N 34 2015 milan napoli

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Milan Napoli

Sport

& Spettacolo

A criticà, in bun tucc’

domenica 4 ottobre 2015 anno 5 numero 34

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Ve facimme ò mazzo tanto!


domenica 4 ottobre 2015 Stadio5.it

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LA DELUSIONE è SEMPRE DIETRO L’ANGOLO

Guai ad uscire sconfitti oggi da Marassi. Milan, la vedo dura col Napoli Napoli non avranno sicuramente vita facile. Il Milan in questo avvio di stagione, per quanto concerne il gioco, mi sembra un po’ la fotocopia

dell’Inter. Un bel 10 e lode lo devo dare alla Fiorentina, non tanto per la prestazione del Meazza quanto per il bel successo, promosso dai suoi gio-

vani, a Lisbona col Belenenses. Stasera in linea con la partita di San Siro i viola affronteranno l’Atalanta e potrebbero spiccare il volo se l’Inter non

Sandro Mazzola

L

o sentivo. Le cinque vittorie consecutive avevano un po’ illuso tutti i bauscia e invece dopo la sconfitta (pesantissima) con la Fiorentina siamo un po’ tutti ritornati sulla Terra leccandoci le ferite. Handanovic, è vero, l’ha combinata grossa ma l’Inter, al di là dell’episodio incriminato, mi è sembrata priva di mordente ed incapace di qualsiasi reazione. Oggi a Marassi con la Sampdoria non dovremo steccare, altrimenti sai che mazzo ci faranno i cugini rossoneri, anche se loro questa sera col

Milan

STADIO

MEAZZA

ORE 20.45

Napoli

Sinisa Mihajlovic

MILAN

farà risultato pieno a Marassi con i blucerchiati. Bene anche la Juventus rilanciata dal successo in Champions con il Siviglia, in campo dopo di noi allo Stadium col Bologna. Complimenti al Frosinone per l’agognata prima vittoria in Serie A chiamato al non facile impegno dell’Olimpico con la Lazio. Seguirò con attenzione la partita del Sassuolo ad Empoli e quella della Roma col Palermo, dove ci sarà da divertirsi in quanto i giallorossi dovranno immediatamente riscattare la sconfitta di Champions col Bate Borisov.

Allenatore

Allenatore

I

l Meazza, per la seconda domenica consecutiva, presenta un big-match. E’ la volta di Milan-Napoli, per una delle classiche del nostro campionato. Partita che dovrà dare delle risposte a Sinisa Mihajlovic e a Maurizio Sarri. Il serbo deve allontanare i primi mal di testa dei tifosi, che non hanno capito bene se lui è meglio di Inzaghi. Il secondo, invece, vuol dare una continuità al gioco frizzante a tre tocchi che ha messo in mostra con la Juventus. Sinisa ha diversi grattacapi; primo dei quali è Balotelli. Con Supermario giocano male tutti. El Shaarawy stava disputando un campionato travolgente, quando è arrivato proprio l’attaccante d’ebano. Nella prima parte del 20122013 l’attaccante di Savona realizza ben 14 gol, poi l’arrivo di Balotelli dal Manchester City nel mese di gennaio lo cristallizza: un paio di gol (uno dei quali al derby) e nulla di più. Tornando ai giorni nostri, la coppia Luiz Adriano-Bacca sembrava ben assortita, ma il ritorno del figliol prodigo da Liverpool ha scompaginato di nuovo i piani di Mihajlovic. Ora “Mister 30 milioni” Bacca è messo in discussione (oltre che in panchina), mentre Luiz Adriano, in coppia con Balo, sembra un pesce fuor d’acqua. Come secondo grattacapo (e qui mi fermo) c’è il ruolo del trequartista mai risolto. Witsel era un’ottima soluzione, ma 25 milioni di ragioni hanno congelato l’affare, che alla fine è sfumato. Domenica sera ne sapremo di più. Quando cadi da così in alto, ti schianti, correndo il rischio di non rialzarti più. Il poker calato dalla Fiorentina, assomiglia tanto alla figuraccia della scorsa stagione subita contro il Cagliari, che di fatto sancì il tracollo dell’Inter di Mazzarri. Classifica diversa, tempi diversi, ma qualche analogia c’è. Intanto il mese: settembre. Un anno fa era 28, adesso la debacle recita 27. Poi il risultato: in entrambe le occasioni si è chiuso sul 4-1 per gli avversari. Come allora, il gioco latita e i mugugni, nonostante la classifica (molto diversa da allora), cominciano ad arrivare. Ma il Mancio lo sa bene e già contro la Sampdoria (squadra in cui ha vinto lo scudetto in coppia con Vialli), allenata dalla bandiera nerazzurra Walter Zenga, non deve fallire, se non vuole essere messo sulla graticola in un amen. La riconoscenza è una virtù che nel calcio non esiste; essere primi non basta più. Una sconfitta vale una carriera, una vittoria un contratto. Da noi funziona così.

Maurizio Sarri

(4-4-2)

Arbitro: Nicola

Diego Lopez Calabria, Zapata, Ely, Antonelli; Bertolacci, Montolivo, Kucka, Bonaventura; Bacca, Luiz Adriano

Rizzoli di Bologna

(4-3-3)

Reina Ghoulam, Koulibaly, Albiol, Hysaj; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Higuain, Insigne

NAPOLI


Malumore rossonero VENDESI domenica 4 ottobre 2015 Stadio5.it

la partita

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classifica marcatori

l Milan al Marassi, domenica scorsa contro il Genoa di Gasperini, ha compiuto un mezzo disastro, altro che mezzo passo falso…. Dopo due vittorie è ancora una volta tutto da rifare. Mario Balotelli non riesce ancora a fare la differenza correndo il rischio, sempre più concreto, di fare ritorno al Liverpool. Ma Mario non ci sta e ce la metterà tutta per dare una mano a Miha e compagni. Nell’anticipo delle 12.30 a Genova si sono spenti gli entusiasmi rossoneri, dopo dieci minuti subito sotto di un gol e, come se non bastasse, giocarsi la partita in inferiorità numerica. Dzemaili sulle prime pagine

dei giornali sportivi scalzando il faccione di Mario Balotelli. Un decimo posto in classifica e solo nove punti in sei gare devono far riflettere. Compito assai arduo quello di Sinisa Mihajlovic. Lo scudetto è ancora tutto da conquistare, siamo solo alla settima giornata ed il campionato è veramente lungo, ma in questo modo più che ardua l’impresa parrebbe un miracolo. Questa sera al Meazza arriva un Napoli galvanizzato dalla vittoria contro la Juventus e da quella altrettanto convincente in Europa League, anche i partenopei sono lontani dal cosiddetto stato di

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grazia. La curiosità di tutti noi è comprendere quale formazione riterrà opportuno mandare in campo il tecnico serbo. Fuori Romagnoli che ha contribuito domenica scorsa alla sconfitta rimediando due gialli e lasciando i suoi in dieci per tutto il secondo tempo. L’ex difensore giallorosso non sembrerebbe all’altezza delle aspettative del suo tecnico che ha fatto di tutto per averlo in squadra. Mario Balotelli, seppur in crescita, crea azioni, semina panico nell’area avversaria e fa a spallate per avanzare palla a piede, è distante anni luce dal fare la differenza ed in coppia con Luiz

Adriano riesce ad impensierì poco anche la difesa del buon Gasperini, con tutto il rispetto per il Genoa. E’ veramente una buona idea lasciare fuori Bacca fin qui capocannoniere rossonero? Questo Milan è brutto e poco incisivo, SuperMario da solo non basta. E allora il Diavolo correrà ai ripari rispedendo in panchina Balotelli, solo se avrà recuperato l’affaticamento muscolare, riabilitando la coppia Bacca-Luiz Adriano. Fuori anche Honda

Éder Citadin Martins

Gonzalo Higuain

Fabio Quagliarella

Nikola Kalinic

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che non ha potuto allenarsi con i compagni a causa della febbre dei giorni sorsi, a nostro avviso il giapponese sarebbe restato fuori comunque per scelta tecnica. Rivedremo in campo Antonelli, che partirà titolare con De Sciglio spostato a destra e Calabria escluso dalla rosa, rivedremo anche, seppur in partenza dalla panchina, il ritorno di Alex. Come coppia centrale si punta su Zapata-Ely. Mister Sarri non resterà certo con le mani in

Stevan Jovetic

mano in attesa del gioco rossonero, sa di giocarsi una buona fetta di credibilità. La vittoria contro la Juventus e quella in Europa League di giovedì scorso ha caricato molto gli azzurri che punteranno tutto sull’attacco. Dentro Insigne dal 1’ minuto accanto a Higuain e Callejon, salvo decisione dell’ultima ora a favore di Mertens. Ghoulam risulterebbe favorito su Maggio e al centrocampo vedremo sicuramente Hamsik, Jorginho e Allan.

