N 13 2016 inter palermoweb

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domenica 6 marzo 2016 anno 6 numero 13

Sport & Spettacolo

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info@stadio5.it COPIAOMAGGIO

Inter

Paler mo

L’Inter s’è desta


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usciti a testa alta

Parola al Baffo

L’aria è strana. Alla fine della campagna che portava alla finale per la coccarda, il tifoso interista si aspettava che il vento cominciasse a soffiare dalla parte giusta. La straordinaria reazione avuta contro la Juventus sa di calcio antico, di uomini veri che s’identificano in un’unica identità, in un solo progetto. Il Palermo è la squadra più in difficoltà, per i tourbillon avuti in panchina, e l’Inter proverà a ripetere la stessa partita, nella qualità e concentrazione. Le motivazioni non possono essere quelle di mercoledì, perché in campo non scenderà la squadra bianconera, ma i tre punti sono fondamentali per proseguire la strada che porta in Champions. Per la prima volta in questa stagione, il tifoso interista è soddisfatto per quello che hanno fatto vedere i propri beniamini contro i detestati bianconeri, che per la prima volta hanno fatto vedere qualche crepa nel collaudato gioco di Allegri. Per la seconda volta, hanno iniziato il match in modo imbarazzante (la prima è stata con il Bayern) e non hanno vinto. Poi in finale di Coppa Italia andrà lo stesso, ma non penso che all’Allianz Arena si potranno ridurre allo stesso termine di paragone. I bavaresi sono più forti dell’Inter e la Juventus è meglio rispetto a quella vista con i nerazzurri ma due indizi fanno quasi una prova. Non è una questione che interessa al calcio milanese, si spera, però, che il successo, anche se parziale, contro la Juventus non passa subito in cavalleria. Che questa vittoria venga subito dimenticata e si torni alla “vecchia vita”. E’ la storia di un passato. Difficilmente l’Inter è riuscito a costruire un ciclo vincente. Ci riuscì solo Herrera e in parte la coppia Mancini-Mourinho. La genesi dei successi dei due “manager” ebbe, però, una tipologia contestata. La Champions conquistata nel 2010 fugò quei dubbi, ma i fumi di quelle polemiche si sentono tuttora. Oggi, l’Inter cerca il miracolo del terzo posto ma se dovesse interpretare ogni gara con il piglio di mercoledì scorso nessun traguardo le è precluso. Sicuramente la squadra è con Mancini. E questo deve essere il punto di partenza.

incassati a Torino nella partita di andata di Coppa Italia. In pochi ci credevano, compreso il sottoscritto, perchè l’Inter domenica nella gara di campionato con i bianconeri non aveva dato segni di vita. I ragazzi questa volta hanno giocato con il cuore e con il giusto impegno. D’accordo,

Sandro Mazzola

U

n vero peccato aver gettato al vento un’occasione d’oro, come quella di mercoledì sera con la Juventus.

La nostra squadra è stata bravissima a rimontare i tre gol

Allegri aveva lasciato a riposo le sue pedine migliori, però la Juve è sempre la Juve ed essere riusciti a ribaltare il risultato è motivo di soddisfazione per i nostri tifosi, anche se nella lotteria dei rigori, la traversa di Palacio è costata l’eliminazione dalla Coppa. Un buon segnale, comunque, in prospettiva dell’impegno di questa sera con il Palermo, dove dobbiamo fare bottino pieno per riagganciare l’alta classifica che ci permetterebbe di sognare nuovamente il posto in Europa per la prossima stagione. Stiamo attenti a Gilardino, perchè per lui la partita rappresenta un derby. Per i nostri cugini non sarà una domenica facile perchè il Sasuolo sta attraversando un

Inter Allenatore

STADIO

Roberto Mancini

MEAZZA

Arbitro: Carmine

INTER (4-3-3)

Handanovic D’ambrosio, Miranda, Murillo, Telles; Brozovic, Medel, Kondogbia; Eder, Perisic, Icardi

momento magico ed è intenzionato a rendere la vita difficile al Milan. Non sarà tanto facile nemmeno la trasferta di Bergamo della Juventus perchè l’Atalanta con la squadra bianconera ha sempre tirato fuori dal cilindro delle ottime prestazioni. Partita da cardiopalma, il derby dell’Emilia tra Bologna e Carpi, con questi ultimi che tenteranno il tutto

per tutto per riagganciare il carro della salvezza. Questo discorso vale per le due squadre genovesi, in particolare modo per il Genoa reduce dalla sconfitta di Verona con il Chievo.

Palermo ORE 20.45

Allenatore

Giuseppe Iachini

Russo di Nola PALERMO (3-5-2)

Sorrentino Vitiello, Gonzales, Andelkovic; Morganella, Hiljemark, Maresca, Cristante, Pezzella; Vazquez, Gilardino


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l’inter rialza la testa

Partita

I

nter-Palermo, sarà forse questa la partita del giro di boa dei nerazzurri. I rosanero, seppur in piena crisi, non sono da sottovalutare. Guidati da un tecnico esperto come Giuseppe Iachini possono fare male anche a questa Inter. Lo scorso anno ha detto bene alla banda di Mancini che hanno portato a casa i tre punti con un secco 3-0. Stesso risultato che ha segnato mercoledì scorso la rimonta sui bianconeri in Coppa Italia. Quella di mercoledì è la squadra che ogni tifoso nerazzurri sogna. Capa-

ce di mettere in campo tenacia, orgoglio e spavalderia, ma in modo ordinato e concentrato. Gioco corto e poco spreco di palle. Contro il Palermo vedremo schierato il 4-2-3-1 con Palacio, Ljajic e Perisic dietro Icardi. Tra i pali Handanovic protetto dsin dal 1° minuto da Joao Miranda, Jeison Murillo, Danilo D’Ambrosio a destra e Alex Telles a sinistra, in alternativa Yuto Nagatomo. Resta ancora qualche dubbio sul diffidato Geoffrey Kondogbia che dovrebbe partire dalla panchina. Il centrocampo sarà affidato a Brozovic e Medel. L’alternativa resta il 4-4-2 con l’inserimento di Jonathan Biabiany oppure Felipe Melo. Un centrocampo a tre vedrebbe, in-

