N 1 2016 milan bolognaweb

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mercoledĂŹ 6 gennaio 2016 anno 6 numero 1

Sport

& Spettacolo

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La befana non arriva solo di notte nel sacco 3 punti per il milan? Milan Bologna


Riscatto con l’Empoli Sandro Mazzola

poli, credo possa far suoi i tre punti, soprattutto per cancellare la sconfitta della vigilia di Natale. Mi auguro che la sosta natalizia sia servita a ricaricare le batterie, in attesa del non facile impegno di domenica prossima con il Sassuolo a San

Siro. Per quanto riguarda i nostri cugini il brodino bevuto a Marassi con la Sampdoria potrebbe essere stimolante in prospettiva futura. Attenzione, però, che il Bologna che scende in campo a San Siro ha le carte in regola per fare uno sgambetto ai rossoneri.

Donadoni ha preso in mano una squadra alla deriva e l’ha rilanciata alla grande in campionato, nel giro di un paio di mesi. Il Milan dovrà tenere le antenne alzate per evitare guai. Potrebbe essere un’Epifania targata Juve, perchè i bianco-

C

on la Lazio è andata proprio male, anzi malissimo, perchè l’1-2 di San Siro ci ha fatto trascorrere un Natale amaro. In classifica siamo sempre primi, però con la Fiorentina ed il Napoli alle nostre immediate spalle, pronte a superarci provvisoriamente in classifica. La Fiorentina, infatti, se batterà il Palermo, oggi pomeriggio, per un’oretta e mezza, sarà la nuova capolista, mentre il Napoli, che scende in campo dopo di noi, al San Paolo contro il Torino respirerà, pure lui, l’aria della vetta. L’Inter, però, pur affrontando un avversario temibile come l’Em-

Milan STADIO

MEAZZA

Bologna ORE 15.00

Sinisa Mihajlovic

MILAN

neri, ritornati in gran spolvero, a Torino non dovrebbero avere grossi problemi con il Verona, che a Delneri è stato chiesta una missione quasi impossibile. Vediamo, poi, cosa faranno le due romane, se avranno digerito l’abbacchio, i giallorossi con il Chievo, a Verona, ed i biancocelesti, all’Olimpico, con un Carpi che è ben deciso a vendere cara la pelle, partita dopo partita. Il Sassuolo, che affronterà l’Inter fra quattro giorni, se batterà il Frosinone, come è probabile, salirà molto in alto, dal momento che deve recuperare la partita con il Torino. Come già detto, sarà un pò dura la sfida del San Paolo per i granata di Ventura, perchè il Napoli vorrà confermare il momento positivo attraversato.

Allenatore

Il calciomercato di riparazione è appena cominciato e quello giocato gli fa eco. Si annunciano grandi colpi per le prime della classe, che dopo il derby della Lanterna si ritrovano a dare tutte la caccia all’Inter. Per la prima volta, forse, gli acquisti di gennaio potrebbero fare la differenza. Non c’è più lo strapotere della Juventus, Napoli, Fiorentina e Inter sono migliorate in modo significativo, la Roma è sempre avvolta nei propri mali, ma è sempre lì, quindi il pelo potrebbe essere decisivo. Ricordate Stankovic (all’Inter), Cavani (al Palermo), Nainggolan (Roma) e perfino Ronaldo (al Milan)? Colpi che ora farebbero decollare qualsiasi squadra, visto il grande equilibrio in cui imperversa la Serie A. Il Milan il suo grande acquisto potrebbe farlo col rientro di Balotelli, per il momento. In canna ci sono colpi importanti, da Witsel a Candreva, ma ci sono troppi in ballo e dei due uno solo può vedere la Madonnina. Il belga è il grande pallino della società, anche se 25 milioni di euro sono quasi la luna. I rossoneri, intanto, devono pensare al Bologna, che con Donadoni pare abbia fatto il triplo salto mortale in classifica. Una vittoria incentiverebbe ancor di più Galliani a dare la caccia al centrocampista dello Zenit per dare l’inseguimento al terzo posto. Un’idea più che una certezza, ma un’ulteriore crescita in classifica darebbe maggiore entusiasmo all’ambiente. La vittoria col Frosinone e i due pareggi con Carpi e Verona non hanno convinto molto, ma il successo contro la Sampdoria in Coppa Italia ha rincuorato Mihajlovic che è convinto di poter dire ancora la sua con questa squadra. Ad ogni modo, con i felsinei c’è poco da scherzare: Donadoni potrebbe fare il Diavolo (col Napoli c’è riuscito) e gettare nuovamente i suoi vecchi colori nel dimenticatoio del campionato. Una capatina bisogna farla anche al “Castellani” di Empoli, dove gli uomini di mancini rischiano di perdere il primato, se giocassero come contro la Lazio. L’undici di Giampaolo arriva da quattro vittorie consecutive e in casa non perde da quasi due mesi. Per batterlo serve quasi un’impresa.

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Allenatore

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Roberto Donadoni

(4-4-2)

Arbitro:

Donnarumma Abate , Alex, Mexes, De Sciglio; Honda, Montolivo, Bertolacci, Bonaventura; Bacca, Luiz Adriano

Davide Massa di Imperia

(4-3-3)

BOLOGNA

Mirante Rossettini, Oikonomou, Gastaldello, Masina; Donsah, Diawara, Taider; Mounier, Destro, Giaccherini


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VINCERE PER CONVINCERE

la partita

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Severa Bisceglia

mpresa non facile per il Milan. il Bologna, rimaneggiato da Donadoni, non è più quella squadra rassegnata alla retrocessione ed al Meazza farà vedere i sorci verdi al Diavolo. Questo pomeriggio a San Siro i rossoneri, prima di bucare la rete di Mirante, devono vedersela con il solido quartetto rossoblu: Rossettini, Oikonomou, Gastaldello e Masina. Una difesa che non teme più nulla o quasi. A centrocampo il tecnico rossoblu, contro la sua ex squadra che l’ha lanciato nel calcio che conta, ha certezze su Diawara mentre per gli altri due posti sono in corsa Brighi, Donsah (recuperato al cento per cento) e Taider. Donadoni questa sera schiererà in attacco il tridente, fin qui affidabilissimo, composto da Destro, Giaccherini (anche quest’ultimo pienamente recuperato) e Mounier. Il Bologna arriva a San Siro in ottima forma ed a gran com-

LA CLASSIFICA

classifica marcatori

Non c’è tempo per i rimpianti, nè tantomeno pensare ai punti che potevano essere facilmente conquistati emapersi nell’anno vecchio che ci ha da poco lasciati. Già dalla gara di oggi, contro il Bologna, il Milan deve pensare a vincere. Occasioni

pleto, fuori solo Rizzo, Brienza e Crisetig. Roberto Donadoni, confortato dagli ottimi risultati ottenuti in poco più di due mesi di lavoro, arriva a Milano sereno e consapevole di giocarsi la partita per i tre punti: “Abbiamo il dovere di andare a Milano per fare la nostra gara - spiega il tecnico dei felsinei- cercando di mettere in difficoltà un avversario che ha forza e talento, ma vogliamo assolutamente misurarci con loro. Chiedo ai ragazzi un atteggiamento propositivo, dobbiamo osare di più dell’ultima gara giocata, questo non significa andare allo sbaraglio ma con la testa giusta, consapevoli delle nostre qualità e col desiderio di mettersi in mostra. Dobbiamo ragionare molto da squadra, il nostro risul-

per inserirsi nell’alta classifica, ce ne sono. Il campionato è combattutissimo. C’è molto equilibrio tra le protagoniste. Basta poco per andare in alto, o perdere colpi e posizioni e ritrovarsi indietro, in una classifica che riserva continui cambiamenti. Dietro i rossoneri, ricordiamoci che c’è il Sassuolo, che deve ancora recuperare la gara casalinga del 13 dicembre con il Torino ed una ipotetica vittoria

degli emiliani complicherebbe ancora di più le ambizioni della troupe di Mihajlovic, che assolutamente non può stare un altro anno fuori dall’Europa. C’è da onorare non solo il blasone, ma far gioire soprattutto i tifosi sempre più indiavolati o meglio incazzati con la propria squadra, che dall’inizio del campionato va avanti tra alti e bassi, con molti dubbi ed incertezze societarie sul futuro del suo allenatore e

Éder Citadin Martins

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di una dirigenza, dalla quale la piazza attende rinforzi in questa sessione invernale di calcio mercato. Kevin Prince Boateng non può certo entusiasmare la platea. Il 28enne centrocampista tedesco, naturalizzato ghanese, è in effetti solo un grande ritorno. Occorre ben altro e soprattutto un buon difensore centrale e un centrocampista di qualità. Per acquistare, però, la società deve assolutamente sfoltire la rosa.

