Pronto soccorso per il mal di schiena

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RIZA IL DISTURBO CHE COLPISCE TRE ITALIANI SU QUATTRO

Dalle vertebre cervicali fino al coccige, la nostra schiena è una parte vulnerabile del corpo. Si possono allora verificare episodi acuti di artrosi cervicale, dorsalgie, lombalgie In questa guida troverete gli esercizi che permettono di vincere il dolore e superare di slancio la rigidità muscolare, per riprendere al più presto le occupazioni di ogni giorno. Ma ci sono anche preziosi consigli per evitare le ricadute, grazie ai suggerimenti di tipo alimentare e a quelli che vengono dalla medicina naturale. La schiena è la nostra colonna, sostegno, il pilastro su cui strutturiamo il nostro stare al mondo. Ecco perché dobbiamo occuparcene con tutta l’attenzione

PRONTO SOCCORSO PER IL MAL DI SCHIENA

e infiammazioni della parte sacrale.

che merita, evitando di tacitare il dolore con farmaci da banco. Dobbiamo puntare a un benessere autentico, garantito da poche e semplici abitudini sane e virtuose.

PRONTO SOCCORSO PER IL MAL DI SCHIENA GLI ESERCIZI E I RIMEDI NATURALI CHE TOLGONO IL DOLORE E DISINFIAMMANO SUBITO LA COLONNA VERTEBRALE COME EVITARE LE RICADUTE Tutte le posture utili per preservare la mobilità delle vertebre LA CURCUMA Con i suoi principi attivi neutralizza le tossine che infiammano

RIZA Cover STESO SCHIENA.indd 1

RIZA

Edizioni Riza S.p.A. - Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it

PER OGNI DISTURBO LA CURA CHE FUNZIONA Come risolvere gli attacchi di cervicale, dorsalgie lombalgie e sciatica 26/07/19 16:46


LE BASI FISIOLOGICHE SOMMARIO

Schiena sana e senza f EDITORIALE

IL TERZO DISTRETTO

La schiena dice molto di chi siamo

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La zona lombare .............................................................................58 SOS lombalgia ................................................................................... 60

LE BASI FISIOLOGICHE

Gli esercizi per il dolore lombare ....................... 62

La schiena: colonna della vita ................................ 06

I rimedi di pronto uso

........................ 08

per la lombalgia ............................................................................... 66

È una struttura a curve .......................................................... 10

Il legame con l’intestino ..................................................... 70

..................................................12

C’è una relazione con la vitamina B12 .........72

La parte scheletrica del rachide Il suo corredo muscolare

I nervi della colonna vertebrale È un disturbo molto diffuso

............................ 14

........................................ 16

IL QUARTO DISTRETTO

............... 18

La zona sacrale ................................................................................... 74

Il sovrappeso è il vero nemico ...............................20

SOS sacralgia .......................................................................................... 76

............................................. 22

Gli esercizi per la zona sacrale ................................ 78

In che modo la mettiamo a rischio Attenti agli errori posturali

Altre possibili cause di mal di schiena ...... 24 Ernie e protusioni: che cosa sono? ................ 28

NUTRIENTI E DORSALGIE Il legame tra alimentazione

IL PRIMO DISTRETTO

e mal di schiena .............................................................................. 80

La zona cervicale ...........................................................................30

L’importanza dell’equilibrio

SOS cervicalgia .................................................................................. 32

acido-base ............................................................................................... 82

Il pronto intervento cervicale ................................... 36

L’alimentazione PRAL ..............................................................84

Si possono fare i massaggi? ....................................... 40

Anche le cotture sono importanti ................... 90

Ecco gli integratori più efficaci .............................. 42

Il digiuno toglie il dolore ................................................... 92

IL SECONDO DISTRETTO

I MICRONUTRIENTI

La parte dorsale .............................................................................. 44

Le molecole che aiutano ..................................................94

SOS dorsalgia ....................................................................................... 46

La condroitina, il dolce rimedio

Il pronto intervento

per la salute articolare ............................................................96

contro la dorsalgia ..................................................................... 50

In caso di dolore la glucosamina

E se fosse l’esito

aiuta la colonna ................................................................................ 98

di una frattura? .................................................................................. 54

Collagene e vitamina C:

Rinforza così le vertebre dorsali .......................... 56

sinergia vincente ........................................................................... 100

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a farmaci!