vece l’inserimento di Gary Medel e Marcelo Brozovic a completare eventualmente il 4-3-3 che vedrebbe Mauro Icardi come unica punta sostenuto da Eder e Ivan Perisic, Rodrigo Palacio e Adem Ljajic partirebbero dalla panchena. Tra i convocati mancherà probabilmente Stevan Jovetic che ha subito una lieve contrattura al soleo sinistro. Questa sera al Meazza l’ottimismo dovrebbe scendere in campo da protagonista, ovviamente nelle file nerazzurre. Siamo alla 28à giornata e i punti lasciati per strada sono veramente tanti, non si può più sbagliare se l’obiettivo stagionale resta ancora la Champions League. Ancora una stagione senza le sfide europee farebbe preci-

pitare nel baratro economico la società impegnata, più che mai, nella ricerca di soci. Per il Palermo la situazione, almeno quella relativa alla classifica, è ben più

complessa. In piena crisi di risultato, l’ultima vittoria risale al 24 gennaio scorso (4-1 contro l’Udinese), sente sul collo il fiato del Frosinone a meno quattro. Il

L’Inter ha messo le ali. Terzo posto ancora possibile

LA CLASSIFICA

classifica marcatori

L’Inter ha rimesso le ali. E lo fa alla grande contro la Juve in Coppa Italia. Una vittoria con tre reti e una rimonta fantastica contro la Vecchia Signora forse non ha precedenti, soprattutto se si considera che la squadra di Allegri non subiva tre “pappine” dalla finale di Champions dello scorso anno contro il Barcellona. Peccato per quel maledetto e decisivo rigore trasformato da Bonucci, ex di turno improvvisatosi goleador per due volte consecutive (in campionato e Coppa) contro i nerazzurri e per quel pallone scagliato dagli undici metri da Palacio sulla traversa

che ha infranto in pochi secondi speranze e meriti. Decisivi nello scacchiere nerazzurro, oltre il rigenerato Brosovic, si sono dimostrati i due esterni offensivi Eder e Perisic, bravi a saltare l’uomo in velocità e mandare in tilt la retroguardia avversaria. Il croato è tornato ad essere quel giocatore ammirato con la maglia del Wolfsburg. Inarrestabile sulla fascia, in particolare su quella di sinistra, Ivan, il terribile, ha offerto una prestazione super, sia in attacco, deliziando il pubblico interista con giocate sublime, che in fase di copertura, sacrificandosi notevolmente per

Gonzalo Higuain

la causa nerazzurra. Eccezionale il suo tempismo in occasione del secondo gol, lo scatto in area che ha costretto l’arbitro a fischiare il rigore, trasformato da Brosovic, e il grande tiro scagliato di sinistro che al novantesimo ha costretto Neto ad una grande deviazione in angolo. Le prestazioni di Ivan finora non avevano mai fatto la differenza. Molte difficoltà il calciatore le ha trovate, quando è stato gettato nella mischia da Mancini, a partita in corso, nei big match contro Fiorentina e Juve in trasferta. Dalla fase iniziale del girone di ritorno il suo rendimento, come quella

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trebbe arrivare presto. L’Inter ha bisogno dei suoi gol. La squadra deve riprendere la difficile rincorsa al terzo posto, dopo l’ennesima, schiacciante vittoria della Roma nello scontro diretto con la Fiorentina e la lunga serie di risultati negativi di questo 2016 con le uniche vittorie interne conquistate contro Chievo (1 -0) e Samp (3 -1). Il Palermo si trova in brutte acque. La squadra, quartultima, ha quattro punti in più del Frosinone. I siciliani quindi cercheranno di portare a casa perlomeno un punticino per non rischiare la B. I rosanero non vincono in trasferta dal 10

gennaio contro il Verona (1 – 0), ultima gara del girone d’andata. A S. Siro, la vittoria per i Palermo contro i nerazzurri è ancora un sogno. Speriamo che rimanga tale anche stasera dopo il triplice fischio dell’arbitro Russo.

Carlos Bacca

Nikola Kalinic

Mauro Icardi

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13

13

11

11

56

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Inter... Parliamone

Paulo Dybala

*

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posticipo del Meazza chiude la giornata calcistica ma non i dubbi dei due tecnici. Roberto Mancini deve decidere se confermare sulla fascia D’Ambrosio o Nagatomo, al centrocampo Gary Medel o Felipe Melo, e nel reparto più avanzato il dubbio sulla corsia destra è tra Eder e Rodrigo Palacio. Anche il tecnico rosanero Giuseppe Iachini ha non pochi dubbi da sciogliere. In porta ballottaggio tra Sorrentino e Posavec, al centro campo si contendono il posto Chochev (favorito) e Jajalo. Beppe Iachini dovrebbe puntare sul modulo 3-5-2 con la retroguardia composta da Vitiello, Gonzales e Andelkovic. Assenti Goldaniga e Lazaar. Come esterno sinistro vedremo il giovane Pezzella mentre sulla fascia destra agirà Morganella. In mediana dovrebbero essere confermati Hiljemark e Maresca affiancati da Chochev preferito Jajalo come già detto.

Éder Citadin Martins

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61

di tutta l’Inter, hanno lasciato a desiderare, ma è bastata una partita, quella contro Madama, per cambiare tutto e ridare a Mancini il sorriso e la speranza e alla squadra più convinzione dei propri mezzi, senza paura alcuna. Stasera, a Siro, contro il Palermo, il croato giocherà dall’inizio. Insieme a Perisic, il Mancio, molto probabilmente, confermerà Eder sulla corsia di destra. All’ex giocatore della Samp, manca ancora il gol con la maglia dell’Inter ma, vista la sua buona condizione di forma palesata contro i bianconeri in Coppa, la gioia per l’attaccante po-

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*

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*

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1 partita in più

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Polifemo: dalla Favorita con buoni propositi gli Ospiti

Giovanni Labanca

S

i dice che Zamparini si sia stancato di mangiare allenatori, come Polifemo. Il suo appetito, comunque, è sempre in agguato come non mai.

