N 10 2016 milan torinoweb

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sabato 27 febbraio 2016 anno 6 numero 10

Sport

& Spettacolo

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Milan

Torino


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Colpo gobbo con i gobbi

MILAN

Sandro Mazzola

T

utto è possibile, perchè nel calcio non c’è mai niente di scontato. Ho visto la Juventus l’altra sera con il Bayern Monaco e mi ha veramente impressionato, soprattutto nella reazione che ha avuto nel secondo tempo, quando era sotto di due gol. Noi arriviamo dalla vittoria con la Sampdoria e, come ho detto l’altra volta, se vogliamo restare in corsa, dobbiamo giocare tutte le partite che rimangono, come se fossero una finale. Siamo lontani dal terzo posto che

vale la Champions, però se il Napoli ci dà una mano, battendo domani sera la Fiorentina, tutto può essere rimesso in discussione. E’ chiaro che l’Inter non dovrà uscire a mani vuote dalla sfida con i bianconeri di domani, dal momento che anche la Roma, grazie a Spalletti, è rientrata

in gioco alla grande, sorpassandoci in classifica. Al vertice della classifica continua il braccio di ferro tra la Juventus ed il Napoli che, come detto, non avrà un compito facile tra ventiquattro ore al Franchi contro la Fiorentina, che, comunque, potrebbe pagare lo sforzo in Euro-

pa League di Londra, con il Tottenham. Personalmente, ritornando sulla sfida di Torino, con la Juventus, sono abbastanza fiducioso, perchè l’Inter con le grandi ha sempre disputato buone partite. Un occhio oggi a mezzogiorno alla gara di Palermo, dove il Bologna potrebbe fare bot-

E se l’Inter vincesse con la Juve?

Milan Allenatore

STADIO

MEAZZA

tino pieno. I rosanero sette giorni fa si sono sciolti come neve al sole all’Olimpico con la Roma e Iachini avrà il suo bel da fare per rimettere in sesto una squadra che, come sappiamo, ha cambiato cinque allenatori nel giro di pochi mesi. Attenzione alla gara di questo pomeriggio fra Sampdoria e Frosinone. Se i ciociari dovessero vincere a Marassi, sarebbe veramente un brutto colpo per Montella ed in particolare modo per il presidente Ferrero che ama questa squadra più di ogni cosa. Se andasse male immagino come trasformerebbe la sua sciarpa della Sampdoria attorno al collo, fasciandosi, soprattutto, la testa.

Torino ORE 20.45 Allenatore

L’Europa ci prende a pallonate, ma l’Inter torna a vincere e il Milan non perde con la seconda in classifica. Milano torna a ruggire in vista di momenti ben più difficili. Questo weekend presenta la sfida incrociata MilanoTorino, con Juventus-Inter che diventa quasi fondamentale per il cammino delle due squadre. L’egemonia della squadra di Allegri, non più clamorosa come lo scorso anno ma solo nella classifica, con i nerazzurri potrebbe trovare qualche ostacolo, se non altro per le energie nervose perse nella partita pazzesca giocata contro il Bayern martedì scorso. Il Milan riceve il Torino, sempre pieno di problemi. Gli uomini di Mihajlovic sono in condizioni fisiche straripanti e nel match con il Napoli, nel posticipo dell’ultima giornata, si è ampiamente visto. Il gioco delle due milanesi né piace, né convince, ma è redditizio. Se i rossoneri sono riusciti a trovare la quadratura del cerchio, i nerazzurri sembrano tornati quelli d’inizio stagione, dove con un gioco semplice e fisico riuscivano a mietere successi insperati. Contro la Juventus sarà difficilissimo strappare un risultato positivo, ma se ci sarà convinzione dei propri mezzi, tutto può succedere. Non è più tempo di fare esperimenti, le rose sono risapute e quindi lo stato mentale diventa determinante. Convinzione, volontà e determinazione per ottenere qualsiasi risultato. Un conestoga (la lunga carovana dei pionieri nel far west americano) di motivazioni per esorcizzare i fantasmi di una mancata qualificazione in Champions che vorrebbe dire fallimento. Nel disastro europeo, dove solo la Lazio si salva (la Roma è ormai eliminata e la Juventus è con un piede fuori), il calcio milanese cerca un rilancio per preparare l’offensiva finale. Le speranze di agguantare il terzo posto ci sono, ma devono essere suffragate da risultati che hanno un comun denominatore: consapevolezza dei propri mezzi. La Roma sembra avere qualcosa in più nella lotta a quattro, però Inter e Milan devono incontrarla e possono giocarsi le chance senza vivere d’inutili illusioni. La Fiorentina, per il momento è terza, ed è realmente la vera favorita, ma saprà ripeter il girone d’andata? E’ il pezzo che ci manca per dare un giudizio definitivo alle squadre di Mancini e Mihajlovic.

Giampiero Ventura

Sinisa Mihajlovic

(4-4-2)

Arbitro:

Donnarumma Abate , Alex, Romagnoli, Antonelli; Honda, Kucka, Bertolacci, Bonaventura; Bacca, Niang

Domenico Celi di Bari

(3-5-2)

Padelli Maksimovic, Glik, Moretti; Zappacosta, Acquah, Vives, Baselli, Peres; Belotti, Immobile

TORINO


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la partita

Severa Bisceglia

I

n casa Milan sembra tornato il sereno. Mihajlovic è finalmente riuscito a trovare la quadratura del cerchio. Certo, sarà anche una squadra che poco diverte, ma la consapevolezza di potersela giocare alla pari con le avversarie, sia essa anche un Napoli motivato dal controsorpasso ai bianconeri di Allegri, ti carica della giusta adrenalina per

scendere in campo senza particolari timori. La zona Europa è ancora lontano, neppure poi tanto, ma i numeri per risalire la china con una certa serenità ci sono tutti. Honda è tornato, Bonaventura è ormai l’uomo chiave dei rossoneri, il tecnico è riuscito finalmente nel suo intento e questa sera contro il Torino del sempre più contestato Ventura non dovrebbe essere un problema. Il pareggio del San Paolo ha caricato a dovere Bacca e compagni mentre la deludente prestazione del Toro contro il Carpi, soprattutto il rigore sbagliato da Maxi Lopez, potrebbe averli indeboliti psicologicamente. Granata pericolosamente vicini alla zona retrocessione, 9 punti di vantaggio sulla prima posizione utile alla Serie cadetta, potrebbe, però, essere il giusto stimolo per questo Toro che questa sera potrebbe incornare il Diavolo, ma deve

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EUROPA PIÙ VICINA

fare i conti con Mihajlovic che vuole allungare la serie positiva di risluutati, soprattutto in casa. Torino, dunque, che si presenta a San Siro non nella forma migliore, Giampiero Ventura sempre

più contestato dai tifosi granata, dovrebbe bastare questo ad impensierire poco il tecnico serbo che dovrà fare a meno, oltre allo squalificato Montolivo, dell’eterno assente Diego Lopez, di Ro-

drigo Ely, Mexes, Luiz Adriano e Josè Mauri. Ventura, invece, a Milano arriva senza Bovo, Gazzi, lo squalificato Benassi e Avelar. La 27a giornata, in questo anticipo serale, vedrà sul campo del Meazza, area rossonera, Kucka e Bertolacci quale coppia centrale, sulle fasce confermato Honda a destra e Bonaventura a sinistra con anche il compito di “ingrassare” la coppia d’attacco BaccaNiang. A proteggere la porta di Donnarumma, invece, il dubbio rimane su Romagnoli, Zapata a Napoli ha batto la sua bella figura in coppia con Alex. Sui due terzini, invece, pochi dubbi: a destra Abate e Antonelli a sinistra. Giampiero Ventura, da can-

to suo, non arriva al Meazza con molte possibilità di scelta. Le assenze, come già detto alla squalifica di Benassi fanno eco gli infortuni di Bovo, Gazzi e Avelar, creano non poche difficoltà. La difesa granata dovrebbe lasciare pochi dubbi, Maksimovic, Glik e Moretti proveranno a chiudere le incursioni rossonere. La coppia d’attacco vede sempre Belotti e Imobile, a centrocampo, invece, vedremo Vives, Baselli e Bruno Peres. Il problema più grosso per il buon Venrura, resta la sostituzione di Benassi, favorito l’ex nerazzurri Obi, chi mandare in campo come terzino destro tra Zappacosta, Gaston Silva e Molinaro.

