N 18 2016 inter napoliweb

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sabato 16 aprile 2016 anno 6 numero 18

Sport & Spettacolo

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Napoli

Inter

è come una finale


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Parola al Baffo

Gli stracci volano a Milanello, Mihajlovic è mandato al… diavolo e il Milan diventa di… Brocchi. Scusate gli sfregi di natura sintattica, ma l’ironia mi piace e scolpirla in uno dei momenti più bui del club di Berlusconi è il minimo che possa fare. Se hai una brutta faccia, la colpa non è dello specchio, se hai la febbre, puntare il dito contro il termometro è sbagliato, dico io. Si raccoglie ciò che si semina, il vento diventa tempesta e lo scenario di fatto è impresentabile. Sensazioni, divagazioni, non sentenze. Un bicchier di vino e passa tutto, basta che non diventi aceto. C’è la stagione da salvare, tirare su le maniche potrebbe non bastare. Buttiamoci così nella 33° giornata, dove l’Inter apre le danze con l’anticipo serale. Di fronte il Napoli che vuole mantenere vive le speranze di uno scudetto che pare aver preso la strada di Torino, mentre i nerazzurri cercano una vittoria di prestigio con la testa al matinée del giorno dopo, dove a Bergamo sarà di scena la Roma. Speranze da prima della classe ma certezze da provinciale, visto il risultato col Torino, che reclama vendetta. Visti e rivisti questi episodi, rimarchevoli e miserevoli, ma in una squadra che assomiglia a una fioriera appassita, la litania è di quelle da martellate sulle ginocchia. Mancini deve rimproverarsi alcuni errori, ma alla fine, se un paio di situazioni coincideranno, qualche pezzo di lardo è facile che riesca a mangiarselo. All’ombra della Lanterna, il posticipo vede il Milan del nuovo corso contro la Sampdoria. C’è curiosità, anche per capire se Mihajlovic era il vero problema della squadra o se il problema è altrove. I blucerchiati vogliono uscire definitivamente dalla zona pericolosa, quindi avranno stimoli a dismisura: un fattore da non sottovalutare per Brocchi, che in cinque giorni deve capire dove e come accendere una macchina che non conosce. Da capire se i giocatori erano contro l’ex tecnico, oppure se contro la Juventus non avrebbero potuto dare di più. La letteratura calcistica narra che il Milan ha vinto in tutto il mondo, sciorinando spettacolo e straordinari fuoriclasse. Oggi, quella letteratura appare un passato doloroso, soprattutto per chi l’ha vissuto. Si ricomincia da Brocchi. Non aggiungo altro. Una lacrima scende…

Sandro Mazzola

C

Battiamo il Napoli e festeggiamo cendo bottino pieno. Non deve essere, comunque, l’Inter vista a Frosinone m, dove abbiamo salvato la ghirba , grazie ai tre legni colpiti dai laziali. Vincendo con il Napoli potremmo anche allungare il passa, dal momento che domani la Fiorentina riceverà il

Sassuolo, con il dente avvelenato per la sconfitta interna con il Genoa. Per quanto riguarda i cugini, mi è sembrato inopportuna la cacciata di Mihajlovic, per far posto a Brocchi, che è un bravo ragazzo, ben preparato,, ma per il settore giovanile. Un

po’ come era successo con Inzaghi la scorsa stagione. A Genova con la Samp il Milan non avrà sicuramente vita facile perchè la squadra di Montella negli ultimi impegni ha mostrato progressi non indifferenti sul piano del gioco e della determinazione.

ari amici, dobbiamo ringraziare l’Empoli se siamo qui a brindare al momentaneo quarto posto. La squadra di Giampaolo ha disputato una partita perfetta ed ha conquistato con merito i tre punti con la Fiorentina. Questa sera, però, dobbiamo risolvere la pratica con in Napoli, che senza Higuain perde almeno il 50% del suo potenziale in attacco. L’Inter se vorrà tenere accesa la fiammella della speranza per la Champions, dovrà vincere tutte le partite, cominciando da questa con il Napoli. In Coppa Italia, al San Paolo, i nerazzurri hanno fornito un’ottima prestazione, quindi penso siano in grado di ripetersi anche in campionato,qui a San Siro, fa-

Inter Allenatore

STADIO

Roberto Mancini

MEAZZA

Arbitro: Gianluca

L’altra panchina saltata è quella del Palermo, dove è stato licenziato Novellino; si vede che Zamparini non ha nient’altro da fare di meglio che cambiare direzione tecnica dei rosaneri, al di là dei risultati ottenuti da questi ultimi. Sono curioso di vedere come finirà la sfida si domani pomeriggio con la Juve. Se il Palermo perde, Zamparini cosa fa? Manda via nuovamente Ballardini e richiama Novellino? Bah, queste cose proprio non le capisco. Complimenti a Donadoni per aver fermato la marcia della Roma, bloccandola sul pareggio all’Olimpico e, di conseguenza, mettendo sotto pressione i giallorossi nella sfida di domani a mezzogiorno a Bergamo con l’Atalanta.

Napoli ORE 20.45

Allenatore

Maurizio Sarri

Rocchi di Firenze

INTER (4-2-3-1)

NAPOLI (4-3-3)

Handanovic D’ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo; Brozovic, Medel; Eder, Palacio, Perisic; Icardi

Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Gabbiadini, Insigne


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tre punti e sperare

Partita

P

ace fatta tra Mancini e Sarri (caso scatenatosi in occasione della partita di Coppa Italia al San Paolo) lo scorso gennaio, salvo il risultato di questa sera. Questo secondo anticipo della 33° giornata, i giochi li apre l’incontro del Dall’Ara tra Bologna e Torino alle 15.00 di

oggi, sul piatto non mette solo i tre punti d’oro per entrambe le formazioni, ma l’onore perché vincere le partite contro squadre come Juventus, Napoli o Roma, solo per citarne alcune, vuol dire giocarsela alla pari e dimostrare chi è più forte in campo. L’Inter questa sera potrà beneficiare, se capace, del fattore campo e soprattutto della mancanza del bomber Higuain. Il Napoli senza il suo cannoniere argentino vince lo stesso, ma a San Siro

la sua assenza rischia di pesare maggiormente. Il Napoli, però, è comunque molto forte e determinato e lì davanti ha comunque Gabbiadini che ha dimostrato di sapersi giocare la partita della vita ogni volta che scende in campo. I nerazzurri sono chiamati all’impresa, vista la confusione che regna sovrana in campo, se vogliono ancora sperare ad un posto in Champions. Mancini ci crede, bisogna capire se ci credono anche Icardi e compagni, so-

prattutto i compagni dal momento che a segnare sembra essere prerogativa del solo attaccante argentino tra i busciai. Il tecnico jesino potrebbe optare per il modulo 4-3-3 con Handanovic tra i pali, Danilo D’Ambrosio e Yuto Nagatomo in difesa mentre sugli esterni vedremo la coppia collaudata Joao Miranda-Jeison Murillo. Brozovic, Medel e Kondogbia a far girare il gioco e servire il tridente composto da Rodrigo Palacio, in alternativa Eder,

Mauro Icardi e Perisic. Sarri non sarà da meno mandando in campo sempre il 4-3-3 con Reina in porta, Hysaj, Koulibaly, Albiol e Ghoulam a contenere le poche incursioni inferiste. Allan, Jorginho e Hamsik a muovere la palla e servire Callejon, Gabbiadini e l’imprevedibile Insigne. Per questo big match il Mancio potrebbe, per mettere pressione alla Roma impegnata domani a Bergamo contro l’Atalanta, in vista del terzo post pensare anche

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al 4-2-3-1. Sfida difficile quella di questa sera a San Siro contro un Napoli che, giustamente, non rinuncia, almeno finché ci sono i numeri, oggi ben 18 a disposizione, alla prospettiva scudetto da sfilare alla Juventus. Le statistiche dicono bene all’Inter che degli ultimi dodici confronti col Napoli al Meazza ne ha vinti nove, pareggiati due ed una sola sconfitta, mentre nella storia della Serie A i nerazzurri si sono imposti sugli azzurri in 62 occasioni. Nella gara d’andata brucia ancora quel gol razzo segnato da Higuain dopo solo 64 secondi di gioco.

Inter, concentranzione e grinta, questa la giusta formula Il Napoli ci crede

L

con il Bologna nell’ultimo turno di campionato. Bisogna logicamente provarci, ma non sempre le ciambelle riescono con il buco. L’Inter, questa sera al Meazza, ha una brutta gatta da pelare. E’ il Napoli di Sarri che, anche se privo di Higuain squalificato, si affida a Manolo Gabbiadini caricato a mille dalle rete realizzata contro il Verona, per vincere nella scala del calcio, consolidare il secondo posto in classifica e viaggiare nella scia della Juve

anche il discorso sulla qualificazione Champions. Si spera che il Mancio schieri finalmente una formazione agguerrita, in grado di contrastare il centrocampo del Napoli, fermando la fonte del suo gioco azzurro, cioè Jorginho, bloccando gli inserimenti di Hamsik per vie centrali e quelli di Callejon dall’esterno. Decisivo sarà soprattutto l’apporto di Perisic sul versante sinistro e Maurito Icardi sul fronte offensivo. Lo scorso anno il match tra nerazzurri e partenopei si concluse in parità con reti di Callejon (2), Guarin e Hernanes L’ultimo successo del Napoli al Meazza

contro l’Inter risale al 1 ottobre del 2011. Tre a zero il risultato finale. Marcatori dei partenopei nell’ordine furono: Campagnaro, Maggio e Hamsik. L’arbitro di quello incontro fu proprio Rocchi di Firenze, lo stesso direttore di gara della gara di questa stasera, il quale condizionò in negativo l’esito del match di allora, danneggiando l’Inter e scatenando la contestazione dei giocatori in maglia nerazzurra e di tutto il pubblico, assegnando un rigore alla squadra partenopea, per una spinta commessa fuori area da Obi che venne poi espulso per somma di ammonizione dopo

Inter... Parliamone

un precedente ed ingiusto cartellino giallo. Il tiro dal dischetto venne poi calciato da Hamsik, respinto da Julio Cesar e messo in rete da Campagnaro.