Come si dice, allenatore avvisato, allenatore salvato. Sarà pur vero, ma tutti i mister dipendenti dal riccone del pallone per cui la mensa è sempre imbandita, stanno sulla brace, vivono con il cuore sempre in gola perchè da un momento all’altro può succedere di tutto e proprio in vista della partita di stasera con la ritrovata Inter. Questa stava quasi facendo le scarpe alla Juventus, con una gara straordinaria, di quelle mai giocate finora e perciò il mister di turno deve prestare ben attenzione a come si presenta a San Siro. “Per favore smettiamola con questa storia di divoratore di allenatori, noi dobbiamo lavorare in pace e raggiungere i massimi obbiettivi che il Palermo merita. Lei mi ha chiamato Polifemo e la cosa la prendo in modo goliardico e mi sta anche bene,

fino ad un certo punto. Come lei sa pretendo sempre il massimo dai miei uomini ed è quello che voglio anche stasera. L’impegno è forte, ma noi dovremo essere superiori alle nostre favolette. Il colore rosa si addice alla storia del calcio e a san Siro stanno per sbocciare le violette e le rose, se da Palermo arriva una bella ventata di calore siculo. Il Biscione è carico più che mai e non nasconde le sue ambizioni “Dobbiamo tenerne conto assolutamente, -chiarisce per difendersi il mister di turno-. Noi non giochiamo per gli altri ma solo per noi stessi, fino alla fine, senza paura. Penso che il mio posto non sia in discussione e per questo sono tranquillissimo e stasera daremo prova di grande vitalità, anche per offrire agli amanti del calcio un bello spettacolo, come del

resto meritano, dopo lo scintillante Inter Juventus. Lo stadio di Palermo fa di nome La Favorita

e porterà buono senz’altro, ma i palermitani non badano a queste cose, quanto si fidano molto più

dei loro mezzi. Vedremo fuochi pirotecnici sotto le stelle di Milano: speriamo proprio di sì.

L’Inter domina, ma il gol contro il Bologna non arriva Finisce senza reti la sfida di campionato tra Inter e Bologna, giocata a Sesto San Giovanni. I nerazzurri sotto una pioggia insistente e su un campo al limite della praticabilità hanno più volte comandato il gioco, senza però riuscire a perforare l’attenta retroguardia bolognese. Il primo tentativo offensivo è del Bologna. Saporetti parte in velocità e con gran tiro costringe Radu a volare per deviare il pallone oltre la traversa. La gara non offre molte emozioni, anche perchè con il campo ridotto ad un pantano, è difficile abbozzare una manovra decente. Le due squadre sono quindi costrette a giocare con lanci lunghi. Al 32’ grande occasione nerazzurra con Popa che in una mischia in area, su una punizione calciata da Baldini, salta più alto di tutti e di testa indirizza in porta. Pronta è la risposta di Sar che para. Nella ripresa, il tecnico Vecchi sostituisce Correia con Khouame. L’Inter si fa più pericolosa. Il giocatore senegalese con la su

forza e velocità subito si mette in mostra e con un gran tiro di sinistro dal vertice dell’area grande costringe Sar alla deviazione in angolo. Sempre Khouame più tardi prova di nuovo, ma il suo drop finisce sul fondo. Al 51’ Delgado su punizione sfiora la rete. Poi è Bonetto che cerca di sfondare, ma la difesa felsinea fa ottima guardia. Passano pochi minuti e un siluro di Khouame fa tremare la traversa. Nell’Inter al 70’ entra Appiah al posto di Baldini. Il pressing dell’Inter diventa , a questo punto, asfissiante. Appiah porge un prezioso pallone a Delgado che con una finta in area si libera di un avversario. Il tiro sfiora di poco il palo. Nel finale c’è ancora una chance per i nerazzurri, ma la cannonata da lunga distanza di Gyamfi viene neutralizzato dal portiere del Bologna. Il prossimo appuntamento dell’Inter capolista si disputerà ora mercoledì in casa contro il Vicenza. Poi via al torneo di Viareggio e alla finale di Coppa Italia contro la Lazio.

Primavera

Inter – Bologna 0 - 0 Inter: Radu, Gyamfi, Popa, Della Giovanna, Miangue, Delgado,( 88’ Rapaic) Zonta, Bonetto, Baldini,( 70’ Appiah) Pinamonti, Correia ( 46’ Khouame) All. Vecchi Bologna: Sar,Tazza, Rizzo,( 85’ Trovade) Kirivicic, Brignani, Goh, Silvestro, ( 75’ Cestaro) Gulinatti, Saporetti,( 83’ Tabacchi) Souarè, Persano. All: Colucci Arbitro: Catona di Reggio Calabria Note: Giornata di pioggia. Terreno molto fangoso, al limite della praticabilità.


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Giù al Nord

Il Napoli esce da un ciclo terribile di scontri, che lo ha visto perdere l’opportunità di proseguire il cammino in Europa e non certo solo per demerito proprio. Al Madrigal, ad esempio, la quintina arbitrale ha messo molto di suo, commettendo errori assurdi, fino a negare un rigore nettissimo; inoltre, anche la negatività di Reina in questo periodo e un cross di Tomás Pina che diventa un tiro da mondo gol, al San Paolo, hanno deciso le sorti del match dei sedicesimi; così gli azzurri si ritrovano fuori dalla competizione, dopo un girone di qualificazione stupefacente, 6 vittorie su 6, 22 reti segnate e solo 3 subite, insomma dopo uno spettacolo pirotecnico mai visto, per questo è davvero triste poi uscire dalla coppa per fattori esterni alla squadra. Pazienza , ci sarà tempo per riscattarsi! In Campionato il corso è stato ancora più terrificante, in tre partite si è raccolto la miseria di soli 2 punti, perdendo immeritatamente contro la Juventus che, con la vittoria ottenuta, è balzata prima in classifica. La nota positiva è che nonostante tutto ciò e