Spettacolo? No, ora contano soltanto i punti E

LA CLASSIFICA

classifica marcatori

’ vero, non sarà un Milan spettacolare e forse non ne ha le possibilità, ma il pari di Napoli, che ha fatto tanto incazzare i supporter azzurri per il sorpasso mancato alla Juve, vale come una vittoria. In un clima infuocato come quello del S. Paolo, i rossoneri sono riusciti a portare a casa un punto che certamente non dà una grande scossa alla classifica, l’obiettivo terzo posto è ancora lontano, ma conferma un netto e positivo cambiamento di rotta della squadra che, nelle ultime otto gare,

ad iniziare dal pareggio 1-1 nella trasferta dell’Olimpico contro la Roma, ultima partita di andata, non ha più perso. Contro i partenopei, il Milan ha giocato con giudizio e con accortezza tattica, concentrazione e tanto sacrificio, rimanendo corto tra i vari reparti per tutta la partita. Segno evidente che il gruppo è compatto e sereno. Il 4- 4- 2, prova e riprova, sembra il modulo giusto di questa squadra, migliorata non solo sul piano atletico e mentale, ma anche nelle prestazioni dei singoli. Al S. Paolo, se superlativa è

stata le prestazioni dei due centrali difensivi Alex e Zapata, abili a chiudere nella morsa il Pipita in ogni occasione, altrettanto efficace è stato il lavoro di Abate e quello di Jack Bonaventura, capace di squartare non solo la difesa del Napoli, con il gol del pareggio, ma dare un sostanziale contributo, in alcuni momenti del match, anche al reparto difensivo. Buono anche l’apporto di Honda sull’out di destra. Il samurai, anche al S. Paolo, come si è verificato nelle precedenti gare contro Fiorentina ed

Inter, sta convincendo sempre di più, entrando di diritto negli schemi di gioco di questo Milan che sembra ora avere equilibrio e ritmi giusti per cercare di risalire in alto. Nel frattempo, i rossoneri non possono fallire la vittoria nella gara di questa sera al Meazza contro il Torino, anche perché, se si vuole risalire la classifica, c’è da continuare il trend positivo di risultati iniziati a gennaio. I granata, invece, non attraversano un’eccellente condizione di forma. L’ultima prestazione contro il Carpi, pari

interno con rigore sprecato da Maxi Lopez, che vanifica la vittoria netta ottenuta la settimana precedente a Palermo, ha creato molto malumore tra i tifosi. Più volte al Toro negli ultimi tempi, è mancata la carica giusta per le rimonte – sostengono i supporter granata. La squadra è undicesima, ha 32 punti, si trova a centro classifica e dista 11 lunghezze dalla zona Europa League e 9 punti dalla retrocessione. Ventura, nel frattempo, è sul banco degli accusati. Il nervosismo certamente non aiuta. C’è quindi

Luigi Rubino bisogno di una sterzata, che potrebbe arrivare soltanto con una vittoria a S. Siro contro il Milan, lanciato, dopo il pari contro il Napoli, alla conquista del difficile terzo posto.

Gonzalo Higuain

Paulo Dybala

Carlos Bacca

Éder Citadin Martins

Mauro Icardi

Josip Ilicic

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Jacopo Segre


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I Cugini

Severa Bisceglia

L

’inter, l’ultimo giorno utile dello scorso mercato estivo, ha felicemente scaricato alla Juventus il trequartista Hernanes che domani potrebbe occupare la poltrona di rregia con la maglia bianconera. Il calciatore brasiliano ha fin qui collezionato poche presenze con la Zebra, ma domani, complice l’infortunio di Claudio Marchisio che dovrà restare fermo una settimana per un sovraccarico del muscolo vasto laterale della coscia sinistra rimediato martedì sera nella gara di Champions League

Marchisio out, torna Hernanes contro i suoi ex compagni contro il Bayern, ma domani sera, grazie anche alla buona prestazione contro Robben e compagni, ha la prima grande occasione di dimostrare al Mancio quale errore è stato liberarsene. Massimiliano Allegri punta proprio sul centrocampista brasiliano, fin qui dodici presenze con la maglia bianconera in campionato, nella speranza di vedere lo stesso Hernanes visto nel secondo tempo contro i bavaresi. Non più un pacco, dunque, ma un calciatore di qualità che può salire tranquillamente in cabina di regia e fare la sua bella figura. Il risentimento muscolare di Marchisio, come già detto, rilancia il calciatore brasiliano, soprattutto i tredici milioni di investimento, nelle sfide importanti, se l’avversaria è l’Inter, tanto meglio. Allegrimanderà in campo il 3-5-2, tra i titolari Hernanes, Chiellini e Alex Sandro. Roberto

Mancini risponderà probabilmente con lo stesso 4-4-2 visto contro la Sampdoria con Biabiany e Perisic esterni, in difesa la coppia MirandaMurillo sostenuta da Nagatomo e D’Ambrosio sugli esterni. Torna a disposizione Kondogbia, accolto il ricorso contro la squalifica, che parte titolare. Resta squalificato, invece, Brozovic. In avanti, al fianco di Icardi, dovrebbe partire favorito Eder preferito a Palacio. Sarà affidata all’arbitro Gianluca Rocchi, terzo derby d’Italia per lui, la direzione di gara allo Juventus Stadium. Il controllo della partita non dovrebbe riservare brutte sorprese per nessuna delle due compagini, al fianco di Rocchi ci saranno due assistenti d’area fra i migliori arbitri italiani: Rizzoli e Banti. Tre arbitri per una partita così delicata.

Juve-Inter, è sfida senza paura

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coneri è assente Marchisio, fermo per infortunio. Al suo posto Allegri potrebbe schierare l’ex di

calendario.

campionato e, in Coppa, dopo il

non conosce sconfitte da mesi

spettivamente alla terza e quinta

turno Hernanes. L’ultima vitto-

Juve- Inter, il derby d’Ita-

3 a 0 dell’andata, viaggiano ver-

ed è riuscita ad inanellare dal-

giornata. I bianconeri, dopo il

ria dell’Inter allo Juve Stadium è

lia, si giocherà due volte

so la finale. Per l’Inter i due im-

la settima giornata di campio-

pareggio di Champions acciuf-

recente. Stagione 2012/2013. In

in pochi giorni. Domani i neraz-

pegni sono difficilissimi, ma ci

nato (2 a 1 contro il Bologna)

fato in rimonta contro il Bayern

quell’occasione,

zurri affronteranno a Torino la

sono tutti i presupposti per far

una serie di risultati positivi che

Monaco, sono caricati a mille.

scì ad Andrea Stramaccioni che

vecchia Signora per l’ottava gior-

bene, ad iniziare dalla prima sfi-

hanno cancellato gli inaspettati

Quindi, contro l’Inter quasi sicu-

sulla panchina della beneamata

nata di ritorno, poi mercoledi ci

da di campionato, domani sera

stop interni della prima giorna-

ramente ci sarà battaglia soprat-

riuscì a sconfiggere i bianconeri

Vidal. Lo scorso anno il match di

sarà il ritorno di coppa Italia a

alla Juventus Stadium. Favorita

ta, sconfitta contro Udinese ( 0

tutto a centrocampo,dove tra i

per 3 a 1 con una doppietta di

campionato tra le due squadre a

S. Siro. I bianconeri stanno me-

dal pronostico è sicuramente la

– 1) e pareggio contro Chievo (

nerazzurri fa ritorno in squadra

Milito e un gol di Palacio, dopo

Torino finì in parità ( 1 a 1) con

glio in tutti i sensi. Sono primi in

squadra di Allegri che in casa

1 a 1) e Frosinone ( 1 a 1), ri-

Kondgobia, mentre tra i bian-

il vantaggio iniziale di Arturo

reti di Tevez e Icardi..

cherzi

del

l’impresa riu-

Luigi Rubino


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Diego Lopez

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iego Lopez dovrebbe essere prossimo al rientro. La sua tendinopatia rotulea ha dato al giovanissimo collega Gianluigi Donnarumma l’occasione di mettere in mostra le proprie capacità. Il portierone dovrà riconquistarsi la maglia titolare.