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prima ed Inter, quindici giorni dopo, nel sempre atteso derby cittadino.

Carlos Bacca

Lorenzo Insigne

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1 partita in più

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Non è facile, anche perché nella lista cessioni di Mihajlovic figurano molti giocatori. Tra questi ci sono: Cerci, Mexes, Nocerino, Josè Mauri, Zapata ed Ely. Mihajlovic spera comunque che dal mercato arrivino buoni elementi e che Balotelli possa finalmente scendere in campo già con l’inizio del girone di ritorno, quando la sua squadra sarà subito impegnata nelle difficili sfide casalinghe contro Fiorentina

Paulo Dybala

Nikola Kalinic

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De Sciglio (eventualmente sostituito da Luca Antonelli). Tra i pali confermatissimo Gianluigi Donnarumma. A tirare le fila a centrocampo toccherà sempre a Riccardo Montolivo sostenuto da Andrea Bertolacci. Sulle fasce confermati Giacomo Bonaventura a sinistra e Keisuke Honda a destra, quest’ultimo, poco convincente in questo scorcio di stagione, potrebbe lasciare il posto a Kevin Prince Boateng. Anche l’attacco è certo, la coppia Carlos Bacca-Luiz Adriano, pronto ad entrare anche M’Baye Niang, ha fatto vedere ottime cose. Le ultime dieci sfide hanno detto bene al Milan, uscito imbattuto ed a testa alta, ma oggi bisogna fare i conti con un Donadoni che arriva al Meazza motivat

Mattia De Sciglio

C’è il Bologna, ma anche tanto mercato

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tato non passa tanto dai solisti quanto da un discorso di collettivo”. Il Milan, invece, ha ancora tutto da dimostrare. Deve convincere e cominciare bene questo 2016, prima contro la squadra emiliana, subito dopo se la deve giocare all’Olimpico contro la Roma. Vincere la sfida di oggi vorrebbe dire arrivare in Capitale con il giusto morale. La zona Champions è alla portata dei rossoneri ed al tempo stesso distante anni luce se continua fare come il gambero. Sinisa Mihajlovic, nella sfida odierna, dovrebbe confermare la formazione vista contro il Frosinone ad eccezione dello squalificato Romagnoli sostituito da Philippe Mexes, nella zona difensiva, in compagnia di Ignazio Abate, Alex e Mattia

Milan, non è tempo di rimpianti

Gonzalo Higuain

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Luigi Rubino

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1 partita in meno

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10

8


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M

attia Destro, centravanti puro, prima di approdare a Bologna ha fatto esperienze interessanti. Parte dalla società Calcio Lama, provincia di Ascoli, ed arriva diretto all’Inter nel 2005 giusto in tempo per vincere due scudetti con Giovanissimi e Allievi nerazzurri. Dopo una parentesi al Genoa e al Siena, si fa notare nelle tre stagioni passate alla Roma. Il 30 gennaio 2015 si trasferisce a Milano, spinda rossonera, in

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Mattia Destro prestito oneroso (500.000 euro) con diritto di riscatto fissato a 16 milioni più 2 di bonus. In maglia rossonera debutta il 1° febbraio nella gara casalinga e vincente contro il Parma (3-1). Il primo gol con i Diavoli arriva 15 febbraio seguente che fissa il risultato sulla’1-1 contro l’Empoli. Il 20 agosto dello scorso anno il Bologna lo acquista, con un contratto quinquennale, a titolo definitivo per 6,5 milioni di euro più bonus fino ad un massimo di 5 milioni.

Roberto Donadoni


I Cugini

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a empoli tre punti per scacciare i fantasmi laziali

Difendere il primo posto in classifica Severa Bisceglia

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uesta 18° giornata di Serie A potrebbe dire bene all’Inter che alle ore 18.00 di oggi incrocerà le armi con un Empoli che non è più neppure una sorpresa e che naviga in acque abbastanza tranquille in classifica. Sul campo del Castellani vedremo l’inamovibile Samir Handanovic a serrare la porta protetto dalla coppia centrale Miranda e Murillo, chiuderanno il reparto i terzini D’Ambrosio, a destra, e Telles a sinistra. L’assente giustificato, solo dall’ennesima espulsione rimediata per l’ennesimo fallo questa volta nella gara casalinga, e persa, contro la Lazio, Felipe Melo mentre a centrocampo, a dettare i tempi, ci sarà Medel con Brozovic e Kon-

dogbia sui due esterni. In attacco la coppia Perisic-Icardi, Jovetic dovrebbe partire dalla panchina. L’Empoli, che nelle ultime sei sfide contro l’Inter ha raccolto solo un punto, ma che ha portato a quattro le vittorie consecutive, dovrebbe schierare il modulo 4-3-1-2 con Skorupski tra i pali, Laurini, Barba e Costa a fargli da angeli custodi. In attacco vedremo Pucciarelli e Maccarone. Ancora dubbi per Roberto Mancini che, nella delicata sfida esterna

contro l’Empoli, si divertirà a schierare la diciottesima diversa formazione. Attenzione a sottovalutare i toscani che sono in grande spolvero, mentre l’Inter arriva all’anno nuovo con la pazzesca sconfitta casalinga contro la Lazio. La speranza dei tifosi è che la squadra abbia smaltito la stanchezza della trasferta di Doha che ha visto i nerazzurri impegnati nell’amichevole contro il PSG. Il dubbio più grande per il tecnico iesino sta ancora a

centrocampo: Brozovic e Kondogbia con Biabiany, Ljajic e Persic dietro Icardi, oppure Brozovic, Medel e Kondogbia, con Ljajic e Persic a dare man forte a Mauro Icardi in attacco? Al Castellani, vista la gara giocata alle 15.00 dalla Fiorentina a Palermo, potrebbe arrivare non più da prima in classifica e addirittura raggiunta dalla Juventus che ha fatto un recupero da vera prima della classe. L’Inter non può permettersi altri passi falsi, ha limato all’osso il vantaggio, già risicato, accumulato nelle precedenti gare. La Fiorentina, ad un solo punto, non spera altro per proiettarsi in testa, forse raggiunta anche dal Napoli questa sera. La brutta sconfitta subita a San Siro dalla Lazio nell’ultima partita del 2015 potrebbe aver lasciato il segno, ma una squadra di rango deve sapere rialzarsi immediatamente lasciando alle statiche le gare già disputate. La squadra di Giampaolo, invece, arriva a questa sfida con una gratificante vittoria in trasferta contro il Bolo-

Inter, ad Empoli per non fallire

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l campionato riparte con l’Inter capolista. I tifosi nerazzurri aspettano che nel giorno dell’Epifania arrivi qualcosa di buono e non carbone che tenterà di confezionare l’Empoli, squadra di piccole ambizioni che, nonostante le poche vittorie conquistate (solo 3 su 8 gare casalinghe) e sconfitte contro Roma, Juventus e Milan in questo campionato, ha sempre giocato buone gare. La classifica dei toscani, a quasi metà campionato, è buonissima per una squadra che ha come obiet-

tivo la salvezza. La squadra di Giampaolo occupa l’ottavo posto. Quindi, possiamo dire che l’Empoli, insieme al Sassuolo, è veramente la squadra che negli ultimi anni ha fatto un grande salto di qualità. Le partenze di giocatori importanti non hanno per nulla indebolito l’organico, tanto è vero che i toscani in questo campionato, con Gianpaolo allenatore, stanno facendo meglio dello scorso anno, quando sulla panchina sedeva Sarri. La squadra in effetti sta collezionando non solo punti impor-

gna rinato di Roberto Donadoni. Brienza e Maccarone sono due ostacoli difficili ma non impossibili da neutralizzare per una difesa come quella nerazzurra. Guai a distrarsi o a commettere errori in difesa. Il Mancio, con ogni probabilità, punterà al modulo 4-3-3 schierando il tridente Perisic-Icardi-Ljajic e con Jovetic

tanti per la salvezza anticipata, ma anche posizioni d’elite per una provinciale che addirittura ora fa sognare l’Europa ai propri tifosi. L’Inter quindi deve stare attenta. L’Empoli è in serie positiva da cinque giornate. L’ultima sconfitta casalinga della squadra toscana è quella contro la Juve a novembre. Poi sono arrivate ben 13 punti con quattro vittorie e un pari. Lo scorso anno al Castellani la sfida tra empolesi e nerazzurri fini in parità (0-0), dopo le due precedenti affermazioni nel 2006(0-3) e nel 2007.(0-2) con Ibrahimovic autore di ben tre reti. L’unica sconfitta dell’Inter in campionato ad Empoli risale alla stagione 86/87 (1-0). Rete di Osio, con il Trap in panchina. Particolare curioso: Empoli ed Inter finora hanno realizzato

pronto ad entrare in azione dalla panchina. Parola d’ordine: difendere la prima posizione in classifica e portare a dodici le vittorie in questo campionato. La squadra toscana, invece, galvanizzata dall’ottava posizione conquistata in classifica, e ad un passo dalla settima, ce la metterà tutta e puterà tutto sul contropiede.