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giù le mani dal tesoro di san gennaro Giulietta salutata con tre bacini con le inseguitrici che correvano a mille, la posizione di rimane più che buona, a soli 3 punti dalla vetta, da qui alla fine i punti in palio sono ancora 33. Comincia da sabato per i partenopei una fase ancora più terribile, che costringerà la squadra di Sarri a vincere un filotto lungo almeno 5 gare di seguito se non vuole essere risucchiata dalle inseguitrici e se non vuole perdere il contatto con la prima in classifica, quella Juventus che pare composta di marziani invasati e non da normali esseri umani. Comincia un ciclo che ci dirà cosa e quanto vale il Napoli Calcio, perché da marzo in poi non ci saranno più attenuanti, si giocherà una volta a settimana e le gare saranno da qui alla fine solo 11; quindi, se è stato un sogno quello vissuto finora ci accontenteremo di come è stato, ma se invece al sogno seguirà anche la favola, allora davvero possiamo dire che il calcio è rimasto ancora un gioco, dove può accadere che Davide

possa ancora sconfiggere Golia e che non tutto quello che ruota attorno al mondo del pallone è marciume, qualche valore è ancora salvo. Quest’anno bisestile deve avere qualcosa di magico, almeno per gli eterni perdenti, per quelli che arrivano sempre secondi, visto le che favole si stanno consumando anche in altri campionati, come quello inglese per esempio, dove il Napoli dell’isola britannica si chiama Leicester. Questa squadra ha tra l’altro gli stessi colori o quasi dei partenopei, vanta il centravanti cannoniere (James Vardy) come accade in Italia con Gonzalo Higuain, ha l’allenatore non più giovanissimo e italiano (Claudio Ranieri) come succede con la compagine di stanza nei paraggi di Fuorigrotta. Tale casualità sta tra l’altro contagiando anche la Germania, dove l’imbattibile corazzata di Pep Guardiola, quel fortissimo Bayern Munchen somigliante più a un Tank che a una squadra di pallone, dopo

anni che sta facendo da rullo compressore nella Bundesliga, pare stia finalmente rallentando e lasciando una piccola speranza agli eterni secondi di Germania, il Borussia Dortmund, allenato da Thomas Tuchel; incrociamo le dita e svegliamoci quanto più tardi possibile da questo sogno collettivo. Al San Paolo ieri sera è arrivato il Chievo, ex bestia nera degli azzurri che fa catenaccio come normale che sia e che ha provato a fare risultato con qualche contropiede oggi ribattezzato più abulicamente ripartenza. E’ stata una battaglia di nervi e di muscoli, il sodalizio scaligero somiglia molto al suo trainer che da calciatore menava e sapeva menare. Una postilla da rimarcare sul momento che sta vivendo il club di De Laurentiis è quella dei punti in classifica, a oggi 61; in questa fase del torneo nazionale mai una squadra del Napoli aveva fatto tanti punti, quella di Mazzarri arrivò a 53 al 27° turno e Rafa Benitez, nella

prima stagione, arrivò a farne 55. Questo è un ulteriore risultato record per l’allenatore ex Empoli, l’ennesimo! Il Napoli deve provarci anche perché diversamente, in questo periodo di manovre oscure attorno al Tesoro di San Gennaro, pare infatti che un decreto legge,

firmato da Alfano, voglia togliere il famoso tesoro dalle mani del popolo per farne altro uso, sarebbe una blasfemia che il Santo Patrono napoletano farebbe pagare con terribili interessi, come si dice in questi casi: “Scherza con i fanti (il Chievo) ma lascia stare i santi”.

J u v e at t e n ta , a r r i va l a R o m a Campionato

La Roma è lanciatissima. Ha rifilato un poker alla Fiorentina, asfaltandola all’Olimico, senza tanti complimenti. C’è da chiedersi se Spalletti fosse arrivato un mese prima, dove sarebbero oggi i giallorossi, con i punti gettati alle ortiche da Garcia. Oggi la Juventus proverà ad accelerare il passo a Bergamo con l’Atalanta, anche per tenere, se pur a breve distanza, il Napoli uscito vittorioso nell’anticipo di ieri del San Paolo per 3-1 con il Chievo. La squadra di Allegri potrebbe già avere la testa nella Champions, dal momento che l’impegno con il Bayern Monaco è lì a pochi passi. La Juventus vista in Coppa Italia a San Siro con l’Inter è apparsa una fotocopia sbiadita rispetto a tutti quelli che la conoscono, ma Allegri sdrammatizza ricaricando il morale dei campioni d’Italia alla vigilia della la sfida con l’Atalanta. Una ventottesima giornata caratterizzata anche dalle due milanesi, in primis

l’Inter chiamata a San Siro questa sera con il Palermo a bissare la bella prestazione di Coppa di mercoledì scorso con la Juve. I nerazzurri hanno ben tredici punti di ritardo sulla capolista bianconera e dopo l’esploit della Roma, accusano anche nei suoi confronti otto lunghezze di ritardo. Troppe per pensare alla Champions League, ipotecata ormai da Juve, Napoli e Roma. L’Inter non deve assolutamente perdere il treno per l’Europa, anche perchè i cugini il posto se lo sono già guadagnato con la finale in coppa Italia. I rossoneri, dal canto loro, proveranno oggi a Reggio Emilia a respingere l’assalto del Sassuolo, in forma fisica e psicologica dopo la vittoria all’Olimpico con la Lazio. Derby di fuoco, questo pomeriggio, a Bologna tra i rossoblù ed il Carpi, mentre il Frosinone, reduce dalla sconfitta di Genova con la Sampdoria, proverà a rialzare la testa al Matusa con l’Udinese di Colantuomo. Chiude il programma Genoa-Empoli, preceduto dall’aperitivo delle dodici e trenta tra Torino e Lazio. Una Lazio dal dente avvelenato per la sconfitta rimediata all’Olimpico con il Sassuolo.


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Vita di CLUB

e Javier Zanetti come idolo. Erano presenti alla cerimonia d’inaugurazione, i Presidenti e i rappresentanti degli Inter Club di Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia, Andria, Modugno e Monopoli. Il momento ha visto anche l’intervento del Coordinatore regio-

Giovanni Labanca

nale Giovanni Pezzuto che ha accolto il nuovo sodalizio con molta gioia.