Gonzalo Higuain

Mauro Icardi

Paulo Dybala

Carlos Bacca

Josip Ilicic

Éder Citadin Martins

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14

14

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LA CLASSIFICA

classifica marcatori

a vittoria di Frosinone, targata Maurito Icardi, ha permesso all’Inter di scavalcare la Fiorentina e posizionarsi al quarto posto; graduatoria che garantirebbe il prossimo anno la partecipazione all’Europa League, senza il turno in più dei preliminari. Il terzo posto Champions è invece lontano ancora sei punti. Troppi forse per i nerazzurri, che hanno lasciato per strada punti importanti per centrare l’obiettivo. La Roma, è vero, ha rallentato

capolista. La sfida contro i partenopei si annuncia interessante e combattutissima, come sempre è accaduto nei precedenti match disputati sul tappeto verde dello stadio di S. Siro. C’è quindi bisogno della massima concentrazione e tanta grinta per tutto l’incontro. Mancini, che sfiderà per la prima volta Sarri a S. Siro, ha detto che stenderà la mano al tecnico partenopeo, ma questa volta, rispetto all’andata, vuole vincere, anche perché la sfida con il Napoli non solo concluderà il ciclo delle partite difficili di quest’anno giocate al Meazza dall’Inter, ma potrebbe riaprire

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gli Ospiti

Giovanni Labanca

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a sentenza era già stata emanata: il Napoli senza la sua punta di diamante Higuain sarebbe crollato, quelle mazzate che farebbero vacillare anche i giganti. Lo pensavamo anche noi, francamente, perchè la storia del Napoli è fatta di cedimenti improvvisi, proprio nei momenti topici, quando sembrava in grado di salire in vetta e restarci. E’ successo anche con Mazzarri, in più di una occasione. Figuriamoci adesso con la cacciata della migliore punta del campionato per ben quattro gior-

Il Ciuccio vola ancora nate cosa sarebbe successo. e cosi, i tifosi napoletani hanno tirato fuori tutti i cornetti, i gobbi e toccatosi quelle cose tonde dove è raro che ci batta il sole, per scongiurare ulteriori guai e, in casi estremi, affidarsi alla buona anima di San Gennaro, che, se ben retribuito, in preghiere si intende, una mano l’ha sempre data agli azzurri. Stavolta, il Napoli ha dimostrato di essere una vera squadra, di uomini coraggiosi e non piagnoni di serie e sul nascere hanno spento le solite dicerie, secondo cui il fatalismo della città del Vesuvio avrebbe affossato un altro anno di calcio fin qui bello ed entusiasmante. Un botto di tre gol ha riportato serenità sugli spalti del San Paolo dove, come era prevedibile, si parlava già di complotto del Palazzo a favore del solito Nord, delle solite favo-

rite. Eh, no, stavolta vi facciamo vedere noi che siamo una squadra vera, avranno giurato i figli di De Laurentiis, dimostrandolo con una vittoria dei vecchi tempi, sotto gli occhi del San Paolo (ogni squadra ha un Santo anche in terra). “Lo sconforto è stato tanto, ci dice Sarri, sebbene abbia subito anche lui una scomunica settimanale. Siamo stati bravi a non sfilacciarci e ad aumentare l’impegno di ogni singolo per sopperire alla mancanza del nostro centravanti. Nel campionato queste cose vanno messe in conto, come gli infortuni, le malattie. E’ in queste occasioni che bisogna dimostrare di essere giocatori ed uomini veri, perchè sei punti dalla Juve non sono poi una infinità ed alcuni scudetti sono stati vinti all’ultimo secondo”. - Vuol dire che avete accesa ancora una “speranzi-

ella” per lo scudetto? “Certo che ce l’abbiamo. La Juve si può rilassare in un momento di euforia ed il Palermo può, da canto suo, approfittare, perchè ha bisogno di tanto ossigeno per non morire. Vi promettiamo fuochi di artificio, stasera contro l’Inter. La

temiamo, ma non è una squadra che sta meglio di noi e lo si è visto dalla vittoria striminzita contro il Frosinone. Il nostro dovere è quello di non mollare e per farlo bisogna avere anche il morale alto e noi a Napoli abbiamo sempre sette vite come i gatti”.

Biscione avvisato mezzo salvato, mentre, statene certi, vedremo ancora U Ciuccio volare, perchè ne ha le forze che, aggiunte all’entusiasmo dei tifosi a seguito, possono fare il miracolo. Proprio come quello del Patrono principale.

Sprint finale.... Il Mancio ci crede

A

l Meazza si rivede Erick Thohir. Il big match di questa sera sarà seguito non solo dai tantissimi tifosi di calcio, anche di altre squadre, ma soprattutto dal magnate indonesiano che approfitterà per fare il punto della situazione con Massimo Moratti sulle trattative con i cinesi. Il sorvegliato di turno è lui: Roberto Mancini. Il tecnico nerazzurri, al di là dei risultati di questo scorcio di stagione, fa autocritica e, pur credendo ancora nello sprint finale, si boccia. I risultati hanno disatteso, al-

meno fin qui e salvo miracoli, anche l’obiettivo minimo, il piazzamento in Champions League. La sua Inter continua a giocare male e soffrire. Contro il Frosinone l’Inter ha messo a segno l’undicesimo 1-0 della stagione nell’unica vera occasione da gol, tanta fortuna che ha graziato la squadra del Mancio sui tre legni colpiti dagli avversari. Per gli amanti delle statistiche è oro colato, ma per la società è un grosso problema anzi, un grossissimo problema. Da dove arriveranno i soldi salva cassa? Il deludente, l’ennesimo, 0-1 in terra laziale ha messo in evidenza ancora una volta la mancanza di gioco degli uomini di Mancini. Grazie alla sconfitta della Fiorentina l’Inter può consolidare il quarto posto, amara consolazione. L’Inter gioca male e il mister jesino vede un’altra gara dal momento che per lui gioca benissimo. Inter da rifare. Mauro Icardi potrebbe partire, nonostante la 50° realizzazione in nerazzurro, e la cui plusvalenza aiuterebbe il rosso del cassetto, se in giro c’è qualche società che crede nelle cifre che impone l’Inter. Anche Thohir ci prova. Il colosso mondiale nel settore chimico, 40 miliardi di dollari il fatturato annuo, ChemChina è in pole. Il colosso cinese, ha già acquisito per sette miliardi di euro lo sponsor nerazzurri Pirelli, ha intenzione di acquistare alcune quote della società Inter. Altra trattativa interessante è quella con la Suning Commerce Group, fatturato annuo 16 miliardi di dollari, già presente nel mondo pallonaio. Roberto Mancini farebbe bene a studiare il cinese.


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Vita di CLUB

Giovanni Labanca

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Inter Club Imbersago un vanto per tutta la cittadina. I soci sono 145 e cresceranno di numero, specialmente se la benedetta squadra facesse il suo dovere tutto intero. Sanno aspettare, anche da queste parti. Intanto, l’’Inter Club Imbersago “Angelo Moratti” va avanti per la sua strada e ha organizzato una grande festa presso la sede storica dell’Inter Club, dove si sono ritrovati soci con famiglie ed ospiti d’ec-

corre placido l’Adda verso il Po ad Imbersago. Circa 2500 abitanti si godono le meraviglie paesaggistiche che la Natura ha regalato a questa cittadina, spartiacque tra le province di Lecco e Bergamo. In questa calma, si può dire si senta molto forte il battito del grande cuore fatto di passione e di amore: quello per l’inter. Qui, infatti, è molto attivo uno degli Inter Club della Lombardia che, anno dopo anno, cresce in numero di iscritti e si pone all’avanguardia per attività socio-sportive, che ne fanno

cezione, per una causa nobile in aiuto alla AIL, Associazione Italiana contro la Leucemia. Ospite principale è stato il presidente Massimo Moratti, accompagnato dalla fedelissima sorella Bedy e dal mai dimenticato fuoriclasse Evaristo Beccalossi, tutti, inutile dirlo, accolti con scroscianti applausi, sotto l’occhio vigile di Inter Channel, che ha ripreso la magnifica serata. “Sono manifestazioni che fanno onore al vasto mondo Inter, ai colori nerazzurri ed alla città di Imbersago e che

noi apprezziamo notevolmentecon la nostra presenza questa sera. Complimenti a tutti i soci per lo sforzo che fanno e tante grazie di cuore al presidente ed al direttivo per l’accoglienza riservatami”. Sono le parole che il presidente Moratti ha pronunciato nel suo intervento, durante la cena ed alle parole di benvenuto del presidente dell’Inter Club Valentino Caimi. Una lotteria a premi ha per-

messo di raccogliere fondi devoluti con generosità alla A.I.L. Prima del consueto taglio della torta, la cui bellezza ha stupito tutti, gli ospiti hanno posato con i soci per le rituali foto ricordo, che sarà soprattutto il cuore di ognuno a tenerle vive nel tempo, assieme ai valori di amicizia e solidarietà che fanno onore ad Imbersago, per tutto il tempo che il docile Adda scorrerà laborioso in terra lecchese.

Inter Club Lipari

L

’Inter Club Isole Eo-

sizione della comunità per

una seconda donazione da

lie,

nell’incantevole

raggiungere un obiettivo che

parte del sodalizio presieduto

suo mare, ha dato

possa essere utile al territo-

dal Presidente Andrea Teso-

nuovamente prova di tenere

rio e alle persone. La lotteria

riero, per portare un ulteriore

a cuore, oltre che ai numerosi

nerazzurra 2016, come quella

gesto di solidarietà all’ospeda-

avvenimenti sportivi, la gene-

degli anni passati, è diventa-

le di Lipari. Ancora una volta,

rosità dei propri iscritti e di

to appuntamento fisso che ha

dunque, la grande famiglia

tutta la popolazione isolana,

permesso al club di donare

Inter Club ha saputo mostrare

anche di altri colori sociali,

una nuova sedia a rotelle al

la propria natura e la propria

quando si tratta di mettere

Terminal Aliscafi di Lipari. E’

passione portando in alto i

le proprie energie a dispo-

un aiuto concreto che vedrà

valori nerazzurri.

INTER CLUB PADERNO D’ADDA L

’unione fa la forza, come si dice. Una pratica dimostrazione l’abbiamo avuta dagli Inter Club Paderno D’Adda e l’Inter Club Mandello del Lario, che hanno festeggiato assieme a circa ottanta soci, rispettivamente il 44° ed il 4° anniversario di nascita. Gli onori di casa sono stati de rispettivi i Presidenti dei club, Milena Colnaghi di Paderno D’Adda e Massimi Venini ,del club Mandello Del Lario, in una magnifica manifestazione alla presenza del Coordinatore provinciale Roberto Colnaghi. Una festa nerazzurra che è stata un susseguirsi di brindisi di incoraggiamento e di cori inneggianti alla Beneamata, che hanno accompagnato per tutta la serata i partecipanti.

INTER CLUB CASARSA L’Inter Casarsa raggiunge i 45 anni di attività. Hanno festeggiato il grande appuntamento storico 140 soci e il consiglio direttivo insieme al Presidente

Willy Malacart , che si sono ritrovati tutti uniti , sotto la bandiera nerazzurra. Un momento tutto a colori , in un clima molto festoso che ha coinvolto anche

le famiglie dei soci, la propria passione e il piacere di stare insieme. Presente anche il coordinatore regionale Marco Zuliani, che ha voluto rendere omaggio all’impegno e alla storia del sodalizio friuliano. Con molto orgoglio la famiglia Inter Club unisce i tifosi all’insegna dei colori e dei valori nerazzurri.