Jeremy Menez

C

ontinuano i problemi per Jeremy Menez legati alla schiena. Non è bastato un periodo di riposo e recupero di due mesi dopo l’ultimo intervento. L’incontro in Coppa Italia disputato dai rossoneri contro il Perugia ha risvegliato i vecchi dolori costringendo ancora una volta il francese al riposo forzato. La speranza di Sinisa Mihajlovic è di riaverlo a Milanello almeno fra una decina di giorni. L’attaccante, ancora a Montecarlo, sta terminando il periodo di riabilitazione. Presto per ipotizzare quando Menez potrà scendere in campo ad allenarsi con i compagni ma allenamenti individuali sono ipotizzabili già fra dieci giorni come anzidetto.


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Vita di CLUB

Giovanni Labanca Sono trascorsi ben trent’anni da quando un uomo nuovo nel panorama imprenditoriale milanese ha cambiato la storia di una società decaduta e di una squadra a pezzi.Berlusconi Silvio, già famoso per assai invidiate operazioni ben riuscite, con le quali soleva trasformare in oro tutto quello che era diventato misero e pesante piombo, nel 1986, tra lo stupore generale ed anche lo scetticismo di maniera, si reca in tribunale e compra la fallita Società AC Milan di via Turati, suscitando non poche ilarità e commenti non tanto lusinghieri, fino ad apparire un vero e proprio pazzo per essersi infilato in un tunnel che sembrava senza fine e senza luce. Invece, invece il futuro Cavaliere tira avanti dritto con le sue precise idee ed i piani già ben congegnati da tempo, fino a portare quella negletta società e la sua squadra rossonera sul tetto del mondo, con trofei vinti ovunque, fino a farla diventare quella più titolata del pianeta calcio. L’operazione Milan sbalordisce tutti e ridà anche vita allo sterminato popolo del Diavolo, che ,stanco di sconfitte e misere figure, torna a farsi sentire con voce grossa su tutti gli spalti. Il compleanno del trentennale poteva sicuramente cadere in un momento più propizio per la squadra,ma, come si sa, queste ricorrenze seguono una logica diversa e vanno festeggiate nel migliore dei modi. Così stanno facendo in tutti i Milan Club, di cui noi di Stadio5 riportiamo una piacevole carrellata. Cominciamo, stavolta, dalla splendida Sardegna dove

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BUON COMPLEANNO PRESIDENTE opera,tra gli altri, il Milan Club Sassari, capitanati dal presidente Marco Canu ,che, a nome di tutti i tifosi isolani, manda a dire al presidente Berlusconi : Auguri, caro presidente e grazie per quello che hai fatto per la nostra squadra del cuore, in tutti questi lunghi anni. Noi, sebbene lontani da Milano,abbiamo seguito e seguiremo la squadra in ogni situazione,piacevole e meno, per dare l’esempio del nostro affettuoso tifo che è tornato forte grazie alle sue cure. Auguriamoci che questa lieta ricorrenza possa portare bene alla squadra, per la quale chiediamo, però maggiore attenzione, perchè attraversa un momento particolare. La Trinacria, la bella Sicilia non è meno prodiga di complimenti per il presidente, al quale il Coordinamento regionale, che comprende moltissimi Milan Club tra cui quelli di Palermo, Catania, Agrigento,Messina e tanti altri di paesi più piccoli, formula gli auguri più belli con una richiesta particolare: “ Agli auguri carissimi, aggiungiamo la richiesta di avere migliori contatti con la squadra, con la visita di giocatori e dirigenti rossoneri, come avviene per le altre regioni, anche se siamo ben consapevoli della grande distanza che separa Milano dalla Sicilia. Rinnoviamo la nostra stima per un cammino comune ancora lungo e, speriamo, più ricco di soddisfazioni”. Passato lo stretto, ancora senza Ponte, sbarchiamo, come Garibaldi in Terra calabra, quella della Magna Grecia, del bergamotto. I Milan Club, anche qui, hanno imbandito favolose tavolate con prodotti tipici, attorno alle quali, uniti più che mai, i tifosi hanno levato centinaia di calici al cielo per la salute del presidente. Da Reggio Calabria a Cosenza,da Tropea a Sibari, hanno fatto giungere fino a Casa Milan i loro auguri che, in questi casi particolari, assumono maggiore valenza, se consideriamo anche le

difficoltà che i soci dei Club devono superare per mantenere le loro sedi. “ Siamo tutti con il presidente, forti ed uniti come non mai e gli facciamo gli auguri più sinceri e fervidi,proprio come è la nostra cara Calabria. Aspettiamo una squadra più forte ed un suo impegno maggiore. Per cent’anni”. Ecco, sorvolato il monte Pollino con il suo grande e favoloso Parco Nazionale, atterriamo in Basilicata o Lucania, come preferite,anche se qui, terra di Spartaco e della “lucanica”, della fragola Candonda e di Matera Capitale europea della Cultura 2019, preferiscono chiamarla Lucania,il suo nome originario. Tappe a Viggianello, Lauria, Moliterno e Rionero in Vulture, dove i locali Milan Club si associano ai colleghi del resto d’Italia, nell’augurare al presidente lunga vita e benessere. “ E’ quello

che vogliamo per un uomo che ha dato tutto se stesso per la passione del calcio spettacolo, con la grande speranza che torni presto alla cura di una squadra che ha bisogno di tanto sostegno, cosa che noi tifosi non faremo mai mancare, anche da mille chilometri di distanza. I nostri soci dovranno tornare a sorridere e solo un presidente come Berlusconi ci può riuscire” In Puglia,regione dagli sterminati uliveti e splendido mare pescoso, la musica non cambia. I Milan club, ne citiamo alcuni, di Monopoli, Bari,Taranto, Castro, Foggia, San severo, hanno un solo pensiero : “ Auguri e tanti ringraziamenti, signor presidente per quello che ha fatto in questi anni. La Terra di Puglia è compatta attorno al Diavolo, come sempre e griderà più forte il suo nome ,fino ad arrivare al cielo più lontano”.

Abruzzo, Molise, Campania e Lazio, coni loro cento e passa Milan Club, non sono da meno nell’unirsi agli auguri al presidente, considerato un vero e proprio Re Mida, per aver rivoluzionato il concetto stesso del calcio spettacolo e portata sulle vette più alte il pennone rossonero. Marche,Toscana,Umbria e Emilia Romagna esultano. Da Pesaro a Firenze,da Fano a Riccione,da Reggio Emilia a Bologna arrivano fiumi di complimenti ed auguri per il presidente dei presidenti :”La speranza è che possa ritrovare l’antico entusiasmo giovanile per ridarci una squadra nuova e competitiva, come quella che conquistò vittorie in ogni dove”. Non possiamo che essere d’accordo,mentre raccogliamo gli auguri della Liguria, Piemonte, Lombardia, da Genova a Seregno, da Saronno alla Provin-

cia Grande,da Torino a Lissone, ovunque c’è un Milan Club , c’è allegria ed entusiasmo per questa ricorrenza, salutata con gli auguri più calorosi per i prossimi anni a venire che dovranno ridare alle tifoserie accanite nuove grandi soddisfazioni. Stessa musica ci giunge dall’est,dal Veneto,Friuli, Trentino, tanto per intenderci. Dalle valli e dai monti maestosi, accompagnati dal suono dallo scampanellio di mille pascoli,il saluto al presidente è forte,tanto da arrivare a Milano e far compiacere il presidente, commosso da tanto affetto. In un solo modo Berlusconi potrà rispondere a questi messaggi: una squadra da rafforzare,una società più dinamica, degna del blasone rossonero. Anche Stadio5, con tutta la redazione, fa i migliori auguri a Silvio Berlusconi, per vederlo ancora festante sollevare tante altre