Il PEA, a favore dei nervi e contro il dolore .............................................................................102 La curcuma: una spezia medicinale ............. 104

capire il problema L’iter diagnostico ............................................................................ 106 Il check up del rachide si fa così .......................... 108 Quel legame tra rachide e psiche ...................110 Il momento degli esami strumentali ........... 112

i trattamenti Le cure mediche .............................................................................. 114 Le terapie infiltrative ................................................................... 116 Che cos’è l’ozonoterapia ................................................ 120 Si può usare l’acido ialuronico ................................ 121

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LE BASI FISIOLOGICHE

LA SCHIENA:

colonna della vita È UNA STRUTTURA CHE DEVE ESSERE TANTO FORTE QUANTO FLESSIBILE. FUNZIONA AL MEGLIO SOLO SE È BEN ALLINEATA E QUANDO È SOSTENUTA DA UNA MUSCOLATURA EFFICIENTE. SOLO L’ARMONIA STRUTTURALE GARANTISCE CHE LE VERTEBRE SIANO IN GRADO DI SVOLGERE IL LORO COMPITO DI FLESSIONE, ALLUNGAMENTO, TORSIONE E SOSTEGNO

L

a schiena è una struttura anatomica meravigliosa. È infatti un mirabile mix di forza e resistenza, di elasticità e rigidità. È una parte del corpo che si è evoluta nel corso delle ere per consentire al genere umano di raggiungere la postura eretta la quale, da un punto di vista evolutivo, ha anche contrassegnato in maniera decisiva il nostro sviluppo cerebrale. Per comprendere l’importanza della schiena basta fare un’osservazione semplice e sotto gli occhi di ognuno di noi: guardiamo la differenza che c’è nell’acquisizione della postura “adulta” tra un cucciolo di quadrupede e un bambino. Mentre i cuccioli del primo riescono ad assumere una posizione “adulta” nel giro di poche decine di minuti, i bambini arrivano a stare in piedi (mediamente) attorno all’anno di età. Questo “ritardo”, da un punto di

vista biologico, dipende da molti fattori. E proprio la conformazione della schiena è, tra essi, uno dei più importanti: senza una muscolatura del tronco adeguata, mantenere stabile il nostro baricentro è praticamente impossibile.

Ci sono tre componenti fondamentali

Anche se entreremo nello specifico più avanti nel corso di queste pagine, cominciamo con il dire subito che la schiena basa il suo “funzionamento” e la sua salute, su un equilibrio perfetto di ben tre componenti, una statica, una dinamica e una nervosa. La prima, quella statica, è

rappresentata dalla colonna vertebrale, un insieme di segmenti ossei sovrapposti che svolgono il compito di impalcatura e sostegno. La seconda componente, che abbiamo definito dinamica, è quella muscolo tendinea. I distretti muscolari della schiena sono decisamente elaborati e devono essere in grado di aiutare la colonna nel suo compito di sostegno. La terza componente è quella nervosa, che noi citiamo essenzialmente perché proprio dal midollo spinale (che corre lungo la colonna, nel tubo neurale), partono innervazioni molto importanti per il nostro corpo.