Antonio Floro Flores

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LA CLASSIFICA

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gnazio Abate è figlio d’arte, suo padre è l’ex portiere Beniamino Abate. Parte subito in quarta, dopo le giovanili nel Rescaldina vine subito acquistato dal Milan con cui ha vinto il Campionato Allievi Nazionali. L’esordio in prima squadra porta la data del 3 dicembre 2003, a soli 17 anni, sostituendo Dario Simic nel secondo tempo al Marassi contro la Sampdoria, gara degli ottavi di finale della Coppa Italia. Pochi giorni dopo, al Meazza, gioca nella compezione europea contro il Celta Vigo nell’ultima giornata della fase a gironi della Champions League, gara persa per 1-2 ma da lui festeggiata per essere il più giovane esordiente nella storia del Milan in una competizione europea. L’anno successivo passa in

G

abriel Vasconcelos Ferreira, per tutti semplice Gabriel, tra i professionisti esordisce proprio con la maglia rossonera. Nel maggio del 2012 viene acquistato dal Milan direttamente dalle giovanili del Cruzeiro per 700 mila euro. Per la stagione 2012-2013 sceglie la maglia numero 59 ma non gioca nemmeno una partita preferendo impiegarlo nella formazione Primavera. L’esordio in rossonero è in occasione della partita

vinta per 1-0 contro l’Udinese. Il campionato 2014-2015 lo gioca in Serie B con il Carpi contribuendo al salto di categoria degli emiliani. Il 1° luglio 2015 Gabriel rinnova il contratto con il Milan fino al 2018 e parte alla volta di Napoli, luglio 2016, in prestito annuale. Con la squadra partenopea non è ancora sceso in campo.

prestito al Napoli che militava in C1 collezionando 32 presenze e due reti all’attivo. Ignazio Abate, attuale difesero rossonero, è dotato di grande velocità e, pur nascendo come ala destra, impara nel corso della sua carriera a ricoprire sia il ruolo di esterno di centrocampo che quello di terzino desteo.


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La Samp di Roberto Mancini contro I Cugini l’Inter di Walter Zenga ga ospiterà al Marassi la sua squadra del cuore. Trattandosi di un professionista, però, farà in modo che il cuore lasci campo libero alla ragione. Walterone dovrà rinunciare ancora una volta a Coda, Cas-

sani, Silvestre, De Silvestri e Christodoulopoulos. In difesa deciderà all’ultimo minuto se mandare Moisander o Regini mentre non ha dubbi sulla coppia avanzata Muriel-Eder (coppia che vince non si cam-

Severa Bisceglia

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i ha ha pensato la Fiorentina a rimarcare quanto già noto. I gigliati hanno riportato, in modo doloroso, con i piedi per terra l’intero popolo nerazzurro unitamente agli 11 ‘inebetiti’ che si sono presentati in campo contro la viola, Handanovic in primis, contribuendo solo a rendere ancora più evidente tutti i limiti di questa banda che sul campo risulta sempre più cozzaglia. Un ex Interista ha aperto la porta battendo ben quattro colpi e l’uomo ragno, uomo simbolo di quella Inter, proverà a sbattere quella stessa porta in modo deflagrante col rischio di aprire un vero e proprio caso Inter. Prima della sfida di San Siro di questa sera, alle 15.00, Walter Zen-

bia) mentre Antonio Cassano fa di tutto per recuperare la forma migliore, una comparsata non dispiacerebbe affatto al buon attaccante barese, altro interista di cuore. Roberto Mancini, da canto suo, ha molti più problemi del collega doriano. Jovetic fuori anche contro la Sampdoria, in campo Ljajic. A centrocampo il tecnico jesino potrebbe schierare la coppia Medel-Felipe Melo. Dietro la punta Icardi dovrebbero trovare posto Pe-

risic, Ljajic e Kondogbia, in alternativa quest’ultimo potrebbe arretrare a centrocampo a sostegno di Melo e Medel e portare in terzultima linea Ljajic con Persisic a sostegno della punta argentina. In difesa Ranocchia con Murillo e a sinistra ballottaggio tra Juan Jesus e Telles. La vera sfida della giornata sarà per certi versi Sampdoria-Inter. Da una parte il nerazzurro Roberto Mancini autore in coppia con Gianluca Vialli dello

scudetto doriano e dall’altra Walter Zenga che dell’Inter ne ha fatto una vera e propria fede anche quando ha giocato sotto la Lanterna. In mezzo i Cassano che hanno giocato in entrambe le squadre ma di fede apertamente dichiarate. Per l’Inter sarà la seconda prova del 9, tornare sconfitti da Genova renderà la vita difficile, soprattutto quella del tecnico, e segnerà l’inizio dell’allontanamento dalla vetta della classifica.

GIÀ TEMPO DI ESAMI

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ilan-Napoli, è già tempo di esami. Appuntamento questa sera alla scala del calcio. In palio al Meazza non ci sono solo i tre punti, anche tanta credibilità intorno a due squadre che vogliono tornare presto in alto. Alla sfida di S. Siro si presenta meglio il Napoli che, dopo il successo

sulla Juve e la seconda vittoria conseguita in Europa League giovedì in trasferta contro il Legia (0-2), sembra che spruzzi salute da tutti i pori. Dopo lo scetticismo iniziale, all’ombra del Vesuvio, i tifosi partenopei hanno ritrovato entusiasmo. Il Napoli corre, Higuain è tornato a segnare e il modulo

“Sarri” sembra quello giusto per incominciare a sognare, a partire dalla gara di questa sera con i rossoneri di Sinisa Mihajlovic. Per il Milan, quella quello di questa sera, è il primo scontro casalingo di una certa consistenza, dopo i successi interni contro Empoli (2-1) e Palermo (3-2) e cer-

tamente ci dirà molte cose su una squadra che non ha ancora una precisa identità, nonostante Mihajlovic, nelle sei gare finora disputate, pur schierando in alcune situazioni uomini diversi, è rimasto fedele al suo 4-3-1-2; modulo che però, visti i risultati altalenanti, non ha dato finora grandi soddi-

sfazione ai tifosi, che con pazienza aspettano prestazioni convincenti dalla squadra. La novità nella formazione rossonera potrebbe essere il rientro di Antonelli in fase difensiva dopo un lungo infortunio, che ha costretto il giocatore a saltare il derby e le successive tre gare contro Palermo, Udinese e Genoa. Mihajlovic, in fin dei conti, dopo la squalifica di Romagnoli, non ha molte alternative e solo Luca con la sua esperienza e dinamicità può rappresentare una soluzione ideale anche in fase offensiva, unita all’imprevedibilità e velocità di Bacca; giocatore di razza capace non soltanto di fare gol in ogni momento, ma anche in grado di creare scompiglio in area avversaria ed offrire assist ai compagni, sfruttando le eventuali e micidiali ripartenze con l’inserimento di un centrocampista o di un’altra punta. Contro il Napoli, comunque, sarà fondamentale per i rossoneri spezzare prima di tutto le fonti del gioco napoletano che partono dal suo interprete numero uno Jorginho, reduce da un campionato disputato in penom-

Milan-Napoli

parliamone

Luigi Rubino bra lo scorso anno con Benitez ed ora autentico playmaker nel nuovo modulo di Sarri, e prestare anche molta attenzione sulle situazioni derivanti da palle inattive, dolente nota delle distrazioni milaniste nelle ultime gare disputate in campionato e punto di forza delle strategie di Sarri, che per fortuna hanno colpito finora solo lo scorso anno quando il tecnico napoletano sedeva sulla panchina dell’Empoli e che potrebbero tornare ad essere, quando meno te lo aspetti, arma in più anche per Higuain e compagni.


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gnazio abate dovrebbe rientrare per metà ottobre. Come per Balotelli, anche Abate ha problemi muscolari.

Mario Balotelli

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roblemi muscolari per Mario Balotelli, si pensava ad un normale affaticamento ma i tempi di recupero sono ancora da valutare.

Ignazio Abate

Jeremy Menez

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ifficile ipotizzare oggi il ritorno in campo di Niang. I tempi di recupero per lui sono purtroppo lunghi. I più ottimisti lo vedrebbero in campo per fine novembre

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ontinuano i problemi per Jeremy Menez legati alla schiena. Non è bastato un periodo di riposo e recupero di due mesi dopo l’ultimo intervento. L’incontro in Coppa Italia disputato dai rossoneri contro il Perugia ha risvegliato i vecchi dolori costringendo ancora una volta il francese al riposo forzato. La speranza di Sinisa Mihajlovic è di riaverlo a Milanello almeno fra una decina di giorni. L’attaccante, ancora a Montecarlo, sta terminando il periodo di riabilitazione. Presto per ipotizzare quando Menez potrà scendere in campo ad allenarsi con i compagni ma allenamenti individuali sono ipotizzabili già fra dieci giorni come anzidetto.