E

In conclusione il presidente Luca

Club. E’ quello di Trani che è

alizzare il suo sogno e quello di

stato accolto con molto orgoglio

tantissimi simpatizzanti che fan-

dal Coordinamento Puglia. E’

no di Trani una nuova bandiera

stato dedicato al grande ex capi-

nerazzurra. Alla bellezza della

tano interista “Zanetti 4ever”, ed

cittadina pugliese, fa riscontro

è costituito da 60 soci fondatori

la forza e la passione del nuovo

e 41 ordinari.

sodalizio che darà ancora più lu-

Primo socio onorario il giovane

stro alla Puglia.

Pompeo Barbieri, sopravvissuto

Da Stadio5 i migliori auguri per

al crollo della scuola molisana di

una crescita sempre sostenuta al

San Giuliano di Puglia, oggi vice

fianco della squadra che di tifosi

campione italiano di nuoto para-

come quelli pugliesi ne ha dav-

limpico, tifoso interista sfegatato

vero bisogno.

’ l’ultimo nato di una

Cavalieri ha dichiarato tutto

grande famiglia, quel-

soddisfatto la sua grande soddi-

la pugliese degli Inter

sfazione per essere riuscito a re-

INTER CLUB TRANI


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Vita di CLUB

INTER CLUB stradella

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per una borsa di studio per i giovani Pullega. I 140 soci presenti hanno accolto con entusiasmo i graditi ospiti della serata che hanno onora-

Giovanni Labanca

G

rande

fermento

nelle province italiane dove, quasi in

contemporanea, si svolgono i previsti incontri degli Inter club provinciali. Non è da meno a questa bella rituale regola, Il Coordinamento Inter Club della provincia di Pavia che ha organizzato una festa per radunare sotto le luminose insegne nerazzurre i numerosi soci in una grande e bella serata all’insegna della passione e dell’amicizia. La manifestazione è culminata con una lotteria benefica il cui ricavato è stato destinato

to i club presenti nel migliore dei modi: Luigi Maria Prisco, Aristide Guarneri, Ivano Bordon e Marco Pedrazzini, le vecchie glorie che i tifosi non potranno mai dimenticare e ai quali hanno riservato applausi a non finire. Il coordinatore provinciale si è detto molto soddisfatto della riuscita della manifestazione ed ha rivolto, anche lui ed a nome dei soci, un caloroso appello a Thohir affinchè rafforzi al più presto la squadra che, purtroppo, non si dimostra degna del blasone che la contraddistingue. Stadio5, concorde con le aspettative dei tifosi pavesi, augura ai sostenitori interisti sempre maggiori fortune.


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Suoni e Sapori

non solo calcio Suoni e sapori del Mediterraneo

‘A pasta e cucozza

nale, è da attribuire ai contadini campani, i quali prima di

L

raccogliere le zucche, aspetta-

a cucina e le ricette tra-

vano che queste prendessero

dizionali, sono un vero

una forma allungata (tipica

e proprio angolo del mistero,

di quelle che oggi vengono

possono confermare ricette

definite zucche napoletane o

conosciute e più volte ripro-

campane), lasciando quelle

poste ma anche svelare segre-

tradizionali tonde, come pa-

ti che mai avremmo pensato

sto per gli animali.

neanche di immaginare.

Zucca napoletana

Cosa penserebbe la maggior

La caratteristica forma al-

parte dei napoletani dinanzi

lungata, non è l’unico segno

all’affermazione che ‘a pa-

distintivo della particolare

sta e cucozza si mangia con

zucca napoletana, che al con-

i tubetti grandi e non con la

trario di quelle tradizionali è

famosa “munnezzaglia“, me-

solita inebriare tutti con il suo

glio conosciuta come ‘a pasta

profumo, non appena viene

‘mmescata (pasta mista)? Noi

tagliata.

nel nostro viaggio tra tradi-

Tipica del periodo autunnale,

zione, cultura e cucina, abbia-

la pasta e zucca non può man-

mo letteralmente strabuzzato

care sulle tavole dei napoleta-

100 g di olio extravergine di

Lavare, sbucciare e tagliare la

sale quanto basta. Aggiungere

grandi e lasciarli cuocere. Una

gli occhi, pensavamo di sape-

ni, e noi vogliamo riproporvi

oliva

zucca a dadini. Far imbion-

due mestoli d’acqua e lasciar

volta pronta, unire la pasta

re per certo che pasta servis-

questa ricetta semplice e an-

2 spicchi d’aglio

dire l’aglio precedentemente

cuocere portando ad ebolli-

alla zucca e lasciare insapori-

se per gustare questo piatto

cora una volta tipica dei con-

Prezzemolo

pulito in una casseruola in-

zione con la casseruola chiusa

re, avendo cura di aggiungere

e invece siamo stati colti alla

tadini di un tempo, così come

sale q.b.

sieme con l’olio extravergine

da un coperchio. mescolando

un po’ d’acqua di cottura se

sprovvista da questa scoperta

riportata sul portale luciano-

peperoncino

d’oliva e aggiungere i cubetti

di tanto in tanto, fino a far di-

necessario.

fatta sul portale di Luciano

pignataro.it.

parmigiano grattugiato

di zucca.

ventare il composto cremoso.

Servire la pasta con una man-

Pignataro.

-Ingredienti per 4 persone:

300 g di tubetti grandi o pasta

Lasciare insaporire la zucca

In una pentola alta, portare

ciata di parmigiano grattugia-

L’origine di questa ricetta

800 g di zucca lunga napole-

mista

con l’aglio e l’olio, insieme ad

ad ebollizione l’acqua legger-

to ed abbondante prezzemo-

semplice e tipicamente autun-

tana

-Procedimento:

un pizzico di peperoncino e

mente salata, calare i tubetti

lo.