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Ospiti

Giovanni Labanca

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nterrogare i maggiori maghi del mondo non sarebbe servito per avere un responso sul cammino del Torino, nemmeno con l’ausilio dell’oracolo di Delfi. Impossibile solo a pensare che l’armonia e la provata amicizia tra l’allenatore, la società ed i tifosi potesse finire in questo modo. E’ stata ufficialmente sancita la rottura con l’allenatore che, più di ogni altro, aveva dato al Toro una precisa fisionomia di carattere e di squadra, fino ad essere indicata ad esempio da seguire. Il carattere e la voglia di lottare, tipiche del mister,

si erano trasferite di pari passo negli uomini in granata, che ne mostravano con determinazione la perfetta simbiosi. Il giocattolo, poi, come spesso succede a questo mondo, ha cominciato a rompersi un po’ alla volta, colpa dei risultati che, al contrario dell’anno passato, non sono arrivati copiosi. E di questo passo indietro si chiede il conto all’allenatore che, meravigliato come non mai, sembra incredulo che gli stessi sostenitori fino all’altro ieri lo lodavano, ora abbiano cambiato atteggiamento. Non dice nulla di male contro nessuno, anzi. “Non stiamo facendo un bel campionato” ci dice il mister. Abbiamo subito una inspiegabile inversione di marcia che ha vanificato anni di ottimo lavoro, ma non dobbiamo nemmeno versare lacrime di dolore per una situazione che, a conti fatti, non è preoccupante, se consideriamo che la salvezza, la meta che ormai dobbiamo raggiungere quest’anno, non è messa in discussione, anche se capisco la delusione della piazza granata. Il campionato è ancora lungo e non è detto che non si possa tornare a sorridere”.

L a S Ventura del Toro

Più che una promessa, ci sembra il ragionamento di un uomo di valore che sa il fatto suo, come lo sa nel suo difficile mestiere. Pagherà la parcella dell’ingratitudine e andrà a cercarsi lavoro

Derby d’Italia con il Napoli che tifa Inter

R

iflettori puntati su Torino per il derby d’Italia fra Juve ed Inter. I bianconeri arrivano dalla faticaccia in Champions League, con il Bayern Monaco, dove stavano per essere buttati fuori in anticipo dall’appuntamento europeo. Allegri ha già archiviato la sfida con i tedeschi e dai suoi ragazzi vuole con l’Inter un’altra prova d’orgoglio per non vanificare tutto quanto hanno fatto di buono nelle ultime sedici giornate di campionato, dove hanno collezionato trentun punti che hanno permesso alla squadra prima l’aggancio del Napoli e poi la vetta alla classifica. Grazie al pareggio del Milan al Aan Paolo, i bianconeri sono riusciti a mantenere il comando delle operazioni e con l’Inter faranno sicuramente il possibile per confermare questa loro positiva situazione. L’Inter arriva dal confortante successo casalingo con la Sampdoria e proverà a sferrare il colpaccio, in particolare modo per cancellare la pesante scnfitta di un mese fa in Coppa Italia. La sfida tra bian-

coneri e nerazzurri solitamente non ha pronostico, però, questa volta, con l’Inter a caccia di punti per recuperare il terreno perduto, tutto è possibile. Eder scalpita alla ricerca del primo gol con i colori dell’Inter, ma dall’altra parte c’è una squadra, vedi la reazione con il Bayern di Monaco, capace di qualunque impresa. Il Napoli, in campo domani sera contro la Fiorentina al Franchi, sarà sicuramente davanti ai televisori a tifare Inter, dal momento che la classifica vede la squadra di Mancini distanziata di ben nove punti da loro in classifica. Ultima chiamata per il Verona dopo la vittoria nel derby con il

Chievo. Gli scaligeri saranno al Friuli contro l’Udinese, mentre la Sampdoria, a Marassi, incrocerà le armi con il Frosinone che dopo il pareggio interno con la Lazio, si è portato quasi addosso ai liguri di Montella. Un’attenzione particolare, in questa giornata spezzatino, anche al match di Modena fra il Carpi ed una Atalanta finita, domenica scorsa, sotto i colpi di una Fiorentina corsara. Prova del nove, infine, per la Lazio nel posticipo di domani sera con il Sassuolo, qust’ultimo deciso a strappare un risultato positivo all’Olimpico, dopo la bella vittoria in rimonta con l’Empoli.

su altri lidi e non gli sarà difficile trovare una degna collocazione. Il Toro, piuttosto, che fine farà, dovendo ripartire da zero con un nuovo allenatore? In attesa della risposta, i granata sono attesi

dal Diavolo che non sbuffa più di tanto, come da minimo contratto sindacale, ma che aspetta sempre di riprendere ad essere quello che fu, a cominciare dalla vittoria contro il Toro, anche

per avere un regalo da portare in omaggio a Berlusconi, per i suoi trent’anni di presidenza. “Noi giocatori ce la mettiamo tutta, anche se in questa stagione ci manca qualche compagno importante che è stato ceduto per ovvi motivi, dice candidamente capitan Glik Kamil. Non possiamo sempre essere al top e un calo di pressione è nella natura delle cose. Chiediamo ai tifosi di non abbandonarci proprio adesso, in ricordo, se non altro, di quello che abbiamo fatto di buono gli anni passati. In fondo, siamo sempre gli stessi e torneremo ad essere competitivi e se lottiamo assieme, sarà anche più facile fare meglio. Noi promettiamo il massimo impegno, ma non meritiamo più tanti fischi”. Il Toro, dunque, scalpita e fa le prove generali per tentare l’incornata maligna al Diavoletto, che, da parte sua, non ha nessuna intenzione di lasciargli libero pascolo sul prato amico di San Siro, forte anche del bel pareggio di Napoli. Che sia una bella lotta.

Contro il Torino maglietta speciale per il Milan firmato Berlusconi Curiosità

Marjlja Bisceglia

L

e belle avventure vanno, giustamente, immortalate e, perché no, ricordate. Il Milan di Berlusconi, anche se negli ultimi anni ha perso il suo splendore, ha fatto grandi cose e questo “matrimonio” sarà suggellato da una maglietta speciale. In occasione dell’incontro odierno contro il Torino alle 20.45, la squadra rossonera indosserà, come anzidetto, una maglia speciale: al centro del petto sarà ricamato in oro il testo “20 febbraio 1986-20 febbraio 2016 Silvio Berlusconi”. Le maglie saranno poi messe all’asta e il ricavato sarà devoluto in favore dei progetti sostenuti da Fondazione Milan. Sarà possibile scoprire la maglia celebrativa già dalla mattinata di sabato 27 Febbraio, poichè verrà esposta in anteprima a Museo Mondo Milan e presso il Milan Megastore di C.so Vittorio Emanuele.


