra il quartiere palestinese di Jabal Mukaber ed il vicino rione ebraico di Armon Ha Natziv, per cercare di limitare il più possibile i danni causati dal lancio di sassi e bottiglie. Tra l’altro, si è fatta avanti anche l’ISIS, che con un video di nove minuti, incita alla decapitazione degli ebrei. Ma Israele non è la Siria o l’Iraq e se i tagliagole proveranno ad attaccarlo saranno sicuramente spazzati via dall’esercito di

Tel Aviv, imbattibile soprattutto quando viene aggredito vigliaccamente, come sta succedendo in questi ultimi tempi. Intanto, mentre il presidente siriano Assad è a Mosca per discutere con Putin le strategie per rimettere in piede l’esercito regolare, i Mig russi continuano a martellare l’ISIS, con discreti risultati. Finalmente gli USA hanno riaperto il dialogo con la Russia in merito ai corridoi aerei da utilizzare nei sistematici bombardamenti sul califfato. Era ora perché il mancato dialogo fra le due potenze mondiali avrebbe potuto creare le premesse di una nuova guerra fredda, cosa che sia Obama che Putin sicuramente non vogliono.

Nei giorni scorsi il Canada si è inspiegabilmente defilato, ritirando i suoi caccia, già inviati in Siria pronti ad entrare in azione, indipendentemente da Putin ed Assad, un gesto non sicuramente apprezzato dall’opinione pubblica mondiale. Lo scenario, nel frattempo, resta aperto a qualsiasi soluzione. Assad qualche settimana fa aveva affermato di essere disponibile a dimettersi, se la crisi siriana sarà risolta dalle grandi potenze, Russia più che USA, che devono sistemare i ribelli che quattro anni fa hanno creato questo caos, con il risultato di formare le masse di profughi che stanno invadendo l’Europa.

Non si ferma l’«intifada dei coltelli» in Israele


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La storia del limone

N

romano il limone fu praticamente dimenticato e toccò agli Arabi riportare gli agrumi nelle terre da loro conquistate, principalmente la Sicilia e l’Andalusia: la loro conoscenza derivava dagli antenati ebrei e prima ancora dai persiani. Nacque così una scienza degli agrumi e la loro coltivazione, l’irrigazione, le potature, gli innesti e le numerose varietà che ne scaturirono. Con

Limoni Sfusato di Amalfi

ei giardini di Babilonia ci dovevano essere degli splendidi alberi di limoni, portati, sembra, dalla lontana India, dai contrafforti dell’Himalaya, dove crescevano spontanei. Infatti in recenti scavi in Pakistan è stato trovato, nella zona di Mohenjo Daro, uno splendido orecchino ad inequivocabile forma di limone. Teofrasto di Iresia, greco e botanico del VI-III secolo a.C. lo chiamò pomo della Media ed uno dei primi nomi botanici del limone è stato Citrus medica = proveniente dalla Media. Gli Ebrei lo citano nel Levitico dove viene chiamato albero della purezza o albero della vita per il suo essere sempre splendidamente verde e furono i primi che ne iniziarono la coltivazione sistematica. Nella mitologia greca venne assimilato ai frutti dorati delle Esperidi. Poi ci fu la conquista romana dell’Oriente ed insieme

alla cultura e mitologia greca, i romani portarono a casa i dorati frutti dei limoni. Secondo le leggende greco-romane, i frutti degli agrumi rappresentavano la dote di Era (Giunone), sposa di Zeus (Giove), che, geloso del loro splendore, li custodì in un meraviglioso giardino, situato ai confini del mondo, ad occidente, dove il sole muore ogni giorno e dove vivevano le ninfe Esperidi. Le Esperidi, le tre sorelle, Aegle per il cedro, Aretusa per il limone, Hesperetusa per l’arancio erano le ninfe che custodivano i “ pomi d’oro” e che Ercole, in una delle sue fatiche, rubò dal giardino e portò agli uomini. I romani lo tenevano in grande considerazione sia per la bellezza (e lo coltivavano nei loro splendidi giardini), sia per le innumerevoli proprietà. Nella “Casa del Frutteto”, nella Pompei archeologica, sono raffigurate delle inequivocabili piante di limoni. Con la caduta dell’impero

l’avvento delle Repubbliche marinare, Amalfi principalmente portò i frutti degli agrumi, insieme agli altri prodotti tipici del Mediterraneo, fino nelle più lontane zone toccate dai commerci. Infatti circa nell’XI secolo i Crociati introdussero in Italia meridionale (costiera Amalfitana e Sicilia) la coltivazione e l’innesto di una varietà di piccoli limoni ed il loro uso in ricette