Luigi Rubino gli stessi gol in campionato (23). Per evitare un’ulteriore caduta e riscattarsi dopo lo stop contro la Lazio, i nerazzurri dovranno quindi affrontare l’Empoli come se fosse una grande, con concentrazione e spirito combattivo, perché si sa che anche nel calcio non bisogna mai vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso.


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Diego Lopez

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iego Lopez dovrebbe essere prossimo al rientro. La sua tendinopatia rotulea ha dato al giovanissimo collega Gianluigi Donnarumma l’occasione di mettere in mostra le proprie capacità. Il portierone dovrà riconquistarsi la maglia titolare.

Jeremy Menez

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ontinuano i problemi per Jeremy Menez legati alla schiena. Non è bastato un periodo di riposo e recupero di due mesi dopo l’ultimo intervento. L’incontro in Coppa Italia disputato dai rossoneri contro il Perugia ha risvegliato i vecchi dolori costringendo ancora una volta il francese al riposo forzato. La speranza di Sinisa Mihajlovic è di riaverlo a Milanello almeno fra una decina di giorni. L’attaccante, ancora a Montecarlo, sta terminando il periodo di riabilitazione. Presto per ipotizzare quando Menez potrà scendere in campo ad allenarsi con i compagni ma allenamenti individuali sono ipotizzabili già fra dieci giorni come anzidetto.


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Vita di CLUB

Giovanni Labanca

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o scenario è quello che ti fa rimanere a bocca aperta, per la sua bellezza. In questo meraviglioso contesto, il Milan Club “Franco Baresi” ha festeggiato i primi 25 anni della sua gloriosa storia, cominciata quasi per gioco ed ora segnata da attività di massimo livello, tanto da porre il sodalizio campano su un piedi-

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Milan Club Marina di Camerota stallo di assoluto valore e rispetto. E’ stata una vera e propria festa di paese che ha coinvolto tutta la cittadinanza ed ottenuto anche il patrocinio dell’Amministrazione comunale, considerata anche la valenza sociale dell’evento. Il presidente, nel suo discorso di saluto, ha avuto parole di elogio e di ringraziamento per tutti i soci che, anno dopo anno, sono sempre più numerosi, a dimostrazione del grande affetto per i colori sociali: “Sono orgogliosamente commosso di questa grande manifestazione cittadina che accrescere il già alto valore della nostra bella Camerota. Gli auguri che faccio a tutti i soci e familiari sono quelli di un ottimo anno, con la speranza di ve-

dere la squadra tornare ai massimi livelli, con azioni decise ed, al t empo stesso, aspettarci una società che torni come ai vecchi tempi”. In conclusione della magnifica giornata, sono stati distribuiti ricordi per tutti ed una apposita targa commemorativa è stata consegnata al tifoso rossonero piu’ anziano, il signor Luigi ALAGIA, che ha sempre rappresentato il punto di riferimento per la tifoseria milanista di Camerota. Stadio5 si associa agli auguri con il convincimento che sarà ancora tanto lunga e gloriosa la strada che il Milan Club dovrà percorrere, con tanta, tanta passione per i colori del Diavolo.


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Ospiti

Giovanni Labanca

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i voleva proprio un bel dottore che sapesse curare ben bene le ferite che, da troppo tempo, lo dilaniavano in un campionato che, avviatosi in modo dignitoso, è calato, via via verso il dirupo. La piazza rosso-

Il dottor Balanzone cura se stesso blu cominciava a temere il peggio ed il peggio avrebbe avuto l’acre sapore della serie cadetta, quella che la città degli Asinelli non avrebbe mai gradito, dopo la pronta risalita tra le squadre che contano. Un medico, ci voleva assolutamente un medico ed anche bravo che predisponesse una cura da cavallo, anche se un medico in casa c’era già. Balanzone, evidentemente non bastava più e bisognava ricorrere ad un altro specialista esterno, di quelli che sulla piazza si trovano anche a buon prezzo. Fortuna ha voluto che un certo sempre apprezzato Donadoni fosse libero e, senza perdere tempo, eccolo al capezzale del Bologna. Con sè ha portato cure nuove, fatte di orgoglio, tecnica e grande personalità,

proprio le iniezioni che ci volevano per far guarire una squadra che, se non proprio a far tremare il mondo, tornasse a galleggiare più tranquilla tra i morosi della bassa classifica. La cura sembra aver dato i suoi frutti, se sono ar-

Milan, attento all’ex

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otrebbe essere una giornata pro-Juventus quella di oggi, nel giorno dell’Epifania, che regala la diciottesima giornata , dopo la sosta di Natale. I bianconeri di Allegri ospiteranno,infatti, il Verona che in questo momento non viaggia sicuramente a vele spiegate,in campionato. La squa-

dra di Delneri, cifre alla mano, ha già un piede in serie B e per la Vecchia Signora l’impegno di questo pomeriggio non dovrà far perdere ilo sonno ai suoi tifosi. Un gradino sopra alla Juventus, ci sono le tre big del torneo, con un’Inter circondata dalle polemiche dopo la sconfitta casalinga con la Lazio. Il passo falso dei

nerazzurri ha fatto subito alzare le antenne a Fiorentina e Napoli, che non hanno perso tempo per recuperare da quattro ad uno i punti di distacco dalla formazione di Mancini. La capolista Inter, oggi alle diciotto, sarà in campo al Castellani contro l’Empoli delle meraviglie, che contende il sesto

rivate belle vittorie consecutive, escluso l’inaspettato scivolone casalingo con il Torino. La classifica si è alzata,mentre la febbre è scesa di colpo. Miracolo? “No, niente miracolo, ci dice il brizzolato mister, lo stesso gio-

vanotto che da ala faceva impazzire mille difese. Il miracolo, semmai, lo hanno fatto i ragazzi che si sono dapprima guardati in faccia e poi hanno tirato fuori quelli che chiamiamo attributi ed hanno ripreso la lena che avevano smarrito. L’aria che tira a Bologna non soffoca l’ambiente ed il pubblico rappresenta l’altra medicina che completa la cura. Stasera con il Diavolo convalescente, ma sempre vincente, sarà una bella battaglia e sicuramente lo impegneremo per vincere”. Accipicchia, come è deciso sto dottorino dalle idee chiare, tanto chiare che ha ringalluzzito anche l’ex presidente Giannino Morandi che a vincere, San Remo e Canzonissima, ci è abituato e sprizza di gioia, che manda a dire

dal suo buon ritiro campagnolo: “Con Donadoni abbiamo ritrovato fiducia e continuità, proprio le giuste mosse che ci mancavano. La classifica con 19 punti ci mette al riparo da brutte sorprese, ma non bisogna mollare, proprio adesso che viene il bello. Se fosse necessario, intonerei mille canzoni per portare i ragazzi del Dall’Ara sempre alla conquista dei tre punti. Intanto, la vedo bene con il Milan, che soffre la velocità, proprio quella che è la nostra arma migliore, con giudizio sempre”. Il quadro è completo ed il cammino può riprendere verso l’alto,su per la torre più lunga di Piazza Maggiore. Balanzone “secondo” sta facendo un buon lavoro.Vedremo se avrà avuto fortuna.

posto in classifica al Sassuolo. Non sarà una gara facile per la Beneamata, perchè i ragazzi di Giampaolo hanno già messo alle corde quasi tutte le big del campionato, meno la Juve, trascinata da Dybala, in pieno recupero , in merito al ritardo accumulato all’inizio di campionato. Trasferta non facile a Palermo per la Fiorentina, altra antagonista dell’Inter, mentre il Napoli riceverà al San Paolo un Torino pungolato da Ventura, dopo i recenti risultati negativi, durante il

mese di dicembre. Un occhio di riguardo pere ilo Milan, chiamato alla riconferma con il Bologna, dopo il bel successo di Marassi con la Samp. La squadra di Donadoni, in questi tempi, è , però, all’altezza di respingere qualsiasi attacco delle grandi del campionato ed i rossoneri la sanno. Prova del nove, infine, per la Roma di Garcia ,impegnata a Verona con il Chievo e per la Lazio, reduce dal colpaccio esterno con l’Inter, in campo all’Olimpico con il Carpi,

pronto a giocare alla morte tutte le partite per restare in serie A. Il Sassuolo, dal canto suo, ospiterà il Frosinone, mentre a mezzogiorno apriranno le ostilità ( dopo Genoa -Sampdoria) l’anno nuovo Udinese ed Atalanta, con i friulani pronti ad applaudire nuovamente Di Natale.