Mbaye Niang


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Vita di CLUB

Giovanni Labanca

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uova sede per il Milan Club Livorno. L’ atteso evento, considerata l’importanza di una sede propria e ben adeguata alle esigenze dei tifosi, è stato preparato con ogni cura dal Presidente, l’instancabile e vulcanico Maurizio Palomba,

MILAN CLUB LIVORNO ben coadiuvato dalla sua vice Franca Congiu e con l’apporto di tutti i soci che non vedevano l’ora di mettere piede nella loro “tana” del tifo. Per l’occasione ci sono stati due graditi ospiti d’onore: la Champions, con la “vestale” Nuccia Malvestiti, e Chicco Evani, giunti da Milano appositamente per gli affezionati amici rossoneri livornesi, accompagnati dal rappresentante dell’AIMC Roberto Buongiorno. Chicco Evani, accolto da applausi da stadio e mai dimenticato, ha tagliato formalmente il nastro e dichiarata ufficialmente aperta

Milan Club Europa I

l tifo per il Milan valica monti e mari ed alimenta sempre nuove iniziative intraprese dai Milan Club affiliati all’AIMC che ne coordina le attività e fornisce loro anche supporto tecnico e materiale. In località Zarnovica (Slovacchia), bella città immersa nel verde delle foreste slovacche, si è tenuto il 1° Torneo di calcio dei Milan Club d’Europa con la partecipazione di oltre 100 scatenati rossoneri doc e precisamente: M.C. Polonia, M.C. Rossone-

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ri Cechi/Slovacchi, Bielorussia, M.C. Fiavè Alto Garda, Supportes Barcellona, Supporters Real Madrid. L’avvincente Torneo, svoltosi sotto l’imponenza della Coppa dei Campioni 2007 portata appositamente da Milano dalla custode Nuccia Malvestita, ha richiamato un gran pubblico e soprattutto le famiglie dei calciatori che, comunque, per questo evento sportivo durato ben tre giorni, hanno avuto modo di conoscersi ed integrarsi so-

la nuova sede. Molta attrazione ha destato ovviamente la Coppa dalle grandi orecchie, trofeo con cui tantissimi si sono fatti immortalare in foto ricordo che saranno conservate per tutta la vita. Alla fine di una giornata vissuta molto intensamente una

cialmente, sempre in nome del Diavolo Rossonero. Grande festa sugli spalti, con gran tifo per tutti i valorosi alfieri che non hanno lesinato forza e coraggio per aggiudicarsi il prestigioso Primo Premio. La vittoria, dopo partire giocate con vigore e correttezza, è andata al Milan Club Polonia. I festeggiamenti finali hanno coinvolto in egual misura tutti i soci che non hanno mancato di brindare, anche troppo, alla salute della squadra oltre che alla loro con ottima birra slovacca che, non è esagerazione dire, è corsa a fiumi. Giustificati tutti, per questa volta.

grande cena con predominanza di Caciucco livornese cucinato dalle splendide cuoche socie del Club, ha permesso anche di discutere della squadra con espresse speranze di risalire la china e tornare ad essere protagonista, come nei tempi migliori.


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Vita di CLUB

Milan Club Golden Boy

Giovanni Labanca

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l Milan Club Stevenà , in provincia di Pordenone, ha festeggiato i “primi” 35 anni della sua fondazione , con una festa ben organizzata, che ha richiamato soci vecchi e nuovi, inneggianti ai colori rossoneri, verso cui non hanno mai smesso di avere fiducia. E’ stata l’occasione tanto attesa , a cui STADIO 5 dedica molto volentieri questo servizio fotografico, sapendo di fare cosa gradita a tutti i componenti del Milan Club. Auguri vivissimi.

O Ciucc con il vento in…Coppa

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iuccio e Diavolo viaggiano appaiati in classifica, pari nove, in una via di mezzo, che non sarebbe male, solo se non si trattasse di una squadra in eterna attesa di spiccare il volo e di un’altra che lì in mezzo non ci dovrebbe proprio stare. Sotto il Vesuvio, per quanto attesissimo, il botto, quello grosso e finale, lo aspettano ancora, se non altro per i grandi investimenti fatti, negli anni scorsi, il produttore di pellicole, molto bravo, ma non sempre fortunato. Si è circondato di bravi allenatori ed ottimi giocatori, come fa con le attrice più belle che fan girare la testa, non ha badato a spese, perché, dice il giovanottone De Laurentis, “quanno ci vole , ci vole”, inteso che quando si vuole avere il meglio, non si deve badare a spese. Forte di questo dettato, giusto per la verità, ha portato sotto il Vesuvio nu bastimente di campioni che, sperava, lo avrebbero ricambiato con

lo scudetto numero tre, quello della perfezione, come fece per Ferlaino uno scugnizzo venuto dall’Argentina. La speranza non poteva rimanere sempre tale, ma avrebbe dovuto concretizzarsi,

farsi materia, allo stesso modo con cui il Santo del paese, quel tale campione di San Ginnar’, fa con il suo sangue, sempre puntuale, per la gioia dei fedeli che lo pregano notte e giorno, senza

tregua, in qualunque posto essi si trovino. Questi fedeli, nella quasi totalità, sono gli stessi che poi chiedono, tra le cose più importanti della vita, visto i bisogni enormi che ci sono a Partenope, anche il miracolo dello scudetto. Questo, però, lo possono fare solo quei ragazzi che scendono in campo al San Paolo, altro Santo che non risparmia il suoi aiuto domenicale. Sono sempre i bravi ragazzi del campo verde che però, arrivati molto vicini alla meta, stranamente, la falliscono, proprio quando sembra a portata di mano. “Mò è fatta, mò è fatta”, gridavano a squarcia gola per i vicoli di Spaccanapoli e Margellina, ma il gran colpo veniva maledettamente mancato, per mancanza di più coraggio, più spregiudicatezza nell’azzannare il Diavoletto che stava davanti di pochi punti. Si è verificato più volte ai tempi di Mazzarri, proprio in casa del Milan, al cospetto di migliaia di tifosi giun-

ti sulle ali dell’entusiasmo dal Golfo, che si sciogliesse, come la neve del Pollino al sole di giugno, per ripiombare nel baratro delle maledizioni a San Ginnar’, che, secondo loro, non avrebbe fatto ‘u tif ’ abbastanza, forse per paura del collega Ambrogio, tipo assai tosto nella schiera dei beati di San Pietro. Fatto sta che il Napoli, oggi, sembra a corrente alternato, nu juorn va e nat’ juor si ferma. Per fortuna che in Coppa le cose vanno diversamente meglio, almeno in questa fase iniziale, con la fresca vittoria di giovedì, che ovviamente, dà morale, quello che costa poco. “Stasera, dicono in coro i gran signori del Maschio Angioino con il mister Sarri, napoletano verace, siamo qui per non perdere e per non ripetere gli errori del passato. Ci giochiamo la faccia e cerchiamo la vittoria come trampolino di lancio per risalire la classifica, perché siamo solo all’inizio del campionato e tutto può e deve

Ospiti Giovanni Labanca succedere, Il Napoli farà molto bene la sua parte, come contro la Juve e non deluderemo i nostri tifosi che, come sempre, saranno in tanti a darci una mano. Dobbiamo affrontare il Milan con la stessa determinazione con cui abbiamo sconfitto la Juve e vinto in Coppa, altrimenti si vanificherebbe tutto il lavoro fin qui fatto e sarebbe un vero peccato. Contiamo molto sul momento positivo della squadra e, soprattutto, sulle magie di Higuain”. Proprio quella che ci vuole per acciuffare ‘sta dannata speranza’ e farla diventare realtà, quella bella realtà chiamata scudetto, da troppo tempo atteso come dono e riconoscenza alla intramontabile fede degli appassionati seguaci di San Ginnar’, che sta volta, farebbe bene a dare un’occhiata, anche fugace, dalla parte di via del Maio di Porto.