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l Milan visto al San Paolo sembrava il Foggia di Oronzo Pugliese, palla lunga e pedalare, randellate e tutti a difendere a mo di autobus davanti la porta e per la prima volta si è visto attuato il “Modulo a Farfalla” di mister Canà, il famoso 5 – 5 – 5 ( 11 calciatori più arbitri). E comunque sono soddisfazioni seppur minime quelle viste, il Milan dei Sacchi, dei Capello, delle Champions, delle Coppe Intercontinentali, che arriva al San Paolo, fa ostruzionismo, perde tempo nel rilanciare il gioco, fa barricate tipo Padova di Nereo Rocco ed esulta alla fine per avere pareggiato mi conforta come tifoso del Napoli. Io mi sarei vergognato se la mia squadra avesse giocato così. Certo che il sogno di vincere questo campionato comincia a scemare man mano che passano i turni e ci si rende conto che anche per quest’anno la Juventus farà man bassa; a questo punto, per il bene del calcio nostrano sarebbe stato meglio avesse vinto l’Inter o la

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S t o r i e d i o ccas i o n i a n date Roma, così da non egemonizzare il torneo nel modo come sta accadendo da 5 anni, un monopolio che alla lunga mortifica l’ intero settore calcistico. Gli azzurri, con tutti i loro difetti tecnici e di scuderia, ci hanno comunque provato, anche se non doveva certo essere il compito primario dei partenopei in questa stagione di transizione, ma voglio sottolineare che senza la nostra presenza a oggi la Juve avrebbe già preso il volo definitivamente, senza antagonisti. Si esce anche dalla Europa League ad opera del Villareal, dopo che era già accaduto con la Coppa Italia contro l’Inter, ma la partita contro gli iberici l’abbiamo persa lì al Madrigal, per le amnesie di un arbitro scandaloso, e comunque paghiamo il calo fisico e il momento no degli attaccanti e del portiere, una stanchezza fisica naturale, che capita a tutte le squadra durante l’arco della stagione, al Napoli è arrivato nel momento clou della stagione. Però è un peccato, usciamo a testa alta,dopo un girone di qualificazione stratosferico al limite della fantascienza, e l’amarezza rimane forte perché meritava-

mo di più nonostante la scarsa condizione che però contro gli spagnoli almeno in taluni pare riaffiorare finalmente e anche in maniera energica. Si ritorna al campionato, contro i viola di Paulo Sousa a Firenze, ulteriore partita verità che chiude un ciclo terribile di gare che finora sono andate nel peggiore dei modi. Anche la Fiorentina come il Napoli è uscita dalla competizione Uefa, perdendo malamente in Inghilterra contro il Tottenham. La squadra di Pochettino si è dimostra superiore a quella toscana, e guadagna meritatamente la qualificazione agli ottavi di finale di Europa League. Mason porta in vantaggio i padroni di casa nel primo tempo, il gol di Lamela e l’autorete di Rodriguez nella ripresa chiudono i conti. Al Franchi quindi si esibiranno due

squadre che si leccano le ferite della debacle europee del calcio nostrano. Il Napoli però se dovesse perdere ancora inficerebbe sia la posizione finora raggiunta di antagonista principale della Juventus, sia la fascia di distanza tra gli azzurri e il terzetto che lo insegue rischiando così di essere risucchiato nel gruppone che si limiterebbe a solo due punti, sarebbe davvero spiacevole per i tifosi del club partenopeo ma la realtà dice che da 4 partite consecutive il club di De Laurentis non vince e soprattutto non convince più come prima. Fiorentina-Napoli è stata spesso una partita che ha fatto da spartiacque alla stagione di entrambe; nella stagione 2010-11 la gara terminò 1-1 con le reti di Cavani al 5° ed il pareggio di D’Agostino al 50° mentre il 12 febbraio ci fu

il rotondo 3-0 con la doppia firma di Cavani più Lavezzi. In Serie B le strade si sono incrociate una sola volta, il 22 maggio 2004: Fiorentina-Napoli 2-1. Azzurri in vantaggio con Dionigi al 25° ma nella ripresa prima Fontana poi, all’87°, Delli Carri ribaltarono il risultato in favore dei gigliati. Facendo un balzo indietro di una ventina d’anni, fu fondamentale il Fiorentina-Napoli del 13 gennaio 1985; era il primo Napoli di Maradona, guidato da Marchesi, e il gol del Pibe scacciò i fantasmi di una crisi. Due anni dopo le cose andarono diversamente: Napoli capolista affossato per 3-1, reti dell’ex Diaz, 2-0 di Antognoni, 2-1 di Maradona e terza rete viola di Monelli il quale con un tiro da centrocampo ebbe ragione di Garella che in quel concitato finale si lanciò

avanti per cercare il 2-2. Prima sconfitta stagionale per il Napoli che si sarebbe cucito il tricolore. Diaz farà ancora male alla sua ex squadra nel maggio dell’88; un dolore doppio non tanto per le sue due reti ma perché con quel 3-2 il Napoli di fatto consegnò lo scudetto al Milan vincitore al San Paolo sette giorni prima. Questa la successione delle reti: Di Chiara all’8° con un’azione personale, pareggio di Ferrara al 24°, quindi doppietta di Diaz – allora non c’era la moda di non esultare ad un gol segnato all’ex squadra – e 3-2 di Renica quasi allo scadere. Napoli vittorioso due stagioni consecutive: 3-1 nell’89, Pellegrini rispose alla punizione vincente di Careca prima della doppietta di Carnevale nella ripresa, e lo 0-1 nel gennaio ’90 con la rete di Fusi.


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Alberto Figliolia, Davide Grassi, Mauro Raimondi

IL DERBY DELLA MADONNINA

pagine 284 - ill. - prezzo € 16,00

smo calcistico, l’esaltazione della

to casciavit (Fratelli Frilli Editori,

isbn 978-88-6218-242-3

dialettica, della libertà. Questo

2008). Nel 2013, ha curato il Dia-

libro rappresenta un sincero, ap-

rio della mia guerra (Segni e Pa-

ell’ottobre del 1908, cu-

passionato atto d’amore nei suoi

role), scritto da suo padre Paolo,

riosamente a Chiasso, si

confronti.

e nel 2014 ha partecipato all’an-

disputava il primo Inter-Milan,

Alberto Figliolia è giornali-

tologia 33 Racconti rock (QuiE-

la sfida che sarebbe diventata il

sta pubblicista. Collabora con

dit). Il suo sito è www.davideg.it,

derby italiano per eccellenza, il

il «Gazetin», periodico indi-

il blog www.fuorigiocoblog.com.

più giocato, il più prestigioso. Il

pendente di cronaca civile, e

Mauro Raimondi, milanese, ha

derby della Madonnina ne ce-

«tellusfolio», rivista telematica

esordito nel 2003 con Invasione

lebra la storia ripercorrendo in

“glocal”. Allenatore di basket, ha

di campo. Una vita in rossonero

sessantuno storie la sua gloriosa

provato a coniugare la passione

(Limina), partecipando all’an-

epopea attraverso partite famose

dell’insegnamento con i concetti

tologia

e incontri che pochi conoscono.

di agonismo, democrazia e soli-

(Limina, 2003). Insegnante di

Un lungo, intenso e vivace rac-

darietà. Collabora con Silvana

Storia di Milano, ha curato la

conto, ricchissimo di aneddoti,

Ceruti alla conduzione del Labo-

biografia del poeta Franco Loi in

interviste, personaggi: dai fratelli

ratorio di Scrittura creativa nella

Da bambino il cielo (Garzanti,

Cevenini all’immenso Meazza

Casa di Reclusione di Milano-

2010). Della sua città ha raccon-

che segnò con entrambe le ma-

Opera. Ha scritto numerosi libri

tato il cinema in Milano Films

glie, dai fuoriclasse come Nyers

navigando fra poesia e sport.

1896/2009 (Frilli, 2009, coautore

e il Gre-No-Li, Rivera e Mazzola,

Condivide con Çlirim Muça la

M. Palazzini), le testimonianze

Matthaeus e van Basten, Ibra e

vocazione alla divulgazione del-

dei viaggiatori stranieri in Dal

Kaká, a giocatori magari meno

lo haiku e crede con fermezza nel

tetto del Duomo (Touring Club,

celebri ma che un’impronta, nel-

martello libertario e gandhiano

2007) e i libri in CentoMilano

la stracittadina, l’hanno lasciata:

della poesia.