Donadoni pronto a fare uno scherzetto a Mihajlovic Montella rischia nel finale ma fa suo il derby della Lanterna Gasperini con la valigia pronta Un super Cassano porta i colori doriani in giro per la città di Genova. il calciatore barese non segna ma dispensa lezioni di calcio, torna Fantantonio e si rende protagonista di tutte e tre le reti blucerchiate. Ieri ha detto male ancora una volta al Genoa e ancor peggio al tecnico Giampiero Gasperini che starà già preparando le valige. La Sampdoria vince per 3-2 il derby della Lanterna. Come già detto, Antonio Cassano non ha segnato ma manda in rete due volte Soriano e una volta Eder che porta 11 le marcature in classifica cannonieri. L’aeroplanino vola sui cieli della Liguria e non solo, mentre Gasperini, alla quinta sconfitta consecutiva, sente finita la sua avventura alla guida del Grifone. Grande reazione del Genoa nella frazione finale dei giochi che porta Pavoletti a segnare una doppietta, ma non basta e la classifica piange sempre di più. Nonostante un inizio scoppiettante, la squadra rossoblù si perde nella nebbia prodotta dai fumogeni lanciati dai suoi stessi sostenitori. Neppure in occasione dell’inferiorità numerica della Samp per l’infortunio di De Silvestri, stiramento al flessore, il Genoa ha saputo approfittare della seconda occasione avuta per segnare. Ci pensa

ancora Cassano a dare lezione di calcio ai cugini, dopo lo 0-1 che ha portato in gol Soriano grazie al suo lancio di prima intenzione, mandando in gol anche Eder al 39’. Il resto è tutto un Cassano Show. La scelta di Montella, preferire Cassano a Muriel, si rivela vincente. E’ ancora lui, la perla delle perle della serata, con un assist chirurgico manda in rete Soriano ed in estasi i tifosi doriani. C’è tempo, però, anche per gli errori. Vincenzo Montella, pensando già vinta la partita e per salvaguardare i gioiellini di casa, sostituisce sia Eder che Cassano, se la vede brutta ma la magia porterà definitivamente il nome di Cassano e la vittoria alla Samp. Gasperini può poco visti

Le Altre

Marjlja Bisceglia gli infortuni e le squalifiche che hanno snaturato il suo Genoa. Le assenze di Tino Costa e Perotti si sentono e l’incapacità di creare gioco di Dzemaili e Ntcham, entrambi sostituiti, affossano definitivamente il Genoa che reagirà comunque nell’ultima mezzora ma invano per il risultato.


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Buon 2016 a tutti, che sia un solare azzurro Napoli Sarà un anno importante per il Napoli, comunque vada il 2016 consacrerà la stella di Maurizio Sarri, tecnico venuto su da solo, senza protezioni e senza l’appoggio dei soliti procuratori, talvolta vero cancro del calcio. Un grande bravo a lui. Un fatto che mi preme comincia a essere quello di chiedermi quanti altri Sarri abbiamo lasciato boccheggiare nei campionati minori per dare spazio a gente come Rudi Garcia e simili, quanti peccati del genere abbiamo inconsapevolmente concepito? Sarà un anno importante perché appena finiti i tornei per club, ci sarà la competizione europea e gli azzurri di De La avranno in loro rappresentanza una bella fetta di tesserati, come è accaduto con l’ultimo mondiale, quando c’erano ben 13 calciatori del Ciuccio, una cosa mai accaduta nella storia del calcio Napoli. Ma prima di arrivare al torneo finale degli Europei c’è da affrontare la realtà di inizio anno, e la prima delle finali che ci accompagnerà da qui alla fine sarà Napoli – Torino, partita di mille storie, di tanti momenti

importanti, che ha avuto scontri fra tanti giganti del passato. Napoli contro Torino rievoca nomi altisonanti come quelli di Claudio Sala, Luciano Castellini, Eraldo Pecci, Giovanni Francini, Giancarlo Corradini, Fabio Quagliarella, Giampiero Ventura... storie di uomini e di un calcio di una volta, storia di vendette e di errori di mercato, ma comunque rimane una gara impressa nella storia del calcio italiota, una classica, di quelle che Gianni Brera riteneva tale. A Napoli si sta in attesa con trepidante tensione per l’annuncio del nome del nuovo centrocampista che deve riempire la casella vuota, del quarto centrale difensivo e aggiungo io, di una torre d’area di rigore, un ariete che funga da frangiflutti quando gli avversari giocano in 11 dietro la linea della palla, risultando una Maginot di trapattoniana memoria. Forse è chiedere troppo, ma per potere arrivare fino alla fine serve tutto ciò a mio sommesso avviso. Anche se la stagione 2015- 2016 sarà ricordata come quella della rivalutazione del parco giocatori del presidente Aurelio de Laurentis, un miracolo tutto merito

Higuain e Sarri, gli uomini che stanno scrivendo la storia contemporanea del Calcio Napoli

di Maurizio Sarri. Tanto è vero che la stagione che volge alle spalle ha comunque dato la definitiva consacrazione al Napoli, quella che riconosce ai partenopei di essere una squadra d’élite, questo continuum di risultati, ci ha proiettati nel giro alto del mondo della pedata, mai, diciamolo tranquillamente, eravamo arrivati a tanto, nonostante avessimo avuto in squadra l’asso del football per antonomasia, il grande, inestimabile, inarrivabile Diego Armando Maradona. Per scaramanzia non vado oltre certe analisi di campionato, proprio perché come si dice dalle mie parti: meglio non vedere la

pelle dell’orso prima di averlo catturato. Tornando alla partita di questo inizio stagione, diciamo che gli azzurri avevano bisogno di sicuro di staccare un poco la spina, erano partiti con il piede dolce, con un incedere molle, anche per via di uno schema indigesto, facendoci perdere troppi punti in avvio di stagione e così subito dopo, per raggiungere chi era al vertice del campionato, i ragazzi di Sarri hanno dovuto per mesi tenere come si dice: il piede a tavoletta, vincendo, tranne che con la Roma, tutti gli scontri diretti; tutto questo ha avuto un costo, consistito in un eccedente sforzo fisco che

a fine dicembre e nonostante la bella vittoria di Bergamo contro l’Atalanta, una volta nostra bestia nera, mostrava a tutti, senza tema di smentita, una squadra in debito di ossigeno, stremata. Ora è tempo di riprendere la corsa senza tregua. Abbiamo bisogno di giocare e correre a mille perché non siamo di certo la squadra più forte, basti pensare che come tetto ingaggi siamo solamente quinti. Napoli – Torino si gioca il giorno della befana e sinceramente non poteva cadere nel giorno migliore, per noi tifosi, che aspettiamo il primo regalo dell’anno da parte della Signora con la Scopa. Rivolgo il mio au-

gurio di buon 2016 a tutti i miei compagni di viaggio, quelli della scuola calcio Stella Biancoceleste dove alleno, poi ai miei collaboratori del sodalizio culturale dei Comitati Due Sicilie (grazie ancora per avermi scelto ed eletto presidente) e anche a questa “famiglia” allargata e condotta con maestria da Severa Bisceglia; ma un forte in bocca al lupo ai lettori di Stadio5, sempre più numerosi e sempre più competenti, che sia l’anno questo 2016, della realizzazione dei nostri e vostri sogni, la consacrazione dei nostri e vostri desideri, io? Beh aspettiamo a maggio e poi vi dirò se il desiderio si è realizzato