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...a breve su youtube


sabato 16 aprile 2016 www.stadio5.it da Torino

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Se le strisce sono bianconere

Juventus sempre più vicina al 5 scudetto Torino in “Missione” a Bologna

P. C. Fantini Forneris

J

uventus e Torino accomunate da un desiderio, ma non un sogno. Per la Torino bianconera e per tutti i tifosi che la Vecchia Signora ha ovunque, il 5 scudetto consecutivo è l’obiettivo che solo poche squadre in Italia possono permettersi il lusso di vantarsi di aver raggiunto (il Grande Toro, la Juventus appunto e più di recente l’Inter). Passa, la via dello scudetto, anche attraverso il match importante con il Palermo di do-

menica, incontro atteso dai tifosi che hanno fatto registrare il tutto esaurito allo Juventus Stadium. A riscaldare ancora di più il cuore dei tifosi è la notizia felice ed attesa che Dybala sarà della tenzone, come valida garanzia per tutta la squadra e per i tifosi, che corrono allo stadio per vedere quel calcio spumeggiante, che solo i grandi funamboli sanno esprimere. Francesco R. tifoso bianconero da sempre, lo incontriamo in un Bar della prima cin-

tura di Torino, ma a non meno di 500 metri dallo stadio della Juve e ci dice, tra una “parata”e l’altra, a Calciobalilla, che la Juve non deve per nessun motivo perdere la concentrazione domenica, perchè è un match dal sapore particolare, dove il Palermo non può e non deve perdere assolutamente la “Faccia”, se non altro per non sfigurare troppo al cospetto dei tantissimi siciliani che vivono da anni a Torino,proprio come lui. E’ tifoso della Mada-

ma, anche se una preghiera la farebbe volentieri per Palermo, che peggio di così non potrebbe stare. Per la Zebra, comunque, dovrebbe essere un’agevola passeggiata, a meno che la scontata euforia non giochi brutti scherzi, cosa che bisogna anche mettere in preventivo, proprio quando la concentrazione cala dopo la vittoria di Milano. Niente scherzi, dunque. Vincere e basta, come sempre.

La settimana vede sul versante granata, il Torino impegnato nel difficile incontro con il Bologna di Donadoni , che, lo ricordiamo, la settimana scorsa ha dato non poco filo da torcere alla lanciatissima Roma, rischiando addirittura di fare bottino pieno. Ventura, come sempre, è cauto e lo dà a vedere nelle sue fresche dichiarazioni “ Non dobbiamo farci prendere dall’entusiasmo. In fondo , abbiamo vinto due belle partite e nulla più. Il Bologna sa il fatto suo e la cura Donadoni sta facendo molto bene ai felsinei. Insomma, ce la giocheremo ad armi pari, senza rinunciare alla vittoria, perchè nessuno ce lo impedisce , con la quale po-

tremmo fare anche un bel regalo al presidente Cairo che , in questi giorni, ha bisogno anche del nostro supporto morale per portare a termine le sue giuste ambizioni professionali.” Torino saluta anche con il piacere e la soddisfazione di tutti i tifosi l’incontro che lunedì 11 aprile ha visto in Municipio stringersi la mano il Sindaco Piero Fassino,il Presidente del Torino FC Urbano Cairo, con la gradita presenza del “portierone” Padelli, per l’accordo che è stato siglato tra la Regione Piemonte con il Credito Valtellinese, per la concessione di un bel mutuo di diversi milioni di euro. destinati alla ricostruzione del vecchio e glorioso Stadio Filadelfia. Altra felice bella notizia che arriva per i tifosi granata è che lo Stadio Olimpico sarà intitolato al GRANDE TORINO. Insomma, è stata proprio una bella settimana per le squadre del Po che,visti gli ultimi risultati, potranno assicurare ancora tante soddisfazioni ai rispettivi sostenitori.

Meno 6 alla CONTA 33 ° Inte r Nap ol i Samp d or i a Mil an 34 ° G eno a Inte r Mil an C ar pi 35 ° Inte r Ud i ne s e Hel l as Ve rona Mil an 36 ° L a z i o Inte r Mil an Frosinone 37 ° Inte r E mp ol i B olog na Mil an 38 ° Sassu ol o Inte r Mil an R oma


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nerazzurra Diffidati Squalificati Telles diffidato

Handanovic diffidato

Medel diffidato

Higuain 4 turni di squalifica Gonzalo Higuain ha saltato la gara contro il Verona, salta la partita di questa sera contro l’Inter e si riposerà anche contro il Bologna e la Roma.


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INTER CLUB dino cosma - Galatone

’Inter Club “Dino Cosma” di Galatone per il 24 esimo anno consecutivo ha svolto presso il Teatro Domenico Modugno di Aradeo (LE) la Festa della Donna. La suddetta manifestazione incentrata sulla beneficenza e l’intrattenimento di grandi e piccini, ha oramai con gli anni raggiunto importanti significati, grazie soprattutto ad un team di persone che oltre alla fede calcistica li accomuna lo spirito di associazionismo e cultura. A noi consiglieri in carica piace sottolineare proprio questi punti. A tal proposito vorrei ricordare appunto che già con mio padre, Presidente nel 1978, fu istituita dall’Inter Club una Borsa di Studio a favore dei ragazzi delle scuole elementari, orgogliosamente riattivata qualche anno fa dal sottoscritto. Per il quinto anno, infatti, abbiamo destinato parte del ricavato della Festa della Donna ai due Poli Didattici del paese per l’acquisto di materiale didattico o altro a discrezione dei dirigenti. Siamo molto orgogliosi di ciò. Nonostante i costi del Teatro e le varie spese organizzative, siamo riusciti ad aumentare l’importo delle Borse devolute alle Scuole.

Roberto Romano

Senza dimenticare coloro che s’interessano quotidianamente per la ricerca e la lotta contro il male del secolo, abbiamo confermato anche quest’anno un contributo all’AIRC di Roma (Ricerca Contro i Tumori Infantili). Un doveroso cenno e ringraziamento vorrei farlo personalmente, e a nome di tutta l’Associazione Inter Club, alla nostra madrina della serata, Suor Maria Antonietta Nico che, con l’aiuto delle Sorelle Terziarie Cappuccine, contribuisce nel quotidiano al recupero di quei ragazzi vivaci e distratti che hanno bisogno di maggior assistenza nello studio. Come dicevo prima, dia-

mo sempre un SIGNIFICATO a ciò che facciamo e, nonostante sul territorio la Festa della Donna viene oramai strumentalizzata con tanti finti valori, noi dell’INTER CLUB “Dino Cosma” GALATONE, continuiamo a dare il valore che la stessa merita. Il Presidente attuale in carica Silvio Papa promette fin d’ora sorprese per il prossimo anno in occasione della venticinquesima edizione a conferma della costanza e dell’impegno di tutti coloro che da anni ci seguono.

La borsa di studio del 1978

La consegna della Borsa di Studio -2012 -

Da Presidente emerito, continuo a dare orgogliosamente il mio contributo per il bene

dell’associazione, di quello dei nostri ragazzi e di coloro che lottano sempre.

Roberto Romano

Vita di CLUB Giovanni Labanca

La borsa di studio del 2012


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Coppa Italia Primavera

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incere ed alzare un trofeo è sempre bello, anche a livello giovanile, soprattutto quando poi di fronte hai una

Manaj prima e Zonta dopo, che ha permesso alla Primavera di Vecchi di conquistare la sesta Coppa Italia dopo dieci anni, davanti al proprio pubblico è un risultato grandissimo soprattutto se rapportato al lavoro intrapreso da anni dalla società nerazzurra che, grazie a dirigenti, tecnici ed osservatori competenti, continua a seguire e monitorare campioncini in ogni angolo d’Italia e del mondo. Un lavoro meticoloso apprezzato non solo dal presidente Thohir che in un messaggio inviato da lontano si è congratulato con tutti i protagonisti, ma anche dal numeroso pubblico interista (più di 20 mila spettatori) presente mercoledì scorso a San Siro in occasione

società meneghina, furono accostati da Muggiani, grande pittore e inventore, al nero della notte e all’azzurro del giorno. Erick Thohir, da quando ha acquistato la società nerazzurra, ha sempre creduto nei giovani ed ora i fatti, soprattutto alla luce del grande successo conseguito dai ragazzi Primavera, gli stanno dando ragione. Sarà quindi importante non abbandonare programmi e prospettive che possono dare grandi soddisfazioni e un ulteriore rilancio alla società, partendo in primis proprio dal settore giovanile, che negli ultimi dieci anni ha permesso di incassare alla club milanese la bellezza di ben 162 milioni di euro; un capitale che, visto il va-

Gioia Inter ragazzotti nerazzurri saranno impegnati, da qui al 7 maggio, per raggiungere la finale Eight in campionato, che porteranno poi al titolo nazionale di categoria. I protagonisti del successo: E’ difficile assegnare la palma del migliore, anche perché tutti i ragazzi hanno offerto una prestazione eccezionale, soprattutto se si tiene in considerazione emozioni (prima volta in campo al Meazza) e tensioni scaturite dall’importante posta in palio

rete. La sua azione, nella quale supera due difensori bianconeri ed evita il portiere in uscita per poi depositare il pallone nella porta incustodita, è una perla personale che rende felice tutto il popolo nerazzurro. Zonta: la sua velocità, come all’andata, crea numerosi problemi alla difesa bianconera, che viene beffa-

ta nel finale da un grande intuito del centrocampista classe ’97, che aggregato in precedenza già in prima squadra, potrebbe a sorpresa, sostituire Brosovic, in prima squadra il prossimo anno, nel caso che la società nerazzurra decidesse di immettere il croato sul mercato per ricavare una ricca plusvalenza.

La Primavera alza la Coppa Italia

rivale carismatica come la Juventus. La doppia vittoria, prima a Torino allo Juventus Stadium (01) gol di Bonetto e poi mercoledì scorso al Meazza 2-1, con reti di

della seconda finale di Coppa Italia, i quali hanno veramente dimostrato di amare i colori nerazzurri; quei colori che, nel 1929, anno di fondazione della

lore di tanti ragazzi che stanno emergendo nella Primavera allenata da Stefano Vecchi, potrebbe presto aumentare alla conclusione di questa stagione, quando i

trasmessa in diretta Tv. Decisivi comunque sono stati gli artefici dei due gol. Manaj: non si è mai risparmiato. Più volte è andato vicino alla

PANINI: ANCHE SULLE FIGURINE E’ CORSA SCUDETTO JUVENTUS-NAPOLI IL VOTO DEI COLLEZIONISTI: HIGUAIN E’ L’IDOLO, DYBALA LA PROMESSA si 35mila), Mauro Icardi (oltre 25mila) e Carlos Bacca (quasi 19mila). Gigantesco il successo personale per Dybala tra le promesse, il quale ha raccolto ben 112mila voti, superando tra i giovani calciatori Gianluigi Donnarumma (oltre 65mila), Helseid Hysaj (33mila) e Federico Bernardeschi (quasi 22mila). Il concorso “Vota i tuoi idoli” è ancora aperto e consente ai collezionisti di votare online su www.calciatoripanini.it i giocatori più amati in Italia.