La schiena basa la sua salute su ossa, muscoli con i relativi tendini e nervi

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ecco le sue fuNzioNi Anche se può sembrare decisamente intuitivo, non è così scontato parlare delle funzioni della schiena. Queste sono infatti “di servizio” e risultano meno specifiche di quelle, per esempio, di una mano o di un piede. Possiamo pertanto riassumere i compiti della schiena nel seguente modo: • Protezione del midollo spinale – Il tubo neurale passa lungo la schiena ed è protetto dalle vertebre e dalla muscolatura. Si tratta di una funzione indispensabile poiché qualsiasi difetto di trasmissione rende impossibile la comunicazione tra cervello, arti e organi. • sostegno del peso corporeo – La schiena deve reggere ben due terzi del nostro peso. Quello del capo, prima di tutto, ma anche quello degli arti superiori. Lo deve fare sia quando siamo in piedi, sia quando siamo seduti. Solo quando siamo sdraiati la schiena può considerarsi effettivamente “a riposo”. • Accompagna i movimenti del corpo e ammortizza le sollecitazioni – A ciò raramente pensiamo ma la schiena rappresenta un grande ammortizzatore di ogni sollecitazione che riguarda il corpo umano. Ogni passo del camminare, ogni salto, ogni movimento deve essere assorbito dal dorso nel modo migliore. • sostiene il busto – Se le braccia sono il nostro strumento operativo principale (e le mani ancor di più), la schiena è il supporto con cui possiamo adattare la posizione del tronco per facilitare ogni movimento manuale. Flessioni e torsioni sono praticamente inconsce, per noi, ma sono movimenti che eseguiamo costantemente. Anche solo per mantenere l’equilibrio.

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LE BASI FISIOLOGICHE

la parte schele t del rachide

PER CAPIRE COME CONTRASTARE I PROBLEMI DEL DORSO, È NECESSARIO CONOSCERE L’ANATOMIA DI QUESTA PARTE DEL CORPO. LE VERTEBRE SONO COME DEI MATTONCINI CHE DEVONO ESSERE ALLINEATI IN MANIERA STRATEGICA

L

a colonna vertebrale è la parte scheletrica della schiena stessa ed è composta da un insieme di 33/34 vertebre che vengono suddivise in zone specifiche.

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verteBre cervicali

Si tratta di quelle che hanno il compito di sostenere il capo e sono tra quelle che tendono a soffrire di più, nel tempo. Anche se i problemi che danno non sono ascrivibili al “mal di schiena” nel senso classico del termine (di norma con questa definizione si indica il dolore a livello lombare), ne fanno parte a pieno titolo e a pieno diritto. In genere la sofferenza cervicale non si limita al solo dolore ma si caratterizza anche per una serie di sintomi correlati come rigidità, mal di testa e disturbi quali acufeni e vertigini.

Tale suddivisione dipende non solo da esigenze convenzionali ma è anche espressione di alcune differenze morfologiche che si possono apprezzare tra que-

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verteBre dorsali

Sono definite anche toraciche e, collegate alle costole, costituiscono la gabbia toracica. Questa è la parte che contiene alcuni tra gli organi più importanti per il corpo umano, come i polmoni e il cuore. Quindi i problemi che si manifestano in questo distretto vertebrale possono causare fenomeni di schiacciamento degli organi interni, con un peggioramento delle loro funzioni. Il dolore delle vertebre dorsali si manifesta all’altezza delle scapole ma può irradiarsi anche al torace, per via delle innervazioni e delle fasce muscolari coinvolte.

ste “famiglie” di vertebre, le quali hanno - tra di loro - caratteristiche comuni. La funzione delle vertebre nel loro insieme, tuttavia, rimane sempre la stessa.

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verteBre lomBari

Questa è la sede del “mal di schiena” come comunemente lo conosciamo. Sono le vertebre più robuste della colonna e tale caratteristica è dovuta al fatto che devono resistere alle numerose sollecitazioni che ricevono camminando, correndo, o anche solo stando in piedi o seduti. La loro sofferenza genera i dolori che vengono indicati come “colpo della strega”. Spesso il problema è muscolare, ma può essere anche nervoso o coinvolgere i dischi intervertebrali. A questa altezza sono anche più frequenti le ernie e le protrusioni.

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E TRICA

TRA LE VERTEBRE CI SONO I DISCHI Ogni vertebra è indipendente ma, allo stesso tempo, per evitare che si creino degli attriti tra esse, siamo dotati dei cosiddetti “dischi intervertebrali” che hanno una funzione di guarnizione tra una vertebra e l’altra. I dischi sono costituiti da due strutture concentriche. La prima, più esterna, è l’anesso fibroso che contiene e protegge il nucleo polposo, più interno e soffice, costituito quasi al 90% di acqua. Come accennato per le vertebre, anche i dischi lombari sono più spessi (arrivano fino a 15 millimetri) perché sono anche i più sollecitati, dato che il peso tende a gravarvi sopra. Se si consumano troppo comprimono i nervi.