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finestra sul mondo e dintorni Attualità

Galera per gli omicidi stradali stati tutti i partiti, anche se, inizialmente, qualcuno si era defilato,i soliti, quelli cioè che pensano sempre a favore dei delinquenti, per buonismo innato o per buonismo per partito preso. Alla fina hanno ceduto anche loro, fino ad ammettere la necessità della legge, come tampone ultimo alle nefandezze soprattutto di stranieri ed anche di italiani, alle prese con alcol e cianfrusaglie varie, in fatto di sballo. In riferimento a questo, dovremmo anche cercare di limitare o quanto meno regolamentare anche i movimenti nelle discoteche, dove avviene di tutto, di cotto e di crudo, in tutti i sensi. Per esempio, non siamo d’accordo sull’orario troppo prolungato degli orari, come non

siamo d’accordo della mancanza assoluta di prevenzione che gli esercenti dovrebbero adottare con maggiore forza, se non altro come segno di prevenzione,per il bene di tutti. Il nemico numero uno rimane sempre la droga, sta maledetta droga che viene venduta con estrema facilità ed estrema felicità viene ingerita, tanto per ottenere dei momenti di sballo che, dopo il deleterio effetto e le illusioni di un benessere che si potrebbe avere altrimenti, passano nel dimenticatoio della memoria. E qui scende in campo la mentalità dei giovani di oggi che fanno della droga il loro simbolo,il loro status che li dovrebbe porre al di sopra di in piedistallo di onore e mo-

dernità. per noi sono sempre falsi idoli, come un falso idolo è il maledetto alcool che si scola fiumi, ad alta gradazione e sempre pensare alle cirrose epatiche che sono sempre in agguato mortale. L’estate si avvicina a grandi passi e , anche da parte delle famiglie, ci vuole un controllo più efficace e non solo il solito lasciar correre, visto che ai giovani di oggi, puoi dire o insegnare qualcosa,altrimenti passi per mussoliniano e sei fregato, taggato come militare. Lo facciamo uno sforzo in più, carissimi genitori? Speriamo proprio di sì, se vogliamo aiutare la legge ad essere efficace, perchè non sempre la galera è stato un deterrente giusto e finale. La parola ,ora,

L’Iran volta pagina

time ebree del nazismo. Guai anche per chi non parlava male di Israele, il Satana numero due per i preti con il turbante. Infine, la bomba atomica costruita in gran segreto avrebbe dovuto far sparire dalla faccia della terra Tel Aviv ed il resto del Paese. In pratica, una chiusura a doppia mandata verso l’Europa ed i suoi alleati. Rohani, fortuna vuole , ha accettato i controlli sul nucleare e all’Iran sono state tolte le sanzioni. Il presidente iraniano è poi volato a Roma e Parigi, portando con sè una valanga di documenti per gli scambi commerciali con la Francia e l’Italia. Roani

ha incontrato prima Renzi e poi Holland, assicurando la propria disponibilità per il dialogo promosso dall’ONU. Nei giorni scorsi gli iraniani sono andati alle urne e i moderati, finalmente, hanno prevalso sui conservatori e fondamentalisti. A votare è andato oltre il 60% e per la prima volta al seggio sono state elette quindici donne. Roani, in pratica, ha avuto grande consenso che gli consentirà la svolta del paese, che come è noto, combatte l’ISIS insieme alla Russia. La lista degli eletti al nuovo parlamento persiano pubblicato dal

Giovanni Labanca

C

i hanno impiegato una vita, hanno aspettato che la la già lunga lista dei morti diventasse sempre più lunga, ma alla fine, sotto la pressione dell’opinione pubblica, il Parlamento ha approvato la legge che predeve il carcere per chi omette soccorso o che uccide. La disperazione erea giunta a tal punto da poterne più. La rabbia, quella della gente, dei genitori e dei familiari delle vittime hanno , ala fine, abattuto il muro dell’indifferenza o di quella che sembrava me-

Forse è la volta buona per l’Iran per uscire dall’oscurantismo provocato da Komeini, dopo la cacciata dello Scià di Persia. Dal giorno della rivoluzione islamica del 78 che ha portato al potere gli Ajatollà, l’Iran non ha avuto altro che disgrazie. Prima la guerra con l’Irak di Saddam Ussein durata ben otto anni, con milioni di morti, poi l’assalto all’Ambasciata statunitense con i diplomatici americani derisi

nefreghismo a livello nazionale. Naturalmente esultiamo tutti, con la speranza che tale provvedimento riesca, se non ad eliminare del tutto il fenomeno, almeno ad arginarlo il più possibile. Tutto dipende anche dalla responsabilità e dalla coscienza di chi sale in macchina ed è convinto di poterlo fare in stato di assoluta padronanza. Ma non andrà sempre così, statene certi. II deterrente è forte,ma oltre a questo, è necessaria una seria legislatura anche in fatto di educazione generale. Intanto, l’importante è che lo Stato, questo Stato sempre vituperato per colpa sua, pere la sua assenza o distrazione, ha messo dei paletti e Dio sa quanto tempo ci sia voluto. Ad approvare la legge sono

e maltrattati da una dozzina di studenti con a capo Amadinejad, quindi l’avversione verso la donna con imposizione governativa di indossare il chador ed il velo nero integrale. Senza contare la raffica di esecuzioni pubbliche con le impiccagioni degli oppositori del regime. Insomma, il peggio del peggio con impiccati sulle gru esposti ad ogni angolo di Teheran e fucilazioni di massa per quei poveracci che

volevano un poco di libertà, senza contare gli studenti riformisti uccisi qualche anno fa nella primavera(vera) dell’Iran, che poteva dare una svolta importante al paese in prospettiva futura. Guai a che ascoltava musica moderna prodotta dal grande Satana americano e per chi sosteneva che l’olocausto c’era stato, mentre il governo affermava che era tutta invenzione dell’occidente, i sei milioni di vit-

passa ai signori giudici, nel senso che non debbono avere paura di applicare la legge tante volte invocata ed ora iscritta nel codice penale. La bontà delle loro decisioni,la magnanimità delle loro interpretazioni, tanto volte hanno scontentato il popolo intero, come avviene, ancora oggi. In merito, è bene ricordare alla pubblica opinione che i giudici applicano le leggi che il Parlamento impone loro di applicare,ma severamente. Una nuova alba, quindi si intravvede per tutti, con il segno della ragionevolezza e la massima responsabilità. Basta piangere, ora, troppe lacrime hanno reso sdrucciole le nostre strade che, da ora in poi, dovrebbero rimanere sempre più asciutte.

buco NERO

Luigi Sada ministero dell’Interno compone da 148 fondamentalisti, 125 riformisti 88 indipendenti. Le donne del nuovo parlamento, come detto, sono15 un record mai raggiunto dal 1979.