E

’ corsa scudetto tra Juventus e Napoli anche sulle figurine Panini. Gonzalo Higuaìn e Paulo Dybala sono stati infatti votati dai collezionisti rispettivamente come l’”idolo” e la “promessa” di questo campionato. Il concorso

online “Vota i tuoi idoli”, lanciato con la nuova raccolta “Calciatori 2015-2016”, ha raggiunto finora quasi un milione di voti. Tra gli idoli assoluti, Higuaìn ne ha totalizzati oltre 75mila superando, tra i campioni, Gianluigi Buffon (più di 65mila), Paulo Dybala (40mila), Francesco Totti (qua-

La Panini ha realizzato due figurine speciali su Higuaìn e Dybala, insieme ad altre 4 figurine extra dedicate a Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri come allenatori dell’anno, a Andrea Barzagli come migliore difensore, allo stesso Higuaìn come migliore attaccante e, infine, alla prima pagina de “La Gazzetta dello Sport” dello scorso 21 marzo riguardante la sfida a distanza tra Buffon – con il suo record di imbattibilità – e l’immancabile Higuaìn. Queste 6 figurine saranno distribuite in omaggio sabato prossimo 16 aprile, in una bustina speciale denominata “Lo Sprint Scudetto” abbinata a “La Gazzetta dello Sport – Sport Week”. Potranno essere attaccate sull’album “Calciatori 2015-2016” nella sezione “Film del Campionato”, che racconta i momenti salienti della stagione, dall’inizio fino ai verdetti finali. Altre 12 figurine speciali, relative alla cosiddetta “Corsa d’inverno” e al “Calcio di Primavera”, sono state distribuite nei mesi di gennaio e marzo, mentre nelle bustine della collezione “Calciatori 2015-2016” vendute in edicola sono già presenti le prime 6 figurine del “Film del Campionato” dedicate all’inizio della stagione.

cato Italia di Panini. “Anche i collezionisti, con la votazione online che così tanto successo ha riscontrato, hanno certificato questo dualismo, premiando il napoletano Higuain come idolo assoluto e lo juventino Dybala come promessa”.

“L’appassionante sfida tra Juventus e Napoli, su cui si sta incentrando questa stagione, non

poteva che essere protagonista in una bustina denominata ‘lo Sprint scudetto’”, ha dichiarato Antonio Allegra, direttore Mer-

La collezione “Calciatori 20152016” comprende 893 figurine su giocatori e squadre di Serie A TIM, Serie B ConTe.it, Lega Pro, Serie D, Campionato Primavera TIM e Serie A Femminile. L’album di 128 pagine ha una copertina preziosa e colorata: vi spiccano i colori della Serie A riprodotti su bandiere, oltre all’immancabile immagine del “calciatore in rovesciata”. Tante sono le novità di questa raccolta: sale a 22 il numero delle figurine dei calciatori per ciascuna squadra di Serie A TIM; crescono le dimensioni delle figurine fustellate dei singoli calciatori di Serie B ConTe.it; tornano i “Quiz del Tifoso” sul retro delle figurine di Serie A e da quest’anno anche della Serie B; si arricchisce la sezione “Film del Campionato” e arriva la nuova sezione “RafFIGUra la tua squadra”. Un’altra grande novità riguarda il concorso “Vota i tuoi idoli”, che ha consente ai collezionisti di eleggere online i giocatori più amati in Italia votandoli su www. calciatoripanini.it. Si è da poco concluso infine il tradizionale “Panini Tour 2016 – Le Figuriniadi”: le strutture itineranti Panini hanno raggiunto le principali piazze ed i grandi centri commerciali di tutta Italia (con un totale di quasi 100 giornate/ evento) per presentare al pubblico, attraverso attività e giochi a premio, le novità della collezione “Calciatori 2015-2016” e di altri prodotti Panini.


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Cugini

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Nuovo tecnico, vecchi mali Da Seedorf a Inzaghi, passando per Mihajlovic fino ad arrivare a Brocchi... il problema del Milan è a monte

Marjlja Bisceglia

N

el posticipo di sabato scorso al Milan non è bastato scendere in campo a San Siro concentrato e cinico. Contro la Juventus ha giocato bene e meritato di vincere, ma Pogba ci ha messo la “zampa”. La Juventus ha cucito i primi punti del 5 scudetto consecutivo, secondo della gestione Allegri, mentre i rossoneri si leccano le ferite e riflettono sulle occasioni che non ha sfruttato, o semplice-

mente non è stato fortunato, per tornare in vantaggio e vincerla la gara. Palo di Abate all’8’, paratona di Buffon, sulla linea di porta, sulla punizione a giro di Balotelli, autore dell’assist su calcio d’angolo per Alex che porta in vantaggio i suoi. Poche azioni bianconere che portano prima al pareggio e nel secondo tempo provano ad andare in vantaggio, ma è il Milan a spingere. Al 5’ della ripresa la sfortuna ha negato al Diavolo il meritato 2-1, Bacca, servito a dovere da Montolivo, si vede negato il gol. Buffon respinge ma non trattiene, ci prova Balotelli con il tap-in ma Buffon evita il gol e la palla rimbalza sul-

la traversa per tornre in gioco, Balotelli ci prova ma con la mano. Al 20’ della ripresa Pogba ammutolisce San Siro con il gol che vale tre punti. Altro giro di giostra, domani sera il palcoscenico è quello di Marassi. Il Milan chiude con il posticipo delle 20.45 la 33° giornata ospite della Sampdoria. Mihajlovic non fa ritorno a casa, alla guida di questo Milan ci sarà Brocchi, fino a 30 giugno, che proverà a fare sua la partita contro i dominai dei Vincenzo Montella, ma non sarà semplice. Antonio Cassano e Fernando non si fermano facilmente. Il 2-0 rifilato all’Udinese domenica scorsa, anche se il primo

gol arriva su autorete di Pablo Armero, la dice lunga su questa Samp che vuole stendere un pietoso velo su questa stagione per ripartire. Il tecnico serbo, ormai ex, lunedì sera ha ricevuto la telefonato di

Adriano Galliani che gli comunicava la decisione presa da Silvio Berlusconi. Il numero uno della società rossonera non ha mai accettato la scelta di Mihajlovic né il suo gioco. Non è proprio riuscito ad an-

dare oltre il misero raccolto del tecnico serbo che nelle ultime cinque gare ha totalizzato solamente 2 punti frutto di due pareggi e tre sconfitte, un po’ troppo poco anche per questo Milan. Sinisa Mihajlovic, invece, dovrebbe accasarsi a Roma sulla panchina laziale. A Cristian Brocchi il compito di portare la squadra qualche gradino più su e quindi in Europa League. Arrivare 6° e perdere la finale di Coppa Italia vorrebbe dire giocarsi i preliminari di E. L. già a fine luglio e rinunciare, quindi, alla redditizia tournè americana dell’Internetional Champions Cup.

Non ci siamo mai amati “Al Signor Mihajlovic vanno i più sentiti ringraziamenti per l’attività fin qui svolta con impegno e correttezza. La conduzione tecnica della Squadra è affidata, fino al termine dell’attuale stagione, al Signor Cristian Brocchi al quale AC Milan rivolge i più cordiali auguri di buon lavoro” “Tutta la squadra è con l’allenatore, in qualsiasi situazione” “Si cambiano gli allenatori che non hanno in pugno la situazione”

“Non so se resto” “Abbiamo dimostrato che quelle davanti non hanno nulla più di noi” “Ho sempre fatto meglio di chi mi ha preceduto. Mentre chi è venuto dopo di me, ha sempre fatto peggio”

“Non ho mai dato giudizi negativi su Mihajlovic” “…In caso di vittoria del Milan sulla Juve in Coppa Italia, meriterebbe di restare allenatore” “Mihajlovic resta? Se le vince tutte” “Per convincermi Mihajlovic deve vincerle tutte”

Parlando ai ragazzi della Comunità terapeutica di Trivigliano: “So che domenica avete incontra-

to i giocatori del Milan prima della partita col Frosinone. Spero che gli abbiate detto come si fa a giocare” e ancora “Voi avete la fortuna di avere padre Matteo come allenatore”


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Cambi in... corsa dando il benservito al serbo Sinisa Mihajlovic. Il già tecnico della Primavera dovrebbe firmare

che porta la sua squadra

un contratto biennale su-

alla vittoria con un secco

bordinato alla conferma

3-0 sul malcapitato Pa-

del sesto posto.

lermo. I più grossi movi-

n finale

La Lazio ritrova Simone

menti si registrano a Pa-

di sta-

Inzaghi, scalzato Poli,

lermo dove il presidente

U

stituito da, precedente-

il record di permanen-

mente esonerato, Davide

za, rinuncerà all’incarico

Ballardini. Sulla panchi-

dopo solo un mese. Segue

na del Palermo, in questa

un gran movimento: pri-

stagione, ha preso posto

ma Viviani, poi Tedesco

per prima Iachini che

e chiude Bosi. Ma non

è stato esonerato a no-

finisce qui. A febbraio

vembre, al suo posto ar-

torna Iachini che riprepara le valige a marzo per

gione

Maurizio Zamparini ne

p a r -

combina di tutti i colori

movi-

operando il nono cambio

rivò Ballardini che chiu-

mentato. Le panchine

alla guida dei rosanero.

se l’avventura dopo soli

continuano a cambiare

La sconfitta contro la La-

due mesi. Terzo cambio

ospiti. Il Milan lascia se-

zio è costata la panchina

rosanero, arriva l’argen-

dere Cristian Brocchi

a Walter Novellino so-

tino Schelotto che batte

ticolarmente

lasciare il posto a Walter

richiamare al capezzale

Novellino che raccoglie

di Zamparini il primo

un solo punto in quattro

esonerato della stagione

partite, tanto basta per

Davide Ballardini.