Gabriel Vasconcelos Fer eira domenica 4 ottobre 2015 Stadio5.it

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Marjlja Bisceglia

l’Ospite

uando si dice: Il caso! Gabriel Vasconcelos Ferreira, portiere di nazionalità brasiliana, ha un contratto con il Milan, rinnovato il primo luglio scorso fino al 30 giugno 2018, ma gioca in prestito con i colori del Napoli. E se fosse proprio lui, in sostituzione del titolare Reina, a decidere il match di oggi? Il caso giocherebbe un brutto scherzo se proprio Gabriel negasse la vittoria ai rossoneri… caso beffardo, è proprio il caso di dirlo, perdonate il gioco di parole. Gabriel, estremo difensore dei partenopei, è cresciuto nelle giovanili del Cruziero dove ha giocato per tre anni per passare poi in prima squadra in sostituzione di Fàbio prima e Rafael dopo. La società rossonera l’acquistò nel maggio del 2010 per 700 mila euro, oggi merita tutti gli zeri in più che gli affibbiano, ma non gioca nessuna partita ufficiale con la prima squadra. Viene, quindi, impiegato nella formazione Primavera con cui esordisce della partita vinta di misura

contro l’Udinese a San Siro. Nel settembre del 2014 viene mandato in prestito al Carpi contribuendo alla sua promozione in Serie A, Come anzidetto, nel luglio scorso ha rinnovato per tre anni il suo contratto con il Milan e appena lo scorso 15 luglio parte per indossare i colori del Napoli con cui esordisce giovedì scorso in Europa League a Varsavia contro il Legia Varsavia in occasione della seconda giornata del girone. Complimenti al portiere brasiliano che terminerà la partita senza subire reti e gli azzurri tornano a Napoli con un rotondo 0.2. Anche l’esordio con la Nazionale brasiliana nell’agosto del 2010 lo festeggia con una vittoria senza subire gol, Brasile-Svezia 3-0.


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Esorcizzare il Diavolo per dare la svolta al nostro campionato C

osì ci ritroviamo di fronte l’allenatore che doveva diventare il nuovo trainer del calcio Napoli, di sicuro si sa che tra lui, Siniša Mihajlović e il presidente del club partenopeo Aurelio De Laurentiis ci furono due incontri preliminari; al patron del sodalizio azzurro pare che il tecnico serbo non riuscì a entusiasmarlo e che prima di mettere nero su bianco chiese ancora qualche periodo di riflessione. Nel frattempo Adriano Galliani, amministratore delegato con delega all’area sportiva del Milan, si fece avanti e quindi il connubio con la società napoletana non si fece, con buona pace di Maurizio Sarri che così si è ritrovato allenatore del Napoli. Sinceramente a me Siniša Mihajlović è sempre garbato come tecnico, un coach duro, a tratti forse troppo spigoloso ma molto capace e soprattutto in grado di tirare fuori come si dice “il sangue dalle rape”; dovunque ha allenato, i risultati sono stati sempre superiori alle aspettative della piazza e del parco giocatori; lo vedevo bene a Napoli perché la squadra e l’ambiente, dopo la disastrosa finale di stagione scorsa, aveva bisogno a mio parere, di una svolta e soprattutto di una sterzata forte che a mio sommesso avviso il tecnico serbo era in grado di dare.

Due parole ancora in merito allo scontro vittorioso con i sabaudi piemontesi ”non colorati”: a mente fredda, bisogna ammettere che la Juve comunque se avesse pareggiato, non avrebbe

ti – zitti). Ma passiamo appresso, la sfida di domenica a San Siro rievoca brutti momenti per chi tifa Napoli, solo nell’ultimo match per dire, i nostri furono messi sotto, dal peggior Milan

rubato nulla, ma ora il Napoli è alla pari, cosa che negli ultimi quattro anni non era. Tutto ciò ha l’odore del buon auspicio, per il momento hush- hush ( zit-

degli ultimi 30 anni, quella gara tra l’altro fu lo spartiacque della disastrosa stagione dell’anno scorso, dopo quella partita, le altre squadre che ci affrontaro-

no, memori della debacle contro quello squallore che era il Milan di Pippo Inzaghi, presero il coraggio a piene mani e affrontarono la compagine di Rafa Benitez in maniera sfrontata, senza timori reverenziali, così che alla fine della stagione siamo finiti quinti in classifica e ci è andata pure bene. Passiamo alla partita. A parità di condizione, formazione e di medesima condizione psicofisica, non c’è partita, assolutamente; il Milan non ha un centrocampo diciamo alla Mihajlović, anzi, è una sorta di cantiere aperto e senza sorta di discontinuità; la questione nasce però da altri fattori, la partita del Napoli di giovedì contro il Legia Varsavia con relativi spostamenti da Napoli in Polonia e poi da Varsavia a Milano nel giro di due giorni, potrebbe incidere fisicamente sugli azzurri, altro motivo importante, la voglia di riscatto dei rossoneri dopo la debacle a Marassi contro il Genoa, dove non ha solo perso i tre punti in palio ma perduto anche diciamo, come gioco, come squadra contro squadra. Il Grifone è apparso un gigante al cospetto del Diavolo che davvero è parso poca cosa e con tutti i milioni spesi, non è che a Berlusconi sia andata molto a genio vedere il modo di stare in campo della sua “creatura”, non dico che l’allenatore milani-

LA FIORENTINA QUESTA SERA PROVA L’ALLUNGO E

ra scritto e si è avverato. L’Inter è affondata con la Fiorentina confermando tutti i limiti che parecchi tecnici avevano ipotizzato dopo le cinque partite vinte di misura e con fatica. Il poker calato dai viola ha frastornato Handanovic e com-

pagni rilanciando l’apertura del campionato dopo gli squilli di tromba del popolo nerazzurro per il filotto. I nerazzurri oggi al Marassi tenteranno di mantenere la testa della classifica con la Sampdoria in attesa del risultato del Franchi dove i gigliati ospiteranno la slanciatissima Atalanta che comincia a sognare in

grande dopo l’ultimo successo con la Sampdoria. Ma attenzione perché la Fiorentina non vuole regalare niente a nessuno, vedi l’altro poker rifilato giovedì sera in Europa League a Lisbona al malcapitato Belenenses. Per i piani alti della classifica il sempre più sorprendente Sassuolo sarà impegnato oggi a Empo-

li mentre la Roma, sottoschok ancora per la sconfitta col Bate Borisov, sarà al Barbera contro un Palermo dal dente avvelenato per la sconfitta col Torino. Prima di Milan-Napoli, con i partenopei che puntano ai tre punti a San Siro, ci sarà un buon aperitivo alle 18.00 con la lanciata Juventus di Champions impegnata

con un Bologna già alla canna del gas dopo sei partite. Da seguire anche il Frosinone, reduce dalla prima vittoria storica in Serie A con l’Empoli, a far visita ad una Lazio col singhiozzo dopo la risicata vittoria col Saint Etienne, con un avversario con nove uomini per oltre la metà del secondo tempo.

L’Inter a Genova con la Sampdoria prova a rialzarsi

sta sia già sotto esame, ma i jolly a disposizione penso stiamo per finire; altro fattore da non sottovalutare è quello che gli azzurri fuori dalle mura amiche, lontani dal San Paolo non hanno certo prodotto le stesse partite fatte in casa, a parte Carpi, sia a Reggio Emilia col Sassuolo sia a Empoli hanno sofferto e non poco, perdendo addirittura la prima di campionato. C’è da sottolineare che le ultime gare hanno dato modo di intendere che possiamo giocarcela, fino alla fine, con un Josè Callejon che è tornato ai livelli del primo anno, con Gonzalo Higuain super e con il resto in gran forma, il problema rimane che tolti gli undici titolari non c’è granché a parte Manolo Gabbiadini e a tratti Dries Mertens, per giocarcela fino alla fine servirebbe un difensore centrale capace, qualche mediano che possa far respirare i tre di centrocampo e un “ariete” alla Duvan Zapata, che serve come i pane quando gli avversari si arroccano alla maniera del Carpi di Castori. Bisogna essere speranzosi, perché a gennaio il Napoli da qualche anno, nel mercato di gennaio ha spesso “ingarrato” le pedine, come accadde con Faouzi Ghoulam e Jorginho due anni orsono e come successo con Manolo Gabbiadini e Ivan Strinić l’anno scorso. Sognare è un dovere.