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Alberto Figliolia, Davide Grassi, Mauro Raimondi

IL DERBY DELLA MADONNINA

pagine 284 - ill. - prezzo € 16,00

smo calcistico, l’esaltazione della

to casciavit (Fratelli Frilli Editori,

isbn 978-88-6218-242-3

dialettica, della libertà. Questo

2008). Nel 2013, ha curato il Dia-

libro rappresenta un sincero, ap-

rio della mia guerra (Segni e Pa-

ell’ottobre del 1908, cu-

passionato atto d’amore nei suoi

role), scritto da suo padre Paolo,

riosamente a Chiasso, si

confronti.

e nel 2014 ha partecipato all’an-

disputava il primo Inter-Milan,

Alberto Figliolia è giornali-

tologia 33 Racconti rock (QuiE-

la sfida che sarebbe diventata il

sta pubblicista. Collabora con

dit). Il suo sito è www.davideg.it,

derby italiano per eccellenza, il

il «Gazetin», periodico indi-

il blog www.fuorigiocoblog.com.

più giocato, il più prestigioso. Il

pendente di cronaca civile, e

Mauro Raimondi, milanese, ha

derby della Madonnina ne ce-

«tellusfolio», rivista telematica

esordito nel 2003 con Invasione

lebra la storia ripercorrendo in

“glocal”. Allenatore di basket, ha

di campo. Una vita in rossonero

sessantuno storie la sua gloriosa

provato a coniugare la passione

(Limina), partecipando all’an-

epopea attraverso partite famose

dell’insegnamento con i concetti

tologia

e incontri che pochi conoscono.

di agonismo, democrazia e soli-

(Limina, 2003). Insegnante di

Un lungo, intenso e vivace rac-

darietà. Collabora con Silvana

Storia di Milano, ha curato la

conto, ricchissimo di aneddoti,

Ceruti alla conduzione del Labo-

biografia del poeta Franco Loi in

interviste, personaggi: dai fratelli

ratorio di Scrittura creativa nella

Da bambino il cielo (Garzanti,

Cevenini all’immenso Meazza

Casa di Reclusione di Milano-

2010). Della sua città ha raccon-

che segnò con entrambe le ma-

Opera. Ha scritto numerosi libri

tato il cinema in Milano Films

glie, dai fuoriclasse come Nyers

navigando fra poesia e sport.

1896/2009 (Frilli, 2009, coautore

e il Gre-No-Li, Rivera e Mazzola,

Condivide con Çlirim Muça la

M. Palazzini), le testimonianze

Matthaeus e van Basten, Ibra e

vocazione alla divulgazione del-

dei viaggiatori stranieri in Dal

Kaká, a giocatori magari meno

lo haiku e crede con fermezza nel

tetto del Duomo (Touring Club,

celebri ma che un’impronta, nel-

martello libertario e gandhiano

2007) e i libri in CentoMilano

la stracittadina, l’hanno lasciata:

della poesia.

(Frilli, 2006). I tre autori hanno

Smerzi, Bonizzoni, Cappellini,

Davide Grassi, giornalista pub-

pubblicato insieme Centonovan-

Belli, De Vecchi, Minaudo e tan-

blicista, ha collaborato con diver-

tesimi (Sep, 2005), Eravamo in

ti altri. Calcio, dunque, ma non

si quotidiani nazionali – tra cui il

centomila (Frilli, 2008) e Portieri

solo. Poesia, musica, fatti di cro-

«Corriere della Sera» – prima di

d’Italia (A.Car, 2010). Nel 2010,

naca si inseriscono spesso e vo-

approdare agli uffici stampa. Ha

Figliolia e Grassi hanno inol-

lentieri nei racconti, al pari delle

pubblicato Inter? No, grazie! (Li-

tre scritto La sua Africa. Storia

vicende di una città fortunata

mina, 2002), Rossoneri comun-

di Samuel Eto’o (Limina), e nel

a possedere il derby. Perché la

que (Limina, 2003) – antologia

2012 Grassi e Raimondi hanno

stracittadina, oltre a essere emo-

curata con Andrea Scanzi –, La

pubblicato Milano è rossonera

zione allo stato puro, è anche de-

palla è rotonda? (Limina, 2003),

(Bradipolibri).

mocrazia: una sorta di bipolari-

Rossoneri. Il manuale del perfet-

N

Rossoneri

comunque


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Parapendio e deltaplano, successi del 2015 e sfide nel 2016 O

ttimo anno il 2015 per i ploti di parapendio e deltaplano, a partire dal recente record del mondo femminile di distanza che Nicole Fedele ha fissato in 401 chilometri. Quello pregresso, 381 km, le apparteneva dal 2013. Teatro dell’impresa il nord est del Brasile dove il parapendio della trentenne pilota di Gemona del Friuli (Udine) si è librato in cielo per nove ore e 21 minuti. A gennaio in Colombia aveva vinto la sua seconda medaglia di bronzo durante i campionati del mondo. La nazionale di deltaplano, a marzo, ritorna dal Messico con l’ottavo oro mondiale, quarto consecutivo. Christian Ciech, trentino trapiantato nel varesotto, è campione del mondo per la terza volta. La formazione comprendeva oltre Ciech, Valentino Baù, Tullio Gervasoni, Davide Guiducci, Filippo Oppici, Suan

Selenati, il CT Flavio Tebaldi e gli assistenti Andrea Bozzato ed Elia Piccinini. Ancora i piloti di deltaplano protagonisti ai pre-europei a Krushevo in Macedonia nel mese di agosto: Elio Cataldi di Vittorio Veneto (Treviso) vince la medaglia d’oro e Suan Selenati di Arta Terme (Udine) quella d’argento. Unica l’impresa di Pierandrea Patrucco di Loranzè d’Ivrea (Torino) che sorvola in parapendio l’intera penisola. Decollato il 27 maggio da Bielmonte, frazione di Veglio, comune a nord di Biella, atterra a Torre Faro nei pressi di Messina dopo aver percorso una rotta di 1650 km in 47 giorni. Il volo libero, cioè senza motore, è fatto anche di questo. Marco Littamé di Gassino Torinese ha vinto la prima tappa della Coppa del Mondo di parapendio a Baixo Guandu in Brasile. Lo vedremo impegnato a gennaio 2016 nell’atto finale della coppa a Valle de Bravo in Messico. Aaron Durogati di Me-

rano ha rappresentato l’Italia alla X-Alps, la maratona hike and fly da Salisbugo a Montecarlo, 1038 km da percorrere in volo o a piedi. Ce l’ha fatta in meno di 10 giorni, un po’ troppi rispetto agli otto e quattro ore dello svizzero Christian Maurer che l’ha vinta per la quarta volta. Per il 2016 il calendario degli appuntamenti vede in testa i campionati europei che si terranno a Krushevo in Macedonia. Dal 16 al 30 luglio si sfideranno i piloti di deltaplano, seguiti dai cugini in parapendio dal 6 al 20 agosto. Di particolare importanza la trentatreesima edizione del Trofeo Guarnieri, dal 16 al 23 luglio a Pedavena (Belluno), organizzato dal Para & Delta Club Feltre, teatro il Monte Avena. Si tratta di una gara internazionale che ha il valore di pre-mondiale in quanto la FAI (Federazione Aeronautica Internazionale) ha assegnato al feltrino i campionati del mondo di parapendio nel 2017.