Suoni e sapori del Mediterraneo

non solo calcio

che ancora oggi sono cibo quotidiano degli abitanti del luogo: il sorbetto di limone, l’insalata di fette di limoni ed aranci condita con olio e sale, la cedrata, ecc. La scuola Salernitana poi, dette indicazioni terapeutiche e mediche sui limoni, rimedi che spaziavano dalla cura per le dissenterie a

Limone Femminello siciliano

quella dello scorbuto. Nel Rinascimento la scorza, le foglie ed i fiori dei limoni e degli aranci fornirono la base per distillare profumi ed essenze. Gli spagnoli ed i missionari lo introdussero nelle Americhe: veniva portato a bordo delle navi per prevenire lo scorbuto. La scoperta data al XV secolo. Lo scorbuto, una malattia gravissima, causata dalla carenza di vitamina C, era caratterizzata dalla comparsa di emorragie in tutto il corpo, sempre più gravi, dalla caduta repentina dei denti, da forti dolori ai muscoli e, nella sua forma più grave portava alla morte, specialmente i naviganti che si cibavano per lunghi periodi esclusivamente di farine, gallette, carni salate e conservate. Nel XVII-XVIII secolo l’esportazione verso i paesi del Nord era vivissima e un buon guadagno per i produttori italiani. Oggi, nei luoghi a clima temperato, il limone viene coltivato in tutto il mondo con le sue numerosissime varietà, dal Femminello siciliano allo Sfusato amalfitano, che trovano in queste splendide zone italiane il loro habitat ideale e naturale.

SU IL SIPARIO THE CURTAIN OPENS

LO SPETTACOLO DEI CALCIATTORI THE FOOTBALLACTORS’ SHOW

E

se i nostri teatri fossero squadre e la stagione teatrale fosse il campionato calcistico, allora gli attori sarebbero calciatori e ci sarebbe più affluenza nei teatri e forse più cultura veicolerebbe nelle famiglie di un italiano medio. E la fiction serale in tv, la programmata serie di eventi delle casalinghe disperate o dei vari Commissari di polizia potrebbero essere delle partite teatrali tra un’opera di Edoardo e Shakespeare o Cechov o ancora Pirandello, Goldoni… Dal momento che in campo si gioca solitamente in undici, ognuno con il proprio ruolo, sarebbero decisamente opere piene di personaggi e molto più lavoro per tutti. Allora i quattro reparti, che come sappiamo sono porta, centrocampo, difesa, attacco li potremmo collocare rispettivamente come pièce teatrale, autore, regista e attori. Ma qual è il vero nesso tra calcio e teatro? Il nesso è che anche per “l’arte” del pallone si parla di “calcio spettacolo”: cioè a dire, anche il calcio è spettacolo. Questo significa che anche il calcio aderisce alle “regole” dello spettacolo. In uno spettacolo teatrale, la spettacolarità non

richiede nessuna gara, nessuna competizione: tutto è programmato, montato e diretto per incontrare l’esito del pubblico. Perché non immaginare che anche il calcio possa organizzarsi in modo analogo, fornendo uno spettacolo preorganizzato. Naturalmente, il problema –come quello di ogni arte dello spettacolo– è semmai quello di recitare bene, ciascuno la propria parte, in campo e fuori: come Jago deve tirar dritto per la propria strada, e Otello per la sua, così Messi deve giocare al suo meglio e Buffon parare tutto il possibile; ma anch’essi subordinati al disegno generale, il Canovaccio, che è lo stesso che richiede a Jago e a Otello di fare quello che fanno secondo l’autore e il regista. Il pubblico assisterebbe allo spettacolo del “campionato”, il cui livello tecnico rimarrebbe assolutamente eccezionale, date le qualità tecniche e atletiche dei protagonisti “calci-attori”. E avremmo un bello “spettacolo” in più dove il “tifo” sarebbe di classe e ci sarebbe un driblare la palla attraverso il sipario teatrale e la porta del campo di calcio ed il vero protagonista non potrebbe che essere lo spettatore che sceglie cosa vedere.