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Giù al Nord

I

n un mondo che ammaina senza ritegno le bandiere ( Totti e Di Natale docet), o che riscontra bandiere che si ammainano da sole (Berlusconi e Zamparini) per eccesso di rinfanciullimento precoce, si alza alta nel limbo della pedata la 397esima presenza azzurra di Marek Hamsik, che diventa il terzo calciatore nella storia del Napoli. Una piccola storia ma di grande spessore umano, uno dei pochissimi atleti contemporanei che non ha messo al centro della sua vita il danaro, anche se comunque a Napoli di soldi ne prende abbastanza da poter vivere più vite in maniera agiata, ma è necessario sottolineare la scelta di vita del calciatore slovacco che ha fatto di Napoli la sua città non solo dal il punto di vista professionale, ma anche come modello di vita, un grande bravo a lui per le presenze e per l’attaccamento che dimostra da anni verso i colori azzurri del club partenopeo

M

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Inter-Napoli, che vinca il migliore e verso la città antica capitale sebezia. Per quel che riguarda il Napoli dopo la vittoria contro “Giulietta”, un secco 3 a 0 senza ombre, nonostante l’assenza forzata del Pipita e il morale sotto i tacchi per la sconfitta di Udine, che ha messo fuori gioco il club dalla corsa per il titolo iridato, un grande Manolo Gabbiadini che non ha certo fatto rimpiangere Gonzalo Higuain e finalmente una ritrovata verve, quel modulo e quei movimenti che si stavano perdendo nella nebbia, per tenere il passo a una squadra di mostri con aiutino, che ha preso il largo per la conquista del suo 5° titolo consecutivo, complimenti a loro. Il Napoli ha finora racimolato 70 punti che a 6 giornate dal termine del campionato, con un poco di fortuna e con tranquillità, potrebbero consentire di superare il record di punti di Mazzarri e Benitez ( 78 punti ), visto che in palio ce ne sono ancora 18, in tutta sincerità quanti di noi avevano auspicato tanto a inizio stagione? Una nota di merito alle tante bistrattate e co-

entre i ragazzi della Primavera di Vecchi festeggiano la Coppa Italia, grazie alla bella vittoria contro la Juventus di Grosso, l’undici di Mancini prova a salire sull’ultimo treno, ospitando a San Siro il Napoli, orfano di Higuain. E’ una gara importante per i nerazzurri, considerando che la Roma è stata costretta al pareggio dal Bologna e considerando che i giallorossi di Spalletti do-

poli, almeno per mezza giornata sarà a sole tre lunghezze dalla formazione di Spalletti. Il Napoli ha battuto il Verona, dimostrando di non essere Higuain-dipendente, però è bene ricordare che i veneti sono il fanalino di coda del campionato. Quindi, fuoco alle polveri con l’obbiettivo di annientare il Napoli, con tanti ringraziamenti da parte della Roma che giocherà le sue carte, come già detto, a Bergamo con Pinilla e compagni.

mani a mezzogiorno dovranno vedersela a Bergamo con l’Atalanta dal dente avvelenato, per la sconfitta di Torino con i granata di Ventura. L’Inter è sei punti dalla Roma e provvisoriamente, se farà bottino pieno con il Na-

Un occhio sarà rivolto anche al Franchi, dove la Fiorentina con il Sassuolo proverà a cancellare la delusione del Castellani con l’Empoli. I campioni d’Italia della Juventus, che hanno messo le mani

Rocco avrebbe risposto: Speremo de no

siddette seconde linee, un plauso per l’impegno ai vari David Lopez, Vlad Chiricheș, Omar El Kaddouri, Ivan Strinić, che ogni qualvolta sono stati chiamati in causa si sono sempre fatti onore. Nel prossimo match affronteremo la squadra che più di tutte le altre mi ha impressionato per forza e tecnica, più di tutte le altre, più della 4 squadre che hanno battuto finora gli azzurri di Maurizio Sarri, in totale sincerità penso che il parco calciatori dell’Inter sia il migliore in assoluto, certo non ha un grande tecnico, e la mia disistima verso di lui è risaputa soprattutto dopo la manfrina che fece a Napoli, nel dopo partita, contro il tecnico dei partenopei, così facendo nascose i suoi limiti e i suoi errori, amplificando altro, creando attorno a un uomo perbene e di sicuro come allenatore tante volte superiore a lui, una cortina fumogena vergognosa;

Campionato

avanti per il quinto scudetto consecutivo, avranno di fronte un avversario, sulla carta, abbordabile ma disperato, in lotta per non retrocedere e con l’ennesimo

Inter, ultima chiamata col Napoli cambio di panchina, da Novellino e Ballardini. Partita della disperazione anche al Bentegodi, dove il Verona giocherà gli ultimi spiccioli per restare in serie A, contro un concorrente diretto, qual è il Frosinone, messo a tappeto una settimana fa, al Matusa, con rimpianto per i tre pali colpiti. Ultimatum pure per il Carpi, chiamato a battere il Genoa, a Modena, per non affondare nelle sabbie mobili della retrocessione. Il verdetto attuale dice che sarà questo poker formato da Carpi, Verona, Frosinone e Palermo, a giocarsi la permanenza nella massima serie. Le altre, partendo dal Chievo, per arrivare all’Udinese, sono ormai salve, a meno di terremoti nelle giornate finali. A proposito di squadre fuori dalla mischia, la Sampdoria chiuderà i giochi nel posticipo di domani sera con il Milan, guidato da Brocchi. Sembra un gioco di parole per offendere i rossoneri, anche se la realtà non è molto lontana, visto il deficitario campionato della squadra di Berlusconi.

ritengo che una grossa fetta della stagione fallimentare dell’Inter sia assolutamente da attribuire a Roberto Mancini, tecnico sopravalutato a dismisura a mio sommesso avviso, il mondo del calcio è strano davvero, per molto meno, con una rosa che vale la metà di quella dei nerazzurri e con una finale di Coppa Italia conquistata e da disputare, l’allenatore dei rossoneri del Milan, Siniša Mihajlović, viene esonerato dopo una sconfitta immeritata subita a opera della Juventus, che tra l’altro negli ultimi 22 incontri ne ha vinti 21, mentre un trainer che ha fatto solo pasticci per un’intera stagione è ancora lì fermo a condurre senza pagare dazio. Destino e dirigenti beffardi, quella che era la Milano da bere si sarà forse completamente ubriacata? Il Napoli sale a Milano con un buon bagaglio

di risultati finora fatti, secondo migliore attacco a un solo gol dal primo che è quello della Roma, siamo 66 per gli azzurri a 67 per la Roma, seconda migliore difesa del torneo dietro la Juventus, ha mandato in gol la bellezza di 10 calciatori e tra di loro il cannoniere principe del campionato, Gonzalo Higuian 30 reti fatte in 31 gare disputate, che sarà fuori per squalifica dopo l’increscioso episodio di Udine. A San Siro il Napoli spero faccia il suo gioco, con tranquillità, senza esagerazioni e senza decontrazioni come succedute in Friuli. Siamo una squadra consapevole dei propri mezzi e soprattutto dal punto di vista del gioco la più bella, cerchiamo di rimanere tale da qui alla fine. Senza la Juventus, che ha avuto un passo doppio rispetto a tutti gli altri anche grazie agli aiutini

arbitrali, è meglio sottolinearlo sempre questo, sarebbe stato un Napoli strepitoso e di sicuro avrebbe vinto lo scudetto, ma con i se e con i ma sono pieni i sogni nel mondo, la realtà è che si dovrà rimandare ancora il momento dei festeggiamenti e se non si gioca concentrati e con attenzione si rischia di perdere anche la posizione finora meritata, perché la Roma incalza e perché dopo la gara infrasettimanale contro in Bologna, in casa al San Paolo di Fuorigrotta, ci sarà la prova del 9 proprio nella capitale, contro i giallorossi di Luciano Spalletti che da quando ha preso possesso della squadra capitolina gli ha cambiato il passo e ha rimesso in corsa il club di mister James Pallotta, che sembrava smarrito . Inter-Napoli: una classica a cui non si può mancare.


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PANINI: ARRIVANO LE FIGURINE EXTRA SUL CALCIOMERCATO INVERNALE AGGIORNAMENTI SUGLI ACQUISTI IN SERIE A PER L’ALBUM “CALCIATORI 2015-2016” TRA GLI ALTRI: EL-SHAARAWY, BOATENG, IMMOBILE E ANCHE MISTER SPALLETTI

E

l-Shaarawy, Boateng, Immobile, Eder, Zarate e anche mister Spalletti. Sono alcuni dei grandi protagonisti della sessione invernale del calciomercato di Serie A TIM a cui la Panini ha voluto dedicare una figurina

extra della collezione “Calciatori 2015-2016”. Uno speciale set contenente ben 50 nuove figurine sarà infatti disponibile in edicola a partire da domani 1 aprile (prezzo 7,90 euro). Questa iniziativa, realizzata in collaborazione con Sky Sport HD e con la sua trasmissione “Calciomercato – l’Originale”, consentirà ai tanti collezionisti ed appassionati di aggiornare il proprio album anche con gli ultimi colpi

di mercato. Tra gli altri, figurine extra sono state dedicate anche a Borriello, Cerci, Floccari, Grassi e Quagliarella. Queste 50 figurine extra potranno essere incollate nell’album “Calciatori 2015-2016” nelle quattro pagine dedicate proprio al calciomerca-

to. Il set disponibile in edicola contiene anche 100 mini-stickers, piccole fascette adesive dedicate agli altri titolari che hanno cambiato squadra dall’inizio del Campionato, che potranno essere applicate negli appositi spazi nelle pagine dedicate alle singole squadre di Serie A. Infine, sono anche presenti le targhette “trasferito/sostituito”, da applicare sulle figurine già incollate sull’album di calciatori che hanno la-

sciato la loro squadra. “Le figurine di aggiornamento sono sempre molto attese da tifosi e collezionisti”, ha dichiarato Antonio Allegra, direttore mer-

dine importanti per le proprie squadre. I 100 mini-stickers di aggiornamento daranno inoltre il quadro completo e definitivo delle rose di questa stagione cal-

cato Italia di Panini. ”Finalmente, il set completo è in arrivo in tutte le edicole e consentirà di completare la sezione Calciomercato con i nuovi acquisti della sessione invernale, alcuni dei quali si stanno rivelando pe-

cistica”. La nuova collezione “Calciatori 2015-2016” comprende 893 figurine su giocatori e squadre di Serie A TIM, Serie B ConTe.it, Lega Pro, Serie D, Campionato Primavera TIM e Serie A Fem-

minile. L’album di 128 pagine ha una copertina preziosa e colorata: vi spiccano i colori della Serie A riprodotti su bandiere, oltre all’immancabile immagine del “calciatore in rovesciata”. Tante sono le novità di questa raccolta: sale a 22 il numero delle figurine dei calciatori per ciascuna squadra di Serie A TIM; crescono le dimensioni delle figurine fustellate dei singoli calciatori di Serie B ConTe.it; tornano i “Quiz del

Tifoso” sul retro delle figurine di Serie A e da quest’anno anche della Serie B; si arricchisce la sezione “Film del Campionato” e arriva la nuova sezione “RafFIGUra la tua squadra” con i disegni realizzati dai collezionisti. Un’altra grande novità riguarda il concorso “Vota i tuoi idoli”, che consentirà ai collezionisti di eleggere online i giocatori più amati in Italia votandoli su www. calciatoripanini.it.