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campionato USA

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Un weekend importantissimo e ricco di emozioni quello appena trascorso valido per il 32°turno della Major League Soccer

Christopher Nasso

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ella Eastern Conference grande vittoria dei Montreal Impact sui Dc United, ora scesi al 4° posto. I Canadesi, guidati da un grande Drogba, autore della doppietta valsa il 2-1 finale, consolidano sempre di più il loro piazzamento nella zona playoff (6°posto), 4 punti in più e 2 partite in meno della prima inseguitrice, gli Orlando City. La squadra dell’ex pallone d’oro Ricardo Kakà è però in ottima forma, grande vittoria esterna sul campo dei capolisti New York Redbulls, un 5-2, impreziosito dalla tripletta del giovane attaccante canadese Cyle Larin, che regala il 3° successo consecutivo. Sempre nella Eastern Conference vittoria sofferta dei Toronto contro i Chicago Fire, ultimi in classifica. Un 3-2 che ha visto ancora protagonista Sebastian

Giovinco, autore di un goal e un assist (per il goal di Bradley) che lo hanno fatto entrare nella storia, primo giocatore a siglare 20 reti condite da almeno 10 assist. I New England Revolution ottengono un solo punto nella sfida interna contro i Philadelphia,

attualmente al penultimo posto. Un 1-1 che consente comunque ai padroni di casa di mantenere la seconda posizione davanti ai Columbus Crew, sconfitti 2-1 davanti ai propri tifosi nel match contro i Portland Timbers (Western). Nell’altra sfida tra squa-

dre delle due Conference i New York City(Eastern) si impongono per 2-1 sul campo dei Whitecaps, un rigore di David Villa al ’95 mantiene vive le residue speranze playoff. I Vancouver, nella Western Conference, vengono invece scavalcati in testa dai

Los Angeles Galaxy, vittoriosi 3-2 nello scontro diretto contro i Dallas, ora in 3°posizione. Pareggio per 1-1 nel match tra 4° e 5° della classe, non basta il solito Martins ai Seattle Saunders per avere la meglio e staccare così in classifica lo Sporting Kansas

MLS: Giovinco nella Storia

DERBY DI MADRID OGGI TRA ATLETICO E REAL

Altro appuntamento di prestigio in Ligue1 tra il capolista PSG e Marsiglia

I

n Liga, dopo la sfida SivigliaBarcellona, tocca al capolista a sorpresa Villareal respingere l’assalto delle big del campionato. La squadra del sottomarino giallo sarà impegnata questo pomeriggio a Valencia contro il Levante mentre al Calderom il Real Madrid di Benitez proverà ad accelerare i tempi contro i pa-

droni di casa dell’Atletico, reduci dalla faticaccia in Champions con il Porto. In Premier Ligue il capolista Manchester United reduce dalla vittoria di misura col Wolfsburg, sarà a Londra nel pomeriggio per affrontare l’Arsenal, l’altra squadra frastornata dal 2-3 incassato dai greci dell’Olympiakos in Champions.

Derby fra Everton e Liverpool per tastare il polso dei reds dopo l’altalenante inizio di campionato. In Ligue1 riflettori puntati al Parco dei Principi per la sfida fra il PSG e il Marsiglia, quest’ultimo in piena crisi dopo la sconfitta in Europa League col modesto Slovan Liberec. Per la squadra della Costa Azzurra veramente

un brutto avvio di stagione dopo le belle premesse di precampionato. Proverà a rialzare la testa il Saint Etienne col Caen dopo essere stato bastonato davanti al proprio pubblico dal sorprendente Nizza che non finisce mai di stupire. In campo oggi anche un’altra delusa, il Monaco di Jardin contro il Rennes. In Bunde-

sliga il Bayern Monaco alla ricerca dell’ottava vittoria consecutiva col Borussia Dortmund secondo in classifica. Se la squadra di Guardiola batterà i gialloneri probabilmente calerà il sipario sul campionato tedesco con lar-

City. Gli Houston Dynamo continuano a lottare per un posto nei playoff, importantissima in questo senso la vittoria casalinga contro i Colorado, 3-2 il risultato finale che taglia fuori quasi definitivamente gli ospiti, ultimi in classifica. Penultimi e con qualche speranza in più i Real Salt Lake, sconfitti 1-0 nell’ultimo turno dai San Jose, attualmente al 7°posto. Dopo gli anticipi DC United-New York City e Toronto-Philadelphia, scesi in campo nella notte, il 33° turno vedrà affrontarsi New York Redbulls e Columbus Crew, scontro valido per le primissime posizioni nella Eastern Conference. Gli Orlando City si giocheranno le ultime speranza playoff in casa contro i Montreal, I New England Revolution hanno l’occasione di riprendere la striscia vincente contro i Chicago Fire. Nella Western Conference i Los Angeles Galaxy se la vedranno sul campo dei Seattle Sounders, distanti solo 4 punti, i Whitecaps, dopo 2 sconfitte consecutive, cercano punti in casa contro i San Jose Earthquakes. Dallas-Houston Dynamo, Portland TimbersSporti

calcio estero

go anticipo, dal momento che il distacco salirebbe già a sette punti.


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al Pepsi AreNa di Varsavia abbiamo assistito al lancio di un missile terra-aria devastante: il G.C. H 9 E.League

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o viste cose che voi umani non potreste immaginare: centrocampisti da combattimento che hanno demolito i loro colleghi al largo dello stadio di Varsavia, il bagliore di un GC H 9 come un lampo a cielo aperto, scagliato nella porta del Legia, infilarsi nella rete del incolpevole Dušan Kuciak. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia, perché in fondo era solo una squadra polacca … “È tempo di morire…” per voi sapientoni e rosiconi antinapoletani. Il lettore perdonerà questa mia licenza poetica, avere preso in prestito e trasformato uno dei momenti più belli della storia del cinema (monologo di Roy Batty al secolo Rutger Hauer, in Blade Runner, grandissima opera cinematografica griffata da Ridley Scott), ma quando abbiamo visto partire la “cagliosa” terra-aria dell’immenso Gonzalo, io e mio cognato Pasquale, che seguivamo quasi annoiati la partita del Napoli contro il Legia Varsavia, siamo saltati dalle rispettive poltrone

urlando come fanno i bambini a Natale mentre scartocciano i regali sotto l’albero; antologia del calcio, gesto da far vedere e rivedere alle nuove generazioni, per insegnare che il calcio non è il Carpi di Castori o il catenaccio di Mancini ma quello che invece deve tassativamente esaltare il gesto tecnico, il coraggio di tirare un calcio di rigore, l’esigenza di fare gol per il gusto di farlo e non per rubare un risultato. Dunque, è finita la seconda giornata di Coppa Uefa che ci vede al comando nel girone D, con sei punti, sette reti fatte e nessuna subita, sembra strano ma è così: nessun gol nello score del nostro portiere, ieri per l’occasione, il gigantesco Gabriel, che nei match precampionato non ha dato certo prova di essere meglio di Rafael … e ho detto tutto. I fattori positivi da sottolineare della partita con i polacchi sono molteplici, uno su tutti: al Pepsi Arena di Warszawa hanno giocato ben sette calciatori diversi da quelli che hanno affrontato la Juventus il sabato prima. Si è vinto su un campo che è stato violato una sola volta da squadre italiane, l’attacco polacco nelle prime 10 partite del campionato nazionale ha sempre realizzato almeno un gol,

a mio avviso vero Top Player del campionato nostrano. Ultima nota per la Robe di Kappa, azienda piemontese operativa nel settore dell’abbigliamento sportivo che ha lanciato sul mercato le nuove maglie da passeggio del Napoli. Nella collezione di t-shirt dedicate alla squadra azzurra spicca la maglia Wubas, già disponibile sul mercato per adulti, juniores e bambini che è possibile trovare in vari colori: bluemarine, bianco-azzurro e grigio. Si tratta di una maglia molto particolare che reca, nella parte anteriore, lo stemma borbonico, simbolo del Regno delle Due Sicilie e blasone della famiglia reale dei Borbone di Napoli. La questione ha scatenato i duri cosa che si è inceppata con noi; finalmente si sono viste le verticalizzazioni di Mirko Valdifiori e i tempi perfetti di intervento in difesa del “Principe” Vlad, al secolo Vlad Iulian Chiricheș, che assieme a Josè Callejon e Faouzi Ghoulam indico come i tre migliori in campo per quel che riguarda la partita in terra polacca. C’è da gioire ma bisogna rimanere con i piedi ben piantati per terra. Il Milan ci dirà chi siamo ma più che il Diavolo penso che sia la gara contro i viola di Paulo Sousa il vero riscontro, il banco di prova definitivo per dire cosa

sarà di noi in questa stagione iniziata malissimo. Solo qualche parola, dovuta, per Gonzalo che in Polonia ha segnato il suo gol numero 59 con la maglia del Napoli. Semplicemente è di un altro pianeta, finalmente dopo la disastrosa esperienza di fine stagione passata, con quei rigori sbagliati dove sembrava la cattiva copia del campione ex madridista, con il capolavoro contro il Legia penso gli si possa perdonare tutto il passato recente grazie al suo gol fantasmagorico finalmente è ritornato il nostro Pipita, il campione, il leone azzurro, l’unico

SERIE B, CESENA-LIVORNO D

opo 4 vittorie in altrettante giornate di campionato, il Livorno si è arreso lo scorso weekend difronte all’ottimo Spezia di Bjelica, vittorioso nei minuti finali grazie al goal di Emanuele Calaiò. Questo pomeriggio la squadra di Cristian Panucci tenterà di riprendere la striscia vincente sul campo del Cesena, attualmente al 3° posto e a soli 2 punti dai Toscani. Il tecnico degli emiliani, Massimo Drago, dovrà fare a meno di Cascione e Ciano, entrambi espulsi nello 0-0 di Perugia. Ad approfittare del passo falso del Livorno è stato il favoritissimo Cagliari di Rastelli, un goal di Giannetti al minuto 81 ha regalato la vittoria per 3-2 sul