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THIS WAS TOMORROW: IL FILM UFFICIALE DI TOMORROWLAND IN DVD L

o scorso 1 dicembre “This Was Tomorrow”, il film ufficiale

di Tomorrowland, fu lanciato

Musica

altri ancora. Tomorrowland

Riccardo Sada

gli anni è diventato un sim-

non è soltanto un festival; nebolo unico e globale di unità

e reso visibile in streaming,

e fratellanza. Tomorrowland

per poi passare dal 18 dicem-

è uno dei più importanti fe-

bre in esclusiva sulla piatta-

lebrarsi in tre continenti di-

stival musicali al mondo. Nel

forma Netflix. Da venerdì 26

versi. Dopo aver festeggiato

2014 ha festeggiato la sua de-

febbraio è disponibile in for-

nel 2014 il suo decimo anni-

cima edizione con un doppio

mato DVD al prezzo sugge-

versario ed essere sbarcato ne-

week-end a Boom, in Belgio,

rito di 24,90 euro. “This Was

gli Stati Uniti, lo scorso anno

e ha lanciato la sua prima edi-

Tomorrow” racconta i mo-

è approdato per la prima volta

zione a Chattahoochee Hills

menti più emozionanti delle

in Brasile. Sempre nello scor-

(Atlanta, USA). Nel 2015 il

sue tre edizioni: in Belgio, in

so anno, è stato omaggiato di

via al suo terzo, magnifico ca-

Brasile e negli Stati Uniti. La

un riconoscimento ufficia-

pitolo con l’esordio in Brasile.

musica, i dj, il pubblico di

le da parte di Ban Ki-Moon,

Quest’anno si svolge dal 21 al

Tomorrowland e tante altre

Segretario Generale dell’Onu,

23 aprile in Brasile, dal 22 al

perle esclusive condensate in

l’organizzazione delle Nazioni

24 luglio in Belgio. “This Was

77 minuti di immagini e mu-

Unite. Tutto questo, ed altro

Tomorrow” rappresenta un’e-

siche davvero uniche. Il Dvd

ancora, viene raccontato in

sclusiva italiana di JE|Just En-

si presenta all’interno di un

“This Was Tomorrow”, insie-

tertainment, etichetta disco-

cofanetto deluxe con finiture

me ad una serie di interviste

grafica italiana indipendente

dorate, accompagnato da un

esclusive ai più importanti dj

fondata nel 2003 dal suo A&R

photobook di dodici pagi-

del mondo che si esibiscono a

Sergio Cerruti, particolar-

ne con foto esclusive di To-

Tomorrowland: David Guet-

mente attiva nel mercato del-

morrowland. Il 2015 è stato

ta, Armin Van Buuren, Di-

la musica elettronica, dance e

davvero un anno magico per

mitri Vegas & Like Mike, DJ

pop.

Tomorrowland, capace di ce-

Marky, Steve Angello e tanti

(Tromba) Sergio Caputo (Violino) Enrico Fornatto (chitarre in Fonteyn e Desiderantes) Exir

Gennari (Batteria in Fonteyn) e Gianni Stracuzzi (Chitarre) Cosimo Morleo (Pianoforte, ta-

Ultreya va oltre Ultreya è un’antica parola usata dai pellegrini durante il cammino di Santiago in epoca medioevale che significa “Vai oltre, sempre più avanti.” “Se sei un uomo libero allora sei pronto per metterti in cammino” (H.D. Thoreau). Ora è anche un interessante album

D

al suo ultimo disco è passato del tempo. “Tempo prezioso per me per rallentare la corsa, riposare sotto un albero a mettere in ordine i pensieri. Un tempo umano. Ho viaggiato molto, anche a piedi lungo il cammino portoghese. La dimensione del camminare infatti è il filo conduttore di questo disco. La lentezza è la lente di ingrandimento che mi ha permesso di vedere aspetti di me che ignoravo e altri che avevo dimenticato, mi ha dato l’opportunità di fare nuovi incontri e riconsiderare certe separazioni come necessarie, accettare il cambiamento in atto nella mia vita, dopo aver perso tempo a

cercare inutili vie di fuga per poi ritrovami a sorridere davanti allo stesso specchio che è sempre il punto di partenza e ritorno. Di questo nuovo lavoro ho seguito ogni fase di lavorazione, arrangiamento e post produzione. E’ stato anche questo un viaggio solitario necessario, la mia foresta da attraversare. Chi non ha paura cammina”, dice Ultreya. Cosimo Morleo è un cantautore torinese che dopo essersi dedicato alla musica barocca e alla regia teatrale ha esordito con “Geni Dominanti” prodotto da Enrico Fornatto (Alberto Fortis) e che ha visto la collaborazione di Exir Gennari (Tribà, Fratelli di Soledad), Gianfranco Nasso

(Mambassa), Andrea Rosatelli (Simone Cristicchi, Chiara Civello), Stefano Maccagno per mix e mastering (vincitore di sei Grammy Awards in Spagna e America latina). Dopo Fonteyn il primo singolo/videoclip estratto dal nuovo album “Ultreya”, brano contro il bullismo omofobico, già proiettato al TFFGLBT Film Festival di Torino, Cassero di Bologna e Florence Queer Festival è uscito recentemente Mr Thoreau in esclusiva per JAM entrambi contenuti in ULTREYA (Irma Records 2016). Nel disco di Morleo hanno suonato Marco Inaudi (basso) e Andrea Perdichizzi, Simona Mastroianni (Batteria) Michele Bernabei

stiere chitarra e voci) ospite in “Leave the boy alone”.