Cinisello Balsamo dà il via al Cross per Tutti 2016 domenica 10 gennaio P

roprio nel giorno del 53° compleanno di Francesco Panetta, il più grande interprete italiano della corsa campestre (sei volte Campione nazionale), domenica 10 gennaio 2016 prende il via da Cinisello Balsamo (Mi) la 5° edizione del Cross per Tutti. La nuova stagione del cir-

cuito riparte proprio dai prati del record, da quel Parco del Grugnotorto che l’anno scorso vide giungere al traguardo ben 1500 atleti, cifra che ha pochi eguali nel mondo della corsa campestre, non solo a Milano. Si torna quindi nel bel parco adiacente allo stadio Gaetano Scirea

(Via Francesco Cilea, 50), facile da raggiungere, ricco di posti auto e dotato di ottimi servizi di accoglienza, il tutto gestito da una società esperta e operosa come l’Atletica Cinisello di Gianni Perini e dei suo infaticabili collaboratori. Il percorso è di quelli adatti a tutti, ampio e scorrevole con

l’unica insidia di un fondo piuttosto variabile. La neve e la pioggia di inizio settimana potrebbero appesantire il terreno ma le previsioni meteo danno un costante miglioramento fino a domenica. A fine gara, perché no, un buon defaticamento lungo la ciclabile che attraversa il parco e che

regala paesaggi fuori dall’ordinario dell’hinterland milanese. Un tuffo nella natura dopo una sana dose di adrenalina agonistica. Prima delle 19 gare in programma sarà quella dei 6 km riservati ai Master M50 e oltre: tutti pronti, alle 9.00 si alza il sipario sul Cross per Tutti 2016. Le

prossime gare di gennaio del Cross per Tutti saranno a Cesano Maderno (domenica 17) e a Lissone (domenica 24). Poi tre appuntamenti a Febbraio: Paderno Dugnano (7) - Seveso (14) - Milano Vimodrone (21).


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finestra sul mondo e dintorni Attualità

Giovanni Labanca

E

ra il chiaro invito, uscito dalla magica penna del nostro Giacomo Leopardi, descrivendo un colloquio tra un venditore di almanacchi ed un viaggiatore. E’ la scena che si ripeteva fino a non molti anni fa, soprattutto nelle stazioni. La gente aveva bisogno di sapere come sarebbe stato l’anno nuovo, cosa avrebbero riservato le stelle nei mesi a venire. Nè più nè meno come avviene oggi, con gli oroscopi che riempiono giornali e televisioni, anche se tanti fingono indifferenza, salvo poi sentirseli e leggerli tutti, magari di nascosto. Dite la verità, cari lettori, non rientrate anche voi in questa categoria? Ebbene, pur non essendo astrologhi, ci vien voglia di tentare delle previsioni per l’anno cominciato appena. Lo vogliamo sicuramente migliore, questo è poco, ma sicuro. Vogliamo, innanzitutto buona salute e poi, per non farci mancare niente, pure qualche buona riserva di soldini che fanno un bel paio con la salute. Dipendesse solo da noi, non avremmo difficoltà. Dipende, per la salute dal buon Dio, quello di tutti si intende, se no qua cominciano a fioccare i distinguo e non dobbiamo offendere la suscettibilità proprio di nessuno. Il resto, quello che può venire, dipende dagli umani, a cominciare proprio da ciascuno di noi in primis, dalla nostra volontà,

Almanacchi signori, almanacchi?

Speranze per un anno migliore

dal nostro giudizio, dalla nostra capacità di valorizzare al massimo le nostre doti, altrimenti addio mio bene, se demandiamo ad altri questo compito, che è il principale. Dipende, l’andamento dell’anno nuovo, anche dalla politica del nostro governo, che con le sue leggi ci condiziona l’economia e quindi la vita stessa, giorno per giorno. A giudicare di come stanno le cose, quello in carica si arrabatta alla meglio per fare qualcosa e, secondo i personali punti di vista, sta facendo bene o sta facendo male. Lo vedremo più avanti, nel tempo. Quello che ci vuole, comunque, è maggiore coesione politica, maggiore coraggio, anche nelle sfide con l’Europa tedesca che ci tiene a guinzaglio come cagnolini addomesticati. Dobbiamo fare la voce grossa, contro l’Europa che, secondo il nostro personale giudizio e per quello che può contare, è stato un “maledetto imbroglio”, come il vecchio film di Pietro Germi, di quando eravamo ancora alle scuole medie a Lagonegro. Renzi, ragazzotto deciso, anche se illegittimo, politicamente, dovrà sforzarsi e portare a termine qualcosa di duraturo. Lo speriamo tutti. Tutti speriamo anche in una giustizia con la G , più veloce, più giusta e meno istrionica, senza tuttavia dimenticare che i giudici, osannati o vituperati a secondo del caso, applicano le leggi che il Parlamento vota ed approva e guai se non lo facessero. Taluni giudici, comunque, danno l’impressione, alcune volte, di essere partigiani, troppo di gomma, a secondo dei casi. E’ un desiderio legittimo avere una giustizia che sia degna di un popolo maturo. E il popolo, i politici, sono maturi? Come lo vorremmo. Sicu-

DIALOGO DI UN VENDITORE D’ALMANACCHI E DI UN PASSEGGERE Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi? Passeggere. Almanacchi per l’anno nuovo? Venditore. Si signore. Passeggere. Credete che sarà felice quest’anno nuovo? Venditore. Oh illustrissimo si, certo. Passeggere. Come quest’anno passato? Venditore. Più più assai. Passeggere. Come quello di là? Venditore. Più più, illustrissimo. Passeggere. Ma come qual altro? Non vi piacerebb’egli che l’anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi? Venditore. Signor no, non mi piacerebbe. Passeggere. Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi? Venditore. Saranno vent’anni, illustrissimo. Passeggere. A quale di cotesti vent’anni vorreste che somigliasse l’anno venturo? Venditore. Io? non saprei. Passeggere. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice? Venditore. No in verità, illustrissimo. Passeggere. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero? Venditore. Cotesto si sa. Passeggere. Non tornereste voi a vivere cotesti vent’anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste? Venditore. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse. Passeggere. Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati? Venditore. Cotesto non vorrei. Passeggere. Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch’ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l’appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro? Venditore. Lo credo cotesto. Passeggere. Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo? Venditore. Signor no davvero, non tornerei. Passeggere. Oh che vita vorreste voi dunque? Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz’altri patti. Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell’anno nuovo? Venditore. Appunto. Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest’anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d’opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero? Venditore. Speriamo. Passeggere. Dunque mostratemi l’almanacco più bello che avete. Venditore. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi. Passeggere. Ecco trenta soldi. Venditore. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.

ramente, non come sono adesso. La maggior parte, sono i fatti che

parlano, godono della scontata nomea di “ladri” nel senso lato

della parola, perchè, forse anche inconsapevolmente, intingono

Iran e Arabia: venti di guerra E ’ alta tensione tra Iran ed Arabia Saudita dopo la decapitazione di 47 persone effettuate dal governo di Riad, nei giorni scorsi. L’Arabia Saudita sostiene che si è trattato di una esecuzione di terroristi dell’Isis e di conseguenza l’Iran dovrebbe farsi gli affari suoi. Il guaio è che tra i giustiziati c’era anche l’iman sciita Nimr-al Nimr, fatto fuori per aver predicato l’odio verso i sun-

niti. I grandi capi della nazione sunnita si sono ribellati alle accuse di Theeran ed hanno rotto le relazioni diplomatiche. Tutti e due i Paesi hanno richiamato in patria i rispettivi rappresentanti, precludendo, così, ogni possibilità di ripresa del dialogo. Alla decisione di Riad, ha fatto seguito anche quella del Bharein, accompagnata,poi, da alcuni stati africani fra i quali il Sudan, a maggioranza sunnita, come il re-

gno saudita. Riad, ha, tra l’altro, sospeso tutti i voli verso Theeran, in risposta alle accuse iraniane. La tensione, come detto, è altissima. L’ambasciata saudita di Theeran è stata assaltata da una folla inferocita che l’ha, poi, incendiata. A gettare acqua sul fuoco ci hanno provato Londra e Parigi, oltre agli Stati Uniti. A queste potenze si è aggiunta anche la Russia, che si è detta disponibile

ad entrare come parte attiva nella mediazione tra l’Iran e l’Arabia Saudita. Intanto, si fa incandescente la situazione ai confini di Israele, dove da Gaza sono stati lanciati alcuni missili verso lo stato ebraico, mentre alla demarcazione con il Libano una pattuglia ebraica è stata presa di mira da hezbollah, che hanno lanciato alcune bombe. Pronta la risposta dell’esercito con la stella di Davide, che ha mitragliato postazioni

di Hamas a Gaza e fatto saltare per aria alcuni automezzi degli hezbollah. Non è tutto, purtroppo: a Gerusalemme si è verificato un altro accoltellamento. L’aggressore è stato neutralizzato, mentre ad Hebron è stata ferita gravemente una soldatessa, ad una fermata di autobus. L’aggressore è finito al cimitero insieme agli altri sedici accoltellatori eliminati dall’esercito israeliano, quale risposta alle aggressioni.