Latina e la testa della classifica. I Sardi, alle 15.00, faranno visita al Pescara di Massimo Oddo, reduce da 3 pareggi consecutivi, l’ultimo il 2-2 contro il Vicenza. La squadra di Marino sarà invece impegnata al Partenio; sfida interessante, con entrambe le squadre protagoniste di un inizio campionato al disotto delle aspettative, in particolare l’Avellino di Attilio Tesser, 4 punti in 5 partite. Il Modena di Hernan Crespo, reduce dall’ 1-0 casalingo contro il Lanciano, seconda vittoria nelle ultime 3 partite, farà visita al Brescia, alla ricerca del terzo risultato utile consecutivo. In crescita il Como, un goal di Ebagua e l’autorete di Faraoni

e puri del mondo duosiciliano, per via che a fare la maglietta è stata un’azienda torinese. Personalmente credo che questa diatriba sia una questione di lana caprina, quello che conta è arrivare sotto gli occhi dei tantissimi Compatrioti ancora inconsapevoli;, un simbolo che costringerà tanti di noi a riscoprire quali sono le nostre radici, inutile perciò “alluccare” alla luna anche perché purtroppo, per ora, le aziende leader nel settore sono tutte di stanza al nord. Per il momento l’importante è veicolare il vessillo in luoghi digiuni di sapere borbonico. Come diceva mio nonno: a pilo a pilo se fa ò penniello.

hanno permesso alla squadra di Sabatini di espugnare il campo del Novara e ottenere la prima vittoria stagionale. Quest’oggi sfida delicata davanti ai propri tifosi, difronte ci sarà l’Ascoli guidato da Petrone, un punto nelle ultime 3 partite, quello casalingo contro il Brescia nell’ultimo turno di campionato. L’Entella, ferma alla vittoria nella 1° giornata, cerca punti in casa contro la Pro Vercelli, il Lanciano ospita lo Spezia, chiude il quadro delle partite del pomeriggio TernanaNovara, entrambe in crisi di risultati, i padroni di casa alla prima con Roberto Breda in panchina. L’ex allenatore del Latina succede a Mimmo Toscano,

Serie B

Christopher Nasso dimessosi dopo la 4°giornata e protagonista lo scorso anno della promozione proprio alla guida della squadra Piemontese. Nel posticipo di lunedì sera, il Trapani, ancora imbattuto, ospiterà il Perugia di Bisoli, protagonista di un deludente inizio di stagione. Nell’anticipo di ieri sera, il Crotone ha ospitato la Salernitana.


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finestra sul mondo e dintorni

buco NERO

CACCIA FRANCESI BOMBARDANO L’ISIS Replicano i russi con i loro Mig insieme all’Iran e Siria ritorio della Siria ma poi il leader russo e Holande hanno chiarito ogni cosa col sostegno, meno male, di Obama dopo alcune perplessità e accuse di quest’ultimo sulla coalizione guidata da Putin, estremo difensore di Assad, che per quanto se ne dica non sembra quel sanguinario dittatore descritto dall’occidente. Dunque, ok Francia. Putin era a New York per incontrare Obama insieme al presidente iraniano Rohami per risolvere la situazione in Siria dove la guerra fomentata dai ribelli provoca l’esodo in massa della popolazione civile. L’apertura del fronte siriano per

Luigi Sada

F

inalmente l’Europa si muove. I francesi con sei caccia Rafale hanno bombardato alcune basi terroristiche dell’ISIS mettendo sotto pressione i taglia gola. La Russia in settimana ha replicato prendendo di mira la roccaforte del Califfato spingendo a fondo l’acceleratore. In un primo tempo Putin aveva protestato con i francesi per la violazione di ter-

la Francia - già attiva con i suoi caccia in Irak sempre contro l’ISIS - è avvenuta, come detto, giovedì scorso contro Raqqa, considerata la roccaforte dell’ISIS nel centro della Siria. “La Francia - ha dichiarato Holande da New York - ha colpito un campo di addestramento del gruppo terrorista Daesh che minacciava la sicurezza del nostro Paese”. Per il capo dell’Eliseo l’operazione è stata condotta a Deir Ezzor, in Siria orientale a scopo difensivo, cioè in legittima difesa. La soluzione politica diplomatica non esclude nessuno dalla ricerca di una via d’uscita per il futuro

della Siria, che secondo l’occidente (testone) non può passare dal presidente Bashar al Assad. Renzi si è sfilato dall’iniziativa francese come aveva fatto all’inizio dei voli di ricognizione tre settimane fa “Non dobbiamo fare gli stessi errori compiuti in Libia - ha fatto rimarcare il Presidente del Consiglio - dove l’intervento armato ha pagato e stiamo invece pagando i costi di una grave destabilizzazione”. Contrario sul commento di Matteo Renzi il senatore Damiano che dice: “Renzi per essere coerente con la realtà deve prendere atto che Putin ha ragione”.

il trionfo di Sala e della Carta Milano H

a vinto lui, Luigi Sala. L’ha vinta quest’uomo esile di aspetto, ma ardito e tenace, la battaglia dell’EXPO quella che tanti si auguravano fosse come Waterloo per Napoleone. Nessuno un anno fa avrebbe scommesso un soldo bucato su quella che poi sarebbe stata la manifestazione universale meglio riuscita, più bella e, soprattutto, con il più alto numero di adesioni di Nazioni del pianeta Terra. La navicella di Sala ha solcato mari procellosi, affrontato tempeste perfette, quelle burocratiche, politiche e giudiziarie, che un destino avverso ed uomini senza scrupoli gli avevano parato davanti con la costernante consapevolezza di vedere, da un momento all’altro, spezzarsi l’albero maestro e quelle esili vele sparire negli ingorghi dell’invidia più becera. Ci hanno provato in tanti, quasi tutti, con ostinazione e spudorati calcoli politici a non farlo salpare quel legno che portava nella stiva la scommessa stessa ed il nome della bella Italia che, con impareggiabile ostinazione e maestria del governo Prodi e del sindaco di Milano Letizia Moratti, in azione ben combinata avevano strappato alla favorita turca Smirne la designazione di EXPO 2015. Ci avevano provato anche i signorini di certa stampa prevenuta a più non posso, con in testa, tanto per essere più chiari, i due fogli più venduti. Dovevano, a tutti i costi, eseguire precisi ordini di scuderia e ci hanno pro-

vato fino all’ultimo con l’esplicito invito di cedere l’assegnazione addirittura alla sconfitta Smirne. L’Expo, insomma, “non si doveva da fare”, come minacciavano, più o meno, don Abbondio quei Bravi picciotti di manzoniana memoria tanto che, ad un certo punto, l’obiettivo sembrava centrato, colpito, ma, purtroppo per loro, mai affondato. Il primo maggio, trionfale giorno per i colori azzurri, finalmente il sipario si è alzato per mostrare a

tutto il mondo un miracolo, che solo gli italiani, quelli onesti e laboriosi, potevano fare, frutto del sudore della fronte di migliaia di operai che, lavorando notte e giorno, hanno trasformato in bella realtà il fine e prestigioso lavoro di architetti, ingegneri e funzionari di ogni tipo, di tutti gli attori che avevano dato in misura assegnata il loro apporto. E’ stata una giornata storica, con tutte le personalità politiche mondiali presenti all’inaugura-

zione che un beffardo destino aveva affidato a Giuliano Pisapia, proprio il sindaco dichiaratosi, con il suo ed altri consimili partiti, decisamente contrario, salvo poi, via via, sentirlo “quasi” suo, tanto che, beffardamente ma non troppo, gli artefici veri dell’EXPO, Moratti e Prodi, in forse fino all’ultimo il loro invito, sono stati relegati, come si dice in gergo sportivo, in fondo al gruppone, ben lontani dalle posizioni di testa e di onore che competeva-

no loro. Ora, ad una manciata di giorni dalla chiusura, mal di pancia a parte, tutti gridano al miracolo dell’EXPO, per le chilometriche file giornaliere di visitatori che hanno affollato e continuano a farlo, a ritmo sostenuto, il decumano, per ammirare lo splendore dei padiglioni, complimenti a tutte le Nazioni, e chiudere la giornata con lo spettacolo offerto dal magico Albero della Vita messo in dubbio sempre dai soliti “esperti”, dono degli industriali bresciani a Milano ed al Mondo e costruito in solo due mesi contro i sei previsti. Ora, superbo ed ammaliante, rappresenta a ben guardarlo, il simbolo del nuovo Rinascimento per l’Italia, perché, bisogna pur dirlo con insistenza, l’EXPO è stato un evento di tutto il Paese e non di Milano soltanto. L’esito finale di questa magnifica ed irripetibile avventura cosmopolita non sarà, comunque valutato solo dai milioni di affaticati visitatori che avranno varcato i cancelli della bella isola verde di Rho e dai contratti siglati dalla nostra Camera di Commercio con le emule straniere (gli affari sono sempre affari), ma in egual misura, anche per un documento, da un semplice documento cartaceo di cui si è parlato colpevolmente poco, molto poco: la Carta Milano.Questa è stata elaborata dagli scienziati nutrizionisti di tutto il mondo, coordinati nelle molteplici riunioni dal profes-