(Frilli, 2006). I tre autori hanno

Smerzi, Bonizzoni, Cappellini,

Davide Grassi, giornalista pub-

pubblicato insieme Centonovan-

Belli, De Vecchi, Minaudo e tan-

blicista, ha collaborato con diver-

tesimi (Sep, 2005), Eravamo in

ti altri. Calcio, dunque, ma non

si quotidiani nazionali – tra cui il

centomila (Frilli, 2008) e Portieri

solo. Poesia, musica, fatti di cro-

«Corriere della Sera» – prima di

d’Italia (A.Car, 2010). Nel 2010,

naca si inseriscono spesso e vo-

approdare agli uffici stampa. Ha

Figliolia e Grassi hanno inol-

lentieri nei racconti, al pari delle

pubblicato Inter? No, grazie! (Li-

tre scritto La sua Africa. Storia

vicende di una città fortunata

mina, 2002), Rossoneri comun-

di Samuel Eto’o (Limina), e nel

a possedere il derby. Perché la

que (Limina, 2003) – antologia

2012 Grassi e Raimondi hanno

stracittadina, oltre a essere emo-

curata con Andrea Scanzi –, La

pubblicato Milano è rossonera

zione allo stato puro, è anche de-

palla è rotonda? (Limina, 2003),

(Bradipolibri).

mocrazia: una sorta di bipolari-

Rossoneri. Il manuale del perfet-

N

Rossoneri

comunque


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finestra sul mondo e dintorni Attualità

Giovanni Labanca C’è allarme in tutta Italia per una proposta di legge che non fa dormire sonni tranquilli a milioni di cittadini ed ai loro amministratori. Corre sul web la paura, come se si fosse in attesa di una nuova sciagura per la già martoriata Nazione. Scrive, su Face Book, Biagio Costanzo, sindaco di Episcopia, un ridente paesello di 1441 abitanti, in provincia di Potenza, che domina dall’alto la lussureggiante Valle del Sinni: “Circola, ormai con insistenza, voce di una proposta di legge, formulata da venti deputati del PD, sulla soppressione di tutti i Comuni al di sotto dei cinquemila abitanti, per cui in Basilicata ne resterebbero in piedi solo trenta su centotrentuno. Ora, considerato che questi venti geniali parlamentari, con il loro ispiratore, non sono stati eletti da nessuno, bensì “nominati”, il sottoscritto, eletto, invece, direttamente dal popolo come sindaco, propone l’abolizione dei venti parlamentari, per la semplice ragione che, senza dubbio, questa arrecherebbe minori danni ai cittadini”. Abbiamo scelto questo esempio come simbolo del pensiero comune, che riguarda tutte le regioni italiane e soprattutto la vastissima comunità montana

Proposta indecente: cancellare i piccoli comuni che, in buona parte, forma il nostro territorio. La legge in questione, già peraltro ventilata dal governo Prodi, con la Fornero in prima linea, sbandiera la necessità di accorpare i piccoli comuni per ottenere un bel risparmio sulla spesa pubblica ed avere, per i cittadini, migliori servizi. Questa affermazione viene fortemente contestata da tutti gli amministratori locali, che governano paesini arroccati sulle montagne e posti geograficamente lontani gli uni dagli altri, in condizioni tali da non poter avere nemmeno strade di collegamento agevoli e mezzi di comunicazione adeguati. Due sono gli aspetti salienti su cui si invita il governo a ragionare, quello economico e quello sociale, per cui le posizione sono molto lontane e si avviano a rinfocolare un vecchio contenzioso con le Istituzioni centrali, che, ap-

punto per questo, non vivono direttamente le reali criticità dei piccoli comuni. La risposta a quello economico arriva direttamente dalle cifre spese per agevolare l’accorpamento: si è aumentata la spesa stessa, tanto è vero che si sono stanziati 180 milioni per gli anni 2013, 2014 e 2015, in aggiunta ai 260 milioni già erogati con la legge 388/2000, per un bel totale di 440 milioni. Questi solo per il momento, senza pensare a quanti soldi ci vorranno ancora per creare nuove strutture centrali, sanitarie e burocratiche, che dovrebbero far fronte alle nuove esigenze. Molto contestato, per questo, è soprattutto l’articolo diciassette della legge Fornero che impone “idolatricamente” l’unione come modello idoneo al risparmio ed all’efficienza. I sindaci, anche per bocca dell’ANCI, si sono espressi in maniera assai diversa ed

Castelmezzano

Castelmezzano, annoverato tra i 37 Borghi più belli d’Italia, questo minuscolo borgo, arroccato tra le Dolomiti lucane ad un’altezza di circa di 1000 m, è famoso soprattutto per il “Volo dell’Angelo” hanno ribattuto a muso duro alle variopinte proposte governative, con una relazione dettagliata, con la quale dimostrano tutte i difetti di questa iniziativa che va contro gli interessi dei cittadini. Questi, in effetti, lo fanno notare tutti, anziché essere considerati al centro di un nuovo processo evolutivo di complessa preparazione, sono trattati come semplici numeri, pedine di scambio di un sistema economico vergato a tavolino, senza tenere minimamente conto dell’aspetto umano, antropologico della complessa operazione di accorpamento. I cittadini, soprattutto nei piccoli agglomerati, hanno sempre avuto come punto centrale di riferimento il loro Municipio, il loro sindaco, visto come un padre che protegge la sua famiglia e l’aiuta a mantenere salde e vive anche le numerose attività lavorative, le tradizioni ed i servizi stessi. Ogni paese, questa è la

bella realtà che ci si pone davanti da millenni, ha un suo cuore,una sua identità che più che dal campanile in se stesso, le deriva dalla storia, che è ben diversa da quella degli altri paesi del circondario e che nessuna legge, nemmeno del governo Renzi, potrà mai cancellare. Quello che bisogna fare, piuttosto, è invitare tutte le amministrazione ad una gestione della cosa pubblica più oculata e rigorosa , che eviti i tanti sprechi che vengono alla luce ogni giorno in tutta la penisola, senza distinzione tra Nord e Sud. Solo così , la spesa pubblica generale potrebbe essere contenuta, se affiancata anche da una riduzione drastica dei tantissimi anacronistici privilegi della classe politica centrale, di deputai e senatori, che agiscono da vere sanguisughe sulla già dissanguata Italia , che, invece, merita più rispetto ed eguaglianza dei cittadini di fronte ai problemi economici che pure ci sono e sono

La Russia abbatterà il Califfato L

a Russia è più realista del re. L’America no. Putin, fortuna per noi, non è uno sprovveduto, sa benissimo qual è la situazione in Siria e nel resto del Medio Oriente e di conseguenza capisce di essere dalla parte giusta, dove, per lo meno, i governi sono riconosciuti sul piano internazionale, Siria compresa. In Libia c’era Gheddafi: è stato abbattuto e trucidato. In Iraq c’era Saddam ed è stato impiccato. In Egitto c’era Mubarak ed è stato messo in croce. In Siria c’è Assad ed i cervelloni dell’Occidente vorrebbero vederlo al

tappeto, come è successo con gli altri dittatori. Assad, d’accordo, è un dittatore, ma il Paese era unito ed aveva il più alto tasso di intellettuali. Risultato, di quanto detto prima: Egitto costretto ad usare il pugno di ferro di Al Sisi, per mettere a tacere gli estremisti dei Fratelli Musulmani, che volevano la sharia, in Iraq guerriglia quotidiana con l’Isis che la fa da padrona, in Libia guerra civile, in Siria idem, con Assad assediato dai ribelli che vorrebbero la primavera siriana. Putin difende Assad e fa bene. Mosca ha al suo fianco l’Iran, che tra l’altro, non è simpatico a

nessuno, però se si vuole la pace, Theeran e Putin devono operare insieme, battendo la ribellione che sta insanguinando la Siria e creando milioni di profughi e provocato più di 500mila morti. Ad Aleppo, i Russi sono stati accusati di aver bombardato due ospedali ed una scuola, provocando un centinaio di vittime, ma siamo proprio sicuri che siano stati loro e non i ribelli, armati fino ai denti quelli che hanno provocato questa nuova tragedia. La miccia per la guerra civile è stata accesa dai ribelli anti Assad, i quali hanno dato l’assist