troppo il pane nel sugo, proprio come facevamo da bambini la domenica , quando la mamma preparava il ragù con lo spezzatino. Non è giusto, però, che, intingi oggi, intingi domani, non si finisca di ritrovarsi dietro alle sbarre delle patrie galere, dove sono passati in tantissimi. E’ un grande desiderio che si scontra, ahi noi, con la triste realtà. Vorremmo, altro bel desiderio, che si varassero anche grandi opere e che si portassero, una buona volta, a termine, presto e non alle calende greche. Saremo accontentati? Vorremmo anche tanta pace nel mondo, ma lo sappiamo già che è un pio desiderio, perchè da quando l’uomo ha messo piede sulla terra, ha combattuto sempre il suo rivale per il cibo o per la donna. Oggi gli obiettivi sono altri e si chiamano petrolio e ricchezze minerarie, che si contendono anche in nome di tanti Dio che, se andate a vedere, è sempre lo stesso e, siamo convinti, che solo se lo volesse veramente, potrebbe porre fine a tutte le schermaglie planetarie. Altri desideri, li lasciamo formulare ad ognuno di voi, secondo il vostro cuore. Noi pure ne abbiamo alcuni e tra questi, cari lettori, emerge quello che voi possiate stare sempre bene e continuare a leggere sempre più Stadio5, il fedele amico di ogni domenica, sabato o mercoledì e, perchè no, anche del giovedì. Questa è una certezza ed è già qualcosa, al mondo di oggi. “..Almanacchi signori, almanacchi signori, vuole comperare un almanacco?” Ma sì, diamo retta allo sventurato Giacomino da Recanati , cantore dell’Infinito, di Silvia o del Pastore errante dell’Asia e compriamoci sto benedetto almanacco. Per vedere l’effetto che fa.

buco NERO

Luigi Sada


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Checco Zalone

Quo vado da record Cinema

I

Anastasia Mazzia

l noto comico pugliese Checco Zalone con il suo ultimo film “Quo Vado?” ha letteralmente sbancato il botteghino italiano. Infatti la pellicola in sole 48 ore di programmazione aveva già raggiunto i 14 milioni d’incasso, arrivando in soli 4 giorni a ben 26 milioni. Le cifre sono da capogiro: più di 3.060.698 di biglietti staccati. Zalone ha già superato “Star Wars” e si appresta a raggiungere i risultati

stellari di “Avatar” (65 milioni d’incassi) di James Cameron. Diretto da Gennaro Nunziante, il film è presto diventato un “case studies”, un fenomeno nazional-popolare: i principali quotidiani, ma anche politici ed esperti del settore cinematografico hanno subito espresso i loro pareri favorevoli e le loro critiche. La pellicola è stata principalmente attaccata per i suoi contenuti: Zalone deride la grave crisi economica e sociale dell’Italia di oggi, spaziando tra lavoro, pubblico impiego, mala-politica e tutela ambientale. I pareri favorevoli, invece, si sono concentrati sui dati oggettivi che hanno visto le sale cinematografiche riempirsi dopo anni di crisi e di grande assenteismo. Così il ministro Dario Franceschini ha twittato: «Grazie a #CheccoZalone. Il successo di #QuoVado fa bene a tutto il cinema italiano e avvia alla grande un 2016 di ritorno nelle sale». Lo stesso Adriano Celentano ha elogiato Zalone dichiarando: “Il cinema di Checco Za-

lone è un efficace toccasana di cui le farmacie non possono essere sprovviste. Una medicina la sua che ci difende e ci rende immuni dalle gravi infezioni che ci procurano le clamorose cazzate di un certo tipo di cinema internazionale i cui ingredienti non sono altro che la solita violenza e…dove tutto è solo morte che uccide”. Maurizio Gasparri invece ha preferito strumentalizzare la pellicola per criticare Renzi: “ha appreso di essere un imbroglione truffatore anche da questa pellicola, che evidenzia come la presunta abolizione delle province sia stato un inganno del governo Renzi”. Al di là di qualsiasi giudizio estetico proprio della pellicola o di bieche strumentalizzazioni politiche, “Quo Vado?” é un successo sotto molti aspetti, soprattutto riguardo gli incassi stellari che sta raggiungendo. Come ha dichiarato il produttore Valsecchi: “Dovrebbe uscire un nuovo Zalone ogni anno per dare una spinta all’intero sistema del cinema italiano!”.

Tradizione culinaria abruzzese

Il ciabotto

E

’ uno dei pochi piatti vegetariani della tradizione abruzzese, ottimo come contorno, ma anche come condimento: si tratta del cosiddetto “ciabotto”, una serie di ortaggi cotti in padella con olio e sale, facile da realizzare e davvero gustoso. Per farlo servono 2 patate, una melanzana, un peperone rosso, una

non solo calcio

La ‘Nnuje

zucchina, mezza cipolla, un bicchiere di passata di pomodoro o pomodori freschi, olio extravergine di oliva, sale e basilico. Prima si fa rosolare la cipolla tritata finemente, poi si aggiungono le patate tagliate non molto grandi e si fa cuocere per circa 5 minuti. Poi si aggiunge la melanzana tagliata a pezzetti facendo cuo-

cere per qualche minuto, e dopo ancora il peperone. Dopodiché si aggiungono il pomodoro e le foglie di basilico e infine le zucchine tagliate sottili. Solo a questo punto si aggiunge il sale, quanto basta, lasciando cuocere a fiamma medio-bassa con il coperchio, fino a quando gli ortaggi si sfaldano.

Ingedienti: un metro e mezzo di budella di maiale della parte dell’ultima sezione d’intestino, 250 g di carne magra e pancetta di maiale, 1,5 kg di trippa di maiale, rosmarino, buccia di arancia, qualche spicchio d’aglio, alloro, peperoncino. Preparazione: lessare la trippa a parte e fare altrettanto con il resto della carne; tagliare tutto a listellini. Tagliuzzare la buccia d’arancia, il rosmarino, l’aglio, l’alloro e il peperoncino. Fare di tutto un impasto molto ben amalgamato. Tagliare a parte le budella in pezzi di circa 12 cm. Legare con spago sottile ogni pezzo a una estremità, riempirlo con l’impasto e legarlo all’altra estremità ottenendo così le gustosissime ‘nnuje, che saranno appese in luogo arieggiato a mò di salamini per tre o quattro giorni. Si prestano a essere conservate per qualche tempo. Possono essere cotte sulla brace, al forno o in padella. Tra gli insaccati, non possiamo non ricordare la salamella di fegato al vino cotto. Produzione di questo insaccato di maiale è tipica del vastese, dove la cultura del vino cotto trova un’antica e diffusa consuetudine. Per la sua preparazione si usano fegato, cuore, polmone, pleura, diaframma e le rifilature rosse del guanciale in proporzione di 30% e 70% tra corata e rifilature. Tutto viene macinato e amalgamato con aromi, buccia di arancia e aglio; si aggiunge poi del peperone dolce e infine vino cotto invecchiato. L’aggiunta di vino cotto serve sia per una migliore conservazione sia per aromatizzare, smorzando il gusto particolarmente intenso della corata. L’impasto infine viene insaccato in budello e fatto stagionare. Con parti miste, rimasugli della macellazione del maiale (orecchie, muso, piedini, lingua, coda), lessate e disossate e poi mescolate a sedano, polpa di olive nere e sottaceti, prosciutto macinato, brodo di cottura, quindi insaccate in un budello naturale di grossa dimensione, il ”trombone” e fatte raffreddare; l’estro culinario degli avi, acuito

dalla necessità e dalla parsimonia, ha dato vita alla coppa all’abruzzese, appena descritta nella variante teramana. Per poterla raffreddare e tagliare soda e compatta, nella zona del Gran Sasso, veniva chiusa in sacchetti di panno, cuciti appositamente e appesa fuori dalle abitazioni, al vento e al freddo della notte che la gelava con i rigori naturali. Una variante è la coppa di testa alla maniera di Rojo del Sangro, dove si lessa la testa del maiale, la si disossa, si mescola con il sedano, timo e peperoncino, si aggiunge il brodo di cottura filtrato e dopo aver completato la cottura, si versa in recipienti di terracotta che si raffreddano in frigo. Con zampetti, coda, costoline, orecchie e lingua cotta in acqua per circa quattro ore con alloro, pepe, peperoncino e scorza di arancia, aggiungendo poi il sangue lessato a parte (esiste anche la variante che non ne prevede l’utilizzo), si ottiene la ‘ndocca ‘ndocca, un’altra preparazione tipica del teramano. Il piatto va servito preferibilmente caldo ma risulta gustoso anche freddo nella sua gelatina. La pietanza è testimonianza tipica di quella cultura contadina che del maiale non butta niente, sfruttandone il formidabile potenziale energetico fino all’ultima risorsa. Il suo nome dialettale si richiama probabilmente al metodo di preparazione che prevede piccoli tocchetti delle parti ani-