Giovanni Labanca sore Umberto Veronesi e surrogata in quattro punti principali che rispecchiano il tema-guida centrale dell’EXPO; è stata tradotta in 19 lingue e, in formato ridotto, donata ai bambini di tutte le scuole del mondo e firmata, oltre che dai visitatori, dai Capi di Stato delle Nazioni presenti a Milano. Questi, il prossimo 16 ottobre, in una grande cerimonia trasmessa in mondo visione dalla RAI, la consegneranno al Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-moon, come segno di esplicito invito ad adoperarsi affinché essa venga tradotta in realtà con gesti quotidiani di tutti ed efficaci provvedimenti politici, se veramente si dovrà realizzare il nobile spirito dell’EXPO che invita perentorio a “Nutrire il Pianeta”. E’ solo allora, sopite le polemiche, che potremo dire di aver dato risposta e riconoscenza a tutti gli uomini di tantissima buona volontà, che si sono impegnati in una impareggiabile gara di solidarietà umana.


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ROMA CITTA’ PERDUTA La Barcaccia fontana monumento opera di Pietro Bernini 1610

I

l 15 maggio 2007 quattro extracomunitari ubriachi danneggiarono la fontana monumentale con un grosso cacciavite infliggendole una profonda scal-

fittura, con il conseguente distacco di una parte rilevante dello stemma papale. I Carabinieri accorsi sul luogo furono aggrediti dai quattro vandali, ma riusci-

non solo calcio

rono comunque a trarli in arresto e scongiurare ulteriori danni. Il 19 febbraio 2015 è danneggiata nuovamente da alcuni hooligans olandesi, tifosi del Feyernoord di

Rita Daniela Veronese

Rotterdam, accorsi nella capitale per assistere al match di Europa League e tra la loro squadra e la Roma. Diversi i danni riscontrati in aggiunta a quelli già accertati in un primo momento (un frammento di travertino di dieci centimetri appartenente all’orlo del candelabro centrale della vasca). Sono, infatti, presenti scalfitture e scheggiature provocate dalle bottiglie di vetro lanciate contro il monumento in diversi punti che, a detta dei tecnici della Sovrintendenza ai beni culturali, sono da considerarsi «un danno grave anche perché permanente». Tutti i giorni migliaia di mani si aggrappano a entrambe le estremità della Barcaccia, orde di turisti incontrollati salgono sul monumento per “dissetarsi” per

Vitti ‘na crozza: storia di una canzone

Suoni e sapori del Mediterraneo

N

el 1950 Pietro Germi si reca in Sicilia per iniziare le riprese del film “Il cammino della speranza” (Terroni, nell’ipotesi iniziale). Ad Agrigento incontra il Maestro Franco Li Causi al quale chiede di comporre “ un motivo allegro-tragico-sentimentale “ da inserire nel film. Nessuna delle proposte del Maestro soddisfa il regista, sin quando a Favara (mentre si svolgevano le riprese) un minatore, GiuseppeCibardo Bisaccia, recita a Germi una poesia popolare, che comincia così: “Vitti ‘na crozzasupra nu cannoni / fui curiusu e ci vosi spiari / idda m’arrispunniu cu gran duluri / muriri senza toccu di campani”. Germi, affascinato dai versi, chiede a Li Causi di musicarli. “La canzone entra di diritto nella colonna sonora del film così da essere conosciuta in breve tempo in tutta Italia. Verrà conosciuta la canzone, non l’autore della musica, non citato né sulla locandina del film, né nei titoli di testa o di coda: autore delle musiche, di tutte le musiche, risulta Carlo Rustichelli, famoso autore di colonne sonore”. Grazie al film e a un disco fatto incidere da Li Causi al tenore Michelangelo Verso questo “pezzetto sonoro” di Sicilia otterrà una diffusione

farsi “selfie” incuranti del danneggiamento dovuto all’usura e incoscientemente esposti al pericolo di scivolare rovinosamente all’interno del monumento. Utile sarebbe un’opera di presidio per scoraggiare l’arrembaggio di una preziosa testimonianza storica, esposta al rischio quotidiano di danneggiamento. L’intera città di Roma Capitale Mondiale soffre d’incuria e disinteresse persino da parte di coloro che ne sono i custodi: i romani, ovunque sporcizia, dissesto dell’impianto urbano disservizi a tutti i livelli. La statua di Marco Aurelio sembra guardarsi attorno sbigottita: il primo cittadino è a spasso per il mondo, Roma indifesa ricorda il suo passato ma non riesce a vedere il suo futuro.

internazionale. Paradossalmente, il successo crescente del brano (molti altri incideranno la canzone, che sarà cantata anche da Domenico Modugno) non si accompagna al riconoscimento per l’autore della musica. Al contrario, la canzone, anche in pubblicazioni importanti, passa, erroneamente, per tradizionale, viene, addirittura, segnalata come “ un vecchio canto di guerra siciliano: lo cantarono gli insorti di Garibaldi nella spedizione dei Mille, lo cantarono i fanti siciliani, sul Carso, sul Pasubio, sul Piave”. Francesco Giuffrida ci fornisce queste informazioni nell’articolo pubblicato sulla Rivista del Galilei del maggio 2009 (n.15). “Ma, scrive ancora Giuffrida, altre questioni ha fatto sorgere la nostra canzone: cosa vuol dire esattamente? Di cosa parla?” Vitti ‘na crozza potrebbe essere una ballataformata da tre o più canzuni di cui si sono perse varie componenti. Ma forse si deve proprio a questa possibilità di interpretazioni varie, a questo mistero, a questa serie di allusioni proprie di ‘Vitti ‘na crozza’ se il canto ha subito affascinato. Riporto qui qualche possibilità di interpretazione, che chi naviga in internet già conosce: il cannuni non è un cannone, ma

una torre a cui venivano appese le gabbie coi condannati, fino alla loro riduzione in ossa consunte dalle intemperie e dal sole, perchè servissero da monito ed esempio. Main nessun dialetto

della nostra Isola cannuni ha il significato di torre, torrione o simili; certo, possiamo trovare – per esempio a Mazzarino – l’uso di chiamare la torre del castello ‘u cannuni (il cannone); ma è

quella torre a essere ‘u cannuni’ , non tutte le torri e, in ogni caso, la ‘crozza’ sarebbe ‘mpisa e non supra. Il cannuni non è cannuni, bensì cantuni, che, nelle pirrere del trapanese – cioè nelle mi-

niere, nelle cave – è un concio di tufo, di arenaria, ed anche il luogo di lavoro dei minatori; ricordiamo qui che il Cibardo Bisaccia era proprio minatore, madell’agrigentino. È possibile che, imparata la poesia nella provincia di Trapani o da qualcuno proveniente dal trapanese, abbia poi sostituito, in maniera del tutto automatica, il termine per lui senza significato con un termine più familiare. Ipotesi affascinante – sposta l’attenzione dalla guerra a un disastro in miniera, frequente fino a qualche decennio fa in Sicilia – ma, proprio per l’assenza di raccolte di componimenti poetici, ormai difficilmente verificabile. In ogni caso, sia che la poesia alluda a fatti di guerra o a disastri minerari o a condannati a morte, stona parecchio quell’assurdo ritornello, il famigerato tirollalleru che nei primi anni ’60 qualcuno infilò tra una strofa e l’altra, consegnando il canto alfilone più ‘turistico’ del folklore siciliano. Ritornello che male si accorda con l’impianto generale del canto, e che induce ad un accompagnamento che si discosta nettamente dalle prime esecuzioni, quelle per intenderci presenti nel film o registrate dal tenore Michelangelo Verso, più vicine agli intendimenti del Maestro Li Causi”. Per concludere, ricordiamo che solo nel 1979 la SIAE riconobbe al Maestro Li Causi la paternità della musica.