Teatro

Bianca Elton Ara

A

nd if our teams were theatres and the theatre season was the football league, then the actors would be footballers and there would be more attendance in theatres and perhaps more culture in the average Italian family. And the evening drama on TV, the programmed series of events of the desperate housewives or the various Police Inspectors could be matches between theatrical works by Edoardo and Shakespeare or Chekhov or even Pirandello, Goldoni ... Since football is an eleven-player game, each with their own role, they would definitely be works full of characters creating a lot more work for everyone. Then the four football areas, which we all know to be goal, midfield, defense and attack could be equally matched with the play, the Author, the Director and the actors. But what is the real link between football and theatre? The connection is that even for “the art” of the ball it is called a “football show”: that is to say, football is also entertainment. This means that even football adheres to the “rules” of the show.

In a theatre, the performance requires no competition: everything is programmed, edited and directed to meet the outcome of the public. Why not imagine that football can be organized in a similar way, providing a preplanned show. Of course, the problem - as that of any performing art is, if anything, to act well: Iago must pull straight on his way, and the same goes for Othello, just as Messi must play at his best and Buffon parry every possible ball; but also subordinate to the overall structure, the “canovaccio”, which is the same as that required of Iago and Othello to do what they are to do according to the Author and the Director. The public would attend the show of the “season”, the technical level would be absolutely exceptional, given the athletic qualities of the protagonist “football-actors”. And we would have a nice “show” to enjoy where the “support” would be high-class and the ball would be dribbled from behind the theatre curtain to the goal on the football field and the real protagonist could not but be the audience that chooses what to see.


domenica 25 ottobre 2015 Stadio5.it

Gennaro Cosmo Parlato

Riccardo Sada

Musica

G

21

live al Blue Note

ennaro Co-

Novecento.

omaggio alla sempre com-

ghi con cui ha collaborato:

smo

Par-

Da Sarà perché ti amo dei

pianta Stefania Rotolo con

tra questi Caparezza ne La

lato

nel-

Ricchi e Poveri (proprio da

Cocktail d’amore. Preziosi

mia parte intollerante, En-

le vesti di

questa canzone trae ragio-

anche gli arrangiamenti

rico Ruggeri in Agguato a

menestrello del meglio del

ne il titolo dello spettacolo)

per sole voci preparati da

Marrakech e La terra e la

peggio e del peggio del

a Donatella della Retto-

Christian Schmitz per il

luna e Angela Luce Lacre-

meglio della musica anni

re in versione sirtaki (già

trio lirico, con tre brani dal

me napulitane. Nel 2005,

Ottanta. Sarà domenica

eseguita con all’autrice in

risultato sorprendente: Vi-

grazie a una strabiliante

25 al Blue Note di Milano.

occasione di un bellissimo

deo killed the radio stars

rivisitazione del classico

Accompagnato da un trio

spettacolo a Bologna nel

dei Buggles, Ti sento dei

Maruzzella, gli viene asse-

A undici anni dalla pubblicazione del primo lavoro discografico “Che cosa c’è di strano?”

l’artista tosco-partenopeo torna a esibirsi dal vivo

di compassati coristi lirici

2008); da Non succederà

Matia Bazar e Out here on

(Nicola Olivieri, Marco Ca-

più di Claudia Mori, a Fo-

my own, che nel 1981 rese

labrese, Marco Trespioli),

toromanza di Gianna Nan-

una star mondiale la picco-

da Pierluigi Petris alla chi-

nini, a Comprami di Viola

la Nikka Costa. Autore di

tarra e Christian Schmitz

Valentino, sino alla bellis-

canzoni portate al succes-

al pianoforte – i due hanno

sima e straziante rilettura

so da cantanti come Mina

curato dalle prime battute

di Ninna Nanna di Lore-

(Fragile, in Bula Bula del

la direzione musicale e gli

dana Bertè. Non mancano

2005) e Giusy Ferreri (Re-

arrangiamenti del proget-

alcuni nuovi inserimen-

spiro, in Il mio universo

to–, Gennaro riproporrà la

ti in repertorio, con una

del 2011), Gennaro è inter-

sua personalissima lettura

versione inaspettatamente

prete ironico e raffinato.