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Contador re dei Paesi Bassi Giro dei Paesi Bassi

Hayman principe a Roubaix

A

lberto Contador (in foto), in extremis, scrive nel libro d’oro il proprio nome nel giro dei Paesi Bassi, l’australiano

Mathew Hayuman piazza il suo sprint alla classicissima ParirigiRoubaix, giunta, quest’anno, alla 114° edizione. Il corridore australiano batte in volata quattro

di Fabian Cancellara e del campione del mondo Peter Sagam. Boonen rientrava sui fuggitivi, guidando poi,in una fuga finale anche Boasson Hagen e Stannard. La caduta del plotoncino dei favoriti a metà del pavè della foresta di Aren.

avversari di levatura internazionale, su tutti il favorito della vigilia Tom Boonen e Sep Vanarcke. Hayman ha tolto a Boonen la soddisfazione di diventare primo corridore a vincere cinque volte la classica del Nord , che partiva, come vuole la tradizione, da Compiegne. La corsa è stata caratterizzata dalla fuga di un gruppetto di trdici corridori che ha approfittato di una caduta

Luigi Sada

Fabian Cancellara, orgoglio e riscatto

a Parigi-Roubaix doveva e poteva essere la corsa più importante della sua lunga vita da corridore, per chiudere, nel migliore dei modi, una carriera da campione. La corsa delle corse del Nord, di quelle che solo i veri ciclisti possono affrontare tra foreste incantate e pericoloso pavè, tra

imprevisti di ogni genere. Doveva essere, per il ciclista di Berna, il fiore all’occhiello, a corollario di una carriera galoppante, fatta di passione, amore, delusioni e di tante, tante vittorie. L’aveva preparata a puntino perchè voleva lasciare il segno, voleva scolpire per la quarta volta e per sempre, il suo nome su quelle dure pie-

tre che solo gambe da gladiatori riescono a domare. Fabian Cancellara (nella foto), “Spartacus” come viene chiamato e non a caso, nella concitazione del momento e la massima concentrazione alla corsa, non aveva avuto tempo, però, di pensare al diavoletto, al maledetto diavolo che si chiama destino. Questo, nelle occasioni speciali, è sempre in agguato, metro dopo metro e beffardamente gli ha presentato il conto a quarantacinque chilometri dal traguardo di Roubaix sotto il quale voleva sfrecciare per primo ed a braccia levate come per ringraziarlo della fortunata vita che gli aveva, almeno fino a quel momento, riservato. Una scivolata sui masselli bagnati, una caduta rovinosa che coinvolge anche Sagan, il suo rivale di sempre. Gli altri vanno e lui impreca, ma non demorde. Ri-

Volo

corretta informazione, anche in occasione di incidenti. Immaginiamo che il giornalista alle prese con un qualunque evento di volo spesso non è un esperto in tale disciplina. Non è un peccato, ma un dato di fatto. Tuttavia basterebbe un minimo d’informazione per evitare gli strafalcioni. Giusto per esempio, si attribuisce talvolta la colpa del sinistro ad un “vuoto d’aria”, fenomeno che esiste solo nella fantasia; oppure ad “improvvisi colpi di vento”, tranquillamente assorbibili dalle nostre ali; e poi si scrive di “lanci da strapiombi”, impossibili tecnicamente, perchè deltaplani e parapendio per decollare necessitano di un leggero pendio e non di precipizi. Per altro il “lancio” è proprio del paracadutismo, ala solo in apparenza simile al parapendio. Si fa spesso confusione tra i due mezzi usati per il volo libero, oppure con deltamotore e paramotore, velivoli diversi come dice il nome stesso;

anche tra ultraleggeri e no, tra paracadute, aliante ed altro ancora. In un caso, clamoroso, un palloncino fu scambiato per un parapendio che volteggiava tra i palazzoni di una metropoli! Ci vuole poco per sprofondare nel ridicolo ed altrettanto poco per evitarlo. Basterebbe, prima di scrivere involontariamente notizie fuorvianti, contattare, per esempio, la nostra associazione. Saremmo lieti di metterci al servizio della stampa ed evitare che la cronaca scada a disinformazione. Il volo libero è ampiamente diffuso con migliaia di praticanti provenienti da ogni ceto e stato sociale, accomunati da identica passione, felici di visitare il cielo, alla ricerca di sano svago più che di imprese al limite dell’estremo. Gli attestati VDS (Volo Diporto Sportivo), obbligatori per legge, rilasciati ad oggi sono circa 40 mila. Se aggiungiamo gli allievi delle scuole ed i numerosi, occasionali curiosi che quotidia-

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Gustavo Vitali Lettera aperta

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pettabile Redazione, Gentile Giornalista, è periodico l’apparire sui media di notizie riguardo incidenti occorsi a piloti di volo libero, vale a dire il volo senza motore in deltaplano e parapendio. Secondo noi, come riteniamo indiscutibile il diritto di cronaca, consideriamo altrettanto irrinunciabile una

sale in sella, aziona i pedali con la massima forza che ancora ha negli stantuffi da gigante, ma tutti gli sforzi lo portano solo al 40° posto, quando già da un pezzo l’australiano Hayman ha battuto altri campioni allo sprint. Fabian è distrutto, demoralizzato e nemmeno gli applausi dei tifosi riescono a ridargli il sorriso. In corpo ha solo rabbia e non ne fa mistero: “Sapevo dei pericoli che sono sempre pronti a caderti addosso quanto meno te lo aspetti. Fino a quel momento, sempre in compagnia di Sagan, avevo corso bene, dosando nel migliore dei modi le forze, per dare tutto quello che mi rimaneva nella volata finale, con i soliti grandi di queste specialità. Sono cose che capitano, ma sono una maledizione quando avviene nella corsa a cui tieni di più, per la quale ti sei preparato al massi-

namente provano un volo con un istruttore, la platea s’allarga ulteriormente. La FIVL esiste da 40 anni e raccoglie la massima parte dei piloti in attività. Possiamo tranquillizzare che l’interesse per questo sport non accenna a diminuire in seguito a notizie d’incidenti, così come la cronaca di quelli stradali non dissuade dall’uso di moto ed auto. Riteniamo che il pubblico, magari sommariamente, sappia cosa sono parapendio e deltaplano. Indipendentemente dal ritenere o meno il volo sport estremo, è ovvio che esso comporta l’assunzione di rischi, così come il mettersi in strada. Per altro pensiamo che estremo diventa qualunque mezzo, anche stradale, se ne facciamo un uso improprio. Ci sembra pure che un incidente qualunque mal riportato nuoce in primis a chi lo divulga. Ringraziando per l’attenzione ed augurandoci una futura collaborazione, porgiamo i migliori saluti

mo. Questa è stata la mia ultima Parigi-Roubaix e volevo aggiungere il quarto sigillo in questa fantastica corsa”. - Perchè smetti proprio adesso? “La decisione non è stata facile e ben ponderata. Meglio lasciare da campione che da stella cadente. La gente ti ricorda più a lungo e la carriera resta nella memoria di tutti gli appassionati sempre brillante. E poi, voglio godermi la famiglia, le figlie e pensare di impiegare il tempo sempre nell’ambito del mio mondo, che mi ha tanto appassionato” - Rimpianti per qualcosa che avresti potuto avere e a cui hai dovuto rinunciare? “Non ho nulla da rimpiangere. Anzi, ringrazio Iddio per quello che mi ha dato in questa bella parte di vita. In questo momento, un affettuoso pensiero va a tutti i compagni con cui ho corso e con i quali ci siamo sempre re-

ciprocamente stimati; ringrazio i miei “patron” delle squadre che hanno avuto tanta fiducia in me, fiducia che, penso, abbia ben ripagato. E consentitemi, alla fine, di rivolgere a mio padre Donato e a tutta la mia famiglia immensi pensieri di gratitudine, per come mi hanno fatto crescere ed aiutato a diventare un buon ciclista, un ottimo sportivo. Grazie anche a voi giornalisti che mi avete seguito con professionalità e simpatia”. Fabian Cancellara, rimessa a posto la bici nel garage, è entrato nella Storia del Ciclismo? Noi crediamo che un posto d’onore gli spetti di diritto tra i tanti altri campioni.

Giovanni Labanca


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X-FIVE CUP CALCIO A 5 Q

Cappuccini Castellazzo b.da

UOTA D’ISCRIZIONE FISSA: 150,00 € + 20 € cauzione QUOTA PER TESSERINO X-FIVE: 5 € cadauno *I giocatori già in possesso di cartellino X-FIVE 2015/2016 non pagano il cartellino per il torneo se lo disputano con la stessa squadra del campionato. *Si gioca con cartellino X-Five plastificato o con cartellino X-Five senza foto + docu-

mento identità. Limitazioni : 1° categoria FIGC (calcio a 11) – C 2 (calcio a 5) Il presente modulo d’iscrizione vale anche come ricevuta per la consegna del regolamento ufficiale del Torneo che viene pertanto accettato integralmente. L’invio del regolamento sarà seguente all’iscrizione. Il modulo deve essere consegnato con la quota d’iscrizione.

COPPA PIEMONTE CALCIO A 8

QUOTA D’ISCRIZIONE: 50 € a squadra + 55 € a partita + 50 € cauzione QUOTA PER TESSERINO X-FIVE : 7 euro cadauno (non prevista per giocatori già iscritti ai campionati C8 2015/2016 nella stessa squadra in cui giocheranno il torneo). *Si gioca con cartellino X-Five plastificato o con cartellino X-Five senza foto + documento identità. Il presente modulo d’iscrizione vale anche come ricevuta per la consegna del regolamento ufficiale del Torneo che viene pertanto accettato integralmente. Limite massimo di tesseramento : 2° categoria FIGC PER GLI ASSOCIATI XFIVE SCONTI SU ABBIGLIAMENTO SPORTIVO CONFRONTA I PREZZI DEI NOSTRI KIT , LA LORO FLESSIBILITA’ , IN TUTTI I COLORI DISPONIBILI E DIVERSE MARCHE A DISPOSIZIONE CHIEDICI UN PREVENTIVO GRATUITO SU ABBIGLIAMENTO E ATTREZZATURA SPORTIVA E LORO PERSONALIZZAZIONE


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finestra sul mondo e dintorni Il referendum di Immanuel Kant: devi votare

Attualità

Giovanni Labanca

L

o chiamavano l’orologio di Konisberg, tanto era abitudinario e preciso, al punto tale che i passanti regolavano i propri orologi quando usciva di casa. E’ un modo, tra i tanti, per ricordare il grande filosofo Kant, il padre della nuova filosofia. I lettori della mia età, quelli che, per intenderci, hanno frequentato la Scuola vera, quella che i giovani di oggi non hanno avuto la fortuna di assaporare, ricorderanno anche per le fatiche che comportava l’apprendimento di quella filosofia.