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ggi il Giro di Lombardia, classica di chiusura, chiude la stagione agonistica su di un impegnativo percorso di 245 Km da Bergamo a Como con lo strappo della Madonna del Ghisallo a 64 Km dal traguardo. Favoriti di turno sono Joaquim Rodriguez, Alejandro Valverde e Vincenzo Nibali. L’appuntamento d’autunno con questa classica ha visto come prologo la Trevalli Varesine, la Milano-Torino ed il

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OGGI IL LOMBARDIA CHIUDE LA STAGIONE CICLISTICA Giro del Piemonte, quest’ultimo con partenza da San Francesco al Campo ed arrivo a Ciriè, dopo 185 Km, ha visto tagliare il traguardo solitario il belga Jan Bakelants. Il corridore della AG2R compagno di squadra di Pozzovivo ha preceduto di 6”

Matteo Trentin e l’azzurro Sonny Colbrelli di 8”. La gara, svoltasi sotto una pioggia battente, è stata caratterizzata dalla lunga fuga di Fabio Felline arresosi a pochi chilometri dall’epilogo. La Trevalli Varesine porta invece la firma di Vincenzo Nibali, re-

duce dal deludente mondiale di Richmond negli USA vinto da Peter Sagan, bravo nel riscattarsi tagliando solitario il traguardo a Verese con 8” di vantaggio sul russo Firsanov. In onda, come detto, il ritorno della calssicissima Milano-Torino, con arrivo

in salita alla Basilica di Superga. Ha fatto sua la classica con arrivo solitario il giovane Diego Rosa, compagno di squadra di Fabio Aru che ha festeggiato con lo stesso Rosa il successo dell’Astana. Per Rosa si è trattato della prima vittoria da professionista.

Ciclismo

Secondo si è piazzato il polacco Majka, terzo Aru, quarto Puls e quinto Cunego.

Le squadre alla partenza di questo Giro di Lombardia sono 25. Ecco l’elenco delle squadre con i corridori più attesi Cannondale Garmin: Daniel Martin, Moreno Moser. AG2R La Mondiale: Domenico Pozzovivo, Romain Bardet, Alexis Vuillermoz. Androni Giocattoli Sidermec: Franco Pellizotti, Gianfranco Zilioli. Astana: Vincenzo Nibali, Mikel Landa, Diego Rosa. Bardiani CSF: Stefano Pirazzi. BMC: Philippe Gilbert, Samuel Sanchez, Damiano Caruso. Bora Argon 18 : Cesare Benedetti. CCC Sprandi : Davide Rebellin. Colombia: Miguel Angel Rubiano, Rodolfo Torres.

Etixx Quickstep: Michal Kwiatkowski, Zdenek Stybar. FDJ: Thibaut Pinot. Iam Cycling: Jarlinson Pantano, Mathias Frank. Lampre Merida: Rui Alberto Costa, Diego Ulissi. Lotto Soudal: Tony Gallopin, Tim Wellens, Tiesj Benoot. Movistar: Alejandro Valverde, Giovanni Visconti. Nippo Fantini: Damiano Cunego. Orica GreenEdge: Simon Gerrans, Johan Chaves, Adam Yates, Simon Yates. Southeast: Simone Ponzi.

Team Giant Alpecin: Tom Dumoulin, Warren Barguil, Simon Geschke. Team Lotto Jumbo: Wilco Kelderman, Robert Gesink. Team Sky: Leopold Konig, Mikel Nieve, Wouter Poels. Tinkoff Saxo: Rafal Majka. Trek Factory Racing: Frank Schleck, Fabio Felline, Bauke Mollema. Unitedhealthcare: Janez Brajkovic. Team Katusha: Joaquim Rodriguez, Daniel Moreno.

MATTEO GUALEMI CAMPIONE DEL MONDO DI BILIARDO CINQUE BIRILLI Andrea Torelli

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Campionati Mondiali di Biliardo si sono conclusi con la vittoria del 27enne fiorentino Matteo Gualemi. Il PalaCUS Idroscalo ha ospitato la fase Open dell’evento dal

Successo dell’Italia: tre azzurri sul podio 17 al 27 settembre quando circa 1200 partecipanti si sono sfidati per approdare alle fasi finali svoltesi all’Auditorium Testori di Milano. Gualemi ha saputo sbaragliare la con-

correnza spietata di tutti gli altri giocatori, arrivando fino alla fase finale dove ha letteralmente ribaltato ogni tipo di pronostico. Il successo di Gualemi rappresenta anche la netta affermazione dell’Italia nel panorama del biliardo internazionale. I giocatori azzurri infatti hanno dominato la competizione occupando le prime tre posizioni del Mondiale. Oltre alla medaglia

d’oro di Matteo Gualemi e alla medaglia d’argento conquistata da Sandro Giachetti sono arrivati anche i bronzi di Michelangelo Aniello e Andrea Quarta. Queste le parole del vincitore: “Sinceramente ancora non riesco a realizzare quello che è successo. Vincere il Mondiale è davvero un sogno. Ho iniziato a giocare quando avevo 16 anni e mai mi sarei aspettato di raggiun-

gere questo successo. E’ qualcosa di indescrivibile che porterò dentro di me per sempre. Giocare così tante partite è sfibrante anche per dei professionisti abituati a fare questo ogni giorno. E’ stata davvero una settimana lunghissima, ma i sacrifici sono stati ripagati dalla medaglia che ho al collo”. Da sottolineare il successo organizzativo della competizione che ha

riunito i migliori giocatori di biliardo del panorama mondiale. Il PalaCUS Idroscalo è stato vestito ad hoc per la competizione con 24 tavoli e due ampie tribune. Il CUS Milano, è orgoglioso di aver ospitato, nella propria sede, un evento internazionale di tale rilevanza e il presidente del CUS Milano Alessandro Castelli, assieme a tutto lo staff, porge


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Riccardo Sada

Musica

Torna l’ADE – Amsterdam Dance

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egli ultimi venti anni ADE è cresciuto diventando una piattaforma di fama mondiale per la musica dance internazionale e l’intera scena della musica elettronica. Il festival olandese è il luogo ideale per individuare le ultime tendenze musicali e talenti emergenti: dà l’opportunità in fondo a tutti di diventare pionieri della musica elettronica e addirittura incontrare personalmente le superstar del mixer. Oltre alla infinita line-up

dell’ADE stesso, e dell’ADE Playground, l’evento offre agli appassionati anche un programma ampio e vario di giorno (tra cui mostre, promozioni in-store, nego-

zi di pop-up e proiezioni di film in tutto il centro della città) e di notte. L’aspetto commerciale della manifestazione (ADE Conference) è riconosciuto invece

come il più importante del suo genere: presenta una vasta gamma di conferenze e le opportunità così si concentrano sulla musica e sulla tecnologia di rete, sui

L’ADE, ovvero dell’Amsterdam Dance Event, vj e sui visual, sulla sostenibilità, sulla dance e i brand, sugli stili più underground a quelli più popolari, sino ad arrivare allo sviluppo delle iniziative, alla ricerca e alla formazione dei nuovi talenti e dei corsi avanzati degli studenti. Viiene rivela l’ennesima ondata di nomi di coloro che si esibiranno durante questa rovente cinque-giorni: An-

che si svolgerà da mercoled


domenica 4 ottobre 2015 Stadio5.it

ance Event

17

drew Weatherall, Andy C, Derrick May, GoldenFish, Job Jobse, Kerri Chandler, Kölsch, Laidback Luke, Masters At Work, Maya Jane Coles, Mount Kimbie, Pete Tong, Recondite, Sandrien, The Black Madonna, Voices From The Lake, Young Marco e molti altri. Alla kermesse parteciperanno oltre 2200 artisti che suoneranno in 300 eventi in tutta la città di Amsterdam. Questo lo rende il più grande festival del mondo dedicato al clubbing. L’organizzazione si aspetta circa un totale di 365mila visitatori da tutto il mondo. ADE Global Session Aruba prende il via. Dal 3

dì 14 a domenica 18 ottobre in Olanda, marchi (e della sua campagna 7Up negli Stati Uniti) e ospiterà una tavola rotonda con alcuni dei migliori personaggi della scena della musica elettronica.

al 6 settembre Aruba organizza un interattivo Q&A con Loco Dice e Chuckie. Si discuterà con i rappresentanti di SFX, Aftercluv Dancelab, EDC Mexico, Bullitt Agency e tanti altri. Per quanto riguarda Energy Panel all’ADE Green, gli organizzatori sono alla ricerca di modi per vivere in modo sostenibile. Martin Garrix poi all’ADE Dance & Brands terrà una conferenza in cui si parlerà di

celebra il ventesimo compleanno

Sabato 17, in particolare, l’Amsterdam Music Festival conterrà la cerimonia di premiazione della Top100 Djs Poll della rivista DjMag, che ogni anno

elegge i cento migliori deejay del pianeta, grazie ai voti raccolti attraverso il social network facebook. Nel 2014, l’olandese Hardwell si è confermato il

numero uno al mondo per il secondo anno consecutivo, davanti ai re del Tomorrowland, Dimitri Vegas & Like Mike e Armin Van Buuren, che detiene il

record assoluto di vittorie, ben 5, così come dal 2003 si piazza sempre nei primi tre. Info su www.amsterdamdance-event.nl


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