9/10 VERTEBRE SACRALI

Costituiscono la parte terminale della colonna e in genere sono abbastanza protette da fenomeni di usura. Tuttavia se rimaniamo spesso in posizione seduta (a causa del lavoro) possono sorgere problemi di compressione molto dolorosi. Altrettanto lo sono i traumi della zona sacrale, che possono causare disturbi cronici. La zona sacrale non va trascurata poiché il coccige, proteggendo la zona pelvica, agisce sulla muscolatura del pavimento pelvico il quale è a sua volta un importante centro di controllo della stabilità della colonna.

Le vertebre hanno dimensioni differenti per ogni distretto. La funzione però non cambia 9

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LE BASI FISIOLOGICHE

È una struttura

a curve

LA COLONNA VERTEBRALE, GUARDATA DI FIANCO, SI CONTRADDISTINGUE PER LA SUA ALTERNANZA DI CONCAVITÀ E CONVESSITÀ. È QUESTA LA FORMA CHE ASSICURA AL NOSTRO CORPO DI RIMANERE AL TEMPO STESSO RESISTENTE E FLESSIBILE

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uando appoggiamo la schiena su un muro dritto, possiamo facilmente notare che, se rimaniamo in stazione eretta, non tutta la superficie del dorso aderisce al muro stesso. Anzi, ci sono dei vuoti, più o meno pronunciati, all’altezza della zona cervicale e di quella lombare. Il motivo per cui non riusciamo ad aderire completamente a una superficie verticale è dovuto al fatto che la schiena non è dritta come un filo a piombo ma possiede (per

sua natura e nostra fortuna) delle curve, in corrispondenza di alcune specifiche zone vertebrali.

come si susseguono le anse

Le curvature della colonna sono corrispondenti ad alcuni distretti vertebrali specifici e, in particolare, possiamo dire che c’è una prima concavità a livello cervicale, seguita da una convessità dorsale. La curva della colonna prosegue poi con una concavità lombare fino a che la

Concavità e convessità della colonna assicurano una maggiore capacità di reggere il carico 10

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Attenzione alle iper e alle ipo Le curve della colonna possono però essere troppo accentuate e portare così a una iper-lordosi, come a una iper-cifosi. E lo stesso può avvenire quando le anse sono poco accentuate (in questo caso parleremo di ipo-cifosi e ipo-lordosi). In ogni modo queste deviazioni dallo standard ideale sono dei fattori di rischio per l’efficienza della schiena poiché da una parte avremo una eccessiva sollecitazione delle vertebre più mobili, con un aumento del pericolo di consunzione dei dischi intervertebrali. L’altra variazione può invece generare un’alterazione nella collocazione del baricentro, con una sofferenza delle vertebre della zona dorsale e sacrale, sottoposte a un maggiore carico biomeccanico.

che cos’è la scoliosi?

lordosi

cifosi

colonna ultima il suo percorso sinuoso con un’ultima convessità nella zona sacrale e coccigea. In termini medici le convessità prendono il nome di cifosi, mentre le concavità (rispetto a un ipotetico muro di appoggio), sono definite lordosi. Ecco allora che, frequentemente, potremo sentir parlare di lordosi lombare e cifosi dorsale. Ma per quale motivo la nostra colonna è fatta a curve?

Rendono la struttura più mobile e resistente

Il susseguirsi di anse ha uno scopo preciso, da un punto di vista anatomico: offre una migliore resistenza alla forza

scoliosi

di gravità, quella che ci porta al suolo e che grava sulle nostre spalle e lungo la colonna. Le curve sono fisiologiche, per la schiena, e sono anche benefiche perché conferiscono alla struttura una migliore capacità di resistere alle pressioni e alle sollecitazioni che vengono da tutti i movimenti che compiamo durante il giorno. Le curve anteriori (lordosi) sono contraddistinte da una maggiore mobilità, mentre quelle cifotiche (posteriori), si caratterizzano per una maggiore resistenza. Questo andamento “a fisarmonica” della colonna è la garanzia della sua miglior tenuta.