all’Isis per creare il Califfato. Per il momento, i tagliagole continuano a seminare il terrore, decapitando chi ascolta musica occidentale, come è successo ad un povero ragazzo di quindici anni, scoperto con le cuffie per seguire il festival di San Remo. USA e Russia si sono accordati per creare un corridoio umanitario in Siria, ma l’Isis lo ha già chiuso con bombardamenti a tappeto. Gli Stati Uniti? Washington si dice pronta a collaborare in maniera più concreta con Mosca, ma i cervelloni della Casa Bianca per farlo vogliono, in primo luogo, togliere di mez-

zo Assad, unico bastione, in Siria, contro il terrorismo islamico. Ultima delle loro opere, di questi uomini in nero, quale risposta ad Assad, due autobombe ed alcuni Kamicaze a Damasco ed Homs, con duecento morti. Intanto la Turchia ha fatto sapere che per abbattere l’Isis, bisogna agire da terra e non solo dall’aria, in uno sforzo comune per debellare questo cancro terrorista. era ora perchè Ankara, fino adesso aveva messo il bastone tra le ruote alla coalizione. Basta pensare cosa era successo, qualche mese fa, con la vigliaccata dell’abbattimento del Mig russo.

tanti, se ogni giorno si parla anche di nuove odiose imposte e di tagli generalizzati, che ricadono, in maggior parte, sui più deboli. Come non dare ragione al sindaco di Episcopia, Biagio Costanzo, che è stato,nel frattempo, votato come vessillifero di una protesta legittima quanto sentita, in virtù della sua carica donatagli dai suoi concittadini e che onora ogni giorno con competenza e dedizione? Questo sarà una nuova grana per dei legislatori arruffoni e faciloni ,che non sanno guardare al di là dello scranno parlamentare su cui siedono spensierati e lontani assai dal mondo che li circonda ed ai quali, in chiusura, vogliamo dedicare questa bella frase di Cesare Pavesi :”Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo e che ,anche quando non ci sei, resta ad aspettarti”. Lo capiranno mai i soloni del Parlamento?

buco NERO

Luigi Sada La Turchia si è finalmente accorta, tappandosi gli occhi, che far la guerra solo ai curdi, che tra l’altro combattono l’Isis, è un vero autogol che ha portato alle sue frontiere migliaia di profughi siriani.


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Cinema

Anastasia Mazzia

P

er tutti i Fan di Samantha Cristoforetti e gli appassionati di Spazio e galassie, le Officine UBU distribuiranno

solo martedì 1 e mercoledì 2 marzo il film “Astrosamantha la donna dei record nello spazio” diretto dallo scrittore Gianluca Cerasola. Samantha Cristoforetti è la prima donna italiana nello spazio ed è l’astronauta ESA in missione ASI e capitano pilota dell’Aviazione Militare ad aver trascorso più giorni consecutivi nello spa-

Il giornalista ed autore di reportage Cerasola ripercorre con questo documentario tre anni della vita dell’astronauta: la dura preparazione fisica e mentale che le hanno permesso di diventare la prima donna italiana ad andare nello spazio. La voce narrante dell’attore Giancarlo Giannini segue le diverse fasi di preparazione della

La donna zio in un’unica missione. Infatti è stata la prima donna ad aver trascorso 199 giorni, 15 ore e 42 minuti nello spazio e anche la prima ad aver percorso oltre 130 milioni di chilometri.

missione, gli inediti momenti precedenti al lancio – con la presenza per la prima volta in video della famiglia di Samantha –, l’arrivo nell’etere ed il suo emozionante ritorno a casa. La pellicola segue i suoi spostamenti: si attraversano i continenti alla scoperta delle varie

cosa nascondono gli astronauti negli armadietti dei mini appartamenti di Star City.

il sogno agenzie spaziali - europea (ESA), americana (NASA) e russa (Roscosmos) – e dei centri aerospaziali come Star City nei dintorni di Mosca o il Johnson Space Center di Houston, fino al lancio dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan. Si scoprono abitudini, aneddoti, curiosità come la tradizione russa della visitaomaggio prima della partenza alla tomba di Yuri Gagarin, o

Regali da uno sconosciuto: il thriller sul bullismo

Il regista Cerasola, con questa pellicola, ci mostra tutta la forza e la tenacia sia della donna che

un omaggio all’eroina, ma anche alla donna ingegnere, che sempre con il sorriso affronta le difficoltà ed elargisce generosamente la sua esperienza unica e meravigliosa. Il documentario regala anche un sogno: la conquista possibile dell’ignoto attraverso immagini inedite e sorprendenti. L’Italia è anche Samantha Cri-

lo spazio dell’astronauta. “Astrosamantha - la donna dei record nello spazio” non è solo

stoforetti: una donna, un sogno che si realizza, la entusiasmante avventura spaziale.

D

al 3 marzo arriva nelle sale il thriller psicologico “Regali da uno sconosciuto - The Gift” scritto, diretto ed interpretato da Joel Edgerton (“Animal Kingdom”, “Black Mass - L’ultimo gangster”). La pellicola ruota intorno alla domanda: “che cosa accadrebbe se qualcuno a cui in passato si è fatto del male ricomparisse casualmente a distanza di anni?”. Simon (Jason Bateman) e Robyn (Rebecca Hall) sono una giovane coppia appena trasferiti nell’assolata California per il nuovo e promettente lavoro di Simon. Un giorno, casualmente, incontrano Gordo (Joel Edgerton), un ex compagno di liceo di Simon. Dopo una serie di incontri indesiderati e regali misteriosi riemerge dal passato un orribile segreto. Quando Robyn scoprirà la verità inquietante su quanto è accaduto tra Simon e Gordo, inizierà a dubitare del suo stesso marito. La verità sconvolgerà la vita dei protagonisti. Opera prima dell’attore e sceneg-

Il thriller sul bullismo giatore Joel Edgerton, la pellicola ripropone molti cliché tipici del film di genere. C’è la solita casa tutta vetri, la protagonista femminile fragile e dubbiosa, l’uomo rampante e prepotente, lo stalker pazzoide, la vicina di casa invadente, lo sconosciuto alla porta che viola la nostra intimità. Allo stesso tempo però il regista riesce a

costruire un prodotto cinematografico nuovo, brillante e pieno di suspense. Ad una sceneggiatura ben articolata corrisponde uno sviluppo narrativo ben costruito che regala mistero e tensione, oltre ad una regia magistrale e pulita. Ottimi sono anche i protagonisti: dal sempre bravo Jason Bateman (“Come ammazzare il capo..e vivere feli-

ci 1 e 2”, serie tv “La casa nella prateria” e “Scrubs - Medici ai primi ferri”) allo stesso Joel Edgerton. Il thriller poi prende le mosse da tematiche importanti e purtroppo attuali come il bullismo. Infatti lo scherzo apparentemente innocente, la piccola prepotenza, la stessa azione del bullo si ripercuote sulle vittime non solo nell’immediato ma può

influenzarne diversamente la vita. Dopo gli ultimi tragici fatti di cronaca che registrano atti di bullismo nelle scuole e vittime sempre giovanissime, questo film sembra essere un thriller molto realistico ed attuale. “Regali da uno sconosciuto” è un uno thriller pieno di suspense e colpi di scena, con un finale sorprendente.