H

Ci viene in mente, in questi giorni concitati di furore politico, oltre che per le famose categorie che hanno inquadrato tutto il sapere, soprattutto per l’Imperativo categorico “Tu devi!” Si capisce bene a cosa ci riferiamo, al referendum di domenica prossima 17 aprile sulle arcifamose trivelle marinare che hanno il loro destino legato ad un SI o ad un NO. E come sempre, bisogna votare SI per dire no e viceversa. Quello che ci preme, come cittadini, è far capire che, trattandosi di referendum, chiunque ne abbia diritto, deve fare quattro passi per depositare la scheda nelle tante urne già pronte ad accogliere il voto che avremo espresso. In questi giorni, di politica torbida più del petrolio della Basilicata, abbiamo assistito ad un poco edificante teatrino di dichiarazioni che non hanno fatto certo onore a chi ne ha interpretato la

parte da protagonista. E ci riferiamo al partito di maggioranza che, contrariamente a quello che ne pensano ben 9 delle 10 regioni promotrici, tutte a guida PD, per bocca di autorevoli suoi rappresentanti, continuano ad incitare al non voto. Andate a mare che è meglio, dicono in tanti. Questo fino a quando, il presidente della Corte Costituzionale Rossi, al contrario del suo partito, ha rivolto con accorata preoccupazione l’invito a recarsi alle urne, come principale dovere politico e di civiltà del diritto. Lo stesso Mattarella, con un bel tono di voce, ha dichiarato che domenica andrà a votare. Non avremmo avuto bisogno di questi perentori “incentivi” per esercitare la nostra natura giuridica, se fossimo stato un paese maturo, serio e politicamente corretto. Andiamo ad ondate, secondo le convenienze. C’è da dire, comunque, che una buona mano a far disertare il voto referendario, ce la mette anche l’esecutivo, cioè proprio il

governo e lo Stato. Vi ricordate il referendum sul finanziamento pubblico dei partiti vinto dal SI (cioè niente soldi ai partiti?) E’ stata una vittoria peggio di quelle di Pirro, perchè la sua applicazione non è stata mai

messa realmente in atto, anche se, furbescamente, i signori delle poltrone ebbero la vigliacca sfacciataggine di ribaltare tutto, tramutando la parola “finanziamento” in “rimborso elettorale”. E ci fregarono, come continuano a fare ancora adesso. L’esempio dato è stata una pagina buia della nostra Repubblica che ha allontanato e disgustato l’elettorato dal diritto di voto, tanto che l’affluenza alle urne è andata via via scemando. Noi che siamo realisti più del re di Spagna prevediamo già da ora che il fatidico quorum non verrà raggiunto, per quanti sforzi facciano i promotori del SI, considerato pure il fatto che le ammiraglie delle informazioni trattano a pesci in faccia, come è successo al governatore della Pu-

Siamo....nel 1944?

a ragione Israele, aveva ragione Oriana Fallaci. C’è in atto una vera invasione islamica e nessuno in Europa, a parte qualche Paese dell’Est, sembra non essersene ancora accorto. In Africa sembra ci siano centomila persone pronte ad imbarcarsi sui barconi della speranza, destinati ad attraccare a Lampedusa o lungo il mar Jonio, dove il controllo è sicuramente inefficiente. La rotta è quella, dopo che è stato sbarrato il passaggio dai Balcani e bloccata la frontiera greca ed austriaca.

Chi scappa dalla guerra sono i siriani, non sicuramente la gente dell’Africa sahariana, dove, bene o male, è trattata con rispetto dai propri governi. Fra gli immigranti, tra l’altro, non lo diciamo noi, potrebbero nascondersi potenziali terroristi, che ci hanno dichiarato guerra due anni fa con gli attacchi di Parigi e del resto d’Europa. La guerra dell’ISIS fa venire in mente a chi ha i capelli bianchi la lunga estate del 1944, quando per abbattere il nazifascismo piovevano bombe americane e rappresaglie tedesche. Una paura addosso, allo-

ra, come in questi giorni. Altri tempi, direte voi, ma concetti e risultati sono gli stessi. Per un nonnulla puoi saltare in aria in metrò, un po’ come è successo nei giorni nostri, con gli attentati di Parigi e Bruxelles. Altri tempi, un cavolo! Qui il nemico ce l’hai già in casa, anzi, sotto casa. Va immediatamente promosso un controllo ed un censimento degli extra comunitari, residenti e transitanti in Italia, soprattutto per chi arriva con i barconi. A queste persone, nel giro di qualche giorno, bisogna chiedere: chi

sei, cosa fai, come ti mantieni, con quali soldi vivi? Troppa gente è per le strade a bivaccare, chiedendo elemosina. Troppi rom girano indisturbati, rubando nelle nostre case, creando delle zone franche dove sono accampati abusivamente. Telelombardia, emittente milanese, ha spesso denunciato questi rom dai macchinoni da 30 mila euro. Telelombardia ce li ha sotto casa, davanti alla sede televisiva. Cosa si è fatto finora? Niente. Insomma, ben vengano i controlli a tappeto nelle periferie delle zone calde. Chi è onesto

può stare tranquillo, chi non lo è va ricacciato al proprio paese di origine perchè lasciandoli sul nostro territorio, sicuramente a delinquere, potrebbero creare qualche altro Stacchio, chiamato a difendere la propria famiglia ed il suo lavoro. L’invasione è cominciata, vediamo di fermarla, altrimenti addio Europa e libertà. Un po’ come accadeva nel 1944, con le brigate nere che distruggevano la civiltà e la libertà a colpi di cannoni e mitragliatrici. Esistono ancora gli Hercules, adoperiamoli. Chi non ha diritto di restare in Euro-

glia. Emiliano, che ad Agorà, è stato quasi “malmenato”dal conduttore, che tutto meriterebbe, fuorchè condurre un programma televisivo. Insomma, quando si può, si spara ad altezza d’uomo contro il referendum, senza che nessun organo di garanzia intervenga. Male, malissimo, specialmente se si tratta di un servizio pubblico. In conclusione, data l’importanza dell’evento politico, non sarebbe il caso di rispolverare quel famoso imperativo categorico del grande Kant “Tu devi”, per riaffermare almeno un po’ di dignità e riprenderci buona parte della nostra democrazia, per avere la quale sono stati immolati eserciti di giovani e tanto sangue ha bagnato il nostro patrio e sacro suolo? Al voto, al voto!

buco NERO

Luigi Sada pa, deve essere riportato immediatamente al proprio paese, imbarcati su questi aerei. Solo così, l’Europa potrà rivedere un po’ di sereno in prospettiva futura. Conclusione: arrivi, non sei regola, ti rispedisco subito al tuo paese.


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Suoni e Sapori

Nell’area di Vibo Valentia, artigiani che si ispirano ad una tradizione veramente antica realizzano un oggetto che si vede di rado ma fa ancora la differenza: la pipa. Per la materia prima ci pensano i boschi calabresi. Le pipe migliori sono in radica di noce, si usa infatti una protuberanza della radice della pianta Erica Arborea detta “ciocco”. Il “ciocco”, prima di essere utilizzato, viene fatto stagionare almeno due anni (anche se ho sentito dire che ci sono artigiani che usano radica di nove e più anni). Grazie agli innumerevoli ed estesi boschi, e ad un’ingente produzione di legno pregiato, la Calabria e nello specifico paesi come Brognaturo in provincia di Vibo Valentia, può fregiarsi di un’apprezzata produzione di pipe a livello internazionale, ed

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non solo calcio Suoni e sapori del Mediterraneo

La pipa calabrese utilizzate da vari personaggi famosi, tra cui l’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Per realizzare le pipe, si usa una particolare radice chiamata “ciocco”, che prima di essere lavorata e levigata, viene stagionata per almeno due anni, e tutto ciò servirà a conferire al tabacco un particolare e tipico gusto. La produzione delle pipe ha origini molto antiche, comporta un lavoro molto delicato, ma allo stesso tempo affascinante che si tramanda di generazioni in generazioni. Quella delle pipe è una tradizione che pone l’artigianato calabrese ai primi posti nei mercati internazionali. Oltretutto è molto frequente trovare, nelle vetrine dei grandi collezionisti

ed estimatori una splendida pipa calabrese. Questa lunga stagionatura infonde al tabacco un gusto particolare ed unico. Per la precisione il “ciocco” calabrese ha basso contenuto di tannini, che sono i principali responsabili del sapore aspro ed amaro che si percepisce fumando certe pipe. Per questo motivo la pipa calabrese dà un sapore al tabacco che nessun’altra pipa riesce a dare. Il processo è un’esplosione di tradizioni e sapienza artigianale: presa la radica, sosta un po’ in cantine scavate nello scoglio, ancora bagnata viene lavorata con la lama di una sega circolare scoprendo la parte corticale, con le venature ben visibili.

Pipa calabrese Quindi si procede ad un’accurata selezione dei pezzi più nobili che vengono trasferiti in una caldaia di rame per la bollitura che dura oltre ventiquattro ore di fila. Quando ormai la bollitura è ter-

minata ed il tutto si raffredda, gli abbozzi vengono posti in degli scaffali per la stagionatura. Le pipe calabresi risultano al primo posto nelle collezioni degli amatori e ricercatori più illustri,

sia per le loro qualità funzionali che estetiche. Nelle vetrine dei negozi più famosi del mondo vengono esposte come elemento di grande distinzione, raffinatezza ed eleganza.

Ti ho vista che ridevi

Corsi e ricorsi storici in una lettura esaltante come la Riace dell’epica accoglienza

F

orse perché sono di Badolato (paese che dista una ventina di chilometri da Riace); forse perché ho vissuto l’epopea delle tante donne che (negli anni 50 – 60 e 70) venivano richieste in sposa da agricoltori del centronord Italia; forse perché sto vivendo con particolare interesse ed emozione le attuali migrazioni verso l’Europa e i Paesi ricchi ed agiati … sta di fatto che quella del libro “Ti ho vista che ridevi” è stata una lettura davvero assai esaltante, come da parecchio tempo non mi accadeva. Edito da Rubbettino (Soveria Mannelli, aprile 2015), tale libro condensa in 216 pagine un romanzo che si legge come un saggio sociologico, anzi come la cronaca quasi giornalistica (forse anche diaristica) della ricerca della “mamma perduta” da parte proprio di sedicente giornalista dell’Ansa di Catanzaro, nativo di Riace. La vicenda narrata è quanto mai verosimile, poiché i suoi dettagli possono appartenere ed appartengono, nella sostanza (anche se non proprio nello specifico), alla storia di quasi tutti i nostri paesi meridionali, dove i giovani allevatori e contadini del centro-nord Italia venivano a cercare (tramite intermediari) le donne da sposare, da fare lavorare nelle loro terre e nelle loro stalle, ma soprattutto capaci di fare figli e di dare così un futuro demografico a quei territori che l’industrializzazione