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Cinema

Anastasia Mazzia

Una favola tutta europea che segue le orme di una giovane che scappa dalla sua terra natia per cercare un futuro migliore oltreoceano: “Brooklyn” di John Crowley, dal 17 marzo nelle nostre sale. Adattamento cinematografico dell’omonimo best seller di di Colm Toibin, il film vanta un ottimo cast di interpreti, tra cui la giovanissima e promettente Saoirse Ronan (“Grand Budapest Hotel”), e il noto scrittore

britannicoNick Hornby (“Alta fedelta’”, “Funny Girl”) alla sceneggiatura. La pellicola si ambienta negli anni ’50 in un piccolo paese della costa irlandese. La giovane Eilis Lacey (Saoirse Ronan) decide di lasciare la sua amata sorella e l’anziana madre per cercare un futuro migliore negli Stati Uniti, a Brooklyn. Il distacco non è facile, come travagliato risulta essere la sua ambientazione nel nuovo Mondo. Presto però Eilis incontrerà l’amore con Tony Fiorello (Emory Cohen), un ragazzo di origini italiane, e la sua nuova vita potrà iniziare. Un giorno però, un lutto in famiglia, la costringe a ritornare a casa, nella sua verde e tranquilla Irlanda. Eilis dovrà presto decidere se scegliere la nuova vita che si è faticosamente costruita oltreoceano o restare ancorata al suo passato. Ad una dettagliata ed interessante ricostruzione storica, curata nei particolari, corrisponde una sceneggiatura ben articolata. Bellissima è la fotografia, come le scelte stilistiche del regista. Sullo sfondo c’è il dramma storico, umano e sociale, degli emigranti europei

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Brooklyn: emozioni d’Irlanda

dell’inizio del secolo scorso, ma il film s’incentra sul travagliato percorso sentimentale di crescita della protagonista. Molte sono le tematiche che il regista Crowley affronta: il distacco dalla patria, il viaggio fisico e metafisico della crescita individuale, la scoperta del nuovo. Sotto tale aspetto Eilis è una ragazza di oggi, costretta a fuggire dalla tranquillità del proprio focolare domestico per crescere e trovare la vera felicità. Eilis è

alla ricerca della propria identità e del suo angolo di mondo dove potersi realizzare. La crescita faticosa di Eilis è ben descritta dalla penna sapiente di Hornby - già sceneggiatore di “Febbre a 90°”, “An Education” e “Wild”- come ottima risulta essere l’interpretazione della giovanissima Saoirse Ronan (“Amabili Resti”, “Grand Budapest Hotel”) che le è valsa la nomination all’Oscar. Nota dolente del film è forse la stessa narrazione troppo da “ro-

manzo” più che da grande schermo: la protagonista viene subito intrappolata nella storia d’amore, minimizzando o comunque mettendo in secondo piano il percorso psicologico di Eilisd, che avrebbe dovuto essere il fulcro della narrazione. “Brooklyn” è una commedia sentimentale che vuole raccontare un’intensa storia che sembrerebbe appartenere ad un passato lontano ed invece è di drammatica attualità.

Suffragette : la lotta per il voto delle donne in Inghilterra protagoniste sono donne proletarie, senza istruzione, che ricorrono alla violenza e sono pronte a sacrificare tutto, anche i loro figli, per far sentire la loro voce. Ottima è l’interpretazione della protagonista Carey Mulligan, che riesce a regalare un ritratto sincero e commovente del suo personaggio. Ridotto ma sempre apprezzabile è anche il cameo di Meryl Streep che interpreta l’icona Emmeline Pankhurst; interessante anche Helena Bonham Carter, che interpreta la farmacista Edith Ellyn ed omaggia Edith Garrud, colei che insegnò alle militanti a difendersi dagli

Dal 3 marzo arriva nelle nostre sale “Suffragette” di Sarah Gavron: il film sulla lotta per il voto delle donne in Inghilterra nei primi del ‘900. La pellicola si ambienta a Londra nel 1912. Maud Watts (Carey Mulligan) è una giovane donna, moglie e madre, che lavora nella lavanderia industriale di Mr. Taylor, un uomo senza scrupoli che abusa quotidianamente delle sue operaie. Maud viene in contatto con alcune militanti del Women’s

Social and Political Union capeggiato dalla carismatica Emmeline Pankhurst. Inizialmente restia e mite, presto Maud diventerà una militante appassionata e decisa a rivendicare i diritti delle donne. Arrestata più volte, perderà il lavoro e sarà ripudiata dal marito. La regista inglese Gavron vuole con questa pellicola raccontare un fatto storico, preludio di una battaglia che dura ancora oggi non solo per il diritto di voto ma anche per

l’eguaglianza di trattamento a tutti i i livelli. Molte sono le fonti storiche che la sceneggiatrice inglese Abi Morgan (“Shame”, “The Iron Lady”) adopera, dai diari segreti alle lettere agli archivi, per raccontare una storia diversa da quella chi si è soliti illustrare. Nell’immaginario collettivo, infatti, le suffragette sono quelle di “Mary Poppins”, cioè aristocratiche signore inglesi che discutono tra un te’ ed una partita a bridge. Nel film della Gavron invece le

attacchi della polizia con le arti marziali. Il film vanta un’ottima ricostruzione storica, ed una regia lineare ed attenta. La sceneggiatura è ben articolata ed il ritmo sempre crescente. La pellicola in realtà risulta essere così politically correct da risultare piatta, senza particolari velleità artistiche o emotive. La perfezione manichea che lo caratterizza, infatti, lo rende poco passionale ed emotivamente poco coinvolgente. Lo stesso percorso emotivo e psicologico della protagonista Maud, personaggio fittizio che riassume molti personaggi storici femmi-

nili del tempo, risulta scontato e poco interessante. “Suffragette” è sicuramente un importante prodotto cinematografico che apre molti spunti di riflessione sul lungo e travagliato percorso dell’emancipazione femminile. Infatti, come ricorda la stessa regista, se le donne inglesi hanno ottenuto il voto pagandolo con lacrime e sangue nel 1928, in Italia bisognerà aspettare il 1945, ed in Arabia Saudita addirittura il 2015! Il percorso è lungo e difficile: è iniziato all’inizio del ‘900 ma alle soglie del XXI secolo c’è ancora molto lavoro da fare.


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