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Musica

Riccardo Sada

I

l ritorno della “signora” della Tv e tre nuovi coach - ciascuno con il proprio “marchio”, dal rap al pop - a caccia di talen-

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È tornato The Voice Of Italy ti: Raffaella Carrà, Dolcenera, Emis Killa e Max Pezzali. Sono loro, dallo scorso mercoledì 24 febbraio, in prima serata su Rai2, a occupare le quattro poltrone rosse di “The Voice of Italy”. Ancora tredici puntate per tornare alla ricerca di talenti, partendo solo dalla voce. A condurre questa quarta edizione c’è ancora Federico Russo, mentre nei panni della V-Reporter è Angelina, che mostra i retroscena e le curiosità interagendo con il pubblico da casa attraverso il sito ufficiale e

i social network. Il programma, inoltre, è seguito in diretta anche da Radio2 Rai con “The Voice of Radio2”. Oltre i quattro coach, la novità sta anche nello svolgimento delle quattro fasi della gara, durante la quale i talenti si esibiscono dal vivo con un’orchestra che esegue la grande musica italiana e internazionale. Le Blind Audition, le audizioni durante le quali i Coach non possono vedere il talento, sono passate da cinque a sei. Per le due Battle poi i Coach

Su Rai2 tre nuovi coach, Dolcenera, Emis Killa, Max Pezzali, e il grande ritorno di Raffaella Carrà, per la quarta edizione dell’evento televisivo che premia la Voce. Da mercoledì scorso in prima serata su Rai2. Conduce Federico Russo devono scegliere tre componenti della propria squadra (anziché due). Ma solo uno accede alla fase successiva. Anche in questa edizione, inoltre, è valida l’opzione Steal, grazie alla quale i cantanti eliminati da un Coach, sono recuperati da un altro. Segue la fase dei due Knockout, durante la quale i talenti si sfidano con il loro cavallo di battaglia. La parte finale, la più attesa dello show con i quattro Live, decretera il vincitore di “The Voice of Italy”. “The Voice Of Italy” è un programma realizzato da Rai2 in collaborazione con Talpa Italia, negli studi del Centro di Produzione Tv Rai in via Mecenate a Milano. Info su www.thevoiceofitaly.rai. it


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Musica

Adam Beyer

Riccardo Sada

VENERDI’ 4 MARZO DRUMCODE NIGHT

AL FABRIQUE MILANO

DI

POWERED BY AMNESIA

N

el 2016, la label Drumcode celebra i suoi primi vent’anni di onorata attività. Un anniversario da iniziare a festeggiare nel migliore dei modi venerdì 04 marzo al Fabrique di Milano con la Drumcode Night e la musica di Adam Beyer, Bart Skils e PanPot (rigorosamente in ordine alfabetico). Adam Beyer ha fondato Drumcode nel 1996, e in breve tempo l’ha portata nell’olimpo delle label techno, grazie ad uno stile essenziale, talvolta duro, sempre distantissimo da qualsiasi compromesso musica-

le. Suo indiscusso pregio, la capacità di cogliere sempre quanto ci sia di positivo e di attuale in ogni produzione di musica elettronica. Se ne ha una prova lampante ascoltando la recentissima compilation The Drumcode A-Sides, sapiente mix tra talenti collaudati e giovani promesse. Sin dalla fine degli anni novanta, l’olandese Bart Skils ha trovato rapidamente la strada maestra, grazie in particolare ad una serie di remix per artisti quali Joris Voorn, Nicole Moudaber, Kollektiv Turmstrasse e ovviamente Adam Beyer. Tassilo Ippenber-

ger & Thomas Benedix aka PanPot hanno concluso un trionfale 2015, caratterizzato dal loro The Other Album Tour, il loro secon-

do album uscito a sette anni esatti di distanza da Pan-O-Rama, il loro lavoro d’esordio. Dopo la serata al Fabrique, sabato 02 aprile

Adam Beyer e Pan-Pot si ritroveranno insieme nell’edizione 2016 di Timewarp, uno degli eventi techno più importanti al mondo.

La miglior dimostrazione della qualità assoluta della Drumcode Night di venerdì 4 marzo.


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teatro

H

a debuttato il 18 febbraio scorso la versione originale di CATS con orchestra dal vivo. Lo show sarà in Italia per solo cinque settimane dal 18 febbraio al 20 marzo 2016 e proporrà uno spettacolo con molte piacevoli novità che

L

’accordo di sesta napoletana è costruito sul II grado abbassato della scala minore. Essa si trova allo stato di primo rivolto e avrà la numerica di 3-6 in quanto primo rivolto di triade. Tale accordo poggia sul IV grado della scala minore napoletana, ed ha un intervallo di terza minore e sesta minore. Ad esempio, nella tonalità di Sol minore, il basso dell’accordo di sesta napoletana è Do, la 3ª minore è Mi bemolle e la sesta minore (che forma l’intervallo di seconda minore con la tonica) è La bemolle. La risoluzione è sul V grado (che fa la cadenza composta consonante) dal quale si approda al I grado. In giro tra l’altro si racconta che dei famosissimi personaggi sostengono la tesi per cui il jazz lo avrebbero, in pratica, inventato gli italiani emigrati che portarono il suono “della sesta napoletana, che ha dato il via alle scale usate nel jazz. Il fatto che poi, frasi di questo tipo, le hanno asserite anche altri illustri critici musicali che sommergono i canali di comunicazione più istituzionali, e sto parlando di gente famosa, seguita e ascoltata vorrà dire magari che un pizzico di verità potrebbe esserci. Io ritengo che non sia così. La sesta napoletana non è una nota, e poco o nulla di ciò che è scritto in quella frase corrisponde a verità. Si potrebbe dire che è un accordo, ma in realtà non è corretto

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hanno già conquistato il pubblico inglese. Il musical, tornato in tour nel 2013, ha riconquistato il West End londinese nello scorso dicembre 2014 e per l’occasione si è riunito il team creativo originale (il regista Trevor Nunn, la regista associata e coreografa Gillian Lynne, lo scenografo John Napier e il compositore Andrew Lloyd Webber) che ne ha rivisto alcuni brani. La nuova versione di CATS non ha mancato il suo obiettivo, sbancando il botteghino e registrando il tutto esaurito. Un attore italiano, Greg Castiglioni, interpreta i

ruoli di Bustopher Jones (il gatto gourmet che passa le sue giornate al ristorante), Gus (il gatto del teatro) e Growltiger (il gatto pirata). CATS, musical di Andrew Lloyd Webber del 1981, è uno dei più famosi musical nel mondo: ha battuto tutti i record di longevità, spettatori e incassi. E’ stato visto da oltre 73 milioni di persone ed ha affascinato il pubblico in oltre 30 paesi in tutto il mondo.

non solo calcio

La sesta napoletana

Pino Daniele

neanche questo. La sesta napoletana è una cadenza, una sequenza di accordi, in un contesto preciso e con un voicing ancora più preciso. La sesta napoletana è perciò un

accordo in primo rivolto, cioè con la terza al basso. L’accordo in questione, e questa è la parte più interessante, è l’accordo maggiore costruito sul secondo grado abbassato di una

tonalità minore. Il suono caratteristico di questa cadenza è dato dall’intervallo di terza diminuita che si forma fra il IIb (sIb) e la sensibile (sol), sia che esso si presenti come sal-

to diretto o come sequenza di seconde minori (due semitoni consecutivi) se si passa dal Lam/ mi. Quest’accordo, o meglio questa cadenza, è in uso già dal ‘700 e si

Suoni e Sapori

è sviluppato nella scuola napoletana. E’ costruito, infatti, sul secondo grado della scala minore napoletana (1 b2 b3 4 5 6b 7), in Lam: la sib do re mi fa sol- la. Ho pure trovato un sito, un forum, dove dicevano che la sesta napoletana è il sesto grado abbassato alla scala maggiore (il lab in Do maj) con relativo accordo di Fam o Lab maj. No! Come ho già spiegato, l’ordinale (e quindi l’intervallo) “sesta” è relativo all’intervallo, alla distanza della nota caratteristica di questa cadenza e di quest’accordo dal basso del IV grado e non al grado della scala (che invece è il IIb). Una volta Renzo Arbore affrontò un discorso sulla ‘settima napoletana’. Ma forse anche lui confuse le cose e intendeva appunto parlare della sesta. “In Maggio se ne va“ di Pino Daniele il brano viene introdotto proprio con gli accordi riconosciuti come “sesta napoletana” e in quel passaggio si scorge con totale chiarezza l’anima del sound napoletano. E allora jamme cumpa’, jamme a suna’!


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