Suoni e Sapori

mali per facilitarne la cottura. Zampette, musetto, cotenne, orecchio, lardo, pancetta, osso di prosciutto si utilizzano per insaporire le verdure e la pasta di uno dei piatti più famosi della gastronomia teramana: le virtù del primo maggio. I piedi del maiale regalano gustose ricette come i piedini del maiale ai ferri, lessati, tagliati in due, cosparsi di mollica, lardo e poi cotti ai ferri. Una ricetta leggermente brodosa è quella degli zampetti di maiale con le verze: i piedini di maiale vengono cotti in acqua con cipolle, carote, sedano, aglio e grani di pepe; a metà cottura si aggiunge il cavolo verza e si cuoce per circa mezz’ora. Da non dimenticare i piedini di maiale con i fagioli. L’utilizzo del maiale si presenta quasi inesauribile e dobbiamo ricordare il brodo fatto con la testa e le zampe e altri ritagli; la testa di maiale cotta al forno, tradizione di Castiglione Messer Marino; i friccinelle di lu pette o osso della padrona, cioè un osso rosolato in padella e poi bollito per ricavarne un brodo ottimo per paste e verdure come nella tradizione dei Furci.


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Musica

Riccardo Sada

A

gennaio i club sono soliti tirare il fiato sia in termini di programmazio-

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Amnesia Milano: un gennaio rovente ne sia di ospiti? Non l’Amnesia Milano, che in poco più di tre settimane propone una serie di guest di altissimo livello con il raro pregio della qualità e della tempestività. Si inizia sabato 9 con due graditi ritorni: Yaya e Just A Mood. Yaya è Amnesia Milano regular guest, e torna nel locale milanese pochi giorni prima di suonare al Bpm in Messico, uno dei festival dance più importanti al mondo; i torinesi

Nina Kraviz

brique, e che appuntamento! Ospite più che speciale Loco Dice, reduce da un 2015 assolutamente pazzesco, basti pensare alla sua serata Hyte all’Amnesia di Ibiza, al suo album “Underground Sound Suicide” e dai suoi cinque set concentrati in 48 ore tra giovedì 31 dicembre e venerdì 1 gennaio, spalmati tra Italia e Spagna. Ritmi da vero e proprio superman. Al suo fianco, Loco Dice

Martin Buttrich

Just A Mood smentiscono sempre il detto “nemo propheta in patria”, date le loro acclamate performance nei raduni sabaudi Movement e Kappa Future Festival. Sabato 16 arriva Martin Buttrich, dj e producer tedesco capace in oltre vent’anni di attraversare a testa alta tutte le fasi più importanti della musica elettronica: tra le gemme di una carriera esemplare, la nomination ai Grammy Awards, gli Oscar della Musica (nel 2003) e la creazione insieme a Loco Dice della label Desolat. Sa-

bato 23 ospite speciale un’autentica diva della consolle, Nina Kraviz, un concentrato di bellezza, esplosività e talento musicale: tra le ultime notizie che la riguardano, una tournèe in Giappone, il suo album di debutto “Nina Kraviz” del 2012 appena rieditato con nuovi remix e soprattutto la residenza a Bbc Radio One, dove una volta al mese proporrà la sua musica mixata. Il suo primo set è in programma sabato 14 gennaio. Venerdì 29 primo appuntamento annuale con le serate al Fa-

come in tante altre sue serate speciali, Caleb Calloway. Sabato 30 gran finale con la prima maratona musicale Amnesia del 2016: protagonista Leon, capace ormai di sostenere anche otto ore consecutive di djset. Un gennaio senza tregua e senza sosta, il miglior modo per iniziare l’anno come lo si era concluso: potenza e merito dell’Amnesia Milano.


mercoledì 6 gennaio 2016 www.stadio5.it

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Le feste sono finite, ma cosa più importante è iniziato un nuovo anno, i nostri vip saranno pieni di buoni propositi? Avranno festeggiato al meglio? Di una cosa siamo certi, sono ripartiti alla grande.

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rmai la separazione della coppia Belen Rodri-

guez-Stefano Di Martino è sulla bocca di tutti, tra chi ne risulta dispiaciuto e chi invece è contento, non potevano mancare i miscredenti. In molti sembrerebbero pensare che la rottura sia una farsa, la prima è Lory Del Santo, che avrebbe sottolineato la bravura della showgirl nel farsi pubblicità, la Del Santo trova infatti che la coincidenza tra la separazione della coppia e l’inizio del programma su Canale 5 dove la Rodriguez sarà proprio

la conduttrice, sia molto conveniente. Ma Lory non è la sola a pensarla in questo modo, Patrizia De Blanck avrebbe definito infatti la Belen come un domma molto furba, dichiarando la sua convinzione che la rottura sia una montatura, scommettendo inoltre che entro tre mesi sarebbero tornati insieme, dello stesso parere anche Samantha De Grenet, che non manca di dichiarare i suoi sospetti riguardo all’accaduto. Non ci resta che attendere, il tempo darà le sue risposte.

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vento della settimana è sicuramente l’uscita nelle sale cinematografiche del nuovo film “Quo Vado?” del comico Checco Zalone, ormai sulla bocca di tutti. Il commento che più ha incuriosito il pubblico è stato però quello di Adriano Celentano, mito della musica italiana. Il cantante, che è stato omaggiato da Zalone nello stesso film, ha solo parole di lode per il comico dichiarando: “L’intellettuale Zalone, sfoderando l’arma della sua intatta purezza, ti fa scompisciare dalle risate”. È ormai

evidente che Checco comprenda pienamente il pubblico italiano, è infatti ormai detentore di tutti i record di incassi, grazie ai precedenti film come “che bella

giornata” e “cado dalle nubi”. Celentano non è infatti l’unico ammiratore della star pugliese, ma è sicuramente tra i fan inaspettati. Ormai i suoi film sono stati di-

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alla notte di capodanno non si parla d’altro, il cantante Gianluca Grignani è ormai su ogni social, tra notizie e scherzi, avrebbe infatti deciso di difendersi dopo la pessima figura fatta durante l’esibizione avvenuta la sera del 31 nello show presentato da Gigi D’Alessio per inaugurare l’anno nuovo. Il cantante si è esibito visibilmente ubriaco tra lo sconcerto dello stesso presentatore e del pubblico, ma non si scoraggia, scrivendo su facebook: “E c’è

chi non ha mai capito come sono io e chi l’ha capito troppo che ho paura anch’io, ma sa cos’è che c’è, c’è che son contento perché mi hanno amato e odiato allo stesso tempo”, le parole provengono da versi delle sue ultime canzoni, la dichiarazione era quasi d’obbligo considerato che uscirà il suo nuovo album a breve. Lo stesso Gigi lo ha difeso dichiarando che il cantante fosse euforico più che ubriaco, su una cosa non c’è dubbio, Gianluca sa come iniziare al meglio l’anno nuovo..

chiarati terapeutici, un vero toccasana, siamo infatti sicuri che anche “Quo Vado?” sarà un successone, che dire, non possiamo perdercelo.

laudio Lippi, che doveva presentare con Amadeus la serata di capodanno in onda sulla Rai, ha avuto un malore, tuttora si trova infatti in ospedale. Il conduttore si è sentito male il 31, non potendo partecipare a “l’anno che verrà” e sarebbe ancora ricoverato, proprio dall’ospedale infatti avrebbe pubblicato un tweet molto curioso rivolto a Matteo Renzi. “Sono ricoverato a Matera. Avrei urgente necessità di comunicare con Matteo Renzi. Qualcuno glielo può comunicare? Grazie”, queste sono le parole del tweet al quale poi è seguito un altro in cui ringraziava i numerosi fan dell’affetto ricevuto, ora sono in molti ad essere curiosi, soprattutto riguardo le sue condizioni di salute, si ricorda infatti che il conduttore era stato male nel 2001 per problemi di cuore, non è certamente il modo migliore per cominciare il 2016, ma siamo speranzosi che possa tornare in forze il più presto possibile.


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