aveva spopolato in particolare di giovani donne attratte dalle città e non più disposte a fare lavori troppo umili ed avere ruoli antichi. “Ci salvano gli altri, sempre” esordisce nella sua arguta prefazione Carlo Petrini, l’inventore di “Slow Food” e di altre acrobazie socio-economiche di successo internazionale che hanno fatto delle Langhe (territorio della provincia di Cuneo) un modello di sviluppo legato soprattutto alla qualità eno-gastronomica da esportazione. Il libro dimostra che, senza ombra di dubbio, tale sviluppo quasi miracoloso delle Langhe, realizzato in una generazione soltanto, è anche opera delle “calabrotte” (come venivano chiamate le donne calabresi richiamate in servizio permanente effettivo nell’esercito delle lavoratrici e delle riproduttrici di quella società rurale che però ha saputo usare bene pure la modernità). Poco importa sapere se chi figura come autore del libro “Lou Palanca” è uno pseudonimo simbolico che si sono dati coloro che firmano di fatto un tale ottimo lavoro collettivo e cioè, Fabio Cuzzola, Valerio De Nardi, Nicola Fiorita, Maura Ranieri e Monica Sperabene. Queste cinque persone hanno saputo coniugare il presente (fatto di una Riace, una Calabria, un Sud Italia e un Sud Europa diventati approdo di una immigrazione epocale, quale forse non accadeva dai tempi della guerra di Troia, cioè di quasi 3500 anni fa, quan-

do quei profughi hanno fondato nuovi popoli e nuove città e, remotamente, anche Roma “caput mundi”), con il passato (fatto di miseria, di vessazioni, di lotte contadine) e il futuro meticciato dove, però, l’anima sorprende tutti con le sue emozioni, con storie di sofferenza e brama di una vita degna di essere vissuta nei valori che, bene o male, tutti i popoli condividono, pur con culture e tradizioni diverse. Così, il titolo stesso del libro “Ti ho vista che ridevi” supera (come la storia qui raccontata) il dramma, persino la tragedia da cui nasce sempre la speranza, quella salvifica, oggi rappresentata anche da Riace. La nuova Europa passa ancora dalla Calabria, come nel corso dei millenni e dei profughi che su queste coste joniche sono sbarcati. Recentemente lo ha riconosciuto pure la prestigiosa rivista U.S.A. “Fortune” che ha inserito il sindaco di Riace, il tenace Domenico Lucano, modello di accoglienza, tra gli uomini più significativi del mondo, così come lo aveva riconosciuto qualche anno fa il grande regista Wim Wenders con il film “Il volo” che ha voluto dare uno spazio pure a Badolato, il primo paese che nel 1997 ha aperto le proprie case ai profughi kurdi tanto da essere rinominato “Kurdolato” dalla stampa internazionale. Domenico Lanciano (resp. Università delle Generazioni) *** Agnone del Molise, 12 aprile 2016


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Musica Riccardo Sada

Il Guru

Gianfranco Bortolotti, CEO di Media Records,

con cura dal sottoscritto”. I talent scout non sembrano estinti. “Gli A&R saranno i nuovi discografici a si organizzeranno con subalterni, con grafici, con produttori di contenuti, e saranno in grado di dare uno sfogo a un nuovo movimento. Aumenteranno di numero”, prosegue Bortolotti. “La classica casa discografica è una meteora che si è schiantata sulla terra frammentata in piccole etichette, indipendenti o vanity. Alcune resistono

ma dipende dal territorio. Negli Usa c’è una storia, in Europa tutto è finito. Nella dance si parla poco di Regno Unito, che è un vero territorio, e si parla molto di Olanda, che è un territorio non-territorio”. Il nuovo mondo? “È popolato da ragazzini che fanno un brano in due giorni e lo uploadano diffondendolo senza coscienza ed autocritica, tentando di affermarsi emulando le gesta di grandi dj”. Info su www.gfb.guru/”www. gfb.guru

guarda dall’alto il mondo che evolve soprattutto grazie alla piattaforma gfb.guru

“I

l discografico è colui che si è trovato impossibilitato a difendersi dall’aggressione dei management e che ha dovuto scendere a compromessi riorganizzandosi totalmente o costretto a diventare lui stesso manager”, dice Gianfranco Bortolotti, CEO di Media Records. “Non avendo più diritti, il discografico è un animale preistorico che sta per estinguersi a causa del grande cambiamento. Internet ha cambiato tutto. Molti si sono improvvisati manager, questo mentre i dj, passando da etichetta a etichetta, hanno demolito le case discografiche. La mia idea non è prendere per mano i nuovi artisti e curargli il booking o farne speculazione, voglio innanzitutto esclusività da chi si farà seguire

Tubax con “Governo Laser”

“G

che la gente riconosce nei live. Si potrebbe dire che abbiamo deciso di investire e alzare la qualità. Per fare questo ci siamo affidati a Giacomo Di Paolo, bolognese professioni-

overno Laser” è il secondo

sta in materia di registrazioni,

album dei Tubax ed è stata

registrando a tracce separate

un’esperienza completamente

gli 8 brani del disco, il tutto

differente dalla registrazio-

all’interno di un garage, per

ne del primo cd. Mentre “Il

l’occasione allestito

mondo stava finendo” è sta-

lo studio di registrazione di

to registrato in cima a una

Steve Albini, utilizzando per

montagna innevata, in pieno

la prima volta l’ausilio del

inverno, l’acqua congelata nei

“click”, ovvero l’incubo della

tubi ma soprattutto a presa

traccia fantasma, esperienza

diretta, Governo Laser è stato

mentalmente massacrante, al

concepito da subito in manie-

limite di un autistico maso-

ra opposta, con suoni potenti

chismo ma veramente effica-

e attuali e l’intento di mante-

ce vedendo il risultato, anzi

nere l’empatia e le vibrazioni

sentendolo.

come


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Le Confessioni Il thriller politico con Toni Servillo Cinema

co certosino viene accusato di essere a conoscenza di informazioni segrete riguardanti la nuova manovra economica confidategli durante la confessione. Atroci dubbi ed incertezze faranno vacillare i potenti politici.

Dopo “Viva la liberta”, il regista Roberto Andò torna ad analizzare i meccanismi del potere politico ed economico: omaggiando non solo nel titolo ma anche in molte frasi chiave la famosa opera di S.Agostino, il regista riflette

chezze. All’aridità spiazzante ed alle frasi roboanti ed ufficiali dei politici si contrappone il silenzio e la meditazione del monaco Salus, che suo malgrado, diventa emblema dell’anima e dell’etica. Così la confessione è un mo-

Anastasia Mazzia

I

l noto attore italiano Toni Servillo, a tre ani di distanza dal premio Oscar per “La Grande Bellezza”, ritorna sul grande schermo nel ruolo di un monaco certosino nel thriller politico “Le Confessioni” di Roberto Andò, dal 21 aprile nelle nostre sale. In un lussuoso albergo sul Mar Baltico si è riunito il G8: i potenti ministri dell’economia del mondo devono deliberare una nuova manovra finanziaria per far fronte alla grave crisi economica. Oltre agli uomini di governo, il direttore del Fondo Monetario Internazionale Daniel Roché (Daniel Auteuil) ha

invitato anche una scrittrice di libri per bambini Claire Seth (Connie Nielsen), un monaco certosino italiano Roberto Salus (Toni Servillo) ed una rock star (Julian Ovenden). In seguito ad un tragico evento, il mona-

sull’onnipotenza del Dio denaro in tutte le sue sfumature. I potenti della terra, quelli che detengono il vero potere economico-finanziario, dispongono della vita altrui a loro piacimento con l’unico scopo di accumulare ric-

Il Libro della Giungla il ritorno di Mowgli in live action

I

l classico Disney “Il libro della Giungla”, ideato dalla fantasia dello scrittore inglese Rudyard Kipling, ritorna sul grande schermo

dal 14 aprile per una nuova e spettacolare avventura in live action. Diretto da Jon Favreau (“Iron Man”), la pellicola racconta la storia di Mowgli,

un giovane cucciolo di uomo cresciuto nella giungla da una famiglia di lupi. Presto il piccolo sarà costretto a lasciare la giungla quando la temibile

mento d’intimità vero, un “grido dell’anima” che non si può far tacere o nascondere. Ad una regia lineare ed una bellissima fotografia si affianca una sceneggiatura ben articolata. Molti sono gli indizi che sapientemente il

regista semina lungo il percorso narrativo, nonostante il ritmo zoppichi in alcune sue parti. Ben delineati e caratterizzati sono i personaggi: misterioso è il monaco Salus, l’unico vero eroe positivo della storia; egocentrici i vari ministri, fragile ma determinata la scrittrice Claire che accompagna lo spettatore nel comprendere Salus. Il regista Andò, con questo film, non vuole giudicare ne condannare, ma semplicemente fotografa un sistema capitalistico basato sull’accumulo della ricchezza a favore di alcuni ed a sfavore di altri qual è quello odierno. Usando la religione come puro mezzo

narrativo, il regista riflette sul fatto che alla grave crisi economica corrisponde una ben più grave crisi qual è quella morale. Infatti non vi è alcuna etica nelle azioni dei potenti, a cui poco importa della disoccupazione imperante o se la popolazione muore di fame! Il film vanta un ottimo cast d’interpreti: dal sempre apprezzato Toni Servillo a Pierfrancesco Favino, Connie Nielsen, Daniel Auteuil, Lambert Wilson, Moritz Bleibtreu e Marie-Josee Croze. “Le Confessioni” è un buon prodotto cinematografico, profondo ed interessante che offre molti spunti di riflessione.

tigre Shere Khan, metterà in pericolo di vita la sua e quella del branco. Così Mowgli, insieme alla sua amica pantera Bagheera, si avventurerà nella giungla dove incontrerà tanti pericoli come il serpente Kaa e tanti amici come lo spensierato orso Baloo. Grazie ad un’incredibile animazione fotorealistica degli animali ed uno sbalorditivo 3D, lo spettatore si ritrova immerso nella giungla, con i suoi colori, le sue ombre, i suoi rumori. Se la trama risulta più o meno fedele alla versione originale, la pellicola

assume inaspettatamente toni dark: la giungla è un luogo pericoloso ed irto di insidie. Così il viaggio di Mowgli è una vera e propria avventura a dispetto del cammino gioioso della versione Disney originale. Gli stessi motivi musicali cult del film originale sono appena accennati, rivisitati ed inseriti in maniera poco organica. Manca la mitica “ronda mattutina degli elefanti”, la gag degli avvoltoi, e lo stesso serpente Kaa ha un siparietto molto riduttivo. Nonostante le mancanze, la pellicola vanta una mera-

vigliosa e sbalorditiva grafica con effetti visivi di ultima generazione. Il cast delle voci italiane si compone di Toni Servillo nel ruolo di Bagheera, Violante Placido in quelli dell’amorevole lupa Rashka, Neri Marcorè per Baloo, Giovanna Mezzogiorno per il pitone Kaa e Giancarlo Magalli per il re delle scimmie, Re Luigi. “Il libro della Giungla” in 3d e live action è una spettacolare avventura cinematografica che però poco si addice ai più piccoli per alcune scene troppo dark.


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