Le curve della schiena garantiscono un dorso sano ed efficiente. Tali curve si notano valutando la persona di profilo, meglio se questa è appoggiata a una superficie dritta. Non ci devono essere curve apprezzabili, invece, quando guardiamo la persona di fronte a noi: se la colonna presenta una deviazione rispetto al suo asse verticale si parla di scoliosi, che si nota proprio valutando l’allineamento orizzontale delle spalle e quello delle ossa del bacino. La scoliosi è una patologia della schiena che può predisporre a dolori sia di tipo muscolare che scheletrico.

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LE BASI FISIOLOGICHE

Il suo corredo

muscolare CE N’È UNA PIÙ SUPERFICIALE E UNA PIÙ PROFONDA. HANNO LA FUNZIONE DI ESTENDERE E FLETTERE LA SCHIENA, MANTENERLA ERETTA E SOPRATTUTTO STABILIZZARE LE VERTEBRE QUANDO IL TRONCO ESEGUE QUALSIASI MOVIMENTO

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opo avere visto la struttura scheletrica della schiena e avere quindi apprezzato il lavoro di equilibrio di tutte le vertebre, veniamo adesso alla parte muscolare, quella che può diventare sede di mal di schiena in quanto soggetta a contratture, stiramenti e altre lesioni delle fibre. Da un

punto di vista anatomico possiamo suddividere la muscolatura della schiena in due gruppi: il primo è quello della muscolatura profonda, il secondo, quello della muscolatura superficiale.

Ci sono alcuni muscoli tra quelli più potenti dell’intero corpo umano. Devono reggere carichi pesanti

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quella profonda è poco visibile all’esterno

Quando parliamo della muscolatura profonda ci riferiamo essenzialmente ai fasci muscolari erettori della colonna che, tendenzialmente, partono dalla bassa schiena e giungono fino alla zona cervicale. In genere questi muscoli non sono visibili dall’esterno, eccezion fatta per quelli della zona lombare in cui però appaiono solo se la massa grassa è davvero ridotta al minimo. • Il primo muscolo “profondo” che citiamo è il multifido, che origina dalla zona sacrale e la sua funzione principale consiste nell’estendere e favorire la rotazione della colonna vertebrale.

trapeZio romBoiDe

Dorsale

QuaDrato Dei lomBi

quella superficiale compreNde alcuNi tra i più estesi del corpo • il gran dorsale, che è anche il più esteso del corpo umano, parte dal bacino per coprire tutta la fascia lombare e proteggere le vertebre toraciche. È un muscolo molto potente e la sua utilità consiste nel sollevare i pesi e arrampicarsi.

• Il secondo è il muscolo ileocostale, che a sua volta si divide in lombare, toracico e cervicale. Possiamo in genere dire che la sua funzione principale consiste nel consentire la flessione e l’estensione laterale della colonna stessa.

• i romboidi hanno la loro sede nel centro della schiena e si collocano tra la colonna, nella sua parte dorsale, e le scapole. Lavorano insieme al gran dorsale quando bisogna eseguire un movimento che coinvolge anche la spalla come, per esempio, (pensando sempre a un’attività sportiva) arrampicare, vogare, eseguire trazioni.

• Ultimo tra i muscoli profondi che andiamo a citare, ecco il muscolo lunghissimo, così chiamato per la sua estensione. Ha la sua origine nella parte dorsale dell’osso sacro e attraverso varie diramazioni giunge fino alla zona cervicale e oltre. Si tratta di un muscolo spinale, nel senso che è prossimo alla spina dorsale.

• il trapezio copre la parte alta della schiena e si origina a livello della nuca, da qui si inserisce all’altezza della scapola e della clavicola e proprio i movimenti della scapola sono a lui dovuti. Quando entra in sofferenza, ne risente la zona cervicale e quella alta del dorso. • il quadrato dei lombi è un muscolo piccolo, che congiunge bacino e ultime costole. La sua funzione è essenzialmente quella di estendere e inclinare la colonna. È anche quello più vulnerabile nei confronti di contratture e piccoli stiramenti, specie quando si sollevano pesi in modo scorretto.

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