dei più grandi successi del-

elegante e liquida di Bacia-

Nel corso della sua carrie-

la decade più edonistica del

mi di Marcella Bella e un

ra sono stati molti i colle-

gnato all’Arena Flegrea di

Pietra Montecorvino, Raiz,

nuova canzone napoletana,

Napoli il prestigioso Pre-

del film di John Turturro

partecipando in seguito

mio Carosone e nel 2010 è

Passione,

documentario

alla tournée organizzata

tra gli interpreti, insieme a

dedicato dal regista ameri-

dopo l’uscita della pellico-

Beppe Barra, James Senese,

cano di origine italiana alla

la.

Gennaro Cosmo Parlato con Marco Calabrese, Nicola Olivieri, Marco Trespioli – cori Pierluigi Petris – chitarra Christian Schmitz – pianoforte / fisarmonica Domenica, 25 ottobre 2015 – h. 21:00 Blue Note Milano Via Borsieri, 37 – Milano / Tel. 02 69016888 Costo biglietti €20 / prezzo door €25


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Amsterdam Dance Event celebrates successful 20th anniversary edition di Clare

T

he Amsterdam Dance Event rounded off a record breaking 20th anniversary edition on Sunday. The 5-day electronic music showcase festival and industry conference featured more than 2,200 artists, alongside art and pho-

T

he organizers of Amsterdam Dance Event (ADE) have declared this year’s event a huge success. The world’s biggest club festival and business platform for electronic music attracted a record number of 365,000 visitors and 5,500 professionals from the music world to make the 20th edition of the five-day event the biggest one yet. As usual, thousands of dance

tography exhibitions, film and documentary screenings and tech/gear masterclasses. Over 365,000 festival visitors and 5,500 industry professionals flocked to Amsterdam to celebrate 20 years of global electronic music culture. For hi-res photos or more info please get in touch. music fans and music industry professionals flocked to Amsterdam to experience global electronic music culture in all its aspects. The ADE Conference noted another sold out edition, the music culture program ADE Playground showcased electronic music in art, film, gear installations and ADE Festival kept 180,000 people dancing at the same time on the busiest night (Saturday).

Global electronic music culture highlighted in record-breaking edition 485 speakers, 2289 artists Among the many speakers at ADE Conference and ADE Playground were Dave Smith (Grammy-winning Synth designer, US), Greg Consiglio (President & CEO, Beatport, US), Hardwell (NL), Jeff Mills (US), Juan Atkins (US), KiNK (BG), Kölsch (DK), B.Traits (CA), Kyle Hopkins (head of music supervision, Microsoft, US), Machinedrum (US), Matt Black (Ninjatune, GB), Rob Stone (The FADER/Cornerstone, US), Robert Hood (US), Roger Linn (LinnStruments, US), Sean Wilder (Immersive, GB), Skrillex (US), The Black Madonna (US) and many others. At ADE Festival emerging talents, current superstar acts and electronic music

pioneers were among the 2,289 performing artists from all over the world who showcased the latest musical trends. Official facts & figures Artists: 2289 Speakers: 510 Events: 1001 Festival & Playground visitors: 365.000 Conference visitors: 5.500 Journalists & media: 500 Leading the way Richard Zijlma, director of ADE, sees the Amsterdam dance platform leading the international scene for the next twenty years. “Over the last twenty years we have widened the scope of ADE step-by-step and we want

The Beatport boat

to keep developing. This year, for example, we had the first ADE Beats, a hip-hop program, and ADE Sound Lab about the technological evolution of sound. We will always look for ways to keep things fresh and ways to move forward and add to the festival.” This year BEATPORT, global pulse of electronic music and culture, provided fans of electronic music worldwide unprecedented access to the music, performances, and events taking place at the Amsterdam Dance Event (ADE) as the official livestream partner via Beatport Live, Beatport’s new livestreaming platform. Take a look back at some of the best bits at ade.

beatport.com About the ADE Over the last 20 years ADE has become the leading platform for the international dance scene. It is the place ‘par excellence’ to identify the latest business practices and the freshest musical trends, ranging from emerging talents through to the most recent work of electronic music’s pioneers and superstars. For more information about ADE: http://www.a-d-e.nl The Amsterdam Dance Event took place this year from the 14th to the 18th of October and is organised by the Stichting Amsterdam Dance Event, an initiative of Buma. Official Partners of ADE: KPN and Samsung


A

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lena Seredova regala ai

C

hristian De Sica da vero galantuomo, ha sorpreso con delle rose, la showgirl Michelle Hunziker, nel camerino a Cologno Monzese. La presentatrice e compagna di bancone a “Striscia la Notizia”, non ha potuto fare meno di farsi fotografare con le rose donate dall’attore, pubblicando la foto sui social e commentando: “ Un vero gentleman, Christian De Sica… anche oggi mi hai sorpresa con queste rose. Vi aspettiamo a “striscialanotizia”. Nello scatto Michelle appare raggiante e bella più del solito, con indosso un abito nero, smentendo i numerosi gossip che la vedevano già in attesa di un quarto figlio,

mostrandosi magra più che mai. Non mancano infatti i commenti dei fan, “Su un giornale c’era una notizia che parlava di un tuo pancino sospetto, non so cosa si sono fumati! Sei magra come un chiodo”. Goa madre di Aurora, 18 anni, Sole, due anni e Celeste, nata lo scorso marzo, la Hunziker si dedicherà ora alla presentazione del tg satirico di Antonio Ricci, ultimi giorni in cui conduce con De Sica, prima del ritorno di Ezio Greggio. La presentatrice non vorrà perdersi il live di X Factor daily, dove la sua Aurora debutterà in tv. Dopo averla vista esprimerà un parere. Buona fortuna!

suoi fan un bellissimo selfie con gli occhiali ringraziandoli tutti. La particolarità che distingue gli scatti sui social è sicuramente il viso acqua e sapone della modella e showgirl Ceca, che in viaggio, saluta e ringrazia i suoi fan, ormai arrivati a 700.000 commentando: “Siamo 700.000 su #facebook Grazie per il vostro costante sostegno –vi voglio bene tutti– Thank you for the continuous support”. Alena è bellissima, anche senza trucco, ormai la sua quotidianità la vive insieme al suo compagno Alessandro Nasi, ai suoi due figli, avuti dal matrimonio con Gigi Buffon, e con le sue amiche, sempre elegante e perfetta, anche dopo la rottura on il portiere juventino, che sembra non averla scomposta, la modella infatti è andata avanti. Al primo posto la famiglia per la Seredova, che recentemente è andata coi suoi

D

a oggi a Milano, il mito di Mike Buongiorno sarà ricordato grazie alla via a lui dedicata, la strada è stata inaugurata in presenza di Daniela Zuccoli, vedova del presentatore e dei suoi tre figli, Nicolò, Michele e Leonardo. La via si trova in zona Porta Nuova, quartiere moderno dei grattacieli. “Dedicare una via in questo quartiere, che rappresenta l’innovazione milanese, è un segno di stima e affetto” ha affermato il sindaco della città Pisapia alla cerimonia di intitolazione davanti alla moglie, ai figli e ai nipotini. “Questa zona

figli a Expo dichiarando: “I miei ragazzi hanno riscoperto tante cose che io a casa ho insegnato loro, come per esempio, risparmiare energia spegnendo la luce e

lo rappresenta. Lui, nato a New York, era proiettato alle cose nuove” dice la moglie, emozionata. Fabio Fazio, Ludovico Peregrini e numerosi alti volti della televisione nonché amici del presentatore erano all’inaugurazione, lo stesso Fazio riporterà in televisione il “Rischiatutto”, senza però tentare di imitarlo “Ha inaugurato i programmi della tv italiana, quando sei il numero uno, è una cosa esclusiva, proprio come nel calcio quando un campione smette di giocare, viene ritirata la maglia”.

non sprecare l’acqua. Qui a Expo hanno imparato giocando. È tutto molto bello, all’inizio stentavo a credere fosse possibile realizzare un evento di tale portata. E invece

oggi posso affermare si tratta di un grande successo”. Le facciamo i complimenti, scegliendo la vita quotidiana e non mondana è sicuramente più serena.


Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011 Editore Edizioni SBM Via Domodossola, 21 Milano Tel/fax 02.36563906 Sito internet www.stadio5.it

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